Pace promette il nome d’Olivetta gentile, ma le parole, il volto, e
quei
lucenti occhi crudi omicidi minacciano al mio cor
a me puol resuscitar ; e un baso de to bocca mentre, che 'l scocca da
quei
laurin, puol dar la vita a un servo de'più car, n
e cotto son per ti, e za mai nol se muda pensier notte, nè dì, anzi a
quei
che nol crede, ghe ne fa fede i miei sospir, che
gli facciate per amor mio buona cera) un pacchetto, dove è 3 libri di
quei
mia, del quale V. S. hebbe il primo tomo : ce ne
parte come Franceschina la famosa Silvia Roncagli ? Forse, abbandonò
quei
primi Gelosi per recarsi alla Corte del Re di Nav
par cosa di gran rilievo ; poichè, come accenna il Baschet, molti di
quei
quaderni contenenti le spese straordinarie furon
stano ad attestare che la speranza non era nè temeraria nè vana. E di
quei
giorni, in cui artisti ed autori, veri autori e v
co evento affollava i teatri, rendeva secondi i confrontie le gare di
quei
giorni, una luce avvolgeva ancora la Giagnoni : c
molti e pochi pensieri. Passare il tempo ridendo era la prima cura di
quei
felicissimi, e Giancola era l’uomo nato ad hoc.
iunta a denigrare !) ch’era cosa abbominevole il far ridere poi tanto
quei
che un Ente sapientissimo avea già dannati al pia
ò l’opera sua a quella Società Filodrammatica ; ma rottosi l’accordo,
quei
bersagliati si trovarono ancora in balia della ve
e, e trapunsero ricami di crochets pel convento delle Josephines. In
quei
giorni, la famiglia Mariani, più per sfogo che pe
atrocinio quest’Opera Scenica allora, che se ne riproduceva in uno di
quei
Teatri la recitazione. Il Libro fu stampato in es
sse a giudicar lo Zannoni col criterio che s’ha oggi dell’arte, tutti
quei
lardellamenti storico-scientifico-filosofici cel
rchè l’ha fatto quel che el doveva : felice in morte, perchè el lassa
quei
, che da lu derivan, nei boni costumi, e nel ben s
da lu derivan, nei boni costumi, e nel ben star tutto el pagamento di
quei
debiti, che l’aveva contratti, quando ghe diede e
lui appagato, e donò alla sua buona volontà ed indefessa applicazione
quei
difetti, in cui cade per colpa in parte di una pr
l Fontanelli esorta in questa lettera il Duca a servirsi di alcuno di
quei
soggetti per migliorar la sua compagnia ; e aggiu
ei quelle perdite, che pur troppo inseparabili sono dalla caducità di
quei
pregi, che tanto soglionsi stimare dagli uomini n
con gran maestria le parti di prima attrice, protetta e remunerata da
quei
Sovrani sino al dì del famoso terremoto del 1755,
eno honesti de i riveduti. Il Braga e il Pedrolino havevano ancora di
quei
soggetti, 0 siano Scenarj di comedie sottoscritti
Vicenza per sostituirvi il famoso Arlecchino Antonio Rubini, morto in
quei
giorni, fu còlto anch’esso dal male che lo condus
i, liberalità di attrici, intimità di retroscena, tutto è raccolto in
quei
ricordi e con rara semplicità a parte a parte des
entile, e fronte maestosa. Ma l’arte, che su i cuor ti dà l’impero, e
quei
modi, con cui tratti animosa il Socco umile, ed i
come allora ! E siccome quel ch’egli è, è perfezione, così accade che
quei
dieci o dodici tipi da lui creati, che avrebber d
hi crederebbe ch’egli sappia o poco o niente di musica ? Il toccar di
quei
tasti, lo sdrucciolar di quelle scale ! E quei re
musica ? Il toccar di quei tasti, lo sdrucciolar di quelle scale ! E
quei
recitativi strascicati, nasali, quegli accordi so
à anonima. Di questa ho ancora un ricordo ben chiaro ; e sento ancora
quei
lunghi discorsi che egli faceva risaltare con una
resciuto a Milano, dove, fatti gli studi tecnici, ed esercitatosi tra
quei
filodrammatici, si scritturò con Emanuel ; passan
storia del teatro italiano, Ciotti appartiene alla plejade eletta di
quei
ferventi, studiosi cultori dell’arte, che sono i
a, dove di quando in quando mostra ancor l’arte sua forte e gentile a
quei
filodrammatici ; e d’onde si recò a Firenze il ’9
dorati, che poi furono tolti perchè dalla sua luce si pavoneggiavano
quei
soli quattro animali, quando io nel 1843, assiste
i più ; ma non poterono mai alzar la testa con gl’impresari, perchè a
quei
tempi correvano rischio di far forni teatrali anc
altri, che parlando degli attori passati si degnano di approvarli per
quei
tempi, come pittori che compatissero ai tempi di
affaello, non sapendo guardarsi d’attorno per vedere che i valenti di
quei
tempi sono i valenti d’oggidi. Ma il fenomeno del
cesi che su certe vigne omai brontoli il temporale ; ma gli attori di
quei
tempi si sono provveduti con le raccolte preceden
isonava per l’applauso, e la porta era spalancata. Il giorno seguente
