a di Creta, crebbe ben presto in forze e maestà, e fatto adulto mosse
contro
Crono, e dopo averlo obbligato a rigettar fuori i
i figli ingoiati che per la divinità loro erano immortali, incominciò
contro
di lui la tremenda lotta che doveva por fine alla
oco, dotato di grandezza e di forza meravigliosa, lo indusse a muover
contro
Zeus per rovesciarlo dal trono. Di qui una nuova,
. Alcuni poeti parlano anche di una Gigantomachia, ossia di una lotta
contro
Zeus dei Giganti, nati dalle goccie di sangue spa
quila nella sinistra, e nella destra un fulmine in atto di scagliarlo
contro
un gigante, mentre a sinistra un altro gigante, g
g. 3) rappresenta Atena, la figlia di Giove, come vincitrice in lotta
contro
un gigante e vicina a esser incoronata da una Nic
itassero sull’ Olimpo, donde già i Cronidi avevano sostenuto la lotta
contro
i Titani; e l’ Olimpo con le sue alte vette si pe
acevano un gran fracasso intorno alla culla di lui, battendo le spade
contro
gli scudi. Divenuto poi adulto, e potente, Zeus n
ettesse con giuochi di guerra, ed essa serbasse un’ accanita ostilità
contro
i suoi nemici, ad es. nella guerra troiana contro
’ accanita ostilità contro i suoi nemici, ad es. nella guerra troiana
contro
i Troiani. 2. Ma il carattere morale di Era ricev
razione nelle città; le considera vano come una difesa e una garanzia
contro
i nemici esterni, e li chiamavano Palladii, favol
e combattè e disperde le tenebre, così è naturale che Apollo pugnasse
contro
i tenebrosi nemici; la leggenda ce lo rappresenta
rosi nemici; la leggenda ce lo rappresenta fin da giovinetto in lotta
contro
il gigante Tizio (Tityos), nato dalla terra, che
o dalla terra, che avendo osato offendere Leto fu da Apollo ucciso; e
contro
il serpente Pitone (Python), mostro parimente nat
nura di Crisa nelle vicinanze di Delfo. Una simile vittoria di un Dio
contro
un serpente, ricorre in tutte le mitologie e simb
de; da altri Parnopio (Parnopios da parnops cavalletta) perchè difesa
contro
le cavallette. Nota leggenda era quella che facev
. Armata di areo e freccie (i raggi lunari), essa adopera l’ armi sue
contro
gli esseri catti vi o mostruosi ch’ essa odia. Sp
mato in cervo e fatto sbranare dà suoi proprii cani, che la dea aveva
contro
lui aizzati. 2. Dal lato morale, Artemide divenne
; negli Atti degli Apostoli, si racconta di un tumulto sorto ad Efeso
contro
la predicazione di Paolo, gridandosi: Magna Dian
guerra, ma piuttosto il dio della primavera che vittoriosamente lotta
contro
il tristo inverno. A lui si attribuiva la fecondi
ta che di rapidi cenni. Lo mette in scena Claudio Claudiano nel carme
contro
Rufino, dove dice che, invocato da Stilicone perc
arte. Secondo un’ altra leggenda, era stato Giove stesso che adirato
contro
Efesto per aver voluto dar aiuto ad Era in una co
d’ amore, come Peleo invaghito della ninfa marina Tetide; e altri per
contro
fieramente punì perchè erano restii all’ amore, c
a suol sorgere il vento. Ma poichè il titano Astreo avendo combattuto
contro
Giove, fu relegato cogli altri nel Tartaro, dicev
ovan rappresentate alcune stelle come combattenti dalla parte di Zeus
contro
i Giganti. Artifizio a cui si ricorse per riempir
vittorioso di Zeus, e gli è difatti inseparabile compagna nelle lotte
contro
i Titani e i Giganti. Essa era pero anche in inti
l Paganesimo, difesa con zelo dai sostenitori della morente religione
contro
gli attacchi dei Cristiani che la volevano rimuov
ione morale, spesso fanno cenno di Nemesi e delle misure da lei prese
contro
persone troppo felici e per ciò presuntuose; ad e
pag. 11), e raccontavasi che non avendo preso parte alla grande lotta
contro
la dominazione di Zeus, non ebbe la sorte degli a
l’ Eneide, dove, descritta la tempesta suscitata dall’ ira di Giunone
contro
i Troiani, si racconta come Nettuno, accortosi di
utti marini, ed è dipinta nell’ Odissea come colei che spinge le onde
contro
gli scogli e si compiace circondarsi di delfini,
ltri casi Dioniso diè a vedere quanto fosse terribile la sua vendetta
contro
quelli che non lo riconoscevano e tentavano imped
te, e fu poi sbranato sul monte Pangeo da selvaggi cavalli aizzatigli
contro
da Dioniso. Licurgo è il lungo inverno di Tracia,
più tardi la leggenda, che Pane avesse molto aiutato Zeus nella lotta
contro
i Titani, giacchè appena egli aveva cominciato a
ecipare alle peregrinazioni bacchiche; si diceva che nella spedizione
contro
gli Indiani molto aveva giovato diffondendo il ti
i quali riconoscevano in lui il fecondatore del gregge e il difensore
contro
i lupi, onde i due epiteti inuus e lupercus. Si d
gine di Priapo era diversa secondochè si poneva nei giardini a difesa
contro
gli uccelli e i ladri, ovvero era destinata ad un
del primo libro, una specie di erina in legno con una roncola in mano
contro
i ladri e un fascio di canne in testa che stormis
aveva rapito Persefone col consenso di Zeus. Allora Demetra crucciata
contro
il re degli Dei appartossi dall’ Olimpo, e prese
mbre per trarne la furia Tisifone e ottener per mezzo di lei vendetta
contro
Ino sua rivale (v. 432 e sgg.). Fra le rappresent
ennero onorate dagli Ateniesi quali Dee benefattrici, terribili bensì
contro
i colpevoli, ma benigno verso chi si pentisse e d
rmentato Zeus, a richiesta d’ Era; ma quando Zeus si svegliò, adirato
contro
lui, l’ avrebbe precipitato in mare se non fosse
pagnati da un cane; ancora si nominavano dei Lari hostilii protettori
contro
i nemici, dei Lari permarini a cui fu eretto un t
da Zeus, e pur tra i tormenti tiene alta la testa e invitto l’ animo
contro
il suo oppressore. — Non mancano neppure rapprese
li uomini inciviliti (nel nostro caso gli Ateniesi condotti da Teseo)
contro
la brutalità ferina. Nè vanno taciute le non meno
morte, Atteone fu venerato in Beozia e lo si invocava per protezione
contro
gli effetti disastrosi del sole canicolare. Forse
a, potè a distanza saettar la fiera ed ucciderla. Appresso fu mandato
contro
i Solimi, popolazione montana delle vicinanze, ne
e, nemica ai Licii. Vinse anche questi felicemente. Allora fu mandato
contro
le terribili Amazoni, le donne guerriere che form
i in Attica dove Teseo ebbe a combatterle. Bellerofonte adunque mosse
contro
le Amazoni, e vincendole superò anche questo peri
rarsi così al destino vaticinatogli. Ma che cosa può l’ umana astuzia
contro
gli eterni decreti degli Dei? La cassetta si dire
te, ottenne facilmente i tre oggetti onde aveva bisogno; infine mosse
contro
le Gorgoni. Le trovò per fortuna addormentate. Su
il mostro e sposo Andromeda; non prima pero di aver sostenuto guerra
contro
Fineo fratello del re a cui la ragazza già era st
e specialmente la liberazione di Andromeda e la guerra mossa da Fineo
contro
Perseo sono raccontate con vivaci colori e confor
pugilatore e anche cavalcatore. Essi fecero una spedizione di guerra
contro
Teseo che aveva rapito la loro sorella Elena anco
nghiale Calidonio, di cui si parlerà. Ultima loro impresa fu la lotta
contro
gli Afaridi loro cugini. La cagione di questa con
tico di questo mito. Essi erano fenomeni di luce ma di luce che lotta
contro
dei nemici, probabilmente i due crepuscoli della
lo, una delle sue figliuole agli Dei infernali; solo dopo cio movendo
contro
il nemico riuscì a vincerlo. Entrambi i capi sare
rpo a corpo con lui. 6º Poco dopo uscito da Eleusi, ebbe a combattere
contro
il terribile Damaste che poneva la gente a forza
ea in seguito a cio dovette lasciare Atene. Ma nuovo ostacolo sorgeva
contro
lui da parte dei Pallantidi, i cinquanta figli di
collocare la spedizione più pericolosa e più importante, che è quella
contro
il Minotauro a Creta. Il re cretese Minosse, indi
so suo figlio Androgeo, o, secondo altra leggenda, lo avevano mandato
contro
il terribile toro di Maratona e n’ era rimasto vi
o la terza spedizione. Teseo volle esser del numero, deciso a lottare
contro
il Minotauro ed esporre la sua vita per liberare
inio; 2º aiutò l’ amico suo Piritoo, principe dei Lapiti nella guerra
contro
i Centauri (v. pag. 306); 3º in una spedizione a
’ ella era rinchiusa. 5º Insiem con Eracle, Teseo fece una spedizione
contro
le Amazoni, ed ebbe come premio della vittoria la
to, malmenato ed ucciso. 6º E un’ altra volta ebbe Teseo a combattere
contro
le Amazoni, allorchè esse invasero l’ Attica per
qual occasione costei anzichè unirsi alle sue conuazionali, combattè
contro
di loro a fianco dello sposo, ma venne uccisa. 7º
, e le metope del lato occidentale a figurare la lotta degli Ateniesi
contro
le Amazoni. Anche nel campo dello scudo di Atena
Anche nel campo dello scudo di Atena Parteno era raffigurata la lotta
contro
le Amazoni. Pure fuori di Atene parecchi templi p
occidentale del tempio di Zeus in Olimpia lo aveva tra i combattenti
contro
i Centauri; lo aveva pure la grande composizione
riproduzione di un gruppo in bronzo, rappresentante la lotta di Teseo
contro
il Minotauro, trovato non è molto presso Afrodisi
ienza dal re Cocalo. Là si recò subito anche Minosse per far vendetta
contro
di lui, e richiese a Cocalo la restituzione del f
fugio in Tebe ove il re Creonte l’ accolse. Di qui mosse a una guerra
contro
i Teleboi o Tafi, colpevoli di aver invaso e sacc
ui. Non contenta di ciò, quando Eracle aveva otto mesi, Era gli mando
contro
due serpenti perchè lo avvolgessero nella culla e
del vino che era comune a tutti i Centauri, questi gli si avventarono
contro
; ma egli li respinse e parte uccise e parte inseg
oce che si voleva rapire la regina; allora le Amazoni presero le armi
contro
Eracle e i suoi. Ne seguì aspra zuffa; Ippolita f
dare ad Eracle il pattuito compenso. Allora Eracle mandò un esercito
contro
l’ Elide; senonchè, in assenza di Augia, i Molion
si racconta che, offeso dai raggi cocenti del sole tramontante, puntò
contro
lui i suoi strali, onde Elios ammirato di tanto a
altri eroi Greci, come Peleo, Telamone, Oicle, fece la sua spedizione
contro
Troia per trar vendetta di Laomedonte. La città f
ipite dei Dardanidi. — A questo punto si suoi collocare la spedizione
contro
Augia e l’ istituzione dei giuochi Olimpici che n
Olimpici che noi abbiamo già ricordato avanti. — Segue la spedizione
contro
Pilo, mossa dal fatto che Neleo re di Pilo aveva
ra rifiutato di purgar Eracle dopo l’ uccisione di Ifito. Tale guerra
contro
i Pilii fu dai poeti posteriori narrata con una f
quale poi fu il continuatore della nobile famiglia. — Alla spedizione
contro
i Pilii connettesi quella contro il re dei Lacede
a nobile famiglia. — Alla spedizione contro i Pilii connettesi quella
contro
il re dei Lacedemonii. Era questi Ippocoonte, fra
e, quel Telefo che per diversi casi diventò re della Misia e combattè
contro
i Greci, e fu ferito prima colla lancia d’ Achill
iunto a Trachine, Eracle ebbe buona accoglienza da Ceice. Là combattè
contro
i Driopi e aiutò il re dorico Egimio contro i Lap
nza da Ceice. Là combattè contro i Driopi e aiutò il re dorico Egimio
contro
i Lapiti. Poi lottò in singolare tenzone con Cicn
i Eracle e sua apoteosi. L’ ultima impresa di Eracle fu la spedizione
contro
Eurito di Ecalia per vendicare l’ affronto di ave
ti a miti naturali degli elementi storici e allegorici. Le spedizioni
contro
i Driopi, contro i Pitii, gli Ippocoontidi son fa
i degli elementi storici e allegorici. Le spedizioni contro i Driopi,
contro
i Pitii, gli Ippocoontidi son fatti storici in fo
fatiche che altro può essere se non una forza benefica la quale lotta
contro
gli ostacoli della natura, a benefizio degli uomi
rale, Eracle divenne simbolo della più sublime forza morale che lotta
contro
le difficoltà della vita e colla forza e la costa
almeno di riferimento locale. Solitamente la favola della spedizione
contro
Gerione e del ritorno di Ercole per l’ Italia era
allontanati a forza dall’ armento fè avvisato Ercole, il quale mosse
contro
Caco, e impegnata con lui aspra lotta, affine lo
l numero di dodici, e altre gesta, fra cui specialmente la spedizione
contro
Troia. Poi anche Esiodo tratto diversi momenti de
sul rogo. Ancora nel duodecimo libro è menzionata la lotta di Ercole
contro
i Nelidi, specialmente contro Periclimeno, a cui
o libro è menzionata la lotta di Ercole contro i Nelidi, specialmente
contro
Periclimeno, a cui nulla giovò la facoltà ottenut
e irremovibile, come Achille nella guerra di Troia quand’ era adirato
contro
Agamennone per la schiava toltagli. Alla fine riu
un mito naturale, giacchè la lotta col cinghiale, la lotta dell’ eroe
contro
un mostro di natura, è costante espressione mitic
erseguitando Ino e i figli avuti da lei, prese Learco e lo scaraventò
contro
una rupe; scampò Ino coll’ altro figlio Melicerte
rdotessa di Ecate, die’ a Giasone un farmaco magico atto a difenderlo
contro
il fuoco dei tori e a dargli più che umana forza.
