cose ugualmente accordate nelle contese letterarie? Pare a me che in
queste
si permetta il ragionare, ma non occultare il Ver
re il Vero e tradir l’Onesto: parmi che l’Onesto e il Vero debbano in
queste
preferirsi mai sempre alla meschina glorietta di
, i Legulei, le Rabule, le Arpie Legali pur troppo sogliono adoperare
queste
armi vergognose dell’impostura in sostegno delle
per altro rimane inferiore. Non è questo imitar gli Antichi? Non son
queste
TRAGEDIE DEL XIV. SECOLO? Nè anche vide ivi addot
Nardi, della quale soltanto dice qualche cosa l’Apologista? Ora tutte
queste
sceniche produzioni del secolo XV. che il Lampill
ignor Abate Lampillas vuol non vedere, tutto che le vegga e le palpi;
queste
io dissi di presentare a’ poco instrutti dell’Ita
ciò vedere, volle dare ad intendere, che io poteva sì bene spacciare
queste
cose co’ poco instrutti, ma non con gl’illuminati
ndole con una nota, che pareva a bella prima una stonatura. Accanto a
queste
vocali strascicate, altre ne proferiva scivolate,
menò vita brillantissima ;… ebbe guadagni e prodigalità senza fine :
queste
più di quelli…. se ne indovina la fine : la vecch
ioni e alterazioni di Compagnia. Alla cessione di Finocchio, aggiunge
queste
parole : Con tal occasione deuo dirle che conuen
o largamente la impossibilità di far partire Finocchio, conchiude con
queste
curiose e poco edificanti parole : Atteso con tu
ella Compagnia Pellandi, il 1795-96-97. Il giornale citato ha per lei
queste
parole : « Finetta nelle Lagrime d’una vedova bas
he siano); ed egli replica: Voi ne avete poche ben regolate. Non sono
queste
due quistioni distinte? Trattiamo ora quella del
zine, e in esse tutta si contiene la tragica mercatanzia, nè fuori di
queste
altre ne additano gli Eruditi nazionali che non s
fa passeggiera menzione il Signor Montiano nel II. suo discorso. Sono
queste
: La Honra de Dido restaurada, e la Destruicion de
ti di servetta con molto plauso. Di lei non abbiamo altre notizie che
queste
lasciateci dal Goldoni nelle sue memorie, che rip
sto doveva succedere ; perchè, affin ch’una donna sostenga bene tutte
queste
metamorfosi, converrebbe veramente che avesse in
ntemente solo supplica S. A. Ser.ma, di due parole in iscritto, acciò
queste
gl’habbino à servir per riparo in caso che qualch
edente. La Didone del Dolce è da lui dedicata al senatore Tiepolo con
queste
parole : « avendo il padre mio questo carnevale p
sa dichiarato formalmente di non voler perdere la propria libertà…. A
queste
chiacchiere seguiron nuove scene tormentose, fini
amato Carlo, supplicandolo di non insistere oltre…. E le cagioni eran
queste
: il padre vecchio, la madre aggravatissima, e i
a non sicuri, e per mare impossibile andare perchè troppo soffriva. A
queste
parole il Cantù rispose da Parigi in data 4 febbr
Barese Francesco. Abbiamo di lui in Francesco Bartoli
queste
pochissime parole : « fu un grazioso Pulcinella,
usando i manifesti del S. Carlino. E le parole su per giù eran sempre
queste
: che, cioè, nella Cantina lo spettacolo era svar
Armellina. Non ho potuto trovare altre notizie che
queste
brevissime che trascrivo dall’attore Bartoli. «
are, replica ora il Signorelli. Ha forse il Velazquez additate almeno
queste
Città? Ha mostrato che tali magnifici avanzi sono
in ciò differenti da quei di Grecia. Osservi però il Signor Lampillas
queste
parole del Martì: “Sul portico si vedeano altre q
, e serviva alla Timele per i Musici e i Ballerini. Aggiunga ancora a
queste
cose l’Apologista ciò che scrive D. Antonio Ponz1
l’arte e si stabilì in Venezia, ov’ ebbe un onorevole impiego. Desumo
queste
notizie dal Bartoli, dal quale anche si apprende
dava relazione delle trattative per la scrittura dell’ Andreazzo, con
queste
parole : « Sappia bene V. S. che questo è un bord
insipide e fredde le rappresentazioni regolari tragiche e comiche e
queste
si videro in un tempo stesso abbandonate dagli at
me il Conte di Saldagna, Bernardo del Carpio, Pietro Abailardo ecc. E
queste
sono le commedie spagnuole sfigurate più dagl’ist
le, a tutto ciò che si compose in quel secolo pel teatro italiano. Ma
queste
cose toglievano di giorno in giorno il credito al
aravigliosa, approdando alle stesse conclusioni, e terminando poi con
queste
parole : « la nostra Marchionni ha dei difetti :
a miglior l’ali ha sospinte, sclamai : « Beata, che traesti l’orme da
queste
zolle in vanità dipinte, dove s’indraca un popolo
creta avvinte. Beata ancor, che dietro te lasciasti una che piange in
queste
basse rive, come cosa mortai più non la tocchi. T
amorosa, la Serva vendicativa, la Locandiera e altre del Goldoni : in
queste
, così in dialetto come in italiano, dotata di una
nuo dalle note di basso profondissimo a quelle di soprano acuto, e da
queste
a quelle, talune proferendo col naso, altre con l
one, correva le strade di Palermo chiedendo del suo fallo perdono con
queste
parole : Vi chiedo scusa del cattivo esempio che
endola, a norma del personaggio che esprimeva, una nera, una bigia (e
queste
rotonde), e l’altra alla francese colla borsa app
tte comedie, di cui la maggior parte rappresentate con successo : tra
queste
i tre gemelli veneziani. Sosteneva con molta anim
una per ciascheduna delle sue recite nel suaccennato Teatro. Veggonsi
queste
in diversi libretti pubblicate colle stampe, e tr
e per le Piazze anche in Zendale a far triste figure ; son sì curiose
queste
donne pazze, che se l’ Uscio era pieno di fessure
, innamorato d’Ardelia, si capisce subito l’intreccio della favola. A
