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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 507
: Due fontane versanti nella platea le composizioni presenti allusive alle suddette fonti, e ai componimenti suddetti, che p
ve alle suddette fonti, e ai componimenti suddetti, che pure alludono alle Medesime, siccome all’arme de la serenissima Casa
lludono alle Medesime, siccome all’arme de la serenissima Casa d’Este alle stelle che la circondano, all’ecclissi del sole,
e stabilitosi a Torino, ov'era ancora il 1781, aggiunse nuove fortune alle già acquistate. Passò a seconde, poi, nuovamente
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1019-1020
: cosi la sua mirabile artistica natura s’era venuta via via formando alle perfezioni di un’arte, che non già sostituiva al
inatezze e dalle delicatezze più squisite del gusto e della modernità alle energie, agli impeti, alle lagrime della passione
e più squisite del gusto e della modernità alle energie, agli impeti, alle lagrime della passione, alle grazie della comicit
lla modernità alle energie, agli impeti, alle lagrime della passione, alle grazie della comicità più festiva, ai fascini di
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 87-90
ana, e tutte tre facendo credere con i grandi successi fatti ottenere alle commedie di Gherardi Del Testa e di Achille Torel
aolo Ferrari, al medio evo di Giacosa, alla romanità di Pietro Cossa, alle galanterie di De Renzis, di Martini, di Castelnuo
a invece rappresentataci dalla Marini è altra donna. Forse meno ligia alle intenzioni di Scribe e Legouvé, forse mero fedele
va amorosa agli sfrenati e sfacciati ardori di Messalina, e da questi alle sospirate romanticherie del Cuore ed arte, poi a
Cecilia, al Falconiere, alla Donna e lo Scettico, al Fratello d’armi, alle Donne curiose, a tutto un repertorio de'più vasti
o e in prosa, Virginia Marini non sentiva il bisogno di correr dietro alle solleticanti e stimolanti sudicierie di una pocha
i, tutto il grande convenzionalismo dell’antica scuola, cedè il campo alle dizioni incolori nella lor naturalezza, alle move
ca scuola, cedè il campo alle dizioni incolori nella lor naturalezza, alle movenze studiate nella lor trascuratezza, a tutto
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 52-54
ovane e già forte artista passò dal repertorio regolare di compagnia, alle parti del grande repertorio, allettato, nel costa
inaspettati in Russia, in America, in Austria, in Polonia, ecc. Forse alle sue interpretazioni mancava .quello studio pazien
i mancava .quello studio paziente, analitico, profondo che accoppiato alle naturali attitudini, innalza l’artista alle sfere
, profondo che accoppiato alle naturali attitudini, innalza l’artista alle sfere più alte ; forse allo addentrarsi in esse p
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 524-525
odernandolo, rinnovandolo così materialmente come intellettualmente : alle bizzarrie a trasformazioni, ai lazzi improvvisi,
llettualmente : alle bizzarrie a trasformazioni, ai lazzi improvvisi, alle maschere, alle vecchie e grottesche tradizioni de
alle bizzarrie a trasformazioni, ai lazzi improvvisi, alle maschere, alle vecchie e grottesche tradizioni del celebre teatr
ta alla napoletana, nel leggendario teatrino, in cui, di conseguenza, alle sghignazzate della popolaglia era subito succedut
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1038-1039
n particolare d’arte : Per quanto magra e sottile, è forte e resiste alle fatiche. Ma alle fatiche di petto, di voce. I suo
rte : Per quanto magra e sottile, è forte e resiste alle fatiche. Ma alle fatiche di petto, di voce. I suoi nervi li scuote
tempra nervosa d’artista, al suo carattere di moderna, in una parola alle convulsioni della sua anima. Studiando e agendo c
avere bevuto un’intera bottiglia di coca. A dieci anni fu in collegio alle Dorotee di Firenze, ove studiò a pena un po’ di m
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 797-798
ttà natale, sicuro di trovar nel seno della vecchia madre un conforto alle delusioni avute in quell’arte alla quale con ardo
dio a tutti i suoi sogni d’amore e di gloria ! Con quale furore balza alle rinnovate calunnie di Jago, lotta un’ultima volta
unnie di Jago, lotta un’ultima volta contro di lui, s’abbandona tutto alle sue furie, giura vendetta. Fu una scena meravigli
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 939
il Palazzo dei Foscari fu venduto al Governo, per soddisfare in parte alle legittime e illegittime esigenze dei creditori na
gnifico, dal quale, lui tuttavia padrone, Vittorio Emanuele assisteva alle Regate, domandò alla scena un qualche sollievo al
9 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Dedica] »
, confronta ed analizza i rapporti; la critica che ci rende sensibili alle bellezze e ai difetti e che, indicando gli errori
e ai difetti e che, indicando gli errori altrui, ci premunisce contro alle inavvertenze proprie, sono non men necessari ai p
re sensate, profonde e per’ogni verso filosofiche riflessioni intorno alle opere di Mengs avete fatto vedere che il talento
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 240
i avere, a fatto compiuto, il perdono del padre. Ma così non fu ; chè alle supplicazioni degli sposi, alle affettuose introm
rdono del padre. Ma così non fu ; chè alle supplicazioni degli sposi, alle affettuose intromissioni degli amici, egli ebbe a
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 42-49
mia compagnia qualche vostra produzione, che sarà certamente conforme alle rispettabili leggi, che vi compiaceste accennarmi
ll’ istruttiva vostra comunicativa ; desidero che corrisponda l’esito alle vostre ed alle mie brame : — a voi, per non aver
vostra comunicativa ; desidero che corrisponda l’esito alle vostre ed alle mie brame : — a voi, per non aver saputo offender
0 andò a Firenze, ove trovavasi ancora nel ’92 ?… Nelle prefazioni alle sue rappresentazioni teatrali stampate a Firenze
gl’ Infuocati, egli accenna all’ indole sua piuttosto viva :…. facile alle commozioni di ogni specie, ma più soddisfatto del
uerce, e corser latte i fiumi. Ignote voci fur pianti e querele, Come alle vaghe Pastorelle ignoti Di traditrice i nomi e di
12 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO VI. Teatri Materiali. » pp. 357-365
elle Lettere sopra la Pittura dell’Algarotti, e nel Discorso premesso alle sue tragedie dal Bettinelli. Giambatista Aleotti
i aprì secondo la prima costruzione nel 1619, dedicandosi a Bellona e alle Muse, come leggesi nell’iscrizione latina soprapp
truzione fu nella nuova maniera con palchetti sostituiti modernamente alle antiche scalinate, cioè con più ordini di stanzin
essere rimandata alla scena. Non può negarsi che tali stanzini diano alle brigate che vi si chiudono, comodo di conversare,
pprese Moliere, si costruì il gran teatro di Parma, e si sostituirono alle antiche scalinate i palchetti negli altri teatri
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 565
n Lione. Colto, dopo un anno, dall’ardente febbre dell’arte, si diede alle scene, nonostante il formale divieto de’parenti,
nuel. Ma una malattia fierissima lo colse e lo allontanò dalle scene, alle quali è tornato oggi dopo un anno, salutato con g
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 531
di Roma. Sospettando del Buonamici, Tomeo lo fa arrestare e condurre alle carceri di S. Giacomo. Dice don Tommaso che egli
o dagli sbirri al concerto e alla recita, e riaccompagnato dal teatro alle carceri. Restituisce all’Impresario del Valle 20
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 587
i universitari, si diede, dopo ottime prove in quella filodrammatica, alle scene, dove, dotato di prestante figura e di voce
gato, e or capo egli stesso, percorrendo le varie città di provincia, alle quali ammanniva, entusiasticamente applaudito, i
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 692
olse, per togliersi dalle ristrettezze nelle quali vivevano, di darsi alle scene. Entrò col marito in un’ infima compagnia c
dalla Capitale, furono annunciati a suon di gran cassa, e fatti segno alle favorevoli dimostrazioni del pubblico, l’ uno per
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 260-263
porto qui il secondo de’ sonetti scritti prima di sposarsi e di darsi alle scene. Un pensiero talor alto mi mena a cercar d
to che il Maffei seguitasse la Compagnia, intervenendo in molte città alle recite della sua Merope. Nè io sarei alieno dal c
nerò, l’autore che ne aveva fatti tirare soli 100 esemplari, la diede alle fiamme : ma sei ne furon già sparsi antecedenteme
ni, e del seguirla che faceva il Maffei di città in città, assistendo alle rappresentazioni della Merope, la Fama (atto seco
comici in questo senso, cioè che intervenisse in varie città d’Italia alle recite della sua Merope, è cosa assai nota, e del
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 229
Asprucci Sebastiano. Romano. Si diede alle scene dopo aver fatto ottime prove tra’dilettanti
lauso universale. » Il commediografo Antonio Sografi nella Prefazione alle sue Inconvenienze teatrali (Padova, Bettoni, 1816
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1037
queste parole del Regli : Le parti passionate erano da lui preferite alle altre, e male non s’apponeva, poichè quando si eb
più nobili affetti, d’uopo è lasciarle libero il campo e abbandonarla alle sue inspirazioni. E più largamente il Colomberti
20 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
pitale del Portogallo nel 1793 siesi costruito un nuovo teatro aperto alle rappresentazioni dopo lo sgravamento della princi
ù vaste dell’Europa. Essa ha di più il vantaggio singolare di valersi alle occorrenze del gran giardino che le stà a livello
e del gran giardino che le stà a livello, e presta spazio conveniente alle vedute lontane, e alle apparenze di accampamenti,
le stà a livello, e presta spazio conveniente alle vedute lontane, e alle apparenze di accampamenti, e simili decorazioni.
