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1 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
è pure sfuggita ad Euripide. Ma le studiate bellezze poetiche profuse nell’atto IV, allorchè la nutrice novera i veleni raccolti,
e ne sia più ornato, e talvolta più del bisogno verboso, specialmente nell’atto I. Molte ciarle in assai bei versi contiene la sc
elasi Ecuba nobilmente de’ mali della patria e della propria famiglia nell’atto I, malgrado di quel falso pensiero, Priamus flam
ggito del lione si appressa alla madre. Cresce l’interesse e il lutto nell’atto IV, vedendosi condotta con inganno Polissena al s
i alle prigioniere quali padroni sieno loro caduti in sorte. Si narra nell’atto V l’intrepida morte di Polissena e il precipizio
ettava di vedere quella medesima madre trafitta e sì al vivo scolpita nell’atto III. Trovansi di questa tragedia varie espression
areo nel Catone, S’è ver ch’oltre la tomba amin gli estinti. Seneca nell’atto III: Levia perpessac sumus, si flenda patimur ,
ll’Artaserse, Picciolo è il duol, quando permette il pianto. Seneca nell’atto IV: Perge thalamos appara, quid tedis opus est,
in una declamazione di Edipo su i mali della peste ripetuti dal coro nell’atto I. Sofocle con saggia economia svolge gradatament
in lui la curiosità di abboccarsi col pastore. All’opposto in Seneca nell’atto IV e magrissima e pressochè sfornita di passione.
embrami lo stile del l’Agamennone. Non è molto infelicemente espressa nell’atto II la situazione di Clitennestra presso a riveder
Per le vie di virtù. Torna innocente Chi detesta l’error, Magnifica nell’atto II è la dipintura della tempesta che scompiglia e
be che le scene vi fossero con più artificio concatenate. Soprattutto nell’atto V si scopre la poca destrezza e pratica di teatro
o, quando sono lunghe e troppo circostanziate. Tale è quella di Atreo nell’atto III: Sic cum feras vestigat, et longo sagax Loro
Tratto dal vero è parimente ciò che dice Tieste al figliuolo Plistene nell’atto IV: Occurret Argos, populus occurret frequens, S
destare l’orrore del misfatto. Sublime è anche la risposta di Tieste nell’atto V allorchè Atreo insulta al di lui dolore: Atr.
sentarne agli uomini la dipintura in un teatro. II discorso di Megara nell’atto II fa desiderare il patetico che si ammira nella
. Meritevoli di particolar lode sono eziandio le preghiere di Ercole nell’atto IV. Anfitrione gl’insinua d’implorar da Giove il
un cuor magnanimo. Non è da omettersi la bella espressione di Giunone nell’atto I:       … Monstra jam desunt mihi; Minorque lab
leau, Le sujet n’est jamais assez tôt expliquè. Scappa dall’inferno nell’atto III l’ombra di Agrippina per precedere le nozze d
2 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
al disinganno, e felicitato dal possesso della pastorella amata. Vaga nell’atto I è la descrizione fatta dall’innamorato Filebo d
erlo imitati da quelli vaghissimi col passero di Catullo. Si macchina nell’atto II a danni de’ due amanti per separargli suscitan
ea, e l’invita a scorgerne l’infedeltà nel medesimo fenile. Pregevole nell’atto III è la scena in cui Telaira sorella di Filebo v
ma il carattere dell’ottimo dialogo. Telaira stessa parla con Gelopea nell’atto V, e si scioglie l’equivoco, conoscendo gli amant
in fine degli atti, ma in mezzo di essi da’ personaggi e soprattutto nell’atto V. Si registrano nel Catalogo della Biblioteca Im
3 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
al disinganno, e felicitato dal possesso della pastorella amata. Vaga nell’atto I è la descrizione fatta dall’innamorato Filebo d
merlo imitati da quelli vaghissimi col passero di Catullo. Si machina nell’atto II a danni de’ due amanti per separargli suscitan
ea, e l’invita a scorgerne l’infedeltà nel medesimo fenile. Pregevole nell’atto III è la scena in cui Telaira sorella di Filebo v
ma il carattere dell’ottimo dialogo. Telaira stessa parla con Gelopea nell’atto V, e si scioglie l’ equivoco, conoscendo gli aman
in fine degli atti, ma in mezzo di essi da personaggi, e soprattutto nell’atto V. Si registrano nel catalogo della biblioteca Im
4 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
ile ne sia più ornato e talvolta più del bisogno verboso specialmente nell’atto primo. Molte ciarle in assai bei versi contiene l
Querelasi Ecuba nobilmente de’ mali della patria e della sua famiglia nell’atto primo, mal grado di quel falso pensiero, Priamus
gito del lione si appressa alla madre. Cresce l’ interesse e il lutto nell’atto quarto, vedendosi condotta con inganno Polissena
alle prigioniere, quali padroni sieno loro caduti in sorte. Si narra nell’atto quinto l’intrepida morte di Polissena, ed il prec
ettava di vedere quella medesima madre trafitta e sì al vivo scolpita nell’atto terzo. Trovansi di questa tragedia varie espressi
edia varie espressioni bellamente imitate dal Metastasio. Seneca dice nell’atto secondo: Si manes habent curas priores, nec perit
nel Catone, S’è ver ch’oltre la tomba amin gli estinti. Seneca nell’atto terzo: Levia perpessæ sumus, si flenda patimur, e
rtaserse, Picciolo è il duol, quando permette il pianto. Seneca nell’atto quarto: Perge thalamos appara, quid tedis opus es
in lui la curiosità di abboccarsi col pastore. All’opposto in Seneca nell’atto quarto è magrissima e pressochè sfornita di passi
sembrami lo stile dell’Agamennone. Non è molto infelicemente espressa nell’atto secondo la situazione di Clitennestra presso a ri
le vie di virtù. Torna innocente Chi detesta l’error. Magnifica nell’atto secondo è la dipintura della tempesta che scompig
be che le scene vi fossero con più artificio concatenate. Soprattutto nell’atto quinto si scopre la poca destrezza e pratica di t
Tratto dal vero è parimente ciò che dice Tieste al figliuolo Plistene nell’atto quarto: Occurret Argos, populus occurret frequ
destare l’orrore del misfatto. Sublime è anche la risposta di Tieste nell’atto quinto, allorchè Atreo insulta al di lui dolore:
sentarne agli uomini la dipintura in un teatro. Il discorso di Megara nell’atto secondo sa desiderare il patetico che si ammira n
ocle, diviene grossolano nella tragedia latina, e stanca il leggitore nell’atto secondo con mille discorsi che per far senno pote
, Le sujet n’est jamais assez tôt expliqué. Scappa dall’inferno nell’atto terzo l’ombra di Agrippina per precedere alle noz
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 393
nell’autunno del 1771, rappresentando La Vedova Scaltra del Goldoni, nell’atto di porsi il zendado alla veneziana, fu colpita d’
6 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
ome la forza e la violenza. Notabili e patetiche sono le querele d’io nell’atto  IV, e quelle di Prometeo nel V dopo le minacce di
n un’altra lingua. La riconoscenza del fratello e della sorella si sa nell’atto  II per mezzo de’ capelli gettati da Oreste sulla
magico, infernale, e pieno del fuoco di Eschilo, cantato dalle furie nell’atto  III, avendo trovato Oreste, e ’l giudizio fatto n
ra che si appressa al fine. Il racconto della perdita della battaglia nell’atto  II, bellamente interrotto di quando in quando dal
e alla madre l’effetto del regalo fatale della veste inviata al padre nell’atto  III: ma Ilo l’ha egli stesso veduto nel promontor
ello Polinice mal grado d’un rigoroso divieto di Creonte. E’ notabile nell’atto  II la scena delle due sorelle Antigone ed Ismene,
bia la moderna Europa. Dopo il contrasto di Edipo e Creonte, Giocasta nell’atto  III cercando di consolare il consorte con iscredi
cora, come qui Giocasta si sforza di torre il credito agli oracoli, e nell’atto  IV Edipo stesso, all’udir che Polibo, suo creduto
