/ 117
1 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443
re 167., in Italia e in Francia anche persone di nome 219. 243. 244., Francesi inferiori a’ nostri 385. Spagnuoli irregolari 386
. 211. 270. 317. 435. di commedie Italiane 204. 271. 222. di tragedie Francesi 329. 292. 305. 355. 362. 431. di commedie Frances
. 222. di tragedie Francesi 329. 292. 305. 355. 362. 431. di commedie Francesi 244. 306. 376. 431. di tragedie Spagnuole p. 264.
103. Atellane 166. Italiane e nomi ridicoli degl’ interlocutori 230. Francesi 243. 245. Tedesche 248. Inglesi 396. n. Spagnuole
le Bouvier de) 185. 191. 242. 245. Fortuna Maria poetessa It. 328. Francesi ignoranza di alcuni di essi 165. irrazionalità 22
04. Latini 169. Onori loro renduti dagl’Imperadori 173. Italiani 354. Francesi 388. Tedeschi 406. Palissot Carlo p. F. 95. 304.
uviani 21. Fiaminghi 208. Danesi 404. Russi 419. pel più son commedie Francesi , e opera e musica Italiana 420. Turchi 424. Stam
era Italiana s’introduce in Ispagna 416. 417. Opere buffe, Italiane e Francesi 417. Attori Spagnuoli disadatti 386. Teodette l’
. Trenta Filippo p. It… Trissino Giorgio p. It. 11. 222. modello di Francesi 213. n. Tristano Francesco p. F. 304. 359. Trov
taliana come la più adatta al canto e all’armonia 351., rimprovera a’ Francesi il difetto di sensorio nella musica 353., parla d
2 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
on conosceva il teatro francese, e la sua tragedia cadde ed annojò. I Francesi si confermarono nella credenza di esser passata l
nobili sentimenti, e lontana dalla generale affettazione di stile da’ Francesi adottata nelle tragedie. Le passioni son dipinte
e più copia delle stesse espressioni poetiche solite a praticarsi da’ Francesi e più lontane dalla natura. Non può riprendersi c
fondate, veggano certi eleganti ma ciechi panegiristi de’ drammatici Francesi qual vantaggio essi rechino alle belle arti e all
l’ avarizia, alla ferocia e alla rapacità degli Arabi, de’ Greci, de’ Francesi e de’ Germani, ha certo che di grande: Grecs,
Inglesi e gli Spagnuoli in quasi tutte le loro favole? Tra’ medesimi Francesi fu egli forse il primo ad aprire questo sentiero?
o, millantatore, meschino. Che relazione hanno poi colla congiura de’ Francesi gli amori non tragici di Gastone e di Bajardo e d
oicamente Bajardo umiliato chiamando con tanto fasto ed apparecchio i Francesi ad ammirarlo? Egli dice in prosa rimata: Conte
l’atto V, scopre la congiura; ed a chi s’indirizza? forse a’ generali Francesi ? Non già, ma ad Eufemia figlia del principale con
di lui difetti nè piccioli nè pochi come poeta a ciò che ne dissero i Francesi stessi, e diamo qualche sguardo a’ di lui maligni
oria di Ghiara d’Adda, e Brescia atterrita gli si rende. Vi entrano i Francesi allora incapaci di disciplina e di cattivarsi la
âche che fuggì quando dovea morir combattendo. Non sono mai fuggiti i Francesi ? Non fuggirono con Carlo VIII abbandonando precip
rpreso dagl’ Inglesi, e poi non si rendè prigioniero? Non fuggirono i Francesi sopraffatti in Brescia e si raccolsero nel castel
un traditore, un infame, un assassino, ma semplicemente un nemico de’ Francesi da’ quali tentò liberar la patria oppressa. Adunq
edi suoi. Fu ciò un’ ombra che si mischiò al lustro del trionfo; ma i Francesi non videro che il trionfo”. Se Belloy per natura
Jule, abbandonner son Roi. Qual fu poi in sostanza per rapporto a’ Francesi la reità di quel papa in quella guerra? Il proteg
ga; vide poscia quanto più pericolosi nemici di tal libertà fossero i Francesi , e si distaccò da loro. Come principe e come poli
nerosità; ma la stomachevole vanità di Belloy ci obbliga a dire che i Francesi di que’ tempi non diedero molte pruove di candide
di punire nella presa di Brescia48. Poco candidamente si condussero i Francesi nell’isola di Sicilia, e diedero motivo a quel fa
onne; e quando quel popolo si diede agli Spagnuoli ed imprigionò que’ Francesi , qual fu l’implacabile vendetta Italiana? Gli tol
la vivacità che interessa. L’esempio dell’antichità più venerata, de’ Francesi ne’ loro giorni più belli, del rimanente dell’Eur
3 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
etario e lettore del duca d’Orleans nato in Parigi nel 1709 è uno de’ Francesi che hanno ritenuta la giusta idea della comica gi
lo spirito che gli presta il poeta per renderlo simile agli originali Francesi e a’ malvagi che brillano nelle società polite. F
’Inglese a Bordò di M. Favart si compose dopo la penultima guerra de’ Francesi ed Inglesi, e riuscì sulla scena. Per varj spetta
avano per la nazione, e con pena gli vedeva partire. Ciò mosse alcuni Francesi a comporre per essi qualche favola nella propria
nel libro l’Anno 2440) quest’Italiani a’ vostri insipidi commedianti Francesi , perchè questi stranieri rappresentano più natura
: “I nostri commedianti Italiani rappresentano con più franchezza de’ Francesi . . . Nel loro gestire apparisce certo non so che
suo libro Origine e progressi della Musica afferma che i commedianti ( Francesi ) pajono energumeni che ad ogni atteggiamento vogl
ogo sopra la tragedia antica e moderna nella sessione VI: Osservo ne’ Francesi piuttosto un poeta il quale recita le sue poesie
me e al personaggio che imita. Parlano (segue il Martelli) gli attori Francesi a voce bassa borbottando, quando compariscono dal
versamente delle improprietà ed affettazioni degli attori nazionali i Francesi di questo tempo. “L’arte della declamazione (dice
caratteri naturali che riscosse molto applauso nel 1787. Confessano i Francesi di dovere le prime idee delle vere bellezze music
tale maestro Napoletano Pergolese, la quale colà si cantò nel 1753. I Francesi che somministrarono opere musicali a’ comici Ital
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 187-190
n capo la spedizione. distribuzione dello spettacolo Atto primo – I Francesi a Torre Chicca. Atto secondo – Husseim d’Algeri 
eim d’Algeri – Alle fortificazioni esterne di Algeri. Atto terso – I Francesi all’assalto del forte l’Imperatore, gran combatti
’Algeri. Gran combattimento. Atto quinto – Il Trionfale ingresso dei Francesi , con il fuoco di gioja. secondo trattenimento Un
5 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
Batillo. Ma nelle danze serie o eroiche, è pur forza confessare che i Francesi vincono e noi e tutt’altre nazioni. E quale tra l
. E noi singolarmente non ci dovremmo mostrar ritrosi di prendere dai Francesi con che perfezionare la nostra opera; da quella n
6 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
primi Romani che dipinge rassomiglianza minore co’ moderni cortigiani Francesi . Non per tanto l’ elevatezza dell’anima del poeta
Cornelio la Rodoguna come la migliore delle sue favole; ed i critici Francesi singolarmente ne pregiarono l’atto quinto. Ma l’e
emere lo spettatore ed irrita l’ indignazione. Poca mercede usarono i Francesi e singolarmente il Voltaire alle altre di lui tra
ono il linguaggio de’ Celadoni, e si trasformano in pretti signorotti Francesi , diventeranno personaggi comici malinconici, e i
iù di cento anni. Ludovico Dolce, come accennammo, servì d’esempio a’ Francesi ed agli Spagnuoli nel portar sulla scena questo a
ema d’interpretare i tragici Greci osservò ancora che la tragedia de’ Francesi non è la tragedia de’ Greci; ma non ne fece consi
n la diversifica nell’essenza. Diceva poi nella pag. 194: le tragedie Francesi possono definirsi drammi di Menandro e di Terenzi
contengono soggetti ed argomenti tragici non comici. Non so quanto i Francesi si possano chiamar contenti di codesta specie d’i
uoli doveano contare anche questa favola di Quinault tra quelle che i Francesi trassero da’ loro compatriotti. 9. V. Fureterian
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 174
e vi rimase fino alla morte della principessa elettorale. Congedati i Francesi , i comici di Treu signoreggiarono ancora una volt
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO IV. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 140-147
ad esaminare se i Provenzali abbiano a dirsi piuttosto Spagnuoli che Francesi , perchè i conti di Barcellona dominarono alcuni a
lo, alemanno e francese, non si chiamarono mai spagnuoli, Alemanni, o Francesi ; così i conti di Barcellona non faranno che i Pro
9 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO III. Memorie drammatiche d’oltramonti nel medesimo secolo XIV. » pp. 41-46
ad esaminare se i Provenzali abbiano a dirsi piuttosto Spagnuoli che Francesi , perchè i conti di Barcellona dominarono alcuni a
