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1 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. Pietro Cornelio na
ltivar la tragica poesia. “Non è così facile (disse di lui con verità M. Racine ) trovare un poeta che abbia posseduti tanti talen
er lo più subalterni che riescono freddi e poco tragici. In quelle di Racine trionfa un amor tenero, semplice, vero, vivace, f
ipale e furioso, ma sempre idoneo a commuovere. Il felice pennello di Racine con grazia e diligenza al vivo e maestrevolmente
a per tutto amoreggiamenti anco in mezzo alle spedizioni militari. Ma Racine al tenero, al seducente accoppiò il merito di una
e la poesia francese pervenne alla possibile venustà per le favole di Racine e per li componimenti di Boileau; ma il drammatic
Correggi, ai Pergolesi, ai Racini, ai Metastasii. Tralle tragedie di Racine senza dubbio più giudiziosamente combinate, megli
tto e giudizioso M. Le Batteux quasi per gentilezza volle discolparne Racine con dire che lo stesso Euripide posto nelle medes
, qual è quello d’ Ippolito, di Antioco, di Sifare e di Farace presso Racine , di Teseo, di Eraclio e di altri personaggi in Co
e che le degradi, e che indebolisca quasi tutte le tragedie francesi. Racine nelle sue belle favole non sempre si appressa all
tile di esse, senza derogare ai pregi inimitabili di P. Cornelio e di Racine e di altri del corrente secolo, vengono in genera
ja e rincrescimento. Simili maniere abbondano anco nelle tragedie del Racine , ma ecco in che egli si distingue da’ tragici vol
ripetizione de’ medesimi tropi forma l’unico fondo del loro stile; ma Racine le accompagna con altre maniere poetiche calcando
che lo condussero alla riva, rinculano spaventate. Ma senza tali nei Racine che studiava sì felicemente il cuore dell’uomo e
va sì felicemente il cuore dell’uomo e la poesia originale de’ Greci, Racine che possedeva il rarissimo dono dello stile e del
rancese P. Cornelio non mai se ne valse come oggetto principale; e fu Racine il primo a introdurlo nella tragedia con decenza
appresentò nel 1672 nel tempo stesso che si recitava il Bajazzette di Racine tragedia di gran lunga superiore alla favola del
maso al suo tempo era il solo degno di essere il primo, eccettuandone Racine cui niuno de’ contemporanei fu comparabile. Ciran
degenera in mollezza. Fu segno a’ morsi satirici di Boileau amico di Racine e degli antichi, e fu lodato da Perrault emulo di
e deturpi, in ciò preferendo con senno l’esempio della sola Atalia di Racine a tutto il teatro tragico francese. Non pertanto
nno sempre le più preziose gemme del tragico teatro, e faranno sì che Racine si acclamerà come il principe de’ tragici del sec
sseduto il fu Garcia de la Huerta, veggasi da ciò che egli affermò di Racine nel suo gran papelon chiamato prologo. Racine, al
ciò che egli affermò di Racine nel suo gran papelon chiamato prologo. Racine , al suo avviso, fu uno degl’ ingegni più volgari
Per Huerta l’Atalia è un testimonio irrefragabile dell’imbecillità di Racine ; e ciò per quali ragioni? perchè vi si contano tr
ggia la decenza e la verisimiglianza. Il lettore da se giudicherà tra Racine ed Huerta, a qual de’ due meglio competano i gent
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
r lo più subalterni che riescono freddi e poco tragici. In quelle del Racine trionfa un amor tenero, semplice, vero, vivace, f
pale e furioso, ma sempre idoneo a commuovere. Il felice pennello del Racine con grazia e diligenza al vivo e maestrevolmente
e, del sentimento, anche senza tanti pregi che adornano le favole del Racine avrebbero bastato a farle riuscire in Francia è n
la poesia francese pervenne alla possibile venustà per le favole del Racine e pe’ componimenti del Boileau; ma il drammatico
reggi, a i Pergolesi, a i Racini, a i Metastasii. Tralle tragedie del Racine senza dubbio più giudiziosamente combinate, megli
tto e giudizioso Le-Batteux quasi per gentilezza volle discolparne il Racine con dire che lo stesso Euripide posto nelle medes
o, qual è quello d’Ippolito, di Antioco, di Siface e di Farace presso Racine , di Teseo e di Eraclio e di altri nel Corneille,
cono rincrescimento. Simili maniere abbondano anco nelle tragedia del Racine ; ma ecco in qual cosa egli si distingue da’ tragi
ripetizione de’ medesimi tropi forma l’unico fondo del loro stile; ma Racine le accompagna con altre maniere poetiche calcando
lo condussero alla riva, rinculano spaventate . Ma senza tali nei nel Racine che studiava sì felicemente il cuore dell’uomo e
va sì felicemente il cuore dell’uomo e la poesia originale de’ Greci, Racine che possedeva il rarissimo dono dello stile e del
saranno sempre le più preziose gemme del tragico teatro, per le quali Racine si acclamerà come principe de’ tragici del secolo
rta, quando tutto mancasse, può ricavarsi da ciò che osò affermar del Racine in un gran papelon chiamato Prologo. Al l’avviso
Aristarco l’Atalia è un testimonio irrefragabile dell’imbecillità del Racine ; e ciò per quali ragioni? perchè vi si contano t
a e la verisimiglianza . Il leggitore imparziale da se giudicherà tra Racine ed Huerta a qual de’ due meglio competano i genti
da Orazio: Verbaque provisam rem non invita sequentur. Senza dubbio Racine apprese tal pratica da Menandro, il quale, come g
scene. Pietro Cornelio non mai se ne valse come oggetto principale, e Racine fu il primo a introdurlo nella tragedia con decen
appresentò nel 1672 nel tempo stesso che si recitava il Bajazette del Racine tragedia di gran lunga superiore alla favola del
uo tempo era il solo degno di essere il primo , eccettuandone sempre Racine cui niuno de’ contemporanei fu comparabile. Cira
in mollezza. Fu segno a’ morsi satirici di Desprèaux Boileau amico di Racine e degli antichi, e fu lodato dal Perrault emulo d
amorosa che le deturpi, in ciò preferendo con senno la sola Atalia di Racine a tutto il teatro tragico francese. Non per tanto
conte Pietro da Calepio. a. Ce qui me distingue de Pradon (diceva Racine ) c’est que je sai écrire. Il signor di Voltaire
oposito: C’est la diction seule qui abaisse Campistron au dessous de Racine … Il n’y a que la poèsie de style qui fasse la per
3 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
lero in questo ravvisare un Cornelio per la sublimità, ed in Otwai un Racine credendo di vedere in lui pari tenerezza ed elega
passi della mentovata tragedia l’Orfana con quelli del Mitridate del Racine , e ne mostrò la gran distanza svantaggiosa all’In
ivenne cattolico sotto Giacomo II, e morì nel 1701, ebbe il titolo di Racine dell’Inghilterra senza meritarlo meglio di Otwai.
scene della Giovane Reina del Dryden con altre simili della Fedra del Racine . E l’istesso Voltaire paragonò alcune tenerezze v
ne. E l’istesso Voltaire paragonò alcune tenerezze vere e decenti del Racine colle iperboli rettoriche e colle indecenze che s
4 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
lero in questo ravvisare un Cornelio per la sublimità, ed in Otwai un Racine credendo di vedere in lui pari tenerezza ed elega
della nominata di lui tragedia l’Orfana con quelli del Mitridate del Racine , e ne mostrò la gran distanza svantaggiosa all’au
ivenne Cattolico sotto Giacomo II, e morì nel 1701, ebbe il titolo di Racine dell’Inghilterra senza meritarlo più dell’Otwai12
scene della Giovane Reina di Dryden con altre simili della Fedra del Racine . L’ istesso Voltaire paragonò alcune tenerezze ve
cine. L’ istesso Voltaire paragonò alcune tenerezze vere e decenti di Racine colle iperboli rettoriche e colle indecenze che s
5 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
Lettere, e le severe Scienze, e che al punto, che s’inteneriscono con Racine e Metastasio, che si deliziano in Tibullo e Catul
a ugualmente alla minuta plebe. L’Ataulfo del Montiano, l’Ifigenia di Racine , la Zaira di Voltaire, la Merope del Maffei poste
a di Salamina, venghiamo a’ tempi a noi vicini. Forse l’elegantissimo Racine , che può dirsi l’Euripide Francese, non ebbe ne’
he delle più scelte Biblioteche? Non forma Metastasio con Euripide, e Racine il più rispettabile Triumvirato della scenica Poe
ioteca teatrale di Lucca, e tante altre versioni scelte de’ Drammi di Racine , di Moliere, di Destonches, di Voltaire fatte da
ugnerò quì quel non so che da lui notato sull’amore delle Tragedie di M. Racine . “Si pretende (p. 312.), che abbia Racine purgato
’amore delle Tragedie di M. Racine. “Si pretende (p. 312.), che abbia Racine purgato l’amore di quanto contiene di grossiero e
norelli, e che non ben ispiegano queste parole dell’Apologista, è che Racine , a differenza de’ Greci, fu il primo a introdurre
, ad ulterj, indecenze, che formano la materia delle favole di Hardy. Racine volle adoperare questa passione sul Teatro, ma in
a nazione. Aggiunse a ciò il Signorelli, che questo sarebbe bastato a Racine per essere applaudito nella Corte di Luigi XIV. p
è bella, come dicesi, infin ne’ chiassi, dovea tenersi la condotta di Racine . Basta dunque, perchè si sostenga l’osservazione
pessa, che indi fe travagliare, senza che l’uno sapesse dell’altro, e Racine e Corneille a un medesimo argomento, cioè alla Tr
che eravi non poca conformità tralle dipinture amorose del Teatro di Racine , e la disposizione degli animi di quella Corte. D
r la questione non occorre di più esemplificare. Esse esprimevansi da Racine con naturalezza, grazia, e maestria, e trovandone
6 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
