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1 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 362
umagalli, quant’altre mai valorosa, non ne fece rimpianger l’assenza, sia con la elettezza dei modi nelle parti aristocrati
l’assenza, sia con la elettezza dei modi nelle parti aristocratiche, sia con la vivacità della dizione in quelle popolari,
aristocratiche, sia con la vivacità della dizione in quelle popolari, sia , e in quelle e in queste, colla giustezza della i
2 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 614
ura poco teatrale, di farsi applaudire come caratterista e promiscuo, sia per la diligenza scrupolosa nello studio de' cara
romiscuo, sia per la diligenza scrupolosa nello studio de' caratteri, sia per l’ingegno pronto nella loro interpretazione,
o de' caratteri, sia per l’ingegno pronto nella loro interpretazione, sia per una certa vivacità, soverchia forse tal volta
3 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del teatro »
riescon crude all’orecchio; le spengono gli arazzi di cui una stanza sia rivestita; ma dove ella sia foderata di asse, le
le spengono gli arazzi di cui una stanza sia rivestita; ma dove ella sia foderata di asse, le voci mollemente rimbombano,
i. Nel che è necessario avvertire che il legname da mettersi in opera sia bene stagionato, e lo sia tutto egualmente. Così
vertire che il legname da mettersi in opera sia bene stagionato, e lo sia tutto egualmente. Così le vibrazioni non verranno
ad esser posto colà donde nella campana è sospeso il battaglio. Quale sia il fondamento di cosi raffinata invenzione, è fac
della campana che il rende. Ma egli è anche facile a conoscere quale sia di tal fondamento la saldezza. La figura concava
l battaglio che batte in su quelle labbra medesime. E sospesa ch’ella sia d’alto, mette facilmente in agitazione il mare d’
che qui riferire non giova. Che se per avventura si domandasse quale sia la più conveniente figura per l’interior del teat
quale sia la più conveniente figura per l’interior del teatro, quale sia la curva la più acconcia di tutte a disporvi i pa
no non impedisce punto la vista dell’altro; massimamente se traforato sia l’assito che gli divide, a modo di rastrello o di
a. Niente vi ha da impedire la veduta; niun luogo, per picciolo ch’e’ sia , ci ha da rimanere perduto; e gli spettatori debb
4 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 142-145
hiami sulle mie labbra, della serenità che trasfondi nel mio cuore. O sia che servitore in Venezia tu ti accinga al servizi
che servitore in Venezia tu ti accinga al servizio di due padroni, o sia che barbiere in Gheldria, tu abbia la lingua più
e barbiere in Gheldria, tu abbia la lingua più affilata del rasoio, o sia che scudiere in Benevento tu t’involga nel concis
ta…. ebbene recita allora le trentatrè disgrasie di Meneghino…. e non sia il mio articolo la trentesima quarta. E mi pa
col nome di Pulcinella, la maschera del popolo napoletano. Comunque sia , il Meneghino personaggio comico, ed esclusivamen
5 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 88-117
il dialogo del De Somi, che è alla fine di quest’articolo : comunque sia , a me non par punto esagerata, come parve all’Ado
i dolce spettacolo e giocondo, dian le spere armonia, lume le stelle, sia spettatore il Ciel, teatro il Mondo. DI GABRIELL
carme non poggiò mai tanto. Siale tu dunque degno Padre, ed ella a te sia figlia ; e queste carte e ’l nome sien d’alto gri
grido un immortal tesoro. Vada co’ lustri a par l’alma Isabella, e le sia fregio a l’onorate chiome de la tua Dafne il semp
ianiss.ª & alla Sua bontà V. S. perdoni il mio fastidiolo. Ch’ io sia lontana dal darle molestia, ella può assicurarsen
he d’affaticarla in altro scrivere, e la prego ad ordinare, che me ne sia dato ragguaglio : che ben la lettera giungerà a t
ra Isabella Andreini Padouana, morta in Lione, la maggior comica, che sia mai stata nell’ esercitio. » Quanto al valor lett
anni. Deh giunga de’miei di l’vltima notte, Notte, ch’à me più chiara sia del giorno. Felicità de gli infelici, Morte, Mort
Documenti de recitanti — Dir forte — Dir adagio — Che il recitare non sia spezzato — Efficaci affetti de recitanti — Il rec
oco grate, per di molte cagioni, tra le quali, principale cred’io che sia questa : che douendo l’histrione ingegnarsi, et s
de lo spettacolo, ma disprezza anco se medesmo, che come fanciullo si sia lasciato condure, a udir, come si dice in prouerb
i non cosi belle, ma noue, che sono riuscite garbatissime. Mass. Hor sia detto assai, quanto alla clettione della comedia,
etto assai, quanto alla clettione della comedia, et ditene eletta che sia , come ui gouernate. Ver. Prima io ne cauo tutte
ero, che piu importi hauer boni recitanti, che bella comedia, et chel sia il uero habbiamo ueduto molte uolte riuscir megli
ppresentante quello stato, che hanno da imitare piu perfettamente che sia possibile come sarebbe, che uno inamorato sia bel
e piu perfettamente che sia possibile come sarebbe, che uno inamorato sia bello un soldato membruto, un parasito grasso, un
te alcuna, per che, oltre che il fauellare adagio, non concedo io che sia mal uso, anzi l’ approuo per proprio delle person
i tanto tardo, che a l’uditore non paia uelocissimo, pur chel dir non sia spezzato, ma sostenuto in modo che non induca afe
ncia, bona uoce, et appropriata presenza, naturale, o artificiata che sia , che bisogna sempre che egli s’ingegni, di uariar
sti. Dico desti. per che sopra tutte le cose bisogna che il recitante sia nel suo dire suegliatissimo, et sempre giocondo,
chi ueduti non li habbia. Ma a questa corporale eloquenza [quantunque sia parte importantissima , talmente che è chiamata d
accompagnandoui i gesti, secondo i propositi] far che quanto si dice, sia con efficacia esplicato, Et che non paia altro ch
’ io mi sforzo, di uestir sempre gl’ histrioni, piu nobilmente che mi sia possibile, ma che siano però proporzionati fra lo
lo piu gl’ habiti di colori aperti, Et chiari, seruendosi il meno che sia possibile del nero, o di colore che molto cupo si
endosi il meno che sia possibile del nero, o di colore che molto cupo sia . ne solo mi sforzo io di uariare i recitanti fra
endo di trasformare ciascuno, da l’ esser suo naturale, accio che non sia cosi tosto riconosciuto da li spettatori, che han
dolce inganno, in cui deuressimo tenerlo ; facendoli credere piu che sia possibile per uero successo, ogni nostra rapprese
riare, et con questi modi, o simili, si potrà dire che honoreuolmente sia nel suo grado uestita : Variando i pastori l’ uno
o, et uago, succinta tanto che ne apaia il collo del piede ; il quale sia calzato, d’ un socco dorato, all’ antica, et con
sopra tutti gl’ auuertimenti, bisogna che chi essercita questi poemi, sia bene essercitato per che è molto piu difficile co
uità che con li uersi li haurà dato il poeta. Mass. Io non credo, che sia possibile assegnar piu particolar regole di quell
il ridursi a ragionare piu in mezo, et piu in ripa al proscenio, che sia possibile, si per accostarsi il più che si può a
arsi il più che si può a gl’ uditori ; come per iscostarsi quanto piu sia possibile dalle prospettiue della scena, poi che
ro, sei, et otto hore a tale che quantunque la comedia, per lunga che sia , non hà da durar mai piu che quattro hore ; spess
so un camino con le spalle verso il pubblico, a me pare che il tratto sia troppo lungo. Senza convenzionalismi arte non v’h
6 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Delle scene »
estiti, come anche quelli de’ musici, hanno da accostarsi, il più che sia possibile, alle usanze dei tempi e delle nazioni
ioni che sono rappresentate sulla scena. E dico accostarsi il più che sia possibile; che il teatro pur vuole una qualche li
nel Messico, nei campi Elisi o su nell’Olimpo. Or chi non vede quanto sia necessario che la fantasia del pittore sia regola
po. Or chi non vede quanto sia necessario che la fantasia del pittore sia regolata dall’erudizione e da un molto discreto g
ione che egli ha tolto a rappresentare ? [5.3] Quantunque la pittura sia arrivata al colmo della perfezion sua nel secolo
esse pur assai considerando come senza l’aiuto dei rilievi di legname sia da noi vinta qualunque difficoltà di prospettiva,
no da noi apparire di grandi luoghi e spaziosi, considerando sin dove sia giunta al dì d’oggi in tal parte la scienza degli
nere loro piacciono il più alla vista, disporgli in maniera che l’uno sia all’altro di contrapposto, e ne risulti dall’insi
7 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 259
la sua morte. Sia per doverosa gratitudine al suo Grande estimatore, sia per intima convinzione, sia per istinto di ribell
osa gratitudine al suo Grande estimatore, sia per intima convinzione, sia per istinto di ribellione a ogni oltraggio incons
8 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 180
eua e pende il non uedersi comparire la Diana, ne sapersi, quando mai sia per uenire, perilche Cintio il Marito si protesta
proccacciarsi il uitto, sino a tanto che la Compagnia dell’ A. V. S. sia in stato di andar fuori. Che della grazia Quam De
9 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 670-674
o tuono naturale di voce. Ma il successo della Compagnia fu effimero, sia per le commedie tutte in italiano, che i francesi
medie tutte in italiano, che i francesi non arrivavano a comprendere, sia per la ripresa di quelle francesi d’una volgarità
stro, nè lo intendono : come ci amerebbero esse ? E per difficile che sia il liberarsi dell’abito d’infanzia e dell’educazi
10 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
gusto: come se l’innocente e sicuro diletto che può ritrarsi da esse, sia un troppo picciolo frutto per l’uomo, la di cui v
di espressione nella melodia: terzo, dove la pronunzia di essi suoni sia più decisiva, e marcata, perché ivi avrà più forz
il linguaggio musicale: quinto, dove il passaggio di parola in parola sia più spedito, e corrente, perché ciò contribuisce
ti caratteri. Primo: per un certo ondeggiamento della laringe, ovvero sia della sommità dell’organo destinato alla respiraz
l dialetto bolognese (checché ne pensi in contrario Dante, o chiunque sia l’autore dell’antichissimo libro della volgare el
iana molle e dolcissima sopra ogni credere. Non sò s’altra favella vi sia nella Europa, ove possano farsi otto versi parago
iudicare di ciò che mostrano di non intendere, che la lingua italiana sia troppo effemminata e cascante12. Tale sarebbe cer
esame delle qualità proprie pel canto la maniera di misurarle, ovvero sia la prosodia. Ma siccome a sviluppar bene questo p
tematici14. Basti per ora il sapere, che sebbene la prosodia italiana sia di gran lunga inferiore alla latina e alla greca,
mbert pretende che siffatta indifferenza per la recita e per il canto sia un difetto nell’opera italiana16. Io lontano dall
o lontano dall’acconsentire al suo parere porto anzi opinione che ciò sia un pregio grandissimo, e maggiore ancor lo sarebb
ire maggiormente si confanno. Avvegnaché il linguaggio delle passioni sia , generalmente parlando, lo stesso in tutti gli uo
o ancora in Italia dove si crede comunemente, che la lingua spagnuola sia piena di fasto, e di boria, in niun modo acconcia
-os”, “-us”, dal che troppo frettolosamente si conchiude, ch’essa non sia buona per accoppiarsi colla musica. Un intiero vo
i del bello e colto parlare, è meno aspro, e men rozzo di quello, che sia la pronunzia del popolo più colto d’Italia cioè d
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 654-655
non valse mai ad attenuare il fascino ch’ella esercitava sul pubblico sia con le doti intellettuali, sia con quelle del fis
ascino ch’ella esercitava sul pubblico sia con le doti intellettuali, sia con quelle del fisico ; poichè la Chiari aveva el
12 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 658-659
ssato, qual mi facea stentar più del dovere, dico fra me ; ch’il ciel sia ringraziato che diede alla mia figlia un gran sap
e questo è ciò che mi trafigge il petto. Cercate che tra voi la pace sia  ; fate l’istesso voi, sposo diletto ; e, d’altra
13 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO I. Su i Teatri Spagnuoli sotto i Romani. » pp. 2-8
A chi poi è ignoto che la vita di Apollonio scritta da Filostrato non sia un puro romanzo artificiosamente per malignità ac
o di errore con pruove chiare, e non voci, ciò forse significa che io sia persuaso della verità del Romanzo di Filostrato?
