/ 14
1 (1649) Della Cristiana Moderazione del Teatro. La soluzione dei nodi pp. -
medie Mercenarie, già che né le Accademiche, né le altre fatte gratis sono biasimate. 51 P. 13. Se la Commedia Oscena è toll
cene. 99. P. 11. Se l’andare alla Commedia Oscena,quando i Comici già sono in punto di farla, o l’hanno cominciata, sia buon
ia buona Ragione per tollerarle. 188. P. 4. Se le Commedie Oscene non sono lecite, perché i Principi, e i Superiori le appro
coscienze de’ virtuosi Fedeli. Il Primo Libro, il Secondo, e il Terzo sono stampati: il Quarto, e il Quinto, che s’aspettano
o, e il Terzo sono stampati: il Quarto, e il Quinto, che s’aspettano, sono finiti; e si spera, che stamperanossi f , uno con
no per vivere lo ritenga da far il Comico osceno 155. 156. Molte Arti sono lodate, o biasimate secondo il ragionevole 235. 2
o le Commedie oscene 143. Carnevalesche Ricreazioni come permesse 13. sono moderate 13. molti si comunicano 14. Casa affitta
sia 133. Cesare Sonator onorato si fece Buffone infame 155. Città non sono peggiori a’ tempo delle Commedie oscene 88. Le pr
8. le oscene non si possono permettere 209. insegnano il male 58. 67. sono difese 5. 6. sono giochi perniciosi 7. non leciti
i possono permettere 209. insegnano il male 58. 67. sono difese 5. 6. sono giochi perniciosi 7. non leciti 10. 11. da pazzi
38. quale è la oscena 6. mille oscene composte da uno 86. Le Commedie sono abbracciate quasi da tutto il Mondo 41. Non vero
è rimedio contro l’ozio 150. Non è un male minore 158. 159. L’oscene sono fuggite da alcuni per le ragioni lette ne’ Libri
per le ragioni lette ne’ Libri 217. 218. Perché si biasimano 221. Non sono riformate, quanto basti 232. Nuocono alla Giovent
oventù, e anche alle Meretrici 233. Alle volte insegnano il bene 234. Sono illecite 240. Si riveggono in Francia, né si perm
servano la moderazione nelle Azioni sacre 26. Cagionano mali 32. Non sono Maestri buoni 83. Né di bene, ma di male 64. 65.
so 154. Perché alcuni non la lasciano 154. Non trovano da vivere 155. Sono Buffoni, non Comici 158. Non sono scusati dal pec
ano 154. Non trovano da vivere 155. Sono Buffoni, non Comici 158. Non sono scusati dal peccato per la tolleranza de’ Superio
i dal peccato per la tolleranza de’ Superiori, o Principi 186. Sempre sono stati ripresi 237. Alcuni difesero con S. Tommaso
tà 212. Alcuni non peccarono recitando una Commedia Satirica 206. Non sono corretti da altri Comici, e perché 255. 256. Non
. Conversazione umana ha bisogno di ricreazione 1. 2. Convertite come sono aiutate dalle Meretrici 199. Cooperator al male c
di cattivi non si segua 99. 100. Non scusa 100. 101. Monaci non tutti sono , ma tutti sono obbligati al bene 237. 238. Mondo
si segua 99. 100. Non scusa 100. 101. Monaci non tutti sono, ma tutti sono obbligati al bene 237. 238. Mondo quasi tutto abb
peccare non si può dare a pochi 115. Né ad un solo 115. Opere Comiche sono udite volentieri 71. Opinione non vi è probabile
avi pene dell’altra vita 219. Maggiori peccati nelle Città, quando vi sono i Comici osceni 66. Peccatore dice. Non sarò solo
06. Spettacoli vana consolazione 129. Cosa del Demonio 88. Gli osceni sono un male difficile a curarsi 194. Ma si può curare
li osceni sono un male difficile a curarsi 194. Ma si può curare 195. Sono stati gustosi a molti Popoli 190. Ma siano onesti
, da chiunque conosce, che i focosi travagli dell’umana conservazione sono bisognosi di qualche refrigerante ristoro, e cons
e scrivere, e favellare distintamente, condannando quelle Azioni, che sono infette col veleno di oscene, e illegittime quali
scene, e illegittime qualità; e ritenendosi dal condannare quelle che sono virtuosamente composte, e recitate con la cristia
ta distinzione delle moderate, e virtuose, da quelle, che peccaminose sono , e smoderate. Che pag.11. però l’allegato Comico
di rispondere fondatamente a molte difficoltà, le quali, se bene non sono troppo avviluppati nodi, simili al Giordano, ovve
onsuete Commedie, e Azioni del nostro tempo, le quali per l’ordinario sono oscene; e nondimeno trovano protettori. Io rispon
a lascivamente, e parlante d’amore in pubblico Auditorio, ove sa, che sono molti deboli di virtù, e ne conosce alcuni in par
e ardere di pietà negli animi degli Spettatori. E tali per verità non sono i giochi degli osceni Recitanti. Il Comico Cecchi
to abbastanza per capire, ha anco ingegno a sufficienza per saper che sono scherzi, e non leggi. » E poteva aggiungere per l
egerit, obliviscatur: aut non oblitus ignoscat ». Ma si risponde, che sono scherzi, e giochi pericolosi, e perniciosi alle a
giochi, scherzi, sollazzi, trattenimenti, e cose finte per burla; ma sono da senno, e con reale successo una vera miseria,
autore del gioco a coloro, che se ne servono disordinatamente; e tali sono i mercenari Commedianti osceni; le Azioni de’ qua
enari Commedianti osceni; le Azioni de’ quali, per essere giochi, non sono tollerabili; anzi non meritano il nome di giochi;
egli dice chiaro nel principio dell’opera, che i suoi cento Giochi si sono posti in luce per onesto trattenimento: dunque di
rilievo per la difesa dell’oscenità si è il dire. Le Commedie oscene sono in sostanza giochi; perché il gioco non deve esse
in. 2. Matt. » Vuol dire in breve. Non vale per scusa l’opporre, che sono giochi; perché l’imitazione del male è parimenti
e onesti, « sint honesti ». E quindi inserisco: dunque gli osceni non sono leciti, né permissibili; perché sono effetto del
inserisco: dunque gli osceni non sono leciti, né permissibili; perché sono effetto del vizio, e non germogli della pianta de
ravato da molti, e da gravi peccati mortali. Queste Azioni dunque non sono tollerabili, né si devono chiamar giochi per gli
io, che uscivano da quelle mal nate bocche, che altro per appunto non sono , se non infernali Cloache. Cura dovrebbe essere d
o santamente farebbe, fuggendo tutti i giochi mondani, e vani, poiché sono giochi bugiardi, e degni d’essere disprezzati, e
orma. E perché si permettono cose simili, o almeno equivalenti? E non sono simili, o equivalenti le carnevalesche dissoluzio
che giustamente si permettono le ricreazioni del Carnevale, in quanto sono lecite, e si possono fate senza peccato: né i Sup
35. n. 3. . E così proibire si devono le oscenità del Teatro; perché sono illecite, e da esse, come da fonte, scaturiscono
nvenevoli, e brutti accidenti. Aggiungo: le carnevalesche ricreazioni sono da molti luoghi quasi levate, o almeno in gran pa
l Cristianesimo « Bacchanalia, vel reliquia Bacchanaliorum » ; ora si sono fatte, come nota un Savio Cornelio a Lapide., « C
talline non ricevono torbidamento alcuno dalle oscenità; le quali non sono tollerabili per l’uso antico; perché la regola de
i dolci sì, ma velenose vivande alle misere anime di molti Cristiani: sono dolcezze omicide, e veleni inzuccherati. Nota uni
is; permissum a MagistratibusIn Paran. P. 29. ». Le correnti Commedie sono lecite, né sono disoneste; perché sono secondo qu
MagistratibusIn Paran. P. 29. ». Le correnti Commedie sono lecite, né sono disoneste; perché sono secondo quello, che si è f
P. 29. ». Le correnti Commedie sono lecite, né sono disoneste; perché sono secondo quello, che si è fatto nello spazio di ta
o gli impuri postriboli, e che vi vadano i lascivi: dunque per questo sono luoghi di purità? Noi riceviamo il precetto, e l’
Voi confessate, si permettono gli Spettacoli? Dunque confessate, che sono cosa mala. « Fatta tot seculos? ita: verum in mal
; et peierantes reperies, et adulteros. » Cioè. Gli Spettacoli non si sono fatti già tanti anni? Sì: ma non si concede alcun
si concede alcuna prescrizione ai mali. Gli adulteri e gli spergiuri sono cosa rea, e nondimeno ve ne sono stati sempre ass
i mali. Gli adulteri e gli spergiuri sono cosa rea, e nondimeno ve ne sono stati sempre assaissimiah : numerate la moltitudi
teatrali, che i Comici del nostro tempo rappresentano; queste, dico, sono quelle, contro le quali si adducono tante scrittu
e fondatamente co’ Dottori che anche dalla sacra autorità scritturale sono censurate, e riprovate le vanità degli Spettacoli
S. Marco, e per ultimo dal cap. 16. di Giudit. Quali scritture tutte sono particolarmente contrarie alle Donne poco modeste
tutte sono particolarmente contrarie alle Donne poco modeste, e tali sono le Comiche del nostro tempo. A dunque è certo, ch
ammiriamo, e santamente le riveriamo; perché ci consta per fede, che sono scritte per impero del sapientissimo Sig. Iddio,
pia sfacciataggine. Ma le impure bruttezze del Teatro ogn’uno sa, che sono scritte non col dito di Dio, né con inspirazione
tilissimo diletto. Dico inoltre, che molte cose nella sacra Scrittura sono narrate senza scandalo de’ Fedeli, le quali senza
preparato con il modo buono, e con la debita correzione. Le oscenità sono di loro natura velenose, è vero  ; ma dai modesti
di loro natura velenose, è vero  ; ma dai modesti, e virtuosi Attori sono con tal modo corrette, e temperate nelle sacre Az
pudico Amore. Aggiungo: i mercenari Comici, Attori di profane Azioni, sono per lo più di vita infame, e scandalosa, e fanno
t Roma in officio sancta Inquisitionis. » Aggiungo: se i toccamentias sono « omnino turpes », anche fatti per gioco « causa
l levitatis absque delectatione venerea, et repressa, si consurgat », sono mortali secondo il Sanchez. E se tali ne faccino
he confessare i Comici; come lo confessò uno candidamente, pochi anni sono , dicendo. Molte volte in quelli scherzi, e giochi
fatti per diletto disonesto « ad captandam delectationem veneream », sono mortali per sentenza di Caietano appresso Sanchez
eicit. l. c. 21. » Così dico io, che una, o due oscenità mortali non sono , in quanto all’efficacia, un piccolissimo neo, ov
sottilissima, e debolissima punta di spina da non stimarsi molto; ma sono un pestifero, e micidiale cibo dell’anima; onde c
Solo ricordo, che le mercenarie Commedie d’oggi dì per ordinario non sono macchiate leggermente con oscenità, ma riescono t
mente in presenza di molti deboli di virtù, e de’ quali almeno alcuni sono da loro conosciuti. E ammette, come lecita la int
e di un pubblico trattato disonesto, lascivo, e scandaloso. Cose, che sono contro la Dottrina de’ Santi Dottori, e degli Sco
erzo si raggira, numerando vari mali, e, mostrando, che cagionati non sono dal Comico nella Commedia anche rilassata. Ma noi
estamente nelle secche, o negli scogli di molti, e gravi peccati. Non sono Massime turbatrici della mente, e confonditrici d
Commedioc. s’insegnano per via di rappresentazione tanti mali, quali sono , « Clandestina matrimonia, Virgines decept a Leno
lici, e infami peccatori. Queste, e altre massime di simil fatta, non sono massime ree, e perniciose? Sì per certo. E d’onde
ontinua la numerazione di altri mali, e poi ingenuamente concede, che sono cagionati dal Comico: non dimeno aggiunge, che so
ente concede, che sono cagionati dal Comico: non dimeno aggiunge, che sono anche rimediati con qualche correttivo. Ma noi po
rrettivo. Ma noi ponderiamo i detti mali, e i correttivi loro. I mali sono questi. Col dire osceno o con gesti lascivi commu
ontro quali mali dice bene, ma poco il medesimo Barbieri, dicendo che sono cosa mal fatta, e in comune detestata. Egli potev
re, e che fanno le oscene Azioni, non è piccolo, e non è uno solo; ma sono molti, e tutti grandi; anzi tanto grandi, che, co
173. sect. 28. contro le moderne Commedie Spagnole oscene: e ambedue sono Spagnoli, e pratici del buono, e reo costume, con
mmedie moderne profanità, che mandano in rovina i buoni costumi: dove sono tanti Demoni, che stanno instigando con male sugg
sono tanti Demoni, che stanno instigando con male suggestioni, quante sono lo persone, che ivi dimorano. Dunque ha bisogno d
sti nostri ultimi anni correnti i Comici Spagnoli in Italia non tutti sono modesti a sufficienza nelle loro Rappresentazioni
per sentenza de’ moderni, e antichi Teologi; questi discorsi amorosi sono l’ariete per battere, e abbattere, o almeno far m
tatori deboli di virtù, e inclinati al male? Credo, che dir dobbiamo: sono Commedie Spagnole oscene, e scandalose: sono arti
Credo, che dir dobbiamo: sono Commedie Spagnole oscene, e scandalose: sono artificiose reti di Satanasso: sono smoderate lic
ie Spagnole oscene, e scandalose: sono artificiose reti di Satanasso: sono smoderate licenze ripugnanti alla Teatrale modest
appresentazioni, simili a quelle Spagnole, meritano simile censura, e sono illecite a virtuosi Comici, professori di ricrear
cenità. Anche quasi da tutto il mondo (e lo sappiamo, e lo piangiamo) sono abbracciate le turpitudini fornicarie, le crudelt
rie, e mille altre sorti di gravissime scelleragini: e nondimeno elle sono manifeste trasgressioni contro il grande impero d
nifeste trasgressioni contro il grande impero del Divino Legislatore: sono abominevoli peccati; sono oggetti da fuggirsi da
ro il grande impero del Divino Legislatore: sono abominevoli peccati; sono oggetti da fuggirsi da ogni fedele soggetto, e vi
no oggetti da fuggirsi da ogni fedele soggetto, e virtuoso Cristiano; sono cose illecite, e indegne. Cosi parimente io dico;
ri al capo 25. della Supplica sua pone queste titolo: Che le Commedie sono abbracciate da tutta Europa. E dice nella spiegat
dilettazione comparisce ancora ella tra’ galantuomini; e pochi paesi sono che non le abbiano dato ricettobe. In Spagna, scr
e abbiano dato ricettobe. In Spagna, scrive il Comico Cecchino p. 12. sono tenute le Commedie in tanta considerazione, e con
ute di tanta conseguenza, che per comodo loro e pubblico beneficio vi sono stati in ogni luogo di que’ Cattolici Regni erett
e poi Beltrame in breve circa l’ultimo dello stesso capo. Le Commedie sono quali da tutto il mondo abbracciate. Ma questo Co
negare fondatamente ,e io qui nego che le Commedie oscene, in quanto sono oscene; o si stimano oscene, siano abbracciate qu
addotto da Filologo, e concludo asserendo che le Commedie oscene non sono abbracciate quasi da tutto il mondo: anzi quasi d
ono abbracciate quasi da tutto il mondo: anzi quasi da tutto il mondo sono aborrite, detestate, e fuggite: quando però sono
si da tutto il mondo sono aborrite, detestate, e fuggite: quando però sono conosciute per oscene, e stimate tali. Ma il rovi
Superiori. Gli addobbamenti, le musiche, gl’Intermedi, e le macchine sono spese, e fatiche, fatte più per dilettare, che pe
stro. Le altre letture, dice Beltrame, per belle, che siano (come non sono di particolar necessità) fanno languire la voglia
Nelle cacce molti hanno pericolato per le cadute de’ Cavalli, e molti sono stati offesi dalle Fiere. Nelle Giostre, ne’ Torn
de qualche disgrazia. Ne’ corsi de’ Barbari, o d’altri animali, molti sono stati calpestati da Cavalli, e molti dalla turba
ommedie Mercenarie, già che né le Accademie, né le altre fatte gratis sono biasimate. Beltrame impugna la spada per difesa
na giustizia da me non conosciuta. Le Commedie de’ Signori Accademici sono fatte con grande spesa: quelle di certi Giovani d
resse più riguardo, e senza altro fine, che di procacciarsi il vitto, sono fatte; perché biasimar le nostre, e non le altre?