6 quando si rappresentò l’Agesilao di Corneille, uscì l’Alessandro di Racine , nobile e giovane poeta, donde cominciò un genere
si maneggia con una sublimità che riscuote ammirazione: in quelle di Racine trionfa un amor tenero, semplice, vero, vivace, m
ruel est affreux quand on aime? Ciò sarebbe bastato alle tragedie di Racine per aver ogni felice successo, spezialmente nella
a per tutto amoreggiamenti anco in mezzo alle spedizioni militari. Ma Racine vi accoppiò una versificazione mirabilmente dolce
affetti di Monima. Ma senza tali cose da non imitarsi, né approvarsi, Racine che conoscea sì bene i greci, studiava l’uomo, e
d’assai alla sublimità di Corneille, alla delicatezza ed eleganza di Racine . Duché, aiutante di camera di Luigi XIV, compose
poranei e i successori. Abbiamo veduto il gran Corneille succeduto da Racine , e da altri gran tragici del secolo seguente; ma
nel 1664, i Visionari di M. Desmaret, morto nel 1676 e i Litiganti di M. Racine pubblicati nel 1668. M. Regnard, morto nel 1710,
promotore, l’arbitro, il legislatore del buon gusto francese, disse a M. Racine in un’epistola a lui diretta: Et ta plume peut-ê
lla bellezza che imbalsama e rende immortali i componimenti teatrali. Racine diceva: «Ce qui me distingue de Pradon, c’est que
a: «C’est la diction seule qui abaisse M. de Campistron au-dessous de M. Racine . J’ai toujours soutenu, que les pièces de M. de C
e moins aussi régulièrement conduites que toutes celles de l’illustre Racine , mais il n’y a que la Poésie de style qui fasse l
bbia incontrato troppo buona forte in Francia; imperciocché il signor Racine nella sua tragedia ne fece un damerino francese,
7 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Conclusione »
l teatro di Atene, e di Grecia trasferita dipoi in Francia dal tenero Racine . In alcune parti del dramma ho seguito l’antico p
ume egli vien tassato da Aristotile nella Poetica 61. Dove ho seguito Racine mi san servito, per quanto ho potuto, delle sue p
8 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « NOTE DEL FU D. CARLO VESPASIANO. » pp. 270-273
mortali i componimenti teatrali. Ce qui me distingue de Pradon, dicea Racine , c’est que je sai écrire. Ed il Sig. di Voltaire
ma: C’est la diction seule qui abaisse M. de Campistron au dessous de M. Racine . . . Il n’y a que la Poësie de style qui fasse l
9 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Teatro di Euripide. » pp. 134-207
l suo famoso quadro questa felice situazione. Volle ancora il celebre Racine conservarla nella sua Ifigenia. Ma egli rappresen
la cagione del suo male, fu ancora trasportata quasi interamente dal Racine nella sua tragedia, a riserba di uno squarcio mol
e? Anche la scena di Teseo ed Ippolito del l’atto quarto è stata dal Racine copiata maestrevolmente; ma la greca riesce più t
eca riesce più tragica e importante per lo spettacolo di Fedra morta. Racine in somma si è approfittato da grande ingegno ch’e
gli diede maggior coraggio facendolo disporre ad assalire il mostro. Racine passa più oltre, e fa che arrivi a lanciare un da
esche degli ultimi tempi. Con altro disegno leggeva i Greci il saggio Racine , e ne ritrasse il vantaggio di rendersi superiore
tto dal l’ab. Le Batteux del l’Ippolito di Euripide e della Fedra del Racine . Egli osserva in generale che la tragedia frances
ia una ed unica, e che tutto vi avvenga con maggiore verisimiglianza « Racine congiunge al l’azione principale l’azione episodi
ad Ippolito il suo incestuoso amore.» «Più decenza in Euripide che in Racine . «Fedra appresso il Greco confessa il suo amore n
o spira dolore e tristezza, tutto è veramente tragico.» «Il dramma di Racine è una serie di quadri grandi di amore: amor timid
e, amor disperato che si vendica sopra se stesso; ecco la tragedia di Racine .» «Altrettanti quadri si trovano nel l’Ippolito;
momento di agitare e tirare a se tutti i cuori sensibili.»  «Fedra in Racine per varie ingiustizie e violenze intepidisce la c
ga! L’Andromaca di Euripide non contiene l’azione del l’Andromaca di Racine , perchè questa è la vedova di Ettore che teme per
edia di Euripide il carattere di Ermione renduto poi senza dubbio dal Racine più delicato, e diventato ognor più vero, attivo
agionamento di Ione a Suto nel l’atto II è ben vago e naturale, e dal Racine è stato imitato nel l’Atalia e dal Metastasio nel
o a sì eccellente produzione di Euripide, al l’imitazione che ne fece Racine , alle antiche versioni e critichè, il giovane cur
ve. a. Chi amasse di veder tradotte le due tragedie di Euripide e di Racine con una analisi corrispondente, può vedere il tom
10 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
i ha fra Tiziano e Correggio, fra Zeno, e Metastasio, fra Corneille e Racine , cioé quella che si scorge ne’ differenti caratte
rasportò nel suo famoso quadro questa felice situazione. Volle ancora M. Racine conservarla nella sua Ifigenia; ma egli rappresen
rima dell’atto II. La felice distrazione accennata nella sua Fedra da M. Racine , «Dieu que ne puis-je assise etc.», é una bellezz
I, in cui Fedra manifesta alla nutrice la cagione del suo male, fu da M. Racine trasportata quali interamente, a riserba d’uno sq
erché non dir tu stessa Ciò che forza é scoprir? Per altro il sig. Racine scorre più rapido e con più energia senza fermars
cena di Teseo e Ippolito dell’atto IV é stata copiata maestramente da M. Racine ; benché la greca riesce più tragica e importante
riesce più tragica e importante per lo spettacolo di Fedra morta. Il Racine che ha preso un cammino quanto differente, ha dov
ppolito é vagamente ornato; ma sobrio e naturale nel greco: presso il Racine é soverchio pomposo e poetico. Osserva il P. Brum
tragedia gli dà maggior coraggio, facendolo disporre a combattere: e M. Racine passa più oltre, e gli fa lanciare un dardo e fer
qui un bellissimo parallelo dell’Ippolito di Euripide colla Fedra di Racine , tratto da una    dissertazione dell’erudito sig.
olito é una ed unica, e tutto vi succede con maggior verisimiglianza. Racine congiunge all’azione principale l’azione episodic
e il suo incestuoso amore ad Ippolito. Più decenza in Euripide che in Racine . Fedra in quello confessa il suo amore, non come
tto spira dolore e tristezza, tutto é veramente tragico. Il dramma di Racine é una serie di quadri grandi di amore, amore timi
e, amor disperato che si vendica sopra se stesso. Ecco la tragedia di Racine . Altrettanti quadri si trovano nell’Ippolito, ma
lascia per un momento d’interessare tutti i cuori sensibili. Fedra in Racine ha alcuni torti violenti che raffreddano la compa
unga. L’Andromaca d’Euripide non contiene l’azione dell’Andromaca di Racine ; perché questa, é la vedova di Ettore che teme pe
ripide il carattere di Ermione, reso poi senza dubbio più delicato da Racine , e divenuto sempre più vero, attivo, e vigoroso n
II é vaghissimo e molto naturale, ed é stato delicatamente imitato da Racine nell’Atalia, e da Metastasio nell’Oratorio del Gi
n colle medesime molle de’ Greci. Le più belle Tragedie dell’immortal Racine sono senza dubbio, l’Ifigenia e la Fedra, le qual
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 
lla Rosmunda, nella Merope, tutte del medesimo autore, nella Fedra di Racine , ha cotesta attrice dei tratti veramente sublimi,
12 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO III. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 38-46
sque ne commenda l’eleganza, ma aggiugne che volendo esser savio come Racine , rimase freddo assai più e privo di attività e di
aron, Le Couvreur non comparvero in Francia prima che vi risplendesse Racine e Moliere. Nonpertanto gli attori nazionali delle
13 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
Cornelio dipingendo Greci e Romani, e di delicatezza coll’ armonioso Racine facendo nelle passioni che maneggia riconoscere a
Pradon tanto screditato nelle Satire del Boileau e nell’epigramma di Racine ? Ma sapeva egli che il Regolo di Pradon è un peti
ura, e da’ costumi de’ grandi, superiore forse alla stessa Ermione di Racine da cui deriva77. Ella è una Romana ambiziosa che
recia medesima: sono degne di Cornelio quando non è declamatore, e di Racine quando non è debole”. Un altro prezioso testimone
ha perchè temere (dice) il Metastasio il confronto con Cornelio, con Racine e con qualunque altro poeta tragico. I suoi carat
are Greci e Romani come Temistocle, Regolo e Tito? E il dolce cuor di Racine avrebbe avuto bastevole tenerezza, e sensibilità
ntimento e d’ affetto, non si troveranno facilmente nel Cornelio, nel Racine , nel Voltaire, nè in alcun altro; e il solo Metas
lui gusto. La sua Ifigenia in Aulide collo scioglimente naturale del Racine fu rappresentata in quell’anno colla musica del V
hè così gli piacque, ad onta della natura, dell’arte, dell’esempio di Racine e di Metastasio. 78. Perchè ancora questo debole
14 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140
nto assai luminoso. ADDIZIONE V** Pratica di Giovanni Racine. Racine nato in Fertè-Milon nel dicembre del 1639 e morto
a il quale in un suo scartafaccio con impudenza indicibile asserì che Racine lavorava stentatamente) e la ragione fu indicata
da Orazio, Verbaque provisam rem non invita sequentur. Senza dubbio Racine apprese tal pratica da Menandro, il quale (come a
nostri giorni. Egli seppe adattare alla musica nel 1772 l’Ifigenia di Racine , e l’inviò al cav. Gluck che trovavasi in Vienna.