1. Che poi il dottissimo P. Mignana stimi che il Teatro Saguntino non sia conforme alle regole Vitruviane, parmi che in ciò
ni di sesterzj, cioè a due milioni e mezzo di scudi Romani moderni, o sia cinquanta milioni di reali Spagnuoli, oltre alle
14 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO II. Tragedie latine d’oltramonti, Tragici Olandesi, e Teatro Alemanno. » pp. 135-142
Quanto ai componimenti nel nativo idioma, benchè in Olanda altro non sia stata la commedia che una farsa grossolana piena
sse anche in Amburgo. Pensarono poi a formarsi un’opera nazionale, ma sia per debolezza di coloro che l’intrapresero, ovver
nazionale, ma sia per debolezza di coloro che l’intrapresero, ovvero sia per l’indole dell’idioma, essi riuscirono così in
15 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO V. Tragedie Latine d’Oltramonti: Tragici Olandesi: Teatro Alemanno. » pp. 286-290
Quanto ai componimenti nel nativo idioma, benchè in Olanda altro non sia stata la commedia che una farsa grossolana piena
se anche in Amburgo. Pensarono poi a formarsi un’ opera nazionale; ma sia per debolezza di coloro che ciò tentarono, ovvero
a nazionale; ma sia per debolezza di coloro che ciò tentarono, ovvero sia per l’indole dell’idioma, essi riuscirono così in
16 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 235-236
ecario Sig. Morpurgo) che è, per quanto io mi sappia, inedito. Chi ne sia l’autore non è detto : certo fu scritto di mano d
i cori accende. Ahi che la Musa mia stolta pretende cantar donna che sia fra saggia e bella. Dhe vieni, Apollo, sul pegase
17 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. -25
opo le ricerche di Fr. Bartoli col dato di una intera quartina non si sia ancora trovato questo intero sonetto, mi pare un
Ho vist la Lidia, ma quel so marit mai non l’ho vist, ma pens che 'l sia andat dentr'el Zodiaco, per formar quel segn che
18 (1772) Dell’opera in musica 1772
rtistico-sociale, il melodramma era diventato il bersaglio prediletto sia dei bigotti, sia dei filosofi. L’ex gesuita spagn
il melodramma era diventato il bersaglio prediletto sia dei bigotti, sia dei filosofi. L’ex gesuita spagnolo Esteban Artea
dramma» e, talvolta, anche con l’esito del dramma stesso, per quanto sia difficile suggerire una complessa peripezia in po
di questa è di dare tal forza alla parola, che l’idea a questa unita sia vivamente riprodotta nello spirito. Or un’A, un’E
lite raccomandazioni: «una galleria va caratterizzata in modo che non sia presa per un tempio, né una carcere senta di cant
di cantina. Quindi ancora se la scena è in Egitto, l’architettura non sia gotica, gli arredi non paiano quelli che ci vengo
Alessandro inteso a militari imprese, e dall’altra un Arlecchino che sia tutto in sul trastullare, senza che il pittore ab
ovrintendente teatrale, che non gli fu invece mai assegnata. Sia come sia , l’idea che la letteratura e la musica dovessero
piscopus put. Cap. Maj. S. R. M. [Imprim.2] Non so se universalmente sia noto che i Greci voleano che coloro i quali amava
Servo, e suddito Fr. Gherardo degli Angeli Minimo. Sezione I. Che sia opera in musica. Suoi progressi e perfezione
l’opera in musica. Nondimeno perché si conosca se con tutto ciò ella sia oggimai pervenuta alla sua perfezione, convien pr
re dove questa perfezione consista. [Sez.I.2.0.2] In qualunque opera, sia della natura o dell’arte, perfezione appelliamo l
tra tutte le altre facultà da noi annoverate non ce ne ha una che non sia stata ammessa, a solo oggetto di dar mano alla po
ndendo alcune alla mozione di tale o tal altro affetto, che dal poeta sia stato subordinato al principale. E però tutte le
ono essere esercitate se non da uno spirito che da questa attualmente sia posseduto. Infatti il furore, l’estro, l’entusias
rui la propria passione. Dal che si può comprendere quanto importante sia la cognizione di queste facultà, e che essa costi
re loro: il che esser vero, chiaro apparirà quando della simmetria si sia formata una distinta nozione. Simmetria dunque è
i conosciamo senza fatica se sieno tra loro eguali, o di quanto l’una sia maggiore dell’altra. Se per esemplo, fissando l’o
cchio acuto abbastanza, per discernere che un piccolo grano di sabbia sia il doppio d’un altro? E discernerlo sì agevolment
ome fa se paragoni la statura d’un uomo con quella d’un fanciullo che sia alla metà del primo? O chi ha sì fino orecchio, c
tali grandezze. Non distinguerà un giardiniere di quanto il suo pino sia più alto d’un basto arbusto, come distingue che u
operare altro artifizio, non potrà decidere di quanto un di que’ dadi sia più breve del suo bastone. Il perché come più le
a più aggradevole è quella che hanno due grandezze, l’una delle quali sia una o alquante volte maggiore dell’altra, come il
eterminata parte, o si voglia dire d’una parte aliquota, come qualora sia una volta e mezzo, una e un terzo, una e un quart
omo non discerne, e che da un concerto, per esempio, di musica, l’uno sia rapito, l’altro annoiato. [Sez.I.3.4.3] Ora l’es
i sieno tra le medesime parallele compresi; se l’altezza della fronte sia il doppio della sua ampiezza e quella del volto i
tero il triplo dell’altezza della fronte; se la lunghezza d’un ciglio sia una volta e mezzo quella dell’occhio, e così disc
e coll’esattezza e colla facilità medesima un’ altra in cui ogni cosa sia disordinata e confusa. Perciò ancora i versi più
mo nostro, ch’egli occupato da questa non pensi più che quell’oggetto sia ideale, ma creda, come in sogno gli avviene, d’av
ene quella parte che riguarda la lunghezza e la brevità delle sillabe sia stata da questi sempre trascurata con sommo disca
re trascurata con sommo discapito dell’italiana poesia. Non già ch’io sia caduto nel farnetico di Lione Alberti, di Claudio
sonorità di questa spezie di verso, ma ancora quanto la sua celerità sia propria ad esprimere l’ansia, il desiderio e in g
neguali, privando queste della bellezza che quella ineguaglianza, ove sia ben collocata, reca alla nostra poesia: e così ce
i trova quando un verso unisca insieme due sillabe, niuna delle quali sia segnata d’accento acuto: giacché, almeno in nostr
cuto: giacché, almeno in nostra lingua, niuna sillaba è acuta che non sia lunga al tempo stesso. Se ne vegga la pratica ne’
atastrofe non tragica, ma comica. Per opposito la moderna tragedia, o sia il melodramma, ama il finimento lieto e pochissim
tume e lo stile egualmente convenirsi, qualunque il numero dagli atti sia ». Cap. VII. Del verso tragico § I. Se sia
l numero dagli atti sia». Cap. VII. Del verso tragico § I. Se sia biasimevole nella tragedia la mescolanza de’ vers
acente, la loro inverisimiglianza cessa quali in tutto; e qual musica sia propria delle arie teatrali, si vedrà nella segue
o spero che in avvenire non odieranno più il melodramma, comecché non sia nato sotto il cielo d’Atene. [Sez.II.7.1.4] Ma pr
a casa». La fievolezza della ragione mostra abbastanza di qual valore sia quel precetto. Né il popolo (dicasi con pace di q
immortal Metastasio si è sì degnamente acquistato. La critica, quando sia rispettosa e imparziale, va fatta su’ gran modell
a. [Sez.II.7.2.16] Finalmente si vuole avvertire che l’intercalare, o sia la prima parte dell’aria, contenga un senso inter
do, finché giunta la passione al suo colmo nell’aria, lo stile ancora sia giunto alla sua maggiore semplicità. Sezione
quello che produce nell’acqua d’un lago l’urto d’un sassolino che vi sia lanciato, o d’un uccello che vi s’immerga. I qual
era occupato dal corpo sonante, la superficie è formata dall’onda che sia da sì fatto centro la più lontana, e coloro che s
mmetrie. Co’ medesimi princìpi agevolmente si spiega perché la quinta sia una consonanza più perfetta della terza maggiore,
suo, dal solo tuono della sua voce ci accorgiamo non solamente s’ella sia attualmente commossa da passione, ma ancora qual
solamente s’ella sia attualmente commossa da passione, ma ancora qual sia , se lo sdegno, o l’allegrezza, o il timore, quell
estizia, di sdegno, d’allegrezza senza motivo e senza che l’animo suo sia occupato da alcun obbietto di quelle passioni. On
e conduce ancora l’aver notato quanto il patetico della nostra musica sia tuttor lontano dalla sua perfezione, e qual cammi
legge dello stil teatrale. Si esamini qualunque musica che sul teatro sia riuscita patetica: vi si troveranno sì poche note
ù. Né si troverà mai, che un canto composto d’una moltitudine di note sia riuscito patetico sul teatro, né proprio ad aggiu
e somministrano i fanciulli. Essi a una musica di rare note composta, sia strumentale o vocale, danno segni di godimento e
a ballonzare a lor modo: niuno però di tai segni danno a un’altra che sia troppo carica di note. Ma d’un’esperienza anche p
di questa è di dare tal forza alla parola, che l’idea a questa unita sia vivamente riprodotta nello spirito. Or un’A, un’E
le. [Sez.III.2.5.1] Affinché però una composizione di questo stile sia nello stil medesimo cantata, il compositore dee i
eguito da dieci virtuosi in dieci diverse sembianze apparisca, né più sia , quello che uscì della penna dell’autor suo. Ma i
ore aver sempre l’occhio all’esito del dramma; e qualora il principio sia lugubre e l’esito lieto, come appunto avvien nell
stinate al movimento dell’animo70. Ciò basta a far comprendere quanto sia questa necessaria all’opera in musica. Il poeta e
e da noi alcuna fede71 , perché la sua sconvenevole pronunziazione ci sia accorgere essere egli il primo a non credere sì f
ri d’opere in musica, e non in quelli di drammi recitati? Ognuno, che sia capace della menoma riflessione, converrà con noi
no, che sia capace della menoma riflessione, converrà con noi che ciò sia proceduto dalla pronunziazione più negletta in qu
a in musica § I. Del gesto [Sez.IV.2.1.1] Per vedere ora qual sia la pronunziazione di cui abbisogna l’opera in mus
el gestire. Ciascuno ha in ciò una maniera sua propria, la quale, ove sia giudiziosamente adoperata, è sempre più bella di
ivin Raffaello vanno tant’oltre in questo genere, ch’io non so chi vi sia che gliene possa contendere il primato. Ma per op
nti la bella e l’eloquente pronunziazione, egli dovrà esaminare se vi sia ben riuscito, e in queste esame non fidarsi che d
n dignità il melodramma, si vuole par ultimo che il luogo dell’azione sia convenientemente decorato. È la decorazione l’art
lche che traccia del vestire adoperato dalla costui nazione, onde chi sia inteso degli usi di quella, ve gli possa discerne
he esigono ben altro spazio che quello d’un proscenio, per grande che sia . Dovrà perciò il pittore posseder bene li segreto
umanze moderne. Quindi una galleria va caratterizzata in modo che non sia presa per un tempio, né una carcere senta di cant
di cantina. Quindi ancora se la scena è in Egitto, l’architettura non sia gotica, gli arredi non paiano quelli che ci vengo
egli ornamenti della scena [Sez.V.2.3.1] Ma non basta che la scena sia verisimile, ciò architettata regolarmente, e seco
luminato, è oltre modo soggetto. Per la medesima ragione è d’uopo che sia per ogni parte isolato, a fin d’impedire il progr
e con somma grazia e dolcezza. Conviene però avvertire, che il legno sia tutto egualmente stagionato, affinché le vibrazio
la scenica decorazione, la quale a ciò solo si adopera, che l’attore sia circondato da oggetti a noi stranieri, e propri d
rsonaggio ch’egli rappresenta, acciocché insomma il luogo dell’azione sia verisimile. Ma quando si vede un’Arianna, che, in
. Taccio le sconvenevolezze, a cui è quasi costretto un attore quando sia fuori di scena, come di voltare il fianco o le sp
ura per l’interno del teatro è quella d’un semicerchio, la di cui aia sia occupata dalla platea, la periferia dalla fronte
la periferia dalla fronte de’ palchetti e il diametro dal pulpito, o sia dall’esteriore orlo del proscenio. Questa figura
alsivoglia altra e mette i palchetti in distanza eguale dal centro, o sia dal punto di mezzo del proscenio. Un inconvenient
si può trovare in questa figura, e si è che allarga troppo il vano, o sia la luce della scena. Si ripara a questo inconveni
a dell’ellisse maggiore di quella d’un cerchio, il diametro del quale sia eguale all’asse minore di quella. [Sez.V.4.3.3]
. Questa consiste in far sì che i palchetti secondoché dalla scena, o sia dal diametro del semicerchio allontanandosi, s’in
lino, di seta, di lana, quanto le dà risalto un’ altra, che foderata sia d’asse. Gli specchi ancora, quando sien molti, pr
rata quasi tale dall’uso. Cap. I. Natura della danza §. I. Che sia danza e dove consista il suo estetico [Sez.VI
pugnanza di dare orecchio alle parole degli attori, quanta allora che sia terminato un ballo fatto come sogliano essere i n
Alessandro inteso a militari imprese, e dall’altra un Arlecchino che sia tutto in sul trastullare, senza che il pittore ab
atto all’espression degli affetti. Quindi il patetico della danza, o sia il pantomimo, dovrà sempre regnare in esso, congi
ondimeno questa distribuzione va eseguita in maniera che il pantomimo sia tanto men forte e men carico, quanto è meno la pa
affetti. Il che fa abbastanza comprendere quanto l’uso delle maschere sia condannabile nel ballo teatrale, e generalmente i
e generalmente in ogni scenica azione. La maschera nuoce all’attore ( sia parlante o mutolo, com’è il ballerino) e allo spe
a tutte le figure d’un quadro di qualunque eccellente pennello, e poi sia chiamato il più sagace uomo che ci viva, a spiega
) il segreto di discernere ogni dove il convenevole, il decoroso; che sia acuto, inventivo, giudizioso e di fino orecchio;
e dell’opera in musica [Sez.VII.0.0.1] Abbiamo finora veduto qual sia il dovere di ciascuno de’ principali artisti che
tanta dipendenza hanno dagli spettacoli, ben si vede quanto a questi sia necessaria la direzione d’un capo dotato di prude
ttacolo dell’opera in musica [Sez.VII.2.0.1] Perché lo spettacolo sia ben eseguito, il direttore dee principalmente occ
llora egli si terrà sempre guardingo, e procurerà che il suo zelo non sia soppiantato dall’avidità, che per ordinario regna
mostrare quanto importante oggetto pel direttore dell’opera in musica sia il costume della nazione. La cosa parla sì vivame
me richieda la poesia del nostro spettacolo. Che se l’opera in musica sia comica, questo esame vuol essere più rigoroso. Un
a della publica costumatezza. [Sez.VII.3.0.12] Per lodevole però che sia un tal ripiego, non si creda ch’esso liberi il di
hi gli contrae, possono entrar solo nella tragedia; nella commedia, o sia nell’opera comica, un accorto poeta non concederà
n buffone chi è occupato da grandi affari. Del qual difetto non so se sia del tutto esente il carattere dell’incolto Ircano
se non proprio l’ultimo discepolo di Galilei; per quanto la Divinatio sia un trattato importante nel campo della geometria
sieme al duca Alfonso II, anche Torquato Tasso, che divenne poi amico sia di Argenti sia di Dalla Viola. Il testo (la princ
lfonso II, anche Torquato Tasso, che divenne poi amico sia di Argenti sia di Dalla Viola. Il testo (la princeps è del 1568)
Ferdinando de’ Medici; esponente del nuovo stile monodico, contribuì sia al genere profano, sia a quello sacro. Non de La
esponente del nuovo stile monodico, contribuì sia al genere profano, sia a quello sacro. Non de La disperazione di Sileno
nezia 1690) fu uno dei più versatili musicisti del suo tempo: scrisse sia nel campo della musica strumentale, sia dell’oper
icisti del suo tempo: scrisse sia nel campo della musica strumentale, sia dell’opera (si ricordino, tra i titoli teatrali v
mo al fuoco della lirica. Non niego io già che l’entusiasmo di questa sia per lo più maggiore di quello degli altri generi
llo degli altri generi di poesia, cioè che la commozion degli affetti sia in esso proporzionata alla grandezza de’ suggetti
agionamento espresso da Planelli in nota. [commento_Sez.II.1.2.30] • sia facile a soffrir: P. Metastasio, Adriano in Siria
tirpi di Alcmeone, Edipo, Oreste, Meleagro, Tieste, Telefo e a quanti sia accaduto di patire o di fare cose terribili» (tra
un uomo in collera se ne stia ad aspettare con le mani a cintola, che sia finito il ritornello dell’aria per dare sfogo all
commozione pare che cagioni presentemente il recitativo, quando esso sia obbligato, come soglion dire, e accompagnato con
a ricevere in fatti un recitativo, se là dove si esalta la passione, sia rinforzato dall’orchestra, se ogni sorta d’arme,
udienza. Che se pure taluni la pongono come esordio, convien dire che sia di una medesima stampa cogli esordj di quegli scr
Aristotile si ride: cfr. Poetica XXVI, 1461b: «Ci si può chiedere se sia superiore l’imitazione epica o quella tragica. Se
con questo nome è menzionato anche da Aristotele, ma non è certo che sia lo stesso cui si riferisce l’aneddoto. [commento
in iscritto: cfr. Cicerone, Ad Herennium, III, 15: ‘Non ignoro quanto sia difficile il mio compito di imitare con parole i
attore della Comédie française all’epoca del Re Sole, nel repertorio sia comico, sia tragico (si ritirò dalle scene a fine
a Comédie française all’epoca del Re Sole, nel repertorio sia comico, sia tragico (si ritirò dalle scene a fine Seicento).