lo, Alemanno e Francese, non si chiamarono mai Spagnuoli, Alemanni, o Francesi , così i conti di Barcellona non faranno che i Pro
10 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191
etario e lettore del duca d’Orleans nato in Parigi nel 1709 è uno de’ Francesi che conservarono la giusta idea della comica giov
in fatti si stimò un tempo un personaggio istorico di cara memoria a’ Francesi , che istituì in Parigi un pietoso asilo per la pa
avano per la nazione, e con pena gli vedeva partire. Ciò mosse alcuni Francesi a comporre per essi qualche favola nella propria
e Scipione Maffei, e dall’abate Conti, non meno che da varii leterati Francesi che frequentavano la di lui casa, e scrisse della
aniera di rappresentare di quegl’Italiani diede motivo agli scrittori Francesi di rimproverare a’ commedianti nazionali l’affett
nel libro l’Anno 2440) quest’Italiani a’ vostri insipidi commedianti Francesi , perchè questi stranieri rappresentano più natura
. «I nostri commedianti Italiani rappresentano con più franchezza de’ Francesi . Nel loro gestire apparisce certo non so che di o
libro Origine e progressi della Musica, afferma che i commedianti ( Francesi ) pajono energumeni, che ad ogni atteggiamento vog
go sopra la tragedia antica e moderna nella sessione VI: Osservo ne’ Francesi piuttosto un poeta il quale recita le sue poesie,
Nonpertanto non parlano diversamente dell’affettazione degli attori i Francesi di questi tempi. «L’arte della declamazione (dic
chio. Sovvienmi che allorchè La Fond cominciò a comparire in teatro i Francesi notarono in lui il difetto di prolongar troppo l’
sua Le Siècle. Quanto alle commedie, nella declamazione delle quali i Francesi spiccano ancor più che in quella delle tragedie,
re atti con ariette che si recitò con applauso nel 1787. Confessano i Francesi di dovere le prime idee delle vere bellezze music
11 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
zarini fe rappresentare nel Louvre l’Ercole amante in italiano che a’ Francesi non piacque. Allora il Perrin vide ravvivarsi le
l’anno stesso comparve la prima opera di Quinault Cadmo ed Ermione. I Francesi ammirandone la versificazione tanto superiore a q
Sangar. T’amo, e lo stato tuo peggior diviene 20. Io convengo co’ Francesi che questa scena sia sì bella e delicata che in t
e nojosa per le apparizioni delle donne di Ubaldo e del Danese, ed i Francesi stessi non disconvengono. Nel V si vedono benchè
sto tutto dovendo a se stesso, tutti a suo favore raccolse i voti de’ Francesi , i quali confessano di doverglisi tutta la delica
12 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
ari ed atti ad alienarlo dall’impressione del dolore e della pietà. I Francesi in questi ultimi tempi hanno avuto varj scrittori
nacarsi, ha dipinta M. de la Harpe nella sua Melania. Manca ancora a’ Francesi l’arte d’inseguire col sale comico e colla sferza
ma meno tragiche e più proprie della commedia nobile, o come dicono i Francesi , du haut comique, sebbene se ne vorrebbero correg
13 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
onosceva bene il teatro francese, e la sua tragedia annojò e cadde. I Francesi si confermarono nella credenza di esser passata l
nobili sentimenti, e lontana dalla generale affettazione di stile da’ Francesi adottata nelle tragedie. Le passioni son dipinte
maggior copia delle stesse espressioni poetiche solite ad usarsi da’ Francesi , e più lontane dalla natura. Non può riprendersi
ne sostiene l’interesse. L’esempio dell’antichità più venerata, e de’ Francesi ne’ loro giorni più belli, e del rimanente dell’E
ll’avarizia, alla ferocia e alla rapacità degli Arabi, de’ Greci, de’ Francesi e de’ Germani, ha certo che di grande: Grecs, Ar
’Inglesi e gli Spagnuoli in quasi tutte le loro favole? Tra’ medesimi Francesi fu egli forse il primo a calcar questo sentiero?
ano millantatore meschino. Che relazione hanno poi colla congiura de’ Francesi gli amori non tragici di Gastone e di Bajardo e d
oicamente Bajardo umiliato chiamando con tanto fasto ed apparecchio i Francesi ad ammirarlo? Egli dice in prosa rimata, Contemp
l’atto V, scopre la congiura; ed a chi s’indirizza? forse a’ generali Francesi ? Non già; ma ad Eufemia figlia del principale con
di lui difetti nè piccioli nè pochi come poeta a ciò che ne dissero i Francesi stessi, e diamo qualche sguardo a’ di lui maligni
ttoria di Ghiara d’Adda, e Brescia atterrita gli si rende. Entranvi i Francesi allora poco capaci di disciplina, e di cattivarsi
. Nè Avogadro fu un lâche che fuggì quando dovea morir combattendo. I Francesi negli andati secoli sono qualche volta fuggiti an
orpreso dagl’Inglesi, e poi non si rendè prigioniero? Non fuggirono i Francesi sopraffatti in Brescia, e si raccolsero nel caste
se voglia tenersi presente la storia, ma semplicemente un nemico de’ Francesi . Adunque la crudeltà che usò con lui Gaston de Fo
edi suoi. Fu ciò un’ ombra che si mischiò al lustro del trionfo; ma i Francesi non videro che il trionfo.» Se il Belloy per natu
et Jule, abbandoner son roi? Qual fu poi in sostanza per rapporto a’ Francesi la reità di quel papa in quella guerra? Il proteg
aturale; ma la stomachevole vanità del Belloy ci obbliga a dire che i Francesi di que’ tempi non diedero molte pruove di candide
nne; e quando quel popolo si diede agli Spagnuoli, ed imprigionò que’ Francesi , qual fu l’implacabile vendetta Italiana? Gli tol
ito di essere un argomento nazionale scritto in istile convenevole. I Francesi osservarono dalla prima rappresentazione che sin
14 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187
favolose sono la parte divina dell’epopea posta in ispettacolo. Ma i Francesi , facendo un aforismo delle parole del Voltaire54,
devilles (così chiamandosi una specie di cantilena comune propria de’ Francesi diversa dalle ariette) miste di prosa e accompagn
ali brigate espressamente. Lo spirito di rappresentazione che anima i Francesi , i gran modelli nazionali che riempiono le loro s
15 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
oroso. L’una e e l’ altra appartengono al teatro Italiano. I medesimi Francesi non ignorarono, che l’azione ed i principali colp
a storia. Bisogna però mostrare maggiore ingenuità di codesti eruditi Francesi , e confessare che Moliere abbelliva le altrui inv
ito del Barbieri ed assai più allo Stordito di Moliere. Riconobbero i Francesi nella di lui Commedia senza commedia recitata nel
controversista divenne poeta comico non ispregevole, e conservò tra’ Francesi il gusto della vera commedia. Le Grondeur gli acq
eale. Sette anni dopo la morte di Moliere si unirono le due Compagnie Francesi nel Palazzo di Guenègaud, ed il teatro di Borgogn
16 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
zarini fe rappresentare nel Louvre l’Ercole amante in italiano che a’ Francesi non piacque. Allora il Perrin vide ravvivarsi le
’anno stesso comparve la prima opera del Quinault Cadmo ed Ermione. I Francesi ammirandone la versificazione tanto superiore a q
e apparizioni delle donne care ad Ubaldo, ed al Danese; ed i medesimi Francesi non disconvengono. Nel V si veggono benchè in isc
sto tutto dovendo a se stesso, tutti a suo favore raccolse i voti de’ Francesi , i quali confessano di doverglisi tutta la delica
17 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
questo è un cavallo; e quadrerebbe a noi assai meglio che non fece ai Francesi una caricatura che fu fatta in Parigi di un’opera
mente e nel cuore di chi ascolta. Rimangono ancora nella memoria dei Francesi simili finezze usate dal Baron e dalla Le Couvreu
le che da ciò ne risulta, sembra che sia da preferirsi il costume dei Francesi , che non permettono a’ loro cantori quegli arbitr
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
ari ed atti ad alienarlo dall’impressione del dolore e della pietà. I Francesi in questi ultimi tempi hanno avuto varii scrittor
i, dipinse il prenominato La Harpe nella sua Melania. Manca ancora a’ Francesi l’arte d’inseguire col sale comico e colla sferza
ma meno tragiche e più proprie della commedia nobile, o come dicono i Francesi , du haut comique, sebbene se ne vorrebbero correg
19 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
he prese a dipignere rassomiglianza minore co’ più moderni cortigiani Francesi . Non pertanto l’elevatezza dell’anima del poeta s
i, fa fremere lo spettatore ed ispira indignazione. Poco pregiarono i Francesi , e singolarmente il Voltaire, le altre di lui tra
figure ammesse an cora nelle poesie de’ Greci e degl’Italiani; ma da’ Francesi drammatici usate con troppa frequenza, e di rado