quei
venerandi sedettero fuori ; e il terzo sollecitar
eatro, dei Siciliani. « L'eroico slancio (diceva il manifesto) di
quei
Prodi, che versando il loro sangue mirano alla li
quando si cadde nel vizio opposto. Gl’ingegni non si disbrigarono da
quei
lacci per rimanersi soggetti alle sobrie leggi de
ni. Or perchè, Signor Abate, con produrre le Arlecchinate costringete
quei
che combattete a mettervi sotto gli occhi i Grazi
getture, dice così: “E vorrà il Signorelli darci ad intendere, che in
quei
tempi fosse sì delicato il gusto degl’Italiani av
e ingombra tutta di Cafri, Utentotti, Eschimali, e Topinambù. Dite a
quei
tempi! E di quali tempi credete di parlare? Quell
o quelli i tempi felici della luce Fisica, Matematica, Astronomica. A
quei
tempi il Torricelli facilitava il misurare la gra
nte scoperte nella Statica e Idrostatica l’Archimede della Toscana. A
quei
tempi il celebre Giannalfonso Borrelli illustrava
mia nella Francia. E voi con tanta innocenza vi fate uscir di bocca a
quei
tempi, quasi parlaste della infanzia di qualche s
quali con gran ragione io vi conto. L’ardore per le Scienze occupò a
quei
tempi talmente gl’ingegni Italiani, che neglesser
nace nemico della verità istorica, dovete confessare, che la Musica a
quei
tempi s’impadronì degli animi Italiani, e l’Arlec
sa il teatro popolare d’Italia. E che modelli di verità e di vitalità
quei
personaggi !… quelle Bette, quei Tonin, quei Truf
che modelli di verità e di vitalità quei personaggi !… quelle Bette,
quei
Tonin, quei Truffi, quelle Fiorinette ! Che vivez
di verità e di vitalità quei personaggi !… quelle Bette, quei Tonin,
quei
Truffi, quelle Fiorinette ! Che vivezza di dialog
non compresi null’altro, se non il dovere di difendere da quella jena
quei
disgraziati ! Me le avventai addosso furibondo, l
profondo, spaventoso il silenzio che vi regnava. Si sarebbe detto che
quei
mille spettatori fossero compresi dalla verità di
e varie Compagnia co’ nomi, trovati nelle notizie del suo omonimo, di
quei
comici che a quelle date Compagnie appartennero,
esclusa la Moglie di Claudio ; ma il suo vero periodo di gloria fu di
quei
sei anni passati nella Compagnia di Alamanno More
ato oggi ristampare ciò che scrivevo, e aggiungere che le promesse di
quei
giorni non furon fallaci. Luigi Rasi le ha manten
a colto e coscienzioso ; ma non ancora egli si era rivelato autore di
quei
monologhi che trovarono sulle scene maggiori e su
affettuoso, non senza il desiderio di rivedere di quando in quando di
quei
versi antichi che Ella sa fare così bene. Suo G
si giammai alcuna ancorchè menoma cosa ; questi sono finalmente tutti
quei
pregi rari, che in lui abbondevolmente si trovano
a Agata bolognese ? Nelle Nozze del signor Camillo ? Chi può ripensar
quei
famosi or ora glie lo dico, senza riderne ? E que
sotto il nostro celebre Pertici, e sostenne sempre con qualche decoro
quei
caratteri, che gli venivano destinati dal sopraff
si le compagnie congeneri, e non trovando più il Bergonzoni in Italia
quei
vantaggi che avea ragione di ripromettersi, risol
otizzava tutti con quelle labbra più rosse e fresche del corallo, con
quei
denti che avrebber fatto invidia alle più autenti
assistette stupefatto e quasi non credendo ai propri occhi, dinanzi a
quei
due uomini trasfigurati in quella stupenda manife
cc. Ma il Duca di Modena non si lasciò intimidire dalle minaccie di
quei
cavalieri, e diè ordini, col mezzo dell’ Obizzi,
on lasciando ogni tanto, di mostrarsi al pubblico sotto le spoglie di
quei
personaggi che più gli acquistaron fama di eletto
ssendo costrutto alla Romana, non ne avesse punto, come non ne aveano
quei
di Roma, in ciò differenti da quei di Grecia. Oss
e avesse punto, come non ne aveano quei di Roma, in ciò differenti da
quei
di Grecia. Osservi però il Signor Lampillas quest
n banco al Superiore ; ma perchè non era in uso il montar in banco in
quei
paesi, il Superiore non sapea come deliberarne :
za collericamente, dicendo che non voleva ammettere le Negromanzie in
quei
paesi : il Monferino stupefatto, gli disse (come
Teologo, ma non era addottrinato nelle scaltritezze mondane ; e cosi
quei
benedetti Dottori che hanno detto contro le Comme
donnina allegra, credo si possa affermare, richiamandoci alla memoria
quei
versi di Bartolommeo Rossi, veronese, comico conf
ll’opera abbia sembianza del natural linguaggio degli attori. Cosi in
quei
primi drammi che per festeggiare sposalizi si rap
asso, che sariano pure il caso al teatro dell’opera. Tanto più che in
quei
soggetti al popolo notissimi, oltre a un gran gio
