'opera : Teatro eroico e politico del governo de' Vicerè del Regno di
Napoli
dal Tempo del Re Ferdinando il Cattolico fino al
l Tempo del Re Ferdinando il Cattolico fino al presente, pubblicata a
Napoli
il 1692, ebbe l’onore di due ristampe, ch'io sapp
delle sempre gloriose Truppe Cesaree nel Regno, ed in questa Città di
Napoli
, pubblicata dall’ autore il 1708, in 12° ; e la G
l’ autore il 1708, in 12° ; e la Guida de' Forestieri per la Città di
Napoli
, stampata il 1725. Il 1675 aveva stampata a Napol
ri per la Città di Napoli, stampata il 1725. Il 1675 aveva stampata a
Napoli
con la data di Venezia una commedia tradotta dall
sull’arte sua e sulla sua vita di comico. Il 1675 arrivò a Mantova da
Napoli
, comico del Duca di Modena, come abbiamo da una l
na aggressione a mano armata per opera di certo Filippo Castellano di
Napoli
, che n’ebbe mandato da cotal feudatario di Monfer
Il giugno dell’ '80 partì da Modena, e giunse dopo ventidue giorni a
Napoli
, d’onde scrisse al Duca mandandogli una descrizio
gni larghezza, il 3 marzo 1681, a Francesco Magnacavallo suo Agente a
Napoli
e al fratello di lui Ortensio, dei quali Florindo
chiedeva al Duca una lettera di raccomandazione diretta al Vicerè di
Napoli
, che subito ottenne. Il 28 di dicembre dell»86, a
è di Napoli, che subito ottenne. Il 28 di dicembre dell»86, augura da
Napoli
al Duca il buon capodanno, e ci apprende che ha g
i per la favorevole impressione da lui lasciata alla Corte e in tutta
Napoli
, e il primo di marzo il ben tornato a Modena, rac
i una cartella miniata superbamente da grande artista di passaggio in
Napoli
, tal altra della pianta e relazione di feste, tal
uigi, comico rinomatissimo, nacque da famiglia di civil condizione in
Napoli
verso il 1800. Fu scritturato il’ 19 da Salvator
l Fabbrichesi, e scioltasene la Compagnia, il Belisario si restituì a
Napoli
, ove fu scritturato a’ Fiorentini dalla Società V
e egli stesso farsi capocomico, all’intento di percorrere il Regno di
Napoli
e la Sicilia. Talvolta avventurosa, talvolta rovi
Alberti ne’ suoi Quarant’anni di Storia del Teatro de’ Fiorentini in
Napoli
(ivi, 1878), dice che Luigi Belisario era un dist
Testa….. Detto in Comedia Aurelio, fu comico insigne a
Napoli
(V. Bucca, e note del Fuidoro sub ottobre 1630 ci
. Bucca, e note del Fuidoro sub ottobre 1630 cit. B. Croce, Teatri di
Napoli
, 781) fatto uccidere da Vincenzo Capece, un de' p
20, e di cui il Bertolotti riferisce una lettera del 7 luglio 1621 da
Napoli
al Duca di Mantova, firmata « Aurelio fedele comi
Scarpetta Edoardo. Nato a
Napoli
in Via Santa Brigida il 13 marzo 1854 da Domenico
labria, ultimo generico, disprezzato, vilipeso, deriso. Ma rieccolo a
Napoli
alla Partenope, ove recitò una sera, davanti all’
carpetta, dopo alcun tempo trascorso al Teatrino delle Varietà pur di
Napoli
, e al Metastasio e Quirino di Roma con Raffaele V
tante lagrime versate, sì da fargli scrivere nelle sue nuove Memorie (
Napoli
, 1899) : « Dopo tutto, l’essere riuscito a far ta
no è succeduta la conferma non mai alterata sin qui de' Fiorentini di
Napoli
e del Valle di Roma, ove si reca ogni anno a deli
ecasse sino al ’35 ; nel quale anno lo vediam negoziante di mobili in
Napoli
. Tornato sulle scene, vi fu poi applauditissimo,
ezione della sua compagnia. Compiuto il triennio, andò a stabilirsi a
Napoli
dove stette sino al ’51, ora scritturato al teatr
l principale scopo della sua vita : e sul finire del ’51, abbandonato
Napoli
, si recò a Bologna, ove diventò in breve esperto
breve esperto negoziante di quadri ed oggetti antichi. Tornato poi a
Napoli
, vi morì di colera l’ anno 1855.
tragico ; e fu con lui scritturata dal Fabbrichesi pe’ Fiorentini di
Napoli
, ov’ ebbe dapprima le più schiette attestazioni d
ni, e si recò al Valle di Roma, rinnovando il successo di Milano e di
Napoli
. Tornò il ’25 a’ Fiorentini, a Napoli, colla soci
ando il successo di Milano e di Napoli. Tornò il ’25 a’ Fiorentini, a
Napoli
, colla società stessa, e quivi rimase fino al ’40
recita di Alberto Tessari, e a quella di sua moglie (a’ Fiorentini di
Napoli
), il pubblico piangeva, e applaudiva con quello s
’assunse al grado di prima donna assoluta. Aveva la Cavalli sposato a
Napoli
l’amoroso Demetrio Cristiani ; e con lui, scrittu
a società Tessari-Prepiani-Visetti quale caratterista, tornò il ’25 a
Napoli
, ove dopo alcuni mesi morì.
