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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 985-986
ione del Teatro (Firenze, Bonardi, 1652) che tratta delle Ammonizioni a’ Recitanti : Voglio aggiungere intorno al nominat
e teologo della compagnia di Gesù mi fu detto in Fiorenza l’anno 1645 a’ 25 di giugno ; e fu questo. Il comico Rinoceronte
are in Francia con la sua compagnia, fece chiara e gagliarda protesta a’ compagni, che nol levassero d’Italia, se non avev
2 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8
iuti i Giuochi Scenici; e le rovine di tanti antichi Teatri, che sino a’ nostri giorni si conservano in diverse Città, son
presente si chiama Cortijo del rocadillo. Ora di questa Città, anche a’ tempi di Pomponio Mela abitata da’ Fenicj venuti
Romani e non da’ Greci il Teatro, perchè mai lo fabbricarono conforme a’ Teatri antichi di Grecia piuttosto che a’ Teatri
ai lo fabbricarono conforme a’ Teatri antichi di Grecia piuttosto che a’ Teatri Romani”? L’erudito Apologista, dedito fors
re, più alti di due palmi e mezzo, benchè la larghezza fosse conforme a’ precetti dell’ Architetto Latino; cioè di tre pal
Teatro di Morviedro l’Orchestra costrutta alla Romana, cioè destinata a’ Senatori; là dove l’Orchestra Greca avea alcuna d
3 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
mene accompagnata dalla musica, dal ballo e da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteg
rono appunto di risalire cogli argomenti delle loro composizioni sino a’ tempi eroici, o vogliam dire alla mitologia. La m
cia, dove l’opera vi fu trapiantata dal cardinal Mazzarino, quale era a’ suoi tempi in Italia. Se non che al decoro di sim
sua. A ciò contribuirono ancora moltissimo le paghe che convenne dare a’ musici; le quali di picciole che erano da prima,
rso sono di lor natura sommamente dispendiosi, si rivolsero ben tosto a’ soggetti storici che dentro a’ più ristretti term
te dispendiosi, si rivolsero ben tosto a’ soggetti storici che dentro a’ più ristretti termini si rimangano circonscritti;
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 610
aide Ristori, colla quale fu in Ispagna e in Portogallo. Passò il '79 a' Fiorentini di Napoli con la Pezzana, la Duse, Ema
a in nome di attrice assai promettente sua figlia Giannina, si adattò a' ruoli secondari pur di non separarsi da lei ; e d
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 684-685
zione. Cominciò a esercitar l’arte di suo padre con infime parti fino a’ 17 anni ; compiuti i quali entrò amoroso nella Co
, e padre nobile e tiranno tragico il 1854-55-56-57 con Adamo Alberti a’ Fiorentini di Napoli. Dopo un anno di riposo a Li
tti di controscena. Par di vederlo. Negli ultimi anni dell’ arte sua, a’ Fiorentini di Napoli, i compagni suoi, mossi fors
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 455
ote il Grande e il Vil l’ammiri, e rapito dall’arte pellegrina, frema a' suoi sdegni, e a' suoi sospir sospiri. Giaccia i
Vil l’ammiri, e rapito dall’arte pellegrina, frema a' suoi sdegni, e a' suoi sospir sospiri. Giaccia invidia sul suol ;
7 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40
o Ezzelino da Romano tiranno di Padova. Quest’ultima piacque talmente a’ suoi compatriotti, che ne fu solennemente coronat
nto estratto. Atto I. Adeleita madre di Ezzelino e di Alberico palesa a’ figli di esser essi nati dal demonio, e nell’acci
a una tragedia lavorata da un discepolo di Sofocle; ma se si riguardi a’ tempi, alla barbarie e allo stato delle lettere n
l rimanente dell’Europa, recherà maraviglia e diletto. In certi paesi a’ nostri giorni ancora contansene pochissime di que
? Ma con simili cose avrebbe meritati e gli elogii che sogliono darsi a’ dotti artefici e l’amicizia d’ un Petrarca? Dovet
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 32-37
divideremo questo in equestre e popolare. Cosi l’ima cavea apparterrà a’ senatori, la parte media più vicina all’orchestra
cavea apparterrà a’ senatori, la parte media più vicina all’orchestra a’ cavalieri, e la più lontana insieme colla summa a
cina all’orchestra a’ cavalieri, e la più lontana insieme colla summa a’ plebei. Gli ambasciadori stranieri aveano luogo n
9 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VI. Teatro Materiale. » pp. 243-247
sto suddivideremo in equestre e popolare. Così l’ima cavea apparterrà a’ senatori, la parte della media piu vicina all’orc
apparterrà a’ senatori, la parte della media piu vicina all’orchestra a’ cavalieri, e la più lontana insieme colla summa a
cina all’orchestra a’ cavalieri, e la più lontana insieme colla summa a’ plebei. Gli ambasciadori stranieri aveano luogo n
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 499-500
Bozzo Michele. Nativo di Palermo, fu scritturato da Adamo Alberti a’ Fiorentini di Napoli per la quaresima del 1848, a
el Marchese dovette essere molto arrischiato, dacchè il Bozzo rientrò a’ Fiorentini un anno dopo, facendo dire all’ istori
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Dato in Modena dal Nostro Ducal Palazzo questo di 16 xmbre 1753. » p. 72
l suo dominio intero, di due morti sugl’occhi ebbi l’onore. Pur mercè a' Numi liberai lo sposo, il germano placai, content
arbitrio io goda il dono, cortesi voi quel che sperar non oso, donate a' falli miei gentil perdono. Metto qui la patente
12 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « LETTERA DELL’AUTORE ALL’EDITOR VENETO » pp. 1-9
anno nelle rispettive carriere. Io condussi la Storia de’ Teatri sino a’ tempi prossimi al punto dell’edizione napoletana
medesimi pel teatro, o ne promossero lo studio, o servirono di scorta a’ drammatici. Platone aspirò alla vittoria Olimpica
erita di Navarra compose per la scena; Francesco I cercò d’inspirarne a’ suoi popoli il gusto sulle tracce dell’Italia; il
, la modesta filosofia, la virtù infelice che dà riputazione fin anco a’ paesi corrotti, la quale mentre riscuote un appar
13 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo IV. Teatro americano. » pp. 19-25
un luogo di pietà, e di pace e allegrezza, forse col fine d’inculcar a’ popoli di vegliar sempre a difesa della religione
bliche imprese, vittorie, e trionfi, e l’altro comico che si limitava a’ fatti domestici e pastorali. Tali rappresentazion
cupavano tra’ loro uguali i luoghi corrispondenti alla loro dignità e a’ propri impieghi; e allorché si distinguevano coll
iva la pittura, la danza, e la musica, e vi si trovano teatri. Quanto a’ peruviani naturali, i quali gemono avviliti dalla
14 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VIII. Teatro Lirico: Opera Comica: Teatri materiali. » pp. 177-187
Fontenelle, i Voltaire, i Batteux, i Marmontel, lungi dall’inspirare a’ compatriotti il saggio gusto dell’opera istorica
li, i mostri, le trasformazioni, e tutti gli abbellimenti convenevoli a’ Greci, a’ Romani e agl’ Italiani del XV e XVI sec
ri, le trasformazioni, e tutti gli abbellimenti convenevoli a’ Greci, a’ Romani e agl’ Italiani del XV e XVI secolo, sono
chè lontana dall’originale non lascia tal volta di commuovere. Quanto a’ maestri di musica, oltre ai nominati, si sono dis
on tutte le stravaganze e buffonerie e co’ vaudevilles nazionali cari a’ volgari. M. Le Sage è uno de’ drammatici che ha t
15 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
teatro conosciuto in Italia a tempi di Sisto IV e a far rappresentare a’ tempi di Leon X la prima tragedia che la sollecit
vedere i cardinali stessi impegnati nell’accrescer lustro e splendore a’ teatrali spettacoli; tra essi basti annoverare il
mmi comparvero con poche volte interrotta cronologica serie fin quasi a’ nostri tempi. [4] Claudio Monteverde l’introdusse
alche spezie di rappresentazioni musicali, poiché senza risalire fino a’ provenzali, che furono i primi a introdurle in It
Ma il melodramma, come s’intende in oggi, non fu conosciuto se non se a’ tempi del cardinal Mazzarini. Codesto celebre min
simili divertimenti, che erano allora in gran voga, e principalmente a’ tempi d’Isabella e di Ferdinando, e poi di Filipp
dici bravi musici tedeschi, i quali fecero sentire per la prima volta a’ moscoviti un concerto in forma. La novità colpì,
dei privilegiati climi della Grecia e dell’Italia additerebbono anche a’ loro cultori nuovi originali da imitare sulle riv