contengono soggetti ed argomenti tragici non comici . Non so quanto i Francesi possano chiamarsi contenti di codesta specie d’in
trano che Tristano meritò in certo modo gli applausi che riscosse da’ Francesi di quel tempo. L’abate Giovanni Andres però affer
ù verisimile che l’autore spagnuolo tolto avesse questo argomento da’ Francesi , approfittandosi o della Marianne di Hardy rappre
lli doveano contare ancor questa favola del Quinault tra quelle che i Francesi trassero da’ loro compatriotti. Doveano, ma non l
20 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « NOTE ED OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 313-326
del Trissino. Di tutte le traduzioni ed imitazioni di essa fatte da’ Francesi riferite dal nostro autore, quella di M. Mairet,
riotti appellato Arcivescovo) abbia servito di lume e scorta a’ primi Francesi che si esercitarono nel genere tragico. Diciamlo
allor sorta e giunta al colmo la tragica letteratura, imitata poi da Francesi e Spagnuoli con molto maggior minutezza e povertà
I. Nota XIII. Parlando il sig. di Voltaire del mal gusto de’ Francesi del secolo XVI dice: Pour les Français, quels éta
21 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
amoroso. L’una e l’altra appartengono al teatro italiano. I medesimi Francesi non ignorarono che l’azione ed i principali colpi
one della storia. Bisogna però mostrare ingenuità maggiore di codesti Francesi eruditi, e confessare che Moliere abbelliva le al
to del Barbieri, ed assai più allo Stordito di Moliere. Riconobbero i Francesi nella di lui Commedia senza commedia recitata nel
controversista divenne poeta comico non ispregevole, e conservò tra’ Francesi il gusto della vera commedia. Le Grondeur gli acq
eale. Sette anni dopo la morte di Moliere si unirono le due compagnie Francesi nel Palazzo di Guenègaud, ed il teatro di Borgogn
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 940
li con due suoi Compagni, ma non incontrò molto applauso, dappoichè i Francesi non intendendo la frase Napolitana, nè le scempie
23 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
, dominante: se é subalterno, mediocre, episodico, allora é ciò che i Francesi chiamano galanterie famigliare192. Ippolito innam
i invenzioni, e dava loro un brio e un abbigliamento così proprio de’ Francesi e del suo tempo, che gli originali sparivano a fr
e un ammasso di miracoli e stravaganze, più mostruoso di quello che i Francesi riprendono nel teatro spagnuolo. Il palazzo del S
é il divino dell’epopea posto in ispettacolo. Ma non dicono ancora i Francesi , facendo un aforismo delle parole di M. de Voltai
impiegato in un genere cattivo205. S’egli sarà ascoltato, un giorno i Francesi ravveduti imiteranno l’opera italiana, o non avra
uesto soggetto, che Plauto poi fece conoscere ai Romani, e Molière ai Francesi . 199. V. il Dizionario di Bayle, art. Poquelin,
24 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230
onerie, e con quelle ariette nazionali dette Vaudevilles così care a’ Francesi . Gli autori che tirarono maggior concorso colle l
maestri La-Foi e Long-champs. Le Maçon di Sèverin cadde affatto; ed i Francesi dissero, che da tale opera appare che l’autore co
una lotta di concetti e di scherzi mordaci sulla parola, de’ quali i Francesi de’ Dipartimenti comprendono a stento tutta l’acu
ali brigate espressamente. Lo spirito di rappresentazione che anima i Francesi , i grandi modelli nazionali che riempiono le loro
ei si è rappresentato uno spettacolo brillante e maestoso.» Al fine i Francesi contro l’avviso de’ critici indicati vanno riduce
25 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313
trasporto e naturale senza languidezza. Diasi agli eccellenti comici Francesi venuti dopo di lui il bel vanto di essersi segnal
alcune prime commedie del Moliere e del Bugiardo del Cornelio, fu da Francesi totalmente negletto. Gli Spagnuoli lo maneggiaron
appartiensi agl’Inglesi, agli Spagnuoli ed agli Alemanni, ed anche a’ Francesi prima di Corneille e Moliere? a. Vicende della
26 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14
giunga il nome Spagnuolo, sonerà grande e famoso, e sempre e Russi, e Francesi , e Inglesi, e Alemanni verranno a vagheggiare l’I
, ed il vostro amore vi permette di riprenderne il Teatro? di credere Francesi , e non Spagnuoli, i Provenzali? di tenere per Car
27 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XI. Se il Ch. Poeta Cesareo Metastasio imitò, o poteva imitare le Opere di Pietro Calderèn de la Barca. » pp. 140-148
nsi, che sebbene avesse egli succiato qualche mele dagli Antichi, da’ Francesi , e dagl’Italiani, nulla poteva aver tratto da Cal
il suo discorso dal mostrare, che la semplicità amata da’ Greci, da’ Francesi , e da’ buoni Italiani, non si amò dalla Nazione S
28 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273
artelli, dal Marchese Maffei, dall’Ab. Conti, e da parecchi letterati Francesi che frequentavano la di lui casa. Egli scrisse de
29 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303
locale; i drammi poi de’ Greci e de’ Latini e de’ moderni Italiani e Francesi , come hanno acquistato dritto di cittadinanza nel
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 340-342
nichelli, mdccclxxxi) : Del cinquanta, quando la rotta di Novara e i Francesi in Roma empivano di lagrime gli occhi d’Italia, l
31 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
questa parte egli riconosce superiori gli Italiani, dal momento che i Francesi hanno spesso introdotto nei loro intrecci affetti
e, non è adombrata soltanto la consueta polemica contro Corneille e i Francesi , ma anche una identica condanna della fortunata M
dia. In questo ambito egli riconosce fin da subito la superiorità dei Francesi , con una franchezza sconosciuta, almeno all’inter
presente nell’intera disamina (Paragone IV, 1, [2]), dimostra come i Francesi siano riusciti a gestire in modo molto più raffin
el dramma, utili a comprendere lo sviluppo successivo della favola. I Francesi non sono caduti in simili errori, ma non sono a l
rto capo ad un criterio distintivo semplice, puntualmente ribadito: i Francesi sono superiori dal punto di vista scenico agli It
mpre coerente dell’autore, con quello di verosimiglianza, permette ai Francesi , da una parte, di adottare soluzioni più realisti
on genuinamente prodotti all’interno di un contesto mimetico. Anche i Francesi , ripete Calepio, hanno le loro pecche, come dimos
riticato già dal Tassoni e dal Muratori fra gli altri. Certo, anche i Francesi si sono dimostrati reprensibili nel non rispettar
miei sentimenti intorno la poesia tragica degl’Italiani e quella de’ Francesi , m’eccita a fare uso di qualche breve ozio, ch’or
sembra ad alcuni, che nella tragica sia loro stato tolto il vanto da’ Francesi , ed altri all’incontro sostengono che le tragedie
ro Italiano; adducendo alcune ragioni contro l’opinione favorevole a’ Francesi : ma perciocché trapassa egli lievemente ciò che d
particolar osservazione; perocché non vedo generalmente discordia tra Francesi ed Italiani in tutte le sue parti. Prima consider
ccennata filosofica discussione e di quel destro discernimento che li Francesi chiamano Esprit de philosophie, non curando d’alc
stanziale della favola tragica, paragonando in ciò gl’Italiani con li Francesi , non posso astenermi d’asserire esser in tal part
ere e quell’utile che son di lei più propri. Né contuttocciò ricuso a Francesi la loda che meritano; anzi, secondo l’opportunità
alor anche nocivo allo scopo primiero. Si potrebbe dire ancora che li Francesi sono inventori, o piuttosto riformatori d’una spe
finto, ancorché peraltro idoneo, dalla qual pratica si son guardati i Francesi . Io non saprei almeno ben difenderne alcune, in c
[2.1.1] Per lo precedente capo si può comprendere che le tragedie de’ Francesi sono per lo più difettose ora per poca idoneità a
perfezionato la tragedia. [2.1.5] Però ricercano assai comunemente i Francesi , come cosa necessaria alla poesia tragica gli ero
. [2.1.8] Per cagione delle predette massime è succeduto che hanno i Francesi in particolar guisa praticato una qualità di dram
za è pure assai comune nelle nostre poesie tragiche: all’incontro da’ Francesi ella viene creduta incomoda e però da loro molto
queste riflessioni muovonmi a disapprovare la massima più comune de’ Francesi ed a pregiar quella degli Italiani, benché vorrei
giore imitazione della nostra natura, siccome è stato un gran mezzo a Francesi per acquistarsi dell’applauso. Articolo III.
