Fumagalli-Targhini Amalia. Nata a Milano il 1824, seguì il padre nell’arte, quand’egli già filodrammatico, abbandonato l’impiego si unì in società con Antonio Ristori, padre di Adelaide. In alcune parti di bimba scritte a posta per lei e per la Ristori, die’ prove non dubbie dell’altezza a cui sarebbe salita in breve. A sedici anni era già l’amorosa della Compagnia Ferri, diretta da Augusto Bon, e a diciotto la prima attrice giovane di quella diretta da Corrado Vergnano, sotto la celebre Carolina Internari, che non solo le fu larga di ammaestramenti ; ma visto il rapido progredir di lei, formò da sè compagnia e la scritturò quale altra prima donna. Entrò poi l’Amalia il ’44 con Luigi Domeniconi prima attrice assieme a Maddalena Pelzet, quindi (1846) prima attrice assoluta con Angelo Lipparini, col quale stette cinque anni, mostrando, e nel dramma e nella commedia, a qual grado di arte ella era salita. Fu con Pezzana, e nuovamente con Domeniconi il ’52, poi collo Stacchini e il Moro-Lin. Io la conobbi il ’71-’72 nella Compagnia di Fanny Sadowski diretta da Cesare Rossi, in cui sosteneva mirabilmente le parti di madre e caratteristica, che avea già recitate in quella di Bellotti-Bon.
I faentini ristamparon per lei, nel carnovale ’60-’61, il sonetto di Paolo Costa per la Clementina Cazzola ; « Di che loco beato…. » (V.) ; e l’appassionato Braccio Bracci pubblicava in Livorno la primavera del ’50 un inno in versi sciolti, tra’ quali i seguenti :
………….Ove mi traggi ? In qual parte sublimel’inspirato pensier guidi ? Ti veggiodel secolo superbo e de’ suoi maliignara giovinetta – io ti conoscoalla modesta ilarità che spiradagli atti umìli – al semplice del voltoatteggiamento, ed al sospir che sembral’eco d’un’arpa, cui passando amoreagitò con le penne. – In me che t’odooh qual d’affetti simpatia segretavai risvegliando ! – Oh come al giovaniledesìo dài legge ed arbitra ti rendidello spirto indomato ! – Il tuo sorrisonon è mortal, ma d’angelo che dormed’innamorata vergine sull’urnamorta di duolo nell’età più lieta.O della scena intelligenza e vita,interpetre del vero. – O del Coturnogloria e del Socco, onde ti guarda e fremel’emula Francia a noi rivale eterna,vedendo dalla sua fronte rapitad’arte sì bella la corona illustredella gentile Italia !……………….
Gli artisti che la conobber da vicino concordano in giudicarla grandissima, e forse la più grande, se natura avesse compartito a lei quelle doti di cui fu larga con altre. Artista spontanea, esuberante di passione, nel dramma e nella tragedia, ebbe una vena irresistibile di comicità nelle parti comiche, tra le quali i vecchi artisti ricordan quella del Birichino di Parigi, in cui non ebbe rivali.