16 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO VII. ed ultimo. Vuoto della Storia teatrale. » pp. 248-280
gonsi nel Piceno dove era Alia rovinata dal Goto Alarico, della quale a’ tempi di Procopio rimanevano appena poche reliqui
à e nell’amarla follemente. Giulio Messala negò il proprio patrimonio a’ parenti, e lo divise tra gl’ istrioni. Diede a un
icoroni. Sotto gli altri imperadori degeneri questi eccessi passarono a’ deliri. Cajo Caligola non avea ritegno di baciare
a voglia degl’ istrioni176. Eliogabalo distribuì le maggiori dignità a’ pubblici ballerini; molti di essi destinò procura
odo non ebbe scrittore veruno Greco o Latino che meritasse di passare a’ posteri. Appena in Roma ripetevansi le antiche pr
umi si alterarono enormemente. I Romani da eroi che erano e superiori a’ principi stranieri, come credevansi, divennero de
er tutto, or perchè non riproducono da per tutto il loro gusto? Oltre a’ riferiti dialoghi o commedie, in tutto il secolo
lmeno per quel che apparisce da i libri dell’Escoriale) si limitavano a’ componimenti di non moltissimi versi, ne’ quali f
, si deduce che il principio del vuoto della storia teatrale si trova a’ tempi de’ Tiberii, de’ Caligoli e degli altri imp
no, e la rendono più caustica. La natura del governo Ateniese inspirò a’ siffatti Greci l’ardita antica commedia allegoric
li Apollodori, introduce in Roma la bella commedia, la quale, non che a’ filosofi e letterati, piacque ai migliori della r
teatro a i Pitauli e Corauli, a i Mnesteri, a i Paridi, a i Piladi ed a’ Batilli, più non ammise la commedia Terenziana ch
17 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
on talento mostrò d’intendere l’arte della tragedia senza appressarsi a’ gran modelli. Giovanni Campistron nato nel 1656 e
erduto seguito da’ rimorsi vendicatori e cerca la morte, ma prostrato a’ suoi piedi gli domanda un amplesso. Ditemi (aggiu
pace de’ pedanti che asseriscono il contrario) dalla taccia imputata a’ suoi compatriotti di travestire tutti i personagg
a tenera composta da Voltaire, in cui (egli dice) bisognò accomodarsi a’ costumi correnti e cominciar tardi a parlar di am
non sarebbe questa la prima volta che si facciano giuste opposizioni a’ componimenti giustamente applauditi? Nondimeno la
a sostenuti i caratteri con più dignità: ha dati sentimenti più gravi a’ personaggi: le bellezze de’ passi sono grandi e f
mento pel fanatismo, il quale abusa della religione e toglie l’orrore a’ più atroci delitti in pregiudizio della virtù. Il
a la materia alla di lui Roma salvata, recitata nel 1752, all’Oreste, a’ Pelopidi. Trasse anche Voltaire gli Sciti dall’Ar
o Cinese, Semiramide, Tancredi, Olimpia. Tutte le altre costituiscono a’ nostri sguardi una terza classe di tragedie meno
eva coll’ esercizio; e forse disingannato al fine abbandonò un genere a’ suoi talenti inaccessibile. Le Miére Parigino, il
ficati. M. de la Harpe produsse alla prima la tragedia di Warvick che a’ suoi fautori dava grandi speranze; ma l’ istesso
iene che il rimanente delle sue produzioni drammatiche non corrispose a’ voti degli amici. Pharamond, Timoleon, Gustave e
che l’anima di Belloy era ben poco eroica, se prestava tali bassezze a’ personaggi che voleva dipingere come eroi. Non è
al cielo nell’atto V, scopre la congiura; ed a chi s’indirizza? forse a’ generali Francesi? Non già, ma ad Eufemia figlia
ole p. e. questa di Bajardo ferito che vuol tornare alla pugna e dice a’ soldati, Mort je puis vous guider, morto ancora p
poeta a ciò che ne dissero i Francesi stessi, e diamo qualche sguardo a’ di lui maligni errori come storico. La sua favola
giusto calunniare sul teatro? E’ questo il bell’ esempio da proporsi a’ nazionali per tirar tragedie dalla storia patria?
si e credeva necessario il rigore, fe un segno e le due teste caddero a’ piedi suoi. Fu ciò un’ ombra che si mischiò al lu
p; Jule, abbandonner son Roi. Qual fu poi in sostanza per rapporto a’ Francesi la reità di quel papa in quella guerra?
toujours trompée, & dédegnait souvent de punir. Il ciel conservi a’ suoi compatriotti codesto candore e la natural ge
V. un frammento di una di lui lettera sulla considerazione che si dee a’ letterati. 32. V. il di lui discorso premesso al
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 565-567
la Rosa a svolger con lui di su la scena l’ultimo tema datogli. Parve a' più una celia ; ma la giovane artista, che assist
don di sua pietade ti pose il fido Beniamin d’appresso, che, conforto a' tuoi mali, or la metade è di te stesso ; appena i
19 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XV. ed ultimo. Conchiusione con pochi Avvisi amorevoli agli Apologisti. » pp. 214-236
sere notabile per bontà, non per astuzia”. Or quanto più ciò conviene a’ privati, i quali altro capitale non posseggono, c
rza di scrivere e declamare, hanno svegliati i compatrioti a comporre a’ nostri dì più di una Tragedia ragionevole, perchè
tri piccioli legni alla Vera-Cruz, e a Porto-bello, e poi colla Posta a’ Regni di Terra-ferma, Granata, Perù, e Nuova-Spag
condata questa prima felice operazione colle altre, p. e. permettendo a’ suoi Vassalli un libero Commercio alle Provincie
ggior parte soggetto all’Ispana Monarchia, qual guerra non è per fare a’ pregiudicati lodatori temporis acti, qual nuova,
e pel vero gusto, non si debbe alla Reale Accademia di S. Fernando, e a’ generosi clamori del di lei Segretario? E senza l
che Italiane, così nel continente, come nella Sicilia, le quali erano a’ suoi tempi tutte perite, rimanendone solo le reli
laboriosi, eruditi; ma Autori di jeri l’altro. E perchè non ricorrere a’ passi originali degli Antichi? Allora sorgerebber
o all’Apologista non vi s’impegna, contentandosi di declamare: quanto a’ Cordovesi ci dicono, che gli Spagnuoli appresero
narchia, conquistatrice in Europa, e padrona di un nuovo Mondo intero a’ loro giorni, e sotto i loro auspicj scoperto? Tem
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 384
la Napoleone. Era nel 1837 in Compagnia Corrado Vergnano ; e nel 1840 a’ Fiorentini di Napoli con Domeniconi, Guagni e la
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
molti galanti homini che di recitare perfettamente si sono dilettati a' tempi nostri (poco oltre la metà del secolo xvi).
22 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
terrire o distruggere i colpevoli e per minorar la somma dei delitti, a’ quali trascorrono gli uomini abbandonati a’ propr
rar la somma dei delitti, a’ quali trascorrono gli uomini abbandonati a’ proprii appetiti e alle passioni eccessive. Ma sv
alle passioni eccessive. Ma sventuratamente sono i delitti posteriori a’ vizii, e questi menano gradatamente agli eccessi
rate nel Vocabolario della Crusca, l’ho usate anch’io senza dar retta a’ rigidi puristi, colla sicurezza di svegliare le i
inare con nuova diligenza le favole antiche e moderne, per presentare a’ giovani studiosi con sempre più accurata scelta l
e passioni. D’Alembert nell’ art. Généve dell’Enciclopledia proponeva a’ Ginevrini l’introduzione di un buon teatro nella
no notati dagli Amici del Friuli e di Venezia come difettosi e ignoti a’ buoni e a tutta l’Italia ecc. 8. (*) Forse per l
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
itabile, e prevalse a qualunque altra che recitasse nel suo carattere a' tempi suoi. Fioriva questa comica intorno alla me
24 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIII. » pp. 182-206
RTICOLO XIII. I. Se il Poeta Drammatico debba piacere al Popolo, o a’ Savj. II. Se, al pari di Lope, gl’Italiani antich
in Italia con qualche calore: altri pretendendo, che dovesse piacersi a’ Dotti, altri, come il Castelvetro, che la Poesia
reso poi meglio lo stato della quistione, pensai, che si vuol piacere a’ Dotti, senza punto rigettare la sentenza del Cast
e forse vi daranno malinconia, come la Caverna di Salamina, venghiamo a’ tempi a noi vicini. Forse l’elegantissimo Racine,
a, l’eleganza, e l’armonia. E non ha avuta la stessa sorte di piacere a’ dotti, e a’ volgari nel resto dell’Europa? E non
a, e l’armonia. E non ha avuta la stessa sorte di piacere a’ dotti, e a’ volgari nel resto dell’Europa? E non convive, e c
sia stata da voi coltivata per tempo, e con pazienza. Lasciate dunque a’ talenti forse da voi considerati per più comuni s
ogista si compiacciono. Sicuro del voto del Volgo, e de’ Commedianti ( a’ quali oggi si unisce quello del Sign. Lampillas)
