di Egidio nelle Scimie di Gherardi del Testa. Dopo tre mesi di prova
fu
accettato attore stipendiato a lire una e cinquan
re una e cinquanta centesimi al giorno e viaggi pagati. Ma alla madre
fu
proibito di mandargli il più piccolo soccorso di
ito di mandargli il più piccolo soccorso di danaro, di guisa che egli
fu
costretto a sciogliersi, aspettando il danaro dal
riboni si offrì di sostituir l’ammalato la sera stessa. E il successo
fu
pieno : e anzichè tornarsene a casa, il giovine a
l successo fu pieno : e anzichè tornarsene a casa, il giovine artista
fu
confermato con una paga che gli desse da vivere ;
confermato con una paga che gli desse da vivere ; e indi a poco egli
fu
primo attor giovine. Passò in due o tre anni nell
rza. Incoraggiato dai più, accarezzato come una energia saliente, non
fu
offuscato dal demone della vanità e della superbi
n teatro a dirigere dalle dieci di mattina alle quattro di sera. E vi
fu
chi l’accusò, tanto per fare, di non saper metter
…. se non potè essere per l’ orecchio del pubblico attore eccellente,
fu
certo e sempre pel suo cervello eccellente artist
rto e sempre pel suo cervello eccellente artista. Giuseppe Pietriboni
fu
anche uno de' più coraggiosi capocomici. Per rapp
gier per dodicimila lire in oro…. Commise a Cavallotti un lavoro, che
fu
poi il fortunato Cantico dei Cantici…. Ma quando
lvia gli morì dopo un anno e mezzo di malattia da lei ignorata, e che
fu
per lui la più atroce agonìa…. Oggi egli è stato
Caterina Checchi. Studiò ben poco agl’ Ignorantelli, poi, giovinetto,
fu
messo in uno studio d’avvocato, che abbandonò all
ie di commedianti dell’ infima specie, finchè, udito da Bellotti-Bon,
fu
da lui scritturato, passando in breve al ruolo as
nte. Con Giacinta Pezzana, Cesare Rossi, Bellotti-Bon, Annetta Campi,
fu
tra'primi ornamenti di quella gran compagnia, che
rchi. Una compagnia tutta freschezza, tutta passione, tutta vita, che
fu
per più anni la diletta dal pubblico. Lavaggi fec
e così da poter riapparire con la moglie alla luce della ribalta ; ma
fu
un lampo fuggevole, fu l’ultimo guizzo della lamp
ire con la moglie alla luce della ribalta ; ma fu un lampo fuggevole,
fu
l’ultimo guizzo della lampada vicina allo spegner
a vita di agiatezze che s’ era formata col teatro. Gaspare Lavaggi
fu
anche uno de'più eleganti attori della nostra sce
interprete indimenticabile. A Roma pe' 'l centenario di Voltaire gli
fu
coniata una medaglia d’argento, ed ebbe frequenti
eva in compenso fuoco ed alloggio per la famiglia : il vitto, allora,
fu
sempre per essa una specie d’incognita. Trovato m
i con Zammarini e Marchi in società. La sua brevissima vita artistica
fu
tutta un trionfo. Alle rappresentazioni del Ricca
parte. Nella Pia de’ Tolomei, con Lipparini, al Carignano di Torino,
fu
giudicata sovrana. Conosciuta la celebre Marchion
bbrile, distrusse letteralmente le grandi prevenzioni, e per poco non
fu
sonoramente fischiata. E i fiaschi si successero
o. Ma fatta d’ordine di Lipparini la Pia, il voltafaccia del pubblico
fu
immediato e compiuto. L’Accademia si recò ad inch
folla enorme e plaudente l’accompagnò a casa con le torce, e la Pia,
fu
replicata in mezzo al crescente entusiasmo per be
te entusiasmo per ben diciassette sere. Il matrimonio della Fusarini
fu
un romanzo inverosimile. A Livorno si ammalò gra
andonò prima a una matta risata, poi lasciò il teatro ; quella recita
fu
l’ultima della Fusarini a Livorno. La malattia pi
à del male s’andò a poco a poco attenuando ; in capo a qualche giorno
fu
dichiarata fuor di pericolo, in capo a un mese po
un incendio nella casa ov’ella abitava, e fuggitane come potè meglio,
fu
colta dal grippe che la tenne gran tempo della st
’arte sua, la presentò alla sorella San Vitale, col mezzo della quale
fu
invitata a colazione e protetta poi e amata dalla
egnò l’ultimo gran trionfo dell’artista ; chè recatasi di là a Forlì,
fu
quivi raggiunta dal Bargellini che la tolse per s
condurla all’altare. Della morte di lui, avvenuta il 21 aprile 1875,
fu
desolata e se ne mostrava ognora inconsolabile….
corte ducale. Bergonzo Botta: Bergonzio Botta (1454 – Milano, 1504)
fu
un nobile pavese al servizio di Ludovico il Moro
unitaria. Zarlino: Gioseffo Zarlino (Chioggia, 1517 – Venezia, 1590)
fu
un teorico della musica e compositore, maestro di
omponimento drammatico rappresentato per l’occasione a Palazzo Ducale
fu
scritto da Cornelio Frangipane e intonato da Clau
eatri impresariali, dove per entrare si pagava un biglietto. Il primo
fu
inaugurato a Venezia nel 1637. Centoventi: si tr
to da Metastasio, rappresentato a Napoli nel 1724; l’Achille in Sciro
fu
invece composto dal poeta cesareo per la reggia v
ione di scene tragiche attraverso il canto. In particolare Metastasio
fu
contestato per il primo finale del Catone in Utic
zione ordinata di più elementi; in musica la notazione diasistematica
fu
introdotta per agevolare l’identificazione dell’i
. Didone del Vinci: la Didone abbandonata intonata da Leonardo Vinci
fu
rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatr
alistico. Nota alla nota d’autore n. 5: Cattaio: la villa del Catajo
fu
costruita tra il 1570 e il 1573 a Battaglia Terme
vi fece costruire un teatro privato nelle scuderie che nell’Ottocento
fu
trasformato in un oratorio dedicato a San Michele
to. Tartini: Giuseppe Tartini (Pirano d’Istria, 1692 – Padova, 1770)
fu
un famoso violinista, esponente di rilievo della
(Arezzo, 1623 – Firenze, 1669) compositore italiano legato ai Medici,
fu
autore di diverse opere presso la corte di Innsbr
ndo la reggenza per i figli, negli anni delle guerre di religione. Le
fu
attribuita la responsabilità della strage di San
ta Pergolesi e il libretto di Gennaro Antonio Federico. L’interemezzo
fu
rappresentato dalla compagnia itinerante di Eusta
erante di Eustachio Bambini all’Académie royale de musique nel 1752 e
fu
al centro, insieme alle altre opere buffe italian
Hasse (Bergedorf, 1699 – Venezia, 1783) visse a lungo in Italia dove
fu
soprannominato « il Sassone ». Andromaca: il tit
on, C. Davis, 1753, pp. 101-102. Charles Avison (Newcastle 1709-1770)
fu
un compositore e organista britannico, teorico de
teatrale francese. Nicolini: Nicolò Grimaldi (1673 – Venezia, 1732)
fu
uno dei più noti cantanti castrati del suo tempo.
no dei più noti cantanti castrati del suo tempo. Tesi: Vittoria Tesi
fu
una importante cantante del secolo XVIII. Nota al
-Française e per la Comédie-Italienne. [commento_3.4] Rosci: Roscio
fu
un attore latino morto prima del 62 a.C., per il
Pistocco: Francesco Antonio Pistocchi (Palermo, 1659 – Bologna, 1726)
fu
un compositore e librettista. Bernacchi: Antonio
vità religiose. Nota alla nota d’autore n. 9: Jean Le Rond d’Alembert
fu
anche un musicologo e compose diversi articoli su
ol. 20, 1698, pp. 297-303. John Wallis (Ashford, 1616 – Oxford, 1703)
fu
un matematico, professore di Geometria all’univer
letto intitolato Ariane abandonée par Thésée, et secourue par Bacchus
fu
rappresentato alla Comédie-Italienne nel 1747, a
tore di diversi ballets-pantomimes. Pygmalion: il balletto Pygmalion
fu
intonato da Jean-Philippe Rameau e rappresentato
Motte Delle scene [commento_5.1] Canziani: Giuseppe Canziani
fu
un noto ballerino e coreografo attivo in diversi
, professore di umanità greca e latina presso l’università di Padova,
fu
autore di De re vestiaria libri tre (1642), ampli
lli. Serlio: Sebastiano Serlio (Bologna, 1475 – Fontainebleau, 1554)
fu
un architetto e teorico dell’architettura, autore
Ferdinando Bibiena: Ferdinando Galli Bibiena (Bologna, 1657 - 1743)
fu
un importante architetto e scenografo attivo in I
mento_5.4] Mennone: Mennone è un eroe della mitologia greca al quale
fu
dedicato un tempio a Tebe, in Egitto, lungo le ri
vito del re Cristiano VI di Danimarca; il Voyage d’Égypte et de Nubie
fu
pubblicato nel 1755 a Copenhagen presso l’Accadem
[commento_5.6] Kent: William Kent (Bridlington 1685 – Londra 1748)
fu
un architetto paesaggista inglese, che introdusse
assica. Chambers: William Chambers (Gothenburg, 1723 – Londra, 1796)
fu
un architetto e decoratore di giardini; nel corso
rown: Lancelot Brown (Kirkharle, Nurthumberland, 1716 – Londra, 1783)
fu
un architetto di giardini, considerato l’iniziato
ebastiano Ricci. Segneri: Paolo Segneri (Nettuno, 1624 – Roma, 1694)
fu
un gesuita, missionario e predicatore di grande f
glia [commento_6.6] Sighizzi: Andrea Seghizzi (Bologna, 1630-1684),
fu
un pittore prospettico e quadraturista, attivo a
. assito: parete di assi. teatro Formagliari: il teatro Formagliari
fu
inaugurato nel 1636 nel palazzo di proprietà dell
zzo di proprietà della famiglia Guastavillani, presso la via Farini e
fu
adibito alla rappresentazione di spettacoli melod
ta a più piani di colonne. Torelli: Jacopo Torelli (Fano, 1604-1678)
fu
uno scenografo e architetto, autore di macchine c
hele Sanmicheli (Verona, 1484-1559), architetto e ingegnere militare,
fu
uno dei più significativi promotori nell’Italia s
rlino: il teatro d’opera di Berlino (Hofoper), voluto da Federico II,
fu
inaugurato nel dicembre 1742. Conclusione
. [commento_Conclusione.2] Racine: la tragedia Iphigénie di Racine
fu
rappresentata per la prima volta a Versailles il
Aulide, libretto di Leopoldo Vallati e musica di Carl Heinrich Graun,
fu
rappresentata alla Hofoper di Berlino il 13 dicem
Diplomatico senza saperlo di Scribe, con tal successo, che a poco gli
fu
dagli accorti capocomici passato il repertorio in
i attore pagato a quella di capocomico ; e formò una compagnia di cui
fu
splendido ornamento Clementina Cazzola, (alla qua
el 1875. Dire dell’arte di Cesare Dondini non è agevole impresa. Egli
fu
attore di una verità e spontaneità maravigliosa.
