gherita Pavoli (V.), che il Duca raccomandava il '92 ai Comici Uniti.
Da
essa lettera, naturalmente, risulta evidente la o
e poi confessò tutto, non volendosi immischiare in sì losca faccenda.
Da
altre lettere pubblicate dallo stesso D'Ancona, l
so à consentito a qualunque cosa che io ho, come infame che egli è.
Da
lungo tempo durava la tresca fra il Catrani e l’A
preparato dalle commozioni di Danae che vuol parlarne alla Nutrice:
Da
. Nutrix, age, mea nutrix, Perii. Nu. Perii.Quid
la Nutrice: Da. Nutrix, age, mea nutrix, Perii. Nu. Perii.Quid est?
Da
. Perii. Quid est?Quae vidi! Nu. Quid, mea, stupe
erii.Quid est? Da. Perii. Quid est?Quae vidi! Nu. Quid, mea, stupes?
Da
. Quid, mea, stupes?Heu! Nu. Quid, mea, stupes?
stupes? Da. Quid, mea, stupes?Heu! Nu. Quid, mea, stupes? Heu!Fare.
Da
. Jam jam occidi. Nu. Jam jam occidi.Miseram me!
Fare. Da. Jam jam occidi. Nu. Jam jam occidi.Miseram me! Quid passa?
Da
. Quid passa?Juppiter… Nu. Quid passa? Juppiter…
; quid trepidas Exterrita? quid horridula Riget coma? quid hoc? eheu.
Da
. Hic ipse, Juppiter ipse… Deliquit animus. O quae
onda metà del secolo xvii. Morì alla fine di giugno del 1694 a Roma. (
Da
un Diario inedito, menzionato da A. Ademollo, T.
iti giocherelli di battute a principio determinato, come : Ersilia.
Da
così dolci lusinghe già è posto il freno al mio s
Da così dolci lusinghe già è posto il freno al mio sdegno. Ostilio.
Da
così vago sembiante già fu piagato il mio seno.
Ostilio. Da così vago sembiante già fu piagato il mio seno. Romolo.
Da
così altera bellezza già affascinato mi sento. O
ima donna, alternativamente con la Lavinia, sotto il nome di Valeria.
Da
tale comunanza di ruolo sorsero invidie e gelosie
a città di fare e comporre des farces et moralitez les plus exquises.
Da
un documento estratto dai Registri del Municipio,
icata a Venezia in quell’anno col testo a fronte e colla dicitura : «
Da
rappresentarsi in lingua francese nel Teatro San
spentasi a Parigi, recitando le parti di Ofelia, Desdemona, ecc. ecc.
Da
allora non abbandonò più il ruolo delle prime att
ziato entrò nella Compagnia Reale Sarda come primo e secondo amoroso.
Da
questa passò in quella di Adelaide Ristori, colla
parenti, poi in quella ch'egli avea formata in società con suo padre.
Da
questa passò poi, sempre col marito, in Compagnia
a Compagnia di Marta Coleoni, in cui creò il Cajo Gracco di V. Monti.
Da
questa passò poi nelle Compagnie Pellandi, Bianch
tta con cui raccapezzar pochi soldi per potere abbandonare la piazza.
Da
quella del Majer passò poi nella Compagnia Fini,
per cui Salvini, spettatore tra le quinte, si commoveva alle lagrime.
Da
lui stesso fu scritturata qual prima attrice asso
rale, formando una Compagnia che condusse per anni con varia fortuna.
Da
capocomico solo passò a essere conduttore in soci
, e citata al nome del marito, sappiam ch’ella era con lui a Bologna.
Da
una lettera sua al Duca, che per gentile comunica
engo scritte da Roma il ’51, ella appare colà con propria compagnia. (
Da
quella del Gualengo sappiamo che Lelio Andreini v
Palamidessi Giuseppe.
Da
padre filodrammatico e avvocato, nacque a Pisa il
risse parecchie lettere che son pubblicate nel volume Politicae Arte.
Da
una delle quali anche si apprende come il Bottazz
i Modena per le parti di secondo Zanni sotto il nome di Truffaldino.
Da
una supplica al Duca di Modena del 1686 per otten
n fascio di scene avere annessi della comica azion tutte son glorie.
Da
quella di Francesco Berti, passò, dopo la morte d
tre, ebbero in lei una interprete ottima. Bugani Vincenzo. Padovano.
Da
un’arte non fabrile – dice il Bartoli – passò il
Origine della maschera di stenterello, da cui riferisco in ristretto.
