Corinna Codecasa. Lasciato coll’avanzar dell’età il capocomicato, si
diede
all’ufficio di amministratore, e come tale morì a
i questa con ottima riuscita al ruolo di prima donna, la Giulietta si
diede
a quello di seconda donna, e di madre. Luigi Favr
egio per le parti di Pantalone, nato a Venezia da famiglia civile, si
diede
all’arte « con dispiacere — dice il Bartoli — del
simo nome non solamente nelle parti comiche, ma anche nelle serie. Si
diede
con fervore allo studio della storia sacra e prof
arte della R. Accademia dei Nascenti, come filodrammatico, e in breve
diede
promessa di ottima riuscita per quell’arte, alla
e di orizzonti che il neo-attore s’era venuto creando nella fantasia,
diede
un addio al commercio per darsi intero al teatro,
tta Vestri, figlia del celebre Luigi e artista di non pochi pregi, si
diede
con ogni amore all’arte comica. Esordì come amoro
Antonazzoni, smesse col crescer degli anni le parti di innamorato, si
diede
a recitar quelle di Capitano, e morì vecchio in F
ra sconosciuto, sinchè, unitosi alla Compagnia di Nicola Petrioli, si
diede
al teatro recitando le parti di secondo innamorat
to per lo studio della teologia, e avrebbe officiato a Pentecoste. Si
diede
poi alle Missioni apostoliche, e lo vediam percor
tà con Gaetano Nardelli, fe’ compagnia da solo. Lasciata l’arte si
diede
a fare il maestro di recitazione ; e tale lo vedi
’46, accademico onorario de’ filodrammatici di Siena, nel qual tempo
diede
alle stampe co’ tipi del Mariani a Firenze, e ded
gliori capocomici, fiorito dal 1790 al 1820, anno della sua morte, si
diede
alla scena giovanissimo, come primo amoroso, ma c
te od otto anni di vita, fu colpito da insonnia, a vincer la quale si
diede
all’uso dell’oppio, che lo condusse lentamente al
le commedie improvvise, come nelle scritte. Separatasi dal marito, si
diede
allo studio della musica, e calcò alcun tempo le
il garzone d’un caffettiere, che la serviva ed era uno svizzero, gli
diede
uno schiaffo. Il ragazzo soffri le parole, ma non
e certe altre pezze, e venendo chiamata una ladra, una brutta B…. le
diede
due guanciate pesanti, al cui suono echeggiò la c
Costantini Costantino. Nato a Verona da famiglia agiata, si
diede
per tempo alla ricerca di varj secreti per la tin
eve un gran nome. Ma innamoratosi di una commediante, per la quale si
diede
a spender da disperato, fu costretto, per seguirl
i al Cocomero di Firenze, quale innamorato. Coll’avanzar dell’età, si
diede
alle parti gravi ch’egli recitò valorosamente ne’
ll’ospedale, dandosi a tutto potere allo studio della chimica, di cui
diede
in breve gli esami, e in cui si addottorò. Ma, en
Rocca San Casciano, direttore di quella Società filodramatica, a cui
diede
tutto il suo ingegno e tutto il suo affetto, e da
dici anni, morto a Roma l’aprile del '901. Degli altri un solo non si
diede
all’arte, Vincenzo, un dei nostri ufficiali più e
Dopo di aver preso moglie, e consumato ogni sostanza di entrambi, si
diede
all’arte comica, nella quale riuscì buon attore p
Giuseppe, veronese, esercitatosi tra'dilettanti della sua patria, si
diede
all’arte nel 1810, dedicandosi per la sua maestos
ggio — dice il Bartoli — e con vivacità nel carattere della serva. Si
diede
all’arte comica più per disperazione, che per inc
mi raccolti e consacrati alla patria sempre a se cara che la vita gli
diede
che dopo i suoi viaggi e le vicende fremendone la
rona nell’Accademia de’Dilettanti diretta da Marco di lui padre, e si
diede
a conoscere per un abile Attore. Fu nella Truppa
l quale, recitata la Commedia nella villeggiatura di Sala a Parma, vi
diede
anche un concerto di violino, tal chè fu ammesso