oro una grossa pietra, ond’ essi ciechi di furore volsero l’ armi uno
contro
l’ altro e a vicenda si trucidarono. Erano in que
stro col corpo di leone e la faccia di donna, mandato da Era, adirata
contro
Laio, a infestar Tebe. E postasi su una rupe alle
e le sue due figliuole Argia e Deipile. E subito intraprese la guerra
contro
il re di Tebe Eteocle. È la guerra detta dei sett
e la guerra contro il re di Tebe Eteocle. È la guerra detta dei sette
contro
Tebe, perchè oltre Adrasto, Polinice e Tideo vi p
to sfavorevole. S’ erano bensì i sette disposti colle loro schiere di
contro
alle sette porte di Tebe per cingerla di regolare
lcmeone di Anfiarao, ultimo Eurialo di Mecisteo. Non combattendo essi
contro
il volere degli Dei come i loro padri, ma anzi co
ro a piene mani a questa ricca fonte di leggende; Eschilo col « Sette
contro
Tebe » sceneggiò la prima guerra che si chiudeva
ntigone che al fine della tragedia dichiarava energicamente di voler,
contro
l’ ordine del re, dar sepoltura al cadavere di Po
ttò nelle « Fenicie » lo stesso terna trattato da Eschilo nei « Sette
contro
Tebe, » dando però maggior rilievo alla storia de
idere il suo proprio figlio, concepì un terribile disegno di vendetta
contro
il fratello. Si finse pronto a riconciliarsi con
Aiace. Amico di Eracle, Telamone lo accompagnò alla prima spedizione
contro
Troia; di là trasse con sè cattiva Esione figlia
sposata una figlia di lui, prese parte con lui alla guerra dei sette
contro
Tebe incontrandovi la morte. Diomede stesso prese
Pilo città della Messenia. Prese poi parte sia alla lotta dei Lapiti
contro
i Centauri, sia alla caccia Calidonia, sia alla s
eta, e i fratelli di Elena, i Dioscuri, essendo occupati nella guerra
contro
gli Afaridi, essa fuggi con Paride e se ne venne
, secondo altri con Neottolemo figlio d’ Achille; riuscì a trascinare
contro
sua voglia Filottete a Troia; il quale fu poi gua
alladio; sarebbe stato di danno ai Troiani se l’ avessero offeso, per
contro
diverrebbe una salvaguardia della città se l’ ave
iuoletti, improvvisamente due serpenti venuti dal mare s’ avventarono
contro
lui e avvinghiandosi attorno al suo corpo e a que
, che dopo la morte di Paride avevala sposata. Menelao nel suo sdegno
contro
la infedele donna avrebbela uccisa, se l’ incanto
to nelle coste italiane, e ivi prendesse parte a una guerra dei Dauni
contro
i Messapi, e v’ ottenesse signoria di re e fondas
fattogli e dovè contentarsi di invocar da suo padre Posidone vendetta
contro
Ulisse. d) Dalla terra dei Ciclopi Ulisse pervenn
elope e del figlio Telemaco. Tiresia gli rivela lo sdegno di Posidone
contro
di lui, ma lo rassicura dicendo raggiungerà la pa
di ritorno dall’ Etiopia e lo scorge, e ancora tutto pieno di sdegno
contro
lui gli sconquassa la zattera e lo abbandona nell
trovare il figlio Telemaco e porgergli modo di concertare il da farsi
contro
i Proci. Si avvicinava la festa d’ Apollo; Penelo
e riuscito facilmente a vincere entrambe le prove, volse poi i dardi
contro
i Proci, e coll’ aiuto di Telemaco e di Atena tut
limpia, rappresentanti il momento in cui Pelope si dispone alla lotta
contro
Enomao; opera del celebre scultore Peonio di Mend
raccia, e di sotto alla destra ascella lo addenta con velenoso morso,
contro
il quale tenta inutile difesa la sinistra mano de
lambiva le fresche ferite. S’accese l’ Eroe di furore, vibrò un dardo
contro
il Dragone, lo uccise, e per comando di Pallade n
i coloro. Quegli, cui essa arrivò, credendo che fosse stata scagliata
contro
di lui da uno de’suoi fratelli, si avventò contro
sse stata scagliata contro di lui da uno de’suoi fratelli, si avventò
contro
lo stesso, e lo privò di vita. A tale vista insor
sasso. Passò per colà Perseo, mentre andava sollevandosi sulle acque
contro
di lei l’anzidetta bestia. Ei piombò su quel most
sero tanti corpi animati, che con lunghe ed acute aste si avventarono
contro
Giasone. L’Eroe scagliò nel mezzo loro una grossa
pietra, per cui di tale furore si accesero, che, abbandonato l’assako
contro
di lui, si azzuffarono fra loro medesimi, e in br
i colle sue esimie azioni (c). Giunone poi insistette nell’ infierire
contro
il nato bambino, e cercò di metterlo a morte medi
che, come quegli giunse all’adolescenza, ella risvegliò il suo sdegno
contro
di lui, e con maggiore ardore tentò di farlo peri
a tirare d’arco, in età d’anni dieci otto scaricò tutte le sue frecce
contro
quell’animale, e sopra il medesimo perfino spezzò
e aperture. Dopo d’averne chiusa una, v’entrò per l’altra, si avventò
contro
la bestia, la sbranò, e portolla sulle spalle a M
ed unghie di ferro. Addestrati da Marte a combattere, vibravano dardi
contro
chi li assaliva. Erano poi in sì grande numero, e
marito di sostituirne un altro in luogo di quello. Nettuno, irritato
contro
Minos, fece sortire dalle acque un altro furioso
de’di lui buoi. Se ne offese Teodamante, t marciò con alcuni soldati
contro
l’ Eroe ; ma questi lo uccise, e seco condusse vi
de Batea, avvenne che un cane, custode di quella casa, gli si avvento
contro
. Eono scagliò contro di quello una pietra, e i fi
un cane, custode di quella casa, gli si avvento contro. Eono scagliò
contro
di quello una pietra, e i figliuoli d’ Ippocoonte
asciarlo andare a’monti Atlantici. L’ Eroe avea inutilmente scaricato
contro
di essi tutte le sue saette, e già trovavasi in g
subito l’immensa rocca, che chiudeva l’ingresso dell’antro, s’avventò
contro
Caco, e colla clava lo uccise(b). Altri pretendon
erfino cogli Dei. Per vendicarsi delle persecuzioni di Giunone, vibrò
contro
di lei una freccia, e la lasciò ferita nel seno.
la lasciò ferita nel seno. Molestato dagli ardori del Sole, tese pure
contro
, di lui il suo arco. Il Sole ammirò tanto coraggi
scuno. Quindi egli prese il nome di Rinocoluste. Ergino marciò allora
contro
i Tebani ; ma Ercole prese a difenderli, tagliò g
udì e conobbe la voce lamentevole di Dejanira, che dimandava soccorso
contro
di Nesso, che tentava di rapirla. L’Eroe tese tos
o di Nesso, che tentava di rapirla. L’Eroe tese tosto l’arco, scaricò
contro
il Centauro una freccia, tinta del veleno dell’ I
eva distrutti molti malandrini, che infestavano la Lidia. Marciò pure
contro
i Cercopi, popoli vicini agli Stati della predett
(b). L’Eroe proseguì nel suo furore, pronunziò orribili imprecazioni
contro
Dejanira, tagliò parecchie legna del bosco, ene f
e i di lui figliuoli come riconobbero Teseo, suscitarono una congiura
contro
Egeo. La rea trama fu scoperta, e tosto dissipata
. Ciò ebbe a verificarsi spezialmente, allorchè Piritoo prese le armi
contro
i Centauri, e quando discese nell’Inferno. Questo
pe un macigno, tentò di scaricarlo sopra Teseo ; ma questi, lanciando
contro
di lui un grosso tronco di quercia, lo lasciò sem
fatto perire un figlio sugli occhi del padre ; e così dicendo, vibrò
contro
Pirro un dardo, il quale però appena giunse a toc
lzarla da terra ; ed egli solo con tutta facilità lo fece, e la gettò
contro
quella porta, che ne rimase fracassata(c). Filost
nto tutti i colpi di lui riuscirono inutili Achille all’opposto vibrò
contro
di Ettore la picca, e lo stese a terra morto. Dis
il pomo a Venere. Giunone e Minerva fino da quel momento concepirono
contro
di lui implacabile odio, e stabilirono di prender
o per accadergli : tralle altre gli presagì, che se avesse combattuto
contro
i Greci, vi sarebbe rimasto mortalmente ferito ;
rimproveri di Ettore, suo fratello, si presen ò di nuovo a combattere
contro
Menelao. Era già per cadere sotto i colpi di, que
rire il padre suo, Anchise(a) (10). Giunone, implacabilmente sdegnata
contro
, i Trojani voleva impedire ; ch’eglino giugnesser
to, affinchè questa destasse in Amata e in Turno sentimenti di furore
contro
que’ forestieri. Turno difatti prese costo contro
entimenti di furore contro que’ forestieri. Turno difatti prese costo
contro
di loro le armi ; e l’anzidetta Dea, discesa dal
i e con armi, che Venere aveagli fatto lavorare da Vulcano, si avanzò
contro
Turno(b) (20). Grande fu dall’una e dall’altra pa
irarsi appresso l’altare di Giunone. Il vincitore non inferocì di più
contro
il vinto, e solo si contentò di esiliarlo nell’Is
o. Egli fu altresì nominato per supremo Comandante della Greca armata
contro
i Trojani (d). Allestì da se solo cento vascelli,
, figliuolo di Licaone, indotto dallo stesso Laodoco, scoccò un dardo
contro
Menelao, e leggiermente lo ferì. Tanta perfidia d
te restituito alla sua patria(c) (3). L’Eroe, di cui parliamo, marciò
contro
Troja, seguito in cinquanta navi da’ Mimidoni(d)
a, come dicono alcuni, strinse allcanza co’ Greci, e seco loro marciò
contro
i Trojani(a). Claudiano dice, che Achille lo guar
nerabile ; però Achille, osservando, che ogni suo colpo riusciva vano
contro
di quello, scese dal carro, e colla spada investì
orte finalmente di Patroclo soffocò in Achille lo sdegno, che nutriva
contro
Agamennone ; si riconciliò con lui ; ricevette nu
il quale erasi nascosto dietro la statua del Nume, scoccò uno strale
contro
di Achille, e mortalmente lo ferì in quella parte
gnato per la morte del suo figliuolo, Cicno, concepì implacabile odio
contro
Achille, e che pregò Apollo a prenderne vendetta.
si d’una nuvola, si manifestò a Paride, ed eccitollo a volgere l’arco
contro
il Greco Eroe. Così fece il Trojano, e, scoccato
ento(e). Allorchè tutti i Principi Greci si collegarono per andarsene
contro
Troja, Ulisse, non sapendo staccarsi nè dalla mog
se l’inganno. Palamede allora l’obblig ò ad unirsi cogli altri Greci
contro
i Trojani(a). Ulisse, irritato contro di colui, c
g ò ad unirsi cogli altri Greci contro i Trojani(a). Ulisse, irritato
contro
di colui, concepì fin da quel momento il pensiero
Lenno, e da di là ricondusse al Greco campo Filottete(8), che adirato
contro
i Greci, perchè ivi lo aveano abbandonaro, non vo
o beffeggiava, svelse una cima di monte ; e rabbiosamente scagliatala
contro
il Greco naviglio, tentò di sommergerlo, ma non p
spaventevole voce, tumultuosamente accorsero in truppa, e scagliarono
contro
la Greca flotta enormi sassi. Ulisse però potè so
gli dimostrò il pericolo, a cui si esponeva, e gli diede un antidoto
contro
gl’incanti di Circe. Esso fu una pianta, che avev
a, e quanto dovea temere per causa dell’odio implacabile, che Nettuno
contro
di lui nutriva a motivo del male, che avea fatto
). Viaggiò dieci sette giorni felicemente, quando Nettuno suscitò poi
contro
di lui spaventosa burrasca. Si rovesciò la nave,
oe de’cenci, che lo cuoprivano, armò la destra d’arco e di faretra, e
contro
gli amanti di sua moglie tali scoccò e tante frec
erasi ritirata per sottrarsi agli ostili insulti. Un tale fatto destò
contro
di lui lo sdegno degli uomini, e perfino degli De
ce Oileo, che nel combattimento, il quale ebbero dopo la di lui morte
contro
i Crotoniati, vi lasciarono un luogo vuoro, come
ui. Ajace si accese di tanta collera, che divenne furioso. Si avventò
contro
una greggia di pecore, credendo ch’essa fosse col
vò morto nella sua tenda(b) (4). Altri dicono, che Ajace, combattendo
contro
Paride, ne riportò una ferita, per cui poco dopo
sofferire alcun danno dalle numerose truppe, le quali aveano condotto
contro
la medesima(f) (5). Eglino finalmente, attese le
del di lei padre. Enomao prima di morire espresse varie imprecazioni
contro
Mirtilo, e tralle altre, che restasse ucciso da P
scalare le mura di Tebe. Gli abitanti di quella città gli scagliarono
contro
tanti sasti, che rimase sepolto sottò di quelli.
di considerato anche dagli uomini come un empio, che avesse provocato
contro
di se lo sdegno del Cielo ; e fu abbruciato sopra
amente il comando d’un corpo d’esercito(a). Polinice, mentre marciava
contro
Tebe, passò co’ suoi compagni per la foresta di N
ntaneamente sacrificarsi a Marte, il quale mostravasi ancora sdegnato
contro
i Tebani, perchè Cadmo aveva ucciso il famoso Dra
le di Antipeno Tebano loro cittadini, uniti ad Ercole, guerreggiavano
contro
gli Orcomenj. L’Oracolo avea annunziato, che la v
eone. Siccome il primo di tali animali non si duole delle saette, che
contro
di lui si avventano ; così il Magnanimo non cura
ore nell’anno 397. di Roma, dopo d’aver sedato la ribellione popolare
contro
i patrizj. Avendolo un incendio rovinato, Liviamo
ali potrebbe aspirare. Empietà. L’Empietà è vizio, che inveisce
contro
le cose più sacre, quali sono la religione, la pa
sione. Furto. Il Furto è l’appropriazione di ciò, ch’è d’altrui
contro
la volontà di chi n’era il legittimo possessore.
si mostrano geniali, e accarezzano chi li benefica, ma poi inveiscono
contro
lo stesso benefattore, se da questo non vengono p
nominata Eudemonia. Plinio narra, che Lucullo, ritornato dalla guerra
contro
Mitridate, volle scolpire una statua della Felici
a ciò ebbe origine, dice il sopraccitato Scrittore, l’odio, che l’uno
contro
l’altro nutrivano i due fratelli. Altri dicono, c
ipote, e n’ebbe una figlia, di nome Alcmena. Costretto a guerreggiare
contro
i Teleboi, affidò il governo de’ suoi Stati ad An
lia di Cadmo, che gli partorì Melicerta e Learco. Questi fu slanciato
contro
un muro, e fatto morire dallo stesso suo padre, c
aveva accolto nel suo cocchio, quando ritornava dall’ aver combattoto
contro
i Giganti in Flegra, campo della Tracia intorno a
enore, e restò ucciso da Anfitrione in una guerra, ch’ebbero i Tebani
contro
gli Eubei, de’quali egli n’era il comandante(i).
orea, re Trace, a motivo dell’odio, che la famiglia di Pandione aveva
contro
di Tereo, e de’ Traci. Borea usò la più convenevo
a Echemo, re d’Arcadia, il quale alla testa di alquante truppe marciò
contro
di lui, e lo uccise(a). (35). Licinnio, figlio d
cino in Italia. Da questi, per aver loro insegnato i rimedj opportuni
contro
i serpenti, fu chiamata Angizia o Anguizia. Così
va aperto la bocca per rimproverare a Reto la viltà d’ aver infierito
contro
un ragazzo, ma essa gli venne chiusa dal tizzone,
ppena di lontano l’ amato Crantore, sepolto sotto quel tronco, scoccò
contro
Demoleonte un’ asta, che lo fece perire. Lo stess
iracmone vennero trucidati da Ceneo. A vendicare i compagni s’avventò
contro
di Ceneo il formidabile Latreo, che faceva pompos
nascosto sotto un cespuglio, che la morse ed uccise. Esaco, irritato
contro
quell’animale, e assai più con’ se medesimo per a
Il giuramento prestato obbligo ciascuno di quelli a prendere le armi
contro
i Trojani (b). (16). I Greci, prima di muovere g
la caccia del Cinghiale di Calidone, vibrò inavvertentemente un dardo
contro
il predetto. Eurito, e lo privò di vita. Per tale
fe, di nome Dejopeia, per eccitarlo a suscitare quella nuova procella
contro
i Trojani (a). (15). Appresso gli Antichi, per c
restarne bagnata. La sua veste era una pelle di tigre. Quando marciò
contro
Enea, fece cadere sotto i suoi colpi un’infinità
niv. (24). Lavinia, moglie di Enea, concepì gelosia di Anna, e ordì
contro
di lei varie insidie. Anna, avvertita in sogno da
ssalo, e nipote di Ercole, col fratello Fidippo, condusse trenta navi
contro
Troja (b). (6). Nestore, figlio di Neleo e di Cl
(7). Idomeneo fu figliuolo di Deucalione, re di Creta. Egli condusse
contro
Troja ottanta vascelli(a). Uccise Otrioneo, origi
ani la più sincera e costante amicizia(c). Nel tempo della spedizione
contro
Troja Patroclo condusse seco dieci vascelli(d). L
armato, alla testa de’Mirmidoni, prima guidati da Achille, si avventò
contro
i Trojani. Eglino lo credettero Achille stesso, s
d’oro, ein lusso femminile(d). (10). Mege, figlio di Fileo, si portò
contro
i Trojani con quaranta vascelli. Egli tra gli alt
e Pedeo, figlio d’Antenore(f). (11). Talpio, figlio di Eurito, armò
contro
Troja quaranta vascelli, de’quali posoia ne divis
i Greci al combattimento(m). (13). Teuti condusse un corpo d’Arcadi
contro
Troja ; ma poi, disgustatosi con Agamennone, voll
ardi a loro difesa : che anzi gli stessi serpenti si avventarono pure
contro
di lui, e lo tormentarono in guisa di fargli mett
sentiva per lui, che veggendolo marciare alla testa de’ suoi eserciti
contro
gli Assirj, promise di consecrare la sua bella ch
de, i quali avevano avuno origine nell’Isola Egina. L’odio di Giunone
contro
di Egina, madre di Eaco, ne di quell’Iscea, avea
di queste nozze avvenne, che Telefo si attaccò al partito de’ Trojani
contro
i Greci. Costoro, gettati da una procella sulle c
i cui rami Telefo inciampò e cadde a terra. Achille subito si avventò
contro
di lui, e sì lo ferì colla lan cia, che lo obblig
i lui vita. Cometo s’invaghì d’Anfitrione, mentre questi guerreggiava
contro
il di lei padre ; e lusingandosi di conseguirlo i
allattato da una cagna(e). Il medesimo molto si segnalò, combattendo
contro
i Trojani. Spirarono sotto i di lui colpi Echepol
ificò la propria vita per riparare il colpo, che Mennone avea vibrato
contro
Nestore(c). (c). Declaustre Diction. Mythol.