uo effetto. [2.3.2] Non dirò circa la prima se non che non veggo ne’ Francesi l’osservanza inalterabile che hanno gl’Italiani d
parare il favore del popolo a chi dee patire pare che sia massima de’ Francesi quando discorrono di tragici precetti, ma trovo n
nda del Rucellai ed in simili ove spicca grandissima crudeltà. Ma gli Francesi , se ben m’avviso, sono lontani da tale avvertenza
onversione di Paolina. [2.4.8] Una cagione per cui non cale molto a’ Francesi d’accompagnare la calamità con espressioni di cer
er altri che più oltre ci occorreranno, io non saprei disapprovare li Francesi non meno per avere abbandonato il coro che per av
Articolo II. [3.2.1] Non può negarsi che le digressioni usate da Francesi in alcune favole con moderazione e con ingegno no
te importa, male insieme vincolate. Ma quantunque si trovino presso i Francesi de’ pregevoli episodi, e generalmente si vegga in
dalla qualità comune a tutti gli intrichi delle persone chiamate da’ Francesi episodiche, nasce un difetto ancora più comune d’
e, ancorché giudichi potersi avere qualche indulgenza maggiore per li Francesi che per altri, sì perché tal sorta di galanteria
e senza sentire un languore che snerva il dramma. Peccasi sovente da’ Francesi in tal fatto invece d’aiutare con gli affetti deg
re e di Merope. [3.3.6] Altro cattivo effetto dell’amore è presso li Francesi un dispiacere notabile che prova l’uditore mentre
i meglio da simili superfluità. Capo IV. De’ vantaggi ch’hanno li Francesi circa vari artifici toccanti l’ordine e la forma
i difetti degl’Italiani poeti e m’avesse mosso a censurare quelli de’ Francesi , in questo capo egli s’avvedrà che l’amore del ve
ciali e sciapiti l’hanno riconosciuto. [4.1.5] Non mancano presso li Francesi di simili inconvenienze, né fra le tragedie dello
1] Circa l’arte d’avviare gli avvenimenti del nodo parmi scorgere ne’ Francesi maggiore avvertimento d’ordinare gli affari con n
i disordini in molte altre favole. [4.2.2] Tuttoché non manchino ne’ Francesi di simili esempli è non pertanto lor pratica più
ione di Flavio che scioglie il dramma. [4.3.3] La maniera tenuta da’ Francesi nello sviluppare le loro favole siccome è più nat
.4.1] Nell’adoperamento delle persone tragiche osservo praticarsi da’ Francesi tre cose che accreditan mirabilmente la finta rap
iano del marchese Maffei. [4.4.2] La seconda avvertenza che s’ha da’ Francesi è di trattenere il primo personaggio sul teatro i
si che non potessero ire altrove. [4.4.5] Ma quantunque da’ migliori Francesi siasi usata l’arte delle predette cose, una eccez
ad alcuno a parte. Certo anche in questo non è lieve il vantaggio de’ Francesi . Già sopra notai che li discorsi narrativi s’espo
uenza piene di freddi ragionamenti. [4.5.3] Nulla meno favorevole a’ Francesi è l’opinion mia circa l’arte de’ soliloqui. Io no
o, benché s’odano nell’udienza distintamente, si sono d’ordinario da’ Francesi scansati. Non mi ricordo aver veduto in Racine ch
ti e delle scene nulla meno che nelle sopra riferite particolarità li Francesi vincono il più degl’Italiani. Circa gli atti manc
minciò ad eschiuderlo del tutto, come ora veggiamo aver fatto anche i Francesi . Alcuni Italiani a nostri giorni l’hanno seguito,
non sieno delle sconvenevolezze, ma più m’aggrada il temperamento de’ Francesi , i quali, benché abbiano talora di simili cambiam
l mio paragone con dire che la differenza che ha tra gl’Italiani ed i Francesi nell’arte della rappresentanza deriva dall’avere
nostre la perfezione che hanno per queste circostanze più favole de’ Francesi , i quali han posto in ciò tanta cura, quanto han
nto notabilissimo della poesia drammatica, con tutto ciò pare che da’ Francesi siagli attribuito un luogo più degno di quello ch
Da ciò che s’è detto nel primo capo di quello paragone, appare che i Francesi nella elezione de’ loro soggetti non hanno quasi
vamento alle favole tragiche, introdusse l’usanza, seguita poscia da’ Francesi comunemente, di fare tragedie con puro oggetto di
ro lo rappresenta coraggiosissimo. [5.2.9] Ma convien far ragione a’ Francesi con non tacere che, laddove essi si son proposti
iore, della qual cosa si veggono forse più esempli ne’ nostri che ne’ Francesi . Tali sono particolarmente quelli ch’abbiamo nell
ella concubina paterna. Hanno le loro indecenze sì gl’Italiani che li Francesi , ma con particolar differenza. [5.4.3] Una delle
ma con particolar differenza. [5.4.3] Una delle colpe più comuni a’ Francesi consiste nell’avvilir troppo in Grazia dell’amore
ed alle altre condizioni. Contro questa peccano il più delle volte i Francesi in due maniere, cioè o nell’elevar troppo i carat
7.1] Ora che abbiamo esaminato sì le tragedie italiane che quelle de’ Francesi rispettivamente alle qualità de’ costumi, ci rima
re, nulla più l’occupano che se essi fossero altre comuni persone: li Francesi , che hanno procacciato ciascun mezzo di dilettare
piosa pittura di convenevoli costumi che nel lor genere non possono i Francesi pretendere veruna superiorità. Capo VI. Della
che abbiamo esaminato lo stile degli Italiani, passeremo a quello de’ Francesi per discernere quasi in bilancia il valore degli
sto riguardo può giustificarsi in gran parte chi scrisse che quanto i Francesi dovevano cedere agli Italiani per gli altri poeti
rescrive le leggi del perfetto, vogliamo discutere l’elocuzione delle Francesi , non mi pare che si possa attribuire alla stessa
similitudini e le acutezze. Nel primo ordine non si dee rifiutare a’ Francesi la lode che meritano sì per la copia e dignità de
quenti sono i vizi della espressione, perciocché quantunque abbiano i Francesi de’ bellissimi esempi, ove s’unisce la nobilità d
ublimità che nell’altre sue favole. Coloro istessi che hanno lodato i Francesi d’una prosaica naturalezza, han riconosciuto nell
s superbes remparts, que Minerve a bâtis119. [6.7.2] Contuttociò da Francesi non s’è praticata questa moderazione. In diversi
vari metri usati dagli Italiani in tragedia, e de’ tragici versi de’ Francesi . Articolo I. [7.1.1] Quantunque il numer
ltra guisa, che consiste in una imitazione de’ versi alessandrini de’ Francesi , fu messa in opera da Pier Jacopo Martelli, che n
vazione che ha fatto Pier Jacopo Martelli della drammatica poesia de’ Francesi . [7.2.5] Se quell’anonimo critico avesse meglio
come ho già detto in altri luoghi. Per lo che rimane evidente che li Francesi , non avendo avuto fino a’ nostri giorni alcun poe
zeggiativi, i quali tutti spiegano particolarità diverse che presso i Francesi sono inesplicabili; secondariamente perché è fals
Quanto a’ vocaboli delle scienze e dell’arti io non saprei negare a’ Francesi la lode d’avere con essi assai bene accresciuto s
un importuno vezzo, non mi rimuovo punto dal credere che il metro de’ Francesi sia men proprio d’amendue i nostri, né giudico me
Per venire oramai alle ragioni che mi persuadono essere il metro de’ Francesi assai men convenevole d’ambedue i nostri sopradet
medesime. [7.3.3] Io non sono sì ritroso contro i versi tragici de’ Francesi , come s’è mostrato l’autore del nuovo libro scrit
atura de’ ragionamenti. [7.3.4] Il Martelli, che imitò la misura de’ Francesi , s’immaginò che dalla unione di due piccoli versi
nante precedente, e di ciò pare che ci somministrino una gran prova i Francesi stessi, i quali, benché unicamente per tal conson
, ecc. Che se si riflette avere identità di pronuncia le rime che da’ Francesi non si distinguono se non per regola, come moi da
chi disapprova i metri italiani con approvare di ricontro quello de’ Francesi ora descritto, prima di dar fine a questo capo, p
roppa superstizione trattenuti della imitazion degli antichi; cosi li Francesi , benché abbiano i lor pregi particolari, rimangon
Ciò che si potrebbe ragionevolmente sostituire al metro ordinario de’ Francesi sono per mio avviso i versi sciolti, parte de’ qu
ntrano poche reliquie di quella affettazione di stile che è comune a’ Francesi . L’azione ha del difetto. Il tentativo che Antioc
quella francese neppure nel genere tragico, in cui tradizionalmente i Francesi si consideravano di gran lunga superiori; dall’al
ti difetti. Aggiunge inoltre, sempre per non sembrare parziale, che i Francesi , benché meno regolari nella costruzione della fav
Calepio è accompagnata dal riconoscimento di un parziale demerito dei Francesi : essi infatti, nel curare la costruzione degli af
meraviglioso epico, tendente, secondo Aristotele, all’irrazionale. I Francesi , anziché ricercare quella meraviglia esclusiva de
prima della trattazione aristotelica. [2.1.8] L’autore precisa che i Francesi non hanno la primazia nell’elaborazione teorica d
ltro bersaglio della polemica di Calepio in merito all’incapacità dei Francesi di preparare il terreno per la compassione, propo
on distoglie l’autore dal perseverare nella sua requisitoria contro i Francesi . Il tragico che viene maggiormente biasimato è an