e famiglie abitatrici di tali casettè avessero diritto di affacciarsi alle proprie finestre o logge o balconi, e godere dell
cortinas cedettero il luogo a diverse vedute ben dipinte convenienti alle azioni rappresentate; ed alla chitarra sparita da
de instruccion del Signorelli. Aggiugne che anche i meno affezionati alle commedie saben (sanno) ciò che ignora il Signorel
i a colpi di pugni? Era bagattella quel che soggiugne senza avvertire alle conseguenze delle sue parole? Vediamolo passando
fossero stati sconcerti e contese (perchè contava per nulla il venire alle mani); ed il più bello è che dell’unione delle ca
le varie cagioni della male intesa libertà del popolo che assisteva alle rappresentazioni teatrali? Quanti fanciulleschi s
21 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
mmenta di Ettore ucciso e da’ cavalli di Achille strascinato dintorno alle patrie mura. Il coro la consola celebrando insiem
mento il cavallo consecrato a Minerva. In mezzo ai cantici del coro e alle danze giulive esce Cassandra, verace sempre e no
rgli quello che sia per lo migliore; e intanto sacrificano al Xanto e alle Ninfe dell’Ida, invitandole a scendere dalla mont
e l’uccide. Le donne mettono grandissime stride; egli le fa condurre alle navi, ed esce per cercar Enea. Enea entra dall’al
22 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165
rtire a qual segno sia indecente sulla scene simile argomento. Quanto alle regole sino al 1640 si disputava ancora se dovess
o d’ingegno e di sagacità, e studiando i tragici Italiani, si attenne alle regole prescritte dal verisimile quasi in tutto c
Madrid. L’illuminazione fecesi poscia con placche di latta appiccate alle tapezzerie; e perchè la luce percoteva di fianco
ta appiccate alle tapezzerie; e perchè la luce percoteva di fianco ed alle spalle i personaggi e gli mostrava adombrati e ne
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 754
la simultaneità della sciagura, oltre ogni modo acerbo fu, ripensando alle anime buone che si perdevano. Enrichetta Zerri
(Pomerol era Cesare Rossi) ? Passò col tempo, se bene ancore giovine, alle parti di seconda donna e di madre, colle quali tr
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 251
1750), si diede al dolce far niente, stabilendosi in Venezia, vivendo alle spalle di un pubblico non sempre il più edificato
iataggine singolare intromettersi nelle altrui conversazioni, sedersi alle altrui tavole, ciarlataneggiando, declamando, tal
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 706
te assai malferma, e ove si gloriava dell’assiduità di Giuseppe Verdi alle sue rappresentazioni. Il Corsini teneva molto all
di Giuseppe Verdi alle sue rappresentazioni. Il Corsini teneva molto alle lodi scritte delle persone preclare, e in un gran
26 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 888
zione. » Domenicantonio di Fiore, nato il 1711, s’era dato giovanetto alle scene. Recitava il ’38, già famoso, a’Fiorentini
ienza impostati, con tanto d’occhi aperti, sul palcoscenico, impediva alle servette la pratica fruttuosa de’loro infiniti ad
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 265
sbona. Sposatasi nel 1881 a un portoghese, lasciò il teatro per darsi alle gioie della famiglia…. Ma fu momento di transizio
iena di slancio, popolarissima. La mancanza di una figura rispondente alle esigenze dell’estetica teatrale, fu in larga scal
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 609
grado di riputazione che aveva acquistato coll’arte sua, accompagnata alle grazie della persona. Vestiva con tanta attillatu
ttillatura – dice Francesco Bartoli – che fu l’esempio del buon gusto alle donne in allora sue compagne. Nella lettera del
29 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 340-342
ippetto dei Rusteghi specialmente, palesò nuove e maggiori attitudini alle parti comiche ; tanto che, scritturato da Luigi D
co volgare ; ma in compenso : quale esuberanza di vita ! quanto amore alle parti che recitava ! e soprattutto : quali polmon
deve esser rimasto neppur l’odore. Se sei d’un paese, sei di Roma. E alle lettere del Modena faccio seguire un brano di Giu
30 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « A CHI AMA la poesia rappresentativa » pp. -
o premesso al l’edizione Napoletana in sei volumi. Chi può ricusare alle matematiche pure tutta la riconoscenza pel ritrov
portarono i loro sguardi su tutta la natura, seppero anche discendere alle più minute osservazioni degli esseri che la compo
che lo sconcertano, l’armata sapienza delle leggi è quella che presta alle società l’opportuno soccorso per atterrire o dist
tti, a quali trascorrono gli uomini abbandonati a’ proprii appetiti e alle passioni eccessive. Ma sventuratamente sono i del
li statuti prescritti dal pubblico bene; corre perciò tutto il popolo alle biblioteche de’ filosofi? L’educazione domestica
i accorderà a queste ultime cure il benigno accoglimento che concesse alle primiere? Contento di aver quì accennato succinta
scriva che debbono fuggirsi le parole domestiche quando rassomigliano alle stranierea? Dal l’altra parte Saverio Bettinelli
ue debbesi moderatamente fare uso della severità de’ puristi’ intorno alle parole di straniera origine, o riceverne e conced
31 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
ecolo. Le pastorali uscite ne’ primi anni del secolo si avvicinano alle precedenti tanto ne’ pregi di semplicità e regola
pplausi dell’Europa e degli uomini di gusto e di buon senno, eccitano alle censure la vanità e l’invidia. Chi morde, chi imp
scaglia in pubblico o in segreto contro di esse; ma queste superiori alle bassezze della timida malignità e dell’arrogante
gni ch’io ti riveggia? Deh che nuovi portenti? Sul mio primo apparire alle tue case Tu mi accogliesti appena Con un cotal so
ni più vivaci, locuzione ricca di molte grazie naturali e conveniente alle persone imitate. L’azione che si finge accaduta n
ermano nel proposito di sposarsi come il padre di Gelopea condiscenda alle nozze. É ben leggiadra questa poesia; e non so al
32 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VI » pp. 94-106
singolarmente l’Italia, adulterato il gusto e lo stile teneva dietro alle stranezze di Lope de Vega e di Giambatista Marini
cazione rendono tanti spropositi tollerabili. Atila furioso non cede alle altre nelle scempiaggini e tutte le vince in atro
secondarlo. Marcella tenta la fuga, Alarico la trattiene, ma accorsi alle grida di lei alcuni banditi, Alarico fugge. Formi
a di unirsi all’Affricano. Alcuni capitani suoi vassalli che aspirano alle sue nozze, per turbare il trattato assaltano il c
dell’anno 2789 *. Al Capo I pag. 130, lin. 8, da apporsi in nota alle parole, ed avea stile e nota sublime (1). *. Al
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Pisa, li 13 agosto 1745. » pp. 192-197
ignore : quel figliuol prodigo appunto, che non si è ancora prostrato alle ginocchia di suo padre. G. Perchè adunque differi
tra i miei camerati, e il pubblico non isdegna di concorrere in folla alle rappresenrazioni, alle quali io prendo parte. Il
il pubblico non isdegna di concorrere in folla alle rappresenrazioni, alle quali io prendo parte. Il Medebac, nostro diretto
utto vostro comodo. Il Goldoni si schermì ancora, ma dovè poi cedere alle più che gentili insistenze del D’Arbes (gli aveva
r difetto può dirsi, che quello di un cuor troppo grande, e superiore alle forze sue…. », aggiunge : dopo lui non è rimasto
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 915-921
dell’anno 1816 fu colpita da tale malattia che la toglieva per sempre alle scene, relegandola collo sposo nella sua villa di