queste
persone principali s’aggiungono un Famelico paras
atti ch'avrian forza spezzare ogni aspro core. Accetta un dono tale e
queste
membra. Titiro e Montano cedon finalmente a' pr
, mentre dirigeva il Cocomero, una lettera, nella quale si discutevan
queste
tre leggi per un direttor di teatro : « 1. Bisogn
me il sangue inostri le navi, l’onde e le gloriose arene. Pietro, son
queste
del tuo ingegno l’opre. Ci fai parer il finto e v
pandosi dell’attore sol di sfuggita. Essa prelude al suo articolo con
queste
parole : « il giovane attore che compose questa r
te, maschi e femmine, e fu per nascere un casa del diavolo. Per tutte
queste
cose G. B. Andreini supplicava il Duca di potere
Andreini supplicava il Duca di potere « al partire di Torino lasciar
queste
creature tanto odiose, poichè loro ne hanno giura
ura, pinse all’ eterna Dea l’antico Apelle ; l’antica Dea che pur tra
queste
sponde, genitrice d’amor, produsser l’onde. Le ro
serve questa S.ma Casa Gonzaga e per la servitù che di continuo fa a
queste
M.tà d’un anno intero, ottenga la supplicata graz
oiadé nostro portinaro corsero a rimediarvi et la fecero rimanere, di
queste
cose ce ne sono ogni giorno, et questa sgratiatuz
burla. dico signore che si tratta di cose concernenti alla vita e da
queste
che V. A. intende ne sieguono poi di quelle che l
Pier Maria Cecchini cominciava una sua lettera da Milano al Duca con
queste
parole : Le stratageme et persecucioni che me ve
zzi e scandali di compagnia, adopera quasi sempre paurose parole come
queste
: non volevo dir tanto ; ma mi affido ch’io lo di
n la vivacità della dizione in quelle popolari, sia, e in quelle e in
queste
, colla giustezza della intonazione e la verità de
e ad una voce, benchè un poco nasale, gratissima all’orecchio : tutte
queste
belle doti la rendevano la favorita del Pubblico.
difficile mestiere ? Come mai…. Ma verrà un giorno ch'io tornando a
queste
scene avrò nuove genti intorno di bel spirito rip
ssegno. Il Varchi preferì le Favole del Ruzzante alle Atellane. Ma di
queste
avea egli una chiara idea, qual debbe aversi nel
teva il Varchi compaparle con le favole del Ruzzante? come posporle a
queste
? In oltre il Varchi parla dell’Antigona di Luigi
tradurre una Tragedia Greca per noi perduta forse da due mila anni. A
queste
osservazioni che ci dimostrano, che il Varchi, be
a Parigi, ove si trattenne altri tre anni col suo Maestro Siliceo. Da
queste
epoche ricava l’Apologista, che il Perez soggiorn
he la morte di Polidoro è seguita prima dell’azione della Tragedia. E
queste
due azioni, a dispetto della virtù talismanica in
col busto esangue e muto “Riman più guerra.” Riguardo poi all’esser
queste
favole del Perez composte in prosa, se vuole il S
specialmente d’archivio. Come egli se ne sia giovato, si vede già da
queste
prime 172 pagine dell’opera, dove si trovano, fra
particolari raccolti ad illustrare la vita e la carriera artistica di
queste
vere stelle di massima grandezza nel cielo dramma
ture più singolarmente piacevoli che si possano immaginare. Scorrendo
queste
pagine – stampate in un nitidissimo e largo elzev
opolazioni di Andalusia, de’ quali è capitale la Carlotta? Secondando
queste
Reali mire il celebre Conte Campomanes, Autore de
pprofittarsi delle Fiere di Tarteso. Ora se i Samj furono i primi, se
queste
Fiere, questi Emporj non erano sfiorati, o freque
li Autori profani non determinano il tempo, in cui i Fenici fecero in
queste
Coste i loro primi viaggi, come mai dice il Signo
entinamente muta stile, e linguaggio, e con asseveranza conchiude con
queste
parole (p. 9.): “Non hanno certamente gli Etrusch
pregiarsi della Lingua Greca che costui sapeva, per averla appresa in
queste
terre da Sosilo Spartano, quasi che gli Spagnuoli
lei perizia nella Poesia Rappresentativa? Di sì meschine gloriole, di
queste
apologetiche petitesses, per dirla alla Francese,
sce ai veri amatori della Spagna glorie reali, patenti, innegabili: e
queste
unicamente sono l’incenso Sabeo grato ed accetto
Naturalezza, dunque intelligenza ; intelligenza, dunque naturalezza ;
queste
cose vanno sempre insieme. E la Giulietta non le
la Caterina Cesari, lodata nella stessa prefazione, dal Sografi, con
queste
parole : « Caterina Cesari Asprucci, e Maddalena
resentar con valore così le parti comiche, come le serie e tragiche ;
queste
specialmente, chè il Farasmane nella tragedia di
a, e nelle passioni del dramma…. Giudizio che troviam confermato in
queste
parole del Regli : Le parti passionate erano da
mettevano a profitto le loro parole per iscreditarlo. Adunque cedei a
queste
amichevoli rimostranze, e nella riforma della mia
te col fuscellino vi noterà il Signor Lampillas da riprendere; ma che
queste
sieno pochissime in Ariosto, e poco degne di fars
Signor Lampillas, che agli occhi proprj, co i quali ha vedute e lette
queste
spropositatissime Commedie di Cervantes. E ciò fa
te da Cervantes alle Tragedie difettose dell’Argensola? Dove poi sono
queste
composizioni regolate? la nazione le ha lasciate
’anticipazione del tempo in cui fiori Luis de la Cruz. 1. Oggi che
queste
cose io scrivo, si rappresenta nel Teatro de la C
stenterelli le scurrilità, le bottate al governo, e le prigionìe. Ma
queste
diventavan quasi una celia, confortate dall’ammir
il mio articolo la trentesima quarta. E mi par dovrebbero bastare
queste
parole a dar l’idea esatta dell’arte del Moncalvo
nezia, quando pur quivi si pensasse a conchiuderla approfittandosi di
queste
Addizioni.