e. E per riescire nel suo intento l’Apologista vuol dare ad intendere a’ suoi compatrioti una cosa contraddetta dalla Stor
concorrenti, e soprattutto alle Donne”. Qual maraviglia non cagionerà a’ suoi Leggitori, per poco che sieno instruiti, que
ammatici, i quali, aspirando ad avvicinarsi agli Antichi non meno che a’ Francesi, diedero alle Scene Italiche un gran num
mo Signor Lampillas? Gli stessi Strioni sono forse oggidì così dediti a’ loro Soggetti dell’Arte, che gli vadano seminando
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
a tra’pulcinelli che recitarono alla Cantina. (V.). Troviamo nel 1738 a’ Fiorentini qual prima donna una Nicolina Bonanni,
26 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XIV. Commedia Nuova. » pp. 151-170
sti, Ne de’ mali è il maggior quel che ti avvenne. Or come saggio, se a’ capricci esposto Di fortuna pur sei, t’acqueta e
una sua commedia che leggesi nella I epistola dell’Apostolo san Paolo a’ Corintii. Or chiunque aspiri a riuscire nella com
ola tutte le idee ricevute dell’erudizione Greca, credendo di parlare a’ fanciulli di qualche villaggio. Le commedie di Me
ssi ne composero a tale uso? E questi come mai sono stati sconosciuti a’ Greci, a’ Latini, agl’Italiani, a’ Francesi ec, e
posero a tale uso? E questi come mai sono stati sconosciuti a’ Greci, a’ Latini, agl’Italiani, a’ Francesi ec, ed apparsi
ti come mai sono stati sconosciuti a’ Greci, a’ Latini, agl’Italiani, a’ Francesi ec, ed apparsi solo verso la fine del se
27 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo I. Ritorno delle Rappresentazioni Teatrali dopo nate le Lingue moderne. » pp. 181-187
à vennero tante armate barriere, fortezze, castella baronali, opposte a’ compagni e al sovrano più che a’ nemici stranieri
fortezze, castella baronali, opposte a’ compagni e al sovrano più che a’ nemici stranieri, delle quali e nel nostro regno
izioni. Essi sfidavansi l’un l’altro a verseggiare e a rimate innanzi a’ principi e a’ gran signori. E quando alcun di que
fidavansi l’un l’altro a verseggiare e a rimate innanzi a’ principi e a’ gran signori. E quando alcun di quelli celebrar v
28 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139
o Ezzelino da Romano tiranno di Padova. Quest’ultima piacque talmente a’ suoi compatriotti, che ne fu solennemente coronat
nto estratto. Atto I. Adeleita madre di Ezzelino e di Alberico palesa a’ figli di esser essi nati dal demonìo, e nell’acci
l rimanente dell’Europa, recherà meraviglia e diletto. In certi paesi a’ nostri giorni ancora contansene pochissime di que
? Ma con simili cose avrebbe meritati e gli elogii che sogliono darsi a’ dotti artefici e l’amicizia di un Petrarca? Dovet
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
 scrive il Bartoli – ed ebbe in sua Compagnia degli abili Personaggi, a’ quali però all’ occorrenza non mancava di dar lor
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
so per darsi a quello di caratterista, nel quale fece ottima riuscita a’ Fiorentini di Napoli, ove si recò scritturato dal
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1042
er la migliore attrice, che in Napoli si facesse altamente applaudire a’ tempi suoi. » Grassi Enrichetta. (V. Zerri-Grass
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
ruolo di prima donna giovine, e prima donna, nel quale fu scritturata a' Fiorentini di Napoli, a vicenda con Carolina Colo
33 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VII. Spettacoli scenici della Russia. » pp. 418-421
oggi un paese disteso per 1500 leghe dalle frontiere della China fino a’ confini della Polonia e della Svezia, e comunica
enta, bisogna cambiar spessissimo il dramma, perché non tedii. Quanto a’ balli assicurano i nazionali, che sono d’una somm
34 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
principale del melodramma in quel secolo. Ma onde sia venuta in mente a’ poeti siffatta idea; per qual istrano cangiamento
ò qualche cosa non mi pare ch’errar potesse di molto chi le riducesse a’ capi seguenti. [4] L’ignoranza delle leggi fisich
ver quel sole, trovarono più facile inventar certi agenti invisibili, a’ quali la cura commettessero di produrre simili ef
enti, il cielo, e l’inferno persino, ampio argomento di superstizione a’ creduli mortali, e larga messe a’ poeti, che s’ap
o, ampio argomento di superstizione a’ creduli mortali, e larga messe a’ poeti, che s’approfittarono, affine di soggiogare
rgogne dell’umanar ragione, ch’ebber nome di scienze nell’Europa fino a’ tempi del Galileo e del Cartesio. [16] Da tai mez
un linguaggio musicale separato e distinto, che non potea trasferirsi a’ comuni parlari. Fu non per tanto giustissima l’os
poesia quell’aria di verosimiglianza e di naturalezza che avea presso a’ Greci acquistata, dove la relazione più intima fr
si rendesse probabile, trasferirono la scena al cielo, all’inferno, e a’ tempi favolosi. Non sapendo come interessar il cu
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
attore. Fu per un triennio con la società Prepiani, Tessari e Visetti a’ Fiorentini di Napoli, poi di nuovo con Solmi e Pi
36 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
el più erudito filosofo e dell’ uomo del più squisito gusto che abbia a’ nostri dì ragionato dell’opera in musica, cioè de
e sul teatro moderno Melpomene accompagnata da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteg
meglio ragionato, ovvero sia che le medesime idee del Vecchi a lui ed a’ suoi dotti amici sopravvenissero, senza che essi
nuovi tragici argomenti nazionali e tante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti
e tante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti buoni componimenti scenici prima c
ali, è ugualmente sciocca, secondo M. Sulzer (se non vuol contraddire a’ suoi principj) e col canto smentisce la passione.
37 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
n ingegno pieno di vigoroso entusiasmo che lo solleva talvolta presso a’ più insigni tragici, e che giustifica il giudizio
in quell’orazione che in ogni parola abbraccia mille bellezze ignote a’ profani, in quella sola orazione, dico, si osserv
urpatore e un omicida, e per renderlo dispregevole e odioso, aggiunse a’ di lui vizj l’ubbriachezza, sapendo che il vino e
ne frutto al più presto . . . . . Non ebbe verun riguardo ai tempi ed a’ luoghi, e senza scrupolo attribuiva ad un secolo
uesto carattere di tragedia si è andato sempre più disviluppando sino a’ dì nostri. 16. Ciò (dice Pietro Baile) viene ri
a fatte tragedie, e l’altro soltanto composizioni drammatiche. Dunque a’ di lui sguardi è più stravagante il confronto di
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 522
sepho Scarpeta già comico, il quale fu inventore di dare la elemosina a' lochi pii delli denari della Comedia soto il Gove
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 540
amasca lingua ; » e Francesco Andreini (Bravure, XIV) lo cita insieme a' comici di quella famosa Compagnia, « che pose ter
40 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
rono. Seppero ancora sull’esempio dell’Ezzelino del Mussato preferire a’ tragici argomenti greci i fatti nazionali, al not
el cinquecento) i salti, dico, troppo pronti ed immaturi o son vicini a’ precipizj, o non avvengono felicemente che per pr
ed i prodigj sono pur così rari in natura. Prima dunque di pervenire a’ Cornelj, a’ Racini, a’ Metastasj, a’ Maffei, vegg
j sono pur così rari in natura. Prima dunque di pervenire a’ Cornelj, a’ Racini, a’ Metastasj, a’ Maffei, veggansi in ques
così rari in natura. Prima dunque di pervenire a’ Cornelj, a’ Racini, a’ Metastasj, a’ Maffei, veggansi in questo volume c
atura. Prima dunque di pervenire a’ Cornelj, a’ Racini, a’ Metastasj, a’ Maffei, veggansi in questo volume con miglior cri
u gli antichi ma di nuovo argomento, 4 nuovi generi drammatici ignoti a’ greci, 5 i primi avanzamenti d’un melodramma dive
zj verserà pietose lagrime al racconto del veleno preso dalla regina, a’ di lei discorsi, alla compassionevole contesa con
ndosi di lui come già morto in una lettera di Claudio Tolomei scritta a’ sette di aprile del 153188, compose una tragedia
nace; e pur questi difetti appunto, per quanto mi ricorda, sfuggirono a’ censori contemporanei che in essa criticarono le
riposta Che non vi giunge mai raggio di sole, Un luogo destinato a’ sacrifici, Che soglion farsi da’ re nostri all’
