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1 (1897) Mitologia classica illustrata
ere di tante allusioni che trovansi in molti autori e greci e latini, dove generalmente le due guerre si fondono in una, chi
che si scorge in un bassorilievo di un sarcofago nel Museo Vaticano, dove si vedono i Giganti volgersi minacciosi al cielo,
e; di tutte la più antica era Dodona, città della Tesprozia in Epiro, dove già era oggetto di culto Zeus quando non eravi an
rcadia, poi in Beozia, in Tessaglia, nell’ isola di Rodi; ma il luogo dove questo culto raggiunse il massimo sviluppo, la ve
reche. Ricorderemo solo la così detta Pallade del Giustiniani trovata dove ora è la chiesa di S. Maria sopra Minerva a Roma
retta a peregrinare di terra in terra prima di trovar un luogo sicuro dove dare alla luce i figli suoi. Finalmente ebbe ospi
Pizii. — Non meno celebre pel culto di Apollo, era l’ isola di Delo, dove il Dio era nato. Il terreno dell’ isola era consi
llio sul Monte Aventino, che era tempio comune della lega de’ Latini; dove agli idi d’ Agosto (il di 13), anniversario della
stirpe di Romolo. Anche Orazio ha tra le sue odi degl’ inni a Diana; dove però essa è per lo più congiunta con Apollo e anc
bagno la troverà chi scorra il terzo delle Metamorfosi di Ovidio, là dove raccontasi la sorte toccata all’ indiscreto Atteo
tata sugli uccisori di Cesare. 4. L’ Iliade e l’ Odissea son l’ opere dove s’ incontra una più viva rappresentazione del dio
viva rappresentazione del dio Ares. V’ è ben tra gli omerici un inno dove Ares è invocato come un dio che pugna per cause d
i cenni. Lo mette in scena Claudio Claudiano nel carme contro Rufino, dove dice che, invocato da Stilicone perchè venga a di
ccolsero e custodirono per nove anni in una profonda grotta del mare, dove egli attendeva a fabbricare oggetti d’ arte. Seco
elle Eolie, era detta l’ isola di Efesto; ivi era una grande officina dove lo si sentiva co’ suoi Ciclopi a batter colpi e a
ubblico, posto su un’ area alquanto elevata, al di sopra del Comitium dove si riunivano le assemblee del popolo. Un vero tem
a nel campo Marzio, probabilmente nelle vicinanze del Circo Flaminio, dove il 23 Agosto, in occasione delle feste Vulcanalia
. 5. L’ immagine di Efesto-Vulcano ricorre spesso nella poesia epica, dove si parla di grandi opere costruite dal divino ope
erna, si forma una lira, e suona e canta. Verso sera va nella Pieria, dove Apollo stava pascolando le greggi degli Dei, e gl
rmes fa lo gnorri e ricisamente nega il fatto; onde Apollo a forza lo dove condurre davanti il trono di Zeus, lasciando a qu
ma); e la prima terra, a cui approdò sarebbe stata l’ isola di Cipro, dove essa era venerata con culto speciale. Di qui gli
i di Venere; ricordiamone una sola, quella d’ Orazio (Carm. 1, 4, 5), dove tra le particolarità della dolce stagione è annov
danza delle Grazie, diretta da Venere; il luogo fu già da noi citato dove si discorreva di Vulcano (pag. 90). Venendo all’
ico santuario di Vesta trovavasi in Lavinio, la metropoli dei Latini, dove i consoli, i pretori ed i dittatori entrando in c
a dev’ essere in parte quella espressa da Ovidio nel sesto dei Fasti, dove parlando del tempio tondo di Vesta a Roma soggiun
o di Giano egualmente antico e ragguardevolo trovavasi sul Gianicolo, dove si diceva che Giano avesse avuto sua sede prima c
agli Dei e agli uomini, uscendo al mattino dall’ oceano d’ oriente là dove abitano gli Etiopi, per traversar la volta celest
olta celeste e rituffarsi la sera nell’ oceano, presso quella regione dove si diceva ch’ egli avesse uno splendido palazzo e
d’ oro fabbricatogli da Efesto, e così tornasse al paese degli Etiopi dove il carro e i cavalli già lo attendevano. È assai
lminò il malcapitato Fetonte, che inflammato precipito nell’ Eridano, dove le ninfe lo seppellirono, e le sorelle, le tre El
Laconia e la Messenia, in Elide, e più di tutto nell’ isola di Rodi, dove si celebrava con gran pompa un’ annua festa con g
e e la splendente), figlie di Elio e di Neera. Anche in altri luoghi, dove Elio era venerato, trovavansi greggi a lui sacre.
uo figlio, bene è ricordato in un episodio del 13o delle Metamorfosi, dove , riferita la preghiera da lei rivolta a Giove per
e dell’ Olimpo colla Pieria, e altre località come Libetra e Pimplea, dove pure dicevasi fosse nato il poeta Orfeo, l’ altra
iti erano oggetto di culto fin da antichi tempi in Orcomeno di Beozia dove un santuario era loro dedicato, in Sparta, in Ate
dalla dinastia dei Flavii. 3. Pindaro nella 13a Olimpica loda Corinto dove han culto le Ore; in essa, dice, abita Eunomia, f
rata la troviamo solo in pitture vascolari e in rilievi, specialmente dove si rappresentano le nozze di Ebe e di Eracle. Uno
lei in felice unione, in una valle paradisiaca, in un palazzo fatato, dove nulla manoa alla loro felicità; soltanto Psiche h
ottenne da Giove che Psiche fosse accolta in cielo tra gli immortali, dove essa vive eternamente con lui congiunta dopo esse
atue di tutta l’ antichità. L’ imperatore Nerone la portò poi a Roma, dove perì in un incendio, sotto Tito. L’ arte posterio
o i santuari di Asclepio generalmente erano istituiti degli ospedali, dove accorrevano a frotte i malati per ottenere la gua
d’ Europa; anche gli scavi fatti, non è molto, a Epidauro e ad Atene, dove al sud dell’ Acropoli esisteva anche un celebre A
leratezza. Era oggetto di culto specialmente a Ramnunte nell’ Attica, dove la si diceva figlia dell’ Oceano e madre di Elena
a bellissima ode 35a del libro primo di Orazio alla Fortuna d’ Anzio, dove la loda come pronta a esaltare gli umili e deprim
umido regno. La sua abitazione collocavasi all’ estremo Occidente, là dove si credeva che fosse l’ origine delle cose. L’ Oc
scorrendo prima sotterra, a un tratto comparissero alla superficie là dove era la loro sorgente. I fiumi poi, benefici porta
rtigli. Specialmente si parla di loro nella leggenda degli Argonauti, dove figurano persecutrici di Fineo, il cieco indo vin
lato Pegaso. Per questo rapporto fra il Dio del mare e il cavallo, là dove erano più in pregio i cavalli, ivi il Dio era più
tazione poetica del potere di Nettuno leggesi nel primo dell’ Eneide, dove , descritta la tempesta suscitata dall’ ira di Giu
e onde agitate è ben descritto da Ovidio nel primo delle Metamorfosi, dove si racconta il diluvio di Deucalione. Il ceruleo
rato e descritto con vivaci colori da Omero nel quarto dell’ Odissea, dove Menelao parla del proprio viaggio in Egitto; e il
erba e ne senti subito una tale sovreccitazione che si gettò in mare, dove benignamente accolto da Oceano e Teti, e purifica
ebbero voluto strapparle il fanciullo; ma essa sarebbe fuggita a Roma dove Ercole la aiutò e Carmentis le offrì ospitalità;
sa d’ altra parte tomba aperta ad ogni essere di cui cessa la vita? E dove , se non nel seno ascoso di lei, si ripongono quel
eogonia. Era essa oggetto di culto segnatamente nell’ isola di Creta, dove si diceva che ella avesse fatto allevare il figli
nia, nell’ Elide; ma sopratutto ebbe larga diffusione in Asia Minore, dove Rea si identificò colla deità Frigia Cibele, un s
o allevato, onde il Dio stesso non potè salvarsi che saltando in mare dove lo accolse Tetide; ma Licurgo fu accecato da Zeus
di Bacco e d’ Arianna nell’ epitalamio catulliano di Peleo e Tetide, dove le baccanti .… pars tecta quatiebant cuspide thy
oreste montane, nell’ isole deserte, in genere nei luoghi più belli e dove la natura è più rigogliosa. Quivi passavano la vi
erano oggetto di culto in molte regioni della Grecia, specialmente là dove una natura rigogliosa e tranquilla suggeriva l’ i
e isole, ecc. Inoltre a loro si credevan sacre le caverne, le grotte, dove si sentiva scorrer l’ acqua, dove lo spirito dell
edevan sacre le caverne, le grotte, dove si sentiva scorrer l’ acqua, dove lo spirito della natura sembrava manifestarsi nel
gne, le caverne erano specialmente a lui sacre; sopratutto in Arcadia dove le alture del Menalo, di Tegea, del Liceo, di Cil
se il soggiorno de’ boschi, dei segreti antri, delle fresche fontane, dove attendeva a cacciare e a rincorrer le Ninfe. Anch
he nei primi anni della repubblica. Sotto il tempio v’ era una camera dove si custodiva il tesoro dello Stato, il così detto
dell’ agricoltura. Tale ad es. presso Virgilio nell’ 8o dell’ Eneide, dove Evandro informa Enea dei primi re ed abitatori d’
ertunno ci è data da Properzio nella seconda elegia del quinto libro, dove fa parlare la statua stessa del vico Tusco; e la
o si volle edificare il gran tempio di Giove Capitolino in uno spazio dove già sorgevano tempietti di varie divinità, queste
audiano compose un poemetto in quattro libri sul Ratto di Proserpina, dove descrisse in sonori versi le diverse scene di que
. Tale è il concetto che unicamente è accennato nelle opere Omeriche, dove non si sa ancor nulla del rapimento di loi e del
ta del mondo d’ oltretomba; era detto uno spazio deserto e tenebroso, dove i morti soggiornava.no in forma d’ ombre e come i
ne ancora si faceva distinzione tra i buoni e i cattivi, e l’ Eliso, dove venivano mandati quelli che eran cari a Zeus per
si poteva accedere di qua su per molte entrature, giacchè dapertutto dove si trovava una caverna, una lenditura che paresse
buoni nè cattivi, erano obbligati a rimanere nel prato di Asfodillo, dove , ombre senza sostanza, conducevano un’ esistenza
hie nell’ opere letterarie. È noto a tutti l’ 11o libro dell’ Odissea dove si descrive l’ andata di Ulisse nel paese dei Cim
ctoniche. Nell’ Attica era loro sacro il colle e il bosco di Colono, dove venne a cercar pace l’ infelice Edipo dopo esser
. Templi speciali aveva Ecate a Egina, ad Argo, poi nell’ Asia Minore dove sopratutto i santuari di Lagina e Stratonicea god
arca, arcanus). S’ immaginava che l’ Orco avesse il suo ripostiglio, dove riponeva le ombre come il mietitore raccoglie il
ggesi nel decimoprimo delle Metamorfosi d’ Ovidio (v. 592 e sgg.) là dove si racconta come Iride fosse venuta a nome di Giu
com’ è noto, era nell’ atrium, lo spazio maggiore della casa romana, dove la famiglia conveniva pei pasti quotidiani e dove
della casa romana, dove la famiglia conveniva pei pasti quotidiani e dove erano ricevuti gli ospiti. Sul focolare sole va t
ropriamente le anime virtuose che divenivan genii tutelari delle case dove avevan vissuto; eran dunque identici ai Manes, i