el matematico vedendo come nelle nostre scene da noi si applaudisce a
quei
laberinti di architettura, dove si smarrisce il v
arà giudicato lontano. Quindi è che appaiono come torrioni di giganti
quei
personaggi che si affacciano dal fondo della scen
tale accordo, che nulla più. Ed io mi ricordo, in occasione di uno di
quei
sepolcri che soglionsi fare in Bologna, di alcune
, non li trattenesse, conoscendo assai bene qual fosse la passione di
quei
principi per il teatro, con intenzione fors’ anco
et tanto piacere se ne prese che niente più, finito il spasso, chiamo
quei
Principali comedianti et disse qual di loro era s
o, la cassetta el spirito, e le so scarsele la carne. Questa anima ha
quei
bezi in man, la cassetta el solicita a meterghei
sua voce non arrivò a’suonatori di orchestra. Il’48 troncò d’un colpo
quei
primi passi della sua carriera artistica ; ma tor
ico : « La signora Teresa Kurzin si mostrerà maestrevolmente in tutti
quei
caratteri che una perfetta attrice è capace di re
Italia, e ripreso il suo posto in compagnia, l’attore che lo aveva in
quei
due anni sostituito, assumesse la maschera del Ca
ltro per fole di romanzi molte cose che pur sono fondate in sul vero:
quei
racconti, per esempio, che si leggono appresso gl
i direi acrobatiche, a cui faceva il pubblico le più matte risate. Ma
quei
successi rumorosi che avevano stabilita la fama d
tto d’un anonimo, musica di Paisiello. Recitava e cantava ; era un di
quei
comici cui la necessità fornisce eccletismo e che
Mio padre, povero nobiluccio romano, discendente da una famiglia di
quei
signorotti dei Castelli Romani, entrò nell’arte d
Calderonici, che si avvicinano alla Tragedia? In questi non trovansi
quei
tratti patetici da voi accennati? Non potea Metas
le? Il fate voi sì povero? il credete un accattatore? Vi pare poi che
quei
tratti ch’io dico, sieno sì proprj di Calderòn, c
esistenza di Venezia, bloccata dall’Austria, trovò chiuse le porte di
quei
teatri che altra volta l’avean accolto con tanto
marzer a Rialto, Un gobo, do gobi, tre gobi, tuti gobi etc. etc. Ma
quei
dialoghi a sipario calato, semplicioni, bonaccion
te e si stancano tuttora nel celebrarlo; e dove così male è tornato a
quei
pochi meschini, che ardirono disturbare anche in
i generalmente il gran giudizio di Metastasio nell’esporre agli occhi
quei
colpi di scena soltanto che possono dignitosament
lla epidemia di romanzi che facevano pressoché la sola letteratura di
quei
tempi: Dall’altra il sistema di Platone abbellito
rchia feudale, e collo stabilimento delle monarchie. Passaron di moda
quei
romanzi banditi colla sferza del ridicolo dall’im
la tua giovinezza, e che vide con giubbilo premiati in un altro paese
quei
rari talenti ch’essa avrebbe dovuto conservare ne
reatore al di lui esempio, e gli occhi altrui ti renderanno ben tosto
quei
pianti ch’egli ti avrà costretto a versare.» 101
i senza precauzione quel suo stile sempre liscio e sempre in cadenza,
quei
sensi mozzi e tronchi per lo più nella stessa ces
n cadenza, quei sensi mozzi e tronchi per lo più nella stessa cesura,
quei
periodi troppo uniformi e ristretti alla foggia f
madre Eva. Ad onta però degli stitici e freddi grammatici, ad onta di
quei
pedanti accigliati che vorrebbero arrestar il vol
Ti fanno palpitar. Qual nuovo mota interno Prendi da
quei
sembianti? Quai non usati incanti T
sospetto d’ipocrisia nel suo dolore. E più frequenti del bisogno sono
quei
casi dove gl’interlocutori si sentono far uso di
del Ringhieri non che i componimenti di Metastasio, essendo certo che
quei
poeti altro non ebbero in vista che di riscuoter
lo, lo fece accompagnar da paggi vestiti alla spagnuola, o insiem con
quei
versi del portoghese Camoens, dove Venere e Bacco
l’attuale Celeste Paladini-Andò. Mio padre aveva fatto conoscenza con
quei
comici, palesò i propri guai al capocomico. Breve
ramma, e la tragedia ! e che tragedia ! quella di Shakespeare, che in
quei
tempi era come un tema di algebra dato per esame
o a certi temi del signor Shakespeare. Cosa originale ! erano appunto
quei
temi là, che i miei attori risolvevano meglio : C
menti che soglia farsi col nume tutelare, siccome sappiamo aver fatto
quei
di Mitilene colla celebre Saffo? [3] Da ciò si ve
vicina imitazione della natura, cioè dalla espressione più esatta di
quei
toni naturali, nei quali prorompe l’uomo allorché
rza movente della melodia consiste nell’afferrare col mezzo dei suoni
quei
pochi ma caratteristici tratti, che fornisce l’og
iffatte allegorie la prodigiosa influenza che acquistò sugli animi di
quei
popoli fra le mani di Lino, d’Anfione e d’Orfeo.