maco ritornò alla Reggia del padre, gli amanti diPenelope cospirarono
contro
la di lui vita. Capo della congiura fu Antinoo, f
i suo figlio, si fece alla testa d’alcuni d’Itaca, che avea sollevato
contro
Ulisse ; ma restò ucciso da Laerte, padre dello s
sò di porsi in corso con loro ; e permise ad essi di combattere l’uno
contro
l’altro, promettendo la figlia e la corona al vin
iò sia, Tideo finalmente restò ferito a morte da una freccia, vibrata
contro
di lui dal Tebano Menalippo. Egli prima di morite
ni Trojani, originario di Licìa, e figlio di’ Elcaone, vibiò un dardo
contro
Diomede, che lo ferì iu una spalla. Il figlìo di
i Tideo, furibondo per tale ferita ; e ajutato da Minerva, si avventò
contro
i Trojani con nuovo ardore, e ne fece orribile ca
carnificina. Pandaro allora salì sul carro di Enea, suo amico, e volò
contro
Diomede. Scoccò un dardo, che nol ferì. Diomede a
scalare le mura di Tebe. Gli abitanti di quella città gli scagliarono
contro
tanti sasti, che rimase sepolto sottò di quelli.
di considerato anche dagli uomini come un empio, che avesse provocato
contro
di se lo sdegno del Cielo ; e fu abbruciato sopra
ntaneamente sacrificarsi a Marte, il quale mostravasi ancora sdegnato
contro
i Tebani, perchè Cadmo aveva ucciso il famoso Dra
le di Antipeno Tebano loro cittadini, uniti ad Ercole, guerreggiavano
contro
gli Orcomenj. L’Oracolo avea annunziato, che la v
dover un giorno esser da Giove privato nuovamente del regno, armossi
contro
di lui, ma vinto fu discacciato dai cielo; che al
l regno del cielo ebbe egli a sostenere. La prima, secondo Esiodo, fu
contro
i Titani, nella quale ci venne soccorso da Collo,
quella s’ innalza il cielo. La seconda, giusta il medesimo Esiodo, fu
contro
Tifeo ultimo figlio della Terra congiunta col Tar
teste sotto dell’ Etna, da cui tuttavia vomita il fuoco. La terza fu
contro
i Giganti, che comunemente confondonsi co’ Titani
rò è metamorfosi, e da Ovidio si dice in cambio avvenuta nella guerra
contro
Tifeo, e che Giove siasi allora cangiato in ariet
ne certamente senza ragione; e la sua gelosia principalmente esercitò
contro
di Io figliuola d’ Inaco re di Argo. Standosi Gio
ne, fu secondo le favole cangiato in fiume. In una congiura degli Dei
contro
di Giove, avendo Giunone ancora pigliata parte, G
on ciò presso il padre, singolarmente allor quando fornigli i fulmini
contro
i Giganti, che osò domandargli Minerva in isposa,
entirsi di queste nozze, tormentato da perpetue gelosie, spezialmente
contro
di Marte. Nondimeno ebbe da lei Cupidine, sebbene
io lui trasformò in picchio, cangiò in fiere i compagni di esso, che’
contro
lei si avventarono, e Canento moglie di lui piang
pregò la Terra a negarle ricovero ove poter partorire, e suscitò pure
contro
di essa il serpente Pitone. Ma Nettuno l’ accolse
uesti irritato, per dar prova del valor suo, scoccò uno strale dorato
contro
di lui medesimo, per cui ardentemente innammoross
pagnia di Nettuno, esule anch’ esso in quel tempo per aver congiurato
contro
di Giove, a fabbricare pel re Laomedonte le mura
sato di mirarla nuda nel bagno, fu da essa coll’ acqua, che gli gettò
contro
cangiato in cervo, e divorato poscia da propri ca
a cangiato in uno sparviero. Egual vendetta e più terribile fece ella
contro
di Niobe figlia di Tantalo, e moglie di Anfione c
per prenderle, onde alimentare l’ armata nella guerra, che preparava
contro
di Troia, ma esse fuggirono in Andoo presso il fr
essere invulnerabile, e che poi combattendo Ceneo a favor de’ Lapiti
contro
i Centauri, non potendo essere da questi ferito,
e ad Atene, fece di terra uscire un cavallo, e come avendo congiurato
contro
di Giove fu costretto a servir con Apollo al re L
fiume infernale, per aver fornito l’ acqua a Titani nella lor guerra
contro
di Giove. Cocito riguardavasi come un ramo di Sti
l quale chiudevansi tutti i mali. Accolse Epimeteo lietamente Pandora
contro
il consiglio di Prometeo che detto aveagli di rig
ianza di Anfitrione medesimo, mentre questi era occupato nella guerra
contro
de’ Tafii e da’ Teleboi, e’ per istarsi più lunga
raversargli il cammino nella Gallia Narbonese; ei dopo aver consumalo
contro
di loro tutte le sue saette, ottenne da Giove una
i superò, ed ambedue li mise a morte. Mentre tornava dalla spedizione
contro
di Gerione seco guidando le vacche a lui tolte, C
di Teseo, Euristeo serbando verso del figlio l’ odio che nutrito avea
contro
del padre, andò ad assalirlo; ma da Illo medesimo
rovar mezzo, onde farlo perire. Giobate lo mandò prima, a guerreggiar
contro
i Solimi, indi contro le Amazoni; ma essendo di q
o perire. Giobate lo mandò prima, a guerreggiar contro i Solimi, indi
contro
le Amazoni; ma essendo di queste guerre uscito se
o, Ippomedonte, Capaneo, Anfiarao e Partenopeo, e con questi si mosse
contro
di Tebe. Anfiarao però, ch’ era della famiglia de
corpo a corpo nella mischia con tale accanimento, pugnaron essi l’ un
contro
l’ altro che amendue scambievolmente, si uccisero
e i tori e addormentare il drago, e l’ avvertì che lanciando un sasso
contro
degli uomini armati sorti da’ seminati denti, que
degli uomini armati sorti da’ seminati denti, quelli sarebbonsi l’ un
contro
l’ altro rivolti, e tra loro uccisi. Ciò tutto av
ste Panatanee era riuscito vincitore in tutti i giuochi, armossi egli
contro
di loro, e giunto prima a Sitone ottenne coll’ or
i custodi fuggendo a volo. Ma il giovin Icaro di quel volo invaghito,
contro
gli avvertimenti del padre, volle levarsi troppo
morti in quella guerra; e avendo accompagnato Ercole nella spedizione
contro
le Amazoni, ebbe da esso Ippolita, o come altri d
ò sommamente a Piritoo l’ amicizia di Teseo nella pugna ch’ egli ebbe
contro
i Centauri. Perciocchè avendo egli alle sue nozze
ue cosa gli avesse chiesto, il pregò a volere in quella occasione far
contro
Ippolito le sue vendette. Nettuno spedì perciò un
mo, ch’ era di tutti il più valente, e avendo Ettore, di ciò sdegnato
contro
di esso impugnata la spada, Paride, datigli i con
Paride soccombesse, indusse il troiano Pandaro a scoccare uno strale
contro
di Menelao per disturbare il duello, e trasportò
armi, chiese almeno di poter con quelle armi andar egli a combattere
contro
di Ettore; ma ne fu ucciso e dell’ armi spogliato
Sacerdote di Apollo confermando la stessa cosa incominciò a scagliare
contro
di quello una lancia. In questo mentre, secondo V
sato violare Cassandra nel tempio di Pallade, la Dea irritata suscitò
contro
di esso una fiera burrasca, dalla quale ben fu ca
ndò la città di Petilia, ora Belcastro. Teucro per non aver vendicato
contro
di Ulisse la morte del fratello Aiace, arrivato a
e mandò fuori la greggia. Con questo acciecamento però Ulisse concitò
contro
se l’ odio di Nettuno, che mai non cessò di perse
ra Messina, vi fu trattenuto un mese da’ venti contrari, e i compagni
contro
il suo divieto divorarono le vacche delle mandre
inoo con altri del suo partito, Laerte per consiglio di Pallade getto
contro
di essi la prima lancia con cui uccise Eupide, e
alla ninfa Giuturna sorella di Turno, che mosse Tolunnio a scagliarsi
contro
a’ Troiani, onde la battaglia si fece generale. E
iove, e Giunone, quale de’ due sessi provi piacer maggiore, la decide
contro
il parer di Giunone, che sia maggiore quello dell
ille uccide Cigno figlio di Nettuno, questi eccita, Apollo a dirigere
contro
di esso lo strale di Paride. Parte II. Capo XI. A
rlo, ed è cangiata in sasso. Nella guerra di Tito Tazio re dei Sabini
contro
di Roma, Terpea apre al Sabini, una porta; Venere
alla cintura e avvoltoi nelle parti posteriori ; tutte le turpitudini
contro
natura, che formavano tanta parte delle credenze
n sogno allegorico, ideato dalla fervida immaginazione d’un poeta. Di
contro
a questo pagano, simbolo della forza, sorge lumin
scendono sulla terra ad ogni piè sospinto, sono in continuo contatto
contro
gli altri. Un esempio palpabile di quanto accenni
ra, e sapendo che essa doveva sposare un gran conquistatore, combattè
contro
Ercole, ma fu vinto. Allora assunta la forma di s
elle foreste del monte Libano. Marte geloso di tal preferenza avventò
contro
di Adone uno smisurato cignale che lo ridusse in
ioni dell’usurpatore che si era impadronito dei suoi stati. Egli levò
contro
i Tebani un formidabile esercito comandato da Pol
atello d’Anfione. Questa sventurata donna concepì una invidia mortale
contro
la moglie d’Anfione, perchè era madre di sei prin
ia traduzione di Felice Bellotti). Appena tornato in ragione rivolse
contro
se stesso la spada che gli avea donata Ettore, e
Famoso gigante che soccorse gli Dei in una disputa che questi ebbero
contro
Giove. Minerva lo gettò fuori il globo della luna
o a Minerva, cui quegli alberi erano consacrati. La dea però sdegnata
contro
il colpevole gli fece cader dalle mani la scure c
rlo. Diana allora, vedendo che perfino la forza celeste era impotente
contro
sì formidabili nemici, ricorse all’astuzia femmin
ici mesi, potrebbe non essere altro che un famoso generale, che mosso
contro
i corsari fosse stato da essi debellato e fatto p
suoi sacrificii, la dea per vendicarsi di quest’oltraggio gli spinse
contro
un cignale che devastò le terre di Calidone. Gli
. Luciano, nelle opere racconta che avendo Giove scagliato il fulmine
contro
Anassagora per punirlo della sua miscredenza, Per
Atene. Minos, volendo vendicare la morte del figlio, portò la guerra
contro
gli Ateniesi, li vinse ed a placare l’ombra del m
Angeronale. 429. Angeronia o Ageronia. — Dea alla quale si ricorreva
contro
la schinozia o malattia della gola. Era anche rit
olse cortesemente. Lavinia, moglie di Enea accesa di violenta gelosia
contro
di lei, risolvette di farla morire. Però Didone a
Didone apparve in sogno alla sorella, e l’avvisò di quanto si tramava
contro
la sua vita. Anna, durante la notte, prese la fug
loccarsi con una palma, e con le ali agli omeri. Antero deriva da αντ
contro
e ερως amore. 459. Antevorta. — Dea che presiedev
he avevano fabqricato i fulmini al padre degli Dei, il quale sdegnato
contro
di lui lo scacciò dal cielo. Durante questo esili
sua figlia in moglie ad un altro. Allora Archiloco scrisse dei versi
contro
il padre della sua amata, così satiricamente mord
nione di alcuni scrittori che la prima sentenza dell’ Areopago, fosse
contro
Cefalo, per avere ucciso sua moglie. Temistocle,
ndro d’ Arcadia, nemico degli Argiani, in commemorazione del suo odio
contro
di essi, quando venne a stabilirsi in Italia, ord
iorno in che dovea diventar moglie d’ Orfeo. Le ninfe allora sdegnate
contro
Aristeo per la sventura di cui era causa, ucciser
i non aver essa nulla mangiato nell’inferno. Cerere fu così indegnata
contro
Ascalafo, per la sua rivelazione, che gli gettò s
centauri che consigliò ai suoi compagni a non intraprendere la guerra
contro
i Lapidi. Il suo saggio consiglio non fu seguito
o, ma poscia si divisero fra loro, e alcuni presero le parti di Giove
contro
i propri fratelli. Quelli che persisterono nell’e
an dichiarato la guerra a Giove egli scatenò anche i venti suoi figli
contro
di lui ; ma Giove li precipitò sotto le acque e c
Essendo stato un giorno avvertito dallo oracolo di tenersi in guardia
contro
un altro figlio di Giove egli ne fu così afflitto
idi. 691. Autoleone. — Generale dei Crotoniati. Combattendo un giorno
contro
i Locri, i quali lasciavano sempre nel mezzo dell
no. — Uno dei figli di Ercole e della sacerdotessa Rea. Egli combattè
contro
Enea nella guerra di Turno. ….Aventino, de l’inv
lonia ; (la quale potevasi in effetti considerare come una intrapresa
contro
il cielo), abbia dato origine alla favola dei gig
omunemente accettata è la seguente. Giunone, sempre gelosa e sdegnata
contro
le concubine di Giove, per vendicarsi di Semele,
ore. Bellorofonte, giunto nella Licia, avvertito di quanto si tremava
contro
di lui, montò il cavallo Pegaseo, ed uccise la Ch
battere nell’intenzione di farlo morire. Gli furono inoltre suscitati
contro
una infinità di nemici dei quali egli trionfò sem
l posto usuale, le recise chiome della consorte, montò in gran furore
contro
i sacerdoti, che non le avevano più solertemente
, e ciò fu causa della disastrosa guerra che essi dovettero sostenere
contro
i Rutuli. 803. Bistone. — Figlio di Marte e di Ca
ra, altamente sdegnato, non volle più combattere nelle file dei Greci
contro
i Troiani, ma poi la morte di Patroclo, suo intim
o, nelle sue cronache, racconta invece che la moglie di Fauno, avendo
contro
l’uso dei tempi bevuto del vino, fosse dal marito
— Regina dei Volsci. Sostenne lungamente in persona l’armata di Turno
