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1 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
nati nel seno dell’ignoranza e della barbarie, diremo loro : « No non furono barbari quelli che inventarono le favole della Mi
o, Anfione, Deucalione, Prometeo, Giasone, Romolo, Enea e tanti altri furono annoverati tra i Semidei. Formano alcuni una clas
alcuni una classe particolare degli esseri intellettuali e morali che furono divinizzati, come la Fortuna, la Mente, l’Onore,
fu sottratto, come si è detto, dalla madre alla crudeltà del padre ; furono dopo di lui salvati anche Nettuno e Plutone. Rea
tentarono di sottrarsi al suo dominio, ma restarono vinti da Giove e furono costretti di rifuggirsi in Egitto ove vissero sot
gio e la quercia erano le piante a lui dedicate. Magnifici templi gli furono elevati per tutto il mondo. La vittima che si off
ed avendo abusato di diverse donne con vari stratagemmi, tutti questi furono attribuiti ad un solo, e ornati colle favole dell
e di quelli di Iside, la stessa cosa che Cerere per quanto sembra. Le furono innalzati de’ famosi tempii in molti luoghi, e da
paesi le si innalzarono. L’infinito numero di statue e di templi che furono eretti in onore di lei, le fecero dare una quanti
rifici ; e avendo in Cipro i Cerasti osato sacrificarle vittime umane furono da essa cangiati in toro. Fra gli alberi le era d
quello di Delfo. Leucotoe, Dafne, Clizia, Giacinto e moltissimi altri furono amati da Apollo. Correndo un giorno dietro Dafne
i si parla nella storia di Bacco. Il gallo, lo sparviero, l’ulivo gli furono consagrati perchè in queste cose aveva egli cangi
onsagrati perchè in queste cose aveva egli cangiati coloro che da lui furono amati. Il grifone, il cigno, il corvo e la cornac
morì in breve miseramente. Le Mineidi figlie di Mineo principe tebano furono cangiate in pipistrelli per aver lavorato in un g
esto Dio, le donne che lo accompagnarono nella conquista delle Indie, furono le prime che portarono un tal nome. Vulcano
tinaio. Apollo li uccise tutti. A malgrado della loro malvagità, essi furono annoverati tra gli Dei, e in un tempio di Corinto
umenidi in terra ; Dire in cielo e Cagne di Stige nell’Inferno. Molti furono tormentati in vita dalle Furie, ma non avvi esemp
. I Mani erano una specie di Geni che presiedevano a morti. Da alcuni furono presi per le anime stesse de’ trapassati, e Pluto
comando, e non fuvvi che Ipermestra la quale salvò il marito Linceo ; furono le altre tutte condannate nell’Inferno ad attigne
ti dalla curiosità, aprirono questi otri, donde fuggirono i venti che furono causa di una sì spaventevole tempesta che fece pe
io, per indicare che conduce ordinariamente la pioggia. Deificate che furono dalla superstizione le terribili potenze dell’ari
ozze sotto il nome d’Imene, e celebrarono delle feste in onor suo che furono chiamate Imenee. Chiamavansi anche Imenei i versi
ta Dea varie invenzioni, appartenenti alla medicina. Le statue che le furono dedicate si distinguono all’aspetto di una bella
a morte di Fetonte le Eliadi sue sorelle e l’amico Cicno o Cigno, che furono esse cambiate in pioppi, in ambra le loro lagrime
anziavano per l’ordinario sulle rive del Cefiso e in Orcomene per cui furono dette le Dee del Cefiso e di Orcomene. Si celebra
e Muse come dee guerriere e le hanno confuse colle Baccanti. Non solo furono poste nel rango delle Divinità, ma vennero loro a
crearono due nuove Ore, cui si diede il nome di Carpo e Tallatta, che furono stabilite per vegliare alla custodia dei fiori e
guerriere le quali abitavano la Libia presso il lago Tritonide ; che furono soventi in guerra colle Amazzoni loro vicine ; e
diede delle piante di pomi che fruttavano de’ pomi d’oro. Questi pomi furono posti nell’orto delle Esperidi sotto la custodia
enne amante e spedì dei pirati che le rapirono nel loro giardino ; ma furono sorpresi da Ercole che li ucelse, e Atlante in pr
belle cose, che fè cenno a’ suoi compagni di scioglierlo, loochè essi furono guardinghi di non eseguire. Le Sirene per quanto
atto che le Sirene secondo i poeti vollero essere trasformate come lo furono per andare in cerca della loro compagna per cui e
o impedite al tirar dell’arco ; ebbero molte guerre coi loro vicini e furono quasi interamente distrutte da Ercole. 7.° Purgò
oscia ad Euristeo e non li lasciò in libertà che sul monte Olimpo ove furono divorati da animali feroci. 10.° Uccise Gerione
lie, nella Spagna e sino nella Tabroane isola tra l’Indo ed il Gange, furono eretti degli altari in onor suo. Si dipinge Erco
bene gli Dei vollero eccettuare dal generale eccidio. Ritirate che si furono le acque andarono i due coniugi a consultare l’or
ossa della madre. Non compresero su le prime il senso dell’oracolo e furono allarmati da un ordine che parve loro crudele. Ma
scesero nella pianura. Le pietre misteriose che ripopolarono il paese furono forse i figli di quelli che si salvarono dall’ino
denominata Micene. Perseo unitamente ad Andromeda, Cefeo e Cassiopea furono dopo la loro morte portati in cielo e collocati f
olo lor capo tentò di rapirgliela ; ma coll’aiuto di Teseo i Centauri furono debellati e Ippodamia ad essi ritolta. S’invogliò
fecero grandissima strage de’Centauri. I più rinomati tra i Centauri furono Cauma, Chirone, Eurito, Amico, Folo ed Anfione. D
lato l’oracolo. Per conciliare la favola che dice che le mura di Tebe furono innalzate dall’armonia della lira di Anfione, pre
lle sventure, pregarono gli Dei di porre fine alla loro vita, e tosto furono cangiati in serpenti, o secondo altri, furono man
alla loro vita, e tosto furono cangiati in serpenti, o secondo altri, furono mandati da Giove nei Campi Elisi, sopra un carro
prima di tutto a purgar l’Arcipelago dai pirati che lo infestavano, e furono perciò messi tra il numero degli Dei marini e com
lio ; Sisifo si assise tranquillo su la sua rupe ; le Furie stesse ne furono commosse, e versarono in quella circostanza per l
tata in ciclo e gli Dei ne fecero una costellazione. Le donne omicide furono da Bacco mutate in piante ; e i due infelicissimi
cide furono da Bacco mutate in piante ; e i due infelicissimi coniugi furono riuniti nei Campi Elisi e posti nel soggiorno des
e Citerone, ov’ella diede in luce due gemelli Anfione e Zeto, i quali furono allevati dal pastore che aveva dato ospitalità al
to ospitalità alla loro madre. Le inclinazioni di questi due fratelli furono diverse. Zeto si diede alla cura delle gregge e A
o in quel paese per dieci anni in perfetta unione, frutto della quale furono due figliuoli, finchè venne intorbidata dall’infe
isse, Castore e Polluce, Ercole, Enea, Giasone, Achille e molti altri furono suoi discepoli. Achille fu quegli per cui si pigl
Continuando il loro viaggio arrivarono gli Argonauti in Tracia, dove furono istrutti dal re Fineo del modo onde superare gli
le mense di Fineo, e questi le inseguirono fino alle isole Plote che furono poi dette Strofadi ora Strivali. Fineo secondo a
nio se ne tornarono a Iolco. Asseriscono alcuni che prima d’arrivarvi furono gettati su le coste d’Africa. Vogliono altri che
i Nefele ebbero parte alla disgrazia della madre e soltanto alla fuga furono debitori della loro salvezza. Nel passare dall’Eu
ndolo di vendicarlo con la morte del colpevole. Da questo avvenimento furono chiamate lettere di Bellerofonte, le lettere sfav
la luna, ove egli spirò. Sette fanciulle, delle quali egli era padre, furono talmente afflitte, che precipitaronsi di disperaz
o talmente afflitte, che precipitaronsi di disperazione nel mare, ove furono cangiate in alcioni. Giano Giano che alcun
di Atreo, se non perchè essendo morto giovine il loro padre Plistene, furono allevati dal loro avo Atreo : dal nome di questi
dre Plistene, furono allevati dal loro avo Atreo : dal nome di questi furono essi chiamati Atridi. Dopo la morte di Atreo, Tie
la morte di Achille s’aggiunse Pirro figlio di lui e di Deidamia. Non furono meno solleciti i Troiani ad armarsi e procacciars
. Ettore e Paride figli di Priamo, Enea figlio di Anchise e di Venere furono i principali tra i Troiani ; si aggiunsero ad ess
che dopo la presa e l’incendio della città salvi e liberi partirono, furono Antenore ed Enea. Antenore che fu creduto favore
l futuro si distinsero anche le donne, e famose in questa professione furono le Sibille. Così chiamavano i Greci ed i Romani c
mpidoglio. La custodia ne fu primamente commessa a due pontefici, che furono chiamati duumviri. Questo numero fu successivamen
do il tempio di Apollo stato consumato dalle fiamme, con molta fatica furono conservati quei libri che poscia vennero per cert
ità consacrati. Quest’incarico fu affidato agli Epuloni che da alcuni furono chiamati Parassiti. Questo nome che da lungo temp
urandosi con basse adulazioni l’accesso nelle case dei grandi. Allora furono chiamati Parassiti gli adulatori i quali, per pro
gran pregio. Non meno famosi dei greci sono i Giuochi Romani i quali furono portati a un punto di grandezza e di magnificenza
ale dignità, i Giuochi Romani erano regolati dai re ; ma dopo ch’essi furono espulsi da Roma, dall’istante in cui la repubblic
2 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
quali resisterono all’opera devastatrice del tempo, e che altra volta furono destinati al culto delle divinità pagane, ed ora
i le coltivarono tutte, ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi furono in certo modo, spinti a questa supremazia incontr
mondo antico, dalla loro relazione, e dall’ordinamento politico, che furono tanto quella che questo favorevoli allo strenuo s
draghi, e finisce col famoso — Nec plus ultra, onde le colonne su cui furono scolpite le memorande parole, vennero dette le co
degli Egiziani, dei Babilonesi e di Zoroastro 49 i cui principali Dei furono appunto il Sole, la Luna, e gli altri corpi celes
esso i Greci, le cui favole intorno agli dei (miti, quindi mitologia) furono nella massima parte adottate dai Romani e innesta
Traduz. di A. Maffei) In questo tempo i giganti erano sulla terra e furono anche da poi… … . . Genesi. Cap. VI. Una relig
a Perseo, nipote di Abas, re degli Argivi ; da cui anche i re d’Argo furono detti Abantiadi. Essendovi nell’antichità dei tem
roi e guerrieri famosi col nome di Aba, i figli e discendenti di essi furono dai poeti e storici designati sotto il nome colle
la guerra. Abas era finalmente il nome d’uno dei principali greci che furono uccisi nella memorabile notte della presa di Troj
a declamazione delle opere teatrali, soprattutto della tragedia. Essi furono costretti di abbandonare la loro città a causa d’
) (trad. di V. Monti) Finchè Achille tenne la sua parola ; i Trojani furono sempre vincitori nei diversi combattimenti, e più
ani ebbero per l’acqua, discesero a venerare i fiumi e le fontane che furono divinizzate. 81. Acqua lustrale. — Davano i Pagan
uattro piedi. Ercole non li potè vincere che adoperando l’astuzia. Vi furono diversi altri col nome di Actor : un seguace di E
ti nelle acque, nessuno rimase al fondo. Infatti l’anno seguente essi furono interamente distrutti dalle armi vincitrici dell’
rare i poeti, e perciò questa fonte fu consagrata alle Muse, le quali furono anche conosciute sotto il nome di Aganipidi. 156.
vogliono altri scrittori, pel suo preteso zelo al culto di quello. Vi furono ancora una figlia di Danao, una Nereide, ed uua A
. Agraulie. — Dagli Agrauli, popoli della tribù Ereteide nell’Attica, furono così dette alcune feste da essi celebrate in onor
V. Agranie. 206. Agrio. — Figlio di Parthaone e padre di Tersite. Vi furono anche due altri Agrio, uno dei quali fu figlio d’
ad Aloo suo marito, che i due figliuoli ai quali dette la luce e che furono chiamati Aloidi dal nome di lui, fossero infatti
sarono dal combattere e si scambiarono dei ricchi doni, che per altro furono loro funesti ; poichè il calteo, o budriere che A
rò l’anno seguente i Galli s’impadronirono di Roma, i quali per altro furono ben presto ricacciati dalla città, ed allora Cami
Alalcomede. — Nome del precettore di Minerva, al quale dopo la morte furono in considerazione della Dea innalzati varii monum
la collana per farne presente alla nuova sua sposa, Fegeo ed Arfinoe furono fortemente sdegnati del grave affronto, ma Temeno
reccia. Le sette figliuole del morto, giovanette di una rara bellezza furono così dolenti per la morte del padre che si precip
itato in giudizio innanzi ad un tribunale composto di dodici Numi. Vi furono anche diverse altre donne conosciute sotto questo
di cui egli era re. 255. Alcone. — Figlio di Eriteo, re di Atene. Vi furono diversi altri conosciuti sotto questo nome : uno
a, andare egli stesso alla guerra, vi mandò i due giovanetti, i quali furono uccisi da Apollo e Diana a colpi di freccia. 298.
irono l’un l’altro con le loro frecce e morirono entrambi : dopo poco furono da Giove precipitati nel fondo del Tartaro. Sotto
rima giovinezza, Apollo li avesse precipitati all’inferno. Gli Aloidi furono i primi che sul monte Licone sagrificarono alle n
o che l’uccide. Artosto — Orl. Fur. 1..XIX. Finalmente le Amazzoni furono distrutte da Ercole che fece prigioniera la loro
di questo nome, di cui la tradizione favolosa narra che gli abitanti furono distrutti da una spaventevole invasione di serpen
fra loro le cose, e non fu che da questa comunanza fatta da lui, che furono generati i cieli, gli dei immortali e la terra. P
generalmente ch’egli avesse preso quella forma allorchè tutti gli Dei furono vinti da Giove. Si chiamava anche Osiride e Serap
o d’alcuna ricompensa. Allorchè le acque del diluvio di Deucalione si furono ritirate, Apollo uccise il serpente Pitone, che n
o delle Arti. Apollo ebbe molte amanti, fra le quali le più ricordate furono Leucotea, Dafne e Clitia. Lo sparviero, il gallo
erchè fra i mortali uomini e donne che ebbero contatto con lui, molti furono cangiati in albero d’olivo, ed altri in gallo o s
o sotto la loro protezione. In memoria di questo doloroso avvenimento furono istituiti i giuochi Nemei, i quali si celebravano
lla conquista del vello d’oro, sulla nave chiamata Argo. I più famosi furono  : Castore, Polluce, Telamone, Orfeo, Ercole, Tese
ed erano ingordi, insaziabili e succidi. Al dire d’ Esiodo, le Arpie furono figliuole di Taumaso e di Elettra ; altri scritto
i in su gli alberi strani. Dante Inf. C. XIII. Le più famose Arpie furono Celeno nominata da Virgilio, Iside, Aejo ed Ocipe
nivano celebrate in onore di Bacco e particolarmente in Epidauro, ove furono istituite le grandi Asclepiadi. 608. Asclepie. — 
ui la favola attribuisce due figliuole a nome Porcinna ed Arcona, che furono tra le nutrici di Giunone. Nelle acque di questo
contro i Lapidi. Il suo saggio consiglio non fu seguito e i centauri furono quasi distrutti. 637. Astimeda. — Seconda moglie
contro i propri fratelli. Quelli che persisterono nell’empio disegno furono tutti fulminati dalla celeste vendetta. 648. Astr
edusa e cangiò Atlante in montagna V. Alcione. 671. Atlantidi. — Così furono dette le quindici figlie di Atlante e di Pleione.