e che dovea generarla. Però sempre gli vediamo intenti a trascegliere
quei
tuoni, quelli intervalli fra gli altri, quei meno
o intenti a trascegliere quei tuoni, quelli intervalli fra gli altri,
quei
menomi componimenti specifici che sembravan loro
è necessario al mio assunto, così mi restringerò a toccar brevemente
quei
difetti che nella nostra musica impediscono, seco
vestirsi di bellezze sue proprie e independenti dall’altro, ha posto
quei
rilevante divario che pur sussiste nei nostri mod
sico si vede sovente costretto a cangiar di misura, principalmente in
quei
luoghi dove gli intervalli della voce essendo men
fede all’erudito Bochard, un siffatto costume fu tramandato a noi da
quei
poeti e musici antichi chiamati Bardi dai settent
milanese in nuove regioni di progresso, la ringiovanirai ! E poi, per
quei
Burgravii della Società, tu Lion, tu uomo univers
fare quattordici o quindecci Comedie a Bologna p. l’obligo che ha con
quei
Cauag.ri e Dame i Comicci di S. A., di tutto ques
o del valoroso Francesco Lombardi, n’ebbe vittoria piena, convertendo
quei
primi fischi in applausi clamorosi che nol lascia
amente pensava, che le Commedie del Beolco non furono mica stampate a
quei
tempi di Leone X., come dice il Signor Lampillas,
e il Signor Lampillas si oppone a questa riflessione con dire, che se
quei
zelanti conservatori della sanità del Teatro Spag
omenti Lampigliani sembra assai debole al Signorelli: perchè potevano
quei
zelanti Accademici essere spinti a riconvenir Lop
dell’aria? Pur nondimeno, non si può mettere in dubbio che il dare a
quei
passi il loro finimento sta al ballerino medesimo
naturalezza, e in cui la propria discrezione imbrigli la fantasia. A
quei
pochi che amò singolarmente Apollo sieno permessi
nvi molti che non poteano persuadersi che fosse sempre egli solo, che
quei
tre personaggi rappresentasse. Passò nella Provin
i nuove, imprevedute !!! Pietriboni, ricorrendo a Ferrari, ebbe un di
quei
lampi che non possono avere, ripeto, che gl’ inte
o ad infrangere questa fibra d’acciaio, come Luigi, il più giovine di
quei
quattro fratelli, riusciva a spezzare con due dit
a del Reggente ? E perchè Dominica Rusca, e non Margherita ? E perchè
quei
due soit a proposito della sua non apparita sulla
ardare gli Andreini, per quanto strana possa parere la coincidenza di
quei
nomi, di cui, se disgiunti dagli Andreini, non ab
: …. Vedete quel capitan Cardon stare interato, scagliar le gambe e
quei
mostacchi neri spietato arroncigliarsi simulando
Quando nasì mi tolsi la speranza da questà fama a do sort de zent. A
quei
, che tend’ogn’ hor a empis la panza, e quei che d
fama a do sort de zent. A quei, che tend’ogn’ hor a empis la panza, e
quei
che de dormi n’è mai content. Tost se legren vede
ottrina io ti potrei giurare di tenermi nel corpo non solo l’anima di
quei
bravacci, ma quella ancora del più forte Leone, d
omici che più si acquistaron fama nella rappresentazione di alcuni di
quei
tipi. Quanto l’ Andreini studiasse attorno al Cap
preservarmi, e di non dicadere da quel grido che acquistato m’avea in
quei
tempi famosi, mi diedi con molto studio allo stud
re le sue illusioni ai secoli futuri. Per altro non mancavan tra loro
quei
macchiavellisti in amore, i quali noi credevamo n
veduti e disaminati è tanto semplice e povera che niuno si ravvisa di
quei
difetti attribuiti dal Sarisberiense alla musica
infettata dalle solite stravaganze39. [11] Ritornando ai menestrieri,
quei
che si sparsero per l’Italia venivano conosciuti
istezza che esige la religione, o perchè vedeva colar in mani profane
quei
doni, che potevano più utilmente convertirsi in l
l’amor sensitivo o meccanico. [14] Ma le cause che fecero coltivare a
quei
tempi la lirica amatoria, cioè i famosi parlament
e baccanti. [15] Rinunziando non per tanto alla speranza di trovar in
quei
tempi l’unione della musica e della poesia dirett
igine della musica europea? Guido Aretino vide forse i manoscritti di
quei
celebre musico? Furono essi trasportati da Babilo
ca, che caratterizza uno stesso spirito ed una origine stessa; non di
quei
rapporti universali, che nulla provano, perché pr
erche dei tempi posteriori, non ha potuto internarsi nella notizia di
quei
secoli oscuri, né esaminare la storia della music
i suoi nazionali con discapito degli esteri si potrebbero appropriare
quei