tempo non di tenebre ma di luce si rendette, non so perchè, fin anche a’ più gran principi formidabile, uomo ad onta della
d un altro? E quando pure ciò fosse, per qual capriccio volle negarle a’ tempi del governo feudale e della cavalleria nota
del Linguet) il Torrismondo una delle produzioni Italiane che diedero a’ Francesi le prime idee delle bellezze teatrali. U
rate ne’ poemi di Omero intorno alle dissensioni degli dei favorevoli a’ Trojani ed a’ Greci, ad oracoli, fatalità, prediz
di Omero intorno alle dissensioni degli dei favorevoli a’ Trojani ed a’ Greci, ad oracoli, fatalità, predizioni, ad antic
a nel seguente secolo l’escursione e i progressi del mal gusto. Quasi a’ giorni nostri il celebre Marchese Maffei vi fece
mpresse prima del 1591, per quel che ne scrisse il prelodato Manfredi a’ 18 di gennajo di quest’anno: Ora (egli disse) che
al metodo greco che vi si tiene, ed al coro continuo che spesso nuoce a’ secreti importanti della favola, è un difetto com
e qualche lentezza, volendola troppo imitare; ma ella non si arrestò a’ soli argomenti greci, come talvolta da’ critici m
do, della Semiramide, del Tancredi, della Tullia, dell’Orazia, ignoti a’ Greci, e somministrati a’ posteri dagl’ Italiani
Tancredi, della Tullia, dell’Orazia, ignoti a’ Greci, e somministrati a’ posteri dagl’ Italiani del cinquecento. Ma quando
ero spettacolo di quella nazione con tutte le circostanze locali, che a’ nostri parvero troppo aliene da’ tempi e da’ popo
tragedia moderna non sia tale? E pure anche questo ha voluto avanzare a’ giorni nostri l’Avvocato Mattei ornamento del pae
o in altre e simili guise di là da’ monti? E che si è scoperto di più a’ giorni nostri? Qual nuova cosa ci ha rivelato la
i, e mostra nel prospetto tre uscite, e due laterali. Sussiste ancora a’ nostri dì questo teatro ben conservato per dilett
ldato sono una sola tragedia. 93. Vedi la lett. 145 scritta da Nancì a’ 25 di maggio del 1591. 94. Nel III libro della C
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194
ero, hanno procurato d’informarsi, se in mezzo alle stravaganze anche a’ nostri dì esposte sulle scene spagnuole siesi rec
n ciascun atto dà sempre un passo verso la fine; tutto ciò raccomanda a’ contemporanei imparziali questo componimento e l’
in due atti ed in prosa si rappresentò in Madrid nel medesimo teatro a’ 7 del febbrajo del 1792 quando s’impresse. L’ulti
o proprii della commedia degli antichi ed accomodati con nuova grazia a’ moderni costumi spagnuoli. Anima l’atto II un col
i nazionali. Dopo di avere l’ingegnoso autore nel 1789 data la caccia a’ poetastri con un piacevole opuscolo intitolato la
ale facendo cattivi versi imprende la carriera teatrale per accorrere a’ proprii bisogni. Ha una sorella nubile destinata
viluppo, diede all’azione più moto ed interesse, e più forza e verità a’ caratteri. Così l’ha pubblicato, e me ne fornì un
atti dell’infima plebaglia La Cruz ha mostrato somma destrezza. Segno a’ suoi strali mimici furono frequentemente gli Abat
o Procruste ladrone dell’Attica, il quale troncava i piedi o la testa a’ viandanti mal capitati, quando non si trovavano d
anto un degno poeta spagnuolo di questi tempi me ne scrisse da Madrid a’ 6 di ottobre del 1789. «Il nominato don Ramòn (
a composta una Loa che si rappresenta nel Teatro del Principe, di cui a’ miei dì non penso di veden cosa peggiore.» Ayer
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 284-287
tivo, che non mi par peggiore di tante altre. Nella stessa avvertenza a’ lettori, il Bartoli annunzia la pubblicazione del
ssar giunse il suo domicilio in Rovigo ; e credette di far cosa grata a’ Cittadini, e a’ Forestieri il metter sotto gli oc
uo domicilio in Rovigo ; e credette di far cosa grata a’ Cittadini, e a’ Forestieri il metter sotto gli occhi loro tuttoci
43 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Epigrafo] »
ta, avendosi a giudicare di cose sottoposte al senso, non è inferiore a’ periti.» Dionigi Alicarnasseo nel Giudizio sopra
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
a Compagnia di Romualdo Mascherpa qual prima donna giovine. Passò poi a’ Fiorentini di Napoli colla società di Tessari, Vi
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
molti galanti homini, che di recitare perfettamente si sono dilettati a’ tempi nostri…. In data del 14 marzo 1580, il Duca
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
a fatta dal comico Bartolomeo Rossi, da Verona, il quale nel discorso a’ Lettori che è in una sua pastorale, Fiammella (Pa
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
i Pantalone e di Brighella che recitava alternativamente, ma più noto a’ suoi giorni per le finte gemme di teatro ch’egli
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 7
, e co'proprj studj non lascia di rendersi ben accetta universalmente a' di lei spettatori. »
49 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « AL LETTOR CORTESE  » pp. 201-202
nunziato, fu dopo tre giorni per ordine del Governo fatto reimprimere a’ 4 di Pratile nell’anno IX. Spera con ciò e di ren
50 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « CORREZIONE AL TOMO IV. »
erita Nota. Ciò sia detto in grazia degli apologisti che si attaccano a’ rasoi.
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
tà per la sua professione, inclinata alle cose della musica, e pronta a' più ardui impegni nel faticoso mestier delle Scen
52 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
voli e delle tragedie urbane difettose, cioé di quelle che accoppiano a’ fatti tragici qualche carattere comico266. Egli e
tti tragici qualche carattere comico266. Egli era oltracciò riserbato a’ nostri giorni l’insinuarsi che si scrivano traged
ement». Il nome di sofista fu prima dato da’ greci per titolo d’onore a’ veri filosofi, e significava sapiente, o professo
divenne ingiuriosa e odiosa. L’istesso é già principiato ad avvenire a’ sedicenti filosofi francesi della nostra età, uom
glio, d’impostura, di malvagità, di demenza, e di suprema temerità, e a’ quali può anche a buona equità appropriarsi tutto
ità appropriarsi tutto ciò che il dottor del Genti nelle due epistole a’ romani e agli efesi scrisse de’ filosofi idolatri
53 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
del più erudito filosofo e dell’uomo di gusto più squisito che abbia a’ nostri giorni ragionato dell’opera in musica, dic
e sul teatro moderno Melpomene accompagnata da tutta quella pompa che a’ tempi di Sofocle e di Euripide solea farle corteg
meglio ragionato, ovvero sia che le medesime idee del Vecchi a lui ed a’ suoi dotti amici sopravvenissero, senza che essi
uovi tragici argomenti nazionali, e tante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti
e tante nuove favole comiche ignote a’ Latini; per aver somministrati a’ Francesi tanti buoni componimenti scenici prima c
ali, è ugualmente sciocca, secondo m. Sulzer (se non vuol contraddire a’ suoi principii) e col canto smentisce la passione
54 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
ragedie e commedie modellate freddamente alla francese. Gottsched unì a’ suoi tutti questi componimenti, e gli pubblicò in
imenti, e gli pubblicò in sei volumi. Madama Gottsched conferì ancora a’ di lui disegni col Penteo tragedia e colle commed
pubblicate dal 1759 sino al 1763) rassomigliano più agl’ Inglesi che a’ Francesi: nelle nostre tragedie amiamo di vedere
e atti ha una bellezza originale. L’autore filosofo retrocedendo sino a’ tempi primitivi ha conseguito di rilevare i senti
nella grand’arte de’ Sofocli e de’ Cornelj, per anteporlo in Alemagna a’ Klopstock ed a’ Weiss. Lessing ha composte ancora
de’ Sofocli e de’ Cornelj, per anteporlo in Alemagna a’ Klopstock ed a’ Weiss. Lessing ha composte ancora commedie spirit
bile Gluck onorato alcuni anni sono di una statua in Parigi71? Quanto a’ poeti melodrammatici tedeschi, mal grado dell’ese
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 601
atro, e fu anche poeta. Ma poi lasciata la comica arte, e distribuito a' poveri tutto il suo avere, ritirossi a Mestre, lu
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
e Lapy, al posto di Tommaso Grandi, riuscendo attore gradito non solo a' pubblici di terraferma, ma ancora di Venezia, ove
57 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181