ruci che ci ricordi la storia dei tempi favolosi. 674. Atridi. — Così furono detti Agamennone Menelao e tutt’i discendenti di
alia da principio i baccanali si celebravano tre volte l’anno, ma poi furono moltiplicati fino ad una volta il mese. In Roma f
l’anno, ma poi furono moltiplicati fino ad una volta il mese. In Roma furono introdotte la prima volta da un greco, di cui la
nome andò perduto nella notte dei tempi. Nel principio che in Grecia furono stabiliti i baccanali, vi prendevano parte solame
baccanali, vi prendevano parte solamente le donne ; in seguito poi vi furono ammessi gli uomini, e le adunanze si tenevano nel
ebrazione di questi sconci e sanguinosi misteri, e da quell’epoca non furono più celebrati i baccanali nè in Roma nè in alcuna
dano. 750. Batone. — Fu il cocchiere di Anfiareo, a cui dopo la morte furono resi gli onori divini. 751. Batto. — Così avea no
gli abitanti della contrada in cui dimoravano Bauci e suo marito, che furono i soli che li ospitarono. Per ricompensarli, Giov
i di quel tempio, e di non morire l’uno senza dell’altra. I loro voti furono esauditi. Pervenuti ad un’estrema vecchiezza, ess
I loro voti furono esauditi. Pervenuti ad un’estrema vecchiezza, essi furono nel medesimo istante cangiati in alberi ; Filemon
ate gli avea ordinato combattere nell’intenzione di farlo morire. Gli furono inoltre suscitati contro una infinità di nemici d
per mezzo di alcuni biglietti suggellati. La tradizione racconta che furono spediti all’imperatore Costanzo, alcuni di questi
e ebbe estremamente caro durante la vita : i sacerdoti di quel tempio furono detti Branchidi. 821. Braurona. — Città dell’Atti
brata fra le sacerdotesse di questo tempio, ove dopo la sua morte, le furono resi gli onori divini. 822. Brauronia. — Sopranno
e gli fu innalzata dagli abitanti di Anfipoli una ricchissima tomba e furono celebrate in suo onore delle feste dette Brisidee
poi passarono nella Samotracia e finalmente in Atene ed in Tebe, ove furono celebri. 866. Cabro, o Calabro. — Dio a cui s’off
a necessaria per l’offerta alla fontana di Dirce ; ma i suoi compagni furono tutti divorati da un drago. Minerva allora ordinò
se, per non assistere alle sciagure della sua famiglia, ma nella fuga furono entrambi cangiati in serpenti. ………….. Già la ser
a i quali, fecero insieme agli Argonanti il viaggio della Colchide, e furono fra i combattenti delle Arpie allorchè queste fur
ella Colchide, e furono fra i combattenti delle Arpie allorchè queste furono scacciate dalla Tracia. V. Arpie. Essi furono ucc
e Arpie allorchè queste furono scacciate dalla Tracia. V. Arpie. Essi furono uccisi da Ercole durante la celebrazione dei giuo
giovani, la quale offerivano in sagrifizio agli-Dei. In Egitto i cani furono tenuti in grande considerazione, fino a che il re
, volle con una sfida, provare il contrario, e le statue dei due numi furono messe alle prese insieme. Si accese un gran fuoco
cose, e di tutti gli elementi. Al dire di Esiodo, l’Erebo e la Notte, furono generati dal caos, volendo spiegare sotto questa
 Figlio di Giove e di Europa. Fu poeta e musico celebre. Dal suo nome furono chiamati Carneadi, alcuni dibattimenti poetici, s
li famiglie duecento giovanetti destinati al sacrifizio ; e che ve ne furono più di trecento, che si offrirono volontariamente
detta del nume sorti il suo pieno effetto. Le predizioni di Cassandra furono da tutti disprezzate. Ella si oppose all’ entrata
ratelli di Elena e di Clitennestra, e figli di Giove e di Leda : essi furono anche soprannominati Dioscori e Tindaridi, signif
quel monarca, quando ebbe da Giove questi due figliuoli. Appena essi furono nati, Mercurio li trasportò nella città di Paìlen
i furono nati, Mercurio li trasportò nella città di Paìlene, ove essi furono allevati. Divenuti adulti, seguirono Giasone nell
avano considerevoli danni nell’ Arcipelago ; perlochè, dopo la morte, furono considerati come divinità favorevoli ai nocchieri
tradizione favolosa racconta che, durante una spaventevole burrasca, furono vedute aggirarsi alcune flammelle intorno alla te
quel momento quei fuochi che sovente si veggono durante le burrasche, furono detti i fuochi di Castore e Polluce. A questo pro
i raggiungere l’amato Castore, da cui non poteva vivere lontano. Essi furono annoverati fra i più grandi dei della Grecia, e f
lontano. Essi furono annoverati fra i più grandi dei della Grecia, e furono loro innalzati due magnifici tempî, uno a Sparta,
terra ; e in una battaglia che i Crotoniati ebbero contro i Locriani, furono veduti due giovani guerrieri, montati su bianchi
aumaso. — Era il nome di un celebre centauro. Fra questi i più famosi furono  : Grineo, Reto, Nesso, Arneo, Licida, Medone, Pif
, per la venalità dei suoi oracoli. 1029. Cedippe. — V. Acroncio. Vi furono molte ninfe di questo nome. 1030. Cefalo. — Figli
, e che questa lo avesse sposato. 1035. Celadone. — Uno di coloro che furono uccisi alle nozze di Perseo con Andromeda. 1036.
andare a caccia. Dante. — Inf. Cant. XII. Quelli fra i Centauri che furono invitati alle nozze di Piritoo e d’Ippodamia, att
amata Stilbia. Egli si stabili sul monte Pelione e i suoi discendenti furono detti Centauri. Essi furono i primi a montare sul
li sul monte Pelione e i suoi discendenti furono detti Centauri. Essi furono i primi a montare sul dorso dei cavalli : da ciò
erere Trad. di L. Lamberti. 1064. Ceriel. — Vale a dire araldi. Così furono detti da Cerisco figlio di Mercurio. Si aveva per
einnia. — Dea dell’infamia. 1096. Cicladi. — Ninfe del mare Egeo, che furono cangiate in isole, perchè non vollero sacrificare
opi come coloro che avevan fuso i fulmini. I principali fra i Ciclopi furono Piracmone, Bronte, Sterope e Polifemo. Giace tra
no degli eroi della Grecia. Pausania ripete che dopo la sua morte gli furono tributati gli onori eroici. 1161. Cladeuterie. — 
era anche il nome della confidente di Elena. 1183. Climeneidi. — Così furono dette le figlie di Climene. 1184. Climeneo. — Sop
del monte Parnaso, conosciuta sotto l’istesso nome : le sue compagne furono dette Coricle. 1257. Corifea. — Secondo il parere
stessa che Carnea. 1277. Cranto. — Uno degli eroi a cui dopo la morte furono eretti in Grecia monumenti ed altari. 1278. Crate
o di Diocle. Recatosi con suo fratello Orsiloco all’assedio di Troja, furono entrambi uccisi da Enea con un sol colpo. Menelao
ebbe poi il suo pieno conseguimento. V. Perseo. 1356. Danaidi. — Così furono nominate le 50 figlie di Danao, le quali furono n
1356. Danaidi. — Così furono nominate le 50 figlie di Danao, le quali furono nello stesso giorno sposate da 50 loro cugini ger
mentre le sorelle di lei, che seguirono il crudele volere del padre, furono condannate nell’inferno ad attingere eternamente
ttingere eternamente l’acqua con una secchia senza fondo. Le Danaidi, furono dette anche Belidi dal loro avo chiamato Belo. 13
recedente. Dal nome di lui, i Greci, che prima si chiamavano Pelasgi, furono detti Danai o Danaidi. 1358. Danubio. — Il più gr
se al padre di seguire strettamente le sue istruzioni, ma appena essi furono nello spazio, il giovanetto dimenticò la paterna
Giove, le quali presero cura di lui ad insaputa di Saturno, e perciò furono annoverate fra gli astri, ove formano la costella
zioni avessero meritato di essere annoverati fra gli dei : fra questi furono Ercole, Teseo, Minosse e molti altri. A maggior c
che e morali, all’apoteosi di quegli illustri o cari defunti, che poi furono venerati come altrettanti esseri soprannaturali.
i come altrettanti esseri soprannaturali. I primi ad essere deificati furono gli antichi re, e come prima di Urano e di Saturn
tato una certa sovranità sui loro contemporanei, così Urano e Saturno furono considerati come le più antiche divinità deI paga
o per altra ragione, avessero meritata la pubblica riconoscenza. Poi furono deificati i fondatori delle città ; quelli che av
giani avessero innalzati all’onore dell’apotoesi ; e di questo numero furono quasi tutti gli imperatori romani, ai quali il se
Teoro. Il capo della deputazione chiamavasi Arciteoro. Le feste Delie furono istituite in onore di Apollo da Tesco, quand’egli
Il cenno dei sacerdoti fu immediatamen teeseguito e i libri sibillini furono ritenuti come sacri, e dati in custodia ai più co
ei punir gli uomini delle loro colpe. Deucalione e Pirra, sua moglie, furono i soli esseri umani che per la loro virtù sopravv
in onore di Dioclie, uno degli eroi della Grecia a cui dopo la morte furono resi gli onori divini. 1456. Dicclesìo. — Eroe ve
lia. Si dice che egli vi fosse ucciso da Enea e che i suoi seguaci ne furono così addolorati, che gli dei compassionevoli li c
vano in Grecia delle feste religiose, a cui si dava questo nome. Esse furono stabilite in occasione di una pericolosa squinanz
fratello Nereo, da cui ebbe cinquanta figlie, che dal nome del padre furono dette le cinquan-Nereidi. I poeti si sono sovente
dino delle Esperidi, il vello d’oro, l’antro di Delfo, ecc. altro non furono che quei grossi e fedeli cani, ovvero degli uomin
, veniva così designato dal nome del padre ; i discendenti di Licurgo furono detti per la stessa ragione Driantiadi. 1510. Dri
tempo fu trovato che cotesto sacrifizio era di così forte spesa, che furono sostituiti ai buoi altri animali di minor costo ;
ne ebbe diversi figliuoli. 1542. Echinadi. — Nome di alcune ninfe che furono cangiate in isole, perchè dimenticarono di chiama
re col loro sangue innocente lo sdegno degli dei. Appena i loro corpi furono , secondo il costume degli antichi, bruciati, dall
o quest’ultimo nell’edificazione di Tebe. Dal nome di costui i Tebani furono detti Echionidi. La favola ricorda di un altro Ec
, re di Troja, che la rese madre di molti figli, fra cui i più famosi furono Ettore, Paride, Eleno, Polite, Polidoro ; e quatt
asi Efira. Al dire di Virgilio essa fu madre di Aristeo. In Grecia vi furono altre due città conosciute sotto il nome di Efira
n questo nome erano conosciuti gli abitanti dell’isola Egina, i quali furono prima detti Enoni o Enopii, e poi più conosciuti
capo Epidauro. Durante il periodo delle guerre persiane, gli Egineti furono quelli che più si distinsero per aver fornito mag
oi sempre, con mortale inimicizia gli Ateniesi e gli Egineti, i quali furono poi scacciati dalla loro isola, e vedendosi costr
a moglie Argifia e d’altre sue concubine — le più celebri delle quali furono Gergones, Efestina, Tiria, Caliante, Arabia e Fus
del fratello di cui esse piansero la morte sulle rive del Po, e dove furono cangiate in pioppi, esse venivano anche dette Fet
morasse in Atene. Da ciò la tanta saggezza degli Ateniesi. Gli Eliadi furono i primi a suddividere l’anno in quattro stagioni 
devano nelle sue mani. Ercole lo uccise e le contrade da lui liberate furono dette Ematie. 1661. Emilo. — Detto anche Emilio,
eterna memoria del fatto fu innalzato un tempio, ove all’eroe trojano furono resi gli onori divini. Anche nella città di Eneo,
le acque nei loro poderi, credendo così di renderli fertilissimi ; ma furono delusi nelle loro speranze perchè quelle acque gu
ditori. Al dire di Pausania e di Pindaro nei loro scritti mitologici, furono fino a tredici coloro i quali restarono vittime d
osto la sua fucina. Per questa ragione le isole chiamate oggi Lipari, furono da principio dette Vulcanie, e poi cangiarono que
a cui egli ebbe varii figliuoli. Fra gli uomini i più celebri di essi furono Podalisio e Macaone ; e fra le femmine Panacea, I
con Astrea. Al dire di Pindaro l’Equità fu madre di tre figliuole che furono Eunomia. Dice e la Pace. 1756. Era. — Discordi so
icordare che le fatiche che Giunone fece intraprendere a questo eroe, furono a lui fonte di rinomanza e di gloria. La parola E
lebravano alcune feste in onore di quell’eroe e che in memoria di lui furono istituite dal re di Tebe Menezio. Eraclea era anc
il terzo frutto), essi ritornarono ad invadere quella contrada, ma ne furono novellamente scacciati da Atreo, ed allora essi c
porzione dei quali apparteneva al re Testio, le cui cinquanta figlie furono tutte rese madri da Ercole. Del resto la tradizio
e nella Germania presso le quali ultime contrade degli eroi indigeni furono con ben poca ragione, identificati con l’uomo Dio
iversario funebre dei figli di Medea, i quali, secondo la tradizione, furono sepolti nel tempio di Giunone. 1770Eretteo. — Sec
anzone fu ripetuta in tutta la Grecia, e sul ritmo di quella melodia, furono rappresentate le avventure di Erifane, e lo svent
hità si trova di sovente data questa denominazione a quelle donne che furono cagione di grave danno al proprio paese. Lucano c
i tutt’i delitti, cosa che fece che tutt’i figliuoli della sventurata furono scellerati. Il nome di Ermione le viene, secondo
o come un essere soprannaturale e caro agli dei ; e dopo la morte gli furono tributati gli onori divini e dedicato un tempio n
nelle quali si trova assai di sovente ricordato che gli onori eroici furono spesso rese anche alle donne. 1812. Erofila. — No
Atene un tempio ove le venivano tribulati gli onori divini, e da lei furono dette Erseforie, le feste che in suo onore si cel
compensa donò ad Ercole i pomi d’oro. Al dire di Esiodo, le Esperid i furono , senza carnale commercio, generate dalla Notte, a
rgoni, delle Parche, di Nemesi, del Destino ec. ec. Forse le Esperidi furono generalmente ritenute come figlie della Notte, pe
alche fatto importante che interessasse radicalmente tutta una città, furono altrettante occasioni presso i pagani alla celebr
del fiume Asterione : essa insieme alle sue sorelle Acrea e Posimna, furono fra le nutrici di Giunone. 1865. Eubuleo. — Al di
a. — Fu figlia dell’Oceano e secondo la favola madre delle Grazie che furono il frutto dei suoi amori con Giove. 1890. Eunomo.
