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1 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — [Dedica] »
effetto della elevatezza del suo animo, che dello studio da lui posto nei Tulli e nei Demosteni, antecessori suoi. Possa so
a elevatezza del suo animo, che dello studio da lui posto nei Tulli e nei Demosteni, antecessori suoi. Possa solamente ques
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 385
e a L. ROBOTTI salutata nell’arte di roscio maestra non superba nei trionfi, nelle dovizie, nei plausi non pavida
ll’arte di roscio maestra non superba nei trionfi, nelle dovizie, nei plausi non pavida in casi avversi e malattie
3 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article »
Colombino Napoleone, nativo di Biella, fu attore accurato nei diversi ruoli di brillante, di padre e di tiranno
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 859-861
di Madama Guichard nel Signor Alfonso di Dumas figlio, della Duchessa nei Mariti di Torelli, della Marchesa nei Danicheff d
di Dumas figlio, della Duchessa nei Mariti di Torelli, della Marchesa nei Danicheff di Dumas figlio, della Madre nel Marche
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 191
olo Francesco, nell’altro il solo Angiolo, e i due elenchi concordano nei nomi di altri attori. La Compagnia era della Madd
6 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 453
e Pasquale del Sografi, Così faceva mio padre del Bon furono i lavori nei quali si levò a maggior altezza. Fu il 1820 nella
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
Vacantiello Francesco. È citato da Trajano Boccalini nei suoi Ragguagli di Parnaso, là dove dice (I, 242) 
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
anche fuochi artificiali. Aveva sostituito nel 1736 l’amoroso Vitalba nei Comici di Carlo Goldoni, il quale dice di lui che
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
riuscì a farsi molto apprezzare dai vari pubblici sì nelle commedie e nei drammi, sì nelle tragedie. Morirono entrambi a Ro
10 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 57-58
di Agostino nel Clermont di Scribe, di Gionata nel Saul, e di Roberto nei Due Sergenti, applauditissimo sempre. Dalla Compa
di qualche pregio, che si diede ai primi attori del gran repertorio, nei quali riuscì talvolta sufficientemente.
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
molto bella, et bene recitata al possibile. » Il De Sommi lo chiama, nei suoi dialoghi, l’argutissimo Zoppino da Mantova,
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 725
nella Veuve Coquette di Desportes ; e il 14 luglio seguente comparve nei Débuts sotto le spoglie di Mezzettino, e vi cantò
13 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
e rinomato intorno all’anno 1625. » Il Callot ci ha dato una scenetta nei Balli di Sfessania tra Guazzetto e Mestolino (V.
14 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
il 1846 in Compagnia Balduini e Rosa, e il 1847 in quella Capodaglio, nei cui elenchi figura come parte ingenua : il '61 co
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 526
). Il Giornale de’ teatri (Teatro applaudito, ecc., vol. II) dice : «  nei caratteri di varia semplicità conservò sempre il
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 687
Faustina Tesi, che molto aveanlo in pregio, benchè vecchio. Grazioso nei gesti e nelle parole, destò fanatismo in varie pr
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 944
premeditata, come all’improvviso, grande nel poetare, irreprensibile nei costumi, filosofo per eccellenza. Nato a Torino d
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 667-669
a parola, tra gli attori del suo tempo : aristocratico nella dizione, nei modi, nel vestire, nella persona, nella voce, in
oce armoniosa, che insinuante accarezzava l’orecchio del pubblico ; e nei paesi meridionali il giudizio dell’orecchio è sup
19 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 283-285
iscena che opere proprie. Oh ! se lo avesser visto nel Padre Prodigo, nei Fourchambault, nel Torquato Tasso di Goldoni, lav
o era meno della parola. Non gli sfuggiva un monosillabo ! Lo ricordo nei Borghesi di Pontarcy di Sardou ! Distribuite le p
20 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 518
i Paolo nella Francesca, di Pilade nell’Oreste, di David nel Saul ; e nei riposi di Salvini, quelli di Alfieri nel dramma o
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 757
a. Si sposò giovinetta a un suggeritore Zocca, del quale restò vedova nei primi anni di matrimonio. Recitò mediocremente ne
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
osteneva il personaggio del Conte. Ma egli fu maggiormente apprezzato nei drammi popolari come Sisto V, I misteri dell’ Inq
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 681
na – dice il Loehner in nota alle Memorie del Goldoni (Cap. XXXVII) –  nei primi anni del secolo con quella Compagnia a cui
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
nzio : gli spettatori aspettavano, ansiosi, ritti nella platea, ritti nei palchi. E a un tratto la voce d’un di quegli atto
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 678
ista a vicenda col Larouette, e talvolta l’arlecchino, specie l’ '84, nei Due gemelli bergamaschi di Florian, in cui apparv
26 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
incipi o a comparire nelle pubbliche allegrezze in mezzo alle corti e nei sontuosi palagi, cominciò anche a lasciarsi veder
o alle corti e nei sontuosi palagi, cominciò anche a lasciarsi vedere nei teatri prezzolati, dove regolata da impressari sc
ssoggettarono a particolar correzione, l’uno il disordine che regnava nei cangiamenti di scena, l’altro la maniera d’introd
bellezze, che dopo venti e più secoli siamo pur costretti ad ammirare nei loro scritti drammatici. [10] Siffatta riforma ve
drammi ne’ quali se ben l’uno e l’altro partecipano del cattivo gusto nei vezzi soverchi, e ne’ caratteri manierati pur qua
iceveranno dalla posterità altro premio se non se quello di far serie nei voluminosi tomi del Quadrio. Il marchese Scipione
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 694-696
so del ruolo di Arlecchino, e quattro giorni dopò, avanti di recitare nei Due Biglietti di Florian, rivolse al pubblico cal
na delle migliori creazioni del Coralli fu quella del fratello minore nei Gemelli Bergamaschi di Florian, dati la prima vol
28 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 18-21
ato per le parti tragiche. Dove però mi son fatto onore fu nel figlio nei Due Sergenti, e nel paggetto milanese nel Parini.
effetto, ma dell’ interesse. Nè Claudio Leigheb costringe le sue doti nei confini del teatro. Dotato di un singolare spirit
29 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Avvertimento al lettore per la presente edizione »
inora la continuazione delle Rivoluzioni del teatro musicale italiano nei torchi di Bologna. Però riflettendo al rispetto c
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 253
seppe Antonio Balletti nacque a Monaco verso il 1692, e morì a Parigi nei 1762.
