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1 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO I. Teatro Tragico Italiano. » pp. 228-273
che s’impresse nel 1607, regolare nella condotta e non ignobile nello stile , sebbene non esente da qualche ornamento troppo l
l’argomento, per la regolarità della condotta ed in certo modo per lo stile , la quale s’impresse in Napoli nel 1603. Agostino
tà ed il patetico, sebbene non possa paragonarsi nell’eloquenza dello stile e nell’armonia della versificazione col Torrismon
ompose tre tragedie, la Silandra, l’Alcippo, e le Gemelle Capuane. Lo stile è facile, ricco di concetti giusti, puro e lontan
il pubblico perchè me ne astenni, e deciderà se feci senno. Benchè lo stile non possa dirsi difettoso per arditezze o arguzie
Stefonio, il Crispo, la Flavia, la Santa Sinforosa. Benchè in esse lo stile alcuna volta appalesi troppo studio, pur vi si os
lodevole artificio di occultar ogni studio di seguir gli antichi. Lo stile in generale è nobile naturale e vivace, benchè no
ci del coro che vi si trovano introdotti, leggonsi con diletto. Nello stile cerca l’autore in ogni incontro con troppa supers
uccise l’innocente Merope. L’eruditissimo Apostolo Zeno preferisce lo stile del Solimano a quello dell’Aristodemo, e certo in
nè di nobiltà, nè di regolarità, nè porta la taccia degli eccessi di stile , ne’ quali trascorse a suo tempo l’amena letterat
a di quella città a’ 28 di agosto del 1646, il quale, ad onta del suo stile per lo più manierato, manifestò ingegno grande ne
a semplicità dell’azione che va al suo fine senza avvolgimenti; ma lo stile è totalmente lirico, il metro quasi perpetuamente
ono i propositi che tengono Eurilla, Silvio e Rosalba; improprio è lo stile lirico in quasi tutto il dramma e singolarmente n
Grande è Zenobia nella prima scena, nè il carattere è smentito dallo stile . Grande ancora si mostra ne’ suoi lamenti, quando
a ragione disse Pier Jacopo Martelli de i talenti drammatici e dello stile del Testi: Se l’autore avesse ornato un pò meno,
servisi (per dar qualche esempio della maestà e della proprietà dello stile ) il magnanimo carattere di Cleopatra. A Dite, ell
n dico i Metastasii, ma i Caracci che hanno uguaglianza e bellezza di stile , armonia di versificazione, giudizio e fecondità
antasia? Singolarmente vuolsi attendere alla sobrietà e gravità dello stile del Caraccio tanto più degno di encomii quanto me
ndicato poema di 40 canti seppe reggersi sulle ali sulle tracce dello stile dell’Ariosto. Nel Corradino segui quello del Torr
notturni della Regina. Può vedersi ancora la sobrietà e nobiltà dello stile del Caraccio affatto lontano da i difetti del sec
gitore vi noterà il patetico non meno che la purezza e sobrietà dello stile . Mentre dunque gran parte dell’Europa adulterato
2 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — LIBRO VI » pp. 94-106
LIBRO VI ADDIZIONE I* Sullo stile del Caraccio. Chi non voglia arrogarsi una ma
ciò che asserisce. E per dimostrare la sublimità e la sobrietà dello stile del Caraccio, basta inviare i leggitori al di lui
parte dell’Europa, e singolarmente l’Italia, adulterato il gusto e lo stile teneva dietro alle stranezze di Lope de Vega e di
olo pochi anni fa non avesse voluto asserire in una prefazione che lo stile di lui si risente dell’infelicità del suo tempo.
di una peste. Tutto in essa è sconcerto, stranezze, puerilità; nè lo stile nè la versificazione rendono tanti spropositi tol
i per lo più sono inutili ed episodici; le inconseguenze continue; lo stile ineguale ora plebeo e della feccia del volgo, ora
. Al Capo I pag. 130, lin. 8, da apporsi in nota alle parole, ed avea stile e nota sublime (1). *. Al Capo III, art. II, pag
3 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO II. Pastorali Italiane del XVII secolo. » pp. 274-291
purezza di elocuzione, quanto in qualche difetto di languidezza e di stile dì soverchio lirico ed ornato. Non è però che non
ero, e la Filli gode una lunga fama ad onta di alquanti difetti dello stile e della moda già passata delle Pastorali. Forse l
la indifferenza, indi alla noja e talora al disprezzo. Anche circa lo stile la giusta critica non è sempre contenta della Fil
ezze sì la scelta di quel possibile straordinario che i difetti dello stile , e tali bellezze la preserveranno dalla totale di
cena dell’atto IV con energia e felicità senza veruna affettazione di stile . Ella così conchiude: Per me non v’è conforto Pe
le altre opere del Cortese. De’ suoi pregi e di qualche difetto dello stile può vedersi il V volume delle nostre Vicende dell
rza in Roma nel 1655. La rende pregevole l’ingegnosa semplicità dello stile senza arditezze, e l’ameno soggetto di una festa
sa in cinque atti. Egli che ebbe la scuola del padre, non peccò nello stile , fu dolce facile piano, guardandosi dall’ampollos
4 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO II. Pastorali Italiane. » pp. 131-143
ganza e purezza di linguaggio, quanto ne’ difetti di languidezza e di stile troppo lirico ed ornato. Non è però che non se ne
vero tosto, e la Filli gode una lunga fama, ad onta dei difetti dello stile , e della moda già passata delle pastorali. Forse
’indifferenza, indi alla noja, e sovente al disprezzo. Anche circa lo stile la giusta critica non è sempre contenta della Fil
ezze sì la scelta di quel possibile straordinario che i difetti dello stile ; e tali bellezze la preserveranno dalla totale di
na dell’atto IV con energia e felicità e senza veruna affettazione di stile . Ella così conchiude: Per me non v’è conforto,
lta in Roma nel 1655. La rende pregevole l’ingegnosa semplicità dello stile senza arditezze, e l’ameno soggetto di una festa
otecario di Parma. Egli che ebbe la scuola del padre, non peccò nello stile ; fu dolce, facile e piano, guardandosi dall’ampol
Cortese in Napoli nel 1666. De’ suoi pregi e di qualche difetto dello stile vedasi il V volume delle Vicende della Coltura de
5 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO I. Teatro tragico Italiano. » pp. 98-130
che s’impresse nel 1607, regolare nella condotta e non ignobile nello stile , sebbene non esente dagli ornamenti lirici. Orazi
’argomento, per la regolarità della condotta ed anche in parte per lo stile , la quale s’impresse in Napoli nel 1603. Agostino
ità ed il patetico, sebbene non possa paragonarsi nell’eleganza dello stile e nell’armonia della versificazione co’ Torrismon
compose tre tragedie la Silandra, l’Alcippo e le Gemelle Capuane. Lo stile è facile, ricco di concetti giusti, puro e lontan
il pubblico perchè me ne astenni, e deciderà se feci senno. Benchè lo stile non possa dirsi difettoso per arditezze o arguzie
Stefonio, il Crispo, la Flavia, la Santa Sinforosa. Benchè in esse lo stile alcuna volta appalesi qualche studio soverchio, p
he invita a leggere, ed occulta ogni studio di seguir gli antichi. Lo stile in generale è nobile, naturale e vivace, benchè n
ci del coro che vi si veggono introdotti, leggonsi con diletto. Nello stile cerca l’autore in ogni incontro con troppo supers
uccise l’innocente Merope. L’eruditissimo Apostolo Zeno preferisce lo stile del Solimano a quello dell’Aristodemo; e certo in
della di tai città a’ 28 di Agosto del 1646, il quale ad onta del suo stile per lo più manierato manifestò ingegno grande nel
a semplicità dell’azione che va al suo fine senza avvolgimenti; ma lo stile è totalmente lirico, il metro quasi perpetuamente
ono i propositi che tengono Eurilla, Silvio e Rosalba; improprio è lo stile lirico in quasi tutto il dramma e singolarmente n
Grande è Zenobia nella prima scena, nè il carattere è smentito dallo stile : Correa con piè superbo Il Persian guerriero
eliano. Quindi a ragione disse de i di lui talenti drammatici e dello stile Pier Jacopo Martelli: Se l’autore avesse ornato u
servisi (per dar qualche esempio della maestà e della proprietà dello stile ) il magnanimo carattere di Cleopatra. A Dite, ell
serva nella condotta dell’azione, alla sobria eleganza e maestà dello stile , all’ abbondanza e aggiustatezza delle sentenze,
n dico i Metastasii, ma i Caracci che hanno uguaglianza e bellezza di stile , armonia di versificazione, giudizio e fantasia f
on arte conservare all’argomento gran parte del suo patetico, ed avea stile e nota sublime; ma non si conceda che a’ pessimi
6 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Francese prima della Medea di P. Corneille. » pp. 157-165
ane nel 1609, ad onta dei difetti che vi notò e della debolezza dello stile , ne sentì il merito e l’applaudì. Nè dopo che lo
one e Massinissa e la disperazione di questo principe. Contuttociò lo stile di Giovanni Mairet rimane di molto inferiore alla
della Sofonisba di Mairet pubblicò il Venceslao, che la superò per lo stile ; ed il Voltaire ne comendò la prima scena, e quas
te. Scudery si segnalò ancora con qualche dramma bene accolto. Ma lo stile che solo preserva i componimenti dall’obblio, ed
7 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimo »
e avea in parte contribuito a fare che gl’Italiani trovassero il vero stile del recitativo musicale, contribuì non meno col p
ogni altra cosa contribuì l’eleganza, la precisione e chiarezza dello stile , la naturalezza e facilità del periodo, la variet
sapranno forse buon grado ch’io esibisca loro un qualche saggio dello stile di questo poeta pressoché sconosciuto in Italia.
naggio nel colmo della passione per rientrar poi immediatamente nello stile pacato che esige il recitativo. Lo che era incorr
intrigatissimi e del sazievole apparato di macchine. Per altro il suo stile è secco e privo di calore. Ignora l’arte di rende
autore di quella pastorale scritta senza interesse, senza dolcezza di stile e senza spirito teatrale fosse lo stesso che avea
o teatrale fosse lo stesso che avea composto la bellissima Merope. Lo stile dei drammi di Jacopo Martelli bolognese è vago, r
scrisse tra occupazioni per lo più contrarie al poetico genio. Il suo stile è corretto e sostenuto, l’invenzione varia, gli a
siccome il suo carattere naturalmente il portava più a quel genere di stile che a qualunque altro, così in un altro luogo s’e
taliano, lo condusse a cadere talvolta in alcune inesattezze anche di stile poco elegante. Egli non conobbe abbastanza la rap
8 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO I. Drammi Latini del XVI secolo. » pp. 7-27
oni dipinte, l’eleganza, il candore e la vaghezza mirabile dell’aureo stile , salveranno sempre dall’obblio questa favola; la
no della lettura degli antichi. Contrasta colle grazie e veneri dello stile del Tilesio la maestà e la grandezza del suo comp
tore della Tebaide, recare nella lingua del Lazio, senza i difetti di stile che gli s’imputano, le Fenisse di Euripide. Per n
oci fratelli con tutta l’energia delineato. Pari verità e sobrietà di stile e giudizio si scorge nell’imitazione del Ciclope
mma il leggitore intelligente, oltre all’eleganza e alla maestà dello stile , ammirerà nelle di lui nobili imitazioni ora più
ico e naturale nelle dipinture de’ caratteri e degli affetti, e nello stile sì sublime. Meriterebbe un lungo estratto, ma cel
colorito ne’ caratteri e nelle passioni, e in grandezza e sobrietà di stile va innanzi a quasi tutte le tragedie di Seneca. M
9 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO I » pp. 116-223
che sempre osserva, nè la ricchezza, la sublimità e l’eleganza dello stile , nè la copia de’ pensieri, nè l’arte di colorire
la condotta, la nobiltà de’ sentimenti, l’eleganza e la gravità dello stile , la compassione maneggiata con arte e decenza, il
scono il merito della Perselide. Altra volta recammo per saggio dello stile e della versificazione l’ appassionato monologo d
ione con formole poco pure, inusitate e scorrette. Più che altrove lo stile è affettato e lirico nel Sejano, le sentenze più
a ed elegante e sobriamente poetica qual si conviene sulla scena, uno stile grave e sublime, una costante regolarità, la scen
o, Marco Bruto, Giulio Cesare e Druso. Il pregio singolare del di lui stile è la gravità, la precisione e la verità che richi
an concorso nel teatro di San Samuele, oltre a i pregi generali dello stile , del costume e del metro, si rende notabile per l
ono pregevole tal favola la regolarità e l’interesse che vi regna, lo stile non sempre elegante e sublime ma chiaro e conveni
passioni alla Demodice; ma le sovrasta per nobiltà e per grandezza di stile , e per la semplicità dell’azione avvivata però da
ano in poche ore. Ma tali nei vengono conpensati dalla bellezza dello stile e da situazioni interessanti ben condotte. Viva e
sillabi sciolti misti a piacere, ha il coro continuo alla greca, e lo stile accoppia alla grandezza tragica verità e naturale
lettura, ma il teatro non l’ammise, mal grado della regolarità, dello stile , della versificazione, e della nobiltà de’ cori.