glia. E quella donna che aveva percorso la vita in mezzo ai trionfi e alle ricchezze, vedova sin dal 1828, indebitata fino a
a villa di Avesa, riferisce ne’ suoi scritti inediti, come, alludendo alle memorie artistiche che adornavano il suo salotto,
del valore di lei ; fra cui quella del Sografi, che nella prefazione alle sue Inconvenienze teatrali (Padova, Bettoni, 1816
egregia traduzione che col nostro mezzo comparisce ora la prima volta alle stampe. L’entusiasmo che destò in Padova la detta
35 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
legislazione, ma un passatempo ozioso, che non conduce agli onori, né alle ricchezze. Questo è di avvilir la dignità delle m
lealtà dell’amore, che nella prontezza dell’ingegno. Le donne, presso alle quali l’elogio fatto alla bellezza fu sempre l’om
ne prima d’ogni altro il suo piacere. Chiunque vorrà render giustizia alle donne non dovrà amarle giammai di buona fede, e c
iana di Milano si conserva un antichissimo codice, del quale ho avuta alle mani e riletta una esattissima copia. Esso ha per
i colorito poetico. Per lo più gli amanti esponevano la loro passione alle innamorate in istile di gazzetta, e si direbbe qu
esente da simile difetto; tanto più che le poesie amorose e gentili, alle quali s’applicava comunemente, ne rendevano la mo
canzonette che intuonavano gli amanti per dimostrar la loro passione alle donne amate. Abbiamo l’esempio sul principio del
nazion del talento. Ciò si vede dai nomi che diedero i primi Italiani alle stanze di siffate canzoni somiglianti a quelle de
dica         Lo tuo fallir d’ogni torto tortoso.         Non però che alle genti sia nascoso:         Ma per farne cruccioso
ritorno della primavera erano soliti gli amanti a piantare in faccia alle finestre delle loro innamorate un piccolo arbosce
sotto le note parecchie composizioni, che divennero alla moda presso alle radunanze più colte e più gentili. Furono ancora
acifici coltivatori delle lettere che abitavano quel paese tanto caro alle muse si ricoverarono nella Italia portando seco i
lla musica per gl’intermezzi di canto e di suono, che si frapponevano alle loro farse o commedie. In alcune di esse ho vedut
[21] Nondimeno bisogna dir chel’Italia non avesse a que’ tempi presso alle altre nazioni acquistata quella celebrità nella m
ri, che i principi italiani bramosi d’accrescer lustro e magnificenza alle feste loro si prevalsero a ciò della unione delle
lla medesima corte. [32] Così di mano in mano crescendo dalle ballate alle canzoni, dalle canzoni alle maggiolate, canti car
ì di mano in mano crescendo dalle ballate alle canzoni, dalle canzoni alle maggiolate, canti carnascialeschi e madrigali, da
e madrigali, dai madrigali ai cori e agl’intermezzi, e da questi fino alle scene drammatiche, il lettore ha potuto vedere pe
ate di convenzione, in fuochi accesi nelle pubbliche piazze o innanzi alle case dei particolari, in anfiteatri o monumenti i
è preferibile all’amicizia, e le ragioni pubbliche debbono anteporsi alle private, così la sincera affezione che porto al S
eggiera, il palo congiunto e il disgiunto, che davano qualche accento alle sillabe, e alternando le brevi e le lunghe rendev
’uso dei giullari o giuocolieri. Dunque ec.» Ma molti principi presso alle altre nazioni fecero lo stesso. Radamanto, Minoss
saminato le ragioni dello stimabile autore vediamo ciò ch’egli oppone alle mie. I. «La fretta, che l’autore si è preso d’agg
are fosse conosciuto dai normanni, e dai goti, io lo dissi appoggiato alle rispettabili autorità d’Isaaco Wossio nei suo lib
ato Mallet, nella prefazione che il Denis gesuita tedesco ha premesso alle sue poesie stampate in Vienna nel 1772, in Sasson
a Runica d’Olao Wormio, nella dissertazione critica del Blair intorno alle poesie d’Ossian, e in più altri rinomati scrittor
’autorità riunita dei quali deve acquistare se non la credenza dovuta alle dimostrazioni (credenza, di cui non sono suscetti
erie di questo genere) almeno una qualche certezza superiore di molto alle magre e spigolate ragioni, con cui la poesia prov
Italia, l’esame fatto delle ragioni del Signor Abbate, e le repliche alle sue censure metteranno il pubblico in istato di g
onanze, alla varietà de’ modi, alla differenza e divisione de’ tuoni, alle regole del loro canto, al genere della loro melod
luto vedere le altre ragioni, che oltre l’unica da lui citata indicai alle pagine 146, 147 e 148 della prima edizione, e che
il primo a rendere omaggio), non mi permetteva di restar indifferente alle sue rispettabili obbiezioni. Del resto non dissim
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 584-585
genze del pubblico. E l’Amleto fu replicato senza incidenti, in mezzo alle urla frenetiche, spontanee di una folla elettrizz
ma, la parola è fredda, le dissertazioni si succedon disordinatamente alle dissertazioni, e lo spensierato Edmondo Kean, e i
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 390-391
ompagnia Iucchi, diretta da Giovanni Emanuel, e il '79, dato un addio alle scene, si ritirò nella sua Bologna, dove morì il
almente, ma ormai per consuetudine doveva ripeter lì per lì, in mezzo alle più matte risate di un pubblico stipato ? Se a Gi
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 543-544
e l’agosto del 1756, e fu barbiere, comico, e poeta. Nella prefazione alle sue Rime, scritta da Arpalo Argivo (Firenze, Piet
cinquanta fanno, nacque al mondo Domenico Somigli. Nacqui, e poscia alle Scuole fui mandato in quell’età che facile si pie
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 492-494
etto d’ingresso a 20 e a 10 centesimi, e magari in commestibili, come alle recite del Capitan Fracassa nel mirabile studio d
mericana, sin cinque rappresentazioni nella sola mattina, cominciando alle 9, e rimandando il pubblico a ogni fin d’atto del
ngoni, il Vedova : a poco a poco dai villaggi della Svizzera si passò alle grandi città d’Italia, dal Sior Serafin Bonigolo
40 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO X. » pp. 112-139
llo che mai non pensavate, e stupirete di aver finora fatta la guerra alle ombre infantate dalla vostra fantasia. Siete Voi
. Gl’ingegni non si disbrigarono da quei lacci per rimanersi soggetti alle sobrie leggi della Verisimiglianza, le quali sono
ssime stranezze Spagnuole, sono uno sfogo necessario alla plebaglia e alle femmine, che vogliono ridere sgangheratamente del
volti, di Brignole Sale, del Castelletti &c., le quali non cedono alle altre Erudite del Cinquecento. Vi furono alcune P
Or quì il Signor Lampillas che de’ fatti fa poco conto, e si attiene alle amate sue congetture, dice così: “E vorrà il Sign
e, che in quei tempi fosse sì delicato il gusto degl’Italiani avvezzi alle più ridicole arlecchinate, che dovessero schifare
lettuto bene a quelle vostre parole, a que’ tempi gl’Italiani avvezzi alle arlecchinate non potevano aver gusto delicato? Qu
. avea già, secondo il Wolfio1, inventato il Telescopio sì necessario alle celesti scoperte, o ne avea almeno preparata la c
va il solo senso comune de’ volgari? Gl’Italiani, dite, erano avvezzi alle più sconcie arlecchinate. Ah Signor Lampillas, di
re a’ vostri compatrioti, che se gl’Italiani fossero stati sì avvezzi alle arlecchinate, e se ne fossero tanto compiaciuti,
ituito al Grazioso? E se gl’Italiani per indole fossero così proclivi alle arlecchinate, avrebbero tante erudite Accademie a
un Padre o di un Fratello ne’ proprj appartamenti, vanno esse stesse alle Case, o Locande dove quelli dimorano medianto il
