(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 56
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 56

Majani Giuseppe, figlio del precedente, e più noto in arte col diminutivo di Majanino, sostituì il padre, vecchio, nelle parti di primo innamorato, in cui riuscì a perfezione per la eleganza della persona, la pieghevolezza della voce, la facilità della memoria. Venezia, Milano, Genova, Torino, Mantova, Parma furon teatro de' suoi trionfi. Il Bartoli lo dice grande nel premeditato e all’improvviso ; e aggiunge che sapeva anche farsi applaudire ne' semplici annunci fuor del sipario per lo spettacolo del domani. Fu anche autore, e si rappresentaron di lui con successo La donna che non si trova e La bella castellana. Dopo molti anni passati in Compagnia del Lapy, si scritturò col Medebach, poi (1782-83) colla Battaglia al San Giovan Grisostomo. Alle sue belle qualità di artista, il Bartoli mette come contrapposto quelle dell’uomo tutt’altro che lodabili. Fu giocatore nel più largo senso della parola ; e tanto potè la passione cieca sull’animo di lui, che per essa fu più volte ridotto a mal partito, avendo dovuto ricorrere a strattagemmi e raggiri non degni di un uomo dabbene.

Metto anch'io qui, come chiusa, il sonetto del Bartoli, che è alla fine del suo articolo.

Bravo Comico in Scena, e bravo in Piazza
raggiratore ed inventor di Fole ;
ed in Teatro e fuori ei può che vuole
con il talento suo, che ogni altro ammazza.
Convien pur dir, ch'ei sia di quella razza
ch' Argo ingannò perch' Io dappoi gl’invole ;
oppur del ceppo della scaltra Iole,
che ad Ercol feo filar, depor la mazza.
Nel Socco e nel Coturno ei Roscio imita ;
per l’ Arte Teatral niun di più brama,
essendo all’eccellenza in lui salita.
Famoso il Majanino ognun già chiama :
famoso nell’astuzia anco più ardita ;
onde in suo onor suona per tutto fama.