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 385
te, e nella generosità della Nobile Guarnigione, e sperando di essere nei loro voti favoriti vi tributano in concambio stim
32 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 866
La cosa è chiara perchè, precisamente a quest’epoca, Venezia ammirava nei teatri di S. Samuele e di S. Luca il Cortini ed i
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 161-162
Ciasscti e spasseti, nel Moroso de la nona, ecc., ecc., e più ancora nei Oci del cuor, la sua ultima creazione, fu artista
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
ntava La clemenza di Tito, il Padre in Giulietta e Romeo, il Generale nei Due Sergenti e l’Aristodemo con dignità singolari
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 447-448
1871 dall’avv. prof. Augusto Ruggeri, insegnante letteratura italiana nei Licei e nelle Scuole Normali del Regno, e da Cori
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 234
e di servetta, mostrandosi anche buona cantante e graziosa danzatrice nei balli. Nel ’55 si ritirò dalle scene. Fu donna di
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Mantoua, 9 Aprile 1676. Affet.mo Seruitore » p. 324
o, nella quale era il più ampio ben servito che dir si potesse. Forse nei diciassette anni ch'egli fu al servizio di Ferdin
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 756
ui, bisognava averlo ammirato, la sera prima, nella parte di Fiorenso nei Rantsau. Quale distacco ! Allora con la sua bell
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 142-145
eneghini ! Nè fu colpa del destino, ma fu tua scelta, se tu ti aggiri nei trivii di Milano, anzi che aggirarti nella Reggia
eghino trae la sua origine da Domenica, essendochè era uso in Milano, nei secoli passati, di chiamare in servizio, per tutt
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341
nte il carattere di Caterina perchè l’illustre attrice, presentandosi nei diversi aspetti di questo personaggio storico, po
o voluto studiare il personaggio. L'ho ricercato nel testi classici e nei semi-storici o romanzeschi ; e così, a poco a poc
41 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
ltro fine riflesso si chiama propriamente danza ed è quello che s’usa nei festini, nelle accademie, e nei domestici diporti
priamente danza ed è quello che s’usa nei festini, nelle accademie, e nei domestici diporti. Allorché per renderlo più aggr
la Grecia; i Salams ovvero sia specie di muta comunicazione inventata nei serragli dell’oriente, la quale consiste nel mand
ero a quelli inintelligibili caratteri trovati dal celebre Maupertuis nei suoi viaggi alia Lapponia166. Ogni sentimento del
gono regolati cogli stessi principi. Attitudini scherzose e festevoli nei balli buffi, nei tragici animate e terribili, mae
li stessi principi. Attitudini scherzose e festevoli nei balli buffi, nei tragici animate e terribili, maestose e gravi nei
li nei balli buffi, nei tragici animate e terribili, maestose e gravi nei seri, vaghe e semplici nei boscherecci, vezzose e
gici animate e terribili, maestose e gravi nei seri, vaghe e semplici nei boscherecci, vezzose e dilicate negli amorosi, re
anza fu levata via, e la danza non accompagnò più la tragedia fuorché nei cori, o in qualche scena particolare. Ciò ch’essi
ionfo, uno sposalizio, un’allegrezza pubblica, una festa campestre, o nei funerali degli antichi, nei sagrifizi, nell’espia
legrezza pubblica, una festa campestre, o nei funerali degli antichi, nei sagrifizi, nell’espiazioni, nei vari riti o costu
pestre, o nei funerali degli antichi, nei sagrifizi, nell’espiazioni, nei vari riti o costumanze delle nazioni. Così sepper
Armida, e quello delle Baccanti nella Lavinia, e quello dei lottatori nei funerali di Castore, e in più altri drammi. Ma s’
araviglia che si propagasse subito cotesto genere di pantomima eroica nei teatri esteri, e per conseguenza in quelli d’Ital
e trame ordite dai congiurati? Come far sentire la gradazione diversa nei caratteri de’ personaggi, per esempio in Cesare l
embra un indovinello, né cotal difetto d’oscurità si scontra soltanto nei balli dozzinali, ne sono ripieni anche i più cele
mitazione della natura e l’espressione degli affetti, e non piuttosto nei muovimenti delle altre membra, negli occhi e nell
o il godimento senza la fatica di ricercarlo e che amano la diversità nei piaceri perché si confà colla loro intolleranza,
42 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 857
ali) ha per lui un cenno di lode al proposito della parte di Giacinto nei Mercatanti che sostenne con gran plauso a Livorno
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 445
Dottore, sostenne poi la parte di Florindo nell’Amore paterno ? Forse nei Dottori non piacque, e tentò gl’Innamorati ? Fors
44 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » p. 11
n vista che gli animi giornalmente da gravi cure oppressi, richiedono nei serali divertimenti una dolce ricreazione. Anche
45 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 387
poteva trovare uno che con decoro potesse servirgli di supplemento ; nei Commedianti era inutile cercarlo ; non ci è assol
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 336
beranza da scatti di passione, calda, violenta, ch'ei serba tuttavia, nei quali è il segreto di tutta la sua forza.