. Che riconoscenza poi mirabilmente condotta per tutte le circostanze nell’atto  IV, e di qual tragica catastrofe produttrice! Ari
che nel testo precede all’epilogo. Ma quanto é tragico e spaventevole nell’atto  V il racconto della morte di Giocasta e dell’acci
mici e lontani dal gusto moderno. La scena però d’Elettra e di Oreste nell’atto  IV é sommamente tenera e ben degna del pennello d
gli affetti che destano la compassione. Che delicato contrasto fanno nell’atto III le innocenti naturali domande d’Ifigenia e le
Clitennestra e ad Achille. Vigorosa é la declamazione di Clitennestra nell’atto  IV; e ’l discorso d’Ifigenia sommamente tenero e
to di Polidoro. Eccellente é la scena di Ulisse con Ecuba e Polissena nell’atto  II, dove i leggitori che amano le dipinture natur
no scoppiare il cuore. Nel patetico racconto della morte di Polissena nell’atto  III si ammirano varj tratti pittoreschi e tragici
igoroso nell’ambiziosa Vitellia di Metastasio. Osservisi in tanto che nell’atto  IV Ermione e Oreste fuggono da Ftia per andare a
rmione e Oreste fuggono da Ftia per andare a Delfo a uccider Pirro, e nell’atto  V si narra in Ftia quest’uccisione già avvenuta i
, insieme col destino di queste prigioniere. Le profezie di Cassandra nell’atto  II e l’addio ch’ella dà alla madre e alla patria,
none. Squarcia poi i cuori men sensibili ancora il dolore d’Andromaca nell’atto  III al vedersi strappar dalle braccia Astianatte:
ltre formate su tal modello. Uno de’ più importanti squarci di essa é nell’atto  IV, dove Medea intenerita con i suoi figli, gli a
scena di Ion e Creusa che non si conoscono. Il discorso di Ion a Xuto nell’atto  II é vaghissimo e molto naturale, ed é stato deli
satirico e delle antiche tragedie che trattavano solo di Bacco. Vi é nell’atto  IV una scena totalmente comica tra l’infelice Pen
7 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VII. Teatro Latino. » pp. 109-171
e tenent. E poco dopo: Virtute ambire oportet, non favitoribus, E nell’atto  II: Ita Diis placitum, voluptati ut maeror comes
tto di Medea, é pur fuggita ad Euripide. Le bellezze poetiche profuse nell’atto  IV quando la nutrice numera i veleni raccolti, e
e ne sia più ornato, e talvolta più del bisogno verboso, specialmente nell’atto  I. Molte ciarle in assai bei versi contiene la sc
a. Nobilmente si querela Ecuba de’ mali di Troia e della sua famiglia nell’atto  I, mal grado di quel falso pensiero, «Priamus fla
adre, impaurito dal ruggito d’un lione. Cresce l’interesse e ’l lutto nell’atto  IV, vedendosi condotta con inganno Polissena al s
si alle prigioniere i padroni che sono loro caduti in forte. Si narra nell’atto  V l’intrepida morte di Polissena, e ’l precipizio
oluto vedere anche qui quella medesima madre trafitta dipinta al vivo nell’atto  III. Vari tratti di questa tragedia si veggono be
ono bellamente imitati dal Metastasio, come, per esempio, Seneca dice nell’atto  II, ………………………… Si manes habent Curas priores, ne
to I, sc. VIII, S’é vero, ch’oltre la tomba amin gli estinti Seneca nell’atto  III, ………… Levia perpessae sumus, Si flenda patim
to II, sc. V, Piccolo é il duol, quando permette il pianto. Seneca nell’atto  IV, …………………… Perge, thalamos appara, Quid taedis
di lui curiosità di abboccarsi col pallore; e all’opposito in Seneca nell’atto  IV é magrissima e pressoché senza passione. Lo sc
uello dell’Edipo, e dell’Ercole Oeteo ch’é peggiore. E’ bene scolpita nell’atto  II la situazione di Clitennestra presso a veder i
Per le vie di virtù. Torna innocente Chi detesta l’error. Magnifica nell’atto  II é la dipintura della tempesta che scompiglia e
uando son lunghe e soverchio circonstanziate89. Tale é quella d’Atreo nell’atto  III: Sic cum feras vestigat, et longo sagax Loro
a preparare all’orror del fatto. Sublime é pure la risposta di Tieste nell’atto  V, allorché Atreo insulta al di lui dolore: …………
ostrarlo agli uomini da un teatro. La declamazione generale di Megara nell’atto  II fa desiderar il patetico che si ammira in Euri
scondit umbra. Meritevoli di lode sono ancora le preghiere di Ercole nell’atto  IV. Anfitrione infirma al figlio d’implorar da Gi
nel desolarla. Non é da tralasciarsi la bella espressione di Giunone nell’atto  I. ……………… Monstra iam desunt mihi; Minorque labo
ofocle, diviene grossolano nella tragedia latina, e stanca il lettore nell’atto  II con mille discorsi che saviamente potevano omm
benissimo Boileau: Le sujet n’est jamais assez tôt expliqué. Scappa nell’atto  III dall’inferno l’ombra di Agrippina per precede
8 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
n due frammenti in qual guisa si esprima Solimano e Mustafo. Il primo nell’atto IV dopo aver deliberata la morte del suo gran fig
enze più ricercate che in Seneca, il linguaggio più spesso fangoso, e nell’atto V si accumolano troppe cose dopo la morte di Seja
espressi. La Virginia, mal grado del buon dialogo d’Icilio e Numitore nell’atto I, e del racconto felice e senza ridondanza del d
e sublime e raramente gonfio, e ricco di passi ben espressi. Lodevole nell’atto I è il ritratto che in Tito si fa de’ partigiani
ere eroico e feroce di Orazio, l’amara divisione di Orazia e Curiazio nell’atto III, la notizia della pugna stabilita tra’ Curiaz
il nobile ed accomodato agli affetti? di quel vago racconto di Egisto nell’atto I, e dell’avventura del IV conservataci da Aristo
, copiatore, piggioratore ancora della Merope del Maffei specialmente nell’atto V. Volle poi quest’anonimo far pompa di erudizion
gnanimità la risposta di Didone all’ambasciadore di Jarba. Teatrale è nell’atto terzo il contrasto di Didone, che giugne gioliva
e, e pretende ch’egli vi concorra. Io porterommi al tempio (ella dice nell’atto III), mi scoprirò al tiranno, gli trarrò dal capo
ioni interessanti ben condotte. Viva e patetica è la preghiera che fa nell’atto I Osmene al padre per non isposar Giocasta. Tener
rezzo della morte in faccia di Creonte nel IV atto. Piace soprattutto nell’atto V la patetica separazione di Antigona e Osmene ne
tà ed eleganza di dizione. Nobilmente si esprime la magnanima Arsinoe nell’atto II con Seleuco e con Artamene. Il contrasto dell’
to dell’amore colla virtù in lei ed in Artamene è dipinto ottimamente nell’atto III, e vi sono con felicità e dignità disviluppat
Divinità. Non merita minore attenzione la magnanima aringa di Sedecia nell’atto II. Manasse seconda sua tragedia ci dipinge un p
lli generosamente si animano a morir con costanza. Tutto bene; ma già nell’atto II, come si è notato, è seguita una volta la loro
ll’atto II, come si è notato, è seguita una volta la loro nobil gara; nell’atto IV i medesimi che sono stati liberati da Demetrio
gno dell’autore. V’ha non pertanto più di un passo vigoroso. Virginio nell’atto III parla con eroica grandezza al Decemviro: nel
ie scene teatrali49. Tali mi sembrano le seguenti: quella di Penelope nell’atto II, che intende la morte di Ulisse comprovata col
sse comprovata col di lui manto: la riconoscenza di Ulisse e Telemaco nell’atto III: la scena del IV tra Penelope ed Ulisse chius
egli esser debba uno de’ tragici pregevoli del nostro tempo. Vigoroso nell’atto I è il discorso tenuto da Sempronio al giovane Eb
misteri de’ baccanti. Vivace la dipintura che fa dell’empietà di essi nell’atto II Fecenia spaventata dal vedere ascritto il caro
effetto dell’italiana. L’autore nel tessere la sua tela non ha potuto nell’atto V serbare il modo tenuto da’ moderni e guardarsi
itraggono. Le scene per noi singolarmente pregevoli sono le seguenti: nell’atto I la 2 di Manfredi co’ suoi cortigiani, e la 3 di
magnanimità in mezzo all’ ira. Tali caratteri ricevono l’ultima mano nell’atto V, quando il moribondo Eteocle fingendo d’abbracc
