tua di Santo Potito, la quale altro non è che un simulacro pagano del
dio
Marte, con la lieve variante d’aver sostituito un
itivo e reale ; ed ecco che l’uomo valorosamente illustre, diventa un
dio
, ed a lui si attribuiscono tutte le azioni o i fa
rna giovanezza ; Mercurio fu il messaggiero degli dei ; e Vulcano, il
dio
fabbro ferraio, fabbricò i fulmini per la destra
rto, ad Apollo. 42. Acesio o Alexesio. — Si chiamava così Apollo come
dio
della medicina. Dalla significazione di questa pa
agni sulle rive di un fiume, questi incontrarono, senza conoscerlo il
dio
Bacco, e volevano a viva forza portarlo a bordo d
lo inghiotti vivo. Dopo la sua morte la credulità popolare ne fece un
dio
, e gli si dette fino un Oracolo. 151. Agamennone.
ro i corsari fosse stato da essi debellato e fatto prigione. Mercurio
dio
del commercio che libera Marte altro non raffigur
l Peloponneso. Pausania asserisce che Amicleo era anche il nome di un
dio
particolare della Grecia, ove avea tempii ed alta
culto di Castore, vi era una statua di Anasci come figliuoli di quel
dio
. 378. Anaxiso. — Figlio di Castore e d’Ilacida. 3
. Anchialo o Ancario. — I Pagani credevano che così fosse nominato il
dio
dei Giudei. Vi fu anche un greco, figlio di Mente
tte il proprio nome, e nella quale, dopo la morte, fu onorato come un
dio
. 412. Anfimaco. Fu questo il nome di due famosi c
di Nereo e moglie di Nettuno. Per sottrarsi alle richieste di questo
dio
, ella si nascose nelle profondità del mare ; ma N
effetti dello straordinario valore di Ercole a cui fu d’uopo dare un
dio
per padre. Seneca nelle sue opere ricorda che Erc
itologia è ricca della più poetica fecondità d’immagini, Cupido, come
dio
dell’amore, veniva raffigurato come un fanciullo
a e lo strangolò. 458. Antero. — Veniva venerato sutto questo nome un
dio
che si adorava come l’opposto di Cupido. Lo si cr
ra di luna crescente. Allorquando i sacerdoti consacrati al culto del
dio
Api, scoprivano un toro che aveva se non tutti, a
n tutti, almeno buon numero dei requisiti voluti per rappresentare il
dio
Apis, prima di condurlo a Memfi veniva, per lo sp
ente nutrito da alcune donne a cui solo era permesso di avvicinare il
dio
, e che lo accostavano sempre quasi nude e con att
lo allora per poche ore in un prato attiguo al tempio ove dimorava il
dio
Apis, e permettendo in questi rari periodi la sua
più palesemente il culto superstizioso che gli Egizii avevano per il
dio
Apis, era quando il bue che lo rappresentava dove
successore. Allora la gioia rinasceva come se fosse risorto il morto
dio
, e la festa durava sette giorni. Gli Egiziani con
he si recavano a consultarlo, avvicinavano le orecchie alla bocca del
dio
, e uscivano poi dal tempio tenendole accuratament
e allora si denominava Febo, e Apollo quando abitava la terra. Era il
dio
della Poesia, della Musica e delle Arti. Capo del
a delle sette maraviglie del mondo, era consacrato a questo nume come
dio
delle Arti. Apollo ebbe molte amanti, fra le qual
da più rinomata di tutta la Grecia per le favole a cui dette vita. Il
dio
Pane vi era venerato con culto particolare, perch
ulo. — Dalle parole latine arx e arca, i Romani davano questo nome al
dio
destinato nel loro culto a presiedere alle piccol
adorato dai Persiani. Si crede generalmente che come Plutone fosse il
dio
delle Tenebre. 570. Arimomanzia. — Vedi Axinomanz
n gran pompa. 586. Arpa. — Istrumento musicale e sacro ad Apollo come
dio
della musica e della poesia. 587. Arpalice. — Nat
599. Artipoo. — Che significa piede leggiero. Omero così chiama Marte
dio
della guerra, forse per indicare la sveltezza di
hiama Marte dio della guerra, forse per indicare la sveltezza di quel
dio
nella corsa e in tutti gli esercizi del corpo. 60
corpo. 600. Arunticeo. — Avendo disprezzato le feste di Bacco, questo
dio
per punirlo lo costrinse a bere una così sproporz
à di esso nei lavori di giardinaggio, essendo i giardini sacri a quel
dio
. Abbia il vero, o Priapo, il luogo suo, Se gli a
delle figliuole di Ettore la quale non potendo opporre resistenza al
dio
Marte che ne era innamorato, fu da lui resa madre
regnò nell’ Assiria verso l’anno 2700 dopo la creazione del mondo. Al
dio
Baal si attribuisce assai comunemente dagli scrit
re della Bibbia, era consacrata a Baal-Fegor che è riguardato come il
dio
Priapo della mitologia Greca e Romana. Più comune
mmino risuonare le più clamorose grida, cantando le vittorie del loro