Da
compositore nella stamperia Cellai in via de' Mar
Pazziaportando i vanti, tien del senno d’ogn’altra in man le chiavi.
Da
famoso delirio un pregio eterno traggon le scene,
Vestri nella facoltà di trascinare il pubblico al pianto ed al riso.
Da
alcuni manifesti di sua serata, rilevo che Stente
tta la prova senza conseguenza ; ma l’ebbe 'sta volta, e fatalissima.
Da
quella sera, al momento della digestione, acutiss
ue nomi, perchè non è ancora accertato trattarsi di una sola persona.
Da
una lettera di Drusiano Martinelli (V.), capocomi
a sè al loro mantenimento : la Corte pensava alle spese di trasporto.
Da
un giornale di viaggi del 1740 si vede come fosse
ri, il bimbo Antonio, per desiderio del padrigno, ne assunse il nome.
Da
lui educato e iniziato a severi studi, compì il t
onfo per venticinque sere nell’orribile drammone Giuseppe Mastrilli ?
Da
quella del Toffoloni passò primo attor comico e d
ttrice, dove ella dopo tre sole prove mandò in visibilio il pubblico.
Da
quello di San Simone passò a un altro teatrino di
otare che non mancarono all’Etruria alcuni insigni incisori di gemme.
Da
piú periti antiquarj vengono con particolarità ra
vella il suo contemporaneo Niccolò Toppi nella Biblioteca Napoletana.
Da
una parte si vedea la figura di Nevio animata col
ADDIZIONE VI** Asserzione del sig. Denina su i tragici Latini.
Da
quanto dicesi de’ lodati tragici latini così di q
he potè da Francesco Taddei e Luigi Vestri, e adattarlo a’suoi mezzi.
Da
quella di Solmi e Pisenti passò, la quaresima del
osa, e di altro, e del ’44 da Trieste al figliuolo Angelo in Vicenza.
Da
questa tolgo il seguente brano : Credo che la vo
79 con Ettore Dondini, el ’ ’80 sino a tutto l ’ ’81 con Luigi Monti.
Da
questo punto, si può dire, comincia la realizzazi
n corso di recite che diede al Gerbino di Torino. Fu una rivelazione.
Da
quel momento figure e squarci poetici si succedev
tia di cuore la condusse giovanissima (febbraio del ’72) al sepolcro.
Da
tal matrimonio nacque Cesarino. Morta la Masi, Ac
sbocconcellata di poi, segnò il primo passo della rovina di Bellotti.
Da
quello sbocconcellamento nacque la società di Pia
ccidentalmente ferito sulla scena, e non si riebbe più perfettamente.
Da
quando ebbe abbandonato il teatro, sino al giorno
ovuti son, d’invidia a scorno, del Coturno e del Socco i primi onori.
Da
dove muor fin dove nasce il giorno suona di Te la
fatti attestati di percosse nella persona di Graddellino Commediante.
Da
una nota del Tralage sappiamo che il Costantini e
Faceva il Sansone, e ultimamente nella Rossana so che fe' il Bajazet.
Da
una testa di questo calibro si può immaginare com
nte non s’incontrano in vari luoghi senza esservi state traspiantate?
Da
sì gran tempo si dipigne, si scolpisce, si canta,
limi irritabile per organizzazione alla presenza delle forme esterne.
Da
queste, comunque egli avvenga, passano nella fant
te non s’incontrano in varii luoghi senza esservi state traspiantate?
Da
sì gran tempo si dipigne, si scolpisce, si canta,
limi irritabile per organizzazione alla presenza delle forme esterne.
Da
queste, comunque avvenga, passano nella fantasìa
nte non s’incontrano in varj luoghi senza esservi state traspiantate?
Da
sì gran tempo si dipigne, si scolpisce, si canta,
limi irritabile per organizzazione alla presenza delle forme esterne.
Da
queste comunque egli avvenga passano nella fantas
uom persegua Fortuna rea nel mal’oprar invitta. Musa benchè trafitta
Da
varie punte, pur membrar ti giovi Quel che fin’or
a libertà, che ogni altra vince, Semplice mossi il travagliato fianco
Da
celeste desir l’anima punta ; Che ne fu poi disgi
liato fianco Da celeste desir l’anima punta ; Che ne fu poi disgiunta
Da
chi togato altrui sembrava Lince, Ed era talpa in
compagnata a casa con torce, in mezzo alle più pazze acclamazioni.