oppressione repentina della tirannia, e pel ravvedimento del tiranno nell’atto di spirare. L’eroismo trionfa in Timoleone senza
ale l’atto IV, e vera la dipintura di Don Alonso oppresso da’ rimorsi nell’atto V. L’autore benchè in prosa si vale di uno stile
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » p. 614
osò il Cavalieri, in seconde nozze ? Ma come non se ne terrebbe conto nell’atto di morte ? Alle quali dimande non mi par facile i
10 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VI. Teatro Greco. » pp. 44-148
ce del sacco di una città presa per assalto si legge con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto sembra veramente un access
emodo atroce di un figlio che si bagna del sangue di una madre. Segue nell’atto IV l’uccisione di Egisto, ed il pianto che sparge
leggerla consultò il cuore. Il racconto della perdita della battaglia nell’atto II bellamente interrotto di quando in quando dall
e alla madre l’effetto del regalo fatale della veste inviata al padre nell’atto terzo, ma Ilo l’ ha egli stesso veduto nel promon
tello Polinice mal grado del vigoroso divieto di Creonte. E’ notabile nell’atto II la scena delle due sorelle Antigone ed Ismene,
i vasti se ne contino. Dopo il contrasto di Edipo e Creonte, Giocasta nell’atto III cercando di consolare il consorte con iscredi
. Che riconoscenza poi mirabilmente condotta per tutte le circostanze nell’atto IV e di qual tragica catastrofe produttrice! Aris
lta che i tuoi raggi io miri 67. Ma quanto è tragico e spaventevole nell’atto V il racconto della morte di Giocasta e dell’acci
edrebbero con piacere sulle loro scene Filottete zoppicante e disteso nell’atto II colle convulsioni: ma ciò si rappresentava sen
ci, ma è vicino ad esser punito per l’uccisione della madre. Si legge nell’atto primo un breve dialogo di Elena e di Elettra sua
lontani di molto dal gusto moderno. Ma la scena di Elettra con Oreste nell’atto quarto sommamente tenera merita di essere ammirat
giudizio, gusto e sensibilità noterà il dilicato contrasto che fanno nell’atto terzo le innocenti naturali domande d’ Ifigenia,
il cuore per la pietà. Nel patetico racconto della morte di Polissena nell’atto secondo si ammirano varj tratti pittoreschi e tra
estive. Serpeggia per tutto il dramma una forza tragica terribile; ma nell’atto terzo si tratta della morte di Polidoro, per la q
bievoli di Andromaca ed Ermione presso Euripide. Osservisi ancora che nell’atto quarto Ermione e Oreste fuggono da Ftia per andar
ol destino delle prigioniere fatte in Troja. Le profezie di Cassandra nell’atto secondo, e l’addio che Ella dà alla madre e alla
one. Squarcia poi i cuori ancor meno sensibili il dolore di Andromaca nell’atto terzo al vedersi strappar dalle braccia Astianatt
Jolao, per determinar gli Ateniesi a proteggere gli Eraclidi, leggesi nell’atto primo. L’oracolo che comanda un sacrificio di una
e di persone straniere a versare il sangue di una propria figlia. Ode nell’atto secondo questo nuovo sconcerto la vergine Macaria
di Creusa e Jone che non si conoscono. Il ragionamento di Jone a Suto nell’atto secondo è ben vago e naturale, e da Racine è stat
irico e alle antiche tragedie che trattavano soltanto di Bacco. Havvi nell’atto quarto una scena totalmente comica trall’infelice
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 218-219
o a Bologna in Compagnia Menichelli, ebbe la destra gravemente ferita nell’atto di dividere i duellanti, e ne restò imperfetta ne
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25
il quale nella sua Fiammella (Parigi, Abell’ Angeliero, 1584) fa dire nell’atto III, scena VI, a Bergamino : Ho vist la Lidia, m
13 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
greca; ma intanto scansò il difetto del tragico latino di far parlare nell’atto IV pedantescamente la nutrice accumulando tante n
rnamenti rettorici famigliari ad Euripide. Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Pedagogo alla Nutrice) ama più se stesso che
ono le rime, i versi corti e cotali altre pedanterie. Ma la dipintura nell’atto V di Canace sul letto funesto col bambino allato
nte alcune ciance della nutrice, l’espressioni di Oronte appassionato nell’atto II che si trattiene per molti versi su i casi del
virtù in ciascun atto per tramezzo vi recita alcuni versi. Si espone nell’atto I la pugna stabilita dagli Orazj e Curiazj per de
verchio ardita e viziosa qualche espressione, come questa del feciale nell’atto I, Fattor degli astri larghi e degli avari,
dove pon mente Iddio. Sorda e cieca è la legge, dicono i Duumviri nell’atto IV; e bene, dice Publio, si punisca il mio figliu
nella descrizione delle notturne inquietudini dell’innamorata Alvida nell’atto I: . . . . . . Oimè! giammai non chiudo Quest
o; di quel cumolo di varj impossibili ammaslato dallo stesso Germondo nell’atto III, Dal freddo carro muover prima vedrem ecc. Si
chi delitti e spergiuri de’ principi Trojani, tutto trovasi ammassato nell’atto I fatto da Giunone ed Iride, che è insieme prolog
naturalezza, e forse con robustezza minore. Ma bisogna confessare che nell’atto IV l’Italiano rimane ben al di sotto del Latino.
li del figlio colla madre, e per quelle di Anaferne con Dirce, riesce nell’atto II interessantissimo l’ abboccamento di Dirce opp
resente alla strage, atterrita, disciolta in lagrime viene a narrarla nell’atto IV. Il racconto fatto con colori veri e vivaci è
rto della scelleraggine che vuol commettere. Egli va pur risoluto. Ma nell’atto V egli torna fuori senza avere nulla eseguito nel
o di esser pur giunto il tempo prefisso alle sue nozze col tiranno; e nell’atto II lo stato del tiranno tormentato anche in pace
at sibi nata, nihil non arrogat armis. Notabile sembrami parimente nell’atto V l’artificio del poeta nel rendere verisimile l’
14 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
e; ma nè proprietà nè verità apparisce nel carattere d’Icilio, quando nell’atto III corteggia il Decemviro con umili espressioni
e e la violenza di Appio che occasiona la morte di Virginia, comincia nell’atto IV, ed i tre primi atti altro non sono che una le
licemente. Che risposta recherò al mio re? dice l’ambasciadore moro nell’atto I; e Gusmano: Che i Castigliani non rendono le fo
o in quella scena o nell’intervallo dell’atto di ciò che voleva Olvia nell’atto I narrare all’amante? Non è ancor tempo; bisogna
azzino i vecchi per prolongare la vita de’ giovani. Un popolo ridotto nell’atto II a tanta estremità presenterà nel proseguimento
to III, in cui Olvia torna con Aluro a soddisfare alla promessa fatta nell’atto I e rimasta sospesa senza perchè sino a questo pu
. Da tale potente ragione rimane persuaso il dolce Dulcidio. Annotta nell’atto V, e Giugurta al solito va e viene liberamente da
di non poter resistere, se Rachele non avesse pianto un’ altra volta nell’atto I senza aver nulla ottenuto. Rachele viene a fare
lio non puoi, Roma almen salva. Patetico è il discorso del sacerdote nell’atto III; felice l’immagine che Volunnia rappresenta a
non iscompagnata dalla passione, è il racconto di Agnese alla regina nell’atto II; quanto ella dice nell’atto V, è parimente esp
e, è il racconto di Agnese alla regina nell’atto II; quanto ella dice nell’atto V, è parimente espresso con verità ed affetto; ch
llata ovunque Esser solea. Delicatezza e proprietà si desidera anche nell’atto III nella scena di Clitennestra ed Achille. Lo st
nonpertanto che vi si trova espresso con passione e felicità ciò che nell’atto IV dice Ifigenia al padre, tratto dal greco, e ci
15 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 562-563
dalla prima all’ultima scena. Fanciulla bizzarra e alquanto leggiera nell’atto primo ; donna esitante, ignara di ciò che realmen