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 664
po di avere esordito con ottimo successo in quella di vecchia mugnaia nei Mulinari. In breve doventò uno de' capisaldi dell
48 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo duodecimo »
ella natura, cioè dalla espressione più esatta di quei toni naturali, nei quali prorompe l’uomo allorché si sente oppresso
erente in mezzo alle tanto applaudite armoniose ricchezze? [5] Che se nei suoni non vuolsi considerare la facoltà che hanno
dalla filosofia trovato il segreto d’ottenere siffatta calma. Perciò nei secoli più remoti della Grecia s’introdusse il co
nei secoli più remoti della Grecia s’introdusse il costume di cantar nei convitti le lodi degli dei e degli eroi affine d’
uni componimenti d’armonia saparata dalle parole, introdussero poscia nei cori dei drammi e in quelli dei giuochi pitici la
saacco Vossio gli effetti di questa misura del tempo si trovano anche nei corpi rozzi purché siano sonori. Se le campane ve
Lo riconosceva nel volo degli uccelli, nella pulsazion delle arterie, nei passi d’un ballerino, e persino arrivava il sagac
etti. Di ciò ne basti arrecar una pruova. Essi facevano uso più volte nei loro versi di due piedi il giambo e il trocheo co
so dei loro strumenti, il numero delle consonanze che potevano entrar nei loro sistemi, mille altre circostanze insomma, se
i a contrasto. Come la musica risorse fra noi ne’ più barbari secoli, nei quali gli spiriti non ancor digrossati erano inca
pendenti dall’altro, ha posto quei rilevante divario che pur sussiste nei nostri moderni sistemi ad onta degli sforzi di ta
se vogliono tener dietro alle parole? Che al più solo potranno averla nei concerti puramente strumentali, cioè nel genere m
ore nel numero delle note che a ciascuna sillaba dee corrispondere, e nei tempi che debbono impiegarsi nel proferirle? Però
al guisa le voci diverse e gli strumenti cantassero tutti all’unisono nei cori degli antichi, più difficile è ancora l’imma
n narrato dai grammatici intorno al valore quantitativo delle sillabe nei poemi degli antichi altro non sia che una pura e
49 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
inciarono a far un uso più frequente delle arie, o strofette liriche, nei loro drammi, della quale usanza invaghiti i maest
ezza nella figura s’aggiugne come una conseguenza la poca espressione nei movimenti, difetto che hanno essi comune con quas
i multiformi cimieri, e le vario-pinte altissime piume che si muovono nei palchetti, salutando nella platea i suoi conoscen
la lingua non essendo altro che il linguaggio naturale delle passioni nei vari loro caratteri, è quello che serve di fondam
o semplice, recitativo obbligato ed aria; divisione troppo necessaria nei nostri sistemi di armonia e di lingua, ma la qual
acersi. Dovrebbe far sentire la successione degli intervalli armonici nei tuoni della voce, e farla sentire in maniera che,
moltitudine d’inflessioni e d’accenti scappati alle persone sensibili nei movimenti di qualche passione, e disposti poi dal
ar al filo dell’azione la dovuta attenzione. [25] Seconda. Molto meno nei recitativi obbligati, ove rappresentandosi la dub
diverte cantando in una camera, o in un’accademia. [34] Undecima. Ma nei casi indicati, come in tutti gli altri, gli ornam
ettate, la varietà nelle modulazioni, la maestria nette appoggiature, nei passaggi, nei trilli, nelle cadenze, nelle vocali
ietà nelle modulazioni, la maestria nette appoggiature, nei passaggi, nei trilli, nelle cadenze, nelle vocalizzazioni, sicc
veva alcune delle proprietà del canto nostro senz’averle tutte, e che nei dialoghi era a quando a quando accompagnata da un
o dagli attori in iscena, ma non hanno quella melodia che si richiede nei cori, i quali possono più facilmente procurarla p
là dove parlando delle allegre occupazioni del popolo che si radunava nei prati vicino al Tevere in certe feste dice che an
ere in certe feste dice che andavano cantando tutto ciò che appresero nei teatri, e accompagnandolo coi moti delle braccia
, e il famoso Odeon erano parimenti coperti. Dicono altresì che anche nei teatri scoperti l’argomento della voce relativame
ri a provare i loro componimenti prima d’esporli al pubblico giudizio nei teatri grandi, come fecero tante volte Eschilo ed
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 498
giustezza d’espressione e di verità i differenti personaggi di Sofia nei Due Sergenti, della qual parte faceva una vera cr
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 724
Costantini-Corona-Sabolini Teresa. Moglie del precedente, assai nota nei fasti teatrali col nome di Diana. Il Campardon do
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 782-783
sca Lombardo, fece il suo ingresso in arte, rappresentando per favore nei Mafiusi di Rizzotto (1864), che era amicissimo de
53 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 392
lto pregio. Aggiunge il Bartoli che non contento di rimaner ristretto nei confini della Toscana, il Roffi percorse con gran
54 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 705-716
rove ; e man mano che queste si svolgono, mi rendo conto degli errori nei quali posso essere caduto, vedo con maggior preci
d è facile capire come con questo studio del personaggio non soltanto nei fatti che si svolgono, ma ben anco nelle parole c
eff, nel Nuovo Idolo di De Curel, nelle Anime solitarie di Hauptmann, nei Disonesti di Rovetta, nel Kean di Dumas, nel Don
urale della modestia, dell’affabilità, della bontà. Quando in estate, nei mesi di riposo, può con una maglietta nera, coi c
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 528
eneva la parte di Paolo nella Francesca da Rimini e quella di Roberto nei Due Sergenti, diventando Sofia al secondo atto e
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 614
scritto appartenente al Magistrato di Sanità, dei morti nella città e nei suburbi di Milano, morì ex febri acuta, sine pest
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 661-662
appalto come d’uso in Napoli, » arrivò a pena, dopo quattordici anni, nei quali era diventato il beniamino del pubblico, a
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 87-90
vine donna che ama e crede nell’amore, che pare profonda e confidente nei gesti, nel volto, nei toni pacati della sua bella
rede nell’amore, che pare profonda e confidente nei gesti, nel volto, nei toni pacati della sua bella voce ! La passione re
59 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211
mordace nel riprendere i vizj, arguta nelle subite risposte, mirabile nei bei discorsi d’amore ; e non era alcuno che le po
ben composta, altrove non fu vista mai. Aveva del virile nel volto e nei portamenti, onde se talora in abito di giovanetto
ro ; alcuni in treccie avvolti, alcuni negletti ad arte givan vagando nei margini della fronte, e benchè fosser sciolti, le
con debita convenienza, fiammeggiavano gli occhi a guisa di Zaffiri, nei quali irraggi il sole….. Le guancie nella calda e
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 25-26
ava per le parti di delicato affetto, come, ad esempio, la Margherita nei Racconti della Regina di Navarra. A Parma vollero
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 199-200
er alcun tempo, aspettando gli eventi. Qui capita Tabarrino occupato nei preparativi per le nozze sue con Isabella ; e, ri