vicenda con Lucinda (la Nadasti ?). Il 14 agosto del ’74 si trovava a
Napoli
; e dovendo d’ordine del Duca recarsi a Modena, i
o homo circondato di famiglia e vechio. Come gli andasse la piazza di
Napoli
sappiamo dalla seguente lettera, che la moglie sc
non trouò la sodisfatione di V. A. S. onde fu necessitata condursi in
Napoli
, oue essendo seguitata con lettere da Comici, hau
ta della vitta del Consorte, hauendo tra il viaggio fatton e tempo in
Napoli
ha dimorato, consumato quelle sostanze haueua, pe
o de Spagnoli, delle quali cinquanta, ne ha consumato nel viaggio, da
Napoli
a Modona in Letiche, Carrozze, spese cibarie, e c
ondotta di sue Robe ; onde hora gl’è necessario che mandi il marito a
Napoli
, per riscuottere dette Gioie, e questa sara sopra
Strini Giuseppe. Nato a
Napoli
il 21 dicembre 1846 da famiglia di commercianti,
o. Passò il '67 secondo amoroso con Fanny Sadowski, e il '70, fuor di
Napoli
, primo attore giovine con Giacinta Pezzana, sotto
ara correttezza della sua dizione. Ebbe una sorella, Eleonora, nata a
Napoli
il 1842, che esordì al Teatrino La Fenice come pr
l Ringhieri ebbero in lei una interprete valorosa. Da Venezia passò a
Napoli
scritturata dall’impresa de’Fiorentini, poi da qu
opo in seconde nozze l’artista Giacomo Modena, che trovossi con lei a
Napoli
, e che come lei n’era fuggito. Si unirono in soci
à, e condotta la compagnia per proprio conto, ritornarono, il 1807, a
Napoli
, ove rimasero cinque anni. Furono al Valle di Rom
della Storia Critica de Teatri antichi e moderni l’ebbe pubblicata in
Napoli
in sei volumi dal 1787 al 1790, malgrado delle su
ere colà il rimanente. Nacque da ciò il mio pensiere di pubblicare in
Napoli
con tali notamenti un volume settimo in continuaz
di simile cura, per cui chi possiede la Storia de’ Teatri impressa in
Napoli
, se ne assicura il compimento senza bisogno di co
qual prima donna giovine, con Luigi Domeniconi, poi, a’ Fiorentini di
Napoli
, con. A. Alberti, e con Giuseppe Astolfi, nella c
va fatto con Cesare Dondini ; sciolta la quale, ritornò scritturata a
Napoli
, dove sposò in seconde nozze Enrico Alberti, frat
ello di Adamo, che lasciolla ben presto nuovamente vedova. Toltasi da
Napoli
, formò altra società con Antonio Stacchini, per e
i un suggeritore, e dalla quale passò poi in quella dei Fiorentini di
Napoli
, condotta prima da Alberti e Monti, poi da Albert
ima attrice giovane nella Compagnia di Adamo Alberti ai Fiorentini di
Napoli
, morta il ’76 a Cremona ; Attilio, nato il 10 ag
Napoli, morta il ’76 a Cremona ; Attilio, nato il 10 agosto 1850 in
Napoli
, primo attor giovine, poi generico primario ; poi
1796 nell’elenco dei componenti la gran Compagnia del San Carlino di
Napoli
al fianco dei Cammarano e dei Fracanzano, dalla q
il 1815. Passato con Fabbrichesi, De Marini, la Tessari alla Corte di
Napoli
, divenne in breve l’idolo del pubblico, e dello s
vverso alla sètta dei Carbonari, gli affigliati alla quale viveano in
Napoli
, facendo temer prossima una sollevazione. Una ser
osando al principio del '61 Angelo Vestri e passando ai Fiorentini di
Napoli
nella Compagnia di A. Alberti. Fu il '62 e '63 pr
con l’Adelaide Tessero prima attrice giovine, il '64-'66 al Fondo di
Napoli
con Majeroni, il '67-'69 nella Compagnia di suo m
n altra in società con Majeroni Edoardo e Rescalli, il '71 di nuovo a
Napoli
, passata al ruolo di prima donna di spalla, secon
ighetti passò in quella di Fabbrichesi, allo stipendio della Corte di
Napoli
, diventandone il 1824 primo attore assoluto e cap
vena di settembre la moglie a Macerata, sua patria, fuor dal clima di
Napoli
, e da una vita ordinata, fu colpito prima da febb
ervosa, che lo impedì nella parola. Ristabilitosi alquanto, ritornò a
Napoli
, e ricominciò a recitare, ma egli non era più il
Catani Carlo. Recitava le parti di amoroso al S. Carlino di
Napoli
, impresarii Tomaso e il nipote Salvatore Tomeo. S
, con documento prodotto dal Di Giacomo del notajo Pietro de Roma, di
Napoli
, troviamo il Catani dopo il Buonamici nell’elenco
u tra gli attori che recitarono nel Carnevale del 1744 al S. Carlo di
Napoli
, La Contessa, commedia del Barone Liveri ; vi fec
el Liveri, pubblicata dal Di Giacomo (Cronaca del Teatro S. Carlino —
Napoli
, 1891), il nome di Addario sarebbe mutato in quel
o sin encauto del medesimo Calderòn. Il canonico Carlo Celano nato in
Napoli
nel 1617 e morto nel 1693, col nome di Don Ettore
spagnuole, come può osservarsi nelle sue date alla luce più Volte in
Napoli
ed in Roma, l’Ardito vergognoso, Chi tutto vuol t
nel XVII secolo, quella brigata di nobili attori che rappresentava in