imenti e calzari, d’acconciature di capo e d’altri abbigliamenti, che sia possibile immaginarsi. Le quali cose furono cagio
i allestimenti teatrali si ricordano quello per La virtù in trionfo o sia la Griselda di L.A. Predieri (Bologna, 1711) e pe
erisce al seguente passo del marchese di Mirabeau, che prende di mira sia George Dandin di Molière (1668), sia Le Baron de
di Mirabeau, che prende di mira sia George Dandin di Molière (1668), sia Le Baron de la Crasse di Raymond Poisson detto Be
i princìpi della fisiocrazia: ebbe largo seguito tra gli illuministi, sia in Francia sia in Italia. Cap. II [comment
a fisiocrazia: ebbe largo seguito tra gli illuministi, sia in Francia sia in Italia. Cap. II [commento_Sez.VII.2.0.1
mo al fuoco della lirica. Non niego io già che l’entusiasmo di questa sia per lo più maggiore di quello degli altri generi
llo degli altri generi di poesia, cioè che la commozion degli affetti sia in esso proporzionata alla grandezza de’ suggetti
e dove nulla o poco» (V.III.4). 11. «La maschera nuoce all’attore ( sia parlante o mutolo, com’è il ballerino) e allo spe
piatta, e ‘l mento in fuori, e la pelle bruna, pare che quel viso non sia d’una sola donna, ma sia composto di visi di molt
ri, e la pelle bruna, pare che quel viso non sia d’una sola donna, ma sia composto di visi di molte e fatto di pezzi. E tro
ro degli altri, non perciò creda alcuno che quel cambiamento di metro sia un errore. Esso è una licenza accordata a’ nostri
ndo parlano d’istrioni notati d’infamia, che una tal arte, dissi, non sia quella degli attori di drammi regolari e in parti
19 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 40-58
e loro varie espressioni, che gli Europei durano fatica a credere che sia una scena immaginaria, e non la vedono senza ribr
Sole chiamavasi Raymi e durava nove giorni. V’intervenivano il re, o sia il maggior inca, gl’inchi tutti, i capitani, e i
rmi portate da’ curaci in un luogo di pietà, di pace e di allegrezza, sia per pompa sia per cautela, sia per insegnare a’ p
’ curaci in un luogo di pietà, di pace e di allegrezza, sia per pompa sia per cautela, sia per insegnare a’ popoli col l’es
ogo di pietà, di pace e di allegrezza, sia per pompa sia per cautela, sia per insegnare a’ popoli col l’esempio di vegliar
to pianto, e talvolta entra in tal furore che non è maraviglia che ne sia talvolta divenuto vittima qualche Spagnuolo. Ma i
20 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO IV. Teatro Americano. » pp. 28-41
e loro varie espressioni, che gli Europei durano fatica a credere che sia una scena immaginaria, e non la vedono senza ribr
Sole chiamavasi Raymi e durava nove giorni. V’intervenivano il Re, o sia il maggior Inca, gl’ Inchi tutti, i Capitani e i
rmi portate da’ Curaci in un luogo di pietà, di pace e di allegrezza, sia per pompa sia per cautela sia per insegnare a’ po
’ Curaci in un luogo di pietà, di pace e di allegrezza, sia per pompa sia per cautela sia per insegnare a’ popoli coll’ ese
uogo di pietà, di pace e di allegrezza, sia per pompa sia per cautela sia per insegnare a’ popoli coll’ esempio di vegliar
to pianto, e talvolta entra in tal furore che non è maraviglia che ne sia divenuto vittima qualche Spagnuolo. Ma in Lima ce
21 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 484-498
c’ è ! ? — Eh, nientemeno…. tuo figlio ha rubato…. » Sia Ammiraglio, sia Principe, sia Re, sia Dio…. in terra, io gli dirò
, nientemeno…. tuo figlio ha rubato…. » Sia Ammiraglio, sia Principe, sia Re, sia Dio…. in terra, io gli dirò : non è vero 
meno…. tuo figlio ha rubato…. » Sia Ammiraglio, sia Principe, sia Re, sia Dio…. in terra, io gli dirò : non è vero !!!!! D
ura gli fu prodiga, avrebbe potuto rappresentare. Nè si creda ch'egli sia stato artista colossale soltanto per quelle parti
gurato il tipo, a esempio, di Armando. Ma quando Salvini era Salvini, sia che, Sansone, si pigliasse di un tratto su le spa
eve (il padre era Giustino Pesaro) salisse a corsa l’erta non facile, sia che, Armando, gemesse infantilmente a'piedi di Ma
22 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. -612
ma questo Carnouale per eser io impegnato in Ferrara à Benche il male sia deriuato dà chi poteua impegnarmi Auanti di Ferra
pagnia niente inferiore à quella che Ci Verà il Carnouale ; quando io sia Chiamato dal A. V. questo solo mi Basta, per Otte
23 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 356
taliano a Venezia da Bartolommeo Occhi nel MDCCLXII, e molte commedie sia da solo, sia in collaborazione con Dominique e Ro
ezia da Bartolommeo Occhi nel MDCCLXII, e molte commedie sia da solo, sia in collaborazione con Dominique e Romagnesi. Fra
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1009-1013
ossi uomo da inorgoglirmi del talento che mi fornì natura pel teatro, sia a viso scoperto, sia colla maschera, ne’ principa
irmi del talento che mi fornì natura pel teatro, sia a viso scoperto, sia colla maschera, ne’ principali ruoli e serj e com
o richiesto, di tal maniera da far credere agli ascoltatori che tutto sia stato anticipatamente combinato. Il Gherard
25 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 337-341
manda Ella rispondeva : Come studio ? A lungo e non poco…. qualunque sia il resultato dei miei studi. La Messalina ?… Dopo
fica che ne diede la geniale trinità Marini-Tessero-Pezzana. Comunque sia , pare che la interprete moderna sia uscita degnam
Marini-Tessero-Pezzana. Comunque sia, pare che la interprete moderna sia uscita degnamente dalla nuova battaglia.
26 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO VIII. Degl’Inventori del Dramma Pastorale. » pp. 86-94
amma Satiresco la sua Scena, e le decorazioni corrispondenti. Che che sia di ciò, Virgilio, Calfurnio rinnovarono in Italia
ire ne’ primi anni del XVI., se quel che i Greci dicono ἀκμὴ, vigore, sia dell’età, sia dell’ingegno, il dimostrò a quel te
anni del XVI., se quel che i Greci dicono ἀκμὴ, vigore, sia dell’età, sia dell’ingegno, il dimostrò a quel tempo, egli è fo
drid, nel medesimo tempo: veda se può dire, che il testo dell’Antonio sia viziato: pensi se qualche Stampatore (come per la
un bellissimo Dramma Pastorale. Faccia il Cielo che questo ancora non sia un mulino a vento, preso per un Gigante, una mand
27 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 349-355
suo pregiuditio, e non dubita d’ ottener ciò, sapendo quanto l’A. Sua sia Christiana, che non permetterà che offenda dio es
ia di cui godettero i suoi predecessori, che niuna Compagnia italiana sia ricevuta a Parigi sotto alcun pretesto, quand’ an
o alcun pretesto, quand’ anche tutti i Comici parlassero francese ; e sia generalmente vietato a qualsiasi altro di servirs
sse la sciagura di non incontrare il favor della Corte e della Città, sia data alla Compagnia facoltà di rimandarlo con un
licano Sua Altezza Serenissima di far vive istanze alla Corte, perchè sia loro concesso, come in Italia, il libero uso dei
28 (1715) Della tragedia antica e moderna
, e fanno tanto mistero della loro erudizione e godo che così appunto sia accaduto15». La partita si sposta a questo punto
ggiunto da una stringata lettera di Manfredi: «Mi giunse nuova che vi sia chi scriva contro le vostre tragedie, le quali, p
e sessioni. Se non si vuole accogliere l’eventualità che il Bolognese sia entrato in possesso di una copia manoscritta del
oi; II.[69]: quuali → quali; IV.[147]: Antologia → Antilogia; V.[11]: sia  → sin; V.[44]: se → te; V.[236]: si → ci. Del
me nel mio pronunziare come mi vedi nella persona; ma qualunque io mi sia , sappi che io te conosco più che tu non credi e s
acciocché tu scopra senz’alcun velo l’avidità che ho di saper chi tu sia . — [1.10ED] — Tu vedi — ei soggiunse — un vecchio
a Locuzion de’ poeti e tre de’ Poeti medesimi, il ridere nondimeno ti sia permesso per l’amore di quella verità che tu cerc
io mi ha posto in animo di scoprirti. [1.13ED] Fa dunque conto che io sia un impostore, ma attendi alle mie ragioni. — [1.1
i mi rende ancor venerabile. [1.32ED] Questo mio resto di riputazione sia raccomandato anche a te che ne’ tuoi Sermoni hai
e è ragionevole il recedere dal metodo antico per oneste cagioni o se sia dicevole l’aggiungere angustie nuove a quelle in
ne l’imperfezion delle prime colle imperfezioni delle seconde, quando sia vero (qual tu mi supponi) che abbiano insieme una
sbaglia, al creder mio, giudicando che la condotta di quelle tragedie sia troppo etica e liscia, senza veruno intrecciament
, il cui viluppo dee esser semplice e naturale, acciocché lo sviluppo sia pur agevole e verisimile. [1.125ED] E così lodo q
delle commedie, purché, come è ingegnoso il viluppo, lo scioglimento sia naturale; e questa è la spina che per lo più guas
echino meraviglia, ma voglion essere così ben tessuti che la riuscita sia verisimile ed in conseguenza la meraviglia che ne
riuscita sia verisimile ed in conseguenza la meraviglia che ne deriva sia ragionevole. [1.136ED] Due cose fanno altamente m
i cui languirebbe qualunque tragedia di mesto o di lieto fine ch’ella sia . [1.137ED] Ma suole ancora, benché più di rado av
ancora della perfezione che io stimai conveniente all’unità tragica, sia d’azione sia di tempo o alfin sia di luogo; e rip
perfezione che io stimai conveniente all’unità tragica, sia d’azione sia di tempo o alfin sia di luogo; e ripeto che per c
imai conveniente all’unità tragica, sia d’azione sia di tempo o alfin sia di luogo; e ripeto che per comporre una tragedia
te dal tutto né tampoco con esso penetrate. [2.20ED] Il luogo insomma sia tale che i personaggi della favola possano andars
.30ED] L’idea del corpo umano si può concepir perfettissima e, perché sia perfettissima, sarà ancor una e sarà una proporzi
ricreata da quella varia apparenza. [2.61ED] Onde io non so come non sia più diletto il vedere che il supporre l’obbietto,
tto, e qui dee entrare in casa, dunque era in strada. [2.110ED] E che sia vero che questa tragedia è composta di due mutazi
chiara condotta delle mie favole. [3.15ED] Pretendono i Franzesi che sia da pazzo lungamente dialoghizzar con se stesso ed
volte, vedendosi per noi un personaggio cupamente pensoso, a qual si sia costo diletterebbeci il saper quello che sta rumi
che, quando si dovesse imitare chi ad alta voce seco stesso favelli, sia bene il non allungarsi; ma quando si riduce a voc
na ben rigorosa imitazione del vero. [3.24ED] Rimane ora il dubbio se sia in facoltà del poeta il cangiare in voce il pensa
, allora che l’introduce solo a discorrere; e per me credo che questa sia una di quelle libertà che dal teatro vengano libe
i, già per questo conto comincio a piegare al tuo partito, purché ciò sia a condizioni il più che si può ragionevoli. [3.31
one dell’animo negli oggetti amanti ed amati produce sempre l’amore o sia l’amicizia, e questa è unione per sé sterile, che
uello quasi venera ed ubbidisce. [3.89ED] Egli è uopo che il valletto sia sempre valletto e che sempre per tale e dal padro
ia, rispose cosa che mi arrestò e che arrestar te potrebbe quand’ella sia vera. [3.91ED] Diceva dunque il buon monsieur che
er dare un’occhiata a quella reale villeggiatura, non sì però che non sia per avermi il teatro all’Anfitrione. [4.19ED] Ma
zza di questa? [4.35ED] Quasi che fra il verso franzese ed il mio non sia notabile differenza, sì nella disposizione che ne
. [4.38ED] Né ha giovato il rispondere che in varie città dell’Italia sia stato udito con plauso, né che il famoso Luigi Ri
io) né franzese, vorrei sapere se per ragione o per passione io me ne sia compiaciuto; e se maggior maestà e gravità conter
questa legge che da uno dattilo con uno spondeo che a quello succeda sia terminato. [4.42ED] Ma di una parlando, avrò parl
erso italiano è la rima. [4.74ED] Né il solo ritmo opera che il verso sia verso, essendo il ritmo ancor comune alla prosa.
stituire un oratore conforme all’idea, cioè più perfetto di qualunque sia stato o sia per declamare le cause de’ suoi clien
oratore conforme all’idea, cioè più perfetto di qualunque sia stato o sia per declamare le cause de’ suoi clientoli nella c
entri con sì soverchia e nauseante dolcezza all’orecchio, quando non sia sì contigua come nel verso mio e nel verso franze
i versi, che in verità sensibilmente l’uno dall’altro son differenti, sia bensì necessaria la rima per compiere con essa qu
esser veduto. [4.93ED] L’epopeia ha conseguito il suo fine letta che sia ; non l’ha conseguito già la tragedia quando non v
eggitori che l’epopeia italiana è composta in verso, è necessario che sia rimata, ma si possono alternare le rime a piacere
elli i poemi che «dulcia sunto» (ei soggiunge), supponendo che questo sia un gran segreto per la mozione delle passioni, me
nt animum auditoris agunto. [4.98] Ben è vero lodar io quella sorta, sia di misura sia di periodo, che più al parlar grave
toris agunto. [4.98] Ben è vero lodar io quella sorta, sia di misura sia di periodo, che più al parlar grave e naturale si
e i nomi ornati.» [4.99ED] Non è però che nella locuzione tragica non sia più periglioso il parlare ornato che il naturale,
i tuoi Italiani vengono a giudicare che il verso senza rima verso non sia , mentre dell’ettasillabo non rimato non giudicano
a verso non sia, mentre dell’ettasillabo non rimato non giudicano che sia verso, ove il quattordicisillabo credono tale per
, ma alla quale inevitabilmente consentono, si è che quello solamente sia verso in vostra lingua che ha rima. — [4.104ED]
to più vi rifletterai, tanto più la ritroverai vera, spogliato che tu sia del pregiudicio della tua prima e folle credenza.