suo discorso una postilla che getta un’ombra sulla reale capacità dei Francesi di introdurre episodi contenuti, tali da non dist
cessarii per maneggiarla, e compirla. Quegli oziosi Personaggi, che i Francesi sovente introducono a dialogizzare nelle loro Tra
41-50). [3.2.6] Viene qui ripresa una critica già più volte mossa ai Francesi da Calepio circa l’introduzione di episodi second
di Calepio, circa la qualità comune a tutte «le persone chiamate da’ Francesi episodiche», dovrà leggersi come una censura dell
atte a tenere ben altri discorsi: «L’ordinario rifugio, a che essi [i Francesi ] sogliono comunemente ridursi, posto è nelle Donn
, anzi assegnare a quelli il maggior luogo, come son soliti di fare i Francesi , questo sarà fallo inescusabile» (Scipione Maffei
745, p. 152). Quanto al rimprovero di eccessiva galanteria rivolto ai Francesi — elemento che scagionerebbe almeno in parte la s
Muralt, nella quale veniva condannata la stucchevole «galanterie» dei Francesi : «Mais quoique toute leur nation y prétende, cett
rgo francese dedica diverse scene (I, 3; II, 2-3; III, 3; V, 4). Se i Francesi peccano spesso nell’introdurre episodi amorosi ch
i, Laterza, 1966, pp. 103-200). Capo IV. De’ vantaggi ch’hanno li Francesi circa vari artifici toccanti l’ordine e la forma
i Corneille, Calepio è però disposto a riconoscere la superiorità dei Francesi in materia di avvio della favola, dal momento che
II. [4.2.1] In questo articolo viene ribadita la superiorità dei Francesi in quanto alla tecnica con cui avviare l’intrecci
mento e in definitiva alla catastrofe. Gli Italiani, a differenza dei Francesi , sarebbero carenti sotto questo specifico aspetto
ca che Calepio ravvisa nell’allestimento della peripezia da parte dei Francesi sta nello spezzettarne o sdoppiarne lo sviluppo,
e degli a parte, al fine di costruire l’intelaiatura drammaturgica. I Francesi risultano superiori anche in questa sezione del P
p. 282-345 [Amsterdam, Bernard, 1715, t. I, pp. 259-310]). [4.5.3] I Francesi sarebbero superiori agli Italiani, secondo Calepi
ma in atti e scene: anche in questo caso il paragone vedrà vincenti i Francesi , dal momento che nelle tragedie italiane gli atti
tendo l’opinione con cui Maffei pretendeva di «aver gettato a terra i Francesi » con la sua Merope, sottolineava come la tragedia
do assai sparsa gran parte delle Tragedie Italiane più che quelle de’ Francesi , i quali ad una Persona abbattuta dalla Fortuna,
, ma con quanto maggior costume resti espresso dall’Italiano, che dal Francesi , e così leggansi tutti i Francesi, che non trover
sti espresso dall’Italiano, che dal Francesi, e così leggansi tutti i Francesi , che non troverranosi mai espressioni più tenere,
ori, Padova, Comino, 1738, pp. 25-26). [5.4.3] Calepio rimprovera ai Francesi il fatto che essi rappresentano gli eroi tragici
ulare, preferivano rappresentare intrighi truculenti, secondo Rapin i Francesi , più umani e galanti, andavano incontro al genio
io tocca infine il problema della coerenza dei personaggi e giudica i Francesi in modo generalmente positivo, fatta eccezione pe
o patrio albergo», ibid.). Questa accusa era stata rivolta spesso dai Francesi alle tragicommedie italiane, nelle quali gli umil
di Pier Jacopo Martello», La Nuova Ricerca, XI, 2002, pp. 315-323). I Francesi , come il Rapin (René Rapin, Les Réflexions sur la
naggio con ciò che di lui narrano la storia e la fama. Egli ritrova i Francesi spesso difettosi sotto questo aspetto, a causa pr
gua tragica, e che soltanto in questo genere fossero sopravanzati dai Francesi , esso era un vecchio topos nato in seno alla crit
ri. Ciò derivava, almeno nell’opinione settecentesca, dal fatto che i Francesi non avessero il medesimo divario fra la lingua de
e, concettuale, quanto sotto quello estetico, Calepio asserisce che i Francesi si siano distinti, superando i rivali italiani, n
alepio nel complesso migliore di quella italiana, dal momento che nei Francesi non compaiono le lunghe similitudini che campeggi
nell’articolo precedente (Paragone VI, 2, [2-3, 9-10]). Tuttavia nei Francesi si scorge talora il ricorso a concetti inessenzia
tissime Tragedie del 1500 siano maravigliose, ma egli è certo, che le Francesi son di gusto Romanzesco, e che chi ad esse si avv
lla sua puntuale analisi stilistica, secondo cui lo stile tragico dei Francesi , denso di lambiccamenti, personificazioni ed anti
figure ammesse ancora nelle poesie de’ Greci e degl’Italiani; ma da’ Francesi drammatici usate con troppo frequenza, e di rado
delle forme più eleganti. [6.7.2] L’autore constata che raramente i Francesi hanno utilizzato a buon diritto queste circonlocu
a corpo ad una sorta di abrégé delle teorie stilistiche calepiane: «I Francesi , il cui gusto si pasce di gran sentimenti, e di g
i vari metri usati dagli Italiani in tragedia e de’ tragici versi de’ Francesi Articolo I. [7.1.1] In questo ultimo cap
l’accortezza di variare molto più frequentemente di quanto facevano i Francesi le parole-rima («Meglio dunque stimai trovar vers
nviene più all’epica che non alla tragedia; i ripetuti fallimenti dei Francesi nel poema eroico documenterebbero di conseguenza
permettevano di arricchire le possibilità espressive della lingua; i Francesi , non avendo diminutivi, erano costretti a riferir
Francese. Ma per avventura egli è degno di scusa, poichè le orecchie Francesi non possono sì agevolmente immaginar l’armonia de
so al contrattacco, mettendo in evidenza la scarsezza di fonemi che i Francesi adoperavano in sede rimica. [7.4.4] L’abate Terr
, mostrando non soltanto che in posizione finale di verso vengono dai Francesi riproposti sempre i medesimi suoni, ma che addiri
4). Una meraviglia quindi non improntata alla maestosità retorica dei Francesi , ma alla semplicità assoluta, addirittura al camu
stione dei tempi teatrali, caratteristica in cui invece solitamente i Francesi sembravano a Calepio nettamente superiori agli It
Atto 5, scena 7. 70. Scena ultima. 71. Discorso I. 72. Pare che i Francesi abbiano stimato l’alterazione delle naturali espr
32 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
stesso Voltaìre nel XVIIIa. Adunque la prima ìstruzione che ebbero i Francesi di un dramma in cui venissero osservate le regole
cosa non si capisce perchè l’avvocato Linguet a abbia avanzato che i Francesi , quanto al teatro, non hanno dall’Italia ricevuto
ante, l’Ariosto e il Tasso stesso non hanno fatti allievi alcuni tra’ Francesi (senza andarne rintracciando il motivo che egli
grani d’incenso ad onore degli Spagnuoli. Piacemi che egli a nome de’ Francesi si mostri grato a quella ingegnosa nazione e che
e che ripeta quel che altre volte ed assai prima di lui osservarono i Francesi stessi, gli Spagnuoli e gl’Italiani; ma è giusto
nostri scrittori nè seguirono nè pregiarono, e che più tardi Inglesi, Francesi e Tedeschi hanno tanto nel secolo XVIII coltivata
tto il Rapin il famoso combattimento de’ tredici Italiani con tredici Francesi che rimasero vinti ed uccisi con tanta gloria del
Linguet) il Torrismondo una delle produzioni italiane che diedero a’ Francesi le prime idee delle bellezze teatrali. Un’ altra
ora surse e giunse al colmo la tragica letteratura, imitata poi da’ Francesi e da Spagnuoli, con molto maggior minutezza e pov
ani un secolo e mezzo prima di Cornelio introduttor delle regole tra’ Francesi ? Non pensò, ciò scrivendo, a quello che erano nel
33 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42
nisba, ciò che ci addita le due rappresentazioni. Non disconvengono i Francesi ; e M. de Voltaire in un passo da me recato nell’a
ferenti? a quello de’ contemporanei e de’ posteri? a quello de’ buoni Francesi ? a quello di M. de Voltaire Tragico insigne? “Ess
a: addio insomma diremo a tutte le Tragedie Greche, Latine, Italiane, Francesi , Inglesi, Spagnuole, e Alemanne. Esse tutte senza
34 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
forma, ma molti ne disapprovavano il mezzo scelto, cioè l’esempio de’ Francesi . «Il nostro gusto e i nostri costumo (osservavasi
ubblicate dal 1759 sino al 1763) rassomigliano più agl’Inglesi che a’ Francesi ; nelle nostre tragedie amiamo di vedere e pensare
deva ugualmente gli errori tanto di chi contento della regolarità de’ Francesi non sentiva il gelo e la languidezza di una servi
35 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
na riforma, ma se ne disapprovava il mezzo scelto, cioè l’esempio de’ Francesi . “Il nostro gusto e i nostri costumi (osservavasi
bblicate dal 1759 sino al 1763) rassomigliano più agl’ Inglesi che a’ Francesi : nelle nostre tragedie amiamo di vedere e pensare
deva ugualmente gli errori tanto di chi contento della regolarità de’ Francesi non sentiva il gelo e la languidezza di una servi
36 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
sserzione, che ci lascia nella nostra opinione sostenuta da’ nominati Francesi . 124. Nel tomo II delle Memorie di Brandeburgo s