c pour m’être un peu trop hâté, je suis navré par le côté. Veramente
queste
personnes ne sont ni courtoises, ni bonnes. » Tou
Il numero dell’Arte di Mercoldì 9 agosto 1855 recava in terza pagina
queste
poche parole listate a nero e sormontate da una c
iablo Predicador, el Purgatorio de San Patricio &c. Volete che da
queste
Sacre Farse, che contro le Bolle Pontificie narra
E per quale inopia di buone acque? Rimangono le Favole Istoriche. In
queste
che cosa avrebbe potuto imitare il nostro Poeta?
en el papel de las ondas “dexarás tu nombre impresso.” Arrestato da
queste
meschinità secentiste, che fanno di un remo una p
errara, e la seconda, quella dell’Ortensia, non ha indirizzo. A
queste
due tengon dietro le sei non meno interessanti, c
ti, essendo stata la notizia buttata là senza indicazioni di sorta. A
queste
lettere mancano gl’ indirizzi ; ma sono dirette a
do desideroso che sia in compagnia, perchè il figlio di pantalone per
queste
parti non è bono, et poi ha tanto poca fortuna da
ura, compongono la storia de’ teatri di tutta la terra. Ma quali sono
queste
modificazioni? A qual punto d’eccellenza essi per
edita egli qualche grande impresa sdegna? Minaccia? Si dispera? Tutte
queste
passioni vivaci si esprimono cantando: il rimanen
alir la scena per congratularsi col novissimo astro. E a proposito di
queste
sorprese di effetti, Roberto Bracco racconta di l
i sforzo, di ricerche, di lavorio cerebrale e di attività volitiva. E
queste
manifestazioni genuine di arte somma paiono specc
sta, non dovevano mai smarrire la guida della Ragione e della Natura,
queste
due inseparabili dèe che vegliano sul buon gusto
cemmo, nel secolo antecedente delle belle arti. Perciocché, giugnendo
queste
ad incantare colle macchine e colle decorazioni,
bocca aperta a gargarizzare un lungo passaggio? (III.II.7). Forte di
queste
convinzioni, Planelli propone una sorta di nuovo
ndra e d’altre insigni città d’Europa» (VI.II.11), torna più volte in
queste
pagine, insieme a quello del poeta e storico Loui
la pittura, per la scultura, per la poesia, per la musica, e se portò
queste
arti alla loro perfezione, mentre il genio degli
ne in gran parte perché gli spettacoli sostennero in essa il gusto di
queste
arti, e perché i suoi teatri gareggiavano con que
re importanza per la felicità e ’l lustro delle nazioni. Conciosiaché
queste
piacevoli facultà occupano il mezzo di quell’aure
quali amavano scrivere non fossero ἀγεωμέτρητοι, ἄμουσοι, ἀθεώρητοι;
queste
tre sì sublimi doti (che in ispiegarsi in altra l
utta scelta e la scolpita onestà. Il pubblico, son certo, che a tutte
queste
sì belle doti farà plauso. V. M. con pronto compi
recente. Dalla maniera dunque, onde il lodato storico fa menzione di
queste
volgari e cantate tragedie14, par verisimile, ch’
rva il prenominato Cionacci. [Sez.I.1.0.9] Quindi è che a misura che
queste
facultà andavano racquistando in Italia l’antico
rvennero in quel secolo fortunato. Bisogna però confessarlo: se tutte
queste
facultà contribuivano alla vaghezza del nostro sp
cemmo, nel secolo antecedente delle belle arti. Perciocché, giugnendo
queste
ad incantare colle macchine e colle decorazioni,
ella (da che bellezza non è dove non è perfezione) conviene che tutte
queste
facultà talmente concorrano a un fine medesimo, c
anza, colle loro spezie. Si faccia attenzione a qualunque opera che a
queste
facultà s’appartenga; né si durerà fatica a penet
stre passioni; e quelle che ad altro mirano impropriamente il nome di
queste
facultà si attribuiscono. Impropriamente per esem
diciamo esser quello un bel pezzo d’eloquenza. [Sez.I.3.1.2] Furono
queste
arti chiamate belle per eccellenza, per ragione c
d’allegrezza, alcuni della lieta adunanza, per dare maggior risalto a
queste
voci, vi aggiungono il suono di certi corpi, che
[Sez.I.3.1.3] Le passioni adunque diedero origine alle belle arti, e
queste
riuscirono poi il più efficace istrumento, onde s
ne. Dal che si può comprendere quanto importante sia la cognizione di
queste
facultà, e che essa costituisce una delle più uti
ventati dagli uomini, per comunicar l’un l’altro i propri pensieri. E
queste
due facultà, che sotto il nome comune di belle le
orrispondente alla figura che imita. Ciò nondimeno che in ciascuna di
queste
discipline è destinato al piacere de’ sensi, e ch
inee, noi prestamente ci accorgiamo esser l’una il doppio dell’altra,
queste
due linee avranno un’evidente ragione tra loro, e
simmetria riuscirà più dolce tra 1 ½, e 1 che tra 1 ⅓ e 1, e più tra
queste
, che tra 1 ¼ e 1, e così via via. La qual ragione
belle arti consiste appunto, come dicemmo, nella simmetria, che danno
queste
evidenti ragioni. Infatti allora piace un’opera d
atti allora piace un’opera d’architettura, quando tra le parti, e tra
queste
e l’edifìzio intero venga osservata la simmetria;
della cornice, e sì pure quella di tutti i piccioli membri componenti
queste
parti. E per contrario da qual s’è l’una di quest
membri componenti queste parti. E per contrario da qual s’è l’una di
queste
grandezze egli si accorge di poterne dedurre quel
sentire un canto eguale nel numero e nella durata delle note, ma che
queste
note niuna affinità abbiano tra loro, onde non pr
l verisimile. E i difetti di questa parte delle belle arti nascono da
queste
improprietà, le quali non convenendo al suggetto
i di esse, cioè l’acutezza e la gravità loro, perciò i primi poeti di
queste
nazioni presero a non badar tanto alla lunghezza
son versi tronchi e versi piani tutte le seconde. [Sez.II.1.2.9] Da
queste
osservazioni sopra l’acuto necessario de’ versi i
midi raro, o non mai nelle arie loro unirono versi ineguali, privando
queste
della bellezza che quella ineguaglianza, ove sia
terrore negli animi nostri) e quindi fu dispensata dal terminare con
queste
funeste catastrofi. Non fu dunque senza ragione c
e, mal convenire alle arie. La drammatica in generale è poco amica di
queste
dommatiche merci, come quella che intende a mette
ionata in lui da una novella recatagli da Matusio. L’aria che termina
queste