piccioli metri appellati volgarmente Ariette . . . . tolsero affatto a’ componimenti la forza degli affetti”. Egli vorrà
o inveire contro il Canto teatrale! Egli è uno de’ più saggi Critici, a’ quali increscono gli abusi del Canto. Anche il Qu
a nell’Opera? I trilli i passaggi, o gorgheggi, co i quali la Musica “ a’ dì nostri, in cambio di esprimere sentimenti e pa
ate assai male, ed io fondatamente con quell’esempio imporrò silenzio a’ dozzinali ragionatori, e a’ Criticastri Oltramont
amente con quell’esempio imporrò silenzio a’ dozzinali ragionatori, e a’ Criticastri Oltramontani. Intanto benchè nol dici
sentiero, e questi trassero l’Opera dal maraviglioso della Mitologia a’ fatti storici Eroici. Stampiglia, Salvi, e soprat
rbando per i Cori una Musica più Lirica, figurata, Cromatica, e dando a’ Recitativi l’espressione opportuna in qualunque s
à musiche, contro di cui si schiamazza, rassomiglino alle incoerenze, a’ delirj della maggior parte de’ Drammatici Spagnuo
o più delle Francesi: che Metastasio è sicuramente un Poeta superiore a’ loro Poeti Lirici (cioè Musicali) senza eccettuar
i stessi Selvaggi verseggiarono cantando. Non parve il canto nè anche a’ Riti Religiosi una inverisimilitudine. La Legisla
esticolano, e amoreggiano talvolta come i gatti miagolando, o parlano a’ Re come pedagoghi? E’ più del Canto verisimile lo
ste cose, a lui ben chiare, perchè lo spettatore benignamente perdona a’ rappresentatori? Vi può essere altra ragione di q
convenzione, di cui tutti portiamo ne’ Teatri una dose proporzionata a’ Paesi; ma gli attribuite alla viva naturale rappr
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 107
no, con Teresa Martorini, probabilmente la moglie, e firmava, insieme a' suoi compagni, con a capo Don Tomaso Tomeo, una s
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 669
riservato, contenta di ciò che guadagnava in Italia, aveva rifiutato a' tumulti di Parigi, e a quelle fortune irregolari
60 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
el. Antonio La Fosse detto d’Aubigny nato in Parigi nel 1653, e morto a’ 2 di novembre del 1708, corse la tragica carriera
galanteria sconvenevole all’argomento della Merope da lui appropriato a’ personaggi della storia dell’Egitto. Si recitò ne
rduto seguito da’ rimorsi vendicatori, e cerca la morte, ma prostrato a’ suoi piedi gli domanda un amplesso. Ditemi , agg
pace de’ pedanti che asseriscono il contrario) dalla taccia imputata a’ suoi compatriotti di travestire tutti i personagg
tenera composta dal Voltaire, in cui (egli dice) bisognò accomodarsi a’ costumi correnti e cominciar tardi a parlar di am
non sarebbe questa la prima volta che si facciano giuste opposizioni a’ componimenti giustamente applauditi? Nondimeno la
a sostenuti i caratteri con più dignità: ha dati sentimenti più gravi a’ personaggi: le bellezze de’ passi sono grandi e f
mento pel fanatismo, il quale abusa della religione e toglie l’orrore a’ più atroci delitti in pregiudizio della virtù. Il
la materia alla di lui Roma salvata recitata nel 1752, all’Oreste, ed a’ Pelopidi. Trasse anche Voltaire gli Sciti dall’Ar
e, Edipo, Semiramide, Tancredi, Olimpia. Tutte le altre costituiscono a’ nostri sguardi una terza classe di tragedie meno
deva coll’esercizio; e forse disingannato al fine abbandonò un genere a’ suoi talenti inaccessibile. Le Miere parigino, il
ick avea negoziato, e preferì Elisabetta Voodwil, Warwick fu posposto a’ di lei parenti ed amici a’ quali si profusero tut
rì Elisabetta Voodwil, Warwick fu posposto a’ di lei parenti ed amici a’ quali si profusero tutti gli onori e le dignità,
oprio a renderlo ridicolo . Gli applausi riscossi col Warwick diedero a’ fautori di La Harpe grandi speranze. Ma l’istesso
che l’anima di Belloy era ben poco eroica, se prestava tali bassezze a’ personaggi che voleva dipingere come eroi. Non è
al cielo nell’atto V, scopre la congiura; ed a chi s’indirizza? forse a’ generali Francesi? Non già; ma ad Eufemia figlia
le p. e. questa di Bajardo ferito che vuol tornare alla pugna, e dice a’ soldati: Mort je puis vous guider , morto ancora
poeta a ciò che ne dissero i Francesi stessi, e diamo qualche sguardo a’ di lui maligni errori come storico. La sua favola
è giusto calunniare sul teatro! È questo il bell’esempio da proporsi a’ nazionali per tirar tragedie dalla storia patria?
, e credeva necessario il rigore, fe un segno, e le due teste caddero a’ piedi suoi. Fu ciò un’ ombra che si mischiò al lu
me et Jule, abbandoner son roi? Qual fu poi in sostanza per rapporto a’ Francesi la reità di quel papa in quella guerra?
vedranno che l’autore sovrasta di gran lunga al Lemiere, al Belloy ed a’ loro simili, ma che non si avvicina punto ai Corn
61 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139
one degli Antichi. Invece di trasportare l’arte di que’ primi Maestri a’ moderni costumi e genj delle Nazioni, esse si vid
i a’ moderni costumi e genj delle Nazioni, esse si videro trasportate a’ tempi de’ Greci, e de’ Romani: e in vece di veder
così diversamente. E quanto al secolo XVI. Lodovico Ariosto non dovè a’ Latini le invenzioni del Negromante, della Cassar
traviando dalla norma comune, e da’ precetti indispensabili, permise a’ Poeti l’abbandonarsi alla propria intemperanza. A
n adoperate il linguaggio de’ volgari. E volete Voi dare ad intendere a’ vostri compatrioti, che se gl’Italiani fossero st
e dietro, come il vostro Agostino de Roxas, al mestiere, alla vita, e a’ fatti de’ negletti Istrioni. Svolgete un poco qua
a (bertoni di tali donne, e di ordinario loro ruffiani), i condennati a’ presidj, i zingani e le zingane, i Mariti sacrifi
esidj, i zingani e le zingane, i Mariti sacrificati alla leggerezza e a’ capricci delle loro Mogli di tal natura, le quali
due facesse più versi in un tempo prefisso; saprete che nell’Epistola a’ Pisoni consigliava, . . . . . Carmen reprehendit
cahuete, “y agente de sus pecados. “Muñoz. “Oyes, oyes, tu alcahuete “ a’ mi, quando yo callè “tu nombre, siendo muger “de
62 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140
resentata mai nè in francese nè in italiano. Può veramente accordarsi a’ compilatori francesi della Picciola Biblioteca de
cel. Antonio La Fosse detto d’Aubigny nato in Parigi nel 1653 e morto a’ 2 di novembre del 1708 corse la carriera tragica
galanteria sconvenevole all’argomento della Merope da lui appropriata a’ personaggi della storia di Egitto. Si recitò nel
Glambatista Luigi Gresset nato in Amiens nel 1709 e quivi morto a’ 16 di giugno del 1777, l’autore della graziosa no
’autore stesso soppresse, cioè il Secreto della commedia da lui letta a’ suoi amici, ed il Mondo com’ é, di cui solo si co
so; nè per essersi poi posta in musica dal cav. Gluck e rappresentata a’ 23 di settembre del 1777 si è veduta con minor di
iù due violini sonati alla peggio. Può vedersi di ciò la nota apposta a’ Giudizj ed Aneddoti sopra la Sofonisba del Mairet
si trova segnata 119 la seconda volta, dopo le parole, per conservare a’ maschi intere le patrie ricchezze. *. Al Capo VI
63 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
ze e nelle arti, sembra che un’ aurea pace abbia fornito tutto l’agio a’ filosofi ed agli artefici tranquilli per gir tant
a meccanica e la danza spiegarono tutte le loro pompe48. Passando poi a’ componimenti veramente scenici latini composti in
cose accennate, dagli stessi pezzi drammatici de’ Greci e de’ Latini, a’ quali pur s’avvicina. Aggiungasi che dicendo Sulp
tare in Roma una tragedia, ci fa retrocedere col pensiere almeno sino a’ Latini, nè possiamo concepir altrimenti la traged
drammi in Roma per Magistrum Eucharium Silber, alias Franck nel 1493 a’ 7 di maggio50. Vi si trova impresso il Fernandus
2 si parla di un dramma intorno alla vita di Costantino rappresentato a’ cardinali nel carnovale del 1484, nel quale soste
eggio (che non so perchè vien detto dal Bettinelli Reggiano); ed indi a’ ventisei dello stesso mese l’Anfitrione tradotto
mostrato ad evidenza con altri non ambigui monumenti ciò che incresce a’ Lampigliani, che l’Italia può vantarsi d’aver col
64 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
mpossibile agli esteri l’imbattersi in tal fanfaluca, e ben difficile a’ nazionali che se ne curino, diamone qualche conte
ignorando che la sacrificata Ifigenia per miracolo di Diana ignoto a’ Greci dimorava nel tempio della Tauride: che la s