donata fu chiamata Pandora. Zeus però le consegnò una scatola chiusa dove si trovavano tutti i mali; e la fè da Ermes accom
m et insani leonis             Vim stomacho apposuisse nostr o; 46 dove si riferisce tradizione non nota da altri scritto
sentendosi madre, per sfuggire lo sdegno paterno, recossi a Sicione, dove il re Epopeo l’ accolse e fe’ sua sposa. Nitteo a
la lira moveva le pietre, si che da sè si ponevano una sopra l’ altra dove occorreva. Ancora son dalla leggenda ricordati i
l dolore fu mutata in sasso e trasportata sul monte Sipilo in Frigia, dove ancor non cessa di versar lagrime. — Non più feli
latini. Serva d’ esempio il noto luogo delle Georgiche, libro terzo, dove discorrendosi delle cavalle in furia si dice: …
emo che si favoleggiava persino di una venuta delle Amazoni in Attica dove Teseo ebbe a combatterle. Bellerofonte adunque mo
a quella di Fetonte, come fa ad es. Orazio nell’ 11a ode del libro 4o dove insegnando a moderare i desideri, dice: terret a
a sua figliuola, Antea o Stenebea, in moglie, e lo rimandò a Tirinto, dove gli fè costruire da operai licii una forte cittad
a, e abitavano all’ estremo Occidente, vicino alle rive dell’ Oceano, dove erano le Esperidi e Atlante. Perseo s’ avvia per
cordato il racconto di Ovidio, nel quarto e quinto delle Metamorfosi, dove specialmente la liberazione di Andromeda e la gue
altri trasversali. Templi vi erano anche altrove, a Mantinea ad. es., dove un eterno fuoco si manteneva in onor dei Dioscuri
ervata nell’ Eretteo, il sacro antico tempio di Atena sull’ Acropoli, dove pure si conservava il primo olivo fatto nascere d
signoria che si estese a molte isole dell’ Egeo e fin anco in Attica, dove egli prese Megara cagionando la morte al re Niso
a Troia; Glauco che trovò fanciullo la sua morte in un vaso di miele dove cadde, ma fu richiamato in vita dall’ indovino Po
tro; ma egli li respinse e parte uccise e parte inseguì fino a Malea, dove si rifugiarono in casa di Chirone là cacciato dal
na. Eracle doveva andare a prendere questi pomi d’ oro, pur ignorando dove fosse la sede delle Esperidi. Questo lo portò a n
ecò in Etiopia, poi di là dal mare in India, e giunse così al Caucaso dove libero Prometeo uccidendo 1’ aquila che gli rodev
peridi, giunse egli finalmente per la Scizia al paese degli Iperborei dove Atlante regge sulle sue spalle il mondo. Qui rius
ni dell’ Arcadia e della Messenia, ed anche in Eubea presso Eretria), dove il re Eurito prometteva la sua bionda e bella fig
l messo Lico che gli aveva portata la veste e lo scaraventò nel mare, dove divenne uno scoglio. Egli s’ avviò a Trachine dov
araventò nel mare, dove divenne uno scoglio. Egli s’ avviò a Trachine dove Deianira informata della disgrazia già erasi pel
ia, come ad Atene, a Sicione, a Tebe, a Lindo, a Coo, ecc. A Maratona dove dicevasi che si fosse principiato a venerare Erac
lebe romana vide rappresentare e gustò, v’ è l’ Anfitrione di Plauto, dove lo scambio del marito di Alcmena e di Giove dà lu
ella quale si pone in scena l’ eroe allorquando tornato dall’ Inferno dove aveva liberato Teseo, uccide Lico e di poi, diven
figlio di Nestore, trovato al tempo di Giulio II, in campo di Fiori, dove sorgeva il teatro di Pompeo. È parte di una grand
celebre statua del Museo Nazionale di Napoli. — Tra i vari monumenti dove si raffigurano i rapporti di Ercole e di Onfale,
arono prima al paese delle Amazoni, poi all’ isola Aretias o di Marte dove erano gli uccelli Stinfalii che Eracle aveva fatt
o suo padre e sposato sua madre. Egli allora pensò di evitar Corinto, dove credeva aver lasciato i suoi genitori, e s’ avviò
ssi dalla sventura. La storia dolorosa di Niobe fu già da noi narrata dove si parlava delle leggende tebane. Pelope richiama
, dovettero abbandonare la patria. Peleo si recò a Ftia in Tessaglia, dove lo accolse il re Euritio che gli diè in moglie la
involontariamente suo suocero. Allora lasciò Ftia, e si recò a Iolco dove prese parte ai giochi funebri istituiti da Acasto
torio Malea e questa lo sbalzò colle sue navi in Creta e in Egitto, e dove poi ancora girare sette anni prima di tornare a S
Dalla terra dei Ciclopi Ulisse pervenne all’ Eolia, l’ isola favolosa dove Eolo, re dei venti, li teneva racchiusi in un ant
se dei Lestrigoni, giganti e antropofagi. Costoro abitavano una terra dove le notti erano così chiare che chi potesse far a
rano fracassate tra gli scogli. f) Dopo, pervenne nell’ isola di Eea, dove abitava la bella maga Circe, figlia di Elios e so
Ulisse pervenne all’ isola Trinacia o delle tre punte (la Sicilia?), dove sbarcò veramente a malincuore e solo per condisce
che gli insozzarono la mensa. Poco appresso venne a Butroto in Epiro, dove ritrovò Eleno figlio di Priamo che portato da Tro
volge con pietà e sgomento. E il padre nel mezzo, preso fra le spire dove sono più vigorose e tenaci, invano colla sinistra
e consacrata ad Apollo; per ordine di lui andò poi nell’ Asia Minore, dove fondò l’ oracolo di Claro presso Colofone. Quivi
2 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
posto. Agitandosi in un ammasso di luce sembra dissipare da per ogni dove la densità delle nuvole. Una picciola parte del z
tto è lutto, orrore, e spavento : regna il brìo, il riso, la sorpresa dove tu spandi i tuoi raggi. » Quinault. L’Aurora figl
le acque un orribile serpente detto Pitone, che inseguiva da per ogni dove la sventurata Latona. Un giorno stanca dalla fati
lo a’ suoi piedi. Il tempio più famoso di questo Dio era in Epidauro, dove i Sacerdoti pretendevano, che loro si manifestass
chiamavasi Diana. Il nome di Ecate a lei si appropriava nell’inferno, dove il suo potere era considerabile, e veniva implora
a uscita alla luce questa Dea, Zefiro la condusse all’Isola di Cipro, dove le Ore presero cura della sua educazione : quindi
one, fu dato da Paride il pomo di oro, che la Discordia aveva gittato dove si celebrarono le nozze di Teti, e di Peleo. Ma a
erano eretti magnifici templi in Cipro, in Atene, e presso i Fenicj, dove non era permesso agli uomini di entrare1. Osservi
a la chiese in prestito per comparir più bella al suo sposo. I luoghi dove si esercitava il culto di Venere, erano principal
ò zoppo1. Come era ingegnoso, ed inventore, abbracciò una professione dove poteva far mostra de’ suoi rari talenti, che fu a
e nella divisione del Mondo ebbe, come si è detto, l’impero del mare, dove principalmente esercitava il suo potere, come Sov
iette d’oro. Ritornando da’ suoi viaggi Sileno si fermò nell’Arcadia, dove in tutt’i giorni si ubbriacò al suo solito, e si
il mare sul dorso di questo magnifico Ariete, Helle cadde nelle onde, dove si annegò. Il sito ove morì fu detto Hellesponto.
lla non potè salvarsi, se non che precipitandosi nel mare col figlio, dove furono ammessi fra i Dei marini. Ino prese il nom
r tutto. La casa era male immaginata, perchè non poteva cangiar sito, dove ci fosse un vicino pericoloso. L’origine di Momo
gia. La Voluttà. Una femina nuda coronata di rose con coppa d’oro dove beve una biscia, è l’effigie della Voluttà. La
all’Egitto venne a stabilirsi nella Grecia, e propriamente nel luogo, dove Atene fu fabbricata. Sposò la figliuola di Attèo
sse fabbricato una città in una contrada della Grecia, e propriamente dove avesse veduto fermarsi un bove. La novella sua pa
Battuta dai venti Danae per azzardo arrivò ad una delle isole Cicladi dove regnava Polidette, che volentieri accolse la madr
upplizio pagò la pena delle sue crudeltà. Giunse finalmente ad Atene, dove non potendosi vedere ozioso volle combattere col
anto la buona intelligenza fra i due sposi. Medèa ritirossi a Corinto dove Giasone la seguì. Ma incostante quest’ultimo cerc
di montato un carro s’involò alla vista di tutti, e recossi ad Atene, dove procurò di sedurre il vecchio Egèo. Passò Giasone
ni ora in un luogo, ora in un altro. Finalmente ritornò in Tessaglia, dove standosi un giorno sul vascello Argo che stava su
alpe, ed Abila, quali due monti prima erano uniti, ed esso li separò, dove innalzò una colonna col motto Non plus ultra. Fin
la voglia di deporre il comando. Sdegnato Polinice ritirossi in Argo, dove regnava Adrasto che gli fece grande accoglienza,
tanza, finse di riconciliarsi con lui. Lo richiamò quindi alla Corte, dove invitatolo a solenne banchetto, svenati i due fig
ella armata radunatasi in Aulide incontrò il primo ostacolo nel mare, dove regnando una calma perfetta, non potè passare l’E
consisteva la salvezza della città. Ulisse, che accorreva da per ogni dove , colla sua destrezza seppe involarla coll’ajuto b
tesimo : dimenticò i Trojani, e corse fra le braccia della sua sposa, dove tranquillamente fu preso dal sonno. Dormiva Giove
igliandolo a recarsi presso di Nestore, o pure alla corte di Menelao, dove probabilmente avrebbe avuto nuove di suo padre. S
o marino, che suo Padre Ulisse è trattenuto da una ninfa in un’isola, dove sospira notte, e giorno il ritorno alla patria. T
a soccorrerlo : lo consiglia di andare a nuoto nell’isola de’ Feaci, dove ritroverà la sua salvezza : gli dà un velo, che l
naviglio, egli si salvò su di una panca nell’isola di Ogigia ; isola dove regnava Calipso, Dea pericolosissima per le sue a
tale, e battuto da nuova burrasca è stato gittato sul lido de’ Feaci, dove ha trovato la più sincera ospitalità. Dopo tale r
e alla vela, e sbattuto da una tempesta approdò alle Coste de’ Ciconi dove fece un gran bottino. Se ne vendicarono ben tosto
do posto piede a terra con i suoi compagni entrò in una vasta caverna dove abitava Polifemo figliuolo di Nettuno, gigante di
j dal gigante ingojati. La flotta spiegò le vele verso l’isola Eolia, dove regnava Eolo re de’ venti : Volendo questi favori
ella nave. Le onde lo portarono all’isola di Ogigia, come si è detto, dove regnava, la vaga Calipso, sovrana dell’isola. Que
Ulisse in tanti cenci, ed immantinente involandosi recossi a Sparta, dove stava Telemaco. Sotto la figura di pitoccante, e
retese, il figliuolo di Laerte portossi alla casa di Eumeo suo amico, dove bene accolto si tenne sconosciuto fino al ritorno
pa un posto luminoso nell’Iliade : ma fa grande comparsa nell’Eneide, dove Virgilio ce lo dipinge in qualità di un uomo piet
no a vedere questo smisurato cavallo, che i Greci lasciarono nel sito dove stavano accampati. Varj sono i sentimenti sopra q
finalmente felice in Italia : così disse, e sparì. Ritornato al luogo dove aveva lasciato Anchise, ed Ascanio suo figlio con