scena avrebbe dovuta essere il linguaggio della c
ica, dell’epica, della didascalica, ma rare volte della drammatica, e
queste
rare volte solo in bocca di personaggi disappassi
do l’aria compressa l’elasticità sua per tutti i lati. È il centro di
queste
sfera occupato dal corpo sonante, la superficie è
Tre invenzioni soprattutto contribuirono a rendere in ciò sì diverse
queste
due spezie di musica. La prima fu quella del cont
nte un altro moto nelle anzidette regioni della nostra macchina. E da
queste
agitazioni, che ivi sperimentiamo ogni volta che
a: il secondo, sicuro dell’infallibilità delle sue regole, troverà in
queste
medesime una pruova ben certa dell’esattezza dell
della musica quegli uomini, che fino allora poco degni erano stati di
queste
nome, e che forse né pur pensato aveano d’esser t
le basta il giudizio dell’orecchio. [Sez.III.1.4.14] Siamo entrati in
queste
considerazioni sulla musica antica e moderna, per
massimamente nell’opera in musica, la quale, come si è detto, adopera
queste
arti a solo fine d’aggiugner polso e sostegno all
è incapace l’estetico di quelle. Un effetto anche osservabilissimo di
queste
due differenti ragioni di musica ne somministrano
quell’usurpato stile alla musica stromentale, a cui appartiene, anzi
queste
ancora dee d’uno stile sì ricercato fare assegnat
rore prese ad imitarla. Il maestro di cappella, che attualmente legge
queste
nostre osservazioni sulla musica teatrale, ride d
dare all’une non solamente note più acute, ma ancora più lunghe che a
queste
: giacché nella poesia italiana ogni sillaba acuta
ente avvedersi. § III. Stile delle arie [Sez.III.3.3.1] Oltre a
queste
avvertenze, le quali possono essere utili alla co
esse assegnò il poeta. Pensa oramai per te s’hai fior d’ingegno se
queste
ripetizioni, che tanto vanno a verso a’ nostri co
appartenenti a passione diversa da quella che regna nell’aria stessa,
queste
parole vanno messe in musica nello stile medesimo
sì l’eloquenza del corpo consiste in disegnare, dipingere e comunicar
queste
idee in tutta la loro energia e bellezza. [Sez.I
e delle altre caratterizza le passioni. [Sez.IV.2.1.4] Or a quale di
queste
spezie che si appartenga un gesto, egli dev’esser
il naso e di sputare. Deh quando giugneranno essi a sapere, che tutte
queste
libertà ch’è si danno sono tutti falli contro le
i esige la passione e ‘l discorso altrui, e non muoversi, se non come
queste
ragioni il richiedono. [Sez.IV.2.1.11] V’ha de’ g
ntollerabile inverisimiglianza? So che molti non saran per entrare in
queste
avviso, e che avranno per rovinato lo spettacolo,
gente un altro secondo mezzo. I modelli che offrono agli occhi di lui
queste
due belle arti, sono per lo più perfettissimi, co
nte pronunziazione, egli dovrà esaminare se vi sia ben riuscito, e in
queste
esame non fidarsi che de’ propri occhi e nel cons
ndo egli vada col pensiero sempre innanzi alle suo parole, adatterà a
queste
una naturale e spedita pronunziazione, prevedendo
o maggior lode acquisterà l’inventore, quanto più esattamente eviterà
queste
mode anche nelle minuzie, affinché il popolo, sem
ero egualmente e in tutti i suoi punti l’aria circonvicina. Ora tutte
queste
proprietà come possono mai convenire a un edifizi
come il verso dalla prosa. Il verso ha colla prosa un fondo comune, e
queste
son le parole. Ma nel verso un tal fondo è assogg
via via; sì che l’ultima era formata da ragazzi e ragazze. Tutte poi
queste
classi erano abbigliate uniformemente e senza dif
deux, e simili altri balli, in cui vanno per l’ordinario a terminare
queste
scene di contenti, se non son corti, ed animati d
ti gli arbitri de’ costumi delle intere nazioni; e le inclinazioni di
queste
, le loro più serie determinazioni, le loro usanze
arti: e noi già osservammo fin da prima111, che la perfezione, a cui
queste
sì per tempo vennero tra noi, a quelli si debba i
lle persone di teatro, come oggi comunemente si fa sotto colore che a
queste
più che a qualunque altro stringano i cintolini e
erata tra le più illustri del regno del mentovato imperatore, giacché
queste
mercenarie Salomi hanno talvolta corrotto il cost
colarmente le nostre danzatrici grottesche gran libertà s’arrogano su
queste
punto, sicché il loro ballo par che voglia talvol
e a noi l’indicare i mezzi che tener dovrebbe lo stato, per terminare
queste
dissenzioni tra persone che rendono dubbiosa e in
aggiori scelleratezze. Che se egli nella tragedia maneggi comicamente
queste
leggerezze, urterà nell’inconveniente delle tragi
qualche fama presso la corte di Vienna. [commento_Sez.I.1.0.2] • di
queste
volgari e cantate tragedie: il passo citato in no
sservazioni cit. pp. XV-XVI:«Utilissime poi per molti capi riuscivano
queste
Feste alla Città; perché se riguardiamo alla pleb
. Quadrio, Della storia cit., pp. 431-432: «Le parole di Sulpizio son
queste
: ‘Tu il primo hai un Teatro, di altezza di cinque
e innalzate in occasione di feste e di matrimoni principeschi (una di
queste
«prospettive», come erano chiamate, venne lodata
to_Sez.I.1.0.18] • tuttor gli mancava: Planelli rievoca brevemente in
queste
pagine la storia della Camerata fiorentina, che c
autore di decine di libretti per oratorii sacri e per opere serie, a
queste
ultime cercando di ridare regolarità classica a c
tempesta, di venticello, di violetta, di augelletto, e simili, perché
queste
son tutte cose, che guidano l’idea in non so che
a, anzi più assai che quella che aveva altra volta fatto [...]; ed in
queste
sì fatte opere meritò tanta più lode, quanto per
no le arti piacevoli e che noi ci aspettiamo nell’osservar l’opere di
queste
. 106. M. Noverre, Lettres sur la danse et les ba
altre simiglianti leggi riportar si potrebbero, dalle quali, come da
queste
, aperto si scorge ch’esse la voleano solo co’ buf
retaggio alla Caracciolo il diadema ond’ella si cingeva in Medea, con
queste
parole : Eccoti, Carolina, una mia memoria : io p
La signora Catrolli non lo avrebbe permesso. E il povero Goldoni per
queste
ragioni dovè abbandonar quell’anno (il 1764) l’im
non recitò parti di amorosa, donna non ebbe marito : all’ infuori di