: ma intanto il pubblico era tutto suo. Della vasta opera goldoniana
fu
un interprete valorosissimo, il più valoroso fors
nte nel Ventaglio, erano, incarnati da lui, altrettanti poemi. Non vi
fu
pubblico, del quale Cesare Dondini non doventasse
quale Cesare Dondini non doventasse dopo poche frasi l’idolo ; non vi
fu
critico per quanto sofistico, il quale avesse a n
la Romagnoli. » Ed Ernesto Rossi (op. cit.) : Per me, Cesare Dondini
fu
il più caro artista, che io mi avessi visto : all
rigi da Buffet ? Nel Michele Perrin, Dondini superò il Buffet : e gli
fu
facile ; poichè la figura del Dondini pareva tagl
Salvini (op. cit.) : Dopo Luigi Vestri e Luigi Taddei, questo attore
fu
il seguace più fedele della scuola del vero. Al s
ità! Ma quell’abitatore d’Icaria, che ne sorprese uno nel suo podere,
fu
per sicurezza della sua vigna consigliato dal pro
un tutto piacevole, che da τρυγη, vendemmia, si chiamò trigodia a, e
fu
come il germe che in se conteneva la gran pianta
ernimento gli separò; e perchè si attenne sempre al solo tragico, gli
fu
attribuita l’invenzione de’ la tragediaa, avvegna
nto brio che scosse gli spettatori di un modo che nel medesimo teatro
fu
creato capitano; giudicando assennatamente gli At
i figliuolo di Poliframmone o di Minia o di Corocle, secondo Suida, e
fu
padre di un altro poeta tragico chiamato anche Po
ne a un altro Frinico figliuolo di Melanta, il quale per tal tragedia
fu
punito dagli Ateniesi con una multa di mille dram
gli Ateniesi con una multa di mille dramme. Questo Frinico di Melanta
fu
il poeta che rappresentando la mentovata tragedia
mata Thespis. b. In fatti Arione che fiorì nel l’olimpiade XXXVIII
fu
uno di quelli che precedettero Tespi ed inventò i
a. Di tre Cherili fanno menzione gli antichi. L’Ateniese quì nominato
fu
poeta tragico, a cui, fra molte altre tragedie, p
inato fu poeta tragico, a cui, fra molte altre tragedie, per le quali
fu
varie volte coronato, se ne attribuisce una intit
roi che diedero il nome alle dieci tribù di Atene. Il secondo Cherilo
fu
di Jasso o di Alicarnasso, contemporaneo di Erodo
uest’ultima avventura del Frinico di Melanta all’altro più famoso che
fu
figliuolo di Poliframmone. Vi fu un terzo Frinico
di Melanta all’altro più famoso che fu figliuolo di Poliframmone. Vi
fu
un terzo Frinico poeta comico degli ultimi tempi
assando alle parti di seconda donna. Entrata il ’70 con Bellotti-Bon,
fu
da lui consigliata, dopo sei anni, a lasciare il
quello di madre, ch’ella sostenne con assai decoro. Dal ’79 all’ ’82
fu
con la Marini, e l’ ’83 con Ciotti. Passò poi tre
stata la Beseghi artista di grande slancio e di peregrine concezioni,
fu
, nel ruolo delle vecchie specialmente, comiche o
me parti che Angela Beseghi creò e che la fecer cara a ogni pubblico,
fu
quella della Suocera nelle Sorprese del divorzio,
vanni. Di civile famiglia veronese, si diede giovinetto all’arte, cui
fu
strappato da morte immatura. Fu d’ingegno pronto
ordare tutti i lavori così comici e drammatici come tragici, ne’quali
fu
proclamato eccellente ; ma basti il dire che ment
Marini non avrebbe avuto il primato dell’arte. La sua vita artistica
fu
delle più brevi. Cominciò ad acquistar nome di at
Avelloni-Monti Teresa. Attrice egregia, bolognese,
fu
moglie di Carlo Monti, prima, poi dell’Avelloni.
subito delle sue grandi attitudini al teatro. Abbandonato il marito,
fu
scritturata pel Sant’Angelo di Venezia dall’impre
iutamente. Passò poi nella Compagnia di Pietro Rosa (V.) e in altre ;
fu
di nuovo col Lapy, fuor di Venezia, poi di nuovo
i nuovo a Venezia nel carnevale del 1779, al Teatro San Casciano, ove
fu
accolta con ogni favore. La Monti era di persona
gni favore. La Monti era di persona svelta, vezzosissima di aspetto ;
fu
così egregia nella commedia e nel dramma, come ne
opo, noi lo vediamo abbracciare la maschera di Brighella, nella quale
fu
eccellente, non tralasciando, nelle commedie prem
per la eleganza di modi e di parole ch’egli adoperava. Nel 1744 egli
fu
tradotto in carcere, accusato nientemeno di esser
ne il fuoco, e in breve ora, propagatesi ovunque le fiamme, il teatro
fu
distrutto. Alcuni pretesero che l’incendio fosse
etesero che l’incendio fosse destato ad arte dall’ Angeleri, il quale
fu
subito carcerato : ma non avendo l’accusa fondame
Venezia nella Compagnia del Teatro di S. Luca — scrive Fr. Bartoli —
fu
il primo che recitasse la parte d’Osmano nella Sp
a sera, vestito del suo abito di Brighella, assalito da atroci dolori
fu
colto istantaneamente dalla morte. Quella sciagur
4, a dì 17 Luglio. Giuseppe Antonio Angeleri, di anni 37, figlio del
fu
Giovanni Angelo Angeleri, assalito da accidente a
da accidente apoplettico, è morto senza ricevere alcun sacramento, e
fu
sepolto in duomo con sei sacerdoti. Dal Reg.° Mor
lli Carlo, bolognese, nato il 1650, recitava le parti del Dottore ; e
fu
tra i comici che andaron da Venezia a Varsavia, s
uel teatro come socio, e quando, il 1732, tutto il personale italiano
fu
licenziato, fu fatta eccezione per la coppia Bert
socio, e quando, il 1732, tutto il personale italiano fu licenziato,
fu
fatta eccezione per la coppia Bertoldi, per Bello
coppia Bertoldi, per Bellotti, e per questo vecchio ottantenne, a cui
fu
assegnata la pensione annua di 500 fiorini, e che
un giorno in Firenze : « Io ebbi in Francia il mio primo figliuolo, e
fu
tenuto a battesimo dal Duca N. (io tacio – dice l
mi uditi per degni rispetti), e dalla Principessa N. Il secondo parto
fu
d’una figliuola, tenuta dal Seren. Principe N. Ca
fu d’una figliuola, tenuta dal Seren. Principe N. Cardinale. Il terzo
fu
figliuolo, tenuto dal Sereniss. Principe N. che p
nale. Il terzo fu figliuolo, tenuto dal Sereniss. Principe N. che poi
fu
Duca. Il quarto parto fu di una figliuola, tenuta
lo, tenuto dal Sereniss. Principe N. che poi fu Duca. Il quarto parto
fu
di una figliuola, tenuta dalla Sereniss. Duchessa
della precedente, più noto in arte col nome di Tommaso il Pettinaro,
fu
comico espertissimo nel ruolo di primo attore, ch
tto al S. Moisè. Lasciata il ’79 la Battaglia, si recò a Napoli e vi
fu
acclamatissimo, ed ebbe l’onore di riprodurre il
Pigmalione nella villa Reale di Caserta, chiamatovi da S. M., che gli
fu
larga di munifici doni. Nè questa del recitare fu
i da S. M., che gli fu larga di munifici doni. Nè questa del recitare
fu
l’arte sola del Grandi. Egli fu anche espertissim
munifici doni. Nè questa del recitare fu l’arte sola del Grandi. Egli
fu
anche espertissimo del canto e del ballo ; e il B
l’arte. Sposatosi ad una egregia attrice pur triestina, Giovanna, che
fu
buona madre e caratteristica, determinò di lascia
esto Rossi, poi conduttore e amministratore della famosa Lombarda che
fu
prima diretta da Alamanno Morelli, e ch'egli tenn
i, finalmente, amministratore di quella di Luigi Bellotti-Bon, di cui
fu
più che scritturato, amico, e da cui si tolse sol
amico, e da cui si tolse sol quando per la vecchiezza e gli acciacchi
fu
costretto a ritirarsi a Firenze. Ma dopo varj ann
tretto a ritirarsi a Firenze. Ma dopo varj anni, colpito da paralisi,
fu
per consiglio di medici trasportato a Barbania di
Salsilli Napoleone. Figlio del precedente, nato il 1808,
fu
attore efficace e intelligente per le parti di ca
a Compagnia delle tre famiglie riunite Morelli-Mozzidolfi-Salsilli, e
fu
sempre assai stimato dal celebre cugino Alamanno.
i stimato dal celebre cugino Alamanno. Nel '31, a soli ventisei anni,
fu
tra'partigiani del Menotti, e a Correggio fu mina
1, a soli ventisei anni, fu tra'partigiani del Menotti, e a Correggio
fu
minacciato di morte dai contadini reazionarj, dop
iosa, ottenne di sostituirlo : e trovandosi assai male in arnese, gli
fu
agevole ingannare le guardie, ed entrare in città
annunziò il suo arrivo, e infatti alle quattro del giorno stesso egli
fu
in Basilea, e rivolse le sue prime cure all’abbig
magnesi passò in una Compagnia di Marsiglia fino al 1718, anno in cui
fu
di ritorno a Parigi, esordendo il 4 di luglio al
so non essendo stato qual era da sperare, dopo non molte recite, egli
fu
ancora in Provincia, a Bordeaux, a Bruxelles, a C
cia, a Bordeaux, a Bruxelles, a Cambrai, donde restituitosi a Parigi,
fu
accolto nella Compagnia dei Nuovi Comici italiani
or più ammirato nelle altre parti che recitò di poi. Poco tempo dopo,
fu
ricevuto in compagnia con tre quarti di parte. Il
deliberò d’inviare il suo corpo, chiuso in un cassone, a Parigi, ove
fu
sepolto nella chiesa del Salvatore il 13 maggio.
