cerca la cagione nell’essersi obbliato il primo bibblico, Dio crea il
cielo
e la terra, e come dall’obblio di questo concetto
i prischi Dell’ Apollineo culto archimandriti Di quanti la natura in
cielo
e in terra E nell’ aria e nel mar produce effetti
a religione dei nostri primi padri. La religione figlia ingegnosa del
cielo
dipartendosi dal trono di Dio, ed appresa dall’uo
cagioni, che ora esporremo, obbliato il primo bibblico. « Dio crea il
cielo
e la terra ». Questa formola, puro concetto della
vera religione primitiva pura e divina, quale una candida figlia del
cielo
discesa in su la terra per santificare ed incivil
furono poscia creduti come tre divinità, altro non intendevasi che il
cielo
, la terra ed il mare. Era questo il parlare degli
vedersi le immagini degli Dei. E per tal ragione si finsero essere il
cielo
come un’immenso corpo animato, cui donarono il no
alato, che si voleva nato dal sangue di Medusa ; e volando poscia nel
cielo
fosse collocato tra le costella zioni ; e molti a
esia. « Ed Esiodo nella sua Teogonia parla degli Iddii come figli del
cielo
e della terra » Cantate, così volto in italiano
le sue parole(2), o Muse, gli Dei immortali, figli della terra e del
cielo
stellato, nati dal seno della notte, alimentati d
allegoria di questo mito, tolta da Macrobio. 23. Apollo cacciato dal
cielo
pastura le greggi di Admeto, interpetrazione di q
er questo i Greci lo chiamavano Διος, onde i latini dissero sub diu a
cielo
scoperto. E, preso Giove per l’aere, ben si posso
de’poeti greci e latini. E per questo ancora Giove era detto Dio del
cielo
, della terra e dell’ inferno, e se ne può trarre
regno della creazione, l’aere mobile per sua natura si eleva in alto
cielo
, si diffonde su la terra e sul mare, penetra nell
e un Dio diffuso dappertutto, per le terre, per lo mare, e per l’alto
cielo
(1) ; e dallo stesso poeta su le prime il cielo, l
lo mare, e per l’alto cielo(1) ; e dallo stesso poeta su le prime il
cielo
, le terre, i mari, il lucido globo della Luna, ed
ne, ch’è l’aere sparso di sotto ; or ana all’aere è creduto essere il
cielo
, che con le feconde piogge e co’semi feconda la t
er la Luna ; poichè il sole con il suo corso apparente per le vie del
cielo
compie l’anno, e la Luna con le sue rivoluzioni i
ielo suo padre, con questo s’intese che presso Saturno, non presso il
cielo
, è un seme divino. Queste e molte altre cose, che
con vincoli ineffabili dell’intero mondo, di germe della terra e del
cielo
stellato. Ancor di lui si raccontarono alcuni mit
asi col tridente in mano, segno della terza regione, il mare, dopo il
cielo
e la terra(1). 19. Plvtone — Egli veniva adorato
sue parole(1), ancor umida, elevandosi su nelle regioni superiori del
cielo
frequenti esalazioni, e poscia quivi riscaldate c
ntasi del pari di Apollo un’altra favola — che scacciato da Giove dal
cielo
andasse a pasturare le greggi del re Admeto, onde
rre fra due, o nel mezzo, cioè che Mercurio sta sempre in aria tra il
cielo
, la terra e lo inferno, carattere proprio di un m
cielo, la terra e lo inferno, carattere proprio di un messaggiero dal
cielo
alla terra e dalla terra al cielo. I miti raccont
ttere proprio di un messaggiero dal cielo alla terra e dalla terra al
cielo
. I miti raccontati di questo nume non sono che un
di Giunone : è questo un mito, con cui si voleva dare un’emblema del
cielo
, ove a notte serena si veggono scintillare innume
ianeta Mercurio percorre, come è noto dall’astronomia, per le vie del
cielo
, gli fè dare una tale attribuzione. 26. L’Agostin
. Il mito, che raccontasi di Vulcano, di essere stato precipitato dal
cielo
, e caduto su la terra andasse zoppicante per tutt
n questi immaginati mostri i vulcani igniferi. Si credevano figli del
cielo
e della terra : con questo volevasi indicare l’al
he convengono a questo elemento. L’aria, dice Tullio(1), posta tra il
cielo
ed il mare porta il nome di Giunone, consorte e s
e biade(2). Proserpina si volle figlia di Giove e di Cerere, cioè del
cielo
e dell’agricoltura, come può scorgersi da ciò che
quale entrava essa in congiunzione, secondo i diversi suoi aspetti in
cielo
». 45. Diana — Ella fu detta da Orazio Diva Trifo
discipline e le arti traggono la loro iniziativa ed il compimento dal
cielo
. Si disse elleno andar sempre cacciando per le se
o nome per gl’inni cantati in laude degl’Iddii. Per Vrania da ουρανος
cielo
, la contemplazione de’cieli, l’astronomia. Per Ca
lutta con Anteo, carattere dei famoli ammutinati, ed innalzandolo in
cielo
.… il vince e lo annoda a terra ; di che restò un
gliendo egli cortesemente nel Lazio, suo regno, Saturno scacciato dal
cielo
, avesse avuto da lui il dono di conoscere l’avven
immagini di quello di Noè ; e la favola dei Giganti ehe assalgono il
cielo
rammenta la presunzione orgogliosa di coloro ehe
e le stelle inviate da Giove splendessero sulla terra quali occhi del
cielo
per rammentare agli uomini che tutte le loro azio
into le prime, ossia i Titani, per dividersi tra di esse il regno del
cielo
e della terra. E così le origini di queste favole
l’anno 42 di G. C., compiange Atlante quasi schiacciato dal peso del
cielo
, a motivo del gran numero di Dei che vi erano sta
tà della prima classe. 20. Gli Dei della prima classe abitavano il
cielo
nella reggia d’ Olimpo, o presiedevano alla terra
ne e della separazione dei corpi. La terra, il foco e ’l mare era nel
cielo
; nel mar, nel foco e nella terra il cielo. (Angu
il foco e ’l mare era nel cielo ; nel mar, nel foco e nella terra il
cielo
. (Anguillara, Metamorfosi lib. I.) Uno Dio, pensa
e lo stato di questa materia inerte ; ne trasse l’etere che formò il
cielo
, dimora degl’immortali, il fuoco e l’ aria in mez
a dalle riposte sue forze, che parevano essersi ribellate incontro al
cielo
(14) ? Saturno. Titano. Giano. 27. L’ imp
e gli avea procurata, lo discacciò dal Cielo. 32. Saturno, perduto il
cielo
e l’ impero, si rifugiò in quella parte d’ Italia
e Tellus, dal presiedere alla terra, come Saturno aveva presieduto al
cielo
; ed Ops, cioè soccorso, ricchezza, perchè stimav
ntilla Spira la Dea nell’ anime gentili, Che recando con sè parte del
cielo
, Sotto spoglie mortal scendon fra noi. Di quel, c
Giove, figlio di Saturno (27) e di Cibele (40), bandito il padre dal
cielo
, s’impossessò dell’Olimpo, divenne padrone del fu
ne, e divise l’impero del mondo co’suoi fratelli, ritenendo per sè il
cielo
, dando il dominio delle acque a Nettuno (185), e
tura e di forza tanto straordinaria, che osarono d’assalire il re del
cielo
. 66. Deliberati dunque i Giganti di combattere co
ntagne della Grecia, di sulle quali s’argomentarono dar la scalata al
cielo
, avventando incontro agli Dei massi enormi ed int
one o Tifeo, mezz’uomo e mezzo serpente, che arrivava con la testa al
cielo
, e che per sè solo, al dir d’Omero, più degli alt
ti adombra quello degli orgogliosi che presumono sollevarsi contro il
cielo
. È fama che dal fulmine percosso, E non estinto,
endo Per le caverne mormorando esala, E tutte intorno le campagne e’l
cielo
Di tuoni empie e di pomici e di fumo. Virgilio,
8) e Radamanto (230) ; prese la figura di un cigno per trasportare in
cielo
Leda figlia di Testio re dell’Etolia e moglie di
belle azioni aveva meritato anche in vita onori divini ; ma il re del
cielo
mal sofferendo che un mortale acconsentisse d’ess
orte sulla cima del monte Olimpo in Tessaglia. Olimpo vuol dire anche
cielo
: (holos, intero, lámpo, io riluco, gr.) Lo chiam
a battè incollerita col piede ; Vulcano (270) che Giove precipitò dal
cielo
sulla terra da quanto era deforme ; ed Ebe (87) D
ricompensa le regalò una splendida veste di tre colori, e la pose in
cielo
; e noi la vediamo bellissima nell’arcobaleno app
Pria che Latona in lei facesse ’l nido ; A partorir li due occhi del
cielo
. Dante, Purg., c. XX. 98. Un dì Latona nel fugg
a folgore ; laonde Giove, per punirlo di tanto ardire, lo scacciò dal
cielo
, e lo privò della divinità per molti anni. 102. A
rsi nella Troade, ove s’imbattè in Nettuno (185), esule anch’egli dal
cielo
in pena d’una cospirazione ordita con altri Dei c
dre del giorno ; Lo ministro maggior della natura, Che del valor del
cielo
il mondo imprenta, E col suo lume il tempo ne mis
esperta, deviano il corso ; ed ora salendo troppo alto per le vie del
cielo
fanno temere lassù inevitabile incendio, ora acco
e veglio In augel si converse, e con la voce, E con l’ali da terra al
cielo
alzossi. Eneide, lib. X, trad. del Caro. Gli an
nome principale deriva da dios che in greco vuol dire Giove. 138. In
cielo
fu chiamata Luna o Febea dall’aver Febo per frate
a cacciò dal suo cospetto, e la mutò in orsa ; ma Giove la collocò in
cielo
insieme con Arcade, ove ambedue formano le costel
o bambiuo era Bacco. Indi il Nume dette alla madre alto guiderdone in
cielo
facendola immortalmente beata : Colta dall’ igne
dall’ igneo telo La chioma di Semèle alto cadea, Ma lieta or vive in
cielo
Al figlio, a Giove e alla tritonia Dea Sovra ogni
; fu il messaggero e l’interprete di Giove e degli altri Dei tanto in
cielo
che in terra, sì nel mare che nell’inferno ; diri
dissero Triceps (triplice o trino) per gli uffiej che esercitava nel
cielo
, sulla terra e nell’ inferno. 169. Secondo quello
io d’ uomini e Numi, Alma Venere, tu, che sotto a’ segni Roteanti del
cielo
il mar fecondi Navigero, e le glebe fruttuoso ; P
e nata a’ rai del sol s’ allegra ; Tu venti e nubi, o Dea, sperdi dal
cielo
All’apparir tuo primo ; a te sommette I giocondi
terra, T’arridon le marine, e serenato Brilla di luce interminata il
cielo
. Poiché non prima al di mostra il vivace Suo viso
1. Le dodici Ore, cui fu commessa la sua educazione, la condussero in
cielo
, e quivi tutti gli Dei, rapiti dalla sua bellezza
a Dea della povertà, che nello stesso giorno nel quale celebravano in
cielo
la nascita di Venere, era accorsa al banchetto de
on contento che l’amor suo fosse santo ed unico in terra, lo pose nel
cielo
, ed inspirato da esso a quel canto che dovea rend
A lieti annunzj per l’età ventura ; E tuoni a manca in testimonio il
cielo
. 175. Anche le tre Grazie, Aglaia (aglaos, bello
la sua tela, e ti sorride in volto. Mortale nacque, e son più care in
cielo
Sue belle doti ; e se a noi canta o danza, Se mes
portamento, serena la fronte, elevata la testa, e gli occhi fissi nel
cielo
. Amore stavale a’ piedi, con gli occhi bendati, a
parve ; e un astronomo, Conone, annunziò che Venere l’aveva posta nel
cielo
e cangiata in stella ; quindi la costellazione de
in una congiura ordita contro Giove, n’ ebbe per castigo l’esilio dal
cielo
nello stesso modo che Apollo (96) ; e per vivere,
ngue mai sempre il volto intriso. Nel mezzo erge le braccia annose al
cielo
Un olmo opaco e grande, ove si dice Che s’annidan
mare ; e chi rompea questo giuramento era per dieci anni bandito dal
cielo
, e privato dell’ ambrosia e del néttare. L’Ambros
e divinità esercita con tre nomi tre diversi poteri, nel Tartaro, nel
cielo
e sulla terra : Ecate con le chiavi dell’ abisso
con un manto azzurro ed una teda rovesciata ; e scorre silenziosa pel
cielo
, sopra un carro d’ebano, dopo il tramonto del sol
o, Che temerario veramente ed empio Fu di voler, quale il Tonante in
cielo
, Tonar quaggiuso e folgorare a prova. Questi su q
questo strazio, Giove (63), credendolo pentito, gli aprì un asilo nel
cielo
, e lo fe’ sedere alla mensa degli Dei. Spesso il
o figlioletto Pelope che menava con lui vita stentata, lo condusse in
cielo
per ministrare il néttare agli Dei prima che vi a
gli altri, perchè niuno lo involasse) credevano che fosse caduto dal
cielo
; e la superstizione romana faceva dipendere dall
padre vergognandosene lo afferrò per un piede, e lo scagliò fuor del
cielo
, quasi fosse stata sua colpa il nascer brulto. Pe
poi sempre zoppo (69). 271. Ad intercessione di Bacco (146) tornò in
cielo
, e Giove cominciò a volergli bene ; anzi gli parv
ttorica, ovvero all’arte di scrivere con eleganza ; Urania (ouranós,
cielo
, gr.) all’astronomia. 276. Così vediamo che Clio
tanto la dottissima Urania, investigando tutto l’universo, rivolta al
cielo
dov’è il principio e il fine d’ogni sapere, scuop
e ed insipide baje lo resero insopportabile a tutti, e fu espulso dal
cielo
. 284. È rappresentato col capo coperto da un berr
remodo, e implorò dal padre degli Dei che Esculapio fosse accolto nel
cielo
, dove egli lo trasformò in un astro chiamato Ofio
egli tenne il primo posto fra le agresti divinità, c fu collocato in