queste
due eccezioni, tutto ella provò, pigliando dal mo
Sebastiano fu composto un prologo (Livorno, Falorni), che finisce con
queste
parole di Minerva volta alla Compagnia schierata
izia combattuta dal punto d’onore. Morì in Milano nell’anno 1775. » A
queste
si dee aggiungere un libretto per musica L’Impres
belle e gentili che improvvisò Felice Cavallotti sul feretro di lei,
queste
bellissime riferisco, le qualisintetizzano, come
ravvanzandogli ben cinquautasei anni infruttuosi per le Lettere. Sono
queste
le angustie di Termopile, o il passaggio delle fi
gnuola, è un errore di lettura, o malignità? Eh Signor Lampillas, per
queste
vie non itur ad astra, e gli Spagnuoli, e gl’Ital
un informe, difettoso, meschino Dramma Pastorale1. Con poche altre di
queste
opere pie ch’egli presti alla sua Nazione, possia
figli di fratelli, alla cui educazione egli attendeva severamente. A
queste
lettere vanno aggiunte una lunga tiritera morale,
tragiche fatiche, che han potuto ispirare delle gentili iperboli come
queste
: SONETTO Con l’auree chiome abbandonate ai vent
del Duello di L. Gualtieri, passò a quelle di generico primario : da
queste
poi, a quelle di caratterista e promiscuo, ultimo
i Luterani e i Cattolici; benchè questi assai più tardi si valsero di
queste
armi teatrali, avendo cominciato a farlo nel XVII
ico. Nam bestias Producturum se ait, ferasque plurimas &c. e
queste
bestie che poi si descrivono, sono Carlo-Magno le
lettera da Bologna della Pelzet a Niccolini del 27 luglio 1843, sono
queste
parole : « Poi è venuta la Job, la quale dopo ave
Di come e punti osservator solerte. Così meco io pensava allor che a
queste
Scene, o Donna, venisti ; e a te, per cui Di quel
hanno a sazietà rappresentato sulle nostre scene? Si vede adunque in
queste
danze o farse di Ulietea quello spirito imitatore
rice egregia sì nelle parti drammatiche, sì nelle tragiche, ma più in
queste
che in quelle, e nel '69-'70, conduttrice ella st
die, Commedie, Pastorali, oltre alle rappresentazioni in Musica, e se
queste
ultime dovessero, come oltremodo difettose, bandi
ordata. E’ vero, che gli Spagnuoli si hanno fatto lecito d’introdurre
queste
medesime cose nella Commedia, che eccessivamente
uopo imitarsi in teatro secondo i caratteri delle passioni, e perchè
queste
col loro impeto sogliono trasportare sovente fuor
e dello Stampiglia, ma quelle imperfette del secolo passato, e Voi in
queste
troverete, sì, certa languidezza lirica, certi am
ni o Americani, od Europei parlino un linguaggio comune? Ora di tutte
queste
cose, a lui ben chiare, perchè lo spettatore beni
egli vi ravvisa, in grazia del diletto, che attende dal rimanente? Se
queste
osservazioni, o mio Signor D. Saverio, non fecero
llusione, a che tante cure e tante spese? Poi perchè mai spogliata di
queste
apparenze col recitar sedendo i nudi versi, non p
di San Geronimo Cardinale, e di Tobia il giovane, e della Vergine. A
queste
opere inarrivabili del Pittore di Urbino ne aggiu
imili, non vi sarà convenzione, che basti a produrla”. Parmi, che da
queste
due parti della vostra proposizione potrebbe rica
i delle nazioni antiche”. Caro Signor D. Saverio, chi vi ha prestate
queste
parole, chi vi ha dato ad intendere generalmente
le de’ due mostra più senno e meno parzialità? Voi, o quest’Autore in
queste
due asserzioni opposte? Egli intanto e Voi compon
che si recitò due anni sono. Il Brighella e l’Arlecchino Italiano, e
queste
ridicolissime stranezze Spagnuole, sono uno sfogo
a, o che vanno per aria a volo; e convien tollerarle. Credete voi che
queste
insipide sciocchezze de’ Graziosi Spagnuoli siano
do si debbono portare in trionfo da chi ha fior di senno, non essendo
queste
le ricchezze della Poesia Scenica delle due Nazio
ses regles engage, “Nous voulons qu’avec art l’action se ménage.” Or
queste
regole rubano molto tempo al verseggiare. Per la
essere accetto agl’Istrioni. Ma l’istesso Goldoni tacitamente riprovò
queste
sue prime fatiche; ed in tante Edizioni delle sue
coro le persone di ambo i lati, e terminarono cantando e ballando. Da
queste
danze e scene recitate di Wateeoo non sono dissim
il più basso scalino della gradinata di mezzo. Vi si erano osservate
queste
lettere greche ... ΚΛΕΟΣ .. ΡΑΤ ... ΦΡΟΝ, logore
Al medesimo Capo II nella stessa pag. 11, lin. 23. e 24., in vece di
queste
parole, le memorie dei defunti scolpite nelle col
a la nota (1), e si aggiunga quanto segue. 1. Si sono quì sostituite
queste
bevande de’ moderni popoli settentrionali all’uso
ne degli Annali d’Italia, che trovasi dopo l’anno 1500, giunge a dire
queste
precise parole: Non si può negare, che negli ulti
Gonzaga al 1346 si distribuirono in Mantova a tal gente 338 vesti; nè
queste
erano di poco prezzo, leggendosi nelle Cronache d
che ancora parlasi colla maggior purezza nell’Islanda. In alquante di
queste
poesie Scandinave, o Runiche, raccolte da Anders
gli uomini illustri, ed accende l’anime grandi ad operar cose grandi:
queste
sono le molle che fanno muovere gli umani talenti
o di prosa. Alla squisita cortesia del conte Paglicci-Brozzi debbo
queste
altre notizie concernenti la Compagnia Reale, tra
isero di voi, perchè ho la madre moribonda, e non ho da mantenerla. E
queste
ultime parole sottolineava. Altra volta da Livorn
ia Pelzet il Galeotto Manfredi per sua serata, invitò il pubblico con
queste
parole : La fiera gelosia che agita la sospettos
’altra cosa vi voglio avvisare : fate bel bello per poter durare. In
queste
ottave, come in quelle cantate dal Corsini, potre
di compagnia con le parole : Sia maledetto, quando mai m’intricai in
queste
maledete zenie di comedianti (alludendo alla lett
i Mestre è una lapide di marmo nero, sulla quale sono scolpite in oro
queste
parole : A — Francesco Garzes — Emma e Bona — xii
Zanni sotto il nome di Fichetto. Di lui non abbiamo altre notizie che
queste
rintracciate in alcune lettere dell’Archivio di M
i volgare, prodotto da una polita moltitudine raccolta insieme: tutte
queste
cose quando più si vedranno sulle scene comiche?