ome pure rarissime volte succedere, che il vostro verso endecasillabo sia casualmente inserito ne’ vostri discorsi. [4.125E
tura e de’ sensi. [4.141ED] Ma dato che il verso italiano sciolto non sia nemmen pronunziato o recitato secondo la costuman
è morta non si può giudicar del suo stato, quando chi ne giudica non sia dotato del dono della profezia, indovinando che p
inando che più eccellenti scrittori di quelli che ha finora avuti non sia per aver quella lingua che tuttavia vive e fioris
tosi: [4.181ED] — Io non pretendo — mi disse — che tu distingua se io sia veracemente Aristotile o un impostore, un argomen
mo letterato. [4.186ED] Ma dato ancora che in linea di letteratura vi sia qualche specie di onore, consisterà questo nella
la riputazione e credendo che l’essere riputato valente letterato non sia disgiunto dall’esserlo, mette in tutta la luce il
di altrettanta imprudenza. [4.190ED] Vi vuole un vasto ingegno perché sia capace di risoluti e temerari pensieri, ricercand
non è meno alieno dalle mie sentenze nella filosofia di quello ch’io sia dalle sue nella poetica. [4.202ED] Abbilo dunque
ia, sotto il comando di un principe che da ogni altra miseria che non sia morte sollieva i cari suoi combattenti, accoglien
questo a me nuovo golfo. [5.56ED] Ricercherò dunque se al melodramma sia necessario per dilettare l’aiuto delle parole e d
amente i Franzesi, e così farà l’Italiano; e come che il nome suo non sia per vivere più oltre delle rappresentazioni, avrà
uesto spettacolo musicale. [5.89ED] Tu dunque vedi con quali vincoli sia d’uopo lo star legato a chiunque voglia servire d
ed a’ letterati, de’ quali è patria Bologna; e però da te aspetto un, sia qualsivoglia, sistema sul quale potesse un abil p
ando d’infelicemente servirlo. [5.102ED] Anche un’altra circostanza o sia condizione rilevantissima ho riservata nell’ultim
ca. [5.104ED] Per altro, se l’impresario non è sì economo che pur non sia generoso; se il teatro è sufficientemente capace;
ediatamente a disporla. [5.106ED] L’uso comanda che il tuo melodramma sia diviso in tre atti perché, se in cinque lo partir
eroi che battono il palco, degli antefatti opportuni alla cognizione sia della favola sia della storia, e facendo la prima
il palco, degli antefatti opportuni alla cognizione sia della favola sia della storia, e facendo la prima mostra de’ carat
l verisimile negli accidenti, ma questo diletto tuo verisimile non ti sia tanto caro che più non sialo il mirabile. [5.115E
ieno i mezzi dell’avvenimento, ma posti que’ mezzi, l’avvenimento poi sia verisimile, e così conseguirai la meraviglia e l’
anima delle cittadi. [5.120ED] Nel terzo atto pensisi allo sviluppo o sia scioglimento, e sia pur anche per macchina, se lo
[5.120ED] Nel terzo atto pensisi allo sviluppo o sia scioglimento, e sia pur anche per macchina, se lo permetterà l’impres
la tromba Là dal lido Ne rimbomba: al mare, al mare. [5.161] Ma ti sia ben a cuore che in ciaschedun’aria vi sia l’inter
e, al mare. [5.161] Ma ti sia ben a cuore che in ciaschedun’aria vi sia l’intercalare. [5.162ED] Intercalare chiamano i p
opolo; e perciò debbesi aver riguardo che la prima parte, quando ella sia di ottosillabi, non ecceda i tre versi e si conte
que sillabe? [5.169ED] Eccolo: Voglio un amore tutto di core; che vi sia nato sol per pietà. [5.170] Ne vuoi finalmente u
dagnato loro l’applauso in Milano, in Vinegia, in Genova o altrove: e sia pur lontana dal sentimento lo quale dovrebbe ivi
02ED] Tu nondimeno, se vuoi vivere, non ti lasciar uscir di bocca che sia più difficile il compor una cattiva che una buona
o mutata affatto una sì ingiusta sentenza. Io concedo che la tragedia sia soggetta a molte difficoltà, massimamente se vogl
prescritte e che secondo la ragione melodrammatica paiono necessarie, sia mai stato fatto o possa farsi mai melodramma? [5.
aliani e di ciascun’altra nazione che giura nell’opinion della nostra sia depravato e corrotto. — [5.217ED] — Bel bello, oh
lto più di pensiero in ciò si richieda a far male che bene; e che non sia così agevole il contrariar la natura che il secon
note possono trattenerla, maneggiando artificiosamente la consonanza sia delle voci o degli strumenti. [5.243ED] Che se ta
ho parlato a principio. [6.44ED] E per spiegarmi più chiaramente, ti sia noto numerar noi tre sorte di musica, l’una natur
gli riccamente il personaggio, facendo concepire al credulo vulgo che sia vestito all’antica. [6.130ED] Questo vestire idea
lle Tuillerie o altrove ho potuto più rivedere il nostro Aristotile o sia il nostro Impostore. Commento A chi legg
opera aristotelica M. ricorda solo quella retorico-poetica, ignorando sia quella politica sia quella fisico-filosofica. [c
. ricorda solo quella retorico-poetica, ignorando sia quella politica sia quella fisico-filosofica. [commento_1.15ED] Cos
ou le Faux Tibérinus (1663), ripetutamente tradotta e rappresentata, sia a Bologna (1695) sia a Roma (Agrippa…, recitata…
(1663), ripetutamente tradotta e rappresentata, sia a Bologna (1695) sia a Roma (Agrippa…, recitata… Collegio Clementino n
ese, godette nel primo Settecento arcadico una considerevole fortuna, sia per l’interpretazione di una linea poetica seicen
retazione di una linea poetica seicentesca di matrice ‘classicistica’ sia per la sua poesia pindarica, cui si ispirò tra gl
iero silenzioso. [commento_3.24ED] cangiare… personaggio: ovvero se sia legittimo il secondo tipo di soliloquio, quello c
gico, p. 182, laddove apprezza dell’alessandrino la lunghezza versale sia perché duttile allo scambio dialogico sia perché
ndrino la lunghezza versale sia perché duttile allo scambio dialogico sia perché consente una giusta distanza tra le rime c
ama il passo di Gravina, Della tragedia, p. 542: «Ogni simile, perché sia simile, dee ancor esser diverso dalla cosa cui ra
116ED] Cfr. Martello, Del verso tragico, p. 181: «è d’uopo che l’arte sia conosciuta e distinta dalla natura per qualche tr
: la raccolta uscirà nel 1723-1725 con il titolo di Teatro italiano o sia scelta di tragedia per uso della scena (Verona, p
o dalle vestigia degli antichi scrittori, e dalle regole d’Aristotile sia letto da tutte le età, noto a tutte le lingue, e
29 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della musica »
al diletto, ne riesce di noia presentemente e di fastidio; non perché sia men buona, ma perché divenuta vecchia, perché and
udienza. Che se pure taluni la pongono come esordio, convien dire che sia di una medesima stampa cogli esordi di quegli scr
ione egli sembra che cagioni presentemente il recitativo, quando esso sia obbligato, come soglion dire, e accompagnato con
ne a ricevere infatti un recitativo, se là dove si esalta la passione sia rinforzato dall’orchestra, se ogni sorta d’arme a
un uomo in collera se ne stia ad aspettare con le mani a cintola che sia finito il ritornello dell’aria, per dare sfogo al
umero nelle belle prose, il quale, a detto di quel savio, convien che sia come il batter de’ fabbri, musica insieme e lavor
sione domina assai meglio, che in un qualunque altro componimento che sia : e ciò forse dal non potere quivi i maestri, esse
o e solennità, ma che a risvegliare nell’animo nostro le passioni non sia atto per niente. E la ragione che ne adducono è q
30 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « LUIGI RASI. I COMICI ITALIANI » pp. -
ue volumi nel 1783 ; ma d’allora in poi molto altro era da aggiungere sia di nuovi nomi, sia di altri particolari sugli att
; ma d’allora in poi molto altro era da aggiungere sia di nuovi nomi, sia di altri particolari sugli attori già noti ; e a
r Rasi con proprie ricerche, specialmente d’archivio. Come egli se ne sia giovato, si vede già da queste prime 172 pagine d
strada. Io non ho che un augurio : che l’opera così bene incominciata sia condotta a termine felicemente con gioconda attiv
31 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 245-250
mente vi dico che siete più innanzi nella vostra arte di quello ch'io sia e possa esserlo nella mia. ….. Voi avete per voi
el 20 luglio '44 allo stesso Niccolini, al quale si raccomanda perchè sia dato un impiego a suo figlio, alla cui sussistenz
do dal tuo labbro gentile, e il suon de'detti tuoi mi scende al core, sia che del vizio alla licenza vile ti faccian scudo
a che del vizio alla licenza vile ti faccian scudo la virtù, l’onore, sia che di fida sposa e figlia umile, o di tenera mad
32 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo III. Teatri orientali. » pp. 14-18
consiglieri e capitani; da servi i servi. Quindi é che, qualunque ne sia la cagione, essi in tal modo avvivano la finzione
a conoscere il protagonista del dramma intitolato Tchao-Chi-Cu-Ell, o sia l’Orfano della Famiglia Tchao, tradotto dal P. Pr
-hi, il quale inventò uno stromento di trentasei corde, sembra che vi sia caduta in dispregio, e negli ultimi tempi si trov
33 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — (Sabato 7 giugno 1659).(Sabato 28 giugno 1659). » pp. 420-423
ioè Aurelia, comica fedele ; questo immaginando che il nome di Fedeli sia quello d’un secondo marito, dovendosi escludere l
fosse l’Angiolini o Pezzana, la Minardi, la Brizzi, la Guidone, e chi sia la Capranica, la Checchi, la Gualtieri, la Piatti
Perchè non Brigida Romagnesi prima, e Brigida Fedeli dopo ? Comunque sia , quel che più preme, che cioè l’Aurelia Fedeli e
34 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Di Venezia, 21 marzo 1620.Venezia, 16 di giugno 1618. » pp. 513-520
di Isabella, di cui era una parte principale egli medesimo ? Comunque sia , se le lacune nello stato di servizio artistico d
che capitando Flaminio Scala nel suo Stato con Compagnia di comici li sia prohibito per questo anno il recitar comedie, e c
do, ed aggiungendo parole sopra la materia, si può vedere quale scena sia occupata dal Personaggio, che sarà per uscire, e
tabile, anzi che cresce cogli anni. Però creda V. S. ch' io stimo che sia servitio di S. A. che di questo negozio non se ne
sata, et io che hoggi mai ho la barba più bianca che nera, ho stimato sia meglio così et rimettere il tutto nella prudenza
a mi diede tempo di mandarlo a pigliare et perchè à giudicato che non sia per me pover huomo, me ne ha dette tante che m’ha
ra del mio Ser.mo Sig.re. Starò attendendo i comandamenti de V. A. et sia certa che la servirò conforme la mia obligatione
35 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 751
Ringrazia della nuove avute della recuperata salute del Duca, e crede sia sfumata l’andata a Roma, perchè Donna Olimpia Pan
36 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
tto inseparabile in un componimento eroico e meglio ragionato, ovvero sia che le medesime idee del Vecchi a lui ed a’ suoi
o io penso che la poesia e la musica sieno nate gemelle. L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia dell
oesia e la musica sieno nate gemelle. L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in
te gemelle. L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in mille guise, sia degli aug
ri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in mille guise, sia degli augelli, come diceva Lucrezio Caro, inspirò
o due anni dopo della mia Storia, cioè nel 1779; e benchè egli non si sia curato di citar la fonte onde bevve, pur mi piace
37 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
e notizie personali del padre, e però non sappiamo nè dove, nè quando sia nato : sappiam soltanto ch'egli era a Vienna comi
38 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 850-853
uove di ogni genere, esigendo la più scrupolosa esattezza di ambiente sia pel vestiario degli attori, sia per gli scenarj,
più scrupolosa esattezza di ambiente sia pel vestiario degli attori, sia per gli scenarj, le comparse, gli attrezzi, gli a
ezionali, il signor Fabbrichesi ne traeva un lievissimo benefizio. Ne sia prova che una sera, recitando il celebre Giuseppe
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 288-292
o sopra un suo credito di denari prestati, ho voluto pregar V. A. che sia servita d’ordinare i consiglieri di cotesta Città
di questa causa che venghino all’esecuzione della sentenza, acciò che sia satisfatta, e non sia più straziata dalla parte a
nghino all’esecuzione della sentenza, acciò che sia satisfatta, e non sia più straziata dalla parte avversa. La domanda mi
40 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 570-583
ldato rider faceva e spasimar la gente ; tanto ch’ io credo che Zanni sia nato per passatempo, burla, giuoco e festa, e far
espongo alla luce del Mondo sotto il patrocinio di V. A. sperando non sia per spiacerli che questa mia piccola fatica porti
sta, il quale oltre i monti incontrò tanto il favor del pubblico, non sia rimasta traccia in alcun libro del tempo, nè in a
tri in una bona Compagnia giache la mente et gusto di S. A. è che non sia con le sue Creature detta Resolutione brama la ce
igano a d’altre persone per l’amor di dio Sig.r Don Cornelio la me ne sia protetore acio io non receua questo danno che li
riceuto perche o sempre auto protezioni ora mi par strano che ciò mi sia intreuenuto soto ala protetione di S. A. per il g
seruitore di me : Strano mi pare in estremo che S. A. comporti ch’io sia infamato insieme con mia moglie senza farne fare
e et sono soli, et io con Colombina non li posso far seruicio ben che sia mio socero : del tutto pero me contento per serui
41 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article »
Aurelio non è a noi pervenuto altro lume ; ma ci persuadiamo ch’ egli sia stato un uomo di merito, avendo colla penna difes
42 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Dei balli »
he proceda più per salti, se in tale occasione è lecito il dirlo, che sia più contrario alla legge della continuità legge i
el grazioso intermezzo che porta quel nome. E veramente nel comico, o sia grottesco, sonosi veduti tra noi dei balli degni
43 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 118-139
accogliere l’idea del poema che doveva poi farlo immortale ? Comunque sia , tornando all’Andreini, senza tener troppo dal Ma
pasticcio comico-drammatico-tragico-melodrammatico-mimo-danzante che sia mai stato visto sulla scena a chi piuttosto la gu
ombre e fumi, o de’ gran lumi miei bastardi lumi. Il ciel che che si sia , saper non voglio ; che che si sia quest’ uom sap
bastardi lumi. Il ciel che che si sia, saper non voglio ; che che si sia quest’ uom saper non curo : troppo ostinato e dur
a ; e sempre dovran suonare, sin che la nuvola dov’ è il Favor Divino sia discesa, accompagnando li suoni di questi uccelli
) di esso Andreini, o tutte le scene inventate e disegnate dal Callot sia pe ’l Solimano del Bonarelli, sia per altro (pagg
ne inventate e disegnate dal Callot sia pe ’l Solimano del Bonarelli, sia per altro (pagg. 131, 137) ; basti dare un’occhia
marlo. Non oserei nemmeno accanto a quello dell’ Andreini pronunciare sia pur di sfuggita il nome di Shakspeare, come ad al
palati del Cav. Marino : e però io credo che relativamente più esatto sia il giudizio che ne dà Luigi Riccoboni, il grande
o non esser tutt’ uno il trattar con diuerso, che la loro qualità non sia tutt’ una, secondo gl’ accidenti, che succedono d
44 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CAPO XII. Teatro di Aristofane. » pp. 16-140
di Giove. Olà (grida in aria) non mi aprite? Mercurio gli domanda chi sia . Sono (dice) Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che
ottimo compositore di commedie e pieno di gloria . Rammenta come egli sia stato il primo ad acchetare gli uomini che conten
farsi che un gambero cammini diritto, che un guscio di castagna non sia irsuto , e nega di partecipare de’ licori adopera
a Calonica, è tale: Giuro di non badare alle carezze di uomo veruno, sia amico o marito; se mi verrà caldo, me ne starò in
assistito un’amica prossima a partorire. Intende poi dal marito come sia stato conceduto alle donne il governo della città
che un altro non ne abbia una spanna per esservi seppellito; che uno sia circondato da una folla di schiavi, ed un altro p
e uno sia circondato da una folla di schiavi, ed un altro per bisogno sia costretto a servire. Vita commune, uguaglianza; q
. Erc. Tutti ignoranti? Ma non vive Jofone? Bac. Questo è l’unico che sia passabile, ma non so dire dove egli sia. Erc. Non
ne? Bac. Questo è l’unico che sia passabile, ma non so dire dove egli sia . Erc. Non sarebbe meglio portar qui Sofocle anter
lare speditamente all’inferno, ma vuole che gliene additi una che non sia nè troppo calda nè troppo fredda. Erc. Te ne add
ccultare, un riso o dissimulato o sforzato, ogni affetto in somma che sia dallo spettatore conosciuto, ma che il personaggi
? Eac. No, ma il popolo grida, e pretende che si esamini qual de’ due sia il più insigne. San. E Plutone che cosa ha delibe
ziosi della commedia spagnuola. Passano indi alla censura de’ canti o sia della musica apposta alla loro poesia. Sembra che
ento, volendo che profferiscano a vicenda un verso per esaminare qual sia di maggior peso; ma vi buffoneggia su al solito,
uomo di merito eminente e a vederlo poscia denunziare all’Areopago, o sia al Consiglio de’ Cinquecento. Sappiamo dall’altra
vaghi. Con questi principii materni non è meraviglia che il figliuolo sia cresciuto con inclinazione al lusso, alla vanità,
o gli Aristofani? Il discepolo apre la porta, e sembra che Strepsiade sia introdotto nella scuola senza partire dal cospett
ntrodotto con malignità col nome del buon Socrate, insegna che non vi sia altro nume fuor delle Nuvole, alle quali fa una p
presenta alla scoperta, pare che ne distrugga ogni illusione. Che che sia di ciò, egli parla di se stesso, loda le proprie
dusse una anonima ottimamente ricevuta. Spera adunque che la presente sia ugualmente accetta, perchè niuna indecenza niuna
che regna in sua vece ec., di sorte che il giovane crede che il padre sia diventato matto, e sta pensando se debba farlo le
è più pieno di quello che è stato prima? Io credo (il creditore) che sia sempre lo stesso. Come? (conchiude il mal pagator
li batte il padre e colla solita sfrontatezza vuol dimostrare che ciò sia ben fatto. Con mille ridicoli sofismi va puntella
proposizione, e aggiunge prendendo ad ogni parola nuova baldanza, che sia lecito battere la madre ancora. Va scellerato (gl
sono Socrate (par che egli dicesse loro serenamente): vi pare che io sia quel malvagio corruttore che quì si morde? La vir
narrarti, prendi questo parasole, e tienlo sopra di me sì che io non sia veduto dagli Dei. Pist. Ottima invenzione e di te
timore. Prom. Odi adunque. Pist. Ti ascolto. Prom. Fa conto che Giove sia morto. Pist. Morto? Prom. Morto. Pist. E quando?