sentano al Popolo passioni violente, sfrenate, vergognose, insegnando alle Donne oneste, e alle incaute fanciulle il cammino
sioni violente, sfrenate, vergognose, insegnando alle Donne oneste, e alle incaute fanciulle il cammino della perdizione, e
41 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. » pp. -
A CHI AMA LA POESIA RAPPRESENTATIVA. Chi può ricusare alle matematiche pure tutta la riconoscenza pel ritrov
portarono i loro sguardi su tutta la natura, seppero anche discendere alle più minute osservazioni degli esseri che la compo
che lo sconcertano, l’armata sapienza delle leggi è quella che presta alle società l’opportuno soccorso per atterrire o dist
ti, a’ quali trascorrono gli uomini abbandonati a’ proprii appetiti e alle passioni eccessive. Ma sventuratamente sono i del
li statuti prescritti dal pubblico bene; corre perciò tutto il popolo alle biblioteche de’ filosofi? L’educazione domestica
accorderà a queste seconde cure il benigno compatimento che concesse alle primiere? Contento di aver quì accennato succin
he prescriva che si fuggano le parole domestiche quando rassomigliano alle straniere 8? Dall’altra parte il chiar. Bettinell
nque debbesi moderatamente far uso della severità de’ puristi intorno alle parole di straniera origine, o riceverne e conced
42 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « [Privilegio] » pp. -
Fedelissima Città, supplicando espone a V. E. Rma, come desidera dare alle stampe un libro intitolato Discorso Storico-Criti
tra fedelissima Città supplicando espone alla M.V. come desidera dare alle stampe un libro intitolato Discorso Storico-Criti
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 213-214
di navicellai o scaricatori. Giovanni visse fino ai 16 anni in mezzo alle tradizioni marinaresche ed ebbe un fratello maggi
e, incoraggiato dagli applausi e dai consigli de’concittadini, esordì alle Logge di Firenze con Adelaide Ristori nel’70, in
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569
n Lubiana. Liberato il 1837 per grazia sovrana, tornò per alcun tempo alle scene, che abbandonò poi definitivamente il 1844
imitazione dirette alla prima attrice italiana Anna Fiorilli-Pelandi, alle quali va innanzi una bella lettera di Iacopo Fere
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1023
etiam nel Teatro dei SS.ri Grimani adempito che habbino questi SS.ri alle debite convenienze coll’A. S. p le cose già passa
à recitare anco ne Teatri de SS.ri Grimani, adempito che habbino però alle convenienze di S. A. come sopra. Quarto, non vole
46 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
natura, non so se per nostra fortuna o per nostra disgrazia, ha dato alle donne sopra di noi, a sradicar un costume il qual
ne della musica è così viva ed intensa che mal potrebbe regger l’uomo alle squisitezze d’una melodia come è quella usata ne’
o assunto. Sarà la principale l’applicazione degli accennati principi alle diverse parti del melodramma. V’ha dei casi dove
odi colle mutazioni accidentali dei tuoni, in una parola attaccandosi alle regole che prescrive l’arte della declamazione. L
sione s’esprime per reticenze e dove l’alternativo silenzio frapposto alle parole è il miglior indizio possibile della dubbi
di ciascuna cantilena qualmente si convengono alla patria, alla età, alle circostanze e al grado attuale di passione del pe
he la collezione d’una moltitudine d’inflessioni e d’accenti scappati alle persone sensibili nei movimenti di qualche passio
conseguenza una discreta licenza negli ornamenti non supplisce in lei alle altre mancanze. Eccedente non per tanto fu la sev
i, l’anima concentrata nella sua irresolutezza non ha tempo di badare alle frascherie. [26] Terza. Non deve infiorar il prin
vizi, i quali nulla hanno di comune col movimento del basso. Passiamo alle arie. [45] Non negherò già che se il canto si pre
ocle si diverta per un quarto d’ora in mezzo ai trilli vezzosissimi e alle deliziose cadenze, le quali doveano pur convenire
pporto col suono grave e posato, col quale un uomo che fa riflessione alle funeste conseguente, che arreca l’abbandonarsi ag
golati suoi desideri, deve pronunziar le seguenti parole: «Siam navi alle onde algenti         Lasciate in abbandono:      
tutte le scale applicabili egualmente a parole ebraiche o latine che alle italiane? Dove all’aria stessa cioè alla stessa p
e che le arie cantate con le stranezze e le inverosimiglianze, contro alle quali vi scagliate sì fieramente, sono quelle app
contentano, e per questo solo vanno al teatro, appigliai eglino pure alle decisioni del volgo, che io non m’oppongo. Ma oh
ui sensazione e non colla propria? Come sperarle da un udienza che va alle rappresentazioni drammatiche collo spirito medesi
, come ancora delle virtù politiche in Atene, dall’aver tolto di mauo alle persone di miglior qualità le arti ginnastiche e
e per la compassione se fossimo stati presenti all’addio di Megacle e alle smanie di Timante, noi sentiam pure modular sul t
o. Quindi la sorpresa mista di sdegno colla quale uno straniero nuovo alle impressioni riguarda l’insulto che si vuol fare a
rebbe l’altro di potersi col suo mezzo trasmettere ai paesi lontani e alle future età il preciso grado del movimento con cui
n cui furono eseguite. Laffilard ne’ suoi Principi di Musica dedicati alle dame religiose avea posto alla testa di tutte le
ia, agisce sul morale degli uomini. II. «La musica può essere analoga alle parole ma in niun modo espressiva». S’ella può es
oga alle parole ma in niun modo espressiva». S’ella può esser analoga alle parole dunque può esser espressiva, giacché l’esp
è più imitativa, ma non può venir in paragone colla musica applicata alle parole, perché nella pantomima non accompagna se
stabilire che le tragedie o le commedie fossero in tutto somiglievoli alle nostre opere in musica. Ricorriamo non per tanto
ad concentum, e dai precetti premurosi che davano gli oratori intorno alle intonazioni della voce. E che questa non sia una
no familiare: «Comœdat sermocinatur, tragœdus vociferatur». E intorno alle commedie Elio Donato, grammatico, ne parla in gui
di canto, imperciocché ivi si tenevano le pubbliche sfide di musica, alle quali assisteva il fior della Grecia per ottenere
rando attorno alla scena, come si faceva cogl’inni di Pindaro attorno alle are dei numi. Ma benché il genere appartenesse a
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
primo attor giovine. L’essere in poco tempo saliti da umili compagnie alle più reputate è prova certa dei loro pregi. Lei, s
ria storica in un atto di Rochefort e Lemoine recitata lo stesso anno alle Varietà. L’amicizia del D’Alembert, oltre alle cu
ecitata lo stesso anno alle Varietà. L’amicizia del D’Alembert, oltre alle cure morali e materiali prodigate ad una sua figl
ia, 1887) fa le grandi maraviglie, leggendo come lo Spinelli aggiunga alle parole « madama Carlin »moglie di Carlin Bertinaz
e accade pur troppo, ad altri dei e semidei della scena : di recitare alle panche. La Commedia Italiana de’vecchi tempi non
l signor Zanuzzi con molta intelligenza ; si può ben metterla assieme alle migliori commedie d’intrigo antiche e moderne : i
a cagione di certe libertà che gli artisti s’aveano prese, mescolando alle scene tracciate alcune lepidezze del Cocu imagina
nata bagattella, che ’sta volta, con suo grande stupore, fu innalzata alle stelle sul teatro della Commedia italiana. Figura
to un successo buono schiettamente, il Des Boulmiers che aveva alzato alle stelle il Figlio d’ Arlecchino, non l’avrebbe tac
urope. Paris, Guerin, m.dcc.xxx.viii, farebbe supporre ch’egli, oltre alle parti di Arlecchino, altre ne sostenesse, fors’an