dio
. Durante la celebrazione dei baccanali, esse, app
orde è l’opinione degli scrittori dell’antichità, sul conto di questo
dio
, volendosi da diversi che fosse figliuolo di Pros
e da lui, dopo replicate repulse. Ma i raggi di cui era circondato il
dio
, e il folgorante bagliore di quelli, incendiò la
i, ecc : e mosse alla conquista delle Indie. La favola dipinge questo
dio
con le corna e lo raffigura con un tirso fra le m
della città di Cirene, nella quale, dopo la morte, fu adorato come un
dio
. 752. Baubo. — Detta anche Becubo. Così avea nome
gli immolavano mai nei loro sacrifizii poichè rappresentavano il loro
dio
Pane con la faccia e le gambe di becco, sotto il
minati il buono ed il cattivo genio ; Belbuc con la significazione di
dio
bianco e Zeomeeuc con quella di dio nero. 760. Be
; Belbuc con la significazione di dio bianco e Zeomeeuc con quella di
dio
nero. 760. Beleno. — Gli abitanti della città d’A
. Bellino. — Soprannome che gli antichi Galli dell’Alvernia davano al
dio
Beleno, ed a cui facevano i più grandi sacrifizii
to nome al principe dei demoni. Presso gli Accaroniti era ritenuto il
dio
delle mosche, perchè il suo tempio era esente da
dell’antichità dicono che una tale denominazione fosse data a questo
dio
perchè la sua statua, sempre sanguinosa, era cope
resso Flavigni nella Borgogna, dove fu ritrovata una statua di questo
dio
, rappresentato sotto la figura d’un giovane senza
peratore Costanzo, alcuni di questi biglietti, trovati nel tempio del
dio
Beza, e che l’imperatore, dopo averne fatto fare
delle piante rendeva le tenebre troppo fitte. Eliano racconta che il
dio
Esculapio avesse severamente proibito che nel bos
ini, per quanto sia in potere della scienza. Era quindi logico che il
dio
della medicina proibisse che in un luogo a lui co
sue parole, non credendolo figlio di Vulcano, egli invocò suo padre,
dio
del fuoco, e il luogo dove si trovavano fu all’is
adagno e περαω io cerco, io assaggio. Soprannome dato a Mercurio come
dio
del traffico. Similmente si dava a Mercurio la de
na delle sette maraviglie del mondo, e che rappresentava Apollo, solo
dio
dei Rodiani. La più comune opinione è che codesta
a Κὠμος, che significa lusso, libertinaggio ; si dava codesto nome al
dio
della gozzoviglia, dei baccanali e dei festini. V
innalzato un tempio superbo. 1232.Conifalo. — Uno dei soprannomi del
dio
Priapo. 1233.Connida. — Precettore e confidente d
elebravano particolarmente con gli spettacoli del Circo, in onore del
dio
Nettuno Ippio. — Vedi l’articolo precedente. 1241
l’Eumenidi contro Oreste. 1258. Corimbifero. — Uno dei soprannomi del
dio
Bacco. 1259. Corinto. — Famosa città della Greci
figlio per nome Aceste. 1399. Criniso. — Sacerdote di Apollo. Questo
dio
per punirlo di aver trascurato il suo dovere nei
sagrificati su’suoi altari. 1302. Crioforo. — Uno dei soprannomi del
dio
Mercurio. 1303. Crisaore. — Secondo l’opinione di
oco. — Più comunemente conosciuto sotto il nome di Croto : figlio del
dio
Pane e di Eufema. Dopo la morte fu annoverato fra
i. 1321. Crono. — Soprannome che veniva dato a Saturno, ritenuto come
dio
del tempo. 1322. Crotopiadi. — Nome collettivo de
consacrato a Giove ; e la favola racconta che la metamorfosi di quel
dio
in cuculo avvenisse nel Pelopenneso sul monte Tor
sa cercava di sottrarsi con la fuga alle amorose persecuzioni di quel
dio
, la ninfa del fiume padre della perseguitata, la
iobe, che fu ucciso da Apollo. 1349. Damoso. — Uno dei soprannomi del
dio
Mercurio. 1350. Damaste. — Soprannominato Procust
te detti Semi Dei, erano propriamente quelli che avevano per padre un
dio
e per madre una donna mortale : o viceversa per m
degli dei, Vesta, dea del fuoco, gli dei Lari o Penati, Priapo, come
dio
dei giardini, i Fauni, le Ninfe e le Muse. Dei
l mare. L’Oceano e Teti sua consorte ; Nettuno e Anfitrite ; Eolo,
dio
dei venti ; Nerea e le Nereidi, che erano 50 ; le
395. Delfinto. — Altro soprannome di Apollo. Diana, gemella di questo
dio
, veniva anch’essa detta Delfinia. 1396. Delfino.
nella loro isola, e all’epoca in cui essi supponevano il ritorno del
dio
, celebravano in suo onore feste e cerimonie d’ogn
dell’albero. 1417. Dendroforo. — Si dava anche codesto soprannome al
dio
Silvano, perchè era generale credenza degli antic
rche, e al dire di Esiodo, la Notte era la madre di questo spaventoso
dio
, che essa aveva generato sola. 1423. Deucalione.