ripetevano nella celebrazione delle sue orgie. Per la istessa ragione furono dette Evanti le sacerdotesse di quei misteri. 191
za simile a quello di un dio, per modo che tutte le donne di Mitilene furono pazze di lui. ……… Eccolo : ei sembra Il forte, i
ltura, fu dopo la morte, annoverato fra le divinità campestri ; e gli furono perfino assegnati degli oracoli in un vasto bosco
tua della dea ; ma che al momento in cui si accingevano al trasporto, furono visti gli alberi abbruciati coprirsi istantaneame
te col nome di Fetontee e di Eliadi, erano le sorelle di Fetonte, che furono cangiate in pioppi per aver pianto troppo lungame
distinsero per gloriose azioni, o fatti memorandi compiuti sul mare, furono rig uardati come figliuoli di Nettuno ; quelli ch
llustrarono in guerra per invitto coraggio, e intrepidezza di valore, furono ritenuti come figliuoli di Marte. Nè a ciò si arr
ninfa Acadallide e di Apollo. La tradizione mitologica dice che essi furono allattati da una capra, la quale essendo per ciò
oro passi. Ma gli eroici fratelli, ricusarono recisamente, per lo che furono dai Cirenesi che erano più forti, uccisi dell’orr
iove, Flamen Dialis ; e quello di Marte, Flamen Martialis. In seguito furono i Flamini divisi in due ordini distinti. Il primo
i fu detta Flegia — vedi l’articolo precedente. — Al dire di Pausania furono questi popoli e non il loro re Flegia che incendi
che incendiarono e saccheggiarono il tempio di Apollo in Delfo. Essi furono distrutti da continui terremoti, dalla peste, e f
ze che la cortegiana aveva lasciato a Roma. Poi coll’andare del tempo furono assegnati alla celebrazione delle feste Florali i
onore della dea Flora. Varrone asserisce che sotto il regno di Romolo furono istituiti questi giuochi, i quali al dire del cen
rono istituiti questi giuochi, i quali al dire del cennato scrittore, furono soventi volte sospesi, ma poi rimessi in vigore s
ano incurabili. Con una di queste, Ercole uccise il Centauro Nesso, e furono similmente queste le famose freccie che Ercole le
gli dette in moglie la figlia Calciope. I primi anni di questa unione furono felici, ma scorso qualche tempo, Aete pensò d’ im
a ferita che Saturno fece a Cielo, suo padre. Al dire di Sofocle esse furono generate dalla Terra e dall’Erebo Possanza v’ ba
ee amata da Giove. Essa fu madre di diversi figli di cui i più famosi furono Pilunno e Giarba o Iarba, re dei Getuli V. Giarba
ello Urano, che la rese madre di molti figliuoli, di cui più rinomati furono Saturno, Atlante e Batilo. 2092.Gegania.—Secondo
pollo, innanzi alla quale si offerivano i sacrifizi, mentre i giuochi furono istituiti e celebrati in onore del principe giova
due prove che il giovanetto eroe si accingeva ad affrontare. In fatti furono da prima lasciati i due terribili tori, la cui so
e per fino i due figliuoli di Medea che ella uccise di propria mano, furono le ostie cruenti della terribile vendetta di lei 
io del dormente. Giasone dopo la morte fu venerato come un dio, e gli furono innalzati gran numero di monumenti e di statue. 2
quegli animali, di cui portavano il nome. 2144. Gleroglifici. — Così furono chiamati fino dai più remoti tempi dell’antichità
te ancora delle differenti membra del corpo umano. Queste ultime anzi furono le figure più sovente ripetute dai Gieroglifici,
e seppellendone altri sotto il monte Etna. I più famosi fra i Giganti furono  : Encelado — V. Encelado — Anteo, Noi procedemmo
he era la più grande da essi adoperata. Al dire del cronista Flegone, furono ai suoi tempi, rinvenuti in una caverna in Dalmaz
i ridusse in polvere, meno tre denti, ed una porzione del cranio, che furono portati nella città di Erice, per ordinamento dei
e poeti rotolarono per nove giorni nel vuoto e finalmente nel decimo furono sprofondati nel Tartaro. E tre voile il gran pad
fiume Tanai. Seguendo l’opinione del citato scrittore, questi popoli furono sconfitti dalle Amazzoni in una battaglia che com
ni. 2153. Ginniel. — Dal vocabolo greco γνμνοε, che significa ignudo, furono così detti alcuni giuochi e combattimenti, in cui
condo si rileva dalle cronache dell’antichità, gli Egizii ed i Caldei furono i primi a fare codesta distinzione ; ed i romani
el giorno dopo gl’Idi di luglio ; e che per la stessa ragione i Fabii furono tutti uccisi nella battaglia di Cremera. Dietro q
 ; ………………………… OMERO — Iliade — Libro XIV. trad. di V. MONTI. i quali furono poi quasi tutti posti nel numero delle divinità p
Vulcano, Marte ed altri figliuoli, e da Mnemosina nove figliuole che furono poi le nove Muse. Tre volte e sei l’onnipossente
i templi, i suoi altari, ed i suoi oracoli ; fra i quali i più famosi furono quello di Trofonio, di Dodona e di Lidia. Le vitt
do censore Livio Salinatore, questi dedicò un tempio alla Gioventù, e furono allora istituiti i giuochi in onore di questa dea
vederli morire coperti di sangue. Al dire di Cicerone, quando in Roma furono stabiliti i giuochi dei gladiatori, si dovè distr
quale ebbe da lui sette altre figliuole, che insieme a questa Granea furono dal nome, della loro madre, chiamate ninfe Amadri
vi erano dei templi consacrati alle Grazie, e i più famosi fra quelli furono quello di Bisanzio, di Elide, di Delfo, di Perge
che aveva in sè tanto splendore e tanta bellezza, che dal nome di lei furono detti Hossir o Hnosser i giojelli, le gemme, gli
enni feste, alle quali si dava cotesto nome. Le cerimonie ibristiche, furono istituite in onore di quelle valorose donne che,
da con una terribile pestilenza, la quale non ebbe fine se non quando furono morti un dopo l’altro, gli uccisori d’Icaro ; che
vanetto scioglie i voti che avea fatto fanciulla. Nel giorno seguente furono celebrate le nozze. V. Giante. 2253. Ifigenia. — 
forestieri che approdavano in Tauride ; per modo che Oreste e Pilade furono entrambi presi e trascinati nel tempio, per esser
e la rese madre di due giganti, che dal nome del loro supposto padre, furono detti Aloidi. Vedi questo nome. Ifimedia aveva av
a madre a celebrare i misteri di Bacco, sulla riva del mare, entrambe furono rapite da alcuni corsari traci, i quali giuocaron
ò di avere egli stesso trucidato Castore. In quanto ad Ilaria e Febea furono , dopo la morte, onorate come immortali solo perch
ità di avere la supremazia sul regno di Argo. A giudici della contesa furono chiamati Inaco, ed altri due fiumi, del paese e q
i che formarono della indovinazione, una scienza arcana e misteriosa, furono gli egizii ed i greci, i quali osarono di formarn
e ιππος cavallo, e ϰροσα fontana. Coll’ andare del tempo le nove muse furono anch’esse dette Ippocreni, perchè abitatrici del
endosi però ad essere ucciso se fosse riuscito perditore. Ben tredici furono i concorrenti alla strana disfida ; ma questi riu
ltro perditori, e secondo il patto sanguinoso, appena scesi dal carro furono posti a morte : per modo che Enomao si credeva gi
la dea per punirle, le rese di un tale insopportabile odore, che esse furono tutte abbandonate dai loro mariti. Irritate da qu
credevano, dalla propria figliuola, viveva ancora e regnava in Chio ; furono così fattamente sdegnate contro d’Ipsipile che la
con l’essere riconosciuto da tutti, e tanto che molti luoghi pubblici furono perfino controsegnati col nome di Iside. L’attrib
, proibì rigorosamente la celebrazione delle feste Isie, le quali non furono che 200 anni dopo rimesse in pieno vigore dall’ I
il nome di questi giuochi prese occasione dall’istmo di Corinto, dove furono istituiti ; ed aggiungono che i giuochi istmici e
iungono che i giuochi istmici ebbero la loro istituzione da Sisifo, e furono la prima volta celebrati in onore di Melicerta, i
de di pino ; poscia, prendendo esempio dai giuochi Nemei, i vincitori furono coronati di apio ; ….. nè sconosciuta io canto L
nde proteggere la cittadella di Troia dal furore delle onde del mare, furono riguardati come opera di Nettuno stesso. Anzi ave
fra di loro, durante il banchetto delle nozze di Piritoo. I Centauri furono quasi distrutti dai Lapiti, alla cui testa erano
itto invaghitosene perdutamente, la rese madre di due gemelli che poi furono detti, dal nome della madre Lari, ed a cui varii
ro sepolti lungo le strade maestre ; ed allora fu che i Lari o Penati furono considerati come dei protettori delle strade. Sec
causa della sua stupenda bellezza e la rese madre di due gemelli che furono Apollo e Diana. Narra la tradizione, che Giunone
ia ed Anasandra. — Figliuole gemelle di Tersandro, re di Cleone. Esse furono tolte in mogli da due figliuoli del re Aristodemo
, fu fissato a tre giorni il periodo della festa Laziar, e finalmente furono definitivamente assegnati quattro giorni alla cel
ca donna moriva, orribilmente straziata ; ma i suoi numerosi complici furono salvi perchè essa seppe mantenere il silenzio. Ca
ere che l’ aria. Finalmente dopo una lunghissima corsa, i due animali furono cangiati in due figure di marmo, una in sembianza
sassi i seguaci d’ Ulisse, e quelli che non morirono sotto le pietre furono infilzati come pesci e imbanditi ad un orrendo ba
nto di tutta la cerimonia fu affidato ai sacerdoti Deuumviri, i quali furono in seguito sostituiti dagli Epuloni. I più illust
collettivo deile due figliuole di Leucippo, dette Febea ed Ilaria che furono rapite da Castore e da Polluce. V. Ilaria e Febea
Licasto. — Fratello di Parrasio. La cronaca mitologica riferisce, che furono , a somiglianza di Romolo e Remo, nutriti da una l
detta Salaria e il Tevere. Un’antica tradizione dice, che le Lucarie furono istituite in commemorazione della rotta che le ar
più accreditati dell’antichità, era questo il nome della grotta, ove furono nutriti dalla lupa Romolo e Remo. Lo storico Serv
l cronista Valerio Massimo, il quale asserisce che le feste Lupercali furono istituite dal pastore Faustolo. a principio del r
Lupercali cominciavano a cadere in disuso ; ma che qualche tempo dopo furono restituite al loro primitivo splendore, e continu
sti sacerdoti che erano i più antichi del culto religioso dei romani, furono , secondo alcuni autori, istituiti da Romolo, e se
Romolo, e secondo altri da Evandro Arcade. — V. Lupercale. I Luperci furono da principio divisi in due collegî distinti, dett
me dei loro singoli capi. In generale però tutti codesti riformatori, furono controsegnati col nome di Gnoslici ossia Illumina
i le coltivarono tutte, ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi furono in certo modo, spinti a questa supremazia incontr
mondo antico, dalla loro relazione, e dall’ordinamento politico, che furono tanto quella che questo favorevoli allo strenuo s
le con una catena d’oro. Invano gli Dei cercarono di liberarla : essi furono costretti di ricorrere a Vulcano. che non si deci
3 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
rtù, alle Passioni, ed alle Miserie puranche dell’uman genere. Quindi furono innalzati i templi alla Concordia, alla Fedeltà,
i, che da Titèa furon detti Titani, o figli della Terra. I principali furono Titano, l’Oceano, Iperione, Giapeto, Tia, Saturno
ra la sorella, e la sposa di Saturno, a cui partorì molti figli. Varj furono i suoi nomi. Ebbe il nome di Cibele da una montag
one di me » ! Virg. I risultati di questo rispettabile matrimonio non furono altrettanto felici. Giove per sua indole era inco
a, e di serpenti al di sotto toccava il cielo, e la terra. Moltiplici furono le avventure di Apollo, riguardandolo in qualità
gli stati di questo principe spergiuro. Da Nettuno contemporaneamente furono fatti inondare dalle acque del mare, con inviar c
etusa, sorelle di Fetonte sentirono il più vivo dolore di sua morte : furono cangiate in pioppi, e le di loro lagrime diventar
da Amore, assisa su di un carro tirato da cigni, o da colombe. Queste furono a lei sacrate al proposito di un picciolo avvenim
si servì de’ rami di cipresso per fare le frecce. I primi suoi saggi furono sugli animali, per indi dirigerli ai cuori degli
rmavano l’ammirazione degli Dei, e degli uomini. Opera delle sue mani furono il fulmine di Giove, e le saette di Amore. Alle p
necessità dovevano sfuggire agli Dei del prim’ordine. Per conseguenza furono gli uomini obbligati a creare altrettanti Dei, se
fa dell’Oceano, era il più saggio ed istruito tra i centauri. Celebri furono i suoi allievi, fra quali si distinse Esculapio,
on potè salvarsi, se non che precipitandosi nel mare col figlio, dove furono ammessi fra i Dei marini. Ino prese il nome di Le
re stata elusa la loro arte, le Sirene si precipitarono nel mare, ove furono cangiate in pesci dalla sola cintura in giù. L
Deucalione, e Pirra. Da questo generale diluvio due sole persone furono preservate, cioè Deucalione, e Pirra sua sposa ch
cit aquis, Ovidio. Minosse fu padre di molti figli : i più conosciuti furono Androgèo, Fedra, ed Arianna. Il suo governo fu sì
l’inferno con Eaco, e Radamanto. Teseo. Etra, ed Egèo re di Atene furono i genitori di Teseo. Volendo questo Eroe fin dall
pruova, e lo sfidò a singolar tenzone. Nel punto però di azzuffarsi, furono entrambi sorpresi del proprio coraggio : quindi m
e Licomede regnava. Ivi visse miserabilmente, e dopo la sua morte gli furono renduti gli onori, che vivendo aveva meritati.
so Polluce, ed Elena, nell’altro Castore, e Clitennestra. I primi due furono riguardati come figli di Giove, e gli altri due p
mbi si presero di purgar l’Arcipelago dai corsari che lo infestavano, furono riguardati quai Numi da’ marinari. Nel corso dell
sassero sei mesi nell’inferno, ed altrettanti sulla terra. Finalmente furono trasportati nel cielo, e diedero il nome a due se
eonte in compenso gli diede in isposa Megaride sua figlia. Questi non furono che piccioli saggi del suo valore, e preludj de’
no necessarie per la presa di Troja, i Greci dopo la morte di Achille furono costretti di ricorrere a lui. Crucciato Filottete
di fuggire per sempre la compagnia delle donne. Le femmine di Tracia furono sì offese da tale disprezzo, che avendolo incontr
i de’ due fratelli non si poterono mai unire nella tomba, ed allorchè furono esposti sul rogo per bruciarsi i cadaveri, le fia
risippo nato da una concubina di Pelope chiamata Astiochea ; perlochè furono cacciati dalla Corte di Crisippo insieme con Ippo
, che superò la gloria del padre, nacque da questa coppia. Tali nozze furono celebrate con gran pompa. Crucciata la Discordia
. Gli Dei, che avevano preso grandissimo interesse per questa guerra, furono convocati nell’Olimpo, e Giove ordinò, che nessun
sò di sciogliere l’assedio : ma i Greci tutti credendo ciò una viltà, furono di contrario avviso. Ciascun diceva essere miglio
de. Queste grandiose promesse, accompagnate dall’eloquenza di Ulisse, furono inutili : Achille fu inflessibile. Nel dì seguent
al sonno. Dormiva Giove, ma vegliava Nettuno a danno de’ Trojani, che furono posti in fuga, allorchè Giove si svegliò. Accorto
partenenti alle famiglie più distinte. Poichè il fuoco consumò tutto, furono raccolte le ceneri, e rinchiuse entro di un’ urna
liuolo di Peleo. I Greci per potergli fare gli onori della sepoltura, furono obbligati a fare altrettanto che fece Priamo per
Priamo per avere il corpo di Ettore. Pel corso di dieciassette giorni furono celebrate l’esequie coll’intervento di Teti, e de
oni, popoli che si dilettavano di mangiar la carne umana, ed in fatti furono divorati due compagni del figliuolo di Laerte. Di
o per condurlo alla patria. La navigazione fu felice : il dì seguente furono a vista d’Itaca. Allorchè il vascello vi abbordò
a ispirato il desiderio di lasciare Sparta1. Poichè Ulisse e Telemaco furono riuniti, pensarono a mezzi onde disfarsi de’ pers
po cadere una pioggia abbondante : quattro soli vascelli non pertanto furono bruciati. Nella seguente notte apparve in sogno a
a statua bellissima, e pregò Venere che l’avesse animata. I suoi voti furono esauditi : il marmo si ammollì, e diventò carne.
in sì pressante congiuntura cangiò in maschio la ragazza, e le nozze furono conchiuse. Ero, e Leandro. Ero, e Leandro per
le assurde e false Divinità ; culto che immantinente cessò, allorchè furono a nuova vita rigenerati mercè il lume del Vangelo
Alla testè lodata favolosa Sirena, o alla pudica figliuola di Eumelo furono assegnati gli onori divini, e fralle tutelari Div
sotto del livello della strada. Pervenuto ciò a notizia del Governo, furono deputate persone intelligenti, che recatesi sulla
llo l’epiteto di servator, sanator. Quindi alla buona salute (Hygiae) furono altresì eretti monumenti, ed altari. Presso di Or
iore (la Pietrasanta), luogo in cui mentre a suoi tempi si edificava, furono ritrovati non pochi antichi monumenti riguardanti
resente Chiesa di S. Gregorio Armeno, dove nello scavo dei fondamenti furono ritrovati diversi monumenti, e statue di marmo.
r fecit sua pecunia dedicavitque. In mezzo a diversi altri monumenti furono nell’anno 1591 rinvenute le immaginette di questi
asi interamente ruinò, e per conservarne almeno gli avanzi grandiosi, furono lasciate due sole colonne di ordine Corintio, com
humanitatem compositi. Lattanzio Firmiano. 1. Le favole talvolta furono inventate per ridurre all’ubbidienza il popolo, o
escritti da Lucrezio nel libro secondo de rerum nat. (2). Megalesie furono dette le feste a suo onore. I suoi Sacerdoti dist
4 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
tiri, Ninfe le pastorelle, Centauri gli uomini a cavallo, e le arance furono dette aurei pomi. 12. Dopo che gli uomini ebbero
lla creatura ; ed il sole, la luna, le stelle, il tuono ed il fulmine furono i loro Dei ; e quindi giunsero ad onorar come tal
o abitava in Tessaglia, vale a dire in uno dei paesi dell’ Europa che furono i primi ad essere abitati e inciviliti : ed i suo
e da nuovi bisogni, per sodisfare ai quali nacquero le faticose arti, furono denominate dall’ argento, dal rame e dal ferro, p
no ai tempi dell’ Imperatore Teodosio. 47. Le feste in onor di Cibele furono dette Megalesiache, o giuochi megalesii dal greco
perchè istituite dai Frigii in onore della grande Dea. In Roma, dove furono introdotte nel tempo della seconda guerra punica,
va abitato alcun tempo appo Celeo re d’Eleusi.17 Oltre alle Eleusinie furono istituite in onor di Cerere parimente nell’Attica
ni vulcaniche di quei tempi, ingrandita dal terrore dei popoli che ne furono spettatori senza saperne spiegare le cause. 67. L
i nemici in questa così detta pugna di Flegra (valle della Tessaglia) furono Encelado, che lanciava i più grandi massi contro
sippa, Ifinoe ed Ifianasse, per essersi vantate belle quanto Giunone, furono assalite da tale impeto di frenesia, che andavano
ul quale sedeva la Pitia o Pitonessa (122) per dare gli oracoli. Indi furono istituiti da Teseo i giuochi Pitii per rammentare
ra le gambe a vele spiegate. Le altre così dette maraviglie del mondo furono  : Il tempio di Diana in Efeso (143) ; la statua d
Tiadi e dalle Menadi, ed avevano il nome di Baccanali od Orgie. Prima furono istituite in Egitto, di dove quest’uso passò in G
rarono sotto il governo assoluto e dissoluto degl’ Imperatori, allora furono ripristinate e celebrate anzi ogni mese con ogni
re d’ urla tremende, e la vendetta del Nume colpir le sacrileghe, che furono tutte trasformate in pipistrelli. Le vergini aten
giuochi passarono d’ Atene a Roma, dove le principali feste di Bacco furono anzi tratto celebrate tre volte l’anno : la prima
acco altro non sia che imitazione della storia di Mosè : Bacco e Mosè furono allevati nell’ Arabia ; ambedue furono conquistat
storia di Mosè : Bacco e Mosè furono allevati nell’ Arabia ; ambedue furono conquistatori, legislatori e benefattori dei popo
uali paralleli attestano che se Mosè e Bacco non sono lo stesso uomo, furono almeno ambedue utili all’universo.32 Noi poi, ser
rofadi rimpetto alla costa occidentale del Peloponneso, e le più note furono Aello, Ocipeta e Celeno. Quivi le brutte Arpie
’Achille (536). Le sue nozze, che la Discordia turbò col pomo fatale, furono la prima causa della rovina di Troja (344). 230.