dichiarazione e la deposizione del cane, indi decreta che al cane reo sia fecato dove meglio stia un stoppino, e che si acc
a risposta dell’oracolo; prega indi il cieco a volergli dire chi egli sia . Ricusa il cieco di palesarsi; ma pressato dalle
45 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « CORREZIONE AL TOMO IV. »
iegazione, la quale lascia nel pieno suo vigore la riferita Nota. Ciò sia detto in grazia degli apologisti che si attaccano
46 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
vete alcun vostro servitore che anch’egli ha così nome, ecc. Comunque sia , il Prologo è una scipita cosa, degno di far da a
47 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
e de'Pittori napoletani), da cui il Bartoli riferisce la notizia, non sia giunto alcun cenno sino a noi. Forse la Palombera
48 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 130-141
come di qualunque arroganza anche tribunizia che mirasse ad imporsi, sia con la dittatura della piazza, sia con quella del
tribunizia che mirasse ad imporsi, sia con la dittatura della piazza, sia con quella della Reggia. Mi ricordo di averlo ved
ai più di lui nè come lui suscitar l’entusiasmo nel popolo affollato, sia si mostrasse sotto le spoglie di Paolo, sia di Lu
smo nel popolo affollato, sia si mostrasse sotto le spoglie di Paolo, sia di Luigi  XI, sia di Saul, sia di David ; o di Ad
ollato, sia si mostrasse sotto le spoglie di Paolo, sia di Luigi  XI, sia di Saul, sia di David ; o di Adelchi, o di Walens
i mostrasse sotto le spoglie di Paolo, sia di Luigi  XI, sia di Saul, sia di David ; o di Adelchi, o di Walenstein, o del C
49 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Ferrara, li 4 marzo 1618.Ferrara, li 3 marzo 1618. » pp. 170-184
avio, hauendomelo V. E. in Venetia comandato, e sapendo quanto da lei sia amato, pregando lui che da mio cognato volesse se
Fulvio tutto quest’anno mai ha fatto altro che dire non voler che io sia dove lui, e che non vol recitare dove mia moglie
ia sorella ; direi anco senza il Sig.r Fulvio, ma volendo ella che ci sia , mi acheterò, racordandole solo che il povero Lea
mio marito, e sempre ho cercato di passarmela alla meglio che per me sia stato possibbille, sperando pure che il tempo tro
che io sua humile e divota serva li adimando, et è che la Nespola non sia dove io sono, nè io dove la detta Nespola, perchè
loro, mai la notizia di un successo o di un fiasco, mai un giudizio, sia pure per gelosia, sul modo di recitare del tale a
il secondo atto. Il codice è tutto della stessa mano ; e credo non ci sia da sollevar dubbi sull’autenticità dell’autografo
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 444-445
usi del pubblico non fecero che incitarlo a procacciarsene de’ nuovi, sia coll’arte scenica, sia coll’opere letterarie. Uom
cero che incitarlo a procacciarsene de’ nuovi, sia coll’arte scenica, sia coll’opere letterarie. Uomo infaticabile e infati
51 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » pp. 438-443
a, press’a poco, come la civetta italiana sta alla coquette francese, sia nella forma, sia anche nella sostanza. Nel maggio
come la civetta italiana sta alla coquette francese, sia nella forma, sia anche nella sostanza. Nel maggiore sviluppo della
gini ; Colombina in vece è andata assumendo proporzioni gigantesche : sia ella protagonista o personaggio di contorno, il p
52 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 639-643
han fatto nascere il dubbio ad Antonio Valeri (Carletta) che Flaminia sia , invece, una figlia del maestro, maritata allo sc
za maggiore di quella dell’A. V. S. mi gioua anche il credere che lei sia per superare ogni mal officio che fosse fatto con
tu cosi formata onde scendeste ? Chi sei dimmi ? ch’in te mi par, che sia , beltà, c’ha del Celeste : Ahi che l’Orsa tu sei
53 (1878) Della declamazione [posth.]
Introduzione […] concediamo pure che ci sia (che esista primariamente e assolutamente; si vuo
e-digitale) deve far fronte all’assenza di una fonte diretta, che non sia il testo drammatico. Se l’intenzione è quella di
dal 1819, occupandosi soprattutto della recensione di opere italiane, sia letterarie, che tecniche e scientifiche52, e si d
petto delle unità. Che tra l’autore de I Promessi Sposi e il Salfi ci sia stato almeno un incontro è certificato da una let
ate da altri, ma a una qualsivoglia Musa («ogni Musa mi basta e rauca sia »)93. La cifra giocosa della sua scrittura è in re
he di allora, seppur l’unico nome di cui si faccia menzione esplicita sia quello di Ekhof. Abbiamo visto, a proposito degli
ossia quella che si modifica in funzione della passione, coinvolgendo sia la vocalità che la gestualità. Rintracciando le o
ttolinea tuttavia come, nel momento di massima espressione del fuoco, sia necessario per l’attore l’intervento dell’arte, c
nobili. Egli rimarca tuttavia come nel corso del tempo la tragedia si sia andata avvicinando alle forme della commedia, con
la possibilità che il gesto diventi oratorio, nel caso il personaggio sia chiamato a difendersi o a accusare qualcuno davan
Capitolo XVIII: Il capitolo tratta la questione dei silenzi in scena, sia quelli che si verificano nei momenti di ascolto d
a quelli che si verificano nei momenti di ascolto dell’interlocutore, sia quelli provocati dall’impossibilità a parlare. Il
43-150. Lo Sbozzo rende esplicito come la costruzione del trattato si sia sedimentata nel tempo, e come in origine il testo
distinguersi; e talvolta è rimasto in forse, se il merito del dramma sia più d’attribuirsi al declamatore o al poeta. E gl
od all’uomo. Sia la forza superiore, della quale è l’uomo informato, sia la sua organizzazione più estesa e moltiplice, si
l’uomo informato, sia la sua organizzazione più estesa e moltiplice, sia la combinazione dell’una e dell’altra, esso gener
ttori tragici. E qui si osservi, che se declama l’oratore e il poeta, sia che legga o che reciti le cose, delle quali sia p
l’oratore e il poeta, sia che legga o che reciti le cose, delle quali sia pure egli od altri l’autore, l’attore tragico né
ssuno di questi elementi e de’ loro modi si dee trascurare o alterare sia parlando, o leggendo; e ciò l’arte costituisce di
onunciazione sì varia ed armoniosa, che non v’ha udito, per rozzo che sia , il quale non l’avvertisca e ne goda in ogni gene
e stesse sillabe accentate l’una più spiccata, e l’altra più rotonda, sia per la loro natura assoluta e primitiva, sia per
, e l’altra più rotonda, sia per la loro natura assoluta e primitiva, sia per la differenza della sede che tiene l’accento
apporto la pronunciazione può divenir viziosa ogni qualvolta il tuono sia falso e discorde; e questo sarà falso quante volt
inalmente si distinguono i gesti convenzionali ed arbitrari, i quali, sia perché non si scorge la loro prima ragione, sia p
d arbitrari, i quali, sia perché non si scorge la loro prima ragione, sia perché non abbiano altro che il capriccio e la co
rico e poetico che essa adopera. Io non disamino se la versificazione sia così propria e indispensabile alla tragedia, che
ciuta la differenza tra la lingua metrica e la prosastica, per quanto sia questa sonora ed armoniosa, il ritmo dell’una sar
il riposo debbe esser tale, che annunzi che l’ultima frase del verso sia completa o incompleta, richiami l’appoggio dell’a
natura del senso. Prendiamo alcun tratto della sua versificazione, e sia il primo che ci offre, giacché da per tutto lo st
che dall’una e dall’altra risulta ad un tempo. [5.2] Ogni qualvolta sia l’uomo più o meno affetto e commosso da qualche i
percezione o alla sensazione. La percezione ci rappresenta l’oggetto sia esterno e reale, sia interno e ideale; e la sensa
nsazione. La percezione ci rappresenta l’oggetto sia esterno e reale, sia interno e ideale; e la sensazione si circoscrive
fondere in esso l’anima nostra. Nell’odio per lo contrario decliniamo sia per timore o disprezzo dell’oggetto odiato, e met
esterno, o la cagione della percezione o sensazione, od il soggetto, sia la persona che li riceve, sia noi medesimi. Per l
ercezione o sensazione, od il soggetto, sia la persona che li riceve, sia noi medesimi. Per la qual cosa i nostri movimenti
molesto e l’ingrato. [6.11] Noi possiam chiamare tali gesti o segni, sia che ad altri od a noi si rapportano, cooperativi,
o. In caso di collisione par dunque che la progressione da osservarsi sia la seguente, che cioè l’animo appassionato cerchi
e si alternano con tanta rapidità, che tu credi che la pronunciazione sia non solo imitativa, ma cooperativa e relativa all
lcuni incontri eseguirsi da tutti gli organi con la stessa prontezza, sia per la loro natura meno disposta a tale attitudin
sa prontezza, sia per la loro natura meno disposta a tale attitudine, sia per aver ricevuto una sì forte impressione dallo
o è inteso all’oggetto, l’altro al soggetto, né manca chi ad un tempo sia imitativo o dell’uno o dell’altro. Perocché, serv
a vittoria riportata a chi pur giovasse principalmente, quantunque ne sia lieto oltremodo, e l’allegria gli splenda nel vis
vato nei cospiratori, e che racconta ed espone ad Emilia. Ma ancorché sia questo il sentimento dominante di Cinna, lo stess
ll’animo suol dirsi passione, ma quella soltanto che per l’importanza sia reale, sia immaginaria dell’obbietto che l’eccita
ol dirsi passione, ma quella soltanto che per l’importanza sia reale, sia immaginaria dell’obbietto che l’eccita, o per for
rocedendo dall’odio e dall’amore, tali e tante forme se ne dispiegano sia per la condizione, qualità ed opinione degli ogge
qualità ed opinione degli oggetti e de’ soggetti a cui si sopportano, sia per la distanza in cui si ritrovano gli uni dagli
portano, sia per la distanza in cui si ritrovano gli uni dagli altri, sia per altre relazioni che hanno questi fra loro, ch
so ecc. [7.9] Quantunque questa passione o piuttosto attitudine, non sia oggetto ordinario della declamazione nobile, pure
mente l’esprimono. [7.22] L’uomo odia in generale qualunque obbietto sia o creda capace di cagionargli alcun male; quindi
rne le mosse o più significanti o più dignitose. Io non so se Timante sia stato il primo a copiare il viso di Agamennone ne
certi difetti che si notano in alcune opere della natura; ed ancorché sia ciascuna perfetta rispetto all’ordine universale,
si grandemente dilettano. Essi presentano una percezione od immagine, sia semplice, sia complessa, che non mai si presenta
dilettano. Essi presentano una percezione od immagine, sia semplice, sia complessa, che non mai si presenta scompagnata da
dei segni, importanza del significato. [9.5] Per quanto una persona sia ben formata e bella in tutte le sue parti, la sua
movimenti ed attitudini sarebbero riprovevoli nel terrore e nell’ira, sia che fuggiamo od assalghiamo l’obbietto abborrito
alcune, si sostituisce quello che diletta più nel complesso di altre; sia la virtù di certe facoltà o ferme intellettuali,
rte facoltà o ferme intellettuali, che la producono e la determinano; sia piuttosto e più facilmente quel principîo di perf
ggiarlo, ripeterlo e renderlo con l’imitazione ancor più perfetto. Or sia alcuna di queste, o tutte insieme, o qualunque al
spressione, il suo tipo. [10.3] Pare dunque che un tal tipo altro non sia che un estratto del vero della natura combinato c
do ideale è più giusto o più iniquo, è più magnanimo o perfido di chi sia tale nel mondo reale. Tali sono gli Achilli, gli
amor proprio. Pare dunque che il tipo del bello artificiale altro non sia che un estratto del vero della natura combinato c
mezzi essa voglia e deggia produrlo. Da questa analisi risulterà qual sia il bello proprio di ciascuna arte, o qual sia l’o
analisi risulterà qual sia il bello proprio di ciascuna arte, o qual sia l’obbietto, il carattere e il grado dell’espressi
elle i corpi nello spazio, e questa le azioni nel tempo. E per quanto sia la forza maggiore della poesia essa non giunge a
e v’ha di certi obbietti che, riguardati nel vero o troppo da presso, sia per la loro figura apparente, sia pel significato
ardati nel vero o troppo da presso, sia per la loro figura apparente, sia pel significato a cui si rapportano, o tosto o al
uel grado, in cui, quantunque vere, sogliono ordinariamente spiacere, sia perché stranamente disformano la figura, sia perc
ordinariamente spiacere, sia perché stranamente disformano la figura, sia perché ci rappresentano passioni per sé ignobili,
migliorata, e non già guasta e distrutta dalla seconda, ed ove questa sia pur corrotta, la rimeni prudentemente al tipo più
l cieco esecutore del tipo di quello, sicché la sua imitazione non ne sia che una pretta ripetizione. E perciò sarebbe scon
etizione. E perciò sarebbe sconcio gravissimo il dare all’espressione sia totale, sia parziale una qualità ed una forza che
perciò sarebbe sconcio gravissimo il dare all’espressione sia totale, sia parziale una qualità ed una forza che all’idea de
di esaminare, se l’arte o la natura soltanto, o più l’una che l’altra sia utile e necessaria all’artista, quistione che si
e correggere quel che ha fatto, ma l’attore non può ciò fare, se non sia sorpreso al momento ch’egli declama. Se la passio
bbe darci la storia dei moderni teatri, e che tutti ci provano quanto sia necessario all’attore tragico l’aver la figura si
ente. Essa debbe assumere quell’impronta d’importanza e di forza, che sia al tuono della voce proporzionato; e perciò debbe
do l’importanza delle parti e l’attitudine degli attori. Ma qualunque sia la classificazione che si voglia adottare, niuna
luppamento e il progresso. Quantunque la passione che lo costituisce, sia sempre la stessa dal punto, in cui si mostra sino
o debole o risentita. [16.3] È dunque necessario veder da prima quale sia l’interesse principale, quale il vero obbietto e
quistano tante volte un senso ed un’espressione più o men differente, sia nella sua modificazione, sia nella sua quantità,
ed un’espressione più o men differente, sia nella sua modificazione, sia nella sua quantità, secondo la natura del luogo e
esprimano successivamente le degradazioni della medesima espressione, sia crescente, sia decrescente. E qui giova particola
ssivamente le degradazioni della medesima espressione, sia crescente, sia decrescente. E qui giova particolarmente osservar
i dee riservarsi principalmente l’espressione, perché dagli altri non sia imprudentemente esaurita e soffogata. Io credo pe
ono. Dee perciò prima determinarsi nel tutto e in ciascuna parte qual sia il punto massimo di elevazione, perché i subalter
lle nuove arie melodrammatiche; e supponendo che l’interesse maggiore sia sempre nel fine, come in quei sonetti che lo face
’essa non può operare per salti, ma dee sempremai proceder per gradi, sia che progredisca, sia che degradi. Con questa legg
per salti, ma dee sempremai proceder per gradi, sia che progredisca, sia che degradi. Con questa legge si disviluppa e pro
lare e quasi impossibile ad eseguirsi. Perocché per quanto la persona sia indifferente od inetta, allorché da una passione,
pronunciazione dialogistica. [17.1] L’attore tragico, qualunque ei sia , è uno di quelli che la favola rappresentano, e c
i di due o più persone, che animate dallo stesso o diversi interessi, sia che più o meno, o pur conspirino, o pur discordin