del Recanati. Nobile, terso, elegante ed accomodato alle cose n’è lo stile , regolare e ben condotta l’economia della favola,
olo, o alcun maligno plagiario perpetuo. La nobiltà ed eleganza dello stile , la regolarità, la bellezza del dialogo, il color
liori tragici. Ma sopra tutte le sue doti trionfa l’ eccellenza dello stile naturalmente bello e poetico, ricco nella frase,
pochi instruiti leggitori che ne ammirano singolarmente i pregi dello stile . Nocque anche alla gloria dell’Italia, perchè l’e
. Vi riconosciamo altresì col chiar. Bettinelli la solita bellezza di stile poetico e naturale, e la stessa ricchezza di fras
nel 1747, e le altre in Parma tra il 1752 e 175746. La regolarità, lo stile accomodato alle cose, e gli affetti naturali e be
colto mel gustai, Ecco il mio fallo, e per sì poco io muojo. Lo stile di questa favola non è quello del Granelli o del
arbitrio. Nel Demetrio Poliorcete abbondano i sentimenti eroici, e lo stile si eleva alquanto più di quello del Gionata. Il f
tto alle condizioni del programma singolarmente colla proprietà dello stile , colla convenevolezza del costume e colla regolar
e la pedanteria e gli errori di alcuni moderni innamorati di un nuovo stile e di un nuovo modo di far tragedie. Egli oppone a
de nel racconto che fa Calto della visione avuta. Ma nel rimanente lo stile rassomiglia a quello delle nostre tragedie e talo
ù rapida. Forse la versificazione vorrebbe essere più armoniosa, e lo stile talvolta più energico. Forse i caratteri equivoci
il Numitore riuscita sulle scene, mal grado della trascuraggine dello stile : il sig. Flaminio Scarpelli Bolognese, e Don Igna
omanesco, l’atrocità spesso soverchia, alcun neo nella lingua e nello stile , non ci lasciano pienamente soddisfatti. Increbbe
la forza de’ caratteri, con varj tratti robusti e colla gravità dello stile fa concepire alte speranze ch’egli esser debba un
basti accennare che rendono pregevole questa tragedia grandi affetti, stile nobile, vivace ma natural colorito e versificazio
nza ed il carattere una versificazione felice, armonica, maestosa: lo stile robusto, animato, sublime e poetico quanto compor
a torto e di Matilde che ne intende l’innocenza quando egli spira. Lo stile è nobile ne’ grandi affetti e talora alquanto dim
ore. Il dialogo grande ed a proposito si accomoda alle situazioni. Lo stile enfatico, e troppo, manca di ogni poesia, di colo
ente, mal grado di circa otto soliloquj, delle solite eccezioni sullo stile e del gallicismo Atride forse già mi sospetta. Ol
ato minore abborrimento per Pilade che per Oreste. Ma i difetti dello stile mi sembrano più rari, e i caratteri sono espressi
3. Nè anche in questa mi sembrano frequenti le solite eccezioni dello stile ; ma il primo monologo di Merope è troppo narrativ
rima azione di un disarmato che affronti uno che gli si avventa collo stile alla mano? Ottima è la scena 4 d’Egisto con Merop
e umano le arcane sorgenti degli affetti. Mille parodiette del di lui stile si faranno come quella del Socrate; ma quanti fra
i fra mille si appresseranno a i di lui pregi? Oh chi congiungesse lo stile del sig. Monti o di qualche altro che non trascur
esso da’ rimorsi nell’atto V. L’autore benchè in prosa si vale di uno stile immaginoso e poetico, che però non di rado riesce
10 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO X ed ultimo. Teatro Italiano del secolo XVIII — CAPO III. Melodrammi. » pp. 254-292
ra, Prometeo, Epimeteo. Noi ne ammiriamo la nobiltà e grandezza dello stile e la copia de’ sentimenti appassionati. Soprattut
ntrighi amorosi simili a quelli delle tragedie galanti francesi, e lo stile abbonda di pensieri lirici. Esse sono tutte di li
gio delle passioni, più grandezza ne’ suoi eroi. La lingua è pura, lo stile ricco e proprio degli argomenti e della drammatic
ersone, e in particolare i Patriarchi, i Profeti e gli Apostoli collo stile delle Scritture, e co’ sentimenti de’ Padri e de’
dell’ espressione, per la precisione, la chiarezza e l’armonia dello stile (Nota III) per l’eleganza permessa al melodramma,
quali sono le dolcezze della lira greca co’ sentimenti romani. Il suo stile è chiaro, netto, conciso, le parole piene di sugo
loro quadri accanto a quelli del Metastasio. Decaddero ancora per lo stile , anche in faccia al Coltellini ed al Cigna, la Di
ificazione è musicale; facile l’espressione ed acconcia al genere; lo stile chiaro, nobile, conciso, ed ornato de’ fiori poet
abile Armida del gran Torquato ed una felice imitazione del seducente stile Metastasiano. Marco Coltellini richiamò la pompos
o spettacolo de’ sensi l’interesse e la possibile commozione in buono stile . Il prelodato sig. Serio nel 1780 riprodusse sull
ca ec. Aggiugne di aver egli stesso provato il difficil tragico nello stile de’ drammi ne’ cori del Gionata ed in una Cantata
armonico Frugoni colle sue Cantate potrebbe servir di modello al vero stile drammatico: che Zeno è più di Metastasio elegante
cuto osservatore, il quale trovò spessissimo mancare di eleganza e di stile poetico fin anco la Gerusalemme; ma non vorremmo
o la Gerusalemme; ma non vorremmo che prendesse per eleganza anche lo stile contorto ed oscuro in cui taluno sì spesso cade;
11 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [D]. I COMICI ITALIANI — article »
a, in cui, con buon gusto di recitare – dice il Bartoli – seguendo lo stile de’suoi compagni sapeva farsi distinguere per un
12 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO II. Tragedie di Pietro Cornelio, di Racine e di altri del XVII secolo. » pp. 8-35
i ad ammettere la contrastata regolarità, e a cercar la nobiltà nello stile co’ precetti e col proprio esempio. Il primo sagg
er l’ atmosfera. Ma perchè la gioventù non creda che tutto nel di lui stile sia oro puro, vuolsi avvertire ch’egli pur troppo
mirabilmente fluida e armoniosa, correzione, leggiadria, e nobiltà di stile , ed un’ eloquenza sempre uguale, ch’è la divisa d
proprj dell’idilio e della commedia anzichè della tragedia”. Circa lo stile di esse, senza derogare ai pregi inimitabili di P
one, e la ripetizione de’ medesimi tropi forma l’unico fondo del loro stile ; ma Racine le accompagna con altre maniere poetic
ì alto punto l’espressione, l’eleganza, l’armonia e la vaghezza dello stile ed il patetico. Talvolta gli si notarono alcune t
sia originale de’ Greci, Racine che possedeva il rarissimo dono dello stile e della grazia, che avrebbe mai lasciato alla glo
quaranta giorni; ma il tempo si consuma nel maneggio della lima sullo stile , ed è quello che manca all’Arianna. Trasse T. Cor
in grazia di rappresentare altri drammi. Tommaso con più debolezza di stile e con minore ingegno del fratello merita ancor la
he ebbe miglior fortuna. Invano si rileverebbe l’effemminatezza dello stile , la mancanza di verità nelle situazioni, l’inveri
13 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO I. Stato del Teatro Francese prima della Medea di Pietro Cornelio. » pp. 4-7
seguitane nel 1629, ad onta de’ suoi difetti e della debolezza dello stile , ne senti il pregio e l’applaudì. Nè dopo che lo
Scudery si segnalarono ancora con qualche dramma bene accolto. Ma lo stile che solo sa preservare i componimenti dall’obblio
14 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE I — TOMO V. LIBRO VII » pp. 107-140
ne nel 1629, ad onta de’ difetti che vi notò, e della debolezza dello stile , ne sentì il pregio, e l’applaudì. Nè dopo che lo
con Massinissa, e la disperazione di questo principe. Contuttociò lo stile del Mairet rimane assai inferiore alla sublimità
aire la rammenta con disprezzo, nè senza ragione, se si riguardi allo stile generalmente basso e sparso d’inezie, di pensieri
blimità ne’ pensieri, vivacità ne’ caratteri, nobiltà e purezza nello stile , armonia nella versificazione, benchè la lavorass
ostante l’autor giovane non ancora avea acquistata l’arte di pulir lo stile e di tornir meglio i suoi versi; ond’è che nella
e, gli si notò la durezza della versificazione e la scorrezione dello stile . Da prima, a quel che ci dicono i suoi nazionali,
situazioni sono patetiche senza languidezza e senza esagerazione; lo stile è appassionato, naturale, e molte volte energico;
i regnano, l’interesse che produce, la pompa dello spettacolo e dello stile (che però talvolta eccede, e cade nell’enfatico)
le prime dieci linee da La Grange-Chancel nato &c. sino a per lo stile duro e scorretto, e si scriva l’addizione seguent
15 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 1 pp. 2-271
che sempre osserva, nè la ricchezza, la sublimità e l’eleganza dello stile , nè la copia de’ pensieri, nè l’arte di colorire
la condotta, la nobiltà de’ sentimenti, l’eleganza e la gravità dello stile , la compassione maneggiata con arte e decenza, il
ano, conferiscono al merito della Perselide. Veggasi per saggio dello stile e della versificazione il monologo di questa prin
zione con formole non pure, inusitate e scorrette. Più che altrove lo stile è affettato e lirico nel Sejano, le sentenze più
a ed elegante e sobriamente poetica qual si conviene alla scena ; uno stile nobile e grave ; una costante regolarità ; la sce
Bruto, Marco Bruto, Giulio Cesare, Druso. Il pregio singolare del suo stile è la gravità, la precisione e la verità propria d
an concorso nel teatro di San-Samuele, oltre a i pregi generali dello stile , del costume e del metro, si rende notabile per l
ono pregevole tal favola la regolarità e l’interesse che vi regna, lo stile non sempre elegante e sublime ma chiaro sempre e
le passioni alla Demodice ; ma le sovrasta per nobiltà e grandezza di stile e per la semplicità dell’azione avvivata però da
ano in poche ore. Ma tali nei vengono compensati dalla bellezza dello stile e dalle situazioni interessanti ben condotte. Viv
sciolti misti a piacere ; ha il coro continuo alla greca maniera ; lo stile accoppia alla grandezza tragica verità e naturale
ettura ; ma non si ammise al teatro, malgrado della regolarità, dello stile vigoroso, della versificazione e della nobiltà de
del Recanati. Nobile, terso, elagante ed alle cose accomodato n’è lo stile  ; regolare e ben condotta l’economia della favola
imentichino i libri che ha saccheggiati. La nobiltà ed eleganza dello stile , la regolarità, la bellezza del dialogo, il vivac
’migliori tragici. Sopra tutte le sue lodi trionfa l’eccellenza dello stile naturalmente bello e poetico, ricco nella frase,
pochi istruiti leggitori che ne ammirano singolarmente i pregi dello stile . Nocque anche alla gloria dell’Italia, perchè l’e
. Vi riconosciamo altresi coll’abate Bettinelli la solita bellezza di stile poetico e naturale, e la stessa ricchezza di fias
e la prima parte il marchese Albergati Capacelli. La regolarità, e lo stile accomodato alle cose, e gli affetti naturali e be
l di colto mel gustai, Ecco il mio fallo, e per sì poco io muojo. Lo stile di questa favola non è quello del Granelli nè del
arbitrio. Nel Demetrio Poliorcete abbondano i sentimenti eroici, e lo stile si eleva alquanto su di quello del Gionata. Il fo
to alle condizioni del programma, singolarmente colla proprietà dello stile , colla convenevolezza del costume e colla regolar
la pedanteria, e gli errori di alcuni moderni innamorati di un nuovo stile , e di un nuovo modo di comporre tragedie. Egli op
lle. Ma d’Asti surse a consolarmi un genio Alte cose dicendo in alto stile . Questi spiriti Italiani a me sì cari vi siano s
ede nel racconto che fa Calto di una sua visione. Ma nel rimanente lo stile rassomiglia a quello delle tragedie e talora dell
Forse la versificazione vorrebbe essere più fluida e armoniosa, e lo stile talvolta più energico. Forse i caratteri equivoci
Numitore che riuscì sulle scene, mal grado della trascuraggine dello stile . Il conte Alessandro Verri nel 1779 fe stampare i
die delle quali ciascuna costogli in Madrid otto giorni di lavoro. Lo stile era più metastasiano che non richiede la tragedia
nte eccessiva, alcuni nei nella lingua, e qualche ineguaglianza nello stile , non ci lasciano abbastanza soddisfatti. Increbbe
esinda tira a se tutto l’interesse e la compassione. Per saggio dello stile e del patetico che serpeggia in questa favola, se
decisa sua rabbia più che di tessere una tragedia. Se riflettasi allo stile , alla versificazione, alla maniera di colorire pr
tria ; per la lingua impura e barbara si rende disprezzabile ; per la stile or si eleva, ora batte lo stramazzone ; per la ve
ne al vero, nè la versificazione prosaica, negletta, dilombata, nè lo stile basso, snervato, privo di colori e di affetti, nè
a meglio organizzata nell’ azione, locuzione più pura, più propria, e stile meno disuguale, e meno infettato di lirici ed epi
tanto introdotti nelle loro favole amori freddi ed episodici ; che lo stile delle antiche tragedie Italiane, cioè quelle del
apoli nel 1789, e riprodotta nel 1798. La regolarità la distingue, lo stile è nobile, i caratteri ben dipinti, sol che l’azio
certame da Pirro, ucciso Pirro da Oreste, ed Ermione da se stessa. Lo stile è robusto, grave, degno del coturno ; cui giovere
ovrebbe togliersene qualche colore benchè proprio, ripetuto. Anche lo stile nobile sovente e sublime par che talvolta può sti
basti accennare che rendono questa Ifigenia pregevole grandi affetti, stile nobile, vivace ma natural colorito, versificazion
i Parma nel 1791 preceduta da una lettera di Ranieri di Calsabigi. Lo stile sobrio e naturale, sublime ove l’azione l’esiga,
del Pepoli quasi del tutto rifusa nell’economia della favola e nello stile , è Carlo ed Isabella rappresentata in Bologna nel
one ben congegnata conforme al nuovo sistema assai migliorato e dello stile nobile e vigoroso per quanto comporta il genere)
anza ed il carattere una versificazione felice armonica maestosa : lo stile robusto animato sublime e poetico quanto comporta
i una donna che cagiona un omicidio in una famiglia ragguardevole. Lo stile è nobile ne’ grandi affetti, ma talora dimesso e
che ne conosce l’innocenza nel punto che egli spira. Per saggio dello stile rechiamo un frammento della seconda scena dell’at
sua tragedia, il Cajo Gracco. Tutta la grandezza e l’eleganza del suo stile , tutta la nobiltà de’suoi concetti spiega l’autor
ore. Il dialogo grande ed a proposito si accomoda alle situazioni. Lo stile enfatico e forse troppo, scarseggia in generale d
rrita schiava. Non mancano in questa tragedia alcune eccezioni sullo stile , essendovi rimasto qualche gallicismo, come Atrid
elle più perfette dell’ autore. Più rari in essa sono i difetti dello stile , e mirabilmente vi campeggia la forza tragica. Ot
3. Nè anche in questa mi sembrano frequenti le solite eccezioni dello stile  ; ma il primo monologo di Merope è troppo narrati
un disarmato potè prevalere e prevenire uno che gli si avventò collo stile alla mano. Ottima è la scena quarta di Egisto con
e umano le arcane sorgenti degli affetti. Mille parodiette del di lui stile potranno scarabbocchiarsi come quella del Socrate
uando avverrà che in un tragico italiano arrivi a congiungersi con lo stile di Monti o di qualche altro che non trascuri di c
alia in Siena, e poi in Venezia con opportune rettificazioni circa lo stile  ; ma vi aggiunse le ultime nove inedite già nomin
nominate ricche di nuovi pregi. Scorgesi in tutte miglioramento nello stile , versificazione più scorrevole, lingua tersa ed e
o me degni del genere. Robusto appassionato sublime a me ne sembra lo stile . Il piano mirabilmente semplice compete alle circ
la Mirra. Non vo’entrare ad investigare se i talenti drammatici, e lo stile dell’Alfieri avrebbero potuto ottenere l’effetto
olarità del componimento, ma rimase a lui inferiore nell’ imitarne lo stile non poche volte inarmonico. Gl’Italiani a me noti
elle sue Storie. (a). Se ne riprese nell’Anno Teatrale a Venezia lo stile lirico, la qual cosa è quello appunto che i Cori
riprodurne la centura ? Accenniamo soltanto di volo che mancano allo stile que’ tratti vivaci che chiamansi colori dell’ ope
16 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO PRIMO. Risorge in Italia nel secolo XVI la tragedia Greca, ed il teatro materiale degli antichi. » pp. 86-174
co. Per soprappiù tutto ciò si troverà animato da un puro ed elegante stile , da quel balsamo che solo può conservare incorrut
oni dipinte, l’eleganza, il candore e la mirabile vaghezza dell’aureo stile , salveranno sempre dall’obblìo questa favola: la
la lettura degli antichi. Contrasta colle grazie e colle veneri dello stile del Tilesio la maestà e la grandezza del suo comp
tore della Tebaide, recare nella lingua del Lazio, senza i difetti di stile che le s’ imputano, le Fenisse di Euripide. Per n
oci fratelli con tutta l’energia delineato. Pari verità e sobrietà di stile e giudizio si scorge nell’imitazione del Ciclope
mma il leggitore intelligente, oltre all’eleganza e alla maestà dello stile , ammirerà nelle di lui nobili imitazioni ora più
ale nelle dipinture de’ caratteri e degli affetti, e sì sublime nello stile . Meriterebbe un lungo estratto, ma cel vieta l’am
colorito ne’ caratteri e nelle passioni, e in grandezza e sobrietà di stile va innanzi a quasi tutte le tragedie di Seneca. M
le vestigia de’ Greci, alcune ciarle, certe comparazioni liriche, lo stile non portato a quel punto di sublime richiesto nel
e ad imitare l’Ecuba di Euripide; e par che avesse voluto renderne lo stile più magnifico della Sofonisba. Sulle tracce poi d
runa delle interessanti situazioni del greco originale, e tocca collo stile la nota del sublime assai più del Trissino. Dall’
spietata Tullia per esporlo sulle scene. La purezza ed eleganza dello stile non farà tollerare il carattere estremamente scel
alle tragedie del Trissino e del Rucellai, e le vince per gravità di stile . Giraldi Cintio fa onorata menzione dell’Antigone