16 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
e e la violenza di Appio che occasiona la morte di Virginia, comincia nell’atto IV, ed i tre primi altro non sono che una lenta p
felicemente. Che risposta recherò al mio re? dice l’ambasciadore Moro nell’atto I; e Gusmano: che i Castigliani non rendono le fo
a della medesima Olvia con Aluro, e poi viene Megara, come si è detto nell’atto I; ma se quegli amanti non sono rimasti alla vist
mazzino i vecchi per prolongar la vita de’ giovani. Un popolo ridotto nell’atto II a tanta estremità mostrerà nel proseguimento q
o III in cui Olvia viene con Aluro a soddisfare alla promessa fattaci nell’atto I e rimasta sospesa sino a questo punto. Essi tra
entassero. Da tale ragione rimane persuaso il dolce Dulcidio. Annotta nell’atto V, e Giugurta al solito va e viene liberamente da
di non poter resistere, se Rachele non avesse pianto un’ altra volta nell’atto I senza aver nulla ottenuto. Rachele viene a fare
o non puoi, Roma almen salva. Patetico è il discorso del sacerdote nell’atto III: felice l’immagine che Volunnia rappresenta a
n iscompagnata dalla passione è il racconto che fa Agnese alla regina nell’atto II: quanto la stessa Agnese dice nell’atto V è pa
che fa Agnese alla regina nell’atto II: quanto la stessa Agnese dice nell’atto V è parimente espresso con verità ed affetto: chi
a ovunque Esser solea. Delicatezza e proprietà si desidera anche nell’atto III nella scena di Clitennestra ed Achille. Lo st
bita. Non per tanto si trova espresso con passione e felicità ciò che nell’atto IV dice Ifigenia al padre tratto dal greco, e ciò
17 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
tempi, e degne di studiarsi. Nella commedia degli Acarnanii si trova nell’atto  III la pittura al naturale del mercato di Atene i
ente Cleone, né artefice che ne volesse far la maschera, come si dice nell’atto  I; per la qual cosa Aristofane dovette egli stess
adrone? E’ artificiosa e piacevole la scena di Socrate con Strepsiade nell’atto  II. Quella di costui col proprio figliuolo é molt
, ripetendogli le cose apprese da Socrate. Si osservi come Strepsiade nell’atto  IV indirizza la parola agli spettatori, e ciò fas
i qual de i due debba sedere allato di Plutone, e si continua l’esame nell’atto  IV; e nel V Bacco giudica a favor di Eschilo. Nel
uë que les Anytus et les Melitus lui présentèrent». 39. Aristophane nell’atto  I scen. II delle Nuvole dà la baia alle minuzie e
18 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
car le rime, i versi corti e cotali altre pedanterie. Ma la dipintura nell’atto V di Canace sul letto funesto col bambino allato
nte alcune ciance della nutrice, l’espressioni di Oronte appassionato nell’atto II che si trattiene per molti versi su i casi del
virtù in ciascun atto per tramezzo vi recita alcuni versi. Si espone nell’atto I la pugna stabilita tra gli Orazii e Curiazii pe
verchio ardita e viziosa qualche espressione, come questa del feciale nell’atto I, Fattor degli astri larghi e degli avari Che n
dove pon mente Iddio. Sorda e cieca è la legge , dicono i Duumviri nell’atto IV; e bene, dice Publio, si ponisca il mio figliu
; di quel cumolo di varii impossibili ammassato dallo stesso Germondo nell’atto III, Dal freddo carro muover prima vedrem . Si b
chi delitti e spergiuri de’ principi Trojani, tutto trovasi ammassato nell’atto I fatto da’ Giunone ed Iride, che è insieme prolo
li del figlio colla madre, e per quelle di Anaferne con Dirce, riesce nell’atto II al sommo interessante l’abboccamento di Dirce
ch’è stata presente alla strage atterrita disciolta in lagrime viene nell’atto IV a narrarla. Il racconto fatto con veri e vivac
arlo accorto della scelleraggine che medita. Egli va pur risoluto. Ma nell’atto V torna fuori senza avere nulla eseguito nel vuot
o di esser pur giunto il tempo prefisso alle sue nozze dal tiranno; e nell’atto II lo stato del tiranno; e nell’atto II lo stato
so alle sue nozze dal tiranno; e nell’atto II lo stato del tiranno; e nell’atto II lo stato del tiranno tormentato anche in pace
egat sibi nata, nihil non arrogat armis. Notabile sembrami parimente nell’atto V l’artificio del poeta nel rendere verisimile l’
19 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
io bene? Sangaride T’amo, e lo stato tuo peggior divienea. Delicato nell’atto IV è il lamento di Sangaride. Ella volle nel prec
e Sangaride più non conoscendola. La dea crudele gli rende la ragione nell’atto V, ed egli conosce l’eccesso ove ella l’ha spinto
chio di coprir l’azione di ridicolo. La favola già per ciò intepidita nell’atto III con gli esseri allegorici, in tutto l’atto IV
20 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
l’azione sembra difettosa. In fatti l’eccidio de’ Macabei che avviene nell’atto primo, eccita tanta commozione che fa comparire l
endo correre trallo sfoderarsi i ferri ed il trafiggerlo. Ersilia che nell’atto terzo dice da parte di avere scritto il biglietto
che Orosmane. La medesima passione si manifesta in tutta la sua forza nell’atto V. Chiamata dal fratello col biglietto Zaira cerc
la sua usurpazione col matrimonio di Merope: ha variata l’invenzione nell’atto IV e mantenuti in maggior commozione gli affetti,
i modi narrativi ne’ monologhi, come sono quelli di Narba e d’Ismenia nell’atto III, nè il parlar da parte usato nel calore del m
del luogo non vi si osserva: che l’azione procede con certa lentezza nell’atto II: che i personaggi talora entrano in iscena non
i tradimenti orditi da Altamoro e Avogaro, e pur gli dissimula, e poi nell’atto quinto, parlandogliene Bajardo, egli falsamente r
ogna che lo predomina. Un disertore Francese poi, che piove dal cielo nell’atto V, scopre la congiura; ed a chi s’indirizza? fors
nso comune? Che si dirà poi di quella specie di contradanza che fanno nell’atto IV Gastone, Avogaro ed Eufemia? É una situazione
21 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
nell’Africano re Mammolino. Il primo incontro della figliuola col re nell’atto II è quale avviene nella tragedia greca tra Ifige
e naturali ed innocenti dimande sulle sue nozze in Alcinoe. E’ tenero nell’atto III l’ abboccamento di Sileno colla moglie e coll
al piacere in teatro e nella lettura anche a’ nostri giorni. Si trova nell’atto I qualche imitazione del Tasso. Il vanto che si d
n quando qualche passo energico. Tale è il discorso del finto Atlante nell’atto III, Dunque con forte destra, tale la confusione
à dello stile) il magnanimo carattere di Cleopatra. A Dite, ella dice nell’atto terzo, Anderò dall’Egitto, e non da Roma. Nè
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 41-43
su quelle scene rappresentando l’ Emone nell’ Antigone dell’ Alfieri, nell’atto ch'ei dovea simulare di uccidersi, veramente si f
23 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
nell’Africano re Mammolino. Il primo incontro della figliuola col re nell’atto Il è quale avviene nella tragedia greca tra Ifige
se naturali ed innocenti dimande sulle sue nozze in Alcinoe. È tenero nell’atto III l’abboccamento di Sileno colla moglie e colla
al piacere in teatro e nella lettura anche a’ giorni nostri. Si trova nell’atto I qualche imitazione di Torquato Tasso. Il vanto
o qualche passo energico. Tal mi sembra il discorso del finto Atlante nell’atto III, Dunque con forte destra ; tale la confusion
à dello stile) il magnanimo carattere di Cleopatra. A Dite, ella dice nell’atto III, Anderò dall’Egitto, e non da Roma. Nè vogli
24 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
ce del sacco di una città presa per assalto si legge con gran piacere nell’atto secondo. L’ultimo atto sembra veramente un access
