(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 472-473
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 472-473

Sacco Antonia, moglie del precedente, e figlia di Elisabetta Franchi, fu assai pregiata artista per le parti di donna seria col nome di Beatrice, sì nelle commedie a soggetto, sì nelle scritte. Fu sempre nella Compagnia del marito, e viveva ancora il 1782 fuor della scena per la soverchia età. Anche di lei Carlo Gozzi fa menzione nel citato canto ditirambico :

Sieda ancor la Beatrice,
che de' Sacchi accresce il novero,
perchè il mondo mai sia povero,
frutta di cotal radice.

Sacco Vitalba Angela. Figlia dei precedenti e moglie di Giovanni Vitalba, fu egregia nelle parti di prima donna, che sostenne sempre nella Compagnia di suo padre che le fu ottimo maestro. Molte delle parti nelle Fiabe del Gozzi e nelle sue Commedie tratte dallo spagnuolo furono scritte per lei. F. Bartoli ci fa sapere come « al suo valore non corrispondesse ancora il di lei personale, che per essere basso, e pingue di soverchio le fu di molto discapito nell’arte sua. » Di ciò fa cenno anche il Gozzi nel canto ditirambico :

L'Angelina il monte assaglia,
ma s’ingrassi un po' più adagio.

La primavera del 1766 si trovava a Bologna, e le fu diretto da Ignazio Casanova il seguente sonetto, comunicatomi gentilmente da G. A. Spinelli, stampato poi nel giugno a Modena in foglio volante dagli eredi B. Soliani.

Al merito della valorosa signora | Angiola Sacco | Vitalba | prima donna della Compagnia de' Comici | al Teatro Formagliari | la primavera dell’anno 1766.

Alludesi alla bellissima Commedia

“Che anche una Donna sa custodir un segreto”

Pensieri ingiusti nella mente accoglie
Contro il Sesso gentil il Volgo insano ;
Lo crede infido a custodir l’Arcano,
Che facile riceve, e presto scioglie.
Lo dice avvezzo a tramutar le voglie,
Capace di tradir al par di Gano,
Chi in lui s’affida il seme butta invano ;
E sol miete per fin affanni e doglie.
Qui venga il folle, e nel sentir la forte
Faconda Donna sostener l’impresa
Con cor virile, e con maniere accorte :
Vedrà la Donna della Fè custode,
Costante all’uopo, e di valore accesa,
Che il bel Sesso gentil merita lode.

Il 1782 era ancora col padre al triste momento in cui la Compagnia stava per isfasciarsi. Le scene violente ch'ella ebbe di continuo con lui per vedere la eredità paterna insidiata da ridicoli amori, resero incompatibile la sua dimora in Compagnia, sicchè, avanzando negli anni, determinò di togliersi col marito dalla professione.