e, Riccoboni figlio, ecc. ; ma quella che par gli dèsse maggior grido
fu
una traduzione, o meglio, una trascrizione in ver
Parodies du Théâtre italien. Ma di quelle ch' ebber maggiore successo
fu
fatta dalla Vedova Duchesne (M.DCC.LXXII) una bel
présent. Romagnoli Gaetano. Buon Arlecchino e capocomico mediocre,
fu
molti anni colla moglie e il cognato Filippo Nico
Simonetti Giuseppe. Nato a Lucca del 1703,
fu
buon comico all’ improvviso per le parti d’ Innam
pagnia di Antonio Sacco, del quale sposò la sorella Anna, e col quale
fu
in Portogallo, non solo recitando, ma facendo anc
roso Vitalba nei Comici di Carlo Goldoni, il quale dice di lui che se
fu
meno brillante del suo predecessore, ne fu più de
l quale dice di lui che se fu meno brillante del suo predecessore, ne
fu
più decente, più colto, più docile. Forse lo stes
59), Ovidio (1862), Ester (1864), Emma (1868 – morta 1886). Giovanni
fu
primo attor giovine in Compagnia Ajudi, primo att
ne si sposò con Antonio Brunorini. Pia, moglie di Achille Sartirana,
fu
prima attrice in varie compagnie. Maria, moglie
useppe Pietriboni. Vincenzo, sposatosi con Angela Giribaldi, comica,
fu
amoroso con Massa e Romani ; primo attor giovine
Pezzaglia, coi quali si trova attualmente quale amministratore. Egli
fu
, come il maggior fratello Giovanni, attore di non
Marchi-Maggi. Zaira, cantante. Ferdinanda, moglie di Carlo Cataneo,
fu
prima attrice giovine con Achille Majeroni e seco
Pedretti-Artale, Maggi, Roncoroni, ecc. Ester, moglie di Meravigli,
fu
con Ernesto Rossi, Giovanni Emanuel, Antonio Schi
sua patria, dove molto esercitossi nel carattere d’Innamorato, e dove
fu
molto gradito. Si meritò il pubblico elogio di Ca
rinomanza così per le parti improvvise, come per quelle premeditate,
fu
scritturato dal Capocomico Antonio Sacchi qual pr
acchi provocò in pubblica prova contro la Ricci (V. Bartoli-Ricci), e
fu
dallo zio mandato paciere al Gozzi, perchè ripren
perchè riprendesse il suo ufficio di Protettore della Compagnia. Gli
fu
assegnata la parte di Don Adone nelle Droghe d’Am
benefattore. La parte poi, tolta al Benedetti per raggiri del Sacchi,
fu
recitata da Giovanni Vitalba, che cedè al Benedet
i da Bernardo Rossi, ex-tenente d’artiglieria e da Teresa Monticelli,
fu
, morto il padre nel '34, condotto a Torino, dove
como Brizzi, tornò più acceso di prima agli antichi amori ; e nel '52
fu
iscritto fra i giovani volenterosi che Gustavo Mo
li subentrò al Santa Radegonda con un contratto che durò otto anni, e
fu
la sua risorsa. Mise, primo, in iscena i Vaudevil
poi a una Eccentricità Fenomenale per desiderio di veder l’Europa ; e
fu
in Francia, nel Belgio, in Olanda, in Austria, in
finalmente a Genova, per godervi in pace il frutto de' suoi guadagni,
fu
vittima della sua buona fede, e dovette recarsi i
il mondo intero. E per noi, e per gli ascoltatori di tutto il mondo,
fu
gran ventura ch'egli tanto si staccasse nel siste
iosissimo collega, da formare un tutto a sè. Non molto puro di linee,
fu
molto vario e spontaneo ; ma nella spontaneità ta
una comparazione, direi che Ernesto Rossi, romantico per eccellenza,
fu
nell’arte dell’attore quel che fu Vittore Hugo ne
to Rossi, romantico per eccellenza, fu nell’arte dell’attore quel che
fu
Vittore Hugo nell’arte dello scrittore : ebbe for
za grandissime, ma, più volte, di seicento. Anima ribelle se ce ne
fu
mai, aveva la ribellione acquistata in una sicure
riformatore di scuole, politico sopr' a tutto : sedere in Parlamento
fu
un de'sogni più grandi che non potè tradurre in f
i, come quella d’un generale sul campo di battaglia : il fato che gli
fu
prodigo di tante dolcezze, gli serbò la più amara
capo, con promessa di riprender gli studj. Ohimè ! L'amor della scena
fu
più forte di ogni contrario proponimento ; e un b
’unì alla Compagnia nel Teatro Sant’Agostino di Genova G. Modena, che
fu
pel Rossi una grande rivelazione d’arte. Passò a
i alquanto per l’importanza della scrittura e degli avvenimenti. Egli
fu
scritturato per un anno, primo attore a vicenda c
zze serate. A evitare conflitti o semplici malumori fra' due artisti,
fu
convenuta la seguente divisione di repertorio, da
mbi ; ma il Peracchi uscì di compagnia l’anno veniente, e il Rossi vi
fu
riconfermato per un triennio, assoluto e solo, co
ntinuò l’azienda, assoluto e solo padrone. Segretario della Compagnia
fu
il Brizzi che restò con Ernesto Rossi ventitrè an
tiva e profitto della Società di Previdenza degli artisti drammatici,
fu
data una grande rappresentazione, in cui preser p
gantesco nel vero senso della parola. Una delle scene che più mi ferì
fu
quella del teatro, quando il Re, veduto versar ne
Cesare, pur di Shakspeare, da lui novamente tradotto, in cui una sera
fu
Antonio, un’altra Bruto, sia nella Mandragola del
attori men che mediocri. Ernesto Rossi, come altri grandi artisti,
fu
solleticato dalla vanità di scrittore, e oltre al
mbi, per allusione al nome di Colombina, ch’ella portava in teatro. E
fu
per questa ragione che una figlia di Dominique, l
messa per lettera, e sul quale egli scrisse la seguente ottava : Già
fu
il mio primo nome d’Isabella, Franchini nel cogno
ella che gli lasciasse Menghino, il quale, perchè amavalo come padre,
fu
subito da tutti concesso. Qui un nuovo contrattem
e, accadde che un de’suoi comici fosse colà ucciso ; per la qual cosa
fu
anch’essa cogli altri imprigionata. Ma ben passeg
a qual cosa fu anch’essa cogli altri imprigionata. Ma ben passeggiero
fu
il dolore di Buffetto, chè ottenute raccomandazio
per cagion legittima non volesser più vivere con lui. E il contratto
fu
stipulato per mezzo di notajo, e le nozze ebber l
re figliuoli, e per lei le sue gioje, & argenteria al prezzo come
fu
stimato ; del resto fosse a metà tra marito e mog
enza gli martellava il cuore, per quanto il piccolo Menghino, che gli
fu
anche’sta volta compagno fedele, cercasse di farg
Qui basti sapere che non appena Buffetto fe’cenno della moglie, e ciò
fu
, come ognun può credere, poco dopo arrivato, tutt
tte ridicolose ; e che non vide mai la luce. Il tipo della Colombina,
fu
, certamente, un de’più antichi della commedia ita
ti. Ma la più celebre per versatilità, per istruzione, per viscomica,
fu
la seconda che recitò acclamata sino al 1697, e d
passaggio. E tanto piacque la giovanetta nella parte di Giannina, che
fu
scritturata dalla Pellandi per le parti di prima
ostener quelle di prima attrice tragica. La vita breve di Teresa Fini
fu
tutta un trionfo. Dalla Compagnia Pellandi-Blanes
rima attrice assoluta, in cui si sposò all’attore Luigi Fini ; e tale
fu
l’entusiasmo destato dovunque, che il gran Luigi
ini attrice insuperabile nella commedia e nel dramma. Ma breve troppo
fu
il trionfo : chè dopo una operazione chirurgica p
idoli più indegni di culto. [3] Una delle prime anche ad abbracciarlo
fu
Bologna, città che dopo essersi renduta famosa pe
antichissima gloria nelle lettere, e desiderosa di conservarla, essa
fu
quasi la sola che mantenesse nel secolo scorso le
i e ne’ conviti dei dogi, poi nell’antichissimo teatro di S. Cassiano
fu
veduta per la prima volta comparire in pubblico l
musica e la poesia di Benedetto Ferrari. D’allora in poi quella città
fu
sempre uno de’ principali seggi del dramma, e qui
fronte e resistere alla dominatrice magia delle modulazioni italiane,
fu
allora la prima a chiamare a se il dramma musical
a, il quale allorché accompagnò la regina Maria de’ Medici, di cui ne
fu
perdutamente innamorato, col titolo di gentiluomo
i grandemente promosse. Ma il melodramma, come s’intende in oggi, non
fu
conosciuto se non se a’ tempi del cardinal Mazzar
ta pazza, dramma di Giulio Strozzi colla musica del Sacrati. Nel 1647
fu
visto nel teatro del Palazzo Reale Orfeo ed Eurid
abili poesie di Quinault. [6] Il privilegio esclusivo dato al Perrino
fu
la cagione che il melodramma s’introducesse in In
da lungo tempo. Sotto i primi re d’Inghilterra e di Scozia, la musica
fu
selvaggia quasi del tutto. Dai tempi di Riccardo
eta drammatico superiore agli altri della sua nazione in quel secolo,
fu
il primo a introdurlo in Dresda, traducendo in te
i e che l’Imperator Leopoldo 74 molto si dilettava della musica loro,
fu
chiamato gran numero di suonatori e di cantanti,
re nel secolo più illustre della sua letteratura. Musica più composta
fu
ancora in uso ne’ tempi più antichi, rimanendo pe
in sul teatro, dove il primo di tutti la condusse Lope de Rueda, che
fu
tra gli Spagnuoli ciò ch’era Tespi fra i Greci. N
presentarono alcuni drammi colla musica del Lulli, il primo dei quali
fu
intitolato l’Armida. Indi a non molto, non piacen
allorché Pietro il Grande salì sul trono. Questo genio immortale che
fu
non meno il Mercurio che il Solone della sua nazi
oprio palazzo. Anna Iowanona portò sul trono il gusto della musica, e
fu
nei primi anni del suo regno che si vide l’Abiaza
mparir sul teatro di corte con intermezzi e balli. Araja, napoletano,
fu
il maestro di cappella, siccome italiani furono p
Russia afflitta, e riconsolata era dell’Araja, L’aria «ah miei figli»
fu
onorata dal pianto universale, e di quello altres
i dal Bonecchi, fiorentino, e messi sotto le note dal nominato Araja,
fu
rimpiazzato come maestro di Cappella di corte il
prima intitolata Cefalo e Proci ebbe per autore il poeta Sumarokov, e
fu
posta in musica dall’Araja. I suonatori e i canta
’Araja. I suonatori e i cantanti erano tutti russi. Sotto Caterina II
fu
chiamato alla corte con grossissimo stipendio il
lui incontrò l’aggradimento universale. L’imperatrice, terminato che
fu
lo spettacolo, gli mandò in regalo una boccetta p
ta, napoletano, famoso compositore anch’egli. Coltellini, fiorentino,
fu
dichiarato poeta della corte. In oggi per la scel
ia, ove stette fino al 1670. In questi due anni di assenza da Parigi,
fu
sostituito sulla scena da un nuovo comico italian
fece dono della sua guardaroba ai principali attori di Parigi : essa
fu
divisa fra Beauchâteau dell’ Hotel de Bourgogne,
più rimarchevole che rappresentasse la Compagnia di Giuseppe Bianchi
fu
un’opera mezzo comica e mezzo lirica, intitolata
a Maurizio Sand, la quale, per quante ricerche io abbia fatte, non mi
fu
dato trovare in nessuna antica incisione : nè mi
bia fatte, non mi fu dato trovare in nessuna antica incisione : nè mi
fu
dato rintracciar notizie de’ colori che il Sand a
poichè l’ Arlequin Lingère du Palais (vol. I del Teatro di Gherardi)
fu
rappresentato la prima volta dai comici italiani
uoi custodire la moglie !!… » La spiritosaggine, se vòlta all’attore,
fu
atroce.