ordinario biasimano le Commedie mercenarie, e tacciono di quelle, che sono fatte gratis da gli Accademici, o da altri; forse
quasi quotidianamente tutto l’anno, o almeno molto spesso: ove queste sono fatte molto di rado, e quasi per accidente; e per
asi che accenni le tre prime essere degne di maggior biasimo, che non sono le sue mercenarie. Le Commedie della prima sorte,
non sono le sue mercenarie. Le Commedie della prima sorte, dice egli, sono de’ Signori Accademici fatte con grande spesa. E
cola, nondimeno si ristringe tra’ confini della necessità; e però non sono stimate oggetto degno della teologica censura, né
nificenza dell’Azione, e del pomposissimo apparato. E di questa fatta sono parimente quelle Azioni, che tal volta i Principi
e di un real Falcone. Ma consideriamo le Commedie della 2. sorte, che sono fatte da certi Giovani della Città, e delle quali
, que’ Giovani meritano riprensione maggiore, che i Comici Mercenari. Sono pochi anni, che una Gentildonna molto principale
tini, a Commedie, e a sollazzi. Né san, come i Teatri, agoni, e tende Sono i mercati, in cui senza denari. L’altrui vana bel
orse o tutte, o parte n’hanno imparato da’ Comici disonesti; onde poi sono divenuti di maestri malvagi discepoli peggiori; e
divenuti di maestri malvagi discepoli peggiori; e però i detti Comici sono meritevoli di più acre vitupero, come Attori di C
total rovina dell’indecenze Teatrali. Come anche i medesimi, se non sono tenuti da qualche degno rispetto, gridano pubblic
dette tre sorti di Commedie; perché si riprendono per lo più, quando sono degne di riprensione: e se tal volta non sono rip
dono per lo più, quando sono degne di riprensione: e se tal volta non sono riprese, l’esenzione non è giustificazione; la lo
ommedie Mercenarie, e le Accademiche, e le altre fatte gratis, quando sono degne di essere biasimate; perché chi scioglie la
ando le oneste materie della Pudicizia, e dell’altre Virtù Cristiane? Sono scuse vane, e indegne di esser sentite. È vero, c
te, e con i Vizi pubblicamente, e smoderatamente proposti nella Scena sono lezioni, e istruzioni di molti, e gravi peccati p
fabulas devita »Ep. 1. c. 4.. Guardati dall’uso di quelle Favole, che sono vane, e non recano alcuna utilità: e noi possiamo
possiamo aggiungere, che molto più conviene guardarsi da quelle, che sono poco modeste, e perniciose. S. Tommaso nel commen
i dicono di voler recar utilità, e poi partoriscono grave danno: tali sono i Compositori, e gli Attori delle Commedie oscene
e danno: tali sono i Compositori, e gli Attori delle Commedie oscene: sono ingannati dal Diavolo nascosto sotto il bene. Vog
iche esalta; all’incontro da Seneca cotali opinioni nel medesimo modo sono riprese, e ributtate. Dovranno dunque le Commedie
essa nuoce più veduta, che non giova il castigo rappresentato. E tali sono , per l’umana fragilità di molti, i Vizi lascivi m
one; perché cagiona scandalosa tentazione a molti Spettatori, che non sono forti Guerrieri nella battaglia contro le disones
tro le disoneste impurità. Quindi avviene, che ancor i Sacri Dicitori sono ripresi gravemente da’ Savi, quando nelle predich
Già li sformati costumi della nostra Patria si correggeranno; perché sono venuti i Commedianti, che con le Comiche loro far
essione a’ Comici stessi, e alle Comiche loro: perché comunemente non sono persone piene di tanta santità, né abbondanti di
agli ammaestramenti della perfezione. Non è temerità il dire, che non sono Crisostomi della purità, ma Demosteni della sensu
tù a bastanza s’insegna nelle Chiese; da’ sacri pulpiti bastevolmente sono informati per l’acquisto de’ buoni costumi i Giov
per l’acquisto de’ buoni costumi i Giovani Cristiani; e bastevolmente sono ripresi i Vecchi, sono esortati i buoni, sono avv
i costumi i Giovani Cristiani; e bastevolmente sono ripresi i Vecchi, sono esortati i buoni, sono avvisati i cattivi, e sono
stiani; e bastevolmente sono ripresi i Vecchi, sono esortati i buoni, sono avvisati i cattivi, e sono spaventati gli ostinat
o ripresi i Vecchi, sono esortati i buoni, sono avvisati i cattivi, e sono spaventati gli ostinati, sacrileghi, e perversi.
» È antica querela delle persone zelanti contro Comici Mercenari; che sono più perfette quelle Città, o terre, ove non vanno
e S. Agostino, e il P. Teologo Rainaldo lo applica a’ Teatri moderni, sono , e erano « Cave e turpitudinum, publicæ professio
a miserabile, e continua languidezza di spirito, e di virtù: e questi sono molti; e da questi molti si fanno per ordinario i
anche de’ Mercenari Comici Recitanti; massimamente che molti di loro sono Compositori poetici delle Commedie. Dunque la Com
ubbio, e senza temerità dicesse, che le Azioni loro intitolate Opere, sono affatto illecite di essere rappresentate nel modo
hanno volontà d’astenersi dall’andare alle Commedie oscene, nondimeno sono assolti da molti Confessori dotti, pratici, e spi
e, il quale « reddet unicuique secundum opera sua ». Troppo lacrimosi sono i casi di alcuni Confessori, che per assolvere, n
i Confessori, che per assolvere, non dovendo le persone Penitenti, si sono dannati: mi rimetto al racconto delle storie. Ma
condo la pratica, e per forza di ragioni almeno estrinseche, le quali sono l’autorità di alcuni Dottori. Questa dottrina ho
nterrogando così. Che moto, e che affetto cagionano nel vostro cuore? Sono incentivo di mali pensieri, e di peggiori fatti?
l vostro cuore? Sono incentivo di mali pensieri, e di peggiori fatti? Sono stimolo di peccato a voi? Si. dunque non vi è lec
; nel principio de’ quali dice. « Le buone Commedie, cioè quelle, che sono di oneste materie, e da oneste persone rappresent
uelle, che sono di oneste materie, e da oneste persone rappresentate, sono di tanta conseguenza nelle popolate Città, che qu
Recitanti, e non dalle disonestà, che senza Moderazione rappresentate sono olio alla fiamma, e non cqua all’incendio; fanno
sunt, et deceptio. » Questa è una scusa degna di riso; e questi detti sono pieni d’inganno. I Commedianti osceni per certo n
questi detti sono pieni d’inganno. I Commedianti osceni per certo non sono Mastri forniti di quell’eccellenza, dalla quale s
iol. de Virg.. « Primus descendi ardor est excellentia Magistri. » Ma sono Maestri vili, infami, e di vita per ordinaria viz
con l’insegnar un poco di bene insegnino ancora molto male e però non sono da tollerarsi. Platone non restò di cacciare i Po
zo delle battaglie, de’ Vizi, che da questi osceni, e viziosi Maestri sono rappresentati? Io temo, che si vedrà verificato i
ommedie rappresentano vivamente gli umani costumi; così Comici tristi sono vivacissimi esortatori alle scostumate maniere de
una Città, o da altro luogo, quelli, che hanno frequentato il Teatro, sono divenuti più casti, e più modesti, che non erano
veva potuto fare. Dopo questo Racconto il Cecchino aggiunge. Infiniti sono i beni, che procedono dalle Scene. E io non ripro
desideri i Commedianti osceni, perché i Componimenti fatti da quelli sono per ordinario, come dice il P. MazzarinoRag. 110.
o con un ricordo, e con un caso: il ricordo è il seguente. Pochissimi sono quelli che vanno alle Commedie oscene, per impara
on sia da molto buona ragione confortato ad andarvi. ll caso, che ora sono per spiegare, rinforza il proposto ricordo. L’ann
llissime, e fruttuosissime, ma il difetto si è, che moltissimi Comici sono ignoranti; e però spessissimo tramano un Matrimon
oscene portano seco, non una scintilla, ma molte fiamme, con le quali sono cagionati molti incendi negli animi degli Spettat
bastevolmente dall’esperienza: dunque le Commedie, benché oscene, non sono la rovina de’ buoni costumi nelle Città, e non ca
non cagionano maggior peccati. Beltrame al c. 34. dice. Se, dove non sono Commedie, gli uomini fossero più continenti, io m
vagità del Demonio si usassero tra gli uomini gli Spettacoli, i quali sono chiamati da TertullianoDe Spect.. « Diaboli retia
t.. « Diaboli retia », reti del Diavolo; e da Salvianol.5. de Provid. sono detti opere del medesimo. «  Spectacula opera sun
le medesime Città, Cestelli, e Terre nel tempo delle Commedie oscene sono per ordinario più del solito abbondanti di offese
unque « sicettera sint patria », le Città, Castelli, e Terre, ove non sono queste impudiche vanità, hanno i Cittadini più co
’ Mercanti, e degli Artisti peccati uguali, e anche maggiori, che non sono quelli delle Scene oscene: ma dico quello, che mo
no a molte Città principali e a molte ordinarie: e così le principali sono avvilite secondo la proposta ragione perché sono
e così le principali sono avvilite secondo la proposta ragione perché sono fatte simili alle Città ordinarie nel ricevere le
loro, non nel dar ricetto guadagno a persone vili, e Teatrali, quali sono gli osceni, e Mercenari; Commedianti; ma nelle pe
un gusto molto illecito gli Spettatori. So, che molte Città Cristiane sono libere, ma niuna però, è libera dell’osservanza d
al tempo alcuni erano stati più diligenti, e altri meno; ma ora tutti sono diligentissimi; onde si gode in Francia di presen
lo Spettatore delle Commedie oscene, il qual dice. Io vi vado, perché sono invitato da altri; e il ricusare l’invito pare un
ri, basta essere lecitamente Spettatore delle Commedie oscene. Molti sono gli Amici, e i Compagni; ma l’Amico, e Compagno s
 Iustissime feci: in meo enim eam inveni ». Con giustissimo titolo vi sono entrato; perché l’ho trovata nel Teatro, che è lu
coscienza per la salute dell’anima sua. Quelli poi, che a viva forza sono talora condotti alle Commedie impudiche; come i F
Noi con l’imitazione scusiamo tal’ora i nostri difetti. Diciamo. Non sono io solo a far questo. Tanti, e tanti altri naviga
ta di certi peccatori, i quali par, che portino scritto in fronte. Io sono dannato; poiché quando sono ripresi de’ peccati l
li par, che portino scritto in fronte. Io sono dannato; poiché quando sono ripresi de’ peccati loro con minaccia, che andran
l’Inferno ti rispondono ciascun per se. Io solo non v’andrò: tanti vi sono andati, e vi vanno. Solo non sarò tra quelle pene
to undicesimo. Se l'andare alla Commedia oscena quando i Comici già sono , in punto di farla, o l'hanno cominciata, sia buo
ndar tra i primi, che andando, e pagando, peccano mortalmente, perché sono il motivo cooperante al farsi l’Azione: andrò tra
operante al farsi l’Azione: andrò tra gli ultimi, quando già i Comici sono in tutto preparati, e determinati al Recitamento,
i peccano mortalmente, eziandio udendo una sola Commedia; perché essi sono la cagione motiva, per la quale si fa la Rapprese
sufficiente Auditorio; e tal’Auditorio è fatto da’ primi, quando già sono di numero, che per loro solamente si farebbe l’Az
e del nostro tempo, peccano mortalmente; perché con gli stipendi loro sono alimentati uomini tanto pessimi, come sono i Comm
rché con gli stipendi loro sono alimentati uomini tanto pessimi, come sono i Commedianti. « Ex quibus, scrive il P. Diana, p
a recitare per la mercede de’ primi, e degli ultimi, e tutti insieme sono l’oggetto adeguato totale, come ciascuno separata
ovocant ad ipsa, vel solunt facientibus, qui alia non facerent. » Due sono da notare quell’ultime parole. « Qui alias non fa
rispetto, che obbliga il Fedele a fuggire le Teatrali disonestà. Ove sono stese molte reti, non basta fuggirne una per rima
e con dire. Io non so, se le moderne, e correnti Commedie Mercenarie, sono oscene, o no; e io non sono obbligato a sapere. Q
moderne, e correnti Commedie Mercenarie, sono oscene, o no; e io non sono obbligato a sapere. Quale sia lo la Commedia osce
test excusari a pena, qui, a quo disceret, non invenit. » E colpevoli sono quelli, « qui habentes a quo discerent, operam no
dellle oscenità si trova in altri luoghi. Le parole poco modeste non sono il giolio di un campo solo. Piacesse a Dio, che s
numero, e molto scandalose per l’impudica sfacciataggine di molti, e sono proferite con impurità maggiore, che non è la Tea
a in questi capi. Molti vanno per la curiosità di sentir; se i Comici sono valent’uomini; e molti per l’uso di vedere tutte
rovano, che vanno alla Commedia solamente per vedere, se le Recitanti sono belle; e come sono giovani; e come recitano bene 
lla Commedia solamente per vedere, se le Recitanti sono belle; e come sono giovani; e come recitano bene  ? Quanti peccano c
i andassero alla Commedia con tal fine, io stesso, dice Beltrame, che sono interessato, non saprei negar il pericolo del pec
a ben si trova sufficentissima nel caso delle Feste di devozione, che sono instituite « ad conservandum et augendum cultum d
eno per una delle molte ragioni, per le quali vi peccano molti; e non sono scusati da quella ignoranza crassa, che si trova
diaBeltrame c. 34. a favore di quel Comico, che scrisse. Gli Elementi sono buoni, adoperandoli in bene, e dannevoli, s’altri
Elementi sono buoni, adoperandoli in bene, e dannevoli, s’altrimenti sono trattati. Chi volesse far commento della buona pa
nno alle Commedie oscene; benché non sappiano di peccare; adunque non sono innocenti, e senza colpa, come voi dicevate, tutt