nelle Strofadi, a Leucade, aborda finalmente a Trapani nella Sicilia, dove regnava Alceste Principe Trojano : ivi morì il ve
er la partenza, e col favore della notte scioglie le vele da un lido, dove era stato accolto con tanta cortesia. Accortasi d
ondare una città. Indi gli ordinò di penetrare in una oscura foresta, dove avrebbe ritrovata una pianta, che aveva un ramice
uci, e Filemone abitavano in una meschina capanna coperta di giunchi, dove appena si trovava una tavola di legno, che ne for
tano. Fermi nel loro proposito si diedero un appuntamento in un sito, dove stava un moro biance. Tisbe partì la prima : ment
ozze. Aconzio ricorse ad uno stratagemma. Gittò nel tempio una palla, dove era scritto : io giuro per Diana di essere la sp
scavi di Ercolano, e di Pompei ci hanno aperto un campo larghissimo, dove può ampiamente spaziarsi l’ingegno degli eruditi
issima della castità ritirossi nella Campania, ed ivi elesse il suolo dove oggi è Napoli per sua abitazione, guidata dal vol
l luogo preciso del sepolcro di lei, da molti situato nel monticello, dove oggi è la Chiesa di S. Giovanni Maggiore. Altri,
a ricordanza di questo avvenimento, innalzarono un tempio ad Eunosto, dove non era permesso alle donne l’ingresso. Ciò diede
li nella sua laboriosa opera de Reg. theca cal. parlando della Fratia dove adoravasi Eunosto, azzardò una congettura, che in
io poeta Stazio. In queste vicinanze vedevasi l’antico nostro teatro, dove il folle Nerone volle far pompa dell’arte sua mus
ato Capaccio, ed altri, era la presente Chiesa di S. Gregorio Armeno, dove nello scavo dei fondamenti furono ritrovati diver
3 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
logia e questa favola nell’ Oriente, nell’ Egitto, nella Fenicia ; di dove recata nell’ Occidente, fu accolta dai Greci, abb
a, Dindimena e Idea, dai nomi di tre montagne di Frigia (Asia minore) dove con special culto era onorata. 41. La chiamarono
fuoco secondo il significato di quel nome. L’ onoravano in Frigia, di dove Enea (608) figliuol d’Anchise ne recò in Italia l
consacrò un tempio12 dov’ era custodito il Palladio (570) di Troja, e dove sorgeva un altare con perpetua fiamma chiamata il
ande, perchè istituite dai Frigii in onore della grande Dea. In Roma, dove furono introdotte nel tempo della seconda guerra
on atti di frenesia. In prima abitarono il monte Ida nella Frigia, di dove si trasferirono in Creta, e aiutarono i Cureti a
, a piè del Parnaso. Aveva un altro bel tempio a Delo dov’era nato, e dove Teseo (402 e seg.) stabilì i giuochi Pitii ; ed u
a della città di Nisa (altri danno questo nome alla nutrice di Bacco) dove Mercurio lo recò in fasce alle figliuole d’Allant
arisce sempre immerso nell’ubriachezza, ora inforcalo sopra un asino, dove appena può reggersi, ora camminando barcollon bar
riconoscono l’immagine del sole che si alza dalla parte dell’ Oriente dove è posta l’ India, e illumina successivamente co’
o il nome di Baccanali od Orgie. Prima furono istituite in Egitto, di dove quest’uso passò in Grecia ; e poi in Italia ; ma
eglio degli altri. Questi risevoli giuochi passarono d’ Atene a Roma, dove le principali feste di Bacco furono anzi tratto c
sembianze di contadino gli offerse un bove e una vacca per farsi dire dove fosse il gregge che era stato portato via ; e Bat
e giglio e rosa Cinga loro alle chiome ; Amor si assida Sulla faretra dove l’arco ei posa, E i bei nomi col dardo all’ ara i
ngono prodigati soccorsi, ed è condotta a piè degli altari di Venere, dove ritorna in sè, ed invoca la Dea. In quel punto Am
iorno Cupido passeggiava con sua madre in un prato smaltato di fiori, dove volendo far prova dell’ agilità delle sue ali, si
ta parimente qual Dea del mare. Aveva Teti per abitazione un palazzo, dove , al dir della favola, ogni sera il sole andava a
nte, e in capo una corona di giunchi. Si appoggiano sopra un’ urna di dove scaturisce l’acqua che è la sorgente del fiume al
queste tre : Leucosia, Lisia e Partenope che diede il nome alla città dove morì ; ma Falari, che rifabbricò Partenope, la ch
lagnarsene con Circe (575), famosa maga, la quale avvelenò la fontana dove Scilla solea bagnarsi. Appena entratavi, la ninfa
ennità quelli del Circo a Roma41 e quelli dell’istmo a Corinto (674), dove Nettuno aveva un tempio celebre e una statua di r
ro di Plutone, ossia l’Inferno della favola, era un luogo sotterraneo dove scendevano le anime degli estinti per esservi pun
Ora incomincian le dolenti note A farmisi sentire : or son venuto Là dove molto pianto mi percote. Io venni in loco d’ogni
tutto l’inferno. 224. Il Lete, chiamato anche fiume dell’Oblio, « là dove vanno l’anime a lavarsi » era figurato in un vecc
, Radamanto quelli dell’Asia, e Minosse era presidente del tribunale, dove non valevano a mitigar la pena meritata nè uffici
Foco suo fratello minore nel fare il chiasso, si rifugiò a Salamina, dove Cencreo re di quell’ isola gli dette in moglie Gl
ella Licia le leggi di Creta, e regnò in Oecalia, città della Beozia, dove sposò Alcmena (74) vedova d’Anfitrione (364). Le
no focacce con l’impronta d’ un bove o d’en ariete. In mezzo ai trivj dove sorgeva la sua statua, le imbandivano ogni mese u
si sia, basta che si finga un monte, quale se ne può immaginare uno, dove siano sempre tenebre e non mai sole. A piè d’esso
mpre tenebre e non mai sole. A piè d’esso una concavità profonda, per dove passi un’ acqua come morta, per mostrare che non
rtigiano col padre dei Numi, che questi lo fulminò nel Tartaro (216), dove Mercurio (160) ebbe ordine di legarlo a una ruota
lo uccisero con le frecce, e lo mandarono a patire nel Tartaro (215), dove … ha sopra un famelico avvoltore, Che con l’adun
delle menti volgari. 269. Minerva era principalmente onorata ad Atene dove aveva un magnifico tempio, sotto l’altare del qua
cquero le nove Muse. Abitarono l’Elicona, il Pindo e il Parnaso (123) dove ebbero per precettore il loro fratello Apollo (96
l’ingegno vuol esser puro come l’innocenza ; e siccome gli oggetti di dove il bello ed il vero emergono sono molti, e le dif
ellissima poi è l’invocazione che egli fa ad Apollo nel del Paradiso, dove comincia : O buono Apollo, all’ultimo lavoro Fam
e implorò dal padre degli Dei che Esculapio fosse accolto nel cielo, dove egli lo trasformò in un astro chiamato Ofio o Ser
tiva accoglienza, tolse il senno ai malcreati, ed essi incominciarono dove a battersi, dove a ballare senza riposo, a ridere
tolse il senno ai malcreati, ed essi incominciarono dove a battersi, dove a ballare senza riposo, a ridere sgangheratamente
ad ogni variar di casa ; ma i Lari non abbandonavano mai l’abitazione dove erano stati collocati una volta. 328. Le feste ce
ollocata nel quartiere accanto al letto dell’ Imperatore regnante, di dove , appena morto, la trasferivano in quello del suo
i più tornata nel cielo. Fin da quell’ epoca ella va percorrendo ogni dove la terra con incredibile celerità, e gode a ritro
anche dai luoghi più alpestri, non le rimase altro asilo che il cielo dove regnano eterne le leggi dell’ eguaglianza. Quivi
e mani e faci accese e vipere e pugnali, e sparge rotoli di pergamena dove sta scritto : guerre, tirannidi, confusione, fazi
tato da un canto, ma non sì che non possa prontamente ripigliarlo. E, dove la Vigilanza ha in capo un gallo che canta, a que
o altri, dell’Acheronte, ebbe magnifici templi in Grecia e in Italia, dove sorgeva alata con augusto sembiante, porgcndo con
empre buoni effetti, quantunque il mostro possa tuttavia celarsi ogni dove a spiare il tempo di nuocere. Perciò conviene che
4), attraversò gl’immensi spazi dell’aria, e giunse nella Mauritania, dove regnava Atlante di gigantesca statura. Costui pos
e parevano indestruttibili. Ercole immaginò di dar fuoco alle macchie dove s’annidavano ; l’espediente riuscì ; il paese rim
, e scopersero il traditore. Allora l’eroe corse tosto a quell’antro, dove Caco si preparò alla difesa mandando fuori dalla
olori, che divenutone furioso, afferrò Lica e lo scaraventò nel mare, dove fu cangiato in iscoglio. 398. Sentita l’ eroe già
ita. Ma ingiunse prima a Filottete di non palesare ad alcuno il luogo dove era morto e sepolto, affinchè la paura di vederlo
ella vita. 399. Ercole fu annoverato fra gli Dei, e accolto in cielo, dove sposò Ebe (87) Dea della giovinezza. Le genti di
Perifeto, figlio di Vulcano (270), abitava nei contorni d’ Epidauro, dove assaliva i viaggiatori. Teseo, nel recarsi da Tre
aratona. Allora ne cercarono con gran premura le spoglie, e nel luogo dove la tradizione indicava che fossero state riposte,
e costretta nuovamente a fuggire, andò ramingando per l’ Asia Minore, dove unitasi a un re oscuro, n’ ebbe un figliuolo chia
furibonde, assalirono lo sventurato Orfeo, e lo gettaron nell’ Ebro, dove travolto nelle onde faceva pur sentire i dogliosi
(Monti, Mascheroniana.) 472. Fu eretto un tempio ad Orfeo nel luogo dove rinvennero la sua spoglia ; ma ne era vietato l’a
o si ricovrò nell’isola di Coo, quindi in Sardegna e poi in Sicilia ; dove propagò le sue cognizioni d’agraria e di pastoriz
raccorlo sul suo dosso, e lo reca fino al capo Tenaro in Laconia, di dove Arione passò a Corinto anche prima che vi giunges
padre degli Dei si trasformò in toro bianco, e scese in riva al mare dove Europa passeggiava con le sue donzelle. Essa gli
bilirsi. Apollo (96) gli ordinò allora di fondare una città nel punto dove sarebbe stato condotto da un bove. Cadmo obbedì,
rio bando da Tebe per non esserne spettatore, e si ritirò in Illiria, dove insieme con la moglie fu cangiato in serpente.
i piedi e le unghie di leone : si rintanava sulla montagna di Ficea, dove arrestava i passeggieri proponendo loro a sciogli
i di quel tempo, e si radunò in Aulide, città marittima della Beozia, dove fu trattenuta dai venti contrarj. L’indovino Calc
va lo tolse a Chirone, e lo mandò alla corte di Licomede re di Sciro, dove poi sposò segretamente Deidamia figlia del re, e
si riscosse, Gli occhi svegliati rivolgendo in giro, E non sapendo là dove si fosse, Quando la madre da Chirone a Sciro Traf
to le sue frecce ; ma un giuramento l’obbligava a nascondere il luogo dove erano sepolte con le ceneri del figliuolo d’AIcme
i ambasciatori furono costretti a lasciarlo solo nell’isola di Lenno, dove per dieci anni patì atrocissimi dolori. Ma alla f
e unitosi ad una schiera di Tessali andò a stabilirsi nella Calabria, dove fondò la città di Petilia. Diomede. 550.