37 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
poesia, applaudirono alle spiritose e sensate produzioni sceniche de’ Francesi , e stimolati dal bell’esempio, ambirono di farle
e vere bellezze tragiche. Nel medesimo tempo che Martelli, emulando i Francesi , riusciva più secondo il gusto moderno, e arricch
verun difetto? é forse la Merope di Voltaire? Ma si fa che i medesimi Francesi ne fecero una sanguinosa critica. Un anonimo arri
e allontana con isvantaggio, come fece nell’atto V che non piacque a’ Francesi . Quest’anonimo però volle poi mettersi a letterat
rope del Maffei, senza quella povertà italiana copiata da Voltaire, i Francesi fra tante di loro buone tragedie non conterebbero
E poi quel che si vuol, presto si crede Dal Petrarca dallo Zeno, da’ Francesi ha saputo trarre qualche mele; e perché astenerse
38 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
miratore delle arti e delle scienze degl’Inglesi, degli Olandesi, de’ Francesi fu Pietro il Grande, inoltre, amava la magnificen
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 678-680
nè mai fu più lepida e sagace che nel carattere di quella donna che i Francesi esprimono interamente col termine prude e che noi
40 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140
trano che Tristano meritò in certo modo gli applausi che riscosse da’ Francesi di quel tempo. ADDIZIONE VII* Sulla Morte di
i si è rappresentato uno spettacolo brillante e maestoso”. Pare che i Francesi non tarderanno a ridursi sotto il vessillo della
è assai più verisimile che egli anzi tolto avesse quest’argomento da’ Francesi , e che si fosse approfittato o della Marianne di
41 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
Voltaire nel XVIII (Nota X). Adunque la prima istruzione che ebbero i Francesi di un dramma in cui venissero osservate le regole
si capisce perchè il famoso avvocato Linguet 86 abbia avanzato che i Francesi , quanto al teatro, non hanno dall’Italia ricevuto
nte, l’Ariosto e il Tasso stesso, non hanno fatti allievi alcuni tra’ Francesi (senza andarne rintracciando il motivo, ch’egli s
grani d’incenso ad onore degli Spagnuoli. Piacemi ch’egli a nome de’ Francesi si mostri grato a quella colta e ingegnosa nazion
e che ripeta quel che altre volte ed assai prima di lui osservarono i Francesi stessi, gli Spagnuoli e gl’ Italiani; ma è giusto
tri scrittori nè seguirono nè pregiarono, e che poscia gl’ Inglesi, i Francesi e i Tedeschi hanno tanto nel nostro secolo coltiv
tto il Rapin il famoso combattimento de’ tredici Italiani con tredici Francesi che rimasero vinti ed uccisi con tanta gloria del
Linguet) il Torrismondo una delle produzioni Italiane che diedero a’ Francesi le prime idee delle bellezze teatrali. Un’ altra
ani un secolo e mezzo prima di Cornelio introduttor delle regole tra’ Francesi ? Non pensò, ciò scrivendo, a quello che erano nel
42 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
Arnaud, a i Le Miere, a i Marmontel. Se il Goldoni che ha mostrato a’ Francesi coll’ ultime sue favole la vera guisa onde scuote
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 732-736
ralmente per sè stesso un poco filosofo. Colla lettura di molti libri Francesi e Spagnoli, non che Italiani [bello quel non che]
44 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
quel che si vuol, presto si crede. Dal Petrarca, dallo Zeno, e da’ Francesi trasse del mele; ma chi nol fa? chi nol fece? Imp
nche l’Attilio Regolo (afferma lo stesso erudito esgesuita) venne da’ Francesi . Da chi mai venne? forse dal Regolo dell’insipido
ella, ed il Conforto appartengono all’Italia. Pregiansi meritamente i Francesi di dottissimi scrittori teorici di musica e parti
rva Padrona colla musica di questo insigne maestro servì di scuola a’ Francesi in questo genere. “Essi non sapevano (dice Marmon
45 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
o di Franco Sacchetti. Che se gergone rassomiglia anche al jargon de’ Francesi , quale in ciò è la mia colpa? Sono forse poche le
umi di storia teatrale preparati da una intera compagnia di letterati Francesi . Ecco quanto io ho fatto in quest’opera per dil
46 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
l’ignora? Le bellezze dello stile nelle particolarità narrate, che i Francesi chiamano beautez de detail, sono tante nella seco
del Linguet nel pretendere che le prime bellezze teatrali avessero i Francesi imparate dagli Spagnuoli. Antonio Ongaro nel 1582
si vede trascurata nel grottesco vestito eroico degli attori tragici Francesi , ed in quello pure stravagante de’ cantori dell’o
47 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
prima a chiamare a se il dramma musicale, e ciò nel 1645. Non è che i Francesi non avessero anche avanti notizia di qualche spez
ini la corte, ove gran nome s’acquistò il Baltassarini conosciuto dai Francesi col nome di Beaujoieux colle sue leggiadrissime i
48 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
inesi, gl’Indiani, i Greci, i Latini, gl’Italiani, gli Spagnuoli, e i Francesi stessi, prima del Moliere dipinsero i nobili ridi
tafisiche degli Spagnuoli, e dalle tirate, e da’ tratti spiritosi de’ Francesi . La natura in quell’animato linguaggio si riconos
isogno a codesto Enciclopedista che tutta l’Europa, e singolarmente i Francesi , hanno in certo tempo posto il proprio onore nell
questa l’esagerata gelosia Italiana che corre di bocca in bocca tra’ Francesi ? E con tal conoscenza de’ costumi italiani ha sta
di ottocento doppie, e ciò anche accadde più dì un secolo prima che i Francesi conoscessero Castro, Lope e Calderon. Si premette
’adattarvisi acconciamente l’espressioni latine ai costumi moderni. I Francesi stessi e la conobbero e la pregiarono e ne favell
chi l’analizza, nè l’analizza chi non ha il cuore fatto per ciò che i Francesi chiamano sentimento. Non si vede nelle commedie d
entazioni de’ Neurospasti? Che, se per dare a conoscere il teatro de’ Francesi , dimenticato Moliere e Racine, se ne fondasse un
49 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262
nesi, gl’ Indiani, i Greci, i Latini, gl’ Italiani, gli Spagnuoli e i Francesi stessi, prima del Moliere, dipinsero i nobili rid
etafisiche degli Spagnuoli, e dalle tirate e da’ tratti spiritosi de’ Francesi . La natura in quell’animato linguaggio si riconos
isogno a quest’ enciclopedista, che tutta l’Europa, e singolarmente i Francesi , hanno in certo tempo posto il proprio onore nell
questa l’esagerata gelosia Italiana che corre di bocca in bocca tra’ Francesi ? E con tal conoscenza de’ costumi Italiani ha fon
di ottocento doppie; e ciò anche accadde più di un secolo prima che i Francesi conoscessero Castro, Lope e Calderon. Si premette
ti appunto per adattarvisi l’espressioni latine ai costumi moderni. I Francesi stessi e la conobbero e la pregiarono e ne ragion
Gl’ Inganni (tradotta poi nel seguente secolo dal principe de’ comici Francesi , ed imitata nel nostro dal Napoletano Niccolò Ame
hi l’analizza, nè l’ analizza chi non ha il cuore fatto per ciò che i Francesi chiamano sentimento. Non si vede nelle commedie d
50 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356
llo conosciuto col nome di Scaramuccia. Egli seppe meglio mostrare a’ Francesi i suoi talenti facendo valere la somma sua arte p
51 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181
on Poetica, che risulta dal verosimile ben inteso. In fatti niuno de’ Francesi ha mai sognato attribuire alla Opera Italiana le
Senna confessano, che “le Tragedie-Opere Italiane vagliono più delle Francesi : che Metastasio è sicuramente un Poeta superiore
ttuarne Quinault: che gl’Italiani danno alle loro Opere più unità de’ Francesi : che le parole sono più proprie per la Musica, e
Popoli nominati si distende a moltissimi capi; laddove ne’ Greci, ne’ Francesi , e negl’Italiani è ristretta a un numero assai mi
52 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
iuto i buoni libri. Le sue languide tragedie, per avviso de’ medesimi Francesi , sono scritte in istile assai basso ed ineguale,
53 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
duto i buoni libri. Le sue languide tragedie, per avviso de’ medesimi Francesi , sono scritte in istile assai basso e ineguale, s
54 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
certi brillanti Avvocati Veneziani, Lombardi, Romani, e Napoletani, e Francesi , e Spagnuoli, e Alemanni, certi Giurisprudenti di
atici, i quali, aspirando ad avvicinarsi agli Antichi non meno che a’ Francesi , diedero alle Scene Italiche un gran numero di co
o alla morte avvenuta nel 1710. Queste delicatezze di passione, che i Francesi esprimono con la voce sentiment, non furono rare
55 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
. Non si trovava la via da accordare col nostro canto le orecchie dei Francesi , ed era da essi loro rigettata l’oltramontana mel