urono resi gli onori divini. 1456. Dicclesìo. — Eroe venerato come un
dio
dai Megaresi, i quali in suo onore celebravano de
Dionisio. — Detto anche Dioniso : con questo nome veniva indicato il
dio
Bacco, dalla città di Nisa, ove era stato allevat
di Giove Olimpio un mantello d’oro, che copriva una statua di questo
dio
, e nel tempi di Esculapio, in Epidauro, tolse ad
i soprannomi di Plutone, al quale si dava perchè era ritenuto come il
dio
delle ricchezze ; in greco la parola Dite signifi
ione ad una specie di inno osceno, che si cantava nei misteri di quel
dio
. Presso i moderni il Ditirambo, è un componimento
seguì il famoso ratto delle Sabine. Questo nume era ritenuto come il
dio
della buona fede, ed è perciò che presso gli anti
itanti di Scio, dopo la morte di Drimaco, lo avessero adorato come un
dio
. È questa però una opinione poco generalizzata. 1
nnome a Bacco per indicare che la giovanezza era inseparabile da quel
dio
. La tradizione dell’antichità afferma che i popol
ica ardente, perciò i pagani ne fecero uno dei soprannomi di Vulcano,
dio
del fuoco. 1562. Efeso. — Celebre città dell’ Asi
a di rara bellezza, la quale nell’istessa notte fu anche visitata dal
dio
Nettuno. Poco tempo dopo, Egeo seppe da Etra che
i sovente chiamato Giove con questa denominazione. 1588. Egipane — Il
dio
Pane veniva così soprannominato perchè aveva le g
o immolate. 1597. Egobolo V. Egibolo. 1598. Egocero. — Soprannome del
dio
Pane, che a lui veniva da una parola Greca che si
tto la forma di essa ; o secondo altri perchè l’eterna giovanezza del
dio
del vino, è benissimo raffigurata da questa piant
se a Bacco di dedicargli un tempio, e invocando la protezione di quel
dio
, discese dall’albero, si accostò all’animale, e s
cco. 1657. Eleuro. — Nella mitologia Egiziana si dava cotesto nome al
dio
dei gatti. 1658. Emacuria. — Nel Peloponneso si c
che nella città di Eneo, nella Tracia, Enea veniva adorato siccome un
dio
. Enea si ebbe fama, non solo di prode e valoroso
ssai di sovente trovasi nelle tradizioni della favola indicato Marte,
dio
della guerra, con questo nome. 1679. Enia. — Sopr
ninfa Tiro, della quale era nello stesso tempo innamorato Nettuno. Il
dio
per ingannarla prese le sembianze di Enipeo, e la
pe di Deucalione. La tradizione mitologica lo fa figliuolo di Giove e
dio
dei venti e delle tempeste. ….. in un autro imme
utili consigli ai navigatori. Da ciò la tradizione favolosa che lo fa
dio
delle tempeste, e padre di dodici figliuoli sei m
è ritenuta dai cronisti della mitologia, come quella in cui Vulcano,
dio
del fuoco, avesse posto la sua fucina. Per questa
un tempio ad Apollo nella Città di Trezene, in ringraziamento a quel
dio
di averlo salvato dal naufragio, che fece perire
Soprannome di Apollo nella significazione di benefico, avendo questo
dio
liberata l’Arcadia dalla peste. Forse per la stes
stituita. 1724. Epidauro. — Famosa città della Laconia ove Esculapio,
dio
della medicina, aveva il magnifico tempio ed orac
molo dette questo nome alle feste da lui istituite in onore di Marte,
dio
della guerra. Nel giorno 26 del mese di Febbrajo,
ttuno di sacrificargli qualunque cosa fosse uscita dal mare, e che il
dio
delle acque, per provare la fedeltà di Minos, ave
vitabilmente della loro impronta particolare il colossale profilo del
dio
eroe. Per esempio, fra i tratti particolari del c
tempi di Augusto, innalzò ad Ercole un magnifico tempio, nel quale il
dio
veniva adorato sotto la figura di un uomo dalle f
balenare l’idea della vittoria, che coronò tutte le fatiche di questo
dio
. La statua dell’Ercole in riposo, conosciuta comu
cero cercare da per ogni dove, ma non giunsero a scoprirla, finchè il
dio
Pane entrando per caso nella caverna dove Cerere
va nella città di Eritre, in Acaja, si dava cotesto soprannome a quel
dio
. Quella statua riposava sopra una specie di Zatte
— è eloquente quanto la parola facile, che era una delle qualità del
dio
Mercurio. 1799. Ermatene. — Così si chiamava il s
tributi di Mercurio. 1800. Ermete. — Essendo Ermete uno dei nomi del
dio
Mercurio, si chiamaveno Ermee alcune feste celebr
Si dava cotesta denominazione ad un simulacro che aveva il corpo del
dio
Mercurio e la testa di Nitra V. Nitra. 1802. Erme
di Mercurio e di Ercole, essendo Eracle il nome Greco di quest’ultimo
dio
. Si mettevano comunemente le statue degli Ermerac
veva per madre una dea e per padre un uomo, o viceversa, per padre un
dio
e per madre una donna. La maggioranza di questi s
impedire a Mercurio l’accesso nell’appartamento della sorella, ma il
dio
, avendo cercato invano di piegarla colle sue preg
la destra una bilancia. Esculano propriamente detto, era il padre del