attori debbono tenere fra loro in qualunque scena. Finora par che si sia adottata la pratica di tenersi per l’ordinario in
ile nel medesimo sito. È della natura del colloquio, specialmente ove sia interessante e caldissimo, il tenersi fermi nel s
tutta la scena, o almeno in qualche parte di essa. Il sedersi ove non sia più che necessario, ed espressamente prescritto d
riguardi. [17.13] Ancorché in generale il gesto dell’attore tragico sia quello di una conversazione eroica, e segue l’imp
in generale dee seguire la natura e la forza della passione, che ove sia straordinaria, obbliga la persona a non aver risp
to e la corrispondenza de’ tuoni fra gl’interlocutori. Ogni senso che sia di troppo, o del tutto staccato da’ precedenti ci
a cangiar di voce. E siccome dialogizzando ogni qualvolta il dialogo sia naturale operoso e legato, le serie e l’associazi
lo ascolta lo dispone a rispondere, a tacere o a partire; e qualunque sia la deliberazione di questo, egli dee sempre indic
parte dee sempre mostrarsi qual egli è, o quale debb’essere, e perciò sia ch’ei parli o che taccia, dee sempre mostrarsi an
mobili. È questo l’effetto delle passioni straordinarie ed eccessive, sia per novità o per intensità. Noi abbiamo altrove n
i riconoscimenti, che danno luogo a mutazioni stranissime di fortuna, sia che si passi da tristo a lieto stato, o da lieto
, e trattenersi a parlamentar con se stesso. Ma qual’è quell’uomo che sia capace di vivamente sentire e di meditare profond
sconcio ed anche ridicolo quando gli manca quel grado di passione che sia sufficiente a produrlo e giustificarlo. Nel primo
me di me? Io m’amo… M’amo? per qual ragion? per qualche bene Ch’io mi sia fatto? Ah no; m’odio piuttosto Per mille abbomine
questo modello formò l’Addison il monologo del suo Catone, quantunque sia questo più grave, e quale al carattere di quello
lla verità ed al progresso dell’espressione lo sforzar troppo la voce sia per enfasi esagerata, sia per farsi meglio sentir
dell’espressione lo sforzar troppo la voce sia per enfasi esagerata, sia per farsi meglio sentire. [20.13] Non v’ha dubbi
tale sconcio son pur cagione gli attori medesimi, i quali per quanto sia il dramma eccellente, non potendo interessar gran
uale dovrebbe limitarsi a seguire l’attore soltanto col guardo perché sia pronto a richiamarlo e soccorrerlo ove alcuna vol
scuno il suo significato per un certo genere o specie di espressione, sia di tuono o di atteggiamento. E così si potrebbe a
e riguardo al movimento, all’attitudine e alla situazione rispettiva, sia entrando, sia uscendo di scena, sia nel corso del
movimento, all’attitudine e alla situazione rispettiva, sia entrando, sia uscendo di scena, sia nel corso del dialogo, e ma
ine e alla situazione rispettiva, sia entrando, sia uscendo di scena, sia nel corso del dialogo, e massime ne’ gruppi o nel
dell’arte sua. Che se l’arte non si conosce affatto, e, che è peggio, sia corrotta e viziosa, quale l’Alfieri la compiangev
esa, o il favore, o la meraviglia, o qualunque altro affetto, che non sia quello del terrore e della pietà, e che per conse
bia alcuno che dubiti della necessità ed utilità di tale istituzione, sia per creare o per conservare, sia per correggere o
sità ed utilità di tale istituzione, sia per creare o per conservare, sia per correggere o migliorare un’arte tanto diffìci
e esattamente quello che esattamente non si conosce? E conosciuta che sia perfettamente egli è pur necessario il pronunciar
vissuto con esso loro? [23.10] Morale. Pare che questa non solamente sia necessaria per praticarla onde conservare all’att
sovente la tragedia ammette delle aringhe deliberative o giudiziarie, sia per discutere qualche subietto di politica ragion
giudiziarie, sia per discutere qualche subietto di politica ragione, sia per fare le difese e le accuse di alcuno, e quest
e della declamazione teoretica e pratica e far sì che niuno almeno vi sia ammesso, che non abbia frequentato le altre, o no
tali io lascio la cura a chi può di verificarli. [23.18] Fornita che sia la persona delle precedenti cognizioni, più o men
e, assegnando sempre a quello che legge meglio, la parte migliore che sia del suo genere. [23.19] Dopo questo primo esperim
alendo alle origini del linguaggio, è possibile osservare come l’uomo sia stato colpito in primo luogo dagli oggetti sensib
ttolineata da Maffei nel discorso di prefazione al Teatro italiano, o sia scelta di tragedie per uso della scena, pubblicat
mici in questa città, e in altre» (Scipione Maffei, Teatro italiano o sia scelta di tragedie per uso della scena, In Verona
re di ogni genere egli spiegava tutta la forza della sua intelligenza sia per altezza d’interpretazione, sia per forbitezza
ta la forza della sua intelligenza sia per altezza d’interpretazione, sia per forbitezza di dizione, e sia anche per esatte
a sia per altezza d’interpretazione, sia per forbitezza di dizione, e sia anche per esattezza scrupolosa di costumi; al cui
cità tecnica degli attori, dotati di uno stile ampolloso, artificioso sia al livello del tono («cantarono in versi, e non l
sia al livello del tono («cantarono in versi, e non li recitarono»), sia al livello dell’espressione mimica («faceano mill
imensione dinamica, e auspica all’elaborazione di una trattazione che sia scientifica. Nelle Lettere sulla mimica, composte
thos della platea. Un contagio implica infatti che colui che contagia sia il primo a essere contagiato. Come afferma il fil
edicato alle passioni tout court, sottolineando ancora una volta come sia la natura fisica delle passioni a permettere il c
0). [commento_2.2] Stessa premessa in Planelli: «Per vedere ora qual sia la Pronunziazione, di cui abbisogna l’Opera in Mu
l nostro interesse, la postura rigida e pronta all’aggressione di chi sia in preda all’ira, le braccia protese all’amore […
to caso non ha come oggetto un corpo sensibile, ma un sentimento, che sia esso con o privo di interlocutore. [commento_3.1
nel Discours sur la tragédie à l’occasion d’Œdipe, opera che pubblica sia in prosa che in versi, egli sottolinea la superio
uella nobiltà ed eleganza delle quali ingiustamente si crede che essa sia priva. Su tale querelle, si veda Georges Lote, Hi
rre dare un volto, per così dire, mutevole, perché il primo verso non sia mai uguale al secondo e il secondo non sia uguale
perché il primo verso non sia mai uguale al secondo e il secondo non sia uguale al terzo; insomma, perché nessuno di essi
timabile e valente uomo solo per dargli torto; ma mi chiedo se questa sia colpa mia o non piuttosto piuttosto di Sulzer» (J
gestualità legata all’innamoramento possiamo notare come ad emergere sia una dimensione attiva. Non c’è solo contemplazion
l disegno di Lairesse che rappresenta un uomo che non è ben chiaro se sia già stato morso o stia per essere morso da un ser
ento di rifiuto per un oggetto o un individuo, presente o assente che sia , sono in posizione di allontanamento. Descartes s
a tratteggiato da Da Vinci: e tuttavia non è possibile individuare la sia pur minima somiglianza tra i due, né nell’espress
sunto quello che in tanti affermavano, cioè «[…] che dopo Alfieri non sia più lecito compor tragedie in Italia, quando pur
ne delle braccia ad esempio afferma: «Perché il movimento del braccio sia dolce ecco la regola che si deve osservare. Quand
e troverà conferma in tutti i casi di desiderio vivace è che il corpo sia che voglia approssimarsi all’oggetto del suo desi
il corpo sia che voglia approssimarsi all’oggetto del suo desiderio, sia che voglia allontanarsi da esso si muove sempre s
picca e chi rotondo in palla. / […] Immitabil non è certo colui / che sia gibboso, se vuol farsi il bello, / e non pur quei
si che i nostri attori non ci riescono, dovrei prima sapere se non ci sia neppure capace uno come Garrick» (ivi, p. 37). È
d’Amburgo, cit., p. 34). [commento_10.9] Salfi si interroga su quale sia l’estensione del campo del rappresentabile in rel
ottolineando come un ruolo fondamentale all’interno della performance sia svolto da «un certo che», ossia da un elemento ir
avore della nobiltà del genere tragico, non per questo Salfi sostiene sia necessario trarre i propri soggetti unicamente da
re maggiore interesse in quelli, che più gli appartengono. Quantunque sia l’oscurità e la stranezza d’un fatto, la memoria
736 nella Raccolta d’opuscoli scientifici e filologici: «Nel resto poi ( sia detto però con quel rispetto che merita la riputa
i dello spettacolo e persino gli attori credono che il primo arrivato sia all’altezza delle parti di confidente. Lungi da m
are soltanto «personaggi attori» e di escludere nel modo più assoluto sia il «personaggio indifferente e creato soltanto pe
uto sia il «personaggio indifferente e creato soltanto per ascoltare» sia il «narratore indifferente»» (Giuseppe Antonio Ca
o l’altra. Salfi sottolinea come la resa di questi passaggi intermedi sia interamente nelle mani dell’attore, perché si tra
su (la didascalia recita: «S’alza la tenda, e prima che interiamente sia alzata, esce»). Inoltre, essi mostrano le spalle
e, dialogando sul palco, i due attori fanno conto che il pubblico non sia lì. (Carlo Goldoni, Il teatro comico, in Id., Tut
terno del testo Dell’arte rappresentativa: «Tu credi, comediante, che sia un gioco / quando hai parlato il doverti tacere, 
to deve sembrare improvviso e più è necessario che la vostra risposta sia preceduta da una pausa. Poiché, quando siamo sorp
eri di funzionalità: in primo luogo devono far in modo che l’acustica sia tale da far pervenire la voce dell’attore a tutti
la tanto vantata ignota a noi / arte mimica cerca, pensa, inventa / e sia fittizio il ver, s’altro non puoi» (ivi, cap. IV,
preparazione particolare. In queste circostanza, è bene che la prova sia fatta in costume, perché l’interazione con l’abit
a il teatro con la funzione educatrice che può assumere e ritiene che sia compito dello stato regolarlo e correggerlo». Gio
54 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO III. Opera musicale Spagnuola e Italiana e Teatri materiali. » pp. 89-108
i: per dirsi che Agamennone nè vuol cedere Criseida nè permettere che sia riscattata, si dice con tutta proprietà castiglia
o una verità notoria dell’elezione di Agamennone, con dirsi che forse sia stato eletto per capo da pocos hombres. Graziosa
profeticamente l’istesso Achille indovina che l’uccisore di Patroclo sia stato Ettore, perchè nel dramma niuno gliel’ ha d
Cano y Olmedilla &c. &c. I critici nazionali decideranno qual sia il più scempiato componimento di questo secolo tr
a ed il Paolino di Añorbe y Corregel. Essi investigheranno ancora chi sia quel poetilla ridiculo autor de comedias goticas,
horizos e Polacos sussistono nel primo stato di vigore”. In buon’ ora sia . Se ciò in castigliano e in italiano significa ch
n qual libro ciò suppone o dice il Signorelli? Saben IV: “che non vi sia stata mai altra insolenza di tali partiti se non
rancesi e gl’ Italiani che non dicano che il teatro della sua nazione sia il primo del mondo, ed egli il Principe de’ Lette
55 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 623
, a Pavia, a Milano ; nella qual magnifica città, supplica il Vannini sia transferito il suo processo ; generato dall’avere
56 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 606-607
ritorni in Ferrara p. q.º Carnev.e e ben che alle cose impossibili vi sia maggior rimedio il non più pensarci, io non potrò
ia Ill.ma la prego a proteggermi, et a compassionarmi, e uietar ch’io sia con li sudetti leandro e brighella, che sarà tant
57 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Pistoia, questo dì 21 di ottobre 1589. » pp. 405-415
n gob non sarà mai drit. 13. Vn Ferrares non sarà Mantoan. 22. Vn che sia adormentà non è svegiad. 24. Vn infermo se può di
entà non è svegiad. 24. Vn infermo se può dir amalad. 30. Vn fiol che sia nassù, vist al present, ha manco tempo, che non h
ori una sentenza o una citazione latina. Non è fuor del possibile che sia preso questo carattere dal vero. Noi vediamo oggi
to ben conosciuta, & quiui mostrare, o finger di credere, ch’ella sia la più curiosa, la più noua, & la più incogni
si. Le parole del Petrarca dicon davvero troppo poco ; e non mi pare sia il caso di dedurne recisamente la conseguenza del
la musica, le giostre, i tornei, la declamazione, il canto…. Comunque sia  : il nome di Roscio c’ è, e le conseguenze del Si
58 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Di Ferrara il dì 27 febraro 1618. » pp. 519-525
Se la bellezza e la gratia sieno una cosa stessa. Se la lontananza sia buona in Amore. Guerra amorosa. Amante troppo
e et non essere amante. Precedenza dell’huomo e del la donna. Chi sia Amore, lo Amante o l’Amata. Complimenti alla fi
comandi e mi ami. Fulvio. Vi amo ; e per mostrare quale verso di voi sia la confidenza mia, vi costituisco secretario dell
staruolo può toccar denari per soldato, ma non seguirà però che l’uno sia Commediante, nè l’altro Capitano. Lo studio è nec
iverso carattere l’età, la quale esclude in modo irrefutabile ch’egli sia l’autore delle Difese delle Donne che a lui attri
59 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Della maniera del cantare e del recitare »
oltanto come un mezzo. La vera arte prescrive che uffizio del cantore sia cantare, non gorgheggiare ed arpeggiar le ariette
uo. A considerare il bene e il male che da ciò ne risulta, sembra che sia da preferirsi il costume dei Francesi, che non pe
fetto del cantore: ma dall’altra parte troppo difficilmente incontra, sia per ignoranza, sia per disordinata voglia di piac
ma dall’altra parte troppo difficilmente incontra, sia per ignoranza, sia per disordinata voglia di piacere, ch’egli sappia
60 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
ore, e il musico, non è meno verosimile in se stesso di quello che lo sia il linguaggio dei versi, e l’assortimento de’ col
ell’animo nostro verso un oggetto, il quale indifferente del tutto ci sia : ora indirettamente muovendo col ritmo, e colla c
alla poesia, non è che il fondamento della melodia imitativa, ovvero sia del canto: dal che ne seguita eziandio, che la po
eno in gran parte dipende dalle qualità musicali della lingua, ovvero sia dalla magia de’ suoni combinati diversamente nel
. [19] È però d’avvertirsi, che sebbene il principio da noi stabilito sia generalmente vero, si modifica tuttavia diversame
sua imitazione: ripensando, che lo sbandir dal dramma siffatti pezzi sia lo stesso, che chiuder una sorgente feconda di di
il poeta drammatico sceglierà per il duetto il punto più viva, ovvero sia la crisi della passione, userà il più che possa d
passiamo ora a vedere le mutazioni che induce la prospettiva, ovvero sia con vocabolo più esteso la decorazione. L’opera n
on lascia il tempo alla fredda ragione di riflettere se ciò che vede, sia vero o falso; l’immagine del luogo che si ha pres
’altra, è bandita per sua natura dal dramma. Non è del tutto certo se sia ben fatto nella tragedia il mantener sempre la st
oso all’immaginativo, e dall’espressivo al pittoresco, cosicché tutto sia movimento, e azione. Ora cotal fine si distrugger
ttacolo assai più vario, più dilettevole e più fecondo di quello, che sia l’universo ideale fabbricato nel cervello de’ mit