a morti, prima d’accordar loro l’onore della sepoltura. 232. Le Furie furono divinità infernali, ministre del rigor degli Dei
mostravan placate, e[ILLISIBLE] furon dette Eumenidi (benefiche). Ma furono quasi sempre rappresentate con ali di pipistrello
terra a patire gli eterni supplizi del Tartaro. 234. A sì temute Dee furono offerti singolari omaggi ; e tanto era il pauroso
offerir latte, miele, vino e profumi. 244. Fra i grandi colpevoli che furono precipitati nel Tartaro (216) convien citare prim
uanta figli, e desiderò sposarli con le cugine. I cinquanta matrimonj furono celebrati nello stesso giorno ; ma Danao, saputo
iziano, condottiero d’una colonia in Grecia. I dodici Numi principali furono eletti arbitri, e decretarono quest’onore a chi d
mavano Atena o Atenea. Luminoso esempio si è questo dell’onore in che furono e debbono esser tenute sempre le arti della pace,
onte e Piragmone erano i suoi più assidui lavoranti. — Questi Ciclopi furono probabilmente i primi abitatori della Sicilia, e
bero per precettore il loro fratello Apollo (96). Queste nove sorelle furono oltremodo amanti della virtù e del sapere, e nutr
poichè ebbero per padre un pastore, ed alla belta e verecondia di cui furono dotate, sarà manifesto come la verità nella scien
è avendo voluto sfidare al canto le Muse, ed essendone rimaste vinte, furono trasformate in Piche. 279. Le Muse avevano altari
tra la gioia dei biechieri. Ma coloro che più di tutti le venerarono furono i poeti, i quali usavano d’invocarle sul principi
a mano ed una marionetta nell’altra, indizio della follia, arredi che furono poi assegnati ai buffoni di corte. Non sia discar
esero utilissimi col medicare i feriti. Poi i discendenti d’Esculapio furono chiamati Asclepiadi, e di padre in figlio per dic
il suo tempio. Credevasi che fosse la stessa grotta ove Romolo e Remo furono allattati dalla lupa. Nel tempo di quelle feste i
onorassero sommamente le arti agricole, tuttavia i Fauni e i Silvani furono divinità più specialmente romane. In generale poi
re, e il latte fosse munto sempre puro ed in abbondanza. Queste feste furono istituite da Romolo il giorno stesso della fondaz
ninfe dei boschi e degli alberi in generale (Drys, quercia, gr.) ; e furono forse immaginate per impedire ai popoli di distru
nei suoi viaggi e nelle sue cacce. Queste ninfe insieme con le Napee furono nutrici di Cerere e di Bacco, perchè le mèssi cre
r genitori un ente celeste ed una creatura mortale, e quelli Eroi che furono prediletti a qualche Nume, o che per sovrumano va
lore e per ingegno straordinario avevano meritato onori divini, quali furono tra i più noti : Perseo, Ercole, Giasone, Teseo,
no gli antichi la loro ignoranza in fatto d’astronomia. 367. Parecchi furono i maestri d’Ercole, poichè imparò a trar d’arco d
vola immagina, restò aperto lo stretto di Gibilterra. Quelle montagne furono dette le Colonne d’Ercole, ed egli vi scolpì l’is
ufa. 424. Dedalo ebbe anche fama di esimio scultore ; ed a lui stesso furono attribuite molte invenzioni, e specialmente quell
o impunita la loro audacia, e ne uccisero molti. 430. Questi Centauri furono , come a dire, maestri d’ equitazione, e sapevano
lo sfidò al paragone. Teseo accettò l’ invito ; ma quando i due eroi furono in procinto di venire alle mani, vinti da segreta
a e una spada. Cimone fece trasportare le venerate ossa ad Atene, ove furono ricevute con solenne festa ; e un bellissimo temp
e consacra la memoria. Castore e Polluce. 441. Questi due eroi furono figli d’ una bellissima donna dell’ Etolia, chiam
e a parte della propria immortalità : e così questi due fratelli, che furono sempre uniti da tenerissimo affetto, vivevano e m
tre scelleraggini, tra le quali la uccisione dei proprj figliuoletti, furono forse inventate dai Corintii per denigrarne la fa
fu tanto abile nella musica, da far dire ai poeti che le mura di Tebe furono alzate mediante i suoni della sua lira, poichè le
omini rozzi, i quali dall’abitare sparsi pei boschi a guisa di belve, furono indotti a riunirsi in società ed a fabbricarsi le
i suoi compagni nell’andare a prendere l’acqua dalla fontana di Diria furono divorati da un drago, e Cadmo andato per vendicar
fratelli contro fratelli, e fatta per avidità di regnare. I capitani furono Adrasto, Polinice e Tideo, il presuntuoso Capaneo
Morea. 514. Questo principe ebbe molti figli, tra i quali i più noti furono Atreo e Tieste, nomi che rammentano atroci fatti,
e, fondata parecchi secoli avanti l’era volgare, sotto i suoi re, che furono Dardano, il fondatore, Erittonio, Troo, Ilo, Laom
ati che dovevano compiersi nel tempo dell’assedio. Questi avvenimenti furono detti fatalità o fati, ed erano sei : 1° Bisognav
asi altrettanti Trojani. 524. I principali eroi dalla parte dei Greci furono Agamennone (527), re d’ Argo, che aveva il suprem
, Idomeneo (558), Palamede (583), Ulisse (568) ec. 525. Fra i Trojani furono Priamo (587), re di Troja, e capo dell’esercito t
erano figli di Plisteno, re d’Argo e fratello d’ Atreo (514), laonde furono chiamati gli Atridi. 527. Agamennone, dopo esser
di Polissena (541) per immolarlo alla memoria d’Achille. 545. Quando furono divisi gli schiavi tra i vincitori di Troja, gli
ga da cui esalava un fetore così insopportabile, che gli ambasciatori furono costretti a lasciarlo solo nell’isola di Lenno, d
er ereditare le armi di quell’eroe. I capitani dell’esercito greco ne furono eletti giudici, ed Ajace propose che le armi foss
e che un giorno avrebbe incenerito l’impero trojano. Gl’indovini, che furono interrogati, risposero dover la regina partorire
o a Minerva (262), tennero per sacrilega l’azione di Laocoonte ; e ne furono più che mai persuasi, allorchè ……. due serpenti
no della fanciulla, lo aggredì per sostenere le sue pretese. I Rutuli furono vinti due volte ; e finalmente la guerra ebbe ter
empio, e la grazia di morire insieme nel medesimo giorno. I loro voti furono esauditi. Giunsero beatamente ad estrema vecchiez
643. Poco tempo dopo, avendo i due sposi recato offesa a Cibele (40), furono puniti da questa Dea coll’ essere trasformati in
minio, e la navicella che li recava approdò sul Parnaso. 650. Appena furono ritirate le acque, andarono a consultare la dea T
a teologia pagana. Gl’ indovini od impostori più celebri appo i Greci furono Tiresia, Anfiarao e Calcante. 660. Tiresia vanta
ali ebbero la presunzione di vaticinare il futuro, che è quanto dire, furono sfrontati impostori, l’Alighieri assegna per gast
li. Chi annovera tre, chi quattro, chi dieci Sibille, e le più famose furono quella d’Eritrea nell’Ionia, di Sardi, di Delfo,
rita nell’ incendio del Campidoglio sotto la dittatura di Silla, e vi furono sostituiti altri libri composti dei versi sibilli
ebravano i Licei ; in Tebe gli Erculei o gli Iolai ec. Questi giuochi furono adottati dai Romani che ne istituirono parecchi a
a dei carri o delle bighe. Molte altre donne macedoni la imitarono, e furono anch’esse incoronate di mirto, di quercia o d’oli
di Egina, giovine lottatore. — Gli Atleti dotati di forza prodigiosa furono talora sedotti dalla presunzione, e ne pagarono i
r povero Coll’avaro Pluton l’alma patteggia. 671. I giuochi Olimpici furono i più frequentati e i più celebri, e presero il n
à d’ Olimpia nell’ Elide presso la quale si celebravano ; o piuttosto furono così detti, perchè sacri a Giove Olimpico. Pindar
a di Neme dai sette capitani a Tebe in memoria dell’ucciso Archemoro, furono ripristinati e consacrati a Giove da Ercole dopo
de uno di loro ; e gli altri tutti, da lui repentinamente trattenuti, furono stesi sul terreno. Il condottiero traboccò sul ti
tamente deviarono tutti, nascondendosi per vergogna ; ed i due caduti furono soccorsi da’ più prossimi spettatori. La lott
188) a Nettuno (185). Le stagioni. 688, 2°. Anche le stagioni furono onorate con templi, statue ed are dai Greci e dai
ome. A Roma le feste d’Iside erano accompagnate da tali disordini che furono vietate 60 anni avanti l’èra volgare. Ma dopo due
cato coi Tipi di F. Le Monnier nel 1848. Firenze. 14. I Dattili idei furono i primi abitenti del monte Ida in Frigia (forse d
restigi e incantesimi aumentarono l’ opioione della quale godevano, e furono guida ad Orfeo nei misteri dell’ iniziazione, oss
per necessità dnrare nell’esercizio di esse. Finalmente sì fatti mali furono il gastigo del fuoco da Prometeo rubato (70,71).
ssociazione politica. In principio la festa durava un giorno ; poi ne furono destinati due, poi quattro col nome di ferie lati
rtorisse Apollo e Diana, l’uno creduto il Sole, e l’altra la Luna. Vi furono ist tuite celebri feste in onore di questi Dci. L
tenza degli antichi colle sue Osservazioni che, tradotte dal ledesco, furono stampate nel Giornale Enciclopedico, anno 1775, t
otta fu preso da vertigini, e si pose a fare atravaganti discorsi che furono stimati profezie. Sparsane la nolizia, ognuno vol
doi giudici. Per lungo tempo le sontenze di questo augusto tribunale furono dettate dall’imparzialità, e tenute per oracoli d
a del mar Egeo era un vulcano che vomilava fiamme ; edi suoi abilanli furono abilissimi nel lavorare il ferro ed altri melalli
94. I figli maggiori dei selle capitani periti nella guerra di Tebe furono delti Epigoni, e volendo vendicare la morte dei l
5 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
elle Virtù e de’ Vizj, de’ Beni e de’ Mali di questa vita, secondochè furono dal Gentilesimo divinizzati. I Misterj poi e le C
e Heyne) che far si possa delle Favole, è quella di presentarle quali furono , seguendone la traccia e le alterazioni dalla pri
lici ricorrevano. I principali Numi, venerati da’ Greci e da’ Romani, furono Saturno, Cibele, Cerere, Giove, Plutone, Apollo,
io. Adottarono questo culto anche i Romani, da’ quali i predetti Numi furono chiamati Dei maggiori, oppure Dei delle maggiori
o e Terra, e i quali generarono molti figliuoli, e tra questi i primi furono Oceano(3), Ceo, Creo, Iperione, Tia, Rea, Temi, M
me ebbe nella Grecia e in Roma tempj e culto singolarissimo. Orribili furono i sacrifizj(21), co’ quali per molti anni l’onorò
sacerdozio di Cibele, sono pur celebri i Galli, e le Vestali. I primi furono detti Galli, perchè prima di sacrificare alla lor
n ne udisse i vagiti(c). Le Vestali, così dette dalla loro Dea Vesta, furono istituire da Numa Pompilio. Questi ne aveva stabi
ottenere in copia le frutta dalla terra(e). Le Ordicali, o Ordicidie furono così dette dall’ antico nome Latino borda, gioven
ia tristo, su cui Cerere si riposò stanca e afflitta. Le stesse Feste furono di due sorta, maggiori e minori. Le maggiori, del
quale per legge non poteva essere ammesso alle maggiori (g). Le Misie furono così dette da un certo Misio Argivo, che dedicò a
Romani portavano delle spighe al tempio di Cerere (d). Le Tesmoforie furono così dette da Cerere, chiamata Tesmofora (e), oss
rci da chi Giove sia stato nutrito e allevato. Lattanzio dice, che ne furono incaricate Melissa e Amaltea, figlie di Melisseo,
co Ateniese, soggiunge, che altre due figliuole di Melisseo, le quali furono Adrastea e Ida, attesero a pascerlo col latte del
ce supremo de’ Giuochi (a). Notiamo per ultimo che i Giuochi Olimpici furono di nuovo int rrotti a’ tempi di Corebo(b), e che
ra di Fidia, figlio di Carmida (e). Le fondamenta del predetto tempio furono gettate da Pisistrato, e moltissimi di lui succes
a della Gioventù (23), non vollero cangiare situazione ; e che quindi furono lasciati entro il recinto del nuovo tempio (d). L
gli si offerivano, e i di lui misterj(g) (6). Le altre Feste di Bacco furono le Baccanali, le Scierie o Sciere, le Brumali, le
ea portato un certo Melampo(l) ; o come altri vogliono, Orfeo, da cui furono delle Orfiche (m). La maniera, con cui si soleniz
e la statua del medesimo si portava sotto un’ ombrella(e). Le Brumali furono così dette dal nome Brumo, che secondo il Canteli
(b). I Protentiesi celebravano le medesime per cinque giorni, nel che furono poi imitati dagli Ateniesi(c). Le Lampterie succe
giorno undecimo, e ne’ due seguenti del mese Antesterione, dal quale furono così chiamate. Ciascuno de’ predetti giorni desum
a, che uecisero Ippaso, figlio di Leucippe, e lo recarono sulla mensa furono con tutta la loro famiglia per sempre escluse dal
artorire. Un augure sacrificò un becco. Colla pelle di questa vittima furono sferzate quelle donne, ed esse al decimo mese ebb
bianca, o una capra (f). Al tempo della guetra degli Arunci i Romani furono minacciati di grande terremoto Giunone li avvertì
rinovellava. Filotide poi, e le sue compagne conseguirono la libertà, furono marine a spese del pubblico erario, ed ebbero la
sommità del quale eravi un Cuculo (a). Le Feste, sacre a questa Dea, furono dette Giumonali o Ginnonie. Tito Livio (b) così l
tte giovani ballarono, continuò sino al tempio di Giunone. Le vittime furono scannate da’ Decemviri, e le immagini di cipresso
sul frontespizio, le quali davano grato suono. Tutti questi tempj non furono che immaginarj. Uno realmente n’esistette, e fu q
ofonio e Agamede, figliuoli d’Eresino, re d’Orcomene nella Reozia, ne furono gli architetti (a). Queglino, compito il lavoro,
risposta, che la attendessero dopo tre giorni. Passati questi, eglino furono trovati morti (b) (8). Anche Antifane d’Argo, e A
he in questo stava aperta una voragine, ove alcuno capro avvicinatesi furono assalite da moti convulsivi. Aggiunge, che gli ab
, fu Femonoe, la quale fece parlare il Nume iu verso eroico(a). Molte furono le Pitonesse, che ne vennero appresso. Elleno da
ruciato ; altrimenti non si consumava (d). Le Feste, sacre ad Apollo, furono le Apollonie, l’Ebdomee, le Trofanie, le Azie, le
ce e rami d’alloro, e nel cantare Inni in onore del Nume (d). Le Azie furono così dette dal Promontorio d’Azio in Epiro. Si ce
i in onore di Apollo, perciò a persuasione di Cornelio Rufo Decenviro furono subito instituiti sotto il Consolato di Appio Cla
nò poi anche quello da Licinio Varo Pretore(b). Moltissimi altri nomi furono dati ad Apollo. Egli si denominò Oropeo da Oropo,
eano il costume di alzare degli altari nelle strade. Alcuni di questi furono sacri anche ad Apollo, il quale fu perciò detto A
ive de’ fiumi, Permesso(38), Castalio(39), e Aganippe(40). Varj altri furono castigati da Apollo. Tra questi si nominano Marsi
Acacalide nell’Isola di Creta due figli, Filandro e Filacide. Questi furono esposti alle bestie, e nutriti da una capra. In m
in’Roma un tempio comune con Clatra(54). Gli animali sacrì ad Apollo furono la cicala, perchè questa sempre canta ; il lupo,
e eziandio quegli abitanti con varie sciagure. Coloro per liberarsene furono dall’ Oracolo consigliati ad immolare a Diana un
secolo si rinovò ogni anno questo sacrifizio (b). I più cari a Diana furono Endimione, figlio di Calice e di Etlio, e re d’ E
ficare a Diana tante capre, quanti Persiani avesse ucciso. Coloro poi furono tanti, che non potendosi avere in quel momento un
e collocavano delle tavole con pani da distribuirsi a’ poveri. Eglino furono imitati anche da’Romani (b). Le Caneforie non cra
ana Orcia (a). Ecate oltre gl’ indicati tempj n’ebbe molti altri. Tre furono i più famosi, erecti a lei sotto il nome di Diana
i quali dicono, che la città e il tempio di Pafo, dedicato a Venere, furono fabbricati da Pafo, figlio del mentovato Pigmalio
ro perchè egli fece dono del cavallo agli uomini(b). Dagli Arcadi gli furono institnite le Feste Ippocrazie, nel tempo delle q
ella stessa Nazione, i quali fossero intervenuti a que’Giuochi(b). Vi furono in seguito ammessi anche i Romani, i quali li cel
nti, i quali aveano mosso guerra a Giove(d). Le nutrici di questa Dea furono Alalcomenia, Aulide, e Telsinia, figlie d’Ogige(e
ia, Aulide, e Telsinia, figlie d’Ogige(e) (1). Moltissimi altri nomi furono dati a Minerva, e tra questi i più noti sono Alea
tempio di Minerva per sottrarsi agl’insulti del vincitore. I Dorj ne furono avvertiti, e appiccarono fuoco a quel tempio. Le
Madre o Matrona dal tempio, che le cressero le conne d’Istide, perchè furono esaudite ; quando la pregarono di renderle in una
si attribuiva(f). Le altre Feste, instituite in onore di questa Dea, furono le Quinquatrie, l’Arreforia, e le Panatenec. Le p
ella Grecia. I primi però ad ergerle altari, e ad offerirle sacrifizj furono i Rodiani. Per questo Giove cuoprì la loro isola
llero che assistesse alcun uomo (g). Le Feste, sacre a questa Deità, furono l’Equirie, le Ancilie, le Matronali, e le Armilus
cilie, le Matronali, e le Armilustri. Le prime, instituite da Romolo, furono dette Equirie da equus, cavallo, perchè consistev
monte Celio, quando il Campo Marzio era inondato dal Tevere (a). Esse furono anche denominate Giuochi Marziali (b). Le Ancilie
quali si parlò, si celebravano dagli Ateniesi le Calcie. Queste Feste furono così denominate dalla voce greca, calcòs, rame, p
tissimi altri figliuoli, delle fontane, e de’ fiumi.(e). Anche questi furono tenuti quali Divinità, ed ebbero tempj, altari, s
d’Oceano e di Teti(b). (b). Hesiod. Theog. V. 123. (5). I Ciclopi furono così detti, perchè ciascuno di loro aveva un solo
due occhi, e tre secondo altri(m). Gli altri Ciclopi poi più rinomati furono Arge, Bronte, Sterope(n), Piracmone(o), e Telemo.