emodo atroce di un figlio che si bagna del sangue di una madre. Segue nell’atto quarto l’uccisione di Egisto; ed il pianto che sp
ggendola consultò il cuore. Il racconto della perdita della battaglia nell’atto secondo acconciamente interrotto di quando in qua
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 674-675
un soprannome del Pantalone, ma un secondo nome di famiglia. Infatti, nell’atto di morte egli è chiamato Antonio Mattiucy Collalt
26 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
nde sommamente interessante l’atto III. Cresco sempre più l’interesse nell’atto IV. Nella bellissima prima scena quando nasce l’a
nto di Credulo che vuol morire per la durezza della sua ninfa. Tenera nell’atto V è la riconoscenza di Licori e Tirsi. Non è ques
in ogni fine di atto. Dovè parimente cantarsi la canzone di Selvaggio nell’atto I. Che mi rileva errar per gli ermi boschi che
a, e l’altra avvampi Per sua pena maggior di se medesma; ed in fatti nell’atto IV si vede Ardelia divenuta un novello Narciso ch
27 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
della regolarità, della grazia e del giudizio. Lodevoli singolarmente nell’atto I sono: la prima scena in cui si espone il sogget
in sua casa, non faceva uopo dirsene un motto? La venuta di D. Monica nell’atto III in casa di D. Cristofano dopo essere stata ra
imila scudi per le gioje: che Pepita in tali circostanze non dovrebbe nell’atto II innoltrarsi in una lunga e seria conferenza de
28 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27
greca, ma intanto scansò il difetto del tragico latino di far parlare nell’atto IV pedantescamente la Nutrice accumolando tante n
amenti rettorici famigliari ad Euripide. Ciascuno (dice in Euripide nell’atto I il Pedagogo alla Nutrice) ama più se stesso che
29 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
l’azione sembra difettosa. In fatti l’eccidio de’ Macabei che avviene nell’atto I, eccita tanta commozione che fa comparir langui
dovendo correre trallo sfoderarsi i ferri e trafiggerlo. Ersilia che nell’atto III dice da parte di avere scritto il biglietto,
che Orosmane. La medesima passione si manifesta in tutta la sua forza nell’atto V. Chiamata dal fratello col biglietto, Zaira cer
la sua usurpazione col matrimonio di Merope: ha variata l’invenzione nell’atto IV, e mantenuti in maggior commozione gli affetti
i modi narrativi ne’ monologhi, come sono quelli di Narba e d’Ismenia nell’atto III, nè il parlar da parte usato nel calore del m
del luogo non vi si osserva: che l’azione procede con certa lentezza nell’atto II: che i personaggi talora entrano in iscena non
ra i tradimenti orditi da Altamoro e Avogadro, e pur gli dissimula, e nell’atto V, parlandogliene Bajardo, egli falsamente rispon
zogna che lo predomina. Un disertore Francese poi che piove dal cielo nell’atto V, scopre la congiura; ed a chi s’indirizza? fors
nso comune? Che si dirà poi di quella specie di contradanza che fanno nell’atto IV Gastone, Avogadro ed Eufemia? È una situazione
30 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
ici, avvocati, frati ecc. Eccone un saggio de’ Suppositi. Lizio servo nell’atto V attribuisce a coloro che presiedono al governo,
o di lui padre, gli narra una immaginaria sorpresa notturna, la quale nell’atto III forma una scena incomparabilmente più grazios
a? L’ olim istuc olim cum ita animum induxti tuum , è ancora imitato nell’atto IV. Un’altra imitazione Terenziana si scorge nell
ama l’attenzione dello spettatore. Non si vede, per darne un esempio, nell’atto I la ragione per cui Fulvia che altre volte ha ve
ento; e perchè non usa del modo più agevole già praticato? Allora che nell’atto V i fratelli di Calandro ci hanno colto Lidio e F
esta favola son da contarsi gl’impedimenti che sopravvengono a Fausto nell’atto III, ne’ quali si rinviene la piacevolezza degl’I
imi Accademici lanciati su gli Spagnuoli di quel tempo. Dice Fabrizio nell’atto I, dove alloggiano gli Spagnuoli? E l’altro ris
nerali conservano la loro franchezza in ogni tempo. Anima mia (dice nell’atto II Gisippo che crede morta la sua bella Giulietta
applicare in ogni incontro ed in ogni situazione. Gisippo poi intende nell’atto V che Giulietta è viva. Satiro servo gliene reca
31 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262
ici, avvocati, frati ecc. Eccone un saggio de’ Suppositi. Lizio servo nell’atto IV attribuisce a coloro che presiedono al governo
o di lui padre, gli narra una immaginaria sorpresa notturna, la quale nell’atto terzo forma una scena incomparabilmente più grazi
a. L’olim istuc olim cum ita animum induxti tuum, è ancora imitato nell’atto IV. Un’ altra imitazione Terenziana si scorge nel
’attenzione dello spettatore. Non si vede, per darne qualche esempio, nell’atto I la ragione, per cui Fulvia che altre volte ha a
ento; e perchè non usa del modo più agevole già praticato? Allora che nell’atto V i fratelli di Calandro ci hanno colto Lidio e F
esta favola son da notarsi gl’ impedimenti che sopravvengono a Fausto nell’atto III, ne’ quali si rinviene la piacevolezza degl’
no in essa varj motteggi sugli Spagnuoli di quel tempo. Dice Fabrizio nell’atto I, dove alloggiano gli Spagnuoli? E l’altro rispo
generali conservano la loro freschezza in ogni tempo. Anima mia (dice nell’atto II Gisippo che crede morta la sua bella Giulietta
applicare in ogni incontro ed in ogni situazione. Gisippo poi intende nell’atto V che Giulietta è viva. Satiro servo gliene reca
32 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO IV. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 293-299
e non dagli stolti. Chi in tanta luce ardirebbe presentar sulle scene nell’atto I un eroe nascente in Bisnagar e nel III canuto n
33 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
nto di Credulo che vuol morire per la durezza della sua ninfa. Tenera nell’atto V è la riconoscenza di Licori e Tirsi. Non è ques
in ogni fine di atto. Dovè parimente cantarsi la canzone di Selvaggio nell’atto I, Che mi rileva errar per gli ermi boschi,
l’altra avvampi Per sua pena maggior di se medesma; ed in fatti nell’atto IV si vede Ardelia divenuta un novello Narciso ch
34 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
pregiato dello studio e del genio. Bello è il rappresentarmi Galatea nell’atto che scherzevolmente colpisce col pomo l’innamorat
esempio di Livio Andronico, che i ballerini cantassero eglino stessi nell’atto di danzare, oppure che mentre danzano, una voce n
che richiede la danza, mettersi i polmoni e la glottide dei cantanti nell’atto d’eseguire l’arie in una posizione che verrebbe a
ria ci assicura che gli Spartani usavano d’un certo ballo particolare nell’atto d’azzuffarsi coi loro nemici in battaglia, non di
spirito, che se un pittore dopo aver fornito un quadro mi presentasse nell’atto di mostrarmelo un paio d’occhiali per poterlo ved
tamente coll’altro, e dandosi leggieri gentilissimi calci all’intorno nell’atto che si tratta di liberar Ifigenia dal sagrifizio
spettatore i tuoni imitativi della musica. Il secondo di non iscemar nell’atto della rappresentazione l’interesse prodotto dalla
35 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 65-76
arono alla loro foggia. Cleopatra fu una delle tragedie di Jodelle, e nell’atto III senza verun riguardo nè al decoro nè al costu
36 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO I. Stato della poesia scenica in Francia. » pp. 3-12
ne, senza maneggio di teatro9. Cleopatra fu una delle sue tragedie, e nell’atto III l’autore, senza verun riguardo nè al decoro n
37 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194
a propria casa, non dovea dirsene un motto? La venuta di donna Monica nell’atto III in casa di don Cristofano dopo essere stata r