dio
Argentino perché il rame e più antico dello argen
stono molte statue e busti in marmo ed in bronzo che rappresentano il
dio
della medicina, e si sono trovate buon numero di
ofondo silenzio. 1830. Esimnete. — Da una statua che Vulcano fece del
dio
Bacco, e che secondo la tradizione fu da Giove me
esto nome i Galli adoravano una divinità che si suppone fosse il loro
dio
della guerra. Quei popoli sagrificavano a questo
ne fosse il loro dio della guerra. Quei popoli sagrificavano a questo
dio
non solo tutte le spoglie ed i cavalli tolti al n
mogli e i loro figliuoli onde rendersela favorevole. Si dipingeva il
dio
Eso mezzo ignudo e con una scure nella mano levat
i. 1856. Etna — La tradizione della favola racconta che la fucina del
dio
Vulcano, e quella dei ciclopi che fabbricavano i
edeva ai conviti. In segno di allegria si metteva la statua di questo
dio
nella sala del banchetto e sovente sulla tavola s
festa di Bacco, i funerali di Euripile, e portavano ricche offerte al
dio
chiuso nella cassa, a cui, secondo Pausania, dett
. 1923. Evoè. — Grido che ripetevano le baccanti nelle feste del loro
dio
. V. Evan. Esse dicevano propriamente Ecohe Baeche
Fabiani. — Nome particolare che si dava dai Romani, ai sacerdoti del
dio
Pane, detti anche Luperci. In Roma essi erano div
abulino. — Dal latino Fari, favellare. I romani davano questo nome al
dio
della parola, il quale presiedeva all’ educazione
hi in così triste modo, che era quasi interamente cieco. Un giorno il
dio
di Epidauro, Esculapio, gli mandò per mezzo d’una
da Anite, che ella non faceva se non se ubbidire al comandamento del
dio
della medicina ; concepì qualche speranza, prese
ra gli Ateniesi fecero fare gran numero di statue rappresentanti qual
dio
, e le portarono con grande apparato in procession
Bellonarii, ma oltre a questi ve ne erano degli altri nel tempio del
dio
Silvano, in quello di Serapide, d’Iside e in quas
io nelle sue cronache dell’antichità, che i Fenici rappresentavano il
dio
Fano, sotto la figura di un serpente ripiegato in
ne si fu unto il corpo, diventò di una bellezza simile a quello di un
dio
, per modo che tutte le donne di Mitilene furono p
omani davano a taluni giovani, i quali nei sacrifizii delle feste del
dio
Fauno, percorrevano le strade in modo indecente,
le divinità romane. 1957. Fauna — Si dava questo nome alla moglie del
dio
Fauno la quale, secondo la tradizione, era di una
i di decembre e di febbraio, alcune pubbliche cerimonie, in onore del
dio
Fauno, ed alle quali perciò si dava il nome di Fa
l’opinione degli scrittori dell’antichità, sulla paternità di questo
dio
campestre della mitologia pagana. Taluni lo fanno
uo svegliarsi era ritenuto dai pagani come rivelazione dei voleri del
dio
Fauno. Presso i romani questo dio aveva un culto
ani come rivelazione dei voleri del dio Fauno. Presso i romani questo
dio
aveva un culto simile a quello che i greci avevan
questo dio aveva un culto simile a quello che i greci avevano per il
dio
Pane. 1961. Faustolo — Ci ammaestra la tradizione
celebri piloti, e che perciò mostravano di poco curarsi di lui, come
dio
del mare ; onde egli avrebbe fatto perire fra le
Febe. 1966. Febo — I greci davano codesta appellazione ad Apollo come
dio
della Luce e forse per alludere anche al calore c
la favola, su questa divinità ; imperocchè, Macrobio, dice che era un
dio
particolare, che presiedeva alle purificazioni ;
vincitori delle battaglie costumavano di appendere nel tempio di quel
dio
, le spoglie tolte ai vinti. 1987. Ferie. — I roma
di altri bastoni fuorchè di quelli di Ferula. Forse i seguaci di quel
dio
colpiti da ebbrezza per troppo larghe libazioni,
scambievolmente coi bastoni di cui erano armati ; e allora fu che il
dio
legislatore, impose loro di servirsi sola mente d
o al governo di Atene. 1999. Fidio. — Nome particolare che si dava al
dio
della fedeltà, per il quale si prestava il giuram
ramento dicendo : Me Dius Fidius. Pretendono alcuni scrittori, che il
dio
Fidio altro non fosse Giove, considerato come ven
i : altri vogliono che sia Ercole figliuolo di Giove. Come che sia il
dio
Fidio aveva molti templi in Roma ed era venerato
ascondere un qualche scandaloso commercio, faceva sparger voce che un
dio
era il padre di quel frutto della colpa : così Er
suonava la lira, la tradizione mitologica lo fa figliuolo di Apollo,
dio
della musica. Altri lo pongono nel numero degli A
me, accompagnando un giorno Diana alla caccia, fosse stata veduta dal
dio
Marte, il quale s’invaghi così violentemente di l
ndere una colpa con un delitto. Però al dire del citato scrittore, il
dio
Marte preservò dalla morte i figli dell’amor suo.