62 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 568-569
si manifesta comico di larghe vedute, che non vuol l’arte impastoiata nei vincoli di canoni assurdi. Ad afforzar le sue ide
63 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Dato in Modena dal Nostro Ducal Palazzo questo di 16 xmbre 1753. » p. 72
sussidi da Gerolamo Medebach, e dove morì del 1765. Si mantenne viva nei repertori del tempo una sua commedia, intitolata
64 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 218-219
nun brama onorarla. Parrini Luigi. Pisano, fu attore assai reputato nei primi del secolo, per le parti della tragedia alf
65 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo settimo »
inegia allorché divenne maestro della Serenissima Repubblica, e prima nei privati palagi e ne’ conviti dei dogi, poi nell’a
lle canzoni chiamate da loro Drinking Catches, ovvero sia da cantarsi nei brindisi. In questi componimenti non meno che neg
io palazzo. Anna Iowanona portò sul trono il gusto della musica, e fu nei primi anni del suo regno che si vide l’Abiazar, o
che dipende dal gusto, ha la ragione della sua eccellenza nel clima, nei costumi, nel governo, e nell’indole non meno fisi
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 652
fu già a Venezia, ove lo vediamo la sera del 10 gennaio 1508 recitar nei Menechmi di Plauto a S. Canziano, e poco dopo nel
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 734-735
ma, ella pure di 22, ’23 anni appena : svelta della persona, elegante nei movimenti, con una pronunzia aperta e correttissi
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 562-563
pur di Marenco, la Ida nella Vita Nuova di Gherardi Del Testa, l’Emma nei Mariti di Torelli, ed altre molte, in cui non ebb
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 91-92
due parti che tra l’ultime gli crebber fama, furono il Duca Valentino nei Borgia, e l’Ammiraglio Rotei nella Cleopatra di P
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 576-577
oraneo, lo chiama un « ottimo Padre Nobile, riuscito ugualmente bravo nei tre generi di recitazione, » e Luigi Aliprandi, c
71 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
si trova quindi in disaccordo con le posizioni espresse da Corneille nei Trois discours sur le poème dramatique; il france
i Voltaire e di de La Motte), in virtù del fatto che il suo interesse nei confronti della drammaturgia non è tanto di natur
l Teatro Italiano di Maffei, se non nell’obiettivo finale, certamente nei principi che ne guidano la stesura. L’autore pros
iori gli Italiani, dal momento che i Francesi hanno spesso introdotto nei loro intrecci affetti secondari, utili soltanto a
tragedia del Lazzarini —, e probabilmente una implicita riprovazione nei confronti dell’incoerenza del Marchese, il quale,
fallibile che cade in disGrazia a causa di un proprio errore e prova nei suoi confronti quella pietà, quella misericordia,
, affidata spesso a lunghe e noiose narrazioni. L’opinione di Calepio nei confronti dei confidenti che popolano la tragedia
n questo senso vanno lette le veementi accuse lanciate dal bergamasco nei confronti delle tragedie di Duché, il quale, nell
fedeltà agli antecedenti classici, ma in questo punto, ancor più che nei precedenti, emerge l’immenso divario fra le trage
rizione de’ costumi italiani, pubblicato, sempre per mezzo del Bodmer nei tomi della ginevrina Bibliothèque Italique 10. L’
na volta nel medesimo periodo; si è normalizzato l’uso dell’apostrofo nei casi in cui la stampa lo richiedeva: dal oggetto 
n modo incoerente: muovimento → movimento; calumniato → calunniato; —  nei plurali di sostantivi in –io è stata modernizzata
», Elisabetta Selmi, che in qualità di supervisore ha saputo guidarmi nei meandri della drammaturgia rinascimentale e moder
legami disciolto in un bel prato, che in sè ritroso la giumenta vista nei campi aperti alza su i crini folti, le nari allar
il corpo è un grave pondo. Così da giusti principi dipende ogni vigor nei popoli ogni ardire. Senza essi sono le cittadine
i, Bari, Laterza, 1979, p. 367). Lo stesso Torquato Tasso rivendicava nei Discorsi dell’arte poetica la natura essenzialmen
964, p. 34), salvo poi limare significativamente questo primo assunto nei Discorsi del poema eroico, in cui tentava di sald
tique Auguste Baron, sottolineando i debiti contratti da Saint-Gelais nei confronti del Trissino, scrive: «Melin, ainsi que
dal punto di vista scenico come causa prima del malanimo dei francesi nei confronti delle tragedie greche, ultimamente espr
06; Luigi Ferrari, Le traduzioni italiane del teatro tragico francese nei secoli XVII e XVIII: saggio bibliografico, Paris,
re, nel 1657. Sebbene il giudizio complessivo espresso nella Pratique nei confronti del teatro di Corneille fosse ampiament
ché più tenue, spingerà una madre a moderare l’arbitraria benevolenza nei confronti del proprio figlio, un marito a non ess
confronti del proprio figlio, un marito a non essere troppo deferente nei confronti di una moglie di secondo letto, e il pu
p. 149), riportata a testo, che dimostra la scarsa stima del francese nei confronti dell’operazione critica che da secoli s
egetica condotta dal francese, Calepio formula un perentorio giudizio nei confronti dei Discours, considerati il frutto del
e, su cui pesava l’originario giudizio dello Scaligero, poco benevolo nei confronti di Omero, si veda Luigi Ferrari, La que
, 1988, pp. 78-79). Prima di lui già Martello confermava un interesse nei confronti del processo catartico dichiaratamente
1). Un altro grecista convinto come il maceratese Domenico Lazzarini, nei Frammenti dell’arte poetica, valorizzava al contr
vica Angelo Mai di Bergamo. In questa sede, pur ribadendo la condanna nei confronti del «dramma eroico» di Corneille, l’aut
42b 34-1543a 11), Corneille assumeva una posizione fortemente critica nei confronti di Aristotele. In prima battuta egli no
formazione classicistica e al suo interesse filologico e linguistico nei confronti del testo greco, come dimostrano i nume
cura di Luigi Poma, Bari, Laterza, 1964, pp. 102-103). Al contrario, nei Discorsi del vicentino Niccolò Rossi, Oreste veni
emnestra uccide il marito proprio per vendicare questo delitto. Anche nei Sette contro Tebe i personaggi rispondono parzial
o crede troppo facilmente alle accuse mosse a tradimento dalla Regina nei confronti del figlio Mustafà, mentre nell’Aristod
usto conto Giraldi, e una successiva giunta crescimbeniana pubblicata nei Commentari, nel quale si inventariano i titoli di
vissuto al tempo di Diocleziano; dall’altra esprimeva alcune riserve nei confronti di un meccanismo tragico che avesse al
epio cita successivamente due tragedie come il Cicerone e I Taimingi, nei cui proemi l’autore aveva riflettuto proprio sull
si sofferma anche su pièces recentissime, in quanto il suo interesse nei confronti della drammaturgia non è tanto di natur
drigue dans le Cid, et Placide dans Théodore», ivi, p. 149). Calepio, nei successivi paragrafi si impegnerà a dimostrare la
rio in virtù di questo diverso trattamento della fabula i primi atti, nei quali si rappresentano i tormenti delle due donne
i delle due donne, sembrano a Calepio molto più intensi degli ultimi, nei quali la vicenda di Orazio giunge al suo termine.