diecimila scudi per le gioje. Pepita in tali circostanze non dovrebbe nell’atto II innoltrarsi in una lunga e seria conferenza de
della grazia, dello stile e del giudizio. Lodevoli singolarmente sono nell’atto I; la scena prima in cui si espone il soggetto, s
38 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
istile sublime e raramente gonfio, e ricco di passi nobili. Lodevole nell’atto I è il ritratto che in Tito si fa de’ partigiani
l nobile ed accomodato agli affetti ? di quel vago racconto di Egisto nell’atto I, e dell’avventura del IV conservataci da Aristo
, copiatore, piggioratore ancora della Merope del Maffei specialmente nell’atto V. Volle poi quest’anonimo far pompa di erudizion
tà ed eleganza di dizione. Nobilmente si esprime la magnanima Arsinoe nell’atto II con Seleuco e con Artamene. Il contrasto dell’
to dell’amore colla virtù in lei ed in Artamene è dipinto ottimamente nell’atto III, e vi sono con felicità e dignità disviluppat
divinità. Non merita minore attenzione la magnanima aringa di Sedecia nell’atto II. Manasse seconda sua tragedia ci dipinge un p
’ atto II, come si è notato, è seguita una volta la loro nobil gara ; nell’atto IV i medesimi che sono stati liberati da Demetrio
gno dell’autore. V’ha non pertanto più di un passo vigoroso. Virginio nell’atto III parla con eroica grandezza al Decemviro : nel
ee. Teatrali p. e. mi sembrano le seguenti scene : quella di Penelope nell’atto II che intende la morte di Ulisse comprovata col
e comprovata col di lui manto : la riconoscenza di Telemaco col padre nell’atto III : la scena del IV tra Penelope ed Ulisse chiu
senza far torto al rimanente ; pur ne indicheremo alquanti. Notabile nell’atto II è la scena terza di Enrico, che come ambasciad
a magnanimità in mezzo all’ira. Tali caratteri ricevono l’ultima mano nell’atto V, quando il moribondo Eteocle fingendo di abbrac
ivo di libertà. Finalmente Elettra con poca grazia scopre il fratello nell’atto IV. Ed allora Egisto perchè non l’ammazza liberan
orruzione tornata colle ricchezze sostenuta dall’ingrato Leonida ? IV nell’atto V la prima che è un monologo di Agide, in cui si
uca il suo effetto, vale a dire che non interessi la parlata di Bruto nell’atto I, e la vista del corpo di Lucrezia trafitta che
opre la congiura de’figli di Bruto, e l’esame a cui essi soggiacciono nell’atto IV, disviluppa egregiamente il carattere di Bruto
39 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
taccata co’ passeggieri in Torrejoncillo, e nell’incontro colla sposa nell’atto I, che si rappresenta parte in Madrid e parte nel
ndo tutti i passeggieri caminando verso Toledo pernottano in Illescas nell’atto II. Degno di lui è pure nell’atto III che si rapp
verso Toledo pernottano in Illescas nell’atto II. Degno di lui è pure nell’atto III che si rappresenta in Cabañas, il pensiero di
un cumolo di fatti che formano anzi un romanzo che un dramma, in cui nell’atto I interviene Sancio re di Castiglia, e nel II l’a
ego povero di beni e pieno solo di virtù e di valore. L’uno e l’altro nell’atto I la chiedono ad un tempo in isposa. Il vecchio r
ella casa stessa, e per errore porta seco Dorotea. All’apparir del dì nell’atto III la riconosce, e si trovano nel medesimo luogo
a rappresentazione de’ fatti di essa in tre favole separate. Trattasi nell’atto primo dell’incontro di Nino con Semiramide moglie
do e di un racconto de’ suoi andati casi impertinentemente cominciato nell’atto I, narrato a spezzoni ne’ seguenti, interrotto qu
40 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
’ cerusici; i di lui progressi con tal salvocondotto; Lady Fidget che nell’atto IV esce fuori col catino di porcellana guadagnato
41 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
co da’ cerusici, i di lui progressi con tal pretesto, Lady Fidget che nell’atto IV esce col catino di porcellana che ha guadagnat
42 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VI. Tragedia Cittadina e Commedia Lagrimante. » pp. 134-143
nominar Sofia ad imitazione di Terenzio. Delicato è pure ciò che dice nell’atto II: Si on me la refuse, qu’ on m’apprenne à l’oub
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 745-749
cito il petto. Eccetto il ratto mi accingo a tutto. Io mi batto fuor nell’atto fino all’otto ; mi ci metto come un matto nè vo i
44 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
a e più morale. Celestina poi, anima di tutta l’ azione, muore uccisa nell’atto dodicesimo, per la qual cosa ne’ seguenti nove at
na? Ma sono da collocarsi tralle principali bellezze della Celestina, nell’atto I l’eccellente, concisa, naturale ed elegante dip
lle occupazioni di Celestina, il dialogo comico di lei con Parmenone: nell’atto III la sagacità della vecchia ottimamente lumeggi
trovano ancora in Castiglia; or come possono nel medesimo dì trovarsi nell’atto IV in Lisbona, esser chiusi in carcere e tormenta
arsi nell’atto IV in Lisbona, esser chiusi in carcere e tormentati, e nell’atto V giustiziati? In somma ha questa favola tali e t
45 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « LETTERA » pp. 3-14
Napoletano; ora io ne ritrassi non solo certo fuoco non isconvenevole nell’atto della disputa, ma dopo di essa certa nobile seren
46 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
le, senz’arte, senz’azione, senza verun maneggio di teatro. Cleopatra nell’atto  III in presenza d’Ottaviano prende pe’ capelli un
47 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 88-136
situazioni tragiche che vi sono, come è la scena dell’ombra con Amlet nell’atto primo, e l’altra colla madre e coll’ombra nell’at
l’ombra con Amlet nell’atto primo, e l’altra colla madre e coll’ombra nell’atto secondo. Ognuno ne vede altresì l’irregolarità ed
abello che sia, cancelli con una mano quel che con l’altra dipigne; e nell’atto che dichiara gl’Italiani fanciulli in poesia , a
48 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO IV. LIBRO V » pp. 67-93
ti situazioni tragiche che vi sono come la scena dell’ombra con Amlet nell’atto I, e l’altra di Amlet colla madre nell’atto II. O
cena dell’ombra con Amlet nell’atto I, e l’altra di Amlet colla madre nell’atto II. Ognuno ne vede altresì la irregolarità, ed il
49 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
non dopo 126 versi recitati, e 32 versi poi sono seguiti da due arie: nell’atto II si recitano 150 versi prima di sentire un’ ari
hamberga e fin dal passato secolo avea additati Luis Velez de Guevara nell’atto I della Baltassarra, e molto dopo di detta Guardi
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Dato al castello di Versailles l’ 8 aprile. » pp. 364-378
1710 da Felice Bertinazzi, ufficiale nelle truppe del Re di Sardegna ( nell’atto di nascita è Bertinassi ; e Bertinassi egli si fi
degna (nell’atto di nascita è Bertinassi ; e Bertinassi egli si firma nell’atto matrimoniale) e da Giovanna Maria Gti (?). All’et
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO II. Tragedia Cittadina, e Commedia Lagrimante. » pp. 112-127
nominar Sofia ad imitazione di Terenzio. Delicato è pure ciò che dice nell’atto II; Si on me la rèfuse, qu’on m’apprenne à l’oub
52 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
animi nobili e sensibili, ed ispirare eroismo. Anche la scena ottava nell’atto IV parve al Calsabigi stesso manchevole al confro
i senza far torto al rimanente; pur ne indicheremo alquanti. Notabile nell’atto II è la scena terza di Enrico che come ambasciado
ici che la rallentano. Si vede talvolta il teatro lasciato voto, come nell’atto V, partendo Margherita nella scena terza, e venen