contro
Enea. Fu celebre cacciatrice, e nessuno fu più de
lluschi, comunemente detto ragosta. Giunone ne mandò uno assai grosso
contro
Ercole, quando questi uccise l’Idra di Lerna, e l
gli Argivi. Giove irritato dalle atroci bestemmie che egli scagliava
contro
il cielo, lo incenerì con un colpo di fulmine. Di
varie volte sulla terra ; e in una battaglia che i Crotoniati ebbero
contro
i Locriani, furono veduti due giovani guerrieri,
ssa non potette essere restituita a sua madre la quale per vendicarsi
contro
l’indegno delatore, cangiò Ascalafo in gufo (V. A
e fioca luce che ivi regnava, pareva che le rocce si movessero le une
contro
le altre ; così si credeva generalmente dai pagan
i. V. Leda. Cigno ebbe anche nome un figliuolo di Marte, che combattè
contro
Ercole e fu vinto. Marte allora sdegnato per la d
ederato ai trojani nel famoso assedio della loro città, egli combattè
contro
Achille rimanendo esente da ogni ferita. Achille
a ogni ferita. Achille allora vedendo che le sue armi erano impotenti
contro
il suo nemico, gli si spinse addosso e afferratol
idi. Essa ajutò i Trojani in una burrasca che Giunone aveva sollevata
contro
di loro. 1119. Cinarada. — Dette anche Cinaredo,
a cronaca mitologica racconta che essendo Giunone, altamente irritata
contro
di Giove vedendosi di continuo abbandonata da que
ire di Euripide, egli si armò di una grossissima clava per combattere
contro
Creonte, re di Tebe. Secondo il suddetto scrittor
sì robusto, che sdegnato di non aver conseguito il premio nella lotta
contro
un cittadino di Epidauro, abbatè una colonna di u
uomo, che come Dedalo si era reso celebre pel suo ingegno, lo difese
contro
di Minos, che veniva a dimandarglielo a mano arma
in moglie sua figlia Cassandra. Essendo andato a soccorrere i Trojani
contro
i Greci, Cassandra tentò invano di farlo allontan
e da parte delle sue compagne espose l’accusa terribile dell’Eumenidi
contro
Oreste. 1258. Corimbifero. — Uno dei soprannomi d
tito. 1280. Crau. — La favola mitologica narra che combattendo Ercole
contro
il gigante Gerione, gli fossero mancate le frecce
za. Egli usò di questo potere per sorprendere molte ninfe, e combattè
contro
Acheolo per la ninfa Egesta, che poi sposò e da c
rte nella divisione di un altro bottino di guerra. Achille, furibonuo
contro
Agamennone, ricusò di combattere nelle file dei G
elebrate dagli Argivi, in memoria dello strano combattimento di Preto
contro
Acrise. Daulle o Daulisia veniva pure chiamata un
4. Deilone. — Amico e compagno di Ercole ; egli Io seguì nella guerra
contro
le Amazzoni. Fece anche parte della spedizione de
Moglie di Ercole, il quale, secondo la Favola, per ottenerla combattè
contro
il fiume Acheolo. Domato il nemico, l’eroe condus
are in giro per la città un grosso albero, che poi veniva piantato di
contro
al tempio di quelle divinità ; dalle parole grech
onsorte, e vedendo che Iarba, offeso dalla inattesa ripulsa, marciava
contro
la nascente Cartagine per distruggerla, amò megli
e, così avea nome uno dei principi che vennero in soccorso di Eteocle
contro
Polinice : Diana lo uccise. 1511. Drimaco. — Brig
ertire l’infante. Bacco, a cui quella pianta era consacrata, irritato
contro
Driope, la cangiò in albero. La disgraziata ebbe
ai giuochi olimpici. Narra la cronaca che Ebota, fortemente sdegnato
contro
i suoi concittadini, perchè questi non avevano on
questi non avevano onorato la sua vittoria con un monumento, imprecò
contro
di essi una maledizione che fu esaudita dai celes
rte, ove si crede che durante il tempo dell’ecclissi la luna combatta
contro
un drago che vorrebbe impadronirsene, e che allor
figlia di Adrasto, re di Argo, e moglie di Diomede. Venere, sdegnata
contro
Diomede per la ferita che quest’ultimo le fece al
’incesto, e cercò di calmare il dolore del figlio il quale, indegnato
contro
Atreo per l’infame incarico che gli aveva affidat
so Polixa regina dell’isola di Rodi, la quale però altamente sdegnata
contro
di lei per averla trovata fra le braccia di Tlepo
ltro figliuolo detto Licimnio. Ritornando vittorioso della spedizione
contro
i Telebei, Elettrione, fra le molte prede del bot
rrestare una di quelle giovenche ch’ erasi data alla fuga, le scagliò
contro
il suo giavellotto ma il ferro invece di colpire
hiedere gli abitanti delle più lontane contrade. Sulla parte posta di
contro
all’oracolo, posava una grande lamina inargentata
ronache, che allorquando l’imperatore Trajano mosse per la spedizione
contro
i Parti, vi fu taluno fra i suoi confidenti, che
vedere se i suoi ordini fossero stati eseguiti, Emone brandì il ferro
contro
suo padre, e l’avrebbe ucciso, sè questi non si f
osse sottratto al furore del figlio con la fuga. Allora Emone rivolse
contro
se stesso tutto il suo furore e abbracciando anch
rigettando, Il ferro trae : scampò fuggendo il padre : Misero : allor
contro
sè stesso irato Sovra l’acciar slanciandosi, sel
e magnifiche ottave della Musogonia, ove dipinge la guerra dei Titani
contro
Giove, così si esprime, narrando il fatto a cui n
iè, che supplicando Mercè ti chieggio. E già Lavinia è tua. A che più
contro
un morto odio e tenzone ? Enea ferocemente altero
gli si avventò addosso. Eono veggendo il pericolo di Ercole, scagliò
contro
l’animale una grossa pietra, ed allora i figli d’
a non accettar mai un presente da Giove, temendo che questi sdegnato
contro
Prometeo per aver questi fatta con la creta una f
costumavano di cantare per celebrare le vittorie riportate in guerra
contro
i nemici. Coll’andare del tempo si cantò l’Epinic
glia del re di Tebe, Nitteo, si vide costretto a sostenere una guerra
contro
i Tebani per tale ragione e morì in una battaglia
dea di fabbricarle un tempio se avesse avuto la vittoria nella guerra
contro
i Celtiberi. In questa guerra ebbe Quinto Fulvio
intendevano pagare. Ergino allora alla testa del suo esercito, marciò
contro
Tebe, ma fu nella battaglia ucciso da Ercole stes
flume Cefiso, ove si combatteva. Compiuta codesta gloriosa spedizione
contro
Ergino, Ercole, continuamente perseguitato dalla
elvaggio. Pausania aggiunge che essendosi un giorno l’eroe appoggiato
contro
una colonna innalzata in onore di Mercurio, nella
endo spaventato della sua forza. Dopo questa impresa, Ercole combattè
contro
la terribile idra di Lerna, le cui sette teste ri
allora fu che Ercole, resosi nella città di Oleno, ebbe a combattere
contro
il Centauro Euritione che voleva a viva forza spo
ei suoi pascoli, sacrificandone un altro a Nettuno, il quale irritato
contro
Minos, rese feroce quell’animale. Ercole resosi i
onore del suo amico Abdero, ucciso in una battaglia. Poi, combattendo
contro
le Amazzoni ; egli si impadroni del famoso scudo
mpadronirsi di quegli armenti, Ercole traversò l’ Europa, combattendo
contro
molti popoli selvaggi e finalmente giunse nella L
o dai raggi infocati che il sole saettava su di lui, egli tese l’arco
contro
il Dio-Astro, il quale ammirando il suo coraggio,
e un gran bevitore, per il che lo si vede uscir vincitore dalla lotta
contro
Lepreo, famoso nelle sfide bacchiche. Gli antichi
Apollo allora sdegnato scese dall’Olimpo, e si accingeva a combattere
contro
di lui, e già i due nemici erano uno di fronte al
el defunto. Dedalo riconoscente perciò gli fece innalzare una statua,
contro
la quale Ercole tirò una pietra credendo, mentre
rrestossi la luminosa carriera delle gesta di Ercole, poichè irritato
contro
Literso figlio del re Mida, il quale massacrava t
iavitù e guarito della sua malattia, Ercole intraprese una spedizione
contro
Troja, e mosse con diciotto navi a cinquanta remi
pedizione egli si rese a Flegra, ove per comando di Minerva, combattè
contro
i giganti in favore degli dei. Al suo ritorno egl
in soccorso degli abitanti di Pilo. Da quest’ultima città egli marciò
contro
Lacedemone per vendicarsi di suo figlio Ippocoone
disputò invano. Inseguito i Calidonesi marciarono, da lui comandati,
contro
i Tesprodi ; avendo presa Efira di cui era re Fil
n Trachina, egli si impadroni delle città dei Driopi, protesse Eginio
contro
i Lapidi, che lo aveano detronizzato, e avendo re
ato a Trachina, volendo vendicarsi di Euriteo, levò un’armata, marciò
contro
la città di Oecalia, che alcuni scrittori pongono
, fu re di quella città, e narrano le cronache, che essendo in guerra
contro
gli Eleusini, seppe dall’oracolo che per riuscire
te le dee non volle recarsi agli sponsali, per l’odio ch’essa nutriva
contro
la famiglia di Ermione, dopo il ratto di Europa.
numero degli astri. Un’altra tradizione racconta che Apollo sdegnato
contro
i Ciclopi, che avevano fabbricata la folgore coll
ucciso suo figlio, li avesse tutti esterminati. Giove irritato perciò
contro
di Apollo voleva lanciarlo nel Tartaro, ma poi ce
nelli coi quali pretendeva di conoscere l’avvenire, percuotendoli uno
contro
l’altro. La tradizione dice che per mezzo di un s
ne di sua sorella Camilla, all’epoca del famoso duello dei tre Orazii
contro
i tre Curiazii. « Dopo che Orazio fu assoluto da
pizia alle armi trojane, e profittando dell’inazione in cui lo sdegno
contro
Agamennone riteneva Achille, si avanzò fin sotto
avere di lui, fa per tre volte il giro delle mura della città. ….. e
contro
l’estinto opra crudele Meditando, de’ piè gli for
ella regina delle Amazzoni, la quale soccorse il re di Colchide, Aete
contro
Perseo. 1896. Eurialo. — Il più bello fra i guerr
mo, avrebbe ottenuto un gran predominio sull’ altro, Giunone irritata
contro
Alemena, si vendicò facendo che Micippe partoriss
lo rispose che quella era conseguenza dello sdegno di Bacco, irritato
contro
gli Ateniesi per l’indegno trattamento da essi fa
orella dei giganti Encelado e Ceo, e ci ripete che la terra, irritata
contro
gli dei che nella guerra coi giganti, avevano dis
dei Rutoli che si esponeva con troppo audace coraggio nella battaglia
contro
Enea, formò dal vapore di una densa nube un fanta
ercurio era tutto di marmo, e lo rappresentava con una gran barba. Di
contro
a questa, sorgeva il simulacro della dea Vesta, s
I. trad. di I. Pindemonte. Però Nettuno, che odiava Ulisse, sdegnato
contro
i Feacidi, per aver essi portato nell’isola di It
ade — Libro IX trad. di V. Monti.. Allora Fenice, altamente irritato
contro
suo padre, concepì l’orrendo pensiero di ucciderl
a nell’aria insieme ad altri fantasmi e combattè nelle file dei greci
contro
i barbari, onde salvare la città. In commemorazio
Ercole, con negargli la ricompensa dei suoi servigi. L’eroe sdegnato
contro
la slealtà del re, lo uccise e pose File al gover
l luogo ov’ erano nascoste le frecce. Ma ben presto gli dei, sdegnati
contro
lo spergiuro, lo punirono con quelle istesse armi
do far vedere ai suoi compagni di viaggio la potenza delle sue frecce
contro
gli animali, nell’ adattare una di esse sull’ arc
’ isola di Lemnos, vedendo nell’ accaduto un giusto castigo degli dei
contro
lo spergiuro. Questa di Lenno è la deserta riva,
esti si opposero, e passando dalle minacce ai fatti, si precipitarono
contro
Ercole armati di grossi bastoni e di pietre ; ma
re fra i tormenti. La tradizione mitologica dice, che Apollo sdegnato
contro
questo masnadiere, assunse l’aspetto di un atleta
greco, al tempo dello assedio di Troja, si disse che Apollo sdegnato
contro
i greci che non volevano lasciar libera la figlia
tenute dai pagani come le ministre inesorabili delle vendette celesti
contro
gli empi. Comunemente erano tre chiamate con nome
te ; nonchè quello che ebbe a soffrire Ifide per la Furia suscitatale
contro
dalla vendetta di Giunone ; come riferisce Ovidio
nel luogo stesso ove esse cominciarono la loro tremenda persecuzione
contro
di lui ; e l’ altro là dove gli si erano mostrate
spettando che quella vecchia fosse la stessa Giunone, che per gelosia
contro
Alcmena le ritardasse il parto, per farla partire
dette in un forte scoppio di riso e allora Giunone altamente sdegnata
contro
di lei, l’afferro pei capelli, la gettò al suolo
ania era il punto di ritrovo di questi volatili, allorquando movevano
contro
i PigmeiV. Pigmei. 2106. Gerere. — Si chiamavano
ferisce Ovidio, avveniva per volontà di Giunone, la quale per gelosia
contro
i romani aveva tolto i ganci e abbattuti i chiavi
mponendo Olimpo ed Ossa. Monti La Musogonia — Canto. e scagliarono
contro
agli dei enormi massi di pietre, dei quali, secon
calata, che i figli della Terra, nella loro cieca superbia, tentarono
contro
il cielo, noi seguendo sempre il caratiere specia
va, per ricordare che essa aveva aiutato Giove suo padre nella guerra
contro
i Giganti — V. l’articolo precedente. 2151. Gige.