cielo
ove forma il segno del capricorno, in’ricompensa
elo figlia, S’ornò : per te la terra all’uom non spiacque, Quando dal
cielo
al suol bassò le ciglia. Per te la vita rincoross
e schiaccia i suoi adoratori, e ogni dì muta favoriti e ministri. Il
cielo
le posa sul capo : ed ella reca in mano nello ste
cipitare sopra la terra, giurando che non sarebbe mai più tornata nel
cielo
. Fin da quell’ epoca ella va percorrendo ogni dov
ndita anche dai luoghi più alpestri, non le rimase altro asilo che il
cielo
dove regnano eterne le leggi dell’ eguaglianza. Q
e fazioni che dividono le famiglie ed i cittadini. Abitò un tempo nel
cielo
, ma Giove ne la bandì, perchè metteva sempre lo s
strascinava per la zazzera un giovane, il quale, elevando le mani al
cielo
, chiamava ad alta voce gli Dei per testimoni dell
ta mestamente appoggiato ad un’ urna funebre. Ora alza gli sguardi al
cielo
, ora gli affissa sopra la terra, quasichè all’uno
Dolcezza, ma è distratta, pensierosa, e non guarda nè la terra nè il
cielo
; e par che ricerchi nel proprio cuore soltanto l
li e di cantare. E tutto questo dietro l’Aurora. Ma davanti a lei nel
cielo
dello sfondato farei alcune figurette di fanciull
ardino delle Esperidi. 360. Alcuni poeti dicono che Atlante regge il
cielo
sulle spalle, forse perchè questo monte è quasi s
alzarono gloriosi monumenti alla sua memoria, e Giove (63) lo pose in
cielo
tra le costellazioni settentrionali con Andromeda
mortale ; e che allora Ercole, versandone alcune gocce, originasse in
cielo
quella zona bianchiccia detta la Via lattea. Così
privò della vita. 399. Ercole fu annoverato fra gli Dei, e accolto in
cielo
, dove sposò Ebe (87) Dea della giovinezza. Le gen
auti videro comparire una fiammella sulla lor testa, e subitamente il
cielo
si rischiarò e l’ uragano fu dissipato. D’ allora
no diventati simbolo dell’ amor fraterno. 447. Essi poi formarono in
cielo
il segno dei Gemini o Gemelli ; e siccome credero
il veleno, e Bellerofonte inorgoglito delle sue gesta volle salire in
cielo
col Pegaseo ; ma Giove fece pungere da un insetto
, salvami, fedel mia prole, Gridò, nè inutili le sue parole Volâr pel
cielo
. Corso il magnanimo fra mille spade, E i giorni a
odita dai Trojani nel tempio di questa Dea, e che vantavano scesa dal
cielo
, e collocatasi da sè stessa sopra l’ altare.100
ed Enea scomparve nel tempo di una battaglia, essendo stato rapito in
cielo
da Venere (170), secondo quello che racconta la f
ri del funerale, vale a dire, impetrando da Giove che fosse posto nel
cielo
, ove forma la costellazione più rilucente di tutt
ua tanto bella che ne divenne innamorato perdutamente, e scongiurò il
cielo
a darle vita. « O Dei, esclamava, se è vero che l
rio di rivedere la fidanzata. Partì, che il vento imperversava, ed il
cielo
era oscuro. Lottò lungo tempo contro l’impeto dei
e e ricopre la terra di geli e di brine ; dicevan poi che volando pel
cielo
era tutto circondato di fitte nebbie ; e che stav
d ogni angolo la figura d’uno dei Venti corrispondente alla parte del
cielo
onde spira. Epimenide. 658, 2° Epimenide e
miracolo in tutta la Grecia, Epimenide passò per uomo prediletto dal
cielo
, e cominciarono a consultarlo a guisa d’oracolo.
sei carri ; e quegli astanti si compiacevano non solo di rimirarne a
cielo
sereno la corsa, ma deridevano ancora il tumulto
la speranza della vittoria, rispondendo agli applausi, ch’empivano il
cielo
, collo scoppiare in larghi giri lo stridente flag
tti. Segni dello zodiaco. 676. Lo Zodiaco è quello spazio di
cielo
apparentemente percorso dal sole in un anno. Ma,
parlare con le teorie dell’astronomia, se si prendono nove gradi del
cielo
, tanto da una parte quanto dall’altra dell’eclitt
tellazioni ; ma v’è chi dice piuttosto essere la ninfa Io condotta in
cielo
da Giove, dopo che l’ebbe cangiata in giovenca (8
imale lo morse in un piede, ma Ercole lo uccise, e Giunone lo pose in
cielo
. 681. Ognun vede come dal Leone sia figurata la f
39) che fugata dalla terra pei delitti degli uomini, se ne ritornò in
cielo
. 683. La Libra o bilancia, chiarissimo emblema de
simbolo delle pioggie ? e secondo la favola è Ganimede (87) rapito in
cielo
da Giove. Ci rammenteremo che questo giovine mesc
bilonesi ; e siccome osservavano continuamente gli astri sotto un bel
cielo
, così ne impararono a conoscere la posizione ed i
d’anni, scompartì la sua stanza in due parti eguali, di cui formò il
cielo
e la terra. Brama governò l’India con molta sapie
olgo sotto i medesimi monti cruttanti fianima che parevano cadute dal
cielo
. 20. Alcuni più profondi investigatori dell’anti
ed ogni oracolo aveva un modo particolare per annunziare i voleri del
cielo
. A Delfo la sacerdotessa Pitia (la Pitonessa, 122
sta maniera di giuochi. 142. Circolo immaginato a contrassegnare nel
cielo
il viaggio che fa la terra girando intorno al sol
lo del regno, gli mosse guerra ; ma fu da lui vinto e discacciato dal
cielo
. Il che vuol significare che il novello corso del
fra loro si divisero il gran regno dell’universo, sicchè a Giove, il
cielo
, cioè l’isola di Creta ; a Nettùno, il mare, cioè
ato figliuolo del Cielo, perchè siam soliti di chiamare figliuoli del
cielo
, o dal cielo discesi coloro di cui ammiriamo le g
del Cielo, perchè siam soliti di chiamare figliuoli del cielo, o dal
cielo
discesi coloro di cui ammiriamo le grandi virtù,
nuamente acceso, perchè siccome eternamente risplendono gli astri nel
cielo
, così, per cura delle Vestali, sempre arder dovea
na parola greca (πεσειν) che significa cadere, perchè quivi cadde dal
cielo
un simulacro di quella Dea ; Dea turrita et turri
nvocava nel principio di tutt’i sacrificii, perchè come portinaio del
cielo
faceva che le preghiere avessero libera entrata a
hi salutavasi ottimo massimo. Spesso Jupiter significava l’aria, o il
cielo
o l’universo. Quindi nella celebre formola augura
ed offerillo al pargoletto Giove, il quale, ottenuta la signoria del
cielo
, la sua nutrice trasformò in costellazione, ed al
poi Giove ottenuto avesse nella divisione dell’universo l’impero del
cielo
, si è per noi detto nell’articolo di Satùrno.
premai armato ; ed Orazio (2) afferma che il tuonare che fa Giove nel
cielo
, ci addita ch’egli colassù regna. Per ciò salutav
amente divise, a ciascuno assegnò il luogo conveniente, e si videro e
cielo
e terra e mare far magnifica mostra di lor bellez
glianza degli Dei, dandogli un sembiante nobile e fatto per mirare il
cielo
. Nel che traluce la vera origine del primo padre
bella statua di vita priva e di senso, col favor di Minerva salito al
cielo
, accese una flaccola al fuoco del sole, e con que
, o sia di una sapienza tutta divina ; e l’anima, un fuoco tratto dal
cielo
, per indicare la sua origine da Dio. Potrebbe pur
vesse formato l’uomo di creta e lo avesse animato con fuoco tolto dal
cielo
. Quanta somiglianza poi abbia questa favola col r
ruito nolla storia sacra. Dissero, ch’egli avesse rapito il fuoco dal
cielo
e mostratone l’uso agli uomini, perchè ritrovò il
ed insegnò agli uemini di far uso di quel fuoco che parea calato dal
cielo
. VI. Continuazione. Astrea Gigantomachia.
fatidica. Or gli Dei, i quali, lasciata la terra, erano ritornati in
cielo
, neppure quivi si videro sicuri dagl’insulti de’
de fiamme, dava urli sì spaventevoli, che ne rintronava stranamente e
cielo
, e terra e mare. Sfidava esso Giove ad inudita te
a esso Giove ad inudita tenzone, e lanciando infocati sassi contra il
cielo
, pose a’Numi tutti grandissima paura. E fu tale c
le intere rupi, si formarono l’idea di una guerra fra la terra ed il
cielo
. Virgilio (1) dice che Tifeo fu sepolto sotto l’i
a’ Numi nella Macedonia, scagliando sassi ed alberi accesi contra il
cielo
, e che gli Dei, chiamato Ercole in aiuto, li debe
ando l’esistenza degli Dei, fecero dire che volevano discacciarli dal
cielo
? VII. Licaone-Diluvio-Deucalione e Pirra-File
o sulla vetta, godendovisi una serenità perpetua. Quindi significa il
cielo
stesso, o la parte più alta e risplendente del ci
ndi significa il cielo stesso, o la parte più alta e risplendente del
cielo
, dov’è la sede di Giove e degli altri Dei. Or ogn
us, via lactea), ch’è quel magnifico e sublime sentiero che vedesi in
cielo
in alcune notti serene, tutto luccicante di minut
e condottiere de’ Titàni alla folle impresa di discacciare Giove dal
cielo
. Dal quale essendo stati que gli audaci precipita
tlànte ebbe la pena di sostenere sulle spalle il non leggier peso del
cielo
(2). Si racconta che avvertito dall’oracolo a guar
che nasconde la cima fra le nubi, e da’ vicini si chiama colonna del
cielo
; e da ciò la favola che quel Re sosteneva il cie
hiama colonna del cielo ; e da ciò la favola che quel Re sosteneva il
cielo
colle spalle, essendo naturale il supporre che il
sosteneva il cielo colle spalle, essendo naturale il supporre che il
cielo
poggi sulle cime delle alte montagne. Altri vogli
monte Atlante a contemplare gli astri, e che sostenne la scienza del
cielo
co’ suoi studii indefessi e coll’invenzione della
ne della sfera artificiale ; perciò favoleggiarono ch’ei sosteneva il
cielo
colle spalle(3). IX. Mensa di Giove. Ambrosia-
rme Ganimede al tutto De’ mortali il più bello e degli Dei, Rapito in
cielo
, perchè fosse a Giove Di coppa mescitor per sua b
nche gli altri Dei adoperavano l’Egida nelle battaglie in terra ed in
cielo
; e la frase ricoprire coll’egida significa prote
secondo Luciano, fu non dispregevole Astronomo, che nella scienza del
cielo
ammaestrò il figliuolo Icaro, il quale di essa su
za di Castore ; e che Giove gli lasciò la scelta o di abitar solo nel
cielo
, o di dividere l’immortalità col fratello in guis
endo sotterra, sembran morti ; e paion vivi, quando ricompariscono in
cielo
. Ma secondo Macrobio (2), Castore e Polluce che r
irla di saetta, quando Giove e la madre, ed il figliuolo trasportò in
cielo
, e ne fece due costellazioni, l’una all’altra vic
o della Grecia. Eaco offerì sacrificii a Giove Panellenio, e tosto il
cielo
mandò larghissima pioggia. Mirmidone in greco sig
eva. Ve li avea rinchiusi Giove per impedire che ponessero sossopra e
cielo
e terra col loro mal regolato furore. Il che fins
ante tranquillo e con quella fronte serena che addita la serenità del
cielo
. Si vede pure Giove detto Serapide col modio sul
iter Elicius, detto ab eliciendo, perchè credevano poterlo trarre dal
cielo
con certe cerimonie per allontanare un male minac
v’era il famoso suo tempio ; o dal monte Olimpo, in Tessaglia ; o dal
cielo
che diceasi Olimpo. Nei conviti il primo bicchier
o per aver dato mano ad un inganno fattogli da Giunone, la cacciò dal
cielo
e mandolla a conversare cogli uomini. Giove in pi
econdo gli Stoici, Giunone era l’aere posto in mezzo alla terra ed al
cielo
. E diceasi moglie di Giove, perchè l’aere, o sia
e poco degni della sua grandezza, di modo che il titolo di regina del
cielo
, ed il trono di oro che le dà Callimaco, lo scett
otogenia, fig. di Deucalione e di Pirra. Etlio da Giove fu ammesso in
cielo
; ma perchè osò trattar Giunone con poco rispetto
a di lei cameriera e la sua messaggiera fedele(5). Giunone la pose in
cielo
in ricompensa de’ servigi prestatile, ed essa sta
preparava il letto e la vestiva ; e quando ritornava dall’inferno in
cielo
, con profumi e con certe sue acque la purificava(
garsi. Giunone il più dipingesi collo scettro di oro, qual Regina del
cielo
(2), come vedesi nella bellissima Giunone del Muse
la Libia, che credevasi la più antica terra del mondo e più vicina al
cielo
, come argomentavano dal gran calore di quella reg
do simile agli ancili de’ Romani. Del quale raccontano che caduto dal
cielo
, mentre Ilo fabbricava la fortezza d’Ilio, l’orac
ero custodita. Il Palladio secondo altri era una statuetta caduta dal
cielo
a Pessinunte, città della Frigia, coll’asta nella
ido, puro ; qualità che al sole assai bene convengono. Questo nume in
cielo
si chiama Febo, ed Apollo, in terra, e perciò più
. Il Sole poi (Sol) fu così detto da’Latini perchè risplende solo nel
cielo
, qual signore del giorno(2). Infine talora il Sol
upergradiens, perchè fa le sue passeggiate per le soprane regioni del
cielo
, Porfirio dice che un medesimo Dio era il Sole in
e regioni del cielo, Porfirio dice che un medesimo Dio era il Sole in
cielo
, il padre Libero, sulla terra, ed Apollo, nell’in
’inferno. E fu detto Libero, perchè libere vagatur per gli spazii del
cielo
(3). II. Storia favolosa di Apollo. Gli ant