tica, e la mancanza di queste non è men viziosa in lui di quello, che sia nel tragico, e nel comico. Anche in quelle occasi
unità di scena, ma non dee trascurarla a segno, che ad ogni scena vi sia un cangiamento, o che gli spettatori vengano tras
l protagonista s’uccidesse in presenza degli spettatori di quello che sia facendo altrimenti. Le ragioni che s’arrecano da
61 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
le quali è detta la Compagnia di Frittellino, « la migliore forse che sia oggidì, guidata dal Capitano Rinoceronte e Fritte
62 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Del libretto »
a cosa che vuol essere ben considerata è la qualità dell’argomento, o sia la scelta del libretto, che importa assai più che
ti delle nostre opere; che quando bene in un soggetto romano il ballo sia di soldati romani, non facendo esso mai parte del
lto remoti ed alieni, che dia luogo a più maniere di maraviglioso, ma sia ad un tempo semplicissima e notissima. Lo essere
63 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XIV. Intorno alla descrizione de’ Teatri materiali di Madrid, fatta nella Storia de’ Teatri. » pp. 207-213
dire il vero, non e la più vantaggiosa al gusto Spagnuolo: se poi lo sia l’originale, lo decideranno quelli che hanno vist
itare della verità descritta con quelle urbanissime parole, se poi lo sia l’originale, offendete me, e voi stesso col presu
llas, che al vederne la lista trasecolareste. E voi osate dire, se lo sia l’originale? Prima di vomitare un dubbio offensiv
64 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Osservazioni »
A. [9] «Pretende in primo luogo il Sig. Arteaga che l’opera italiana sia ora in decadenza: di addurre i motivi di ciò, e d
ca ora il degnissimo membro dell’Areopago enciclopedico di Bologna se sia cosa “evidente” che noi consideriamo nel modo ste
ventar più ricca specialmente in materia dì scienza, non crediamo che sia un demerito.» RISPOSTA. [25] Il giornalista move
ando del comporre a’ più parti: «Senza decidere se cotesta invenzione sia propria de’ secoli moderni, e del tutto sconosciu
non ha pregiudicato alla musica, ma anzi, avendo fatto conoscere qual sia la buona armonia e buona modulazione, è stato que
Con qual logica con qual erudizione ci pruova che tutto ciò altro non sia che un “discorrere in aria”? È inutile il dimanda
stituire un paragon ragionevole fra le due musiche, quantunque non ci sia del tutto nota l’indole dell’armonia de’ Greci. H
iamo la quantità sillabica nella poesia; che non sappiamo p. e. quale sia la sillaba più lunga della parola “spoglie”; che
ando i versi sieno di una stessa misura, e il sentimento delle parole sia lo stesso: onde egli è sempre vero che non è la p
e i versi sieno d’una stessa misura, e che il sentimento delle parole sia lo stesso, sono piuttosto regole di ciò che dovre
perfeziona punto quando si tratta di produrre il vero patetico ovvero sia l’imitazione degli affetti umani. Per quanto le c
otate bene, Manfredini dolcissimo, perché mi preme che un giornalista sia docile alla verità, notate, dico, che uno de’ più
armonia perché tre voci contro una sola han più forza sebben la sola sia più intensa, le altre più rimesse, purché siano p
natura dispose con tale accorgimento le umane cose che sebbene l’uomo sia inchinevole a lagnarsi di tutto, non si trova nep
certi colori e con certe determinate forme, qualora la suddetta sfera sia stata, a così dire, intieramente trascorsa per op
GIORNALISTA. [79] «S’egli vuol sostenere, per esempio, che la musica sia decaduta, perché nel primo tomo parlando della me
o l’interesse dell’uditore, nel rinforzar il motivo dominante, ovvero sia il canto della parte principale con quella di cia
abbondanza dei teatri e la frequenta degli spettacoli quando però non sia eccessiva, prova piuttosto l’avanzamento che l’an
o al giuoco dei pegni, e che per riscuoterne qualcheduno de’ suoi gli sia stato imposto per penitenza che dica una lode e u
«all’infame usanza dell’evirazione», ma non creda il lettore che ciò sia per farmi una grazia. Il giornalista ha le sue ca
mi, in ciel?» ma con quali argomenti si prova che l’aria qui esposta sia un duetto? 1. Nel testo greco le parole si metton
ore mette in bocca di tutti al terminarsi la scena, quantunque non vi sia edizione che non lo ponga in bocca della sola Ecu
derogare alla perfezione d’un arte; anzi ci sembra che questo appunto sia un segno del suo valore sublime; mentre il divent
né dell’altro. Ma la questione consiste nel sapere se al presente vi sia tra i più una buona musica ed una buona poesia; e
oggetta a’ loro privati e piccoli pensamenti. Stimano soprattutto che sia un effetto di patriotismo l’accattar brighe con q
o sulle scene a Semiramide e a Zenobia. È un peccato che l’Europa non sia rimasta gran fatto persuasa né dei motivi del due
65 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article » p. 799
erg, in quella scena famosa in cui le sorge il dubbio che la madre le sia rivale, e per cui Salvini, spettatore tra le quin
66 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
dire la condotta, nè chi la riceverà, nè in che piazze andrà, nè come sia composta la Compagnia, e che soprattutto s’è vist
67 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — Bologna, 23 dicembre 1639. » pp. 5-7
re anche benefizio ai medesimi Ghislieri, si compiaccia comandare che sia subito ricuperata la donna e posta in luogo sicur
V.), doventata poi Pazzia di Lavinia per l’Antonazzoni (V.). Comunque sia , benchè fra questa Beatrice e l’altra non corrano
68 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 703-705
scientifica – L’Avventuriere onorato  – La Tartana – L’Antiquario, o sia Suocera e Nuora – La casa nuova – Arlecchino mari
za ? Se glorifica in parte i versi miei, nel giubilo del sen farò che sia gloria del suo bel cor la gloria mia. Altra ne t
69 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 364-382
fu annunziata così : Non v'ha dubbio che il Drammatico trattenimento sia divenuto ai nostri giorni la scuola del costume,
remunerar la prima attrice di una compagnia sì lautamente, da colmar, sia pure in parte, il vuoto lasciato da quell’affare
enze del popolo francese, rendono molto pericoloso quell’esperimento, sia dal lato interesse, che da quello di un favorevol
Parigi. Per i 14,000 franchi contateci, come sono sicuro che l’esito sia di tutta soddisfazione per voi, per me e per gli
delle scuse, e pare che il suo personaggio non possa agire altramente sia che la fatalità lo spinga, o la passione lo trasc
70 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
e Il Dottore giudice e padre, e Chi trova un amico trova un tesoro, o sia Il Dottore avvocato dei poveri. Nel 1749, sceso a
71 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 679
ecchino servì a provare che il talento è di rado ereditario. Comunque sia , egli certo non fu ricevuto in Compagnia, e andò
72 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquarto »
gnor Mattei napoletano si lagna vivamente di cotale abuso: «Qualunque sia , ei dice, cotesto mio povero dramma non crescerà
e è necessaria nel melodramma, non è necessario però che quest’azione sia nello stesso grado dappertutto né che sia simulta
sario però che quest’azione sia nello stesso grado dappertutto né che sia simultanea. In una lingua armoniosa per natura co
assurde e ridicole le arie obbligate dove la voce imita uno stromento sia da fiato ossia da corda. Lo scopo del canto dramm
ta una nuova lingua, che non intendiamo? Dove non si comprende che vi sia alcun linguaggio articolato, ma un “a” o un “e” c
colpi dati al vento, poiché o imiti il canto, o non imiti la natura, sia esso o non sia conforme al senso delle parole, ce
vento, poiché o imiti il canto, o non imiti la natura, sia esso o non sia conforme al senso delle parole, certo è che piace
a invece del suo corpo. Tu devi poscia chieder da me, che svanita che sia l’illusione, io seguiti ancora a godere della com
sia separata dal canto ad un volto che perde la sua beltà passato che sia il fiore della sua giovinezza144. Lo stesso filos
e questioni preliminari. Converrebbe cioè prima di tutto sapere se vi sia un genere di musica assoluto e universale, che de
esso a tutti i popoli della terra; se il diletto che genera la musica sia un diletto di educazione fattizio, oppure inerent
l carattere vago e arbitrario, del quale vien rimproverata la musica, sia peculiare della nostra oppure di ogni altra music
ver contribuito a render l’azione della musica vaga ed incerta; se vi sia probabile speranza di dare una maggiore stabilità
a non può conoscersi fuorché nella viva voce del cantore, morto ch’ei sia , il voler giudicare del suo merito dagli scritti
in Francia è venuta in pensiero la necessità d’un cronometro, ovvero sia pendolo destinato a misurar esattamente i movimen
emente della bravura) non ho trovato neppur un solo, il cui canto non sia più o meno imbrattato dei vizi esposti nel presen
0. [NdA] Se bene la prima origine del mutilar in tal guisa gli uomini sia incerta, è nondimeno antichissima, come lo è pur
ensi rendono assai difficile a conservare in quei paesi. Qualunque ne sia stato il motivo, certo è che l’usanza degli asiat
secolo…Noi perché facciamo la medesima cosa? Per sentir una voce che sia una ottava più acuta delle altre voci. Oh qual og
ano gli oratori intorno alle intonazioni della voce. E che questa non sia una semplice conghiettura mia l’arguisco da alcun
73 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 149-268
di Giove. Olà (grida in aria) non mi aprite? Mercurio gli domanda chi sia . Sono, dice, Trigeo Atmoneo buon vignajuolo, che
ottimo compositore di commedie e pieno di gloria. Rammenta come egli sia stato il primo ad acchetare gli uomini che conten
ai farsi che un gambero cammini dritto, che un guscio di castagna non sia irsuto, e nega di partecipare de’ licori adoperat
da Calonica, è tale: Giuro di non badare alle carezze di uomo veruno, sia amico o marito: se mi verrà caldo, me ne starò a
to un’amica che volea partorire. Intende poi dal medesimo marito come sia stato conceduto alle donne il dominio della città
he un altro non ne abbia pure una spanna per esservi sepolto: che uno sia circondato da una folla di schiavi e un altro per
che uno sia circondato da una folla di schiavi e un altro per bisogno sia costretto a servire. Vita comune, uguaglianza; qu
le, facendo forie una parodia di qualche scena tragica, No, dice, non sia che mai più tu allatti questa fanciulla, se non s
rc. Tutti ignoranti? Ma non vive Jofone? Bac. Questo è l’unico che sia passabile; ma non so dire ove ei sia. Erc. Non
one? Bac. Questo è l’unico che sia passabile; ma non so dire ove ei sia . Erc. Non sarebbe meglio portar què Sofocle ant
lare speditamente all’inferno; ma vuole che gliene additi una che non sia nè troppo calda nè troppo fredda: Erc. Te ne ad
ia a temere. E’ curiosa in questo luogo la descrizione dell’Empusa, o sia della Fantasima, che per ventura possiamo far con
ccultare, un riso o dissimulato o sforzato, ogni affetto in somma che sia conosciuto dallo spettatore, ma che si debba repr
Eac. No, ma il popolo grida, e pretende che si esamini qual de’ due sia il più insigne. San. E Plutone che cosa ha deli
ziosi della commedia Spagnuola. Passano indi alla censura de’ canti o sia della musica apposta alla loro poesia. Sembra che
nto, volendo che profferiscano a vicenda un verso, per esaminare qual sia di maggior peso; ma vi buffoneggia su al solito,
uomo di merito eminente e a vederlo poscia denunziare all’Areopago, o sia al Consiglio de’ Cinquecento. Sappiamo dall’altra
vaghi. Con questi principj materni non è maraviglia che il figliuolo sia cresciuto con inclinazione al lusso, alla vanità,
o gli Aristofani? Il discepolo apre la porta, e sembra che Strepsiade sia introdotto nella scuola senza partire dal cospett
ntrodotto con malignità col nome del buon Socrate, insegna che non vi sia altro nume fuor delle Nuvole, alle quali fa una p
presenta alla scoperta, pare che ne distrugga ogni illusione. Che che sia di ciò, egli parla di se stesso, loda le proprie
onima la quale fu ottimamente ricevuta. Spera adunque che la presente sia ugualmente accetta, perchè niuna indecenza nè bas
he regna in sua vece ecc.; di sorte che il giovane crede che il padre sia diventato matto, e sta pensando, se debba farlo l
è più pieno di quello che è stato prima? Io credo (il creditore) che sia sempre lo stesso. Come? (conchiude il mal pagator
Egli batte il padre, e colla solita sfrontatezza vuol dimostrare che sia ben fatto. Con mille ridicoli sofismi va puntella
roposizione, e aggiugne, prendendo ad ogni parola nuova baldanza, che sia lecito battere la madre ancora. Va scellerato (gl
e? Io sono Socrate (par che egli dicesse serenamente): vi pare che io sia quel malvagio corruttore che quì si morde? La vir
tto narrarti, prendi questo parasole, e tienlo sopra di me sì che non sia veduto daglì dei. Pist. Ottima invenzione e di
. Prom. Odi adunque. Pist. Ti ascolto. Prom. Fa conto che Giove sia morto. Pist. Morto! Prom. Morto. Pist. E qu
ermezzo sul teatro Spagnuolo avanti di un ridicolo giudice pedaneo, o sia Alcalde di un picciolo villaggio. Un cane avea be
la dichiarazione e deposizione del cane; indi decreta che al cane reo sia ficcato dove meglio stia uno stoppino e che si ac
commedia mezzana, ed Ateneo cita un frammento del di lui Filolacone o sia fautore degli Spartani. Appartiene a questa comme
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VII. Opera musicale nazionale ed italiana. » pp. 195-212
. Per dirsi che Agamennone nè vuol cedere Criseida, nè permettere che sia riscattata, si dice con proprietà castigliana ni
i una verità notoria dell’elezione di Agamennone, con dirsi che forse sia stato eletto per capo dell’esercito da pocos homb
tesso Achille pure profeticamente indovina che l’uccisore di Patroclo sia stato Ettore, perchè nel dramma del La Cruz niuno
da o il Paolino di Añorbe y Corregel. Essi investigheranno ancora chi sia quel poetilla ridiculo autor de comedias goticas
75 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 979
re. Giunto all’età di trentun anni, egli forse non sa ancor bene qual sia la sua strada. Talora lascia da un canto il teatr
76 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
eleau ha voluto far pompa di lirica grandiosità, indi si giudichi, se sia o no più facile il criticar un grand’uomo che l’u
Beete.         Empietevi, e cadete,         Dirà il dio d’Israel; né sia chi sorga,         Dal lampo della spada,        
ondannar l’uno di essi alla morte, e ch’egli ignora quale tra loro ne sia il proprio figliuolo, e quale il figliuolo d’Andr
aniera di esprimersi di Leontino con questa di Andromaca, e si vedrà ( sia detto con pace del pregiudizio) quanto il tragico
vedrà (sia detto con pace del pregiudizio) quanto il tragico francese sia rimasto inferiore al drammatico italiano. Ma siff
re dei lumi, e soprattutto l’invenzione dei punti accidentali, ovvero sia la maniera di veder le scene per angolo, condusse
77 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO X. Ultima Epoca della Tragedia Greca. » pp. 208-215
ra. Ad un Alceo tragico si attribuisce la favola Cœlum, se è vero che sia stata tragedia, come la chiama Macrobio che ne ra