odo di vivere, a giocare e a cenare dove mai ciò non fecero? Sono poi
queste
azioni per se in alcun modo importanti? Hanno alc
un ignorante; cosa volete che stampi? Non importa, replica Falloppa,
queste
sono le formalità solite di noi Giornalisti. Il c
ici, Traci, Milesj, Clazomenj, ed Attici; E poi verranno ancor su
queste
tavole Angli, Germani, Franchi, Ispani, ed Ital
zione, le mutazioni di scena in mezzo agli atti ec. e veggiamo noi in
queste
i quadri inimitabili de’ costumi correnti, la ver
lia. I suoi drammi di Koulican, le sue Sorelle Cinesi sono scritte su
queste
idee. Egli verseggiava meglio del Goldoni, ma non
olà Luterani e Cattolici; benchè questi assai più tardi si valsero di
queste
armi teatrali, avendo cominciato ad usarle nel se
ro scenico. Nam bestias Producturum se ait, ferasque plurimas etc. e
queste
bestie che poi si descrivono, sono Carlo-Magno le
l’assedio di Tebe, Agamennone, le Coefore, l’Eumenidi, e i Persi. Di
queste
non meno che delle altre tragedie greche a noi gi
ra nella scena, secondochè io traduco: Quai terre? Ove son io? Chi a
queste
avvinto Orride rupi ed al rigor del verno Tal gia
la città, venendo discacciato l’araldo dell’armata egiziana nemica di
queste
principesse. Quest’araldo si fa lecito di prender
e dei drammi e senza ingannarsi ne conosce e addita le bellezze. Dopo
queste
succinte notizie delle sette tragedie di Eschilo,
à detto, preluse con parole di molta lode Francesco Andreini, tra cui
queste
: Che il signor Flaminio Scala detto Flavio in
pitolo quinto della sua Istoria del Teatro italiano, parla a lungo di
queste
favole dello Scala. Egli dice : Il suo teatro no
ro che io tengo per sicuriss.° che la prudenza di S. A. conosca tutte
queste
cose molto meglio di me, ma che l’ importunità di
costì gli faccia per strano dare orecchie, et dare qualche ordine in
queste
materie, nel qual caso poi, per dirgliela confide
a perfettamente d’accordo colla fortuna che mi frappone l’inciampo di
queste
. [2] Ma a chi non può inalzare da pianta un novel
sa, ed eroica ; ma tutti e due c’ ingannammo : ella non era fatta per
queste
parti, ed io non era ancora assai pratico per isc
ti non potesse per afonia improvvisa continuar la rappresentazione. A
queste
dell’artista andavan congiunte le migliori qualit
re dei libri. Nelle ore in cui poteva esser libero da' suoi doveri (e
queste
non erano tali che nella notte), si occupava cont
la esattezza e rapidità di esecuzione. Non dee far maraviglia che in
queste
pagine figuri un semplice suggeritore. Ma io non
ll’Ariosto, a quelle del Macchiavelli, alla Calandra del Bibbiena. Ma
queste
tragedie e commedie hanno certamente la data più
nifesta monotonia. Non istancherò i leggitori analizzando minutamente
queste
commedie; ma ne anderò solo notando alcune bellez
e figlia. Bartolo si fe sedurre da quell’avere, nè curò di cercare di
queste
infelici, ed al fine dopo tanti anni scorsi pensa
di non correre Ad abbracciarlo; e s’incammina con tutta fretta. Sono
queste
le pennellate maestrevoliche di un sol tratto spi
almente approvato, il quale non si rivolge mai agli spettatori. Tutte
queste
cose delle quali niuna se ne scorge nelle commedi
non creda che vi sia; ma quando pur vi fosse, dice, sarà in modo che
queste
donne potranno senza arrossire ascoltarla . Parmi
nelli. Ben è Curioso (egli dice) il leggere le lodi date da molti a
queste
commedie, come se fosser l’ottime del teatro ital
n tentennare che pare che qualche spirito la dimeni, ecc. Si lascino
queste
imitazioni impudenti alla sfacciataggine de’ repu
tino Francesco Antonio Rossi, i Furori di Niccolò degli Angeli; tutte
queste
commedie scritte parte in prosa e parte in versi
a e disperata persempre desidero di morire. Gis. Oimè! che parole son
queste
?….seguitate. Dem. leg. Ahi Tindaro, voi vi marit
non battuto, a vostro diletto vi rimaritate. Gis. È Giulietta scrive
queste
cose? Dem. leg. Il dolore che io ne sento, è tal
rire, ma solo desidero di non morir serva nè vituperata; per l’una di
queste
cose io disegno di condurmi, col testimonio della
e dell’intreccio, intitolata i Morti vivi, s’impresse nel 1597. Anche
queste
commedie dell’Oddi son da riporsi nella dilicata
te poteva scrivere un carattere in lingua napoletana il Tasso nato in
queste
contrade e quasi in Napoli stessa da una madre na
re inedita fa parola il Tiraboschi nella parte III del VII volume. Di
queste
, e delle due commedie di Bernardino Rota lo Scili
commedie italiane da’ nostri chiamate antiche ed erudite. Or quali di
queste
ha lette il prelodato maestro di Poetica Francese
ell’Ariosto, a quelle del Machiavelli, alla Calandra del Bibbiena. Ma
queste
tragedie e commedie hanno certamente la data più
nifesta monotonia. Non istancherò i leggitori analizzando minutamente
queste
commedie; ma ne anderò solo notando alcune bellez
e figlia. Bartolo si fe sedurre da quell’avere, nè curò di cercare di
queste
infelici; ed al fine dopo tanti anni scorsi pensa
non correre Ad abbracciarlo; e s’incamina con tutta fretta. Sono
queste
le pennellate maestrevoli che di un sol tratto sp