dell’arte, del pubblico, le nostre Compagnie dovran cedere di fronte alle Compagnie forestiere, gli artisti forestieri debb
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 288-292
le ad una povera comica obbligata ad un vestiario teatrale decente, e alle spese de’viaggi frequenti, ecc. ecc. Quanto al fi
on inaspettate certo, ma pur sempre dolorosissime. Si ricorse persino alle lettere anonime per denigrarne la fama di artista
darsi all’arte, dopo di aver fatto in famiglia la serva alla madre e alle sorelle, con un sentimento di guitteria della peg
de’ finanzieri ricchi sfondati, scagliano de’ borsoni di luigi d’oro alle Attrici, con maggior facilità che in Italia non s
49 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VII. Su i principali Requisiti per giudicar dritto de’ Componimenti Scenici, Mente rischiarata, e Cuore sensibile. » pp. 69-85
riconoscerne il pregio, e rendergli, col resto degli uomini inclinati alle Lettere, la giustizia dovuta. Ma se i suoi giudiz
intenerirsi (e come a tempo!) al pari e più ancora degl’intelligenti, alle lagrime di Alzira, d’Ipermnestra, d’Ines de Castr
i Poesia. Ma come in questo articolo obbliare il tenero, il sensibile alle amicizie dalla sua verde età sino alla decrepitez
i quel Dotto. Socrate stesso non andava al teatro se non alcuna fiata alle nuove rappresentazioni di Euripide per l’amicizia
Newton, il Geometra, pel disuso, e per la contemplazione tutta volta alle scienze predilette, può dirsi, senza derogare al
uomini in somma, che pretese divinità. Ma lasciate le tesi, venghiamo alle ipotesi. In qual classe riporremo Rapin circa la
tutto pieno dell’amor della gloria, e virtuoso, e incapace di cedere alle insidie comunali donnesche, tanto più di arte man
sime Riflessioni, e che un cuore, che si è mostrato sì poco sensibile alle grazie, alle delicatezze, al calore, al patetico
oni, e che un cuore, che si è mostrato sì poco sensibile alle grazie, alle delicatezze, al calore, al patetico della maggior
50 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAP. V. Tracce di rappresentazioni sceniche in Ulieteia e in altre isole del l’Emisfero australe nel Mar Pacifico. » pp. 59-65
e del l’Emisfero australe nel Mar Pacifico. Havvi nel mare del Sud alle vicinanze del l’isola degli Otaiti tralle altre u
in Wateeoo per onorare e divertire il nomato Inglese, e a’ concerti e alle danze accompagnate tal volta da musica vocale, s’
circolo intorno a’ musici givano esse cantando alcune ariette tenere, alle quali rispondeva il coro. Accompagnavano la voce
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399
Ferrara, Bologna, Padova, e una sovvenzione in danaro, per far fronte alle spese, facendo osservare che pel viaggio in due s
lcune querele e dispute ch'egli ebbe, per le quali si ricorse perfino alle vie di fatto con la spada alla mano. Dei cinque f
soli si fecero comici : Gaetano e Carlo Virgilio. Agostino fu educato alle armi, e sappiamo da un sonetto del padre ch'egli
52 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
rché questa nuova maniera di signoreggiare negli animi si confà molto alle mire di quella Capitale del mondo cristiano, e pe
ingegni, quel genio medesimo fecesì che ben presto allignò per entro alle sue mura codesto nuovo genere di musica teatrale.
Filaschi, i Filarmonici, e soprattutto i Gelati e pel favore prestato alle cose musicali, di che ci è rimasta la testimonian
genza affinchè riuscissero sontuosissimi gli spettacoli che si davano alle loro corti, aveano di già appianata la via al mel
nuoli ciò ch’era Tespi fra i Greci. Nel suo tempo si cantavano dietro alle scene alcune vecchie cantilene nazionali chiamate
trali divertimenti, e dall’altra la preferenza data da Filippo Quarto alle commedie nazionali nelle quali furono insigni al
omovendo in particolar modo la musica militare come la più confacente alle sue mire. Il principe Federico d’Olstein-Gottorp,
uoi suonatori, e morì alla metà d’un concerto. 75. [NdA] Nel Prologo alle sue Commedie. 76. [NdA] Dopo la cultura stranier
53 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
Se i compositori che vennero dopo il Rinuccini avesser tenuto dietro alle pedate di quel grande ingegno, e con pari filosof
no facilmente potuto, dando la convenevol regolarità ed aggiustatezza alle lor favolose invenzioni, crear un nuovo sistema d
, benché siano mortali, non hanno perduto il privilegio d’intervenire alle più intime confidenze dei numi. La scena si rappr
lte erano d’argomento differente, e ciascuno formava un azione da se, alle volte s’univano cori qualche rapporto generale e
di alla natura del dramma, e frapposero quelli di genere boschereccio alle pastorali in musica, i seri al melodramma tragico
in regalo un orologio da saccoccia di questi che si chiamano mostre; alle volte la stessa cortegiana compariva nell’Areopag
secondo l’arrivo di Enea dopo sett’anni di navigazione e di travagli alle spiagge di Cartagine dove s’innamora di Didone; n
tori. Nella Ipermestra del Moniglia la castissima sposa, apostrofando alle labbra dello sposo, dice in piena udienza: «Bell
omato poeta. Egli è Ercole, che indirizza in questa guisa il discorso alle donne: «Donne, coi vostri vezzi Che non potete v
poeti che strofi, che arie s’appellano, e mischiando squarci di prosa alle scene in verso, confuse tutti gli ordini della po
a verità, ma, come può ben credersi, ambedui la sfuggono. Si presenta alle dame ma con eguale riuscita. La loro risposta è:
età, e maggiore in teatro, che i nostri sistemi di governo permettono alle donne, dal che nasce, che essendo elleno la parte
ento di gorgheggiar un arietta divenne una strada sicura per giugnere alle ricchezze ed agli onori, e ne fu dal popolo rigua
54 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X ed ultimo. Teatro Materiale, ove de’ più rinomati teatri, e della condizione degli attori Greci. » pp. 298-315
l’ombra che formavano i rami e le fronde soprapposte ai tabernacoli o alle tende fatte di tela, di lana, o di pelli per dife
ro essere una specie di tenda portatile che prontamente si rassettava alle occorrenze ad imitazione del primo semplice appar
do da lui appreso ad animarle con azione vivace e con tuono decente e alle cose accomodato. Ma veniamo alla struttura del te
’uopo alla rappresentazione. Il luogo spazioso e libero posto innanzi alle porte della scena (secondo Isidoro e Diomede) chi
e si occupava da’ musici. E quì termina la parte del teatro destinato alle operazioni degli attori e de’ musici e de’ baller
idio considerabile che esauriva l’erario pubblico, e pure non bastava alle spese necessarie. Ne’ Baccanali quando si esponev
ta e di buon gusto: dove la poesia drammatica si trascura, si pospone alle farse informi, e si avvilisce per le declamazioni
55 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
a, all’amor della musica congiunse la coltura delle lettere, ed oltre alle aringhe d’Isocrate, tradusse in latino le tragedi
l teatro di un popolo che ancor non poteva gloriarsi di aver prodotto alle scienze, alla politica, alla marina e al commerci
. Martino Sherlock stima il capo d’opera dell’eloquenza da preferirsi alle orazioni tutte di Omero, di Virgilio, di Demosten
piegandovi un patetico risentito e forte che accompagna lo spettacolo alle parole; e per questo merito, ad onta delle false
quell’Italia, che dopo la distruzione del Greco Impero tutta si diede alle greche lettere, e fu la prima a comunicarle al ri
erudito Alessandro Zorzi Veneziano impresse in Ferrara nel 1779, anno alle lettere fatale per la perdita fatta di questo dot