a Poëtique d’Aristote…, Paris, Barbin, 1692, p. 140). Anche Voltaire, nei suoi Remarques all’opera di Corneille sottolineav
e veniva attribuita una poca decorosa (e verosimile) abilità oratoria nei discorsi politici («on ne souffre pas volontiers
nicus è invece tratto dal racconto di Tacito circa le vicende occorse nei primi tempi dell’impero di Nerone, quando già Agr
so della tragedia Mithridate non appare all’autore abbastanza pietoso nei confronti del figlio e della donna — di cui conos
inzione si scopre è proprio Roxane a far eseguire la condanna a morte nei confronti di Bajazet. Calepio in prima battuta ri
brare in tutto e per tutto il modello tragico italiano, di cui noterà nei capi successivi molti difetti. Aggiunge inoltre,
Archi, 1726, p. 8). Simili ragioni, contornate da un’accesa polemica nei confronti della pastorale, e segnatamente del Pas
sero dalla norma aristotelica o dalla riflessione del Tasso, il quale nei Discorsi del poema eroico stabiliva al contrario
08. Corneille probabilmente intercettò con piacere questa citazione e nei suoi Discours si ricordò dell’autore del Costanti
Merope riconosceva il figlio sul punto di ucciderlo — così sostengono nei paratesti delle molteplici edizioni della tragedi
 Lombardi, La dipintura poetica: problemi di costruzione del racconto nei testi di teoria e critica della letteratura e di
la riconoscenza in ogni tragedia. Questa chiusa nasconde una polemica nei confronti di molte tragedie italiane che riproduc
ità delle passioni, le tecniche efficaci con cui predisporre la pietà nei confronti dei protagonisti, ed infine le modalità
ro che la tragedia d’oltralpe fosse capace di attirare la compassione nei confronti del protagonista della vicenda, Calepio
to della memoria del fratello, ucciso da Achille, e l’amore che prova nei riguardi di colui che dovrebbe odiare. Nell’ambit
sta sventurato, farebbe covare loro un sentimento di animosa ostilità nei confronti del cattivo: l’insorgere di questo slan
nista non previene lo spettatore dal provare un profondo risentimento nei confronti di quella madre sciagurata, distogliend
esimo che pronuncia Calepio, sebbene per motivi diversi; se Voltaire, nei suoi Commentaires, rimproverava Corneille per non
eroi miseri, con una punta di ipocrisia, se vogliamo, dal momento che nei capi successivi demolirà ogni impiego del persona
ndendo spunto da queste considerazioni, taccia il Francese di invidia nei confronti del più capace poeta greco, denunciando
agedia e nell’epopea, specificando che, a differenza di quanto accade nei drammi, nei quali le digressioni che rallentano l
l’epopea, specificando che, a differenza di quanto accade nei drammi, nei quali le digressioni che rallentano lo sviluppo d
si della propria umanità, certificata dal fatto che prova compassione nei confronti dei miseri («Ma ci dobbiamo ricordare d
ente verbose, soprattutto in determinate zone topiche, e segnatamente nei cori, oppure nell’esposizione di antefatti o avve
zionale alla sua traduzione in termini rappresentativi. Uno dei punti nei quali emerge maggiormente l’abituale assenza, nel
servata alle passioni di Camille e Sabine risultava «passionatissima» nei primi due atti, nei quali le due donne si dolevan
i di Camille e Sabine risultava «passionatissima» nei primi due atti, nei quali le due donne si dolevano della crudele sort
lla critica sei-settecentesca; lo stesso Corneille aveva riconosciuto nei Discours tale difetto, citando l’Infanta come car
così rigido nella sua censura, non aveva fatto a meno dei confidenti nei suoi giovanili esperimenti tragici, specialmente
résus prende effettivamente le mosse a partire dal terzo atto, mentre nei primi due atti ha uno spazio maggiore l’episodio
gli affetti amorosi era necessaria a rendere il pubblico ben disposto nei confronti del protagonista («Rejeter l’amour de n
tendo in ridicolo le caratteristiche dell’eroe amante che campeggiava nei drammi d’oltralpe («Su questi amori per l’ordinar
n antagonismo con le pièces francesi, preferendo l’amore di una madre nei confronti del figlio non tanto — o non soltanto —
lle sventure occorse al figlio, oppure che mostra la propria crudeltà nei suoi confronti — non solo la Merope di Maffei, ma
le mosse il procedimento catartico che lo porta a provare compassione nei confronti del suo simile e paura di incontrare la
nza annoiarlo o dargli a vedere che lo sta istruendo. Di conseguenza, nei seguenti paragrafi prenderà a censura qualsiasi d
i. In generale Euripide impiega spesso divinità e figure ultramondane nei suoi prologhi, come Poseidone nelle Troiane e l’o
oro nell’Ecuba. L’autore ammette di prediligere la versione sofoclea, nei cui prologhi non compaiono figure di questo tipo:
pediente; Gravina faceva invece seguire al suo discorso di rimprovero nei confronti di Euripide un altrettanto severo senti
uschioni, Milano, Marzorati, 1971, p. 591). Sull’uso della prosopopea nei prologhi delle opere sceniche cinquecentesche si
e e la Rodogune. Quanto al Cid, Calepio ribadisce la consueta critica nei confronti del personaggio dell’Infanta che interv
ivardi, Paris, H. Champion, 2004, p. 400) e poi da Voltaire, il quale nei Commentaires sur Corneille riproponeva la medesim
ano i rilievi dei critici successivi — la simpatia che Cesare provava nei suoi confronti. La lunga narrazione permette a Co
., Le quattro tragedie, Firenze, Bonducci, 1751, p. 351). Meno severo nei confronti di questo espediente, ritenuto notevolm
i di stampo classicistico che riprendevano l’archetipo dell’Edipo Re, nei drammi nostrani campeggiano numerose narrazioni d
ragedia cinquecentesca (primi sondaggi)», in Le metamorfosi del sogno nei generi letterari, a cura di Silvia Volterrani, Fi
e «indizio» del soggetto, si rifaceva al prototipo terenziano, mentre nei prologhi di Plauto l’argomento era descritto più
gli censura il monologo con cui Rosmonda ragiona dell’amore che nutre nei confronti del fratello (II, 2); dell’Astianatte d
oro continuo. Calepio rimarca la netta differenza tra i drammi greci, nei quali l’introduzione del Coro era appropriata, in