l’aprile del 1774 con assai felice successo. Rollet seguì il piano di Racine , e ne abbreviò soltanto l’azione, togliendone l’e
sono collocati i mezzi busti di marmo di Rotrou, de’ due Cornelli, di Racine , di Moliere, di Regnard, Des Touches, Du Fresni,
15 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
lico qualsivoglia compassione. Il confronto indiretto fra Corneille e Racine si modula sui toni del «Parallèle», forma critica
centesche in Francia, e che Calepio dimostra di conoscere molto bene; Racine , in particolare grazie alla sua Phèdre, vince net
piamente dal suo confronto fra l’Ippolito di Euripide e la Phèdre del Racine , risolto nettamente a favore del secondo. Nel cap
dei cortigiani francesi del Seicento: così l’Alexandre innamorato di Racine risulta grottesco a Calepio, il quale riprende in
: il bergamasco riporta così un gran numero di passi di Corneille, di Racine , di de La Fosse, di Deschamps, di Duché, di Crébi
[1.2.11] Certi francesi, avidi d’accrescere la gloria alla Fedra di Racine , hanno ingiustamente censurato Euripide d’avere n
e e gli animi delle dame francesi con amorosi trattenimenti. [1.4.8] Racine , cui dassi il vanto d’esser giunto alla maggiore
mente incontra una morte che potrebbe sfuggire. Qualcuno ha censurato Racine , perocché Baiazetto rifiuta il trono e la vita pe
re le storie. [1.4.17] Si veggano oltre ciò presso Pietro Cornelio e Racine de’ tratti mirabili ove si rappresentano i caratt
ne. [2.4.4] Una compiacenza simile a quella di Cornelio mostra anche Racine per avere introdotto nella sua Ifigenia una rival
si può scorgere che l’antica favola di Fedra nella riforma fatta dal Racine ha vantaggiato, come per altro, così pure per ess
da’ poeti non posson rinserrarsi nella brevità del tempo prescritto. Racine mostrò di conoscere questo errore e d’amar però m
icolarmente notato nell’Edippo di Pietro Cornelio e nell’Andromaca di Racine . 5. Se ne trovano dell’altre che soffocano con ac
facile d’osservare negli amori d’Oreste e d’Ermione nell’Andromaca di Racine ed in quello di Teseo e Dircea nell’Edippo di Pie
le, non veggendosi alcun successo dipendente dal loro intervenimento. Racine , che ha preservato la sua Atalia dall’amore, l’ha
rono, insieme con l’affettazione dell’arte, la povertà d’altri mezzi. Racine , che è stato per altro industriosissimo, non ha s
erfeziona. Da tale presentimento non è libero neppure il Britanico di Racine , ma sopra tutto esso è considerabile nell’Androme
termine della favola: di che puote esserci esempio, nella Berenice di Racine , la risoluzione che forma Antioco d’andare a mori
die ove s’è meglio procurata cotal perfezione da Pietro Cornelio e da Racine . L’abate Conti ha voluto in un solo atrio far suc
sono d’ordinario da’ Francesi scansati. Non mi ricordo aver veduto in Racine che un sol detto nell’Atalia che ha qualche simil
rti moderni non abbiano sempre un ordine sì naturale, come Cornelio e Racine . [4.6.6] Alcuni novelli poeti anche presso di no
loro che non operan per virtù, ma quelli ancora che son malvagissimi. Racine è stato più di ciascuno avveduto, additando in pi
rato stupore, o se fanno alcun’effetto, a renderli fanatici. [5.2.8] Racine pare più moderato degli altri, per la qual cagion
ruyere a dir39 che Cornelio forma gli uomini come dovrebbono essere e Racine come sono, ma per vero dire s’applica male a quel
a tale sentenza che fu dalli antichi fatta tra Sofocle ed Euripide. A Racine , secondo il mio parere, conviene il vanto di fare
oema del parto della Vergine del Sannazaro, e l’Iephte del Buccanano. Racine nell’Ester osservò bene tal regola. [5.2.11] Cir
fiata è caduto Pietro Cornelio ed alcuni altri più moderni, come che Racine siasene guardato. Questo è nel rappresentare de’
Bozza, la quale ben longe dalle circostanze artifiziose ritrovate da Racine per renderla degnamente compatibile, procaccia ar
e non sono. Per tal cagione fa stupire il vedere, nell’Alessandro del Racine , uscir quel re dal conflitto curando più d’antici
ano il dare a barbari carattere d’ambasceria. Né meno strana è presso Racine la grandezza e la nobilità de’ sentimenti di Poro
suo padre. Intorno l’età mi viene in mente l’esempio del Britanico di Racine , il quale, ancorché si finga imprudente, parmi ch
poste, non è possibile a tale età. L’equalità da Pietro Cornelio e da Racine è stata generalmente bene osservata. In qualche p
.6.2] Per lo secondo è notabile il costume d’Ippolito nella Fedra del Racine e quello d’Elettra appresso il Crebillon. Ippolit
re risorto sotto nome di Virbio. Io per ciò non so come si potesse da Racine finger cotanto erudito nella galanteria amorosa s
e, che in pari maniere fa ragionare le sue tragiche persone. [6.3.8] Racine , ch’ebbe avanti gli occhi l’esempio di Pietro Cor
re en poudre65. [6.3.11] Nella Fedra, che pure è il capo d’opera di Racine , due inezie mi parvero già particolarmente notabi
suo stile. Ma io non saprei assolvere da molti sconci né lo stile di Racine , né quello degli altri più moderni. E perché pres
ire passare a rassegna in un sol passo più d’una di queste bizzarrie. Racine fa parlare così Poro87: Nos couronnes d’abord de
mme rallumée eût plaint mes feux trahis. [6.5.6] Nell’Alessandro di Racine s’esorta Tasillo a coronare i suoi fuochi di palm
tri che particolarmente m’occorrono a tal proposito. Nel Mitridate di Racine dice quel re a suoi figliuoli che troveranno:   
tragici francesi, sono le allegorie e gli apostrofi. Nell’Ifigenia di Racine quella donzella nell’andare alla morte parla ad A
lamente quando giovano allo scopo di chi vi favella. Tale è quella di Racine nella Fedra, dove volendo Enone esaltare alla sua
li non fanno men noioso effetto delle precedenti cimature. Trovasi in Racine ora «la sombre nuit123», ora «nuit obscure124»: a
a dalla rima si scorge particolarmente in questi versi dell’Atalia di Racine : J’avais tantôt rempli d’amertume et de fiel Son
monsieur de la Bruyere dallui citato, il quale per simile errore loda Racine per ricchezza di rime. S’aggiunga che essendo que
oposito rammentomi aver per divertimento osservato nell’Alessandro di Racine victoire e gloire rimate insieme diciassette volt
’ha fatto Pietro Cornelio con diversificarlo secondo i caratteri, che Racine col vestirlo sempre alla francese: nonpertanto no
lamente che quel difetto, che si trova nell’atto 2. dell’Ifigenia del Racine , ove Achille lascia partire la principessa senza
é, accorsero altri letterati che coinvolsero nella controversia anche Racine , istituendo il fortunato modello critico del Para
ante, partigiano di Corneille, e Clearque, appassionato del teatro di Racine . A spuntarla è in questo caso Timante, il quale,
nciles et des Saints Peres, Paris, Billaine, 1667), rivolgendo contro Racine le stesse accuse che erano state mosse al predece
ilaire-Bernard de Longepierre, «Paralléle de Monsieur Corneille et de Monsieur Racine » [1686], in Recueil de dissertations sur plusieur
n Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de Corneille et de Racine , [par François Granet], t. I, Paris, Gissey–Borde
storico che ad un poeta; toccante, piacevole e più naturale quello di Racine , considerato un tragediografo indubbiamente migli
ematismo: «Corneille nous assujettit à ses caractères et à ses idées, Racine se conforme aux nôtres; celui-là peint les hommes
rio (M. Tafignon, «Dissertation sur les Caractéres de Corneille et de Racine , contre le Sentiment de la Bruyere » [1705], in R
n Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de Corneille et de Racine , t. I, cit. pp. 70-99), ma approdando ad un sosta
rnard Le Bovier de Fontenelle («Parallèle de Monsieur Corneille et de Monsieur Racine par M. de Fontenelle» [1693], in Parallèle des tr
Parallèle des trois principaux poètes tragiques français, Corneille, Racine et Crebillon, précédé d’un Abrégé de leurs vies e
de l’un [Corneille], le désir d’être vertueux; des pièces de l’autre [ Racine ], le plaisir d’avoir des semblables dans ses faib
: Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de Corneille et de Racine , [par François Granet], t. I, Paris, Gissey et Bo
et Bordelet, 1740, nonché ad alcuni contributi moderni: Corneille and Racine : Parallels and Contrasts, edited by Robert James
ttecentesche, Pisa, Nistri-Lischi, 1968; Gordon Pocock, Corneille and Racine : Problems of Tragic Form, Cambridge, Cambridge Un
Press, 1973; Henry Thomas Barnwell, The Tragic Drama of Corneille and Racine : An Old Parallel Revisited, Oxford, Clarendon Pre
ecento e misurano le differenze tra la drammaturgia di Corneille e di Racine è peraltro costante l’assegnazione a Corneille di
de seize cens ans jusqu’à ce dernier siecle où Monsieur Corneille et Monsieur Racine , soutenus par ces regles d’Aristote, l’ont fait r
’Andromaca, probabilmente confusa almeno in parte con l’Andromaque di Racine . La moglie di Ettore viene infatti ritenuta un pe
pp. 184-259. [1.2.11] A partire dalla pubblicazione della Phèdre di Racine si profilano immediatamente dei paralleli tra l’o
imolati dalla stessa Préface del drammaturgo francese. In questa sede Racine aveva lodato la scelta euripidea del soggetto, da
de Phèdre et Hippolyte, pubblicata nel 1677, in cui l’autore accusava Racine — l’intento di questo scritto non era certo quell
, pp. 383-390), propenso a riconoscere la superiorità della Phèdre di Racine , ottenuta grazie alle due innovazioni già annunci
edie religiose, nonché grande ammiratore del teatro di Corneille e di Racine — egli era stato a sua volta traduttore di traged
lica circa la virtù mediocre del protagonista: tanto Corneille quanto Racine avrebbero fallito nel destare sentimenti utili ne
i impegnerà a dimostrare la falsità di questa opinione. Dal canto suo Racine mostrava una maggiore considerazione del meccanis
n questo senso Calepio si dimostra molto più vicino alla posizione di Racine , che avrebbe sottoscritto pienamente, piuttosto c
ue théâtrale: Corneille à l’œuvre, Paris, Klincksieck, 1996. [1.4.8] Racine non appare a Calepio meno irregolare di Corneille
cellente per suscitare pietà e terrore (Nicolas Boileau, Épître VII à Monsieur Racine , in Id., Œuvres complètes, introduction par Antoi
gli occhi degli spettatori, e non li costringesse a confessare che il Racine con un Sacerdote e con un fanciullo avea saputo m
t parler d’aucun genre, mais il étoit aisé de l’amener au premier que Mr Racine paroît n’avoir connu qu’à Phedre; il eût fallu se
rancese del Seicento, Bern, Lang, 2006. [1.4.9] Le altre tragedie di Racine risultano, secondo Calepio, molto difettose sul p