versi del Catilina tragedia d’un celebre moderno
o, e corrotto, ma per riscuotere un passaggiero e frivolo applauso in
quei
teatri che istituiti un tempo col fine di stampar
he pause e marcate che aprano largo campo all’azione di essi, ora con
quei
segni inarticolati che sono la favella dell’anima
enta dell’uditore. Sua incombenza è di aggiugnere all’oggetto imitato
quei
lineamenti che gli mancavano nella prima sua impr
di melodia imitativa. [33] Decima. Si può brillare cogli ornamenti in
quei
casi dove il personaggio s’introduce a bella post
a le parole e il canto, cadono a un di presso nello stesso sofisma di
quei
pseudofilosofi, i quali perché lo sfogo materiale
dona molto meno ai suoni rapidi e fuggitivi, e il canto prodigioso di
quei
cantori simile nella incostanza all’elemento dove
rio sarebbe di poter pubblicamente render giustizia in questo luogo a
quei
cantori viventi, che scevri del contagio comune c
l clima e il potere dei sensi rendono assai difficile a conservare in
quei
paesi. Qualunque ne sia stato il motivo, certo è
ebbe imitazione ma realtà. Ma se per pittoresca s’intende l’esprimere
quei
tratti che bastano per richiamare alla memoria l’
rtir della gola diventasse più forte e più intensa ripercuotendosi in
quei
corpi elastici, e tutta pelle angustie della fess
aveva persuasi, che i Romani erano uomini come noi. Leggano, leggano
quei
signori critici il Giulio Cesare di Shakespeare,
me egli si venne acquistando la fama di direttore preclaro. Alcuni di
quei
comici, e ve ne han pur tanti, che lottan colla f
a lentamente, e faceva sopra tutto bene spiccare quelle inflessioni e
quei
risalti che la violenza degli affetti ha forza d’
diano sempre più di abbellirle. Soverchiamente lunghi sogliono essere
quei
ritornelli che le precedono e ci sono assai volte
cuor suo. Quando poi, finito il ritornello, entra la parte che canta,
quei
tanti violini che l’accompagnano che altro mai fa
e medesimo a poco a poco, tanto che gl’ assembra di ueder in effetto,
quei
successi che se gl’ appresentano. se pero gl’ his
i personaggi che mi paiono più atti [auuertendo il più che si puo, a
quei
particolari di che ragionaremo più avanti] li rid
udire comodamente a tutti gli spettatori, accio che non cagionino di
quei
tumulti, che fanno souente coloro, li quali, per
leggiadria de gl’ habiti ne i serui. Mass. Non è dubbio che il ueder
quei
cenci, che altri mette tal uolta attorno ad uno a
che su le scolture antiche, o su le pitture figurati si ueggono, con
quei
manti, et con quelli abbigliamenti, co quali si f
nti, et con quelli abbigliamenti, co quali si figurano cosi uagamente
quei
personaggi de gl’ antichi secoli. Et per che tra
re poi non fia sdiccuole annodarle con nastri di seta, coperte con di
quei
veli sutilissimi et cadenti giù per le spalle, ch
a me pare, che abbiano molta maesta, et che siano molto conuenienti,
quei
modi de prologhi usati da gl’ antichi, cioè che i
loro drammi gli evenimenti ridicoli da’ compassionevoli. Più filosofi
quei
di Cusco giunsero a separar le azioni domestiche
uguali i luoghi corrispondenti alla propria dignità e agl’impieghi: e
quei
che si distinguevano per la delicatezza e proprie
dee privarlo del l’onore di essere stato uno de’ primi viaggiatori in
quei
paesi? Non si portò egli in Terra-Ferma un anno d
guali i luoghi corrispondenti alla propria dignità e agl’ impieghi; e
quei
che si distinguevano per la delicatezza e proprie
dee privarlo dell’onore di essere stato uno de’ primi viaggiatori in
quei
paesi? Non si portò egli in Terra-Ferma un anno d
on si suole nel riposto concetto dell’arte, e in quelle passioni e in
quei
caratteri, che più era chiamata ad esprimere, vi
nnegata ! Seder vicino a qualche anima cara, E serrarle la mano, e in
quei
veloci Moti del tempo ripigliar la fede Della ver
dolente, L’usato cibo, ond’ havean vita i figli, Rivolta lagrimosa a
quei
dolenti, O affamati, e teneri Bambini Lagrimosa p
legrezza, ora dolore, ora un affetto intenso ed amoroso, erano in lei
quei
doni a pochissime Comiche dalla natura e più dall
a storia che lo contempla tranquillamente, dall’alto d’una collina; e
quei
viaggiatori e criticastri di corta vista, scempi
fece venir Esorcisti, e carica di reliquie, giuocava e scherzava con
quei
monumenti pii come una fanciulla di tre o quattro
ogno, di prendere il largo, e di emanciparsi collo studio speciale da
quei