rove ne cita un verso, il cui senso è questo; bisogna che la fortuna sia ajutata del l’industria, e che l’industria venga
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 18-21
arte deve concedere. È un artista che non pone mai il piede in fallo, sia che tratti il genere totalmente burlesco, sia che
mai il piede in fallo, sia che tratti il genere totalmente burlesco, sia che a questo si congiunga alcun che di serio : co
79 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo I. Teatro Italiano nel Secolo XVII. » pp. 268-275
ze e delle belle arti, e non si darebbero a credere che il loro paese sia il solo depositario de i gran lumi della ragione
ene il dottissimo conte Lorenzo Magalotti «che il capitale del sapere sia stato appresso a poco sempre l’istesso in tutti i
ppresso a poco sempre l’istesso in tutti i tempi, e che la differenza sia consista nell’essersi in un secolo saputo più di
80 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO III. Teatri Orientali. » pp. 17-27
a conoscere il protagonista del dramma intitolato Tchao-Chi-Cu-Ell, o sia l’ Orfano della famiglia Tchao, tradotto dal P. P
gran musica, la quale poi cessa nè si ripiglia se non giunto ch’egli sia presso a un grande altare nell’interiore della re
grande altare nell’interiore della reggia, e di bel nuovo assiso che sia nella sala del trono. Oltre a ciò vengono dalla m
81 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 724-729
re di ogni genere egli spiegava tutta la forza della sua intelligenza sia per altezza d’interpretazione, sia per forbitezza
ta la forza della sua intelligenza sia per altezza d’interpretazione, sia per forbitezza di dizione, e sia anche per esatte
a sia per altezza d’interpretazione, sia per forbitezza di dizione, e sia anche per esattezza scrupolosa di costumi ; al cu
82 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 743-748
Ferrara con qualche Emolumento dal’affittatore del detto Teatro, che sia almeno per le case franche per tutti : e che anch
nche per tutti : e che anche siano fatto franchi dal dare bolettini a sia chisisia, e quelli ordinari della Dogana siano ri
che gli sopravvisse molti anni la moglie. A proposito della quale mi sia lecito por qui una quistione. « Rimasto vedovo – 
83 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
tto inseparabile in un componimento eroico e meglio ragionato, ovvero sia che le medesime idee del Vecchi a lui ed a’ suoi
tro penso, che la poesia e la musica sieno nate gemelle. L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia dell
oesia e la musica sieno nate gemelle. L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in
te gemelle. L’imitazione sia degli zeffiri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in mille guise, sia degli aug
ri, sia delle fronde agitate, sia delle acque cadenti in mille guise, sia degli augelli, come diceva Lucrezio Caro, inspirò
84 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO XII. Confronto Apologetico della Opera Italiana, e della Commedia Spagnuola. » pp. 149-181
. alla 274.) si consuma il cervello per provare, che l’Opera Italiana sia così difettosa, come la Commedia Spagnuola. Credo
un mio defunto amico D. Nicolàs de Moratin, il quale, quantunque non sia stato un Criticastro, ma un buon coltivatore dell
era di Musica si riterrà, non sarà mai possibile far in modo, che non sia un’arte storpiata in grazia di un’ altra”. L’ogge
con altri termini da un giudizioso Inglese, cioè che il Vero Poetico sia il Verisimile. Ed Aristotele parlando del Credibi
na tacita convenzione fra’ rappresentatori e l’Uditorio può fare, che sia perfetta rappresentazione del vero oggetto quella
vero oggetto quella, che ci dà una idea Disconforme dal vero; nè che sia verisimile ciò, che al vero non rassomiglia”. E q
onforme dal vero? Il Canto scenico forse ve la risveglia? Dunque voi ( sia ciò detto di passaggio) quì vi conformate co’ Cri
essere sicuro, che oggi tutta la proprietà necessaria alla Drammatica sia ridotta al punto di perfezione richiesto? Avete b
seguirlo non vi fermate alla sola tela dipinta, cercate se la Pittura sia soggetta a qualche inconveniente indispensabile.
: “Ecco quanto addiviene nella rappresentazione teatrale; dove questa sia perfetta, produrrà il sospirato effetto dell’illu
rà il sospirato effetto dell’illusione senza veruna convenzione: dove sia un ammasso d’inverisimili, non vi sarà convenzion
85 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo IV. Risorge in Italia nel Secolo XVI la tragedia Greca e la Commedia Nuova, e s’inventa il Dramma Musicale. » pp. 210-241
tephonius di Giovanni Armodio Marfo, il Protogonos di Giano Anifio, o sia Giovanni Aniso, dell’Accademia del Pontano ec. ma
di spavento Il sogno non presenti: ed or mi sembra Che dal fianco mi sia rapito a forza Il caro sposo, e senza lui solinga
Ma per essere spogliata della musica, diremo a buona ragione, che non sia tragedia la moderna? Ci dice il signor Mattei nel
astorali furono tradotte in Francia cinque o sei volte infelicemente, sia per debolezza delle penne che vi s’impiegarono, s
te infelicemente, sia per debolezza delle penne che vi s’impiegarono, sia perché la prosa francese é incapace di render com
un tutto inseparabile in un componimento eroico e meglio ragionato, o sia che le medesime idee del Vecchi gli sopravvenisse
pur troppo vero, che il senso comune, e quel pensar savio e avveduto, sia molto raro in certi paesi, e specialmente in quel
na totale obblivione restarono ingoiati? A me pare che ciò addivenuto sia , perché «chi poco considera (secondo che dice il
nella riferita maniera, senza che si ponga mente, di qual paese egli sia , Boeotum in crasso jurares aere naturae Horat. l
rpe profferito pressoché cosa alcuna su’francesi, che convalidata non sia coll’autorità de i loro grandi uomini, pure e la
tto; ma non la chiama puerilità perché (gran ragione! é possibile che sia uscita dal settentrione, produttore de’ Leibnitz,
86 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article »
o dell’opera italiana a Dresda, ove morì il 14 maggio 1822. Nel 1737, sia detto di passaggio, Antonio Bertoldi abitava a Dr
87 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — article » p. 385
gnate onorarmi questa sera : Essendo donna io pur conosco a fondo Che sia la donna, e come vada il mondo. La donna ha tal
88 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [B] — Rimini, li 22 Giug.º 1698. » p. 489
e Pron Colen.mo Intendo p lettera d’Amico che l’ Illus.ma Sig.ª Sua sia meritevolmte eletto Giudice de Saui in Ferrara, t
89 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » p. 1034
uivi nati nella prima metà del secolo scorso, ma non si può dire qual sia il nostro di essi. Dall’articolo del Bartoli non
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 56
e con il talento suo, che ogni altro ammazza. Convien pur dir, ch'ei sia di quella razza ch' Argo ingannò perch' Io dappoi
91 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
a celar le proprie vergogne. Ed è ben ragione che il loro destino non sia punto migliore della loro capacità. Vili schiavi
a guisa medesima. Tanto più nella passione amorosa, la quale come chè sia la forte e la più intensa della natura, è tuttavi
ono osservati a dovere. Egli è un peccato che nell’ordire i piani non sia stato abbastanza felice, che non dipinga i caratt
erto che sebbene il carattere di Scipione considerato filosoficamente sia grande ed eroico, non è tuttavia sì teatrale né s
, le grandi catastrofi sono più rare, e perché, sebbene la vita umana sia una serie di muovimenti or dolorosi or piacevoli,
d’una passione violenta non è più durevole nell’uomo di quello che lo sia in una stagione l’eccessivo rigore del freddo, o
uffa considerato in se stesso è più ferace e più comodo di quello che sia il sistema dell’opera seria per il poeta, per l’a
è per il primo mercè la gran copia che gli somministra di caratteri o sia di natura imitabile. Lo è per il secondo a motivo
on per tanto d’aprire a questo settembre uno spettacolo, e voglio che sia nuovo perché il pubblico è ormai ristucco delle a
lico è ormai ristucco delle anticaglie di Metastasio, di cui (sebbene sia il primo drammatico del mondo) vuolsi fare quell’
qual carattere devono avere le due prime parti. Al terz’uomo, ovvero sia al tenore, darete carattere sostenuto di padre, d
nne e l’anima del teatro, così v’avvisarete di fare che il primo uomo sia innamorato della prima donna, e il secondo della
in vostra balia il tirar giù a grado vostro l’ultimo atto; basta che sia curto, che non vi si frammezzino arie d’impegno,
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [G]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1021-1022
rigi, nelle quali Pierrot occupa sempre un de’primi posti, quando non sia il primo addirittura, come nel quadro de’Comici i
93 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 477
di Piombino luogo della Toscana. » E molti lo seguirono ; ma io credo sia evidente trattarsi dell’appellativo di un tipo sp
94 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 756
1837, fu attore assai pregiato nelle parti di caratterista promiscuo, sia per la interpretazione sapiente dei personaggi, e
95 (1764) Saggio sopra l’opera in musica « Saggio sopra l’opera in musica — Enea in Troia »
cuni. Priamo prega gli dei tutelari di Troia d’inspirargli quello che sia per lo migliore; e intanto sacrificano al Xanto e
riuscirono quasi a vuoto per la opposizione di Enea; mostrando quanto sia necessario, innanzi ad ogni altra cosa, spegner c
96 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 602-604
o che non conosce riserbi di sorta, ha per la madre parole di sangue, sia come artista, sia come donna. Fu amante dell’Imer
riserbi di sorta, ha per la madre parole di sangue, sia come artista, sia come donna. Fu amante dell’Imer, al quale dava fr
97 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosesto »
iana descritta da un poeta orientale, che interrogata dall’amante chi sia il fortunato oggetto de’ suoi frequenti sospiri,
d’irreligione nel più rigido tribunale della Grecia; i Salams ovvero sia specie di muta comunicazione inventata nei serrag
dipinga i movimenti propri dei vari affetti umani, che lo spettatore sia costretto a risentirli in se stesso172. L’ultima
za e precisione ciò che vuol rappresentare affinchè lo spettatore non sia indotto in abbaglio. La mancanza di questa virtù
ieri di dover assoggettare la loro imaginazione ad un altro, il quale sia in contraddizione col primo. [16] Strana non per
interrompa smodatamente l’azion musicale, e a qual grado d’importanza sia oggi mai pervenuto, cosicché direbbesi non la dan
no tanto ben fatti, Monsignor mio, che certo non credo che mai più si sia finto cosa simile al vero; e tutti questi uccelli
uesti uccelli ballavano ancor loro un brando, con tanta grazia quanto sia possibile a dire né immaginare. Finita poi la com
ille forme diverse, egli ne possa scegliere quella che più a grado le sia . Giunone ode gl’inviti d’Amore e cerca di seconda
’idea delle due accennate interrogazioni. [32] Un’arte qualunque ella sia , allora soltanto può dirsi aver toccata la perfez
solo atteggiamento nelle figure, né tampoco negherò che veduto non si sia un qualche ballo pantomimo in Italia, il quale be
dire impossibile, il tessere un’azione di qualche durata che condotta sia colla necessaria chiarezza, e che interessi per l
l’altro; dimodochè ove l’arte della parola è molto in uso, ed ovunque sia stata ad un cetto grado di raffinamento condotta,
tto che si tratta di liberar Ifigenia dal sagrifizio di quello che lo sia il far vedere Pilade ed Oreste, che con un palmo
ur la vorrebbono a’ nostri tempi i suoi fautori, appena può dirsi che sia nella sua fanciullezza, della quale havvi ogni ap
sua fanciullezza, della quale havvi ogni apparenza di credere che non sia per sortire così presto. [43] Ma facciasi pure la
qualità comunissima all’umano spirito ch’è l’inerzia mentale, ovvero sia la cessazione di riflettere invitando lo spettato
ento senza discapitare nel buon senso; perocché allora si suppone che sia essa non un intermezzo ma uno spettacolo nuovo, i
98 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo V. Stato de’ Teatri in Francia, Inghilterra, e Alemagna nel medesimo Secolo XVI. » pp. 242-251
tra spezie di farsa francese. Sembra che una delle più famose di esse sia stato l’Avvocato Patelin, la quale ebbe tanta vog
i Leali, argomento preso dagli antichi romanzieri francesi169. Che ne sia di tutto ciò, Ronsardo attribuisce al suo amico S
passano sotto l’occhio dello spettatore, e se ne occulta il meno che sia possibile. Qual teatro in Francia nel secolo XVI
99 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 889-912
ntitrè anni, visse i primi due anni in pace col vecchio amoroso : ma, sia che l’indole di lei la portasse col pensiero ad a
a, sia che l’indole di lei la portasse col pensiero ad altri affetti, sia che Scaramuccia la tormentasse oltre il bisogno c
tissimo ; et V. S. sa benissimo in coscienza che è impossibile che io sia stato quello che le prese perchè non avevo mai vi
suo segreto ne dove fossero le chiavi ; et se è vero che V. S. se le sia scordate in camera, era impossibile che io potess
a prego a compatirmi et credere che non ho mai fatto ne farò cosa che sia indegna di un figlio obediente come sono sempre s
è che la faccia maritare, perchè il vecchio è capace di fare qual si sia bestialità, e poi egli è innamorato e tanto basti
mi creda che non c’ è che Iddio che ci possa rimediare, ma dubito non sia dal medesimo abbandonato affatto, poichè in lui n
icenza m’ abia dipinto in lontananza ( ?) più diforme di quelo che mi sia acorto de avere provato deboleza per quella giovi
chi di solevarla chon il farla trasportare in uno altro convento dove sia esente dalla penuria in che si trova, e Sua Maest
100 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimosettimo, ed ultimo »
ne fa tanto conto, che si lagna forte perché la lingua latina non ne sia abbastanza doviziosa. La nostra ci fornisce pur t
d è talmente vera questa proposizione che non havvi suono il quale ne sia privo. E se i musici si mostreranno ritrosi nell’
e le idee musicali che si vorranno, e per quanto vaga e indeterminata sia la sua espressione, purché riesca grata ed unifor
d alcun oggetto. Passerò in appresso all’armonia di situazione ovvero sia di carattere, e la ravviserò come quella corrispo
e nella musica, nella poesia, nella storia, e nella eloquenza, ovvero sia ragionamento metafisico intorno alla origine dell
Il terzo discorso comprenderà l’icastico delle arti imitative, ovvero sia li moltiplica fonti d’espressione che somministra
teatro e ridurre la melodia drammatica al solo recitativo. Per quanto sia bella in se stessa questa parte della musica, per
to dai grandi artefici, come sono Guadagni, Pacchierotti, e Marchesi, sia preferibile al recitativo di tutte le altre nazio
ebbe il carattere medesimo del poema. Supponendo adunque che l’azione sia semplice e non appassionata, il poema, la musica,
el suo sistema compose un’oda intitolata la Cura di Saule. Ma checché sia della bellezza di tali componimenti considerati c
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