a per mezzo di una metamorfosi occorsa per intercessione di Artemide, Racine arriva allo stesso fine facendo sacrificare al po
mancanza della catastrofe finale, viene rimproverata alla tragedia di Racine la mancata messa in scena di un personaggio medio
l processo di purgazione non poteva avere luogo in maniera esaustiva. Racine , come di consueto, aveva affrontato nella Préface
sti tragici nella Poetica di Aristotele. Ad ogni modo la soluzione di Racine aveva goduto di una certa fortuna, come dimostra
io di Ériphile quello di Elisena. Sulla costruzione dei personaggi di Racine in rapporto alla norma aristotelica della virtù m
rto alla norma aristotelica della virtù mezzana si veda Olivier Pot, « Racine : théâtre de la culpabilité ou culpabilité du théâ
VIII, 1995, pp. 125-149. [1.4.10] In Alexandre le Grand, tragedia di Racine al tempo molto criticata, Calepio non vede agire
uanto per il possesso di Cléophile. Nella prima Préface alla tragedia Racine rispondeva polemicamente alle accuse rivolte alla
théâtre). [1.4.11] Della Thébaïde (1664), prima tragedia scritta da Racine , Calepio si limita a notare l’acerbità, per passa
ità, per passare poi all’esame dell’Andromaque che veniva reputata da Racine una tragedia fedelmente rispettosa della qualità
risce le censure che la critica francese aveva mosso alla tragedia di Racine : molti esponenti del «partito» corneilliano come
s Idées du théâtre). Il bergamasco acconsente con la difesa svolta da Racine nella seconda Préface della tragedia, ritenendo l
i limita alle tragedie dei due maggiori tragici francesi, Corneille e Racine . Le opere di alcuni degli altri che cita, ossia J
l’Adherbal (1697) di François-Joseph de Lagrange-Chancel, allievo di Racine , il quale nella sua tragedia, mettendo l’eroe pro
tà della tragedia sulla base del rispetto della storia: contro questi Racine interviene spesso nelle proprie Préfaces. La ques
, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2013. [1.4.17] Corneille e Racine sono, tra i drammaturghi francesi, coloro che si
ire loderà la Merope del Marchese, ritenuta superiore all’Athalie del Racine in virtù dell’agnizione, Lessing si mostrerà meno
fatto inclina la tragedia verso la tragicommedia (Roland Barthes, Sur Racine , Paris, Éditions du Seuil, 1963, p. 115; Jean Eme
es, Sur Racine, Paris, Éditions du Seuil, 1963, p. 115; Jean Emelina, Racine infiniment, Paris, Sedes, 1999, pp. 136-137); alt
lo scambio fra le due ragazze (Richard E. Goodkin, The Tragic Middle: Racine , Aristotle, Euripides, Madison, Wisconsin Univers
Articolo II. [3.2.1] I drammaturghi francesi, ed in particolare Racine , hanno talvolta, secondo Calepio, introdotto digr
ondari con gusto e moderazione: egli loda in particolare la Phèdre di Racine , migliore, come già aveva avuto modo di scrivere,
trono e poi uccidere il legittimo successore di Claudio, Britannicus. Racine inserisce in questo soggetto una sottotrama amoro
, elogia la «varietà de’ sentimenti» del Britannicus e la sapienza di Racine nel mantenere le giuste proporzioni («Il punto o
issima parte; benchè il rimanente non corrisponda. Anche la Fedra del Racine negli Episodii ha vantaggiato sopra l’antica: e i
al partito corneilliano nell’accesa disputa che opponeva Corneille a Racine , riprendeva di fatto la posizione dell’autore del
e et sans violence», Saint-Évremond, «Dissertation sur la Tragédie de Racine , intitulée “Alexandre le Grand”», in Id., Œuvres
r pour nous plaire», Saint-Évremond, «Dissertation sur la Tragédie de Racine , intitulée “Alexandre le Grand”», in Id., Œuvres
one nella lettera sulla Merope inviata al Veronese, in cui scagionava Racine dall’accusa di aver introdotto troppi amori nelle
roppi amori nelle sue tragedie: l’autore del Candide lodava invece il Racine per l’uso della passione amorosa in scena, in qua
62-263. Sull’Ariane di Corneille e sui suoi rapporti con la Phèdre di Racine si veda il contributo di Richard E. Goodkin, «Tho
badisce la critica rivolta all’Œdipe di Corneille e all’Andromaque di Racine , già rilevata in questo capo nel quarto punto del
lenco di tragedie francesi di soggetto religioso, figura l’Athalie di Racine , ben più celebre pièce, incentrata sulla maligna
i confidenti; in questo caso egli censura principalmente il teatro di Racine , nel quale i «confidents» erano pressoché indispe
portato del racconto biblico, era stato peraltro sfruttato anche dal Racine , il quale, nelle sue due tragedie religiose, inse
ore nella tragedia sacra», in Il tragico e il sacro dal Cinquecento a Racine , Atti del Convegno Internazionale di Torino e Ver
he le dovrebbe essere propria. Questo succederebbe nel Britannicus di Racine , laddove Agrippine già intuisce il futuro nero de
into atto. Egli prende ad esempio di questo meccanismo la Bérénice di Racine , in cui Antiocus, innamorato senza essere ricambi
udi Tassiani, LVI-LVIII, 2008-2010, pp. 257-270. Quanto alla pièce di Racine , va notato che l’autore rivendicava, nella Préfac
(II, 2). I migliori drammaturghi francesi, e segnatamente Corneille e Racine , vengono comunque considerati superiori agli Ital
figures recherchées. Vous ne trouverez point de ces apostrophes dans Racine », Voltaire, Commentaires sur Corneille, t. II, ci
, Paris, Gallimard, 1987, p. 7) —, e riscontra una sola occorrenza in Racine , nell’Athalie, alludendo molto probabilmente al b
secrets, discours surpris, discours équivoques, discours artificieux: Racine et Molière», in La Parole masquée, édité par Mari
ndeva in particolare con la Rodogune di Corneille e con il Bajazet di Racine , lacunosi dal punto di vista della rappresentazio
tragedia del Veronese risultasse inferiore a quella di Corneille e di Racine alla prova del palcoscenico. Capo V. Dell’oss
l’Aristodemo di Dottori o l’Astianatte del Gratarolo all’Ifigenia del Racine («In questa parte i Greci sono inarrivabili, ma n
demo del Dottori, e quella d’Iffigenia, ed Achille, nell’Iffigenia di Racine , che sono la medesima cosa, ma con quanto maggior
ure dei protagonisti, come accadeva nel Britannicus o nella Phèdre di Racine («Aprés cela je suis très-éloigné de défendre d’i
l disperato protagonista. Della drammaturgia francese egli salva però Racine , meritevole di aver scelto per le sue tragedie de
a Calepio introduce una netta distinzione di giudizio fra Corneille e Racine : se il primo, con i suoi drammi eroici, aveva pro
ci, aveva profondamente frainteso il vero senso della poesia tragica, Racine si era guardato dal calare i protagonisti delle p
Corneille raffigurava gli uomini come avrebbero dovuto essere, mentre Racine li rappresentava come in realtà erano («Si cepend
à erano («Si cependant il est permis de faire entre eux [Corneille et Racine ] quelque comparaison, et les marquer l’un et l’au
ler ainsi: Corneille nous assujettit à ses caractères et à ses idées; Racine se conforme aux nôtres: celui-là peint les hommes
Paris, Gallimard, 1951, pp. 103-105), sosteneva che al contrario, se Racine metteva effettivamente in scena le debolezze real
ilaire-Bernard de Longepierre, «Parallèle de Monsieur Corneille et de Monsieur Racine » [1686], in Id., Médée. Tragédie, publié avec une
Sei e Settecento è tipica la distinzione fra un Corneille eroico e un Racine «tendre» e sostanzialmente lirico. [5.2.9] Al te
li Examens, sull’ortodossia del suo soggetto in rapporto alla storia, Racine si mostra più sbrigativo nel giustificare le lice
sco, che al contrario apprezza il rispetto della storia sacra con cui Racine ha trattato la favola dell’Esther, lancia i suoi
In questa tragedia, a differenza di ciò che accadeva nella Phèdre di Racine , è la regina a cercare autonomamente di soddisfar
del Seicento, proprio rendendo — come accade peraltro nella Phèdre di Racine  — la nutrice Œnone la mente criminale che partori
Bergamasco è in questo caso l’Alexandre le Grand (1665), tragedia di Racine già fatta oggetto di un attacco impetuoso da part
di Saint-Évremond, il quale nella sua Dissertation sur la tragédie de Racine intitulée Alexandre le Grand, diretta a Madame Bo
iticato la rappresentazione galante che del grande Alessandro offriva Racine . Il critico francese, prendendo le mosse dalle pa
s qui ne sont plus», Saint-Évremond, «Dissertation sur la Tragédie de Racine , intitulée “Alexandre le Grand”», in Id., Œuvres
ura di Luigi De Nardis, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 1966, p. 189), ma Racine tradiva queste aspettative, mostrando un eroe med
aître la fermeté de son cœur que la dureté de son âme» (ivi, p. 197). Racine era già stato criticato per questa raffigurazione
éré dans un temps auquel cette passion est plus à la mode que jamais. Monsieur Racine sera loüé, sans doute, de s’être écarté de la voi
n Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de Corneille et de Racine , [par François Granet], t. II, Paris, Gissey et B
fragili amanti, era già presente nei trattati precedenti all’opera di Racine . La Mesnardière raccomandava di evitare le coquet
i personaggi non saranno più infatti i protagonisti delle tragedie di Racine , ma gli eroi della Liberata, come dimostra un pas
corda con questa posizione e critica, oltre all’Alexandre le Grand di Racine , anche Le Comte d’Essex, tragedia di Thomas Corne
n Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de Corneille et de Racine , [par François Granet], t. I, Paris, Gissey et Bo
n Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de Corneille et de Racine , [par François Granet], t. II, Paris, Gissey et B
ersaglio principale di questo tipo di critica, che colpisce piuttosto Racine , soprattutto a partire dalla pubblicazione del Ba
stesso Corneille, presente alla prima rappresentazione del Bajazet di Racine : «il n’y a pas un seul personnage dans le Bajazet
e del Mercure Galant, aveva ridicolizzato la strategia compositiva di Racine , pronto a sacrificare il rispetto dei costumi tur
del protagonista (sulla polemica circa il Bajazet e sulla risposta di Racine si veda l’edizione commentata della «préface» del
umi orientali nel Radamiste di Crébillon e nell’Alexandre le Grand di Racine , nel quale il personaggio di Porus era rappresent
rtante tassello dello scontro teorico e drammaturgico tra Corneille e Racine , si rimanda all’articolo di Alain Viala, «La quer
to il fatto che i personaggi di Britannicus, nell’omonima tragedia di Racine , e di Joas, nell’Athalie, benché ancora adolescen
ribuita al Subligny, nel quale si mettevano a confronto le Phèdres di Racine e di Pradon: la tragedia di Pradon risultava meno