difetti d’origine che lo facevano apparire anima
odiana, commedia improvvisa del Calmo, trascritta poi sulla scorta di
quei
primi recitatori dal Ruzzante ? (V. Beolco e Ruzz
ccontare le sventure nelle quali incorsi, ed i pericoli che passai in
quei
tre giorni e mezzo che mettessimo da Bologna a Fi
eniva d’altronde citata anche nel trattato (Intro.18), nell’elenco di
quei
pochi interpreti italiani che si segnalassero in
ce una veste accattivante alla sua missione pedagogica, rivolta verso
quei
commedianti che si trovavano agli esordi, ancora
li94. Come affermerà egli stesso, Mio pensiero non è di convertire /
quei
che sono indurati nell’abuso, / né cerco il vanto
ta la questione del sistema delle parti. Dopo aver polemizzato contro
quei
sistemi che favoriscono l’insinuarsi di una gerar
zione della natura; ma in ciò fare ciascuna però si limita all’uso di
quei
mezzi acconci e propri, che intendono ad uno scop
e ad imitare ed esprimere con una forza particolare quegli obbietti e
quei
fenomeni, che una particolare impressione e sensa
apprendersi. Ed i pochi tratti allusivi, che di qualche scrittore di
quei
tempi ci rimangono, non servono ad altro che al p
, e perciò nemico di quel genere di licenza, che dominava i teatri di
quei
tempi. Per opera di questo saggio attore si vide
e pronunzia; ed accento del discorso potrebbe dirsi. Quindi procedono
quei
suoni più o meno gagliardi, sostenuti e significa
nti. È questa la lingua ordinaria de’ muti, e ne ritengono più o meno
quei
popoli che hanno parole ed espressioni vocali suf
terno o la passione di chi ne parla. Sotto questa classe cadono tutti
quei
gesti che appartengono all’odio e all’amore, alla
uali per eccesso di risonanza sembrano alcuna volta monotoni. Ma dopo
quei
moderni versificatori, che hanno vie meglio imita
mo si volgea co’ denti. E quando vide noi se stesso morse Sì come
quei
cui l’ira dentro fiacca. Ambo le labbra per f
quanta felicità non ha descritto l’Ariosto il silenzio di Angelica in
quei
versi mirabili? Stupida e fìssa nell’incerta sab
’interesse, che domina colui che declama, che non può non influire su
quei
tuoni e quei gesti che propriamente non sono dett
he domina colui che declama, che non può non influire su quei tuoni e
quei
gesti che propriamente non sono detti patetici. T
o uso gli organi destinati a quest’uopo, e dipingerlo ed imitarlo con
quei
medesimi co’ quali dee fuggirlo o minacciarlo o a
non si tragga abuso dall’esposta teoria, noi non dobbiamo confondere
quei
gesti semplicemente imitativi ed analoghi, che qu
nte ne ha dipinto con la solita evidenza lo stato interno: E quale è
quei
, che disvuol ciò che volle, E per nuo
eggiare e individualizzare gli oggetti della sua imitazione. E perciò
quei
primi o generali modelli debbono regolarlo nel mo
a e reale delle passioni nel libro della natura, o togliere da questo
quei
tratti particolari nuovi ed originali, che qualun
ano condotti al supplizio, per notare quegli inarcamenti di ciglia, e
quei
moti di occhi e della vita. Ad imitazion del qual
mpossibili, ma riescono quasi tali per la differenza di eseguirli con
quei
mezzi, che dalla declamazione si adoperano. Tali
rificarsi da ogni abile attore, che dovesse prender le forme di tutti
quei
caratteri, che volesse o dovesse imitare. E perci
ma archetipa ed esemplare che ha preso nella sua origine. Quindi sono
quei
tratti di luce e di fuoco, che per la loro eviden
l’attore assuefarsi a concepire, a sentire ed esprimere quelle idee e
quei
sentimenti, che sono il soggetto dell’arte sua. I
inta. [12.3] Egli è ben vero che questo carattere tragico, che più a
quei
tempi si conveniva, si è venuto sempre più altera
o nobile, capace di fargli tutta sentire l’importanza e la dignità di
quei
caratteri che debbe rappresentare. E perciò Baron
darsi alla necessità delle circostanze, siccome Orazio avea notato in
quei
versi:
che produce, e per la perfezione a cui si è elevato, può ben meritare
quei
sacrifici, che la sua pratica ne prescrive. Un ce
sono facilmente, o del tutto evitarsi. Egli dovea soltanto condannare
quei
confidenti che nulla serbano di comune coi princi
un’intera parte o dello stesso carattere, si è di notare ed esprimere
quei
momenti che sieno fra gli altri più risentiti e c
o li precedono, un’espressione più forte ed equivalente. Sono questi
quei
tratti, in cui la passione ed il sentimento più e
