nati nel seno dell’ignoranza e della barbarie, diremo loro : « No non
furono
barbari quelli che inventarono le favole della Mi
o, Anfione, Deucalione, Prometeo, Giasone, Romolo, Enea e tanti altri
furono
annoverati tra i Semidei. Formano alcuni una clas
alcuni una classe particolare degli esseri intellettuali e morali che
furono
divinizzati, come la Fortuna, la Mente, l’Onore,
fu sottratto, come si è detto, dalla madre alla crudeltà del padre ;
furono
dopo di lui salvati anche Nettuno e Plutone. Rea
tentarono di sottrarsi al suo dominio, ma restarono vinti da Giove e
furono
costretti di rifuggirsi in Egitto ove vissero sot
gio e la quercia erano le piante a lui dedicate. Magnifici templi gli
furono
elevati per tutto il mondo. La vittima che si off
ed avendo abusato di diverse donne con vari stratagemmi, tutti questi
furono
attribuiti ad un solo, e ornati colle favole dell
e di quelli di Iside, la stessa cosa che Cerere per quanto sembra. Le
furono
innalzati de’ famosi tempii in molti luoghi, e da
paesi le si innalzarono. L’infinito numero di statue e di templi che
furono
eretti in onore di lei, le fecero dare una quanti
rifici ; e avendo in Cipro i Cerasti osato sacrificarle vittime umane
furono
da essa cangiati in toro. Fra gli alberi le era d
quello di Delfo. Leucotoe, Dafne, Clizia, Giacinto e moltissimi altri
furono
amati da Apollo. Correndo un giorno dietro Dafne
i si parla nella storia di Bacco. Il gallo, lo sparviero, l’ulivo gli
furono
consagrati perchè in queste cose aveva egli cangi
onsagrati perchè in queste cose aveva egli cangiati coloro che da lui
furono
amati. Il grifone, il cigno, il corvo e la cornac
morì in breve miseramente. Le Mineidi figlie di Mineo principe tebano
furono
cangiate in pipistrelli per aver lavorato in un g
esto Dio, le donne che lo accompagnarono nella conquista delle Indie,
furono
le prime che portarono un tal nome. Vulcano
tinaio. Apollo li uccise tutti. A malgrado della loro malvagità, essi
furono
annoverati tra gli Dei, e in un tempio di Corinto
umenidi in terra ; Dire in cielo e Cagne di Stige nell’Inferno. Molti
furono
tormentati in vita dalle Furie, ma non avvi esemp
. I Mani erano una specie di Geni che presiedevano a morti. Da alcuni
furono
presi per le anime stesse de’ trapassati, e Pluto
comando, e non fuvvi che Ipermestra la quale salvò il marito Linceo ;
furono
le altre tutte condannate nell’Inferno ad attigne
ti dalla curiosità, aprirono questi otri, donde fuggirono i venti che
furono
causa di una sì spaventevole tempesta che fece pe
io, per indicare che conduce ordinariamente la pioggia. Deificate che
furono
dalla superstizione le terribili potenze dell’ari
ozze sotto il nome d’Imene, e celebrarono delle feste in onor suo che
furono
chiamate Imenee. Chiamavansi anche Imenei i versi
ta Dea varie invenzioni, appartenenti alla medicina. Le statue che le
furono
dedicate si distinguono all’aspetto di una bella
a morte di Fetonte le Eliadi sue sorelle e l’amico Cicno o Cigno, che
furono
esse cambiate in pioppi, in ambra le loro lagrime
anziavano per l’ordinario sulle rive del Cefiso e in Orcomene per cui
furono
dette le Dee del Cefiso e di Orcomene. Si celebra
e Muse come dee guerriere e le hanno confuse colle Baccanti. Non solo
furono
poste nel rango delle Divinità, ma vennero loro a
crearono due nuove Ore, cui si diede il nome di Carpo e Tallatta, che
furono
stabilite per vegliare alla custodia dei fiori e
guerriere le quali abitavano la Libia presso il lago Tritonide ; che
furono
soventi in guerra colle Amazzoni loro vicine ; e
diede delle piante di pomi che fruttavano de’ pomi d’oro. Questi pomi
furono
posti nell’orto delle Esperidi sotto la custodia
enne amante e spedì dei pirati che le rapirono nel loro giardino ; ma
furono
sorpresi da Ercole che li ucelse, e Atlante in pr
belle cose, che fè cenno a’ suoi compagni di scioglierlo, loochè essi
furono
guardinghi di non eseguire. Le Sirene per quanto
atto che le Sirene secondo i poeti vollero essere trasformate come lo
furono
per andare in cerca della loro compagna per cui e
o impedite al tirar dell’arco ; ebbero molte guerre coi loro vicini e
furono
quasi interamente distrutte da Ercole. 7.° Purgò