Napoli
le commedie a soggetto del Porta, gli Squinternat
matoria de’ pubblici commedianti, Il celebre cavalier Bernini nato in
Napoli
, e che fiorì in Roma dove morì nel 1680, rapprese
sin dalla fanciullezza da Andrea Calcese ammirato in tal carattere in
Napoli
ed in Romaa, e da Francesco Baldo, dal quale rice
he riscuoteva la maniera graziosa ed il motteggiar di Michelangelo in
Napoli
, tornando a Parigi ne divolgarono di tal maniera
attro mesi che Scaramuccia abbandonò Parigi l’anno 1662 per venire in
Napoli
a vedere i suoi parenti e che al di lui ritorno
madre e caratterista le scene di questi ultimi quarant’anni, nacque a
Napoli
da Raffaele Negri artista popolarissimo e da Rosa
fisicamente, entrò qual prima attrice giovine al Teatro La Fenice di
Napoli
in Compagnia di Tommaso Zampa, il Salvini della g
Stuarda ; e, ritiratasi dalle scene, vi ricomparve al Teatro Nuovo di
Napoli
, il 1º febbraio del ’97 : questo lo stato di serv
r lunghissimi anni, vero specchio di verità, su la scena. Oggi vive a
Napoli
, ov’è anche il figliuolo Arturo, brillante nella
Farina Giulio Cesare. Milanese. Formò compagnia a
Napoli
per due anni, con scrittura firmata il 5 luglio d
rio, alias Lepido, De Thomase di Siena, Iacop’Antonio De Ferrariis di
Napoli
, Alfonso Cortese di Napoli, e Francesco Viviani d
se di Siena, Iacop’Antonio De Ferrariis di Napoli, Alfonso Cortese di
Napoli
, e Francesco Viviani di Lucca. La scrittura, di c
con Augusto Bon in Compagnia Lombarda, poi brillante ai Fiorentini di
Napoli
al fianco di Alberti, Taddei, Majeroni, Salvini,
egno cinquecentoventi, e di una mezza serata in appalto come d’uso in
Napoli
, » arrivò a pena, dopo quattordici anni, nei qual
Fiorentini il '61, si scritturò con Alamanno Morelli, tornando poi a
Napoli
il '64 al Teatro del Fondo con Achille Majeroni c
mualdo Mascherpa qual prima donna giovine. Passò poi a’ Fiorentini di
Napoli
colla società di Tessari, Visetti, Prepiani, con
all’ arte del canto, riuscendo una egregia artista. Cantò al Fondo di
Napoli
e al Valle di Roma con pieno successo del pubblic
disgraziatissimo innamorato (V. Croce, op. cit., pag. 120). Venute in
Napoli
di Lombardia compagnie comiche di quelle assai pi
micizia e potere de’Re di Spagna e delle eroiche azioni de’Spagnuoli.
Napoli
, Roncagliolo, 1626.
zioso Pulcinella, che recitò per molti anni con applauso ne’Teatri di
Napoli
. A mancar venne con danno dell’arte e dispiacere
tratto sapere ch’egli non può partire per Roma, poich’è scritturato a
Napoli
con un’altra Compagnia istrionica. Quale ? Il doc
dizione ch’ egli soccorra la moglie e i figliuoli che Barese lascia a
Napoli
. …………………………… Nel 1772, in Primavera, lo ritrovo a
triato appena da Roma ? Dal 1746 — epoca nella quale il Barese lascia
Napoli
— al 1772 — in cui vi riappare al Nuovo — son di
bate nè messe insieme, e per essere alcuni degli attori in Francia, a
Napoli
, a Modena, a Reggio. E dove dice (nella lettera a
lettera autografa, che è nel ducale Archivio di Modena) in Francia, a
Napoli
, è scritto in margine : Francesco Ruino, Pignatta
ta : La Flaminia, composta da Ottavio d’Isa di Capua, e pubblicata in
Napoli
insieme con esso Prologo nell’anno suddetto. » Co
’anno suddetto. » Così il Bartoli. Benedetto Croce ne’ suoi Teatri di
Napoli
(pag. 104), dice che evidentemente il Brancaccio e
ntonio. Recitava – dice il Bartoli – intorno al 1710 ai Fiorentini di
Napoli
. Era la prima donna della Compagnia di tal bellez
ncona, a Venezia, vedutosi posposto al compagno d’arte, se ne tornò a
Napoli
. È veramente strano che di tal meravigliosa belle
Vigliani Oretta. Benedetto Croce (Teatri di
Napoli
, pag. 141) riferisce dalle Poesie del signor Bart
poli, pag. 141) riferisce dalle Poesie del signor Bartolo Partivalla (
Napoli
, per Honofrio Savio MDCLI) il seguente sonetto :
se, ed egli accettò una scrittura colla Compagnia Negrini, stabile in
Napoli
al Teatro Nuovo, dove era direttore il celebre Za
e di nobile portamento. Vecchio, sfinito, passò poi ai Fiorentini di
Napoli
, ove fu, si può dir, compatito. Ecco come il figl
figlio Adamo ne’suoi Quarant’anni di Storia del Teatro de’Fiorentini (
Napoli
, 1878, pag. 66) ci racconta la cosa. Nella quare
ppe Peracchi, e brillante Salvator Rosa. Passò del '51 nella Reale di
Napoli
ai Fiorentini, direttore Adamo Alberti, attori pr
ella famosa scena d’amore della Francesca di Pellico a' Fiorentini di
Napoli
, intervenne il fisco, il quale inflisse all’artis
owsky continuò a baciare, e il pubblico ad applaudire. Fermatasi a
Napoli
, ove ancor vive (1903), e divenuta sposa del Cav.