n Recueil de dissertations sur plusieurs tragédies de Corneille et de Racine , [par François Granet], t. II, Paris, Gissey et B
2010, pp. 258-274. [5.6.2] Al contrario, Calepio ritrova manchevoli Racine e Crébillon nel rispetto del carattere di Ippolit
Calepio reputa inverosimile l’amore per Aricie che, nella tragedia di Racine , contraddistingue l’altrove casto Hyppolite. La c
Parallele des trois principaux poëtes tragiques François, Corneille, Racine et Crébillon, Paris, Saillant, 1765, p. 105). [5
incorrere nei controsensi che si vedono rappresentati nella Phèdre di Racine o nell’Électre di Crébillon sarebbe forse quello
icentesco, rappresentato in particolare dal teatro dei Corneille e di Racine , molto più apprezzabili da un punto di vista stil
azione affettata e molto lontana dalla nobiltà e dalla semplicità del Racine », Antonio Conti, «Dissertazione su l’Atalia del R
semplicità del Racine», Antonio Conti, «Dissertazione su l’Atalia del Racine », in Id., Prose e poesie, Venezia, Pasquali, 1739
sse degli scadimenti, traendo esempi dalle tragedie di Corneille e di Racine . Quanto al fatto che gli Italiani non avessero un
ion, Paris, H. Champion, 2000. [6.3.8] Calepio non risparmia neppure Racine , talvolta troppo vicino al gusto ingegnoso del pr
ssore; egli, instaurando un paragone fra la Jocaste della Thébaïde di Racine e la Sabine dell’Horace di Corneille, ravvisa il
i studi di Georges Forestier, il quale, nel commento alla tragedia di Racine , rileva in questo passo un preciso meccanismo di
do ed affettato dei tragici francesi che si abbatte su Corneille e su Racine ; lo storiografo, il quale palesemente riproduce l
fie espressioni poco convenienti alla delicatezza, ed alla verità del Racine » (Giovanni Andrés, Dell’origine, progressi e stat
ncora una volta il Calepio segue alla lettera questa teoria —, mentre Racine si era mostrato solitamente più parco di tali art
orta, recule épouvanté»), che commenta in questi termini: «Ce vers de Racine […] est excessif dans la bouche de Théramène. On
sto piccato il Boileau con le Réflexions sur Longin, in cui difendeva Racine sulla scorta di Longino: il drammaturgo avrebbe i
roteso verso il sublime («En effet, si ce que dit là Longin est vrai, M. Racine a entièrement cause gagnée; pouvait-il employer l
artire da questo paragrafo, a dimostrare che il teatro di Corneille e Racine ha dato prova di scarsa naturalezza impiegando in
successivo, in cui l’oggetto della critica non sarà più Corneille, ma Racine e gli altri drammaturghi della sua generazione e
l’opinione di Boileau, il quale, sulla scorta del Longino, difendeva Racine — nello specifico dalle accuse mossegli dal de La
492-496, p. 144). [6.5.4] Ancora una volta è l’Alexandre le Grand di Racine ad essere attaccato da Calepio; in questo caso eg
mmagini poste in bocca ad Ulisse, quando nel finale dell’Iphigénie di Racine , descrive lo sgomento e la discordia che serpeggi
ie et annotée par Georges Forestier, Paris, Gallimard, 1999, p. 107). Racine si avvale dello stesso procedimento retorico più
enti difettosa appare a Calepio l’apostrofe con cui nel Mithridate di Racine l’eroe eponimo si rivolge a Roma (Mithridate, III
a, egli ravvisa un uso positivo della circonlocuzione nella Phèdre di Racine , quando Enone si riferisce alla città di Atene de
gli condanna gli attributi che caratterizzano la notte nell’Esther di Racine — laddove Esther dice: «Dejà la sombre nuit a com
sua volta un traslato per indicare la notte. [6.8.2] Nell’Athalie di Racine vengono segnalati diversi epiteti superflui, intr
ll’endecasillabo epico», Antonio Conti, Dissertazione su l’Atalia del Racine tradotta nella lingua italiana, in Id., Prose e p
gava il giudizio di La Bruyère sulla versificazione delle tragedie di Racine , che era definita «correcte, riche dans ses rimes
oposti sempre i medesimi suoni, ma che addirittura spesso, e anche in Racine , vengono insistentemente ripetute le medesime par
scrittura melodrammatica, come ad esempio Paolo Rolli, traduttore di Racine (sulla prosodia delle traduzioni italiane di trag
ngono reputati migliori rispetto ai drammi francesi di Corneille e di Racine . Non manca comunque un invito a fondere le prerog
transalpine (Paragone III, 3, [1-4]). Il de La Motte osserva poi che Racine , sotto questo profilo, si era dimostrato assai pi
e […]. Il me semble qu’en cette partie Corneille est bien supérieur à Racine . Celui-ci, plus attentif au succès, a toujours pr
to principio, condannava non soltanto le tragedie a sfondo amoroso di Racine , e su tutte l’Andromaque e la Bérénice, ma anche
si trova d’accordo con quanto scrive il de La Motte sull’Iphigénie di Racine . Della pièce viene censurato l’innesto, nello sfo
ono essere diversissimi da quelli d’un eroe. 73. Nell’Alessandro del Racine , atto 4, scena 4. 74. Nel Teseo di monsieur de l
o 1, scena 2. 81. Nella Polisena del medesimo, atto 4, scena 4. 82. Racine nel Mitridate, atto 3, scena 5. 83. Il medesimo
16 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
lle Spagne per l’intemperanza della scuola Lopense, mentre Cornelio e Racine l’ inalzavano in Francia sì presso al punto della
e bellezze negli ultimi lustri del secolo XVII e ne’ primi del XVIII. Racine singolarmente che avea scoperto il miglior cammin
3 scrisse diverse tragedie, che non cedono per regolarità a quelle di Racine , esse furono anche bene accolte nella rappresenta
nè l’abbondanza, nè la grandezza, nè la delicatezza de’ sentimenti di Racine . Esposta questa tragedia alle critiche talvolta g
se che in questo secolo possa degnamente nominarsi dopo P. Cornelio e Racine . La sua maniera si distingue da quella dell’uno e
illon non eleva gli animi quanto Cornelio, non gl’ intenerisce quanto Racine ; ma gli spaventa con certo terrore tragico assai
di questa scena. Giva così il Voltaire avvicinandosi al Cornelio, al Racine , al Crebillon, mostrando però ne’ tratti del suo
ti tragici. Non va nell’ampolloso del Cornelio, non nell’elegiaco del Racine , non nell’aspro e inelegante del Crebillon; ma ca
on ci trattiene dall’affermare che tralle migliori del Cornelio e del Racine possono senza svantaggio comparire queste cinque
no, il quale, secondo Palissot, è a Marmontel quel che Campistron è a Racine , ha prodotto Idomeneo, Tereo, la Vedova del Malab
ma. Palissot ne commenda lo studio d’imitare la nobile semplicità del Racine . Il marchese Le Franc de Pompignan nato a Montalb
17 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
lle quali preso a imitar le tre stelle della poesia tragica francese, Racine , Corneille, e Voltaire nell’Ifigenia, nel Cinna,
lio Campi da Modena, formata sull’eccellente esemplare della Fedra di Racine ; ma qui in Madrid non é ancor giunta. Degne di me
le215. Gareggia col pennello grandioso di Corneille e col delicato di Racine . Ne’ suoi personaggi si ravvisano i grand’uomini
zzinale, tanto screditato nelle satire di Boileau e nell’epigramma di Racine . Or il Regolo di quel poetastro é un Petit-Maître
somministrato dalla natura, e superiore forse all’istessa Ermione di Racine , da cui deriva. Ella é una romana piena d’ambizio
jugements dictés par la jalousie ou par l’ignorance (dice saviamente M. Racine il giovane), ne font aucun tort aux bons ouvrages
no Garzoni lucchese ha tradotta elegantemente in versi la Berenice di Racine . Sarebbe a desiderarsi che qualche dono e giudizi
cennato; e così anche de’ loro predecessori fecero Sofocle, Euripide, Racine , Voltaire ec. 219. V. Eusebio de Praeparat. Evan
di Grecia medesima: sono degne di Corneille quando non declama; e di Racine quado non é debole». 223. Molti che ci han prec
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27
arrossire al confronto quelli di Euripide e di Seneca e la Fedra del Racine . Merita di notarsi singolarmente la scena del del
orna moderatamente l’originale senza pompeggiare come fanno Seneca e Racine , senza l’inverisimile ardire che si presta ad Ipp
tto ciò coprirsi d’ingrato obblio, perchè più di un secolo dopo surse Racine in Francia? Sono pur degni di compatimento certi
19 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
i melodrammatici Zeno da Metastasio, ne’ tragici moderni Corneille da Racine . Le prosopopeje (come il Mattei chiama le Ninfe,
l suo famoso quadro questa felice situazione. Volle ancora il celebre Racine conservarla nella sua Ifigenia. Ma egli rappresen
la cagione del suo male, fu ancora trasportata quasi interamente dal Racine , a riserba di uno squarcio molto delicato, dove F
Teseo e Ippolito dell’atto quarto è stata copiata maestrevolmente dal Racine ; ma la Greca riesce più tragica e importante per
eca riesce più tragica e importante per lo spettacolo di Fedra morta. Racine in somma si è approfittato da grande ingegno dell
morte è vagamente ornato ma sobrio e naturale nel Greco, e presso il Racine è soverchio pomposo e poetico. Osserva il lodato
gli diede maggior coraggio facendolo disporre ad assalire il mostro: Racine passa più oltre, e fa che arrivi a lanciare un da
esche degli ultimi tempi. Con altro disegno leggeva i Greci il saggio Racine e ne ritrasse il vantaggio di rendersi superiore
dal chiar. Ab. Le-Batteux dell’Ippolito di Euripide e della Fedra del Racine 73. Osserva in generale che la tragedia Francese
ia una ed unica, e che tutto vi succeda con maggior verisimiglianza. “ Racine congiunge all’azione principale l’azione episodic
e ad Ippolito il suo incestuoso amore. Più decenza in Euripide che in Racine . Fedra appresso il Greco confessa il suo amore no
tto spira dolore e tristezza, tutto è veramente tragico. Il dramma di Racine è una serie di quadri grandi di amore: amor timid
e, amor disperato che si vendica sopra se stesso: ecco la tragedia di Racine . Altrettanti quadri si trovano nell’Ippolito; ma
ol momento di agitare e tirare a se tutti i cuori sensibili. Fedra in Racine per varie ingiustizie e violenze intepidisce la c
. L’Andromaca di Euripide non contiene l’azione dell’ Andromaca di Racine ; perchè questa è la vedova di Ettore che teme per
edia di Euripide il carattere di Ermione renduto poi senza dubbio dal Racine più delicato e diventato ognor più vero, attivo,
onamento di Jone a Suto nell’atto secondo è ben vago e naturale, e da Racine è stato imitato nell’Atalia e da Metastasio nel G
ate le medesime molle de’ Greci. Le più belle tragedie dell’immortale Racine sono senza dubbio l’Ifigenia e la Fedra, le quali
20 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
omparve in teatro a ballare scosso da alcuni versi del Brittannico di Racine (Nota V). La corte nel medesimo anno che applaudì