notte trascorrere per l’aria(1). Egli fu poscia da Febo allogato nel
cielo
e trasformato in costellazione. Or le tre di lui
del fulmine ; per cui Giove lo spogliò della divinità e cacciollo dal
cielo
. Fu pure obbligato a pascolare gli armenti di Adm
, e chiede vendetta al Nume del ricevuto oltraggio. Allora scende dal
cielo
Apollo stranamente adirato, coll’arco su gli omer
ica il mele de’ suoi dolci carmi(2). Nè sulla terra solamente, ma nel
cielo
eziandio fra gl’Iddii soggiornavan le Muse, dette
van le Muse, dette perciò Olimpiadi da Omero(3). Le Muse cantavano in
cielo
le lodi dei Numi, e principalmente di Giove, lor
lco procreò Eeta e Circe. Fu chiamato Sole, perchè solo risplende nel
cielo
; e da’Greci Ηλιος o Ηελιος da una voce greca che
E l’Aurora di fior vermigli e gialli Venia spargendo d’ogn’intorno il
cielo
: E lasciato le stelle aveano i balli, E per part
indicare ch’egli agita il cocchio, che corre sì veloce le strade del
cielo
(1). I due piedi di questa famosa statua di bronzo
Dea che dagli antichi nostri Debitamente sei detta triforme ; Che in
cielo
, in terra e nell’inferno mostri L’alta bellezza t
ce che una sola è la figliuola di Latona, la quale appellasi Luna nel
cielo
, Diana sulla terra, ed Ecate o Proserpina nell’In
ali colla virtù de’ loro magici carmi potevano far calare la Luna dal
cielo
(1), e dicevano poterla liberare dal drago che vol
ea della danza. Virgilio(4) ci rappresenta la Notte che precipita dal
cielo
e colle nere sue ali abbraccia la terra. Le si sa
ntano che Giove, per la sua giustizia e probità, accolto lo avesse in
cielo
; ma che, avendo egli osato di oltraggiare Giunon
o, nella Caria, alle bocche del fiume Meandro, ove la Luna stessa dal
cielo
ne vagheggiava la singolare bellezza. Questo Endi
la Luna ; e perciò finsero i poeti che la Luna godeva a rimirarlo dal
cielo
. E Plutarco pensa che il conversare di alcuni Dei
oci delle streghe che co’ loro incantesimi tentavano farla calare dal
cielo
(succurrebant Lunae laboranti). Come al Sole, cos
me, egli dice, fu dato al Sole, perchè liberamentepercorre le vie del
cielo
. Ma Fulgenzio(2) il vuole così detto, perchè il v
molte e rispettose carezze fattegli dal can Cerbero, andò a sedere in
cielo
cogli altri numi. Intanto dal materno seno tolto
la vita con un laccio, e per compassione degli Dei fu trasportata in
cielo
e detta la Vergine. Per le preghiere di lei Icaro
ionale, o Gnossia. Secondo alcuni(1) Arianna stessa fu trasportata in
cielo
, ove partecipò dell’immortalità dello sposo. Nell
are, detta perciò Anadiomene. Igino poi(5) racconta che una volta dal
cielo
cadde nell’ Eufrate un uovo, che sulla riva fu co
iù deforme degli Dei, dell’ingiuria fattagli, quando il precipitò dal
cielo
, gli diede Venere per moglie. I poeti, dice Banie
che un dì sarebbe risorta una novella Troia e che avrebbe riposto in
cielo
il magnanimo Enea ; le rivela la nascita di Romol
a ; e si disse che Venere, a malgrado di Giunone, l’avesse portato in
cielo
. Ebbe un tempio alla riva di quel fiume, e si num
o Ebe, che Igino dice fig. di Giove e di Giunone, che sposò Ercole in
cielo
. Apuleio poi afferma (4) che Mercurio sempremai a
rle e salutarle col bicchiere alla mano. Anzi Pindaro aggiunge che in
cielo
senza le Grazie non facevasi dagli Dei alcuna dan
più bei fiori di primavera. Presso Omero le Ore sono le portinaie del
cielo
, e le ancelle di Giunone. Presso i Greci esse cor
di Apelle. I tarli finalmente affatto la consumarono, parendo che il
cielo
invidiasse così bella cosa alla terra ; e Nerone
eziosa.Basilea, βασιλεια, ανασσα, regina, perchè credevasi regina del
cielo
e della terra. Crazio la chiama regina di Pafo e
i Le fosche ale agitando in varie ruote, Te, bella Dea, portavano del
cielo
Per l’ampie strade. B. Quaranta. Virgilio(2) dic
, nel frastuono di una gran tempesta, fosse stato rapito e portato in
cielo
dal padre Marte sullo stesso suo cocchio. E T. Li
ale di bronzo ; ed ordinò che portassero quegli scudi che caddero dal
cielo
, chiamati Ancili ; ed andassero per la città cant
un’ orribile pestilenza devastava Roma e l’Italia, si vide cadere dal
cielo
uno scudo di bronzo. Allora Numa, sulla parola di
eria, fece intendere al popolo che quello scudo era stato mandato dal
cielo
per salvezza della città e che doveasi gelosament
e volte e tre volte balenò, e con grande stupore si vide scendere dal
cielo
uno scudo ch’era il pegno della salvezza di Roma.
stino(4) ; o perchè, al dir di Servio(5), questo dio sempre corre dal
cielo
all’ inferno, e viceversa. II. Storia favolosa
di questo nume il più affaccendato di quanti mai vi ebbero Iddii nel
cielo
. Della qual cosa forte si duole colla madre Maia
lora Giunone, avendo pietà di quella morte affannosa, mandò Iride dal
cielo
, la quale « sospesa Sopra il capo le stette, e d
Gorgoni ; in somma, dice Millin, questo nume incontrasi per tutto, in
cielo
, in terra ed anche nell’inferno. Da Lara, fig. di
vano la Dea Tellure moglie del Sole o del Cielo, perchè il sole ed il
cielo
la rendono feconda. E dagli Etruschi la Dea Tellu
ar soleano ad un rotondo scudo od alla luna che risplende in mezzo al
cielo
(2), sebbene per tampana Febea presso Virgilio i
io dell’inferno, era regina di quel tenebroso regno, come Giunone del
cielo
. Cerere rimane attonita a tal nuova, e piena di d
elo. Cerere rimane attonita a tal nuova, e piena di dispetto ne va al
cielo
, sopra il suo cocchio, e piangendo dice a Giove c
a Cerere, sentenziò che Proserpina per sei mesi fosse colla madre in
cielo
, e sei altri nell’inferno con Plutone. Allora acc
ciò chiamato pietra della mestizia. Quivi molti giorni si trattenne a
cielo
scoperto ; ma ritrovata da Celeo e da una sua fig
Or Vulcano nacque sì deforme che Giove per dispetto il precipitò dal
cielo
con un calcio ; dalla quale caduta n’ebbe rotta u
mero, Vulcano nacque da Giove e da Giunone ; e Giove il precipitò dal
cielo
per aver egli voluto dare aiuto alla madre posta
la deformità di questo nume, pure, in compenso del discacciamento dal
cielo
, tolse in moglie Venere, la più bella fra le Dee,
pella da Ovidio. Lennio, Lemnius, dall’isola di Lenno, ove cadde dal
cielo
. Pandamo (a παν, omne, et δαμαω, domo), domatore
attaccò Prometeo al monte Caucaso in pena di aver rubato il fuoco dal
cielo
. Si vuole che per ciò si servì di catene d’oro e
ava eziandio, specialmente de’trivii, con tre capi, perchè la Luna in
cielo
, Diana in terra, e Proserpina nell’inferno sono u
etico, e pieno di sublimi immagini e di audaci metafore ; il loro bel
cielo
, il suolo, tutto era fatto per innalzare a grandi
ogliere le poma d’oro nell’atto ch’esso sugli omeri suoi sosteneva il
cielo
invece di lui ; sebbene altri affermano che Ercol
ese di Ercole si raccontano. Egli debellò i giganti che assalirono il
cielo
; giacchè essendo ne’libri del fato che senza l’a
ollodoro dice che una nube lo accolse con un gran tuono e lo portò in
cielo
, ove sposò Ebe, Dea della gioventù e coppiera di
i pini tagliati sul monte Pelio. Questa nave famosa fu trasportata in
cielo
e posta fra le costellazioni, come anche l’ariete
l’impresa della Chimera, l’eroe tentò coll’alato Pegaso di salire in
cielo
; e che avendo Giove mandato un assillo, il caval
vel a nuptu), che significa coprire, perchè come una nube ricopre il
cielo
, così il mare ricuopre la terra (quod terras nuba
elli che per insigne virtù si distinguono, quasi fossero progenie del
cielo
; così dicono figliuoli di Nettuno, cioè quasi pa
a tre volte al giorno assorbisce e tre volte rigetta e spinge sino al
cielo
le onde (5) ; il che tutto deriva dal noto flusso
oglia di bronzo ; e che tanto è di sotto all’Orco, quanto la terra al
cielo
. Il Tartaro, secondo Esiodo (1), era il carcere d
caliginoso luogo, che tanto è lontano dalla terra, quanto questa dal
cielo
. E di fatto un’incudine di ferro fatta cadere dal
to questa dal cielo. E di fatto un’incudine di ferro fatta cadere dal
cielo
non giungerebbe sulla terra che il decimo giorno,
reo ed insanguinato crine. Là pure (1) un opaco e grande olmo erge al
cielo
le annose braccia ; sotto ogni fronda del quale,
ggi di grandissima sapienza e fu per fama di molta giustizia lodato a
cielo
da tutt’i poeti, percui il costituirono arbitro d
serva che gli antichi davano il nome di Giove non solo al signore del
cielo
, ma ancora al Dio del mare, come in Eschilo, ed a
odo nella Teogonia per lo più chiama gli Dei figliuoli dello stellato
cielo
; e quando Luciano discorre dell’ Astrologia, fa
o del celebre elmo di Plutone. Quando i giganti diedero la scalata al
cielo
, i Ciclopi somministrarono agli Dei armi potenti,
Plutone, di collocarla nell’inferno per sei mesi, e per altri sei nel
cielo
, e di chiamarla sposa di Autunno, come la dice Or
to Arturo, Si cangia (orrendo a dirsi !) il bel’ zeffiro Dell’italico
cielo
; in procellosi Venti e bufère le sue molli auret
, i prischi Dell’apollineo culto archimandriti Di quanti la Natura in
cielo
e in terra E nell’aria e nel mar produce effetti,
e non contento della vittoria ottenuta sul padre lo scacciò anche dal
cielo
. Saturno si ricovrò in Italia ed ìn quella parte
ari, quello dell’inferno al secondo, e riserbando per sè l’impero del
cielo
e della terra. I fratelli uniti a Pallade e Giuno
ser guerra ed ammucchiando monti sopra monti, tentarono l’assedio del
cielo
per iscacciarne Giove, il quale, essendosì già im
e quella di Aquila per rapire Ganimede figlio di Troe, e portatolo in
cielo
lo creò suo coppiere in vece di Ebe. Giove era la
dentale, a Nettuno le coste marittime fu perciò detto il primo re del
cielo
, dell’inferno il secondo, del mare il terzo ; che
giura degli Dei contro Giove, ed essendo essi stati vinti, il Dio del
cielo
la sospese in aria e le fè legar da Vulcano le ma
esi che appena nata le Ore cui incombeva di educarla, la portarono in
cielo
, ove fu trovata sì bella da tutti gli Dei, che tu
e nomi, di Ecate nell’inferno, di Diana in terra e di Luna o Febea in
cielo
. Avea anche molti altri nomi secondo i luoghi ov’
che amasse il pastore Endimione, che scendesse più volte di notte dal
cielo
per venir a vederlo e che avesse da lui cinquanta
isole e tutti i paesi vicini, e fu detto Dio del mare. Scacciato dal
cielo
per aver congiurato contro Giove insieme ad Apoll
figlio di Giove e di Latona e fratello di Diana, fu chiamato Febo in
cielo
perchè conduceva il carro del Sole tirato da quat
to i fulmini al padre degli Dei. Per questa vendetta fu scacciato dal
cielo
e nel suo esiglio ritirossi presso Admeto re di T
Placato in fine Giove ridonò la divinità ad Apollo e lo richiamò in
cielo
. Pretendono alcuni che durante il suo soggiorno s
i così deforme, che appena nato, i suoi genitori lo precipitarono dal
cielo
, e cadendo nell’isola di Lenno si ruppe una cosci
ifeo o Tifone gigante mostruoso, uno di quei che diedero l’assalto al
cielo
e che toccava le nuvole col capo, si agitò di tal
sfero ; e quindi i sei mesi da lei passati nell’inferno e sei mesi in
cielo
. Alcuni storici pretendono che prima dell’esisten
e. Le Furie si chiamarono anche Erinni ed Eumenidi in terra ; Dire in
cielo
e Cagne di Stige nell’Inferno. Molti furono torme
stezza in cui tale sinistro accidente l’aveva immerso lo ricevette in
cielo
e lo ammise alla sua tavola ; e questo ingrato pr
stanza di Teti, nella cospirazione degli Dei contro Giove, salisse al
cielo
e si sedesse al fianco di Giove, e che col suo fi
questi ultimi erano que’che spiravano dai quattro punti cardinali del
cielo
, Borea o Aquilone cioè dal settentrione, Euro da
ia severa ed irritata, inviluppato in densi vapori quando traversa il
cielo
, e nella polvere quando scorre la terra. Cangiato
o, appoggiato sopra una base, suona la tromba col viso volto verso il
cielo
. Si vede anche in atto di abbraociare un uccello
dò la cura di attaccare i cavalli al di lei carro. Ercole la sposò in
cielo
e n’ebbe un figlio ed una figlia. In questa union
iarono dal solito loro cammino ; or salendo troppo alto minacciano il
cielo
d’inevitabile incendio, mettendo così in pericolo
ello detto cigno. Per questo disordine si stette un giorno intiero in
cielo
senza Sole. Si danno molte interpretazioni alla f
per le Eumenidi. Una era il Pudore che dopo l’età dell’oro ritornò in
cielo
; l’altra rimase sulla terra e nel Tartaro per pu
do che insieme all’ amico aveva egli perdute le sue armi, si portò in
cielo
a pregar Vulcano di darle pel proprio figlio dell
. Avendo poscia Bellerofonte voluto servirsi del Pegaso per salire in
cielo