oscia ad Euristeo e non li lasciò in libertà che sul monte Olimpo ove
furono
divorati da animali feroci. 10.° Uccise Gerione
lie, nella Spagna e sino nella Tabroane isola tra l’Indo ed il Gange,
furono
eretti degli altari in onor suo. Si dipinge Erco
bene gli Dei vollero eccettuare dal generale eccidio. Ritirate che si
furono
le acque andarono i due coniugi a consultare l’or
ossa della madre. Non compresero su le prime il senso dell’oracolo e
furono
allarmati da un ordine che parve loro crudele. Ma
scesero nella pianura. Le pietre misteriose che ripopolarono il paese
furono
forse i figli di quelli che si salvarono dall’ino
denominata Micene. Perseo unitamente ad Andromeda, Cefeo e Cassiopea
furono
dopo la loro morte portati in cielo e collocati f
olo lor capo tentò di rapirgliela ; ma coll’aiuto di Teseo i Centauri
furono
debellati e Ippodamia ad essi ritolta. S’invogliò
fecero grandissima strage de’Centauri. I più rinomati tra i Centauri
furono
Cauma, Chirone, Eurito, Amico, Folo ed Anfione. D
lato l’oracolo. Per conciliare la favola che dice che le mura di Tebe
furono
innalzate dall’armonia della lira di Anfione, pre
lle sventure, pregarono gli Dei di porre fine alla loro vita, e tosto
furono
cangiati in serpenti, o secondo altri, furono man
alla loro vita, e tosto furono cangiati in serpenti, o secondo altri,
furono
mandati da Giove nei Campi Elisi, sopra un carro
prima di tutto a purgar l’Arcipelago dai pirati che lo infestavano, e
furono
perciò messi tra il numero degli Dei marini e com
lio ; Sisifo si assise tranquillo su la sua rupe ; le Furie stesse ne
furono
commosse, e versarono in quella circostanza per l
tata in ciclo e gli Dei ne fecero una costellazione. Le donne omicide
furono
da Bacco mutate in piante ; e i due infelicissimi
cide furono da Bacco mutate in piante ; e i due infelicissimi coniugi
furono
riuniti nei Campi Elisi e posti nel soggiorno des
e Citerone, ov’ella diede in luce due gemelli Anfione e Zeto, i quali
furono
allevati dal pastore che aveva dato ospitalità al
to ospitalità alla loro madre. Le inclinazioni di questi due fratelli
furono
diverse. Zeto si diede alla cura delle gregge e A
o in quel paese per dieci anni in perfetta unione, frutto della quale
furono
due figliuoli, finchè venne intorbidata dall’infe
isse, Castore e Polluce, Ercole, Enea, Giasone, Achille e molti altri
furono
suoi discepoli. Achille fu quegli per cui si pigl
Continuando il loro viaggio arrivarono gli Argonauti in Tracia, dove
furono
istrutti dal re Fineo del modo onde superare gli
le mense di Fineo, e questi le inseguirono fino alle isole Plote che
furono
poi dette Strofadi ora Strivali. Fineo secondo a
nio se ne tornarono a Iolco. Asseriscono alcuni che prima d’arrivarvi
furono
gettati su le coste d’Africa. Vogliono altri che
i Nefele ebbero parte alla disgrazia della madre e soltanto alla fuga
furono
debitori della loro salvezza. Nel passare dall’Eu
ndolo di vendicarlo con la morte del colpevole. Da questo avvenimento
furono
chiamate lettere di Bellerofonte, le lettere sfav
la luna, ove egli spirò. Sette fanciulle, delle quali egli era padre,
furono
talmente afflitte, che precipitaronsi di disperaz
o talmente afflitte, che precipitaronsi di disperazione nel mare, ove
furono
cangiate in alcioni. Giano Giano che alcun
di Atreo, se non perchè essendo morto giovine il loro padre Plistene,
furono
allevati dal loro avo Atreo : dal nome di questi
dre Plistene, furono allevati dal loro avo Atreo : dal nome di questi
furono
essi chiamati Atridi. Dopo la morte di Atreo, Tie
la morte di Achille s’aggiunse Pirro figlio di lui e di Deidamia. Non
furono
meno solleciti i Troiani ad armarsi e procacciars
. Ettore e Paride figli di Priamo, Enea figlio di Anchise e di Venere
furono
i principali tra i Troiani ; si aggiunsero ad ess
che dopo la presa e l’incendio della città salvi e liberi partirono,
furono
Antenore ed Enea. Antenore che fu creduto favore
l futuro si distinsero anche le donne, e famose in questa professione
furono
le Sibille. Così chiamavano i Greci ed i Romani c
mpidoglio. La custodia ne fu primamente commessa a due pontefici, che
furono
chiamati duumviri. Questo numero fu successivamen