nza guida, senz’arte, senza regola per incognite strade; si smarrisce alle volte, ma lascia dietro di se tutto ciò che non è
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 333-339
ntavano il pubblico non andava più…. Così le produzioni si successero alle produzioni con rapidità inaudita, a segno che il
uale poi, passando di trasformazione in trasformazione, è venuto oggi alle faticose elucubrazioni del dramma filosofico, e a
lzamento materiale e morale, si tolse tragicamente la vita in Milano, alle 2, 45 pom. di mercoledì, 31 gennaio 1883, empiend
entita tutti i pubblici d’Italia, ch’ egli aveva mosso per tanti anni alle più sane risate. L’infiacchimento e la sfiducia c
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 869-873
i da lui generati, troverebbero il lor posto accanto ai Don Abbondj e alle Perpetue. Si è notata in genere la fe
oglio insieme, ch’egli fa ogni tanto al futuro nipote che gli è quasi alle spalle ! E il Massinelli ! L’incomparabile,
operta fatta dal maestro delle buccie di salame ; e quel comico venir alle mani, e le risposte all’esame, e il dialogo impro
ienamente e deliziosamente. E ci avete divertito senza fare solletico alle nascoste prurigini della lascivia, senza averci t
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — (Ferdinando Martini, Al teatro. Firenze, Bemporad, 1895). » pp. 78-82
ore di ricreazione. Balzò di punto in bianco dai silenzi del chiostro alle lusinghe della scena, in cui passò di compagnia i
E Francesco Righetti nel suo Teatro italiano, dopo di avere accennato alle invidie suscitate da lei nelle compagne d’arte, e
ella della Mirra, che ne fu la creazione più maravigliosa, approdando alle stesse conclusioni, e terminando poi con queste p
statica di Verona (allude al Collegio delle Orsoline), la immancabile alle messe meridiane della Consolata o di San Filippo,
59 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
tendere che il compositore, il musico, il poeta ed il ballerino diano alle rispettive lor facoltà la forma stessa che avevan
natura il vero, il grande, il patetico, il semplice per correr dietro alle bambocciate, alle caricature e a’ falsi ornamenti
grande, il patetico, il semplice per correr dietro alle bambocciate, alle caricature e a’ falsi ornamenti. Si lodano bensì
ebbe non tacciarsi d’ignoranza un grammatico che dasse maggior pregio alle illustrazioni di Servio o de la Cerda sulla Eneid
osì via discorrendo, egli è chiaro che se il compositore saprà donare alle parti che suonano cotali intervalli, un muoviment
nti che lo compongono, e l’effetto indi prodotto sarà più confaccente alle leggi dell’armonia, e per conseguenza più musical
o Boscovich applicò sì felicemente alla fisica, è non meno riferibile alle produzioni dell’arte che a quelle della natura. C
nuazione o conseguenza del senso anteriore. E quando pur si riferisca alle parole che vengono doppo, non dovrebbe premetters
volta nella musica drammatica136? ‌Perché non dar luogo più frequente alle violette, le quali non avendo il suono così acuto
nella composizione d’un soggetto patetico, non servano ai caprici ed alle irregolarità d’un argomento giocoso, l’espression
ori d’impaccio? Oibò. La musica strumentale ricomincia a fine di dare alle parole tutta la varietà d’espressione ond’è susce
he giova quel tanto stritolarne i periodi sempre aggirandosi dintorno alle stesse parole? A che il ripigliar più volte i due
nzi ch’ei raggiri il suo pensiero, e a così dir, l’analizzi per entro alle differenti modulazioni che le somministra il suo
, ripiegarsi frequentemente sul suo dolore ritornando ad ogni momento alle medesime imagini, alla medesima espressione e all
do ad ogni momento alle medesime imagini, alla medesima espressione e alle doglianze stesse. Così nell’Avaro di Moliere allo
la necessità di rassegnarvisi. L’uomo austero ma sensibile mischierà alle significazioni del suo dispiacere pel male accadu
sulle parole d’un’aria non potrebbe senza guastarsi essere trasferita alle parole d’un’aria diversa; come il ritratto che ra
parlo io di sentimenti diversi? Poche sono le arie musicali moderne, alle quali (restando la composizione qual era) non pos
. Mancherà la sussistenza agli indigenti, i ponti ai fiumi, gli scoli alle campagne, gli spedali agli infermi, e i provvedim
gli scoli alle campagne, gli spedali agli infermi, e i provvedimenti alle calamità pubbliche, ma è fuor di dubbio che non m
il popolo avido di novità gli pospone, dopo averli più volte sentiti, alle bambocciate e alle caricature de’ compositori mod
novità gli pospone, dopo averli più volte sentiti, alle bambocciate e alle caricature de’ compositori moderni. Ognuno degli
etto della prima avviene che l’uomo, non sapendo stabilire dei limiti alle proprie facoltà e restando sempre con ciò che des
presemi con tutti i suoi vezzi, cerca nonostante di chiuder gli occhi alle vaghezze di lei, temendo che il mostrarsi sensibi
lle arti allorché queste essendo nella loro fanciullezza, e confidate alle mani di saggi regolatori hanno bisogno di pigliar
ccu‌ratezza somma il rapporto delle parole colla modulazione, e dando alle sue composizioni un carattere tragico e profondo
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 534-535
n conto, da esclamar nella lettera di chiusa del libro secondo, vòlto alle povere commedie, ridotte a mal partito : « orsù,
cenza Armani (V.) : Dal pigro sonno, che con gli ozj suoi neghittoso alle fredde ombre ti rese, alma risorgi, e fa al mio c
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Venezia il 31 10bre 1837.E il 14 novembre : » pp. 389-402
eglio ciò conta che il vedere provetta attrice con tre dozzine d’anni alle spalle affibbiati rappresentarci talora l’ingenua
tta da Gaetano Bazzi, il quale subito pensò di sostituirle la Bettini alle stesse condizioni. Avuto sentore in arte del riti
la Bettini il posto di prima attrice assoluta nella propria Compagnia alle stesse condizioni che ha col Nardelli, e soggiung
ano, propone da Verona il 9 settembre 1840 la scrittura di Iª attrice alle identiche condizioni fattele dalla Compagnia Real
he la Compagnia Reale di Torino ha un provvedimento sovrano che manca alle altre Compagnie girovaghe e le 12,000 lire austri
fa provare d’ogni genere – cerca tutte le strade di andarsene, manca alle prove, non vuole recitare che le parti che le van
lano, 19 settembre 1841) per proporle di rimanere nella sua Compagnia alle stesse condizioni sinora accordatele. Soltanto so
il teatro italiano in quanto alla buona recitazione. Io chino il capo alle circostanze : fa ciò che credi, quello che il cuo
le sfumature dell’arte come noi le chiamiamo, per applaudire soltanto alle esagerazioni, contrarie il più delle volte al buo
ncora di potere concludere il contratto…. mentre quello nuziale è già alle viste. A questi assedii di proposte, di preghi
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article »
ocomero di Firenze, quale innamorato. Coll’avanzar dell’età, si diede alle parti gravi ch’egli recitò valorosamente ne’ varj
63 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO II. Se i Mori Spagnuoli ebbero Poesia Scenica. » pp. 9-13
e a dire nettamente che essi non conobbero, ovvero (per non dar presa alle sottigliezze) non coltivarono gli spettacoli teat
ugne) arrivò tra Mori Spagnuoli all’eccesso, pel desiderio di piacere alle Donne e gli rese fecondi di tante festive invenzi
invenzioni festive, che rendevangli sicuri coll’esperienza di piacere alle Donne. Il lusso forse e la mollezza, prendono sem
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 142-145