almente approvato, il quale mai non si rivolge agli spettatori. Tutte
queste
cose, delle quali niuna se ne scorge nelle commed
non creda che vi sia; ma quando pur vi fosse, sarà in modo detta, che
queste
donne potranno senza arrossire ascoltarla. Parmi
un tentennare che pare che qualche spirito la dimeni ecc. Si lascino
queste
imitazioni impudenti alla sfacciataggine de’ repu
el 1603. Tralle migliori commedie in prosa di quel secolo si noverano
queste
del Gelli, che Moliere non isdegnò d’imitar nell’
tino Francesco Antonio Rossi, i Furori di Niccolò degli Angeli; tutte
queste
commedie scritte parte in prosa, e parte in versi
isperata per sempre desidero di morire. Gisip. Oimè! che parole son
queste
? seguitate. Dem. (leggendo) Ahi Tindaro, voi vi
battuto, a vostro diletto vi rimaritate. Gisip. E Giulietta scrive
queste
cose? Dem. (leggendo) Il dolore che io ne sento,
rire; ma solo desidero di non morir serva nè vituperata; per l’una di
queste
cose io disegno di condurmi, col testimonio della
per l’intreccio, intitolata i Morti vivi, s’impresse nel 1597. Anche
queste
commedie dell’Oddi son da riporsi nella dilicata
he inedita fa parola il Tiraboschi nella parte III del VII volume. Di
queste
, e delle due commedie di Bernardino Rota lo Scili
commedie Italiane da’ nostri chiamate antiche ed erudite. Or quali di
queste
ha lette il sempre lodato maestro di Poetica Fran
iere di dire e di pronunziare rilevansi con irrisione scambievole. In
queste
farse dell’arte, nelle quali erroneamente gli olt
a Parte, per altre scale e per altr’uscio, Io mi condurrò fuor di
queste
mura. Se questa chiamata tragedia piacque tant
tu segui a provocarmi, Ti suppliran per motti e per risposte. Con
queste
pugna e queste unghie non si avvilirebbe anche un
ocarmi, Ti suppliran per motti e per risposte. Con queste pugna e
queste
unghie non si avvilirebbe anche una commedia sino
la di Selino si bramerebbe menato con più verisimiglianza. Dovrebbero
queste
donne introdursi più a proposito, e comparire men
nne introdursi più a proposito, e comparire meno inaspettatamente. Ma
queste
osservazioni non l’escluderanno dal meritato luog
che possono dirsi nobili ed eleganti; ma la gioventù schiverà sempre
queste
liriche attillature. Nella scena sesta della Nutr
ni oltre il sepolcro, io vivo nella dolce lusinga che leggendo taluno
queste
melanconiche note, si ricorderà con reverente e p
i Arrivabene, al quale debbo anche, in gran parte, la compilazione di
queste
notizie. AD ADELIA CONTESSA ARRIVABENE Ai vani e
e Misterïoso de’mortali il Fato ! G. Prati. Temendo la madre che
queste
tenerezze del Prati potessero distoglier l’Adelia
i gli altri strumenti. A lode dell’ artista poi la canzone ha infine
queste
tre strofe : — È fama, che le scene Il lugubre c
e il ’16 egli era già nella Compagnia de’ Confidenti, come si vede da
queste
due lettere scritte a S. A. Impresaria il Princip
virlo, mi scordo il torto fattomi da messer Battistino nello scrivere
queste
falsità al Sig. Flavio onde vivendo a V. E. servi
onate, Benchè per sua viltà già non l’attenda. Ma sol perocchè ognun,
queste
malnate Mie sembianze mirando, indi comprenda, Qu
moglie. Ciò suggerì a Geoffroy (Appendice del 12 vendemmiale anno 11)
queste
parole : L'auteur, en mari galant, mit sur le co
co, l’armonia non aveva alcun riguardo alle inflessioni della voce, e
queste
sortivano dalla bocca del cantore senz’osservar l
i tre sillabe brevi, e la misura musicale corrispondeva esattamente a
queste
. Si dovea rappresentare un qualche oggetto che ag
mente: «Voi dovete adattare il modo al soggetto ed alle parole, e non
queste
al modo o all’armonia; su queste materie concerte
do al soggetto ed alle parole, e non queste al modo o all’armonia; su
queste
materie concerterete con Damone quali piedi o mis
o arie o cantilene secondo il senso delle parole, e al cangiamento di
queste
teneva dietro quello degli strumenti. Il modo dor
puto noi mettere un rapporto abbastanza confaccente ed intrinseco fra
queste
due facoltà, l’altro all’usarsi da noi un genere
sogna ripetere dalla natura dei secoli, ove nacque l’una e l’altra di
queste
arti, abbiamo esclusi dal genere musicale quasi t
i formano essi della imitazion poetica e musicale? Ignorano forse che
queste
non producono il loro effetto se non in quanto ra
o immagine? Che dove la misura non s’accorda esattamente colle parole
queste
dicono una cosa allorché la frase musicale ne esp
ime che due soli tempi, e la seconda tre. Se si parla delle composte,
queste
non sono che quattro, cioè la quadrupla, ch’è una
ad eccitar le passioni, si spiega in tal guisa: «Ma quanto poi siano
queste
in oggi tolte a noi da nuovo costume, o trascurat
i è del tutto ignota la maniera con cui collocavano essi le corde, se
queste
salissero per via di quarti di voce, di semituoni
i compiacere al Volgo. I. Quando sperava porre quì il termine a
queste
mie osservazioni antiapologetiche, mi veggo arres
he mantiene incorruttibili i componimenti. E questo sale, quest’arte,
queste
bellezze faranno, che gli uomini di buon gusto, d
petorita, naves, Captivum portatur ebur, captiva Corinthus. Anche
