(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 385
/ 307
(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 385

Robotti Antonietta, nata a Como il 1817 dai conjugi Rocchi, fu raccolta, educata e amata qual figlia dalla famiglia comica Torandelli, che l’ebbe sostegno prodigioso delle sue travagliate peregrinazioni, in cui si mescolava la recitazione alle farse in musica e ai balletti giocosi. Si narra che la giovane Torandelli, così la chiamavano, fosse un vero miracolo di arte sana in mezzo a un guittume della peggiore specie. Volle ventura che l’attore Luigi Robotti, uditala appena, la togliesse dall’ambiente pernicioso per farla sua moglie, e condurla per vie migliori. La vediam difatti il '36 prima attrice giovine sotto la Marchionni nella Compagnia Reale di Torino col marito amoroso, fino al’39, sostituita da Adelaide Ristori. Passò per un triennio nella Compagnia Mascherpa al servizio dell’Arciduchessa Maria Luigia, per rientrar nella Reale di Torino, prima attrice assoluta, al fianco sempre del marito, amoroso, a vicenda con Carlo Romagnoli, fino a tutto l’anno '52, dopo il quale fe'compagnia col maggior figlio di Luigi Vestri, Gaetano, lanciando prima attrice giovine la figlia Luigia, che del Vestri doventò poscia la moglie. Staccatisi questi dopo alcuni anni, scritturati da Bellotti-Bon, i coniugi Robotti formaron nuova compagnia ('59), che intitolaron Nazionale subalpina, e di cui eran parte la magnifica Ferroni, Enrico Capelli e Salvator Rosa. Ma gli affari non volgevano a bene, specie per una fiera malattia di artrite dell’Antonietta, che la tormentò lungo tempo. L'aprile del '62 il marito Luigi scriveva da Ferrara all’amico Francesco Righetti : « Antonietta è sempre stata in condizione da non poterle parlare d’affari ; oggi che grazie a Dio, dopo 107 giorni d’infermità va meglio,… » e nel '64, ella moriva in Bologna. Quivi, alla Certosa, in memoria di lei, si legge :

ANTONIETTA ROCCHI, moglie a L. ROBOTTI

salutata nell’arte di roscio maestra

non superba

nei trionfi, nelle dovizie, nei plausi

non pavida

in casi avversi e malattie dolorose

pronta

a soccorrere i miseri, a giovare i congiunti

in dio fidata

lo invocando spirò

l a sola amicizia fedele

in vita ed in morte

murò il sepolcro a custodire le ceneri

di

ANTONIETTA

ed al suo nome il marmo incideva

N. in Como a. mdcccxvii. M. in Bologna a. mdccc lxiv