do il tempio di Apollo stato consumato dalle fiamme, con molta fatica
furono
conservati quei libri che poscia vennero per cert
ità consacrati. Quest’incarico fu affidato agli Epuloni che da alcuni
furono
chiamati Parassiti. Questo nome che da lungo temp
urandosi con basse adulazioni l’accesso nelle case dei grandi. Allora
furono
chiamati Parassiti gli adulatori i quali, per pro
gran pregio. Non meno famosi dei greci sono i Giuochi Romani i quali
furono
portati a un punto di grandezza e di magnificenza
ale dignità, i Giuochi Romani erano regolati dai re ; ma dopo ch’essi
furono
espulsi da Roma, dall’istante in cui la repubblic
quali resisterono all’opera devastatrice del tempo, e che altra volta
furono
destinati al culto delle divinità pagane, ed ora
i le coltivarono tutte, ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi
furono
in certo modo, spinti a questa supremazia incontr
mondo antico, dalla loro relazione, e dall’ordinamento politico, che
furono
tanto quella che questo favorevoli allo strenuo s
draghi, e finisce col famoso — Nec plus ultra, onde le colonne su cui
furono
scolpite le memorande parole, vennero dette le co
degli Egiziani, dei Babilonesi e di Zoroastro 49 i cui principali Dei
furono
appunto il Sole, la Luna, e gli altri corpi celes
esso i Greci, le cui favole intorno agli dei (miti, quindi mitologia)
furono
nella massima parte adottate dai Romani e innesta
Traduz. di A. Maffei) In questo tempo i giganti erano sulla terra e
furono
anche da poi… … . . Genesi. Cap. VI. Una relig
a Perseo, nipote di Abas, re degli Argivi ; da cui anche i re d’Argo
furono
detti Abantiadi. Essendovi nell’antichità dei tem
roi e guerrieri famosi col nome di Aba, i figli e discendenti di essi
furono
dai poeti e storici designati sotto il nome colle
la guerra. Abas era finalmente il nome d’uno dei principali greci che
furono
uccisi nella memorabile notte della presa di Troj
a declamazione delle opere teatrali, soprattutto della tragedia. Essi
furono
costretti di abbandonare la loro città a causa d’
) (trad. di V. Monti) Finchè Achille tenne la sua parola ; i Trojani
furono
sempre vincitori nei diversi combattimenti, e più
ani ebbero per l’acqua, discesero a venerare i fiumi e le fontane che
furono
divinizzate. 81. Acqua lustrale. — Davano i Pagan
uattro piedi. Ercole non li potè vincere che adoperando l’astuzia. Vi
furono
diversi altri col nome di Actor : un seguace di E
ti nelle acque, nessuno rimase al fondo. Infatti l’anno seguente essi
furono
interamente distrutti dalle armi vincitrici dell’
rare i poeti, e perciò questa fonte fu consagrata alle Muse, le quali
furono
anche conosciute sotto il nome di Aganipidi. 156.
vogliono altri scrittori, pel suo preteso zelo al culto di quello. Vi
furono
ancora una figlia di Danao, una Nereide, ed uua A
. Agraulie. — Dagli Agrauli, popoli della tribù Ereteide nell’Attica,
furono
così dette alcune feste da essi celebrate in onor
V. Agranie. 206. Agrio. — Figlio di Parthaone e padre di Tersite. Vi
furono
anche due altri Agrio, uno dei quali fu figlio d’
ad Aloo suo marito, che i due figliuoli ai quali dette la luce e che
furono
chiamati Aloidi dal nome di lui, fossero infatti
sarono dal combattere e si scambiarono dei ricchi doni, che per altro
furono
loro funesti ; poichè il calteo, o budriere che A
rò l’anno seguente i Galli s’impadronirono di Roma, i quali per altro
furono
ben presto ricacciati dalla città, ed allora Cami
Alalcomede. — Nome del precettore di Minerva, al quale dopo la morte
furono
in considerazione della Dea innalzati varii monum
la collana per farne presente alla nuova sua sposa, Fegeo ed Arfinoe
furono
fortemente sdegnati del grave affronto, ma Temeno
reccia. Le sette figliuole del morto, giovanette di una rara bellezza
furono
così dolenti per la morte del padre che si precip
itato in giudizio innanzi ad un tribunale composto di dodici Numi. Vi
furono
anche diverse altre donne conosciute sotto questo
di cui egli era re. 255. Alcone. — Figlio di Eriteo, re di Atene. Vi
furono
diversi altri conosciuti sotto questo nome : uno
a, andare egli stesso alla guerra, vi mandò i due giovanetti, i quali
furono
uccisi da Apollo e Diana a colpi di freccia. 298.