Da
quella sera fu improvvisatrice famosa, e giunta a
tiva ; e colse il premio del suo studio nell’estimazione dei saggi. »
Da
un volume ms., intitolato Coscrizione prima – Reg
ualmente stimabili ma forse più rari i veri mecenati che i veri geni.
Da
lui perciò concorrevano i primi uomini della citt
, che dovea unicamente prestarsi a ciò che è semplice e naturale. [8]
Da
che crebbe e si perfezionò il contrappunto forman
suoni, veniva incontanente distrutta da un’altra di contraria natura.
Da
ciò anche nasceva l’irregolarità ed ineguaglianza
egnone, del Monzino, del Sinibaldi, di parecchi altri suonatori. [13]
Da
tali e tanti stimoli incitato Giulio Caccini uno
esi e belle Con dolci sguardi Tenesti in vita
Da
mille dardi L’alma ferita. Ed or
O Hebreorum gentibus! Sù prest: avrì sù: prest:
Da
hom da ben, che tragh zo l’us. Ebrei. Ahi Barucha
la materia su cui esercitare la sua facoltà pensatrice o comparativa.
Da
ciò si ricavano le seguenti deduzioni: I. Che niu
attro lasagnoni con abiti fantastici, o al più usati in altri secoli.
Da
ciò si deduce, che non vi è altro modo di rettifi
tro lasagnoni con abiti fantastici o al più usati in un altro secolo.
Da
ciò si deduce che non vi è altro modo di rettific
na indennità equivalente alla metà dell’assegno ch’egli aveva allora.
Da
un biglietto del Maresciallo Duca di Richelieu, c
uistò la stima e la benevolenza ë l’amore di ogni classe di pubblico.
Da
quella del Bianchi passò il 1809, socio, nella Co
non unica – accenna il biografo Scifoni – per un artista drammatico.
Da
quella di Napoli, passò il '29 dopo la morte del
terrirla o rallegrarla secondo che dimandassero le trattate passioni.
Da
quel punto ch'egli entrava sulla scena fino a che
mpono il riposo e la quiete. Spesso veder mi sembra un ampio mare
Da
venti scosso e in esso errar dispersi Arbori e
E del figlio talor la voce io sento In un profondo baratro caduto
Da
se medesmo, ed io con tanta fretta Spingo le in
useppe Pellandi, sul finire del ’95, sposò il figlio di lui, Antonio.
Da
quel tempo e in quella Compagnia la fama di Anna
Dalle bionde del Tebro acque sonanti Remigando ver te Fama non giunse
Da
che il socco ridevole calzato Nel giovinetto pied
musaico, parte composto di pietre dure e parte di pezzuoli di vetro.
Da
somiglianti saggi, che danno corpo alle idee e le
una, e fu suggeritore in compagnie primarie), fu educata a Staglieno.
Da
piccola era alcoolica, tanto che a quattr’anni fu
lli del Gratarol, e la sua statura era poco più poco meno, consimile.
Da
ciò nacque il traditore artifizio del baratto di
aritata, e dove sperò inutilmente scovare colui che l’aveva rovinato.
Da
dodici anni egli vive a Zante, mantenuto da'suoi
i. Qualunque opera da lui architettata doveva essere legge per tutti.
Da
niuno avversata era forse lasciata a mezzo ; ma s
asi disordine che in Teatro ne potrebbe nascere. Parecchi abbonati.
Da
qual parte fosse maggior lealtà di combattimento
figurandole e convertendo in bassezze scurrili le grazie originalia.
Da
ciò si vede che dominava allora in Francia la com
immaginario . Questo è confessare un debito per negarne uno maggiore.
Da
ciò si vede la difficoltà di esser critico e pens
lasciarla se non dopo di averne raccolti i tratti più rassomiglianti.
Da
ciò venne quella verità di carattere che costitui
or parte della sua età nel secolo XVII, essendo nato in Aix nel 1640.
Da
teologo controversista divenne poeta comico non i
massime (pag. 550 e segg. dell’ edizione di Venezia, Miloco, 1665).
Da
un canto della piazza tu vedi il nostro galante F
carpire con queste loro gentilissime e garbatissime chiacchiere.
Da
un altro canto esclama Burattino, che par che il
otendo star più saldo allo scontro dei bussolotti che vanno in volta.
Da
un’altra parte della Piazza il Milanese, con la b
Guarda me doncha se sun Dun terribel parentà Et se merit d’esser ama
Da
ti cagna patterina. Bona sera o Bertolina. Oltra
e della Compagnia del Duca, al che pare si fosse mostrato renitente.