d’altre Provincie. Dopo d’esser divenuta moglie di Pietro Spolverini,
diede
le più chiare prove della sua somma abilità, e pa
o, passò a seconde nozze con Camillo Friderici, amoroso egregio, e si
diede
a sostenere i caratteri di servetta con molto pla
ncipio di questo secolo da famiglia italiana, stabilita in Grecia, si
diede
all’arte dopo di aver compiuto il corso di studj
emia de' fortunati, sostenendo le parti di serva. Entrato in arte, si
diede
anch' egli al ruolo dell’ innamorato, nel quale f
ndati a rovescio gli affari, rimasto privo quasi di sostentamento, si
diede
all’arte del comico nella quale riuscì egregiamen
Negri Luigi. Fiorentino, nato di civile famiglia verso il 1790, si
diede
all’arte, dopo compiuti gli studi all’ Università
i in decadenza l’uso delle maschere e la commedia all’ improvviso, si
diede
a recitar le cose scritte, riuscendo attore stima
opoli lontani, ma, come se allora allora ella entrasse nell’ arte, si
diede
col fervore della prima giovinezza a interpretar
rappresentazioni a Madrid per fondare un ospedale italiano ; altre ne
diede
a Buenos Ayres per quegli istituti di beneficenza
ediocremente in versi. Un chiaro e gentile esempio di gratitudine ci
diede
colla pubblicazione di un libricciuolo in memoria
Cicuzzi Gregorio. Cognato della Regina, nacque a Brindisi, e si
diede
giovanissimo al teatro, nel quale riuscì collo st
nzo Bazzigotti, con cui stette più anni. Coll’ avanzar degli anni, si
diede
ai caratteri sostenuti di Madre e di Regina, in c
note di Bianchi, Pellandi, Goldoni e Granara. Venuto a matura età, si
diede
al ruolo di caratterista col quale salì in bella
ue a Capua del ’22. Quando il fratello Cesare, fattosi capocomico, si
diede
al ruolo di caratterista, cedendo quello di brill
talia e fuori con molto successo. Trascorsa l’età giovanile (1782) si
diede
a recitar parti adattate – dice il Bartoli – agli
o al 1730. » Così Fr. Bartoli. Forse il precedente, di cui Bartoli ci
diede
il nome errato ? Dopo la prima gioventù potrebbe
ò il suo palco sur una piazza vicina a quella ove agiva l’altro, e si
diede
a vantar le sue droghe enfaticamente : « Ma, a ch
piazza vicina il mio rivale, di cui io sono il figliuolo. » E qui si
diede
ad architettare una storiella verosimile, secondo
. Figlio del precedente, studiò da prima chirurgia in Firenze, poi si
diede
all’arte comica, nella quale riuscì di qualche pr
prova della favola, trovò invertite le due parti. Perchè ? Il Sacchi
diede
ragioni d’indole artistica ; mentre invece…. Ma l
ella quale si distinse, dice il Bartoli, per un fino raziocinio, e si
diede
all’arte comica, nella quale riuscì egregiamente
so generico nella Compagnia Pieri e Vedova. Consigliato dal Pieri, si
diede
al ruolo di caratterista e promiscuo ; e tale fu
di universitari ; e, mortogli il padre, Giudice della Sacra Ruota, si
diede
all’arte drammatica, facendosi di punto in bianco
hè v’apprendesse l’arte del libraio. Quivi, invogliato agli studi, si
diede
a leggere quanti più libri potè, coll’esempio anc
desiderio di realizzare un suo disegno, già gran tempo ventilato, si
diede
con alacrità al lavoro ; e in meno di cinque anni
n quella di Pietro Rossi, poi, finalmente, dopo il carnevale del 1782
diede
un addio al teatro per ritornar libraio. La mogli
o di prima attrice assoluta che le fu offerto da Luigi Domeniconi, si
diede
all’ arte del canto, riuscendo una egregia artist
Coltellini Gaetano. Fratello del precedente, si
diede
anche egli all’arte drammatica. Dotato di bella f
compagnie comiche di quelle assai più famose e fiorite, il Favella si
diede
a fare il gazzettiere ; e tale lo vediam nel 1631
Benini Gaetano, bolognese, nato da famiglia agiata, si
