(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 945-946

Fumagalli-Targhini Amalia. Nata a Milano il 1824, seguì il padre nell’arte, quand’egli già filodrammatico, abbandonato l’impiego si unì in società con Antonio Ristori, padre di Adelaide. In alcune parti di bimba scritte a posta per lei e per la Ristori, die’ prove non dubbie dell’altezza a cui sarebbe salita in breve. A sedici anni era già l’amorosa della Compagnia Ferri, diretta da Augusto Bon, e a diciotto la prima attrice giovane di quella diretta da Corrado Vergnano, sotto la celebre Carolina Internari, che non solo le fu larga di ammaestramenti ; ma visto il rapido progredir di lei, formò da sè compagnia e la scritturò quale altra prima donna. Entrò poi l’Amalia il ’44 con Luigi Domeniconi prima attrice assieme a Maddalena Pelzet, quindi (1846) prima attrice assoluta con Angelo Lipparini, col quale stette cinque anni, mostrando, e nel dramma e nella commedia, a qual grado di arte ella era salita. Fu con Pezzana, e nuovamente con Domeniconi il ’52, poi collo Stacchini e il Moro-Lin. Io la conobbi il ’71-’72 nella Compagnia di Fanny Sadowski diretta da Cesare Rossi, in cui sosteneva mirabilmente le parti di madre e caratteristica, che avea già recitate in quella di Bellotti-Bon.

I faentini ristamparon per lei, nel carnovale ’60-’61, il sonetto di Paolo Costa per la Clementina Cazzola ; « Di che loco beato…. » (V.) ; e l’appassionato Braccio Bracci pubblicava in Livorno la primavera del ’50 un inno in versi sciolti, tra’ quali i seguenti :

………….
Ove mi traggi ? In qual parte sublime
l’inspirato pensier guidi ? Ti veggio
del secolo superbo e de’ suoi mali
ignara giovinetta – io ti conosco
alla modesta ilarità che spira
dagli atti umìli – al semplice del volto
atteggiamento, ed al sospir che sembra
l’eco d’un’arpa, cui passando amore
agitò con le penne. – In me che t’odo
oh qual d’affetti simpatia segreta
vai risvegliando ! – Oh come al giovanile
desìo dài legge ed arbitra ti rendi
dello spirto indomato ! – Il tuo sorriso
non è mortal, ma d’angelo che dorme
d’innamorata vergine sull’urna
morta di duolo nell’età più lieta.
O della scena intelligenza e vita,
interpetre del vero. – O del Coturno
gloria e del Socco, onde ti guarda e freme
l’emula Francia a noi rivale eterna,
vedendo dalla sua fronte rapita
d’arte sì bella la corona illustre
della gentile Italia !……
………….

Gli artisti che la conobber da vicino concordano in giudicarla grandissima, e forse la più grande, se natura avesse compartito a lei quelle doti di cui fu larga con altre. Artista spontanea, esuberante di passione, nel dramma e nella tragedia, ebbe una vena irresistibile di comicità nelle parti comiche, tra le quali i vecchi artisti ricordan quella del Birichino di Parigi, in cui non ebbe rivali.