irono l’un l’altro con le loro frecce e morirono entrambi : dopo poco
furono
da Giove precipitati nel fondo del Tartaro. Sotto
rima giovinezza, Apollo li avesse precipitati all’inferno. Gli Aloidi
furono
i primi che sul monte Licone sagrificarono alle n
o che l’uccide. Artosto — Orl. Fur. 1..XIX. Finalmente le Amazzoni
furono
distrutte da Ercole che fece prigioniera la loro
di questo nome, di cui la tradizione favolosa narra che gli abitanti
furono
distrutti da una spaventevole invasione di serpen
fra loro le cose, e non fu che da questa comunanza fatta da lui, che
furono
generati i cieli, gli dei immortali e la terra. P
generalmente ch’egli avesse preso quella forma allorchè tutti gli Dei
furono
vinti da Giove. Si chiamava anche Osiride e Serap
o d’alcuna ricompensa. Allorchè le acque del diluvio di Deucalione si
furono
ritirate, Apollo uccise il serpente Pitone, che n
o delle Arti. Apollo ebbe molte amanti, fra le quali le più ricordate
furono
Leucotea, Dafne e Clitia. Lo sparviero, il gallo
erchè fra i mortali uomini e donne che ebbero contatto con lui, molti
furono
cangiati in albero d’olivo, ed altri in gallo o s
o sotto la loro protezione. In memoria di questo doloroso avvenimento
furono
istituiti i giuochi Nemei, i quali si celebravano
lla conquista del vello d’oro, sulla nave chiamata Argo. I più famosi
furono
: Castore, Polluce, Telamone, Orfeo, Ercole, Tese
ed erano ingordi, insaziabili e succidi. Al dire d’ Esiodo, le Arpie
furono
figliuole di Taumaso e di Elettra ; altri scritto
i in su gli alberi strani. Dante Inf. C. XIII. Le più famose Arpie
furono
Celeno nominata da Virgilio, Iside, Aejo ed Ocipe
nivano celebrate in onore di Bacco e particolarmente in Epidauro, ove
furono
istituite le grandi Asclepiadi. 608. Asclepie. —
ui la favola attribuisce due figliuole a nome Porcinna ed Arcona, che
furono
tra le nutrici di Giunone. Nelle acque di questo
contro i Lapidi. Il suo saggio consiglio non fu seguito e i centauri
furono
quasi distrutti. 637. Astimeda. — Seconda moglie
contro i propri fratelli. Quelli che persisterono nell’empio disegno
furono
tutti fulminati dalla celeste vendetta. 648. Astr
edusa e cangiò Atlante in montagna V. Alcione. 671. Atlantidi. — Così
furono
dette le quindici figlie di Atlante e di Pleione.
ruci che ci ricordi la storia dei tempi favolosi. 674. Atridi. — Così
furono
detti Agamennone Menelao e tutt’i discendenti di
alia da principio i baccanali si celebravano tre volte l’anno, ma poi
furono
moltiplicati fino ad una volta il mese. In Roma f
l’anno, ma poi furono moltiplicati fino ad una volta il mese. In Roma
furono
introdotte la prima volta da un greco, di cui la
nome andò perduto nella notte dei tempi. Nel principio che in Grecia
furono
stabiliti i baccanali, vi prendevano parte solame
baccanali, vi prendevano parte solamente le donne ; in seguito poi vi
furono
ammessi gli uomini, e le adunanze si tenevano nel
ebrazione di questi sconci e sanguinosi misteri, e da quell’epoca non
furono
più celebrati i baccanali nè in Roma nè in alcuna
dano. 750. Batone. — Fu il cocchiere di Anfiareo, a cui dopo la morte
furono
resi gli onori divini. 751. Batto. — Così avea no
gli abitanti della contrada in cui dimoravano Bauci e suo marito, che
furono
i soli che li ospitarono. Per ricompensarli, Giov
i di quel tempio, e di non morire l’uno senza dell’altra. I loro voti
furono
esauditi. Pervenuti ad un’estrema vecchiezza, ess
I loro voti furono esauditi. Pervenuti ad un’estrema vecchiezza, essi
furono
nel medesimo istante cangiati in alberi ; Filemon
ate gli avea ordinato combattere nell’intenzione di farlo morire. Gli