Da
un’altra lettera del 30 giugno 76 di Don Alfonso
opolo fiorentino l’entusiasmo suscitato dalla Bernhardt, pubblicavo :
Da
un gran pezzo in qua non m’era accaduto di notare
un soldo, che talento in zucca non ne avete…. e voi lasciateli dire.
Da
che mondo è mondo, ne han dette delle assai più g
esi di mare…… Il 19 luglio ’84 dalla montagna (Brozzo – Ivrea) : ……
Da
quest’altezza…. modesta e pur considerevole (900
campo della scena in tutto il mondo. Quando che il vogliano ! !…
Da
una fotografia del conte Giuseppe Primoli.
bella d’Inghilterra e di cui ne daremo in altro luogo la descrizione.
Da
quali principi incoraggito il Cambert mostrò per
pe de Vega, non avessero altrove chiamata l’attenzione del pubblico .
Da
una lettera di Don Angelo Grillo scritta a Giulio
re al paragone (almeno in qualche circostanza) con un idioma scitico.
Da
ciò si vede che il canto costituiva la principal
cordo de’ tempi antichi avvincono fortemente il cuore del visitatore.
Da
un libro di note, fortunatamente conservato dell’
fato. E un madrigale sul medesimo soggetto dettò Giovanni Lazzaroni.
Da
un sonetto di Girolamo Priuli (pag. 49) sappiamo
rto, et ciò tener per vero, è uffitio et degl’huomini, et del mondo.
Da
questi quattro personaggi, così descritti : Fiam
nto ingenio non debita, di lui dice Valerio Massimo lib. IX, cap. 12.
Da
ciò che il dotto le Fevre e M. Rollin dicono, Eur
aut Nævius P. & Cn. Scipioni, aut Cæcilius M. Catoni maledicere.
Da
questo passo di M. Tullio, e più da ciò che il no
figurandole e convertendo in bassezze scurrili le grazie originali10.
Da
ciò si vede che dominava allora in Francia la com
Scaramuccia, e della commedia del Secchi, e del Cornuto immaginario.
Da
ciò si vede la difficoltà di esser critico e pens
or parte della sua età nel secolo XVII, essendo nato in Aix nel 1640.
Da
teologo controversista divenne poeta comico non i
do in coro le persone di ambo i lati, e finirono cantando e ballando.
Da
queste danze e scene recitate in Wateeoo non son
a. Che sa mo far ol spos Che ’fa conza i laccez Stagniati, e candeler
Da
valent e bon chiaper El conza ben le lum Fica ol
i a competenza da’ vari branchi di pellegrini venuti da’ santuari131.
Da
principio fermavansi a cantar nelle piazze, facen
itazione degli Etruschi aggiunse Romolo il pomerio nella sua città14.
Da
essi15 fu presa la pretesta che i Romani portavan
condo la situazione buona o cattiva nella quale si trovano recitando.
Da
tal necessità d’improvvisazione nasce la difficol
aricato dai comitati superiori di quella setta. Fece molti proseliti.
Da
un quadro storico sulle Sette, tratto dalla Inqui
le il pubblico avea già avuto modo di notar le qualità dell’ attrice.
Da
quella sera fu un successo ognor crescente. Dallo
aca che il servo si mostrasse assai più in carattere del suo padrone.
Da
quella sera cominciò la vita artistica di Pietro
a del Sabet gras e del Milanes in mar, e alle canzonette popolari.
Da
quel momento Gaetano Sbodio, « ambrosiano del vec
i seriosi capi delle società, non che i poetici scherzevoli capricci.
Da
tal punto i poeti teatrali rivolgono tutta la lor
e’ continui passi che con felicità o traviamento si danno nelle arti.
Da
prima io avea condotta quest’opera sino al 1789 n
muni oggetti che ora ci veggiamo intorno senza prenderne alcuna cura!
Da
fonti lontani e quasi impercettibili scaturiscono
personaggio vivente; e così cessò la commedia greca chiamata antica.
Da
questo editto nacque la Mezzana. I poeti doveano
ncolelli, in quanti documenti abbia veduti, firmato se non col primo.
Da
tal Cicalamento parrebbe accertato avere avuta il
rosa d’artista ne congiungeva l’Internari una squisitissima di donna.
Da
una nota del figliuolo Giovanni sappiamo che mant
se, e dovea recarsi al secondo per andare in iscena coll’Agamennone……
Da
quella notte, più nessuna traccia di lui. E più
e la onestà dell’animo, la generosità e la delicatezza a tutta prova.