ale sua moglie, dovè fuggire e ricoverarsi presso Dauno re d’Illiria, dove co’ suoi compagni fu cangiato in airone. Pare che
are i suoi stati ; laonde si rifugiò sulle coste della grande Esperia dove fondò Salento. Pose in vigore nella nuova città l
o entro la pelle del leone, lo rese invulnerabile, eccettone il luogo dove questa pelle era stata sbranata dalla ferita con
pregio, E già nolo per fama insino agli astri. Abito la serena Itaca, dove Lo scuotifronde Nérito99 si leva Superbo in vist
i venti lo spinsero alfine sulla terra dei Ciclopi (272) in Sicilia, dove Polifemo, figliuolo di Nettuno (185), e il più po
re all’ isola dei Feaci nominata Scheria o Corcira, la moderna Corfù, dove regnava Alcinoo. Il palazzo di questo re era sont
osco poco lontano dalla costa. Lì presso scorreva il limpido ruscello dove Nausica era solita di recarsi a fare il bucato ;
riamo suo padre, di Paride e della città, la rinchiusero in una torre dove « verace sempre, e non creduta mai » cantava le s
a sua, in una furiosa tempesta che lo gettò sulle coste dell’Affrica, dove fu accolto in Cartagine da Didone, resagli favore
rnato che fu dall’inferno andò ad accamparsi sulle sponde del Tevere, dove Cibele (40) trasformò in ninfe le sue navi, e qui
li volle ricompensare, ordinò loro di seguirlo sulla cima del monte, dove rivoltisi a guardare in giù, videro il borgo ed i
ostante un oragano la trasportò nella Libia in vetta d’ una montagna, dove continuò a spargere lacrime, le quali si vedevano
cadere sulla punta della sua spada. Quand’ ecco Tisbe uscir dal luogo dove s’ era nascosta, ritrovar Piramo già spirante, e
per dirigerlo nel tragitto accendeva una face sulla cima della torre dove abitava. Nell’ autunno il mare divenne così tempe
dopo le onde trassero il suo cadavere sotto quella medesima torre di dove Ero, già turbata da tristo presentimento, spingev
Aronta è quei ch’al ventre gli s’atterga,125 Che nei monti di Luni, dove ronca Lo Carrarese che di sotto alberga, Ebbe tra
osa pelle, Manto127 fu, che cercò per terre molte ; Poscia si pose là dove nacqu’ io ;128 Onde un poco mi piace che mi asco
nnino131 Dell’ acqua che nel detto lago stagna. Luogo é nel mezzo là dove ’l Trentino132 Pastore, e quel di Brescia, e ’l
rer mette co,134 Non più Benaco, ma Mincio si chiama Fino a Governo, dove cade in Po.135 Non molto ha corso, che trova una
a caverna nel tempio di questo Dio. La caverna aveva cento sbocchi di dove uscivano altrettante voci tremende contenenti i r
descrizione che ne vien fatta da Barthelemy, nel viaggio d’Anacarsi, dove sono anche notati alcuni de’ più celebri tra gli
iarne le spoglie, e potè trovarle a Biblos sulle coste della Fenicia, dove erano state trasportate dalle onde. Ella le ripor
non seguivano tutti lo stesso uso. Dove era adorato il coccodrillo e dove l’icneumone nemico del coccodrillo ; in un luogo
rofetesse, ed i loro oracoli passavano per infallibili. 738. Il campo dove era stata celebrata qualche cerimonia religiosa d
no i primi abitenti del monte Ida in Frigia (forse dell’ Ida in Creta dove egualmente si crede che si stabilissero). Incivil
sventata la coapirazione, gli convenne fuggire e ricovrarsi io Elensi dove fu iniziato nei misteri di Cerere, e divenne lero
lle leggi di Cerere, pigliavane poco cibe, ed entravane nel santuario dove regnava profonda oscurità. A un tratto, cessate l
istanti di prefondo silenzio, si spalancavano certe perte elevate, di dove allo splendore di mille faci la vista spaziava pe
in capo a quel tempo furon trovati morti nei loro letti. Ninno seppe dove fossero aeppelliti ; quindi la Beozia fn desolata
uccello fagiano ; c pare che lo trovassero sulle sponde del Faso, di dove , dopo aver risalito questo fiume della Colchide,
tio per abbandonarvisi liberamente al dolore. All’ aspetto dei luoghi dove aveva vissuto nell’ infsuzia, alla vista della su
da grossi cani. Chiamavansi Esperidi perchè posti verso quella parte dove credevano che il sole si coricasse al giungere de
3. Bella a forte rocca da far fronte ai Bresciani e ai Bergamaschi là dove la riva è più bassa. 134. Mette capo, comincia.
poste (o responsi) fatte agli uomini dagli Dei, non meno che i luoghi dove andavano a chiedere queste risposte, e le divinit
4 (1880) Lezioni di mitologia
no. Essendomi prefìsso di cominciare dalle Favole per quindi condurle dove , purgate dalla ragione, prendono sembianza d’Isto
adde a terra vinto dal proprio peso, e si accumulò tutto in un luogo, dove essendo agitato da continuo moto, le parti acquee
me. Si dividevano in più parti i templi: la prima dicevasi vestibolo, dove era la piscina, dalla quale i sacerdoti attingeva
alche volta gli univano, come nel tempio di Minerva presso i Tegeati, dove queste diverse norme dell’ architettura furono da
oro grida. Fra gli stessi Giudei vi era una valle, detta del ruggito, dove s’immolavano i bambini dai padri, persuasi che qu
Il sacerdote L’acciar si reca nelle mani, e prega, Ed attento osservò dove alla gola Vibrasse il ferro. Io di dolor nei lacc
zio che l’uomo dalla divinità divide. Qual terra adunque esser vi può dove non sia nato quest’ uso, e chi non scorge che l’o
Alcibiade; al che allude l’eleofante Ariste lieto in una sua lettera, dove una donna di sue bellezze gloriosa scrive che nor
te rivolge. Eguale a tigre Che dell’avida bocca il furor primo Non sa dove converta, e d’ambo i lati Scuote le giube sanguin
sepolcro di Giove, i Messenj, che?ul giogo d’Itome mostrano un fonte, dove le ninfe lavarono le tenere membra del padre degl
padre; gli tolse il trono, lo avvinse, e piombar lo fece nel Tartaro, dove gli die per custodi Cotto e Briareo. Tanto la set
se la terra di unica nuvola: Giunone si rifuggì sull’accennato colle, dove , simulando evitare il furore della procella, venn
tto. L’ordine era dorico: colonne ne circondavano l’esterno: il loco, dove era fabbricato, avea la forma di peristilio. L’al
di bronzo dorato, e sotto il simulacro di essa stava uno scudo d’oro dove era effigiata Medusa: due conche pur dorate sospe
asconde, Argo li gitta al collo il laccio indegno. E le sue piume son dove la serra a non ben sempre strameggiata terra. Ta
spesso la cangiata faccia. O dolce figlia mia, che in ogni parte, Da dove nasce il Sol fin all’occaso, Già ti cercai, nè ma
er far dormir le tante luci deste Sol la potente sua verga ritenne: E dove è quel pastor il cammin prese, Che in capo tien t
la verga sua toccando aggiugne; Sfodra la spada sua lucida e bella, E dove il capo al collo si congiugne, Fere, e tronca la
imineo, che diede, o più probabilmente ebbe nome da un colle di Roma, dove fra i vimini l’antica semplicità altari gli eress
colomba suona lo stesso che sacerdotessa., ha la favola originata. E dove lascio l’antro di Trofonio che diede a Giove l’or
sciata l’arte e la religion degli antichi, è nel Museo Pio dementino, dove questa divinità è siffattamente effigiata che sem
aggiore rinacque dalle rovine, «……………………………………… E tosto S’avvia colà dove in eburnea cella, Nido d’ogni delizia, accoglie e
re, Prosclistio, perchè, adirato con Giunone, inondò un campo argivo; dove poi, come Pausania avverte, gli fu edificato un t
: quindi descrivendo l’Arcadia, indica tre fonti nel campo Feneotico, dove le ninfe del divino fanciullo, allora nato, lavar
vi del lungi saettante Apollo, superando la soglia del rovinoso antro dove agli amplessi della madre, fra le tenebre care ag
cuori. — Ciò detto, portando 1’ amabile scherzo, ritornò nell’antro, dove uccise la testuggine col ferro; e avendo divise m
ceano nascondeva. Balzò dall’ antro, corse agli ombrosi monti Pierii, dove le liete erbe pasceva l’armento degl’immortali. S
ava la terra quando il potente figlio di Giove arrivò al fiume Alfeo, dove in una stalla nascose i bovi dalla larga fronte i
ad amendue di essere amici, e fe’comandamento a Mercurio di mostrare dove avesse nascoso i rapiti giovenchi ad Apollo, che
rcurio? Questa è sotto gli occhi del pubblico nella Galleria Farnese, dove con piacevol sorpresa può vedersi l’Antinoo di Be
i Adrianello che davasi, ai tempi del Nardini, al sito dell’Esquilino dove fu scoperto questo bel marmo, e ch’egli sospetta
al celebre Winkelmann mio antecessore. Fece (son le parole di Plinio dove parla delle opere di Prassitele in bronzo), fece
ero per servire alla destinazione del simulacro, che, veduto nel sito dove dovea collocarsi, avrebbe non solamente celate qu
bblico e sacro, mi fa pensare che non fossero poi trasportati ad Anzo dove fu scoperta questa insigne scultura. « Più facilm
le più belle opere di quello scultore, senza additare il sito preciso dove si custodiva. Potrebbe anche con maggior probabil
fermò non potersi supporre opera di Ca. lamide un lavoro sì perfetto, dove la più severa bellezza è unita a tutte le grazie
degno Di essere oifeso, che di pianto io sia Cagione: aspra è la via dove ti affretti; Non fuggir tanto; io pur freno il mi
Filisco. La mae stria del lavoro, non meno che la celebrità del luogo dove erano esposte queste statue alla luce dell’univer
« Qui sembra che il poeta avesse innanzi agli occhi la nostra statua, dove l’artefice ha voluto significare la ricchezza di
ia. » Amicleo lo nomarono ancora da Amicla, luogo nell’agro spartano, dove al nume edificato era un tempio insigne per ricch
fferma Strabene che fosse chiamato da Timbra, luogo prossimo a Troia, dove vogliono che Achille, essendo da Paride ucciso, f
il ristauro accusava un secolo poco alle arti favorevole. La nicchia dove era collocata vedevasi rivestita di alabastri, e
a, che furor di preda infiamma, Fra rupi e tane, fra scoscesi sassi E dove non è via lo segue: ei fugge Pei luoghi istessi o
ande, il figlio mio, di questo Percosso petto scelerato pegno. Ahimè, dove son tratta? ah voi, fratelli, Perdonate a una mad
a nella sua ruina il padre, La patria, il regno: ed io son madre: ahi dove , Dove sono i pietosi antichi voti: Cara memoria d
esta sola spiegazione lian rapporto le varie fasce che la circondano, dove hanno alcuni travedute, o le vitte di Cerere, o i
i Danni, antichi popoli della Puglia, fu il tempio di Pallade Achea, dove fama era che si conservassero tutte l’armi di Dio
l monte Citerò, da cui di Citerea sortì il cognome, e quindi a Cipro, dove i fiori nascevano sotto i piedi divini. Venere la
tarsi vie maggiormente con questo vaso rovesciato l’azione del bagno, dove era stile degli antichi di ungersi, è ancora un u
la in bronzo, e si ammirava il duplicato in Roma ai tempi di Claudio, dove perì nell’incendio Neroniano. Il fato di quella d
deformità tanto al padre dispiacesse da essere in Lenno precipitato, dove quei pietosi abitanti al grato nume prestarono so
erminava la peste gli uomini e gli animali, e i numi invano cercavano dove la dea dell’agricoltura si fosse celata. Pane err
la madre Idea Lasciata in fretta la solinga valle La figlia non trovò dove l’avea Lasciata fuor d’ogni segnato calle, Là dov
a figlia non trovò dove l’avea Lasciata fuor d’ogni segnato calle, Là dove calca la montagna Etnea Al fulminato Encelado le
Tonante? i nostri Penati forse, vincitor dell’Etna Encelado invadea? dove la figlia, Dove la figlia mia? Questa è la vostra
e tornò a ritorla e la fece di hel nuovo trasportare nella metropoli, dove perì nell’incendio, come vuole Pausania, o si amm
assitele scolpì un’ altra volta Cupido tutto nudo pel tempio di Parlo dove ebbe fama e avventure pari a quelle del simulacro
e, perchè, avendolo una volta ardito, fu da lui precipitato nel mare, dove sarebbe perito, se la Notte domatrice degli uomin
grec), cioè Ricordanza. E questa nel piano inferiore del bassorilievo dove i personaggi, eccetto quello di Omero, son tutti
a nell’arte di predir l’avvenire, e dopo la sua morte ebbe dei templi dove si aveano degli oracoli. Pausania favella dì un t
o. L’idolo al suono di voci e strumenti fu lavato da sacerdoti Frigii dove l’Aimone si perde nel Tevere: collocato dopo la l
isorsa per non lasciare la mano oziosa. Vi è ancora qualche monumento dove non altro porta sul braccio sinistro che un cornu