divoti che insinuano guerre e stragi predicando pace e tolleranza, e nell’atto quinto comparisce profeta veridico degli eventi d
go. Ne addito come parti singolarmente pregevoli le scene seguenti. I nell’atto II la seconda, in cui Agide esorta la moglie a so
Il sangue mio giovar può a Sparta, Non il mio pianto a te. . . Il nell’atto III la seconda, in cui segue l’abboccamento d’Agi
ma sua spartana, e colla sicurezza di morire torna al suo carcere. IV nell’atto V la prima che è un monologo di Agide, in cui si
viglioso incremento scosso il giogo de’ Tarquinj. La parlata di Bruto nell’atto I e la vista del corpo trafitto di Lucrezia infia
nni, e nomina i primi consoli. L’esame del delitto de’ figli di Bruto nell’atto IV, i quali veggonsi come rei in mezzo a’ littori
are la propria ambizione, l’altro di rendere a Roma la libertà. Bruto nell’atto V prende la parola in Senato, e dice che Cesare v
a il Calsabigi di aver pregiudicato il dramma nella condotta, ha egli nell’atto terzo fatti altri tre cambiamenti tutti nella sce
53 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212
versi recitati, e soli trentadue versi poi sono seguiti da due arie; nell’atto II si recitano cento cinquanta versi prima di udi
54 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
accata co’ passeggieri in Torrejoncillo, e nell’ incontro colla sposa nell’atto I che si rappresenta parte in Madrid e parte nel
ndo tutti i passeggieri caminando verso Toledo pernottano in Illescas nell’atto II. Degno di lui nell’ atto III che si rappresent
un cumolo di fatti che formano anzi un romanzo che un dramma, in cui nell’atto I interviene Sancio re di Castiglia, e nell’atto
he un dramma, in cui nell’atto I interviene Sancio re di Castiglia, e nell’atto II l’azione segue sotto il regno del di lui succe
ego povero di beni e pieno solo di virtù e di valore. L’uno e l’altro nell’atto I la chiedono in isposa ad un tempo. Il vecchio r
a casa, e per errore porta seco la stessa Dorotea. All’apparir del dì nell’atto terzo egli ravvisa Dorotea trovandosi nel medesim
55 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « LIBRO VIII. Teatri settentrionali del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 232-294
cchè due secoli dopo ne troviamo nel poeta de’ savii Adisson. Seguono nell’atto IV i soliti amori. Sempronio mascherato viene a r
stesso della Rosmunda del Rucellai, se non che l’Irlandese la mostra nell’atto V rea di adulterio, e l’Italiano la preserva dall
un commercio! a. Nell’atto III scena terza partiti Marco e Porzio; nell’atto IV scena prima partite Marzia e Lucia, e nella sc
56 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
iosa e più morale. Celestina poi anima di tutta l’azione muore uccisa nell’atto dodicesimo, per la qual cosa ne’ seguenti nove at
nna? Ma sono da collocarsi tralle principali bellezze della Celestina nell’atto I l’eccellente, concisa, naturale ed elegante dip
orano tuttavia in Castiglia, or come possono nel medesimo dì trovarsi nell’atto IV in Lisbona, esser chiusi in carcere e tormenta
arsi nell’atto IV in Lisbona, esser chiusi in carcere e tormentati, e nell’atto V giustiziati? In somma ha questa favola tali e t
57 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313
nata via da’ banditi Abbruzzesi, come ella stessa racconta ad Odoardo nell’atto IV. Capuano fu ancora Lorenzo Stellati autore pre
58 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
abello che sia, cancelli con una mano quel che coll’ altra dipigne; e nell’atto che dichiara gl’ Italiani fanciulli in poesia, af
59 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
cuore, Je souhaite, je crains, je veux, je me rèpens. Delicato nell’atto quarto è il lamento di Sangaride. Ella volle nel
60 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
ingannare i mariti di Londra, i di lui progressi, Lady Fidget ch’esce nell’atto  IV col catino di porcellana guadagnato, l’azione
61 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
ipali regole del verisimile drammatico. Chi in tanta luce mostrerebbe nell’atto  I un eroe giovane in Bisnagar, e nel III canuto n
62 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
ai teatrale, ed una vera dipintura di Don Alfonso oppresso da’rimorsi nell’atto V. Il dramma è scritto in prosa, ma l’autore vi a
lauso a questo dramma in uno de’teatri di Venezia. Vi è qualche scena nell’atto I, che può lodarsene. Non così di ciò che si trat
e scena nell’atto I, che può lodarsene. Non così di ciò che si tratta nell’atto II. Passi che Rodolfo tornato dal Crapac in Buda,
stessa maniera Maometto, ed ottiene parimente sede negli Elisii. Ciò nell’atto II. Si vedono nel III i campi Elisii, dove vengon
unatina e portano secoloro Confucio sventrato. Tornano i Campi-Elisii nell’atto V. I Giudici portano Maometto, avendogli riturata
enza approvare, dice che si rivedranno in casa Cherdalosi. Sempre più nell’atto II si disviluppano i caratteri di Annetta ed Agos
la, ed ei ne gode, E partiam tutti. Addio, signora Annetta. Agostino nell’atto IV fa del romore per le nozze rotte con Prosperin
non da’ mentecatti. Chi in tanta luce ardirebbe presentar sulle scene nell’atto primo un eroe nascente in Bisnagar e nel terzo ca
63 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « PROLUSIONE ALLE LEZIONI DI POESIA RAPPRESENTATIVA DEL PROFESSORE PIETRO NAPOLI-SIGNORELLI. » pp. 203-226
, dove s’insegna in pubblico e sotto gli occhi del Governo, s’insegna nell’atto stesso che si offre allo spettatore un piacevole
64 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VIII. Teatri materiali. » pp. 213-236
a Chamberga e sin dal secolo XVII avea additati Luis Velez de Guevara nell’atto I della Baltassara, e molto dopo di detta Guardia
65 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO II. Prima Epoca del Teatro Latino. » pp. 16-128
soggiungo. Nella tragedia di Euripide, Ecuba in tal guisa si lamenta nell’atto I: Τις αμυνει; ποια γεννα, Ποια δε πολις, cioè
rtet, non favitoribus. Sat habet favitorum semper qui rectè facit. E nell’atto II, scena 2, … Ita quoique comparatum Est in act
la presente. Notabile in essa è il personaggio del Corago introdotto nell’atto IV, il quale teme di perdere le vesti date in aff
e di Etolia: va in Elide: tratta quivi il cambio degli schiavi: si sa nell’atto IV che è tornato: nel V comparisce egli stesso, a
66 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO I. Teatro Inglese. » pp. 189-231
nè invidiava Il firmamento e il suo bel sole a Giove 58. Seguono nell’atto IV gli amori soliti; Sempronio mascherato viene a
enti epici e lirici! 59. Nell’atto III sc. 3 partiti Marco e Porzio: nell’atto IV sc. 1 partite Marzia e Lucia, e nella sc. 3.
67 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
re stata l’involontaria cagione della morte della sua amata? Leggansi nell’atto quinto dell’Attide que’ versi, dov’egli rimprover
68 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO I. Teatro Alemanno. » pp. 4-31
rri, e del figlio ch’ella tiene lontano dal trono. Ma non piacemi che nell’atto III si ripetano le istanze di Mortimero per la pe
69 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
La vivacità ch’è l’anima delle scene, aumenta per gradi col comparire nell’atto III il personaggio di Tartuffo, e col disinganno
70 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO II. Teatro Alemanno. » pp. 232-252
erri e del figlio ch’ella tiene lontano dal trono. Ma non piacemi che nell’atto III si ripetano le istanze di Mortimero per la pe
71 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO II. Prima epoca del teatro Latino. » pp. 9-90
uarci che soggiungo. Nella tragedia di Euripide Ecuba così si lamenta nell’atto primo: Τις αμύνει; ποία γενυα, Ποία δε πολις.