tragedia il Veneziano Giustiniano. Per la nobiltà e l’eleganza dello stile essa gareggia colle più celebri tragedie di quel
i drammatiche non sono le migliori di quel tempo, specialmente per lo stile talvolta troppo ricercato e più proprio di certi
enti de’ suoi contemporanei consisteva nella noja e languidezza dello stile , e pensò rimediarvi ornando ed infiorando la sua
i pastorali. Ma le forti e perturbate passioni della Canace esigevano stile più grave e la favella della natura più che dell’
n laccio, Che la corda a la gola del tuo nome. Ma in generale lo stile è puro, sobrio, e più d’una fiata grave e vigoros
de’ componimenti teatrali, non fu mosso nè dalla tragica maestà dello stile , nè dal patetico che regna nel Torrismondo. Egli
versificazione armoniosa: una nobile, elegante e maestosa gravità di stile : un patetico vivace che empie, interessa, intener
muover prima vedrem ecc. Si bramerebbe in oltre che in certi passi lo stile non s’indebolisse. Tali cose veramente non posson
sercitata il pregio di tesserne un’ altra con più tragico ed elegante stile . Bongianni Grattarolo di Salò sul lago di Garda c
e per la bellezza de’ passi, può questa giustamente pretendere per lo stile . Riconosce parimente il Conte Calepio nel Nino di
fessare che questa Semiramide per uguaglianza, nobiltà e grandezza di stile e per versificazione vince quasi tutte le tragedi
a regolarità, l’economia, la gravità delle sentenze, l’eleganza dello stile , e la vivace dipintura de’ caratteri e delle pass
co teatro (Nota XII)? Imitare, emulare con aurea eleganza e purità di stile i tragici antichi, inventare a loro norma favole
chi trovasse stucchevole la lettura di componimenti scritti in aureo stile , cui mancando ancora ogni altro pregio rende acce
17 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO V. Teatro Tragico Francese nel XVII secolo. » pp. 166-211
i ad ammettere la contrastatà regolarità, e a cercar la nobiltà nello stile co’ precetti e col proprio esempio. Il primo sagg
no per l’atmosfera. Ma perchè la gioventù non creda che tutto nel suo stile sia oro puro, vuolsi avvertire ch’egli pur troppo
mirabilmente fluida e armoniosa, correzione, leggiadria e nobiltà di stile , ed una eloquenza sempre eguale, che è la divisa
oprii dell’idilio e della commedia anzichè della tragedia.» Circa lo stile di esse, senza derogare ai pregi inimitabili di P
one, e la ripetizione de’ medesimi tropi forma l’unico fondo del loro stile ; ma Racine le accompagna con altre maniere poetic
ì alto punto l’espressione, l’eleganza, l’armonia e la vaghezza dello stile ed il patetico. Gli si notarono tal volta alcune
sia originale de’ Greci, Racine che possedeva il rarissimo dono dello stile e della grazia, che avrebbe mai lasciato alla glo
disprezzo il sig. di Voltaire, nè senza ragione, se si riguardi allo stile generalmente basso e sparso d’inezie, di pensieri
ni; ma il tempo si consuma nel lavoro e nel maneggio della lima sullo stile , ed è quello che manca all’Arianna. Trasse Tommas
in grazia di rappresentare altri drammi. Tommaso con più debolezza di stile e con minore ingegno del fratello merita ancor la
he ebbe miglior fortuna. Invano si rileverebbe l’effemminatezza dello stile , la mancanza di verità nelle situazioni, l’inveri
18 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article »
nte. Scrisse alcun che di poesia, e il Bartoli dà come saggio del suo stile il brindisi in versi martelliani (bruttini anzi c
19 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IV. Teatro Italiano nel Secolo XVIII » pp. 316-354
ate con tutta verità, e vivacità; i caratteri vari e ben coloriti; lo stile ricco, sublime, ed elegante; e la versificazione
to Martelliano. Vedasi la di lui maniera di maneggiar le passioni, lo stile , e la versificazione in questo squarcio della Per
sare, e Druso. La condotta delle favole n’é sommamente giudiziosa; lo stile grande e sublime, e i versi liberi da lui usati c
essare che l’eloquenza, e l’erudizione profonda, e la regolarità e lo stile di quelle tragedie, non ballano per farle proporr
ci: ha egli parecchie scene eccellenti; e buono n’é ordinariamente lo stile . Tuttavia le tragedie del P. Granelli hanno avuto
ia, intitolata il Numitore, in cui, toltane alquanta trascuraggine di stile ne’ due ultimi atti, trovasi un numero di rari pr
edie del P. Ringhieri. Molte ne ha egli scritte, e la più parte nello stile drammatico metastasiano. Il suo dialogo degenera
ffo, due tragedie in versi sciolti, nelle quali vi é il pregio di uno stile fluido e purgato. Nel resto queste tragedie sono
morosi simili alla pretta galanteria di certe tragedie francesi, e lo stile abbonda di pensieri e di espressioni liriche. Tut
accordano con tutto il resto, e non se ne offende l’uguaglianza dello stile . Vedasi come bene appropria a Tito l’auree parole
dono. Notisi ancora quanto acconciamente si trovino incastrate nello stile di Metastasio moltissime sentenze di Seneca. Esse
cuno de’ quali contiene un argomento differente maneggiato in diverso stile . Ma Scudery e Boisrobert aveano scritte in Franci
ntrappunto (scrive il citato Salvini) quando si sentiva lodare il suo stile di andante, corrente, maestoso, nobile, facile, s
quali sono le dolcezze della lira greca co’sentimenti romani. Il suo stile é chiaro, netto, conciso, le parole piene di sugo
20 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO I. Teatro Francese Tragico. » pp. 4-111
mi, ed essi non passano alla posterità quando mancano di vigore nello stile , di proprietà ed eleganza nella lingua, di armoni
à ne’ caratteri, giudizio nello scioglimento, nobiltà e purezza nello stile , armonia nella versificazione, benchè gli costass
pierre non lavorava con diligenza i suoi versi, non si elevava con lo stile , non conosceva bene il teatro francese, e la sua
ricca di nobili sentimenti, e lontana dalla generale affettazione di stile da’ Francesi adottata nelle tragedie. Le passioni
enza del tempo della rappresentazione con quello degli evenimenti. Lo stile nel Romolo si risente più che nella precedente de
benchè al cospetto della Inès francese spariscano tutte le altre. Lo stile della Ines generalmente è migliore di quello del
e tragedie, colla copia delle idee nuove ed ardite, colla pompa dello stile , colle immagini nobili e tratte sempre dal sogget
mide rappresentata nel 1748 non ismentisce la forza e la maestà dello stile di Voltaire, e le situazioni tragiche vi si veggo
ostante l’autor giovane non ancora avea acquistata l’arte di pulir lo stile e di tornir meglio i suoi versi; ond’è che nella
e, gli si notò la durezza della versificazione e la scorrezione dello stile . Da prima, a quanto ne dicono i nazionali, avea e
versificazione poco armonica e l’ineguaglianza e la turgidezza dello stile . Ducis diede in francese l’Hamlet, Giulietta e Ro
situazioni sono patetiche senza languidezza e senza esagerazione; lo stile è appassionato naturale e molte volte energico; g
i regnano, l’interesse che produce, la pompa dello spettacolo e dello stile (benchè questo talvolta eccede e cade nell’enfati
cenza dell’eroismo e del patetico vero, di naturalezza ed eleganza di stile e di armonia di versificazione; con tutto ciò il
zione del linguaggio e la forza, la bellezza ed ogni altra dote dello stile . Mentre la terribile procella tutto copriva di te
o e per Carlo IX. L’azione del Cajo Gracco è semplice ma languida, lo stile puro ed elegante, ma la versificazione non molto
cangiamenti che accrescono la rapidità dell’azione e l’energia dello’ stile . Se si comparino le dipinture de’ caratteri nel p
ngere Coligny, il Cancelliere de l’Hôpital, ed Errico IV nascente. Lo stile di Chenier non profferisce bellezze luminose; mer
vinto, mancò poco che non tirasse seco a terra tutta la tragedia. Lo stile è ineguale e trascurato sovente, e mostra la giov
ni, non si può riconoscere nel Montcassin di Arnault. Quanto poi allo stile , i leggitori ben vedranno che l’autore sovrasta d
o se ne diparte e vi frammischia le proprie idee, cade in assurdi. Lo stile nulla presenta che tiri l’attenzione. L’autore ha
21 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome II « CONTINUAZIONE DEL TEATRO GRECO E DEL LIBRO I — CONCHIUSIONE. Dell’antica storia teatrale. » pp. 239-246
Persi, ne’ Sette a Tebe. Sofocle su di lui si forma, rende il proprio stile più grave, più maestoso, più sublime, aggiugne al
za la gravità e la copia delle sentenze filosofiche caratterizzano lo stile di Euripide. Qualche negligenza nell’economia sce
22 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo II. Teatro Spagnuolo, Inglese, e Alemano nel medesimo Secolo XVII. » pp. 276-290
ignorare che sapere: non separò li tragico dal comico: dove elevò lo stile , si perdé nel lirico, e per lo più stravagante: a
edie dette di Capa y Espada, nelle quali osserva più regolarità, e lo stile é più conveniente alla commedia, ve ne sono alcun
a l’unità, e quanto alla verità de ’caratteri, e alla proprietà dello stile son meritevoli d’ogni lode. El Amor al uso del me
e che contiene un’azione di ventiquattr’ore, costumi ben delineati, e stile giudizioso: essa fu tradotta da Tommaso Corneille
tumi del secolo. Le sue commedie hanno invenzione, moto, interesse, e stile grazioso e proprio della commedia. Sono anche reg
23 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAPO II. Tragedie Italiane del XVI secolo. » pp. 28-131
le vestigia de’ Greci, alcune ciarle, certe comparazioni liriche, lo stile che non si eleva a quel punto di sublime che fa g
e ad imitare l’Ecuba di Euripide; e par che avesse voluto renderne lo stile più magnifico della Sofonisba. Il signor Roscoe n
eruna delle situazioni interessanti del grecò originale e tocca collo stile la nota sublime assai più del Trissino. Dall’altr
spietata Tullia per esporlo sulle scene. La purezza ed eleganza dello stile non farà tollerare il carattere estremamente scel
a alle tragedie del Trissino e del Rucellai e le vince per gravità di stile . Giraldi Cintio sa onorata menzione dell’Antigone
tragedia il veneziano Giustiniano. Per la nobiltà e l’eleganza dello stile essa gareggìa colle più celebri tragedie di quel
i drammatiche non sono le migliori di quel tempo, specialmente per lo stile talvolta troppo ricercato e più proprio di certi
enti de’ suoi contemporanei consisteva nella noja e languidezza dello stile , e pensò rimediarvi ornando ed infiorando la sua
bri pastorali. Ma le forti perturbate passioni della Canace esigevano stile più grave, e la favella della natura più che dell
po un laccio, Che la corda a la gola del tuo nome. Ma in generale lo stile è puro, sobrio, e più di una fiata grave e vigoro
de’ componimenti teatrali, non fu mosso nè dalla tragica maestà dello stile nè dal patetico che regna nel Torrismondo. Egli c
versificazione armoniosa: una nobile, elegante e maestosa gravità di stile : un patetico vivace che empie, interessa, intener
ro muover prima vedrem . Si bramerebbe in oltre che in certi passi lo stile non s’indebolisse. Tali cose veramente nuocer non
sercitata il pregio di tesserne un’ altra con più tragico ed elegante stile . Bongianni Grattarolo di Salò sul lago di Garda c
e per la bellezza de’ passi, può questa giustamente pretendere per lo stile . Riconosce parimente il conte di Calepio nel Nino
fessare che questa Semiramide per uguaglianza, nobiltà e grandezza di stile , e per versificazione vince quasi tutte le traged
hi trovasse stucchevole la lettura di componimenti scritti in aureo stile , cui mancando ogni altro pregio rende accetti e d
a regolarità, l’economia, la gravità nelle sentenze, l’eleganza dello stile e la vivace dipintura de’ caratteri e delle passi
dell’Italia. Imitar dunque, emulare con aurea eleganza e purità di stile i tragici antichi, inventare a loro norma favole
24 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » p. 938
he piuttosto s’ebbe nome di Domenico Sfortunato. Come saggio del suo stile , riferisco io pure il sonetto recitato da Tibalde
25 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO I. Teatro Spagnuolo. » pp. 4-134
ia non cede a veruna nè per l’irregolarità, nè per le stranezze dello stile , benchè i caratteri vi sieno dipinti con forza. Q
remo questo squarcio, nel quale la passione non è molto tradita dallo stile . Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il
r compose. Il primo atto desta la curiosità ed è meno difettoso nello stile ; gli altri sono pessimi per istile, per azione e
molte favole interamente sue. In quelle che si chiamano istoriche, lo stile è sommamente stravagante, e la condotta difettosi
intitolò los Aspides de Cleopatra, azione tragica scritta in pessimo stile colla solita trasgressione di ogni regola, e mesc
Madrid, in Torrejoncillo ed in Illescas, e terminando in Cabañas. Lo stile poi è comico, sobrio e vivace in tutto, eccetto n
rte di Rachele per mano de’ Castigliani sollevati. Le stranezze dello stile , l’irregolarità, la buffoneria alternata con gli
a ignorare che sapere: pensando far pompa di acutezza nell’elevare lo stile , si perdè, non che nel lirico, nello stravagante,
duconsi personaggi reali, regnano le principali stranezze tanto nello stile per cercarsi il sublime, quanto nelle apparenze e
colpi di teatro curiosi disposti acconciamente, regolarità maggiore, stile più proprio del genere, e dialogo quasi sempre na
che per interesse passano i personaggi d’uno in un altro impegno. Lo stile è proprio del genere eccetto quando gli amanti vo
unto dall’insegnamento. Ma ad onta di tanti difetti di regolarità, di stile ed istruzione, le favole di Pietro Calderòn de la
contentandosi di ritenerne le grazie, la caricò fuor di proposito. Lo stile di Moreto generalmente è moderato e proprio del g
alderòn nè de’ loro seguaci, nell’irregolarità delle commedie e nello stile , conobbe ancora gl’incovenienti e le mostruosità
el qual tempo si scolpisce il magnifico sepolcro dell’Ulloa. Anche lo stile è più sobrio e lontano da molte stranezze naziona
ppresentarsi è l’Hechizado por fuerza, l’ammaliato a forza, di cui lo stile , l’azione, i caratteri si contengono ne’ limiti d
cipa assai della farsa; ma i caratteri sono felicemente dipinti, e lo stile è buono, comico, grazioso. Francesco Bances de C
regola di verisimile che in esse non si trasgredisca, nè stranezza di stile che non possa notarvisi; e pur vi si scorge un ar
taliana poco felice, ma spogliata in gran parte delle arditezze dello stile e delle solite irregolarità. Il Duello contro l’i
imore di offendere la verisimiglianza, e si fossero appigliati ad uno stile più conveniente al genere, superati forse avrebbe
di una peste. Tutto in essa è sconcerto, stranezza, puerilità; nè lo stile e la versificazione rendono tanti spropositi meno
i per lo più sono inutili ed episodici, le inconseguenze continue, lo stile ineguale, ora plebeo della feccia del volgo, ora
26 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VI. Teatro inglese, alemano, e spagnuolo del medesimo nostro secolo. » pp. 389-417
nel 1753, la quale si tiene per inferiore alla Vendetta, quanto allo stile , ma merita indulgenza per esser uscita da un uomo
ro Pope, compose una tragedia condotta con ingegno e scritta in buono stile , intitolata Appio e Virginia, soggetto così spess
e situazioni veramente tragiche. Eccone uno squarcio che ne mostra lo stile e ’l patetico. «Io cominciava (dic’ella all’amato
mischia certi amori subalterni incapaci di chiamar l’attenzione; e lo stile non si eleva abbastanza per giugnere alla sublimi
principi della drammatica. Nell’altra tragedia del signor Moratin lo stile si vede migliorato di molto, e lo sceneggiamento
ata nel 1771. L’argomento é tragico, trattato con giudizio e in buono stile , se non che la versificazione di due endecasillab
ano agl’intelligenti nella lettura per l’accuratezza e bellezza dello stile . Questa moderna foggia di comporre, che diverte i
elegiaco uniforme più che un’azione tragica, e non poca durezza nello stile . Ho udito ancor annoiarsi i nazionali per un patr
ieri, di spioni, di bari, e. di commettimale. Egli naturalmente ha lo stile umile e dimesso, e batte lo stramazzone tosto che
27 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo terzo — Capitolo decimoquinto »
tter in non cale la condotta, lo sceneggiar, l’orditura, trasandar lo stile e la lingua, perder mille situazioni vive e appas
hé oltre l’esser privi di colorito poetico, oltre non aver armonia né stile né numero, altro poi non racchiudono fuorché pens
plicicità de’ mezzi, della verità dei caratteri, della eleganza dello stile , della pittura del cuor umano e della forza ed ev
er gli altri motivi indicati. Sarà in ultimo luogo lo sterminio dello stile e della musica. Di quello per la regola generale
ni, poeta fra i primi del suo tempo in Italia per la robustezza dello stile , per la forza dell’epitettare e per la fertilità
lini, poeta cesareo alla corte di Pietroburgo, si scorge chiarezza di stile , varietà nelle arie, bellezza nei recitativi, qua
nza per la propria salvezza159. [20] Purgatezza di lingua, venustà di stile , colorito poetico, varietà e delicatezza d’immagi
gratitudine? Ecco il motivo s’io non m’inganno. In primo luogo il suo stile benché assai poetico ed elegante manca di quella
imo di quest’opera, dove si parlò delle qualità che deggiono avere lo stile e la lingua per rendersi musicali, e dalle ragion
ro trasferire alla poesia accompagnata dai suoni le leggi medesime di stile che voglionsi per le poesie non inservienti alla
llo scenario preso ad affitto. «Voi altri poeti avete certe regole di stile che vi fanno lambiccar il cervello per tornire ac
lavori la sua vivace imaginazione, il suo talento pieghevole e il suo stile agiato e corrente (cercando però di rammorbidirlo
28 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo decimoterzo »