, Giove lo precitò in terra e pose l’alato cavallo
le une e delle altre. Le Ninfe celesti o uranie regolano la sfera del
cielo
. Poco si dice delle Ninfe infernali se non che tr
Atlante a procurargli que’ pomi offrendosi a sostenere in sua vece il
cielo
, intanto che Atlante si recasse alle Esperidi. L
isce i pomi d’oro, cioè quest’astro, quando comparisce fa sparire dal
cielo
tutti gli astri minori. Quest’ultima opinione tro
to latte che Ercole lasciò cadere, produsse quella striscia bianca in
cielo
che ora chiamasi Via Lattea. Narrano alcuni quest
da Atlante ed ei frattanto sostenne invece di lui sulle sue spalle il
cielo
. 12.° Discese all’inferno, incatenò il can Cerber
nel tetro soggiorno degli estinti, per cui fu costretto a portarsi in
cielo
per farsi guarire dal medico degli Dei. Un giorno
, Auge, Astioca, Astidamia, Deianira e la giovinetta Ebe che sposò in
cielo
. L’amore ch’ebbe per Onfale regina di Lidia fu sì
e ceneri. Appena fu acceso il rogo, dicesi che cadesse il fulmine dal
cielo
e riducesse tutto in cenere in un istante, onde p
de purificare ciò che v’era di mortale in Ercole. Giove lo innalzò al
cielo
e lo pose tra il numero de’ Semidei. In Tebe ed i
se sembrato conveniente all’uomo che esso aveva formato. Innalzato al
cielo
da Minerva, ed avendo osservato che tutti i corpi
ad Andromeda, Cefeo e Cassiopea furono dopo la loro morte portati in
cielo
e collocati fra le costellazioni. Atlante
esentò la terra sotto la forma sferica per cui si dice che portava il
cielo
. Si narra da altri che Giove lo condannò verament
altri che Giove lo condannò veramente a sostenere colle sue spalle il
cielo
per aver prestato dei soccorsi ai giganti ribella
tuttora. Si racconta da altri che le Iadi erano ninfe trasportate in
cielo
da Giove e convertite in astri, per sottrarle all
nato il premio ai Giuochi Olimpici. Furono tutti e due trasportati in
cielo
, convertiti in astri e collocati nella costellazi
’accordo nel dire che dopo il sacrificio, l’animale fu trasportato in
cielo
ove forma una costellazione dell’Ariete, uno dei
o destriero, e gonfio il cuore delle sue vittorie, tentò di salire in
cielo
: allora Giove mandò un assillo che punse il cava
fe’cadere l’eroe, il quale si uccise nella caduta. Il cavallo volò in
cielo
ove fu posto fra le costellazioni. Bellerofonte
ianicola. Nel tempo del suo regno essendo Saturno stato scacciato dal
cielo
o piuttosto dal suo paese, approdò anch’esso in I
sto o infausto. Gli Augurii si prendevano altri dall’osservazione del
cielo
, altri dal canto e dal volo degli uccelli che si
ebravansi dei giuochi non solo in onore delle divinità abitatrici del
cielo
, ma eziandio di quelle che regnavano nell’inferno
he strozza i serpenti della notte prima di trarre il suo carro su pel
cielo
; e si diceva pure che nello spuntar dall’ Oriente
amantha in indiano, diventa il benefico Prometeo che fura il fuoco al
cielo
per donarlo ai mortali. Ecco veri racconti mitici
utto diversi, l’ Etra e il Giorno, Gea da sè produceva Urano ossia il
cielo
, le montagne, e il Ponto o mare. Qui cominciano i
profondo del Tartaro (i lampi, i tuoni e le tempeste sopraffatte dal
cielo
sereno e stellato). Gea, addolorata per questo, s
gliaronsi rupi; Zeus ricorse anche ai fulmini fornitigli dai Ciclopi;
cielo
e terra e fino il Tartaro rimbombavano dell’ imme
sciarlo dal trono. Di qui una nuova, terribile lotta, che fe’ tremare
cielo
e terra; novella immagine di sconquassi geologici
dai Campi Flegrei in Tessaglia tentarono, si dice, dar la scalata al
cielo
sovrapponendo il monte Ossa al Pelio. Alla grande
o nel Museo Vaticano, dove si vedono i Giganti volgersi minacciosi al
cielo
, in atto alcuni di lanciar sassi, altri di strapp
la divise co’ suoi due fratelli, Ades e Posidone, riservando a sè il
cielo
e affidando a loro le regioni del mare e dell’ in
ro i Titani; e l’ Olimpo con le sue alte vette si pensava toccasse il
cielo
e ivi sorgessero i palazzi degli Dei fabbricati d
tamente di tutti questi Dei, li divideremo in tre ordini, gli Dei del
cielo
, gli Dei dell’ oceano e delle acque e gli Dei del
Djeus (genitivo Diós) si connette colla indiana Djaus, che vuol dire:
cielo
, giorno; e dalla stessa radice deriva pure il lat
sociata al fenomeno naturale della luce, del giorno e del brillar del
cielo
. Da questo concetto di Dio celeste derivano appun
on Leto e la generazione di Apollo e Artemide significa l’ unione del
cielo
e della notte, da cui provengono i raggi del sole
on Demeter, la dea delle biade, rappresenta l’ unione primaverile del
cielo
e della terra, che dà origine alla vegetazione. I
greco corrisponde il Iupiter dei Latini. Anche questi era il Dio del
cielo
e dell’ atmosfera, quindi della luce, della piogg
presso Troia ( Il. 8, 18 e seg. ), fate questa prova: appeso giù dal
cielo
un canapo d’ oro, attaccatevi tutti a quello quan
e Dee; voi non riuscirete, per quanto vi stanchiate, a tirar giù dal
cielo
me Zeus, il supremo reggitore; ma se io volessi t
o e di Rea, sorella e moglie di Zeus, Era è la divinità femminile del
cielo
, come Zeus ne è la divinità maschile. Gli attribu
i (la vacca cornuta simbolo della luna parziale), e Argo è appunto il
cielo
stellato attraverso il quale essa compie la sua p
i lui, dopochè egli aveva ingoiato la sua prima sposa Metis. Gli è il
cielo
temporalesco, gravido di nubi, che in mezzo a pro
ravido di nubi, che in mezzo a procelle e lampi partorisce la dea del
cielo
luminoso, dell’ etra raggiante che si manifesta n
lla Dea e vi si conservava una statua di lei che si diceva caduta dal
cielo
. Rifatto nell’ età di Pericle constava di tre cel
l cervello di Giove, un alto grido tonando, a cui la Terra madre e il
cielo
inorridi » (traduz. Fraccaroli). Le attribuzioni
o Palladii, favoleggiando anche per lo più che fossero venuti giù dal
cielo
. È noto che i Troiani cominciarono a disperare de
, Giove, a dar segno della sua grazia, avesse lasciato cadere giù dal
cielo
uno scudo di bronzo (ancile), e intanto avesse av
mportanza ha nella natura questo elemento, che non solo apparisce nel
cielo
come raggiante e riscaldante, ma anche esce fuori
degli uomini ne formasse oggetto di culto. E poichè il fuoco vien dal
cielo
, per questo Efesto era stato detto figlio di Zeus
i che Era, vergognandosi della bruttezza di lui, lo aveva gettato dal
cielo
giù nel mare; ma che le Oceanidi Eurinome (Euryno
dei due coniugi, l’ aveva afferrato pei piedi e scaraventato giù dal
cielo
; l’ infelice era precipitato per un giorno intier
rdo e un’ espressione in linguaggio mitico della caduta del fuoco dal
cielo
in terra, in forma di fulmine. Anche il fuoco sot
la terra della musica dei venti; le vacche d’ Apollo son le acque del
cielo
, che il vento fura nascondendole nella nuvola; ma
oscura il sole e fa che la nuvola scorra qua e là per le regioni del
cielo
. 2. Varie sono le attribuzioni di Ermes; le une h
e psicopompo, e regolatore dei sogni, gradito a tutti gli Dei sia del
cielo
sia dell’ inferno. La rappresentazione plastica d
o di questa dea della bellezza; non è altro che l’ aurora, figlia del
cielo
, la quale sorride dall’ oriente e allieta di sua
o specialmente l’ Afrodite Urania, la regina dell’ amore, sovrana del
cielo
, della terra e del mare. Tali i filosofi Parmenid
neva uno scettro. XI. Giano. 1. Tra le primarie divinità del
cielo
dobbiamo anche annoverare due Dei esclusivamente
a divinità solare; ma perchè il sole è in certo modo il portinaio del
cielo
, le cui porte apre al mattino, richiude alla sera
presiede a ogni entrare e a ogni uscire. Tutto quello che esiste, in
cielo
, nel mare, sulla terra, tutto si diceva chiuso e
ra notte come un oscuro manto sulla terra, ovvero che al voltarsi del
cielo
precipita la notte dall’ oceano involgendo di sua
b) Selene-Luna. 1. La luna colla sua notturna peregrinazione pel
cielo
, colle sue diverse fasi, colla pallida luce che d
e paragona lo splendore della famiglia Giulia alla luna che brilla in
cielo
inter minores ignes (Carm. 1, 12, 48). Anche ne
Artemide per ayer offeso la legge della castità, e da Zeus portata in
cielo
. I Latini chiamavano questo gruppo septemtriones,
alche modo il largo spazio che veniva a rimaner vuoto dalla parte del
cielo
. e) I Venti. 1. Erano anch’ essi oggetto di
e). II. Divinità secondarie che formavano il corteo degli Dei del
cielo
, o compagne o ministre esecutrici della loro volo
Cariti non possono attendere alle danze e ai conviti; chè son esse in
cielo
d’ ogni opra dispensiere, e posta lor sede presso
r volta, come ministre di Zeus, erano da Omero dette le portinaie del
cielo
; ora ne richiudon le porte di dense nubi circonda
Iride. 1. L’ arcobaleno è sempre stato un simbolo dei rapporti fra
cielo
e terra; quiudi era naturale che Iride, la sua mi
Troiano Tros, e che per la sua grande bellezza fu da Giove assunto in
cielo
, reso immortale e adibito all’ ufficio che s’ è d
ron finite, perchè Amore ottenne da Giove che Psiche fosse accolta in
cielo
tra gli immortali, dove essa vive eternamente con
l Dio Glauco che propriamente rappresenta il color del mare quando il
cielo
sereno si rispecchia nell’ acqua tranquilla. Era
orse al lido per veder se ancor si scorgeva la nave di Teseo, levo al
cielo
le più strazianti querele, ma tutto fu inutile. O
colare. Allevato e cresciuto in Arcadia, tra que’ monti che alzano al
cielo
la loro cima coperta di neve, tra quelle profonde
aginati sotto il disco terrestre a tanta distanza quanta è quella del
cielo
al di sopra; e si diceva che un’ incudine di bron
i bronzo come avrebbe impiegato nove di e nove notti per giungere dal
cielo
in terra, così ahrettanto tempo avrebbe impiegato
a luna invisibile, la luna nuova, che appunto perchè non compariva in
cielo
, si poteva facilmente credere che rimanesse sotte
iguardata come una regina della natura, dominatrice nei tre regni del
cielo
, della terra e del mare, e venne confusa con altr
hi pensa dopo, chi non ha che il senno di poi). Ora Prometeo rubò dal
cielo
il fuoco e ne le dono agli uomini insegnandone lo
rò non è un dolore rassegnato; il suo occhio piangente, volgendosi al
cielo
, accusa insieme la prepotente vendetta del nume s
nto al solstizio d’ estate il punto più alto che esso può toccare del
cielo
, si volge e riprende a discendere la sua china pe
ato l’ odio di Zeus per aver voluto in groppa al suo Pegaso salire al
cielo
; e Zeus l’ avrebbe punito mandando un assilio che
il cavallo, il quale buttò giù il cavaliere e da solo poi si levò al
cielo
ove ancor ora tira il carro del tuono. — Ancora è
di questo mito. Io non è altro che la luna affidata alla custodia del
cielo
stellato, la quale va peregrinando di terra in te
vida di pioggia, che, ucciso il suo custode ossia il sole, scorre pel
cielo
spinta dal vento tempestoso. 2. La favola, appena
Zeus-oro e di Danae che altro sono se non la unione fecondatrice del
cielo
e della terra argiva, e la prigione di Danae che
è ben probabile. Europa è una dea lunare che è inseguita dal Dio del
cielo
in forma d’ un bianco toro; appunto in Gortina di
atti si parla anche di un Zeus Asterios, come a dire Dio degli astri,
cielo
stellato. Cacciati i suoi fratelli, Minosse regnò
pomi d’ oro purchè Eracle nel frattempo sostenesse egli la volta del
cielo
. E qui un’ avventura comica. Atlante, una volta c
l rogo ardeva, ecco fra lo scrosciar dei tuoni comparir una nuvola in
cielo
, e un cocchio guidato da Atena accoglie l’ eroe i
ppur senza difesa. Reclinando il capo, l’ infelice volge la faccia al
cielo
; le chiome scomposte, contratti i muscoli, la fro
uò aggiungere l’ osservazione che la testa di Laocoonte così volta al
cielo
in atto di dolorosa rassegnazione, sì che par vog
lla destra e una chiave colla sinistra. 16. En. 7, 26: « dall’ alto
cielo
rifulgeva la bionda Aurora sulla sua rosea biga »
g. 90. 22. « Iride colle sue penne variopinte, stillante rugiada pel
cielo
e tinta ili mille diversi colori dal sole che le
ochè il genitore guardando di lungi le onde e comparendo dall’ aperto
cielo
piega i cavalli e volando spinge alla corsa il su
e Saturno; che il primo a richiesta della madre cedette il regno del
cielo
al secondo, colla condizione però, che non alleva
vamente del regno, armossi contro di lui, ma vinto fu discacciato dai
cielo
; che allora ei venne a nascondersi in quella part
i, e col latte della capra Amaltea, cui dopo morto Giove trasportò in
cielo
nella costellazione della Capra, ed egli della pe