ionfi. Recitò poi le parti d’ innamorato ; e fu col medesimo Zecchi a
Napoli
, ove molto piacque, specialmente nel personaggio
ua complessione gracilissima ; talchè, prostrato dal male, si recò da
Napoli
a Bologna colla speranza di recuperar le antiche
i amorosa nella Società Tessari, Prepiani e Visetti de' Fiorentini di
Napoli
, della quale, in breve, diventò la prima attrice
ottobre del 1885 si ritirò dalla scena. Morì a settantaquattr'anni a
Napoli
d’ idropisia.
tette l’intero triennio '60, '61, 62, poi in quella de' Fiorentini di
Napoli
a sostituirvi la Virginia Marini, con Tommaso Sal
il quale, dopo pochi anni, dovè per infortunj commerciali abbandonar
Napoli
, e recarsi con la moglie a Roma, ove vivon tuttor
a il Perrucci nella sua arte rappresentativa dice in proposito : « in
Napoli
ci sogliamo servire della Parte di Pulcinella, pe
li ebbe fama di uno de’ migliori comici del suo tempo, nè solamente a
Napoli
ma anche a Roma, ove fu chiamato a recitare, e ov
ruppe con cento pistole l’ incaricato di Luigi Riccoboni di trovare a
Napoli
un buono Scaramuccia ; ch'egli era usciere del Vi
a Napoli un buono Scaramuccia ; ch'egli era usciere del Vicariato di
Napoli
, e che, recatosi a Parigi, nè piacque, nè dispiac
Dominicis nelle Vite de’ Pittori, Scultori ed Architetti napoletani (
Napoli
, 1745) : ….. De’ figliuoli di Cesare rimaso in V
inella, non è già quella delle ordinarie maschere, che si veggono per
Napoli
in tempo di Carnevale con gran nasi, ma bensì il
di Uom grossolano, che fu dell’Acerra, Città otto miglia discosta da
Napoli
. Fù adunque tal maschera molto stimata, e tenuta
io amoroso nella Compagnia di Carlotta Marchionni. Passò poi il '24 a
Napoli
col Fabbrichesi, che lo condusse con sè a Trieste
condusse con sè a Trieste, poi, avanti la fine dell’anno lo rimandò a
Napoli
primo amoroso e primo uomo a sostituire con Mario
turato dal fratello di lui Cesare, da Adamo Alberti pei Fiorentini di
Napoli
(1858-59-60), da Luigi Domeniconi pel seguente tr
ndola poi col Colomberti fino a tutto il carnovale '65. Fu di nuovo a
Napoli
con l’Alberti, e di nuovo capocomico in società c
chissimo conto, e che recitò poi qualche volta anche ai Fiorentini di
Napoli
con Adamo Alberti e Pietro Monti, quando il marit
a appena la tisi senile, si precipitò dal balcone interno di casa, in
Napoli
, e morì.
do brillante. Il ’63 fu scritturato da Adamo Alberti ai Fiorentini di
Napoli
con Tommaso Salvini, la Cazzola, Taddei, la Marin
i (V.), colla quale tornò per quattro anni, ’65-’69, ai Fiorentini di
Napoli
. Fu poi sei anni con Bellotti-Bon, quattordici co
Lavinia. Riferisce il Croce (op. cit.) : Nel 1662 era a
Napoli
, tra i comedianti lombardi, ano chiamato Zaccagni
erono. Venuto frescamente Don Vincenzo Spinelli, Principe di Tarsia a
Napoli
dal suo stato, cominciò ancor iui a vagheggiar la
ddei, di Raftopulo, e di Tessari, Prepiani e Visetti ai Fiorentini di
Napoli
il 1825, sostituito poscia dal Gottardi, nel qual
ruolo del brillante. Datosi poi al capocomicato, percorse il Regno di
Napoli
e Sicilia, ma con non troppa fortuna. Morì a Fogg
a Modena nella primavera del medesimo anno ; e da Modena nel regno di
Napoli
, in Sicilia e altrove. Benedetto Croce (I teatri
l regno di Napoli, in Sicilia e altrove. Benedetto Croce (I teatri di
Napoli
. Napoli, Pierro, 1891, pag. 422) riporta l’elenco
di Napoli, in Sicilia e altrove. Benedetto Croce (I teatri di Napoli.
Napoli
, Pierro, 1891, pag. 422) riporta l’elenco della C
e tiranno tragico il 1854-55-56-57 con Adamo Alberti a’ Fiorentini di
Napoli
. Dopo un anno di riposo a Livorno, fe’ ritorno al
a. Par di vederlo. Negli ultimi anni dell’ arte sua, a’ Fiorentini di
Napoli
, i compagni suoi, mossi forse da alcuna bizzarria
generico giovane in Compagnia Tessari, morì al principio del ’ 38 in
Napoli
.
Alberti Adamo. – Quarant’anni di storia del Teatro dei fiorentini in
Napoli
. Memoria. Napoli, De Angelis, 1878. Allacci Leon
Quarant’anni di storia del Teatro dei fiorentini in Napoli. Memoria.
Napoli
, De Angelis, 1878. Allacci Leone. – Drammaturgia
erro. Bologna, Cocchi, 1629. Pag. 73. Croce Benedetto. — I teatri di
Napoli
. Napoli, Pierro, 1891. Pag. 10, 42, 162, 237, 461
logna, Cocchi, 1629. Pag. 73. Croce Benedetto. — I teatri di Napoli.