lcese, altrimenti detto Andrea Ciuccio, e poscia da Ciccio Baldo, che
fu
Maestro di Mattia Barra, il qual Ciccio Baldo gli
on gran nasi, ma bensì il ritratto particolare di Uom grossolano, che
fu
dell’Acerra, Città otto miglia discosta da Napoli
zia al suo mestiere. La cagione dell’andar Michelagnolo in Francia si
fu
, che essendo egli stato ascoltato da alcuni Signo
lui intenzione, onde egli penava a muovere le risate. Contuttociò gli
fu
da quel magnanimo Re continuata la pensione, pren
na di onesto parentado, con la quale procreò molti figliuoli ; Questa
fu
la seconda volta, che Cesare vide la Francia, dov
ella sua morte. – Collettore appassionato di libri, stampe e disegni,
fu
naturalizzato francese, assieme alla moglie Clara
Paolo (Blanes Pellegrino), figlio di Vincenzo Belli e di Maria Romei,
fu
trascinato dall’ amore dell’ arte comica, tenuta
tro del Fondo in Napoli una delle prime parti del Bruto di Alfieri, e
fu
applaudito. Venuto il Cardinal Ruffo in Napoli, e
di Alfieri, e fu applaudito. Venuto il Cardinal Ruffo in Napoli, egli
fu
in que’ moti politici arrestato, e dovè esulare i
e che nell’Agamennone : sublime poi, anzi unico – afferma Fr. Regli –
fu
nel Saul. Lo troviamo nel 1812 a Tolentino colla
asciato negli amici il desiderio, e nel mondo la fama. Noi, pei quali
fu
certo ch’egli era uom dabbene, lo credemmo volent
enze in Piazza degli Agli, N. 898 : e un mese dopo circa la sua morte
fu
fatto l’inventario degli oggetti trovati in casa
l valore complessivo di L. 3964. Il valore degli ori, argenti e gioie
fu
di L. 6111, delle quali 1866 per una verghetta do
Belli a olio su tela, che per quante ricerche io abbia fatte, non mi
fu
dato rintracciare ; e figurava tra’suoi crediti u
asciate le espressioni proibite dal Presidente Lucini : al terzo atto
fu
gettato dal loggione il sonetto del quale unisco
gli oggi riconosce e rimpiange non lo avesser separato da lui che gli
fu
maestro, amico e padre. Dalle parti di generico g
plaudito, sempre rispettato da ogni pubblico. Enrico Belli-Blanes non
fu
mai ciarlatano ; aborrì da ogni mezzo che non fos
scena…. Ripensando il tempo della maggior gloria di Bellotti-Bon, che
fu
quello in cui egli aveva un’unica, e quale ! comp
recarsi poi a Roma ove stette tutto il carnevale ’96. Dal ’96 al ’98
fu
in compagnia di Antonio Goldoni e di Pietro Perot
quale, entrato il Cardinal Ruffo e alzato il patibolo pei congiurati,
fu
tra gli altri appiccato anche il Padre Giuseppe,
a a quel Teatro Valle la Compagnia Perotti, della quale anni a dietro
fu
parte il Belloni ; e venne subito scritturato con
uomo e capocomico in società col Ferro (V. Battaglia). Dal ’6 al ’10
fu
poi colla Compagnia reale italiana del Fabbriches
ria Sensini, il 1780. Mostrata una chiara attitudine all’arte comica,
fu
accolto, non ancora ventenne, nel teatrino privat
diventò l’amico ; e, sentito colà dalla Pellandi e dal Belli-Blanes,
fu
scritturato da essi pel 1813 come brillante assol
osò in tal compagnia, il 26 ottobre del ’14, con Carolina Tafani, che
fu
poi la celebre Carolina Internari. Passò, con lei
ovamente di Blanes per un triennio, che per la morte dello stesso non
fu
compiuto. Il ’24 si recò a Napoli, incaricato dal
invito di Luigi XIV, con lettera del 5 luglio 1661 al Duca di Parma,
fu
mandato a Parigi. Il Duca di Parma più che protet
mandato a Parigi. Il Duca di Parma più che protettore e benefattore,
fu
amico di Buffetto ; e durante le noie che questi
ne di Buffetto stesso, che volea bene al figliastro come a figliuolo,
fu
dal Duca mandato a Parigi per assumervi nella com
vi andò sul finire del’45, quando da quella Cristianissima Maestà vi
fu
chiamato Buffetto, il quale anche ci fa sapere co
ai buona memoria : non dunque vi andava il figlio sconosciuto. Non mi
fu
dato rintracciare il titolo della commedia colla
che rappresentavan dinanzi al Re, un nuovo passo assai singolare che
fu
molto applaudito. Dominique, non meno eccellente
in polmonite, lo condusse in capo a pochi giorni al sepolcro : e ciò
fu
il 2 agosto 1688. La Comedia italiana restò chius
poco men d’un mese in segno di lutto ; e il giorno in cui si riaprì,
fu
affisso ai muri di Parigi un manifesto, ov’era es
ottori, fratello di Angiola. Auretta figlia di Angiola. Dominique
fu
di statura più che mezzana, e snello…. ma innanzi
i stesso volle essere il padrino del primo figliuolo di Dominique cui
fu
messo il nome di Luigi, e che, entrato giovanissi
la Compagnia di Federigo Boldrini, diretta dalla Pezzana, colla quale
fu
in Ispagna e nell’America del Sud. Scioltasi la P
ni, per passare poi primo attore scritturato con la Paladini, con cui
fu
a Lisbona, applauditissimo. Finito l’anno, formò
abile al Manzoni di Roma. Costretto a partirsene il ’91 per malattia,
fu
sino al ’92 con Serafini ; dopo il qual tempo ebb
ersona, di voce flessibile e forte, di slancio tutto meridionale, che
fu
forse talvolta a scapito della correttezza, s’ebb
rovarne tutte le gioje. Queste però non lo compensaron di quelle. Gli
fu
data al Brasile la croce di cavalier della Rosa,
Sacco Antonia, moglie del precedente, e figlia di Elisabetta Franchi,
fu
assai pregiata artista per le parti di donna seri
o Vitalba Angela. Figlia dei precedenti e moglie di Giovanni Vitalba,
fu
egregia nelle parti di prima donna, che sostenne
prima donna, che sostenne sempre nella Compagnia di suo padre che le
fu
ottimo maestro. Molte delle parti nelle Fiabe del
a il di lei personale, che per essere basso, e pingue di soverchio le
fu
di molto discapito nell’arte sua. » Di ciò fa cen
un po' più adagio. La primavera del 1766 si trovava a Bologna, e le
fu
diretto da Ignazio Casanova il seguente sonetto,
ologna ieri (20) alle sei pomeridiane. Che vita artistica spensierata
fu
la sua ! Era figlio dell’arte. Sua madre fu la fa
ita artistica spensierata fu la sua ! Era figlio dell’arte. Sua madre
fu
la famosa attrice veneziana Morelli, quell’attric
mosa attrice veneziana Morelli, quell’attrice che ai primi del secolo
fu
di moda per lo squisito modo di recitare le comme
figli. Fu buon marito ; e dalla sua buona compagna, signora Graziosa,
fu
pietosamente assistito sino all’ultimo momento de
Carolina Santoni prima attrice. Tornò il '50 in Compagnia Lombarda, e
fu
il '35 in quella di Cesare Dondini. Tornato dopo
; e dove, dopo varie peregrinazioni, tornò del '68. Achille Majeroni
fu
il più generoso degli artisti drammatici ; ma la
rti di prima attrice giovane. Una caratteristica di Achille Majeroni
fu
il gran pizzo ch'egli non tolse mai, fuorchè pel
Pieri Francesco, romano, figlio di onesti parenti,
fu
, nella prima giovinezza proto di stamperia. Stanc
ore di Compagnia egli stesso, che tenne fino alla sua morte. Il Pieri
fu
coetaneo del Pertica e del Vestri : nonostante, m
voce armoniosa, la fisionomia aperta, la figura adatta al suo ruolo,
fu
uno de' più reputati caratteristi del suo tempo.
appena fra le quinte dopo una scena delle Donne Curiose del Goldoni,
fu
colto da apoplessia fulminante, che in poche ore
ilanese, nata a Rho il 1846, e venuta a Milano poco più che ventenne,
fu
donna di servizio prima, poi cameriera. Sebbene e
o, mostrò sempre tale spirito arguto, tanta giocondità spontanea, che
fu
un giorno notata, mentre faceva la spesa dal pizz
a leggere ed a scrivere, poi finalmente al Teatro Milanese del quale
fu
una vera colonna fino al giorno della sua morte,
di imitazione e di ricostruzione di mode dimenticate ? La Giovanelli
fu
dei primi attori che costituirono la prima Compag
personaggi proverbiali del Ferravilla. Per parecchio tempo anzi essa
fu
appunto nella primitiva compagnia quello che è il
ia di un medico, nata, si può dire, con la passione per la scena, che
fu
divisa dalle sue sorelle, esordì a quattordici an
attrice assoluta, e conduttrice di una compagnia, alla cui direzione
fu
preposto il Belli-Blanes. Ai successi di Margheri
nazioni artistiche, le diè tale intensità di dolore, che la poveretta
fu
per morirne. Si allontanò dalle scene, col propos
rizioni or con Salvini, or con la Compagnia Squillace. Ginevra Pavoni
fu
una prima attrice giovine nata…. La voce tremola,
e un’amorosa egregia. Sposò il '79 Pasquale Ruta, attore brillante, e
fu
con lui in Compagnia di Ernesto Rossi, prima attr
relli, in cui la rappresentazione di Maria di Magdala di Pietro Calvi
fu
il suo maggior trionfo, dovuto all’arte sua e all
zeri. Fu l’ '89 al Teatro Rossini di Napoli, poi, ammalatasi la Duse,
fu
la prima donna de' suoi comici, coi quali fece il
o il povero marito e due figliuolini nella desolazione. Cesarina Ruta
fu
, com’ho detto, di bellezza maravigliosa, che accr
o – detta in commedia Lavinia, fiorì con Agata Calderoni, della quale
fu
molto amica. Fu donna assai valorosa, ed ha rime
o. I Desiosi (V. Fargnoccola) erano il 1581 a Pisa, l’ '88 a Roma ove
fu
lor concesso di far comedie di giorno, però senza
biam soltanto I Desiosi, tal’altra soltanto la Diana. Nel primo caso,
fu
sempre con essi la Diana ? Nel secondo caso furon
ni e Flaminio Scala. Quando nascesse e quando morisse la Ponti non mi
fu
dato rintracciare. Forse continuò a recitare in e
ta, non trovò più chi la volesse nel ruolo assoluto di prima donna, e
fu
costretta a farsi ella stessa conduttrice di comp
oblig.mo ser.º Il P. della Mirandola. (al Duca di Modena). La Ponti
fu
anche scrittrice di versi, e si ha di lei un sone
minio Scala, Comico acceso (Lione, Giacomo Roussin, MDCI), che non mi
fu
dato ancor di trovare.
, di corporatura tarchiata, di folta capigliatura, di voce imponente,
fu
un tiranno modello, e s’ebbe da'suoi compagni d’a
putèi (mangia fanciulli). Tuttavia ne' primi tempi il tiranno non
fu
considerato, come più tardi, un ruolo a tinte fos
di Ugo, oggi primo attor giovine, nella Pia de' Tolomei del Marenco,
fu
affidata al tiranno (Costetti, C. R. S.). Il Tess
l 24 dicembre 1887, assistito amorosamente dalla moglie Carolina, che
fu
sorella minore di Adelaide Ristori, e artista non
Moro-Lin Angelo. Veneziano, attore dialettale di moltissimo pregio
fu
, insieme alla moglie Marianna, uno de'più grandi
itorno delle truppe austriache. Fu garzone d’un sensale di granaglie,
fu
impiegato doganale, poi filodrammatico, poi sugge
si. Sposatosi a Marianna Torta, attrice della Compagnia Aliprandi,
fu
con lei scritturato da Alessandro Salvini ; e, sc
ploy, dove appunto la commedia veneziana era morta. E da quel momento
fu
un trionfo, un vero e grande trionfo, nè solament
alla scena, prima con Micheluzzi, poi con Corazza ; ma il suo ritorno
fu
una delusione di più. Ricoveratosi a Venezia, si
ti or di paggetto, or di amorosa, or di seconda donna, sinchè il 1811
fu
scritturata prima attrice dal capocomico Lorenzo
i Domeniconi, formarono con Elisabetta Marchionni una società, di cui
fu
prima donna assoluta la diciassettenne Carlotta,
alcun corredo di scena, ma senza fin anco il libro della commedia che
fu
per buona ventura trovato sur un banchetto. L'eso
na ventura trovato sur un banchetto. L'esordire della giovane attrice
fu
il primo passo alla celebrità, che divise, unica
questa che le faceva raggiungere il vero ; e se questa somma attrice
fu
a tante superiore nella commedia e nel dramma, co
re artista di genio ; alla quale fa seguir quella della Mirra, che ne
fu
la creazione più maravigliosa, approdando alle st
E quando si rifletta che la verginità di Carlotta Marchionni non
fu
una maschera astuta per gabellare irresponsabilme
ostumatezza, ma nemmeno le facili mondanità della vita del teatro, ma
fu
invece una castità immacolata e tersa, non appann
fiamme incestuose di Mirra. E il Colomberti : Carlotta Marchionni
fu
donna adorna di modi squisiti e gentili ; d’ingeg
nomati ingegni in Arti, Scienze, e Letteratura. L'arte che professava
fu
sempre per lei una seconda esistenza. Nè questa l
ella Mirra in Milano, lei che all’ammirazione del teatro italiano non
fu
molto inchinata, vòltasi a Silvio Pellico, sciamò
Coturno. » Ma il Bartoli si oppone a tale giudizio, dicendo ch’ ella
fu
somma anche nel tragico, e che se avesse avuto la
ì la parte d’Ircana nella Sposa persiana dello stesso Goldoni, in cui
fu
ancor più applaudita. In breve sostituì la Falugg
dì nella commedia a soggetto Di peggio in peggio. Ignazio Casanova le
fu
maestro egregio, e « volle – riferisco dal Bartol
a onorata del Goldoni. Passò il ’70-’71 colla Compagnia del Lapy, ove
fu
per alcuni anni, amica ed emula della valorosa Ca
in quelle in dialetto veneziano. Quando la Manzoni lasciò il teatro,
fu
a lei affidato il ruolo di prima attrice assoluta
S. Gio. Grisostomo, poi di nuovo col Lapy, poi col Perelli, col quale
fu
il 1781, col ruolo sempre di prima donna, a Bolog
lle, terricciuola del Comune di San Lazzaro di Sàvena presso Bologna,
fu
comico de'più egregi per le parti d’Innamorato, s
, dove si fecero i più magri affari ; e da Parma passò a Roma, d’onde
fu
inviata una lettera al Duca il 27 febbrajo, sotto
vio, venuto a parole, s’ebbe un pugno da Trivellino, il quale per ciò
fu
attaccato alla corda in piazza (V. Locatelli Dome
e degli Scrittori bolognesi) scrive : L'incontro colà (a Parigi) non
fu
minore che in Italia, e si fece distinguere ancor
entò con maggiore premura, e di cui captivò l’animo in singolar modo,
fu
il famoso Pietro Cornelio. Ma v'ha qualcosa più.