diede
agli studi legali, poi, dopo le noie venutegli da
bbe figliuoli che « allevò – dice il Bartoli – con amore, ed ai quali
diede
un’ onesta educazione, essendo ella molto religio
nde. Anche il giovedì grasso del ’68 prese parte alla commedia che si
diede
in Mantova. E il Rogna di lui scriveva il 2 febbr
sua patria, immaginò in Lombardia un nuovo ridicolo personaggio, cui
diede
il nome di Stentarello, che quantunque in lui non
Lipparini Angelo, nato a Bologna il 1801, si
diede
giovanissimo all’arte, esordendo in compagnie sec
e del suocero avvenuta in Nizza di Provenza, la primavera del '71. Si
diede
a sostener la maschera del Brighella, e dice il B
i Angelo. Fratello minore del precedente, nacque a Lugo il 1808, e si
diede
anch’egli all’arte del padre, nella quale riuscì
Meraviglia Ferdinando, nato da onesti parenti a Brescia nel 1786, si
diede
il 1808 alle scene, esordendo quale amoroso gener
ulcinella, personaggio non già inventato da un giurisconsulto, che si
diede
a farlo su i pubblici teatri, chiamato Andrea Ciu
; e tale n’ebbe successo, che, abbandonate le fisime del coturno, si
diede
alla maschera del Meneghino, ammodernizzandone co
Roti Giovanni Battista. Nato di famiglia civile a Venezia il 1734, si
diede
, morti i genitori, all’arte comica, in cui riuscì
i di talento particolare, ognuno de’ quali sorpassò il predecessore e
diede
nuovo lustro alla tragedia. Con qualche passo di
l buono effetto che fè in teatro c’insegna, che sebbene Aristotile ci
diede
una bellissima pratica osservazione nel prescrive
o mente il dotto Scaligero ne censuròa la soverchia semplicità, nè le
diede
altro nome che di semplice narrazione; ed il Nisi
lo introdusse ne’ suoi drammi le ninfe, i numi, le ombre, le furie, e
diede
corpo a varii esseri allegorici, come Sofocle ed
to in riedisicare l’antica città di Catania rovinata da’ tremuoti cui
diede
il nome di Etna, e su di essa Eschilo fece un com
a e Quintiliano quattro volte con alcune favole del padre, alle quali
diede
novella forma. a. Ασαφις, inintelligible fu da
l’anno 1817 dai Conti Arcelli di Piacenza. Per rovesci di fortuna si
diede
all’arte comica, e riuscì discreto attore nelle p
Bruni-Canòva Angela. Nata in Siena verso il 1780, si
diede
, giovinetta, all’arte, riuscendo in brevissimo te
ine nel 1760 da parenti agiati, e rimasto orfano ancor giovanetto, si
diede
, non ostante il divieto del tutore, all’arte comi
ta. » Maldotti Antonio. Nato il 1773 a Venezia da poveri parenti, si
diede
all’arte, dopo la lor morte, riuscendo in breve,
rsion de'parenti, che lo tennero in collegio fino a quindici anni, si
diede
all’arte loro, scritturandosi l’ '82 secondo amor
dalla casa paterna per entrar nella Compagnia del futuro suocero, si
diede
con tanto amore all’arte che potè riuscrire brill
il 1810. Dopo alcune ottime prove coi filodrammatici della città, si
diede
all’arte, in cui riuscì valente amoroso e valente
lebre artista per le parti di servetta nacque a Cremona il 1770, e si
diede
giovanissima al teatro, riuscendo attrice incompa
sotto la maschera del Dottore. Abbandonato il padrone, il Paderna si
diede
a girar l’Italia or con l’una, or con l’altra com
a ventidue anni e primo attore a ventisei ; e divenuto capocomico si
diede
a un rinnovamento del nostro repertorio, rapprese
irca ; e dopo di essere stato soldato in una compagnia di dragoni, si
diede
al teatro, sostenendovi mirabilmente le parti di
melli veneziani, l’uno de’quali era balordo, e l’altro spiritoso : vi
diede
una nuova forma a questo soggetto, ed aggiunse un
ammatica, lasciò la scenografia cui lo aveva destinato il padre, e si
diede
all’arte comica, esordendo a Firenze il 1859 nell