oli furono sconfitti dalle Amazzoni in una battaglia che combatterono
contro
di esse sulla riva del Termodonte. Rimaste vincit
ino rispose che tale era la volontà degli dei, i quali erano sdegnati
contro
i romani per aver questi, quando combatterono con
i erano sdegnati contro i romani per aver questi, quando combatterono
contro
i Galli sulle sponde del fiume Allia, fatto un sa
osta data da Lucullo a coloro che volevano dissuaderlo dal combattere
contro
Tigrane, nelle None di ottobre, facendogli osserv
dditati siccome infausti. E finalmente Dione di Siracusa, combattendo
contro
il tiranno Dionigi, lo mise in completa rotta, se
a molti altri. Nè paga a ciò, insieme a Minerva ed a Nettuno, cospirò
contro
Giove, onde detronizzarlo ; e forse vi sarebbe ri
la tradizione mitologica ripeteva, che durante la guerra dei giganti
contro
Ciove, Giunone spaventata si fosse rifuggita in E
otta, nel pugillato e in altri combattimenti eseguiti tanto da uomini
contro
uomini, quanto da uomini contro animali. Comuneme
ombattimenti eseguiti tanto da uomini contro uomini, quanto da uomini
contro
animali. Comunemente i giuochi agonali venivano c
ndo la Vitto ria figlia del fiume Stigie, soccorso Giove nella guerra
contro
i giganti, il padre dei numi in riconoscenza vers
stava nel cielo sul carro del padre suo, al quale dimandava vendetta
contro
gli uomini, tutte le volte che questi offendevano
Turno ed Enea avrebbero posto fine a la guerra che sostenevano l’uno
contro
l’altro, con un particolare duello, nel quale sar
, credendo di renderle più veloci alla corsa. Venere allora, sdegnata
contro
di Glauco, rese le cavalle di lui furiose al punt
auco con effusione d’affetto ; e giurò che non avrebbe più combattuto
contro
di lui. Però non potendo fare entrambi a meno di
o di Mario, nel tempo che le legioni romane combattevano nella guerra
contro
Giugurta, avendo incontrata una delle gorgoni le
a celebrata in onore di questo eroe, per solenuizzare la sua vittoria
contro
il Minotauro V. Teseo, Minotauro. Coll’andare del
dosi avvelenati, uccisero il disgraziato Icaro. Bacco sdegnato allora
contro
gli abitanti dell’Attica disertò la loro contrada
fu la bellissima Marpesa, figlia di Venere, Ida oso prendere le armi
contro
di Apollo stesso. …… di quell’Ida io dico Che tr
roe greco attaccò l’Idra, un enorme cancro fosse venuto a proteggerla
contro
i colpi di Ercole ; ma questi schiacciò il cancro
a dea, proclamandosi più belle di Giunone stessa ; la quale, sdegnata
contro
le incaute giovanette, turbò loro siffattamente l
uno dei guerrieri che presero parte alla prima spedizione di Ercole,
contro
gli Elei. Ferito mortalmente dai figli di Attore,
lidi, Illo, duce supremo delle milizie ateniesi, impegnò la battaglia
contro
il proprio nemico e lo uccise di sua mano. Ma con
andò ai nemici un bando di sfida, offerendo di battersi personalmente
contro
chiunque si fosse presentato, a condizione però c
i antichi pronunciavano le imprecazioni, allorquando ci ripete quelle
contro
l’uccisore di Lajo. Di questa terra, ond’ho poss
ano le formole delle imprecazioni, ma le più terribili erano o quelle
contro
i violatori dei sepolcri. 2275. Impudenza. — Anch
diceva, che avendo questo principe perduta la vita in una battaglia,
contro
Mezenzio, combattuta sulle rive del fiume Numico,
figliuoli in fiere, e in un accesso di questa abberrazione schiacciò
contro
il muro il capo del proprio figliuolo Learco. To
nda a guisa, Due volte e tre nell’aria l’arrandella, E manda infraute
contro
duro masso Ferocemente le infantili membra. Ovid
ure sofferte dalla povera Ino, e appena ella giunse in Italia suscitò
contro
di essa le Baccanti le quali un giorno circondand
e e che la invocavano insieme a Deverra e Piluno, per essere protette
contro
le persecuzioni del dio Silvano. Non si saprebbe
uirono i mali della perseguitata, imperocchè Giunone vieppiù sdegnata
contro
di lei, le fece apparire una furia, la quale turb
trarsi alla grave sciagura che lo minacciava. Danao intanto, sdegnato
contro
Ipernestra, per averla trovata ribelle agli ordin
la fatale bellezza della propria figliuola, allorchè gli dei sdegnati
contro
di lui, gli suscitarono contro Pelope, al quale c
a figliuola, allorchè gli dei sdegnati contro di lui, gli suscitarono
contro
Pelope, al quale concessero, per la disfida, quat
morte. Teseo intanto, ingannato dall’ accusa che Fedra avea lanciata
contro
d’Ippolito, maledisse il proprio figliuolo, e lo
ubitando Teseo della verità dell’ accusa terribile, lanciata da Fedra
contro
Ippolito, avesse comandato a questo, di venire a
ri, celebrati in suo onore. Ippotette allora prima che si fosse agito
contro
di lui, cedette a suo figlio Alete il comando del
unirono tutte, e concordi nel desiderio della vendetta, congiurarono
contro
gli uomini, e in una sola notte ne uccisero quant
la, viveva ancora e regnava in Chio ; furono così fattamente sdegnate
contro
d’Ipsipile che la costrinsero ad abbandonare il t
ritorno trovò il bambino strangolato da una serpe. Licurgo furibondo
contro
di lei volle farla morire, senonchè Adrasto e que
isfatto, che tutti addebitavano con certa ragione ad Issione, suscitò
contro
di lui, e tanto che invano egli sollecitò tutti i
della passione e divise il letto di lui. Sdegnato allora il principe
contro
Issione, lo scacciò ignominiosamente dai suoi sta
le tracotanza di dichiararle il suo amore. Sdegnata la severa Giunone
contro
tanta audacia, accusò Issione al consorte ; ma Gi
etamorf : Libro IV. trad. di Dell’ Anguillara Sdegnato allora Giove
contro
tanta perfidia, palesò il vero e con un colpo di
cazioni ed agli anatemi che Moliona, moglie di Attore, aveva lanciati
contro
qualunque degli Eleati che avesse assistito a que
ommettevano le più turpi dissolutezze, e gli accoppiamenti bestiali e
contro
natura. Gli Itifallori sopraintendevano e prendev
tto la sua protezione. E quando Euristeo mosse, a capo d’un esercito,
contro
gli Eraclidi, Jolao, sebbene assai vecchio d’ età
ezione del dio. Ma già i seguaci di Jone erano sul punto di avanzarsi
contro
di lei, per trascinarla al supplizio, quando la s
e un vero dio, uccide i Daitri scherani del perfido zio, che movevano
contro
di lui per compiere il sanguinoso mandato. Devakì
Kansa allora ; non punto scorato nella sua iniqua persecuzione, manda
contro
il piccolo Krisna il terribile serpente Kalinaga,
rato. All’ epoca della battaglia navale che Demetrio Poliocerte vinse
contro
Tolomeo, Lamia cadde in potere del vincitore. Con
te afferrò una lunga asta di guerra, e con forza prodigiosa la lanciò
contro
i fianchi del cavallo, ove lasciò una profonda co
a della dea, fu uccisa spietatamente da certo Milone, che cieco d’ira
contro
la disgraziata giovanetta. le spaccò il cranio co
caro al suo cuore ambizioso. Ma ben presto il popolo, cieco di furore
contro
la madre spietata, invase tumultuoso ed iracondo
rovinare uno degli argini, fu ritenuto da tutti che Nettuno sdegnato
contro
Laomedonte, per non avergli data la promessa rico
ebri nei fasti dell’antichità per la sanguinosa guerra che sostennero
contro
i Centauri, e che ebbe principio per una dissensi
oli si opposero a questa lega ed obbligarono invece Latino ad armarsi
contro
d’ Enea. Ben presto però ebbero a pentirsi del lo
a avesse sofferta l’atroce tortura della sete. Allora Latona sdegnata
contro
quegl’empi, richiamò con disperate grida la vende
i suoi trojani, approdò sulle spiagge del Lazio, ed ebbe a sostenere,
contro
Turno re dei Rutuli, una lunga guerra, perchè que
apo, il quale aveva un così rapido corso, che appena fu sguinzagliato
contro
la volpe che la seguitò così da vicino, che sembr
ica configurazione d’un sofista nemico di Ercole, il quale si scatenò
contro
l’eroe, e che le sette teste rinascenti a misura
mo, e che non ostante lo fece morire, infrangendone il corpo delicato
contro
uno scoglio, allorchè ebbe rivestita la tunica in
aride, la propria corazza per il singolare duello che quegli combattè
contro
Menelao, …… Quindi una lorica Del suo germano Li
upremo delle squadre trojane, lo raggiunse di nuovo, e fu inesorabile
contro
il misero Licaone, del quale non curando le pregh
il nome di un compagno di Ercole che lo seguì quando l’eroe combattè
contro
le Amazzoni, per comando di Euristeo. V. Ercole :
nascose in fondo al mare, ove fu accolto da Teti. Però sdegnato Giove
contro
l’ empio sacrilego, lo colpì di cecità, e dopo qu
he si faceva per mezzo di molti anelli di metallo, i quali spinti uno
contro
dell’altro, rendevano certo suono argentino più o
omandante supremo delle legioni romane, dopo aver vinta una battaglia
contro
i Volsci, consacrò e dedicò, alla dea Lua, le arm
e, fu una delle tante ragioni dell’odio che il popolo ebbe ben presto
contro
quell’imperatore. 2573. Lustrale. — Nome proprio
o divorzio con le donne e ammettendo, come principio di fede, l’amore
contro
natura. 19. Ebioniti. — Cosi chiamati da Ebione
a di legno. 44. Giunone. — Giove volendo punirla per aver cospirato
contro
di lui nella guerra del Titani, ordinò a vulcano
dei poeti italiani de’ nostri tempi scritto in difesa della Mitologia
contro
una nuova scuola che condanna altamente e dispreg
dell’accaduto. Avendo preso parte questa Dea alla congiura degli Dei
contro
Giove, ed essendo essi stati vinti, il Dio del ci
ichiarò in quel momento nemica implacabile dei Troiani ; e suscitando
contro
di essi una terribile guerra estese la sua vendet
itando contro di essi una terribile guerra estese la sua vendetta fin
contro
Enea. Mentre questi navigava alla volta d’Italia,
nerva tutta armata da capo a piedi. Ella aiutò suo padre nella guerra
contro
i Titani ove si distinse molto. Gareggiò con Nett
gi degli uomini. Vendicativa ed implacabile si mostrò ella mai sempre
contro
chi eccitò il suo risentimento, recando stragi ne
ini, e fu detto Dio del mare. Scacciato dal cielo per aver congiurato
contro
Giove insieme ad Apollo, andarono tutti e due ad
nto si narra sul conto suo. Giunone sempre gelosa di Giove e sdegnata
contro
le sue amanti, assunte le forme e la figura di Be
ava soltanto le amanti di Giove, ma estendeva puranco la sua vendetta
contro
i figli che di esse nascevano. Licurgo re di Trac
li. Dicesi che Pandora ebbe ordine da Giove di presentarlo a Prometeo
contro
del quale era adirato perchè aveva rapito il fuoc
n fiume infernale per aver fornito l’acqua ai Titani nella lor guerra
contro
di Giove. Le sue acque erano fangose ed amare ; l
divinità infernali, immaginate come ministre della vendetta degli Dei
contro
i colpevoli ed incaricate della esecuzione delle
da cinquanta petti, ad istanza di Teti, nella cospirazione degli Dei
contro
Giove, salisse al cielo e si sedesse al fianco di
. Pretendesi da altri che Briareo avesse parte nella guerra de’Titani
contro
gli Dei, e che fosse oppresso sotto il peso del m
e braccia. I suoi sacerdoti celebravano la sua festa correndo gli uni
contro
gli altri armati di spade e percuotendosi con isp
entavano sotto l’emblema di un’aquila, uccello, che nei combattimenti
contro
gli altri uccelli, è sempre vittorioso. Nemesi
portò tosto ad Achille, e lo esortò a rinunciare al suo risentimento
contro
di Agamennone, e gl’inspirò un ardire che niun pe
rovossi in alto mare, dove, rifinito di forze, nè potendo più lottare
contro
le onde, si annegò. Il suo corpo fu trasportato n
cirono a volare, ma le ali di Icaro, il quale era ito troppo in alto,
contro
le istruzioni del padre, si sciolsero pel calore
o di Prassitele, o forse anche di Scopa, la cui Venere nuda, posta di
contro
al circolo flamminio superava, secondo alcuni, la
Europa sedotta da Giove trasformato in toro ; Asteria, che si dibatte
contro
lo stesso Dio cangiato in aquila ; Antiope soggio
circondato di cani. Aggiungesi che lo strepito delle onde frangentesi
contro
le rocce dello stretto, imitando i latrati dei ca
Dei allorchè avesse compiuto i gloriosi suoi destini. Giunone eccitò
contro
di lui Euristeo. Questo principe geloso della fam
e. Per vendicarsi delle persecuzioni suscitategli da Giunone, diresse
contro
questa Dea una freccia a tre punte e la ferì nel
vavasi molto incomodato dagli ardenti raggi del Sole, andò in collera
contro
questo pianeta e tese l’arco per dirigere a lui u
to mandava spaventevoli grida vomitando le più terribili imprecazioni
contro
la moglie ; vedendo finalmente seccarsi le membra
Iolea, ma Euristeo serbando verso del figlio l’odio che nutrito avea
contro
del padre lo scacciò dal regno insieme agli altri
, ed Epiméteo suo fratello accolse lietamente il dono e sposò Pandora
contro
il consiglio di Prometeo che detto gli aveva di r
la accordarono in isposa. Ebbe nondimeno prima di averla a combattere
contro
Fineo fratello di Cefeo cui Andromeda era stata i
onò alcune, fra le altre Arianna. Accompagnò Ercole nel combattimento
contro
le Amazzoni e ne sposò la loro regina Antiope o I
ome di mar Egeo ora Arcipelago. Ribellatisi finalmente i suoi sudditi
contro
di lui e vedendosi disprezzato dagli Ateniesi, Te
vò assaissimo a Piritoo l’amicizia di Teseo nella pugna che egli ebbe
contro
i Centauri. Perciocchè avendo egli alle sue nozze
enti sortiti dalla terra, li pone in tanto furore, che rivoltisi l’un
contro
l’altro tra di loro si uccidono ; colle erbe inca
ono, secondo alcuni, nelle foci dell’Istro o Danubio, e se ne vennero
contro
acqua sino ai monti della Liburnia, parte settent
l’orribil mostro e l’uccise. Il re di Licia lo mandò poi a combattere
contro
i Solimi, popolo della Pisidia, credendo che dove
sa, ma egli ritornò vittorioso. Dopo la sconfitta de’Solimi, lo mandò
contro
le Amazzoni, le quali avevano fatto un’irruzione
ni. Bellerofonte lasciò due figli, Isandro morto in un combattimento
contro
i Solimi, Ippoloco che fu padre di Glauco, ed una
luogo di sua nascita. Prima della guerra nella quale soccorse gli Dei
contro
Giove, egli aveva condotto via dall’Erizia i buoi
e di leone, la coda di drago e l’ali d’uccello. Giunone avendo sdegno
contro
i Tebani perchè Alcmena aveva accondisceso alle v
Polinice, Tideo, Ippomedonte, Capaneo, Anfiarao e Partenopeo e mosse
contro
di Tebe, e questa fu chiamata la Guerra dei sette
a presenza delle due armate, con tale accanimento pugnarono essi l’un
contro
l’altro che amendue scambievolmente si uccisero.
l sepolcro alle ceneri d’Eteocle, siccome quello che aveva combattuto
contro
i nemici della patria, e ordinò che quelle di Pol
u scelto a voce unanime capo dell’armata de’ Greci, per la spedizione
contro
i Troiani, per ricuperare Elena moglie di Menelao
se, avendo essa perfetta cognizione della medicina, ma Enone sdegnata
contro
di lui, gli fece poco buona accoglienza e non vol
e armi, chiese almeno di poter con quell’armi andar egli a combattere
contro
Ettore, ma ne fu ucciso e dell’armi spogliato. Ad
sacerdote d’Apollo confermando la stessa cosa incominciò a scagliare
contro
di quello una lancia. In questo mentre, secondo V
ichè Giuliano li fece consultare in quell’ epoca sulla sua spedizione
contro
i Persi ; ma nel mese di marzo di quell’anno mede
omini che tutte le loro azioni son note a Dio. 10. Le Furie scatenate
contro
Oreste, o l’ Avvoltojo che divorava le viscere di
’ uom si vano e si difforme, E li fece venir con l’ arme in mano L’un
contro
l’ altro, impetuosi o feri In lor discordi, ostin
i non vede in questa favola atroce quanto grave delitto sia l’empietà
contro
i Numi, e come il filiale affetto s’ingegni di mi
salire il re del cielo. 66. Deliberati dunque i Giganti di combattere
contro
Giove, presero ad assalirlo sullo stesso suo tron
entando incontro agli Dei massi enormi ed interi monti. Non sai qual
contro
a Dio Fé di sue forze abuso, Con temeraria fronte
lle della Tessaglia) furono Encelado, che lanciava i più grandi massi
contro
l’Olimpo ; Briareo che aveva cento braccia e cinq