braccio sinistro che un cornucopie, il timpano accostato al trono, e dove in luogo del timpano sostiene sulla sinistra un g
tro Plutone, si conserva pure nel Museo, e fu dissotterrato ad Ostia, dove " Winkelmann l’avea veduto. Rappresenta Amore e P
stelle, coronate il capo, ed assise sopra troni risplendenti di luce, dove accordano la loro voce col canto delle sirene. Iv
ste, ed i Sicionii gliene aveano dedicato un altro in un bosco sacro, dove onoravano le Parche collo stesso culto delle Furi
ti porti. E il Duca a lui: Caron, non ti crucciare; Vuoisi cosi colà, dove si puote Ciò che si vuole, e più non dimandare. Q
a Virgilio sono esposti: « Questo è di Radamanto il tristo regno, Là dove egli ode, esamina, condanna, E discuopre i peccat
a dal dio nelle sembianze di fuoco. Ella diede il suo nome a un’Isola dove , suo figlio regnando, accade che dalla peste cons
ige dovevano tenere una mano sulla terra e l’altra sul mare. E dubbio dove fosse il fiume divenuto favoloso. Opinano alcuni
lui si chiama. Ma il padre, ahi non più padre I alto gridava: Icaro, dove sei; Icaro, in quale Terra ti cercherò? — Sempre
e l’Asia ei corse, Qual fero turbo, i lidi; E corse meco vincitor sin dove Stende gli sguardi il sole: Allor dinanzi a lui t
si come Calliope, e che ha spesso d’uopo di cancellare o di riformare dove all’incontro sarebbe assai improprio darli per si
pitture di Erodano ugualmente che nel lodato bassorilievo Capitolino, dove anzi è abbigliata di un manto, che dall’omero sin
a: è rappresentata la Tragedia nel piano più basso della composizione dove è 1’ epigrafe greca (grec), Tragedia. Lo Schott T
mento con quello che ha la Tersicore dei begli intonachi Ercolanensi, dove è sotto scritta la Epigrafe Tersicore la Lira. « 
, assegnandone la ragione appunto dal nome. Apollonio nel terzo libro dove incomincia la narrazione degli amori di Medea con
numenti che ce la rappresentano, come r insigne bassorilievo Colonna, dove si vede danzante per le pendici di Elicona, ravvi
Elicona, ravvisata ancor dallo Schott, e l’altro della Villa Mattei, dove è la quinta o l’ultima della facciata, in attitud
, non bastano però a farcela distinguere nel mi sarcofago Capitolino, dove una sola ha la cetra, e l’abbiamo sull’autorità d
capigliata, con un braccio reso più fermo e più terribile dal furore: dove la misera, tutta delicata e divina, si sforza di
omito, è una doppia sua immagine nel bassorilievo della Villa Mattei, dove alla sua figura, simile alla sovra descritta, si
e: conservavasi questo pregevol marmo a Velletri nel Palazzo Ginnetti dove , trasformato in quello della Fortuna, appena si p
ompeo, nelle cui ruine si suppone trovata quella della Cancelleria, e dove facilmente si rinvenne anche la Farnesiana, come
ed in maestria di scalpello. Fu trovata nel fondo Cassiano di Tivoli dove le altre, e quantunque vi siano indizi per creder
to in Asia da Epidauro, secondo riferisce Pausania nelle Corintiache, dove poco prima, in Titano, descrive la statua di ques
nquiste ad Alessandro. Non è fuor d’ogni dubbio di chi fosse figlio e dove nascesse. Diodoro Siculo riferisce, dagli Egizian
a prova non meno certa del soggetto di questa statua è quello appunto dove si fonda la contraria opinione, cioè il carattere
bustezza maggiore secondo le idee che aveano in mente, secondo i siti dove i simulacri li destinavano, secondo i poeti, le c
oco, mentre che la madre nelle sembianze di un’ ombra sale nel cielo, dove le Muse la celebreranno. Ma Bacco esce dal seno m
dite; Narrate a me del genitor la morte O noti tori: chi l’uccise: e dove , Dove, mio dolce padre, a me sei morto? Forse sta
perchè le sue feste si celebravano la notte, come si vede in Pausania dove parla delle Baccanti di Sidone, della festa del P
sinistra: mostra la mano l’aria ove si curva il cubito, le rughe poi dove alla giuntura si piega, e l’ombra ancora ch’è nel
e di flauti il ricurvo baston pastorale detto pedo, e la sampogna; e dove il Satiro è ornato di ellera, egli ha spesso coro
lla varietà medesima, che scorgiamo negli autori che ne discorrono. E dove alcuni di questi ultimi ce lo danno per un vecchi
ette avere il Greco artefice della bella statua della Villa Pinciana, dove questo semideo sostiene fra le braccia l’infante
oglie; ma questi stanco di esser clemente, lo precipitò nell’Inferno, dove fu legato ad una ruota di ferro circondata di ser
sfingi, in segno forse delle sue conquiste fatte ne’ paesi orientali, dove credevansi nascere simili mostri: o pure perchè f
hieri ritenuta quella figura, come si può vedere dal medesimo Ateneo, dove parla dell’olmo e del rito che fu ordinato la pri
uona le tibie, siccome quella nel sarcofago ch’è nel Palazzo Farnese, dove il Centauro suona la lira. Furnuto rende ragione
verghette rotonde di metallo da una parte più sottili che dall’altra dove terminano come in un capo di chiodo mal difende d
n dietro una sottocoppa a tre piedi, su cui si scorge una piccola ara dove ardono incensi. Un vecchio Fauno coturnato e cint
nel passato secolo disotterrata nella Villa Fonseca contigua all’orto dove si è trovata la presente statua, ed ora si conser
ancante. Con somma accuratezza se ne è specialmente copiata la testa, dove l’abile artefice ha saputo indicare nelle narici
nte scorgiamo nei bassirilievi detti volgarmente Cene di Trimalcione, dove un corteggio di Sileni e di Fauni la contradistin
o; e sopra una nave posa i piedi un’ altra figura nella Villa Mattei, dove Winkelman crede che il culto egizio si esercitass
5 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
ri per mezzo delle Furie, fintantochè ella fuggi disperata in Egitto, dove poi ottenuta da Giove l’ antica forma, fu dagli E
e avendo per disgraziato caso ucciso il padre, ricoverossi in Italia, dove sui colle Palatino fondò una piccola città chiama
r violenza a Latona, fu egli ucciso da Apollo, e sepolto nel Tartaro, dove occupava collo smisurato suo corpo nove iugeri di
cielo, perchè era assai studioso dall’ astronomia. Passò in Etiopia, dove Andromeda figlia di Cefeo e di Cassiopea per ordi
admo insieme con Ermione allontanossi da Tebe, e andò nell’ Illirico, dove chiedendo agli Dei di essere trasformalo in ciò c
esponto; Frisso giunto all’ opposta riva n’ andò col montone a Coleo; dove sacrificollo a Giove (il quale poi lo trasportò i
d Euneo. Seguendo il loro viaggio arrivarono gli Argonauti in Tracia, dove istruiti furono dal re Fineo del modo onde supera
Danubio, e se ne venner contr’ acqua fino a’ monti della Liburnia, di dove trasportata la nave per terra nell’ Adriatico, pe
ma invece sopra di un carro tirato da dragoni se ne fuggi a Corinto, dove Giasone trovavasi. Giasone erasi quivi acceso di
gettarono nel fiume Ebro. Questo, secondo Ovidio, fu portato a Lesbo, dove un serpente che avvenissi per morderlo venne da A
io, a Cuma, e secondo altri in Sicilia presso Cosalo re di Agrigento, dove andato Minosse per riaverlo a forza, fu prima da
lta da Castore e Polluce di lei fratelli. Giunto finalmente ad Atene, dove Medea era divenuta moglie di Egeo, corse grave pe
sorella Elettra, fu allevato segretamente da Strofio nella Focide, di dove all’ età di venti anni tornò incognito in Argo a
tar sapeva le frecce di Ercole, furon costretti a lasciarlo in Lenno, dove Ulisse poi venne a riprenderlo sulla fine della g
a il portò all’ isola de’ Lotofagi nel golfo di Gabes presso Tripoli, dove spediti avendo due compagni ed un araldo a spiare
catenarli. Di là i venti il portarono al lido de’ Ciclopi in Sicilia, dove andato con dodici compagni a visitare nella sua g
do i lidi della Sicilia, venne egli all’ isola Eolia, ossia a Lipari, dove Eolo gli diede chiusi tutti i venti in un otre ec
ontenesse, e i venti di là scoppiati riportarono le navi a Lipari, di dove Ulisse sdegnosamente da Eolo fu poi discacciato.
da Omero, doveva quindi Ulisse andar con un remo sopra la spalla fin dove gli fosse detto che quello era un ventilabro, e f
Sicilia, di consultar poscia in Italia la Sibilla Cumea, e fermarsi, dove alla riva di un fiume veduto avrebbe, una candida
d’ iride di profittar dell’ assenza di Enea, assalì la piccola città, dove Enea aveva lasciato le sue genti, incendiò le nav
Giulio Cesare in senato, Venere toglie l’ anima, e la porta in cielo, dove si manifesta sotto la forma di una cometa. App
. I più famosi tra questi erano: 1. L’ oracolo di Dodona nell’ Epiro, dove i Sacerdoti rendeano le risposte ascose nelle que
che le querce parlavano. 2. L’ oracolo di Giove Aminone nella Libia, dove la statua di lui solennemente portavasi da’ Sacer
6 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
oli lontani come l’alacre pilota segnala il naviglio laggiù in fondo, dove il mare si smarrisce col firmamento. Guerrazzi F
ano come i vetri dipinti dalla lanterna magica ; il mondo è la parete dove si riflettono le immagini loro, e nel continuo pa
superstiti ; ma ogni secolo come ogni minuto si avvicinano al punto, dove il creatore per ogni cosa creata ha seritto : Bas
nome di una altissima roccia separata dall’isola di Phile dal Nilo e dove Osiride aveva un tempio. 11. Abbondanza. — Divini
20. Aborigeni. — Popoli che Saturno condusse dall’ Egitto in Italia, dove essi presero stanza. È credenza generalizzata fra
in preda alle onde. Politetto, re di Serifo (una delle isole Cicladi) dove la barca approdò, trattò cortesemente Danae e fec
rannome dato a Minerva, e forse a lei imposto dalla Città di Ageliana dove essa era singolarmente venerata. E questa però un
parte alla morte di Crisippo suo fratello, egli si rifugiò in Megara, dove uccise un leone che aveva divorato Eurippo, figli
padre uccise la madre Erifile, perchè questa aveva scoperto il luogo dove Anfiareo si era nascosto per non andar alla guerr
rono così dolenti per la morte del padre che si precipitano nel mare, dove vennero cangiate nell’uccello conosciuto sotto il
chè tutti questi numi aveano degli altari vicino ad un vasto portico, dove i lacedemoni andavano a passeggio. 329. Amburbale
zii con la parola Amente, ovvero il centro delle viscere della terra, dove tutte le anime dovevano raccogliersi. Gli Egizian
ndo di suo padre. Straziata dai rimorsi, ella si nascose in un bosco, dove volendo tirare con una freccia su di una biscia,
nde onoranza. 374. Anaxabia. — Ninfa che disparvé nel tempio di Diana dove si era rifuggita per sottrarsi alle persecuzioni
e quanto avevano di più prezioso. Finalmente Anchise morì in Sicilia, dove Enea gl’innalzò una magnifica tomba. …… Caro mio
moglie, palesò a Polinice per il dono di una collana d’oro, il luogo dove s’era nascosto Anfiareo, per non andare alle guer
tabilito in un deserto della Libia, o secondo altri della Mauritania, dove massacrava tutt’i viandanti per compiere un voto
con Teseo, ma questi l’abbandonò su d’una roccia nell’isola di Naxos, dove la sventurata dopo aver pianto amaramente la sua
rion n’apporta il gelo ; Prese al ciel la corona il volo, e corse Ver dove Arturo fa la guardia all’ Orse. L’aurea corona al
Giove che gli veniva da una città di questo nome nell’isola di Creta dove era particolarmente venerato. Asio si chiamava an
. Per seguire il consiglio crudele ma utile, Ulisse cercò da per ogni dove l’illustre rampollo dei re Troiani, onde farlo mo
io. — Soprannome di Giove da un luogo presso Flavigni nella Borgogna, dove fu ritrovata una statua di questo dio, rappresent
nell’isola di Claro ; ove non fu mai ritrovato un animale velenoso e dove i cervi, inseguiti dai cacciatori andavano a rico
ino. Derubò alcuni buoi ad Ercole e li nascose nella propria caverna, dove li fece entrare a ritroso, affinchè le orme dei p
edeli a Cadmo e lo aiutarono ad edificare la città di Tebe, nel posto dove un bue, ch’egli conduceva con sè si era fermato,
i Enea e dette il suo nome ed un promontorio della penisola Italiana, dove essa morì, come pure al porto ed alla città che v
e cangiata in questo scoglio non lontano dall’altro chiamato Scilla, dove si ascoltava sempre il lamento di spaventose grid
o figlio di Vulcano, egli invocò suo padre, dio del fuoco, e il luogo dove si trovavano fu all’istante circondato di fiamme.