n. 189. » Adunque coloro, che vanno alle Commedie con ignoranza, non sono scusati da grave colpa; perché possono fare, e no
negare, che molti nel mondo, anche grandi per qualificate condizioni, sono mal’affetti, afflitti, e infermi di malinconia; e
lla passione de’sensi. Gli onesti trattenimenti nelle buone coscienze sono quei belli paesi, che sogliono far’ i Pittori nel
far’ i Pittori nelle loro tavole, per riempimento di que’ vacui, che sono intorno alle figure, i quali adornano, e fanno sp
Commedie, che vengono sotto nome di onesto trattenimento: e tali non sono le disoneste, alle quali chi volesse andare per r
i un cuor ferito: ma ciò non sia; dico, che come, quando i Comici non sono nella Città, o non vi fanno le Azioni, l’uomo Vir
ricreazione oscena Teatrale per rimedio del suo morbo; così quando vi sono , si astenga dall’uso di quel diletto, che non è m
e cosa recano al corpo, ovvero all’anima gli Spettacoli vani? Deh che sono una consolazione frivola, vana, e di pregi niuno,
rei, che dicevano, « delectationes omnes esse bonas » tutti i diletti sono buoni semplicemente, e assolutamente. E egli dice
dissipazione. degli spiriti, e per la difficoltà di respirare, alcuni sono morti ridendo. Così avvenne a quel vecchio, che v
gioni. La prima si è; perché, se bene le correnti Commedie Mercenarie sono oscene; molti, e se non molti almeno alcuni, vi p
ro tempo, i quali, avendo molto piccolo il capitale del credito loro, sono difesi, e protetti da qualche Teologo, o da qualc
dicatore si dichiarò voler discorrere, non contro le Commedie, perché sono lecite, ma contro le Oscenità delle Commedie perc
edie, perché sono lecite, ma contro le Oscenità delle Commedie perché sono illecitissime; Or quindi tosto si sparse per la C
olto grave, il quale disse alla presenza di molti. Questi Commedianti sono biasimati da’ Religiosi NN. i quali non vorrebber
iù per passatempo, che per altro. » Al che rispondo, che i passatempi sono per chi ha tempo d’avanzo. Ma chi è questo, se è
nel Mondo egli si pubblica per Capitano di molte schiere perché molti sono nel Mondo sfaccendati, e oziosi; i quali, come ch
mmedie. Ridico, scrive Beltramecap. 27., che il Mondo è vario, e vari sono gli umori: e a variati gusti si vogliono variate
sono gli umori: e a variati gusti si vogliono variate cose: non tutti sono per star rinchiusi ne’ chiostri: vi sono sempre s
iono variate cose: non tutti sono per star rinchiusi ne’ chiostri: vi sono sempre stati tornei e giostre, e danze, e Commedi
ermissione delle Teatrali Impurità; ma chi ben le pondera, trova, che sono obiezioni di poco momento, e indegne d’essere acc
rte praticando con virtù, procura virtuosamente il suo guadagno. Tali sono i Comici modesti, che recitano modeste Commedie,
tamente. Di questi, e di se stesso, dice Beltrame. Le Commedie nostre sono fatte per sostenimentocap. 54. delle nostre famig
ione non è il vitto necessario a persone infami, e scandalose, e tali sono i Commedianti osceni. Adunque essi, o comincino a
127. 2. Anche le Meretrici dicono. Noi viviamo con quest’Arte, e pure sono obbligate a lasciarla. Così i Comici osceni devon
e Cuccagna, ma Cuccagna del Diavolo; perché beni tali, e tali piaceri sono legami, co’ quali il Diavolo tiene si fortemente
de’ quali vivono inquieti con moltiplicati rimorsi di coscienza  ; è sono spesso internamente stimolati a lasciar quella ma
ico, e Capo d’una Compagnia mi disse in Fiorenza l’anno 1641. «Io non sono buono per servire in Corte; ne ho altra Arte che
ne; acciocché siano riparo alle Donne da bene; essendo che i sensuali sono sempre in trafficocap. 43. ; e non potendo colpir
di ciò i Comici chiedono licenze di far l’Arte loro e l’ottengono; e sono tali licenze sottoscritte da’ Superiori. Ma se un
essendo Tribunale, che sottoscriva licenza di far peccato mortale; vi sono ben gabelle: e vi è giustizia da non lasciarle ol
lecita; ne è un manco male simile al Meretricio: né i Comici Modesti sono di rea qualità, come le Meretrici. Ma se parliamo
Ma se parliamo delle Commedie oscene, e de’ Comici disonesti, i quali sono molti a nostro tempo, e fanno le loro disoneste A
ue fanno peggio, che le Meretrici; e con tosto ciò essi più di quelle sono tollerati; solo per quella falsissima Ragione. No
replico dicendo, che suppongo, che molti siano disonesti, e nondimeno sono tollerati contro il bene spirituale delle anime f
il bene spirituale delle anime fedeli. Aggiungo. Sì come le Meretrici sono in stato di peccato mortale: così vi sono i Comme
iungo. Sì come le Meretrici sono in stato di peccato mortale: così vi sono i Commedianti osceni; e però peccano « toties, qu
Meretrix de filiabus Israel »Deut. 234. 17. : pure nel Cristianesimo sono ora molto più grandi gli aiuti per conservare la,
neficio serva con abuso per semenza d’ingratitudine. I Comici moderni sono buoni amici di tutti; a tutti bramano giovare; e
i il resto scritto da questo Comico, e rispondo. Queste lunghe tirate sono tollerabili a favore de’ Comici modesti; contro d
ità voler cacciare, e perseguitare i Virtuosi Commedianti quando però sono veramente Virtuosi, a giudizio di chi può, deve,
parlanti di amore con Favoriti in pubblico Auditorio, ove sanno, che sono molti Spettatori deboli di spirito, e ne conoscon
nche con proposizione considerare intorno ad altri Recitanti, che non sono Mercenari: e è la seguente. N. Comico di Professi
ò entrare in un’altra; quando sa, o può facilmente sapere, che in lei sono Recitanti osceni. Io non ho trovata fin’ora quest
arlando per ordinario, quando sa, o può facilmente sapere, che in lei sono Recitanti osceni, perché questo si è un eleggere
ò sia vero, o no, mi rimato a’ Pratici: e dico, che, se in Italia non sono i luoghi pi eretti solamente per li Comici modest
olo con gli occhi nel linguaggio d’Amore, e gli occhi senza le parole sono ambasciatori del cuore, ma muti e non molto effic
mpara più comodamente, ma ben si pecca più confidentemente: le parole sono come vasi preziosi ma non bisogna porvi il vino d
ldesanoNello Stimolo par. 1. c. 6. p. 74., quando scrisse. « Mirabili sono le querele, e i pianti, che il gloriosissimo Agos
, che cosa di più abbia la Scena in modo, che quelle cose, che appena sono cattive fuori di Scena, subito diventino pessime,
i, le Voci. E voi molto ben vedete, che tali cose hanno gran forza, e sono molto potenti nell’umane Azioni: avete veduto il
fonde in delizie, or tutta si oscura in mestizia: e gli occhi insomma sono tali, che voi li potete con le stelle paragonare.
te, e forte negli ardui avvenimenti. E finalmente nella Scena le mani sono compagne, o per dir meglio, sono seguaci, e spess
ti. E finalmente nella Scena le mani sono compagne, o per dir meglio, sono seguaci, e spesse volte interpreti delle parole.
nasso: tra’ quali uno si è quello delle correnti Commedie impure, che sono grandemente nocive alla Cristiana Onestà. E però
Non si fa le proibizione universale delle Commedie: perché le modeste sono scritte, fatte con la debita moderazione, prescri
gli inganni de’ Commedianti osceni, e scandalosi. In oltre, che altro sono tanti Libri, tante prediche, e tanti sermoni e ri
delle Commedie, se non tacite proibizioni? Dunque le Commedie oscene sono proibite, se non sub censura, almeno sottoo pena
cora quelle Commedie stampate, delle quali intendono i Superiori, che sono perniciose alla Cristianità; come si fa anche di
pare, che ne mostrino qualche tolleranza, ciò avviene; perché non ne sono pienamente informati: onde se le sapessero di cer
osa. In queste, e simili congiunture nelle quali io più duna volta mi sono ritrovato; e forse ad altri sarà avvenuto lo stes
gli uomini di un Popolo gustano delle oscene Rappresentazioni: ve ne sono molti, e per lo spirito, e per la prudenza, e per
se, le quali non prendono gusto, ma disgusto dalle Commedie oscene; e sono con la vita loro, e co’ buoni costumi Catoniani C
ate Rappresentazioni. Io adunque concludo, che le Commedie oscene non sono da tollerarsi; perché il popolo ne gusta: e prego
ntiam Iudici pertimescit. ». Punto quarto. Se le Commedie oscene non sono lecite perché i Principi e Superiori le approvano
rli di poi intorno all’uso, ovvero abuso dell’ottenuta licenza. Ma io sono di parere. che tale aggiunta non sia vera; né ben
le illecite, e oscene: Anzi gli stessi Comici sanno, che molte volte sono stati castigati, e banditi da Venezia molti Compa
tempo, che però si vede, e si prova con l’esperienza, che tante volte sono state moderate, e proibite le Commedie oscene, e
consensu asseritur, et excusatione blanditur. » Gli Spettacoli osceni sono un male di difficile curazione; ma nondimeno si p
però rispondo. Non si può lasciar correre; perché le Commedie oscene sono proibite dalla Legge Divina: come peccati, e la L
mmedie oscene. Aggiungo, che anche dalla Legge Canonica in più luoghi sono proibite, e punite queste disoneste Rappresentazi
adi si è risoluto mai più giuocare, per aver frequentato le Commedie? Sono tutte menzogne: il palazzo de’ Vizi, che è l’osce
efice, sa da una spinosa pianta far nascere una bella rosa: ma quanti sono stati quelli, che andando senza Vizi, o con pochi
ando senza Vizi, o con pochi Vizi alle oscene Rappresentazioni, se ne sono partiti molto un viziosi, e hanno lasciato la bri
palchetti, gallerie, e sedie alla Commedia? Dirà forse taluno. Questi sono affitti, tasse, decime, o gabelle poste sopra del
erdizione, che muoiano pochi corpi. Qui forse altri ricorderanno, che sono tollerare le Meretrici pubbliche in alcune Città:
rissimo è, che non mancano Città nel Cristianesimo ove le Convertite; sono in parte sovvenute con il guadagno delle Meretric
venute con il guadagno delle Meretrici, le quali, facendo testamento, sono costrette a lasciare una parte delle loro facoltà
egnano ad opere pie, e a luoghi bisognosi; non giova dico perché essi sono la cagione efficace, che altri ne partecipino; e
nità del poco modesto Teatro, è antichissima; perché in ogni tempo si sono sforzati di mostrarla viziosa, abominevole, e ind
le Rappresentazioni scandalose recitate da persone scostumate: quali sono le Commedie oscene che oggidì ancora si veggono R
costume delle persone poco timorate di Dio. E io dico che scandalose sono le Commedie correnti de’ Mercenari; Comici osceni
con la dottrina di S. Giovanni Crisostomo pag. 8. de’ Discorsi., che sono ormai 1207. anni, che morì, che questi siano li m
edesimi con quelli, e chiamarli con li stessi nomi? Se le persone non sono le medesime di costumi, né l’opere loro della ste
di noi, non ci condisce cibo saporito al nostro palato: e molto pochi sono quelli, che non restino trafitti, e sconsolati, q
zione: ne meno casi occorsi in disonor delle famiglie; atteso che più sono i viziosi, che i ben accostumati; e niun ha caro
2., purché abbia sufficiente ragione della permissione: le sue parole sono queste. « Reges possunt permittere in suis Regnis
che nell’Italia risponde, al nome di Ruffiano. Subito lo fermano; gli sono intorno, dicono di voler comprare que’ pesci Ruff
ono intorno, dicono di voler comprare que’ pesci Ruffiani; ma che non sono freschi. Risponde il Venditore: v’ingannate tutti
ono freschi. Risponde il Venditore: v’ingannate tutti al certo perché sono freschissimi; e se volete, ve ne farò veder qui a
re le Commedie disoneste; poiché queste contengono il mal maggiore, e sono l’altissimo precipizio tra i molti, e alti precip
medie: onde si può interpretar, o delle Commedie in genere, in quanto sono pubblici, leciti, e permissibili Spettacoli, benc
lle Commedie in specie, non Oscene, ma Satiriche: le quali alle volte sono permissibili; benché avvenga di raro, che non vi
iasimi entrassero; e come le lodi degli Uomini valorosi pubblicamente sono cantate; così le Azioni de’ Malvagi fossero pubbl
ra propone le sue Commedie, e i Comici suoi Compagni, tali che quelle sono oscene, e questi sono disonesti secondo la dottri
edie, e i Comici suoi Compagni, tali che quelle sono oscene, e questi sono disonesti secondo la dottrina di tutti i Teologi,
ologi, e di tutti i savi Scrittori, che da me fino al presente giorno sono stati letti; adunque Beltrame, per altro uomo di
oderne Commedie; perché non ne hanno piena cognizione; e forse non vi sono mai stati: però se vedessero con che modestia noi
catori ciò non fanno; da chi lo devono imparare? Da’ Commedianti? Non sono Maestri sufficienti. Ma dirà uno. I Comici posson
degli Spettatori, o d’altri? Che occorre la pubblica fama? Bastevoli sono , a convincere in questo punto i Commedianti, i Li
Molte Commedie, fatte secondo le regole del Cecchino, e di Beltrame, sono oscene, scandalose, e illecite. Io ben confesso c
esti, e regolati; ma per ordinario, e secondo il solito loro costume, sono osceni, e sregolati: e come che fanno comparire D
di spirito, e conosciuti in particolare, fanno le Commedie oscene, e sono rei di mortale oscenità. E però si devono stimar
Commedie al modo solito e pure le Compagnie de’ mercenari Commedianti sono chiamate e vanno per le Città d’Italia e dell’Eur
ianti sono chiamate e vanno per le Città d’Italia e dell’Europa; e vi sono ben vedute, accarezzate, e sostentate largamente.