dei Flamini minori. Però ognuno di questi sacerdoti era addetto ad un
dio
particolare. I Flamini godevano di molti previleg
Flamine Falacro. — Questo sacerdote prendeva il suo nome dall’ antico
dio
Falacro, di cui fanno menzione ben pochi cronisti
enti dell’ antichità. Finalmente i pagani avevano anche il flauto del
dio
Pane, perchè ne attribuivano a questo nume l’inve
tta Flegiade. La tradizione mitologica ce lo presenta come figlio del
dio
Marte e di una giovanetta per nome Crisa figliuol
essa Pfammate. 2040. Folo. — Centauro, figlio della ninfa Melia e del
dio
Sileno. Le cronache della favola narrano di lui,
uo cadavere. Da ciò i pagani immaginarono che fosse stato cangiato in
dio
marino. 2044. Forculo. — Divinità che presiedeva
i quello delle sue sorelle. Or dunque alla tremenda Lachesi tosto il
dio
si volse, a lei Che il crin si vela di dorata ben
per mano Plutone fanciullo, per dinotare che la fortuna è arbitra del
dio
delle ricchezze. Vi sono molte medaglie dell’ ant
i freccia. L’ arco, che solo in cervi, in capri e in dame Dal biondo
dio
fu nelle cacce usato, Forò la pelle e quelle dure
rsi del fuoco. Da ciò l’ allegoria del mito simbolico, che fa Vulcano
dio
del fuoco. 2062. Fuochi di Castore e Polluce. — V
ed altri finalmente asseriscono esser le Furie figliuole di Plutone,
dio
dell’ Inferno, e sorelle delle Parche. Nè solamen
i in Lidia, onde offrire dei sacrifizi a Giove in un tempio, che quel
dio
aveva in quella contrada. Ganimede obbediente ai
nfigurazione, al dire del cronista Manilio, i pagani riconoscevano il
dio
Apollo e l’Ercole egiziano. Questa opinione però
battista Bianchi. 2097. Gemino. — Uno dei soprannomi che si dava al
dio
Giano, a causa delle due facce che gli venivano a
sole Sporadi, si celebravano dai greci delle altre feste in onore del
dio
Marte, a cui dall’isola istessa si dava la denomi
ere alle alte grida, con che le baccanti celebravano le orgie di quel
dio
. Questa almeno è la opinione più generalizzata de
istituiti e celebrati in onore del principe giovanetto, favorito del
dio
Apollo V. L’articolo seguente. 2115. Giacinto. —
ianza d’un bel fiore, la sua pallida e nobile testa, sul seno di quel
dio
di cui era stato l’amico. Apollo pazzo di dolore,
tante ninfe Nereidi. 2117. Gialemo. — I greci davano codesto nome al
dio
che presiedeva tutte le cerimonie funebri in gene
Nenie. 2118. Gialmeno o Ialmeno. — Figlio della bella Astioche e del
dio
Marte. Fu uno degli eroi che più si distinse all’
Eretteo re di Atene, avesse innamorato della sua stupenda bellezza il
dio
Apollo, il quale la sorprese, e ne ebbe un figlio
il più saggio dei re di Roma, fece innalzare un tempio a Saturno come
dio
della Pace, considerando che il regno di questo d
io a Saturno come dio della Pace, considerando che il regno di questo
dio
non era stato turbato da alcuna guerra. Coll’anda
trad. di G. B. Bianchi. Al dire di Macrobio, i pagani invocavano il
dio
Giano in tutti i loro sacrifizi, ritenendo per fe
n quella di Gianuale, in occazione di un preteso miracolo operato dal
dio
Giano. Narra la cronaca alla quale si attengono M
ossero aperte in tempo di guerra, quasi a lasciare libero il passo al
dio
protettore di Roma, di venire novellamenle in soc
Giapi ricusò tutti gli altri splendidi donativi, di che l’amore di un
dio
lo faceva signore, e pregò solo Apollo d’insegnar
one narra che egli avesse fatto nei suoi stati innalzare in onore del
dio
, suo padre, cento templi, sulle cui cento are si
sposò legittimamente Cerere, da cui ebbe un figliuolo che fu Plutone
dio
delle ricchezze ; volendo con ciò alludere all’ag
i quali avevano i piedi e le corna di bronzo, e che erano un dono del
dio
Vulcano : quindi attaccarli ad un aratro di diama
ssò il cranio del dormente. Giasone dopo la morte fu venerato come un
dio
, e gli furono innalzati gran numero di monumenti
sacro, e ϰεραξ corvo, si dava questo nome ai ministri o sacerdoti del
dio
Mitrà, perchè essi avevano il costume di rivestir
ca, durante la quale i danzatori cantavano degl’inni in onore di quel
dio
. 2155. Ginnosofisti. — Presso gl’indiani veniva d
sacri a Giove ; e al dire di Cicerone le dame romane onoravano questo
dio
, con un culto castamente particolare. Generalment
uba — Re di Mauritania, il quale fu dai suoi sudditi venerato come un
dio
. Al dire di Minuzio Felice, il nome di Giuba si a
morti. Qui progenie divina Del tuono il Sire ottenne, Eaco in terra
dio
, Che le liti ai celesti anco partio. PINDARO — Od
n onore della dea Giunone. 2175. Giunonio — I pagani credevano che il
dio
Giano Bifronte avesse introdotto in Italia il cul
specie di pubblici spettacoli, i quali eran sempre dedicati a qualche
dio
in particolare e talvolta anche a più d’uno di es
celebrati nello anfiteatro di Marte, e si facevano in onore di questo
dio
e talvolta anche di Diana. Finalmente gli spettac
che essendo caduto in una botte di miele, vi restò soffocato e che il
dio
Esculapio, l’avesse ritornato alla vita, filtrand
cui le tradizioni della favola, danno lo stesso nome di Glauco, fu un
dio
marino che alcuni mitologici presentano come figl
Glauco avea nome un figliuolo di Dimilo, discendente di quello stesso
dio
marino, di cui parlammo più sopra. Egli si rese c
della grazia ottenuta da Giove, fece sospendere nel tempio di questo
dio
il famoso carro sul quale avea fatto il viaggio.