il dominio di quella, siccome addiviene tante volte per ignoranza di
quei
maestri di cappella o autori, i quali esprimono p
sogno. [16.15] Altrimenti accadrà di loro, quel che Orazio diceva di
quei
poeti che con troppo strepito ed arroganza cominc
i raffreddi ed annoi; ma questo principîo non dee recar pregiudizio a
quei
momenti più interessanti, che si trovassero altro
e; e supponendo che l’interesse maggiore sia sempre nel fine, come in
quei
sonetti che lo facevano consistere unicamente nel
odificarne più o meno le attitudini e i movimenti successivi, secondo
quei
rapporti subalterni ed accidentali che via via si
non sì che ciascuno nel suo non prenda quelle attitudini e non segua
quei
movimenti, che circoscritti allo stesso luogo, se
torio, e serve al genere deliberativo o giudiziale o dimostrativo. In
quei
momenti l’attore esercita una funzione pubblica e
dinario i più tragici e commoventi. Quindi nascono quelle incertezze,
quei
sentimenti, quegli imbarazzi, che gli antichi dic
l dovere di esprimerli e rilevarli. [18.12] Son pure di queste specie
quei
silenzi che annunciano l’odio o il disprezzo; chi
ia ecc. [19.12] Finalmente si possono considerare come monologistici
quei
tratti, che sogliono occorrere nello stesso dialo
iletta massimamente. Or qual effetto non produrrebbero quelle scene e
quei
gruppi che ci presentassero siffattamente armoniz
i commedianti italiani non possono in brevissimo tempo imparare tutti
quei
drammi e di genere diversissimo, che sono obbliga
mente e per intero, può giovare non poco, ove si notino prudentemente
quei
tratti soltanto che meritassero alcuna avvertenza
olo diletto diventa il mestiere ordinario del commediante, massime in
quei
paesi, dove l’arte non si conosce né si rispetta.
e di Condé ch’ei si scioglieva in lagrime, allorché sentiva declamare
quei
versi di Augusto nel Cinna: “O siecles! o memoire
. E supponendo che chi voglia imparare quest’arte non abbia alcuno di
quei
vizi naturali che sono incapaci di correggersi o
, che a rendergli il corpo più sicuro ad eseguire quelle attitudini e
quei
movimenti che la passione esiga e comandi. E seco
aratteri, i costumi ed i riti di quelle persone, di quelle genti e di
quei
tempi che debbe imitare. Per quanto sieno questi
i romani e dei greci dalle storie loro? I riti diversi e una parte di
quei
gesti che abbiamo denominato convenzionali, non p
gnoranza si osserva per l’ordinario che l’attore non anima e lumeggia
quei
tratti che egli dovrebbe a paragone o a preferenz
tima scena dell’atto IV. Essa dunque ignorava quanta efficacia aveano
quei
versi su la sospensione degli spettatori intorno
casione di fare di mano in mano le sue opportune avvertenze intorno a
quei
tratti che le meritano, e di applicare in questo
enti, paragonando l’una con l’altra, gli avvezzerebbe a poco a poco a
quei
tratti arditi e felici, ed a quell’espressioni sp
conservare quel che più si può di quest’arte, si è il disegnare tutti
quei
tratti che ne fossero meritevoli. E se di alcuno
le conspirerebbero allo stesso segno, e la declamazione potrebbe fare
quei
progressi, che, a paragone delle altre arti sorel
54). Pittorica è l’origine dei caratteri della scrittura come lo sono
quei
gesti, pittorici appunto, che Engel giudica come
maggiore irruenza delle passioni e che pertanto possono darsi solo in
quei
paesi situati più a Mezzogiorno, dove il sangue è
è certo colui / che sia gibboso, se vuol farsi il bello, / e non pur
quei
che guarda a un tempo dui» (Luigi Riccoboni, Dell
ni, gesti e movimenti, usa segni naturali. Si dicono invece arbitrari
quei
segni che per loro natura non hanno nulla a che f
n sono mai occupati esclusivamente dallo sviluppo di quelle idee e di
quei
sentimenti, bensì intendono sempre perseguire una
e a Rodogune il carattere con il quale era stata concepita: «Declamai
quei
versi con l’irritazione di una donna fiera che si
corso interno vissuto dai personaggi interpretati, rendendo manifesti
quei
nessi passionali, quella coesistenza di sentiment
ffusa di tali produzioni teatrali a rivolgere attenzione unicamente a
quei
fattori che destino diletto (canto e decorazione)
che dee considerarsi come uno de’ pubblici educatori, per rimediare a
quei
mali, s’infervora, trascorre, e degenera in malig
entare e si stimano gli attori eccellenti, e si encomiano sopra tutti
quei