a causa del promontorio di Cene, ove egli aveva un magnifico tempio e dove gli si rendevano grandi onori. Sopra il monte Ce
prannome di Apollo che gli veniva dalla città di Cilla, nella Beozia, dove egli aveva un famoso tempio. 1111. Cillo. — Cocch
 — Soprannome di Apollo che gli veniva dalla città di Claro o Claros, dove egli era particolarmente venerato e dove aveva un
lla città di Claro o Claros, dove egli era particolarmente venerato e dove aveva un famoso oracolo. 1164. Claro. — Città del
ei, ritornando dalla Frigia, si era arrenata sulle rive del Tevere, e dove il vascello si era così fortemente incastrato che
rannome di Giove a lui venuto dalla città di Criaforide, nella Caria, dove era adorato con culto speciale. 1296. Criaforo. —
l’Anguillara. Ma essa approdò felicemente a una delle isole Cicladi, dove Politetto, re di quella, la sposò allevando con a
, più accorto dell’incauto figliuolo, giunse a salvamento in Sicilia, dove per altro mori poco dopo, soffocato in una stufa,
uggitivo. All’amata Sicilla alfin arriva Stanco già di valor Dedalo, dove Del volo e delle penne il dosso priva : Nè d’uopo
i paesi circonvicini, per offrir loro sagrifizî ed onori solenni ; e dove era generale credenza, che esse apparissero di tr
ttori dell’antichità, ed appoggiata dallo essersi trovato da per ogni dove le vestigie di questo culto. 1376. Del. — Esseri
e i vaghi e sparsi fior ch’ornan il panno, Non denno altrove star che dove stanno. Ovidio — Metamorfosi — Libro IX. trad. d
ndovene nell’aria, sulle montagne, sul mare, nei boschi e da per ogni dove . I pagani non davano punto alla parola demonio la
indicato il dio Bacco, dalla città di Nisa, ove era stato allevato, e dove aveva un tempio superbo, esclusivamente dedicato
a. Il rapitore portò seco Elena, dapprima a Tegea e poscia ad Afiana, dove , essendo essa divenuta incinta, Teseo la lasciò a
uon grado con l’adultera sposa, la condusse come in trionfo a Sparta, dove ella restò fino alla morte di Menelao, avvenuta q
nome del fratello di cui esse piansero la morte sulle rive del Po, e dove furono cangiate in pioppi, esse venivano anche de
eti dell’antichità, immaginarono che regnasse una eterna primavera, e dove le ombre dei giusti godevano di una felicità perf
u da Anio, vecchio amico di Anchise, accolto con ogni amorevolezza, e dove , l’oracolo interrogato da Enea su quanto gli rest
inità, ispirato , ogni persona che predicesse l’avvenire, ed il luogo dove si davano gli oracoli. 1699. Entello. — Celebre a
e un sacrilegio e Quinto fu obbligato di far riportare le grondaje là dove erano state tolte. 1754. Equirie. — Romolo dette
che significa Giunone e ϰλιος gloria. 1758. Eraclea. — Sul monte Oeta dove la cronaca ripete che sorgesse il sepolcro di Erc
algeloso furore di Giunone, avesse nascosto il fanciullo in un campo, dove fu raccolto da Minerva la quale lo rese alla madr
e decimavano gli uomini. Allora gli dei la fecero cercare da per ogni dove , ma non giunsero a scoprirla, finchè il dio Pane
nsero a scoprirla, finchè il dio Pane entrando per caso nella caverna dove Cerere era nascosta, la riconobbe e andò immediat
he l’anima di lui si separasse dal corpo, andasse in lontani paesi di dove ritornava ben presto a raccontare quanto aveva ve
elfo, e finalmente fece ritorno al tempio dedicato ad Apollo Sminteo, dove mori. Ai tempi di Pausania si vedeva ancora il se
monia era ritenuto come festivo ; il carro veniva accolto da per ogni dove con grande solennità, i pubblici affari erano sos
iglie della Notte, perchè abitavano all’estremità dell’ Occidente, là dove  ; secondo la tradizione favolosa, ba principio il
ssedio di Troja, ella profittò di una tempesta, che costrinse la nave dove si trovava, ad approdare fra le isole di Menta e
qualche tempo lo adibì alla guardia delle sue greggi. Là si rivolse, dove Palla mostro Gli aveva l’inclito Eumeo, di cui fr
e mura di Tebe. V. Capaneo — ella si ritrasse nella città di Eleusina dove si rendevano gli onori funebri al morto re, e qui
a dei pagani alle differenti divinità, il potere d’essere da per ogni dove . In simili occasioni si cantavano alcuni inni pro
imente, che tu seguiti noi vincitori nella nostra, e tosto tua città, dove tu sia ricevuta in un magnifico tempio, degno del
promontorio nell’isola di Chio, al quale si dava lo stesso nome, e di dove narra la tradizione mitologica, che Latona avesse
della dea, di rimanere in quel bosco, fu lasciato il simulacro di lei dove si trovava. Finalmante Virgilio riferisce che la
a, mandarono una deputazione a Filottete, onde sapere da lui il luogo dove , insieme alle ceneri dell’ eroe, erano sepolte le
acro dei loro fiumi non vi fossero degli altarî a questi consacrati e dove il culto dei pagani offeriva del continuo incenzi
pio di Delfo ; onde gli dei per punirlo lo precipitarono nel Tartaro, dove Flegia è condannato a rimanere eternamente sotto
più che di tempio, la forma e la configurazione di un vasto teatro, e dove veniva adorata sotto la denominazione di Dea Proe
e la Giunone di Argo aveva lo stesso potere. Presso i pagani i luoghi dove era caduto il fulmine, erano ritenuti come sacri
e per punirlo delle sue atroci bestemmie, fosse stato posto sul rogo, dove sua moglie Evadne si lanciò, onde le sue ceneri f
dati recinti chiusi tutto all’ intorno da alte muraglie senza tetto, dove il popolo correva devotamente in alcune ore del g
inciarono la loro tremenda persecuzione contro di lui ; e l’ altro là dove gli si erano mostrate meno avverse. Nei sacrifizi
Ciclopo rio scorre la costa Dall’ira spinto e dalla pena acerba, Ver dove io mi glacea molto discosta, Viene a girar la luc
e Galatea all’ orribile vista, pazza di dolore, si precipitò in mare, dove fu raccolta dalle Nereidi sue sorelle. Lo perseg
sso i pagani si dava questo nome alla più alta sommità del monte Ida, dove Giove aveva un tempio ed un altare a lui consacra
esti abbandonò sovente la sua celeste dimora per seguirlo da per ogni dove , e star sempre in sua compagnia. Un giorno stabil
cui fece partire la nave e con prospero vento, fu condotto in Lenno, dove essendo quell’isola governata da donne sole, le q
ta questa prima parte della sua colossale impresa, Giasone si reco là dove era rinchiuso il famoso ariete dal vello d’oro, a
Egittò e nella Siria. In Italia ed in Grecia si trovavano da per ogni dove templi, oratori, are ed oracoli a lei dedicati, e
da un desio Dal natural diverso il cor rapito. Nè restarmi potei, là dove io m’era. E, terra, dissi, sovra cui per sempre I
to di Glauco ; che sorgeva nel luogo ove egli si precipitò in mare, e dove a poca distanza s’innalzò poi un tempio e quindi
e, che è una delle più belle tragedie del teatro tragico francese ; e dove chiama Erifile, la figlia di Teseo e di Elena ; e
viata in Tauride nella Scizia ove fu fatta sacerdotessa del tempio, e dove per doveri della sua carica l’era imposto d’inizi
lla di nobile e ricca famiglia, si contentò di seguitarla da per ogni dove , felice di poterla almeno vedere e di sentire qua
ente sulle loro navi si avviarono verso una lontana e remota spiaggia dove giunti dopo aver sbarcato la loro preda si detter
arola veniva adoperata dai pagani, per denotare in generale, il luogo dove andavano tutte le anime, dopo la morte e che nell
Nel mezzo dell’ isola sorgeva un magnifico tempio, a lui dedicato, e dove gli si facevano le più ricche offerte. Finalmente
o e con un colpo di fulmine, precipitò Issione nel fondo del Tartaro, dove Mercurio per suo ordine, legò lo sciagurato milla
che il nome di questi giuochi prese occasione dall’istmo di Corinto, dove furono istituiti ; ed aggiungono che i giuochi is
no coronati di apio ; ….. nè sconosciuta io canto L’ Ismia vittoria, dove Dei corridori il vanto A Senocrate diè l’equoreo
rte di ogni buona e cattiva fortuna del padre, e lo seguì da per ogni dove , finchè caduta Troja, andò con lui nell’isola di
eniva adorata anche sotto il nome di Laona, nella contea di Borgogna, dove con l’andare degl’anni, togliendo il t dalla paro
. Nelle campagne di Roma vi era un bosco consacrato alla dea Laverna, dove gli assassini ed i ladri si riunivano a dividere
nuto con certo religioso rispetto ; e che avendolo il re trovato colà dove avea deciso di fabbricare la sua reggia, lo avess
n’alta montagna, nelle circostanze della città di Alba ; propriamente dove si tennero poi le adunanze per le feste latine. D
re, nascondersi, essendosi Saturno nascosto in quella parte d’Italia, dove regnava Giano, allorquando Giove lo scacciò dal c
7 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
Cefeo, e Cassiope vennero collocati dopo la loro morte tra gli Astri, dove formano altrettante Costellazioni(c). Giasone.