queste
cose credè l’Apologista, che fossero rappresentaz
ersone. Or che maraviglia, che ne nascesse un mormorio strepitoso? Da
queste
cose voi per voi stesso potete ora vedere quanto
i quali sono giudiziosi, regolati, e vicini alla perfezione? Or sono
queste
le mostruosità, le arlecchinate Italiane, sinceri
Quel che veramente avea detto il Signorelli, e che non ben ispiegano
queste
parole dell’Apologista, è che Racine, a differenz
pposta Parte, per altre scale e per altr’uscio Io mi condurrò fuor di
queste
mura. Se questa chiamata tragedia piacque tanto,
se tu segui a provocarmi, Ti suppliran per motti e per risposte. Con
queste
pugna e queste unghie non si avvilirebbe anche un
rovocarmi, Ti suppliran per motti e per risposte. Con queste pugna e
queste
unghie non si avvilirebbe anche una commedia sino
di Selino si bramerebbe condotto con più verisimiglianza. Dovrebbero
queste
donne introdursi più a proposito, e comparire men
donne introdursi più a proposito, e comparire meno inaspettamente. Ma
queste
osservazioni non l’escluderanno dal meritato luog
che possono dirsi nobili ed eleganti; ma la gioventù schiverà sempre
queste
liriche attillature. Nella scena sesta della Nutr
lissimo suo teatro ; e un discorso preliminare, il quale ci dice come
queste
opere regolate fossero precedute da due favole sp
ferenti caratteri. Egli è stato de’ primi a far vedere sopra le scene
queste
trasformazioni istantanee, che sorprendono per la
eme a Lei formava il migliore ornamento della compagnia. …. Levandosi
queste
due parti — dice il Farnese nella citata lettera
la maestra man stringo, e vi adatto amo ed esca in un punto, e poi su
queste
che spuntano dal suolo erbe novelle, Lieta m’affi
stessi nella dipintura immaginaria. Ciascuno da se può discernere che
queste
idee della nuova commedia Greca passate da’ Latin
o il più accreditato Comico Latino. Non lieve argomento del pregio di
queste
ed altre favole di Menandro si è L’uso ed il sacc
sventura, teme, si adira, sospetta, compassiona e si attrista. Tutte
queste
patetiche commozioni dipingonsi nella commedia gr
gli . . . No? per dio ti avvedrai, s’io dormo, o selci Mancano in
queste
rupi . . . Ove il cornuto. Irco s’è rintanato?
ttinelli “Ben è curioso (egli dice) il legger le lodi date da molti a
queste
commedie, come se fosser l’ottime del teatro ital
ura, compongono la storia de’ teatri di tutta la terra. Ma quali sono
queste
modificazioni? a qual punto di eccellenza essi pe
a egli qualche grande impresa? si sdegna? minaccia? si dispera? Tutte
queste
passioni vivaci si esprimono cantando (Nota II.):
, del quale il Baschet, alla cui opera magistrale più volte citata vo
queste
notizie attingendo, ha fatto un largo cenno, ma i
me burlat opinio : Piaccia a Iddio di sarci vedere il maturo parto di
queste
pregne speranze. Per la mia foy en songeant au gu
egò questo in un luogo delle sue opere, e lo confessò in un altro con
queste
parole: Mairet fut le premier qui en imitant la S
sulla scena un bellissimo anello con pietre preziose, accompagnato da
queste
parole : Giovanni Emanuel all’inzupperabile o’ Zi
mestiere, e come anche Costantini fosse d’indole piuttosto ribelle. A
queste
scenate di compagnia possiamo aggiungerne altra a
in un’altra da giovine, senza mutar personaggio ; anzi, spesse volte,
queste
mutazioni succedono in una scena medesima ; peroc
ò mai tanto. Siale tu dunque degno Padre, ed ella a te sia figlia ; e
queste
carte e ’l nome sien d’alto grido un immortal tes
ente ad ogni gentildonna. A riscontro delle parole della Regina, e di
queste
del Barbieri, metto qui il facsimile della letter
pur m’importa. Hora non potendo far di meno, è forza ch’ io replichi
queste
poche righe. Saprà V. S. che da che Le mandai la
ttar possono infinitamente, di cui trova sparse le lettere di lei. In
queste
appar chiaro lo sforzo di dir cose straordinarie,
te di un Dottor Graziano ? Nè s’ha da far troppo carico a Isabella di
queste
rettoriche e vacue piccinerie, poichè formavan pu
erribile o pericolosa, i capelli me si rizzano, » et lo che segue. Ma
queste
cose in uero malagevolmente insegnar si possono,
la comedia, come di corpo, et d’anima siamo composti noi : l’ una di
queste
parti principali è del poeta, et l’altra è dello
dissegnano, quando pero l’occasione lo patisca. Sant. Veramente che
queste
cosifatte rappresentationi si conosce, che non so
hauete non ui graui di gratia, dirne anco il modo con che si uestono
queste
cose pastorali, et come si fabbricano le lor scen
che ricerca l’habito d’una habitatrice de boschi In mano poi habbiano
queste
nimphe, alcune di esse un’arco, et al fianco la p
nza biasimo da chi vuol ragionar di teatro negligentare la notizia di
queste
produzioni non ignobili, delle quali gli autori o
Stellati, del Sermoneta, del Buonarroti, e di altre indicate. A tutte
queste
chi negherà il pregio della regolarità? Chi oserà
artiene al mondo fantastico. Dico ciò perchè alcuni sogliono prendere
queste
due voci indifferentemente l’una per l’altra. a.
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