ccia al Sig. Iddio inspirare i Superiori a levarla quanto prima, come sono obbligati; che così le fatiche de’ Dotti, e Scrit
o passar con molta sobrietà tanti peccati di maggior gravezza; quali sono quelli degli Usurari , de’Mormoratori, degl’Insol
a fine,che ne segua la correzione ne’ miseri Peccatori. A questo fine sono stati composti tanti Libri e fatte tante prediche
i, o gli stessi Diavoli: ma le oscenità Teatrali, e gli Attori osceni sono protetti da’ difensori di qualche credito, e stim
legramente. Sesta, perché questo difetto pare meno scusabile, che non sono gli altri: poiché si commette più tosto per elezi
e se punge tal volta acremente; o se ferisce; le punture, e le ferite sono ad sanitatem », per apportate la sanità. Non è Me
Comici, ma anche da certi indiscreti Cittadini, e Giovani licenziosi sono biasimati, e disprezzati i Predicatori, quando se
tono essere da quelli riprese le loro immodeste Rappresentazioni. Non sono molti anni, che in una Città d’Italia, in tempo d
agiate alla condizione de’ Recitanti Galantuomini: poiché i virtuosi sono quelli, che tirano l’audienza; quasi che per far
e esperienza delle inutili misture, che in vece di medicamenti ottimi sono vendute da alcuni tristi Ciarlatani, e però si mo
gio. È vero, che, come nelle altre professioni non tutti i professori sono virtuosi, così in, quella de’ Ciarlatani non manc
non curassero di medicare, per attendere ad altro. Peste delle anime sono le Commedie oscene: e però con ragione, e meritam
ntro le Commedie, ma contro le oscenità delle Commedie; perchè queste sono fonti originari d’’innumerabili peccati; e spiran
bisogna, e come bisogna, contro le oscenità, e contro i peccati, che sono cagionati da’ Comici, e da Ciarlatani disonesti i
Meretrici, gli Usurari, i Mormoratori, e gli altri pubblici Peccatori sono ripresi, e screditati a più potere, da chi ha pun
i, che, scrivendo, o parlando contro gli osceni Comici, e Ciarlatani, sono imitatori di giustissimi Personaggi. Que’ miseri,
ni, sono imitatori di giustissimi Personaggi. Que’ miseri, e infelici sono molto ciechi per vedere la bellezza dell’Onestà;
i, e infelici sono molto ciechi per vedere la bellezza dell’Onestà; e sono molto occhiuti per mirare l’interesse del guadagn
er correggere le persone prive di dottrina, e ignoranti. Dunque degni sono di lode, e non, di riprensione i Commedianti, e l
Universale disc. 104. alcuno, e senza replica in contrario molta lode sono stimati degni i Comici, e Tragedi, così moderni,
n concedo già per vero quello, che egli aggiunge. Cioè. Tutti i mezzi sono buoni, quando tendono a buono fine; perché chi av
ci dunque non infettino il Teatro con disonesti trattati: e disonesti sono i ruffianesimi, e i discorsi di lascivo amore pub
Legge: perché il sentimento, le scritture, e i detti de’ Savi moderni sono affatto contrari; onde molti li contristano; perc
mmedie correnti, e massimamente compariscono le Comiche poco modeste, sono istruzioni di Vizi; non insegnamenti di Virtù. Fa
con i Giochi di quelle carte. Non giova dico; perché se si scemarono sono i peccati del Gioco, si aggiunsero quelli, che le
e gli scaltri, modi tenuti per cavar danari da i Corrivi? E quanti si sono ravveduti da altri errori? In Faenza un Padre ria
prima a se stessi l’ammaestramento, e pratica del bene, e quelli, che sono nel Vizio si ritirino dalla Moltitudine de’ Vizio
i campano la vita loro, per far ordigni da uccidere altrui? E questi’ sono tanti, e di tanto numero, che sono un terzo degli
igni da uccidere altrui? E questi’ sono tanti, e di tanto numero, che sono un terzo degli Artigiani, e pur lasciano vivere i
e sono un terzo degli Artigiani, e pur lasciano vivere in pace, e non sono offesi come i Comici, anzi che sono accarezzati,
ur lasciano vivere in pace, e non sono offesi come i Comici, anzi che sono accarezzati, ei lavori loro sono lodarti; li chia
sono offesi come i Comici, anzi che sono accarezzati, ei lavori loro sono lodarti; li chiamano industrie, vaghezze, giochi,
. A questa querela di Beltrame io dico, che come le detto Professioni sono lecite per la convenevolezza di buoni fini, così
ma si come in quelle Professioni si ritrovano i loro difetti, i quali sono condannati dalle persone savie, e zelanti a tempo
il punto sta qui, che le moderne Commedie de’ Mercenari Istrioni non sono tali; perché sono Componimenti osceni, e recitati
che le moderne Commedie de’ Mercenari Istrioni non sono tali; perché sono Componimenti osceni, e recitati oscenamente, e co
à Teatrali, perché come dice anche Beltrame non sempre tutti i Comici sono stati Professori di modesta ricreazione. Non è du
ro oscene impurità. In quanto poi a quella conclusione, che non tutti sono Monachi; « Non omnes sunt Monachi », dico, che è
beri perdurant » : ma nelle altre cose, « in reliquis verò », che non sono di consiglio, ma di precetto, « eadem ab utrisque
ità, e sentendo timore nel peccare. Non merita credenza, chi dice. lo sono avvezzo a peccare: e però sto nell’occasione di p
ra il giovamento in mala parte. Ma io dico, che quando nella Commedia sono delle Oscenità, e compariscono le Donne a ragiona
ere ragioni  ; atteso che gli accidenti, che occorrono alla giornata, sono tanti, e tali, e cosi diversi, che bene possono a
Comici. E a questo propone si raccontano vari casi, alcuni de’ quali sono i seguenti. Primo caso. Tertulliano narra, che un
are quell’altro suo pensiero, che aggiunge, dicendo. Simili accidenti sono un nulla. Sono concetti da riempir un discorso ,
suo pensiero, che aggiunge, dicendo. Simili accidenti sono un nulla. Sono concetti da riempir un discorso , e non argomenti
dopo aver domandato. Da che procede, che S. Tommaso, e S. Bonaventura sono diversi ne’ pareri intorno a’ Commedianti? Quasi
per avventura veduto un Asino. Sì, rispose, l’ho veduto; e io stesso sono quello, che prima a voi, e a gli altri pareva Asi
, quantae sunt istea tenebrae. » Ohimè, ohimè, ohimè, quanto orribili sono queste tenebre dell’Abisso. Nota Fiorenzo Harthem
il Padre salito in Pergamo, e fatta la prima parte, disse. Alcuni si sono lamentati per certe mie parole dette contro le co
e, che non si devono fare Commedie oscene? No; perché tali Azioni non sono lecite, e non si possono fare: che però alcune Ge
e Gentildonne virtuose, e modeste, le quali tengono Dio nel cuore, si sono saviamente partite dalla Commedia udendo le oscen
aborrendole grandemente. Ma che volete, che io dica? Che le Commedie sono sante? Non posso dirlo, perché il Romano Pontefic
dal benigno Lettore, che diremo noi? Che giudicheremo? Io so, che non sono Leggi universali ma so ancora, che non s’inganna,
n dotto Teologo; e niun’altro savio Scrittore di quanti fin’ora da me sono stati letti, e credo anche niuno tra Predicatori,
re, e il lamento di Beltrame, del Cecchino, e d’altri Comici, i quali sono Professori della Teatrale Moderazione; ma la prat
, come principali, e d’autorità in una Compagnia correggere i tristi, sono essi ancora poco buoni; e però poco si curano, ch
erò humilissimamente tutti i Sig. Superiori di efficace rimedio, come sono obligati. Ed io à questo fine ho scritto il Libro
infruttuosa. Moltissimi Superiori hanno ottima intenzione  ; onde se sono certificati di potere, e dovere mostrarsi Hercoli
Teologonell’Antic. Par. 4. c. 1. pag. 312. Bresciano, avvisando, che sono persone discendenti quanto a costumi, da schiatta
to il corpo a Venere, a Bacco, e l’anima al, Diavolo. Cioè vuol dire, sono persone ree di grave colpa. E tali si giudicano p
oè peccano mortalmente i Compositori delle Commedie disoneste, perché sono cagione di rovina a molti, il che si avvera, tutt
udices, legumque custodes, et viderint, et approbarint. » Buone leggi sono quelle, e degne di essere praticate ancora nella
ster es turpidinis? » Mostra egli anche, che questi turpi Compositori sono di somiglianza contrari al Salvatore, quasi, che
o, e molto più d’ogni altro mostro, I suoi nocumenti, e le sue stragi sono maggior di quelle, che già cagionavano gli Strego
m Deo nefarie moltantur. » E segue a spiegare, che questi Compositori sono più nocivi, che i Fabbricatori de gli Idoli: perc
utore aggiungo Baldesano, ove dice. Nella Chiesa Cristiana se bene vi sono stati valentissimi Scrittori, eziandio in versi,
ar le rene. » E pure tali Compositori vivono felici nel mondo e non sono pochi; onde il P. Francesco Sacchino scrisse. « M
iù, fa v’è uomo, ché accarezzino come amico, e abbraccino, come caro, sono cotesti, che con Libri di durata immortale, e di
pud Io: Picum l. 4. ep pag. 1359. Nota quinta. Si dichiara, che cosa sono le Composizioni e i Libri poco modesti. Questa è
zo della disonestà. E a questo proposito scrive che tali Composizioni sono , appunto come le Egiziane ranocchie, le quali ren
anno del prossimo . Origine avvisa, che questi Componimenti impudichi sono simili ad un Calice d’oro, in cui si porge il vel
, e altric.17 dell’esercitio Spirituale. che trattano d’amore: perchè sono un trattenimento di gente vana, e oziosa, e una p
mento di gente vana, e oziosa, e una peste mortale de’ buoni costumi. Sono un veleno, che burlando uccide: e incanti di Sire
o un veleno, che burlando uccide: e incanti di Sirene, che ingannano. Sono la zizzania, che nel campo della Chiesa ha semina
ltimamente citato scrive, che taliNell Antid.p.4.c.1.p.312. Libri non sono aspersi, né pieni d’altro, che di mille lusinghe,
ggano; perché malamente trattano l’anteriore del giovamento. E questi sono quei Libri, i quali favellando in qualunque lingu
zi. E aggiunge: che a questi tempi in tutte le lingue vanno in volta, sono innumerabili, e quasi altro soggetto non trattano
isc.9.lit.Z. Libri lascivi avvisa il Mazzarino che si lascino; perché sono bastanti a stampare negli animi turpitudine, a de
etiam apud carnales Infideles execrabilis putaretur. » E quanti Libri sono stati fatti da Cristiani, che sono ugualmente e f
abilis putaretur. » E quanti Libri sono stati fatti da Cristiani, che sono ugualmente e forse più perniciosi che quello, a b
Il Religioso Teologo Bresciano, come dichiara diffusamente, che cosa sono le Composizioni, e i Libri osceni; così spiega al
tà a’ brutti peccati. E per questo dice S. Isidoro, che non per altro sono proibiti cotali Libri a’ Cristiani, se non perché
l cresca  ? Insomma rime oscene, e versi infami, Dell’altra castità sono incantesimo, Dell’onestade altrui lacciuoli, e h
uali veramente son un gran male un misto di dolce amaro, e non dimeno sono tenuti, in pregio, come un gran bene, e sono onor
olce amaro, e non dimeno sono tenuti, in pregio, come un gran bene, e sono onorati, e quasi dissi, adorati come tanti Idoli
bri, dice il Teologo Bresciano, oggidì, cosa veramente deplorando, ne sono ormai piene le case, le librarie, le tavole, e gl
no ormai piene le case, le librarie, le tavole, e gli scrigni. Questi sono quelli, che nelle strade, nelle piazze, in casa,
o, si cantano, e tutto il giorno si hanno per le mani. Questi insomma sono adesso la ricreazione, il trattenimento, e passat
lontano dalle case loro simili Libri. Così parole di queste Autore ci sono spiegati assai chiaramente alcuni cattivi effetti
nodrimento indi succhiano i semplicetti, che dolce veleno? Che altro sono i Lirici impuri, che micidiali allettatrici Siren
: e se bene i Libri osceni non hanno cose contro le fede; non di meno sono contrari; a buoni costumi, e dispongono le anime
tumi, e dispongono le anime a ricevere le cose contrarie alla fede; e sono opere fatte con lo spirito di Satanasso, nimico d
nasso, nimico della fede, e religione cristiana: e l’eresie di Lutero sono mezzo a mille oscenità. » Non paia dunque strano
E noi che diremo delle Composizioni, e Libri disonesti? Certo che non sono ammaestramenti per le virtù, ma perniciosi insegn
a lettura de’ Poeti, laidi, e scostumati; i quali con degno obbrobrio sono dallo stesso DavidTrattamento pag. 30. chiamati r
madiggi di Grecia. Ah che sino i fanciulli hanno letto quanti Romanzi sono già usciti in stampa, ben che quasi trapassino l’
 Est mihi disparibus septem compacta circuitis fistula. » Ma che cosa sono poi i Libri lascivi, e tanti; e tanti Romanzi? « 
sa sono poi i Libri lascivi, e tanti; e tanti Romanzi? « Ossa eius. » Sono le ossa del Demonio: e che se queste sostentano l
nno occasione di diventare peggiori. « Fistulæ. » Di più questi Libri sono anche tante fistole, cioè, tante canne sonore; es
dai concetti con lusinghevole stile spiegati. « A Eris » Ma ahimé che sono però fistole di bronzo: voglio dire che con i col
« Ne legas, qua non ædificant. » : non leggere que’ Libri, che non vi sono di edificazione. Or che avrebbe egli detto di que
non vi sono di edificazione. Or che avrebbe egli detto di quelli, che sono di distruzione, e di evidente rovina a’ loro Lett
e, l’antichità della Superstizione, e cose simili, le quali tutte ora sono mancate; e solo vi resta la Lezione de’ Libri imp
gnolo della Compagnia di Gesù. La Lezione, dice, de’ mali Libri, come sono quelli, che trattano cose disoneste, fa tanto gra
e, che a pena lo crederà, se non quello, che l’ode nelle Confessioni. Sono innumerabili i Giovani, e Donzelle che per la Lez
umerabili i Giovani, e Donzelle che per la Lezione di simili Libri si sono persi, e guasti sino a dannarsi eternamente. Ma s
niello Bartoli. « Tutta Europa e tutto il Mondo, sin dove cotal Libri sono giunti, quante mutazioni di Scena, quante lacrimo
ione de’ Libri osceni; perché vi troviamo cose belle, graziose, e che sono materia di molto piacere; anzi vi leggiamo ancora
di molto piacere; anzi vi leggiamo ancora delle cose buone: le gioie sono gioie, benché si trovino nel lezzo; e l’oro riman
raccoglievano il veleno, e col veleno la morte. Fiori di questa fatta sono i fiori dell’impudica Poesia: fiori avvelenati da
non fadarit. »l. 1. de stud. Div. Et hum. P. bibl. C. 6. Questi Poeti sono quelli, de’ quali dice l’addotto Autore c. 6. cit
eggono, prendano solo i vasi dorati, e non gl’Idoli infami. Non tutti sono imitatori d’Achille, che tra le merci esposte dal
a ogni impuro affetto verso le cose brutte: perché queste due potenze sono molto connesse tra di loro, da che segue, che dal
i peccati. I medesimi Giovani, quando vogliono parlare con sincerità, sono proclamatori di quanto ho detto, e possono usare
mpudica. 4. Motivo è sapere, che le parole oscene de’ Libri disonesti sono villanie, maldicenze, e bestemmie contro l’onore
da Maria, e da’ Santi  ? 5. Motivo è persuadersi, che i Libri osceni sono , come cibi avvelenati, posti in un real banchetto
3. de Resp. c. 26. » Cioè. Non solo i Cattolici, ma anche gl’Infedeli sono stati soliti di condannare i Libri nocivi alla pu
o tra le spoglie, e robe di un Gentiluomo Romano: quasi volesse dire. Sono degni di vitupero i Romani; poiché non solo nell’
ovane, che oda, o legga brutte sentenze, e parole tanto impure quanto sono quelle che gli Scrittori molto disonesti usano ne
ce facite: Aeneam recicite: Pium suscipite. » Ma se a nostro tempo vi sono Compositori, che non mostrano in vita dolore di t
e al P. D. Salvatore Bianchini a Fiorenza. Rever. In Cristo Padre. Mi sono informato da molti Padri di gravità di quanto V.
za insegna, e i Savi lo scrivono che gli Uomini tali diventano, quali sono i Libri, che leggono: assai debbono i Sacerdoti C
, né insegnano, ex professocioè di proposito, le oscenità; e però non sono compresi nella Proibizione dell’Indice: e per con
enza io non pecco leggendo le parole brutte, e le cose disoneste, che sono poste in qualche parte di un Libro, e come per in
, e alieno da gli studi virtuosi, e onesti: che se per avventura essi sono ingegnosi e eloquenti, e faceti graziosamente, e
più ciò meritano le medesime scritte, e stampate; perché queste lette sono molto più nocive, e perniciose al parere de’ Savi
ui vere prudens sit, quanta prudentia fuerit. » Cioè, come imprudenti sono quelli, che, senza fortificati con buoni antidoti
ma di tutti: e in quanto a’ Latini mostra con bella induzione, che vi sono Maestri di onesta latinità per tutte l’Arti, e pe
Christiana ». Oltre che non mancano molti Poeti impuri, da’ quali si sono dette molte cose buone, e possono leggersi dal Gi
t. In reg. com. reg. 8. pag. 281. 282.. Cioè, tutti i Dottori antichi sono contro gli osceni Libri, e li detestano a gara, p
alla fine risvegliano solamente qualche; pensiero alquanto festoso, e sono in sostanza, pure facezie secondo quel detto anti
occasione di abbracciar le Virtù, e di fuggire i Vizi. E quanti pochi sono anche que famosi Poeti, o della stagione antica,
osi, o antichi, o moderni, hanno macchiato con oscenità l’opere loro, sono stati per questo, non lodati ma biasimati, e da’
Gentili, e molto più da’ buoni, e dotti Cristiani: onde que’, che non sono purgati, si dovrebbero purgar con diligenza; acci
n si ammettono in una casa onorata. E io vi dico, che i Libi i osceni sono peggiori di ogni Lenone; poiché sollecitano in tu
deli questi impudichi Libri, a quali anche da altri, che da Dresselio sono stati giudicar peggiori de’ pessimi, e perniciosi
to. Rispondo, come pur ora diceva, che ciò non è da tutti; e le buone sono poche; e tutto il rimanente, quasi vuote guainell
a tutti indifferentemente concedere la lettura dell’opere, che colme sono d’errori, o di lascivie? Farannosi adunque a cred
aragone, dicendo. I Libri osceni composti con eloquenza, e erudizione sono simili ad una tazza di generoso vino, nel quale s
e le guance gonfie sconciamente deformi: a che sonare i Flauti, se vi sono le Lire, che più vi dilettano, e niente vi deform
feccia, e di sapor tanto più dolce, quanto delle sordidezze del senso sono più gustosi i puri pascoli della mente? Nota dec
impudichi? « Aspicere aut Picturas, aut deformes prohibemus. » Quelle sono parole del Filosofo, alle quali aggiunge il P. Ca
Repubblica Cristiana con Editto universale de’ Signori Superiori non sono proibiti per degni rispetti, e per ragioni buone,
o levare i Libri di Commedie, e di Favolosi Amori. Di questi Libri ne sono piene molte case di gente nobile:e per li corrido
amo i loro danni in infinite anime alle quali i Libri profani d’amori sono cagione di miserabili cadute. E se Virgilio, che
eligioni vietano, che s’introducano nel Monastero Libri nuovi: se non sono prima veduti, e riconosciuti dall’Abate: così cos
osciuti dall’Abate: così costumano i Religiosi Casinensi: Altri, come sono i Celestini, vogliono, che i Libri si considerino
ll’Ordine: la prima, che a niuno si concedano i Libri impuri, che non sono Maestri principali della lingua. La seconda, che
, che senza alcun pericolo della loro purità se ne serviranno. Queste sono alcune Religiose cautele, e diligenze inventate,
Ma che diremo di que’, o Religiosi, o Secolari Ecclesiastici che non sono applicati né dell’obbedienza, né dalla carità, o
adri, massimamente con l’autorità di S. Basilio in prova, che indegne sono delle mani de’ Religiosi le Poesie Spagnuole, Ita
vere: perché molto maggiormente non brucerai tutti questi impuri, che sono contro l’onore di Dio, e della sua Santissima Mad
, che già diedero alle fiamme i propri Componimenti; alcuni de’ quali sono stati da me nomati di sopra nel Motivo 8. alla No
, dicendo a chi gusta de’ Libri osceni molte cose; alcune delle quali sono queste. Mancano forse Libri vari, in ogni genere
te al senso, e alla carne. E io dico, che le parole dell’Opera oscena sono que’ cibi, che solo attizzano le passioni, e fome
errore, tanto pernicioso a’ buoni costumi, che da lui solo cagionati sono i precipizi, e le rovine spirituali d’innumerabil
delle medesime. Que’ Poeti, che con la Lezione oscena dell’Opere loro sono stati distruttori infernali de’ buoni costumi, si
non pubblicate con le stampe; si conservano in penna appresso molti e sono di non poco scandalo a’ poco virtuosi Conservator
alle volte un’Opera Drammatica, abbondante di cose poco modeste, come sono i baci di lascivi Amanti, e altri aggiunti di sim
sarebbero: anzi che i pochi scherzi amorosi, e osceni, da loro usati, sono stimati da Savi la macchia, che non so come si è
la Lettura oscena degli impudichi, e perniciosi Componimenti, i quali sono una manifesta, e prossima occasione a molti di ro
e, mangiare, e dormire. Quanti si pongono a ristrettezza di vita, che sono sforzati col tempo a lasciar l’impresa? Rispondo.