aveagli predetto (g). Altri pretendono, che siasi trasferito in Asia, dove , essendosi riconciliato con Medea, e avendo dato
comparire quel leone, e che Iride lo abbia portato sul monte Ofelta, dove il primo giorno divorò un pastore, detto Apesanto
in Micene, e che poi Euristeo li abbia abbandonati sul monte Olimpo, dove certe bestie selvaggie li divorarono(b). Ercole a
igato ad impadronirsi de’pomi d’oro dell’ Esperidi. Non sapendo egli, dove quelli si trovavano, ne ricercò le Ninfe, le qual
s, re di Creta. Da di là continuando il suo viaggio, arrivò in Misia, dove combattè con Amico, re di Brebicia, lo scacciò da
llora sciolo improvvisamente il freno alla rabbia, lo lanciò in mare, dove fu cangiato in iscoglio (b). L’Eroe proseguì nel
orrore ; e temendo l’ira del padre, si ritirò sulle vicine campagne, dove restò preda delle belve (e). Tra i varj altri fi
Indo. In Tiro eravi un bellissimo tempio, consecrato a questo Eroe, e dove v’avea un pilastro tutto di smeraldo, e una sedia
dì abbandonò ivi Arianna, mentre dormiva(15), e si trasferì in Delo, dove per eternare la memoria del suo trionfo sopra il
izio di tristezza e di lutto. Egeo dall’alto d’Atene, detta Acropoli, dove l’impaziente suo amore pel figlio lo aveva condot
on potendo sveller. Io, lo scosse di tal fatta ; che cadde alla fine, dove il Centauro desiderava. Teseo, avvertito a tempo
ebri(7). Andromaca pure gli fece ergere una magnifica tomba in Epiro, dove la avea condotta Neottolemo, figlio di Achille (e
ato da una certa Caieta, la quale diede poi il suo nome ad una città, dove fu sepolta(b) (2). Qesto Eroe combattè con Diomed
arebbe arrivato in Sicilia ; che sarebbe disceso nell’Inferno ; e che dove avrebbe trovato una scrofa con trenta figliuoli,
vuoro, come se quello avesse dovuto essere occupato da Ajace. Fu là, dove , Autoleone, Generale de’Crotoniati, tentè di atta
hiese non li avesse impietositi. Allora Edipo fu trasferito in Atene, dove Teseo cortesemente lo accolse. Là Edipo si posè s
ad esse un antichissimo tempio, ove credevasi, che fossero apparse, e dove tutti i popoli concorrevano ad offerire loro sole
, figlio di Nettuno, il quale, ritornato da Colco, regnò nella Ionia, dove sposò la figlia del fiume Meandro(h). (11). Linc
. Si avanzò per ripigliarla, e il peso del corpo lo trasse nel fiume, dove si annegò. Fingono i Poeti, che sia stato rapito
itori, ma appenachè spiegò le vele, naufragò sulle coste della Caria, dove fu fatto prigioniero. Avea Testore lasciata nel s
ono di sua madre, ma poco dopo ne fu scacciato, e si ritirò in Caria, dove uno de’suoi figli, detto Cuardo, fabbricò la citt
(8). Medea, fuggita anche da Atene, si trasferì nell’ Asia superiore, dove si maritò ad uno de’ maggiori re di quel paese, e
chille, cui ella sommamente amava, siasi ritirata nel campo de’Greci, dove onorevolmente venne accolta da Agamennone ; e ch’
lle sue lagrime quella rugiada, che sul crepuscolo mattutino per ogni dove cade dal Cielo. Aggiungesi, che l’Aurora, non pot
ssendosi questi fermato nella Teutrania, contrada vicina alla Troade, dove regnava Ario, uccise quel Sovrano, salì sul di lu
le Lararie, dette anche Compitali, dalla voce Latina compitum, luogo, dove più strade concorrono, e dove quelle stesse Feste
ali, dalla voce Latina compitum, luogo, dove più strade concorrono, e dove quelle stesse Feste si celebravano. Credesi, che
rasferì in Italia. Quivi, ocacciati gli Aborigeni, occupò que’luoghi, dove poi venne fabbricata Roma (h). Insegnò a que’popo
no, fuggì per una finestra, e corse a precipitarsi nel fiume Numicio, dove divenne una Ninfa, e assunse il nome di Anna Pere
appresso il mare, e che qualche tempo dopo gli alzarono una Capella ; dove gli abitanti di que’dintorni si recavano tutti gl
8 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
che l’avea per figliuolo. » Dante rammenta anche il volo d’Icaro là dove assomiglia la sua paura a quella di questo giovan
oro corpi. E di questo mitologico prodigio fa menzione anche Dante là dove parlando della duplice fiamma che ricuopre nell’I
iscosse, « Gli occhi svegliati rivolgendo in giro, « E non sapendo là dove si fosse, « Quando la madre da Chirone a Schiro
d’oro, « Con l’ale aperte ed a calare intesa : « Ed esser mi parea là dove foro « Abbandonati i suoi da Ganimede « Quando f
i due poemi l’Iliade e l’Odissea. E veramente di Achille non sapevasi dove fosse, ed Ulisse dicevasi divenuto pazzo « D’uom
ne di lui e lo indusse a seguirlo. Ulisse poi si diede ad investigare dove fosse Achille, e il modo che tenne per trovarlo (
gli, come dice Omero, molto errò, cioè andò molto vagando senza saper dove , sospinto dalla forza del vento e delle tempeste.
se abbandonasse l’isola di Circe, mentre a compierlo con mezzi umani, dove pone Omero l’Inferno, cioè ai gelidi confini dell
e di spazio, determiniamo i luoghi che, secondo Omero, egli toccò, e dove più o meno si trattenne, e poi noteremo i più mir
oltre nel territorio dei Lestrìgoni, che non si trova ben determinato dove fosse precisamente. Giunto poi ad Ea, isola della
’aggruppai fico eccelso ; e mi v’attenni, « Qual vipistrello ; chè nè dove i piedi « Fermar, nè come ascendere, io sapea, « 
to, « E la decima notte i Dei sul lido « Mi gettâr dell’Ogigia isola, dove « Calipso alberga, la divina Ninfa, « Che raccogl
e lo stipite del fondatore di Roma, l’ufficio del Mitologo è compiuto dove di Enea s’impadronisce lo Storico per narrar di l
la settima foce. « Cade in la selva, e non l’è parte scelta ; « Ma là dove fortuna la balestra, « Quivi germoglia come gran
 II verso la foce del Dniester, sia sul luogo stesso dell’antica Tomi dove fu relegato Ovidio, e che perciò fosse chiamata O
9 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
li impose sui seppellimenti, riuscì a costruire quel famoso labirinto dove l’opinione volgare non tardò guari a porre il ves
ro agli Argivi l’invenzione dei pozzi che avevano recata dall’Egitto, dove le acque erano rare ; altri dicono che palesasser
la sensibile alla sua passione, la rapì dalle sponde del fiume Ilisso dove si trastullava con altre fanciulle della sua età,
iulle della sua età, e la trasportò nella Ciconia, regione di Tracia, dove la sposò, e la rese madre di due figli gemelli Ze
are Venere a disfarsene, ed essa lo allevò nascostamente in un bosco, dove succhiò il latte delle belve. Giunto in età di po
si trasportare dal suo ardore, insensibilmente trovossi in alto mare, dove , rifinito di forze, nè potendo più lottare contro
to avvenimento fece dare il nome di golfo Saronico al braccio di mare dove Sarone annegò e desso fu messo da’ suoi popoli ne
ttrasse alla giustizia colla fuga, e si rifuggì nell’ isola di Creta, dove fu tanto meglio accolto, quanto che la fama vi av
a di Firenze dei principi di quella famiglia ove fu traslocata dopo e dove trovasi tuttora. Essa rappresenta Venere nell’at
l’eroe con la presenza del suo antico maestro, si rifuggirono a Malea dove ritirato viveva Chirone ; ma Ercole non lasciò di
a a Chirone come figlio di Saturno, e pose il Centauro nello zodiaco, dove formò la costellazione del Sagittario. Argonauti
uneo. Continuando il loro viaggio arrivarono gli Argonauti in Tracia, dove furono istrutti dal re Fineo del modo onde supera
burnia, parte settentrionale dell’Illiria ora Croazia e Morlachia, di dove trasportata la nave per terra nell’Adriatico, per
e ed intorno al vulcano vedevansi de’leoni ; a metà eranvi de’pascoli dove pascevano delle capre ; ed appiè del monte stesso
cro. Inorriditi alcuni Ateniesi alla vista di un uomo in quel luogo, dove non era permesso a nessun profano di portare il p
agio della vicina sua morte e senza guida alcuna s’incammina al luogo dove egli deve spirare. Giunto presso un precipizio in
asseggieri, tirandoli negli scogli e ne’macchioni del monte Ficeo, là dove riusciva loro impossibile di liberarsi per non sa
sorella Elettra, ed allevato secretamente da Strofio nella Focide, di dove all’età di venti anni tornò incognito in Argo a v
racoli erano :     Sacrifizio L’oracolo di Dodona nell’Epiro, dove i sacerdoti rendevano le risposte ascosi nelle qu
10 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
, ma immenso e fertile terreno ; esposto indifferentemente a tutti, e dove tutti credettero di scuoprirvi ciò che le loro id
trodurre il culto a questi dodici Dei : di là passò poi nella Grecia, dove sino da’ tempi di Pisistrato fu loro dedicato in
chè avea un tempio in Ecale, borgo della tribù Leontide nell’ Attica, dove gli si celebravano le Feste, dette pure Ecalesie
glia, da altri dell’Epiro (a), eravi una foresta piena di quercie, da dove credevasi che il Nume desse i suoi Oracoli. Quest
la sacra ceremonia. Il simulacro allora, muovendo il capo, accennava dove voleva andarsene ; e faceva altri moti, che inter
ve sul predetto monte un tempio, che dovesse essere ad essi comune, e dove tutti gli alleati ogni anno avessero a radunarsi
fiume Imbraso (b). Altri dicono, che sia comparsa alla luce in Argo, dove fu in modo particolare onorata (c). Neppure si va
gliene offerivano di neri tutti gli anni sulla fontana di Ciane, per dove credevano, ch’ egli avesse preso la strada dell’
gli abitanti con una peste desolatrice (c). Nè fu solamente in Troja, dove Apollo esercitò il mestiere di muratore. Egli aju
o dati ad Apollo. Egli si denominò Oropeo da Oropo, città dell’Eubea, dove dava Oracoli(c) ; Pitio dall’uccisione di Pitone(
mai animali vivi(b). Si denominò Abeo dalla città d’Aba nella Focide, dove avea un ricco tempio, e un celebre oracolo(c). I
ettare nel mare. I flutti la portarono sulle rive dell’Isola di Delo, dove fu raccolta col bambino. A questo ella diede il n
se ne pentì, e ottenne da Giove, che colui fosse trasferito in Cielo, dove forma una Costellazione (a) (6). Molti altti venn
dormire(8) in una spelonca del Latmo, monte della Caria (d). Era là, dove Diana ogni giorno si recava a visitarlo per dimos
egli fece lo stesso, cosicchè si trovò senza accorgersi in alto mare, dove vi perdette la vita. Il di lui corpo fu portato n
di Pentacleo ; o da quella parte del Pireo, che si chiamava Munichia, dove gli Ateniesi le aveano eretto un tempio, il quale
nati nel fiume Erimanto. Le acque li portarono appresso una quercia, dove vennero allattati da una lupa. Il pastore Telefo
i a sinistra erano di buon augurio, di cattivo a destra(b). Il luogo, dove si prendevano tali augurj, e quello pure, in cui
nore nell’Asia, o grande concorso vide Ancira, città della Frigia, da dove questa fatidica donna dava le sue risposte. La Ti
Eleusi a cagione dell’odio d’ Agenore, figlio di Triopa, re d’Argo, e dove avea sposato una donna, da cui ebbe i due figli,
vie d’Olimpia in mezzo alla folla de’ Greci, che spargevano fiori per dove passava. Diagora, Damagete, Àcusilao, e i di lui
iana (e) ; altri Giunone medesima (f). Ilitia avea in Roma un tempio, dove per comando di Servio Tullio, sesto de’ re Romani
eo fuggì nella predetta città, la di lui moglie si ritirò in Larissa, dove sì l’uno che l’altra accesaro una fiaccola sulla
anto nella presa di Tebe fu fatta prigioniera, e fu condotta a Claro, dove stabilì l’Oracolo d’Apollo. Ivi sposò Racio, Sovr
te, re di Troja, lo rapì, e nel suo carro lo trasportò nell’ Etiopia, dove gli partorì Mennone, di cuì parleremo altrove (a)
noravano, erano denominati Aonii(d) ; Tespiadi dalla città di Tespia, dove parimeuti rendevasi loro particolare onore(e) ; I
desse. Macareo, informato dello sdegno del padre, si ritirò in Delfo, dove fu ammesso tra’ Sacerdoti d’Apollo(c). Igino dice
partorì, che temendo l’ira del padre, lo nascose tra certi virgulti, dove i cani finalmente lo lacerarono(d). Non sono da c
rlo, si annegò. Le onde spinsero il di lui corpo sulle rive di Sesto, dove Erone la mattina seguente lo riconobbe, e dispera
lo sì deforme, lo fece esporre sopra una montagna, vicina a Lampsaco, dove fu allevato la alcuni Pastori (f). Egli divenne i
11 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
r da fiore, « Ond’era sparsa tutta la sua via), « Tu mi fai rimembrar dove e qual’era « Proserpina nel tempo che perdette « 
che dalla madre Idea52 « Tornando in fretta alla solinga valle « Là dove calca la montagna Etnea « Al fulminato Encelado l
ntagna Etnea « Al fulminato Encelado le spalle, « La figlia non trovò dove l’avea « Lasciata fuor d’ogni segnato calle ; « F
12 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
o dei nomi di Giove suo padre, e dall’isola di Nisa o dal monte Niso, dove Bacco nacque e fu allevato. I Latini non adottaro
che gli altri. Imperocchè poco vale il piantare e il coltivar le viti dove i raggi del Sole non conducono le uve a maturità
cangiano in vino il primitivo acido umore. Il regno di Bacco è finito dove Febo non lo favorisce colla forza dei suoi raggi
13 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
ca esser tale, che, se lo conoscessero, non lo potrebbero non odiare, dove che, non trovando motivo d’odiare, ottima cosa è
veramente abbia bevuto. Parimente l’orazione scioglie il convito, di dove s’esce di poi, non per andar tra le truppe di col
i casti insieme s’adunano, non si dee chiamare fazione. ma adunanza, dove del ben comune si tiene consiglio…. Con un altro
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
nsultò quel celebre Oracolo per sapere se fosse possibile trovarla, e dove  ; ma l’Oracolo non rispose alla sua domanda, e in
vidio, il famoso autore delle Metamorfosi : « Taccia Lucano omai, là dove tocca « Del misero Sabello e di Nassidio, « Ed at
15 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
affetti, sebbene poi la sottil rete distesa dal suo astuto consorte, dove ella con Marte improvisamente fû colta per oscita
venne, che quel luogo d’indi in poi fù chiamato la collina di Marte, dove trattar si solevano le cause puramente criminali
uesti però sono i principali. Vien chiamato Delio a cagion del luogo, dove nacque, detto l’isola di Delo : Febo per cagion d
la verginità, di cui era amante. Fu detta Tritonia dal lago Tritone, dove ella si vuol nata, o almen secondo altri educata.