no suo padre, ci diviselo co’ fratelli, ritenendo per se il regno del
cielo
e dell’ aria, e lasciando a Nettuno il Regno del
uello dell’ inferno. Ma fierissime guerre per conservare il regno del
cielo
ebbe egli a sostenere. La prima, secondo Esiodo,
’ innabissa di sotto alla terra, quanto sopra di quella s’ innalza il
cielo
. La seconda, giusta il medesimo Esiodo, fu contro
lle recise membra di Urano. Questi pur tentarono di cacciar Giove dal
cielo
, e per salirvi Sovrapposero ne’ campi di Flegra l
ngiossi per rapir Ganimede figlio di Troe re di Troia, e portatolo in
cielo
il fè suo coppiere in luogo di Ebe. Quelli che so
entale, a Nettuno le coste marittime, perciò il primo fu detto re del
cielo
, il secondo dell’ inferno, il terzo del mare; che
a serpente, inventò l’ uso de’ cocchi, e dopo morto fu trasportato in
cielo
nella costellazione di Boote. Figuravasi Minerva
dopo avervi regnato molti anni, fu egli secondo la favole portato in
cielo
, e annoverato fra gli Dei Indigeti sotto al nome
a Giove un pegno della perpetuità dell’ impero romano, egli mandò dal
cielo
uno scudo rotondo, che fu detto ancile. Numa il d
ue egli così deforme, che da’ medesimi genitori venne precipitato dal
cielo
: e cadendo nell’ isola di Lenno si ruppe la cosci
ella cadde in letargo. Da questo però Amore la risvegliò, e salilo al
cielo
ottenne da Giove di averla in isposa, e placata V
lo al cielo ottenne da Giove di averla in isposa, e placata Venere in
cielo
si fecero con lieta pompa le nozze, dalle quali n
le, che innamorata di Endimione pastor di Caria, scendea la notte dal
cielo
a star seco sul monte Latino; ed aggiungono pure,
clopi, che fabbricati avevano i fulmini a Giove., venne esigliato dal
cielo
. Ebbe Esculapio da Epione due figli Macaone e Pod
e, ed il gallo erano specialmente a lui dedicati. Apollo sbandito dal
cielo
ricoverassi presso di Admeto re di Tessaglia, che
poeti pur fu confusa con Ecate, e detta perciò triforme, cioè Luna in
cielo
, Diana in terra, ed Ecate nell’ inferno. Aveva i
Nasso Arianna abbandonata da Teseo, e fattala sua sposa trasportò iu
cielo
la corona di lei nella costellazione, che ha ques
e soviapposero all’ Olimpo l’ Ossa ed il Pelio per cacciar Giove dal
cielo
; ma da lui fulminati furono poi sepolti nel Tarta
i tra questi erano quei che spiravano da’ quattro punti cardinali del
cielo
, vale a dire Borea o Aquilone da tramontana, Euro
o sia stata, che avendo questi formata una statua di argilla, salì al
cielo
coll’ aiuto di Minerva, e accesa al fuoco del Sol
Atlante, ed ei frattanto in vece di lui sostenne sulle sue spalle il
cielo
. 12. Per ordine di Euristeo scese all’ inferno e
sse sepolto. Le favole aggiunsero poi che fu egli da Giove portato in
cielo
e posto nel numero degli Dei, e che ottenne quivi
o stesso nome., il quale per la sua altezza si disse poi sostenere il
cielo
: sebbene altri sieno di opinione che Atlante sias
o: sebbene altri sieno di opinione che Atlante siasi detto portare il
cielo
, perchè era assai studioso dall’ astronomia. Pass
ccise. Avendo poi Bellerofonte col cavallo Pegaso tentato a salire in
cielo
, Giove mandò l’ assillo a tormentare il cavallo p
, e precipitollo nel campo, che fu detto Aleio, ed ei solo volò su in
cielo
, ove fu posto fra le costellazioni. Delle figlie
tone a Coleo; dove sacrificollo a Giove (il quale poi lo trasportò in
cielo
nel segno dell’ ariete), e ne sospese la pelle, c
ferì gli creò tal dolore, che desiderò di morire e fu trasportato in
cielo
nella costellazione del Sagittario: le quali cose
enda l’ uno morisse, e risorgesse l’ altro. Furono poi trasportati in
cielo
amendue nella costellazione de’ Gemelli, ed ebber
e lavandosi nel fiume Numico spogliasse la natura mortale, e fosse in
cielo
fra gli Dei Indigeti annoverato. Lasciò nel Lazio
e di Erigone, e si disse finalmente, che Icario era stato portato in
cielo
nel segno di Boote, Erigone in quello della Vergi
Ucciso Giulio Cesare in senato, Venere toglie l’ anima, e la porta in
cielo
, dove si manifesta sotto la forma di una cometa.
o infausto. Gli auguri poi si prendevano altri dall’ osservazione del
cielo
, che propriamente dicevansi auguri, altri dal can
he sdegnando trattare argomento mortale, dagli abissi si alzò sino al
cielo
, sentiva farsi maggiore, e più terribili nasceano
divisa in due parti: con una di queste formò la terra, coli’ altra il
cielo
, uccise tutti i mostri ed ordinò l’universo. Aven
gli così a un dipresso si esprime. Una era la forma della terra e del
cielo
, le di cui nature erano in sieme confuse. Separat
corge. L’aria cominciò a moversi costantemente; il foco, alzandosi al
cielo
, per sua natura produsse il rapido circolare moto
ì Ecate, divinità veneranda sopra tutte, cui Giove die l’arbitrio del
cielo
e della terra e del mare, che sempre era fra gli
tto gli avevano che uno dei suoi figli gli avrebbe tolto l’impero del
cielo
, onde questo padre snaturato tutti gli divorava s
o alla promessa. Giove innanzi la battaglia così parlò: Uditemi, del
cielo
e della terra Illustri figli, onde io quel che co
rribilmente L’immenso mare risuonò: la terra Alto strideva: l’agitato
cielo
Geme, e sotto il furor dei piedi eterni Crolla l’
terno Vigor ridonda l’animoso petto, E tutta appar l’ira del dio. Dal
cielo
Spesso all’Olimpo folgorando move, E dall’Olimpo
el dio. Dal cielo Spesso all’Olimpo folgorando move, E dall’Olimpo al
cielo
. Il fulmin vola Col baleno, col tuono, e lo circo
Ode, e vede la pugna, e con la terra Par che di nuovo si confonda il
cielo
, E il caos antico l’universo teme. — Tanta dei nu
ti all’oriente disegnavano col lituo, o bastone ritorto, una parte di
cielo
, e questa dicevasi tempio: però Lucrezio dice i t
e di cielo, e questa dicevasi tempio: però Lucrezio dice i templi del
cielo
; quindi fu comune questa denominazione a tutti i
perchè l’immaginazione dei mortali reputava che così avvicinandosi al
cielo
, giungessero più rapidamente innanzi agli Dei i v
ovenca colle corna dorate quei felici, che credevano aver sortito dal
cielo
una moglie pudica, e le offrivano incenso sotto i
aitar non macchi un sangue illustre: Al mar si vada, ed alle navi: il
cielo
Ai nostri legni assente aura felice. D’Aulide i l
olo è in sua difesa, e solo i Greci Spaventa, e i numi fa discordi in
cielo
. Di mille dardi all’ombra il di si cela, E primiz
, la riva geme e spuma. Volontaria del rogo arde la fiamma; Balena il
cielo
, e s’apre: un santo orrore C’investe, e quindi fr
placa il timore. Ha propria notte La selva, e quando il sole alto nel
cielo
Regna, vi sta buio d’ inferno. Han certa Pur qui
rna gli altari, e le innocenti mani Al tergo avvince: i giovinetti al
cielo
Levan la fronte, che purpurea benda Mestamente ci
i, ancora minaccia, quando l’immenso fianco mutando avventa contro il
cielo
le sue fiam me, fa crollar le caverne di Vulcano
costrinsero i fratelli secondo lui a non invidiargli di possedere il
cielo
quasi propria sua casa. Lattanzio spiega questa f
te, fu opinione degli antichi che il potere di Giove non solamente al
cielo
si limitasse, ma che sul mare e sulla terra ancor
i de’mortali, gl’illustrò col vitupero, associando in tal maniera col
cielo
la terra. Il celebre ratto di Europa che die nome
Dalla terra già sua non vide Europa Più lido e monti, ma di sopra il
cielo
, E sotto il mare immenso, intorno intorno Guatand
tal motivo chiamato. Tempesta, comandata dal dio che a sua voglia il
cielo
oscura e rasserena, coperse la terra di unica nuv
cò delle dee. Latona lo fé’ padre di Apollo e Biana, li due occhi del
cielo
; la bionda Cerere generò da lui Proserpina, per c
. Il primo ed il secondo nati in Arcadia; uno dall’Etere, l’altro dal
cielo
: il terzo in Creta, figliuolo di Saturno. Ma lo s
sa fosse Giove. Altri l’aria, altri il fuoco, altri l’etere, altri il
cielo
, altri il sole. Euripide disse nelle Troadi: « Gi
a. Paneno fratello di Fidia vi avea ritratto Atlante che sosteneva il
cielo
, ed Alcide pronto ad ofi’rire gli omeri eguali a
el non vede, E conosce i suoi furti e la sua fede. Noi ritrovando in
cielo
, è più che certa, Che sian contro di sé fraudi ed
ristora: E con le canne sue sì dolce canto Rende, che n’addolcisce il
cielo
e l’ora. Or l’occhiuto pastor, che l’ode intanto,
fanciullo; onde fìnsero gli antichi che il latte parte scorrendo pel
cielo
ne colorisse quel lato cui dà il nome, e parte sc
ugusto Dei solenni Imenei, figura e pegno Di quel nesso vivifico, che
cielo
Con terra innesta, e l’universo attempra. Non un
— Deponi, o cara, L’importuno sospetto (impaziente Ripiglia il re del
cielo
): occhio profano Di nume, o di mortai non fìa che
circonda, di nettaree stille Rugiada soavissima discende. Sorride il
cielo
, circola d’intorno Arcano gaudio, e con bisbigli
morse, onde essendosi sparso il latte, se ne formò la via lattea nel
cielo
. « Quantunque però si faccia negli antichi epigra
resa n’ ebbe in premio (come lasciò scritto Igino) di risplendere nel
cielo
non lungi dal Capricorno. E opinione di alcuni ch
e non Ercole, da Giunone ingannata suggesse il latte, che a parte del
cielo
die nome. Omero, o chi sia l’autore degli Inni,
e, al quale un vento è sostegno mentre s accinge al volo, per cui dal
cielo
fino agli abissi discende apportatore dei comandi
nume l’oscuro Licofrone nella Cassandra, forse perchè deità comune al
cielo
alla terra, all’inferno. Così scolpito gli antich
rì Latona con la sorella, emula illustre che seco divide l’impero del
cielo
, e va superba della luce fraterna. In Delo una pa
partoriente (per servirmi dell’espressione di Dante) li due occhi del
cielo
. Apollo, benché dio, soggiacque a molte sventure:
stro della morte vendicata. Sdegnato il padre degli uomini rilegò dal
cielo
Apollo, che esule famoso errò per la terra lungo
Diva il vuole. Le prescritte frondi Cingono il crin delle Tebane: al
cielo
Mille salgono a un tempo incensi e voti. Ma vien
a Un asilo negava allor che il seno La colpa le aggravò? la terra, il
cielo
E l’onda stessa le si chiuse: alfine Dielle l’err
ema ai venti con dimesse vele Il furor, quando unica nube ingombra Il
cielo
, e che la nera onda s’avventa: Vana è la fuga: ch
. Che schizzando rosseggia, e l’aer stride. Ultimo Ilioneo rivolge al
cielo
Le braccia, invano supplicanti, e grida: Perdono,
modi Ai numi liberà Migdonia tromba. Lungi, frodi. La colpa in altro
cielo
Alberghi. Febo con l’allor lusinga La nuova strad
a Vulcano Qui sculto il mar, che della terra abbraccia Il globo, e il
cielo
che sovrasta al globo. Cerulei numi ha l’onda: ev
selve o fere e ninfe, e degli aperti Campi tutti gli Dei. Là sopra il
cielo
Sei segni a destra, ed a sinistra stanno Altretta
o accoglie il carro Dentro l’onde ospitali: un moto eterno Rapisce il
cielo
, e con veloce giro Gli astri conduce: nell’avvers
Le rose col bel pie: fuggon le stelle Che Lucifero aduna, e lascia il
cielo
Fra gli astri ultimi. Il padre allor che vide Ros
, E rende grazie non volute al padre. D’infiammati nitriti empiono il
cielo
Eto, Flegonte, Piroento, Eoo Del Sol destrieri, e
ol destrieri, e percotean coi piedi La sbarra: allor che dell’immenso
cielo
La libertà Teti concesse, ignara Dei fati Fetonte
o, Nè lo ritiene. Non conosce il nome Dei destrieri del Sol; nel vano
cielo
Gli sparsi mostri minacciar rimira: Ma quando vid
ettuno sollevar tre volte; Ma l’ardor non sofferse. Alfin la Terra Al
cielo
alzò l’inaridito volto, E la mano alla fronte opp
amma Gli depreda le chiome: un lungo tratto Segnò di luce nel turbato
cielo
: Così membra cader stella che fende Il liquido se
a Dea, che dagli antichi nostri Debitamente sei detta triforme. Ch’in
cielo
, in terra e nell’inferno mostri L’alta bellezza t
va un monte che di varie belve Macchiò la strage: il sole in mezzo al
cielo
Facea l’ombre minori, allor che chiama L’Ianzio g
ccia. Ma non ha più questo premio da che il fiero Alcide è venuto nel
cielo
. Egli ostinatamente sta alla porta aspettando che
Risponde al grido: a noi ricerca il core Fredda paura; i corridori al
cielo
Tendon le orecchie e i rabbuffati crini. Ecco dei
Colla coda più volte il mar misura. Freme la riva al suo muggito, il
cielo
Inorridisce e si avvelena, il suolo Crolla, e que
si, che nei sassi del monte Latmo celar pretese « Ai tanti occhi del
cielo
. » Origine alla finzione diede forse Endimione p
tanca i pie veloci. È breve ogni favor: Pv^egnava il sole In mezzo al
cielo
, allor che in denso bosco Cercò le note ombre Cal
en crudel saresti Se la vedessi, o Giuno:); e chi resiste A Giove? al
cielo