a — V. Gorgonia. 2193. Gorgoni — Queste tre sorelle figlie di Forco,
dio
marino, e di una donna per nome Ceto, formavano l
ior che significa cammino. I pagani davano questo soprannome a Marte,
dio
della guerra, quando veniva raffigurato sotto le
desta favola allegorica dice che le Graje essendo figliuole di Glauco
dio
marino altro non crano che la personificazione mi
nevano le Grazie come vergini ; sebbene Omero ne dà una per moglie al
dio
del Sonno ed un’altra a Vulcano. Un uso assai str
d’istrumenti. I templi dedicati a Venere, dea della bellezza Cupido,
dio
dell’amore, lo erano comunemente anche alle Grazi
quelli dedicati a Mercurio, volendo con ciò significare che lo stesso
dio
dell’eloquenza, avea bisogno dell’aiuto delle Gra
a riconoscenza. Finalmente, secondo asserisce Macrobio, le statue del
dio
Apollo si scolpivano sempre aventi nella sinistra
avesse fatto abbandonare, coll’andare degli anni, il culto di questo
dio
dagli stessi popoli che l’avevano collocato nel n
l nome di Hafedà si seguitò a dare presso gli arabi, ad una specie di
dio
preservatore, ch’essi invocavano al cominciare di
un viaggio. 2212. Hakem. — I popoli drusi davano codesto nome al loro
dio
incarnato. Hakem era presso quei popoli l’identic
-Heri. — Le cronache della mitologia indiana, danno questo nome ad un
dio
composto, nel quale si riunivano, oltre la propri
sso i Samojedi si dava questo nome alla divinità che rappresentava il
dio
supremo : era lo stesso che il Giove dei greci e
lle credenze religiose di quei popoli, rappresentava lo stesso che il
dio
Marte presso i greci. 2220. Higolajo. — Detto anc
che il dio Marte presso i greci. 2220. Higolajo. — Detto anche Guleo,
dio
della morte e della suprema felicità : almeno cos
si chiama Baal, e da ciò gli arabi danno il nome di Hobal, ad un loro
dio
che raffigurava il Sole. Il simulacro di Hobal er
imorava all’epoca in cui, secondo la favola, ospitò nella sua casa il
dio
Bacco, il quale in ricompensa gl’insegnò l’arte d
a perfezione incredibile. Da cio l’etimologia del suo nome Icelo come
dio
, e Fobetore come uomo V. Fobetore, Morfeo. 2231.
iorno 13 e 15 d’ogni mese. Nelle loro credenze essi ritenevano che il
dio
Mercurio fosse nato negli Idi di maggio, e percio
o risolvè d’immolare il proprio figliuolo sulle are sanguinolenti del
dio
del mare. Fra gli autori antichi ve ne ha molti i
anfora, forata da tutte le parti, e che presso di loro raffigurava il
dio
dell’acqua. Al dire dello scrittore Mitruvio, i s
or tempo in mezzo ordinò un sacrifizio ad Ercole, onde placare questo
dio
, che i suoi popoli credevano loro nemico, e appen
este in suo onore chiamate Imenee. Da ciò emerge il simbolo di Imeneo
dio
delle nozze, che alcuni autori fanno figliuolo di
er una consimile congiuntura V. Eurota. Imero era anche il nome di un
dio
dei desiderii, che i pagani ponevano insieme ad E
ad Ercole, secondo Cicerone, dal fatto seguente. Nel tempio di questo
dio
, si conservava fra gli arredi sacri, una tazza d’
me a Deverra e Piluno, per essere protette contro le persecuzioni del
dio
Silvano. Non si saprebbe in verità dare una spieg
. 2290. Invidia. — I greci aveano fatto di questa triste passione un
dio
, essendo la parola φδονος di genere mascolino ; m
che perciò quegl’ isolani venerassero con un culto particolare questo
dio
. Nel mezzo dell’ isola sorgeva un magnifico tempi
o, perchè, secondo riferisce Diodoro di Sicilia, si attribuiva a quel
dio
, l’arte di domare i cavalli. Scrive Pausania, che
nnua. Le giovanette di Trezene, costumavano di offrire a questo nuovo
dio
la propria capellatura, prima di andare a marito,
ιϛος allissimo, e ῦποος allezza e perciò forse i fenici ritenevano il
dio
Ipsisto come il padre degli dei ; nè più nè meno
e rinchiudervi i suoi tesori. 2327. Iringa. — Una delle figliuole del
dio
Pane e della ninfa Eco. Non bisogna confonderla c
stmici fossero istituiti da Teseo, in onore di Nettuno, il quale come
dio
del mare aveva sotto la sua particolare protezion
emazia del Sole. Da quel tempo gli abitanti riconobbero Nettuno, come
dio
protettore dell’ ismo di Corinto. 2350. Itaca. —
icolare che gli egiziani e dopo di essi i greci, dettero a Priapo, il
dio
delle orgie e delle dissolutezze. 2353. Itifallor
avere nella città di Coronea, in Beozia, un tempio comune con Plutone
dio
delle ricchezze. Con questa unione allegorica del
si ricoverò presso l’ altare d’ Apollo, in vocando la protezione del
dio
. Ma già i seguaci di Jone erano sul punto di avan
primitivo e vero nome di Iove ossia Giove. I celti chiamavano questo
dio
col nome di Jov che nella loro lingua vuol dire g
loro lingua vuol dire giovane, per dinotare l’eterna giovanezza di un
dio
. Presso i latini il Mons Jovis ossia monte di Gio
s ossia monte di Giove, era una montagna delle Alpi consacrata a quel
dio
; come il dies Jovis ossia giovedi, era il giorno