furono
inoltre suscitati contro una infinità di nemici d
per mezzo di alcuni biglietti suggellati. La tradizione racconta che
furono
spediti all’imperatore Costanzo, alcuni di questi
e ebbe estremamente caro durante la vita : i sacerdoti di quel tempio
furono
detti Branchidi. 821. Braurona. — Città dell’Atti
brata fra le sacerdotesse di questo tempio, ove dopo la sua morte, le
furono
resi gli onori divini. 822. Brauronia. — Sopranno
e gli fu innalzata dagli abitanti di Anfipoli una ricchissima tomba e
furono
celebrate in suo onore delle feste dette Brisidee
poi passarono nella Samotracia e finalmente in Atene ed in Tebe, ove
furono
celebri. 866. Cabro, o Calabro. — Dio a cui s’off
a necessaria per l’offerta alla fontana di Dirce ; ma i suoi compagni
furono
tutti divorati da un drago. Minerva allora ordinò
se, per non assistere alle sciagure della sua famiglia, ma nella fuga
furono
entrambi cangiati in serpenti. ………….. Già la ser
a i quali, fecero insieme agli Argonanti il viaggio della Colchide, e
furono
fra i combattenti delle Arpie allorchè queste fur
ella Colchide, e furono fra i combattenti delle Arpie allorchè queste
furono
scacciate dalla Tracia. V. Arpie. Essi furono ucc
e Arpie allorchè queste furono scacciate dalla Tracia. V. Arpie. Essi
furono
uccisi da Ercole durante la celebrazione dei giuo
giovani, la quale offerivano in sagrifizio agli-Dei. In Egitto i cani
furono
tenuti in grande considerazione, fino a che il re
, volle con una sfida, provare il contrario, e le statue dei due numi
furono
messe alle prese insieme. Si accese un gran fuoco
cose, e di tutti gli elementi. Al dire di Esiodo, l’Erebo e la Notte,
furono
generati dal caos, volendo spiegare sotto questa
Figlio di Giove e di Europa. Fu poeta e musico celebre. Dal suo nome
furono
chiamati Carneadi, alcuni dibattimenti poetici, s
li famiglie duecento giovanetti destinati al sacrifizio ; e che ve ne
furono
più di trecento, che si offrirono volontariamente
detta del nume sorti il suo pieno effetto. Le predizioni di Cassandra
furono
da tutti disprezzate. Ella si oppose all’ entrata
ratelli di Elena e di Clitennestra, e figli di Giove e di Leda : essi
furono
anche soprannominati Dioscori e Tindaridi, signif
quel monarca, quando ebbe da Giove questi due figliuoli. Appena essi
furono
nati, Mercurio li trasportò nella città di Paìlen
i furono nati, Mercurio li trasportò nella città di Paìlene, ove essi
furono
allevati. Divenuti adulti, seguirono Giasone nell
avano considerevoli danni nell’ Arcipelago ; perlochè, dopo la morte,
furono
considerati come divinità favorevoli ai nocchieri
tradizione favolosa racconta che, durante una spaventevole burrasca,
furono
vedute aggirarsi alcune flammelle intorno alla te
quel momento quei fuochi che sovente si veggono durante le burrasche,
furono
detti i fuochi di Castore e Polluce. A questo pro
i raggiungere l’amato Castore, da cui non poteva vivere lontano. Essi
furono
annoverati fra i più grandi dei della Grecia, e f
lontano. Essi furono annoverati fra i più grandi dei della Grecia, e
furono
loro innalzati due magnifici tempî, uno a Sparta,
terra ; e in una battaglia che i Crotoniati ebbero contro i Locriani,
furono
veduti due giovani guerrieri, montati su bianchi
aumaso. — Era il nome di un celebre centauro. Fra questi i più famosi
furono
: Grineo, Reto, Nesso, Arneo, Licida, Medone, Pif
, per la venalità dei suoi oracoli. 1029. Cedippe. — V. Acroncio. Vi
furono
molte ninfe di questo nome. 1030. Cefalo. — Figli
, e che questa lo avesse sposato. 1035. Celadone. — Uno di coloro che
furono
uccisi alle nozze di Perseo con Andromeda. 1036.