il nome di Eano dal verbo latino eo, andare (b). (12). Gli Aborigini furono popoli del Peleponneso, passati a stabil rsi in I
ne rimaneva assolto(b). Tali Feste da prima si denominavano Agonie, e furono poi anche dette Agonali e Agnali(c) : banchè sott
onservavano i predetti Polli, si chiamavaAuguracolo (c). Gli Aruspici furono anche detti Estipici dalle due voci Latine,exta,
arini, tenendo in mano una corona o un piccolo Delfino(n). Najadi poi furono denominate quelle Ninfe, che presiedevano a’ font
i, le quali si trovano nel mare Ionio(c). Forse in onore delle Najadi furono istituite appresso i Romani le Feste Fontinali, g
, che si trovava nel Campo Scelerato presso la Porta Collina(i). Così furono punite Minucia(l), e Oppia(m). E’ pur celebre que
ultimo le nominò la Delfica, l’Eritrea, e la Cumana. Eliane disse che furono quattro, l’Eritrea, la Samia, la Sardica, e l’Egi
i giorni il sepolcro di questa femmin(c). E quì si noti, che i boschi furono i primi luoghi, destinati al culto delle Divinità
ava un impenetrabile secreto (h). I Sacerdoti della medesima Divinità furono denominati Bapti, perchè si bagnavano con acqua c
za premettervi sacrifizj ed altre religiose ceremonie (a). Moltissimi furono appresse i Grecie i Romani, come a loro luogo ved
i era terribile, la barba lunga (l), i piedi di serpenti (m) ; e però furono soprannominati Serpentipedi (n). I nomi de’ più n
di Giove(a). Toone e Agrio vennero uccisi dalle Parche(b) Gli Aloidi furono messi a morte dalle frecce di Apollo e di Diana(c
Fest. (g). Dictaustre Diction. Mythol. (17). I Giuochi Consuali furono così detti, perchè Conso, Dio de’consigli, li ave
ecessori, come si faceva in un trionfo (d). Finalmente questi Giuochi furono detti Circensi, perchè si celebravano nel Circo M
n onore della stessa Divinità, e ne prescrisse le ceremonie. Le Feste furono dette Terminali, al tempo delle quali s’inghirlan
i vino, e si offrivano frutta e focacce di farina (d). In seguito gli furono sacrificati anche degli agnelli (e). Questo Nume
e). Nat. Com. Mythol. l.. 3 (24). Le tre predette nutrici di Giove furono cangiate in Orse, ma non si sa per qual ragione (
Vulcano ; la terza Prometia, ossia di Prometeo (b). Le predette Feste furono consecrate anche a Vulcano e a Minerva, perchè il
dice, che da Giove e da Elettra nacquero Giasione e Dardano, i quali furono chiamati Cabiti (f). Erá celebre il tempio di que
ata, uno de’ figli di Licaone, re di Arcadia(e). Le figlie di Atlante furono soprannominate Atlantidi dal nome del loro padre(
apra in cesta, e nell’inferiore quella dello stesso animale : per cui furono soprannominati Capripedi(i). Gli Aniquarj però ch
’ Satiri si offrivano le primizle de’pomi e delle uve(e). I Fauni poi furono così detti da Fauno, figliuolo di Pico, re de’ La
an. Lex. Univ. (l). Furet. Diction. Univ. (14). Intorno al tirso furono alcune volte veduti anche dei serpenti. Il medesi
he Remo e Romolo, mentre celebravano anch’eglino queste stesse Feste, furono avvertiti, che alcuni ladri aveano condotto via i
fama, che ispirassero gli abitanti di que’ dintorni (b), i quali però furono chiamati Ninfolepti (c). L’antro poi era denomina
ione de loro vascelli(b). (5). Le Furie, ossia le Dee del furore(c), furono figliuole d’ Acheronte e della Notte(d) ; Licofro
le ne introduce una quarta, di nome Lissa, ossia rabbia (m). Le Furie furono sempre considerate come ministre della vendetta d
(b). Trofonio fu anche denominato Giove Trofonio(c). Finalmente a lui furono consecrati certi Giuochi, detti parimenti Trofonj
n, e fu annoverato tra gli Dei(e). Diede anch’egli degli Oracoli, che furono i più celebri dopo quelli di Delfo. A nobilitarne
a gli Astri, ove forma la Costellazione, detta Sagittario(h). Le Muse furono da’figli d’ Aloeo denominate Melete, Mneme, e Aed
canto le Muse. Queste accettarono l’invito. Le Ninfe di que’dintorni furono stabilite arbitre della gara. Fu proposta la cond
j. Dicesi eziandio, che il capo e la lira di lui, gettati nell’ Ebro, furono dalla forza del fiume trasportati in Lesbo ; che
iamata Peonia. Notisi per ultimo, che secondo l’opinione di alcuni vi furono due Endimioni, quello cioè, di cui abbiamo parlat
remo quì i funerali de’Greci e de’Romani, giacchè gli uni e gli altri furono le due Nazioni le più religiose ed esatto nel ren
ri della città. Le ceremonie, solite a praticarsi in quell’occasione, furono già da noi altrove esposte. Quì notiamo, che non
nto vengono chiamate Lecori, Gelasia, e Comasia ; ma queste forse non furono che tre giovinette, le quali per la vivacità del
ugando le reti, o numetando i raccolti pesci. Avvenne, che non appena furono quelli stesi sull’erba, che ritornarono nel mare.
. Egli divenne re delle Isole Teleboidi, le quali poi dal nome di lui furono delle Tafie. Sposò una Ninfa, e la rendette madre
noto, perchè spira tra l’Euro e’l Noto(c). I Fenicj al dire d’Eusebio furono i primi, che offerissero sacrifizj a’ Venti. Gli
rea, ossia Vecchia (a). Notiamo per ultimo ; che varie altre Divinità furono venerate da’ viaggiatori. Abeona e Adeona presied
padre sacrificò la prima, ch’era tra quelle la maggiore ; e le altre furono fedeli al giuramento. Eretteo diede poscia la bat
6 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
potuto acconciamente aver luogo. Parte prima. Degli Dei. Molti furono gli Dei presso i Greci, ma assai più presso i Rom
erva, Venere e Vesta. Altri in appresso ne vennero aggiunti che detti furono Dii minorum gentium, e Semones, quasi Semihomines
Esiodo nella sua Teogonia o Generazione degli Dei, i primi fra tutti furono il Caos, Gea o la Terra, ed Amore. Dal Caos nacq
cosero sotto le forme di varii animali, onde poi sotto queste adorati furono dagli Egizii. Bacco soltanto in sembianza di Iton
avea del Regno, fè esporre appena nati i due gemelli in un bosco, ove furono allattati da una lupa. Raccolti dal pastore Faust
ato di ciò Nettuno lo citò innanzi all’ Areopago di Atene ove giudici furono dodici Iddii, ma dai loro suffragii Marte venne a
nda. Nelle nozze di Peleo, e di Tetide figlia dell’ Oceano alle quali furono invitati tutti gli Dei, eccetto la Discordia, ave
ia mano si uccise, e le sorelle di Meleagro la morte di lui piangendo furono da Diana cangiate negli uccelli detti Meleagridi.
il terzo figlio di Caprio, che fu detto re dell’ Asia in onore di cui furono istituite le feste Sabazie; il quarto figlio di G
sorelle, figlie di Meneo, avendo osato esse pure d’ insultare Bacco, furono cangiate in nottole. Era egli tenuto per inventor
bitina presedeva alla morte; Nenia ai funerali. Molti esseri astratti furono pur da’ Romani divinizzati. Fra questi la Dea For
virile, muliebre, equestre, mala, scia, mammosa, e reduce. Templi pur furono innalzali alla Mente, alla Virtù, all’ Odore, all
l’ Ossa ed il Pelio per cacciar Giove dal cielo; ma da lui fulminati furono poi sepolti nel Tartaro. Aggiugne lo stesso Omero
vengono al lido, e l’ altra Salacia per cui si ritirano; le quali Dee furono poi anche nominate in appresso, la prima Malina,
uolo, indi si fece a inseguir Ino e Melicerta, che gettandosi in mare furono ad istanza di Venere cangiati amendue da Nettuno
emone, e da’ Romani con quei di Matusa e di Portuno. In mostri marini furono invece trasformate le Sirene, e Scilla e Cariddi.
o, Flegia, Issione, Tantalo, Sisifo e le Danaidi. I Titani e Tifeo vi furono profondati, come è già detto nel Capo III, per av
vere osato di far guerra a Giove. Per la stessa cagione condannati vi furono , come si è accennato nel Capo precedente, Oto ed
Giunone furon punite colla mania di credersi cangiate in vacche, e ne furono poi guarite da Melampo, il quale sposò una di ess
e i suoi successori Polidoro e Labdaco non l’ avean recinta: e queste furono poi fabbricate da Anfione, il quale secondo le fa
ndo il loro viaggio arrivarono gli Argonauti in Tracia, dove istruiti furono dal re Fineo del modo onde superare gli scogli Ci
ense di Fineo, e questi le inseguirono fino alle isole Piote, che poi furono dette Strofadi ora Strivali. Era Fineo, secondo a
cino a Scilla e Cariddi, e che in questo pericoloso passaggio aiutali furono da Giunone; ma come non sì saprebbe determinare o
olo lor capo tentò di rapirgliela; ma coll’ aiuto di Teseo i Centauri furono debellali, ed Ippodamia ad essi ritolta. S’ invog
iuochi funebri nell’ istmo di Corinto. Ma infelici a cagione di Fedra furono gli ultimi anni della sua vita. Erasi questa d’ i
uale i cavalli che traevano il cocchio d’ Ippolito lungo la spiaggia, furono sì spaventati, che datisi a fuga precipitosa, sco
da cui dicesi che il Sole torse per orrore la faccia. Figli di Atreo furono Agamennone e Menelao, il primo de’ quali fu re di
rre al lor partito tutti i principi della Grecia, de’ quali i primari furono Achille figlio di Peleo re di Elia in Tessaglia,
amia, soprannomato Neottolemo, cioè nuovo guerriero. Nè men solleciti furono i Troiani ad armarsi e procacciarsi alleati. Fra
armarsi e procacciarsi alleati. Fra i Troiani i principali guerrieri furono Ettore, Paride, Troilo, Deifobo figli di Priamo,
dopo la presa e l’ incendio della città salvi e liberi ne partirono, furono Antenore ed Enea. Ettore, Troilo, Cigno, Mennone
furono Antenore ed Enea. Ettore, Troilo, Cigno, Mennone e Pentesilea furono uccisi da Achille si disse poi che Cigno fu da Ne
i colpevoli, prese a destra la via de’ campi Elisi, ove additate gli furono , da Anchise le anime di quelli che dovevano da lu
rio, a cui egli avea insegnato a coltivare la vigna; che gli uccisori furono quindi cercati e messi a morte; che una festa in
he data l’ avrebbe dopo otto giorni, al fine dei quali i due fratelli furono trovati morti. Pausania dice in cambio, che Trofo
e donne che professarono di conoscere, e di predire il futuro, famose furono le Sibille, il numero delle quali è vario presso
medesimo prezzo pei tre ultimi che rimanevano, e che poi da Tarquinio furono comperati. Questi furono gelosamente custoditi ne
ltimi che rimanevano, e che poi da Tarquinio furono comperati. Questi furono gelosamente custoditi nel Campidoglio sotto alla
niti spesso di ferro e di piombo. Questi giuochi più tardi introdotti furono ancor da’ Romani, che teatri, e anfiteatri, e cir
7 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
sserire che volendo gli Argonauti ritornare in Grecia per altri mari, furono obbligati a portarsi sulle spalle la loro nave a
dre con certe erbe magiche che ella diè loro ; ed esse troppo credule furono orribilmente micidiali e parricide. Giasone dopo
one frequentemente all’ombra di essa arrestavasi ripensando ai dì che furono , quando egli duce dei più degni Eroi, varcava su
le imprese che si attribuiscono al greco Eroe son tante, perchè tanti furono gli eroi di questo nome, e ad un solo Ercole si a
alla foce del fiume Ladone. 5ª Fatica : Le Arpie Questi mostri furono descritti da noi colle parole di Virgilio e di Da
ro di lui fumo e fiamme dalla bocca e dalle narici. Tutti i vicini ne furono talmente contenti, che eressero ad Ercole un’ara
del Paganesimo. Tutte le più minute particolarità di tale avvenimento furono a gara descritte da Virgilio e da Ovidio ; e Dant
ivorata da un mostro marino, e alla vendetta di Ercole perchè non gli furono da quel re spergiuro osservati i patti, sarà più
a, le quali perciò si scorgono benissimo anche ad occhio nudo. Queste furono e son chiamate Castore e Polluce ; e quindi ebbe
imorso. Con tal funesto augurio incominciò egli a regnare. Molte però furono le opere egregie di lui ; ma non tutto gli andò a
petti. » I principali di essi invitati alle nozze di Piritoo, quando furono al termine del pranzo, essendo riscaldati dal vin
e « Del sangue più che sua colpa sortille. » Anche nelle Belle Arti furono rappresentati i Centuari secondo le descrizioni m
sappiamo inoltre che da madre Tebana nacque Bacco ; di sangue Tebano furono la Dea Leucotoe e il Dio Palemone ; di Atamante r
ta e fu proclamato re di Tebe. Gli nacquero in appresso due figli che furono chiamati Eteocle e Polinice, e due figlie Antigon
iglia Antigone ; e Giocasta si diede la morte. I tristi casi di Edipo furono il soggetto di molte tragedie ; ed ogni scrittore
regno. La guerra che ne seguì fu detta dei sette Prodi, perchè sette furono i valorosi capi o generali di questa guerra, cioè
ossimo numero, perchè le loro vicende, e domestiche e guerresche, non furono d’alcun momento nel determinar le catastrofi dell
degli Eraclidi convien passare agli orrori dei Pelòpidi. Questi pure furono argomento prediletto degli antichi tragici e dell
’Oreste di Alfieri. Inoltre appartenenti a questa stirpe dei Pelopidi furono due dei principali personaggi del l’Iliade di Ome
ebbe sei figli che tutti divennero re, ma i più noti per fama infame furono Atreo e Tieste. L’inimicizia e la perfidia impare
micizia e la perfidia impareggiabile di questi due mostruosi fratelli furono rese più orribili dalle amplificazioni degli anti
pattuita mercede. Non Apollo e Nettuno soltanto, ma tutti gli Dei ne furono irritati, e mandarono una inondazione ed una pest
i o compiersi affinchè Troia potesse esser presa dai Greci ; e perciò furono dette le fatalità di Troia. Se ne contano sei :
avvennero intorno alle mura di essa le più memorabili battaglie, che furono narrate maravigliosamente da Omero. L’Iliade ne c
una grave contesa per decidere chi dovesse possedere quelle armi che furono opra di Vulcano, impareggiabili per tempra e per
do dell’Etiopia, andarono alla guerra con una schiera di lor gente, e furono entrambi uccisi in battaglia da Achille, o second
esisteva e facendo schiavi gl’ inermi, gl’ imbelli e le donne che non furono in tempo a mettersi in salvo altrove. Ecco in poc
e si avverò poi blandamente, perchè le mense che i Troiani divorarono furono le focacce che servivan loro di piatto e di tavol
credere che facilmente se ne potesse squarciare il velo. Ma appena vi furono gli stolti che ciò credetter possibile, si trovar
a, cioè alla pretesa evocazione delle anime degli estinti. In Italia furono primi gli Etruschi a porla in pratica e ne divenn
iamata ancora Phasis (la donna del Fasi o Fasso). Dalle rive del Fasi furono portati dagli Argonauti i fagiani in Grecia, e da
i i fagiani in Grecia, e dalla Grecia vennero col greco nome a Roma e furono perciò chiamati Phasiani.Marziale, in un epigramm
nte Cassino ora per la prima volta dal 1828 in poi, nel quale anno vi furono messi i parafulmini. Ne ha data un’ esatta descri
à di Pisa nel Peloponneso, che nel loro ritorno dalla guerra di Troia furono spinti dalla tempesta sulle coste dell’ Italia.