nalmente anche nelle Gallie, sotto il nome di Jov, veniva venerato il
dio
Giove. K 2379. Kacimana. — Presso i popoli
irinda e dell’ alto Orenoco, così si chiamava la personificazione del
dio
del bene, ritenuto come principio assoluto di tut
-Kiamo. 2380. Kaleda. — Nella mitologia slava veniva così chiamato il
dio
della pace, che ha molta rassomiglianza col dio G
niva così chiamato il dio della pace, che ha molta rassomiglianza col
dio
Giano, venerato dai pagani greci e romani. Nel so
te accompagnate da giuochi, da banchetti e da sacrifizii in onore del
dio
Kaleda. 2381. Kama. — Detto anche Kamadeva. Gli I
Detto anche Kamadeva. Gli Indiani davano questo nome al loro Cupido,
dio
dell’ amore. Veniva rappresentato con un arco di
in molte città di quelle contrade, si venerava il fanciullo Kama come
dio
dell’ amore, e gli si dava perfino una moglie chi
ole per la sua ricca e splendida floritura. Le statue e le pagodi del
dio
Kama erano sempre ornate di ghirlande di quei fio
2383. Kang-l o Cang-v. — Nella mitologia cinese si dà questo nome al
dio
dei cieli inferiori, il quale ha diritto assoluto
ati Tei-Kuan, Zui-Kuan, e Tan-Kuan dipendano dagl’ ordini supremi del
dio
Kang-i, ma abbiano delle particolari attribuzioni
gico del Giappone, detto con vocabolo particolare Buddaismo, si dà al
dio
delle acque e dei pesci. Egli viene riguardato co
Amida e come creatore della luna e del sole. Nella città di Osaka il
dio
Kanon ha un ricchissimo tempio, ove si vede la su
2386. Kaor-Buk. — Gli abitanti del regno di Asem dànno questo nome al
dio
dei quattro venti. I sacerdoti che in Africa eser
’infermi che essi non han potuto guarire, e questi debbono offrire al
dio
quattro uccelli, prima di esporre la malattia che
lla religione di Budda, e i principali avvenimenti della vita di quel
dio
. Quest’ opera chiamata in lingua giapponese Fokck
ddisti. 2389. Kekki. — Nella Lapponia si dava questa denominazione al
dio
protettore della agricoltura. I popoli Carelii po
naturali della morte. Esiodo, nelle sue opere, qualifica Ker come un
dio
, figlio della Notte ; ed aggiunge che abitualment
embianze. 2391. Keraone. — Presso gli spartani era questo il nome del
dio
, che presiedeva particolarmente ai banchetti e se
el culto religioso degli orientali, viene con questo nome chiamato il
dio
Visnù, allorquando si considera sotto la sua otta
arrano le cronache che Kansa fratello della regina Devakì, nemico del
dio
Visnù, anelava di far propria la corona di Vassud
o Krisna. Ma questi, sebbene appena neonato, possente siccome un vero
dio
, uccide i Daitri scherani del perfido zio, che mo
della Grecia. 2407. Lacturno. — Detto anche semplicemente Latturno :
dio
che presso i romani, presiedeva alla conservazion
. Delle canne che crescevano sulle rive del fiume Ladone, si servì il
dio
Pane per costruire il suo famoso flauto a sette c
olco. Dopo questo avvenimento, Giove Lafistio veniva invocato come il
dio
tutelare dei fuggitivi. 2412. Lafria. — Più comun
delle arti. Anche nelle feste di Vulcano, riguardato dai pagani come
dio
del fuoco e inventore delle lampadi ; ed in quell
minore. Essa viene ricordata nei fasti del paganesimo, perchè Priapo,
dio
delle dissolutezze eravi adorato con un culto par
Lancia. — Secondo riferisce Varrone, i romani rappresentavano il loro
dio
della guerra sotto la figura di una lancia, prima
e tanto che quest’opera fu dai pagani attribuita allo stesso Apollo,
dio
delle arti. Come pure i possenti argini che egli
nvece del proprio figliuolo Giove, si dava un tal soprannome a questo
dio
. Sotto questa denominazione ordinariamente egli v
dio. Sotto questa denominazione ordinariamente egli viene confuso col
dio
Termine. Al dire di Apuleio, i pagani ritenevano
onorato con culto speciale. Da ciò il soprannome di Larissio a questo
dio
. Larissa similmente era detto un grosso borgo, ne
secondo asserisce il cronista Arnobio, fu dato il nome di Laterano al
dio
dei focolari 2447. Latino. — Figlio di Fauno e de
tichi popoli norici, era questo il nome del loro Esculapio, ossia del
dio
della sanità. Vogliono alcuni autori, che Latobio
liuoli. Latona allora si rivolse alla protezione di Nettuno, e questo
dio
, mosso e compassione delle lagrime di lei, fece c
rtaginesi che non avessero più sacrificato i propri figliuoli al loro
dio
Saturno. 2459. Laziar. — Nome proprio della festa
templi rimanevano chiusi. La istituzione delle feste Lemurie, che Ovi
dio
chiama feste notturne o degli spettri, viene dall
ia di Epiro, nell’isola di Leucade, si dava codesto soprannome a quel
dio
. 2484. Leucade. — Promontorio dell’Acanania, vici
alla Bibbia e dagli altri libri sacri della religione ebraica, che il
dio
di Mosè aveva comandate le Libazioni al popolo d’
altro non era che Arianna deificata dopo la morte, con tal nome, dal
dio
Bacco. Tu a me consorte, non vogl’io che priva D