andare a caccia. Dante. — Inf. Cant. XII. Quelli fra i Centauri che
furono
invitati alle nozze di Piritoo e d’Ippodamia, att
amata Stilbia. Egli si stabili sul monte Pelione e i suoi discendenti
furono
detti Centauri. Essi furono i primi a montare sul
li sul monte Pelione e i suoi discendenti furono detti Centauri. Essi
furono
i primi a montare sul dorso dei cavalli : da ciò
erere Trad. di L. Lamberti. 1064. Ceriel. — Vale a dire araldi. Così
furono
detti da Cerisco figlio di Mercurio. Si aveva per
einnia. — Dea dell’infamia. 1096. Cicladi. — Ninfe del mare Egeo, che
furono
cangiate in isole, perchè non vollero sacrificare
opi come coloro che avevan fuso i fulmini. I principali fra i Ciclopi
furono
Piracmone, Bronte, Sterope e Polifemo. Giace tra
no degli eroi della Grecia. Pausania ripete che dopo la sua morte gli
furono
tributati gli onori eroici. 1161. Cladeuterie. —
era anche il nome della confidente di Elena. 1183. Climeneidi. — Così
furono
dette le figlie di Climene. 1184. Climeneo. — Sop
del monte Parnaso, conosciuta sotto l’istesso nome : le sue compagne
furono
dette Coricle. 1257. Corifea. — Secondo il parere
stessa che Carnea. 1277. Cranto. — Uno degli eroi a cui dopo la morte
furono
eretti in Grecia monumenti ed altari. 1278. Crate
o di Diocle. Recatosi con suo fratello Orsiloco all’assedio di Troja,
furono
entrambi uccisi da Enea con un sol colpo. Menelao
ebbe poi il suo pieno conseguimento. V. Perseo. 1356. Danaidi. — Così
furono
nominate le 50 figlie di Danao, le quali furono n
1356. Danaidi. — Così furono nominate le 50 figlie di Danao, le quali
furono
nello stesso giorno sposate da 50 loro cugini ger
mentre le sorelle di lei, che seguirono il crudele volere del padre,
furono
condannate nell’inferno ad attingere eternamente
ttingere eternamente l’acqua con una secchia senza fondo. Le Danaidi,
furono
dette anche Belidi dal loro avo chiamato Belo. 13
recedente. Dal nome di lui, i Greci, che prima si chiamavano Pelasgi,
furono
detti Danai o Danaidi. 1358. Danubio. — Il più gr
se al padre di seguire strettamente le sue istruzioni, ma appena essi
furono
nello spazio, il giovanetto dimenticò la paterna
Giove, le quali presero cura di lui ad insaputa di Saturno, e perciò
furono
annoverate fra gli astri, ove formano la costella
zioni avessero meritato di essere annoverati fra gli dei : fra questi
furono
Ercole, Teseo, Minosse e molti altri. A maggior c
che e morali, all’apoteosi di quegli illustri o cari defunti, che poi
furono
venerati come altrettanti esseri soprannaturali.
i come altrettanti esseri soprannaturali. I primi ad essere deificati
furono
gli antichi re, e come prima di Urano e di Saturn
tato una certa sovranità sui loro contemporanei, così Urano e Saturno
furono
considerati come le più antiche divinità deI paga
o per altra ragione, avessero meritata la pubblica riconoscenza. Poi
furono
deificati i fondatori delle città ; quelli che av
giani avessero innalzati all’onore dell’apotoesi ; e di questo numero
furono
quasi tutti gli imperatori romani, ai quali il se
Teoro. Il capo della deputazione chiamavasi Arciteoro. Le feste Delie
furono
istituite in onore di Apollo da Tesco, quand’egli
Il cenno dei sacerdoti fu immediatamen teeseguito e i libri sibillini
furono
ritenuti come sacri, e dati in custodia ai più co
ei punir gli uomini delle loro colpe. Deucalione e Pirra, sua moglie,
furono
i soli esseri umani che per la loro virtù sopravv
in onore di Dioclie, uno degli eroi della Grecia a cui dopo la morte
furono
resi gli onori divini. 1456. Dicclesìo. — Eroe ve
lia. Si dice che egli vi fosse ucciso da Enea e che i suoi seguaci ne
furono
così addolorati, che gli dei compassionevoli li c
vano in Grecia delle feste religiose, a cui si dava questo nome. Esse
furono
stabilite in occasione di una pericolosa squinanz
fratello Nereo, da cui ebbe cinquanta figlie, che dal nome del padre
furono
dette le cinquan-Nereidi. I poeti si sono sovente
dino delle Esperidi, il vello d’oro, l’antro di Delfo, ecc. altro non
furono
che quei grossi e fedeli cani, ovvero degli uomin
, veniva così designato dal nome del padre ; i discendenti di Licurgo
furono
detti per la stessa ragione Driantiadi. 1510. Dri
tempo fu trovato che cotesto sacrifizio era di così forte spesa, che
furono
sostituiti ai buoi altri animali di minor costo ;
ne ebbe diversi figliuoli. 1542. Echinadi. — Nome di alcune ninfe che