dei giganti adombra quello degli orgogliosi che presumono sollevarsi
contro
il cielo. È fama che dal fulmine percosso, E non
che era uno dei Lapiti, popoli di Tessaglia famosi per le loro guerre
contro
i Centauri (430), e che fu re d’Atene prima di Ce
re qual simbolo della sua vanità regale. 90. Giunone vie più sdeguata
contro
Io la consegnò alle Furie (232), e la fece tormen
Prima che Apollo e Diana nascessero, la gelosa moglie di Giove mosse
contro
la loro madre il serpente Pitone, nato dalla terr
e anch’egli dal cielo in pena d’una cospirazione ordita con altri Dei
contro
Giove. 106. Allora ambedue chiesero asilo a Laom
d egli, per impedire l’ultima ruina dell’universo, scagliò la folgore
contro
il figlio di Apollo, e lo precipitò nell’Eridano,
ella grande e della piccola orsa. 141. Diana poi fu molto più crudele
contro
la sventurata Niobe (629) che in onta a lei s’era
cano (270) in ricompensa dei servigi avutine in fabbricare le folgori
contro
i Giganti (65) ; e così la bellissima delle Dee e
ercizio, benchè Venere lo scongiurasse a non esporsi a tanti pericoli
contro
le belve feroci. Un giorno, tratto dal suo coragg
l mistero. Finalmente arrivarono a tal segno da inspirarle diffidenza
contro
il donatore meraviglioso. « Bada, le dicevano, ba
delle acque. 187. Poichè fu scoperto complice in una congiura ordita
contro
Giove, n’ ebbe per castigo l’esilio dal cielo nel
ele (40). Assistè il fratello Giove nella guerra che ebbe a sostenere
contro
Saturno (31), e dopo la vittoria ottenne il regno
il vincolo sacro delle promesse degli Dei, e decretò gravissime pene
contro
coloro che avessero violato i giuramenti fatti ne
rmato in fiume e precipitato nell’ inferno per aver soccorso i Titani
contro
Giove. Talora significa una parte o tutto l’infer
232. Le Furie furono divinità infernali, ministre del rigor degli Dei
contro
i malvagi, figlie dell’Acheronte (218) e della No
). e divenne madre d’Esculapio (100). Ma Flegia, per odio e disprezzo
contro
Apollo, dette fuoco al tempio di Delfo. laonde, p
capo a piedi, e già in età da poter valorosamente soccorrere il padre
contro
i Tilani (30). Invero quelli Dei avevano un singo
orotti del Medio-Evo, dal suo monte o dal suo castello usava la forza
contro
i deboli per assoggettarli e per derubar loro ogn
l quadrupede, indispettito d’esser rimasto perdente ; s’era avventato
contro
il vincitore, e a forza di calci l’aveva lasciato
uella giusta eguaglianza per cui sia protetto l’innocente e il debole
contro
l’oppressore. Talora ha una lancia per colpire il
vizio, ed una tazza piena di liquore celeste per fortificare la virtù
contro
la sventura. Altri poi l’hanno descritta con le a
la corona d’alloro, indizio delle battaglie che le conviene sostenere
contro
i vizi, della possanza che acquista nelle continu
ra estremamente geloso. Un oracolo lo aveva ammonito a star guardingo
contro
un figliuolo di Giove (63) ; ed egli udendo come
ma gli convenne conquistarla con altre prove di valore, e combattere
contro
Fineo suo pretendente, che alla testa di molti ar
ntro s’avventò alla testa, ed i bersaglieri lanciavano le loro frecce
contro
il gran petto. Il fortissimo eroe, svegliato dal
onde l’eroe, per essergli grato, scese tosto all’inferno a combattere
contro
la morte ; gli riesci di vincerla, di legarla con
ella sua forza. 414. Teseo, vinti questi tiranni, volse il suo valore
contro
i mostri, ed ebbe tosto la gloria di liberar la t
tona. Raggiunse ed uccise il cignale di Calidone spintoda Diana (137)
contro
gli Etolj per punirli d’ aver tenuto in non cale
titudine eccitata per altro dalle sue imprudenze, scagliò maledizioni
contro
Atene, e si ritirò nell’ isola di Sciro, proponen
etto dei Dardanelli. Intanto Ino pagava il fio delle sue persecuzioni
contro
i figliastri ; poichè Atamante, reso furioso da T
, la credè una leonessa con due leoncini. Allora si spinse forsennato
contro
di lei, le svelse dalle braccia il fanciullo Lear
mal’ occhio, e lo accusò al marito di una pretesa cospirazione ordita
contro
di lui. 463. Preto, non volendo violare i diritti
linice, per far valere i suoi diritti, eccitò le armi di tutta Grecia
contro
il fratello ; e i principali eroi degli Argivi s’
cipali eroi degli Argivi s’unirono a questa guerra iniqua di fratelli
contro
fratelli, e fatta per avidità di regnare. I capit
eramente gli onori della sepoltura a Polinice in pena d’aver condotto
contro
Tebe armi straniere. 510. La pietosa Antigone tor
), che volevano vendicarsi delle antiche offese, stettero apertamente
contro
a’ Trojani, ed ebbero seguaci nell’odio Giunone (
ontrarj. L’indovino Calcante (664) dichiarò allora che Diana sdegnata
contro
Agamennone, perchè ei le aveva ucciso una cerva a
mede. 550. Diomede, figlio di Tideo uno dei capi della spedizione
contro
Tebe (505), fu educato alla scuola del celebre Ch
570) a’ Troiani ; uccider loro molti duci ; uscir glorioso dai duelli
contro
Ettore (491), Enea (608) ed altri capi trojani ;
unì la sua famiglia d’aver preso parte per Augia (380). 554. Viaggiò
contro
la Colchide con gli Argonauti (452) ; si ritrovò
un branco di maiali, e massacrarli, figurandosi di sfogare la sua ira
contro
Agamennone (527) e Menelao (528) che avevano prof
eo re di Locri, celebre anch’esso tra gli eroi della spedizione greca
contro
i Trojani ; ma la sua maggior fama consistè nella
oeti che Minerva (262), per punirlo della sua tracotanza, gli suscitò
contro
una furiosa burrasca mentr’ ei ritornava da Troja
il vomere per non ferire il figliuolo. Allora fu costretto a partire
contro
i Trojani ; ma Palamede ebbe a pagargli cara ques
er ritornare nei suoi stati dovè ancora lottare per altrettanto tempo
contro
la fortuna che in pena delle sue frodi non finì m
, sendo esperta nella magia, usò tutto il potere de’ suoi incantesimi
contro
lo scaltro re d’Itaca e contro i suoi compagni, p
ò tutto il potere de’ suoi incantesimi contro lo scaltro re d’Itaca e
contro
i suoi compagni, perchè non le uscissero dalle ma
hi di Scilla e Cariddi, ebbe a patire un’ altra tempesta suscitatagli
contro
da Nettuno che volle punirlo per aver tolto la vi
ra a lui ignota, era quasi moribondo per aver combattuto tanti giorni
contro
il furore delle onde, e non seppe scorgere nè abi
fare anch’ egli l’ esperimento, e teso in un subito l’ arco, lo volse
contro
gli amanti di Penelope, e ad uno ad uno gli uccis
data da Priamo (587) ; tantochè i suoi stessi soldati gli si levarono
contro
e lo lapidarono. 585. Il caso di Palamede accese
a di Patroclo è poca la morte del suo uccisore. Gli eroi si scagliano
contro
le loro aste ; ma quella d’Ettore colpisce invano
l’uccisore di suo marito (545), che la condusse in Epiro, e l’obbligò
contro
sua voglia a sposarlo. Morto lui, ebbe un terzo m
ana (137) cagionò la morte di Meleagro. 627. Questa Dea, incollerita
contro
Oeneo, che s’era scordato di lei nel sacrificare
che il vento imperversava, ed il cielo era oscuro. Lottò lungo tempo
contro
l’impeto dei flutti ; ma alla fine rimase spossat
sce l’istituzione allo stesso Dio in memoria della vittoria riportata
contro
quel mostro, ed erano dai Greci tenuti in massimo
rono ripristinati e consacrati a Giove da Ercole dopo la sua vittoria
contro
il famoso leone (370). Una corona d’apio premiava
età di lui. Ma reso crudele dall’ira, abbassato il capo, si abbandonò
contro
di quello, siccome un toro che assalta il bifolco
ocili Rivoltansi repente, e dan di fronte Entro i cocchi barcei. L’un
contro
l’altro Forte urtò, l’un su l’altro arrovesciossi
iva. Ma la mitologia dice che fu quel gambero mandato da Giunone (85)
contro
Ercole, mentr’egli combatteva l’idra di Lerna (37
celebre tribunale d’Atene, porche la prima causa in esso giudicata fu
contro
questo Dio acensato d’aver uceiso Alirrozio. L’Ar
dall’imparzialità, e tenute per oracoli di giustizia. Forse l’accusa
contro
Marto altro non fu che un simbolo della imparzial
za coi Messenj, con gli Arcadi, coi Megaresi e coi Corintj, e mossero
contro
Tebe sotto il comando di Tersandro figlio di Poli
e parte in Tessaglia a piè del monte Omolo. Questa seconda spedizione
contro
Tebe fu intrapresa dieci anni dopo la prima. 95.
tanti delirj, leggendovi la descri zione della battaglia dei Giganti
contro
gli Dei che è nel poema del mentovato scrittore.
tutti gli divorava subito che Rea gli dava alla luce. Ma nulla basta
contro
il Fato. Rea consigliatasi coi suoi genitori pres
rinascevano alla pena sotto il rostro di un avvoltoio. Dopo la guerra
contro
Saturno e contro i Titani, Giove, avendoli vinti,
pena sotto il rostro di un avvoltoio. Dopo la guerra contro Saturno e
contro
i Titani, Giove, avendoli vinti, gli confinò tant
a teste Torreggianti erari nate, e nella mesta Pugna ai Titani stavan
contro
armati D’ immense rupi la possente destra. Anche
acalla e Decio. Titano si accorse che Giove e i fratelli di lui erano
contro
il giuramento educati; onde di tale sdegno arse c
altri giganti congiurati tentò rapirgli l’occupato trono; Egeone, che
contro
il fulmine del Saturnio picchiar faceva cento scu
r dei poeti, ancora minaccia, quando l’immenso fianco mutando avventa
contro
il cielo le sue fiam me, fa crollar le caverne di
incude dei Ciclopi. Aveva lo stesso gigante già dato a Giove soccorso
contro
gli Dei congiurati. Dopo questa vittoria Giove so
la caccia del cignale, terrore dell’Erimanto, e le imprese di Ercole
contro
Diomede e Gerione ed altri mostri, onde fu la ter
ti e la sua fede. Noi ritrovando in cielo, è più che certa, Che sian
contro
di sé fraudi ed offese: Discende in terra, e quel
risolvi il core? Quinci il dover ti sprona, e quindi amore. Troppo è
contro
il suo fin ch’egli si spoglie D’una vita si dolce
ltro pure ne sorgeva sul Campidoglio che C. Flaminio nella sua guerra
contro
i Liguri avea promesso di edificare alla consorte
a pietà dell’estinto figliuolo, non potendo rivolgere la sua vendetta
contro
il Tonante, diresse infallibili saette sui Ciclop
per la colpa del re, ma propizio ai Troiani diresse l’arco di Paride
contro
Achille, di lui solamente minore. Egli, che al di
tesso, effigiato dallo scultore fra giovane e fanciullo, che fa prova
contro
una lucertola puerilmente di quelli strali inevit
ri, dei quali è tale il senso: — Apollo scoccherà una freccia mortale
contro
il bandito del Parnaso, e lo distenderà ai suoi p
entì la prole Niobea, che l’ arco Certo sul rapitor Tizio volgesti, E
contro
Achille Larisseo maggiore Duce d’ogni altro, e pe
, una alla corsa. ma più illustre ancora pel suo combattimento navale
contro
i Persiani. A dritto dunque gli eressero una stat
erta compiacenza che mostra la soddisfazione delle divine sue ire; ma
contro
chi ha vibrato gli strali? non dubitano tutti di
ha vibrato gli strali? non dubitano tutti di rispondere unanimemente
contro
Pitone. Ma perchè non piuttosto contro il campo d
tti di rispondere unanimemente contro Pitone. Ma perchè non piuttosto
contro
il campo degli Achei per vendicare l’oltraggio de
detta memorabile che è l’occasione dell’ Iliade? Perchè non piuttosto
contro
l’infelice prole di Niobe onde la materna offesa
ce prole di Niobe onde la materna offesa non resti inulta? Perchè non
contro
dell’infedele Coronide, che faceva essere il figl
’arti agli uomini da lui insegnate. Che se si voglia vibrante i dardi
contro
il sespente Pitone, è anche questa un’immagine tu
e formata la superfìcie. Eccolo: egli ha inseguito il serpente Pitone
contro
di cui ha per la prima volta piegato il suo arco,
ro simulacro non sia quella della caccia, ma che lanci i suoi dardi o
contro
il tentatore Orione, come canta Orazio, o contro
lanci i suoi dardi o contro il tentatore Orione, come canta Orazio, o
contro
i figli di Niobe per vendicare la madre. Omero st
rta scoccasti le infallibili saette sopra una città di scelerati, che
contro
i suoi, contro gli stranieri, molte colpe avea co
e infallibili saette sopra una città di scelerati, che contro i suoi,
contro
gli stranieri, molte colpe avea commesse. Ahi mis
ello istesso Ercole vorace, ed ha quel medesimo ventre col quale s’in
contro
in Teodamante che arava, e fé’ suo pasto un bove.
mentre sotto mortali sembianze cercava distorlo da lanciare un dardo
contro
Agamennone. Ritornato in sua casa l’eroe ebbe una
nerva che impugna l’asta, colla quale rompe l’ intere squadre d’eroi,
contro
cui, al dire di Omero, si adira la figlia del for
di Giove, il quale avea vietato agli Dei il prender parte in favore,
contro
i Troiani, ordinò al Furore e alla Fuga di appres
el terminare queste parole ricondusse Marte. Favoriva Marte i Troiani
contro
la parola che ne avea data a Minerva stessa, onde
ne avea data a Minerva stessa, onde la dea suscitò Diomede a pugnare
contro
lo stesso dio della guerra. Appena lo ebbe Marte
tesso dio della guerra. Appena lo ebbe Marte veduto che la lunga asta
contro
gli diresse, ma la dea ne fé’ andare il colpo a v
do far osservare con tutto il rigore la legge promulgata da suo padre
contro
gli adulteri, ed essendo stato informato che una
on error diverso Lo trae del loco la tempesta eterna. Schiere di nubi
contro
il cielo opposte E’I primo soffio d’Aquilon: per
ndo, E della terra ai liberati figli Sarebbe giunta la negata luce. E
contro
il fulmin cento braccia opposte Briareo sanguigno
senato nell’Eleusinio per conoscere quelle cose che si fossero fatte
contro
il rito. Ad altri quattro col nome di Curatori, s
anta ira commove? Non io di Flegra nel fatai tumulto Portai l’insegne
contro
il Ciel, nè sono Conscia d’alcun delitto, eppur m
, secondo Esiodo, come Tia ne fu madre, e Giapeto uno dei Titani, che
contro
Giove prese le armi illustrando l’ardimento e la
simo si armarono di platoniche sottigliezze per difendere l’assurdità
contro
i maestri dell’Evangelo. Ati, secondo essi, è il
i i Ciclopi, e ciò non sopportando, ordì pei consigli materni insidie
contro
Celo, lo incatenò, gli fece quell’oltraggio ch’eg
poeti il titolo di Padre degli Dei, forse per la crudeltà ch’esercitò
contro
i suoi figliuoli. Forse ancora l’idea della sua a
reputato dagli antichi nacque da Rea e da Saturno, militò con Giove i
contro
Titani, ed ebbe dalla sorte il terzo regno, cioè
re del solito stile sovente portano alle tempie. Altre sono senz’ali,
contro
quel che più comunemente veder fanno le opere etr
urie anguicrinite, e con faci accese nelle mani, e con braccia ignudo
contro
di Oreste armate, su un vaso di terra cotta della
n violò l’antica semplicità delle Favole, le dà Cerere per genitrice,
contro
l’opinione di Apollodoro, che figliuola la dice d
da Acheronte la Vittoria, la Forza, lo Zelo, che militarono con Giove
contro
i Titani, onde egli in premio le concesse che il
zione di Simmaco, e da Sant’Ambrogio, e da Prudenzio che ne scrissero
contro
. La Fortuna felice in una medaglia di Giulia Pia
arii nel riconoscere nelle figure di Tersicore piuttosto la Musa Clio
contro
la testimonianza di Ausonio, di Petronio Afranio
endo per questa effetto uscita di notte fuori del recinto delle mura,
contro
l’editto fatto da Creonte, che nessuno osasse di
rsa di stille di sangue, che la bestia nel combattimento ha spruzzato
contro
lui. Vadano a nascondersi i Pelopidi in paragone
tture che io traggo da Filostrato. Arianna. — Che Teseo ingratissimo
contro
Arianna l’abbandonasse in Dia, isola, quantunque
elle di leone, con un volto lieto e risoluto getta un sorriso fellone
contro
Achille. Contempliamo dunque Antiloco, al quale i
o guerriero magnanimo che riguarda fieramente e con una certa audacia
contro
le onde, è Aiace Locrense, di cui la nave dal ful
e, (scogli che s’inalzano sul mare Egeo) vomitava arroganti bestemmie
contro
gli stessi numi. Però Nettuno terribile ed irrita
rocelle gli irti capelli. Già soleva combattere in compagnia di Aiace
contro
1 Troiani (perchè savio e modesto risparmiava all