i sono incapaci, la loro invenzione ad altro non si riduce che ad uno stile capriccioso, ad un falso raffinamento che lusinga
leccate, nella stessa guisa che ‌l’eccedente uso dei diminutivi nello stile rende molle di soperchio e stemperata la poesia13
posizioni italiane, si è saputo innestare la novità de’ passaggi e lo stile agiato e torrente che proprio sembra di alcune sc
insignificante di melodia che s’oppone alla robustezza e maestà dello stile , che restringe la musica a non trattare fuorché i
e dalla prefazione d’una raccolta di poesie a lui dedicata, ove nello stile ampolloso di quei secolo si dice, parlando di non
i agli altri, è il motivo altresì per cui molti si compiacciono d’uno stile ricercato e difficile. La maniera naturale e faci
gliosa ricchezza nelle idee musicali, e che risplende per ornatissimo stile e per nuovo genere di vaghezza; d’un Piccini maes
iccini maestoso insieme e venusto, di gran fuoco, di vivo ingegno, di stile brillante e florido; d’un Sacchini celebre per la
i cioè Pagin e Nardini, il primo dei quali si creò un suo particolare stile mirabile per la bella e forte cavata dello strome
suono, per l’opportuna scelta degli ornamenti, per la nobiltà del suo stile e per diversi altri pregi è l’egregio Pugnani, di
sce a meraviglia con una certa dolcezza e soavità la robustezza dello stile propria della sua scuola, e l’incomparabile Viott
a scienza armonica divenuti il Ferrari suonatore originale per lo suo stile ameno, vago e grazioso, il Buccarini compositore
no cioè, violonista eccellente, e il Giardini, imitatore felice dello stile del suo maestro, al quale si dice che aggiunga de
efazione alla musica dell’Alceste. 132. [NdA] Oggidì può dirsi dello stile che regna nella musica ciò che Seneca diceva dell
dirsi dello stile che regna nella musica ciò che Seneca diceva dello stile di Mecenate: «laudem suam corrupit orationis port
i introdotti nella eloquenza sacra, e celebre per la purgatezza dello stile , per la pittura dei caratteri nazionali e per cri
29 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo secondo »
che ad esprimere l’effemminatezza. [11] Sebbene non ogni evidenza di stile , non ogni numero che alla poesia si confà, sarebb
o, i quali, e principalmente l’ultimo, benché ricchi siano di poetico stile , benché forniti d’altre qualità eccellenti, non s
per il piacere dell’orecchio. A conoscere quanta grazia aggiunga allo stile la sola inversione, quando si fa secondo i movime
rminar un periodo: né che non preferisca sì in verso che in prosa uno stile conciso, e pieno di cose all’abbindolato e pieno
iore d’accomodar le parole al sentimento, onde nasce l’evidenza dello stile : ora per la maggior attitudine a dipignere cagion
’augmentativi e di diminutivi, che la rendono opportuna quelli per lo stile ditirambico, questi per l’anacreontico, e della p
onsi poi a cantare la bellezza, e gli amori, piegando alla soavità lo stile , e la poesia. Così fecero Petrarca, e Bocaccio, p
o secolo e per sovrastarlo sono malgrado loro sforzati a preferire lo stile d’un giorno, che nasce e muore, come gli insetti
30 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO III. Spettacoli scenici in Inghilterra. » pp. 21-36
siasmo, la mente più che divina, il sommo ingegno, la grandezza dello stile , doti da Orazio richieste nel vero poeta, conveng
rittivo, con altra palpabile contraddizione, perchè le bellezze dello stile , la copia, la vaghezza, la vivacità e la varietà
o i medesimi Inglesi in comprenderli? Il far capire le bellezze dello stile e la grandezza de’ pensieri e l’energia dell’espr
della poesia rappresentativa con altro che con favole sceniche senza stile e senza lingua, le quali veggano p. e. il teatro
31 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO IV. Teatro Spagnuolo. » pp. 196-285
ia non cede a veruna nè per l’irregolarità, nè per le stranezze dello stile , benchè i caratteri vi sieno dipinti con forza. Q
rremo questo squarcio nel quale la passione non è molto tradita dallo stile . Bianca dal suo racconto vuol conchiudere che il
ole compose. Il primo atto desta curiosità, ed è meno difettoso nello stile ; gli altri sono pessimi per istile, per azione e
molte favole interamente sue. In quelle che si chiamano istoriche, lo stile è sommamente stravagante, e la condotta difettosi
intitolò los Aspides de Cleopatra, azione tragica scritta in pessimo stile colla solita trasgressione d’ogni regola, e mesco
Madrid, in Torrejoncillo, ed in Illescas, e terminando in Cabañas. Lo stile poi è comico, sobrio e vivace in tutto, eccetto n
rte di Rachele per mano de’ Castigliani sollevati. Le stranezze dello stile , l’ irregolarità, la buffoneria alternata cogli e
i il tragico dal comico: pensando di mostrare acutezza nell’elevar lo stile si perdè, non che nel lirico, nello stravagante10
troduconsi personaggi reali, regnano le principali stranezze sì dello stile nel cercarvisi il sublime, come delle apparenze e
colpi di teatro curiosi disposti acconciamente, regolarità maggiore, stile più proprio del genere, e dialogo quasi sempre na
che per interesse passano i personaggi d’uno in un altro impegno. Lo stile è proprio del genere eccetto quando gli amanti vo
nto dall’ insegnamento. Ma ad onta di tanti difetti di regolarità, di stile e d’ istruzione le favole di Pietro Calderon de l
contentandosi di ritenerne le grazie, le caricò fuor di proposito. Lo stile di Moreto generalmente è moderato e proprio del g
Calderon e de’ loro seguaci nell’irregolarità delle commedie e nello stile , conobbe ancora gl’ inconvenienti e le mostruosit
el qual tempo si scolpisce il magnifico sepolcro dell’Ulloa. Anche lo stile è più sobrio e lontano da molte stranezze naziona
rappresentarsi è l’Hechizado por fuerza (l’ ammaliato a forza) il cui stile , l’azione e i caratteri si contengono ne’ limiti
la partecipa assai della farsa; ma i caratteri sono ben dipinti, e lo stile è buono, comico, grazioso. Francesco Bances de Ca
regola di verisimile che in esse non si trasgredisca, nè stranezza di stile che non possa notarvisi; e pur vi si divisa un ar
taliana poco felice, ma spogliata in gran parte delle arditezze dello stile e delle solite irregolarità. Il Duello contro l’
imore di offendere la verisimiglianza, e si fossero appigliati ad uno stile più conveniente al genere, avrebbero forse in tal
32 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 13-20
o i passi ricavati dalle opere di coloro che vi si motteggiano per lo stile e per la lingua. Lo scioglimento è che Prisciano
rtagine e l’innamoramento di Didone per artificio di Venere. Circa lo stile egli vorrebbe imitare quello di Virgilio, le cui
33 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo nono »
faceva perdere il suo pregio, anche al lavoro delle note. Ma il vero stile della declamazion musicale si riconobbe più disti
ivenne inimitabile per la semplicità accopiata alla grandezza del suo stile , per la verità dell’affetto, per la naturalezza e
ria presso agl’intelligenti a motivo della sua perizia nell’imitar lo stile del suo maestro, e nella esecuzione, come il Somi
r la flessibile leggerezza, uguaglianza, soavità e limpidezza del suo stile . [13] Il gran Giuseppe Tartini si rese benemerito
il difetto si dilegua ben tosto qualora si voglia riflettere, che lo stile tartiniano colorito di tinta finissima perderebbe
ulio o la schietta nitidezza dell’Aminta del Tasso s’esprimesse collo stile lumeggiato e forte d’un Alessandro Guidi o d’un F
gono da affetti contrari, nel preferir il naturale al difficile, e lo stile del cuore a quello di bravura, nel far uso di que
iù ragione ripetersi dal Pasi bolognese scolaro del Pistocchi. Il suo stile composto di volatine, di gruppetti, di passaggi r
pagò tributo al suo secolo infettando le sue prime sonate con quello stile di labirinto, in Corelli non tutte le opere uguag
34 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO II. Spettacoli teatrali in Alemagna. » pp. 77-87
o i passi ricavati dalle opere di coloro che vi si motteggiano per lo stile e per la lingua. Lo scioglimento è che Prisciano
rtagine e l’innamoramento di Didone per artificio di Venere. Circa lo stile egli vorrebbe imitare quello di Virgilio, le cui
35 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO V. Tragedia Francese nel secolo XVIII. » pp. 75-133
gone de’ drammi, ed essi non passano alla posterità quando mancano di stile , di lingua, di buona versificazione, d’interesse;
pierre non lavorava con diligenza i suoi versi, non si elevava per lo stile , non conosceva il teatro francese, e la sua trage
ricca di nobili sentimenti, e lontana dalla generale affettazione di stile da’ Francesi adottata nelle tragedie. Le passioni
ndenza del tempo della rappresentanza con quello degli evenimenti. Lo stile del Romolo si risente più della precedente del di
benchè al cospetto della Inès francese spariscano tutte le altre. Lo stile della Inès generalmente è migliore di quello del
e tragedie, colla copia delle idee nuove ed ardite, colla pompa dello stile , colle immagini nobili e tratte sempre dal sogget
mide rappresentata nel 1748 non ismentisce la forza e la maestà dello stile di Voltaire, e le situazioni tragiche vi si veggo
situazioni interessanti; ma che perde di credito nella lettura per lo stile duro e scorretto. Il maestro della Poetica France
versificazione poco armonica, e l’ineguaglianza e la turgidezza dello stile . M. Ducis ha scritti in francese l’Hamlet, Giulie
cenza dell’eroismo e del patetico vero, di naturalezza ed eleganza di stile e di armonia di versificazione, con tutto ciò il
zione del linguaggio e la forza, la bellezza ed ogni altra dote dello stile . 27. V. l’epistola scritta da Voltaire alla Duc
36 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 235-236
al lettera concorderebbe col sonetto, che per la calligrafia e per lo stile pare preluda al ’600. L’Aurelia, giovine, poteva
37 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo secondo — Capitolo undecimo »
alle altre produzioni teatrali, passerò a ragionare paratamente dello stile , della orditura, della filosofia e dell’affetto c
to accorgersene del difetto dell’originale. [3] E incominciando dallo stile , il primo pregio che apparisce è quello d’una man
lio di lui ha conosciuta l’indole dell’opera in musica accomodando lo stile lirico alla drammatica in maniera che né gli orna
te i versi dei poemi non cantabili. La morbidezza non per tanto dello stile , una certa mollezza nelle espressioni non meno ch
i nelle poesie musicali, e sono appunto le doti che caratterizzano lo stile di Metastasio. [13] Passando poi all’orditura ed
recisione colla chiarezza, la catena delle idee cogli ornamenti dello stile , e la severità della ragione colle licenze del co
a daranno più volentieri al francese, scorgendo forse nel suo poetare stile più lavorato, maggior verità nella espressione, c
e alla ragione all’orecchio e all’immaginazione. Quindi dee render lo stile più lirico, frammetter gran illusione teatrale, s
e in ogni genere di descrizioni; a quella inarrivabile schiettezza di stile aureo sempre ed ingenuo, onde s’arricchisce di mi
[38] Altri esamineranno se sia da imitarsi senza precauzione quel suo stile sempre liscio e sempre in cadenza, quei sensi moz
e che sebbene a imparar, come va, la lingua toscana, e a formarsi uno stile elegante e robusto fosse miglior pensiero l’appig
all’autorità dell’inventore o gli perdonerà volentieri qualche neo di stile e di lingua in grazia degli affetti che sentirà s
far destinato sembra esser Metastasio.» 102 Oltracchè le regole dello stile proprio del dramma musicale non debbono misurarsi
tutti, parlare da sé solo intorno all’amore che ha per Ersilia nello stile del più alambiccato platonicismo? «Romolo! E com
erarsi abbastanza. Questo è il sostituire ch’egli fa, tante volte, lo stile della immaginazione a quello dell’affetto, e il p
38 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO VI. Teatro Spagnuolo Comico e Tramezzi. » pp. 149-194
citato, intitolandola las Bodas de Camacho, le nozze di Camaccio. Lo stile sobrio per la giustezza de’ sentimenti e per la p
sia però di tutto ciò la favola merita lode per la regolarità, per lo stile conveniente al genere de’ caratteri di Pepita, di
s, di cui ha ereditato l’indole poetica, l’eleganza e la grazia dello stile , la dolcezza del verseggiare e la purezza del lin
rsificazione, del buon dialogo, della regolarità, della grazia, dello stile e del giudizio. Lodevoli singolarmente sono nell’
ali vivacemente dipinti, un dialogo naturale, schietta urbanità nello stile , vezzi comici senza esagerazione istrionica, otti
medie e scempie traduzioni del medesimo autore. Per natura egli ha lo stile dimesso ed umile assai accomodato a ritrarre, com
39 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [E-F]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 931-932
di vasta coltura. I versi sciolti hanno una certa scorrevolezza, e lo stile vi è più tosto semplice e piano. Degne di nota sp
40 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo primo »
esprima cogli stromenti propri dell’arte sua, cioè col verso, e collo stile poetico; altrimenti s’avesse a dipignere verament
la poesia rispetto alla musica induce una mutazione non piccola nello stile . Questo nella tragedia debbe essere puramente dra
a per oggetto le cose che interessano vivamente il cuore, e allora lo stile di chi canta sarà appassionata, ovvero ha per isc
pittoresco, il quale in sostanza non è altro che il lirico. Quindi lo stile figurato, e traspositivo de’ poeti lirici, quantu
aria. [16] La natura stessa del canto ci porta dunque ad ammettere lo stile lirico. Perciò molti modi di dire, che grandement
rso genere di passione, che vi si rappresenta. Quindi l’origine dello stile lirico drammatico proprio dell’opera in musica, l
to in un altro diverso è quello che forma il recitativo obbligato, lo stile del quale dee conseguentemente essere vibrato, e
rti si moltiplicano, e che la coltura delle lettere vi si aumenta, lo stile delle figure e de’ segni s’indebolisce, s’introdu
senz’alcun disegno. Glissi permette l’uso delle comparazioni e della stile lirico drammatica, ma gli si raccomanda d’usarlo
41 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome III « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO SECONDO — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori.  » pp. 245-317
cta terrarum subacta Praeter atrocem animum Catonisb. Parve però lo stile di Pollione così duro e secco, come quello di Pac
prevaler debbe il giudizio de’ conoscitori e scrittori trattandosi di stile e di lingua. Era per ciò che il signor di Voltair
dubbio almeno a quattro scrittori, se la differenza del gusto e dello stile può servirci di scorta a conoscerne l’autore. Dan
Medea non esclude le passioni grandi, o Seneca le ha rilevate con uno stile vigoroso ed energico, onde viene l’umore che pren
sa mano della Medea sembraci che abbia colorito l’Ippolito, benché lo stile ne sia più ornato, e talvolta più del bisogno ver
no, affettato; abusa delle sentenze e delle antitesi; declama; il suo stile sente di scuola. Ma è poi vero che alterò sempre
ena all’ombra di Achille, e sulla morte di Astianatte. Sublime n’è lo stile , molto vaghi ne sono i versi, nè vi si scorge cop
ra ima rector ecc. Meno riprensibile, declamatorio e ampolloso dello stile dell’Edipo riferito e dell’Ercole Eteo che or ora
Edipo riferito e dell’Ercole Eteo che or ora ossorveremo, sembrami lo stile del l’Agamennone. Non è molto infelicemente espre
42 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO III. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 125-139
d il protagonista Ezzelino pare che abbia un compagno in Alberico. Lo stile è facile; gli eventi dipingonsi con evidenza, ben
fece prima di ogni altro l’abate Mehus, il quale recò un saggio dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarcaa. Fu
43 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO III. Teatro Inglese. » pp. 143-156
r la verità della storia, la dignità de’ personaggi, la gravità dello stile e la forza de’ sentimenti. Egli non meno del Shak
ezze con forti colori. Le sue commedie hanno invenzione, interesse, e stile proprio per la commedia. Sono ancor regolari, e s
44 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO II. La Poesia Drammatica ad imitazione della forma ricevuta dagli antichi rinasce in Italia nel secolo XIV. » pp. 32-40
ema epico; ed il protagonista Ezzelino ha un compagno in Alberico. Lo stile è facile; gli eventi dipingonsi con evidenza, ben
me fece prima d’ogni altro l’Ab. Mehus, il quale recò un saggio dello stile di esse molto lontano da quello del Petrarca33. F
45 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO VI. Storia drammatica del XVII secolo. — CAPO VI. Teatro Inglese. » pp. 291-300
r la verità della storia, la dignità de’ personaggi, la gravità dello stile e la forza de’ sentimenti. Egli non meno del Shak
sezze con forti colori. Le sue commedie hanno invenzione, interesse e stile proprio per la commedia. Sono ancor regolari, e s
46 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VII. Pastorali. » pp. 4-41
accurati in riconoscere nel fiorentino Giacomo Peri l’inventore dello stile musicale de’ recitativi ne’ drammi del Rinuccini
e che si trascrivesse interamente; ma chi l’ignora? Le bellezze dello stile nelle particolarità narrate, che i Francesi chiam
rici, e di qualche intemperanza Ovidiana nell’accumulare immagini, lo stile è puro, la versificazione corrente, ben sostenuti
stato pastorale, e l’amore presagisce le future grandezze di Pisa. Lo stile è nobile ma lirico come quello di tutte le altre;
come morto, si avvede che è vivo, e ne imprende la guarigione. Nè lo stile nè la condotta fa desiderarne l’impressione. a.