stino l’autorità, le ragioni, i casi seguiti, e l’altre prove, che si sono spiegate diffusamente nelle passate Note; alle qu
mmedie, ma oneste, e non le fatte da Beltrame, le quali per ordinario sono fatte senza la debita moderazione prescritta da’
’affetti nelle persone, anche Catoniane, e ben composte che mossi non sono dalla lettura di pulite Prose, o d’ingegnose Poes
lacrime di sangue tanto più, quanto men si conoscono danni, li quali sono tanto grandi, che può temere un grave castigo di
no di qualche buona risposta con lo scrivere fedelmente ciò, che, non sono molti anni, fu trattato per un simile accidente i
poste, molte Ragioni, alcune delle quali giunsero all’orecchio mio, e sono le seguenti, che voglio proporre, e ponderare, pe
e sono le seguenti, che voglio proporre, e ponderare, per vedere, se sono degne d’impetrar la licenza di far Commedie, e se
danno segno molto chiaro a’ giudiziosi, e a’ veri spirituali, che non sono consolati da quel gran Signore, che è « Deus toti
lti peccati ne’ Giovani di Congregazione. Ora io domando. Che peccati sono ? Forse di brutte disonestà, o di scandalosi gioch
onte. I Giovani, per li quali si propone, l’esercizio della Commedia, sono avvezzi a rincasarsi a casa, le sere delle feste,
gola. Se non si eserciteranno in Commedia, faranno peggio; perché non sono scapigliati, e vagabondi, ma virtuosi Giovani, ch
suoi soggetti, designati da’ Superiori, i quali poi si esercitano, o sono esercitati nel tempo, nel modo, e dalle persone d
pirito, e di fervore, che appena dopo lo spazio di un anno intiero si sono ridotti a sesto: l’armonia delle Virtù si sconcer
consumata virtù, e santa vita. Molte cose da molti si fanno, che non sono per gli altri Catoniani Precetti, né Platoniche I
isciplina, e obbedienza. Quindi fu costumato già, molti, e molti anni sono , che per ricreare la Gioventù del Seminario in te
di cortesia il credere tal volta certe proposizioni, le quali se non sono strettissimi nodi, almeno hanno grande apparenza
tono, o sino convertiti dalla scapigliatura alla spiritualità; perché sono stati Spettatori, e Uditori di una modesta Commed
ogni luogo opera il Cielo: e perciò dico, che gli altri trattenimenti sono inferiori alla Commedia; poiché sono privi di cos
ico, che gli altri trattenimenti sono inferiori alla Commedia; poiché sono privi di così nobili avventure. Sin qui discorre
il Comico. Ma io ricordo, che tali venture succedono molto di rado, e sono come le cose miracolose, e molto straordinarie: o
, da’ Santi approvati concordemente, e praticati fruttuosamente: come sono la vita esemplarissima, e lontana da ogni teatral
r farvi nascer le brame, e i propositi di santità. E poi se alcuni si sono convertiti, bisogna nutrirli delicatamente, come
ondere a chi forse giudica poter replicare, aggiungendo. Oh alcuni si sono convertiti con la Commedia; dunque con la Commedi
procuri di riacquistarlo con i mezzi spirituali, non teatrali; quelli sono di proporzione, questi di sproporzione: si consid
to, e con venuta di Secolari gravi e giudiziosi ad udirla, i quali si sono offesi non poco udendo le qualità di quel Recitam
dicare la prossima Quaresima, e però con questo Comico Recitamento si sono un poco assicurati di comparire a ragionare, e ad
l’onorato, e preso certame contro i Vizi, e contro le difficoltà, che sono incontrate da chi brama trionfare dopo la vittori
ni compositori. Pag. 4. sino alla pag. 19. N. 5. Si dichiara che cosa sono le Composizioni, e i Libri poco modesti. 20. N. 6
no, o non curano di sapere i motivi di non leggere Libri impuri. 51 e sono molti. 53. N. 14. Si continua la materia di tali
64. N. 16. Della Quarta Ragione di leggere Libri osceni, cioè perché sono in sostanza facezie usate da moltissimi. 71. N. 1
2 (1648) Della cristiana moderazione del teatro. Detto la qualità delle Commedie pp. -272
abrenuncio sæculo, et efficior Monachus. »d I miei doviziosi acquisti sono tesori vostri, divideteli, e godeteli voi ; che i
e Dio, che ammollisca i cuori, e apra le orecchie di quei Comici, che sono osceni, e di quelle Comiche che sono impudiche; a
le orecchie di quei Comici, che sono osceni, e di quelle Comiche che sono impudiche; acciocché odano presto, e fruttuosamen
bro, e Ricordo mostra, che come le Pitture, e le Statue disoneste non sono permesse in Pubblico scandalosamente da Buoni Cri
re la Commedia lecita dall’illecita ? Pag. 2. Q. 3. Le Commedie sono lecite a nostro tempo secondo la dottrina di S. T
Nota 3. L’Autore risponde al Quesito. Pag. 18 Q. 7. Quando sono illecite le Azioni, e le Commedie moderne secondo
l Comico secondo San Tommaso, e i dottori. Pag. 30 Q. 10. Quali sono i fatti brutti, che rendono illecita l’azione sec
ta. Pag. 34 Q. 11. Nelle moderne azioni, e Commedie mercenarie sono parole, e fatti impuri, osceni, illeciti, e morta
. 60 Q. 17. Per qual ragione le azioni di molti Comici moderni sono illecite ? Pag. 65 Q. 18. perché si è dichi
rdinarie Comiche nel pubblico Teatro. Pag. 175 Q. 1. Se le Donne sono per tuttoai, perché levarle dal Teatro ? Pag. 175
ssa fare, per far bene la Commedia, e fuggire quel biasmoas, al quale sono sottoposti tutti quelli, che la fanno male. Ora
a lascivamente, e parlante d’amore in pubblico Auditorio, ove sa, che sono molti deboli di virtù, e ne conosce alcuni in par
oni si recitino secondo i termini sufficienti alla moderazione, e che sono prescritti dai cristiani Dottori : perché se ciò
chiarezza dichiariamo una difficoltà. Quesito Terzo Le Commedie sono lecite a nostro tempo, secondo la Dottrina di S.
oci soavemente, e diciamo, rispondendo al Quesito. Si che le Commedie sono lecite a nostro tempo secondo la dottrina di S. T
tempo secondo la dottrina di S. Tommaso : e la ragione si è ; perché sono ordinate all’umano sollazzo. « Officium Istrionum
ngo, che non tutte le persone gustano del ritiramento; anzi, come non sono tutte della stessa complessione, così non voglion
dia. Dice bene questo Comico, volendo inferire, che le Comiche azioni sono lecite secondo la dottrina di S. Tommaso. E io di
a molte spie, e che sia vero il detto di Beltrame, cioè che sempre vi sono stati Comici buoni e rei. Inoltre mi persuado, ch
l significare, che non è stato peccaminoso quello degli Istrioni, che sono moderati, non usando parole, o fatti illeciti, né
ro Decreto, e è Sinodale, e io l’ho posto qui con le sue parole,  che sono queste. « Principes, et Mgistratus commonendos e
è secondo la dottrina di S. Tommaso; perché dal S. Dottore santamente sono condannati quei Comici, che non osservano la debi
ndannati quei Comici, che non osservano la debita moderazione, e tali sono i viziosi degni di essere discacciati da tutti, e
i ha per arte il furto, a chi ha per fineg guerriero l’onore. Così vi sono Comici tanto lontani dall’esercizio de’ Mimi, e B
erità che il suo credito. E così può essere stato S. Carlo. Tutti non sono obbligati a saper ogni cosa ; molti descrivono un
ore a far riflessione, che i due Decreti fatti dal Santo Borromeo non sono contrari tra loro; ne uniti insieme sono repugnan
fatti dal Santo Borromeo non sono contrari tra loro; ne uniti insieme sono repugnanti alla cognizione del Prelato, scopro in
rati caccino da sé le persone sospette, e perlopiù perniciose: e tali sono per ordinario i Comici secondo il grido, e fama u
e, e le ragioni, con le quali guarnisce e fa comparire tal detto, non sono efficaci: non rimbombano a modo di tuono, ne feri
omica e contro i professori suoi. Io a questa prova rispondo, che non sono astrettocg alla giustificazione di quel Religioso
te Beltrame: e io altresì brevemente rispondo. Egli dice. « Tutti non sono obbligati a sapere ogni cosa. » E io dico. Per av
riporsi nel numero di quelli, che « non sunt in statu peccati », non sono nell’infelice stato del peccato. E può essere, ch
he la figura Sinedoche confinasse con l’ipocrisia ; basta, che Comici sono Cristiani. » Così discorre Beltrame, tessendo un
l’arte sua: tutto bene : ma quella conclusione. « Basta, che i Comici sono Cristiani, non basta per provar, che sono virtuos
ione. « Basta, che i Comici sono Cristiani, non basta per provar, che sono virtuosi. » E io pregherei Beltrame, se fosse viv
co alle parole della conclusione di Beltrame. Non basta dire i Comici sono Cristiani. Aggiungo di più. Non basta, che faccin
mici ; ma non posso negare, che quelle tante perfezioni per ordinario sono manifeste a poche persone, e da poche credute: ov
i turpi, e disonesti, e le altre numerose indecenze del rappresentare sono palesicj a tutti, si odono, e si veggono dalla mo
oncetto reo, e universale di tutti i Comici : e se per ventura alcuni sono conosciuti , e creduti per buoni, veramente son p
pellisce nella tomba del nulla. Ma i Comici creduti rei, e scandalosi sono moltissimi; onde al giudizio universale de’ Savi
ano più i voti, se il partito è vinto ! Quesito Settimo Quando sono illecite le Azioni, e le Commedie moderne secondo
n’Arte genitrice di gioconde, e utili Azioni; mentre i parti suoi non sono resi deformi con qualche bruttezza, e illeciti i
indebito. 6. Disconvenienza di negozio. 7. Disconvenienza di persona. Sono sette note sconcertate, che sconcertano l’armonio
vole, e utile Rappresentazione teatrale. Ma se alcuno dimanda. Quali sono parole turpi di lor natura mortali ? Io rispondo
citano senza mortali bruttezze di parole. Dunque, inserisco io, poche sono lecite secondo la dottrina di S. Tommaso per risp
o, ma con disgusto dell’anima per ilco consenso: onde come scandalose sono parole omicide del cuore; tuttoche siano dette pe
candalo cagionato negli astanti ; come avviene quando gli Uditori non sono , a modo di vigorosa pianta, ben radicati nel suol
i ragionamenti brutti usati dai moderni Comici nelle Commedie; dunque sono peccaminose, e illecite per sentenza di Lessio. B
ché le parole oscene, dice egli, non siano di peccato mortale, quando sono dette senza mal fine ; nulla di meno in Commedia,
diventano mortali per ragione dello scandalo de’ deboli ; e come tali sono illecite, e rendono illecita la Commedia secondo
aso, lasciare tal volta i beni temporali, e anche gli spirituali, che sono di consiglio, per fuggire lo scandalo de’ deboli,
tutto, insegnando per brutto interesse di lucro quelle cose, che non sono di necessità ; possono chiamarsi maestri di dottr
vvero Udite, intanto piacciono per ordinario agli Audotori, in quanto sono cornforme ai loro costumi: onde posto, che la mol
nterpretazione, e da altri capi : senza che dica dalle persone, quali sono i vecchi, i servitori, i parassiti, e altri perso
parassiti, e altri personaggi moderatamente aggiunti alle scene; come sono i Zanni, Covielli, Pantaloni, Graziani, e simili 
pericolo delle anime: e di due parole brutte si dice con verità, che sono « turpia verba, illicita verba » : con tutto ciò
to passaggio la figura guida di S. Tommaso. Quesito Decimo Quali sono i fatti brutti, che rendono illecita l’Azione sec
ommaso. E Caietano commenta per fatti turpi quelli, che di lor natura sono peccati mortali. « Multa enim sunt turpia facta,
urpia facta, que non sunt secundum se mortalia » ; perché molti fatti sono turpi, e non sono mortali per se stessi; ne tali
on sunt secundum se mortalia » ; perché molti fatti sono turpi, e non sono mortali per se stessi; ne tali diventano per la p
ente grave, anzi piuttosto l’alleggerisca. Ma chiedera taluno. Equali sono i fatti turpi, mortali di lor natura ? Io rispond
teatrali, che provocavano ll disonesto amore. Ne mi dica alcuno, che sono leggerezze veneree, turpitudini leggieru, e non m
e tengo verissima la contraria. E se i toccamenti soo affatto brutti, sono peccati mortali per sentenza di Sanchez; benché s
S. Tommaso ? E dico. I turpi, mortali, secondo la lor natura. E tali sono quelli che provocano efficacemente alla disonestà
e alla disonestà. Aggiungo. La rendono anche illecita quei fatti, che sono mortali per ragione dello scandali, che ne ricevo
uanti fatti turpi prendono l’Azione illecita. Poche ferrite talora sono sufficienti a priivar della vita un gran Colosso 
Quesito Undicesimo Nelle moderne Azioni, e Commedie mercenarie sono parole, e fatti impuri, osceni, illeciti, e moral
eAppresso il Franciotti nel Giovane cristiano p.3 c. 15.. Le commedie sono , come è pubblica voce, e fama, fuori del termine
in tali Commedie. Cellotio diceNell’Orat. Gra. Contra Histriones. . Sono tali le moderne Commedie, che a pena una si recit
donne ? Lascio il resto di questo Autore, e dimando. Questi gesti non sono osceni ? questi fatti non sono impuri, illeciti e
to Autore, e dimando. Questi gesti non sono osceni ? questi fatti non sono impuri, illeciti e mortali ? E quali le parole co
ne loro, se non sporche, e ammorbate ? Fore taluno risponderà. Questi sono fatti indegni: ma non si fanno ora nelle Commedie
tro la licenziona immodestia delle Commedie. Rispose egli dimandando. Sono veramente oscene, e troppo licenziose ? Ma sentì
ella giudiziosamente, e indubitamente raccogliere, e concludere, che sono oscene, da questo solo accidente, che narro, tace
od volens detexerat. »Ep. 47.E che stimate per cotal fatto, o Padre ? Sono Commedie oscene  ? Si per certo rispose quello, e
persone poco virtuose ? In oltre, diremo noi, che le moderne Commedie sono riformate, quanto conviene ? Dico, che no, e lo p
to di Comica autorità, che vale non poco per questo punto. Pochi anni sono , che una Comica bella, modesta ; di buona volontà
a infelice con un Padre spirituale dicendo . Io fò quest’arte, perché sono astrettadm di seguitar mio marito, (non era obbli
ici basti quel poco, che scrive Cellotio dicendo. Ora i nostri giochi sono giunti a termine tanto ignominioso per difetto de