al legno, nè verso la terra; e meno teme l’animoso Nettuno che viene
contro
lui, ma persiste sempre nelle ardimentose minacel
ha ancora abbandonate le sue forti braccia: alza la testa come soleva
contro
Ettore e contro i Troia » ni. Ma Nettuno 6ol suo
onate le sue forti braccia: alza la testa come soleva contro Ettore e
contro
i Troia » ni. Ma Nettuno 6ol suo tridente abbatte
ello scoglio; il resto delle Gire, finché vi sia mare, starà immobile
contro
tutti gli urti dello Dio. — Mennone. — I soldat
e ben sei volte Per l’aer suso, quasi fionda, il rota: Spargersi vedi
contro
il duro sasso Quelle tenere membra. Alfìn la madr
rticolari che ne prendono Cibele e Giove. Nonostante Giunone irritata
contro
Ino che aveva osato di nutrire, Bacco si dichiara
one irritata contro Ino che aveva osato di nutrire, Bacco si dichiara
contro
essa, e riempie la sua casa di quelle infelicità,
tutte le produzioni della terra. Il vino, egli dice, sarà un rimedio
contro
tutti i dolori. Ecco r origine poetica che Nonno
uvola di fiamme inviluppando la città, di Tebe si dirige furiosamente
contro
il palazzo di Cadmo. Giove va a visitare Semole,
felice. La morte d’ Imno non fu impunita. L’ amore scocca una freccia
contro
Bacco, che scorge la fanciulla in un bagno, e ne
i Pane stesso è geloso. La Ninfa si sveglia, e prorompe in rimproveri
contro
Venere e Bacco. Si lamenta della perdita della su
n questo luogo la città della Vittoria dopo la disfatta degl’Indiani,
contro
i quali riprende le armi di nuovo. Il diciassette
o. Il diciassettesimo Canto ci rappresenta Bacco, che di nuovo marcia
contro
gl’Indiani, prosegue le sue conquiste in Oriente
pianta di vite da coltivare. Bacco continua il suo cammino, e marcia
contro
Oronte capo degl’Indiani, al quale Astraide avea
quale Astraide avea di già partecipata la furberia impiegata da Bacco
contro
gl’Indiani, che avea sulle rive dell’Astaco disfa
nell’aria il morso Incrudelisce, e suona il vano dente Senza ferita:
contro
il cielo sbuffa L’onda sanguigna, e le volanti pe
Cibele, viene a rimproverargli i suoi ozii, e 1’ esorta a combattere
contro
Deriade. Bacco si sveglia fieramente, e move l’es
dell’Arabia. Giunone invia Iride verso questo principe per irritarlo
contro
Bacco. Iride, per adempire al desiderio della dea
evuto Bacco. Il Canto seguente comincia col combattimento di Ambrosia
contro
Licurgo, che la fa prigioniera. La Terra soccorre
iade disprezza l’armata di Bacco, e si prepara a combattere. Rinnuova
contro
il nume le prime minacele, e rimanda il suo arald
o settentrionale rende al fiume le sue acque. Deriade arma gl’Indiani
contro
Bacco, e con lui vengono in soccorso altri Dei de
porte; l’aquila che rapisce Ganimede, e il combattimento di Damasene
contro
un orribile serpente. Nè trionfa: ma poco tempo d
ostante Deriade pieno di un’orgogliosa fiducia dispone i suoi Indiani
contro
lo dio, e loro rivolge un discorso pieno di dispr
lcano, Minerva secondano i voti di Giove, mentre che Giunone riunisce
contro
Bacco Marte, l’Idaspe e la gelosa Cerere, che dev
vventure di Bacco. Fauno, Aristeo ed Eaco più di tutti s’inoltrano
contro
gl’Indiani. Il poeta nel Canto xviii ne descrive
un albero avea molti uccisi. Ma Giunone sempre costante nel suo odio
contro
Bacco cerca nuovi mezzi di nuocergli. Discende al
i Proserpina, onde prenda parte alla sua vendetta, e sollevi le furie
contro
Bacco. Proserpina persuasa acconsente alla sua do
erati abbracciamenti, e quindi dal sonno sono presi, la Furia si arma
contro
Bacco, e già fischiano i suoi serpenti. Nella fig
anti, e lo invita a innamorare di essa Morreo tremendo. Amore si arma
contro
l’eroe indiano, scocca contro esso un dardo poten
di essa Morreo tremendo. Amore si arma contro l’eroe indiano, scocca
contro
esso un dardo potente, che lo accende dell’amore
ata risolu zione: le dice eh’ ella pure ha custodita la sua verginità
contro
gli assalti di Giove che l’ha perseguitata: le co
rigono: nei suoi sonni di pianto Desiava abbracciarlo, e le parea Che
contro
a lei dalla paterna gola Escisse il sangue, mentr
o rappresenta completamente armato com’ egli era nella sua spedizione
contro
gl’Indiani, e porta ancora una corona di alloro i
aviglia e il dolore. Ahi, Zeffiro crudele, perchè hai rivolto ildisco
contro
il giovinetto: Ma tu ridi del dolore di Apollo: e
o; ma la Grecia credette che questo fosse un rimedio da lui inventato
contro
l’ubriachezza. Tiene in mano tazza o larga o alta
: sicché Agave sbranò Penteo suo figlio, Licurgo imperversò col ferro
contro
se stesso. Le femmine di Lemno spensero tutto il
le prime l’uso del vino ed a cantare gli onori del dio che soccorsero
contro
Licurgo: quindi possono considerarsi come la norm
immagini, non devon essere d’ostacolo neppure a noi per determinarci
contro
l’epigrafe, quantunque antica, sui più forti ed e
dea delle Nozze, che ad onta dell’antica gelosia e del primiero odio
contro
il figlio di Semele, condiscese pure a porgere a
e, di rappresentare piuttosto ciò che accadeva talvolta ne’ Baccanali
contro
l’intenzione degl’istitutori, che il men licenzio
ssati crudeli tratti di Saturno suo padre, nonche della congiura, che
contro
di se novellamente machinava, con arte affatto nu
e di queste battaglie fù al riferir di Esiodo quella, che ei sostenne
contro
i Titani, i quali in forte lega congiurati con sf
ella prima ancor più terribile, e fiera, cui dovè far fronte Giove fu
contro
i Giganti. Questi colligati con Tifeo spaventevol
ivi il soggiorno. Il solo Giove però coraggioso per la prima vittoria
contro
i Titani, severo nel ciglio, intrepido nel cuore,
ori, acciò disdegnato non avesse d’esser di quella Città il difensore
contro
gl’insulti d’ogni esterno nemico. In suo ossequio
a madre per cagion del detto mostro insecutore pria d’ogni altra cosa
contro
di esso rivolse tutte intento le mire. Diveuuto a
a cosa contro di esso rivolse tutte intento le mire. Diveuuto arciero
contro
di quello drizzò le sue frecce, e con violenta mo
nero attentato. Dopo un tal fatto tutto sdegno similmente si rivolse
contro
Niobe, regina di Tebe, moglie di Anfione, che sup
ma disperando di attaccare il potente uccisore, le sue furie convertì
contro
di chi n’ era stato il ministro, ammazzando perci
suo stesso marito pel seguente motivo. Nella gran congiura degli Dei
contro
Giove essa in vece d’opporsi al troppo folle atte
no. Pronto questi a voleri del padre, non si curò di stendere le mani
contro
la stessa sua madre. Con due calamite la sospese
dell’amor di se stessa, e molto più superba per la vittoria ottenuta
contro
il competitore Nettuno, come nella vita di costui
el senso. Sue vendette. Da ciò ne avvenne, che implacabile mostravasi
contro
chiunque sembravale far ombra al suo amato candor
Nè solo così fieramente puniva ella chiunque rivolgevasi direttamente
contro
il suo pudore, ma ancora chi osava insidiare qual
vicino, Che all’uom da lungi la carriera addita, Nè val forza mortal
contro
al destino. Dichiarazione e sviluppo Chi
cit amor, così Virg : quid enim non vinceret ille ? Prevalse al fin
contro
l’Idra la chiave di Ercole, contro il Cerbero la
n vinceret ille ? Prevalse al fin contro l’Idra la chiave di Ercole,
contro
il Cerbero la Sibbilla, contro il Dragone Alcide,
fin contro l’Idra la chiave di Ercole, contro il Cerbero la Sibbilla,
contro
il Dragone Alcide, contro il Minotauro finalmente
e di Ercole, contro il Cerbero la Sibbilla, contro il Dragone Alcide,
contro
il Minotauro finalmente Teseo, ma chi scappò mai
à di poter produrre i suoi effetti ; benchè per altro al vederlo Essa
contro
il suo genio perduto amante della giovanetta Psic
a arditezza si in cielo, che in terra ; ivi nel combattere coraggioso
contro
i Giganti a favor del sno buon padre Giove, e qui
la vera idea del travaglio eterno compagno dell’uomo per la sentenza
contro
lui fulminata dall’Eterno nell’Edem. Gen. 3. Sebb
l bestial suo naturale, che laddove essa non può tormentare gli altri
contro
so stessa rivolge tutto lo sdegno e le furie. Da
r muovere gli affetti allo sdegno ; del flagello si serve per aizzare
contro
uno l’altro uomo ; vera madre d’iniquità ! Noi ad
. Eccone l’esempio. Telesilla disposta a combattere con altre donne
contro
gli assediatori Spartani. Mentre crudele assed
una, e l’infelice Incestuoso, ed empio, Dal carro è rovesciato. E
contro
d’esso inventa Ma mentre che soccombe Inopinato
arena, Arena Veggo di sorte lo spietato inganno ; Inganno Chè il Ciel
contro
di me tuona, e balena. Balena Come per me il favo
così interessante. La favola adunque di questi mostri superbi insorti
contro
Giove sembra derivata dal Genesi, ove al 6 si leg
Giuditta nel dare a Dio l’ Eucaristico Canto per l’ ottenuta vittoria
contro
Oloferne con singolare maniera celebra la divina
oleva S. Paolo ebbe questi a sostenere il peso di una forte sedizione
contro
di esso sollevata dagli orefici, e soprattutto da
denza la prima fù ad insegnare il modo di munire le città colle torri
contro
gl’insulti nemici ; onde i sudditi per eternarne
’altro i tre monti, Ossa, Pelio, e Olimpo, e cominciarono a scagliare
contro
la Reggia di Giove grossi macigni ed alberi arden
premio. Si gloriavano d’integrità ; puce conveniva talvolta ricorreré
contro
le loro decisioni al Senato d’Olimpia, giudice su
eceduto da un littore. Benediceva le armi, e pronunziava imprecazioni
contro
i nemici. Eragli vietato l’entrare in qualsivogli
nella sinistra. Narrasi innoltre, che il Console Flaminio, marciando
contro
Annibale, cadde col suo cavallo dinnauzi al simul
lla stessa a Giove, se egli fosse ritornato sano e salvo dalla guerra
contro
i Sarmati. Colei non potè farlo, perchè morì, pri
popoli, par vendicarsi di siffatta violenza, portarono tosto le armi
contro
gli abitatori di Roma. Romolo li rispinse, uccise
l’Aquila era sacta a Giove(39). Primo perchè questo Nume, combattendo
contro
i Titani, onde rimettere Saturno in libertà, ebbe
e ; ma Coreso, accesosi allora più d’affetto che di vendetta, rivolse
contro
di se medesimo il ferro, e cadde morto a’di lei p
Romani, dio’ egli, mauravano d’argento nella guerra, che sostenevano
contro
Pirro e i Tarrentini. Ricorsero supplichevoli a G
alcun luogo, quando fosse per partorire. Nè contenta di ciò, suscitò
contro
di Latona il mostro Pitone(1), affinchè da per tu
(3). Apollo si dimostrò molto destro ed esperto nell’uso dell’arco, e
contro
il mostro anzidetto scoccò tanti strali, che lo u
accompagnato colla cetra, in cui si cantava il combattimento del Nume
contro
Pitone (d). Il premio de’vincitori ne’primi tempi
incontro, e li mise in fuga coll’ajuto di Apollo ; e che questi vibrò
contro
di loro moltissime frecce. Da principio non era f
pretende, che le abbiano introdotte i Greci, perchè aveano provocato
contro
di loro le sdegno d’ Apollo, quando sul monte Ida
e dall’ essere stato esaudito Menelao, il quale, essendo per portarsi
contro
Troja, avea fatto voto ad Apollo di tributargli c
diò il bosco Ismenio, a lui consecrato. Apollo per tal delitto scoccò
contro
di lui una freccia, che gli diede la morte(b). Pa
momento, in cui, pascolando ella gli armenti del padre, combattè sola
contro
un leone. Ne ammirò il Nume l’invitto coraggio, l
alidonj Lafria, da che credettero che si fosse calmata la sua collera
contro
Eneo, di cui parleremo. Que’ popoli la custodivan
e questo Oracolo fu consultato da’ Palmireni, allorchè si rivoltarono
contro
l’ Imperatore Aureliano ; e che nell’anno, che pr
li dedicato alla caccia, così la Dea lo ammoniva a non cimentarsi mai
contro
le feroci belve. Ma il giovine non fu sì facile a
fuori dalla macchia uno smisurato cinghiale. Egli avventò uno strale
contro
quella fiera, ma essa strappandosi col dente dall
vidiando a Giove, ch’ei regnasse nel Cielo, cospirò insiome co’Titani
contro
di lui, ma finalmente ne venne relegato sulla ter
vano le imprecazioni, che Molione, moglie d’Attore, aveva pronunziato
contro
coloro della stessa Nazione, i quali fossero inte
è una forca a tre denti, regalatagli da’Ciclopi al tempo della guerra
contro
i Titani(c). Il suo carro è una vasta conchiglia,
Aracne nel suo arazzo ; nè potendo più frenare la collera, si avventò
contro
Aracne, e la percosse colla spola nel capo. Non m
re i Trojani. Minerva, che odiava Venere, eccitò Diomede a combattere
contro
di Marte. Questo Dio, appenachè lo vide, tentò di
e si stabilì quinci, che coloro dovessero in vece combattero gli uni
contro
gli altri, giacchè così alcuno di loro avrebbe po
, scoperta la fallacia della Divinazione, abbiano emanato molte leggi
contro
i professori di essa, e benche il tempo n’abbia s
vano con assoluto potere le sentenze, stabilivano le convenienti pene
contro
gli Atleti, violatori delle leggi, e li facevano
tenero le fiere, le quali ne’ pubblici spettacoli combattevano le une
contro
le altre, ovvero contro gli uomini, detti perciò
i ne’ pubblici spettacoli combattevano le une contro le altre, ovvero
contro
gli uomini, detti perciò Bestiarj (i), o Arenarj
o da Nettuno, giunse all’Isola di Coo, quando il predetto Nume scaghò
contro
di lui una parte di quella stessa Isola, chene cu
i straordinaria bellezza, restò ucciso in un combattimento, sostenuto
contro
gli abitanti della città d’ Egesta. Gli stessi su
, che si stabiliva ; e si pronunziavano altresì orribili imprecazioni
contro
chi avesse spergiurato. Costui era considerato il
Territorio una nuvola di Mosche. Il predetto Nume era invocato anche
contro
l’avvicinamento de’serpenti (c). (c). Job. Jaco
a e gelosia inseguì Acide, e svelta una porzione di monte, la scagliò
contro
di lui, e lo fece perire. Gli Dei cangiarono il P
va del nuovo vino a Giove, perchè i Latini, guerreggian guerreggiando
contro
Mezenzio, fecero allo stesso Nume una libazione d
colui, che gli avesse condotto dalla città di Filaca i buoi d’Ercole,
contro
di cui egli nuttiva irreconciliabile odio. Biante
ngo contrasto lo uccise(e). Jobate allora gli commise di guerreggiare
contro
i Solimi con poco presidio, sperando che facilmen
ta Laodamia. Isandro morì in un combattimento, che i Licj sostenevano
contro
i Solimi. Ippoloco salì al paterno soglio. Laodam
llo Stige, perchè l’anzidetta Ninfa al tempo della guerra de’ Giganti
contro
gli Dei spedì in soccorso di questi le sue figliu
messo misfatto, si ritirò ne’boschi : che volendo vibrare una freccia
contro
una cerva, ferì in veco un Satiro ; che questi la
fu restituita la primiera vista. Fu allora, che Orione prese le armi
contro
Enopione, ma non potè fargli pagare il’ fio, che
sistenza (g). Lucano vuole, che il predetto scorpione siasi suscitato
contro
Orione da Diana (a). Orione lasciò due figliuole,
e si deturpavano il volto. Innoltre si udivano imprecazioni e querele
contro
gli Dei, si lanciavano sassi contro i tempj, e se
si udivano imprecazioni e querele contro gli Dei, si lanciavano sassi
contro
i tempj, e se ne rovesciavano gli altari. I Minis
ocaccia di miele e di papavero, onde Cerbero al vederla non abbajasse
contro
di lui, mentre entrava nell’Inferno, e in bocca g
correre per fino a Venere, benchè sapesse, quanto era quella irritata
contro
di lei. La Dea la diede in balia di due serve, ch
tava tutta la di lui vigna. Anceo tosto gettò via il ticchiere, corse
contro
quell’animale, e ne rimase ucciso (e). (10). Cen
tutti quattro in un luogo solitario, i figli di Teano si avventarono
contro
gli altri due per ucciderli. I loro colpi andaron
olo, che volesse vendicare la sua morte col combattere più fortemente
contro
Epopeo. Lico colla forza tolse Antiopa ad Epopeo,
della valle, sottoposta alla selva, il Cinghiale provocato si scagliò
contro
gli armati. Tutti questi indarno tentarono d’atte
c). (5). Sciro perì nel combattimento, che que’ d’ Eleusi sostennero
contro
Eretteo, re d’ Atene(d). (b). Potter. Archacol.