quali scrivono come Achille e molti altri di quelli principi antichi furono dati a nutrire a Chirone Centauro, che sotto la s
è fu considerato dopo la morte come un Indigete Dio, e perciò non gli furono resi onori divini. 142. Anche nel Canto xxvii d
. — E questa una di quelle statue che dai primi repubblicani francesi furono portate a Parigi, e dopo la caduta di Napoleone I
8 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
ivo, e si disperse la intuitiva dell’ Ente e l’ unità di religione, e furono immaginati gl’ Iddii — 4. Oltre di queste altre c
, che hanno attenenza a questo ragionamento — Si dimostra come i miti furono creduti come una messe, cui ognuno può porre la f
altari, si placarono con vittime e sacrificti, i voti del cuore umano furono quasi tutti rivolti al temuto nume di loro ; e pr
ed allora, così un filosofo italiano(1) « gli errori susseguenti non furono i vagiti della infanzia, ma il farnetico della in
lior parte divini. Così eo’miti di Giove, di Cibele e di Nettuno, che furono poscia creduti come tre divinità, altro non inten
concetto dell’ Ente sottentò quello degli esistenti, e gli esistenti furono deificati, e soprattutto coloro, cui la utilità p
steso antico impero. E questi esseri benefattori della umana famiglia furono deificati, si ebbero tempii, altari e sacrificii
ca su la natura e genealogia degli Dei, se nacquero eglino in tempo o furono sempiterni ; se procreati dal fuoco, come credeva
ibili. Mitografia civile — ed in questa riponeva tutti gl’ Iddii, che furono immaginafi da’principi e da Sacerdoti, e che meri
risponde a quella dell’oro de’greci ; e portò tal nome, chè le spighe furono considerate come il primo oro del mondo ; o come
in vece di Giove, si volle significare, che con le mani degli uomini furono ricoperte le biade seminate, prima di essersi rit
a e del cielo stellato. Ancor di lui si raccontarono alcuni miti, che furono esposti da Tullio, i concetti di cui noi qui volt
utte le virtù nautiche, cui andarono celebrati non pochi nocchieri, e furono creduti come Iddii anche in tempi non di molto re
rpente, che si credeva di avere strozzato, onde, come dice Ovidio(2), furono instituiti i giuochi Pizii. Poichè Apollo va iden
i giusli, ovvero solenni, che dalla solennità degli auspicii di Giove furono detti giusti, da fratelli, e da sorelle dovettero
e, renduta una tale Proserpina, surse l’allegrezza tra tutti, e così furono a lei instituiti giorni solenni. 38. Eusebio pren
dre degli Dei, e madre detta ancora de’giganti, che propriamente così furono detti nel senso di figliuoli della terra : talchè
divine cerimonie presso i romani, perchè le terre in quel tempo arate furono le prime are del mondo. » 40. Minerva — Nacque q
ivilegio di umettare l’atmosfera : da ciò vennero gl’influssi, che le furono attribuiti, e gli emblemi sotto i quali erano ind
ie di bellezza, onde piacque collocarle tutte nel tempio di Apollo, e furono come le tre prime tutte credute figlie di Giove.
; e non surse nella mente de’poeti, che come un carattere eroico, cui furono altribuite innumere e strepitose fatiche, che nè
ima di andar coltivata ; e co’pomi di oro le spighe del frumento, che furono considerate come oro dalla grande utilità che por
he aristocratiche, onde i plebei romani per lo censo di Servio Tullio furono nexi dei nobili ; e per lo giuramento che narra T
9 (1880) Lezioni di mitologia
iar dovea la maestà del suo Autore, tempio d’idoli divenne, e gli Dei furono figli dell’uomo. Ma era sublime il primo errore d
hiamò favolosi Varrone, nei quali si contengono imprese che argomento furono dei più celebrati antichi poemi. Il lungo viaggio
assi di parlarvi delle divinità adorate da quelle nazioni che barbare furono dai Greci e dai Romani chiamate: onde ne tesserò
a Morale, che nel segreto del loro cuore più che i falsi numi adorate furono dai filosofi dell’antichità, che meno di noi le n
a delle acque, onde derivarono le generazioni di tutto l’universo. Vi furono oltre a ciò alcuni animali privi di seotimento, d
. Vi furono oltre a ciò alcuni animali privi di seotimento, dai quali furono prodotti altri dotati d’intelletto, che detti fur
mento, dai quali furono prodotti altri dotati d’intelletto, che detti furono contemplatori dei cieli Zophasemen. Ebbero questi
ol sole e con gli altri pianeti. L’aria si riempì di luce; dal calore furono generati i venti e le nubi onde fu innondata la t
o di calore divennero volatili; quelle che in loro avevano più terra, furono rettili ed animali terrestri; quelle nella di cui
rpie Aello e Ocipete. Forci da Ceto ebbe Pefredo ed Enio, che ambedue furono subito chiamate gree dalla parola greca γραυσ che
inerva presso i Tegeati, dove queste diverse norme dell’ architettura furono da Scopa Pario con solenne artificio distribuite.
ione, questi sacrifizj, eterna vergogna degli uomini e degli Dei, che furono « Famoso pianto della scena Argiva. » Favellere
do d’o norare gl’immortali: quindi è che nel principio gli altari non furono che ammassi di erbe, pietre informi, mucchi di te
evaricando, macchiò anch’egli le mani già pure, onde da Dio abominati furono e puniti sì crudeli olocausti. A Mitra, a Serapi,
sacri, e dei riti ad essi risguardanti. Le umane invenzioni rozze furono nel loro principio, e non giunsero a quell’alto g
sono, se non arricchite dall’ eredità del sapere. Così le statue non furono dapprima che rozze ed informi pietre, destinate a
, distribuiti. Anticamente la creta serviva alle statue degli Dei che furono detti Fictilia, dall’arte di gettarle, e Plinio d
interamente dall’ Egitto. In questa diversità di statura data ai numi furono seguiti dai Greci e dai Romani, quantunque di alc
veduta dal Bandini. Protessero l’educazione del nume i Coribanti, che furono detti Cureti ancora, e Dattili Idei, che con cele
a giustizia e il pudore lasciarono la terra contaminata, nuove strade furono aperte alla morte. Nè Giove fu sicuro fra tanti i
no nei campi Pallenj in Macedonia e nei Flegrei in Italia, che poscia furono chiamati Cumani. Istituì leggi, vietò l’uso delle
o beato regnò nell’Olimpo, e coll’ozio vennero i vizj, che mai sempre furono la ricreazione dei potenti sicuri. L’amore divenn
go e Sarpedone (che tanta lode ottenne pugnando sotto le mura d’Ilio) furono figli di Deidamia, da Giove delusa. Che dirò d’Er
done, e vi erano affissi ventuno scudi aurei, che da Mummie vincitore furono consacrati al dio. Con solenne artifìcio effigiat
ono nell’Inietto; ed Aquilicia, ci accenna Tertulliano nell’Apologia, furono chiamate lo cerimonie instituitegli dalla superst
ono il dio, cui l’infermo piede i passi ritardava. Ancelle di Giunone furono quattordici ninfe, ma prevalevasi sopra tutte d’I
logi, dai quali fu coll’aria confusa. I simboli co’ quali effigiavasi furono diversi, secondo i luoghi, gli attributi ed i nom
cognomi di Giunone. Moltiplici, quasi al pari di quelli di Giove, furono i cognomi che la verità degli ufficii, la fantasi
to dai poeti e dai monumenti, ed i diversi cognomi che attribuiti gli furono dagli antichi. Luciano nei Sacrifizii, e Cicerone
di Tenario, e nel tempio di lui, narra Tucidide, dai barbari Spartani furono trucidati gì’ Iloti. Dal celebre edifizio che sac
o, e che Consuali si dissero i giuochi che successivamente denominati furono Circensi. Un’ ara sotterranea gli era costruita n
erone, seguito da Arnobio, quattro, oltre il figlio del re degli Dei, furono i Mercurii: il primo nacque dal Cielo e dal Giorn
ve le colpe potenti. Un nume non poteva essere senza amori: frutto ne furono diversi figli. Da Aglauro figlia di Cecrope ebbe
iù volte ho notato, a que sti si deve la diversità dei modi nei quali furono i numi ritratti. Udite intanto dal sopralodato Vi
braccio sinistro, emblema consueto della sua speditezza, per cui gli furono anche attribuite le ali alle piante. Questa verga
l potere di questo l’ire separò nell’Arcadia di due serpenti, onde vi furono uniti per significare la concordia degli animi pi
obil franchezza dell’ esecuzione. Tra le molte che n’esistono, due ne furono dissotterrate per la Via Appia nella tenuta detta
a, che quindi divenne « Onor d’imperadori e di poeti. » Misere pure furono le amanti che a Febo non furono crudeli. Clizia,
imperadori e di poeti. » Misere pure furono le amanti che a Febo non furono crudeli. Clizia, volgendogli la faccia, attesta a
adotto. Apollo detto il Saurottono. « I capi d’ opera della scultura furono eternati dall’ammirazione degli antichi, non solo
one riportò ai giuochi olimpici. Quanto al tempio, che oggi sussiste, furono gli Antizioni che ne ordinarono la costruzione co
quadriga fu solamente eccettuata. I fanciulli per una legge espressa, furono ammessi alla corsa dello stadio semplice ed a que
Cicerone, nel libro che intorno alla natura degli Dei ha scritto, più furono le Diane. Una nata di Giove e di Proserpina e mad
o gli Efesii commemorando che, non come è credenza volgare, procreati furono Apollo e Diana in Delo, ma che presso un loro fiu
ccertare il colpo ed inseguir le fiere coi cani. La lodano quelli che furono chiamati per la caccia del cignale di Calidone: i
nodo, senza diadema, e senza quegli altri attributi, o fregia che le furono dati nei tempi posteriori. La sua figura è più sv
ita fra queste si chiamava Figalia. » Non solamente le donne seguaci furono di Diana, ma fra gli uo’mini ancora vi ebbe chi i
e ne’ vetusti tempi i sassi in forma di mete, di piramidi, di colonne furono per divinità venerati, così nella forma della nos
alle nere palpebre. Fin qui Omero: ma Cicerone lasciò scritto che più furono le Veneri adorate dagli antichi, nate da genitori
cavano già nella Grecia antichi simulacri di Venere coll’armi, questi furono scelti per adombrare la Venere, annoverata fra gl
altri piace, deve interamente il suo natale alla madre. A questo dio furono dati i vanti d’altri, che ebbero la sventura di a
ura di aver seco lui il nome comune, giacché al dire di Cicerone, più furono i Vulcani oltre il mentovato. Il primo dal Cielo,
ano sacrificate. L’urna nità abolì col tempo questa barbara usanza, e furono sostituite altre vittime nei verri, quantunque il
l’ una or l’altra parte favorisce. Gradivo e Quirino presso i Latini furono i due principali nomi di Marte. Il primo gli dava
ritto nel Viaggio in Arcadia che Here chiamavansi essa e la madre. Vi furono alcuni che dall’incesto di Cerere dissero nato un
tura di Celeo, soggiungendo che fu padre di Trittolemo, e che amendoe furono da Cerere nella mentovata arte dottrinati. Ed anc
ntichità Cerere non ebbe tutti questi attributi: le statue di lei non furono che informi pietre, legni, come quelle di tutte l
e credo foglie dello stelo del grano anziché di canna palustre, quali furono giudicate da alcuni scrittori, che perciò si avvi
Tesmoforie e misteri Eleusini. Le feste di Cerere dette Tesmoforie furono , secondo Demostene, Diodoro Siculo e Plutarco, tr
o queste due cose diverse, come vedrete, ed è certo che le Tesmoforie furono stabilite per la rimembranza delle ricevute leggi
no diede Atene di questi misteri, pei quali dalla rozza e feroce vita furono gli uomini mitigati, e condotti alla civil perfez
li uomini mitigati, e condotti alla civil perfezione. E perciò Teleti furono detti dai Greci, perchè compivano l’educazione e
e l’erudizione. Le donne che a Cerere in tal maniera si consacravano furono chiamate Melissee. Uno dei vantaggi di questi mis
o dimande gli scoperse per profani, e condotti ai prefetti del tempio furono , come rei di grave colpa, uccisi. I non iniziati
molte altre ridicolezze del Paganesimo ancora i misteri Eleusini, che furono celebrati dagli Ateniesi, non solo, ma dai Filasi
nitori, ma lo fa succedere al Caos ed alla Terra. Secondo Cicerone vi furono tre Amori. Il primo, figlio di Mercurio e Diana:
i in Atene vedevasi Amore coli’ ali e coronato di rose. Col tempo gli furono afirsriunti non solamente nomi, ma insesrne per s
ree lane, e la difficil’onda: Amor, dov’eri? a te che tutto sai, Come furono ignoti Della tua Psiche i guai! Ella, come impone
uita ai serpi, alle rane, agli uccelli. « Così i segni fisici, quando furono preventivi o prognostici, sembrarono alla fantasi
a e la Tracia, dalla seconda l’Asia e la Libia. Figliuole dell’Oceano furono ancora Fillire, Calliroe, Perseide, Zante, Daira,
così chiamavansi i sacerdoti della dea) che apportò i misteri di lei, furono afflitti dalla fame. Quindi per consiglio della s
, nel l’Èrebo incatenato. Ma Luciano lasciò scritto che a Saturno non furono posti ceppi, nè tolto il regno, ma volontariament
fra la prima nobiltà dugento giovani per essere sacrificati, e ve ne furono più di trecento altri, i quali, sentendosi colpev
ano udirsi le grida del fanciullo sacrificato. I Cartaginesi però non furono soli colpevoli di questa odiosa superstizione: an
a padre Nettuno. Polifemo il piu potenti e il piu famoso di essi, che furono cento, nacque, secondo Apollonio, dal nominato di
Secondo Diodoro fu loro affidata l’educazione di Nettuno, e chiamati furono figli del mare: lo che mostra la loro perizia nel
iere dei preziosi metalli che nelle viscere della terra si ascondono, furono motivo che se ne ascrivesse la signoria al nume d
ché loro si attribuiva il furore che agitava gli scellerati. Eumenidi furono chiamate da Oreste, perchè col consiglio di Palla
to. — Quindi è che essendo considerate come vendicatrici dei delitti, furono grandemente temute dalle Nazioni. Il terrore anda
al Poeta per sospetto.» Inferno, canto IX, v. 37 e segg. Le Parche furono tre sorelle così concordi che mai fra loro vi fu
Dei. Licofrone finalmente ne fa genitore il mare. I nomi delle Parche furono varii, come scrìve Pausania nel suo Viaggio nell’
crede foglie dello stelo del grano, anziché di canna palustre, quali furono giudicate da alcuni scrittori, che perciò si avvi
lide lo celebra come l’uomo il più temperante: certamente giustissimi furono sempre riputati gli antichi reggitori di Creta, e
iche che erravano in una querce vuota ed antica. Questi nuovi mortali furono chiamati Mirmidoni, e ninno di voi ignorerà che d
ro. Prova infatti l’Istoria e l’esperienza dei secoli, che i primi re furono tutti soldati. Euripide fu tanto invaso dal poter
gli antichi, non solamente del canto, ma di ogni sapienza moderatrici furono stimate queste divine fanciulle nate sul Pierio m
colo una delle invenzioni più nobili dello spirito umano, e i rustici furono i primi attori che le recitarono, tinto il volto
o rapporto alla lirica, quando non si rifletta che le canzoni liriche furono primitivamente composte per essere cantate danzan
è pure nel numero: la maggior parte dei poeti le ha fissate a tre, e furono dette Egle, Talia ed Eufrosine. Gli Spartani però
ramo di mirto. Bupalo pure le fé’ vestite a Smirne, e quel che è più, furono nell’Odea così dipinte dal primo pittore dell’ant
invocato Epiodoro, cioè che dà le cose lenitive: e tra i figliuoli vi furono Podalirio, Macaone, laso, Panacea, e la Salute st
la similitudine che avevano coi tirsi, chiamate aste tirssi; e forse furono di tal sorte quelle dette da Appiano di capo larg
tivi che gli antichi artefici davano alle statue del nume, e quali vi furono esposti dal medesimo autore nel primo ragionament
madrigna Giunone. Non solo l’alloro, ma ancora la querce e la smilace furono fregio di lui e delle Baccanti. L’ornamento più f
fu posta la statua di Bacco. I Pani, come rileva il dottissimo Lanzi, furono più compagni di Bacco in guerra che compagni deir
ero, ne dipinsero, e in barbaro latino in alquanti di essi scrissero, furono più antichi che non la favola di questi numi unit
Lezione sessantesimaquima. I Centauri. Fra i seguaci di Bacco furono i Centauri, di cui vi esporrò l’origine, i nomi,
o fra le sue braccia l’ ingannevole simulacro, e del suo vano delitto furono frutto i Centauri. Vantavasi quindi di avere del
fare ingiuria alla sposa di Piritoo e alle altre mogli dei Lapiti; ma furono superati con l’aiuto di Teseo nella pugna, in cui
mentovato cammeo, erano in uso nelle feste di Bacco, come quelle che furono prese da’ Misteri della madre degli Dei. Ancora l
ngano queste due copie ad eguagliare la bellezza degli originali, che furono scolpiti da Aristeo e Pappo Afrodisio in un belli
che introdusse la prima 1’ uso di sedere sul dorso del destriero. Non furono dunque i Centauri che i primi cacciatori equestri
comunemente Nisee. Secondo i creduti Omero, Orfeo, Apollodoro, Igino, furono educatrici di Bacco negli antri di Nisa in Arabia
rabia, anzi l’accompagnarono nei suoi viaggi, come alcuno aggiunge, e furono cangiate nella costellazione deiriadi. Insegnaron
te è quella senza dubbio delle rozze e concitate danze, onde saltanti furono cognominati dai poeti, e più mobili di tutti gli
tici delle capre nei giuochi festivi per le strade. Dal costume greco furono imitate dai Romani le solennità lupercali istitui
10 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
ed alle rozze pietre i mattoni, il marmo e i metalli più rari. Le are furono ricovero o asilo di sventurati, di schiavi, di su
d onorare gli Dei ed a ricreare il popolo eran detti feste. In antico furono pochi, cioè quelli soli della messe e della vende
ni sacri al riposo ed ai sacrifizj in onor degli Dei. Le ferie latine furono le più solenni. Tarquinio il superbo le istituì p
ello di Marte e quello di Quirino ; poi arrivarono a quindici. Grandi furono i privilegi del Flamine di Giove : andava fuori p
ignoranti e i superstiziosi non li dimenticarono mai per l’affatto, e furono spesso fomento di vizj e cagion di delitti. Ecate
ab ispiciendis in ara victimis. Romolo li trasse dalla Toscana. Prima furono tre, poi sci, a detla di Cicerone, e gionsero fin
cro i Greci, e molto vi si distinsero in Italia gli Etruschi. In Roma furono prima tre auguri islituiti da Romolo ; poi quattr
uesto nume a pileo, pilamines ; altri a flammeo capitis indumento. Vi furono i Flamini maggiori, i tre, cioè, di Giuve, di Mar
11 (1897) Mitologia classica illustrata
terra fecondata dall’ acque. Prodotti dell’ unione di Gea e di Urano furono : a) i Titani; b) i Ciclopi; c) gli Ecatonchiri o
r Matuta, vecchia divinità italica della luce matutina; ma ben presto furono dimenticati i caratteri fisici, ed essa divenne s
ll’ arte, gareggiarono gli artisti greci nel rappresentare la Dea, ma furono tutti superati da Fidia, il quale non solo curo l
e delle Muse); e celebri cantori dell’ età mitica, come Orfeo e Lino, furono detti suoi figliuoli. Ma la più grande importanza
colto nel Panteon di Roma. Le colonie greche dell’ Italia meridionale furono il tramite per cui il greco Apollo penetra fra i
veniva placata in antico con sacrifici umani; più tardi quando questi furono aboliti, a Sparta si continuo a flagellare a sang
nde che vi si riferiscono. Ma le lodi più belle, più sentite di Diana furono scritte dai Latini. Il 34o carme di Catullo, è un
ello, tanto da non poteri distinguere. I dodici ancilia così ottenuti furono affidati appunto ai Salii, che erano dodici di nu
venne che quando Venere si fuse con Afrodite, e le leggende di questa furono accolte in Occidente, facile ascolto trovò anche
culto si diffuse anche più per tutta Italia al tempo dell’ impero, e furono anche unite insieme le due grandi deità Venere e
poemi omerici non è mai menzionata questa divinità; primi a parlarne furono Esiodo e l’ autore degli inni omerici, forse perc
sorelle, le tre Eliadi, Egle, Lampezia, e Faetusa lo piansero finchè furono convertite in pioppi e le lagrime loro in ambra.