del Tunkino7, egli é pure cosa comune in alcune c
sua vigna consigliato dal proprio interesse a sacrificarlo a Bacco, e
quei
paesani che ciò videro, ricordandosi delle propri
la partenza per Napoli del Napolioni, che seco trasse buona parte di
quei
comici, da lui, come dice il Cantù, subornati. E
ata dalle Americhe non si atrofizzò ne'pochi lavori ch'ella ammannì a
quei
popoli lontani, ma, come se allora allora ella en
liberamente badare agli amabili deliri della propria immaginazione, a
quei
soavi e cari prestigi, a quelle illusioni dolciss
a boreale per la maggior obliquità de’ raggi solari frequentissimi in
quei
climi; notti lunghissime, e quasi perpetue; tutte
ostumi delle nazioni e de’ secoli che essi chiamano illuminati, sopra
quei
delle nazioni e de’ secoli che chiamano barbari66
acspiro, Iberia Calderon : Geni che augusto Fèr lo scenico suol. Ma a
quei
, che tanta A dipinger Natura ebber parola, Ricusa
più ricordevole ed onorata. » I quali meriti suoi non si limitarono a
quei
dell’attore, ma altresì dello scrittore, chè molt
in cinque Atti, scritte in versi Giambici con uno stile facile, e per
quei
tempi non inelegante, e coll’intento d’imitar Sen
eggiadramente rappresentate…….. …. Che poi seguitasse la Compagnia di
quei
comici in questo senso, cioè che intervenisse in
no oggi sono riepilogo di tutti gli errori dei tempi allora, ed ora a
quei
che si porgeano spettacolo del popolo plausi seco
quella Compagnia) et il Pedrolino haueuano ancora (e non è molto) di
quei
suggetti, ò siano Scenarij di Comedie sottoscritt
sangue. Quel riso della bocca e degli occhi, quella voce squillante,
quei
ciao e complimenti, e ostregheta tutti suoi, quel
d’una raccolta di poesie a lui dedicata, ove nello stile ampolloso di
quei
secolo si dice, parlando di non so quale cantilen
enza punto badare alla proposizione che resta smozzata all’esempio di
quei
quadri che rappresentano le figure soltanto a mez
articolari e subalterni per meglio esprimere la passion dominante, se
quei
ridicoli deviamenti dall’oggetto principale invec
re che consisterebbe nello studio dell’acustica, ossia nello esame di
quei
rapporti che la risonanza dei corpi sonori ha col
simo alla perfezione e maggior finezza dell’arte. Non s’insegnan loro
quei
rami di filosofia applicabili all’uffizio del com
ngono a ciascun affetto, onde esprimer poscia col mezzo de’ suoni ora
quei
tratti caratteristici che manifestano al primo co
a profonda e totale ignoranza in cui vive la maggior parte di essi di
quei
principi dell’arte propria, per comprenderne i qu
t desiderandogli ogni bene, nè potendo io come povero Cav.re farli di
quei
benefizij che i Principi grandi sanno et possono
o e piagnucolavano per non essere divisi, il Duca insisteva per avere
quei
tre. Nell’animo del Capocomico di buon cuore prev
i principalmente sull’autorità e sul positivo, qualora si slontani da
quei
due punti polari, va a rischio di smarrirsi per v
ntre tanto si deliziano nello spettacolo, mentre si vantano di essere
quei
fortunati coltivatori che l’hanno sollevato alla
etto che la determina e semplicissimi i mezzi. Però forniti che siano
quei
pochi tratti caratteristici che distinguono quell
scena e delle macchine in quantità secondo il gusto de’ Francesi. Oh
quei
Francesi hanno sfiorato il bello in tutte le cose
cosa. Ma che il rimanente de’ personaggi parli assai poco, imperocché
quei
che mi sono toccati in sorte quest’anno cantano m
gettarne via le bucce sull’altra gente. Soleano veder la Commedia con
quei
pilei, ovvero cappelli rotondi, o slacciati in te
dochè ben riflette il Maffei nel Ragionamento degl’Itali primitivi, a
quei
, che vennero con Demarato si riferisce altresì in
fratello Luigi, non potè a meno di riconoscere e di applaudire in lei
quei
tratti di grande attrice, che caratterizzano il v
ione, da un suo atto qualsiasi di protesta, di assenso, di dubbio ; e
quei
rapidi cenni si sovrappongono a tutte le parole d
te ho detto, l’idea ben chiara di quel che potesse essere il comico a
quei
tempi e il suo modo di recitare. I Brevi discor s
zzo si compra ancora quel tempo, che da molti potrebbe esser speso in
quei
trattenimenti, che somministrano viva cagione di
’alto valore, se ci facciamo a pensare a quel suo disprezzo per tutti
quei
che lo circondavano, e che, naturalmente, indigna
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