logia mi disse con molto sentimento di cuore così. « Io, pochi giorni sono , mi fermai, non so per qual sventura, a sentir un
ina onda di fresco fronte, mille pensieri peccaminosi, e mortali, che sono poi tante ferite alle loro anime infelici. Non vo
iù lungamente. Tocchiamo coti brevità le due ultime circonstanze, che sono di negozio, e di persona, delle quali dice S. Tom
on tanta molteplicità di favori lidq hanno onorati, che non solamente sono del pari, ma che sono in avanzo; poiché se un gio
di favori lidq hanno onorati, che non solamente sono del pari, ma che sono in avanzo; poiché se un giocatore perde cento scu
senza, né per l’apparenza. Per l’essenza, perché le operazioni del Re sono riposte nelle cose davvero, e non in quelle da bu
ecody. Onde venne a dimostrare, che le azioni, e giochi popolari a Re sono disdicevoli, non essendo con gli altri Re esercit
i loroteatrali mostri, cioè le Azioni illecite, e disoneste, che però sono degni di vitupero grande, e di gran castigo e, an
oni teatrali de’ moderni mercenari; Commedianti, e de’ Ciarlatani, se sono lecite veramente, ovvero illecite. Questi Dottori
Ciarlatani, se sono lecite veramente, ovvero illecite. Questi Dottori sono i cristallini fonti, dai quali si può attingere l
a secondo i Dottori di Teologia; né io ho trovato alcuno di essi, che sono questi termini controverti dell’uso Comico. E se
are in conseguenza, che le mercenarie azioni, e Commedie d’oggigiorno sono lecite, e moderate bastevolmenteed. Noi qui vedia
ica presenza di deboli di spirito, e fatto da due persone innamorate, sono cose brutte. E aggiungo, che cose tali si rappres
o comunemente dai moderni Comici, e Ciarlatani; dunque le loro Azioni sono illecite per sentenza di S. Antonino. Il Cardina
baci, fornicazioni finte, e altre oscenità per dilettare. Dunque essi sono nello stato del peccato, e nella via della dannaz
idì non mancano per lo più nelle moderne, e mercenarie Azioni. Dunque sono peccaminose per sentenza di Caietano. L’Armilla d
oce universale de’ pratici nelle moderne, e mercenarie Azioni. Dunque sono illecite per sentenza di detta Somma Armilla. E a
ni. Dunque sono illecite per sentenza di detta Somma Armilla. E anche sono illecite per sentenza della Tabiena; perché ella
ione bastevoleeg non si trova per lo più nelle moderne Azioni. Dunque sono illecite ai Comici, e ai Ciarlatani, per sentenza
veva il mele. Io ho letto più volte, e riletto il luogo di Comitolo e sono astrettoej a dire, che non dice, come lo cita Bel
a mostrato, che gli Attori, e gli Spettatori delle impudiche Commedie sono rei di peccato mortale ; e che ha provato il tutt
l modo scritto da Beltrame, così non insegna Filliucci, le cui parole sono queste. « Quaero de representantibus Comoedias tu
non lo poteva allegare, come favorevole alle sue, che per molti capi sono illecite. Dello stesso parere si è Girolamo Fiore
nsiderattone delle parole di Henriquez, le quali lanciate da Beltrame sono queste. « Inter publicos peccatores numeratur His
e pubblica Comunione. Io dico, che le Commedie moderne per ordinario sono turpi per le lascivie degli amanti, per ien lenoc
enocinii, e per altre ragioni molto ben fondate. Dunque i Comici, che sono tali, si devono numerare tra pubblici peccatori p
egare in riguardo della maggior parte di tali Commedie. Dunque le più sono illecite per sentenza di Sanchez; al quale aggiun
ondemnandi, si modeste agant. »v. Ludus n. 10.I Giochi Istrionici non sono illeciti, se son fatti modestamente. Io dico, che
nque i giochi Istrionici, e le Commedie correnti per la maggior parte sono illecite per sentenza del Sà. Il Bonacina si legg
ime le oneste. Considero inoltre, che le moderne de’ Comici mercenari sono ordinariamente turpi per le ragioni dette di sopr
te turpi per le ragioni dette di sopra, e replicate più volte. Dunque sono illecite per sentenza del Bonancina. Dopo il qual
jucundicatem, et illos non credo ex hoc in malo statu. » Cioè. Alcuni sono Comici, piuttosto astrettiep dalla necessità, che
Quesito Decimo sesto Oltre gli allegati Dottori Moderrni ve ne sono altri parimente Moderni, per giudicare delle Azio
più graziosamente comarire, e dilettare glli occhi de’ vagheggiatori. Sono voci risonanti, e torcie risplendenti le autorità
i darla. Io dico, che cose molto brutte, e provocative alla disonestà sono le rappresentate fornicazioni e aulteri. E aggiun
e i giochi Istrionici siano leciti, questo Autor risponde, che leciti sono , se onestamente si fanno e illeciti, se son fatti
la comune testimonianza de’ savi, alle Commedie d’oggigiorno: dunque sono illecite secondo il Bonancina. Sanchez tieneeu il
ruttezze mancano per la maggior parte nelle correnti Commedie: dunque sono illecite per sentenza di Sanchez. II medesimo scr
r la maggior parte, non si astengono da tali rappresentazioni: dunque sono illecite per sentenza di Sanchez. Reginaldo avvi
indurre il Giocatore al commetter colpa mortale ; e di tal condizione sono molte Commedie del nostro tempo : dunque sono gio
e ; e di tal condizione sono molte Commedie del nostro tempo : dunque sono giochi illeciti per giudizio di Reginaldo. Baldel
ordinario per imbrattare a nostro tempo la scena, e il Teatro: dunque sono illecite le Commedie mortne de’ mercenari Comici
tar, se non usano parole, o fatti rutpi: dunque i loro scenici giochi sono diabolici, non che illeciti, per sentenza di Vigu
. Institit. Mor. l. 5 c. 27 q. 9.Dunque molti de’ moderni Commedianti sono cagione di peccato mortale a loro spettatori frag
o peggiori oscenità; e per conseguenza tali rappresentazioni moderne sono illecite per sentenza di Azor. Potrei lasciare l
ori; perché basta il notato sin qui per dichiarare, che illecitissime sono moltissime Azioni del moderno Teatro; con tutto c
entazioniL. dell’onesto travaglio. Disc. 6., e mostra molto bene, che sono peggiori, che non erano gli antichi giochi Gladia
di Arcadio Imperatori: dunque molte moderne Comiche Rappresentazioni sono illecite per sentenza di Piero de’ Gusman. Franc
o smoderata libertà de’ tnoderni Comedianti, dicendo in sostanza, che sono molto cattivi; poiché nell’arte loro egli trova m
mercenari Attori sogliono imbrattar la scena con molte ordure, quali sono i giochi di parassiyo, i motti di Meretrice , e i
nariamente nelle moderne Azioni de’ Comici, e de’ Ciarlatani ? dunque sono illecite per sentenza di Cellotio. Gio. Mariana c
giovane; come fare ingiuria all’onore di una famiglia: le quali cose sono provocative alla disonestà, e di lor natura pecca
sime di libidine, e d’altri infiniti vizi, dunque le moderne Commedie sono illecite per sentenza del Casano. Gambacorta in u
correnti Commedie dicendo così. Le Commedie, che vanno per l’Italia, sono comunemente pessime, e pregiudicano incredibilmen
n rovina i buoni costumi: dove si rappresentano amori lascivi: e dove sono tanti Demoni, che stanno investigando con maleey
tanti Demoni, che stanno investigando con maleey suggestioni, quante sono le persone, che vi dimorano. Nota Girolamo Fiore
ndo delle Commedie disonesteez, licenzione e illecite che le correnti sono illecite, se si deve credere a personaggi degni d
39 nella parola doppia, Passatempo pubblico, dice. Le materie Comiche sono ordinariamente tali, che l’onestà non v’ha parte
ngono alla disonestà da vicino, ma da lontano. Nelle moderne Commedie sono spesse volkte mostri di bruttissima disonestà, du
e Commedie sono spesse volkte mostri di bruttissima disonestà, dunque sono spesse volte illecite per sentenza di Fragoso, il
e » de' virtuosi, e onesti costumi: dunque le Azioni di questi Comici sono illecite per sentenza del Cecchino, il quale anch
vati parimente ne’ tempi andati. Dice nel c. 19. « Non tutti i Comici sono stati modesti : sempre vi sono stati buoni, e rei
. Dice nel c. 19. « Non tutti i Comici sono stati modesti : sempre vi sono stati buoni, e rei: troppo farebbe, che tutti i C
mati. Beltrame ha ragione di aver gran dolore; perché certamemente vi sono oggi molti Commedianti, che fanno Azioni tali, ch
oni tali, che, per sentenza d’ogni Comico virtuoso, dotto, e onorato, sono illecite. Ma per qual ragione ? Io lo spiegherò n
Decimo settimo Per quale ragione le Azioni di molti Comici moderni sono illecite ? La sola faccia della disonestà, che
sti affetti, e pensieri; e pervertire i tuoi costumi ? Perché se bene sono favle, e finzioni poetiche quelle, che si rappres
invecchiato in queste sordidezze. Mi ricordo quello, che, molti anni sono , occorseff nel Seminario Romano. Il P. Gio. Paolo
ia buona, o rea: se io mi posso chiarire, quando voglio ? Ridico, che sono tutte stiracchiature: una buona coscienza vale pe
ell’AntidotoC. 1 p. 3. le chiama Commedie nefande, che di natura loro sono incitative al peccato. E queste oscenità di quest
sono incitative al peccato. E queste oscenità di queste Commedie non sono conosciute da molte persone, per altro pratiche,
edicherò contro le Commedie, ma contro le oscenità, le quali al certo sono fonti di mille, e mille peccati mortali per le pe
eria, e dopo la lettura di moltissimi Dottori antichi, e moderni, non sono ancora pienamente determinato intorno a tutte le
ornata fatto col suo favorito in presenza di un Auditorio, nel quale sono Giovani malefk inclinati, e persone deboli di vir
ire i Fedeli virtuosi, e i medesimi Comici professori di modestia, si sono portate tante autorità, e si è dichiarata con tan
amo, se si deve levare, o no, secondo le sentenze dei Dottori. Questi sono i Giardinieri della cristiana onestà, e i Regolat
o egli poco, o niente malore scorge in un soggetto. Le Donne, che non sono Comiche di professione, comparisconofo di raro ne
o questi, Alcuni, o Questi tali: lo dichiarerò dunque io dicendo, che sono tutti quei prudenti, che mirano alla pratica del
uliebri aliena multi admirati reprobi facti sunt. »c. 9. 11. Molti si sono rovinatift col mirare la beltà dell’altrui Donna.
uliebri sunt in flammantia »L. 5. c. 15. n. 6., le parole della Donna sono infiammative a modo di scintille, e si conferma c
anco, e parlante di lascivo amore nel pubblico Auditorio, ove sa, che sono , almeno alcuni conosciuti da lei in particolare,
on le Compagnie dei Mercenari Comici, o Ciarlatani; le quali Donne, o sono Fanciulle, che si allenano per il Teatro o sono m
ni; le quali Donne, o sono Fanciulle, che si allenano per il Teatro o sono mogli degli stessi Comici, ovvero Meretrici e tut
ono mogli degli stessi Comici, ovvero Meretrici e tutte per ordinario sono molto pronte, molto astute, e molto esercitate ne
el pratico del mondo. Ma io non credo tanto di tutte; che forse ve ne sono delle buone in realtà: ma dico, che una Comica di
o altri luoghi dei S. Padri; e a questi allegati no dica alcunogg che sono contro le oscenissime oscenità dell’antico teatro
erate, ma per mostrare il vero con tutto rigore scolastico, dice, che sono affatto illecite quelle Commedie, nelle quali le
abbellite parlano d’amore con i loro Favoriti; e le quali per lo più sono ; o furono Meretrici, ovvero Adultere. « In quibus
mminelleL. 1. della Tribolat. C. 11. infami, cose lascive, e amorose, sono la rovina, e la distruzione delle Repubbliche. Ch
o di tanto infernali fiamme ? Poiché queste Femminelle ordinariamente sono belle, lascive, e hanno venduta l’onestà, e con i
se muovono nella Chiesa, dove è santo il luogo, dove è Dio, e quando sono vestite onestamente; e parlano di cose sante: com
tra le molte, e mostruose Sirene del Comito Mare non tutte le Comiche sono mostri viziosi: forse alcune tra quelle ondose am
trattano per ordinario con dottrine, massime, e presupposti tali, che sono di riprensione, e di condannagq a tutte le Comich
educe dalla dottrina evangelica di San Tommaso; e dello stesso parere sono Caietano, Silvestro, Navarro, Soto, e Alense. Ma
sempre più i peccati per ragione del loro vivere insieme. Spiega, che sono persone, le quali giorno, e notte meditano disone
ersi lascivi: « carmina amatoria ». Le Femmine sempre, o quasi sempre sono impudiche; « Feminæ, semper aut ferè semper sunt
 : e le odono parlar di cose lascive. « loquentes lasciva ». I mariti sono uomini vili, e le femmine sono avide del guadagno
scive. « loquentes lasciva ». I mariti sono uomini vili, e le femmine sono avide del guadagno: « dedita quæstui ». Alle volt
le uitare alduleteriam. » Aggiunge di più questo Autore, che le Donne sono belle, ornate, dicaci, cantatrici, sonatrici, las
s, salaces, musica, psaltria perite ludi scenici ». E però Donne tali sono amate da molti, che fanno loro molti, e preziosi
elle scene. Ed io rispondo, che i discorsi delle Comiche in scena non sono vivande senza questi intingoli: elle banchettano
piagati. L’anno 1640. disse un Gentiluomo ad un amico. Gran cosa; io sono stato ad una Commedia, ove le Comiche erano vecch
grazia, con che garbo si mostrano: paiono qualche bella cosa; eppure sono brutte; ma con che leggiadria, e artificio piacci
Teatro ancora con il ricordogu. Quasi volesse dire. Le donne teatrali sono Amazzoni infernali, armate di spada, e di saette;
l’anno 1638. Veramente queste Donne Teatrali, che compaiono in scena, sono perniciose, o per essere di vita rea; o perché si
nno il concetto delle donne, che salgono in banco, dicendo. Veramente sono perniciose; bisogna levarle. Ora i detti di tal p
eramente sono perniciose; bisogna levarle. Ora i detti di tal persone sono voti favorevoli alla mia sentenza, e passo ad alt
zelanti ammonitori. Si vedono nelle cristiane Città Commedianti, che sono professori di moderati costumi, e però non fanno
o con fede nel nostro esercizio, per guadagnare quei pochi soldi, che sono la mercede per le fatiche nostre, e sono necessar
agnare quei pochi soldi, che sono la mercede per le fatiche nostre, e sono necessarie al nostro sostentamento. L’anno 1638.