della tragedia ; e se ne servì, nobilitandola a segno da sostituirla alle parti caratteristiche delle opere classiche, come
atro della Commenda, e restauratolo ed abbellitolo, lo andava cedendo alle varie compagnie, mettendo per condizione di contr
se non miseramente per merito della seconda moglie che mise un freno alle inconsulte dissipazioni, non certo quale avrebbe
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 580-583
trimonio con Giovanni Guidone, si allontanò per due anni dalle scene, alle quali tornò più entusiasta che mai, scritturata d
ai artista di teatro si è sentita così gagliarda e possente in faccia alle bufere della platea…. Pareva ch'ella godesse di t
faccia alle bufere della platea…. Pareva ch'ella godesse di trovarsi alle prese col mostro dalle cento teste, e assaporasse
66 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
’ Europa e gli encomj degli uomini di gusto e di buon senso, eccitano alle censure la vanità e l’invidia. Chi morde, chi imp
scaglia in pubblico o in segreto contro di esse; ma quelle superiori alle bassezze della timida malignità e dell’arrogante
ch’io ti riveggia? Deh che nuovi portenti? Sul mio primo apparire alle tue case Tu mi accogliesti appena Con un cota
vivaci, locuzione ricca di molte grazie naturali ed assai conveniente alle persone imitate. L’azione che si finge accaduta n
ermano nel proposito di sposarsi come il padre di Gelopea condifcenda alle nozze. E’ ben leggiadra questa poesia, e non so v
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Milano, 1°Aprile 1803. » pp. 318-327
malinconia di scrivere, ma fortunatamente per lui non quella di dare alle stampe. Ho qui sott’ occhio un fastello di letter
iono l’austerità dei costumi e la nobiltà dei sentimenti. È certo che alle tasche del Belli facevano capo e madre e fratelli
e a’voti miei seconde, a voi mi porta salubre a ricercar dolce riposo alle mie lunghe tragiche fatiche. Oh meglio per lui l
inomanza lo zio, non poteva essere abbandonato dal nipote che si dava alle scene : quel nome era come un augurio…. pe ’l suo
menicano,fratello del Belloni. Alle suppliche della moglie atterrita, alle sue lagrime incessanti egli dovè cedere finalment
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 186-194
anche tra italiani, dalle altissime cime della tragedia potè scendere alle più basse della pochade, passando pel dramma mode
i permetterebbe…. Ma se il pubblico va' sta sera in visibilio dinanzi alle prodezze del suo beniamino improvvisate in Mia mo
, di veder le platee tra noi riboccanti di popolo sì all’Otello, come alle Tre mogli per un marito, gli fu lungo tempo conte
asformazione e di ingrandimento. Per tal guisa il pubblico era sempre alle prese con un forte e geniale artista, dicesse qua
o alto e generoso di cui gli deve saper grado ogni italiano. Di mezzo alle parole di gran lode, altre, naturalmente, se ne l
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Paganini. Il Bartoli lo dice « fornito di qualche cognizione intorno alle lettere ; ed occorrendo sa recitare ancora in par
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
; e cogli assiomi latini, e con un sentenzioso studiato si rese utile alle comiche compagnie ; e procurò a sè medesimo e for
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — 27 sett.bre 1808. » pp. 50-51
o Don Flavio Il gran giudizio di Carlo Magno Carlo Magno Spartaco alle mura di Roma Crasso Polinice Eteocle Rosmunda
ta. Ella potrà, Sig. Cons.re Commissario, quando lo creda, rivolgersi alle Autorità di quel paese per interessarle nella ult
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 684-685
ontratto, e recarsi in Vicenza, patria di lei ; donde poi si restituì alle scene, formando società con suo padre e Nicola Ve
’ Fiorentini di Napoli. Dopo un anno di riposo a Livorno, fe’ ritorno alle scene con Luigi Pezzana, e col Domeniconi stesso 
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 988-990
tto il popolo. Giunto alla vecchiaja (1735), nè potendo più resistere alle fatiche del teatro, pensò d’alienarsi dalla Profe
ceschini (V.), detto Argante, volle presentargli in occasione di dare alle stampe la Tragicommedia col titolo : La clemenza
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 770-771
pari. « Volete proprio che io rinnovelli disperato dolor…. – prelude alle sue noterelle biografiche – rimontando ai tempi d
non è della più schietta acqua, chè la cara artista non può, dinanzi alle festose accoglienze del pubblico ininterrotte e i
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 315
iuola d’un sarto di Pavia, fu sposa del precedente, e da lui iniziata alle scene, in cui riuscì amorosa ingenua graziosa e g
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 334
e in questi giorni (1782), e che può occupare un degno posto in mezzo alle buone attrici. Ha recitato in Verona coll’accadem
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 724-729
scelta la parte del protagonista, che necessariamente doveva pendere alle goffaggini facete. Egli non bilanciò nè la spropo
tume imponente che ammiriamo nelle antiche scolture, ridotto con arte alle esigenze della scena : insomma si vedeva che avev
e, ma sempre indarno, le più vive premure perchè trovasse nel ritorno alle scene la distrazione indispensabile al suo dolore
ai figli e dagli amici di Venezia ; e dopo un anno, ceduto finalmente alle nuove istanze di Goldoni, si unì con lui pel trie
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
ra capocomica, in Italia e in Germania. Coll’avanzar degli anni passò alle parti di Madre applauditissima sempre. Secondo lo
79 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IV. Numero delle Tragedie Spagnuole de’ Secoli XVI., e XVII. » pp. 20-25
mparino quelle delle due nazioni, si troverà, che le Spagnuole stanno alle Italiane a un di presso come il 2. sta al 18. Mal
no ragioni, o arzigogoli? Nè crediate che sia la stessa cosa riguardo alle Tragedie Spagnuole. E in che (direte) stà la diff
ttose, unendo quelle de’ due secoli trascorsi, non parmi che arrivino alle due dozzine, e in esse tutta si contiene la tragi
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 175-178
atica della città, non avendo più legami di sorta in patria, si diede alle scene in cui riuscì valente caratterista e valent
, generico primario. L'entrata, un anno per l’altro, fu dalle 80,000 alle 90,000 lire, e l’uscita dalle 50,000 alle 55,000 
er l’altro, fu dalle 80,000 alle 90,000 lire, e l’uscita dalle 50,000 alle 55,000 ; e il biglietto serale allora era normalm
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 199-202
nini Onofrio. Milanese. Compiuti gli studi di lettere umane, si diede alle scene, recitandovi gl’innamorati col nome di Odoa
serene sull’ Arno, ove n’appar suo chiaro lume. Del Paganini il nome alle Tirrene sponde vivrà, che per nuovo costume senno
onie Dive bella gara tra voi, Cigni Canori. Vedo già risuonar d’Arno alle rive i nomi vostri, e a coronar d’allori il vostr
82 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
est’essere debole e meschino, gettato nello stato primitivo anteriore alle società famigliari, non che alle civili, ravviser
tato nello stato primitivo anteriore alle società famigliari, non che alle civili, ravviseremo in esso le pietre di Deucalio
si ne’ tugurj, delle lanose pelli onde copriva la sua nudità, passare alle delizie più ricercate della gola, alle soffici oz
copriva la sua nudità, passare alle delizie più ricercate della gola, alle soffici oziose piume, alla delicatezza delle sete
