(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 936-937
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 936-937

Fortunati Tiberio. Ottimo artista per le parti di Pantalone. Ne abbiam notizia in una lettera del comico Zanotti del 14 agosto 1655 da Genova al Conte Marcello Cimicelli a Modena. Dopo di aver parlato dell’urgente necessità di mutare il Pantalone, attore insoffribile, scrive :

« Tiberio Fortunati, che rapresenta cosi bene la parte di Pantalone, quello dico che da S. A. Ser.ma è stato nella quadragesima passata ricercato in Roma, et in altre parti, hora è in Genova, e mi fa a credere di certo che con poca fatica sarebbe con noi. Non dico d’avantaggio. Se il Ser.mo S.r Principe conclude esser servito da questo personaggio, mandi subito una lettera per l’ Ill.mo S.r Agostino Nicoli, incaricandole il trattato di questa unione e seguirà al sicuro.

« Mi dispiace il dover trattare simil facenda in pregiudicio di quest’altro Comico, ma per Dio il star seco senza notabil danno è impossibile ; vi sia pure per me meno conscienza e guadagno migliore. »

Fortunati Giovanni, figlio del precedente, e più conosciuto in teatro col nome di Toto, che gli venne, quasi diminutivo di trotola, per la piccola statura, fu egregio attore come caratterista e come arlecchino. Recitava commedie in cui si trasformava in varj personaggi, cantando e parlando varie lingue e facendo bizzarrie piacevoli d’ogni specie. Francesco Bartoli cita ancora I quattro Zanni, come sua particolar fatica. Recitò anche, ammiratissimo sempre, altre parti a viso scoperto e in commedie studiate. Fu con Massimo Ferraresi, del quale sposò la figlia Elisabetta ; e, lui morto, passò con Onofrio Paganini prima, poi con Pietro Rossi, con Giuseppe Lapy a Venezia, e (1782) con Francesco Paganini, figliuolo di Onofrio. Rimasto vedovo, pensò da solo all’educazione dei figli (la maggiore, Anagilda, sposò un Francesco Arisi) alcuni dei quali seguiron l’arte dei parenti. Troviamo poi il Fortunati al S. Cassiano di Venezia nelle stagioni di carnevale 1796-97 in Compagnia di Francesco Menichelli. Il ’97 egli non si chiama più arlecchino ma Truffaldino, e il Giornale dei teatri di Venezia dice di lui :

Se al merito singolare di questo insigne attore accoppiate si fossero alcune felici combinazioni teatrali, egli solo sarebbe bastato per far riempiere ogni sera dai più intelligenti dell’arte, non che dal popolo, il vasto teatro in cui recitava.

Era ancora in arte il 1821 caratterista al S. Luca di Venezia con la Compagnia Toffoloni ; e il Giornaletto ragionato teatrale così scriveva di lui :

Questo vecchio caratterista bolognese si è già assicurata una sufficiente riputazione. Nato da padre comico, avanzandosi cogli anni e non molto crescendo nella statura, i suoi compagni per ischerzo lo chiamavano trotola, dal che derivogli in seguito il soprannome di Toto, sotto il quale è comunemente conosciuto. Sebbene molto inoltrato negli anni, non lascia tuttavia di essere sempre il bene accetto caratterista Toto ; ed è un compenso giustamente dovuto alle sue fatiche la stima che costantemente gli viene accordata.

Questo Toto è nell’elenco della Compagnia chiamato Giuseppe, e v’ha un altro Fortunati di nome Giovanni per le parti amorose : è scambio di nomi ? E che sarebbe stato di Toto quell’amoroso ? Un figliuolo ? E chi era quel Giuseppe Fortunati assieme a lui, Toto, caratterista al San Cassiano di Venezia nel 1796 e ’97 con Fr. Menichelli ?

Fortunati-Ferraresi Elisabetta. Moglie del precedente. Recitò sempre le parti di seconda donna. Dotata di non poca bellezza, fu attrice di pregio, specialmente in dialetto veneziano.

Madre di numerosa famiglia, fu spenta in Padova dopo lunga malattia, a circa trent’anni, nella primavera del 1776.