47 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO IV. Pastorali del Cinquecento. » pp. 267-294
accurati in riconoscere nel Fiorentino Giacomo Peri l’inventore dello stile musicale de’ recitativi ne’ drammi del Rinuccini
e di esser trascritto interamente; ma chi l’ignora? Le bellezze dello stile nelle particolarità narrate, che i Francesi chiam
lirici e di certa intemperanza Ovidiana nell’accumulare immagini, lo stile è puro, la versificazione corrente, ben sostenuti
o stato pastorale, e amore presagisce le future grandezze di Pisa. Lo stile è nobile, ma lirico come quello di tutte le altre
o come morto, si avvede che è vivo e ne imprende la guarigione. Nè lo stile nè la condotta fa desiderarne l’impressione. 13
48 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO II. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo. » pp. 175-262
rancesi stessi, prima del Moliere, dipinsero i nobili ridicoli109. Lo stile dell’Ariosto in questa e nelle altre si presta mi
nell’atto terzo forma una scena incomparabilmente più graziosa per lo stile e più naturale di quella della galera del Moliere
ggerirà alcune curiose osservazioni critiche) e per la vaghezza dello stile e per l’ artifizio del groppo e pel calore e ’l m
delicato ne’ caratteri e negli affetti, sì elegante e naturale nello stile , e con tanta aggiustatezza e verità dialogizza se
quando visitava la moglie, se n’è anch’egli mattamente innamorato. Lo stile puro ed elegante della Calandra non può essere nè
’ licenziosi costumi allora dominanti, e a i sali e alle grazie dello stile , noi converremo di buon grado col celebre conte A
arsi; che ingegnose e regolari esse sono, e in grazioso e sempre puro stile da’ Toscani e non Toscani dettate; ma unicamente
quest’antichità per nostro specchio Non ci mettiamo innanzi. Lo stile è al solito felice ed elegante da per tutto, di c
per la regolarità, per le lepidezze, per la purezza ed eleganza dello stile , benchè per la licenziosità di que’ tempi i motte
i vede nelle commedie di Luigi Groto nè la verità e naturalezza dello stile , nè la patetica delicatezza degli Straccioni del
Pimpinella, e la Niccolosa, regolari per la condotta, naturali nello stile , vivaci ne’ caratteri, ma alquanto libere ne’ mot
vola descritta ben maneggiate le passioni ed espresse con sobrietà di stile ; ma non son pago de i discorsi accademici e pedan
ià vinsi il mondo, or servo a gente vile, Come fortuna va cangiando stile . Nell’ultimo intermedio viene di sotterra Plut
lieto scioglimento. L’altra commedia dell’Oddi non meno bella per lo stile , per l’onestà, per la vaghezza de’ caratteri e pe
49 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO III. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 253-256
a di un magnate, lodandosene la verità de’ caratteri, il dialogo e lo stile . La Spesa per vanità nel bisogno, ed il Giovane c
50 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 195-196
crudi omicidi minacciano al mio cor guerre e tormenti. O che vezzoso stile di Comica Sirena col nome gioia dar, cogli occhi
51 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO III. Commedie del secolo XVII. » pp. 292-313
mpre verisimile, semplice ed animata da piacevoli colpi di teatro. Lo stile è comico buono per lo più, benchè talvolta soverc
essinese Scipione Errico schernì le affettazioni e le arditezze dello stile detto secentista e criticò con sale e giudizio di
arità, quando anche volesse notarsi in esso qualche alterazione nello stile . Intanto non posso dispensarmi dall’osservare che
52 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VII. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo del Lulli, e del Quinault. » pp. 245-266
i migliori passi del Quinault per dare idea della bellezza del di lui stile e della versificazione in diverse passioni. Ed ol
edusa nel Perseo cantata nel 1682 diede l’esempio ancora d’un maschio stile , Je porte l’èpouvante et la mort en tous lieux.
parve l’uno nato alla gloria dell’altro. L’eleganza, le grazie dello stile , la facilità dell’espressione, l’armonia della ve
53 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO IV. Teatro Lirico Francese, e suoi progressi per mezzo di Lulli e Quinault. » pp. 59-74
parve l’uno nato alla gloria dell’altro. L’eleganza, le grazie dello stile , la facilità dell’ espressione, l’armonia del ver
i migliori passi di Quinault per dare idea della bellezza del di lui stile e della versificazione in diverse passioni. Oltre
i Cerere, J’ai fait le bien de tous &c.; e diede l’esempio di uno stile maschio nel discorso di Medusa del Perseo cantata
54 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO II. Teatro Olandese: Danese: Suedese: Polacco. » pp. 32-37
di un magnate, lodandosene la verità de’ caratteri, e il dialogo e lo stile . La Sposa per vanità nel bisogno, ed il Giovane c
55 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO V. Teatro Spagnuolo Tragico. » pp. 56-148
ento; vi frammischia certi amori subalterni riprovati dal gusto; e lo stile non si eleva abbastanza per giugnere alla sublimi
ima di quel secolo XVIII comparsa sul teatro di Madrid. Vi si vede lo stile migliorato, e con più giudizio l’azione incatenat
adahalso volle rettificarlo trattandolo con arte e decoro ed in buono stile ; ma la versificazione di due endecasillabi rimati
’invenzione nelle situazioni, e di spirito tragico, e di sublimità di stile . Ignazioa Ayala andaluzzo regio professore di poe
legiaco uniforme più che un’ azione tragica, e non poca durezza nello stile . Annojano parimenti le frequenti declamazioni con
accennai del dialogo uniforme ed elegiaco , e della durezza dello stile . Gl’increbbe sì bene che avessi reputato tale ar
personaggi introdotti, e segnatamente Haber e Barach, sono oziosi. Lo stile è diffuso e pesante, e sparso nel tempo stesso di
del Diamante per la versificazione che non è senza dolcezza, e per lo stile , eccetto ne’ passi indicati dove degenera in gong
o del principe, e per assicurarsi che Agnese sia da lui amata. Per lo stile lascia rare volte di esser grave, ed il patetico
sidera anche nell’atto III nella scena di Clitennestra ed Achille. Lo stile manca di precisione, di proprietà, di forza, e di
corregge gli errori di storia, nè tutte castiga le intemperanze dello stile . Questo semplice giudizio portato sulla versione
56 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome V « STORIA DE’ TEATRI. LIBRO IV. — CAP. IV. Progressi della poesia comica nel medesimo secolo XVI quando fiorirono gli scrittori producendo le Commedie dette Erudite. » pp. 136-255
carseggiano tanto e di cui tanto abbisognano per ragionar diritto. Lo stile dell’Ariosto poi si presta mirabilmente, alla man
e nell’atto III forma una scena incomparabilmente più graziosa per lo stile , e più naturale di quella della galera del Molier
ugerirà alcune curiose osservazioni critiche) e per la vaghezza dello stile , e per l’artificio del groppo, e pel calore ed il
delicato ne’ caratteri e negli affetti, sì elegante e naturale nello stile , e con tanta aggiustatezza e verità dialogizza se
uando visitava la moglie, se n’è anch’egli mattamente innammorato. Lo stile puro ed elegante della Calandra non può essere nè
’ licenziosi costumi allora dominanti, e a i sali e alle grazie dello stile ; noi converremo di buon grado col celebre conte A
he pregio da osservarsi, chè ingegnose esse sono e in grazioso e puro stile da’ Toscani e non Toscani composte; ma solo perch
Se questa antichità per nostro specchio Non ci mettiamo innanzi. Lo stile è al solito felice ed elegante da per tutto, di c
per la regolarità, per le lapidezze, per la purezza ed eleganza dello stile , benchè per la licenziosità di que’ tempi i motte
vede nelle commedie di Luigi Groto, nè la verità e naturalezza dello stile , nè la patetica delicatezza degli Straccioni del
Pimpinella, e la Niccolosa, regolari per la condotta, naturali nello stile , vivaci ne’ caratteri, ma alquanto libere ne’ mot
vola descritta ben maneggiate le passioni ed espresse con sobrietà di stile ; ma non son pago dei discorsi accademici e pedant
Già vinsi il Mondo, or servo a gente vile, Come fortuna va cangiando stile . Nell’ultimo intermedio viene di sotterra Pluton
57 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO II. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 80-124
proscrisse siffatti spettacoli, indi cangiando condotta e seguendo lo stile delle precedenti età, quando ad onta de’ divieti
libro di Dante della Volgare Eloquenza Fabrizio è chiamato poeta di stile tragico , la qual cosa, come ognun sa, in Dante s
a di stile tragico , la qual cosa, come ognun sa, in Dante significa stile sublime, nè indica che fosse autore di tragediea.