, non favitoribus. Sat habet favitorum semper qui recte facit. e nell’atto secondo, scena seconda, . . . Ita quoique compa
la presente. Notabile in essa è il personaggio del Corago introdotto nell’atto quarto, il quale teme di perdere le vesti date in
72 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda guerræ Punica. » pp. 91-171
zione, senza superfluità. Osservisi ancora con quanta grazia e verità nell’atto stesso incontrandosi Panfilio colla serva Miside,
cesso con estremo piacere ripiglia la moglie. Si osservi che il poeta nell’atto quinto fa che Bacchide entri in casa di Mirrina,
rno, viene poi la notte nella quale si celebrano le Feste Dionisie, e nell’atto terzo fa giorno. Un periodo però di 24 ore o poco
73 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
e alla madre l’effetto del regalo fatale della veste inviata al padre nell’atto terzo. Ma Ilo l’ha egli stesso veduto nel promont
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
La vivacità ch’è l’anima delle scene aumenta per gradi col comparire nell’atto III il personaggio di Tartuffo, e col disinganno
75 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
ne nella tragedia di Euripide, e la fretta altresì con cui si prepara nell’atto secondo una festa di ballo tra i cortegiani per f
condizione de’ potenti schiavi sempre della fortuna e del pregiudizio nell’atto stesso che alleggerisce i disagi involontari del
76 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO III. Teatro Latino intorno alla seconda Guerra Punica. » pp. 129-244
zione, senza superfluità. Osservisi ancora con quanta grazia e verità nell’atto stesso incontrandosi Panfilo colla serva Miside,
cesso con estremo piacere ripiglia la moglie. Si osservi che il Poeta nell’atto V fa che Bacchide entri in casa di Mirrina, e nar
rno, viene poi la notte nella quale si celebrano le Feste Dionisie, e nell’atto III fa giorno. Un periodo però di 24 ore o poco p
77 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
ccuser Attendent mon epoux, pour le desabuser. Mourons . . . E nell’atto IV: Moi jalouse? & Thésée est celui que j’
78 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo III. Progressi Teatrali in Francia tardi, ma grandi nel medesimo Secolo XVII. » pp. 291-315
prêts à m’accuser Attendent mon époux pour le désabuser! Mourons. E nell’atto  IV. Moi jalouse? Et Thesée est celui que j’implo
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
prets à m’accuser Attendent mon epoux pour le desabuser. Mourons. E nell’atto IV: Moi jalouse? et Thèsee est celui que j’implo
80 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
di Lisetta la prende per Lucilia, e la rimprovera per averla sorpresa nell’atto che Dami le bacia la mano. Lo scioglimento corris
81 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
ostrigne a levarsi dagli occhi un sì caro e sì pericoloso oggetto, ma nell’atto di profferire colla bocca il fatale decreto gli s
la morte del suo unico figliuolo? Molti ne avranno rincrescimento, ma nell’atto di condolersi con esso lui ciascuno prenderà un t
82 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quarto »
viene alimentato a vicenda il lusso che rende squisite le sensazioni nell’atto che le moltiplica, e la connessione che hanno fra
fiumi della Lombardia, che portavano i pesci più squisiti, eseguendo nell’atto di esibirli ingegnose danze di diverso carattere.
83 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo quinto »
re qual armonico guazzabuglio risultar ne debba da tutto ciò. Sentasi nell’atto secondo il gentil dialogo fra Isabella e il capit
84 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
te, il quale, dopo aver tacciuto l’arcano vent’anni, lo svela appunto nell’atto terzo del dramma. Un foglio è la cagione dello sc
utte le cose accennate vi vorrebbe un intiero volume. Questo si trova nell’atto  III. scena I. dell’Olimpiade. La scena rappresent
85 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo V. Teatro Francese nel medesimo Secolo XVIII. » pp. 355-388
iti di Lisetta, la crede Lucilia, e la rimprovera per averla sorpresa nell’atto che Dami le baciava la mano. Lo scoglimento corri
86 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
ggiorarla maggior parte, e se ne allontana con isvantaggio, come fece nell’atto  V che non piacque a’ Francesi. Quest’anonimo però
87 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191
di Lisetta la prende per Lucilla, e la rimprovera per averla sorpresa nell’atto che Dami le bacia la mano. Lo scioglimento corris
88 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO III. Continuazione del teatro Italiano. Commedie: Opera in musica: Attori accademici ed istrioni e rappresentazioni regie: teatri materiali. » pp. 144-195
nata via da’ banditi Abbruzzesi, come ella stessa racconta ad Odoardo nell’atto IV. Capuano fu ancora Lorenzo Stellati autore pre
89 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
era indegna contro persone amate e non conosciute, ha poca estenzione nell’atto del riconoscerle, perciocché avvien ciò solamente
oralizzare tra sé. Potrebbesi dire il medesimo della venuta di Miseno nell’atto terzo dell’Astianatte del Gratarolo. Li dialoghi
posti all’azione del Solimano del Bonarelli, benché abbiano principio nell’atto primo, non debbonsi per simile cagione approvare,
scenza della favola, né da tale difetto aliena è la venuta di Licisco nell’atto  5 scena 4 dell’Aristodemo, ancorché l’autore abbi
altri legato in qualche maniera la morte d’Arena con le cose narrate nell’atto primo. [4.3.2] Per non passare sotto silenzio le
o che qualifichi la natura di tali congressi, come per esempio accade nell’atto  3 del Torrismondo, in cui dopo che s’è veduto il
ze dell’azione, in che fra l’altre è mirabile la narrazione d’Eudossa nell’atto secondo dell’Eraclio di Pietro Cornelio. Quanto a
massimamente mi spiacque nelle tragedie del Giraldi ed in particolare nell’atto  5. della sua Cleopatra, ove prima esce Olimpo sol
tri sensi detti a parte, inescusabile è ciò che dice Cassio ad Albino nell’atto  3, scena 6. Questo difetto che da me si considera
implorer son aide, ou sa vengeance. L’affettazione procede più oltre nell’atto  3, scena 1, ove il medesimo racconta che la testa
a naissance. Chi crederebbe Antioco in una traversia tormentosissima nell’atto  3, scena 5 della Rodoguna mentre dice, quasi παιγ
combinazion ricercata dell’abisso e del golfo, s’ammorza la passione nell’atto del concitarla. Il medesimo avviene appresso ove
ed al fratello Curiazio, i quali son per ire a combattere tra di loro nell’atto  2, scena 6. Non non, mon frère non, je ne viens
n può se non approvare. Dirò solamente che quel difetto, che si trova nell’atto  2. dell’Ifigenia del Racine, ove Achille lascia p
21] Non parlerò della maniera in cui Romolo si preserva da’ traditori nell’atto del sacrificio: monsieur de la Motte stesso conce
tarolo non apprezza il personaggio di Miseno, il quale entra in scena nell’atto terzo soltanto per fare un prolisso racconto dell
di loro. Secondo Calepio il Bonarelli non ha avuto questa oculatezza nell’atto terzo del Solimano, dove l’eroe eponimo finisce l
on altro, può farsi vedere il vizioso stesso, combattuto da i rimorsi nell’atto stesso di operar male, e di cadere in qualche fol
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117
sabella, valente, ed eloquente, che, proprio al momento della Pazzia, nell’atto terzo, si pone in mezo di Burat. e di Franc. dic
91 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
per difetto, e che il gusto del cantore che s’abbandona a se medesimo nell’atto di ripeterle non può a meno di non travvisarle a
92 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
non sarebbe la sfacciata sozza scena di Mirina con Cinesia suo marito nell’atto quarto? Le donne per mezzo di quel ritrovato la v
93 (1878) Della declamazione [posth.]
ggiato; e molti commedianti si distinsero in questa pratica, la quale nell’atto che richiedeva talento e distrezza non ordinaria,
e dell’amore o dell’odio alla presenza dell’oggetto amato o abborrito nell’atto che la persona tende verso quello, o ne declina,
de cinque sentenze, e tutte importantissime, fra Creonte ed Antigone, nell’atto quarto della prima scena: Creonte. Scegliesti?
E basta? Agamennone. È troppo. [17.18] E fra Egisto e Clitennestra nell’atto quarto scena prima: Egisto. Altro partito forse
esì quelle comunicazioni segrete che si danno ad alcuno sommessamente nell’atto della scena, sì che né gli interlocutori, né gli
94 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
sarebbe la sfacciata e sozza scena di Mirrina con Cinesia suo marito nell’atto quarto? Le donne per mezzo di quel ritrovato la v
95 (1772) Dell’opera in musica 1772
. [commento_Sez.II.7.2.4] • in questo duetto tra Megacle ed Aristea: nell’atto I, scena X dell’Olimpiade di Metastasio (1733, mu
dio! / tu mi trafiggi il cor!». • nel terzo atto del suo Demofoonte: nell’atto III, scena III del Demofoonte (1733, musicato anc
96 (1715) Della tragedia antica e moderna
remendo a’ Romani. [3.72ED] Io l’ammiro, ma se il tuo diletto Racine, nell’atto che quegli sta agitando così terribil vendetta, m
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