(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932

Fiorio Gaetano veronese. Di lui disse Francesco Bartoli :

« Bravo Comico, che ne’suoi primi anni giovanili apprese l’Arte della Pittura sotto gl’insegnamenti di Felice Boscarati celebre dipintore della sua Patria. Recitò il Fiorio in Verona nell’Accademia de’Dilettanti diretta da Marco di lui padre, e si diede a conoscere per un abile Attore. Fu nella Truppa d’Antonio Sacco, ma poco vi stette. Passò fra’Comici di due vaganti Compagnie, e dappoi fu chiamato in quella di Girolamo Medebach nel Teatro a S. Gio. Grisostomo. Ebbe l’incontro di dover recitare colla Maddalena Battaglia poco dopo comparsa in Venezia, e con essa fece maggiormente spiccare il di lui valore, sostenendo la parte d’Arsace nella Semiramide di Monsieur di Voltaire, e l’Amleto nella Tragedia di questo nome di Monsieur Ducis ; ambe tradotte da peritissimi Scrittori. In esse si distinse il Fiorio notabilmente, e fu in Venezia ed altrove applaudito. Abbandonando il Medebach il predetto Teatro, il Fiorio rimase colla Battaglia, ed oggi è pur seco, continuando a dimostrarsi pieno d’attenzione per il suo Mestiere. È comico di qualche ingegno, e scrive a sufficienza alcune cose spettanti al Teatro, ed è suo parto una Commedia intitolata : L’Oppresso Felicitato, o sia il Conte d’Osbach. Oggi trovasi impiegato in comporre un lungo Poema di venti Canti in ottava Rima intitolato : Le quattro Età dell’ Uomo. Merita il Fiorio molte lodi per i suoi meriti Teatrali, ed egualmente per la bontà de’suoi costumi, che lo palesano un Uomo onesto, un Marito amoroso, ed un Padre prudente. »

Pubblicò il Fiorio a Venezia del ’91 le sue commedie in quattro volumi in-8° col titolo Trattenimenti teatrali ; i quali contengono : La nobil vendetta, Imelda e Bonifacio, Meleagro, Il sogno avverato, L’oppresso d’animo, felicitato (dal tedesco), Il Vincislao di Lituania, Ines de las Cisternas, I pazzi corretti, Un momento c’è per tutti, Alberto e Mastino secondo, Signori di Verona, Agnese di Bernaver, La vedova medico e filosofo, Sei piatti e nulla più (dal tedesco), Carlo Goldoni fra’comici, Il matrimonio di Carlo Goldoni, Introduzione comica. L’opera ha nel primo volume una dedica a S. E. Grimani, dalla quale apprendiamo che egli fu da lui protetto e beneficato ne’venticinque anni che gode l’onore di servire il nobilissimo suo teatro ; e un discorso preliminare, il quale ci dice come queste opere regolate fossero precedute da due favole spettacolose Arabinda prima e Arabinda seconda, che sortirono un esito felicissimo. Il discorso a’lettori sui Pazzi corretti, commedia scritta per fanciulli, ci racconta come in essa avesse parte il maggior suo figlio di anni dieci, il quale, recitata la Commedia nella villeggiatura di Sala a Parma, vi diede anche un concerto di violino, tal chè fu ammesso alla prova nel concerto di musica del Reale Infante, dal quale si ebbe poi patente di suo Virtuoso di camera.

Il Fiorio si mostra in questi lavori uomo d’ingegno non comune, se non di vasta coltura. I versi sciolti hanno una certa scorrevolezza, e lo stile vi è più tosto semplice e piano. Degne di nota speciale sono poi le due commedie che trattan della vita del Goldoni, e la Introduzione comica, in cui sono dipinti al vivo i costumi dei comici colle loro convenienze, dispute, bizze, suscettibilità. Il Carlo Goldoni fra’comici potrebbe, credo, ben rappresentato, reggere anch’oggi al lume della ribalta.

Il Fiorio era l’autunno del 1794 al S. Gio. Grisostomo di Venezia ove creò la parte di Pasquale nell’Olivo e Pasquale di Sografi. Scrisse ancora, dopo la stampa dei quattro volumi : Solitudine e pianto, tragicommedia in tre atti con prologo intitolato Offesa e Vendetta, recitata al S. Gio. Grisostomo il 26 dicembre 1795, e replicata tre volte ; e La vana seduzione, commedia recitata al S. Luca, non so se la prima volta, il 7 ottobre 1896, che trovasi pubblicata nel 1799 nel tomo XXXV del Teatro moderno applaudito di Venezia.

Egli era probabilmente socio del Battaglia e direttore della Compagnia, nella quale si recitavan commedie premeditate e improvvise.