I Fratelli Parfaict e, per conseguenza, il Campardon dicono ch' egli
fu
poscia chiamato Vecchio Ottavio per essere distin
di Bologna antica scriveva il canonico Ghiselli : A di 17 settembre
fu
data sepoltura a G. A. Zanotti detto Ottavio, cel
morì in età di circa ottant’ anni (data, come s’ è visto, erronea), e
fu
sepolto nella chiesa del Corpus Domini. Lasciò tr
da lei dicìotto figliuoli ! Lo afferma lo stesso Francesco Maria, che
fu
l’ultimo d’essi. » Diciotto figliuoli !… Quando ?
re dei figliuoli di Zanotti ebber fama di egregi uomini : Ercole, che
fu
storico e poeta ; Francesco Maria, filosofo e sci
re e storico dell’Accademia Clementina. Zanotti Marianna. Bolognese,
fu
, prima, ballerina ; poi, sposatasi all’attore Giu
chi, poi d’Alessandro Gnochis, e di Luigi Perelli (1781). A Rimini le
fu
dedicato da Panginefilo (?) il seguente sonetto c
Zocchi Malvina. Figlia dei precedenti e moglie di Giuseppe Salvini,
fu
una egregia servetta, e tale la vediamo col marit
a quale doveva recarsi del 1830 a Parigi ; ma còlta dal mal di petto,
fu
obbligata a restarsene in Italia, a Venezia, pres
stituita nel ruolo dalla moglie di Luigi Taddei. Aggravatosi il male,
fu
ormai vana ogni opera della scienza, e l’autunno
ede anche all’arte del recitare, nella quale riuscì mediocremente ; «
fu
discretissimo – dice lo stesso biografo – e non a
arini, collo Zuccato, col Fabbrichesi, col Vestris e col Blanes, e ne
fu
poeta. Quest’ultimo lo chiamò al suo letto di mor
sse, come vedremo, nel testamento ; ma in mezzo a tanti legati non vi
fu
un solo scudo lasciato al povero consigliere che
nti legati non vi fu un solo scudo lasciato al povero consigliere che
fu
al morente pietoso di utili ricordi di gratitudin
a Stuttgart nel 1750, è detto, al proposito di Antonio Bertoldi, che
fu
piccolo di statura, asciutto e agilissimo. Apparv
scene del Teatro di Corte abbiam veduto. Il padre Andrea colla moglie
fu
tra i fortunati che poteron rimanere a Dresda con
no della Principessa Elettorale di Sassonia (Regina di Polonia) e che
fu
poi il conduttore dei Sassoni che viaggiaron l’It
e viaggiaron l’Italia. E di un figlio di questo, Andrea, sappiamo che
fu
più tardi impresario dell’opera italiana a Dresda
, ecc., ecc., e più ancora nei Oci del cuor, la sua ultima creazione,
fu
artista unica. Il Covi, che le fu compagno e cons
del cuor, la sua ultima creazione, fu artista unica. Il Covi, che le
fu
compagno e consigliero al suo esordire, assistè a
dire, assistè anche all’ultima sua recita. Il 23 dicembre del 1880
fu
inaugurata al Goldoni di Venezia una lapide in ri
Gentile, che della Moro-Lin è illustratore amoroso, osserva che essa
fu
in certo modo la protagonista di una commedia del
Bozzo Michele. Nativo di Palermo,
fu
scritturato da Adamo Alberti a’ Fiorentini di Nap
li era già divenuto artista pregevolissimo ; e artista pregevolissimo
fu
davvero, e divenne de’ Fiorentini un idolo, e vi
i…. Dinanzi a tali scatti spariva anche il metodo di recitazione, che
fu
, a creder mio, de’ più bizzarri : strascicava le
gere la parte del Cavaliere di spirito, e altre siffatte, nelle quali
fu
artista egregio nel più largo senso della parola.
artista egregio nel più largo senso della parola. Il fisico del Bozzo
fu
teatralmente meraviglioso. Alta e svelta la perso
one, per aristocrazia di modi, per intelligenza e coltura non comuni,
fu
poi marito di Eleonora Duse, dalla quale separato
e si diede alla milizia, e Giulia, seconda moglie di Angelo Zoppetti,
fu
una vezzosa e cara amorosa prima, e seconda donna
Niccolini a fianco della Pezzana, di Monti, di Privato. E la promessa
fu
tenuta largamente, quando sei anni più tardi nell
Vero Blasone di Gherardi del Testa, e nella Dora, ch’ella creò, e che
fu
una vera e propria rivelazione. La sera, dopo la
martedì 20 gennaio del 1878, rendeva l’anima al Signore, e il dì dopo
fu
condotta a Père Lachaise, con modesto, ahi troppo
col diminutivo di Sandrina, nacque a Torino da parenti napoletani, e
fu
accolta giovanissima, insieme al marito, in Compa
i duellanti, e ne restò imperfetta nell’articolazione. Il triste caso
fu
celebrato dal Bartoli col seguente SONETTO Deh,
egregi lode risuona, e ognun brama onorarla. Parrini Luigi. Pisano,
fu
attore assai reputato nei primi del secolo, per l
na, tra cui va particolarmente citata quella del Filippo, nella quale
fu
ottimo. Passò in seguito al ruolo di caratterista
più veduti, ecc. Ma lo spettacolo, che fruttò ventiquattro colonnati,
fu
giudicato dal cronistorico anonimo di quella stag
ancesco. Fratello della precedente, aveva poco più di un anno, quando
fu
condotto il 1716 a Parigi, e comparve alla Comedi
879 dallo Jouaust a Parigi. Morì il 19 aprile 1729 (rue du Renard), e
fu
sepolto l’indomani al San Salvatore. Visentini G
comparsa come Arlecchino ; bensì di quella come Pulcinella, la quale
fu
delle più fortunate ; e il Mercurio di Francia de
ò dal teatro, alla chiusura 3 aprile del '55. Il 4 settembre seguente
fu
data a suo beneficio una rappresentazione, che eb
llageois, era stato composto dal Dehesse. Gian Vincenzo Visentini non
fu
, pare, di una condotta specchiata. Un documento d
agnesi, il rinomato Orazio della Comedia Italiana. Nacque nel 1613, e
fu
attrice pregiatissima per le parti di prima amoro
e ne partì un anno dopo per poi tornarvi nel 1645 colla Compagnia che
fu
chiamata dal Cardinal Mazarino, di cui fecer part
na caudata di un sonetto indirizzatole da Giuliano Rossi, quand’ Ella
fu
a recitare a Genova, probabilmente nel 1634. Com
talens qu’elle à. (Sabato 28 giugno 1659). L’assenza di Aurelia non
fu
molto lunga, giacchè nel’ 60 ella era già di rito
nuò a recitare a Parigi sino all’anno del suo ritiro dalle scene, che
fu
il 1683. Aurelia avvezza al soggiorno di Parigi,
n-Sciomonte, ove morì nel novembre del 1703 a novant’anni. La Bianchi
fu
bellissima donna ; e serbò sempre un gusto de’più
le si levaron dispute e contese fra’letterati : quello sostenendo che
fu
per semplice error di proto stampato Fedeli e non
è oltre la tomba il nome col quale diventò famosa. Così tutti san chi
fu
la Polvaro, la Bettini, la Cazzola, la Tessero, e
ualtieri, la Piatti. E poi : se, nonostante il marito Romagnesi, ella
fu
per tutti la Brigida Bianchi, tutt’a un tratto av
Cavallucci Bartolommeo, romano,
fu
assai pregiato da’suoi concittadini nella mascher
ca, dato in luce nel 1750 da un certo Dottore, medico di professione,
fu
chiamato un altro Roscio de’ nostri tempi. E Fr.
ostri tempi. E Fr. Bartoli, da cui tolgo la notizia, aggiunge ch’egli
fu
un Pulcinella molto famoso ; e che seppe distingu
rolamo Medebach. Fu tenuta a battesimo dalla moglie del capocomico, e
fu
chiamata col nome della madrina. Istruita nel bal
trare la sua grande attitudine a Giovanni Roffi, col mezzo del quale,
fu
accettata l’anno 1769 nella Compagnia di Pietro R
gnia di Pietro Rossi, di cui faceva parte Francesco Bartoli. A questo
fu
da quel capocomico affidata per la sua educazione
esco Bartoli. Fu applauditissima poi a Torino, al Teatro Carignano, e
fu
colmata di beneficenze da quelle illustri Dame e
ice che prendesse il posto della Regina Cicucci dal Sacco licenziata,
fu
proposta e accettata subito la Teodora Ricci. A q
li molto parlò, e fors’anche troppo, della nostra artista. La Teodora
fu
scritturata, in unione al marito, innamorato, con
sognevole. E codesta protezione, avvertita subito dagli altri comici,
fu
cagione di chiacchiere non inaspettate certo, ma
l Conte d’Essex, col Fasiel del D’Arnaud, tradotto a posta dal Gozzi,
fu
alla fine, col Gustavo Wasa del Piron, tradotto d
pecialmente al cospetto del capocomico. Il primo passo al mal costume
fu
il suo matrimonio col Bartoli, maniaco per la let
essere notata di punto in bianco, al suo esordire a Parigi. Nullameno
fu
accolta (se dobbiam credere al D’Origny, istoriog
ata : L’Amor giusto, Egloga pastorale in napolitana e toscana lingua,
fu
stampato il 1605 da Pandolfo Malatesta a Milano,
o. Domenico Darminio e Bartolomeo Zito. La Ghirlanda, altra egloga,
fu
pubblicata in Napoli da Tarquinio Longo il 1609.