nto espressive, con que’ suoi graziosi duetti; e la miglior parte de’ Francesi prese partito a favore della musica italiana. Cos
56 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VI » pp. 94-106
on solo nel Caraccio, ma in altri celebri Italiani del XVI e in cento Francesi , e nell’istesso P. Corneille ed in Giovanni Racin
57 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 17-27
della vera rappresentazione. Essi le usano soltanto ne’ balli come i Francesi , e ne’ travestimenti di ladro. Gl’ interlocutori
58 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
nglesi fischiano, gli Italiani sospirano, né ci ha propriamente che i Francesi , i quali parlino». Dopo i quali spropositi non ci
onsonanti più ruvide, e meno musicali tanto adoperate dai Latini, dai Francesi e dai popoli settentrionali, come sarebbero “f, p
na con due consonanti in seguito, come avviene agl’Inglesi, Tedeschi, Francesi e Latini; che però siffatte terminazioni rendono
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
iti o costumanze delle nazioni. Così seppero felicemente innestarlo i Francesi come si vede nell’Orlando di Quinaut, dove il bal
essero la prima idea di cotali rappresentazioni dalle azioni mute dei Francesi , presso ai quali erano in uso anche prima. Lo ass
an incremento condotta. I balli, che in allora avevano voga presso ai Francesi , erano quelli detti della corte antica, ne’ quali
81. [27] L’Italia frattanto non potendo uguagliare non che superare i Francesi , in cotal genere di gentilezza, contentavasi d’im
poi tennero dietro l’Idomeneo di Crebillon e l’Alzira di Voltaire. I Francesi disposti ognora a perfezionare l’invenzioni altru
materia. Dietro agl’insegnamenti di questo maestro e d’alcuni valenti Francesi , s’è coltivata altresì la pantomima comica, e que
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO VI. La Drammatica oltre le Alpi nel XV secolo non oltrepassa le Farse e i Misteri. » pp. 186-200
eranvi modelli antichi da imitarsi con profitto. Nè anche si erano i Francesi disfatti de’ misteri muti. Quando Carlo VII entro
61 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
non tutti i poeti del nostro tempo si sono rivolti alla imitazion dei Francesi : molti ancora vi sono che vollero piuttosto segui
angiamenti di scena e delle macchine in quantità secondo il gusto de’ Francesi . Oh quei Francesi hanno sfiorato il bello in tutt
a e delle macchine in quantità secondo il gusto de’ Francesi. Oh quei Francesi hanno sfiorato il bello in tutte le cose! Oltre c
a contagiosa un maestro dell’arte, chiamato Orazio, e che i Greci e i Francesi v’abbiano fornito l’esempio. Quanto a me vi dispe
62 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 23-39
della vera rappresentazione. Essi le usano soltanto ne’ balli come i Francesi , e ne’ travestimenti di ladro. Gl’interlocutori d
63 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
i. Ne uscirono per l’Italia ed oltramonti molte edizioni e traduzioni Francesi ed Inglesi. Le opere che riscuotono gli applausi
64 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
gomenti con troppo scrupolosa osservanza delle antiche vestigia, ed i Francesi del XVII secolo fecero un passo di più maneggiand
i di Sebastiano Paoli. Ne corse ben presto la fama oltre le Alpi ed i Francesi stessi l’accolsero con sinceri encomj39. A chi è
con maestria? Chi poi non sa ripetere colle parole di Voltaire che i Francesi schivi non soffrirebbero nel lor teatro Ismene ch
ti? Sovvenghiamoci di ciò che so n’è ragionato nel tomo precedente. I Francesi stessi ve ne riconobbero di molti. Un anonimo in
ti? Perchè poi non apprese almeno dal Voltaire che la Grange ed altri Francesi ed Inglesi trattarono questo argomento con tali s
ibile. Intanto che tali valorosi scrittori emulando ora i Greci ora i Francesi nobilitavano il coturno italiano con drammi che d
oltansi i commedianti Lombardi. Dietro la scorta de’ lodati drammisti Francesi hanno i nostri inventate altre domestiche tragedi
65 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
l’ignora? Le bellezze dello stile nelle particolarità narrate, che i Francesi chiamano beautez de detail, sono tante nella seco
del Linguet nel pretendere che le prime bellezze teatrali avessero i Francesi imparate dagli Spagnuoli. Antonio Ongaro nel 1582
66 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
maniera potevano recarsi in italiano le comiche bellezze de’ migliori Francesi , e nel 1704 pubblicò in Venezia i Litiganti, ossi
felice errore il genere: e terminò di scrivere pel teatro additando a Francesi stessi la smarrita via della bella commedia di Mo
67 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 316-325
a nazione in fatto di poesia. L’ardire e la franchezza, colla quale i Francesi (parlo per sinecdoche) soglion discorrere, giudic
68 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
ste non sono, e lo giuro, di quelle storiette e cantafavole che molti Francesi sogliono per natural malignità, e per porger grat
69 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
argomenti con troppa scrupolosa osservanza delle antiche vestigia. I Francesi del XVII fecero un passo di più maneggiandoli in
di Sebastiano Paoli. Ne corse ben presto la fama oltre le Alpi, ed i Francesi stessi l’accolsero con sinceri encomii(a). A chi
Dall’altra parte chi non sa ripetere colle parole del Voltaire che i Francesi schivi non soffrirebbero sul lor teatro Ismene ch
uanto ne ragionammo trattando de’tragici francesi del XVIII secolo. I Francesi stessi ne rilevarono di molti. Un anonimo in una
i ? perchè poi non apprese almeno dal Voltaire che la Grange ed altri Francesi ed Inglesi trattarono questo argomento con tali s
ibile. Intanto che tali valorosi scrittori emulando ora i Greci ora i Francesi nobilitavano il coturno italiano con drammi che d
osi avere in conto di nazionali nè da noi, nè dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi , nè dalle altre nazioni settentrionali. Con simil
a, giacchè non appartengono alla nostra nazione. Non saranno tragedie Francesi , Inglesi, Spagnuole e Alemanne le nostre tragedie
dell’ argomento del Corradino. Si maraviglia in prima l’autore che i Francesi non l’abbiano trattato, e si applaudisce della pr
lico lo spettacolo di due ore ? Se così è, perchè si maraviglia che i Francesi non abbiano trattato questo, argomento incapace d
III secolo i progressi del teatro tragico italiano, mentre quelli de’ Francesi che eransi tanto elevati, dopo del Voltaire, lung
egio al veder trattato con superiorità quest’argomento da molti abili Francesi maneggiato con poca fortuna. Ha questa tragedia q
70 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
lla favola acquistato coll’ imitazione de’ Greci. Non aveano ancora i Francesi , non che altro, la Sofonisba di Mairet e la Medea
trofe, a differenza della galanteria che illanguidisce tante tragedie Francesi . Solimano avido di gloria e geloso della propria
71 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »
er venuto il tempo di abbatter quegl’idoli dinanzi a’ quali avevano i Francesi sino allora abbruciato l’incenso. 52. [Nota d’a
72 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
come mai sono stati sconosciuti a’ Greci, a’ Latini, agl’Italiani, a’ Francesi ec, ed apparsi solo verso la fine del secolo XVII
73 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni regie: teatri materiali. » pp. 144-195
trasporto e naturale senza languidezza. Diasi agli eccellenti comici Francesi venuti dopo di lui il bel vanto di essersi segnal
Vestris, nè Hilverding, anzi inviava i suoi ballerini oltramonti, e i Francesi stessi scendevano dalle Alpi per apprendere la da
ome di Scaramuccia. Egli seppe meglio far conoscere i suoi talenti a’ Francesi facendo valere la somma sua arte pantomimica di m
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
er avere ignorato forse che non solo i tre nominati poeti, ma tutti i Francesi non possono altrimenti scrivere in versi se non r
nte che il Sancho è scritto in castigliano e non in francese, e che i Francesi rimano sempre per necessità, e non per elezione,
a produrla quindici anni in circa. Rileva di più l’editore, che se i Francesi dividendo le favole in cinque atti hanno la liber
Di tutto ciò vedi Sicardo, Bernardo Tesoriere, gl’Istorici Inglesi e Francesi , il Muratori negli Annali d’Italia. b. Vedi il c
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
o di Franco Sacchetti. Che se gergone rassomiglia anche al jargon de’ Francesi , quale in ciò è la mia colpa? Sono forse poche le
76 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
ante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti buoni componimenti scenici prima che conosc
77 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
vano in latino. Il più antico monumento di cotal genere che abbiano i Francesi vien reputato un componimento cantato al re Clota