furono
cangiate in isole, perchè dimenticarono di chiama
re col loro sangue innocente lo sdegno degli dei. Appena i loro corpi
furono
, secondo il costume degli antichi, bruciati, dall
o quest’ultimo nell’edificazione di Tebe. Dal nome di costui i Tebani
furono
detti Echionidi. La favola ricorda di un altro Ec
, re di Troja, che la rese madre di molti figli, fra cui i più famosi
furono
Ettore, Paride, Eleno, Polite, Polidoro ; e quatt
asi Efira. Al dire di Virgilio essa fu madre di Aristeo. In Grecia vi
furono
altre due città conosciute sotto il nome di Efira
n questo nome erano conosciuti gli abitanti dell’isola Egina, i quali
furono
prima detti Enoni o Enopii, e poi più conosciuti
capo Epidauro. Durante il periodo delle guerre persiane, gli Egineti
furono
quelli che più si distinsero per aver fornito mag
oi sempre, con mortale inimicizia gli Ateniesi e gli Egineti, i quali
furono
poi scacciati dalla loro isola, e vedendosi costr
a moglie Argifia e d’altre sue concubine — le più celebri delle quali
furono
Gergones, Efestina, Tiria, Caliante, Arabia e Fus
del fratello di cui esse piansero la morte sulle rive del Po, e dove
furono
cangiate in pioppi, esse venivano anche dette Fet
morasse in Atene. Da ciò la tanta saggezza degli Ateniesi. Gli Eliadi
furono
i primi a suddividere l’anno in quattro stagioni
devano nelle sue mani. Ercole lo uccise e le contrade da lui liberate
furono
dette Ematie. 1661. Emilo. — Detto anche Emilio,
eterna memoria del fatto fu innalzato un tempio, ove all’eroe trojano
furono
resi gli onori divini. Anche nella città di Eneo,
le acque nei loro poderi, credendo così di renderli fertilissimi ; ma
furono
delusi nelle loro speranze perchè quelle acque gu
ditori. Al dire di Pausania e di Pindaro nei loro scritti mitologici,
furono
fino a tredici coloro i quali restarono vittime d
osto la sua fucina. Per questa ragione le isole chiamate oggi Lipari,
furono
da principio dette Vulcanie, e poi cangiarono que
a cui egli ebbe varii figliuoli. Fra gli uomini i più celebri di essi
furono
Podalisio e Macaone ; e fra le femmine Panacea, I
con Astrea. Al dire di Pindaro l’Equità fu madre di tre figliuole che
furono
Eunomia. Dice e la Pace. 1756. Era. — Discordi so
icordare che le fatiche che Giunone fece intraprendere a questo eroe,
furono
a lui fonte di rinomanza e di gloria. La parola E
lebravano alcune feste in onore di quell’eroe e che in memoria di lui
furono
istituite dal re di Tebe Menezio. Eraclea era anc
il terzo frutto), essi ritornarono ad invadere quella contrada, ma ne
furono
novellamente scacciati da Atreo, ed allora essi c
porzione dei quali apparteneva al re Testio, le cui cinquanta figlie
furono
tutte rese madri da Ercole. Del resto la tradizio
e nella Germania presso le quali ultime contrade degli eroi indigeni
furono
con ben poca ragione, identificati con l’uomo Dio
iversario funebre dei figli di Medea, i quali, secondo la tradizione,
furono
sepolti nel tempio di Giunone. 1770Eretteo. — Sec
anzone fu ripetuta in tutta la Grecia, e sul ritmo di quella melodia,
furono
rappresentate le avventure di Erifane, e lo svent
hità si trova di sovente data questa denominazione a quelle donne che
furono
cagione di grave danno al proprio paese. Lucano c
i tutt’i delitti, cosa che fece che tutt’i figliuoli della sventurata
furono
scellerati. Il nome di Ermione le viene, secondo
o come un essere soprannaturale e caro agli dei ; e dopo la morte gli
furono
tributati gli onori divini e dedicato un tempio n
nelle quali si trova assai di sovente ricordato che gli onori eroici
furono
spesso rese anche alle donne. 1812. Erofila. — No
Atene un tempio ove le venivano tribulati gli onori divini, e da lei
furono
dette Erseforie, le feste che in suo onore si cel
compensa donò ad Ercole i pomi d’oro. Al dire di Esiodo, le Esperid i
furono
, senza carnale commercio, generate dalla Notte, a
rgoni, delle Parche, di Nemesi, del Destino ec. ec. Forse le Esperidi
furono
generalmente ritenute come figlie della Notte, pe
alche fatto importante che interessasse radicalmente tutta una città,
furono
altrettante occasioni presso i pagani alla celebr
del fiume Asterione : essa insieme alle sue sorelle Acrea e Posimna,
furono
fra le nutrici di Giunone. 1865. Eubuleo. — Al di
a. — Fu figlia dell’Oceano e secondo la favola madre delle Grazie che
furono
il frutto dei suoi amori con Giove. 1890. Eunomo.