ade in scena. Calepio asseconda in questo senso la generale disistima nei confronti dell’istituto classicistico del Coro ch
e contemporanee. Voltaire esprime a chiare lettere questa perplessità nei paratesti dell’Œdipe, conosciuti senz’altro dal C
izione di conoscere il protagonista, cosa che non accade puntualmente nei drammi italiani, in cui il personaggio principale
Bologna, Zanichelli, 1905, p. 518). Sulla distribuzione della materia nei diversi atti del Torrismondo si vedano Andrea Pag
n che sia/ poco da gente frequentato il loco», I, 3) e poi nascostisi nei pressi di quella zona dove verranno a confidare i
ard, 1987, p. 359). Non altrettanto favorevole si dimostrava Voltaire nei suoi Commentaires, censurando tanto l’accusa rivo
508). La condanna a questi brani sarà condivisa da Voltaire, il quale nei Commentaires sur Corneille condannerà l’inclinazi
ra di Maria Luisa Doglio, Modena, Panini, 1989, p. 13). Al contrario, nei Francesi Calepio non riscontra una sequenza così
Messenia il piede», scatenando una serie di altre modifiche a cascata nei versi successivi). Il drammaturgo difendeva tutta
soltanto nella commedia Le Menteur, pur dichiarando la sua avversione nei confronti di questo espediente («J’ai tâché de la
segnala alcuna in modo puntuale — si potrebbe probabilmente scorgere nei finali delle tragedie di Corneille, dove l’accele
etezza che richiedono le pièces del tempo, agite per la maggior parte nei palazzi reali, in questa sede riprova anche l’imp
eità del dramma per musica sei-settecentesco. Accanto a questo brano, nei dibattiti dell’epoca viene spesso rievocato un al
stione dell’unità di luogo in molti degli Examens delle sue tragedie, nei quali ammette talvolta di aver deliberatamente tr
da Corneille nel suo Discours, apparendogli questa troppo indulgente nei confronti del drammaturgo e poco rispettosa dell’
Venezia, Geremia, 1724, pp. 3-4). Più spiritosa ma non meno tagliente nei confronti dei denigratori degli antichi era la ma
28, pp. 17-18). Punto sul vivo dalla citazione del Calepio e scettico nei confronti dell’assunto secondo cui le tragedie gr
à e dell’equilibrio del suo giudizio, non viziato da alcuna deferenza nei confronti della tragedia francese, né dalla parti
le metteva in bocca alla Santa sconci pensieri galanti, come accadeva nei passi citati dal teologo giansenista (Théodore, I
scelto per le sue tragedie dei protagonisti quasi sempre virtuosi; se nei casi sopraccitati infatti il personaggio scellera
aratteri secondari, utili ad amplificare il sentimento di compassione nei confronti del protagonista perseguitato, come not
deve far nascere nello spettatore un sentimento di pietà e di terrore nei confronti dei casi del protagonista —, sia la con
essing — esercitando attivamente il proprio sentimento di compassione nei confronti dei miseri rappresentati, così da raggi
appropriata. Il Bergamsco, riprendendo il ben noto parallèle inserito nei Caractères del La Bruyère, secondo cui Corneille
Ciò nondimeno la preoccupazione per il rispetto della verità storica nei drammi è destinata a protrarsi a lungo tra Sei e
ne, figlia poco pudica, che Chapelain pronuncia la sua ferma condanna nei confronti del Cid di Corneille (cfr. su questo pu
, 1583, pp. 141-142. Nel Seicento francese si moltiplicano le censure nei confronti delle infrazioni della «bienséance» com
gli eroi, soprattutto antichi, come fragili amanti, era già presente nei trattati precedenti all’opera di Racine. La Mesna
esnardière, La Poëtique, Paris, Sommaville, 1640, p. 115). Le censure nei confronti di donne eccessivamente eroiche non son
89, p. 110). Nel suo Esame critico Salìo si mostrava invece perplesso nei confronti di questo tentativo di rispettare i cos
iore, in quanto nel racconto liviano la donna non era mossa dall’odio nei confronti dei genitori, ma esclusivamente dall’am
in scena a filosofare inverosimilmente; la critica era stata ripresa nei Prologhi alle sue tragedie da Gravina, in polemic
tiranno Polifonte, che per lei era appunto un «cortese amante» e che nei versi riportati a testo (vv. 2645-2647; 2658-2662
rtalia tangunt”», Eneide, I, 459-462). Calepio elenca poi altri punti nei quali l’eroe virgiliano è sorpreso a piangere: qu
so. Secondo Calepio i tratti eroici di Philoctete, che si manifestano nei primi due atti, ed in particolare nel confronto c
urata come amante di Itys, figlio di Egisto, benché l’eroina nutrisse nei confronti del secondo marito della madre un odio
nverosimile che Elettra possa essere mossa da questo tipo di passione nei confronti del figlio di un tale nemico, in virtù
s, Saillant, 1765, p. 105). [5.6.4] Un modo per evitare di incorrere nei controsensi che si vedono rappresentati nella Phè
d’Adria di quella, ond’ei cavò l’argomento della sua Dalida: “Scritta nei libri, ch’arsero in Egitto”», Scipione Maffei, Il
, Le quattro tragedie, Firenze, Bonducci, 1751, p. 147). Più benevolo nei confronti dei soggetti inventati era invece il Go
to una generica noncuranza da parte dei poeti tragici della sua epoca nei confronti della resa attenta dei costumi dei pers
perché non presentano la vivacità necessaria, che si incontra invece nei caratteri della tragedia francese del Seicento. A
egli passa ora a considerare quei medesimi testi che aveva esaminato nei capi precedenti sotto il profilo stilistico. Come
, Laterza, 1963, p. 159) di alcuni tragici italiani che incastonavano nei dialoghi «bizzarre figure» poco adatte al contest
e l’Orbecche del Giraldi. Positivo è invece nel complesso il giudizio nei confronti delle tragedie di Rucellai, il cui stil
ettere […] parte prima, Venezia, Ciotti, 1596, p. 22) e consolidatosi nei decenni successivi, anche grazie all’autorevole p
esibire il proprio carattere artificioso, proverebbero sì ammirazione nei confronti del pittore — così come gli spettatori
i, al solito incline ad esprimere senza mezzi termini la scarsa stima nei confronti dell’operato poetico e critico del Rogg
esto. Alla sua battuta fa eco una risposta di Achille ancora modulata nei termini di una similitudine che richiama peraltro