o cavato dall’ Ariosto, e ridotto in istile rappresentativo in versi,
fu
stampata dal Fiorillo in Milano il 1614, pei tipi
cesi. L’Ariodante Tradito, e morte di Polinesso da Rinaldo Paladino,
fu
stampato il 1629 in Pavia da Gio. Battista de Ros
ata all’ Illustrissimo et eccellentissimo Sig. il sig. Duca di Feria,
fu
stampata a Milano da Gio. Battista Malatesta il 1
etto Gerolamo ? E come mai Tiberio in quell’elenco non figura ? Forse
fu
questo di Tiberio un nome assunto più tardi ? E S
stata la riproduzione, per gentil concessione del signor Rambaud, che
fu
anima dell’esposizione drammatica di Parigi (1896
recitando alternativamente nella sala stessa del Petit-Bourbon ? Ciò
fu
nel 1658, quando cioè Molière tornò a Parigi dall
ramuccia solo nel 1694…. È dunque un errore del Mariette, o il quadro
fu
dipinto assai dopo il ’70 ? E se invece di Tortor
il Cecchini medesimo ci dà un’ ampia testimonianza, dicendo ch’ egli
fu
huomo in altri comici rispetti di una isquisita b
Bernaroli Antonia, bolognese,
fu
avviata all’arte da Francesco Bartoli, che, dopo
arla. Entrò a recitare nella Compagnia detta de’Bolognesi, e a Torino
fu
molto applaudita. Passò nel 1777 in Compagnia di
ntonio Sacchi, al posto della Teodora Ricci che si recava a Parigi, e
fu
molto ammirata, specialmente nelle commedie all’i
qualità di maestro di casa ; e si recò in Francia. Tornato in Italia,
fu
accettato dal Riccoboni nella Compagnia del Duca
stenne col nome sempre di Scapino, fino al tempo della sua morte, che
fu
il 9 maggio 1723. Il Bissoni non ebbe elevatez
cui prese il nome di Finocchio. Cominciò a recitar colla maschera, ma
fu
costretto dal pubblico a lasciarla alla seconda s
boni, il quale, con lettera-patente data a Versailles il maggio 1723,
fu
autorizzato ad accettare la eredità. La lettera è
cato a questo personaggio. Il famoso disegnatore italiano le Bel non
fu
altri forse che Stefano Della Bella, e il costume
ri forse che Stefano Della Bella, e il costume di cui parla Riccoboni
fu
quello forse di Buffetto (V. Cantù), che è in tut
Ranieri Bartolomeo. Piemontese, del Moncenisio, nato il 1640 circa,
fu
comico al servizio di Ferdinando Carlo per dicias
anni, e richiesto il 1685 dalla Maestà Cristianissima di Francia, Le
fu
concesso con lettera dello stesso Principe datata
io ben servito che dir si potesse. Forse nei diciassette anni ch'egli
fu
al servizio di Ferdinando, si trovò a essere cedu
morato, al posto dell’ Ottavio Zanotti. Il successo se non strepitoso
fu
buono, ed egli avrebbe potuto rimanere in Francia
ppresentare a S. M. Imperiale da Antonio di Bolzano, loro interprete,
fu
pagato un fiorino perchè potessero partire. Da Nœ
ommeo di Venezia si trovava con cinque suoi compagni in Nœrdlingen, e
fu
pagato a ciascuno un fiorino di onorario. E altri
ini Pietro. « Eccellente comico nella maschera da Pantalone, il quale
fu
impiegato per molti anni ne' Teatri di Napoli. To
uovamente conoscere i suoi talenti. Passò a recitare in Sicilia, dove
fu
ben accolto, e dopo d’avere colà incontrata una s
la recita specialmente della Pazzia di Lavinia, in cui l’Antonazzoni
fu
entusiasticamente applaudita. Ella, col marito e
sse con lei intimamente, mosse guerra spietata alla Lavinia, la quale
fu
costretta a impetrar soccorso al protettore della
della Compagnia D. Giovanni De’ Medici. La Valeria dovette uscirne e
fu
sostituita dalla Malloni (V.). (Cfr. Antonazzoni
nizzata dal conte Annibale di Montevecchio, figlio di quel Giulio che
fu
amico del Foscolo, e i fratelli Rossi, fra i qual
andò a Roma ove Garibaldi e Rosselli suonavano a martello. Mio padre
fu
incorporato nella legione Masi e prese parte alla
del babbo, e qualche fazzoletto della mamma, uno di questi fazzoletti
fu
sempre portato nell’ ultimo atto della Gerla di p
se una febbre violenta, causata dai disagi patiti, e la convalescenza
fu
lunga. Guarito, pareva che egli avesse perduto la
uell’anno 1855 mio padre lasciò per la terza volta la propria casa, e
fu
scritturato in Compagnia del Calamai ; però sicco
i di amoroso e prese il ruolo di brillante. Anche quell’anno 1855 non
fu
lieto. Lo stipendio era meschino e l’impegno di v
ra stata guidata sulle scene dalla Tarandelli antica prima attrice, e
fu
moglie del Robotti ; ed era allora prima attrice
ità furono fortunatamente più forti delle paure del giovane deluso, e
fu
deciso che la sera dopo egli sarebbe ripresentato
primo ordine per incarico di alcuni capitalisti triestini. Mio padre
fu
scritturato da lui, ma per di lui consiglio abban
quel gran galantuomo e buon attore, faceva il generico primario, che
fu
Salvatore Benedetti, il quale caso raro, era liet
li sarebbe succeduto in omne et qualibet parte al Gattinelli, e tanto
fu
fatto che la tiara di Achimelek rientrò nei casso
agnia Bellotti nel ruolo importante lasciato dal Vestri. Anche quello
fu
un gran passo pel mio povero papà, che non solo a
alla quale presero parte il Bellotti ed il compianto Tebaldo Ciconi,
fu
scelta per prima recita : Il papà Goriot di Balza
tradizione formata da Gattinelli, Vestri, Taddei, ma il confronto non
fu
dannoso. Ernesto Rossi nel primo volume de' suo
hè mi faccia recitare. — Non dubiti, non avrà mai un riposo. — E così
fu
. Cesare Rossi, disimpegnò benissimo le parti tutt
gio. Dunque relativa : ma allora tanto è verità quella d’oggi, quanto
fu
quella d’jeri e dell’altr'jeri, e magari di tre s
er oggi con poca riverenza le panche. Barocco ! Sicuro : Cesare Rossi
fu
barocco ! Un barocco, che produsse figure non mai
estimonianza di affetto e di ammirazione sì a Bari, come a Fano, dove
fu
traslata la salma. « Non dimenticare che amò i gi
salma. « Non dimenticare che amò i giovani attori e li protesse, che
fu
buono, onesto e glorioso, e che a punto per la su
della nonna, e quivi recitarono sin circa il 1733, che probabilmente
fu
l’anno di morte dello sposo. Sappiamo dalle memor
di, Arbes). L’ultima manifestazione artistica degli italiani a Dresda
fu
la recita della Vedova scaltra data il 26 febbrai
tti per le pensioni, e Giovanna Casanova, pe’ suoi lunghi servigi, ne
fu
tra’ preferiti : e se bene, nonostante la pension
quelle gelosie riprodusse nella Pupilla, inter mezzo in tre atti, che
fu
rappresentato con buon successo insieme alla sest
ussia (ivi, XXXVII), che la perdita più considerevole della compagnia
fu
quella della vedova Casanova. Casanova Ignazio.
re nel suo ditirambo in lode del Sacco stesso, Truffaldino (V.) ; poi
fu
, nel 1762, con Pietro Rossi, poi di nuovo con Med
a femina. Nel novembre, dopo la recita della Dalmatina di C. Goldoni,
fu
colto da apoplessia, ancor vestito del costume di
orì miseramente a soli 52 anni. Dice il Bartoli che come artista egli
fu
irreprensibile, ma che, come uomo, corse troppo a
ompagnia di ballerini da corda, nacque il 1723 circa a Lucca, di dove
fu
portata via a tredici giorni. Ecco come il Goldon
assabilmente, ma danzava a terra con somma grazia ; la Maddalena, che
fu
moglie in seguito di Giuseppe Marliani, era una c
iume per sottrarsi all’ insidie del di lei seduttore. Moltissime sere
fu
replicata in Venezia nel 1754, ed infinite lodi f
avea già avuto modo di notar le qualità dell’ attrice. Da quella sera
fu
un successo ognor crescente. Dallo spoglio delle
estici. Medebach Giovan Battista. Figlio dei precedenti, veneziano,
fu
attore e capocomico ; e fu la sua, la prima compa
attista. Figlio dei precedenti, veneziano, fu attore e capocomico ; e
fu
la sua, la prima compagnia venale che, nel novemb
robe sequestrate, contro pagamento del debito : restituzione che non
fu
accordata, nè anche dopo rifatte le spese contuma
messi all’ incanto, e venduti per lire 175.29. E a questa risoluzione
fu
spinto il dottor Bellagi, procuratore del Torrice
recedente, nata a Firenze l’8 dicembre 1842, nel popolo di S. Simone,
fu
per comune consentimento la maggiore della gran t
non monta in superbia per ciò : tornata in Italia, memore di quel che
fu
il maestro per lei, si unisce ancora a Toselli, i
vero : quest’ultimo lavoro, nella sua semplicità originale e poetica,
fu
una vera rivelazione artistica per la nostra Adel
derose, dove la Tessero diè prova di tutti i suoi mezzi artistici, si
fu
in Margritin dle violette, una felice riproduzion
i Donna o Angelo di Teresa Sormanni, senza fremere ! che vita vissuta
fu
quella di Adelaide Tessero sulla scena ! Con qual
non ebbe più limiti, senza contare la commozione dei fratelli d’arte,
fu
al terzo atto, alla famosa scena fra Clotilde e P
rte, fu al terzo atto, alla famosa scena fra Clotilde e Pomerol ! Non
fu
più la rappresentazione, no : fu tutto un dramma
a scena fra Clotilde e Pomerol ! Non fu più la rappresentazione, no :
fu
tutto un dramma rubato alla vita ! Lei più nulla
del Collegio ov'era stata educata, e appassionata filodrammatica, che
fu
poi buona generica e seconda madre. Fra i tanti m
a di comici italiani, discompagnata dal nome di Antonio Salsilli, che
fu
sempre e tuttavia si serba di essi amico fortissi
do di amministrare e condurre una Compagnia sua, modo, che, se da'più
fu
giudicato una fisima, gli acquistò e afforzò l’am
arte la sua rovina come capocomico. Nè questa dell’artista umanitario
fu
sua sola dote. Antonio Salsilli fu anche scrittor
Nè questa dell’artista umanitario fu sua sola dote. Antonio Salsilli
fu
anche scrittore egregio di articoli e bozzetti di
tti Adelaide. Figlia del precedente, nacque sul principio del 1803, e
fu
mirabile servetta. Nè solamente fu pregiata come
, nacque sul principio del 1803, e fu mirabile servetta. Nè solamente
fu
pregiata come attrice, ma altresì come cantante,
diata dal celebre Lanari per altri quattro. La sua carriera artistica
fu
gloriosa, ma brevissima ; chè nell’autunno del’ 3
Figlio di Benedetto, di cui s’è fatto cenno all’articolo precedente,
fu
attore pregiatissimo in Roma per le parti di donn