Napoli
, Pierro, 1891. Pag. 10, 42, 162, 237, 461, 504, 5
icis Bernardo. — Vite de' Pittori, Scultori et Architetti napoletani.
Napoli
, 1745. Pag. 938. Des Boulmiers. — Histoire anecd
izia e potere de' Re di Spagna e delle eroiche nazioni de' Spagnuoli.
Napoli
, Roncagliolo, 1626. Pag. 864. Fiorillo Silvio. —
Malatesta, 1624. Pag. 922. Fiorillo Silvio. — La Ghirlanda. Egloga.
Napoli
, Tarquinio Longo, 1609. Pag. 922. — I tre Capitan
ag. 922. — I tre Capitani vanagloriosi. Comedia capricciosa in prosa.
Napoli
, Domenico Ferrante Maccarano, 1621. Pag. 922. — L
bue Augusto. — Osservazioni intorno a un viaggio da Liefland a Roma e
Napoli
. Colonia, Peter, Hammer, 1805. Vol. II, pag. 298.
, Briasson, 1763. Due volumi. Pag. 29. Partivalla Bartolo. — Poesie.
Napoli
. Honofrio, Savio, 1651. Vol. II, pag. 667. Pavon
Dell’ Arte rappresentativa premeditata, ed all’improvviso. Parti due.
Napoli
, Michele Luigi Mutro, 1699. Pag. 132, 542. Petra
Piperno Pietro. — Disperarsi per la speranza, overo La perfida Fida.
Napoli
, Mollo, 1688. Pag. 80. Pola Paolo. — Galleria de
. 330. — Torva Proelia. Versi originali e volgarizzamenti catulliani.
Napoli
, De Angelis, 1879. Vol. II, pag. 330. — Eraclio F
ni, 1611. Vol. II, pag. 194, 512, 513. Scarpetta Edoardo. — Memorie.
Napoli
, 1899. Vol. II, pag. 525. Scherillo Michele. — L
di vita artistica. Povero e caro Mimì ! Era nato il 2 febbraio 1844 a
Napoli
da Giuseppe Majone e da Rosa Demiccolis. Se ben c
del '62, egli entrò di punto in bianco primo amoroso ai Fiorentini di
Napoli
, dove, mercè gli ammaestramenti del Taddei, dell’
e arrivò fino a noi, autore di varie opere poetico-teatrali, nacque a
Napoli
nella seconda metà del sec. xvi. Abbiam visto al
inventate. In fatti : se Tiberio Fiorilli nacque il 1608, la fuga da
Napoli
del padre accadde poco dopo quest’ anno. Ma Silvi
est’ anno. Ma Silvio Fiorillo era già stato conduttore di compagnia a
Napoli
, il 1584 (v. Croce, op. cit., 65). Chiamato a Man
nio e Bartolomeo Zito. La Ghirlanda, altra egloga, fu pubblicata in
Napoli
da Tarquinio Longo il 1609. I tre Capitani Vanag
tani Vanagloriosi, Commedia capricciosa in prosa, furon pubblicati in
Napoli
da Domenico Ferrante Maccarano il 1621. La Corte
neva la parte di amoroso nelle Cantatrici villane al S. Ferdinando di
Napoli
, quando due attori del S. Carlino, Tremori e Sant
nte del Principe di Ruffano, passò di sbalzo amoroso ai Fiorentini di
Napoli
, in sostituzione di Stefano Riolo, al fianco di P
ccesso, che non lo chiamavan più se non con quel nome. Recatosi poi a
Napoli
per assistere il fratello infermo, vi restò fino
delina Marchi, scritturò la Boetti, la quale raggiunta la Compagnia a
Napoli
, esordì nella Verità di Torelli, ottenendovi il p
Fu due anni con Bellotti-Bon seconda donna, un anno a’ Fiorentini di
Napoli
colla Pezzana e con Emanuel. Fu tre anni con Zerr
a. Veramente ella non ha che vedere col nome di Pieri, essendo nata a
Napoli
il 1840 da Demetrio Cristiani e da Angiola Cavall
alla Filodrammatica de' Nascenti. Oggi (1901) ell’ è con Micheluzzi a
Napoli
. Attrice modesta e amantissima dell’ arte sua, fu
Zanoni di Roma, che gli morì nel '65, quand’egli era ai Fiorentini di
Napoli
in Compagnia di Adamo Alberti, al fianco di Tomma
onde nozze in Venezia il 1881 con Elvira Gorga, pur di Roma, e morì a
Napoli
, consumato da lentissima tabe intestinale, il 15
i lo scritturò nella sua compagnia permanente al teatro Fiorentini di
Napoli
, compagnia sussidiata con biglietto regio borboni
olla Ristori, si unì colla Sadowski e si fermò al Teatro del Fondo in
Napoli
, ove mise in iscena con allestimenti non più vedu
, comica e figlia di comici, compagna d’arte di lui, a' Fiorentini di
Napoli
, ove sosteneva con buon successo le parti di prim
di Gaetano Goldoni-Riva, in cui stette fino al '21, per entrar poi a
Napoli
in quella di Salvador Fabbrichesi, superando la p
ione, acutissimi dolori al pilòro lo mettevano alla tortura. Giunto a
Napoli
, si fece visitare dallo Scottugno, una celebrità
oletano e la Sicilia con una società, di cui egli era capo. Tornato a
Napoli
vi morì, non ancora compiuto il suo settantesimo
tanti tordi mangiati dal Miutti, il quale era tenuto in ostaggio…. A
Napoli
, avuto dal capocomico un magnifico soprabitone, e
a storia dei subbugli, avvenuti in pubblico teatro, e la partenza per
Napoli
del Napolioni, che seco trasse buona parte di que
ate e dialoghi, relativi tutti alla parte di Flaminio. Il D' Ambra di
Napoli
ha ristampato (1884) una commediola, intitolata :
randi d’ Italia, specie da Cosimo III granduca di Toscana. Egli era a
Napoli
il 1647 al tempo della rivolta di Masaniello, che
Gli fu fatto processo in contumacia. Egli si ritirò in questo tempo a
Napoli
, e vi si fece mercante sotto il nome di Napolioni