aro a Ferdinando VI. Non è grande l’ uditorio, perchè si destinò solo a’ ministri, agli ambasciadori, a’ grandi e a’ dipen
e l’ uditorio, perchè si destinò solo a’ ministri, agli ambasciadori, a’ grandi e a’ dipendenti della corte. Ma la scena,
o, perchè si destinò solo a’ ministri, agli ambasciadori, a’ grandi e a’ dipendenti della corte. Ma la scena, eccetto quel
d il sombrero chambergo, cioè senza allacciare, ancor di cara memoria a’ Madrilenghi, un uditorio con tante spezie di riti
atrali denominati Chorizos y Polacos, simili in certo modo ai Verdi e a’ Torchini dell’antico teatro e del circo di Costan
descrizione per suo natural costume di non credere che a se stesso ed a’ suoi corrispondenti che l’ingannano con false not
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Bologna del Monastero S. Mattia li 27 Gennaro 1689. » pp. 170-
r tutto il mondo, anno animata la mia humilissima oseruanza di venire a' suoi piedi supplicante della gratia. Nostro Signo
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 277
morte di Pieri, dopo il quale scritturò le figliuole Amalia e Luigia a' Fiorentini di Napoli, e il’35 andò a viver con es
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 542
in Francia, e Carlo IX, messosi a un regime per venti giorni, ordinò a' comici italiani di recarsi da Parigi a Blois ov'e
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 623
ta da Rimino (V), Zanne dei Confidenti, citato dal Rossi nel discorso a' lettori che precede la Fiammella. Il dottor Pagli
69 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO ULTIMO. Conchiusione. » pp. 300-303
nard della Francia emula della Grecia e dell’Italia, e norma gloriosa a’ moderni, mal grado degli Huerta e de’ Sherlock: i
più pura e illuminata della società che sono i dotti, e passano indi a’ posteri insieme con quelli che furono scritti ne
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 561-564
tista, non era facil cosa ; e il Taddei su le prime andò poco a verso a' Torinesi, tanto che il Vestri, senza il rapido av
Reale, tornò a vagar di compagnia in compagnia, passando poi nel '52 a' Fiorentini di Napoli, ove stette dodici anni, div
71 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111
à del Francese, il vidi passato di moda, e giudicai, che nè i nostri, a’ quali era divenuto indifferente, nè i nazionali,
Nè anche crede il Signorelli (Lam. p. 177.), che fossero stampate a’ tempi intorno a Leone X. le Commedie di Angelo Be
o costume. Questo è detto apologeticamente. Anzi al corrotto costume, a’ vizj palliati, alla prepotenza, alla venalità, al
varlo il Bibliotecario Nasarre. Circa poi all’espressioni indecenti e a’ sacri detti applicati profanamente, il Signor Lam
recitò il suo discorso senza veruno intoppo. Si giustificò in faccia a’ contemporanei coll’esempio degli altri Poeti che
lizioso, che soffre in sua Casa un Militare, che corteggia la Moglie, a’ loro stretti espressivi colloqui si pone le due m
72 (1715) Della tragedia antica e moderna
hé in queste voglio prima udire il giudizio de’ giornalisti franzesi, a’ quali procurerò di farle avere a suo tempo4. La
quale mai non può regger l’impostura. [1.2ED] Quindi è che avvenutomi a’ giorni miei con un di costoro, mostrai di pendere
ai veduto rappresentare le favole d’Eschilo, di Sofocle e di Euripide a’ tuoi primi giorni, siccome a’ nostri quelle de’ d
ole d’Eschilo, di Sofocle e di Euripide a’ tuoi primi giorni, siccome a’ nostri quelle de’ due Corneli, del Racine, del Ca
erti invidiosi della felicità del loro secolo che attribuiscono tutto a’ passati e massimamente a quelli ne’ quali fioriva
di primi inventori. [1.42ED] Vogliamo ancora liberalmente attribuire a’ tuoi Greci qualche parzialità della provvidenza d
r lodarli. [1.45ED] Ma perché ti sei posta tu la parrucca se cotesta, a’ tempi che dici tuoi, non usavasi? [1.46ED] Perché
ano così perfette, tu hai a provarmi colla tua loica che tali fossero a’ tempi di Omero, di Eschilo, di Euripide e di Sofo
ilanciano. [1.119ED] Io perciò tornoti a dire: bisogna rappresentarle a’ dotti, a’ gentiluomini, a dame, ad artigiani, a’
[1.119ED] Io perciò tornoti a dire: bisogna rappresentarle a’ dotti, a’ gentiluomini, a dame, ad artigiani, a’ vecchi, a’
sogna rappresentarle a’ dotti, a’ gentiluomini, a dame, ad artigiani, a’ vecchi, a’ giovani e sino a’ fanciulli, e questo
esentarle a’ dotti, a’ gentiluomini, a dame, ad artigiani, a’ vecchi, a’ giovani e sino a’ fanciulli, e questo mescolament
, a’ gentiluomini, a dame, ad artigiani, a’ vecchi, a’ giovani e sino a’ fanciulli, e questo mescolamento insieme d’ogni e
ta delle tragedie de’ nostri greci antenati, ma siete ben poco tenuti a’ nostri greci antenati dell’avere essi a lui lasci
e ti prometto di parlare con quella chiarezza colla quale io parlava a’ discepoli miei insegnando, ma non con quella brev
a brevità oscura con cui ho lasciate le memorie de’ miei insegnamenti a’ posteri ingrati. [1.150ED] Troppo ho stemprata qu
andi, nobilissimo cavalier piacentino che meriterebbe venir per terzo a’ nostri ragionamenti tanto è gentile ne’ suoi soav
te e di Pindaro il nome suo per le liriche poesie, servando egli solo a’ suoi tempi le muse italiane dalla contagion marin
suo maggior ornamento che nasce da tanta varietà di governi adattati a’ geni ed a’ climi degli abitanti di questa Terra.
r ornamento che nasce da tanta varietà di governi adattati a’ geni ed a’ climi degli abitanti di questa Terra. [2.38ED] C
presentato? [2.43ED] E qual utile verrebbe per ciò alla repubblica ed a’ costumi dalla tragedia, abborrendo allora il popo
cena non paragonabili certamente alle vostre, ma, col dovuto riguardo a’ tempi, bastevolmente vistose. Io dunque ho veduto
da qualche palese occasione, e in ciò (torno a dire) l’avete ficcata a’ tragici nostri. [3.12ED] Non perderò il tempo in
ione così viva e così gentile ed antica, che non poté esser incognita a’ vostri bravi poeti; e perché dunque non la rappre
; e tu puoi ben esser certo che la passione amorosa non era incognita a’ nostri poeti, perché i nostri poeti erano uomini.
.53ED] Quella de’ corpi propaga gl’individui, e questa è comune anche a’ bruti siccome all’uomo e alla donna, se non che n
non solo sprezza e soverchia i suoi pari, ma perde ancora il rispetto a’ maggiori. [3.69ED] Bisogna dunque illustrar quest
sse. [3.71ED] Eccoti quel gran Mitridate che, dopo aver tenuto fronte a’ Romani, battuto dalla fortuna collegata col valor
la disgrazia, si fa vedere nella reggia di Ponto più che mai tremendo a’ Romani. [3.72ED] Io l’ammiro, ma se il tuo dilett
osofi (io parlo almeno de’ non stoici) dobbiamo mantenerci venerabili a’ sapienti non solo, ma agl’ignoranti; a’ primi per
obbiamo mantenerci venerabili a’ sapienti non solo, ma agl’ignoranti; a’ primi per dottrina e per merito, a’ secondi per p
ienti non solo, ma agl’ignoranti; a’ primi per dottrina e per merito, a’ secondi per politica e per ambizione; ma quella v
stioni ridicole da certi asini clamidati e lucenti d’oro e di porpora a’ quali, se non avessi prontamente risposto, dicres
la maestà col mostrarsi solamente in circostanze di tutto fasto, poco a’ lor sudditi e meno agli stranieri, ma tu mirerai
i Francia dalla mattina alla sera nel letto, al vestirsi, alla mensa, a’ passeggi, alla caccia intorniato da’ popoli suoi
3.122ED] Il nostro eccelso Senato, ubbidendo al suo principe, comanda a’ propri cittadini, dimodoché sotto il manto venera
di popolo e di carrozze che volano ritto e a traverso, dando la fuga a’ pedoni. [4.6ED] Quivi, o alberghi o non alberghi
a di spuma, come di latte, ordinatamente dirotta in cima, in mezzo ed a’ fianchi da’ successivi risalti dello stesso color
e il famoso Luigi Riccobuoni (dovendosi molto in questa parte credere a’ comici) mi abbia scritto più volte riuscire agli
late in errori di quantità, componendo versi o greci o latini; lo che a’ nostri poeti era, per così dire, impossibile; e d
tuono che non poteva non esser musico e dolce. [4.50ED] Passiamo ora a’ vostri versi italiani e prendiam quelli dell’Ital
Diomede trascritto da Beda. [4.87ED] Con questa ragion mi lusingo che a’ miei versi, che in verità sensibilmente l’uno dal
eguito già la tragedia quando non venga rappresentata, cioè, rispetto a’ versi ascoltata, e rispetto all’apparato veduta.