Superiori concedono le licenze con le debite condizioni, le quali se sono abusate, è senza loro saputa, e non ne hanno colp
arli come veri. Dico 1. La pubblica comparsa di Donna tristegz, quali sono spesso, o sono giudicate di essere, le Comiche or
Dico 1. La pubblica comparsa di Donna tristegz, quali sono spesso, o sono giudicate di essere, le Comiche ordinarie, è un g
moderazione , della quale io ragiono altrove distintamente. E quando sono informati, che non si può dar licenza di far comp
ati da molti; e benché i Comici testimonino; e sia vero, che le donne sono figliuole loro onestissime, ovvero pudicissime Mo
ricolihd, non si apre la strada ai precipizi. Dico 4. Se i Comici non sono Teologi, né Casisti, almeno molti di loro sono, c
ico 4. Se i Comici non sono Teologi, né Casisti, almeno molti di loro sono , credo io, forniti di buono ingegno, e possono le
dal pensiero di Platone, non che significo, che i piaceri della terra sono l’esca dei vizi. E tal esca molto abbondantemente
serve di dolce favo, o di canna miele al palato popolare. Pochi anni sono , che un Commediante, Capo di una Compagnia, mi di
. Non è molto, che un Signor Titolare domandò ad un Comico. Che Donne sono nella Compagnia ? E dopo aver udita la risposta,
ti Superiori. Essi vogliono le Commedie; e non piacciono loro, se non sono grasse, e però i Commedianti usano la comparsa de
, Dialoghi, Tragedie, Pastorali, e altre cosette che per i Comici non sono disprezzabilihh: e si trovano quasi tutti, se non
di vere Donne le Azioni. E porgono gusto grande agli Ascoltanti. Non sono molti anni che in Roma abili virtuosi Giovani fec
itazione sa dilettare in scena senza deturpar la scena. Sa, che molte sono le maniere, con le quali un bell’umore può ricrea
uddetto giuoco feccioso, almeno altro ridicolo, e modesto; perché non sono mendichi di oneste invenzioni, per cagionar allet
dotti, e zelanti Predicatori, e Scrittori; i quali da fedeli relatori sono ragguagliati degli eccessi del Teatro; e sono avv
uali da fedeli relatori sono ragguagliati degli eccessi del Teatro; e sono avvalorati dalle Teologiche dottrine alla riprens
e risus excitatur. »L. 4. de morbus ad Nicem. C. 8.Eppure è vero, che sono dette nelle scene parole brutte da Buffone, e da
le quali vogliono passare con nome di personaggi faceti; ma in realtà sono disonesti Zanni, ai quali conviene lo scritto da
nno 1616. al Cardinale Nipote del Papa Regnante Palo V. cioè, che non sono cinquanta anni, che si costumano le Donne in scen
e di un apparente Matrimonio: perché tali cose al parere dei virtuosi sono costumi scostumati, e osceni, e non sono i buonis
cose al parere dei virtuosi sono costumi scostumati, e osceni, e non sono i buonissimi costumi, dei quali parla Beltrame; e
i, e altri Cavalieri, o Cittadini dotti, virtuosi, e timorati di dio, sono Commedie: eppure le fanno senza la comparsa delle
are le Commedie. Di più si pensi, che le Commedie spirituali, e sacre sono vere Commedie ; eppure non hanno bisogno di pubbl
ddottrinati con un cumulo di vero, e meritato onore teatrale. E se io sono errato, mi dispiace dell’errore in questo mio con
spende quei doni, di cui il cielo, e la natura l’ha arricchito. Tali sono i Comici virtuosi, che si sanno valere dell’occas
to del Comico Beltrame, che dice. Ogni bello è amabile; e molte donne sono vane; e non tutte le guardie sono sufficienti a r
Ogni bello è amabile; e molte donne sono vane; e non tutte le guardie sono sufficienti a riparare i colpi d’Amore: poco è ri
no i Comici, né i Ciarlatani dicendo. Noi conduciamo le Donne, perché sono Mogli, o perché sono Figliuole. Io dico, che spes
rlatani dicendo. Noi conduciamo le Donne, perché sono Mogli, o perché sono Figliuole. Io dico, che spesso diventano adultere
degli affari del mondo, dicono, che le Comiche, nominateih mogli, non sono vere mogli dei Commedianti; ma Femmine spensierat
alizia peccano per ordinario quelle, che si fingono vere Mogli, e non sono tali per verità. E Femminelle perdute di questa f
ive S. Ambrogio. Le donne Comiche, comparse del banco, e della scena, sono per ordinario confinate alla fatica dell’ago, e d
ute nelle Compagnie dei Comici hanno la parte migliore, e più sicura, sono accarezzate, e onorate, e si possono pregiare del
di ciascun’anno: dalle due alle tre, come scrive il Comico Beltrame, sono in viaggio, in mano di carrozzieri, noleziniik, b
i pompose, e preziose: insomma hanno bisogno di molta pecunia: dunque sono necessitatiil servirsi di tutti quei mezzi, che p
efficace; come la quotidiana esperienza ci convince: e però le Donne sono introdotte da Ciarlatani nei banchi, e dai Comici
desimo confessò a me l’anno stesso in Fiorenza: ma non tutti i Comici sono di buona pasta; né tutti aprono ben gli occhi all
contro quei Religiosi Predicatori, dai quali alle volte meritatamente sono impediti dal fare le Commedie oscene, e per conse
e i Ciarlatani, e i Comici non accumulano presto i loro soldi; poiché sono aiutati diligentemente dalle Commedie ad accumula
e: e vi è ancora di più; perché, come nota Beltrame, le belle Comiche sono sovente lodate, favorite, e talvolta sollecitate
hé il concorso alla mercenaria Commedia è maggiore, quando le Comiche sono più avvenenti, e graziose, e quando vi è, non sol
ane ? Al sicuro potrà. Ed io rispondo. Temo, che al sicuro non potrà: sono tutte favole; o belle speculazioni: noi vediamo i
ersazione di casa ? Le Comiche poco pudiche mi paiono ambidestre; sono nemiche delle anime, e combattrici con duplicato
fanno nelle case del loro albergo: ivi son visitate; ed esse, quando sono tristeiv ricevono le visite, non solo volentieri,
ste per la pericolosa conversazione, certo, che a molte altre Comiche sono gratissime, e però molti Giovani di vita licenzio
non è già modo di fare il guadagno lecito; questi tali, se pur ve ne sono , guadagnano infamemente. Nel detto di questo Comi
. Nel detto di questo Comico io considero quelle parole. Se pur ve se sono . E dico, che è probabile, che ve ne siano; come v
ondatamente, che gli spettacoli del Teatro, « sunt Diaboli inventa », sono ritrovamenti di Satanasso: che possiamo dire noi
tà. Ora parliamo un poco distintamente, e accenniamo, quanti, e quali sono i modi, con che la comparsa delle ordinarie comic
llavano; e domandando al Superiore, che cosa erano, udì per risposta. Sono Anatre. Ritornato poi al Convento stava tutto mal
o, chi dice senza senno. Io miro col senso, ma non do il consenso. Io sono spettatore, ma non Peccatore: l’occhio si pasce,
ina grazia. « Sicubi popularesSer. 5. in ps. 118. cognoveris plausus, sono le parole del Santo, averte oculos ab his; ferva
us cor enim; nec capiuris oculis tuis. » E di questo avviso bisognosi sono quelli, che frequentano il Teatro oscenoIn Sixtia
e una Comica è brutta, forse non tutte le Comiche della sua Compagnia sono brutte: e alle volte con una brutta, e vecchia pa
sola, e che sia brutta al parere di uno: io dico, che forse non tutti sono dello stesso parere. E forse tal uno vi è, che la
con molti modi velenosi, e mortali: due dei quali oltre il già detto, sono la grazia, e il canto; mi dichiaro discorrendo co
ete quella, che poneva in rovina questa Città ? Si Padre, rispose, io sono quella, che con i miei belli modi, e graziose man
t os sanctificat animam. » Origene, Cassiano, e altri Dottori antichi sono di parere che a vizi diversi fossero presidenti d
andum est. » E nondimenno si trovano molti, i quali quanto negligenti sono nei casi virtuosi, e spirituali, tanto diliegenti
aliqua defensis ? »  Lascio molti altri luoghi di Santi Padri, quali sono nella prima Opera mia stampata con titolo di Risp
si rovinano. Ed io dico, che balli di tal fatta, e troppo licenziosi sono viziosi a parere di chiscrisse. « Saltare etiam i
risse. « Saltare etiam in vitiis poni. »Emilio Probo in Epaminonda. E sono molyi nocivi, e si devono molto abominare, come d
lli fatti nel pubblico Teatro. So, che i dotti insegnano, che i balli sono degni di pubblica letizia; e si ricevono per la c
lliucci, e altri appesso il Bonaccina. Ove egli però dice chiaro, che sono peccati mortali, « si fiant modo inhonesto  »T. 1
ati mortali, « si fiant modo inhonesto  »T. 1. q. 4. p. 9. n. 24., se sono fatti con modo disonesto. Etali sono quelli, che
o  »T. 1. q. 4. p. 9. n. 24., se sono fatti con modo disonesto. Etali sono quelli, che fanno molte Comiche del nostro tempo
ur. » Pensino un poco da senno gli spettatori di questi balli, quanto sono riprovati dalle divine Scritture. Isaia. « Pro eo
tonte. « Ab Inferis evocavit nostrum vulgus. » Salti dunque maledetti sono questi, diabolici, e infernali. O che vista disdi
lche volta a foggia di Rospaccio. Di questa pena, e di molto maggiore sono degne le disoneste Comiche, le quali saltando, e
ra circostanza mortale: quasi dica, che pecchi mortalmente, quando vi sono . Cornelio segue un simil teno di dire dicendo, ch
rioclo di lascivia, dico, che non vi è; mentre le persone spettatrici sono forti nella virtù, come suppongo. Nemmeno vi è lo
casione di rovina spirituale da cose per le stesse indifferenti: come sono i salti, e i gesti, che sogliono accompaganrli, t
tita da uomo per dilettare saltando. E come le parole brutte, che non sono di loro natura mortali, diventano tali per accide
non sono di loro natura mortali, diventano tali per accidente, quando sono dette in presenza di persone deboli di spirito; c
che i salti, fatti dalla Comica vestita da uomo nel pubblico Teatro, sono peccati mortali almeno per accidente per ragione
, avide di guadagno, che non mancano a nostro tempo, chi dicesse, che sono viziosi nostri d’impurità; io non saprei contradd
ri d’impurità; io non saprei contraddire;nemmeno, se aggiungesse, che sono animate navicelle di Caronte, per traghettare mol
e vezzosa nel pubblico Teatro, nuoce in tanti modi, che sin qui da me sono stati assegnati, e ponderati, ai quali non dubito
tri allettamenti, che moltissimi Spettatori, almeno fiacchi di virtù, sono presi, allacciati, morti, e rovinati con la vista
soddisfazione a chi vuole appagarsi delle verità. Che se le mie, che sono per di qui, non saranno tali, prego il benigno Le
ogno con le ricchezze del suo tesoro.   Quesito Primo Se le Donne sono per tuttokv, perché levarle dal Teatro ? Si as
onne, dice Beltrame, se non si fugge la cittadinanza: poichè le Donne sono la metà del MondoG. 55.. E queste compaiono, e pa
elle sue Comiche Dame, e dice nel c. 34. I discorsi delle Comiche non sono , come tal uno si crede, tanto lascivi, che abbian
ede, tanto lascivi, che abbiano a contaminare le persone; in modo che sono discorsi molte volte studiati, e pieni di nobili
cagione è lontana: e nno occorre dire. Vi è sempre pericolo; e ve ne sono esmpi chiari di quello, che nelle Commedie talvol
sono esmpi chiari di quello, che nelle Commedie talvolta è occros; vi sono esempi di persone, che si sono gettate nei pozzi
e nelle Commedie talvolta è occros; vi sono esempi di persone, che si sono gettate nei pozzi per amore; e per questo si hann
aritatamente. Dice. Le Comiche non contaminano con i discorsi; perché sono studiati, concettosi nobilmente, e non lascivi. I
e hanno caro di essere stimate per la virtù. Ma io domando. E quante sono quelle di qualche valore, che non cadano ? Dirà u
ante sono quelle di qualche valore, che non cadano ? Dirà un pratico: sono poche, e molto poche: e to dico, come dicon tutti
darebbero segni di essere sfacciate Meretrici. Le Donne poi, che non sono di qualche valore nel recitare, cadono spesso in
le loro sporchezze delleparole, e dei gesti indegni. E queste quante sono  ? Moltissime: e usano spesso gesti, e parole tant
dice, che non si debbono chiudere tutti i pozzi: perché alcuni vi si sono gettati per amore. Egli dice con grazia, e con ge
ena si sentivano certi sdegnosi motti di alcuni, che dicevano. Ohibò, sono brutte, ohibò; via le Padrone, via; vengano le Se
once bruttamente scoprivano le loro impure, e disoneste brame. Queste sono le margherite, che si generano nelle conchilie di
roposito. Ogni creatura s’ingegnaCap. 13. d’esser amabile, e le scuse sono tutte coperte di nascoste vanità. E che ? Diremo
modi, che più le rendono graziose, si faccia per essere disprezzate ? Sono tutte burle: io stimo, che ogni Donna, che giunga
un altro passano senza offesa. E poi quei ragionamenti Comici amorosi sono conosciuti per finti, e si considerano solamente
dell’Arte. Così i discorsi amorosi delle Comiche, sapendo ognuno, che sono finti, non vi concorre il malanimo, ma l’intellet
gni illecita oscenità. Ne giova molto il dire, che i discorsi amorosi sono finti, e conosciuti per tali; perché da quella fi
gno del mio spavento, per fuggire il pericolo della loro salvezza; ma sono mosso a così ragionar, e scrivere, per trovarmi c
perrochèld chi non sa, che moltissimi Uditori delle Commedie amorose, sono quasi incapaci si speculativa distinzione, e si a
iano solo a quello, che la loro ordinaria cognizione sa considerare ? Sono simili ad un semplice fanciulletto, che leggendo
sare la giocondità oscena, e cagionar con essa l’osceno gusto; perché sono cose di rea natura in se, e di scandalo, e rovina
re l’utile immascherato di giocondità, per amarlo, e per praticarlo ? Sono bellle chimere, e canori capricci: per ordinario
forse di nuovo col pensiero pecca dilettandosi; perché insomma pochi sono quelli, che vedendo i discorsi amorosi, e dolceme
t aquè in honestis, ac in pramis. » Ed egli dice, che così moltissimi sono convinti di acconsentire al diletto delle cose tu
iti da loro stessi; e si fanno addobbare a casa da altri. Ma le Donne sono più nautrali, e si sanno addobbare da loro stesse
grave, e testimone di vista, che nel nobilissimo Regno d’Inghilterra sono molte Compagnie di valenti Commedianti; enon intr
se un saggio Gentiluomo praticissimo degli Accademici Recitanti, dove sono i Giovani, e vecchi, non mancano i pericoli; nond
nt ». Dice bene questo Comico Scrittore, dicendo, che poche Commedie sono composte da Poeti, nelle quali non si vedanoll i
i, e l’accrescimento della perfezione per i virtuosi. Ma io dico, che sono poche a nostro tempo, mercè alla negligenza dei C
fa dire molte cose alla brigata. E poi giunti alla scena, molte volte sono scarmigliati, e bisogna, che i loro amici, o loro
enna il Cecchino, e io la spiego in breve, dicendo; perché alle volte sono seguiti scandalosi inconvenienti, o almeno gravi
a dei Giovanetti; poichè sappiamo, che per simili occasioni di vedere sono succeduti nel Mondo grandissimi mali a molti uomi
mma volante alle loro facce in modo, che non si possono schermire, ma sono arsi tanto miseramente, che cavate con stento le
re, si scoprono troppo nemicilv della casta Diana: o per meglio dire, sono pochissimo inclinati all’amore, e osservanza dell
razione ? Sì per verità: dunque i trattati amorosi delle Commedie non sono cattivi: perché hanno un buon fine, che è l’onest
his ludus redditur flagitiosus, et oscenus. » Vuol dire. Alcune cose sono peccati non per se stesse, ma per l’intenzione, c
e lo scherzo scusa del peccato, ovvero lo sminuisce. Altre cose, poi sono , le quali di loro natura sono peccati; come è la
o, ovvero lo sminuisce. Altre cose, poi sono, le quali di loro natura sono peccati; come è la fornicazione, e cose simili; e
icendo. Le cose rappresentate ordinariamente dai mercenari Comici non sono brutte, né disoneste; perché sono cose finte: qua
nariamente dai mercenari Comici non sono brutte, né disoneste; perché sono cose finte: quasi che la finzione tolga dal sogge
tiano) il quale subito non levigli occhi da così fastte cose ? Eppure sono finte; anziche essendo dipinte, si allontanano pi
che essendo dipinte, si allontanano più dal vero, che allontanate non sono le cose, che l’Arte Comica fingendo rappresenta.