ntrarissimo sul mutamento, profittò della partenza di una tartana per
Napoli
, e v'imbarcò il nipote assieme a un altro giovane
i giorni di carcere. Tutto intento nel pensiero del teatro, conobbe a
Napoli
varj comici, tra' quali Rafaele Negri, padre di A
ciò lunga fama la celebre sua Notte b, onde solea ricrear la città di
Napoli
nel tempo stesso che colle opere scientifiche la
tano le quattordeci che raccolte in quattro volumi si pubblicarono in
Napoli
nel 1726 dal Muzio. Sono: la Trappolaria, la Tabe
ma coll’atticismo patrio e con ogni lepore cittadinesco come nato in
Napoli
e versato nelle grazie della propria favella. Ma
ostre terre littorali non più coperte dalle potenti armate di mare di
Napoli
e di Sicilia. Aggiugni a ciò le devastazioni nell
e le figliuole. Ed in fatti su questa lagrimosa parte della storia di
Napoli
è fondata la schiavitù di Alvida menata via da’ b
lati autore pregevole di altre due commedie, cioè del Furbo uscita in
Napoli
nel 1638, e del Ruffiano impressa nel 1643 assai
dipintura de’ caratteri e degli affetti, sono la Schiava impressa in
Napoli
sin dal 1613, e reimpressa dopo molti anni in Pal
alermo nel 1641, e i Due Vecchi impressa colle altre dal Ciacconio in
Napoli
nel 1644. Piacevole e senza inverisimiglianze gro
ebbe in contrapposto parole di biasimo, oserei dir volgare, nacque a
Napoli
verso il 1702 da Antonio Ciavarelli e Domenica Sp
eruata la forma del S. C. T. ed ordini della Corte archiueschovale di
Napoli
, presenti Antonio Gandioso, Gio. Luca Papalardo e
Al Duca di Modena). Giulio Cesare Tori detto Zacagnino Comico Era a
Napoli
il 1662 (V. Fuidoro, riferito dal Croce, op. cit.
erono. Venuto frescamente Don Vincenzo Spinelli, Principe di Tarsia a
Napoli
dal suo Stato, cominciò ancor lui a vagheggiar la
Monti Luigi. Figlio del precedente e di Giulia Alberti, nacque a
Napoli
del 1836. Esordì generico giovine in Compagnia di
dro. Figlio di comici, cominciò a farsi notare in Compagnia Alberti a
Napoli
l’anno 1848. Fu il '49 colla società Colomberti-I
iò lunga fama la celebre sua Notte 72, onde solea ricrear la città di
Napoli
nel tempo stesso che colle opere scientifiche la
tano le quattordici che raccolte in quattro volumi si pubblicarono in
Napoli
dal Muzio nel 172673. Il Porta conoscitore espert
a coll’ atticismo patrio, e con ogni lepore cittadinesco come nato in
Napoli
e versato nelle grazie della propria favella. Ma
ostre terre littorali non più coperte dalle potenti armate di mare di
Napoli
e di Sicilia. Aggiugni a ciò le devastazioni dell
e le figliuole. Ed in fatti su questa lagrimosa parte della storia di
Napoli
è fondata la schiavitù di Alvida menata via da’ b
lati autore pregevole di altre due commedie, cioè del Furbo uscita in
Napoli
nel 1638, e del Ruffiano impressa nel 1643 assai
dipintura de’ caratteri e degli affetti, sono la Schiava impressa in
Napoli
sin dal 1613 e reimpressa dopo molti anni in Pale
alermo nel 1641, e i Due Vecchi impressa colle altre dal Ciacconio in
Napoli
nel 1644. Piacevole e senza inverisimiglianze gro
to? Non furono delle ultime a goderne Venezia, Bologna, Roma, Torino,
Napoli
. Claudio Monteverde che avea posta in musica l’Ar
appresentazione del Vascello della felicità, e dell’Arione. Prima che
Napoli
e Sicilia avessero un’ opera tutta cantata, ebber
otto il vicerè Ferrante Afan de Ribera nella sala del real palazzo di
Napoli
nel passar che vi fece l’infanta Maria sorella di
invenzioni da noi s’ignora78. Tra’ primi melodrammi rappresentati in
Napoli
e ripetuti altrove si contano la Deidamia del Mes
4, ed il Pomo di Venere del Napoletano Antonio Basso rappresentato in
Napoli
nel 1645, ed il Ciro di Giulio Cesare Sorrentino
ella Stellidaura impressa nel 1678 e cantata nella sala de’ vicerè in
Napoli
, e dell’Epaminonda impresso e cantato nel 1684. L
o sin encanto del medesimo Calderon. Il Canonico Carlo Celano nato in
Napoli
nel 1617 e morto nel 1693, col nome di Ettore Cal
Spagnuole, come può osservarsi nelle sue date alla luce più volte in
Napoli
ed in Roma, l’Ardito vergognoso, Chi tutto vuol t
nel XVII secolo, quella brigata di nobili attori che rappresentava in
Napoli
le commedie a soggetto del Porta, gli Squinternat
matoria de’ pubblici commedianti. Il celebre cavalier Bernini nato in
Napoli
, e che fiorì in Roma dove morì nel 1680, rapprese
sin dalla fanciullezza da Andrea Calcese ammirato in tal carattere in
Napoli
ed in Roma96, e da Francesco Baldo, dal quale ric
uattro mesi che Scaramuccia abbandonò Parigi l’anno 1662 per venire a
Napoli
a vedere i suoi parenti; e che al di lui ritorno
nza? Io avea nel fior degli anni miei inteso cantare per le chiese di
Napoli
el tiple (il soprano) Pepito castrato Spagnuolo,
uose dimostrazioni, riferisco parte della gaja lettera che scrisse da
Napoli
ad un amico, Antonio Fiacchi, il 20 aprile del….