Da
alcune notiziole inedite, ricche d’interesse, ric
alvolta osaro a desiose orecchie Niegar superbi la vocal dolcezza.18
Da
l’arte intanto, a cui compagna andava La dispregi
ci e Prepiani, ma il più sovente conduttor di compagnie egli stesso.
Da
lui le grandi protagoniste venivano oscurate : ne
Ser.mo Sig.r Duca di Ferrara mio sig.re colendissimo. Ser.mo Sig.re
Da
molti mi uiene referto, che petrollino et io habb
Rossi Cesare.
Da
una memoria, scritta a posta per me, del figliuol
accettò il posto di secondo promiscuo, dopo la scelta di Gattinelli.
Da
questo punto comincia la fortuna di Cesare Rossi,
ch’egli scartabella e combatte ma non abbatte, ne ha pure favellato?
Da
ciò quali conseguenze volete che si deducano, Sig
la commediola in un atto di Gherardi Le Retour de la foire de Bezons.
Da
quella sera il costume di arlecchina diventò popo
(18) — Luce vostra beltà fra le fattezze (22) — Onde l’avorio tolse ?
Da
qual conca le Perle ? onde i Rubini ? In quai vag
nel Luigi XI, di Lowendegen e del Duca d’Alba nel Cittadino di Gand.
Da
quella del Trivelli passò nelle Compagnie di Gasp
morosi, e il coro dell’Imeneo che chiude il primo atto di Afrodite.
Da
quella conca avventurosa e bella che fuor dell’on
Diomede diffinì la mimica, factorum turpium cum lascivia imitatio .
Da
quel tempo s’introdussero ne’ fasti scenici mento
con plausi strepitosi, e richiamò sulla scena quell’antico costumea.
Da
simili impudicizie mimiche provenne il discredito
ne alla Nutrice: Nutrix, age, mea nutrix, Perii! Nu. Quid est?
Da
. Quæ vidi! Nu. Quid, mea, stupes? Da. Heu!
x, Perii! Nu. Quid est? Da. Quæ vidi! Nu. Quid, mea, stupes?
Da
. Heu! Nu. Fare. Da. Jam jam occidi. Nu. Mi
est? Da. Quæ vidi! Nu. Quid, mea, stupes? Da. Heu! Nu. Fare.
Da
. Jam jam occidi. Nu. Miseram me! Quid passa?
u! Nu. Fare. Da. Jam jam occidi. Nu. Miseram me! Quid passa?
Da
. Juppiter . . . Nu. Te, Mea, sospitet; quid t
d trepidas Exterrita? quid horridula Riget coma? quid hoo? eheu.
Da
. Hic ipse, Juppiter ipse . . . Deliquit animus.
amato, Esser questo non può, che morte adombra Già le mie luci.
Da
poi ch’ella fu morta, il re sospeso Stette per
ella fu morta, il re sospeso Stette per breve spazio muto e mesto
Da
la pietate, e da l’orror confuso Il suo dolor p
osa il Conte di Calepio stimava doversi preferire alla stessa Merope.
Da
questa ragionata narrazione, e non da arbitrarie
a quale non è altro in sostanza che una tragedia recitata per musica.
Da
ciò deriva che buona parte delle opere francesi,
tare che non mancarono nell’Etruria alcuni insigni incisori di gemme.
Da
più periti antiquarii vengono con particolarità r
utorevoli capi delle società, non che i poetici scherzevoli capricci.
Da
tal punto i poeti teatrali tutta rivolgono la cur
grandissime. Lo sfascio della compagnia generò lo sfascio dell’arte.
Da
codesta usurpazione di nuove fame derivarono l’ir
, primi amorosi entrambi il’ 21 della Compagnia Modena-Bellotti. …..
Da
questo matrimonio nacquero due maschi, Vincenzo e
a quale bisognava sfigurare per accomodarla ai capricci degli uomini.
Da
tanti errori le belle arti ritraevano gran vantag
in tuono grave e serioso certi versi, il cui senso era il seguente: «
Da
parte di Monsignor Arcivescovo che Domenedio mand
rto, e voi dormite come un ubbriaco. P. E.: Come! Egli è morto? Ang.:
Da
uomo d’onore. P. E.: S’io sapeva niente, che il d
riempivano di sentimenti inettissimi, o incompatibili fra di loro37.
Da
ciò ne risultava altresì che il popolo da una ban
▲