onna. Passò poi in varie compagnie nel ruolo di primo amoroso, e tale
fu
molti anni in quella di Giacomo Moggio. Scrisse m
eto, dove morì nel 1836. Lombardi Federigo. Fratello del precedente,
fu
come lui artista egregio per le parti di primo am
amoroso nella Compagnia di Giuseppe Imer ; e dice il Goldoni ch' egli
fu
cattivo comico finchè fece la parte dell’amoroso,
oli dice che travagliò con molto spirito nella maschera del Dottore e
fu
conosciuto per un ottimo commediante. Sposò la fi
ll’arlecchino Gabriele Costantini (V.), col quale, uscito dall’ Imer,
fu
a Napoli al servizio di Don Carlo. Passò poi a Ve
tini, attore di pregio per le parti di Arlecchino. Nacque a Padova, e
fu
denominato il Tegna, forse per certa sua economia
r certa sua economia di vivere. Recitò per molto tempo a Venezia, poi
fu
chiamato al servizio dell’ Elettore a Dresda, ove
Così a un dipresso il Bartoli. Dell’andata di lui in Sassonia non mi
fu
possibile rintracciar notizie. Ne abbiamo invece
a per far brillare un solo attore. Finalmente il 23 dello stesso mese
fu
oltremodo applaudito in una antica pagliacciata i
i lui, perdè tutti li averi e con essi la ragione. Ristabilitosi poi,
fu
costretto a tornare su le scene, in cui fece come
aggiormente sarebbe stato gradito ! La sua troppo piccola statura gli
fu
di qualche svantaggio, nè potè nel suo carattere
otè nel suo carattere d’innamorato interamente brillare. Non pertanto
fu
meritevolmente applaudito, e fu per un comico ecc
to interamente brillare. Non pertanto fu meritevolmente applaudito, e
fu
per un comico eccellente per ogni dove considerat
esi, dalla sua instituzione (1807), fino all’anno della sua fine, che
fu
il 1815. Passato con Fabbrichesi, De Marini, la T
tica, traversando una strada, secondo il costume, per recarsi a casa,
fu
arrestato da quattro uomini mascherati, che, punt
o, ma di accennare in qualsiasi modo alla lotta de' Carbonari. E tale
fu
lo spavento ch'egli ebbe dall’inattesa aggression
die goldoniane, del Nota, di Giraud ; ma dove apparve davvero gigante
fu
nelle parti di seconda importanza, come, a esempi
piegato postale, nacque a Venezia il 27 settembre del 1826 : e nel’48
fu
soldato sotto il Governo provvisorio, assieme a P
assare in quella di certo Bosello. Fu il’50 con Luigi Duse ; e il '51
fu
accolto nella grande arte, nella Compagnia lombar
magnoli, poi di Tommaso Salvini. Dopo ancora un triennio, il '57-'58,
fu
con Gaspare Pieri, qual generico d’importanza, e
orelli, prima a fianco di Virginia Marini, poi di Adelaide Tessero, e
fu
con esso due volte nell’America del Sud. Divenne
Vergnano Corrado, torinese,
fu
uno de' più egregi artisti brillanti nella prima
o e gentile, s’ebbe la stima di quanti lo accostarono, e la sua morte
fu
seguita dal generale compianto. Fu quasi sempre c
nano dice : « Tutto che composta di soggetti di merito discreto, pure
fu
assai mal corrisposta dal pubblico. I molti impeg
prosopopea della Iob, la sua prima attrice. Sua moglie, Francesca,
fu
una egregia artista per le parti di servetta, e p
rte fece in compagnie di pochissimo conto ; ma il tempo del noviziato
fu
breve. Aitante della persona, di fisionomia apert
ntimento, diventò ancor giovanissimo primo amoroso di grido. Nel 1812
fu
in Compagnia di Giacomo Dorati, poi, nel ’19, in
volta le cose non camminasser troppo bene ; e si sa che a Venezia gli
fu
venduta all’asta pubblica tutta la roba con quell
iù alta considerazione, la presente Allegoria recitata soltanto dalla
fu
Compagnia Goldoni nell’ Anno 1815 giacchè a quell
chini, reputato generico primario, ritirata da alcun tempo dall’arte,
fu
una egregia servetta ; Linda, moglie di Enrico Be
arte, fu una egregia servetta ; Linda, moglie di Enrico Belli-Blanes,
fu
assai pregiata per le parti di prima attrice giov
con Gaetano Gattinelli e dal ’65 al’ 66 con Achille Dondini. Il ’67,
fu
di nuovo con Tommaso Salvini, per entrar poi nell
iò il Bellotti per formar società con Casilini e Rosa. Dal’ 76 al ’78
fu
con Morelli e la Tessero ; sostituì il Salvadori
gnia Nazionale. Nell’ ’85 si unì in società con la Tiozzo e nell’ ’87
fu
scritturato dal Bertoni e dalla Tessero. Dall’ ’8
lli-Blanes, Icelo Salvadori : non c’era male ! Il pubblico romano non
fu
all’altezza del poeta : Nerone piacque, ma…. null
città, le quali, compresa Firenze, gli fecer la stessa accoglienza :
fu
solo nel carnovale ’71-’72 che sulle scene del Ve
hini, pochini in teatro ! Ma questi pochini fecer chiasso per mille :
fu
un vero crescendo di ammirazione, di applausi, di
nna Marianna. « Al 1820 – trascrivo dal Di Giacomo – Gaspare de Cenzo
fu
chiamato al San Carlino da Silvio Maria Luzi. Vi
gnia Sadowski per entrar in quella di Luigi Bellotti-Bon, dalla quale
fu
strappato per rammollimento cerebrale che dopo va
n una casa di salute, il 18 febbraio 1884, a ore 3 di mattina. Non vi
fu
compagno d’arte che nel limite de’suoi mezzi non
a si china…. « Oh Armando ! pei nostri due cori mai ora più bella non
fu
! Mio povero Armando, tu muori…. a viver che rest
prima volta al rigido Re Vecchio di Milano sotto le spoglie di Kean,
fu
un grande avvenimento artistico : l’arduo cimento
ento artistico : l’arduo cimento in cui s’era messo l’ardito giovane,
fu
superato trionfalmente. Era nella voce del Ceresa
ndi Anna, fiorentina, nata Sarti, figliuola di un lavoratore di seta,
fu
attrice di molti pregi per le parti di prima donn
a in Malta nella Compagnia di Andrea Patriarchi. La via dell’ arte le
fu
contesa dal padre, tanto che per imprenderla, dov
l Bartoli (1781), che di lei così lasciò scritto : « Anche in Palermo
fu
lodato il suo merito, e così pure in molte città
n qualità di tamburino, nell’esercito napoleonico. Terminata la ferma
fu
scritturato dal Capocomico Goldoni, amico di suo
senese, divenuta comica anch'essa, n’ebbe quattro figliuoli : Elena
fu
moglie dell’attore, pure di Siena, Silvio Mozzido
tti. Adelaide, attrice promettentissima, morta a soli ventisei anni,
fu
la prima moglie dell’attore Francesco Sterni. Al
del Friuli il 29 gennajo del 1822 quand’erano in Compagnia Cavicchi,
fu
per universale consentimento la più grande artist
ici La prima rappresentazione, da darsi il lunedì 26 dicembre 1831,
fu
annunziata così : Non v'ha dubbio che il Drammat
a scuola del costume, e lo specchio delle umane passioni. Tale verità
fu
conosciuta, ed apprezzata mai sempre dai popoli p
davan più specialmente parti insignificanti di piccoli servi. Il '34
fu
scritturata con la famiglia dal Meneghino Moncalv
ingenua, poi prima attrice giovine sotto Carlotta Marchionni, che le
fu
amica, madre, maestra amorosissima ; ai sacri pre
per la speranza del suo matrimonio, non approdarono a buon fine. Ella
fu
dal '46 al '50 con Domeniconi e Coltellini, e dal
llo, fuor della scena. In quel tempo l’attore e capocomico Pisenti
fu
messo in prigione per debiti ; e la Ristori, che
apocomico Pisenti fu messo in prigione per debiti ; e la Ristori, che
fu
sempre delle miserie de'compagni soccorritrice pi
ua parte di utili toccata in Italia. E la risoluzione, infatti,
fu
presa irrevocabilmente, e la Ristori si diede att
rappresentazione, il 22 di maggio, venne, e il successo della Ristori
fu
ottimo, se non stupefacente. La stessa tragedia —
nza in lei dopo la rappresentazione di Mirra di Vittorio Alfieri, che
fu
tutta un trionfo de'più solenni. Ma la Ristori no
dall’entusiasmo della stampa, vi accorse in gran folla, e il successo
fu
clamoroso. La tragedia si replicò fino all’andata
l’andata in iscena di Maria Stuarda, e la buona riuscita dell’impresa
fu
artisticamente e finanziariamente assicurata : om
resa fu artisticamente e finanziariamente assicurata : omai la Rachel
fu
soggiogata dalla grande arte della Ristori, fatta
o di forza, secondo il sentimento che la domina. Mai attrice tragica
fu
più maravigliosamente dotata. Ella possiede tutte
cesso colossale, che aveva davvero del fanatismo e del delirio, e che
fu
, si potè dirlo con ragione, il trionfo più grande
entativi di reazione dell’anno dopo, e quel primo battesimo di Parigi
fu
anche, s’è già detto, il primo passo del lungo e
ie improvvise e Pastorali e Intermezzi. La paga annua della Compagnia
fu
allora di 8000 fiorini imperiali. Si trovò il 171
elettore Federico Augusto coll’arciduchessa Maria Giuseppa d’Austria,
fu
la Sala d’equitazione trasformata da Poisson in b
a Corte a Zeithain. Il 10 aprile del 1732 tutto il personale italiano
fu
messo in libertà, eccettuati Malucelli, Bellotti
i, i quali pare non fosser punto sufficienti al suo quieto vivere, se
fu
costretto a muover suppliche per un impiego, maga
i (quaresima del’61 al ’63) stabilmente con sua moglie Cesira. Il ’64
fu
diviso tra la scena (con Carolina Santoni, celebr
rò il ’65 con Michele Sivori ; e morto il caratterista Bottazzi, egli
fu
, di sorpresa, obbligato a sostenerne le parti.
tro Manzoni di Milano ; dove, specialmente nel repertorio Goldoniano,
fu
annoverato, e a ragione, tra’ buoni artisti. La C
ore si era acquistata il titolo di Compagnia-modello. Pietro Barsi ne
fu
uno de’migliori ornamenti ; e se bene a lui si po
in Compagnia di suo padre. Attore spigliato, studioso, appassionato,
fu
accolto in varie buone compagnie per le parti di
Capitano ch'ei recitava in italiano e in francese, nacque a Messina e
fu
noto prima col nome di Pascariello, poi con quell
Duca di Modena (1680-82). Dalle memorie di Dangeau sappiamo ch' egli
fu
ammiratissimo anche al Teatro di Corte di Versail
soppressione della Comedia italiana, formò una Compagnia colla quale
fu
autorizzato a recitare in Francia purchè a trenta
e, e il povero Tortoriti morisse povero qualche anno dopo. Di quando
fu
comico al servizio del Duca di Modena abbiamo un
ariel, che ebbe ottimo successo. La parte di Pascariel, protagonista,
fu
sostenuta dal celebre Samson.