immaginar la cagione; lo che ha fatto fare tante speciose meditazioni a’ platonici e a’ pitagorici, per mostrare di asseri
gione; lo che ha fatto fare tante speciose meditazioni a’ platonici e a’ pitagorici, per mostrare di asserir qualche cosa,
giacché è giureconsulto, parli della sua Ragion civile, lasci in pace a’ poeti la Ragione poetica. [4.157ED] Io lo conosco
ne come il periodo debbasi tessere e il verso assestare: dimodoché se a’ tempi di Dante, del Boccaccio e del Petrarca dove
nzi acciocché duri l’incominciata impostura, ricambia con prodigalità a’ suoi lodatori la lode, sottile nel trovare scusa
degli altri a sostenersi a vicenda e a propagar l’impostura, mettono a’ voti la riputazione de’ letterati, deprimendo i l
ui tutte le cose si avviliscono. [5.20ED] Egli sublime sorge in mezzo a’ grandi che lo circondano; ma l’eccelse stature si
3ED] Ma quello ch’ei pronunzia de’ suoi nazionali puoi tu distenderlo a’ tuoi, perché, a dir vero, la maggior parte di que
parte di quelle di monsignore de Totis, per dare la dovuta lode anche a’ defonti. — [5.36ED] — Io lo voglio accordare — r
ace il poeta riuscire per lo più insipide per la musica e detestabili a’ nostri smaschiati cantori e alle nostre che per v
mpresari o siano appaltatori dell’opere in musica. [5.76ED] Ma quanto a’ versi, che farem noi sicché non riescan discari a
orbisca affatto quel tutto che è di soddisfazione all’onesta gente ed a’ letterati, de’ quali è patria Bologna; e però da
pettacolo di lottatori o di altri simil cosa, fanno inarcar le ciglia a’ tuoi spettatori e benedicono quell’argento che ha
ica ti dee piacer l’onestà: con questa l’affetto amoroso è utilissimo a’ cittadini, invitandogli a’ legittimi accoppiament
con questa l’affetto amoroso è utilissimo a’ cittadini, invitandogli a’ legittimi accoppiamenti da’ quali nasce il bene d
terà rimar le cadenze. [5.178ED] Ma nell’altre, lascia pur gracchiare a’ liberi poetastri: vorrei una corrispondenza ben r
n regolata di rime, perché questa non può che piacere al compositore, a’ musici, al popolo, mentre dove si tratta di rilev
85ED] Ma nelle arie di azioni guàrdati pure da’ generali e commettiti a’ soli particolari, perché, se l’azione non si vuol
chedun atto, inginocchiandoti avanti al compositore, alle cantatrici, a’ cantori ed allo stesso impresario, perché le lasc
riputazion tua e per onore delle sacre Muse nel tuo melodramma: forse a’ tuoi pianti si ammolliranno quei per altro duriss
llo mio) è un scuola per voi di morale, che più di ogni altra insegna a’ poeti il vincer se stessi, rinunciando al proprio
e le lampane notturne del palco, vergognandosi di comparir sì deforme a’ sinceri raggi del Sole. [5.222ED] Quegli abiti ta
là dove sottigliezza di gusto non è giammai penetrata, e li paragono a’ nostri antichi greci scultori, che si distinguono
 Veracemente — io risposi — ho trovato negli attori franzesi rispetto a’ nostri attori italiani non poco di novità. [6.23E
Ma dei pertanto sapere esservi un’altra sorta di canto, che conviene a’ versi nel recitarli ed alle passioni nell’esprime
abile, viene ricompensata altamente dalla dolcezza prestata dal metro a’ discorsi; imperocché, affascinando questo con la
lcezza che seconda il tuono composto di diatonica e di enarmonica, ed a’ cori richiedersi di più la cromatica. [6.57ED] Ma
ato il tragico costume dai Greci e che tu non crederesti sì inferiori a’ nostri, se, come vedi le tragedie del secolo di N
one, e così per l’appunto hanno a fare per conformarsi alla natura ed a’ Greci. [6.65ED] Quanto a me, credo che i discorsi
dove i rigiri e gli affetti de’ gran personaggi, diportandosi intorno a’ vasti disegni, siccome vogliono un vestimento più
al teatro allorché pronunzia, potendo rivoltarsi, s’ei pur lo vuole, a’ compagni co’ quai dialoghizza negl’intervalli del
l corno opposto all’attore può intender le sue parole; ma gli uditori a’ quali ei volge le spalle nulla ne intendono e que
rle dipinte ne’ volti, perché così facevano ancora i primi comici che a’ tempi antichi assai più de’ tuoi si tingevano, e
mo per muovere a riso coll’impropria stranezza dell’abito; io perdono a’ Franzesi l’amar cotanto il lor diletto cappello c
era e li vestano alla franzese. [6.92ED] Ciò sarà improprio, rispetto a’ tempi ne’ quai si finge l’azione, pure non iscomo
4ED] Primieramente tu non hai veduto i migliori attori di Francia che a’ nostri giorni sieno stati monsieur Baron e madame
un popolo che mai non piega a viltà. [6.113ED] L’italiano in mezzo ed a’ lati dispone ordinatamente la spiritosa sua danza
sode tragedie, le rappresenta con vivacità e con fermezza conveniente a’ soggetti che tratta, di modo ché potete voi dargl
agliato in scene ed in atti, l’ha pubblicato, acciocché venga talento a’ suoi divoti di udirselo recitare» (P. J. Martello
1718, p. 288) «che spesso lo voleva suo commensale, lo fece conoscere a’ letterati di tutta la corte, lo introdusse in tut
te prima, 1733, p. 163, si legge tuttavia: «Ciò che è notabile e raro a’ nostri giorni, si è che questi due letterati, cio
73 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO II. LIBRO II » pp. 34-49
ςικήν επινοῆσαι. Vero è che in Plinio si vede che altri l’attribuisce a’ Greci, che da Corinto vennero in Italia con Demar
o nel libro I adoperò tal parola in senso di straniero nel voler dare a’ Romani origine greca, e non barbara. Adunque Nevi
Di questo valoroso attore vedi ciò che ne dice Cicerone, che visse a’ suoi tempi, nel dialogo de Senectute, e l’autore
e colle sue tragedie procacciossi rinomanza di dotto conservata anche a’ tempi di Augusto1: Accio tanto encomiato pel suo
74 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
alis multis id quod minimum est, id minimum est malum. Ma venghiamo a’ fatti. Per qual ragione l’Apologista esclude il C
530. Or fino a quanto per gli Apologisti durano que’ primi anni? Fino a’ 30.? a una terza parte del secolo? Così andate ca
lo XVI., e il XVII., e scrisse alcuni Dialoghi intorno al mestiere, e a’ costumi de’ Commedianti, mostrando la loro labori
ncora la Spagna e l’Italia, che l’istesso Apologista, il quale toglie a’ due Pellegrini del Tansillo il titolo di Dramma,
75 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Latino e del Libro II — CAPO VII. Copia di Teatri per l’Impero: magnificenza e profusione eccessiva negli spettacoli sceneci. » pp. 38-55
gonsi nel Piceno dove era Alia rovinata dal Goto Alarico, della quale a’ tempi di Procopio rimanevano appena poche reliqui
, e nell’amarla follemente. Giulio Messala negò il proprio patrimonio a’ parenti, e ne divise le spoglie tra gl’istrioni.
pre a voglia degl’istrionib. Eliogabalo distribuì le maggiori dignità a’ pubblici ballerini; molti di essi furono da lui d
vissimo Plauto, introduce in Roma la bella commedia, la quale non che a’ filosofi e letterati, piacque ai migliori della r
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
no alla Torre del Zucchero, la quale, ben ammobigliata, affittava poi a’ comici che si recavan colà a far la stagione. Qui
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 60
tiranno nelle tragedie e ne' drammi scritti. In tali ruoli lo vediamo a' primi del 1800 con Antonio Pellandi, applauditiss
78 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo I. Origine della poesia drammatica. » pp. 2-7
quelle che la sola natura, madre e maestra universale va comunicando a’ vari abitatori della terra. Ed in effetto la magg
osa de’ greci) il nome del famoso Pitagora che, secondo Ovidio, visse a’ tempi di Numa Pompilio, secondo Tito Livio, di Se
tempi remotissimi, e dall’altro nell’occidente fra’ peruviani ignoti a’ greci, agli etruschi, ed a tutto il resto del vec
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-11
uelle che la sola natura, madre e maestra universale, va communicando a’ varii abitatori della terra. In effetto la maggio
cosa de’ Greci) il nome del famoso Pitagora, che secondo Ovidio visse a’ tempi di Numa Pompilio, secondo Tito Livio a quel
più remoti tempi, e dall’altro nel l’Occidente fra’ Peruviani ignoti a’ Greci, agli Etrusci, e a tutto il resto del vecch
80 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO PRIMO. Antichità Etrusche fondamento dell Romane. » pp. 4-14
oni anticamente chiamato Rhaetia a Se si attenda al grado di coltura a’ cui pervenne, essa inventò e sece ne’ dilatati su
o, e l’Anfiteatro a. Del magistero degli Etruschi nel dipingere oltre a’ Vasi colorití, de’ quali savella il Masseib ed al
ὴν επινοῆσαι. Vero è che in Plinio si osserva che altri l’attribuisce a’ Greci, i quali da Corinto vennero in Italia con D
81 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO PRIMO. Origine della Poesia Drammatica. » pp. 2-9
e quelle che la sola natura madre e maestra universale va comunicando a’ varj abitatori dell a terra. In effetto la maggio
cosa de’ Greci) il nome del famoso Pitagora, che secondo Ovidio visse a’ tempi di Numa Pompilio, secondo Tito Livio a quel
più remoti tempi, e dall’ altro nell’Occidente fra’ Peruviani ignoti a’ Greci, agli Etruschi e a tutto il resto del Vecch
82 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « AVVISO A’ LEGGITORI. » pp. 237-240
p. 174. v. 3. nostra pensata vostra pensata p. 175. v. 19. a’ proprj co’ proprj p. 175. v. 30. Lattuertas
n buon secolo p. 200. v. 12. così a loro soggetti   così dediti a’ loro Soggetti p. 201. v. 11. di fatti de’ f