» già sorge sfolgorante dai balzi d’oriente…. « inebriarsi di sole a
Napoli
, » ha detto Dumas ; il Vesuvio, che io scorgo ben
o che conto pure sopra una mezza dozzina di finocchi, squisitissimi a
Napoli
quanto i maccaroni, e chiusura inevitabile del pr
ella del canto. Recitava le parti d’Innamorato, e trovavasi il 1781 a
Napoli
nella Compagnia de' Lombardi, diretta da Tommaso
ebue nelle sue Osservazioni intorno a un viaggio da Liefland a Roma e
Napoli
(Colonia, Peter Hammer, 1805), dice del Pinotti,
r, 1805), dice del Pinotti, a pagina 63 della seconda parte (Teatro a
Napoli
) : La drammatica compagnia dei Fiorentini non è,
rò il 1825 con l’impresa Tessari, Prepiani e Visetti a' Fiorentini di
Napoli
, ove stette sino al '64, anno della sua morte. Il
caratterista e promiscuo, s’ebbe fama di Garrick redivivo. La Moda di
Napoli
dice : « è difficile veder due volte il Marchionn
o (D’) Gaetano. Attore della Compagnia del Lorenzi al Teatro Nuovo di
Napoli
nel 1775.
nel 1837 in Compagnia Corrado Vergnano ; e nel 1840 a’ Fiorentini di
Napoli
con Domeniconi, Guagni e la Pelzet. Lo troviamo n
le parti di amorosa nella Compagnia di Adamo Alberti ai Fiorentini di
Napoli
, l’anno 1850-51. Morì all’ esordir quasi nella vi
n altre. Al tempo di Fr. Bartoli, il biografo de’comici (1782), era a
Napoli
tra’ comici lombardi, artista non de’ peggiori.
Manni, con la moglie Anna, egregia servetta, con la quale passò poi a
Napoli
e a Palermo (1782).
o Monti, terzo amoroso, quando questi se n’andò col padre, dottore, a
Napoli
; e Carlo Goldoni lo dice non superiore al Monti
rrarese Ottavio. È Citato dal Croce (op. cit.) fra’ comici ch’erano a
Napoli
sui primi del’600. Sotto la data del 1612, è in q
la Compagnia di Giuseppe Lapy al S. Angelo di Venezia, passando poi a
Napoli
, dove fu chiamato a sostener le parti d’innamorat
to? Non furono delle ultime a goderne Venezia, Bologna, Roma, Torino,
Napoli
. Claudio Monteverde che aveva posta in musica l’A
appresentazione del Vascello della felicità, e dell’Arione. Prima che
Napoli
e Sicilia avessero un’opera tutta cantata, ebbero
otto il vicerè Ferrante Afan de Ribera nella sala del real palazzo di
Napoli
, nel passar che vi fece l’infanta Maria sorella d
invenzioni, da noi s’ignora a. Tra primi melodrammi rappresentati in
Napoli
e ripetuti altrove si contano la Deidamia del mes
4, ed il Pomo di Venere del napolitano Antonio Basso rappresentata in
Napoli
nel 1645, ed il Ciro di Giulio Cesare Sorrentino
oranza? Io nel fior degli anni miei ascoltai cantare per le chiese di
Napoli
el tiple (il soprano) Pepito castrato Spagnuolo,
ella Stellidaura impressa nel 1678 e cantata nella sala de’ vicerè in
Napoli
e dell’Epaminonda impresso e cantato nel 1684. La
con più fondamento, Risuonò, è vero, sulle scene del Teatro Reale di
Napoli
la voce del musico Velluti che vi cantò sino agli
u un celebre pulcinella, che fece volare il suo spirito sui teatri di
Napoli
, e che passò all’altra vita circa il 1730. » Così
lità, e passò agli eterni riposi intorno all’anno 1735 nella città di
Napoli
. » Così Fr. Bartoli.