i successori. Si vide allora al maggior Cornelio succedere l’immortal Racine , e all’uno e all’altro qualche tragico del nostro
i scene di ritratti immaginarj cattiva e maltessuta, e i Litiganti di Racine imitazione delle Vespe di Aristofane uscita nel 1
1670. 17. V. il Diz. Crit. art. Poquelin Nota F. 18. V. la Vita di Racine e la di lui prefazione alla commedia de’ Plaideur
21 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7
l teatro che indi a poco dovea risonar de’ nomi illustri di Cornelio, Racine e Moliere. Mairet, Rotrou, Ryer componevano favol
22 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
ra francese intitolata Silvia, ha tradotto in Isvedese l’Ifigenia del Racine e i Due Avari del Falbaire; Ristel la Merope del
23 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
pera francese intitolata Silvia, trasportò in isuedese l’Ifigenia del Racine , e i Due Avari del Falbaire; Ristel la Merope del
24 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
lle Spagne per l’intemperanza della scuola Lopense, mentre Cornelio e Racine l’innalzavano in Francia assai dappresso al punto
bellezze negli ultimi lustri del secolo XVII, e ne’ primi del XVIII. Racine singolarmente che avea scoperto il miglior camino
23 scrisse diverse tragedie che non cedono per regolarità a quelle di Racine . Esse furono anche bene accolte nella rappresenta
e in questo secolo possa degnamente nominarsi dopo Pietro Corneille e Racine . La sua maniera si distingue da quella dell’uno e
illon non eleva gli animi quanto Corneille, non gl’intenerisce quanto Racine ; ma gli spaventa con certo terrore tragico assai
di questa scena. Giva cosi il Voltaire avvicinandosi al Cornelio, al Racine , al Crebillon, mostrando però ne’ tratti del suo
i tragici. Non va nell’ampolloso del Corneille, non nell’elegiaco del Racine , non nell’aspro ed inelegante del Crebillon; ma c
n ci trattiene dall’affermare che tralle migliori del Corneille e del Racine possono senza svantaggio veruno comparire queste
ale secondo il citato Palissot, è a Marmontel quel che Campistron è a Racine , ha prodotto: Idomeneo, Tereo, la Vedova del Mala
atro della Repubblica Eteocle e Polinice che non si avvicina punto al Racine che lo precedette in trattar lo stesso argomento,
25 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO IV. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 257-261
esque ne comenda l’eleganza, ma aggiugne che volendo esser savio come Racine divenne freddo, e privo di moto e di calore. Altr
26 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO V. Produzioni comiche di Commediani di mestiere nel secolo XVI. » pp. 256-264
egevoli? Quale che meriti di porsi in confronto de’ due Corneille, di Racine , del Piron, del Crebillon, del Voltaire? Per le c
27 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165
teatro che indi a poco doveva risonar de’ nomi illustri di Cornelio, Racine e Moliere. Giovanni Mairet, Rotrou, Ryer compone
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 728-730
ner dietro le traduzioni di tragedie dei due Corneille e di alcune di Racine nei collegi, specialmente per sollazzo di carneva
29 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
tro o fuori d’Italia è paragonabile con lui in questo genere. Il solo Racine può contrastargli la preferenza, né io dubito che
sione più continuato e meglio preparato. Ma senza negar cotai pregi a Racine , io non credo già che più facile divenghi per que
circostanziato nelle cose. E tutto ciò è stato egregiamente fatto dal Racine . L’opera, non iscompagnandosi mai dalla musica, d
li è leggiero come Anacreonte, dilicato come Tibullo, insinuante come Racine , conciso e grande come Alceo. Egli accorda coll’a
espressa Donna Ines de Castro della Mothe nel Demofoonte, l’Atalia di Racine nel Gioas, il Cinna di Cornelio nella Clemenza di
ia, o le riveste alla sua foggia? Virgilio, Ariosto, Tasso, Moliere e Racine fecero senza biasimo alcuno anzi con molta laude
ola e insipida103. La passione per esempio di Fedra nella tragedia di Racine è interessantissima, perché forma il tutto della
anzi maggiormente assicura la gloria di Virgilio, Omero, Cornelio, e Racine , co’ quali è paragonabile nel suo genere il Metas
ritico. 106. [NdA] Il celebre Arnaldo leggeva un giorno la Fedra del Racine in compagnia dell’autore, e arrivando alla scena
ompreso da un certo sdegno esclamò: «Pourquoi cet Hypolite amoureux?» Racine sorridendo rispose: «Eh, Monsieur! Sans cela qu’a
30 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
i successori. Videsi allora al maggior Cornelio succedere l’immortal Racine , ed all’uno e all’altro qualche tragico del XVIII
di scene di tratti immaginarii cattiva e maltessuta, e i Litiganti di Racine imitazione delle Vespe di Aristofane uscita nel 1
erò si oppone all’avviso de’ riferiti autori. a. Si vegga la Vita di Racine e la di lui prefazione de’ Plaideurs. a. Vedi le
31 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
a avea un teatro tragico già rispettato e frequentato per Corneille e Racine  ; là dove l’Ermenegildo del Marchese circoscrisse
ublimità del Cornelio spogliandola dalle gonfiezze, ed il patetico di Racine preservandolo dalla mollezza elegiaca ? Venghiamo
V, che il Granelli ad imitazione di quella di Giojada dell’Atalia del Racine fa profferire a Geremia dell’eccidio di Babilonia
na bassezza. Vi s’imitano i tratti dell’Ifigenia or di Euripide or di Racine , e la compassione si conduce al suo punto, e più
principale. Romano Garzoni lucchese portò in italiano la Berenice del Racine , ed una dama di lui compatriotta rendette italian
e. Lorenzo Guazzesi tradusse competentemente l’Ifigenia in Aulide del Racine  ; ma di tale versione parlando il dotto abate Arn
in ventisette tometti due belle versioni dell’Ifigenia in Aulide del Racine , e degli Orazii di Pietro Cornelio. Di quest’ulti
mpagnoni, il Poliuto del Corneille da Agostino Paradisi, la Fedra del Racine dal marchese Albergati Capacelli, l’Idomeneo del
Albergati, Atreo e Tieste dell’ istesso dal Pagani-Cesa, l’Atalia del Racine da Bonifacio Collina, l’Ester da Pietro Buratti,
iude le versioni dell’Ifigenia in Aulide di Euripide, e di quella del Racine , e comparandole si rilevano i nei e le bellezze d
ntichi nè i nostri cinquecentisti, ma in Francia ed in Italia dopo il Racine ed il Maffei nè anche da’ tironi si trasgredisce.
sposa di un altro, che non isdegnerebbe riconoscer per sua l’istesso Racine . Nel IV degna singolarmente di osservarsi è la qu
ente in teatro, e che essa sia la prima tragedia dell’autore ; che il Racine e il Metastasio hanno soltanto introdotti nelle l
azione de’Greci ? L’ha egli stessa mostrata servile per condannarla ? Racine , Crebillon, Voltaire ebbero torto quando imitaron
e argomento l’odio fraterno fatalmente invincibile, che gli antichi e Racine trattarono egregiamente, onde deriva un interesse
potere con umane forze evitarle. Così sulle tracce di Euripide eseguì Racine nella Fedra. L’Alfieri abbandonando questo mezzo
re più compassionevole. Questa forza fatale mise in opera l’immortale Racine nella Fedra, e questa avrebbe assai più giovato n
stile dell’Alfieri avrebbero potuto ottenere l’effetto conseguito dal Racine . Dico solo che ciò avrebbe scusato in parte il cr
i più volentieri inclini a rilevare dietro le tracce di Euripide e di Racine il patetico proprio della tragedia, che certo sub
rasparendo in essa il patetico di Euripide ed il garbo e la grazia di Racine , e le fervorose faville che brillavano sul plettr
, come si vede nelle tragedie greche, e come sulle loro tracce eseguì Racine nell’Atalia. (a). Perduto dalle Jettere, dagli
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1055-1059
nte mirabilmente alla Rachel, recitando al Filodrammatico la Fedra di Racine , mentre la gran tragica francese la recitava al C
33 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
telo voi! De Moliere oublié le sel est affadi, E i bei versi di Racine hanno perduto l’impero de’ cuori? Cedono ad una l
34 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
che possiam gloriarci di un Metastasio, nel quale abbiamo, non che un Racine e un Corneille, ma un Euripide: i di lui trionfi
aux meilleures pièces de Campistron. Ce n’est pas tout à fait égaler Racine ; mais c’est s’en approcher de manière à avoir peu
35 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230
si collocarono i mezzi busti di marmo di Rotrou, de’ due Cornelii, di Racine , di Moliere, di Regnard, Des-Touches, Du Fresni,
XVIII secolo. Egli seppe adattare alla musica nel 1772 l’Ifigenia di Racine e l’inviò al maestro Gluck che dimorava in Vienna
ell’aprile del 1774 con assai felice successo Rolet segui il piano di Racine ,e ne abbreviò l’azione togliendone l’episodio di
36 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
ell’Ippolito, e più quelli del racconto della di lui morte, de’ quali Racine non isdegnò di approfittarsi ed inserirli nella F
37 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
ell’Ippolito, e più quelli del racconto della di lui morte, de’ quali Racine non isdegnò di approfittarsi e d’inserirli nella
38 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Indice. » p. 443
arch, di liveri 329. Batteux(Abate le) suo giudizio su di Euripidi e Racine 63. Beccati (Agostino de’) p. It, 232.  Beccell
245. XVII. Tragedie insipide e commedie grossolane 291. Corneille e Racine vi formano il gusto tragico 294. Molière il comi
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
scere in scrupolosi osservatori delle regole imitatori di Corneille e Racine , e quello de’ seguaci di Shakespear ed Otwai anch
’autore di produrre una tragedia tedesca da paragonarsi con alcuna di Racine , cosa che sembrava tanto difficile al Wieland aut
40 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
nascere in Germania due partiti, quello degl’ imitatori di Cornelio e Racine scrupolosi osservatori delle regole, e quello de’
’autore di produrre una tragedia tedesca da paragonarsi con alcuna di Racine , cosa che sembrava tanto difficile al Wieland aut
41 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO IV » pp. 55-66
stimabili? quale che possa porsi in confronto de’ due Corneille, del Racine , del Piron, del Crebillon, del Voltaire? Per le c
42 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
ia il Giudice impazzito franca ed elegante versione de’ Plaideurs del Racine . Nel 1711 fe imprimere in Roma in tre atti il suo