ommistione di sentenze moralistiche generali — confinate non soltanto nei Cori, tradizionalmente adibiti a questa funzione,
a Calepio nel complesso migliore di quella italiana, dal momento che nei Francesi non compaiono le lunghe similitudini che
rato nell’articolo precedente (Paragone VI, 2, [2-3, 9-10]). Tuttavia nei Francesi si scorge talora il ricorso a concetti i
ando delle sticomitie concise e dirette, dà spazio a lunghi monologhi nei quali l’eloquio dei personaggi si protende verso
liptoti, con cui Antigone si rivolge alla personificazione dell’Amore nei versi riportati a testo; nel monologo che apre il
ssidio interiore della principessa, divisa fra il richiamo dell’amore nei confronti di Emone e l’inevitabilità della morte
i dall’eccesso di affettazione, adducendo a motivo il fatto che essi, nei poemi rappresentativi, facevano parlare i persona
e pagine del commento alla Phèdre di Georges Forestier — che registra nei versi in questione una reminiscenza virgiliana («
impreziosire i dialoghi tragici con figure eccessivamente raffinate; nei versi riportati a testo, pronunciati nella Polyxè
ette in discussione l’opinione — divulgata icasticamente dal Bouhours nei suoi Entretiens d’Ariste et d’Eugène — secondo cu
stile del Pompée rispetto alle dichiarazioni programmatiche contenute nei Discours si troverebbe, secondo Calepio, in un pa
osse bisogno di alcuna perifrasi per indicare Athalie, già presentata nei versi precedenti, e qui richiamata con la circonl
erizzata — ed è il caso dell’Andromeda — da una forte carica polemica nei confronti del modello drammaturgico della pastora
mento del veronese in questo passaggio, accusandolo di zelo eccessivo nei confronti della patria — proprio il Maffei, che e
fosse un fisico di professione, si rendeva ammirevole se dimostrava, nei propri scritti, qualche nozione di fisica, magari
presenti nella medesima proporzione, a differenza di quanto accadeva nei due contrari prototipi della Canace, in cui largh
1620, p. 130); tuttavia, spiega il Bergamasco, ciò avveniva soltanto nei cori e nelle sezioni atte ad esprimere plasticame
rmarsi i personaggi nel pieno dei loro sfoghi passionali. La polemica nei confronti del verso rimato veniva alimentata tant
i confronti del verso rimato veniva alimentata tanto dall’antagonismo nei confronti dei tragici francesi, quanto dall’assen
’antagonismo nei confronti dei tragici francesi, quanto dall’assenza, nei venerandi autori classici, di quella rima che ven
rini spingerebbe, secondo Calepio, i drammaturghi francesi a inserire nei propri versi numerose figure retoriche che sarebb
pire la misura del verso. Anche Voltaire, come ricorda il Bergamasco, nei paratesti del suo Œdipe criticava la tirannia del
i tomi contenenti le tragedie del de La Motte siano giunti a Calepio nei primi mesi dell’anno e che egli si sia impegnato
a non condivide il merito di alcuni giudizi, come quelli entusiastici nei confronti di Corneille. Il dato importante che sa
aria si occupava per lo più il francese Prosper Marchand, rifugiatosi nei Paesi Bassi per questioni religiose. Il contribut
bblico. Calepio si era espresso in termini molto simili in precedenza nei confronti del Cid di Corneille (Paragone I, 4, [2
palesemente difettoso. Ritornano così le preoccupazioni già espresse nei confronti dei personaggi di Corneille, maestosi e
co eterogeneo e spesso incolto, incapace di scindere il bene dal male nei caratteri che il drammaturgo metteva in scena (Pa
ppiattire le differenze fra la teoria corneilliana e quella delineata nei Discours del de La Motte in merito al concetto di
l’autore del Paragone ciò che maggiormente ci attira è la compassione nei confronti dei nostri simili disgraziati, con i qu
occasioni e all’unico scopo di aumentare l’interesse degli spettatori nei confronti dei protagonisti vessati («Il y en a de
eggiava nella Rodogune, condannata come carattere integralmente pravo nei trattati di Maffei e Calepio (Paragone II, 4, [2]
e tesi di Faustino Summo (Risposta in difesa del metro nella Poesia e nei Poemi, e in particolare nelle Tragedie e Commedie
essivo sviluppo dell’intreccio e la successiva commozione che proverà nei confronti del dolore di Salmonée (III, 4-5), che
za un qualche incoraggiamento da parte di Hersilie, la quale invece è nei suoi confronti sempre sprezzante e crudele. Si ve
radunato un esercito che marciasse di notte verso Roma, nascondendosi nei boschi durante il giorno («J’assemblois de long-t
rancese, e sulla quale lo stesso autore del Romulus si era soffermato nei suoi Discours («Il n’en demeure pas moins vrai qu
nto, indeciso fra la rivendicazione del proprio potere e la tenerezza nei confronti del figlio, e successivamente (IV, 2),
nice, raffigurati dal Francese, contra historiam, come troppo benigni nei confronti della memoria del padre. 1. Una pr
ella figura di Calepio e del Paragone aveva luogo nel primo Novecento nei grandi lavori storiografici sul diciottesimo seco
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 84-85
remo di noviziato, ma che furono anni di vita artisticamente vissuta, nei quali la prima attrice giovane colla intelligenza
73 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 280-281
ghetti dianzi accennata, scriveva : « non voglio più dolori di testa, nei più begli anni della mia carriera : questo è il m
74 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 657-659
n ; Giuseppe Mazzocca vi aggiunge Filippo Maria Visconti, Carlo Magno nei Poveri di Parigi, Zaccar, Il povero Giacomo, Papà
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 244-245
a per le parti di madre. Creò con molto successo la parte di Eleonora nei Tre Gemelli Veneziani di Antonio Mattiucci detto
76 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 246-248
prima volta da Rinaldo Petignoni de’ Gelosi) in una modesta Compagnia nei contorni di Cento, Modena, Finale o Carpi, nella
77 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 254-257
quadri di Watteau, Lancret, Pater, ispirati dalla Commedia Italiana, nei quali la Silvia è quasi sempre una delle eroine.