le ragioni, e non già alla purità della lingua, e alla vaghezza dello stile . Che se volesse il sig. Lampillas mostrare, che g
Svintila dal trono nel 631, dominò sei anni, conteneva la pratica, lo stile tenuto nel giudicare ne’ secoli appunto, ne’ qual
nte rettoriche, vote di senso, frivole nel fondo, e gigantesche nello stile . Or faccia il Lampillas il confronto di ciò che
58 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO I. Tragedie. » pp. 4-67
ento: vi frammischia certi amori subalterni riprovati dal gusto: e lo stile non si eleva abbastanza per giugnere alla sublimi
a prima in questo secolo comparsa sul teatro di Madrid. Vi si vede lo stile migliorato, e più incatenato lo sceneggiamento. M
ahalso volle rettificarlo trattandolo con arte, con decoro e in buono stile ; ma la versificazione di due endecasillabi rimati
invenzione nelle situazioni e di spirito tragico e di sublimità nello stile . Ignazio Ayala4 Andaluzzo regio professore di poe
legiaco uniforme più che un’ azione tragica, e non poca durezza nello stile . Annojano parimente le frequenti declamazioni con
che accennai del dialogo uniforme ed elegiaco, e della durezza dello stile . Gl’ increbbe sì bene ch’io avessi reputato tale
personaggi introdotti, e segnatamente Haber e Barach, sono oziosi. Lo stile è diffuso, compassato, pesante, e sparso nel temp
’antica consiste nella versificazione che non è senza dolcezza, nello stile eccetto ne’ passi dove degenera in gongoresco, e
o del principe, e per assicurarsi che Agnese sia da lui amata. Per lo stile lascia rare volte di esser grave, ed il patetico
sidera anche nell’atto III nella scena di Clitennestra ed Achille. Lo stile manca di precisione, di forza e di sublimità, lus
59 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — LIBRO X ed ultimo » pp. 161-344
nse nel 1791 preceduta da una lettera del fu Ranieri di Calsabigi. Lo stile sobrio e naturale, sublime ove l’azione l’esiga,
del Pepoli quasi del tutto rifusa nell’economia della favola e nello stile , è Carlo e Isabella rappresentata in Bologna nel
ne ben congegnata conforme al nuovo sistema assai migliorato, e dello stile nobile e vigoroso per quanto comporta il genere,
e e la compassione. Se ne vegga lo squarcio seguente per saggio dello stile e del patetico che serpeggia in questa favola: O
decisa rabbia ed avversione verso di quella corte. Se riflettasi allo stile , alla versificazione, alla maniera di colorire pr
nella scena terza, e venendo poi nella quarta Beatrice. Mancano nello stile quei tratti vivi e potenti che chiamansi colori d
ne al vero, nè la versificazione prosaica, negletta, dilombata, nè lo stile basso, snervato, privo di colori e di affetti, nè
ll’azione meglio organizzata, la locuzione più pura e più propria, lo stile più eguale, e meno infettato di lirici colori e d
introdotto nelle loro favole che amori freddi ed episodici; e che lo stile delle antiche tragedie italiane, cioè di quelle d
e le dieci tragedie surriferite con opportune rettificazioni circa lo stile , ma ve ne ha aggiunte altre nove inedite ricche d
Bruto secondo. Vi si scorge in generale miglioramento notabile nello stile divenuto più naturale senza perder di grandezza,
alcuna particolarità su ciascuna di esse. Maria Stuarda. Conviene lo stile alla tragedia, nè vi si osservano durezze e trasp
786, ha pregi degni del genere. Robusto, appassionato, sublime n’è lo stile . Il piano mirabilmente semplice compete all’eroic
a ... muojo. Tutto in essa è patetico, tragico, ed in ottimo e puro stile espresso1. Non ci voleva che l’Alfieri sagace inv
ologo sciocco, avaro e furbo. Vi si parla in prosa e in versi in ogni stile da’ medesimi personaggi. Varj colpi teatrali ed a
ei drammi. Il Metastasio in una lettera che gli scrisse, n’encomia lo stile come robusto e lusinghiero, la ricchezza de’ pens
i lampi poetici delle comparazioni. E certamente si riconosce nel suo stile forza e dolcezza; le immagini abbondano e forse o
immagini, la scelta delle maniere, l’armonia della versificazione. Lo stile è fiorito e talvolta lussureggia, ma la varietà d
te dal troncarsi la pianta fatale, che servirà anche per saggio dello stile : Ma che! . . . s’oscura il giorno! . . . S’ad
cole e Dejanira, il patetico delle situazioni, e la convenienza dello stile alla scena. Non vi si veggono sparsi in copia gli
ale. Pure se valessero le censure esagerate fatte dal Bettinelli allo stile metastasiano ripreso talvolta come inelegante e s
e inelegante e spesso come prosaico, potrebbe dirsi altrettanto dello stile del Calsabigi, e si potrebbero addurre molti squa
la cui nullità in tale occasione reca rincrescimento. Elfrida con uno stile minaccia di svenarsi. In questo luogo si trova un
ndiamo l’imitazione del Calsabigi; questa è la maniera di formarsi lo stile , seguir le vestigia de’ grandi, ma adorarle nel t
diocri, espressioni liriche a sovvallo, scarsezza di precisione nello stile molle e smaccato, scioperatezza negli aggiunti, v
60 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 18-20
utore ed attore reputatissimo ; e quale finalmente più conveniva allo stile di Goldoni, su le cui commedie si è per dir così
61 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome IV « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 37-96
’impresse nel 163133. In tal componimento in mezzo alla purezza dello stile trovansi frequentissime allusioni pedantesche che
del luogo, seguendo l’azione parte in Coimbra e parte in Lisbona. Lo stile è nobile e grave e rare volte ammollito da qualch
el 1559. Le commedie del Rueda, dice Lope de Vega nell’Arte Nuevo, di stile assai basso e che rappresentano fatti di artefici
disse tragedie? In esse, oltre a’ soliti difetti circa le unità e lo stile , vedesi la stessa mescolanza di compassione e di
dato anche distintamente da Lope. Loda poi Cervantes la gravità dello stile di Antonio Mira de Mescua Andaluzzo di Guadix, ch
enziano o di origine o di nascita, encomiandolo per la dolcezza dello stile . Le commedie di costui si pubblicarono in Valenza
lice copia e traduzione, malgrado dell’uniformità che si scorge nello stile e nella verisificazione di entrambe. Contuttociò
asso Spagnuolo, in cui se ne dà nobilmente un giudizio imparziale. Lo stile è fluido e armonioso, benchè non sempre proprio p
enti; Luperzio, Remolo, Ostilio, Fabio non convengono ad Egiziani: lo stile s’innalza fuor di tempo in bocca del nunzio e si
62 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO PRIMO. Ritorno delle rappresentazioni teatrali dopo nate le lingue moderne. » pp. 2-31
proscrisse siffatti spettacoli, indi cangiando condotta e seguendo lo stile delle precedenti età, quando ad onta dei divieti
l libro di Dante della Volgare Eloquenza Fabrizio è chiamato poeta di stile tragico, la qual cosa ognun sa che in Dante vuol
lle ragioni, e non già alla purità della lingua e alla vaghezza dello stile . Che se volesse il Sig. Lampillas mostrare che gl
Svintila dal trono nel 631, dominò sei anni, conteneva la pratica, lo stile tenuto nel giudicare ne’ secoli appunto ne’ quali
nte rettoriche, vuote di senso, frivole nel fondo e gigantesche nello stile . Or faccia il Lampillas il confronto di ciò che a
63 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO VII. Della vera commedia Francese e dell’Italiana in Francia. » pp. 144-176
stesso Palissot) cedono in facilità a quelli di Regnard, ma il di lui stile è più puro. Io veggo nelle sue espressioni certo
a sostenere il confronto della piacevolezza di Regnard, non che dello stile e delle grazie di Moliere. Instruttiva è la comme
no bene espressi e vivaci: i sali spirano urbanità e piacevolezza: lo stile conveniente e spiritoso senza sforzo e senza preg
un vivace colorito ne’ caratteri, della buona versificazione e di uno stile salso ed elegante. Ecco il carattere del protagon
e opere50. Dotato di spirito e d’ingegno mancava di naturalezza nello stile , e gli noceva singolarmente certo parlar gergone
64 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi [3e éd.]. Tomo X, parte 2 pp. 2-245
nell’atto V. Il dramma è scritto in prosa, ma l’autore vi adopra uno stile immaginoso e poetico che spesso riesce soverchio
ologo sciocco avaro e furbo. Vi si parla in prosa ed in versi in ogni stile da’medesimi personaggi. Varii colpi teatrali ed a
nque scene, in cui intervengono Pandora, Prometeo, Epimeteo. In buono stile si vedono sentimenti appassionati, singolarmente
ntrighi amorosi simili a quelli delle tragedie galanti francesi, e lo stile abbonda di pensieri soverchio lirici. Tutte poi s
ggio delle passioni, più grandezza ne’suoi eroi. La lingua è pura, lo stile ricco e proprio degli argomenti e della drammatic
persone e in particolare i Patriarchi, i Profeti e gli Apostoli collo stile delle scritture e co’sentimenti de’ Padri e de’ D
lezza dell’espressione, la precisione, la chiarezza e l’armonia dello stile , per l’eleganza e la sublimità. Gli contese gran
a ecc. Aggiugne di aver provato egli stesso il difficil tragico dello stile de’drammi ne’cori del Gionata ed in una Cantata :
armonico Frugoni colle sue Cantate potrebbe servir di modello al vero stile drammatico : che Zeno è più di Metastasio elegant
cuto osservatore, il quale trovò spessissimo mancare di eleganza e di stile poetico fin’anche la Gerusalemme ; ma non vorremm
la Gerusalemme ; ma non vorremmo che prendesse per eleganza anche lo stile contorto ed oscuro, in cui egli stesso talvolta è
) determinare nel melodramma di Metastasio le ragioni per le quali lo stile ha quell’incanto che tutte le anime delicate vi t
quali sono le dolcezze della lira greca co’ sentimenti comuni. Il suo stile è chiaro, netto, conciso, le parole piene di sugo
nguiscono accanto a quelli di Metastasio. Decaddero in seguito per lo stile in faccia al Cortellini ed al Cigna la Disfatta d
del Galfo. Il Metastasio in una lettera che gli scrisse, n’encomia lo stile come robusto e lusinghiero, la ricchezza de’ pens
agionate dal troncarsi la pianta fatale, che servirà per saggio dello stile  : Ma che… s’oscura il giorno !… S’addensano nel
abile Armida del gran Torquato ed una felice imitazione del seducente stile Metastasiano Marco Cortellini avea richiamata la
ale. Ma se dovessero valere le censure del Bettinelli fatte contro lo stile Metastasiano, potrebbe dirsi altrettanto contro l
te contro lo stile Metastasiano, potrebbe dirsi altrettanto contro lo stile del Calsabigi. Sopravviene Orgando padre di Elfri
rosa a chi la trova ne’ drammi del Romano poeta : lasciam pure che lo stile tragico schiva simili leziosaggini ; come si mene
la al certo, se avesse avuto più tempo, era la maniera di formarsi lo stile dolce e preciso, seguir le vestigia de’ grandi ;
a elegante e grave tragedia ? L’userebbe chi rimprovera Metastasio di stile inelegante e prosaico ? Ed a codesto scrittore di
petizioni di pensieri, di situazioni, espressioni liriche a sovvalle, stile non preciso, molle e smaccato, niuna moralità, no
dipintura di caratteri, nè per artificio di favola, nè per grazia di stile . Lo Scavamento recitato nel teatro de’ Fiorentini
65 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO IX. Pregiudizj dell’Autore della Storia de’ Teatri, rilevati dall’Apologista. » pp. 95-111
i dovessero esaminare dall’arte, dal colorito, dal piacevole, e dallo stile , e circa l’oscenità di alcuno di essi bastasse ac
ata dall’Apologista, perchè potrebbe temersi, che in vece del purgato stile imparasse il corrotto costume. RISPOSTA. Siccome
e felice pensata del Lampillas mormori l’istesso senso comune? Che lo stile delle otto Commedie senta il sapore usato di Cerv
66 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo VIII. Commedia turca. » pp. 422-425
cinesi, ma delle alemane, spagnuole, e inglesi del secolo passato. Lo stile delle commedie turche é sommamente osceno; ma abb
67 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO V. Teatri Oltramontani nel secolo XVI. — CAPO IV. Spettacoli scenici nella penisola di Spagna. » pp. 137-226
s’impresse nel 1631a. In tal componimento in mezzo alla purezza dello stile trovansi frequentissime allusioni pedantesche che
del luogo, seguendo l’azione parte in Coimbra e parte in Lisbona. Lo stile è nobile, è grave, e rare volte ammollito da qual
el 1559. Le commedie del Rueda, dice Lope de Vega nell’Arte Nuevo, di stile assai basso e che rappresentano fatti di artefici
disse tragedie? In esse, oltre a i soliti difetti circa le unità e lo stile , vedesi la stessa mescolanza di compassione e di
ato anche distintamente da Lope. Loda pure Cervantes la gravità dello stile di Antonio Mira de Mescua andaluzzo di Guadix che
enziano o di origine o di nascita, encomiandolo per la dolcezza dello stile . Le commedie di costui si pubblicarono in Valenza
lice copia o traduzione, malgrado dell’uniformità che si scorge nello stile e nella versificazione di entrambe. Contuttociò i
mo del Parnasso Spagnuolo, in cui se ne dà un giudizio imparziale. Lo stile è fluido e armonioso, benchè non sempre proprio p
enti: Luperzio, Remolo, Ostilio, Fabio non convengono ad Egiziani: lo stile s’inalza fuor di tempo in bocca del Nunzio, e si
68 (1798) Addizioni alla Storia critica de’ teatri antichi et moderni « PARTE II — TOMO VI. LIBRO IX » pp. 145-160
to, dandole il titolo las Bodas de Camacho (le Nozze di Camaccio). Lo stile sobrio per la verità de’ sentimenti e dell’espres
ato don Nicolàs da cui ha ereditato l’indole poetica, la grazia dello stile , la purezza del linguaggio, e la dolcezza della v
69 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « NOTE E OSSERVAZIONI DI D. CARLO VESPASIANO in questa edizione accresciute. » pp. 281-290
tro chiarissimo scrittore, in due parole è compreso: grandi affetti e stile . Nota XI. Leggansi le savie riflessioni d
i docent adulteria, dum fingunt, & simulatis erudiunt ad vera? Lo stile in cui si scrivevano questi Mimi, si accostava al
70 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VII. Teatro Francese ne’ secoli XVII e XVIII — CAPO III. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 36-58
a tinta di farsa, ma vi si motteggia graziosamente il mal gusto dello stile romanzesco e affettato, che le donne stesse segue
iluppò sempre più il suo discernimento e buon gusto, e ne migliorò lo stile . Tutto ciò si conobbe nella recita del Cocu immag
eri, della felice arditezza dell’idea, dell’ eleganza e purezza dello stile , questo bel componimento non piacque la prima vol
71 (1790) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome VI « LIBRO IX. Teatro Spagnuolo del secolo XVIII — CAPO II. Commedie: Tramezzi. » pp. 68-88
as da cui ha ereditato l’indole poetica, l’eleganza e la grazia dello stile , la dolcezza del verseggiare e la purezza del lin
rò di tutto ciò la favola merita molta lode per la regolarità, per lo stile conveniente al genere, per l’ottima veduta morale
edie o scempie traduzioni del medesimo La Cruz. Per natura egli ha lo stile dimesso ed umile assai accomodato a ritrarre, com
72 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 395-399
irizzata a sua madre, e la risposta di questa. Ma come saggio del suo stile ve n’ ha ben altre che mi pajon di gran lunga mig
73 (1732) Paragone della poesia tragica d’Italia con quella di Francia
oli precedenti. Se allegorie, ossimori e ipotiposi impreziosiscono lo stile lirico, esse risultano dannose in tragedia, in qu
ero tale mancanza sarebbe sensibilissima, se non che la qualità dello stile congiunta ad altri riempimenti le prolunga oltre
o alla corte del Sultano Despina ed Alvante, dove viene contro il suo stile a ragionar Solimano, e di più si tengono tra la r
e’ difetti o nelle azioni, o nelle passioni, o ne’ caratteri, o nello stile per cui cedono a’ buoni esemplari che in ciò lasc
ncesi pretendere veruna superiorità. Capo VI. Della qualità dello stile praticato da’ poeti d’ambedue le nazioni. Ar
icato da’ poeti d’ambedue le nazioni. Articolo I. [6.1.1] Lo stile che riceve la sua essenza da’ pensieri e dalle pa
i di tragedie italiane ebber ciò di comune, che mal sostennero con lo stile la tragica maestà, perocché disperdendo i concett
guisa sì cadente elocuzione hanno frammischiato con disuguaglianza di stile comparazioni ed allegorìe, le quali appaiono tant
ità il Rucellai nell’Oreste, benché affettasse di render magnifico lo stile con forme talor troppo poetiche e con l’uso di pa
n ogni tragico intertenimento. Di vero s’egli avesse applicato il suo stile a descrivere solamente passioni tenere, non ad ec
ivata dalla imitazione della Canace, confessa ch’egli s’è proposto lo stile della medesima per esemplare del Pastor fido. Ma
si serra, ed apre l’arbitrio del mio cuore. Seguirono l’abuso dello stile più poeti che appresso scrissero tragedie, ora tr
usassero maggior copia di gravi sentenze, non aggiunsero però al loro stile valore corrispondente, perocché paiono esse quasi
erboso inondamento. Muzio Manfredi, che scrisse la Semiramide con uno stile più proprio degli altri, pur non guardossi da mol
i cade troppo nel basso. Il Cebà siccome nelle azioni così pure nello stile ha più del comico che del tragico. Nel Solimano d
, del Baruffaldi, il Cesare del Conti ed altre hanno generalmente uno stile lodevole, ancorché rada sia che non abbia qualche
.2.8] Ma ritornando a’ nuovi nostri autori, io desiderarei pure nello stile di vari qualche maggior ritegno e brevità, percio
erde per lo stucchevol vezzo delle rime come poscia confidereremo. Lo stile dell’abate Conti, ancorché in politezza e leggiad
erisce in qualche luogo per ristorare con tali vaghezze la noia dello stile . In una di queste Polissena dice: Come dal dolce