. Univ. (c). Iliad. l. 2. (11). Eretteo, essendo per guerreggiare
contro
gli Eleusini, intese dall’ Oracolo, che ne avrebb
a furibonda Medea, ma uccise anche i figli, potendo più in lei l’odio
contro
Giasone che l’amore di madre ; e poi, benchè chiu
te e sta in atto di strangolarli entrambi84.Questa insidia di Giunone
contro
un bambino parve troppo atroce e crudele a tutti
orza la caverna, a colpi di clava uccise Caco che inutilmente gettava
contro
di lui fumo e fiamme dalla bocca e dalle narici.
tto di perfidia e di barbarie, da non potersi in modo alcuno scusare,
contro
la troppo semplice e pietosa Arianna, alla quale
, mandavali a morte ; così pur Teseo andò gastigando i ribaldi usando
contro
di loro quella violenza che essi usavano contro d
ando i ribaldi usando contro di loro quella violenza che essi usavano
contro
degli altri ; onde nel modo stesso col quale ingi
, lo calunniò con tal sopraffina malignità, che Teseo divenne crudele
contro
il proprio figlio ; e per non farsene micidiale e
ante che aborre gli empi senza alcuna religione, e li chiama violenti
contro
Dio, ci narra che egli vide Capaneo nell’Inferno
vide che sarebbe stato tutt’altro che felice l’esito della spedizione
contro
Tebe, e per lui stesso funesto ; e perciò non vol
e lo sperpero delle forze del regno, volle imprendere un’altra guerra
contro
Tebe coll’aiuto dei figli degli estinti Prodi. Qu
ti necessarie ai Principi ed agli Eroi122. Ma quando sentì dichiarata
contro
i Troiani la guerra, l’amor materno la spinse a p
li abitanti ; e solo nel decimo anno tutti i loro sforzi si diressero
contro
Troia. Trovarono forse degli ostacoli che non ave
rofa alla Troade, dovè, per ragion di Stato, fare alleanza con Priamo
contro
i Greci ; e l’esercito greco per assicurarsi i fi
o aver con gemiti e con pianto sfogato il suo immenso affanno rivolse
contro
Ettore, per vendicar l’amico estinto, tutta l’ira
tro Ettore, per vendicar l’amico estinto, tutta l’ira che aveva prima
contro
Agamennone. Non voleva aspettare un sol giorno le
ispiacere di Nauplio, principalmente perchè ne seppe scampato Ulisse,
contro
il quale era maggiore l’ira sua e il desiderio di
suo cugino e figlio di Tieste continuando a nutrire l’odio del padre
contro
gli Atridi, si era insinuato nella corte di Agame
uel Pirro re di Epiro che venne in Italia cogli elefanti a combattere
contro
i Romani in difesa dei Tarentini. Il vecchio Nest
volle e desiderò da lunghi anni ; ma prima era andato sempre errando
contro
il suo desiderio e per necessità o forza maggiore
ca ed ebbe gran fama, perchè faceva risalire gli odii dei Cartaginesi
contro
i Romani sino allo stipite della dinastia del fon
ne sposò la figlia Lavinia ; che sostenne una pericolosissima guerra
contro
di Turno re dei Rutuli, pretendente e, secondo al
gli scrittori ecclesiastici che composero polemiche e sillogizzarono
contro
le falsità della religione pagana parlano delle S
gnoso gusto, « Credendo col morir fuggir disdegno, « Ingiusto fece me
contro
me giusto. » 145. I poeti ci hanno conservato
nove Muse, 274, e seg. Ercole. Sua nascita. 364 ; — odio di Giunone
contro
di lui, 365 ; — come si placasse, 366 ; — sua edu
ascita, 85 ; — suoi figli, 86 ; — sua indole, 88 ; — sua persecuzione
contro
Io, 89-90 ; — contro Europa e i figli di Cadmo, 9
igli, 86 ; — sua indole, 88 ; — sua persecuzione contro Io, 89-90 ; —
contro
Europa e i figli di Cadmo, 91 ; contro Asopo, 92
secuzione contro Io, 89-90 ; — contro Europa e i figli di Cadmo, 91 ;
contro
Asopo, 92 ; — contro Latona, 97 ; — sua messagger
89-90 ; — contro Europa e i figli di Cadmo, 91 ; contro Asopo, 92 ; —
contro
Latona, 97 ; — sua messaggera, 93 ; — come vien r
solo e Mausoleo, 135. Medea. Sue avventure, 454-458 ; — sua malvagità
contro
Teseo, 406. Medo, figlio di Medea, 459. Medusa,
di Tracia, 589. Polinice, fratello d’Eteocle, 505 ; — arma la Grecia
contro
il fratello, 506 ; — sua morte, 508. Polinnia, un
ne, una delle Furie, 232. Titani, discendenti di Titano ; loro guerra
contro
Giove : e loro disfatta, 65-69. Titano. Sua nasci
fatale : imperciocchè giunti quelli ad una certa età, si rivoltarono
contro
lo stesso loro padre, ad eccezione di Oceano. Ma
o. I Titani mal contenti de’ dritti ad essi usurpati, gli suscitarono
contro
i Giganti, ch’eran figli della terra. Questi per
te amava Apollo, scoverto l’inganno, nè avvertì Oreamo, che infuriato
contro
sua figlia la fece sotterrare viva ; ma Apollo, c
Dei mosso a compassione diede di piglio al suo fulmine, e lo scagliò
contro
Fetonte, con averlo fatto precipitare nell’Eridan
lore, e fu trasformato in Cigno. Apollo dopo aver vendicata sua madre
contro
il Serpente Pitone, volle altresì vendicarsi dell
ea da Giove a lei donata. Marte Dio della guerra. Piccata Giunone
contro
Giove, che da se solo aveva fatto nascere Minerva
e lo avesse l’antichità inventato per evitare l’occasione di lagnarsi
contro
la Providenza1. Arpocrate. Arpocrate era il
sarebbe divenuto un Eroe, irritata Giunone spiegò un odio implacabile
contro
di Ercole, detto anche Alcide, perchè nipote di A
che infestava la selva Nemèa, della cui pelle si vestì. Il secondo fu
contro
l’Idra, che desolava le paludi di Lerna presso Ar
ti de’ due sessi, fu chiamato Tiresia, che decise a favor di Giove, e
contro
di Giunone. Spiacque alla Dea una tale decisione,
ice, perchè aveva chiamati de’ forestieri per difendere i suoi dritti
contro
la patria ; ma Antigone non tollerando quest’ulti
antalo. Ecco la terribile guerra, che interessò tanto tutta la Grecia
contro
di Troja. Agamennone fu il generale in capo di qu
favorevole il vento, se prima non si fosse placato lo sdegno di Diana
contro
di Agamennone, che le aveva uccisa una cerva a le
e interamente li determinò. Laocoonte che aveva scagliata la sua asta
contro
del cavallo, stando in atto di fare un sagrifizio
nerbo de’ suoi soldati. I principi vicini prendono parimente lo armi
contro
Enea, il quale non ha in suo favore, che il solo
’ara. Coreso generoso all’eccesso, nel punto di sagrificarla, rivolse
contro
se stesso il coltello, e si diede la morte di pro
za ; o forse ancora, perchè si credeva che l’ellera fosse un antidoto
contro
l’ubbriachezza. 1. Si mira anche Bacco poggiato
lle regolari battaglie. Perciò i Greci, che nelle loro celebri guerre
contro
lo straniero invasore opraron molto co senno e co
lo dice la Mitologia. Marte fu accusato da Nettuno di avergli ucciso
contro
ogni ragione il suo figlio Alitrozio ; e fu scelt
dentemente alla marcia militare e all’uso degli antichi di scagliarsi
contro
il vicino nemico a passi accelerati e quasi corre
Goti fu quegli che molto la guastò nelle guerre che ebbe a sostenere
contro
i generali di Giustiniano. Essendo però comune op
di ciò adirato e vedendo che quegli abitanti avean favorito Polidette
contro
la madre, col mostrar loro il capo di Medusa, e P
ad ogni imitazione. Era di tanta grandezza, che parve essersi peccato
contro
le leggi della proporzione, perchè seduto com’era
cui cima è ornata di un fiore, e con la sinistra scagliando i fulmini
contro
due anguipedi giganti. É certamente difficilissim
o, e con le loro maestose facce minacciano il supremo Nume, che vibra
contro
di loro ì fulmini ». In una statua di Giove in te
dicesi da Omero Giove, cui sacrificavano i Greci per averlo propizio
contro
i Troiani, da πας. omnis, ed ομφη, vox divina, o
morei gradini, del suo tempio(1). Ma più conto è l’odio di questa Dea
contro
i Troiani per l’oltraggio recatole da Paride(2),
da Ercole, e Telamone, fig. di Eaco, che ritornavano dalla spedizione
contro
le Amazzoni. Il padre avea promesso di dar loro,
a era l’agnella ; le vacche non mai, perchè, nella guerra de’ giganti
contro
gli Dei, Giunone erasi nascosta in Egitto sotto l
i Minerva, dopo la rovina di quella città, sdegnata la Dea gli eccitò
contro
gran fortuna di mare, e le sue navi ruppero press
o dipinto di Pompei, Minerva ha l’elmo crestato. Nella pugna di Giove
contro
i Giganti, questa Dea fece grandi prodezze, percu
chie, come avvenne. Giunone intanto, per disfogare il suo mal talento
contro
Latona, comandò a Tizio che facesse le sue vendet
inferno celebrò tutt’i numi, salvo che Bacco, il quale per ciò spinse
contro
di lui le Baccanti, le quali crudelmente il fecer
nuamente ardenti roghi bruciano i miserandi cadaveri. Achille insorge
contro
Agamennone, perchè il vate Calcante svela la cagi
a Apollo cacciatore, chi quel Nume, dopo avere scagliato i suoi dardi
contro
i Greci ; altri, dopo la strage che fece degli or
iana, passando vicino all’antro del serpente Pitone, ed uscito questo
contro
di loro, gridò ιω παιαν, ferisci ; il quale grido
onese, fig. dell’ Oceano e di Teti, avendo commesso non so qual fallo
contro
di Febo, ne fu sì dolente che ricusò di prender c
assai breve. Con ciò dimostra Diomede’ folle impresa essere il pugnar
contro
i numi. Igino però racconta che Licurgo, essendo
, et τροπη, conversio). Di che fatto certo Agamennone, duce de’ Greci
contro
Troia, volea seco condurle, affinchè così non man
simili alle rose, le quali, secondo Ateneo, erano un rimedio efficace
contro
l’ubbriachezza, percui gli antichi ne inghirlanda
Enea. Giunone, pel pomo della Discordia, concepì un odio implacabile
contro
la sua rivale, e portò gli effetti del pernicioso
uomini, Venere rinnova le sue lagnanze pel pernicioso odio di Giunone
contro
i Troiani, per la salute de’ quali ella supplica,
ntrodotta l’arte della guerra, ne fu dichiarato il nume. Nella guerra
contro
i giganti(2), Oto ed Efialte, fig. di Aloeo, giga
Ercole, per compiacere Euristeo, volle farne acquisto ; percui mosse
contro
di lei e l’uccise. Ma Plutarco dice che Ippolita
he i loro corpi formano due semicerchi, e le teste si sollevano l’una
contro
l’altra, spesso un poco al di sopra dell’estremit
di Giove, comechè alcuni l’annoverano fra i giganti che congiurarono
contro
quel nume. Virgilio(2) pone Briareo cogli altri m
lcune imprese di Vulcano e di alcuni suoi figliuoli. Nella guerra
contro
i giganti il nostro inclito zoppo Vulcano, malgra
invito della madre, un vasto foco accende, di cui la vampa si rivolge
contro
il fiume, il quale « s’infoca ed in voce doloro
lodoro dice, essere stati cinquanta que’ cani che Diana rese rabbiosi
contro
l’infelice Atteone. III.Continuazione – Caratt
bbe tirato un colpo più sicuro. Or eletto egli supremo duce de’ Greci
contro
Troia, per una gran fortuna di mare suscitata dal
to per suo re, Egitto sotto la condotta de’cinquanta suoi figli mandò
contro
di lui poderoso esercito e l’ obbligò a dar loro
che fosse, allora in tutta la Grecia. E però, nella famosa spedizione
contro
Troia, fu eletto supremo duce ; e questa incendia
tanto celebrata da’poeti ; ed i sette duci chiamaronsi i sette prodi
contro
Tebe (οι επτα επι Θηβας). Ma più famosa ancora è
ò poscia Ino, fig. di Cadmo ; e come Giunone avea un odio implacabile
contro
la famiglia di costui, volle sfogarlo anche contr
n odio implacabile contro la famiglia di costui, volle sfogarlo anche
contro
Ino ed Atamante ; ed alla prima pose in cuore di
(1). Si chiamavano i cani di Giove e di Giunone, de’ quali servivansi
contro
quelli che volevan punire ; anzi Servio le pone n
so da Ettore, fig. di Priamo, dimenticando il suo antico risentimento
contro
Agamennone, fece ritorno al campo, fugò i Troiani
e pruove sufficienti per ammettere o rigettare la comune opinione. Ma
contro
all’universale consentimento de’Latini scrittori
enza saputa sua suscitato avea, ad istanza di Giunone, fiera tempesta
contro
le navi di Enea, raffrena il furore de’ venti, ac
Omero(3) ci dà della potenza di Nettuno, ch’era del partito de’ Greci
contro
i Troiani ; e bellissimi sono i versi con cui il
o e di Cibele (vedi il n° VI). Ne seguì la guerra di Giove e fratelli
contro
lo zio ed i cugini con la sconfitta e l’esilio di
ricuperare il perduto possesso del celeste regno. Veramente le guerre
contro
Giove, secondo gli antichi mitologi, furono due :
he mossero a compassione la dea Tellùre, ossia la Terra, che irritata
contro
Giove e gli altri Dei, così spietatamente crudeli
e gli antichi la considerarono come una lotta del principio del male
contro
quello del bene, e perciò celebrarono la vittoria
stici si affatichino a citare centinaia di autori che avevano scritto
contro
gli Oracoli, per noi non è necessario tanto lusso
e ai suoi amici che gli suggerivano (quand’egli era in Affrica armato
contro
Cesare) di consultare l’Oracolo di Giove Ammone,
ispirar loro l’amore della patria comune e il coraggio per difenderla
contro
le straniere invasioni. Il responso della Pizia,
eniesi, non l’avrebbe appellata divina ; e che perciò la minaccia era
contro
i Persiani, i quali dall’oracolo eran chiamati fi
non breve fu la lotta che la verità del Cristianesimo dovè sostenere
contro
di essi. E appunto per dare un’idea di questa lot
ne che essi adorassero le cipolle ed i gatti, e che s’armassero città
contro
città per vendicare le ingiurie fatte ad alcuna d
ulle prime nel Cristianesimo. Ed ecco le passioni irrompono furibonde
contro
il nemico che si presenta a disputar loro l’imper
mpero romano una scrittura in loro difesa, che intitolò : Apologetico
contro
cl’ Idolatri. Da essa sono tratti i due brani che
nere e di cilicio, quando le leggi autorizzavano i più grandi delitti
contro
i costumi ; eroi della carità, quando vi erano mo
nella coltura ; e principalmente gli Etruschi. — La guerra degli Dei
contro
Tifeo (nella Campania e ad Inarìme o Ischia), que
ntro Tifeo (nella Campania e ad Inarìme o Ischia), quella dei Giganti
contro
Giove, indicanti i grandi sconvolgimenti del suol
nsero i poeti che Apollo sdegnato con Giove, e non potendo vendicarsi
contro
di esso, perchè era suo padre e più potente, ucci
ranquillo e contento anche nell’esilio, spinse con tutto il suo fiato
contro
una tempia di Giacinto il disco scagliato da Apol
è figlio di Marte e padre di Coronide che partorì Esculapio, fu empio
contro
Apollo, e ne incendiò il tempio di Delfo. Perciò
. Sapevalo bene il Giusti che nella sua satira sui Brindisi, inveisce
contro
un vil parassita piaggiatore e scettico, e dice s
elle guerre. 59. La favola racconta ancora un combattimento di Ercole
contro
Acheloo. Qnesti che si credeva figlio dell’Oceano
ato da Pasife, che devastava le pianure di Maratona. Combatte inoltre
contro
questo toro, ed uccide lo avoltoio, che divorava
fondi, per dire che essi sono signori de’fondi, e si uniscono armati
contro
le plebi : e combottono non già tra di loro, ma c
le plebi : e combottono non già tra di loro, ma co’clienti ammutinati
contro
esso loro, e coi solchi sono significati essi ord
ndispettì perchè il figlio non lo rimise sul trono, e quindi congiurò
contro
di lui. Giove scuoprì la congiura, ed esiliò Satu
tti gli ostacoli e di tutte le più dure prove non fu abbastanza forte
contro
le prosperità e le ricchezze, e si lasciò vincer
uesto bravo ufficiale consisteva nel doverlo esporre sulle prime file
contro
i nemici, perchè vi perisse, come avvenne di fatt
e genti, e riconosciuta per diritto civile), dicono francamente che è
contro
natura 11. Anche i poeti cristiani quando parlano
nte dell’empietà, non avrebbe trascurato di riferire anche questa, se
contro
i fanciulli insolenti e molesti non ne avesse tro
esto fatto più volte nelle sue opere, e specialmente nelle filippiche
contro
lo stesso Marc’Antonio. Dal nome del Dio Pane è d
una pecora, una scrofa ed un toro, e gli immolavano con imprecazioni
contro
il popolo nemico. Nella lustrazione dei greggi il
e e di Anchise dovremo parlare a lungo nella celebre guerra dei Greci
contro
la città di Troia, e nelle origini mitologiche de
nti Al color della pietra non diversi, » e udì « Voce che giunse di
contro
dicendo : « Io son Aglauro che divenni sasso ; »
ileggiar talmente questo Dio, che peggio non avrebbero fatto nè detto
contro
il più vil dei mortali23. Un Nume di origine roma
Bacco suo figlio, allorchè questi sotto la forma di leone combatteva
contro
i Giganti. La qual voce Evoe fu adottata come esc
mare, che toccò in sorte a Nettuno fratello di Giove, dopo la guerra
contro
i Giganti, alla quale l’Oceano non prese parte. I
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