berali. — Feste celebrate dai romani nel giorno 17 marzo in onore del
dio
Bacco. Sebbene codeste cerimonie fossero, al paro
rpe emblema, che si portava in trionfo. Si credeva così di rendere il
dio
Libero favorevole alla seminagione, e e di allont
o. — Soprannome di Bacco, detto propriamente Liber pater, perchè come
dio
del vino, era ritenuto come quello, che faceva pa
per sapere quale sarebbe il destino della loro città, la risposta del
dio
fu che quella sarebbe stata distrutta non appena
questa oscura ambiguità dell’ oracolo, gli abitanti credettero che il
dio
avesse voluto parlare di una belva, e persuasi ch
gli altri. Però, avendo avuto sospetto che quello straniero fosse un
dio
, fece sgozzare un soldato Molosso, che riteneva i
cune feste celebrate in Argo, in onore d’Apollo, ritenendosi che quel
dio
dava la caccia ai lupi che infestavano le campagn
ivano i sacrifizi con gran mistero. Liceo era anche un soprannome del
dio
Pane, col quale egli aveva un tempio sul monte Li
da tempi remotissimi si celebravano i giuochi e le feste in onore del
dio
Pane. 2515. Licio. — Soprannome che Danao dette a
il novello sovrano fece innalzare ad Apollo un ricco tempio, ove quel
dio
veniva adorato sotto il nome di Apollo Liceo, ovv
in una foresta. Qualche tempo dopo, mentre uno dei sacerdoti di quel
dio
, pregava innanzi all’ altare si sentì tirare la v
alle sue nutrici ; ossia alle viti, ritenute come le nutrici di quel
dio
. Alla favola a cui si attiene Omero stesso, come
chiamasse il diletto degli dei, e gli facesse onoranza, siccome ad un
dio
. Infatti gli spartani accettarono, con reverente
pio ove, secondo asserisce Pausania, Licurgo venne adorato siccome un
dio
. 2525. Lieo. — Dalla parola greca λυειν che signi
ca λυειν che significa dissipare, si dava codesto soprannome a Bacco,
dio
del vino, come dissipatore della malinconia. 2526
edente. 2537. Limneo. — Detto più comunemente Linneo : soprannome del
dio
Bacco quando lo si riguardava come protettore dei
Bacco come protettore dei laghi e dei stagni, quando era adorato come
dio
del vino. 2538. Limnoria. — Una delle cinquanta N
iù bravo musico dei suoi tempi, osò vantarsi di suonar meglio di quel
dio
, onde Apollo, sdegnato, lo tolse di vita. Le trad
to antichissimo istrumento di musica, che era uno degli attributi del
dio
Apollo, viene da taluni autori antichi attribuita
uono. 2550. Littorale. — Qualificazione data, in alcuni monumenti, al
dio
Silvano, coronato di edera e con le corna sul cap
edera e con le corna sul capo. Forse in tal modo veniva onorato quel
dio
sul lido del mare. 2551. Lituo. — Così si chiamav
ch’ella rivolse agli dei, ond’essere liberata dalle persecuzioni del
dio
Priapo. 2555. Loto. — Secondo riferisce Plutarco,
to, e φαγομαι mangio. 2557. Lotta. — I pagani onoravano Mercurio come
dio
di questo combattimento, che veniva eseguito gene
o sotto la protezione di Giove, e perciò lo avevano consacrato a quel
dio
. Il corso del mese di Luglio era presso gli antic
, personificandole sovente come uomo, e sovente come donna. Da ciò il
dio
Luno altro non era che la Luna medesima, alla qua
ella Mesopotamia, avevano innalzato uno splendido tempio, dedicato al
dio
Luno. Il citato cronista dice, che gli abitanti d
di Carres avevano personificato maschilmente la Luna, chiamandola il
dio
Luno, perchè ritenevano che coloro che adoravano
e, ed erano dominati da esse ; mentre per contrario gli adoratori del
dio
Luno, conservavano per tutta la vita la loro masc
e nei misteri della loro religione, ne facean sempre menzione come il
dio
Luno. Secondo Strabone, l’appellativo di dio Luno
sempre menzione come il dio Luno. Secondo Strabone, l’appellativo di
dio
Luno deriva dal vocabolo greco σεληνη che in quel
quindi è che molti popoli dell’antichità, han fatto di quell’astro un
dio
, altri una dea, e molti altri finalmente una conf
una dea, e molti altri finalmente una configurazione ermafrodita. Il
dio
Luno veniva raffigurato sotto le sembianze di un
ià da noi più sopra citato, ripete a proposito del culto tributato al
dio
Luno dai pagani, una strana e ridicola congiuntur
ola congiuntura ; quella cioè, durante i sacrifizi che si facevano al
dio
Luno, gli uomini vestivano da donna, e le donne d
a grotta scavata nel monte Palatino e consacrata a Pane, antichissimo
dio
dell’Arcadia. Il cennato storico aggiunge, che es
rico aggiunge, che essendo venuto in Italia Evandro Arcade, dedicò al
dio
supremo della sua patria, un dato luogo, a cui im
similmente il nome di Lupercale, ritenendo che la protezione di quel
dio
, avesse salvato il suo bestiame da’lupi. 2571. Lu
feste, che si celebravano, con grande solennità in Roma, in onore del
dio
Pane, e che, secondo asserisce Ovidio, cominciava
a quasi scomparso. 2572. Luperci. — Nome collettivo dei sacerdoti del
dio
Pane che celebravano le Lupercali. V. l’articolo