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 379-381
ll’ Onore di Sudermann, lo Scarpia nella Tosca di Sardou, il Teissier nei Corvi di Bèque, collocarono il Bertini fra i più
79 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 786-787
a naturalezza. Forse aveva un difetto : la sua natura emergeva troppo nei caratteri da lui rappresentati ; ma era una natur
80 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 195-196
figliuola di Pasquella, e amante di Pedrolino ; nel Marito è serva ; nei Tappeti alessandrini è serva. E la troviam serva
81 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
a delle braccia con l’agilità de’ piedi, ed apparisca quella facilità nei movimenti senza la quale il ballo è di fatica a q
82 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
ion del poeta, come s’egli neppur fosse stato al mondo. Così si legge nei titoli “le Vergini di Palestrina”, “il Trionfo de
rozzo e sublime, atteggiator robusto ma irregolare, nelle bellezze e nei diffetti egualmente intrattabile, offriva ai musi
ltri secoli, ditemi se alcun si trova fra voi che sappia tanto avanti nei principi filosofici dell’arte propria quanto sape
he verso la metà del secolo scorso cominciassero «a inserirsi le arie nei melodrammi poiché fin allora tutto fu in essa rec
rembo ai fortunati amanti, E tra i bei canti di soavi ardori Sveglia nei cori una dolc’aura, un riso                   Di
o secolo si spiega in questi termini: «Intanto dobbiamo avvertire che nei drammi per lo passato non hanno mai avuto luogo i
83 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 305-306
Cavriani tesoriere del Duca, pubblicate pur dal D'Ancona. Ma talvolta nei documenti che ci dànno indicazioni dell’itinerari
84 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 547-549
i agli Avvalorati di Livorno, accettò di sostener la parte principale nei Due Sergenti. E l’audacia del giovine ebbe tal ri
85 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo sesto »
s, che ne erano il principale sostegno. Ma siccome troppo è difficile nei popoli rozzi estirpare in picciol tratto di tempo
ato colla bellezza nelle donne e coll’onoratezza e il valor guerriero nei cavalieri. [14] Dalla osservazione di siffatti av
mondo vero e reale qual era uscito dalle mani del Creatore, comparve nei libri di que’ metafisici non diversi in ciò dai p
nione della musica e della poesia, considerata in se stessa o com’era nei primi tempi della Grecia, nulla abbia di stravaga
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — 2 giugno 1902. Guido Biagi. » pp. 327-333
azione, da cui l’attore usciva trasformato. Nel Violinajo di Cremona, nei Fourchambaùlt, nel Cantico dei Cantici, nella Lib
re la prolusione. Andò dal Rasi che gliela fece studiare, e lessi poi nei giornali che a Parma avevano ammirato nel giovane
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Bologna, 23 dicembre 1639. » pp. 5-7
V. G. B. Fiorillo). Apprendiamo da Corrado Ricci (I Teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII, pag. 49. Bologna, 1888) come
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Firenze, 3 settembre 1841. » pp. 473-475
dettati nell’ Istituto drammatico di Padova (Milano, Sanvito, 1857), nei quali, più che le lezioni teoriche, sono da ammir
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 616-618
ziosa del Nota, nella Matilde del Monvel, nella Medea del Ventignano, nei Baccanali del Pindemonte, nel Sospetto funesto de
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705
una colonna che la curiosità dal cuor di donna. Oltre alla raccolta nei libretti del Cambiagi, ho potuto esaminare, comun
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 294-295
o combattevano anche i fratelli Antonio e Carlo ; il primo, coinvolto nei moti del 31 aveva dovuto emigrare a Parigi dove s
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 414-417
che andate facendo il secol d’oro. Humili inchinan voi tutti coloro, nei quali spirto di ragion si vede ; et chi più v'alz
93 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo terzo »
e’ loro templi, o nelle drammatiche rappresentazioni, che si facevano nei teatri. Ora in niuno di cotai luoghi potea impara
edeansi astretti, se volevano celebrar gli uffizi divini, a ragunarsi nei sotterranei delle case, o nelle caverne, od in lu
iva che i nuovi ritrovati nelle scienze e nelle arti, o si smarrivano nei viaggi disastrosi, e poco sicuri, o si chiudevano
cagioni. La prima la differenza degli autori di esse rappresentazioni nei diversi paesi. L’impiego di poeta fra i primi Gre
dal popolo, era un sistema d’opinioni assurdo ne’ principi, difettoso nei mezzi, incoerente nelle conseguenze, indifferente
spagna, in Inghilterra, in Germania e in Italia, e prese voga persino nei monisteri dei frati e delle monache. E ciò che do
94 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »
ta, che colà soggiorna un essere socievole, compagno nelle sciagure e nei diletti, e creato al paro di lui dalla natura per
nta agli amatori del bello musicale eccellenti esemplari d’imitazione nei maestosi e patetici gravi lavorati in gran parte
remerlo, giunse a trar fuori suoni dolcissimi, e maravigliosi. Spicca nei suoi componimenti quell’aurea schiettezza, quella
ne’ passaggi, destrezza nel conservar e ripigliar il fiato, vaghezza nei trilli, nuovi, e brillanti pasteggi amenti di voc
mato soltanto dai conoscitori, scrissero il nome di questa cantatrice nei fasti del genio. [22] A queste due mi si permetta
so di lumi, di coltura, e di cognizioni; una poesia ricca, e perfetta nei moltiplici rami che la compongono, suppone un uso
95 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
avellisti in amore, i quali noi credevamo non potersi trovare fuorché nei secoli della corruzione. Testimon ne sia la crude
secoli della corruzione. Testimon ne sia la crudele massima enunciata nei seguenti versi da Gilliberto, poeta che fioriva n
lebre trovatore che fiorì verso il 1235, si burla di cosiffatti poeti nei seguenti versi: «Feville ne flors ne vaut rien e
e arti. Allora si sentì sulla scena la musica accompagnar le tragedie nei cori, e le commedie nei prologhi e negli intermez
sulla scena la musica accompagnar le tragedie nei cori, e le commedie nei prologhi e negli intermezzi che si framettevano.
acconto della sua avventura con Apolline pastore allora del re Admeto nei campi di Tessaglia, e l’accortezza usata da lui n
ti, io lo dissi appoggiato alle rispettabili autorità d’Isaaco Wossio nei suo libro De poematum cantu, del Cavalier Temple
forza che in più altre pretensioni di quella Bella. VI. «Come provare nei normanni e nei goti la tessitura dei versi, e la
ù altre pretensioni di quella Bella. VI. «Come provare nei normanni e nei goti la tessitura dei versi, e la proporzione fra
he l’aveano preceduto, al primo imbarazzo che trovò nella oscurità, e nei prestigi del bosco tornò indietro scornato senz’a
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 266-272
imunerazione delle commedie recitate colla Compagnia in Sua presenza, nei mesi di settembre e ottobre, in ragione di 1200 l
Spacca ; il quale, mentre può essere, talvolta Capitano, come vediamo nei Balli di Sfessania del Callot, da cui poi lo Spac
97 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 832-837
cita, e cosa conta l’educazione ! Pochi anni fa questa scimmia viveva nei boschi, mangiava radici e carne cruda, era una be
; tace il suggeritore, l’intonazione di tutti gli artisti è perfetta, nei minimi particolari si osserva una cura diligente
98 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
icciola è la mutazione che da quel maestro è seguita a’ tempi nostri, nei quali si è oltrepassato ogni segno, e le arie si
di abbellir la natura. La bella modulazione trionferebbe del continuo nei recitativi, nelle arie, nei cori medesimamente di
lla modulazione trionferebbe del continuo nei recitativi, nelle arie, nei cori medesimamente di che vanno corredate le nost
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399
ppressione della Comedia italiana, dopo di aver recitato in Fiandra e nei Paesi Bassi, morì a Bruxelles il 26 ottobre del 1
100 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 728-730
tro le traduzioni di tragedie dei due Corneille e di alcune di Racine nei collegi, specialmente per sollazzo di carnevale.
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