83 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
lingue, amava le arti, e coltivava l’astronomia. Selim I formidabile a’ nemici, godendo nella pace di quel piacere, che,
tica di questi moderni signori della grecia non é certamente qual era a’ tempi di Socrate. Differiscono tanto gli odierni
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 616-618
e di Roma, rinnovando il successo di Milano e di Napoli. Tornò il ’25 a’ Fiorentini, a Napoli, colla società stessa, e qui
o che all’ultima recita di Alberto Tessari, e a quella di sua moglie ( a’ Fiorentini di Napoli), il pubblico piangeva, e ap
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1024-1026
no alle feste. Giostre, tornei, accademie, giuochi di anelli, assalti a’ castelli di neve colle dame riccamente abbigliate
on potendo nè sapendo più la Corte rinunciarvi, si ricorse ipso facto a’ comici mercenarj ; e data da questo punto la sfil
86 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
il fior della musica antica si ritrovava o negli inni, che cantavansi a’ falsi numi ne’ loro templi, o nelle drammatiche r
he Leone Secondo, e San Damaso spagnuolo, a cui di molto fu debitrice a’ suoi tempi la musica. Qualche secolo dopo, cioè a
molto fu debitrice a’ suoi tempi la musica. Qualche secolo dopo, cioè a’ tempi di papa Adriano s’eccitò la tanto celebre l
anza del medesimo Guido un siffatto metodo era stato di già inventato a’ suoi tempi26. S’asserisce ch’ei precedesse a tutt
l suo Micrologo 27. [5] Ma chiunque sia stato il ritrovatore, le note a’ tempi di Guido Aretino e dopo lui non servivano a
gi, parla delle note e del loro valore come di cose di già conosciute a’ suoi tempi. A chiunque sia versato nella teoria m
altro luogo facendo menzione di Guglielmo Mascardio cantore di grido a’ suoi tempi, ma le cui opere e le cui opinioni son
Mascardio, o che debbasi, come io fortemente sospetto, risalir ancora a’ tempi più antichi, certo è che il Muris non ebbe
altre volte citata discorre alla lunga dello stato, in cui si trovava a’ suoi tempi questa principalissima parte della mus
o chiaramente i semi di tante scoperte che si riferiscono comunemente a’ tempi più tardi. [6] Ma onde, dimanderà qualchedu
la musica ai funerali, alle nozze, e ad altre solennità, come ancora a’ Ludi o misteri della Passione, de’ quali, per ess
usanze durano più lungo tempo che per tutto altrove, si conservò fino a’ nostri giorni il costume di eseguire siffatte rap
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 183
mmobilmente i cori ; varie lingue e costumi, e industri amori rendono a' cenni tuoi l’anime amanti. Spettro ti fingi, eppu
88 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
o semplice apparato campestre. Passato lo spettacolo tragico in Atene a’ tempi di Frinico e de’ suoi coetanei si eresse es
sò in vaghezza e in proporzione gli altri teatri Greci. Delo presenta a’ nostri giorni ancora nel pendio di una collina a
na a Bizanzio che l’una e l’ altra si reputarono come una città sola, a’ tempi di Filippo il Macedone ebbe un teatro di ma
gli Spartani e le loro donne in particolare si avvezzarono al lusso e a’ piaceri del resto della Grecia. Cornelio Nipote a
co riserbato per l’occorrenze di qualche invasione straniera si desse a’ cittadini in tempo di pace per abilitarli ad assi
89 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
Mazzarini fe rappresentare nel Louvre l’Ercole amante in italiano che a’ Francesi non piacque. Allora il Perrin vide ravvi
pur troppo offendo. Ah ma l’offendo invan, d’amore è degno, E tu a’ meriti suoi giustizia rendi. Oimè! questo è dol
ena in cui Ati divenuto Gran Sacrificatore si dimostra poco sensibile a’ favori della fortuna, e nel sentire che Sangaride
la sua avversione si dissipa; desidera di renderlo suo amante; ordina a’ demonj che la trasportino con Rinaldo au bout de
mponeva in seguito Quinault le scene, e le mostrava o all’Accademia o a’ suoi amici Boyer, e Perrault24. Dalle mani de’ le
90 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XVI. Dell’uso delle Antiche Maschere. » pp. 201-212
a cavallo. Allora s’inventarono i Manduci ridicoli che davano terrore a’ fanciulli, accennati da Festo e da Plauto nella C
esche ricordate da Giovenale e da Giulio Polluce, appartengono ancora a’ tempi della Nuova commedia. Nè anche queste medes
maschera nata solo a mostrare il vero, benchè più non rassomigliasse a’ personaggi conosciuti, copiò al naturale i volti
91 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IX. Dell’uso delle antiche Maschere. » pp. 290-297
avuto tal disegno, perchè l’inventore della maschera s’ignorava anche a’ tempi di Aristotile142. Per indagare a qual fine
nesche ricordate da Giovenale e da Giulio Polluce appartengono ancora a’ tempi della nuova commedia. Nè anche queste medes
maschera nata solo a mostrare il vero, benchè piu non rassomigliasse a’ personaggi conosciuti, copiò al naturale i volti
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 991
es fu attore corretto, e, nel meridionale, di molto nome. Prese parte a’ moti di Sicilia del ’48 e del ’60 ; e insieme a G
93 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni regie: teatri materiali. » pp. 144-195
egno, novità e giudizio, senza infrangere le regole e senza ricorrere a’ soliti partiti di manti, nascondigli, evenimenti
saccheggiate da compagnie di banditi, i quali non rare volte tolsero a’ ricchi abborriti i beni e le figliuole. Ed in fat
posseduto dalla gelosia, che per non incorrere nel ridicolo attaccato a’ gelosi vorrebbe comparirne esente e ne diviene do
olo che tutte raccoglieva le sparse delizie che parlano efficacemente a’ sensi; quando, dico, nacque l’Opera, l’Italia tro
fu rappresentata da eunuchi 80 nel palagio del marchese Evandro Conti a’ Monti, e secondo il racconto del Baglioni toccò a
morte posevi ancor Costantino84. Leone Augusto in niun luogo permise a’ Romani quest’atrocità, ed a’ barbari solo in qual
o84. Leone Augusto in niun luogo permise a’ Romani quest’atrocità, ed a’ barbari solo in qualche parte85. Con tutto ciò, p
e nella Persia, dall’abjezione della schiavitù più umiliante passano a’ posti più ragguardevoli; non solo nella decadenza
venevolezze, per le irregolarità, per le apparenze stravaganti simili a’ sogni degl’ infermi, per un miscuglio di tragico
li, di trasformazioni, e con intermezzi in musica, passeggieri ripari a’ loro continui bisogni. Contribuiva parimente al l
l nome di Scaramuccia. Egli seppe meglio far conoscere i suoi talenti a’ Francesi facendo valere la somma sua arte pantomi
oco lontano dalla maniera antica, specialmente agli stranieri avvezzi a’ loro teatri assai meschini. Non per tanto per la
llocati a guisa di gabbie l’un sopra l’altro, i quali avendo l’uscita a’ corridoj, lasciano il passaggio alla voce per dis
patori dell’altrui regno per mezzo della castrazione vollero togliere a’ popoli la speranza di successione ne’ legittimi s
94 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
E con ciò quello antico maestro viene quasi di rimbalzo ad insegnare a’ moderni di che materia e’ debban fare i loro teat
in acqua chi era nato sotto il segno dell’Acquario, che prescrivevano a’ tisici il giulebbo del polmone di questo o quello
ha di più semplice. Un solo inconveniente ha il semicerchio adattato a’ moderni teatri; ed è che, per la costruzione del
Torelli, il quale, dopo avere nella trascorsa età passato molti anni a’ servigi di Francia, ne volle nobilitare la patria
95 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160
ero, hanno procurato d’informarsi, se in mezzo alle stravaganze anche a’ nostri dì esposte sulle scene spagnuole siesi rec
n ciascun atto dà sempre un passo verso la fine: tutto ciò raccomanda a’ contemporanei imparziali questo componimento, e l
ia &c.* Ma l’ingegnoso autore dopo avere nel 1789 data la caccia a’ poetastri con un piacevole opuscolo dettato dal b
ale facendo cattivi versi imprende la carriera teatrale per sovvenire a’ suoi bisogni. Ha una sorella nubile destinata in
96 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « [Dedica] » pp. -
e e robusta, e fa uso infame di sua penetrazione, concepisce di mezzo a’ que’ velami, onde il poeta filosofo ha involto le
convenevole stile, fan somm’onore al suo gusto, al suo discernimento, a’ suoi talenti. Il render minuto conto de’ migliori
laria Graeca Nocturna versate manu, versate diurna, inculcava Orazio a’ suoi pisoni. L’opere degli antichi in questo gene
i poter ritoccarlo coll’ultime pennellate, che soglion darli talvolta a’ misura che si diviluppano nuove idee, anche sotto
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
n Francia : e meritamente ; poichè molta modestia e pietà congiungeva a’ suoi rari talenti. Fu ammogliato, e figliuoli ebb
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 968
ne promette sulla Ippolita, richiesta, pare, dal Duca, per aggregarsi a’ suoi comici. Nè men di questa si può dir con prec
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1035-1036
glio di Francesco e della sorella sua maggiore, buon attore, ma rotto a’ vizj, la consigliò e persuase a continuar l’impre
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
creduto ; ma certo che molte furon le lodi, che per l’onesto recitare a' Comici diedero quelle saggie Persone : e benedice
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