uda morte. Articolo III. [6.3.1] Ora che abbiamo esaminato lo stile degli Italiani, passeremo a quello de’ Francesi p
uita. Io non so come Pietro Cornelio, che s’avvisò benissimo71 che lo stile drammatico non doveva elevarsi fino alla gonfiezz
llo smoderato innalzamento, ed han però dato qualche eccezione al suo stile . Ma io non saprei assolvere da molti sconci né lo
ezione al suo stile. Ma io non saprei assolvere da molti sconci né lo stile di Racine, né quello degli altri più moderni. E p
he vegga la morte che «marche sur ses pas107», in che si sente più lo stile d’Orazio che d’un tragico attore. Nel Catone di m
ἐυφρόνη. Ma son di parere che, quantunque egli per la coltura dello stile abbia avuto più lode degli altri greci ben degnam
gi sin ad or recati credo che rimanga a sufficienza dimostrato che lo stile de’ poeti succeduti a Pietro Cornelio non è sì se
[7.1.1] Quantunque il numero sia una prerogativa inseparabile dallo stile , nonpertanto sì per lo grado distinto che ha mass
oro provvedono maggiormente la favella di parole idonee per qualunque stile . [7.2.6] Quanto a’ vocaboli delle scienze e dell
quella deformità la qual deriva comunemente dagli altri difetti dello stile già da me dimostrati a suo luogo. [7.3.2] Egli p
i. Finalmente sopra tutto è lodevole la dottrina con cui tratta dello stile convenevole alla tragedia. Certamente egli in ciò
agione son di parere che, nelle favole drammatiche, le quali vogliono stile non disdicevole neppure alla prosa, la mancanza d
lime: almeno vi s’incontrano poche reliquie di quella affettazione di stile che è comune a’ Francesi. L’azione ha del difetto
llo sconcio di far che oda lo spettatore ciò che Romolo non sente. Lo stile di questo dramma per frasi poetiche ed espression
degl’intelletti comunali», Pietro Sforza Pallavicino, Trattato dello stile e del dialogo (1662), Modena, Mucchi, 1990, pp. 2
entesca, soprattutto per le riflessioni attorno alla centralità dello stile e della sentenza. Tuttavia su questo preciso punt
honisbe), di aver sovraccaricato la scena di episodi e attori con uno stile ingiustificatamente ridondante (Sertorius) e di a
a approdando ad un sostanziale apprezzamento per la naturalezza dello stile corneilliano e alla celebrazione dell’intento mor
itazione delle greche inventate, ed espresse con simili simplicità di stile , gravità di sentenze, e movimento d’affetti, o mi
(1694), facendone il prototipo della tragedia moderna in virtù dello stile alto, capace di trattare in modo “eroico” il sent
ole della letteratura nell’intreccio piuttosto che nell’orpello dello stile . Sulla poetica di Tesauro ed in particolare sul r
e d’azione illustre, grande, e perfetta, fatta narrando con temperato stile , secondo il mio parere […] per muovere gli animi
erso un ragguaglio preciso dell’avvenimento che metta in risalto, con stile delicato e patetico, la forza d’animo di Teodora
ità a livello di intreccio — il discorso è più complesso a livello di stile , dal momento che molti letterati settecenteschi c
uelle moderne, di misura ben più cospicua — soprattutto a causa dello stile pomposo e magniloquente —, esso diventa fonte di
del Filippo», in Id., Alfieri e il linguaggio della tragedia: verso, stile , topoi, Napoli, Liguori, 1999, pp. 95-186). Lo st
imitazion delle greche inventate, ed espresse con simil semplicità di stile , gravità di sentenze, e movimento di affetti, o m
ofonisba, II, 4, vv. 1098-1099). L’autore contestava questa caduta di stile di Trissino che guastava la maestosità del person
lla maestà del Romano imperio e lo splendore, e la magnificenza dello stile degli Scrittori Romani non poco contribuiscono a
versificazione armoniosa: una nobile, elegante e maestosa gravità di stile : un patetico vivace che empie, interessa, intener
rente nella definizione dei costumi. Capo VI. Della qualità dello stile praticato da’ poeti d’ambedue le nazioni. Ar
aggio poetico. Ne nasce, che alle Persone medesime sia convenevole lo stile , che si direbbe Cittadinesco, più tosto che il Re
t, Bologna, Pisarri, 1703, pp. 284-285). Sulla disputa in merito allo stile «naturale» nella polemica tra Orsi e Bouhours si
agedie a quella sublimità non pervennero, perché non potendo alzar lo stile se non colla traslazione, se avessero questa sosp
1963, p. 254); il Gorini Corio, si impegnava a dimostrare come nello « stile umile del Trissino […] s’inciampa nel vile» (Teat
i Andrés, in aperta polemica con il giudizio del Maffei, biasimava lo stile noioso della Sofonisba («La semplicità e la umilt
ava lo stile noioso della Sofonisba («La semplicità e la umiltà dello stile , il languore dell’azione, la freddezza degli affe
 293). [6.2.2] Un altro difetto capitale che Calepio riscontra nello stile delle «antiche tragedie» italiane è legato all’im
propria tesi sia leggermente differente. Anche Martello condannava lo stile prolisso e tumido («uno stile accostantesi al Lir
ifferente. Anche Martello condannava lo stile prolisso e tumido («uno stile accostantesi al Lirico in molti luoghi», Pier Jac
801, p. 6). Ancora concorde con il giudizio di Calepio in quanto allo stile delle tragedie cinquecentesche si dimostrava il Q
omplesso il giudizio nei confronti delle tragedie di Rucellai, il cui stile sublime, nonostante qualche caduta, risulta agli
te in Teatro, e goderà in essa quantità di passi incomparabili; e uno stile alto, e sublime, e singolarmente una somma felici
Vallarsi, 1723, p. 78). Dopo di lui anche Riccoboni aveva elogiato lo stile mai forzatamente enfatico della tragedia del Ruce
dichiaratamente il giudizio di Calepio, riconoscendo nell’Oreste uno stile più alto e decoroso rispetto a quello della Sofon
runa delle interessanti situazioni del greco originale, e tocca collo stile la nota del sublime assai più del Trissino. Dall’
, t. VI, Paris, Michaud frères, 1813, p. 58). Sulla differenza fra lo stile di Trissino e di Rucellai si era soffermato Marco
ra soffermato Marco Ariani, notando come nell’Oreste del Rucellai «lo stile , rispetto al Trissino, si arricchisce notevolment
ritmico-sintattici costanti del Rucellai che rompe l’uniformità dello stile trissiniano e si avvicina ad un lirismo già inten
poetica arcadica non è motivata in Calepio da una predilezione per lo stile grave, da cui procede una diversa idea di lettera
ina e Crescimbeni, Roma, Bulzoni, 2009, pp. 31-37). La ricerca di uno stile autenticamente tragico — quella stessa che, avvia
aggio della tragedia (cfr. Vittore Branca, Alfieri e la ricerca dello stile , con cinque nuovi studi, Bologna, Zanichelli, 198
eppe Antonio Camerino, Alfieri e il linguaggio della tragedia: verso, stile , topoi, Napoli, Liguori, 2006; Vincenza Perdichiz
, stile, topoi, Napoli, Liguori, 2006; Vincenza Perdichizzi, Lingua e stile nelle tragedie di Vittorio Alfieri, Pisa, ETS, 20
o protagonista. Sulla scorta di questi ragionamenti egli censurava lo stile , orientato al lirico, dello Speroni, che nella Ca
, che individuava nella Canace — proprio in virtù della qualità dello stile  — l’antecedente più diretto della prova tragicomi
lla sua Pastorale. Ma forse intende il Guarini della leggiadria dello stile ; né in questo ancora mi par c’abbia ragione», Ami
XXVIII-LXXXIX, 2003, pp. 201-213. Sulle polemiche di cui è oggetto lo stile della Canace nel Cinquecento si vedano invece i r
astando la verosimiglianza della situazione. Un giudizio simile sullo stile della Canace, sempre arricchito della solita post
enti de’ suoi contemporanei consisteva nella noja e languidezza dello stile , e pensò rimediarvi ornando ed infiorando la sua
i pastorali. Ma le forti e perturbate passioni della Canace esigevano stile più grave e la favella della natura più che dell’
ri rispetto ai drammi precedentemente menzionati, presenterebbero uno stile eccessivamente ornato e prolisso. Per quanto rigu
ffo Orsi sottolineava come la Merope del Torelli fosse viziata da uno stile fiorito eccessivamente vicino all’«eloquenza liri
e del Domenichi, e l’Aristodemo del Dottori inchinano molto al lirico stile » (Francesco Saverio Quadrio, Della storia e della
e per la bellezza dei passi, può questa giustamente pretendere per lo stile » (Scipione Maffei, Il Teatro Italiano, o sia scel
, Edizioni dell’Orso, 2007, p. 202) — e l’Altea del Gratarolo, il cui stile è giudicato non eccessivamente raffinato, ma spes
he, benché nel terzo tomo si ravvisasse «facilmente la mutazion dello stile , che alcuni Autori del passato secolo introdusser
nto a condannare, in veste ufficiale di Arcade e di poeta novello, lo stile lirico del Solimano e dell’Aristodemo nel trattat
iamo grazie ai preziosissimi studi di Corrado Viola, ammiratore dello stile tragico del Dottori e dei drammaturghi «lirici» c
ffei, entra probabilmente nel merito della favola piuttosto che dello stile , censurando il fatto che il soggetto presenti deg
Roma, De’ Rossi, 1702, p. 249). [6.2.7] Viene ora preso in esame lo stile delle tragedie settecentesche, che appaiono a Cal
ispirati ad una maggior naturalezza, offerta dalla commistione di uno stile sentenzioso e piano, con una tensione patetica ti
cede, come anticipato, la propria preferenza ad Antonio Conti, il cui stile si situava a metà strada fra quello talora tumido
oppo pedestre della favella greca. In particolare viene condannato lo stile del Gravina, il quale nel Prologo delle sue Trage
Marcello Adriani, I, Milano, Sonzogno, 1825, p. 122). [6.2.10] Se lo stile poetico di Gravina viene reputato nel complesso r
oetica ragionamenti cinque, Bologna, Dalla Volpe, 1768, p. 57). Sullo stile sentenzioso nel teatro italiano del Settecento, a
perflua pompa, talaltra di semplicità eccessiva, passa in rassegna lo stile delle tragedie francesi, distinguendo fra le trag
essori. Riferendosi a queste ultime Conti scriveva: «Nulla dirò dello stile dell’ultime Tragedie Francesi, egli è tutto cucit
ure studiate, e non poco deprimono la gravità e il decoro del tragico stile », Giovanni Andrés, Dell’origine, progressi e stat
gusto. Questo stesso passo era stato indicato come cattivo esempio di stile , inverosimilmente gonfio, anche da Fénelon il qua
avec tant d’emphase», ivi, p. 1171). Lo stesso Voltaire condannava lo stile declamatorio di questa ouverture («Quand il se tr
troppo affettato e grave all’interno di contesti che domandavano uno stile semplice («Le Tasse n’a pas bien su ce secret, il
iene riportato anche da Andrés nel corso di una simile denuncia dello stile tumido ed affettato dei tragici francesi che si a
al Bergamasco e dalla sua puntuale analisi stilistica, secondo cui lo stile tragico dei Francesi, denso di lambiccamenti, per
a critica e nella storiografia teatrale sette-ottocentesca («Circa lo stile di esse [le tragedie francesi], senza derogare ai
mpée, cit., pp. 1734-1735). [6.4.2] Un altro punto di frizione dello stile del Pompée rispetto alle dichiarazioni programmat
lati, personificazioni, allegorie ed epiteti che non si addicono allo stile che tale genere letterario impone. Sarà bene dire
di «clarté» che entrava spesso in conflitto con la raffinatezza dello stile , essenzialmente barocco, che aveva caratterizzato
telico, Torino, Zavatta, 1670, p. 634), evidenziando le carenze dello stile raciniano, nel quale non mancano tracce della rip
ttorno a queste censure si sviluppa un’interessante discussione sullo stile letterario che coinvolge in prima battuta il Maff
ti artifici documenterebbero la natura eccessivamente «poetica» dello stile francese, per il Maffei essi costituirebbero la p
dalla prosa («Qui ognuno troverà strano, che il difetto imputato allo stile de’ Tragici Francesi, sia l’esser troppo poetico,
res Associés, 1747, p. 135). Anche Voltaire aveva preso ad esempio lo stile di questa pièce per dimostrare contrastivamente c
truito su di un’apostrofe alla vana pietà (ivi, III, 7, p. 37). Sullo stile troppo elaborato della tragedia di Crébillon si e
a le argomentazioni del Bergamasco nell’affrontare la questione dello stile tragico francese. Si riporta l’intero passo di se
elio pare dal primo principio preso da furore poetico: e in genere lo stile di questo Tragico è in ciò più difettuoso, che qu
one, al quale il Bergamasco deputa una sezione distinta rispetto allo stile . In prima battuta egli elenca sei diversi modelli
sdrucciolo induce rapidità e sonorità, non bassezza, ad ogni sublime stile appresso gli antichi conveniva; e ’l piede, e ’l
pastorale, il Martello si era deciso a ritrovare quel verso e quello stile italiano che erano sino ad allora mancati alla tr
ad allora mancati alla tradizione tragica nostrana. Appurato che tale stile deve essere lontano dall’affettazione barocca, ma
ono i troppi versi non interi [della Canace], come poco dicevoli allo stile tragico; il quale quivi amerebbe i versi delle tr
amatoria dei retori talmente assottigliato i concetti ed infiorato lo stile […] che sì l’invenzione come la tessitura e ’l nu
en, Leiden, Brill, 2012) che veniva definito sommo per ingegno, ma di stile rude. Il giornalista, discorrendo del dotto pubbl
otte, «Premier discours sur la tragédie…», cit., p. 560). Quanto allo stile prescritto nel Discours sur la tragédie le raccom
olto dal discorso aristotelico, confermando l’opinione secondo cui lo stile drammatico, dovendo avvicinarsi il più possibile
ande considerazione: il tragediografo ferrarese, il quale reputava lo stile tragico più elevato di quello epico, raccomandava
sser confusa/ col volgo, da cui molto è differente;/ e che il metrico stile , vuol la musa,/ che vario dal comun sia sostenuto
tragedie del drammaturgo francese, cominciando con Les Macchabées. Lo stile di questo dramma è reputato superiore rispetto al
della favola, ancora una volta macchinosa in certi passaggi, e nello stile . Sul primo versante, egli riporta i versi di una
iva nella coppia dopo alcuni anni di matrimonio. Sempre restando allo stile , giudicato migliore che nel Romulus, Calepio non
e di credere che in una tragedia convenga ad ogni persona il medesimo stile ; il che è falsissimo, perché i sentimenti d’una n
74 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO III. Della vera Commedia Francese e della Italiana in Francia. » pp. 128-191
stesso Palissot) cedono in facilità a quelli di Regnard; ma il di lui stile è più puro. Io noto nelle sue espressioni certo s
tenere il confronto della piacevolezza di Regnard, e molto meno dello stile e delle grazie di Moliere. Istruttiva è la commed
ia ingegnosa, piacevole, spiritosa e scritta con regolarità in ottimo stile , la sua riputazione maggiore. Avea però nel 1728
ene e vivacemente dipinti; i sali spirano urbanità e piacevolezza; lo stile spiritoso e proprio senza sforzo e senza pregiudi
un vivace colorito ne’ caratteri, della buona versificazione e di uno stile elegante e salso. Ecco il carattere del protagoni
e un nome. Dotato di spirito e d’ingegno mancava di naturalezza nello stile , e gli noceva singolarmente certo parlar gergone
75 (1787) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome II « LIBRO II — CAPO IV. Ultima epoca della Drammatica nel finir della Repubblica, e sotto i primi Imperadori. » pp. 172-221
m subacta Præter atrocem animum Catonis 117. Parve però il di lui stile così duro e secco, come quello di Pacuvio e di Ac
dubbio almeno a quattro scrittori, se la differenza del gusto e dello stile può servirci di scorta a conoscerne l’autore. Dan
sa mano della Medea sembraci che abbia colorito l’Ippolito, benchè lo stile ne sia più ornato e talvolta più del bisogno verb
no, affettato; abusa delle sentenze e delle antitesi; declama; il suo stile sente di scuola. Ma è poi vero che alterò sempre
ena all’ombra di Achille, e sulla morte di Astianatte. Sublime n’è lo stile , molto vaghi ne sono i versi, nè vi si scorgono m
Edipo riferito e dell’Ercole Eteo che or ora osserveremo, sembrami lo stile dell’Agamennone. Non è molto infelicemente espres
76 (1772) Dell’opera in musica 1772
ttar gli uditori. Ma egli va errato. Se gli uditori si annoiano d’uno stile recitativo, cotal noia non procede dalla natura d
d’uno stile recitativo, cotal noia non procede dalla natura di questo stile , ma dal poco studio, che fanno sopra di esso i mo
quel nuovo incanto credé di sentire allora per la prima volta il solo stile degno dell’opera in musica; e ‘l maestro di cappe
con nuovo pensamento. Ogni sua parte meriterebbe un lungo elogio: lo stile elegante, la divisione chiara e propria, l’erudiz
agione e prudenza, e con riposta erudizione, ed eleganza finissima di stile , corregge i falli e gli abusi, e l’ignoranze corr
lmente verisimile e maravigliosa e piena d’affetto, e ‘l costume e lo stile egualmente convenirsi, qualunque il numero dagli
ni e quali delle altre. Poi qualche riflessione aggiugneremo sul loro stile . § II. Della materia propria de’ recitativi e
etta gli occhi della mente alla virtuosa famiglia. § III. Del loro stile [Sez.II.7.3.1] Lo stile delle arie debb’esser
lla virtuosa famiglia. § III. Del loro stile [Sez.II.7.3.1] Lo stile delle arie debb’essere semplicissimo: perciocché
le arie sono composte di versi lirici, danno alle medesime talora uno stile anche lirico: fallo gravissimo contro all’arte de
sonaggi che regolano sulla terra il destino degli uomini, esigono uno stile più sostenuto e sublime. Quando però di mezzo a t
a tali deliberazioni comincia a pullulare la drammatica passione, lo stile non sarà più così alto; ed a misura che quello cr
dar decrescendo, finché giunta la passione al suo colmo nell’aria, lo stile ancora sia giunto alla sua maggiore semplicità.