riennio col Da Rizzo ; e si scritturò il '40-'41-'42 a' Fiorentini di
Napoli
nella Compagnia Alberti, Visetti e Prepiani ; ma
. » S'è detto, più a dietro, che la Pelzet non restò a' Fiorentini di
Napoli
che uno de'tre anni, pei quali fu scritturata. Ad
racconta ne'suoi Quarant’anni di Storia del Teatro de' Fiorentini di
Napoli
, l’esordire di lei : L'ultima a presentarsi fu l
signora Tessari con esito felicissimo. La signora Pelzet era venuta a
Napoli
con molte lettere di raccomandazione dirette a pe
itò la parte del ragazzo nel Corsale del Baron Liveri al San Carlo di
Napoli
. Allo stesso teatro, nel carnevale successivo, fu
quale fu molto apprezzato, specialmente per le parti spigliate. Fu a
Napoli
più anni ; poi entrò nella Compagnia della Tesi c
ello di caratterista, nel quale fece ottima riuscita a’ Fiorentini di
Napoli
, ove si recò scritturato dalla Società Tessari, V
ossi un sommo credito, e fu decantata per la migliore attrice, che in
Napoli
si facesse altamente applaudire a’ tempi suoi. »
sto Rossi, poi fino al '67 con Bellotti-Bon. '68-'69 ai Fiorentini di
Napoli
con l’Alberti. '70-'71-'72, Compagnia con Monti-P
a parte di Amleto. Di nuovo in Italia, si scrittura ai Fiorentini di
Napoli
, ove interpreta colossalmente la Teresa Raquin di
tando certe prodigiose e sublimi insistenze vagneriane. (Corriere di
Napoli
, 19 febbraio 1899). A complemento delle quali
l dicembre del '69 pubblicamente nel largo della Piazza di Castello a
Napoli
, fatta nel suo banco una scena, vi faceva recitar
. Sua madre non lo rivide più. Da Milano andò a Venezia, da Venezia a
Napoli
, da Napoli a Roma, a Firenze, a Torino, campando
non lo rivide più. Da Milano andò a Venezia, da Venezia a Napoli, da
Napoli
a Roma, a Firenze, a Torino, campando la vita col
di Madre e di Regina, in compagnia del figliuolo col quale si recò a
Napoli
il 1779, ove trovavasi ancora nell’ ’82.
viglia riuscì. » Si recò dopo di aver vagato in compagnie di giro, in
Napoli
, ov'era nel 1782 ; passò poi al ruolo di Donna se
Dopo molti anni di professione, si ritirò presso il fratello Pietro a
Napoli
, dove morì, non si sa quando precisamente.
i musicali. Fu poi prima attrice dei comici lombardi ai Fiorentini di
Napoli
nel 1776. Vedova nel 1782, recitava nel Napoletan
conoscere per un comico d’abilità. Sono parecchi anni che trovasi in
Napoli
(1781-82) impiegato in uno di que’ Teatri, facend
nna giovine, e prima donna, nel quale fu scritturata a' Fiorentini di
Napoli
, a vicenda con Carolina Colomberti, sotto la cele
n modello del Comico eccellente. Si fece gran concetto nella Città di
Napoli
, e per il Regno. Lasciò di vivere intorno al 1730
Scotivelli Marcantonio. Apparteneva il 1578 alla Compagnia del Re di
Napoli
, condotta da un Massimiano Milanino. Forse, conge
e in Milano il 15 agosto del 1809. A sei anni, trovandosi la madre in
Napoli
colla Compagnia di Salvatore Fabbrichesi, fu mess
, per entrare a sostener le parti di amorosa nella Compagnia Reale di
Napoli
diretta dal Fabbrichesi stesso, di cui facevan pa
Al principio del 1824 seguì con la madre il Fabbrichesi che lasciava
Napoli
per condurre la Compagnia nell’Italia centrale. E
re che il mio amor proprio sarà appagato ? Non ho bisogno di venire a
Napoli
per godere di questa soddisfazione…. anzi più di
per settimana di tutta vostra scelta. Il 24 aprile 1838, il Monti da
Napoli
cresce l’offerta di 10 mila lire ed una serata di
l Gottardi. Infatti nel 19 giugno 1840 il Domeniconi stesso scrive da
Napoli
per sentire se sarebbe disposta ad aprire trattat
poi parlando di cabale e intrighi soggiunge : Fra i nuovi attori per
Napoli
, io sono stato quello che da principio ho trovato
girebbe almeno sei mesi in Roma. Il Domeniconi, il 4 ottobre 1840 da
Napoli
, vorrebbe riallacciare le trattative per l’anno 1
Addio. Obb.mo Tuo servo ed amico Gaetano Gattinelli. Domeniconi da
Napoli
il 26 novembre ’41, tanto per cambiare, insiste p
ander-Noot. Fra gli artisti che recitavano nel 1800 al S. Carlino di
Napoli
è pure una Carlotta Angiolini, della quale non se
i Fiore (V.), gran Pulcinella del settecento. Recitava la Compagnia a
Napoli
, in un baraccone chiamato S. Carlino, nel largo d
ma di tale voga, di tale concorso, che non poteva venire e restare a
Napoli
una Conversazione (Compagnia) forestiera, se non
triennio con la società Prepiani, Tessari e Visetti a’ Fiorentini di
Napoli
, poi di nuovo con Solmi e Pisenti, poi con Giardi
recitava gl’Innamorati sotto il nome di Leandro. Pare fosse il 1618 a
Napoli
, d’onde fu richiamato dall’Antonazzoni (V.), per
ncesco o Angiolo. Apparteneva alla Compagnia comica de’ Fiorentini di
Napoli
al servizio di S. M. Ferdinando I Re del Regno de
qualche arietta che la faceva meglio accetta al pubblico. Recatasi a
Napoli
col marito, vi fu colmata d’applausi ; ma la mort
ale De Angelis, il celebrato buffo barilotto del Teatro S. Carlino di
Napoli
. Ignazio Bracci ha una figliuola, Clotilde, che,
arte del recitare fra gli accademici della sua Patria ; e poi passò a
Napoli
, dove si fece onore. Ritornato a Firenze, recitò
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