(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 280-281
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 280-281

Pieri Gaspare, fratello minore delle precedenti, nato a Roma il 1827, fu il più forte artista brillante del suo tempo. Cominciò giovanissimo a recitar nella Compagnia de' Fiorentini di Napoli, poi si scritturò il '51 come amoroso nella Compagnia di Luigi Domeniconi. Ma dopo alcuni anni di prova infelice, si diede alle parti comiche, nelle quali riuscì in breve grandissimo. Trovandosi il '55 nella Compagnia di Astolfi, morto questi di colera a Pistoia, ne assunse egli la condotta e la direzione, fortunatissimo sempre come capocomico, l’ idolo del pubblico e delle imprese come attore. La rinomanza sua era giunta a tale, che non gli occorreva più spedir l’ elenco della Compagnia a'vari teatri : il suo nome era più che sufficiente. A un colpo di tosse, a una frase, a un saluto da lui appena accennato di tra le quinte, avanti d’ entrare in scena, si propagava in un attimo per tutto il teatro la più festosa allegria. Grazioso, pieno di anima e di vita, eloquente e alquanto istruito (il suggeritore non esisteva per lui), riempieva egli solo tutta la scena. Dire delle commedie ov' egli maggiormente eccelse non è possibile, poichè in tutte egli fu eccellente. Talvolta anche uscì dal suo ruolo, come ad esempio, nella Satira e Parini del Ferrari, in cui passò a quello di caratterista, recitando il Marchese Colombi, e nel Goldoni e le sue sedici commedie pur di Ferrari, in cui passò a quello di primo attore, recitando il protagonista.

A detta de' contemporanei nessuno toccò nel Colombi la perfezione di lui, e quanto al Goldoni egli scriveva a Francesco Righetti il 18 agosto' 54 da Venezia :

Qui la mia Compagnia piace immensamente, qualunque altra in vece della mia non farebbe le spese serali, tanti sono i passatempi gratis, che offre in questo mese Venezia ; pure ò 116 abbonati e nove palchi a stagione. Colla mia destrezza sostengo persino la Dreoni, che viene salutata al suo comparire ; Salvini furoreggia ; ma con la debita modestia io sono il più festeggiato, e ne ho potenti prove pecuniarie. Per mia beneficiata feci il Goldoni e le sue sedici commedie, in cui sostenevo la parte del protagonista ; ebbene, quantunque stravecchia la commedia, pure il teatro era quasi pieno, e rimasero nette 314 lire, senza alcuni regali che mi vennero fatti, mentre in festa con Dramma nuovo, non abbiamo mai incassato più di 160 lire. Ne feci due repliche con bel teatro, e piacqui immensamente, come pure il Raimondi nella parte del Suggeritore. Bellissimi articoli mi scrissero tanto sulla Gassetta officiale, come negli altri fogli di Venezia. Mi dichiararono superiore a molti e inferiore a nessuno dei primi attori che sin oggi hanno rappresentato Goldoni. Lo stesso Paolo Ferrari che me la pose in scena, mi fa i più lusinghieri complimenti. La feci studiare e provare per 14 giorni, per cui t’ assicuro che è affiatata in modo da farsi a memoria ; infatti la prima parte del terzo atto la recitiamo senza rammentatore, lo che fa un bellissimo effetto.

Era stato il '54 nella Compagnia Reale Sarda (obbligato di recitare tutte le parti di brillante e non meno quelle di primo generico amoroso che gli verranno assegnate senza ulteriore pretesa, o contraddizione alcuna, con lo stipendio annuo di lire nuove di piemonte 3400, e due mezze serate), poi diventò per un anno capocomico, anno malauguratissimo, in cui s’ ebbe malanni di ogni sorta un po' : Colera, Leve, Carestia, Imprestiti e altro. Tornava scritturato pel '56, attore e direttore, con Astolfi, e nella lettera al Righetti dianzi accennata, scriveva : « non voglio più dolori di testa, nei più begli anni della mia carriera : questo è il momento di farmi pagar bene, ed infatti me ne sono prevalso : se Astolfi mi ha voluto pel '56, ha dovuto darmi lire settemila, e cinque mezze serate. » Ma l’ Astolfi morì, e il Pieri fu d’ allora in poi capocomico fino alla morte (a Genova, il 3 marzo 1866), e per di più senza dolori di testa.