Galletti-Bagnoli Adele. Nata il 1844 a Bologna da parenti non comici,
fu
scritturata quale prima amorosa il ’60 con Luigi
l’attore Giuseppe Galletti (egli aveva esordito con Feoli ed Ajudi, e
fu
con Domeniconi e Stacchini, Coltellini, Ernesto R
n società con Ettore Dondini e Giovanni Contini, poi capocomico solo,
fu
nelle principali città d’Italia, attrice applaudi
ovanili. Ebbe una figlia ballerina, e andò con lei a Palermo, dove le
fu
rapita da un Personaggio di qualità. Tornatasene
mo, dove le fu rapita da un Personaggio di qualità. Tornatasene sola,
fu
così turbata dall’accaduto, che die'segni non dub
, fu così turbata dall’accaduto, che die'segni non dubbi di pazzìa, e
fu
vista a Bologna passeggiar per le vie coronata d’
gradito non solo a' pubblici di terraferma, ma ancora di Venezia, ove
fu
, al S. Angelo, l’autunno del 1775. Fu poi con la
na e di bella voce, d’ingegno svegliato, e perseverante nello studio,
fu
attore ammiratissimo nel tragico e nel comico, ne
lo scritta in versi sciolti, intitolata : L'Usurpator d’Aragona ; che
fu
recitata replicatamente nel Teatro di San Gio. Gr
sonnable di Pier Francesco Biancolelli, lunedì 15 ottobre 1736 ; e vi
fu
ricevuta al posto della sorella defunta poco inna
viva e animata, fornita delle più chiare attitudini all’arte scenica,
fu
al suo esordire applauditissima, nè solo come att
ssabile tutte le grazie ond’era piena, specie in quella di Fedra, che
fu
come suggello alla sua celebrità. Poco sopravviss
lerini da corda e comici insieme, diretta da Gasparo Raffi, dal quale
fu
scritturato, e del quale, divenuto poi direttore
fra gli altri, della domanda, il padre della sposa Gasparo Raffi del
fu
Lazzaro, romano, di quarantadue anni, l’attore Gi
rso di Recite nel Teatro Rangoni che della Grazia etc. E il permesso
fu
accordato. E la Compagnia vi recitò la prima volt
e ruppe il contratto, passando a scrivere pel Teatro San Luca : e ciò
fu
al 15 febbraio del 1752. Ricorse allora il Medeba
Pietro Chiari, il quale, se ben per nulla comparabile al Goldoni, ne
fu
tuttavia un formidabile antagonista. Alle di lui
atto già firmato, non andò più a Milano, ove con nuova deliberazione,
fu
abolita la stagione di prosa, per surrogarvi le o
giamente le parti di Dottore, e che poco dopo il suo arrivo in Modena
fu
tocco d’apoplessia, e vi morì a trentotto anni. M
1688, e partito per l’ Italia, predendone egli il posto. Verso l’ '89
fu
incaricato da Colbert di recarsi in Italia a scri
1694), lo sostituì nella maschera del Dottor Baloardo, nella quale ci
fu
tramandato in effigie dal bulino del Mariette, un
presenza dei figli Carlo e Augusto Alessandro. Marc’Antonio Romagnesi
fu
poeta e non de'peggiori, e pubblicò pei torchi di
’è ritenuto fin qui erroneamente), a ore 18 e 24 minuti. Il Romagnesi
fu
veramente lodato da chiari ingegni del suo tempo,
gilio, due soli si fecero comici : Gaetano e Carlo Virgilio. Agostino
fu
educato alle armi, e sappiamo da un sonetto del p
ovine contro i turchi in Polonia. Era cavaliere dello speron d’oro, e
fu
nominato dal Duca di Mantova conte Boba. Ippolito
omagnesi Gaetano. Figlio del precedente. Di lui sappiamo soltanto che
fu
comico, e che uscito di Francia nel 1697, al temp
a Livorno da Giovanni Tafani nobile veronese ed Anna Baldesi, comici,
fu
la più forte artista del suo tempo. Mortole il pa
1807 colla piccola parte di Carlotta nel Cavaliere Woender : e tanta
fu
l’ammirazione destata, che dopo poche sere dovè p
tra. Sposatasi all’ Internari, e lasciato la Pellandi il teatro, essa
fu
con Luigi Vestri prima donna assoluta, affermando
ato un teatro alle recite della Compagnia italiana : promessa che non
fu
poi tenuta per la caduta del Borbone che obbligò
olo diremo che in quel punto l’attrice superò il poeta : la Internari
fu
più grande di Alfieri ! Uno scoppio spontaneo, un
ia inedite, le parole dei nostri grandi artisti : Carolina Internari
fu
una delle più splendide gemme dell’arte drammatic
ange ancora l’Italia. 20 7mbre 1873. Tommaso Salvini. Se l’arte che
fu
, gli occhi riaprisse, in vedere quali cenci indos
n mancherò indegnamente di raccomandarvi tutti a quel degno santo che
fu
asperso di quel sangue prezioso dove su d’esso sp
ndo quale amoroso generico in Compagnia di Antonio Goldoni, dal quale
fu
poi riconfermato ma col ruolo di primo attore ass
loni, Calamari, Domeniconi, con Carlotta Marchionni prima donna, e ne
fu
per tutto il tempo applaudito primo amoroso e pri
e poi con altri, cessando di vivere a Brescia nel 1834. Il Meraviglia
fu
attore di grandissimo pregio, specialmente per le
; e pel merito di entrambi e degli artisti tutti che la componevano,
fu
quella compagnia giudicata delle migliori che sco
ni il marito in Mantova, la Marta continuò a condur compagnia, di cui
fu
il principale ornamento fino al 1810, nel quale a
ia dei riti israelitici che suscitò un diavoleto in teatro, pel quale
fu
necessario l’intervento delle autorità. (Ivi, 186
ità. (Ivi, 186). L’ultima comparsa in Modena della Compagnia Colleoni
fu
nel marzo del 1802.
dì colla parte di Paolo in Francesca da Rimini del Pellico, e tale ne
fu
il successo che tutti lo consigliarono a gettare
di l’altra figliuola Ergilda. Dopo alcune recite al Teatro Partenope,
fu
scritturato da Adamo Alberti a' Fiorentini, quale
rtistico che mai si potesse credere. Alla fine del carnovale del 1868
fu
aggredito in Milano ; derubato dell’orologio e de
egio - Ergilda consorte, Alessandro fratello. Il fratello Alessandro
fu
comico anch'esso, e anche capocomico solo e in so
, non esclusa la Moglie di Claudio ; ma il suo vero periodo di gloria
fu
di quei sei anni passati nella Compagnia di Alama
dic italiana. Recitò come tutti i figli d’arte, piccolissima ; poi
fu
messa in collegio a Milano, dal quale uscita, tor
a. Del repertorio di Achille Torelli, e specialmente di Fragilità che
fu
scritta per lei, fu a'bei tempi antiqui interpetr
Achille Torelli, e specialmente di Fragilità che fu scritta per lei,
fu
a'bei tempi antiqui interpetre eccellente, unica
di Nozze di Dumas figlio. Sposatasi il '73 a Giuseppe Pietriboni, ne
fu
anche la prima attrice assoluta, sino al dì della
o per carcinoma il 21 febbraio del '92 ; e in codesti diciannove anni
fu
l’anima della Compagnia, nella quale recò tanto d
nella quale recò tanto di bontà, di grazia, di gentilezza, che non vi
fu
, credo, compagno d’ arte che a lei non fosse come
cò a Palermo pei tipi del Barravecchia col titolo In Memoriam, quanto
fu
scritto e stampato nelle sue esequie dagli amici,
Contini Giovanni. Figlio di buoni e modesti artisti drammatici,
fu
per lungo tempo nelle provincie meridionali ; poi
rimo attore. Uscito Giovanni Ceresa dalla Compagnia di Luigi Pezzana,
fu
chiamato a sostituirlo il Contini, il quale passò
, non lasciando alcun adito alla speranza. Dopo tanti mesi di agonia,
fu
deliberato di condurlo a Bologna…. e proposto di
atosi dell’arte del padre, lo seguì, giovinetto, per alcun tempo : ma
fu
messo ben presto in un collegio della città natal
in società con Giacomo Job ; poi, preso parte ai moti di quell’anno,
fu
guardia nazionale a Bologna, volontario dragone a
diresse la compagnia che formò in società con Ernesto Rossi, con cui
fu
l’anno seguente, il ’57, a Vienna. Nel ’59, assor
entino, e che andò poi sposa all’avvocato Polveroni. Non solamente
fu
il Gattinelli attore di gran pregio, ma anche pre
cose buone, e soprattutto pratiche. Lasciato il Gattinelli le scene,
fu
nominato direttore della R. Accademia de’ Fidenti
melanconico, giammai gaio. Non lasciò mai travedere ciò che pensava ;
fu
stimato e riverito da molti : io pure lo stimai,
stando la comune ammirazione come danzatrice perfetta. Acclamatissima
fu
il 1746 nel nuovo passo a due ch'ella e il piccol
Attendez pour blesser que vous puissiez guérir ! Poco dopo Cammilla
fu
accettata nella Compagnia con uno stipendio fisso
uperiore a tutte le piccole querele e alle basse gelosie di mestiere,
fu
ne' suoi successi di una modestia rara che ne la
confusione di nomi. La Dehesse (V. Visentini Caterina Antonietta) non
fu
mai Cammilla, e Camilla non nacque che verso il '
u mai Cammilla, e Camilla non nacque che verso il '35 : ma la Dehesse
fu
prima amorosa poi servetta, mentre Cammilla fu pi
il '35 : ma la Dehesse fu prima amorosa poi servetta, mentre Cammilla
fu
più specialmente ballerina. È dunque assai più pr
poi attore stipendiato in Compagnia di Niccola Petrioli, nella quale
fu
a Genova il 1758. Ebbe allora un’avventura di amo
a, vinta dalla passione, volle accompagnarlo : ma, creduta fuggiasca,
fu
inseguita dai parenti, e, raggiunta a Sarzana, ri
dai parenti, e, raggiunta a Sarzana, ricondotta a Genova, mentr'egli
fu
messo in carcere. Essendo lontano il marito, a le
di Antonio Sacco. In essa, una sera, uscendo di teatro a Milano, gli
fu
, per ordin certo del tradito, ch'era tornato in I
ta d’Italia. Salì poi, coll’aiuto del suo ingegno, ad alte cariche, e
fu
più volte in Italia a sbrigar pubblici negozj. Ma
ar l’ attrice. » Fu profeta, perchè pochi anni dopo, Carolina Santoni
fu
una illustrazione dell’arte drammatica. Recatasi
spiegò subito le più chiare attitudini alla scena, sì che a vent’anni
fu
scritturata prima attrice assoluta da Tommaso Zoc
benefizio, di cui una, la quaresima, a Torino. » Il triennio '61-'63
fu
nella Compagnia di Filippo Prosperi, e andò l’ult
imo anno in Ispagna, ove s’ ebbe i maggiori onori. Tornata in Italia,
fu
a più riprese con Ernesto Rossi, poi direttrice d
armo parean modellati da Fidia. Nata per la tragedia e l’alto dramma,
fu
eccelsa nella Medea, nella Pia, nella Stuarda, in
ochade, all’austera signora della commedia inguantata. Nata a Lugano,
fu
trasportata subito a Milano dove passò l’infanzia
fischiatissima commedia I matrimoni del Laurati. Il triennio seguente
fu
con Alamanno Morelli prima attrice giovine : spos
ciò. Ed ecco la Zucchini nell’autunno del '73 con la Ristori, con cui
fu
in Inghilterra, e nel '74-'75 con la Zampolli, di
lità e romanticheria dei caratteri che doveva riprodurre. Non ostante
fu
degnamente in quel ruolo scritturata con Salvinet
, andò con Emanuel per parti principalissime, ma senza ruolo fisso, e
fu
da lui iniziata a quello di madre e caratteristic
he trovo nella raccolta Corniani della Braidense di Milano. La musica
fu
del celebre maestro signor Pietro Guglielmi, e fr
gli attori era per la Madama Minima Laura Cavalieri. A istanza di lui
fu
anche pubblicata in Bologna la supplica ricorrett
settantacinque il giorno dieci di Giugno. Bartolomeo Cavalieri, che
fu
marito della signora Giustina Bercelli, d’anni qu
o Bertolotti vice Curato di S. Giovanni Laterano ; il di lui cadavere
fu
seppolto in questa mia chiesa Parrocchiale di S.
udente e dotto padre spirituale, e teologo della compagnia di Gesù mi
fu
detto in Fiorenza l’anno 1645 a’ 25 di giugno ; e
agnia di Gesù mi fu detto in Fiorenza l’anno 1645 a’ 25 di giugno ; e
fu
questo. Il comico Rinoceronte si confessava, e co
oferiva, protestandosi che avrebbe cessato di recitare. So che quando
fu
per andare in Francia con la sua compagnia, fece
e dall’esercizio de’teatrali trattenimenti. Il Garavini, ferrarese,
fu
della Compagnia de’Fedeli (V. Andreini Virginia),
a Firenze il 24 marzo 1830 da Vincenzo Petrotti (e non Pietrotti come
fu
chiamato in arte il figlio Santi) e da Rosa Genti
con Laura Bon (V.) per le domeniche dell’estate al Politcama. Il '62
fu
col Landini, regolarmente, per l’anno intero. Pas
, in quella di Bellotti-Bon. Scritturato il '67 con Alamanno Morelli,
fu
con lui Caratterista fino al '79, per passare poi
nde sobrietà. Al tempo in cui fioriron l’ opere di Pietro Cossa, egli
fu
nella Compagnia di Alamanno Morelli, degno compag
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