do tali osservazioni servir di princìpi alle regole appartenenti allo stile della musica teatrale, e in altre sezioni ancora
potrà in alcun modo contribuire nel capitolo seguente a determinar lo stile della musica teatrale. § IV. Altra differenza
Cap. II. Stile della musica teatrale. § I. Prima legge di questo stile [Sez.III.2.1.1] Fu la musica teatrale ammessa
l movimento d’una determinata passione61. Di qui nasce il particolare stile , onde abbisogna questo genere di musica, destinat
a parola e a muovere gli affetti. [Sez.III.2.1.2] Or primieramente lo stile della musica teatrale vuol poche note. Perciocché
e velocissime note. § II. Seconda legge [Sez.III.2.2.1] Questo stile abborisce egualmente i tuoni troppo acuti e i tro
musici ambiziosi, i quali, per nulla lasciar d’intentato, invasero lo stile della musica stromentale. Essi acquistarono così
tili, che solo per imperizia possono essere insieme confusi, e che lo stile della musica vocale vuol essere più sobrio e più
quel nuovo incanto credé di sentire allora per la prima volta il solo stile degno dell’opera in musica; e ‘l maestro di cappe
are contro quella novità; quantunque chiaramente conoscessero, che lo stile di quella cantatrice potesse per avventura fare o
ra musica vocale, la rimenassero sulle scene, rendendo quell’usurpato stile alla musica stromentale, a cui appartiene, anzi q
la musica stromentale, a cui appartiene, anzi queste ancora dee d’uno stile sì ricercato fare assegnato uso e discreto. Conci
vivacità dello scalpello d’alcuni moderni. § IV. Avvertenze sullo stile proprio di ciascuna passione [Sez.III.2.4.1] E
ee godere. Colla scorta di tali princìpi si può ancora perfezionar lo stile proprio di ciascuna passione, purché i maestri di
di essi può valersi come di nozioni direttrici nell’invenzione dello stile particolare d’un determinato affetto. Ben si deve
teatrale. [Sez.III.2.5.1] Affinché però una composizione di questo stile sia nello stil medesimo cantata, il compositore d
sero, bene o male, quanto sanno. E siccome ognun d’essi ha il proprio stile , avviene costantemente che un canto medesimo, ese
ficili passi, ond’è costume di formar le cadenze. Cap. III. Dello stile proprio di ciascuna parte della musica teatrale
a [Sez.III.3.1.1] Dopo avere co’ più necessari tratti delineato lo stile della musica teatrale, non ci crederemmo d’avere,
ione di questa, se non iscendessimo a particolarmente favellare dello stile proprio della sinfonia d’apertura, de’ recitativi
ttar gli uditori. Ma egli va errato. Se gli uditori si annoiano d’uno stile recitativo, cotal noia non procede dalla natura d
d’uno stile recitativo, cotal noia non procede dalla natura di questo stile , ma dal poco studio, che fanno sopra di esso i mo
lor gloria, sì francamente per loro vantaggio ragioni. Se essi sullo stile che fa la materia di questo paragrafo, facessero
che regna nell’aria stessa, queste parole vanno messe in musica nello stile medesimo in cui è composta tutta l’aria, non già
esperto compositore? Qualora s’avviene in tali parole sospende quello stile concitato che l’aria esigea, cangia tempo, minora
colte nazioni attesero in ogni tempo da’ teatri, questo esige quello stile energico e breve, che noi abbiamo finora insinuat
cra storia. [Sez.V.1.0.4] Insomma l’inventore degli abiti imiterà lo stile de’ ritrattisti, che conservando i principali lin
zelo della varietà, ma sì perché que’ balli sono più acconci al loro stile , e sì perché non sanno, o non si vogliono dar pen
ituzione de’ loro concittadini, ma ciascuno di essi ha il suo proprio stile , dal quale non è lecito d’allontanarsi. E quanto
al servizio del cardinale Ferdinando de’ Medici; esponente del nuovo stile monodico, contribuì sia al genere profano, sia a
ncese scritto da Le Bailly du Roullet. [commento_Sez.II.7.3.2] • uno stile più sostenuto e sublime: cfr. F. Algarotti, Saggi
77 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo II. La Poesia Drammatica a imitazione degli antichi rinasce in Italia nel Secolo XIV. » pp. 188-193
rog. Camald. pag. 239) il quale ci ha dato ancor qualche saggio dello stile di esse, che non é certamente conforme a quel del
78 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [C]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 728-730
cademico Costante, che è dedicato all’abate Vincenzo Grimani. In uno stile gonfio e reboante, con mescolanza di prosa e vers
79 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VIII. Teatro di Sofocle. » pp. 104-133
a tragica non ancora toccata. E per conseguirla attese a formarsi uno stile grave e sublime e maestoso e spoglio della durezz
gli ottimi studii, divengono esemplari de’ più peregrini ingegni. Lo stile di Sofocle è talmente sublime, magnifico e degno
Solone. Tutti i Cori del l’Edipo esprimono al vivo la sublimità dello stile di Sofocle, e si veggono mirabilmente accomodati
80 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. LIBRO VII. Teatri Oltramontani del XVII secolo. — CAPO VI. Stato della Commedia Francese prima e dopo di Moliere. » pp. 212-244
applauso. Questa favola ha una tinta di farsa, ma vi si motteggia lo stile affettato romanzesco che le donne stesse prendeva
iluppò sempre più il suo discernimento e buon gusto, e ne migliorò lo stile . Tutto ciò si conobbe nella recita del Cocu immag
teri, della felice arditezza dell’idea, dell’eleganza e purezza dello stile , questo bel componimento non piacque la prima vol
81 (1785) Le rivoluzioni del teatro musicale italiano dalla sua origine fino al presente « Tomo primo — Capitolo ottavo »
, caro Ben mio, Stemprare in vivo fuoco il tuo desio.» [12] Circa lo stile a tutti è nota la viziosa maniera ch’erasi in Ita
al era il linguaggio riserbato ad un semi-deo, ognun prevede in quale stile si doveva far parlare gli uomini. Nell’Elio Perti
go il maraviglioso più ne rimaneva pei caratteri, e sì perchè il loro stile più vicino al familiare non ammetteva le frascher
e il canto, e nel perfezionare la melodia. Tale a un dippresso era lo stile del Giovanelli, del Teofili, del Ferrari, del Tar
82 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo VI. Continuazione del Teatro Greco. » pp. 82-108
ria nell’Olimpiade. LXXXI, quando cominciò a fiorir Cratino, poeta di stile austero, mordace, e assai forte ne’ motteggi, da
ciata é l’altra intitolata le Oratrici o l’Assemblea donnesca, il cui stile é più sollevato che in ogni altra, e si avvicina
li studiosi additando nel suo teatro greco l’arte e le bellezze dello stile . Questi sì, che possono farsene giudici; ma giudi
sso Platone proccurava di formar la propria maniera di scrivere sullo stile elegante, polito, dolce e armonioso di questo poe
83 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro I. — Capo V. Teatro greco. » pp. 26-81
licità trasportar nel genere tragico le favole omeriche, e dargli uno stile molto più grave e più nobile. Valendosi dell’oper
ittorioso nella pugna di Maratona per Atene sì gloriosa, mostra nello stile la grandezza, il brio militare, e la fierezza de’
a tragica non ancor toccata. E per conseguirla, attese a formarsi uno stile grave, sublime, grande al pari di quello di Eschi
ottimi studi, divengono gli esemplari degl’ingegni più pellegrini. Lo stile di Sofocle é talmente sublime e grande che, per b
Tutti i Cori di essa ritraggono al vivo la gravità e sublimità dello stile di Sofocle; e ’l Giustiniano che gli ha tradotti
i fu da Aristotile onorato del titolo di Τραγικωτατος. Infatti il suo stile si distingue molto dallo stile de’ suoi predecess
titolo di Τραγικωτατος. Infatti il suo stile si distingue molto dallo stile de’ suoi predecessori per l’arte mirabile di anim
nze, e una gran ricchezza filosofica caratterizzano altresì il di lui stile . Secondo Quintiliano, egli si appresta al genere
84 (1789) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome V « LIBRO VIII. Teatri Settentrionali nel XVIII secolo — CAPO V. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 262-269
cinesi, ma delle alemanne, spagnuole e inglesi del passato secolo. Lo stile delle commedie turchesche è sommamente osceno; ma
85 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 199-202
nch'io volentieri i sonetti pubblicati dal Bartoli, come saggio dello stile poetico del Paganini, e come prova della stima in
86 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IV « LIBRO III — CAPO V. La Drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 148-185
n coro. È un componimento languido e difettoso, nè la condotta, nè lo stile invita a desiderarsene l’impressione; ma pure è t
per due lustri opera di un antico scrittore, perchè ha non poco dello stile degli antichi comici, e mostra lo studio fatto da
le quali da Angelo Decembrio vien chiamato valoroso imitatore dello stile plautino b Una ne presentò al nominato Leonello
87 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO III — CAPO IV. La drammatica nel secolo XV fa ulteriori progressi in Italia. » pp. 47-73
coro. E’ un componimento languido e difettoso; nè la condotta, nè lo stile invita a desiderarsene l’impressione; ma pure è t
per due lustri opera di un antico scrittore, perchè ha non poco dello stile degli antichi comici, e mostra lo studio fatto da
r le quali da Angelo Decembrio vien chiamato valoroso imitatore dello stile Plautino 53. Una ne presentò al nominato Leonello
88 (1788) Storia critica de’ teatri antichi e moderni (2e éd.). Tome III « LIBRO IV — CAPO V. Primi passi del dramma musicale. » pp. 295-309
la Dafne, nell’Euridice e nell’Arianna, i quali per l’ eleganza dello stile , per la felice novità musicale e per la magnifice
uise per l’Italia: cioè per aver fatta risorgere felicemente in aureo stile la greca tragedia, il teatro materiale degli anti
89 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome IX « STORIA CRITICA DE’ TEATRI. Tomo IX. LIBRO IX. Continuazione de’ Teatri Oltramontani del XVIII secolo. — CAPO IV. Letteratura e Commedia Turca. » pp. 47-55
e cinesi, ma delle alemanne, spagnuole ed inglesi del secolo XVII. Lo stile delle commedie turchesche è sommamente osceno; ma
90 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 62-67
za, sono in Celia del cielo opre diuine. E ora, come saggio del suo stile , do anch'io il sonetto ch'ella dettò in risposta
91 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 456-459
imaginosa delle scene, sì per la comicità ond’è piena, e anche per lo stile men reboante del solito. Il soggetto è la solita
92 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 732-736
zione dello studiato suo personaggio…. ecc. E va avanti di questo stile per una buona pagina ancora, in cui, dopo avere a
93 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro III — Capo IX. Stato presente degli spettacoli teatrali. » pp. 426-437
ezza, il sublime, il patetico, la maestà, l’eleganza, il calore dello stile di Metastasio; i loro disegni non sono sì ricchi
te non ha passate le notti d’inverno e i giorni d’està a formarsi uno stile , col solo torre qualche canavaccio lirico frances
94 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « STORIA DE’ TEATRI. CONTINUAZIONE del Teatro Italiano del secolo XVI. e del Libro IV. — CAPO VIII ultimo. Primi passi del Dramma Musicale. » pp. 42-62
lla Dafne, nell’Euridice e nell’Arianna, i quali per l’eleganza dello stile , per la felice novità musicale e per la magnifice
uise per l’Italia; cioè per aver fatta risorgere felicemente in aureo stile la greca tragedia, il teatro materiale degli anti
95 (1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [A] — article » pp. 203-211
dimostrava poi differentemente nella tragedia la gravità dell’eroico stile , usando parole scelte, gravi concetti, sentenze m
he Vincenza il Sol vince, e i lumi suoi. Per dare un saggio dello stile poetico dell’Armani, trascriverò anch’io intera (
96 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VIII « STORIA CRITICA DE’ TEATRI ANTICHI E MODERNI. TOMO VIII. LIBRO VIII. Teatri d’oltramonti nel secolo XVIII. — CAPO VII [IV]. Teatro Lirico: Opera Comica: Vaudeville. » pp. 192-230
fondamento dubitare che simile disgrazia avvenisse in Francia per lo stile serio e grave che può accreditare appo gli incaut
tezze, inverisimiglianze, monotonia di scene, e non pochi vizii nello stile . Contuttociò ebbe felice riuscita nella prima rap
rrè, Radet. Il suggetto è semplice, l’azione naturale; convenevole lo stile . Passa per eccellente nel suo genere le Portrait
97 (1783) Discorso storico-critico da servire di lume alla Storia critica de’ teatri « DISCORSO STORICO-CRITICO. — ARTICOLO III. Se ne’ secoli XIV., e XV. gl’Italiani ebbero Poesie Sceniche. » pp. 14-19
ole Tragiche divise in cinque Atti, scritte in versi Giambici con uno stile facile, e per quei tempi non inelegante, e coll’i
98 (1777) Storia critica de’ teatri antichi et moderni. Libri III. « Libro II. — Capo III. La Poesia Drammatica nel Secolo XV fa maggiori progressi in Italia. In Francia cominciano i Misteri. » pp. 194-209
he nel risorgimento delle lettere venisse a luce in bello ed elegante stile italiano, e con qualche idea di ben regolata azio
to Tiraboschi) comunque scritta in prosa, ha nondimeno alquanto dello stile de’ comici antichi, e pruova lo studio che l’Albe
99 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome I « LIBRO PRIMO — CAPO VII. Teatro di Eschilo. » pp. 75-103
ittorioso nella pugna di Maratona per Atene sì gloriosa, mostra nello stile la grandezza, il brio militare e la fierezza de’
gmi enfatici e d’immagini inimitabili manifestano la robustezza dello stile e la forza dell’ingegno di Eschilo. La favola int
100 (1813) Storia critica dei teatri antichi e moderni divisa in dieci tomi (3e éd.). Tome VI « LIBRO VI. Storia drammatica del secolo XVII. — CAPO V. Rappresentazioni chiamate Regie: Attori Accademici: Commedianti pubblici. » pp. 345-356
d un’ immagine di comico di carattere alla maniera spagnuola, con uno stile che spira tutta l’affettazione di quel tempo di c
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