mi savii Lino, Museo, Orfeo trassero gli uomini dagli spechi solinghi alle città, gli additarono un Ente supremo autore del
terebbe in seguito qualche genere poetico più utile e più dilettevole alle società? Chi detto avrebbe che le favole e le gra
di erudirvi ne’ greci esemplari, per corrispondere coll’evento felice alle paterne provvide cure de’ grandi Cittadini che vi
83 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
Domandiamo ora che musica fu quella che si fece a questa pastorale ed alle altre che la seguirono? perchè quasi di tutte si
mente taciuto questo gran segreto di stato? Adunque la musica apposta alle pastorali fu solo in qualche squarcio, e singolar
olandosi agli onori che gli preparava quel principe a. Nè a’ dotti nè alle persone che leggono per divertimento può esser ig
o a quello di aprile se ne fecero in Verona due edizioni (se crediamo alle due diverse dedicatorie che vi si leggono) essend
ntimento dell’erudito Pier Jacopo Martelli, può andar subito appresso alle tre più famose l’Aminta e il Pastor fido e la Fil
a imprenderà a compire quattro canzonette colle circostanze richieste alle così fatte, le accrescerà bene il coro, ma le sce
, e non leverà, per non dannare affatto l’uso di tutti quei poeti che alle loro il fanno ; e fra tali poeti si vuol ripore l
il Visdomini fondatore dell’Accademia degl’Innominati di Parma, oltre alle tragedie già mentovate, compose l’Erminia pastora
ricco di tanti buoni drammi. L’azione passa tra pastori che aspirano alle nozze di Erminia, non conoscendola per quella che
tre all’essere assai ricca, ed al possedere non poche espressioni che alle nostre si confanno, essa ha qualche parola poetic
84 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160
ammatici che mal conobbero, hanno procurato d’informarsi, se in mezzo alle stravaganze anche a’ nostri dì esposte sulle scen
comanda a’ contemporanei imparziali questo componimento, e l’avvicina alle buone pastorali italiane. Quanto dice Basilio e C
in quest’ultima città nel 1793 siesi costruito un nuovo teatro aperto alle rappresentazioni dopo lo sgravamento di S. A. la
elle scene ispane, si cangi come quì si scrive. **. Si continui sino alle parole, dell’espressioni religiose, della medesim
eligiose, della medesima pagina, indi si scriva. *. Si prosegua sino alle parole della pag. 80, lin. 5 tiranneggia i commed
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
sto del 1774 pubblicò per le stampe di quella R. Tipografia, e dedicò alle Dame e ai Cavalieri cagliaritani, Le contese dome
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
di un ragguardevole personaggio, dando in ancor giovane età un addio alle scene. (Cfr. C. Gozzi, op. cit., II, 228).
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 22
passando, dopo non molti anni, nello sviluppo precoce della persona, alle parti di seconda donna, che non abbandonò più.
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 246-248
: morì in Genova a soli 35 anni. Bacci Dario. Figlio di un impiegato alle poste, nacque in Firenze il 1818. Fu amoroso per
evano andarsene. Non sapendo il Cecchini dove dar di capo, si volgeva alle Compagnie di poco conto per veder di stanare qual
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 418-419
o rintracciar notizie de’ colori che il Sand assegna in modo assoluto alle sue figure. Nell’ Arlequin Lingère du Palais, del
ll’ Hôtel de Bourgogne il 4 ottobre 1682 ; e nell’ Industrie, prologo alle due operette Zemine et Almanzor e Les Routes du M
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 451-452
la cosa, Bissoni approfittando della commozione de’circostanti corre alle ginocchia del presunto padre, chiedendogli perdon
l Bel, che era un famoso disegnatore italiano. Questo costume, stando alle apparenze, era sul teatro innanzi a quello di Bel
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
timonianza del comico G. Bruni (V.), il quale dice nella introduzione alle Fatiche comiche (pag. 11-12), che il Valerini (V.
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
sandro Manzoni), e il vecchio padre Tommaso. Avanzato in età, ritornò alle parti di generico, e lo vediam tale il '68 nella
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 420-431
menticato, il grand’uomo nella piccola Pescara esalò l’ultimo respiro alle 11,45 del 4 giugno 1896. Era nato a Livorno il
orno per andare a raggiungere a Foiano una compagnietta delle infime, alle cui recite si soleva dare come biglietto d’ingres
, salsiccie, e vino ; e in cui la paga degli attori variava dalle due alle quattro crazie al giorno. Per fortuna la quaresim
Rossi Parti di spettanza del signor Peracchi Caterina Howard Avviso alle mogli Cittadino di Gand Arturo Cola di Rienzo
uali ragioni, egli si crede in diritto o meglio in dovere, di passare alle minaccie, in caso di risposta negativa : ….. Se
uando il Re, veduto versar nell’orecchio del Re del dramma il veleno, alle parole di Amleto : Lo avvelena per carpirgli lo S
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
dor. Dai diarj del Sanuto, riferiti dal Rossi nella citata prefazione alle lettere del Calmo, rileviamo come il 7 febbraio d
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article »
oni stesse tutta nel ripetere le sentenze e gli apoftegmi che vediamo alle stampe col titolo di motti brighelleschi. « Il te
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
a. Avanzato in età e trascurato dalle buone compagnie, dovè ricorrere alle più meschine, cessando di vivere in Romagna nel 1
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
cò a Reggio…. una rappresentazione intitolata La Giuditta, che dedicò alle Dame e ai Cavalieri di quella città ; e una comme
98 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 768
e Velli, e le Varietà teatrali di Venezia così ne scrivono : « Datosi alle parti di tiranno, tanto seppe accoppiare il buon
99 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
ingegni ai severi studii, prestasse minor numero di buoni coltivatori alle amene lettere ed al teatro. Tuttavolta troviamo v
teressanti e patetiche tra lui, e la sua tenera consorte Damocrita, e alle di lui magnanime querele che palesano l’uomo gran
o del loro fratello un veleno, e lo tracannano a gara, indi ridottesi alle loro stanze si animano a combattere fra loro per
pagnano le Gemelle Capuane nel tomo II del Teatro Italiano? Seguirono alle nominate prime tragedie del secolo quelle del Gam
che in corte si trami la di lui morte. Mustafà sempre grande resiste alle istanze de’ suoi fedeli che l’esortano a schivare
l’acquisto… Per l’attonito sen scorre un tumulto Non più sentito, ed alle pigre mani Insegna un non so che di violento. Sì,
uoi lamenti, quando seco stessa trattenendosi si palesa più sensibile alle disgrazie benchè non meno magnanima. Vigoroso e s
io in vita impallidir per colpa. Non vedrà alcuno mai Questo mio capo alle corone avvezzo Ad inchinarsi ad altri che alla mo
ti incontri, e più vivacità nella favola. Posteriore di alquanti anni alle tragedie del Delfino fu il Corradino del lodato C
ova pianta. In questa guisa fece l’immortale Metastasio quando dietro alle orme singolarmente dell’Ariosto rinnovò tali gare
entre dunque gran parte dell’Europa adulterato il gusto teneva dietro alle stranezze di Lope de Vega, e di Giambatista Marin
100 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — [Permissione] »
rvando gli ordini in materia di Stampe, e presentando le solite Copie alle pubbliche Librerie di Venezia* e di Padova. Dat.
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