vincitor ritorna Il nume, e porta del pudor rapit
a mente Antica, e attesta con assiduo grido Il suo dolore, e verso il
cielo
inalza, Qual sian, le man; sente ch’ingrato è Gio
le membra ignude: Cheta tranquillità teneva il monte, E nel mezzo del
cielo
il sol regnava. Nel sacro loco erra Tiresia solo,
iverso Lo trae del loco la tempesta eterna. Schiere di nubi contro il
cielo
opposte E’I primo soffio d’Aquilon: per molta Gra
ti prendesse, ed in oscurissima spelonca nascosa fuggisse la luce del
cielo
e l’aspetto degli Dei. Tutti i frutti della terra
ultimo nella sorte io sol possiedo Informi spiaggie, e te di luce il
cielo
Cinge, e calpesti con altero piede Gli altri sosr
e: dell’antica notte 1 principi ne attesto, e te di Stige, Pallor del
cielo
, inviolato flutto. Se Giove non consente, a nuova
Fransfere io vosrlio le catene antiche: Sarà disciolto l’universo: il
cielo
Si unirà coll’abisso, e tìan confuse Tenebre e lu
igliore. Ammirando Cerere il ritrovato di lui, lo rapì, e lo pose nel
cielo
fra le costellazioni sotto il nome di Bifolco. Qu
native Nuvole innalza; in improvisa notte Splendon le fiamme che nel
cielo
avventa, E con i danni suoi l’incendio nutre. Ma
indietro i lumi Dicendo: Salve, o sospirata terra, Più cara a me del
cielo
; io del mio sangue La gioia ed il dolor, di quest
nionensi che Plutone glie l’avea rapita. Irata con gli Dei, lasciò il
cielo
, e simile fatta a donna mortale, pervenne ad Eleu
che nell’ima parte Vivendo par che con la morte scherzi: S’inalza al
cielo
con terribil giro L’asta qual selva. Col splendid
da Virgilio fu scritto: La Notte nera portata dalle bighe occupava il
cielo
. — Questa immagine però del carro sembra posterio
re di flauto, la madre degli dei che con fragore e lampi scendeva dal
cielo
, eresse un santuario a lei e a Pane accanto alla
unte nella Galazia il simulacro di Cil)ele, che si credeva caduto dal
cielo
in terra, il quale non era che una pietra grigia
Ma tosto che coi chiari occhi raggianti. Il facciaurato sol mirò dal
cielo
L’aer bianco, il suol duro, i mar spumanti, E ‘1
ova immaginata dopo Omero. Il Vulcano dell’Iliade ha la sua fucina in
cielo
: vi lavora solo, servito da statue d’oro, che son
Plutone del Museo dementino data da Quirino Visconti. «Alle deità del
cielo
, del mare e della terra riportate nel primo volum
co pelo. Gridando: Guai a voi, anime prave: Non isperate mai veder lo
cielo
: l’ vegno per menarvi all’altra riva, Nelle teneb
suo compagno. Timido sol di lui: così dall’alto Nido tenera prole al
cielo
avvezza Augello; il nuovo volo esorta, e l’arti D
, che facendo la statua della Fortuna agli Smirnei le mise in capo il
cielo
, e in mano la cornucopia. Una Nemesi pur coir ali
ri, se non di qualche cosa di concavo, quindi fu tratta a denotare il
cielo
, che solido e concavo si figuravano gli antichi,
dentro i propri fonti Spegno le fiamme orribili, inquiete, Avvezze in
cielo
a colorir comete. Questa è la man che fabbricò su
ovrasta. Gli altri duci temono anch’essi, ed inalzano le loro mani al
cielo
: non vi è che il solo Capaneo che misuri con occh
apevano rendere facondo il loro silenzio, e rappresentare di tutto il
cielo
poetico le avventure più dilettevoli. Che questa
esenta la Musa celeste detta Urania, appunto dalla contemplazione del
cielo
, alla quale appartengono 1’ astronomia e r astrol
i circoli che rappresentano quelli che gli astronomi hanno segnati in
cielo
, quali appunto si veggono sul globo di Urania nel
e Premio di lunga guerra. — In cupo nembo La Diva avvolta, pel sereno
cielo
Precipita, e la Fama in mezzo all’ombre Errante c
a. Alfine Lascian le case, e i talami infelici Non riveggono più: nel
cielo
aperto Stanno ammassate, e di dolore han gara, E
i Misto al pianto sonar barbaro grido, E mille ignote voci empiono il
cielo
. Chi mi darà parole all’alto ardire Eguali, dell
suo velo il mistero dei suoi piaceri. Finalmente giunge la notte: il
cielo
non è illuminato che dalle stelle. Giove discende
gli fa del suo destino con quello delle altre amanti, Giove risale al
cielo
, e lascia la figlia di Cadmo incinta nel palazzo
a rammenta a quest’ ultima le infedeltà del suo sposo, delle quali il
cielo
conserva ancora tutta l’istoria, da che egli vi h
i. Callisto occupa le vicinanze del polo. Le sette Pleiadi formano in
cielo
il loro coro: Elettra infatti vi mescola il suo s
o piuttosto l’Invidia sotto la sua forma, io non posso restar più in
cielo
per vedervi trasportata tutta la razza dei mortal
parlava l’ Invidia gelosa dei destini di Semele, che la chiamavano al
cielo
col suo fiolio. Giunone medita nell’istante uno s
timori: ella le dice di temer che Giove non finisca per bandirla dal
cielo
, e ne faccia Semele la regina. Ella la prega di p
adre. Giove sensibile all’infelicità della sua amante la trasporta in
cielo
, ove ha per compagni Mercurio, Marte, Venere e la
l’inamabil regno, O diva, lascia, e torna all’aura antica Di miglior
cielo
. — Già la face impugna Grave di sangue, e la purp
i lo spumante flutto: Nell’aperto Ocean sorge la fronte, Che sfida il
cielo
e le tempeste. Siede Ino già sopra l’occupata cim
o al fuoco, mentre che la madre nelle sembianze di un’ ombra sale nel
cielo
, dove le Muse la celebreranno. Ma Bacco esce dal
a che solo a questo patto le Ore gli apriranno un giorno le porte del
cielo
, che non si acquista senza gloriose fatiche. Lo s
inti ed incatenati i Giganti. Adempiuta l’imbasciata, Iride risale al
cielo
. Nelristante Cibele invia il capo dei suoi cori e
e sotto il vessillo di Bacco, quando la Pleiade Elettra brillando nel
cielo
e formando la settima stella delle Pleiadi, dà co
a ne descrive la sua armatura, i suoi vestiti, che rappresentavano il
cielo
e le stelle. Con questo treno lo dio lascia il so
uo cane fedele donatogli da Pane, al quale promette di collocarlo nel
cielo
accanto a Sirio ed a Procione, onde, unendo il su
il morso Incrudelisce, e suona il vano dente Senza ferita: contro il
cielo
sbuffa L’onda sanguigna, e le volanti penne Quasi
ielo sbuffa L’onda sanguigna, e le volanti penne Quasi sommerge, e al
cielo
il mare oppone. Della fatai tenzone il dubbio eve
mezzo vi erano rappresentati la terra, il mare: intorno si vedeva il
cielo
, la sfera delle stelle, il sole, la luna, i piane
ortale lo pose in fuga?— Terminate queste parole, Minerva ritorna in
cielo
e riprende le antiche sembianze. Deriade unisce i
e la paura preparano il suo carro; vola a Pafo, a Lenno, e quindi al
cielo
ritorna. Bacco profitta dell’assenza di Marte per
Giove e minacce a Bacco. Compito il suo parlare, s’ innalza verso il
cielo
, mentre la Furia si ritira in un antro, ove si sp
Ella era occupata a formare una corona di fiori per Venere, e sale al
cielo
, onde veder la dea, la quale accorgendosi del suo
etto affannoso, ci pone davanti agli occhi lo spettacolo che offre il
cielo
nella notte. Yi si distingue il toro di Europa po
l serpente che orna l’acconciatura della sua testa. Bacco la porrà in
cielo
come un testimonio perpetuo della sua virtù accan
ro della padrona. Giove impietosito pose Icaro, Erigone e il cane nel
cielo
. Morte di Erigone. D’Icaro l’alma le sembianze a
alto Giove eh’ è padre le sublimi prove Della pietà mortale, onde nel
cielo
Pose l’Icario vecchio, e a lui compagna La fanciu
el nume, di cui si potea dire: Tu bellissimo sei riguardato nell’alto
cielo
. — « Lo scultore non gli ha dato quella feminile
o. Giove mosso dal suo pentimento lo espiò, raccolse liberalmente nel
cielo
, lo mise a parte dei suoi segreti. Issione divenu
questo si rappresenta forse Bacco, che dall’isola di Nasso conduce in
cielo
Arianna: guida il carro Imeneo, o sia Genio, con
ca dei vetusti riti nuziali, Ebe la dea della giovinezza destinata in
cielo
sua sposa. « La bibacità d’Ercole celebrata dai p
er incanto, dal suo seno divino, e s’innalza nell’aria a spandere pel
cielo
l’esultanza del suo cuore di madre. L’antichissim
fatta dottrina. Milton 36 favella di voci arcane che ragionano fra il
cielo
e la terra. Al Fato ed ai Genii, prestarono cieca
e il ponte aereo sul quale Iride, la divina messaggiera, discende dal
cielo
alla terra ; un precetto morale, si personifica i
’età ghiacciata tiene codeste dottrine in conto di sogni, piovuti dal
cielo
in compagnia delle rose dell’aurora : lo so. Serb
a. E l’uomo presume mettere il chiodo a questa ruota, che affatica il
cielo
e la terra ? Ah ! ella è pretensione codesta da f
alle sue parole che confermavano esser quello istrumento disceso dal
cielo
per opera sua. Si dice esser questo flauto che po
più belle. Essa si salvò con Saturno allorchè questi fu scacciato dal
cielo
da Giove. 12. Abdera. — Città della Tracia, che A
r aver fornito l’acqua ai Titani, quando questi dettero la scalata al
cielo
. Le sue acque divennero fangose ed amare ed è uno
llo non potè far cammino. Persuasi che quella fosse una punizione del
cielo
, discesero nuovamente la statua della Dea, e, off
llo fu costretto a custodire gli armenti, quando Giove lo espulse dal
cielo
. Admeto invaghitosi di Alceste figlia di Pelio no
Bacco. 199. Agrao o Agray. — Uno dei Titani che dettero la scalata al
cielo
. 200. Agraulie. — Dagli Agrauli, popoli della tri
ce. Agrio è anche il nome di uno dei Titani che dettero la scalata al
cielo
e che morì ucciso dalle Parche. 207. Agriodo. — V
onde furiose, gli riusci di afferrarsi ad una roccia, ove rivolto al
cielo
imprecava gli Dei dicendo che si sarebbe salvato
nfa Lara. 295. Almopo. — Fu uno dei giganti che dettero la scalata al
cielo
. 296. Aloe V. Aine. 297. Aloeo o Aloo. — Gigante
i giganti che imponendo montagne sopra montagne dettero la scalata al
cielo
. Omero li distingue fra loro chiamando il primo i
a vita esce, Con lei nasce un abeto, un pino, un faggio, Che verso il
cielo
alteramente cresce : E si domanda il bel loco sel
l suo latte Giove, il quale in segno di riconoscenza la trasportò nel
cielo
, e dette una delle sue corna alle ninfe che avean
colo scudo di forma rotonda, che Numa Pompilio disse esser caduto dal
cielo
, e dipendere dalla conservazione di esso il desti
ni al padre degli Dei, il quale sdegnato contro di lui lo scacciò dal
cielo
. Durante questo esilio, egli si ritirò presso Adm
, cangiò Licaone in lupo e Arcade in orso, collocando quest’ultimo in
cielo
presso la madre, ove forma tuttora la costellazio
r contentarla più Bacco poi volse Far sempre il nome suo splender nel
cielo
, E l’aurea sua corona al bel crin tolse ; Ed a fa
di Temi e Dea della giustizia. Durante l’età dell’oro essa lasciò il
cielo
per venire ad abitare la terra, ma i delitti degl
ola li dipinge come dei Titani che avessero voluto dare la scalata al
cielo
, ma poscia si divisero fra loro, e alcuni presero
oro Dei. Nella lingua di quei popoli Baal-Semen significa signore del
cielo
. 722. Baal-Tsefon. — Dio sentinella. I magi di Eg
a quale potevasi in effetti considerare come una intrapresa contro il
cielo
), abbia dato origine alla favola dei giganti o Ti
figli che nascevano da quelle. Quando i giganti dettero la scalata al
cielo
, Bacco, trasformato in leone, combattè coraggiosa
uno si azzardò a trattenerla, ma nell’istesso momento si rovesciò dal
cielo
una gran pioggia, accompagnata da baleni e tuoni
a mostruosi animali. I Caldei credevano che Bel, dopo aver formato il
cielo
e la terra, avesse ricomposto il caos primitivo d
tesso Belo. 763. Belifama o Belizama. — Nome che significa regina del
cielo
e che i Galli davano indistintamente a Giunone, a
erenice, sostenendo che i capelli di lei fossero stati trasportati in
cielo
. Tutti prestarono fede a quanto asseriva Conone,
rido, Trema per tutto il mare, e s’apre e mugge, E rende polveroso il
cielo
e ’l lido, E le biade e le piante atterra e strug
nte. 823. Briareo. — Detto con altro nome Egeone. Gigante, figlio del
cielo
e della terra ; prese parte nella guerra che i gi
l Monti : Un’ altra furia di più acerba faccia Che in Flegra già del
cielo
assalse il muro E armò di Briareo le cento bracci
i centauri ucciso da Ceneo. 834. Bronte. — Famoso ciclopo, figlio del
cielo
e della terra. Egli insieme ad altri due compagni
si leggiadro e grazioso aspetto Che piacque tanto al gran rettor del
cielo
,. Divenne un fero e spaventoso obbietto A gli occ
Lib. II trad. di Dell’Anguillara e Giove allora li trasportò nel
cielo
, fra le costellazioni, ove Calisto fu la grande o
lo schiacciò con un colpo di clava, e Giunone allora lo trasportò in
cielo
, allogandolo fra le costellazioni dello zodiaco.