solitari, ombrosi e irrigati da limpidi ruscelli. Due regioni greche furono particolarmente celebri pel culto delle Muse, una
Castalia. Propriamente le Muse si piacevano solo del canto, ma presto furono pensate anche come sonatrici di qualche istrument
bio d’ amore. I primi non sono che personificazioni allegoriche e non furono oggetto di vero culto. Il più notevole è l’ ultim
di molte opere artistiche provenienti dal bottino di Memmio; dopo ne furono eretti altri, di cui uno persino in Campidoglio.
e le zampe anteriori di cavallo, creando quei mostri a tre nature che furono detti Centauri di mare o Ittiocentauri (ichthyoce
na la causa prrcipita della vittoria fu il timor panico onde i nemici furono presi. D’ allora in poi una grotta nelle vicinanz
auni, com’ era avvenuto per Sileno, Pane, ecc.; e allora questi Fauni furono identificati col Satiri, salvochè si rilevò megli
in uno spazio dove già sorgevano tempietti di varie divinità, queste furono interrogate se volessero cedere il luogo a Giove;
empre rimaneva illeso e forte, sicchè i Centauri per levarlo di mezzo furono obbligati a seppellirlo sotto una catasta di albe
o selvaggi, e come ingentiliti a contatto della Greca civiltà. Allora furono considerati come Genii e messi in rapporto con Di
i frammenti nel Museo Britannico. Anche statue di Centauri isolati furono spesso fatte dagli antichi artisti, e parecchie n
passarono in Illiria; in ultimo poi, trasformati in draghi, entrambi furono da Zeus ammessi all’ eterna vita dei Campi Elisi.
potenza del padre osarono manear di rispetto agli Dei, in pena di che furono colte da schifosa malattia che le rese dementi si
a Fedra, riuscì a ottenere la successione. Più tardi le ossa di Teseo furono , per ordine dell’ oracolo, da Sciro trasportate a
ucalione, Glauco e Androgeo e alcune figliuole, di cui le più celebri furono Arianna (Ariadne) e Fedra. Minosse, ispirato dal
secondo un’ antica disposizione dell’ oracolo. Altri figli di Minosse furono Deucalione che prese parte alla caccia del cinghi
retta delle sue braccia poderose. Altri nemici vinti allora da Eracle furono Erice in Sicilia, Alcioneo sull’ Istmo. I Latini
loro infedeli mariti; di là per l’ Ellesponto giunsero a Cizico, ove furono benevolmente accolti da Cizico, re dei Dolioni. P
furono benevolmente accolti da Cizico, re dei Dolioni. Partiti di là, furono da una notturna tempesta risospinti a Cizico, e q
ro re. Ivi Polluce venuto a lotta di pugilato con Amico lo battò. Poi furono a Salmidesso di Tracia ov’ era un indovino cieco,
a, che si proponeva anche di vendicare il padre; onde Giasone e Medea furono obbligati a riparare in Corinto. Ivi nuova traged
o. 1. I principali eroi greci che presero parte alla guerra di Troia, furono Agamennone e Menelao, Achille, Aiace Telamonio, A
si conosce solo di lui la detta pena d’ oltre tomba. Figli di Tantalo furono Niobe e Pelope; sul quali ricadendo gli effetti d
Niobe e Pelope; sul quali ricadendo gli effetti delle colpe paterne, furono perseguitati anch’ essi dalla sventura. La storia
to nella costellazione dell’ auriga. — Figli di Pelope e di Ippodamia furono Atreo e Tieste (Thyestes), altre vittime della ma
da Zeus che uno sciame di formiche fossero trasformate in uomini, che furono detti perciò Mirmidoni (myrmex voce greca, che va
to con Minosse e Radamanto fra i giudici dell’ inferno. Figli di Eaco furono Peleo e Telamone. Costoro per avere, come i figli
o. Egli assegnò il pomo ad Afrodite; di qui ne venne che Era ed Atena furono sempre acerbe nemiche di Troia, e Afrodite amica.
hille, ma alla fine anche egli fu ucciso dal forte Pelide, e disperse furono le sue genti. Pianse Eos la morte di suo figlio,
n’ uscirono i più gagliardi venti, e le navi sbattute dalla tempesta furono trasportate di nuovo in occidente. e) Allora Ulis
lla sua tenebrosa inaccessibile caverna, sei fra i rematori d’ Ulisse furono miseramente afferrati e ingoiati. i) Scampato a q
per andare in cerca d’ una nuova patria. Le vicende assegnate ad Enea furono dalla tradizione modellate in parte su quelle di
eggende riferentisi; basti dire che tutti i momenti di questa istoria furono sceneggiati, dal sacrificio d’ Ifigenia in Aulide
e contemporaneo di Fidia. Importanti frammenti di questo bassorilievo furono scoperti un venti anni fa per cura del governo ge
oracolo di Mallo in Cilicia. 3. I più celebri poeti dell’ età eroica furono Orfeo, Lino, Tamiri e Museo. Orfeo era ritenuto c
ui si attribuiva la costruzione di grotte, cripte, camere per tesori, furono Trofonio e Agamede, detti fratelli, celebrati spe
12 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
e anch’ eglino quell’ occasione di segnalare il loro valore (b). Essi furono detti Argonauti, perchè montarono una nave, detta
parecchi siena stati gli Eroi di questo nome. Eglino secondo Erodoto furono due (a), tre secondo Diodoro Siciliano (b), secon
pacità ordinaria degli uomini, affinchè egli perisse le quali imprese furono denominate le Fatiche d’Ercole (d). Tralle molte
giunto ne’di lui Stati co’ buoi di Gerione. Le condizioni della gara furono , che se restava superato Ercole, questi doveva ce
egnava in Megara (10)(10). Gli Ateniesi, oppressi dalle armi nemiche, furono nella dura necessità di segnare col re Megarese u
nel tempo delle Delie, come abbiamo testè accennato(c). Le Cibernesie furono Feste, instituite da Teseo in onore di Nausiteo e
liuolo d’Issione e di Dia, e re de’ Lapiti (21). Ma quando i due Eroi furono a faccia a faccia, l’uno restò siffattamente sorp
h). Al convito nuziale, apparecchiato in una grotta, cinta di piante, furono invitati i Centauri, moltissimi Eroi, e tutti gli
figlio, di nome Aleso(26). Agamenonne, e il di lui fratello, Menelao, furono anche detti Attidi, perchè comunemente erano cred
ano realmente nati da Plistene, ma che, essendo quegli morto giovine, furono allevati da Atreo, e però considerati di lui figl
egli divenisse invulnerabile. Tutte quindi le parti del di lui corpo furono tali, trattone il calcagno, per cui la madre lo t
e nutrimento(c) ; ed esse secondo lo Scoliaste dello stesso Apollonio furono Cariclo e Filira, madre questa, e quella moglie d
he quando uno di loro moriva, l’altro rinasceva(c). Castore e Polluce furono anche denominati Tindaridi, perchè la loro madre
o(6), prese a difendere i diritti di Polinice. Tutti questi guerrieri furono chiamati i sette Capi, e ciascuno di loro ebbe Ce
in Argo, cinquanta armati, che lo privassero di vita. Capi di coloro furono Meone, figlio di Emone, e Licofonte, figlio di Au
guida di Alcmeone, figlio d’Anfiarao, cinsero Tebe d’assedio. Eglino furono detti Epigoni, voce Greca, che significa nati dop
er osservare più facilmente le azioni di quaggiù(b). A Nemesi altresì furono date le ali, perchè si supponeva, ch’ella con tut
gni parte del corpo umano, separatamente presa, e le mani spezialmeme furono dagli Antichi venerate o come Deità, o come simbo
isp. Helves. Nos. ad. Ouid. Metam. l. 3. (5). Le figlivole di Cadmo furono chiamate Dee Madri. Altri sotto questo nome ricon
rtarono da prima Danae e il figlio di lei al lido di Daunia ; che ivi furono raccolti da un pescatore, e portati al re, Pilunn
odoto(f), e ad Apollodoro (g). Quinto Curzio poi dice, che i Persiani furono così detti da Perseo(h). (9). Stenelo ebbe molti
detta Peliaca, perchè gli altri legni, eo’ quali era stata costruita, furono tagliati sul monte Pelio(g). Vuolsi da Eratostene
ve per la mano istessa di Medea ; e lo stesso Poeta soggiunge, che ne furono poscia sparse le membra verso la città, detta Tor
po del re Eretteo(f). (d). Nat. Com. Mythol. l. 7. (21). I’ Lapiti furono così detti, perchè discesero da Lapito, figlio d’
tà, e si restituisse Elena((c)). Antenore ebbe molti figli, tra’quali furono celebri pel loro valore Pelibo, Agenore, e Acaman
dra di profetizzare. Dicono, ch’ella ed Eleno, i quali erano gemelli, furono portati qualche tempo dopo la loro nascita nel te
tati qualche tempo dopo la loro nascita nel tempio d’Apollo ; che ivi furono lasciati per un’interanotte ; e che il di seguent
i suoi oracoli(e) (a). L. 3. (13). I vascelli mentovati di Paride furono costruiti da Fereclo, figlio d’Armenide, ed eccel
). Dionisio poi narra, che Astimatte, e gli altri figliuoli di Ettore furono condotti schiavi da Pirro nella Grecia ; che posc
Ettore furono condotti schiavi da Pirro nella Grecia ; che poscia ne furono lasciati in libertà ; e ch’eglino sotto la guida
ecorso del tempo si tumulavano lungo le pubbliche vie ; però i Penati furono anche chiamati Viali(d). Sotto il nome di Penati
li uomini, o perchè si genera insieme con loro (d). Due sorta di Genj furono da altri riconosciuti : gli uni, che eccitavano a
h). (c). Id. Aeneid. l. 9. (d). Id. Ibid. (21). Niso ed Eurialo furono due compagni sì fedeli, che l’uno non abbandonò m
(2). I Greci, come si divisero tra loro le ricche spoglie di Troja, furono tosto impazienti di ritornarsene alle loro città,
a de’ceppi, che loro si preparavano, ricorsero supplici a Bacco, e ne furono trasformate in colombe(a). (16). Gli Antichi non
10. (c). Declaustre Diction. Mythol. (15). I cocchieri di Achille furono Alcimedonte, e Automedonte, figlio di Diore. Ques
e da Aminome, una delle Danaidi, le quali, per essere nipoti di Belo, furono dette anche Belidi(d). (a). Nat. Com. Mythol. l
trattenuto da Diore, di lei fratello. (12). Tra’ Greci, che da Circe furono converti in porci, si nomina un certo Grillo, il
per non aver potuto vincere Ulisse, si precipitarono nel mare, nè più furono udite. Così si verificò l’Oracolo, il quale aveva
erti fuochi. Due di questi intorno alla testa di Castore e di Polluce furono veduti dagli Argonauti, mentre erano minacciati d
burrasca però all’apparire di que’ fuochi cessò ; e di essi pertanto furono appellati i Fuochi di Castore e di Polluce. Allor
agni di Diomede parlavano con disprezzo dell’anzidetta Dea, ed eglino furono cangiati in uccelli, i quali nello stesso tempo p
guida di Alcmeone, figlio d’Anfiarao, cinsero Tebe d’assedio. Eglino furono detti Epigoni, voce Greca, che significa nati dop
13 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
, e prende moglie. Dichirazione, e sviluppo Mirabili veramente furono le avventure di questo Dio, mentre pare, che le s
li prestò braccio forte nelle sue antiche battaglie coi giganti ? Non furono i suoi fulmini, che atterrarono quei mostri infel
appunto più bella di pascersi dell’immortale lor Nettare, la cagione furono , per cui la bella Ebe il piacere incontrò di sube
i tempii, e feste. Più tempii in suo onore godevasi Vulcano. Due però furono in Roma i più rinomati, il primo viene ascritto a
le assemblee del popolo per importantissimi affari. Molte similmente furono le feste istituite in suo onore, le più considera
nte furono le feste istituite in suo onore, le più considerabili però furono le cosi dette Lampadophores per le fiaccole, che
se puramente criminali alla presenza di tanti giudici, quanti appunto furono nella causa di Marte gli Dei(1). Sue nozze. Ques
este. Molte erano le feste a lei sacre ; le Calende però d’ ogni mese furono sempre in suo onore, non altrimenti che fù il mes
Dea in titolo di riconoscenza dovuta a suoi larghi favori ; due però furono i più solenni. Il primo fù detto mistero Eleusino
acqua, e quivi lasciavansi miseramente a perire. Se così severi però furono per esse i castighi ; larghi d’altronde erano i l
si nel suo tempio per soccorso, e salute ? Illustri esempii questi si furono , onde palesar ben chiaro quanto ella rapita venis
data. I luoghi però nei quali riceveva essa special culto, ed omaggio furono Gnido, Cipro, Amatunta, Idalio, Citera, e finalme
ro, gradiens Deas superminet omnrs (1). Suoi tempii. Varii, e molti furono i tempii edificati in onor di questa Dea, non sol
suo fratello la fede, come per perpetuarsi nel suo regno la sede, gli furono di alcun giovamento, e vantaggio. Imperocchè il t
ità del tempo, questa il corso sempre uniforme, e costante. Singolari furono si nelle offerte, che nel modo di ofrire i sacrif
eferenza degl’altri Dei del tutto sua propria(1). Sue feste. Celebri furono le feste, che dal suo nome vennero dette Saturnal
solo, cioè il decimo settimo di Decembre giusta il Calendario Romano, furono però ampliate fino a tre, e quattro, e secondo al
arte. Per essa più popoli spogliati gli antichi loro selvaggi costumi furono felicemente tradotti ad un tenore di vita più civ
gran conto. Sue feste. Chi fù Vulcano. Suo impiego. (1). I Ciclopi furono con tal nome chiamati perchè presentavano un sol
del gran gigante Polifemo figliuol di Nettuno. I principali fra essi furono Bronte, Sterope, e Piraemone, secondo Virg. Ferr
ltari, che erigevano i Gentili in onor de’ loro Dei, sebbene semplici furono nel nascere della Idolatria, pur coll’ avanzarsi
delirare. Del resto son ben io persuaso, che i Dei de’ Gentili tutti furono puramente uomini in sostanza, come profusamente l
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXXI. Decadenza e fine del Politeismo greco e romano. Primordii e progressi del Cristianesimo. » pp. 511-
greci sacerdoti. I Romani sino al termine della seconda guerra punica furono i puritani della pagana religione, e consideraron
nel loro consesso qualunque mortale benchè scellerato ed empio, come furono i più degli Imperatori romani. Contemporaneament
eratore cristiano ; ma soltanto negli ultimi anni dello stesso secolo furono officialmente aboliti da Teodosio il Grande quasi
llo delle Vestali. I più ostinati a conservare il culto dei falsi Dei furono gli abitanti delle campagne e dei villaggi o borg
15 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
ie di Satùrno avea anche partorito Nettùno, e poscia Plutòne, i quali furono nello stesso modo alla crudeltà del padre sottrat
o pico (1). I compagni del principe che per la campagna il cercavano, furono dalla Maga anche cangiati in orribili forme di fi
li abitava un antro del monte Pelio, ove educò i più insigni Eroi che furono a tempo della spedizione degli Argonauti, Ercole,
Giove, Giunòne e Minèrva il dì precedente alle calende di Settembre e furono istituiti dal re Tarquinio Prisco. I giuochi Mega
che avean cura di questo fuoco, si chiamavano le Vergini Vestali. Ne furono scelte quattro da Numa, e Tarquinio Prisco ne agg
suono de’ cembali de’ Cureti, nell’antro del monte Ditteo, in Creta, furono col loro mele le nutrici di Giove, dal quale ebbe
a e quel soprapporre monti a monti. Che altro mai, dice Macrobio (3), furono i giganti che una qualche empia generazione di uo
r la Frigia con Mercurio che solea portar seco per compagno, da niuno furono accolti che da que’ vecchi, i quali, ponendo in m
mancano scrittori che l’una coll’altro confondono. Tre in varii tempi furono i coppieri che mescevano il nettare alla mensa di
due i lati. Così fece, ed andando ad attingere acqua ad un fonte, gli furono i compagni morti da un dragone, figliuolo di Mart
sere miseramente divorati dal Minotauro. Si racconta che gli Ateniesi furono oppressi da crudele carestia e pestilenza, dalla
i giustissime leggi. XVI. Castore e Polluce. Castore e Polluce furono gemelli e fig. di Giove e di Leda ; o di Tindaro,
listo ed Arcade. Anfione (Αμφιων, Amphion) e Zeto (Ζηθος, Zethus) furono gemelli, e fig. di Giove e di Antiope, fig. del f
l pastore fu cangiato in pavone(4). Oltre a Samo, le città a lei care furono Sparta e Micene ; ed anche Argo era gratissima al
ebbe delle figliuole, le quali, perchè ardirono preferirsi a Giunone, furono cangiate ne’marmorei gradini, del suo tempio(1).