la Metromania del Piron, il Bugiardo di P. Corneille, i Litiganti del Racine , il Malvagio del Gresset. Mentre tante commedie t
Corneille dipingendo Greci e Romani, e di delicatenza coll’armonioso Racine , facendo nelle passioni che maneggia riconoscere
Voltaire, egli aggiugne, per corredare di commentario le tragedie di Racine , diceva non doversi far altro che scriver sotto a
natura e da’costumi de’grandi, superiore forse alla stessa Ermione di Racine da cui deriva. Perchè dunque questo verissimo att
i anteporre al suo dettato la natura l’arte e l’esempio de’ Greci, di Racine e di Metastasio, e tener l’ambizione Vitellia per
perciò ? Metastasio è pur tutto insieme l’Euripide, il Cornelio ed il Racine italiano. Metastasio è pur tale che se di mezzo i
stessa Grecia : sono degne di Cornelio quando non è declamatore, e di Racine quando non è debole », Lascio quel che si è altro
re Greci e Romani come Temistocle, Regolo e Tito ? E il dolce cuor di Racine avrebbe avuto bastevole tenerezza e sensibilità p
sentimenti ed affetti, non si troveranno facilmente nel Cornelio, nel Racine , nel Voltaire… e il solo Metastasio potrà… far fr
1799, scrisse una Ifigenia in Aulide collo scioglimento naturale del Racine che si cantò nel teatro di San-Carlo colla musica
voi ! De Moliere oubliè le sel est affadi, E gli armoniosi versi di Racine hanno perduto l’impero de’cuori ? Laudantur et al
ietro Metastasio figlio dell’armonia e delle grazie emulo illustre di Racine e di Euripide, a i quali invano si ardirono levar
43 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14
anto orrore), e che egli osasse penetrarvi ancora seguendo le orme di Racine colla fiaccola di Luzàn. Ecco la sostanza della n
44 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XI. Se il Ch. Poeta Cesareo Metastasio imitò, o poteva imitare le Opere di Pietro Calderèn de la Barca. » pp. 140-148
ngora, Tibullo e Vasco de Fregenal, Orazio e la Encina, anzi nè anche Racine e Moliere, Voltaire Tragico e Marivaux Comico. Ca
45 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
Giudei e alcuni versi dell’Ippolito meritarono di essere inseriti da M. Racine nella Fedra. A Garnier succedettero Montchrétien,
46 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
tra’ coltivatori della poesia drammatica, gl’imitatori di Corneille e Racine scrupolosi osservatori della regolarità, e quelli
iù bello della carriera, il barone di Cronegk che ne sarebbe stato il Racine , ma che cessò di vivere nell’anno suo ventesimose
o all’altrui imitazione un modello di tragica poesia nell’Ifigenia di Racine da lui ottimamente trasportata in versi castiglia
47 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Commento »
olo.» Voltaire, Le Mondain, vv. 94-98. [commento_Conclusione.2] Racine : la tragedia Iphigénie di Racine fu rappresentata
. 94-98. [commento_Conclusione.2] Racine: la tragedia Iphigénie di Racine fu rappresentata per la prima volta a Versailles
48 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
lla Le Couvreur, che tanto faceano risaltare i versi di Cornelio e di Racine ; e si sentono tuttavia fedelmente imitare in un p
49 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
eci e de’ Latini. Di grazia poteva sperarsi che nascesse al teatro un Racine ed un Voltaire subito dopo un Mussato o un Laudiv
a arrossire al confronto quelli d’Euripide e di Seneca e la Fedra del Racine . Merita di notarsi singolarmente la scena del del
orna moderatamente l’originale senza pompeggiare, come fanno Seneca e Racine , senza l’inverisimile ardire che si fa mostrare a
tto ciò coprirsi d’ingrato obblio, perchè più di un secolo dopo surse Racine in Francia? Sono pur degni di compatimento certi
niera di farla risorgere? poco meno di due secoli prima di Cornelio e Racine ? Dietro la scorta de’ Greci corifei e coll’ esemp
Bozza uscita nel 1578 oscurata per altro di gran lunga da quella del Racine nel secolo seguente, e l’ Atamante di Girolamo Zo
50 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
eco, col patetico pennello di Euripide e coll’ eleganza armoniosa del Racine sceneggiandolo alla moderna, e vinse coll’ ottima
ublimità di Cornelio spogliandola dalle gonfiezze, ed il patetico del Racine preservandolo dalla mollezza elegiaca? Sedecia de
IV che il Granelli ad imitazione di quella di Giojada dell’Atalia del Racine fa profferire a Geremia dell’eccidio di Babilonia
a bassezza. Vi s’ imitano i tratti dell’Ifigenia or di Euripide or di Racine , e la compassione è condotta al suo punto, e vi s
assionata Bibli per Cauno suo fratello segue le tracce della Fedra di Racine . La stessa furiosa passione contrastata da un res
ntichi nè i nostri cinquecentisti, ma che in Francia e in Italia dopo Racine e Maffei nè anche da’ tironi si trasgredisce. Se
itazione de’ Greci? L’ha egli forse mostrata servile per condannarla? Racine , Crebillon, Voltaire ebbero torto quando imitaron
51 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
P. Cornelio: il marchese Albergati Capacelli felicemente la Fedra del Racine : i prelodati Paradisi e Albergati l’Idomeneo del
l medesimo: l’ab. Placido Bordoni bellamente l’Ifigenia in Aulide del Racine e l’Orazio di P. Cornelio: il p. d. Bonifacio Col
ne e l’Orazio di P. Cornelio: il p. d. Bonifacio Collina l’Atalia del Racine : il sig. Pietro Buratti l’Ester del medesimo: l’a
sposa di un altro, che non isdegnerebbe riconoscer per sua l’istesso Racine . Nel IV degna singolarmente di osservarsi è la qu
uì l’autore pensò ad imitare le domande di Ermione nell’Andromaca del Racine . Ma Ermione in procinto di perdere Pirro, ha ben
mettiamo avventurate contro la storia e la buona critica, cioè che il Racine ed il Metastasio non hanno introdotto nelle loro
rodotto nel suo Corradino, non è quel freddo episodico maneggiato dal Racine , dal Metastasio, dal Caraccio, ma bene dominante
co amore che questo meschino autore osa riprendere insolentemente nel Racine , nel Caraccio, e nel Metastasio. Almeno, domanda
i passione tragica e dominante, qual si è p. e. quella della Fedra di Racine , della Zaira di Voltaire, di Alvida nel Torrismon
cato questo rancido colpo di scena appena tollerato nel Mitridate del Racine , e nell’Ipermestra del Metastasio in grazia de’ l
ni la Metromania del Piron, il Bugiardo del Cornelio, i Litiganti del Racine , il Malvagio del Gresset; del sig. Francesco Apos
52 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
po il confronto da lui fatto tra l’Ippolito di Euripide e la Fedra di Racine . Pur della tragedia di Seneca parlando per incide
53 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
dicolo le serie formalità curiali per qualunque cosa di poco momento. Racine , che da tal commedia ha cavato i suoi Plaideurs,
fensore, che appartiene unicamente alla commedia antica. Oltracciò in Racine il reo é veramente un cane, e ’l cappone rubato n
54 (1715) Della tragedia antica e moderna
ate Conti all’Opera. Hanno rappresentata la Fedra e l’Ippolito di M.r  Racine , la Demare famosa ha riportato il solito suo vant
nfronto diretto con la tradizione d’eccellenza tragica di Corneille e Racine . 3. La revisione del 1714 Tornato a Roma
e a’ tuoi primi giorni, siccome a’ nostri quelle de’ due Corneli, del Racine , del Capistron, del Fosse, del padre Colonia, del
i oggidì? [3.40ED] Tu che hai lette le belle opere del Cornelio e del Racine , ti sarai sentito muovere a tenerezza dall’espres
za non hai che a confrontare l’Ippolito d’Euripide e la Fedra del tuo Racine , e mettendo una Fedra dirimpetto all’altra, vedra
he mai tremendo a’ Romani. [3.72ED] Io l’ammiro, ma se il tuo diletto Racine , nell’atto che quegli sta agitando così terribil
giacché non poteva amare con onestà. [3.79ED] Se tali quali ha fatto Racine questi due eroi, li facesse la storia, o avria do
olonna che m’indicava rappresentarsi nel vicino teatro l’Ifigenia del Racine . [4.13ED] Allora mi soprafece l’antica passione e
la commedia e alla mensa. [4.16ED] Oggi si rappresenta l’Ifigenia del Racine ; dimani l’Anfitrione dello spiritoso Molière. [4.
vuoi dire il vero, o almen veduto piangere il popolo all’Ifigenia di Racine con tutti i versi e le rime; sicché questi legami
opinion che non solo Eschilo, Omero, Sofocle, Euripide, ma Cornelio, Racine siano morti con molte tragedie in corpo che per d
admissi risum teneatis amici? [6.95] Tu vedi bene che il giudizioso Racine mi suppone Agamemnone più tosto in paludamento re
one. [6.100ED] A questo proposito mi fu detto che nel Brittannico di Racine , dopo rappresentatasi a maraviglia da madame Dema
commento_3.70ED] Mitridate: il personaggio eponimo della tragedia di Racine (1673). [commento_3.76ED] contenta: sogg. Racin
della tragedia di Racine (1673). [commento_3.76ED] contenta: sogg. Racine . [commento_3.78ED] Nel confronto tra Racine e Co
3.76ED] contenta: sogg. Racine. [commento_3.78ED] Nel confronto tra Racine e Corneille la preferenza accordata al secondo è
aint-Germain, dove si ha notizia di un allestimento dell’Iphigénie di Racine nell’agosto del 1712. [commento_4.15ED] È forse
55 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
aragoni impossibili? E pure egli stesso riprende coloro che comparano Racine e Shakespear, perchè il primo (ei dice) ha fatte
56 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
i melodrammatici Zeno da Metastasio, ne’ tragici moderni Corneille da Racine . Le prosopopeje (come il Mattei chiama le Ninfe,
57 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
florido Teatro Francese: esso è ricco de’ capi d’opera di Corneille, Racine e Voltaire, di Moliere e di Regnard (benchè oggi
58 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
i Prologo decantato (in cui declama in 106 pagine contro l’ imbecille Racine , l’ ignorante Voltaire e tutti i Francesi e gl’
59 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388
ulterati stranamente i generi drammatici230. Non spirò con Comeille e Racine la buona tragedia, mentre vari componimenti di M.
carattere di grandezza che le mancava. Se Corneille eleva l’anima, e Racine l’intenerisce, Crébillon spaventa maneggiando nuo
60 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
ie francesi uscì dopo il Cinna del Pizzarro Piccolomini. L’Atalia del Racine tanto spregiata dal sig. Huerta fu ottimamente tr
1778 pubblicò nel 1768 una buona versione dell’Ifigenia del medesimo Racine che per Huerta è così dozzinal poeta; e nel 1776
la scelta di un argomento incapace di migliorarsi dopo di Euripide e Racine , i quali a’ posteri non lasciarono se non l’alter
61 (1878) Della declamazione [posth.]