i. Giove irritato dalle atroci bestemmie che egli scagliava contro il
cielo
, lo incenerì con un colpo di fulmine. Di questo e
lla fascia zodiacale, fosse la capra Amaltea, trasportata da Giove in
cielo
, in riconoscenza d’averlo nutrito. 955. Capyso, d
stride e fuma, Qual se dentro l’incendio acqua si versi ; E sgorga al
cielo
un turbine di schiuma, E flotto incalza fiotto, e
ci ore del giorno : imperocchè al levarsi di questo l’aurora tinge il
cielo
d’un colore rossastro ; il secondo accenna al tem
li Dei mossi a compassione delle sue sofferenze, lo trasportarono nel
cielo
, ove egli è raffigurato, anche oggidì, tra i segn
le. — Più comunemente conosciuta sotto il nome di Cibele : figlia del
cielo
e della terra, e moglie di Saturno. Essa aveva mo
tizioso dell’Egitto, era ritenuto come un segno della benevolenza del
cielo
, quando un coccodrillo avesse divorato uno de’lor
oli, che l’anima della loro famosa regina Semiramide, fosse volata al
cielo
, sotto le sembianze di una colomba. Silvio Italic
o pelo, Gridando : Guai a voi, anime prave. Non isperate mai veder lo
cielo
. I’vegno per menarvi all’altra riva Nelle tenebre
monie particolari. Venivano distinte in tre categorie, cioè : dee del
cielo
, dee della terra e dee dell’inferno. Fra le dee l
o sconosciuto. Diodati — Falli degli apostoli Capo XVII. Dei del
cielo
. Sotto questa denominazione complessiva eran c
l fumo s’innalzava nell’aria, quasi che l’anima del morto volasse nel
cielo
fra gl’immortali suoi pari a ricevere il culto ch
lo Tuo nome allor, che in le Latona sorse A partorir li due occhi del
cielo
. Callimaco — Inno a Delo. trad. di Dionici Stroc
a palla, e che facendo su quella il giro della terra avesse creato il
cielo
. In seguito prese del fango infiammato, lo lanciò
l luogo in cui dimorava. Si chiamava Ecate nell’inferno ; la Luna nel
cielo
; Diana sopra la terra. Veniva comunemente venera
orma di quadrupedi, di volatili, di rettili ecc. Apollo, cacciato dal
cielo
, è obbligato a guardare le pecore ; Esculapio, ri
zioni. Si chiamavano Furie, Eumenidi o Erinni sulla terra ; Diree nel
cielo
, e Cagne della Stige, nell’inferno. De le tre Di
all’aura la gonnella alzata e vinta Mostrò le sue vergogne a tutto il
cielo
; E dell’alme che stan nel santo regno, Mosse i g
e che questa venisse detta la triplice Ecate e che fosse la Luna nel
cielo
, Diana quando abitava la terra, e Proserpina quan
nefiche, avevano coi loro incantesimi il potere di far discendere dal
cielo
la luna ; e che bisognava fare un assordante rumo
ci anni allorquando gli altri giganti tentarono di dara la scalata al
cielo
. Essi incatenarono Marte e lo tennero prigione pe
Giove in riconoscenza di essere stato da lei nutrito, la trasportò in
cielo
, sotto la costellazione conosciuta anche oggidì c
famosa Medea, abbandonata da Giasone, ma quasi che le maledizioni del
cielo
seguissero le orme di questa, le sventure lo assa
ne o Briareo aveva avuto nella scalata che i Titani tentarono dare al
cielo
. 1577. Eger. — Nome di un gigante, famoso nella m
ssendo stato posto dal volere di Giove fra gli astri, aveva preso nel
cielo
la figura di un Capro. 1599. Egofaga. — Detta anc
che i Lacedemoni aveano avuto imposto dall’oracolo, onde ottenere dal
cielo
la cessazione di una terribile pestilenza. Al mom
u, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel
cielo
infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea
on affliggersi della sua morte, giacchè egli era stato trasportato in
cielo
ove quella flamma conosciuta col nome di fuoco sa
di altissime grida, imprecando sul capo del padre le maledizioni del
cielo
. Ed essendosi il re stesso portato a vedere se i
ado. — Il più formidabile fra i Titani che vollero dare la scalata al
cielo
. Era figlio del Tartaro e della Terra. Anche a pr
amente amato da Diana, la quale per visitarlo abbandonava di notte il
cielo
, ravvolta in una nube. V. Diana. Da questo commer
ice che Venere, vedendolo coperto di ferite lo avesse trasportato nel
cielo
, dopo avere con materna sollecitudine lavato il s
Ipsisto e frate’o di Gea. Egli in seguito fu chiamato Urano, ossia il
cielo
e sua sorella Gea, fu detta Rea ossia la terra. C
dire del cronista Sanconiatone, i greci denotavano esclusivamente il
cielo
e la terra. 1730. Epigle. — Ossia terrestri, dall
esto nome alle ninfe della terra come si chiamavano Uranie quelle del
cielo
. 1731. Epigone. — Presso i pagani si chiamava la
Tal magnanimo eroe sarà il tuo figlio, Che leverassi allo stellante
cielo
, E tutti vincerà mortali e belve, Compiute ch’egl
offerenze dell’eroe, il quale ricinto di una nube, su trasportato nel
cielo
in mezzo a replicati scrosci di fulmine, per coma
Il giorno in cui ella andò all’altare, tutti gli dei abbandonarono il
cielo
per assistere alle nozze di Lei. La sola Giunone
e, ove Romolo le apparve circondato di luce e la trasportò con sè nel
cielo
. Dopo questo fatto i Romani resero ad Ersilia gli
fatti Medea, cedendo alle preghiere del suo amante fece scendere dal
cielo
un carro tirato da due draghi, vi montò sopra, e
Giove suo figliuolo, non lo detronizza a sua volta, scacciandolo dal
cielo
. 1847. Etalide. — Figlio di Mercurio e di una gio
uoi giorni. 1907. Eurito. — Uno dei giganti che dettero la scalata al
cielo
. Ercole lo uccise con un colpo di ramo di quercia
dei suoi soldati e poco curante dei fulmini e dei lampi di che era il
cielo
corrusco, schierò i suoi guerrieri in ordine di b
o, la Fama dimorava su di un’alta torre, posta ad eguale distanza dal
cielo
, dalla terra, e dal mare. La Fama s’ha quest’alt
erula — Secondo la tradizione, allorquando Prometeo rubò il fuoco dal
cielo
lo nascose in una ferula ed insegnò agli uomini a
ra sconosciuta, così per esempio, i giganti che dettero la scalata al
cielo
, i mostri etc. Sarà facile intendere come il tene
fonte Cirene si destò ; sedute in cerchio Milesia lana del color del
cielo
Alle fusa avvolgevano le ninfe Filodoce e……..! V
si trovava. Finalmente un giorno, colpita quasi da un ispirazione del
cielo
, ella trapunse su di una tela, con un ago da rica
trutti da continui terremoti, dalla peste, e finalmente dal fuoco del
cielo
che piovve sopra di loro. Un moderno scrittore è
ma era la credenza dei persiani, che il fuoco fosse stato portato dal
cielo
e posto suil’altare nel primo tempio che Zoroastr
e favolosa dice che Prometeo fosse quello che rubò il fuoco sacro dal
cielo
, e lo dette in dono agli uomini. Diodoro, nelle s
o di Giove ; ed era anche per questa, che gli eroi avevano accesso in
cielo
. Al dire del citato scrittore, la via lattea era
pia, macchiando di numerosi punti bianchi l’incontaminato azzurro del
cielo
. Una tradizione popolare, confondendo il nome di
Venere, perdutamente innammorata di lui, abbandonava furtivamente il
cielo
, per inebbriarsi d’ amore nelle sue braccia. Narr
questo giovanetto, si fosse cangiato in aquila e lo avesse rapito in
cielo
, ove lo mise nei dodici segni dello zodiaco, sott
li egiziani ritenevano che allorquando i Titani dettero la scalata al
cielo
, la dea Diana si fosse cangiata in gatto, onde so
rala edificazione della città Gianicola, e la cacciata di Saturno dal
cielo
per opera di Giove ; e ripete che Giano accoglies
del paro attribuite due facce, alludendo al potere che egli aveva sul
cielo
e sulla terra ; ritenendosi che egli avesse in cu
Fu uno dei Titani che mossero guerra a Giove, e dettero la scalata al
cielo
. Diodoro lo fa marito della ninfa Asia, e padre d
n giorno approda all’aspra mia contrada Giovin cercante sotto stranio
cielo
Quel che cercau gli eroi, gloria e periglio. Chie
que indarno, minacciosi e torvi Stender le braccia a noi, le teste al
cielo
. Concilio orrendo ; che ristretti insieme Erano q
nizzar Giove, lo assediarono fin nell’Olimpo, e dettero la scalata al
cielo
, imponendo sulla montagna chiamata Pelio, le alir
e i figli della Terra, nella loro cieca superbia, tentarono contro il
cielo
, noi seguendo sempre il caratiere speciale e prop
apeto, Tifeo e gli altri mostruosi giganti, che dettero la scalata al
cielo
. Non uno ordi la Luna ordin di giorni Favorevoli
, La terra infausta partori Tifeo, Giapèto e gli altri ad assalire il
cielo
Congiurati fratelli ; VIRGILIO — Delle Georgiche
nore del mondo ; finchè i Giganti non tentarono di dare la scalata al
cielo
(V. GIGANTI). Essendo però riuscito, come vedemmo
non l’idea della suprema onnipotenza di Giove, il quale imperava sul
cielo
, sulla terra e sull’inferno. E lo stesso autore,
teste degli uomini ; e che ciò dinotava il trino potere di Giove sul
cielo
, sulla terra e sull’inferno. Omero stesso dà a Gi
i uomini. Esiodo ripete che la giustizia figlinola di Giove stava nel
cielo
sul carro del padre suo, al quale dimandava vende
nsatrici. 2202. Grazione. — Uno dei giganti che dettero la scalata al
cielo
. 2203. Grifone. — Uno dei tanti mostruosi animali
a proposito del monte Ida, che essendo una volta caduto del fuoco dal
cielo
, poco tempo dopo il diluvio di Deucalione, i Datt
tutti gli abitanti salivano per adorare, con le mani levate verso il
cielo
, questa loro strana divinità. Con tale cerimonia
i recò in un tempio in compagnia di Ifide, onde implorere l’ajuto del
cielo
. Infatti dopo avere per qualche tempo pregato, ne
moni del fatto maraviglioso, che Ifigenia fosse stata trasportata nel
cielo
, e posta nel numero delle divinità. …. Ed ecco a
ide, levare dal tempio la statua di Diana, che si credeva discesa dal
cielo
, e trasportarla in Attica. Una barbara usanza vol
o più particolarmente, come asserisce Servio, Lirœ o Imprecazioni nel
cielo
; Furie sulla terra, ed Eumenidi nell’inferno. La
più rinvenire, perchè Venere, madre dell’eroe, loavea trasportato in
cielo
e l’aveva posto fra gli dei, dopo averne purifica
ngue mai sempre il volto intriso. Nel mezzo erge le braccia annose al
cielo
Un olmo opaco e grande, ove si dice Che s’annidan
orno. Sorpresa Giunone a veder la terra coperta di tenebre, mentre il
cielo
era sereno, scese subito sulla terra, in preda a
to dalla morte per volere degli dei, dai quali fosse stato ammesso in
cielo
fra le castellazioni, e propriamente in quella co
fatale capello. …… De l’affannosa morte Fatta Giuno pietosa, Iri dal
cielo
Mandò, che ’l groppo disciogliesse tosto, Che la
all’odio persecutore della gelosa Giunone, le avesse trasportate nel
cielo
e poste fra le costellazioni. 2361. Jafet. — Nell
ganti che Giove fulminò per aver dato coi suoi compagni la scalata al
cielo
. V. Giapeto. Ivi Giapeto si rivolve e Ceo E l’al
lle di Prometeo che, secondo la favola avea rapito il fuoco sacro nel
cielo
, veniva praticata la stessa usanza. Le Lampadafor