re di Tracia, da cui ebbe molti figliuoli, de’ quali i più conosciuti furono Ettore, Deifobo, Polidoro, Eleno, Alessandro o Pa
aturale rettitudine del giudicare. Assai celebrate presso gli antichi furono le nozze di Peleo, a cui, benchè mortale, dice Om
aliti sulla rocca dimenticarono di portar seco il sacro fuoco, e però furono dagli Ateniesi prevenuti ; percui Minerva pose la
si colle armi addosso e colla spada. Alcuni vogliono che le Panatenee furono ristabilite da Teseo per riunire le sparse borgat
etonte, alla riva dell’Eridano lo piangevano continuamente, tanto che furono convertite in alni o sia ontani, o in pioppi ; da
uito Agamennone alla guerra di Troia, coll’arte loro a que’ guerrieri furono di grandissimo aiuto. Or avendo egli colla virtù
iò neppure a quelle vergini Dee fu dato viver tranquille ; e molti vi furono ardimentosi a segno di sfidarle nel canto. Filamm
a volersi ricoverare per poco in sua casa. Vi andarono esse, ma come furono entrate, conobbero le coperte insidie che loro tr
marono, alle Muse doversi la vittoria ; ed in pena di lor presunzione furono le figliuole di Evippe trasformate in piche, la c
coliaste di Omero, le principali arti di cui egli era duce e maestro, furono la musica, della quale abbiam parlato, la divinaz
il cocchio trionfale di Cupido fa tirare dalle colombe. Le sue chiome furono inghirlandate dalle Ore di un’assai bella corona
a ed il coraggio, che forse sono utili all’uomo nello stato naturale, furono da lui trasformati in una divinità che presiede a
lo come dio nato d’Iddio, re e padre della città romana. Ma allora vi furono di quelli che tacitamente seco stessi giudicasser
finse che Romolo e Remo non solo da una lupa, ma da un pico eziandio furono nutriti. Da Ovidio il pico chiamasi uccello di Ma
ianza che fra il greco e l’egiziano Mercurio intercede, vedremo quali furono le incumbenze di questo nume il più affaccendato
come Mercurio dalle merci ; ed i Fenicii che discendevano da Chanaan, furono i primi ad esercitare con molta gloria la mercatu
si edificava col legno, colla terra cotta e co’ mattoni, ma i Ciclopi furono i primi a connettere, senza alcun cemento, grandi
a diverso dalla sampogna, con cui per altro spesso si confonde. Or vi furono tre maniere di quesio strumento, quello ad una ca
ini di Giove, chiamati da’ poeti Bronte, Sterope e Piracmone. I quali furono i primi ad inventare l’arte di lavorare il ferro 
ere(1). Le figliuole di Niobe, come si disse nell’articolo di Apollo, furono da Diana nella propria reggia uccise a colpi di f
umava nel fuoco. Pel dolore di sì acerbo fato due sorelle di Meleagro furono da Diana cangiate in quella specie di galline che
a armata che Adrasto condusse alle sette porte di Tebe ; percui sette furono i capitani che l’accompagnarono, Adrasto, di Argo
e Amazzoni, delle quali era regina Issipile, moglie di Toante, da cui furono que’ prodi assai cortesemente accolti. Indi ripre
divinità. Nella Grecia, in Italia e specialmente ne’luoghi marittimi furono in onore di lui innalzati molti tempii, ed istitu
gni di Ulisse, come raccontasi nell’ Odissea(1) Figliuoli di Nettuno furono eziandio Beoto ed Eolo o Elleno, ch’egli ebbe da
; nel secondo, eran le ombre di quelli che per falsi delitti apposti, furono ingiustamente condannati a morte ; nel terzo, era
il tempo delle nozze di Plutone, esse cessarono da’loro lavori, e che furono incaricate di ricondurre Proserpina sulla terra,
g. III. v. 89. Amicla era città della Laeouia, reggia di Tindaro, ove furono allevati Castore e Polluce. (1). Aen. V. v. 373,
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
XIV Il Diluvio di Deucalione Dopo che furono sterminati i Giganti dalla faccia della Terra, vi
probabile, dice il geologo Strafforello, i materiali di questi strati furono depositati originariamente dall’acqua nella solit
sitati originariamente dall’acqua nella solita forma di sedimento, ma furono poi alterati e quasi cristallizzati dal calore so
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
che i 4 elementi di cui esso era composto si divisero ; e divisi che furono , il fuoco, come più leggiero degli altri tre, sal
cquero ; come pure il nome di Cinzio e di Cinzia dal monte Cinto dove furono allevati in quella stessa isola. Che Delo fosse s
atti riferibili in comune ad Apollo e a Diana, aggiungerò che ambedue furono creduti abilissimi ed infallibili arcieri (deriva
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
ologi che si ritirò insieme colla moglie in una solitudine, e che ivi furono ambedue cangiati in serpenti, e posti da Plutone
st gloria. » Non è per verità molto utile neppure il conoscere quali furono le lettere inventate da Palamede, e quelle aggiun
inventate da Palamede, e quelle aggiunte da Simonide, mentre le altre furono attribuite a Cadmo ; tutt’ al più può essere una
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
egno. Veramente le guerre contro Giove, secondo gli antichi mitologi, furono due : quella dei Titani figli e discendenti di Ti
rimasero vincitori, mentre in questa era più veramente dei Titani che furono vinti. Erano infatti i Titani di origine divina,
ranee fucine, e l’aquila glieli portava. A furia di fulmini i Giganti furono atterrati, feriti, trafitti, sotterrati vivi o ca
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
asione di parlare in appresso nel ragionar di quei personaggi per cui furono eseguiti : qui basterà soltanto accennarne due, c
lla, e quando le persone entravano le salutava. Nei secoli successivi furono celebri la mosca e l’aquila volante di Regiomonta
eleberrimo) ed era considerato come il re di tutti gli altri, i quali furono pochi più di cento, ma tutti feroci ed antropofag
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
lla tomba, considerando l’indole diversa degli uomini, o buona o rea, furono indotti a credere che esistessero Genii buoni e b
sto fondo a dipartirci. » Nelle Belle Arti spesso i Genii dei Pagani furono rappresentati in figura d’imberbi giovanetti coll
na. Per altro i Genii delle persone con caratteri e distintivi pagani furono ammessi anche nell’arte cristiana, e si vedono pe
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
li Oracoli e gli altri modi d’interpretazione della volontà degli Dei furono inventati da prima con intenzion casta e benigna
r uno scopo altamente sociale, e che essendo diretti al pubblico bene furono utilissimi, e divennero, come direbbe il Romagnos
st in his deorum oratio. » In greco avevano due o tre termini che non furono adottati nella lingua italiana, e soltanto da man
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
asi tutti i poeti, incluso Dante, ne parlano o vi alludono. Cinquanta furono gli Eroi che vi presero parte, alcuni dei quali e
loro padre ; i quali le respinsero fino alle isole Strofadi, ove poi furono trovate da Enea nel venire in Italia, come a suo
ate da Enea nel venire in Italia, come a suo luogo diremo. Finalmente furono confinate nell’Inferno, ove Dante le trovò a torm
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
, cioè figlie del Sole ; le quali vinte dal dolore e dall’ afflizione furono trasformate in pioppi e le loro lagrime in ambra
lfo. Dopo che i mitologi ebbero considerato Apollo come Dio del Sole, furono indotti a credere che esser dovesse pur anco il D
, o Dedalo architetto ! » 110. I nomi di questi segni del zodiaco furono riuniti, per comodo di memoria di chi sa o studia
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — I. La Cosmogonia mitologica » p. 10
ossia di preeminenza e predominio dell’una classe sociale sull’altra, furono censurati, od anche perseguitati, a guisa degli e
pochi dei miti, o simboli religiosi dei greci e dei romani politeisti furono espressi con splendide e bellissime immagini e in
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVIII. Apoteosi degl’Imperatori Romani » pp. 497-499
a sotto Tiberio, le apoteosi degli Imperatori e delle Imperatrici non furono altro che solennità comandate dal Principe e serv
cerimonie dell’apoteosi, o consacrazione degl’ Imperatori romani, ci furono descritte estesamente non solo da Erodiano, ma an
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
ità pregi e difetti, virtù e vizii come agli esseri umani ; quindi vi furono divinità benefiche e divinità malefiche, come vi
dice Tito Livio) e vituperosamente celebrati in adunanze clandestine furono legalmente perseguitati dal Console Postumio, e q
28 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
agi, che ne erano i sacerdoti, all’epoca dell’invasione d’Alessandro, furono perseguitati, e si spartirono in numerose sètte ;
o e il libro della legge ; la nazione giudaica sparì, e le sue ceneri furono , per così dire, gettate come polvere al vento nel
posta l’ignoranza con l’informarsi, incominciano ad odiare quello che furono e professare quello che odiarono : e son tanti qu
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
eriori Divinità. Erano figli o d’un Dio e di una donna mortale, quali furono Perseo ed Ercole ; oppure di una Dea e di un uomo
le religioni e delle città. Se grandi erano le virtù, non meno grandi furono i vizii consistenti principalmente nell’abuso del
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
ri figli in gran numero, tra i quali qui noteremo soltanto quelli che furono divinità di prim’ordine, cioè Apollo, Diana, Merc
ristici e distintivi, ossia con tutti quegli elementi astronomici che furono sino allora osservati e calcolati. 9. Infatti tr
31 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
na colonia nel paese che poi fu detto Argolide. — Molte fondazioni furono poi fatte dai suoi figli e nipoti, detti Inachidi
altri dice d’Eolo), capo dei Sisifidi che tennero lo stato finché non furono cacciati dai Pelopidi. — Pelope, figlio di Ta
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIV. Il Dio Pane » pp. 264-269
ane richiama maggiormente la nostra attenzione per gli uffici che gli furono attribuiti, e per quanto ragionan di lui non solo
tura o dell’Universo. Questa etimologia e la conseguente spiegazione, furono adottate nei dizionari etimologici delle lingue d
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
i di Astreo, uno dei Titani, e dell’Aurora ; e quelle loro genealogie furono accolte dai più. Si eran provati pur anco ad inve
detta Rosa dei Venti ; e la ragione è questa, che gli Antichi stessi furono incerti nel determinare da qual punto preciso que
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
va al Campidoglio per assistere ai riti religiosi. E poichè i Consoli furono conservati, almeno di nome, anche sotto gl’Impera
tadi grosse, come direbbe Dante ; ma Ovidio asserisce che i contadini furono molto lieti di questa protettrice dei loro forni,
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XV. Giunone regina degli Dei e Iride sua messaggiera » pp. 79-85
appunto perchè eran celebrate dalle matrone. Figli di essa e di Giove furono Ebe dea della gioventù, Vulcano dio del fuoco e d
he fu scoperto da Hencke il 1° luglio 1847. Di Marte e di Vulcano che furono Dei superiori si dovrà parlare separatamente. Il
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
dei più fantastici mitologi e poeti aggiungono, che le acque del mare furono fecondate dal sangue di Urano mutilato da Saturno
scultori. Ma se a quasi tutte le Divinità pagane ed allo stesso Giove furono attribuiti difetti e vizii, a Venere più che mai.
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
palmente. In Omero e negli altri poeti greci le idee su tal proposito furono anche più incerte e confuse, e perciò non vi si t
e d’arte (qual che si fosse lo maestro che le fece, come dice Dante), furono eseguite secondo le regole architettoniche e le p
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
oè di uccider subito la figlia ; e Acrisio non fu così snaturato come furono in appresso Aristodemo ed Agamennone, i quali non
ano, che ivi si ammira. Le feste per le nozze di Perseo con Andromeda furono disturbate negli ultimi giorni da una improvvisa
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
aglia sfidarono al canto le Muse, credendosi più valenti di loro ; ma furono facilmente vinte, e in pena di lor presunzione ca
i.) 125. Tantum scimus quantum memoriæ mandamus. 126. Questi nomi furono riuniti, per comodo di memoria, in un distico lat
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
cco, che quando proruppero in eccessi ributtanti, oltre che Baccanali furono dette anche Orgie da un greco vocabolo che signif
o per attendere alla loro occupazione di tesser le tele, fu detto che furono cangiate in vipistrelli 205) e i loro telai in el
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
no per lo più gli Eroi o Semidei, e non tutti, ma quelli soltanto che furono i più grandi benefattori della umanità. A questi
, gli schiavi, i cavalli, i cani ed anche i materiali oggetti che gli furono più cari in vita, non dubitando che per tal via a
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Avvertenza » pp. -
uole e di ogni colta persona. Di quest’opera di erudizione letteraria furono pubblicati per saggio xxii capitoli nel periodico
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Epilogo » pp. 253-254
de « Sotto ’l velame degli versi strani. » I loro filosofi per altro furono i primi a ridurle al. loro più vero significato,
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVI. Osservazioni generali sulle Apoteosi » pp. 490-492
lla Natura fisica che producono il movimento della materia, e che poi furono dette scientificamente di attrazione e di repulsi
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
le lingue moderne affini della latina, e specialmente nella italiana, furono accolti e adottati dai nostri poeti i miti dei Gr
46 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
co del N° III sappiamo che Urano sposò Vesta Prisca, e che loro figli furono Titano, Saturno e Cibele. Poichè Urano significa
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLII. Bellerofonte » pp. 317-320
r morire il latore di quella. D’allora in poi lettere di Bellerofonte furono dette per antonomasia dai Pagani simili lettere p
48 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
ola il poteva. Quelli che gli apprestavano i suoi affettuosi compagni furono affatto inutili, e la vita del misero Meleagro si
49 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
re le meno buone, ed anche le assolutamente malvagie. Quando i Titani furono spodestati da Giove ed espulsi dal cielo, andaron
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
aniere adorate dai Romani si dovessero intendere tutte quelle che non furono inventate dai Romani stessi, converrebbe dire che
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
italità ; Tonante perchè era creduto signore del fulmine. In Roma gli furono eretti diversi tempii sotto i nomi di Giove Stato
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
i quelle Ninfe a cui fu dato un nome proprio dai Mitologi e dai poeti furono da noi rammentate sinora : qui torna in acconcio
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXI. Minerva » pp. 132-137
e la trasformasse in ragno. È questa una delle tante metamorfosi che furono inventate per la somiglianza del nome. Infatti Su
54 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
fanciulli che per aver beffato il profeta Eliseo della sua calvizie, furono divorati dagli orsi ; e se ne valse per fare una
55 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
Ma non la chiamavano bella i vinti, e neppure i Romani stessi quando furono soggiogati dai barbari e fatto a brani il romano
56 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
tal qualificazione. Con questo concetto e sotto questo punto di vista furono introdotti i Satiri nelle Belle-Arti, quando cioè
57 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
no tre, distinguendole coi nomi di Cloto, Lachesi ed Atropo, nomi che furono adottati dai poeti latini per le loro Parche, e p
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