mourût di Pierre Corneille nell’Orazio; il Vous changez de visage! di Racine nel Mitridate; il Vous pleurez! di Voltaire nella
onendo a confronto l’ambizione di potere di Nerone nel Britannicus di Racine , e quella di Macbeth nell’omonimo dramma shakespe
di tutte le esemplificazioni sul teatro tedesco coevo (sostituite da Racine , Alfieri, e persino Dante), la elegge a punto di
entata. Si rappresentarono pure le migliori tragedie di Corneille, di Racine , tradotte in Bologna ed in Roma. Ma Cotta lasciò
serva e si ammira costantemente. Essa vanta la Champmeslé, allieva di Racine , e qualche volta sua consigliera, la Couvreur e l
persona di Argante, e Voltaire in quella di Assur nella Semiramide, e Racine in quella di Rossane nel Bajazette. Il disprezzo
re l’interesse e l’importanza nella parte di Erifile nell’Ifigenia di Racine ; e certamente dopo l’esempio di lei, le seconde p
mbatterlo e raffrenarlo. Per queste ragioni il Nerone che ci presenta Racine non è, né debbe esser quello, che ci ha poi prese
llon non sono quelli dello Shakespeare e dell’Alfieri, e la Fedra del Racine non è quella di Euripide, né il Don Carlo dell’Al
omenti? Uno dei più belli è certamente quello di Matan nell’Atalia di Racine , allorché, atterrito dai rimproveri e dalle minac
e ha fatto un uso mirabile nella Fedra e nell’Ifigenia in Aulide, che Racine ha nelle sue giudiziosamente imitate. Fedra entra
nella scena 3a dell’atto V del Saul ecc. nelle tragedie dell’Alfieri. Racine e Voltaire ne hanno pur de’ bellissimi. [19.15]
odia erano condannati i capolavori del gran Corneille e dell’elegante Racine ; e vi sarebber stati condannati tuttavia quelli d
ed il costume. E forse eccedendo per tal riguardo siccome Corneille e Racine aveano dato a’ caratteri greci e romani il lingua
rte come conviene. E di fatti le migliori tragedie dei Corneille, dei Racine , dei Voltaire, ond’è sì ricco il teatro francese,
razza di attore sarebbe colui, che dovendo rappresentare il Nerone di Racine o dell’Alfieri, non ne abbia prima compreso tutto
attere della Fedra di Euripide si posporrebbe a quello della Fedra di Racine ; e si cercano piuttosto delle passioni che strepi
si soffogano. Si è pur notato che la stessa Clairon nell’Ifigenia di Racine sopprimeva gli ultimi versi coi quali Erifìle ter
71. Marie Desmares Champmeslé (1642-1698), attrice tragica allieva di Racine , interprete di grandi ruoli femminili come quello
Phèdre. A proposito dell’apprendistato dell’attrice sotto la guida di Racine , si veda Jean-Baptiste Du Bos, Réflexions critiqu
aïn, detto Lekain (1729-1778), interprete di rifacimenti di pièces di Racine e Coneille, oltre che di diverse tragedie di Volt
l quale si serve a titolo esemplificativo del discorso pronunciato da Racine per l’ingresso di Corneille all’Académie Français
la voix tiennent lieu d’alinéa et de points. C’est par ces repos que Racine distinguoit les différentes parties de sa pensée
onunciata da Michel Baron nel ruolo di Cinna nell’omonima tragedia di Racine : «Et dans un même instant, par un effet contraire
ommento_15.4] Per quanto riguarda la figura di Nerone, la tragedia di Racine a cui si fa riferimento è il Britannicus (1669),
invece a Le Coefore (458 a.C.) di Eschilo e all’Andromaque (1668) di Racine . [commento_15.7] La critica ad Alfieri è present
62 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Discorso preliminare premesso alla prima edizione »
iar con Sofocle e Cornelio, s’intenerisce con Euripide, Metastasio, e Racine , freme con Crebillon e Voltaire, ammira senza imi
63 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
uel tempo medesimo che il gran Cornelio creava il teatro tragico, che Racine incominciava a gareggiar con Euripide, e che sorg
64 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO V. Sulle due Sofonisbe Italiane, e su due Traduzioni dal Greco di Fernan Perez de Oliva. » pp. 26-42
una Tragedia Grande in prosa, fosse anche dettata dall’elegantissimo Racine , o da un Voltaire; nè è di questo luogo addurne l
65 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
que provisam rem non invita sequentur. E che mancava a Corneille, a Racine , a Voltaire per fare discorsi appassionati nell’A
66 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
colomini. Eugenio Llaguno y Amirola tradusse ottimamente l’Atalia del Racine spregiata dall’Huerta, e la pubblicò nel 1754. È
stimò componimento cattivo di un imbecille . L’Ifigenia del medesimo Racine (a giudizio del famoso Huerta) poeta dozzinale,
la scelta di un argomento incapace di migliorarsi dopo di Euripide e Racine , i quali a’ posteri non lasciarono se non l’alter
67 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
è la scena della dichiarazione di amore fatta da Fedra ad Ippolito; e M. Racine che l’ha presso che interamente copiata nella sua
ta offerta dello scettro fatta da Fedra con tanto garbo, ha servito a Racine per formarne una scena intera. Ippolito col prome
68 (1738) Réflexions historiques et critiques sur les différents théâtres de l’Europe. Avec les pensées sur la déclamation
ut. À l’égard du théâtre on opposa les traductions de Corneille et de Racine aux extravagances qui étaient si fort en vogue :
nçais sur leurs rivaux. Je suis assuré que la gloire de Corneille, de Racine et de Molière n’en aurait été que plus éclatante 
ttribuent à Vincislas le changement du genre tragique de Corneille. Racine , qui a trouvé le chemin aplani, n’a pas hésité à
t depuis cherché d’imiter, ou le grand de Corneille, ou le naturel de Racine . La comédie de son côté n’avait pas moins besoin
uter que la plus grande partie de celles qui ont précédées Corneille, Racine et Molière et qui ont été faites même de leur tem
r sont-elles venues du Brabant ; mais depuis ils ont goûté Corneille, Racine et les autres tragiques qui se sont signalés : il
ais. Sans parler de la lecture des pièces de théâtre de Corneille, de Racine , de Molière, de La Mothe, de Danchet, de Voltaire
ans son Œdipe , par l’épisode d’un froid amour de Thésée pour Dircé. M. Racine est tombé dans le même inconvénient, en composant
oudrait être plaint dans son malheur par son ami avec tant d’emphase. M. Racine n’était pas exempt de ce défaut, que la coutume a
meut, l’air en est infecté, Le flot qui l’apporta, recule épouvanté. Racine , Phèdre, Acte V, Sc. & Sophocle est bien loi
Philoctète parlent avec la même douleur vive et simple dans Sophocle. M. Racine , qui avait fort étudié les grands modèles de l’An
69 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
iverso da quello in cui giaceva nel secolo passato. Il Cornelio, e il Racine del teatro lirico credettero che l’eccellenza del
quadratura del circolo, rivolse lo sdegno suo contro alla matematica. Racine e Boeleau, incapaci entrambi di uguagliare la fac
70 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
della dichiarazione di amore fatta da Fedra ad Ippolito; ed il signor Racine che l’ha presso che interamente trascritta nella
ta offerta dello scettro fatta da Fedra con tanto garbo, ha servito a Racine per formarne una scena intera. Ippolito col prome
71 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
ui Prologo decantato (in cui declama in 106 pagine contro l’imbecille Racine , l’ignorante Voltaire e tutti i Francesi e gl’ It
72 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Pastorali: Teatri materiali. » pp. 224-253
sia il Giudice impazzito franca ed elegante versione de’ Plaideurs di Racine , e nel 1711 impresse in Roma in tre atti il suo D
73 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
e vicende della sua sorte; vanto che sinora si è dato solo al celebre Racine da chi non seppe che l’avea prima meritato il Dot
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
e vicende della sua sorte: vanto che sinora si è dato solo al celebre Racine da chi non seppe che l’aveva prima meritato il Do
75 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
é la scena della dichiarazione d’amore fatta da Fedra ad Ippolito; e Racine che l’ha presso che interamente copiata nella sua
t’offerta dello Scettro, fatta da Fedra con tanto garbo, ha servito a M. Racine per formarne una scena intera. Ippolito prometten
76 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
teatro di Dresda (altri dicono su quello di Vienna) il Britannico del Racine eseguito nell’accennata maniera cui poi tennero d
arebbe uno scultore che si credesse d’aver maravigliosamente espresso Racine per aver messo in una serie di gruppi alcune figu
77 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
niera di farla risorgere? poco meno di due secoli prima di Cornelio e Racine ? Dietro la scorta de’ Greci corifei e coll’esempi
1578 oscurata poscia di gran lunga da quella del secolo seguente del Racine , e l’Atamanta di Girolamo Zoppio data al pubblico
78 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
aragoni impossibili? E pure egli stesso riprende coloro che comparano Racine e Shakespear, perchè il primo (ei dice) ha fatte
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912
or di una comparazione della Duchessa d’Orléans, o di Furetière, o di Racine . Ma dove si vide come egli avesse regnato sovrano
80 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
se per dare a conoscere il teatro de’ Francesi, dimenticato Moliere e Racine , se ne fondasse un giudizio diffinitivo su Jodell
che erasi già con genio e franchezza dipinto sul teatro da Euripide, Racine , Corneille, La Mothe, da Antonio Caracci, da Apos
81 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262
he, se per dare a conoscere il teatro Francese, dimenticato Moliere e Racine , se ne fondasse il giudizio su Jodelle ed Hardy,
che erasi già con genio e franchezza dipinto sul teatro da Euripide, Racine , Cornelio, La Mothe, da Antonio Caracci, dal Zeno
82 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
i loro meschini autori, tutto si è perduto nel nulla. L’Andromaca di Racine fu tradotta da Philipps di cui Pope motteggiò nel
83 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
pino, e che si accenda, e si consumi l’oglio a beneficio dell’attore. M. Racine daile Vespe cavò i suoi Plaideurs, ma non potè se
satore che appartiene unicamente alla commedia antica. Oltre a cio in Racine il reo è veramente un cane, ed il cappone rubato
84 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
i si sostengono con nobiltà, e si esprimono con forza. L’Andromaca di Racine si tradusse da Philipps di cui motteggiò Pope nel
85 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
ppino e che si accenda e si consumi l’ oglio a beneficio dell’attore. M. Racine dalle Vespe cavò i suoi Plaideurs, ma non potè se
atore, che appartiene unicamente alla commedia antica. Oltre a ciò in Racine il reo è veramente un cane, ed il cappone rubato
86 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
ndo i saggi ben persuasi che vale più di esser ultimo come Euripide o Racine o Metastasio che anteriore come Senocle o Hardy o
87 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
do i saggi ben persuasi che vale più di essere ultimo come Euripide o Racine o Metastasio, che anteriore come Senocle o Hardy
88 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
s, e del Tasso, come nei versi di Boeleau, di Pope, di Garcilaso e di Racine ; così dalla strana confusion di più voci nelle mu
89 (1736) Observations sur la comédie et sur le génie de Molière
ie des poètes qui ont écrit depuis quelque temps, qu’à Corneille et à Racine qu’ils se sont efforcés d’imiter. Source du déf
tragédies modernes. C’est que, suivant ces critiques, Corneille et Racine ont traité l’amour d’une manière peu convenable à
90 (1772) Dell’opera in musica 1772
e.   • publici teatri: i versi citati in nota sono dal Britannicus di Racine , IV, 4 (Narcisse riferisce malevolmente a Nerone
questo anno avendo assistito alla recita del Britannico, tragedia di Racine , d’allora rinunziò per sempre a’ publici balli. I
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