le sacre bende sacerdotali, mandò un ultimo grido terribile verso il
cielo
e spirò come i suoi figli nell’orrendo attorcigli
lare con lo sposo adorato ; e pianse tanto amaramente nel chiadere al
cielo
codesta grazia, che gli dei impietositi gliela co
parte d’Italia, dove regnava Giano, allorquando Giove lo scacciò dal
cielo
. 2461. Leandro. — Amante di Ero : egli mori anneg
e mitologica cadde Vulcano, allorchè Giove suo padre lo precipitò dal
cielo
con un calcio. La cronaca favolosa narra che i Le
ove, Licaone fu cangiato in lupo, e un fuoco vendicatore, cadendo dal
cielo
, ridusse in cenere la reggia di lui. …… della Mo
io con la Luna, e di potere coi loro incantesimi farla discendere dal
cielo
; e lo stesso storico Luciano ripete nelle sue op
vi » particolari » ivi » conosciuti » ivi » incogniti » ivi » del
cielo
» ivi » della terra » ivi » del mare » ivi » d
nato deforme e perciò suo padre Giove con un calcio lo precipitò dal
cielo
. Egli cadde sull’isola di Lenno, si ruppe una gam
iamente eclittica), la quale resta nel mezzo ad una fascia o zona del
cielo
di 16 in 17 gradi, ed ove scorgonsi le 12 costell
e va il Sole a tramontare nei diversi mesi dell’anno. Questa zona del
cielo
fu detta con greco nome Zodiaco, cioè zona di ani
« E Cigno si vesti di bianche piume. » 115. Dicendo Dante che il
cielo
si cosse, come apparisce ancora, allude a quella
de a quella estesissima macchia biancastra che di notte si scorge nel
cielo
, e che è detta anche dagli astronomi via lattea,
trato di milioni e milioni di lontanissime stelle) fosse prodotta nel
cielo
dal calore del Sole, « Quando Fetonte abbandonò
fetti paterni un odio crudele, crucciato gli tirò fiero calcio, e dal
cielo
per più non mirarlo barbaramente lo spinse. Preci
io la grazia del suo padre Giove, non isdegnò questi di ammetterlo al
cielo
in qualità di coppiere degli Dei ; le sue maniere
l cor ogni desio, Spesso s’usurpa ancor non propri i vanti. Scorre il
cielo
, e ne’ regni dell’obblio Il riso spesso fa mutare
sse per Latona già per lui feconda madre di questo Dio, un giorno dal
cielo
villanamente cacciolla, e la terra dippiù obbligò
acquistata finalmente la grazia dí Giove, e chiamato novellamente nel
cielo
chi mai creduto non avrebbe esser per lui termina
a innocente cagione delle sue sventure, così Fetonte di Climene fù in
cielo
l’impertinente motivo delle novelle disgrazie. Pe
con sviscerato affetto la educarono, e grandetta divenuta menarono al
cielo
ad esser vezzeggiata dagli Dei, i quali rapiti da
ente Teseo, ma chi scappò mai i micidiali colpi d’amore ? Lo scppe il
cielo
, ove inoltrando appena la incontrastabile sua for
perduto amante della giovanetta Psiche, la prima poi fù per voler del
cielo
a tracannare l’amarezza di frutto si infetto. Su
e avvien che morda I labbri spesso nel dolor caduto, E co’ mugiti il
cielo
e il mondo assorda. In svelar il suo duol non è m
osi grande questo Nume diè troppo chiari segni di sua arditezza si in
cielo
, che in terra ; ivi nel combattere coraggioso con
agione, per cui nella morale del sonetto si è conchiuso, che essa nel
cielo
soltanto riconosce il soggiorno. Quanto però s’in
e la verità sempre nascosta, Più bello è il Sole allorche irraggia il
cielo
Senzacche nube è allo splendor frapposta. Cosi di
tori, lo splendor dell’ età. E tolgasi pure, o almeno si ecclissi nel
cielo
delle umaue cognizioni un astro si bello, dove è
in denso velo, S’ode appien la stanca nave, Non appar più raggio in
cielo
, Ed il peso suo più grave Che speranza può reca
viri famosi. Questi co’loro atroci delitti cercarono muover guerra al
cielo
, e per ciò estinti per giusto giudizio di Dio, co
per non sembrargli ingrato lo trasse dalle native onde, e lo menò al
cielo
in luogo degno fra le cestellazioni presso il Cap
’suoi voti. Imperochè vide egli un giorno con suo piacere scender dal
cielo
uno scintillante scudo di rotonda figura inviatog
i oltremodo gl’antichi follemente credettero, che quella striscia nel
cielo
, che via lattea da noi s’appella, fosse causata d
foreste, 319. Amaltea (capra), nutrice di Giove, 29 ; — collocata in
cielo
, 77. Amatunta, V. Cipro. Amazzoni, donne guerrier
Pitone, 99 ; — morte di Esculapio suo figlio, 100 ; — suo esilio dal
cielo
, 101 ; — è adorato dai pastori, 102 ; — fabbrica
uccide il centauro Nesso, 394 ; — sua morte, 395-398 ; — sposa Ebe in
cielo
, 399 ; — nomi diversi con cui vien chiamato, 400
nove Muse, 75, 274. Momo, Dio della maldicenza, 282 ; — cacciato dal
cielo
, 283 ; — come è rappresentato, 284. Mopso, indovi
222. Nettuno. Sua nascita, 185 ; — suo impero, 186 ; — suo esilio dal
cielo
, 187 ; — gastiga Laomedonte, ivi ; — sposa Anfitr
meraviglia, un accidente casuale bastava a far ottenere un posto nel
cielo
ad un novello Dio1. Ma fa d’uopo osservare, che l
po coverto di piume al di sopra, e di serpenti al di sotto toccava il
cielo
, e la terra. Moltiplici furono le avventure di Ap
rricidio con aver sottratto la madre al figlio, che amendue situò nel
cielo
tra ’l numero delle costellazioni. Callisto ebbe
el commercio, e dei ladri, come si è detto. Vedevasi da per tutto nel
cielo
, nella terra, e nell’Inferno, e per potere da per
nferno, ed altrettanti sulla terra. Finalmente furono trasportati nel
cielo
, e diedero il nome a due segni del Zodiaco chiama
gliuola del re di Celco, maga espertissima, al cui potere ubbidiva il
cielo
, e la terra. Venuto il giorno prefisso si accinse
ià che Atlante era stato trasformato in una montagna, che sostiene il
cielo
; le sue quattordici figlie cangiate in altrettan
amato Titono figliuolo di Laomedonte, volle altresì trasportarlo nel
cielo
, con dirgli che avesse dimandato quanto sapeva de
olore, si trafisse con quel medesimo giavellotto. Giove trasportò nel
cielo
questi sposi, che cangiò in due stelle. Filome
ece severamente punire i marinari, e gli Dei assegnarono un posto nel
cielo
al Delfino, che aveva salvato un musico tanto ben
denza : facevano degli orribili e strani contorcimenti, ed alzando al
cielo
acute grida straziavano i loro corpi. (1). Dal f
di Giunone passasse per quella splendida via che è contrassegnata nel
cielo
dall’arcobaleno. Quindi il nome di Iride per figu
ittane la bellezza e chiamatala, come Virgilio96, fregio ed onore del
cielo
, eran per altro ben lungi dal conoscere le vere c
azioni. Dopo qùalche anno di esilio Saturno fu riammesso da Giove nel
cielo
fra gli Dei maggiori, ma destinato soltanto a pre
futuro e di non dimenticarsi del passato, ed anche come portinaio del
cielo
, affinchè potesse vedere e invigilare da per tutt
, ed Encelado che era lungo quanto la Sicilia, e Tifeo che toccava il
cielo
col capo. Gli antichi mitologi aborrivano le minu
ella grandezza e forza dei Giganti dicendo, che per dar la scalata al
cielo
posero tre monti uno sopra l’altro, cioè sul mont
« Che temerario veramente ed empio « Fu di voler, quale il Tonante in
cielo
, « Tonar quaggiuso e folgorare a prova. « Questi
il prossimo. Son queste le sue parole : « D’ogni malizia ch’odio in
cielo
acquista « Ingiuria è il fine ; ed ogni fin cotal
fu onorata ben più la stessa nave, che i poeti asserirono assunta in
cielo
e trasformata in quella costellazione che ne port
angiar l’odio in benevolenza, e per illuder meglio, fattosi recare in
cielo
il piccolo Ercole gli diede del suo proprio latte
o concordemente inni a quest’Eroe94, e dissero che era stato posto in
cielo
e nel numero degli Dei « Non già perchè figliuol
Ganimede, al tutto « De’mortali il più bello, e dagli Dei « Rapito in
cielo
, perchè fosse a Giove « Di coppa mescitor per sua
mmo già nel N° XV che fu rapito dall’aquila di Giove e trasportato in
cielo
per far da coppiere invece della Dea Ebe. Di Gani
oco, « Mormorava bollendo ; e i larghi sprazzi, « Che andavan sino al
cielo
in vetta d’ambo « Gli scogli ricadevano. Ma quand
llevare urli e strepiti da’ suoi sacerdoti, perchè non si udissero in
cielo
i vagiti di quei pargoletti numi. Ma Titano si ac
ifica l’esistenza di tante sfere di solido cristallo negli spazii del
cielo
. Anzi potrebbe dirsi che avessero gli Antichi qua
e malvagie. Quando i Titani furono spodestati da Giove ed espulsi dal
cielo
, andarono profughi sulla terra ; e la loro stirpe
ivinità. Il Dio Urano è lo stipite delle divine famiglie regnanti nel
cielo
, nel mare e nell’ inferno. Il suo greco nome sign
, che il poeta sovrano fa così favellare agli altri Dei : « D’oro al
cielo
appendete una catena, « E tutti a questa v’attacc
o incisioni. Vedonsi nel mezzo di una squallida campagna, e sotto un
cielo
fantasmagoricamente nuvoloso per l’umido vapore s
gli orsi « Vide ’l carro d’ Elia al dipartire, « Quando i cavalli al
cielo
erti levorsi, « Sì come nuvoletta, in su salire.
sse ; diversamente, come dice Virgilio, « ….. Il mar, la terra, e ‘l
cielo
« Lacerati da lor, confusi e sparsi « Con essi an
ossarium Labronicum, concludono col Preller che Summanus è un Dio del
cielo
notturno, a cui si attribuivano i temporali nottu
dei Romani in tempi di pubbliche calamità, per placare lo sdegno del
cielo
. Nel tempo di questa cerimonia toglievano di su i
che dagli antichi nostri « Debitamente sei detta Triforme : « Che in
cielo
, in terra e nell’ inferno mostri « L’alta bellezz
Cimmerii alberga, « Cui nebbia e buio sempiterno involve. « Monti pel
cielo
stelleggiato, o scenda « Lo sfavillante d’or Sole
a inoltre la lira. Urania coronata di stelle, cogli occhi rivolti al
cielo
, avendo presso di sè un globo celeste e in mano q
’onde, « Che insino al fondo le vedreste aprire : « Ed or ne bagna il
cielo
, e il lume asconde « Del chiaro Sol : tanto le fa
’orribil penne : « Ecco venir le Arpie brutte e nefande, « Tratte dal
cielo
a odor delle vivande. « Erano sette in una schier
oter affermare a Saturno, che il di lui figliuolo non trovavasi nè in
cielo
, nè sulla terra, nè in mare ; e che finalmente el
anagea dal suo scorrere di foresta in foresta ; o dal trovarsi ora in
cielo
, ora sulla terra, ed ora nell’ Inferno ; o finalm
. Venne appellata Triforme, o a motivo della sua triplice potestà, in
cielo
, in terra, e nell’inferno ; o per alludere alle t
rre (a). Fu detta Trivia per le tre strade, ch’ella scorre, l’una del
cielo
, l’altra della terra, e la terza dell’ Inferno (b
Armilustri erano Feste, nelle quali i Romani, coronati d’alloro, e a
cielo
scoperto sacrificavano nel Campo Marzio un capro,
quando doveasi combattere ; o se veniva circondata da nubi, mentre il
cielo
appariva altrove sereno. Il predetto uccello appr
adorna di sette stelle(c), e che dopo la morte di lei fu collocata in
cielo
(d). Altri poisono di parere, che Bacco abbia rice
▲