he tratta di un brutto soggetto. T’inganni, mentre affermi, che buoni sono quei discorsi, né degni di ammonizione, i quali a
le ottieni, che onesti siano in pubblico quegli atti, che bruttissimi sono negli angoli ? Io ardisco dire, che questo finger
no quei trattati precedenti alla conclusione matrimoniale: i quali né sono Matrimonio, né sono privi di molti avvenimenti bu
cedenti alla conclusione matrimoniale: i quali né sono Matrimonio, né sono privi di molti avvenimenti burleschi e ridicoli.
per lo più non è rappresentato né lodevolementem né onestamente. Essi sono per la maggioor parte impuri attori, e però copro
inta, e non commise il peccato. Ora io dico, che le Comiche impudiche sono peggiori, e più sfacciate, mentre alla presenza d
pescare quei pochi pesciolini, e per gaudagnare quei pochi soldi, che sono necessari al loro sostentamento: insomma l’utilit
ll’utile i loro fini. E di più dice, che le loro mercenarie Commedie, sono fatte senz’altro fine, che di procurarsi il vitto
non solo con le Femmine, ma con altre oscenità, vituperano l’Arte, e sono degnamente censurati, e vituperati dagli stessi B
ecita , e poi darebbero l’approvazione. E chi non sa, che molti libri sono stati approvati talvolta da Savi, e dotti uomini;
« quod omnia, et singula » : e poi col tempo, buon maestro dei dotti, sono stati stimati per ragione nuova degni di nuova, e
a santa Inquisizione, e per essere in quelli materie profittevoli, si sono corretti; e così spurgati si tornano a leggere. A
le Commedie, e fa capaci dei Sacramenti i Commedianti. Eppure ambedue sono Santi, e furono amici: e con tutto ciò sono i par
mmedianti. Eppure ambedue sono Santi, e furono amici: e con tutto ciò sono i pareri loro diversi. Ed io dico, sono diversi;
furono amici: e con tutto ciò sono i pareri loro diversi. Ed io dico, sono diversi; perché mirano diverse ragioni. S. Buonav
osserverebbero lungo tempo la moderazione; perché le materi eamorose sono quelle, che esse hanno bene impresse, e queste tr
llettati i giovani, e i meno virtuosi della Città, poichè questi tali sono più pronti a frequentare le amorose Rappresentazi
altre oscenità, nelle Commedie dei nostri tempi: oppure diciamo, che sono mostruose Idre dai molti capi, e capi tanto oscen
e stampe. Beltrame scive a suo favore così. Le nostre CommedieC. 753. sono simili a quelle, che sono stampate con licenza de
suo favore così. Le nostre CommedieC. 753. sono simili a quelle, che sono stampate con licenza dei Superiori, e molte volte
a quelle, che sono stampate con licenza dei Superiori, e molte volte sono le stesse. E Pier Maria Cecchini afferma nei suoi
e stesse. E Pier Maria Cecchini afferma nei suoi comici Discorsi, che sono di gran lunga più corrette le Commedie, che si re
. Ma o piacesse a Dio, che ancora quelle, che si leggono in stampa, e sono oscene per le Donne introdotte in esse, o per lat
maliziosi, che nati. Eppure sappiamo, che i Libri di buona Poesia non sono intesi da Fanciulli, né ben capiti dai Giovani. M
o spiritualmente con gravissimo danno della virtù. Quindi nel Decreto sono ripresi con le parole di S. Girolamo i Vescovi, e
stampate si recitano, prima si purgano dalle oscenità; e i Recitanti sono molesti, viziosi, e perdenti cristiani e le vere
gono senza operare, e fomentare nel peccato l’Amore, il quale, quando sono lette, forse è morto, ovvero fa penitenza dei pec
e lecitamente si stampano, e non si rappresentano lecitamento: e tali sono molte materie del sesto Precetto stamapte minutam
rie di un lascivo Amante, e poi dire, che non brama altro, che amare; sono cose da uomo Platonico, da uomo ideale, da uomo a
re i pericoli è sempre bene: ma il non volere cavalcare; perché molti sono caduti da cavallo: né andare per le strade; perch
o il Demonio; e per tali sensuali ogni luogo è pericoloso: dunque non sono le scene, che fanno il male, ma si bene la rea na
tiana scena ? Rispondo. In più luoghi si è levata, quando i Superiori sono stati avvisati dell’obbligo di levarla. Ed io sem
plicitamente, diffusamente, e scolasticamente di proposito, forse non sono stati porposti ai Sig. Superiori con istanza, che
ni di dottrina, o di costume, non sempre, dopo essere nati, subito si sono levati: l’iniquità ancora ha la sua stagione per
tempo si matura, e cadendo manca. Molti errori di quanfo in quando si sono conosciuti, e poi levati. Aggiungo. Se l’onoratoC
le Consorti, e delle Figliuole ancor Fanciulle, e verginelle ? Eppure sono personaggi di ottimi costumi, e di segnalata devo
tà. Ove i Comici, e le Comiche negli stanzoni pubblici vedono che nno sono castigati, dicendo, e facendo quelle cose, che so
provino detta comparsa: ma io dico, che tutti i Dottori, veduti da me sono al presente, la condannano; benché non sia stata
no, e senza riguardo di schifare altro male maggiore; all’incontro vi sono molti, anzi moltissimi Dottori, dai quali è conda
incipi nel Mondo, i quali per quello, che tocca alla propria persona, sono piissimi, e giustissimi; ma non sanno i peccati d
ministri principali, che governano il pubblico; e frattanto i poveri sono oppressi; i giudizi si pervertono, si scandalizza
 » E però quelli, che ambiscono di udire le confessioni dei Principi, sono degnio di essere scacciati, come Personaggi infet
te e di comandare secondo la ragione dell’officio suo qulle cose, che sono necesarie alla salute; né che sia ritardato per r
ragioni; in modo che poi le consideri diligentemente, e giudichi, se sono sufficienti, o no, per la tolleranza; ed egli può
ono gravemente a quelle anime, che mancano nella virtù, mercè che non sono valorose, e Forti Amazzoni per il combattimento n
iscendium », insegna S. Tommaso 2. 2. q. 167. 2. 2. c. E quanti pochi sono quelli, che vedendo una Donna vana, e vanamente o
nco, o in scena, ordinino la loro vista a cosa utile ? E quanti molti sono , che la ordinano a cosa nociva ? E a questo conco
1. conc. Prov. t. 1. Che se alcuni Superiori danno licenza, forse non sono avvisati dei gravi danni, che seguono: che certo
e contagioso male: prego Dio, che li illumini ad eseguirlo, come essi sono a farlo streattamente obbligati, e non facendolo,
ali per ordinario non mancano nelle Commedie: perché sebbene i Comici sono avvisati a servarene la debita moderazione, nondi
n Auditorio, ove sanno, e conoscono almeno alcuni in particolare, che sono deboli di spirito; perché in quanto all’autorità
no di altri difetti sconvenievoli allo spirito cristiano; e però come sono state moderate in molte cose dalla Cattolica Reli
stato Ecclesiastico ? Le tolleranze dei virtuosi, e savi Principi sono talvolta leggi di giudiziosissima prudenza: onde
rispondere. E perché si permettono in questa ? Nell’una, e nell’altra sono persone dotte, zelanti, e virtuose: e per tutto s
rebbero con una totale proibizione. E certo fondatamente; perché essi sono i Moderatori supremi dei costumi , ai quali tocca
e si loda più la Tragedia, che la Commedia; perché le materie Comiche sono ordinaria mente tali, che l’onestà non vi ha part
un Trattato manoscritto dice. È cosa chiara, che le Commedie correnti sono tanto perniciose, e pestifere, che meritano di es
a lascivamente, e parlante d’amore in pubblico Auditorio, ove sa, che sono molti deboli di virtù; e ne conosce alcuni in par
g. 68. La moderna ha delle oscenità. Pag. 36, 37. Molte Commedie oggi sono illecite. Pag. 65. Un’oscenissima. Pag. 211. Stam
ormare da Teologi. Pag. 90. Nuoce nei beni spirituali. Pag. 40. Ve ne sono dei virtuosi. Pag. 19. Dei buoni, e dei rei. Pag.
iati da Milano. Pag. 11. Condannano alcune Commedie moderne. Pag. 64. Sono osceni per ordinario. Pag. 264. Hanno bisogno di
n guadagno. Pag. 116. Non osservano la prescritta moderazione, quando sono osceni. Pag. 67. Spendono assai. Pag. 116. Cercan
i. Pag. 19. Decio Liberio recitò in Teatro per forza. Pag. 45. Demoni sono promotori di vari vizi, uno presiede ad un vizio,
187. Dilettazione morosa è peccato mortale. Pag. 135. Dottori antichi sono contro le mercenarie Commedie correnti. Pag. 47,
die correnti. Pag. 47, 48. E i moderni. Pag. 51, 57, 660. Gli antichi sono contro la comparsa della Donna in scena. Pag. 75.
ccidente, non essendo tali di loro natura. Pag. 23, 24. Le scandalose sono mortali. Pag. 24. Quante bastino a fare oscena la
3 (1664) Traité contre les danses et les comédies « Chapitre XVII. Que les danses sont condamnées dans l’Ecriture, et par les Pères. » pp. 119-141
Væ iis qui sunt in causa efficaci tantorum malorum, per suos lascivos sonos  ; reddent de omnibus malis, quæ occasiones pulsat
Væ iis qui sunt in causa efficaci tantorum malorum, per suos lascivos sonos  ; reddent de omnibus malis, quæ occasiones pulsat
4 (1752) Traité sur la poésie dramatique « Traité sur la poésie dramatique —  CHAPITRE XII. De la Déclamation Théatrale des Anciens. » pp. 336-381
antes sensim excitant, eandemque, cùm egerunt, sedentes ab acutissimo sono usque ad gravissimum sonum recipiunt, & quasi
t Cyprien, de ces sons lugubres qu’on y tiroit d’une Flutte, lugubres sonos spiritu tibiam inflante moderatur, & de ce qu
5 (1762) Lettres historiques et critiques sur les spectacles, adressées à Mlle Clairon « Lettres sur les Spectacles à Mademoiselle Clairon. — LETTRE VIII. » pp. 131-157
t. 87. num. 12. item de convers. ad Cleric. cap. 27. 2. Aures vocum sono , Spectaculis ocules delectabantur. Senec. de vit.
6 (1694) Sentiments de l’Eglise et des Pères « CHAPITRE II. Excellentes raisons qui ont porté les Pères de l’Eglise à condamner les Comédies, et à les défendre aux Chrétiens. » pp. 12-28
acles ; et leur goût par les viandes les plus exquises, « Aures vocum sono , spectaculis oculos, et saporibus palatum suum de
7 (1765) Réflexions sur le théâtre, vol. 3 « Chapitre IX. Sentiments de S. Cyprien et de quelques autres Pères. » pp. 175-201
plus vivement à chaque accent des Actrices !) : « Ad singulos fistulæ sonos infelicium corda suspirare. » Croira-t-on que le
8 (1756) Lettres sur les spectacles vol.1 pp. -610
o intendimento a’ quali abbiamo comunicato l’istessa Composizione, si sono trovati con Noi d’accordo. 13. Neppure ci siamo
Histoire des Ouvrages pour & contre les Théatres. 293. Sempre vi sono stati nel Mondo ancho Cristiano Teatri e Commedie
e, e pur troppo vi saranno eziandio in avvenire. Ma sempre altresi vi sono stati, e vi satanno per divina misericordia Minis
indegno proverbio, ma pur troppo vero, che le Commedie del Carnevale sono il lenocinio della quaresima : cioè, che la liber
si coltiva, e si mantiene per tutta la quaresima, e per tutto l’anno. Sono ancora considerabili li dispendi de’ poveri citta
e cerchino altro consigliere, che me … …. Intorno alli festini io non sono interrogato, ma in ogni caso non dubito, che con
Le même dit dans une Lettre à Innocent XI : I Teatri, e gl’ Istrioni sono grandemente detestati da’ SS. Padri, e communque
irtuosi, i quali, per gli obblighi indispensabili delle loro cariche, sono costretti à seguitare la persona del Principe in
ente meritano di essere eccettuati da questa regola generale, i quali sono indispensabilmente obbligati a trovarsi nelle div
e specialmente a coloro, che operano volontariamente nel Teatro, come sono gli Attori, gli Impresarj, i Sonatori, e i Compos
9 (1756) Lettres sur les spectacles vol. 2 «  HISTOIRE. DES OUVRAGES. POUR ET CONTRE. LES THÉATRES PUBLICS. — NOTICES. PRÉLIMINAIRES. » pp. 2-100
mp; decurias Equitum, egregium judicandi munus expleturos, si fractos sonos & dulcedinem vocum peritè audissent ? Noctes
10 (1733) Theatrum sit ne, vel esse possit schola informandis moribus idonea « Theatrum sit ne, vel esse possit schola, informandis moribus idonea. Oratio,  » pp. -211
nt commissa chartis, & affixa litteris mutis, vel loquacibus sine sono  ; quantò plus habent animæ, cum vivunt in Actorib
11 (1666) La famille sainte « DES DIVERTISSEMENTS » pp. 409-504
um saltat, stultescat ; cum hoc unum agat, ut ad numeros, et tibiarum sonos scite insaniat. » Drexelius lib. 3. Niceta. c. 7
um saltat, stultescat ; cum hoc unum agat, ut ad numeros, et tibiarum sonos scite insaniat. » Drexelius lib. 3. Niceta. c. 7
12 (1731) Discours sur la comédie « SECOND DISCOURS » pp. 33-303
irque. « Soletis enim aera ipsa mellifluis implere clamoribus, et uno sono dicere, quod ipsas quoque belluas delectet audire
13 (1671) La défense du traité du Prince de Conti pp. -
, et Decurias Equitum egregium judicandi munus expleturos, si fractos sonos , et dulcedinem vocum perite audissent ? Noctes qu
s, et decurias Equitum judicandi egregium munus expleturos si fractos sonos , et dulcedinem vocum perite audissent ? noctes qu
, et Decurias Equitum egregium judicandi munus expleturos, si fractos sonos , et dulcedinem vocum perite audissent ? Noctes qu
s, et decurias Equitum judicandi egregium munus expleturos si fractos sonos , et dulcedinem vocum perite audissent ? noctes qu
14 (1756) Lettres sur les spectacles vol. 2 «  HISTOIRE. DES OUVRAGES. POUR ET CONTRE. LES THÉATRES PUBLICS. —  HISTOIRE. DES OUVRAGES. Pour & contre les Théatres Publics. » pp. 101-566
oltre impegnato, vedendolo a sostenere che le Scene de’ nostri tempi sono oscene, e più oscene delle antiche. Dissert. Teat
/ 14