a nel 1803 da onesta famiglia, e fatto un corso regolare di studi, si
diede
all’arte comica, nella quale, mercè l’ingegno sve
mo Carloni, romano, e da Emilia Marovich, slava, maestra di ballo, si
diede
all’arte nel 1887, dopo di aver fatto ottima prov
l 1865. Lasciato coll’avanzar degli anni il ruolo di primo attore, si
diede
a quello di promiscuo e caratterista, col quale e
quando entrambi andarono a far parte della Compagnia Garzes), poi si
diede
al capocomicato in Società con Paladini, Calabres
ente nelle parti di dramma e di tragedia, ma venuta in età matura, si
diede
al ruolo di Caratteristica, nel quale riuscì attr
e 1827 dai coniugi Andrea Bernieri e Martina Morselli, benestanti. Si
diede
per due anni agli studi musicali in Mantova colla
esca in Lione. Colto, dopo un anno, dall’ardente febbre dell’arte, si
diede
alle scene, nonostante il formale divieto de’pare
eran mancati di punto in bianco e suggeritore e attori ; e alla quale
diede
poi, avuti i primi successi, tutta l’anima sua. D
ani Ciro. Nato a Castel S. Pietro di Emilia il 10 aprile del 1867, si
diede
allo studio della pittura nell’Accademia di belle
iate da’piedi. » Fu anche autore di due azioni spettacolose, che non
diede
alle stampe : Il Naufragio felice, e I Prodigi d’
a il 1790 da civili parenti. Fatti gli studi in quella Università, si
diede
all’arte comica, la quale esercitò dapprima in co
ietro, milanese. Dopo di aver recitato co' dilettanti della città, si
diede
al teatro, esordendo primo innamorato con Fedele
adovano. Dopo di aver recitato cogli Accademici Uniti della città, si
diede
all’arte, sostenendovi il ruolo d’Innamorato, e m
1851 da Tommaso Udina di Cilly nella Stiria e da Marianna Lucidi, si
diede
, rimasto orfano del padre, all’arte drammatica, e
egli si trovava il maggio e giugno al Teatro Comunale di Modena, e vi
diede
la prima recita con Clelia o la Plutomanìa del Ga
ia di Roscio, » fatta società colla insigne comica Marta Colleoni, si
diede
anche all’arte del recitare, nella quale riuscì m
ndrea Riccoboni il 1716 per incarico del Duca d’Orléans ; nel 1757 si
diede
a sostener parti di maggiore importanza con piena
rtunati che poteron rimanere a Dresda con pensione reale ; e a lui si
diede
incarico di formar compagnie. Del figlio Antonio
Luigi. Nacque a Padova nel 1802. Compiuti gli studi universitari, si
diede
, dopo ottime prove in quella filodrammatica, alle
di tutto il villaggio. Maritatasi al Moro-Lin, con tanta facilità si
diede
a recitare in veneziano, e con tal nitidezza di p
che non avea mai pensato al teatro, vi fu ad un tratto sospinta, e si
diede
a studiar con Giacosa prima, poi con Monti, esord
Bonfìo Giacomo. Nato a Padova da nobili parenti, si
diede
all’arte comica, nella quale riuscì buon attore e
, egli ebbe tosto decreto di espulsione. Restituitosi in Piemonte, si
diede
a continuar gli studi, lasciati a mezzo per impre
, ove stette alcun tempo, impiegato nella di lui casa commerciale. Si
diede
poi all’arte del comico in cui riuscì mediocremen
i. Nato di padre orologiajo, non volle continuar l’arte paterna, e si
diede
al teatro, scritturandosi amoroso nella Compagnia
ambina a esercitar l’arte del padre, e la precocità dell’intelligenza
diede
segni manifesti dell’alto grado a cui sarebbe sal
nesti e laboriosi cittadini, e iniziato al mestiere di stampatore, si
diede
giovinetto al teatro, riuscendo in poco tempo il
quel di donna seria ? O forse, pervenuta a maggior grado di arte, si
diede
più tardi alla rappresentazione de’vari caratteri
recitato per lungo tempo nella Compagnia di Domenico Bassi (1750), si
diede
al dolce far niente, stabilendosi in Venezia, viv