ta, che qual perla in guscio rinchiusa fù da Zefiri spinta sul Cipro, dove le Ore con sviscerato affetto la educarono, e gra
lmeno si ecclissi nel cielo delle umaue cognizioni un astro si bello, dove è più nella eloquenza la grazia, la persuasiva ne
lo spirito, e risveglia forti impressioni nel cuore atte ad attirarlo dove voglia chi parla. Ed ecco perchè gli Spartani fin
L’ossa del caro Uranio. Fan eco a mesti gemiti. Poi dice : ah ! dove misero Se vò talora assidermi Potrò trovar nell
ettenarii da rimarsi a genio di chi compone, meno che nella chiusura, dove la rima o avvince i due ultimi, e col antipenulti
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
iungono che la sirena Partenope andò a morire sulla costa del Tirreno dove fu poi fabbricata una città che in memoria di lei
hi guarda sottilmente « Più giusta e più discreta la ne tiene ; « Chè dove l’argomento della mente « S’aggiugne al mal voler
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
i notte, « O quando sorge o quando cade il die » in mezzo olle onde dove non apparisce più terra alcuna e null’altro vedes
ircumvagus, ossia che gira all’intorno, perchè vedevano da ogni parte dove finivan le terre da loro conosciute, una immensa
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLII. Bellerofonte » pp. 317-320
direbbesi ægritudo. 53. Troviamo anche nella Bibbia un fatto simile, dove si parla delle lettere che il re David consegnò a
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
attosi coraggio, domandò a Virgilio : « ……Come si può far magro « Là dove l’uopo di nutrir non tocca ? » E Virgilio a lui 
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
un libro di bronzo, e consultati dallo stesso Giove per conoscere fin dove potesse estendersi la sua potenza o il suo arbitr
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVIII. Gli Dei Penati e gli Dei Lari » pp. 290-294
s è la materia combustibile in ignizione, il fuoco : focus è il luogo dove il fuoco si accende, il focolare. Questa differen
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
omaggi segno eziandio pose « Caudata scimia in fulgid’oro scolta « Là dove a Tebe diroccata accanto « Scioglie i magici suon
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
scienze fisiche, ma pur anco nelle scienze morali, come per esempio, dove si tratta del diritto naturale. I giureconsulti r
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
si raccoglie « Quell’umido vapor che in acqua riede « Tosto che sale dove ’l freddo il coglie. » Considerato Giove come i
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
itano, operando, l’umanità ; sono stelle nel Cielo, da cui derivano e dove Dio le premia. » La quale spiegazione dimostra ch
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
ui nacquero ; come pure il nome di Cinzio e di Cinzia dal monte Cinto dove furono allevati in quella stessa isola. Che Delo
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
ne, e nel terzo secolo dell’era volgare distrutto dagli Sciti. Ed ora dove sorgeva quel tempio e la stessa popolosa città di
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
ll’alta ripa dura, « Ed ha distinto in dieci valli il fondo. « Quale, dove per guardia delle mura « Più e più fossi cingon l
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
i massi e interi scogli a sì prodigiose distanze da perdersi di vista dove andassero a colpire o cadere ; che Tifèo o Egeòne
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
Gli si dava anche il titolo di Lemnio, derivato dall’isola di Lemno, dove cadde dal Cielo e fu amorevolmente raccolto e ven
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
donna : o glorïosa Madre, « O re del Ciel, che cosa sarà questa ? « E dove era il rumor si trovò presta. « E vede l’oste e t
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
lito il cristianesimo, per opera dei Manichei, seguaci di Manete ; ma dove gli antichi pel domma dei due principii avevano f
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
l nome e la proprietà di questo fiore, di voltarsi sempre dalla parte dove si trova il sole. Il Poliziano nelle sue celebri
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
o ricondotta, « E già sin di Cocito in su la proda « Scesa, e più là, dove quel suon non s’oda. » E così l’Ariosto collega
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
Pisces. » 111. « Sì che le bianche e le vermiglie guance « Là dove io era, della bella Aurora « Per troppa etade di
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
eva ; « Ne caccia il gregge, e noi rinserra quivi ; « Con quel sen va dove il suol far satollo, « Suonando una zampogna ch’a
37 (1842) Heathen mythology
se, the myrtle, and the apple, were sacred to Venus; among birds, the dove , the swan, and the sparrow, were her favourites.
O vain! Nor flowers budding in an April rain, Nor breath of sleeping dove , nor river’s flow — No, nor the Œolian twang of L
by assisting to fill her basket. In revenge, Cupid changed her into a dove . The beautiful fable of the winged deity’s love f
ove:         The winged boy I knew; But who wast thou, O happy, happy dove ?     His Psyche true!     “O latest born and lov
hem dream     A dark and nameless thing: Why give the likeness of the dove ,     Where is the serpent’s sting? L. E. L. We
d couch of late repentant love They pass — though low as murmurs of a dove  —                         Like trumpets through t
38 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
elata tra le foglie de’ pampini. Arrivò in tal guisa fin nelle Indie, dove combattè con prospero evento ed impose la sua leg
e del corpo. » E poco appresso : « Del nostro Apelle non si legge nè dove , nè quando morisse : ma pare assai verisimile, ch
suoi negozii ed avea accresciuto il suo avere. E perciò una bottega, dove si espongono in vendita le merci, chiamasi offici
’ sogni : indi a’ vestiti D’asfodelo immortale inferni prati Giunser, dove soggiorno han degli estinti Le aeree forme e i si
re poi che dalla madre Idea Tornando in fretta alla solinga valle, Là dove calca la montagna Etnea Al fulminato Eucelado le
montagna Etnea Al fulminato Eucelado le spalle, La figlia non trovò, dove l’avea Lasciata fuor d’ogni segnato calle : Fatto
fratello dal regno. Danao colle cinquanta figliuole si recò in Argo, dove fece valere il dritto che vi avea, come discenden
ro, ove giacevano i famosi scellerati, come Tizio, Sisifo ed altri, e dove stavano le Parche, le Furie ec. Il settimo finalm
39 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
in ragno, 265 ; — come vien rappresentata, 266 ; — sua egida, 267 ; —  dove era principalmente adorata, 269. Minosse I re di
40 (1832) A catechism of mythology
represented in a black veil, with the head of a horse, and holding a dove in one hand, and in the other, a dolphin. Sometim
eristera aided Venus. Cupid, enraged at his defeat, turned her into a dove , which her name signifies. The name of Cupid’s mi
ed? Who was Cupid? Relate the fable of Cupid turning Peristera into a dove . Who was Cupid’s mistress? Who was Adonis? Cha
priestess she had been at Thebes. Herodotus adds that the name of the dove Pleiai, was given to this woman. Nobody at first
en one succeeded in comprehending what she said, he gave out that the dove , or Pleiai, had spoken. Such is said to have been
41 (1855) The Age of Fable; or, Stories of Gods and Heroes
Peneus; I am not a foe. Do not fly me as a lamb flies the wolf, or a dove the hawk. It is for love I pursue you. You make m
s to listen to the stars; In the deep glade where dwells the brooding dove ,     The painted valley, and the scented air, She
ss this dangerous strait. When they reached the islands they let go a dove , which took her way between the rocks, and passed
ark. The name Argo seems to countenance this, and the incident of the dove is another confirmation. Pope, in his Ode on St.
strict that they must establish there an oracle of Jupiter. The other dove flew to the temple of Jupiter Ammon in the Libyan
42 (1898) Classic myths in english literature
rict that they should establish there an oracle of Jupiter. The other dove flew to the temple of Jupiter Ammon in the Libyan
ers swan and dolphin were beloved of her; in air, the sparrow and the dove . She was usually attended by her winged son Cupid
On the emerald main, Alpheus rushed behind, — As an eagle pursuing A dove to its ruin Down the streams of the cloudy wind.
s to listen to the stars; In the deep glade where dwells the brooding dove , The painted valley, and the scented air, She hea
rorean love: The winged boy I knew: But who wast thou, O happy, happy dove ? His Psyche true! “O latest born and loveliest v
ine Sea. When they reached these islands, they, accordingly, let go a dove , which took her way between the rocks, and passed
43 (1883) A Hand-Book of Mythology for the Use of Schools and Academies
and Aphrodite were Hermione, Eros, Anteros*, Demus*, and Phobus*. The dove , swan, swallow, sparrow, the myrtle, and the rose
ng that came between them. Phineus had told the heroes to let loose a dove , and if it ventured to fly through they might saf
44 (1838) The Mythology of Ancient Greece and Italy (2e éd.) pp. -516
e whose team were sparrows. In one of the odes ascribed to Anacreon a dove announces herself as a present from the goddess t
ed 1042, and, according to Aristophanes, he likens her to a trembling dove . In the Birds1043 of that poet Epops says But ho
es With golden wings ; and so, egad, does Love : And like a trembling dove , old Homer saith, Was Iris. Iris is called1044,
eem to have been learned at Alexandria1496, for we elsewhere find the dove noticed. “The mythologists,” says Plutarch1497, “
45 (1836) The new pantheon; or, an introduction to the mythology of the ancients
. Women used frequently to consecrate their hair to this Goddess. The dove and the swan, the rose and the myrtle, were consi
46 (1909) The myths of Greece and Rome
: so, calculating that the speed of his vessel was equal to that of a dove on the wing, he sent one out before him. The dove
equal to that of a dove on the wing, he sent one out before him. The dove flew safely between the rocks, losing only one of
47 (1860) Elements of Mythology, or, Classical Fables of the Greeks and the Romans
ebrated. In some places incense only was offered to this goddess. The dove and the swan, the rose and the myrtle, the most g
48 (1889) The student’s mythology (2e éd.)
d accompanied by much that was disgraceful and immoral. The swan, the dove , and the sparrow were sacred to this goddess; and
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