uito dall’Abate du Bos al celebre Corio. [24] Nè soltanto Fiaminghi e Francesi furono avidamente cercati dalle corti italiane, m
e a chiunque l’accusasse di parzialità manifesta. Ma gli Spagnuoli, i Francesi e i Fiaminghi, che si veggono privi di testimonia
elementi di musica ed una raccolta di tuoni, e che gli Spagnuoli e i Francesi presero dagli Arabi alcuni strumenti musicali; fo
78 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
ante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti buoni componimenti scenici prima che conosc
79 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
LIBRO X ed ultimo ADDIZIONE I* Traduzioni di alcune tragedie Francesi . L’Edizione Pepoliana della Biblioteca teatra
osi avere in conto di nazionali nè da noi, nè dagli Spagnuoli, nè da’ Francesi , nè dalle altre nazioni settentrionali. Con simil
chè non sono nazionali pe’ nostri paesi. Non saranno poi tragedie pe’ Francesi , Inglesi, Spagnuoli, e Alemanni quelle che parlas
si dice dell’argomento del Corradino. I si maraviglia l’autore, che i Francesi non l’abbiano trattato, e si applaudisce della pr
blico lo spettacolo di due ore? Se così è, perchè si maraviglia che i Francesi non abbiano trattato un argomento incapace di rie
rare tra’ nostri migliori tragici, e di venire al confronto de’ buoni Francesi . Egli nell’edizione di Parigi del 1788 non solo h
egio al veder trattato con superiorità quest’argomento da molti abili Francesi maneggiato con poca fortuna. Ha questa tragedia,
anza ec. ADDIZIONE ultima* Confronto di alcuni tragici Italiani e Francesi . Se il Varano, il Conti, il Marchese, il Mart
80 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
pagine contro l’ imbecille Racine , l’ ignorante Voltaire e tutti i Francesi e gl’Italiani che non dican o che il teatro della
81 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
are? Questi magistrati temettero senza dubbio riguardo a’ costumi de’ Francesi que’ tristi effetti che Platone presagiva a’ cost
li Italiani differiscono dalla prosodia, dai costumi, e dal genio de’ Francesi . Porrò a confronto ciò ch’han detto della musica
82 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
per gl’ Inglesi felice tale non sembra agli occhi de’ più giudiziosi Francesi , Italiani e Spagnuoli. Sempre diremo che simili a
el Mendico, e non già de’ Pezzenti, come la chiamarono alcuni eruditi Francesi ed il sig. Andres, non trattandosi in essa di pez
83 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
to, per avere ignorato che non i soli nominati gran poeti, ma tutti i Francesi fanno versi rimati. Dopo ciò si contenti che gli
tto in pretto castigliano e non in francese: 2 che non è elezione ne’ Francesi il rimar sempre, ma necessità, mancando essi del
Di tali cose vedi Sicardo, Bernardo Tesoriere, gli storici Inglesi e Francesi , il Muratori negli Annali. 7. Il citato Bernardo
84 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XV. Satiri: Ilarodie: Magodie: Parodie: Mimi: Pantomimi. » pp. 171-200
cci da’ volgari d’Italia nominati pupi, dagli Spagnuoli titeres e da’ Francesi marionnettes, dicevansi da’ Greci neurospasti a.
85 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO IV. Opera Musicale. » pp. 314-344
Vestris, nè Hilverding, anzi inviava i suoi ballerini oltramonti, e i Francesi stessi scendevano dalle Alpi per apprendere la da
86 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 269-289
cci da’ volgari d’Italia nominati pupi, dagli Spagnuoli titeres e da’ Francesi marionettes, dicevansi da’ Greci neurospasta 140.
87 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
teatro equivale all’intermezzo degl’ Italiani o alla petite-piece de’ Francesi . 27. Di ciò sono io stesso stato più volte testi
88 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
maniera potevano recarsi in italiano le comiche bellezze de’ migliori Francesi  ; e nel 1704 pubblicò in Venezia i Litiganti ossi
poi quel che si vuol, presto si crede. Dal Petrarca, dal Zeno e da’ Francesi trasse del mele ; ma chi nol fa ? chi nol fece ?
lancia di Pandolfo Scornabecco, che Metastasio tolse varie favole da’ Francesi , senza avvertire quante e quante dagl’ Italiani n
rancesi, senza avvertire quante e quante dagl’ Italiani ne trassero i Francesi . Dall’ Ines de Castro, egli dice, Metastasio rica
l’esgesuita ! Anche l’Attilio Regolo (afferma l’ esgesuita) venne da’ Francesi . E da chi mai venne ? Forse dal Regolo dell’insip
e compose alcune musiche in Napoli ed altrove. Pregiansi a ragione i Francesi de’ dottissimi scrittori teorici di musica, parti
ale. I drammi poi de’ Greci e de’ Latini e de’ moderni Italiani e dei Francesi e di qualche Inglese Alemanno e Spagnuolo, avendo
89 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
a per gl’Inglesi felice tale non sembra agli occhi de’ più giudiziosi Francesi , Italiani e Spagnuoli. Sempre diremo che simili a
’Opera del Mendico, e non già de’ Pezzenti, come la chiamarono alcuni Francesi , ed anche il sig. Giovanni Andres, impropriamente
90 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
e. Questo comico colore sempre piacevolissimo tante volte imitato da’ Francesi e dagli Spagnuoli, trovasi felicemente adoperato
e ben nate, basterebbe che profferisse alcuna di queste inezie, che i Francesi chiamano turlupinades. Tossilo gli dice ch’ei man
ipinto da Plauto, è stato mille volte copiato da Italiani, Spagnuoli, Francesi e Inglesi; e lo scioglimento di questa favola in
91 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
criminali, secondo la pratica degli ultimi strani drammatici Inglesi, Francesi e Alemanni. Debbe nell’ Ecira ravvisarsi un ottim
come nelle commedie Spagnuole, o manierati belli-spiriti, come nelle Francesi , o fantastici trovatori di ardite metafore, di st
ente altra volta maneggiate certi libri inutili tessuti di ritagli di Francesi e Italiani impudentemente saccheggiati e non cita
92 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
gendo poco dopo (nella pagina 218) che dalla Greca tragedia aveano i Francesi e gl’Italiani con felice successo preso ed unito
93 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
eggendo poco dopo nella pagina 218, che dalla Greca tragedia aveano i Francesi e gl’ Italiani con felice successo preso ed unito
lla solita sua superficialità e baldanza asseriva che i poeti tragici Francesi tanto sovrastano agli antichi, quanto la Repubbli
zo per la lingua, la letteratura e le maniere de’ popoli che non sono Francesi , asserisce con magistrale superiorità che nelle m
dalla specie di tragedia maneggiata da’ Greci le altre coltivate da’ Francesi . La tragedia antica appoggiata al fatalismo non è
94 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »
frascato: caricato di ornamenti vistosi e superflui. oltramontani: i Francesi . [commento_2.2] che… cantano: una delle critich
95 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XV. ed ultimo. Conchiusione con pochi Avvisi amorevoli agli Apologisti. » pp. 214-236
sieguano bene? Dalla metà del passato secolo solamente cominciarono i Francesi , ma con tal felicità, che sono diventati i modell
96 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
106 pagine contro l’imbecille Racine, l’ignorante Voltaire e tutti i Francesi e gl’ Italiani che non dicano che il teatro della
97 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
rie dei tragici del Cinquecento, e gli ambiziosi ornamenti di moderni Francesi , ma perché risveglia maggiormente l’attenzione de
la quistione pende dubbiosa, e l’Italia potrà sempre contrapporre ai Francesi il suo Metastasio senza temerne il paragone. [27]
trui i suoi pregiatissimi drammi; se l’imitazione de’ Greci, Inglesi, Francesi e Italiani sia abbastanza nascosa, o troppo visib
98 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
ra operetta in tre volumi intitolata Delle migliori Tragedie Greche e Francesi nostre Traduzioni ed Analisi comparative. a. Chi
ò vedere il tomo I dell’opera citata Delle migliori Tragedie Greche e Francesi nostre Traduzioni ed Analisi Comparative. a. Nel
99 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
vvertire che il Voltaire, il Bettinelli, gli Enciclopedisti, ed altri Francesi ed Italiani danno erroneamente a questo poeta il
rtinenza, e col cumolo di villanie che vomita contro gl’ Italiani e i Francesi , de’ quali il buon uomo perfettamente ignorava, n
100 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
ega, il Calderon, il Solis, il Moreto si ’lessero e si tradussero da’ Francesi che cominciavano a sorgere, e dagl’ Italiani che
ri, perchè allora diventano enimmatici e pedanteschi. Fu tradotta da’ Francesi col titolo les Engagemens du hazard. Si rassomigl
i del re e di Juan Pasqual sono ben degni degli elogj de’ giornalisti Francesi e di M. Linguet. I miei leggitori vedranno forse
/ 117