ripetevano nella celebrazione delle sue orgie. Per la istessa ragione
furono
dette Evanti le sacerdotesse di quei misteri. 191
za simile a quello di un dio, per modo che tutte le donne di Mitilene
furono
pazze di lui. ……… Eccolo : ei sembra Il forte, i
ltura, fu dopo la morte, annoverato fra le divinità campestri ; e gli
furono
perfino assegnati degli oracoli in un vasto bosco
tua della dea ; ma che al momento in cui si accingevano al trasporto,
furono
visti gli alberi abbruciati coprirsi istantaneame
te col nome di Fetontee e di Eliadi, erano le sorelle di Fetonte, che
furono
cangiate in pioppi per aver pianto troppo lungame
distinsero per gloriose azioni, o fatti memorandi compiuti sul mare,
furono
rig uardati come figliuoli di Nettuno ; quelli ch
llustrarono in guerra per invitto coraggio, e intrepidezza di valore,
furono
ritenuti come figliuoli di Marte. Nè a ciò si arr
ninfa Acadallide e di Apollo. La tradizione mitologica dice che essi
furono
allattati da una capra, la quale essendo per ciò
oro passi. Ma gli eroici fratelli, ricusarono recisamente, per lo che
furono
dai Cirenesi che erano più forti, uccisi dell’orr
iove, Flamen Dialis ; e quello di Marte, Flamen Martialis. In seguito
furono
i Flamini divisi in due ordini distinti. Il primo
i fu detta Flegia — vedi l’articolo precedente. — Al dire di Pausania
furono
questi popoli e non il loro re Flegia che incendi
che incendiarono e saccheggiarono il tempio di Apollo in Delfo. Essi
furono
distrutti da continui terremoti, dalla peste, e f
ze che la cortegiana aveva lasciato a Roma. Poi coll’andare del tempo
furono
assegnati alla celebrazione delle feste Florali i
onore della dea Flora. Varrone asserisce che sotto il regno di Romolo
furono
istituiti questi giuochi, i quali al dire del cen
rono istituiti questi giuochi, i quali al dire del cennato scrittore,
furono
soventi volte sospesi, ma poi rimessi in vigore s
ano incurabili. Con una di queste, Ercole uccise il Centauro Nesso, e
furono
similmente queste le famose freccie che Ercole le
gli dette in moglie la figlia Calciope. I primi anni di questa unione
furono
felici, ma scorso qualche tempo, Aete pensò d’ im
a ferita che Saturno fece a Cielo, suo padre. Al dire di Sofocle esse
furono
generate dalla Terra e dall’Erebo Possanza v’ ba
ee amata da Giove. Essa fu madre di diversi figli di cui i più famosi
furono
Pilunno e Giarba o Iarba, re dei Getuli V. Giarba
ello Urano, che la rese madre di molti figliuoli, di cui più rinomati
furono
Saturno, Atlante e Batilo. 2092.Gegania.—Secondo
pollo, innanzi alla quale si offerivano i sacrifizi, mentre i giuochi
furono
istituiti e celebrati in onore del principe giova
due prove che il giovanetto eroe si accingeva ad affrontare. In fatti
furono
da prima lasciati i due terribili tori, la cui so
e per fino i due figliuoli di Medea che ella uccise di propria mano,
furono
le ostie cruenti della terribile vendetta di lei
io del dormente. Giasone dopo la morte fu venerato come un dio, e gli
furono
innalzati gran numero di monumenti e di statue. 2
quegli animali, di cui portavano il nome. 2144. Gleroglifici. — Così
furono
chiamati fino dai più remoti tempi dell’antichità
te ancora delle differenti membra del corpo umano. Queste ultime anzi
furono
le figure più sovente ripetute dai Gieroglifici,
e seppellendone altri sotto il monte Etna. I più famosi fra i Giganti
furono
: Encelado — V. Encelado — Anteo, Noi procedemmo
he era la più grande da essi adoperata. Al dire del cronista Flegone,
furono
ai suoi tempi, rinvenuti in una caverna in Dalmaz
i ridusse in polvere, meno tre denti, ed una porzione del cranio, che
furono
portati nella città di Erice, per ordinamento dei
e poeti rotolarono per nove giorni nel vuoto e finalmente nel decimo
furono
sprofondati nel Tartaro. E tre voile il gran pad
fiume Tanai. Seguendo l’opinione del citato scrittore, questi popoli
furono
sconfitti dalle Amazzoni in una battaglia che com
ni. 2153. Ginniel. — Dal vocabolo greco γνμνοε, che significa ignudo,
furono
così detti alcuni giuochi e combattimenti, in cui
condo si rileva dalle cronache dell’antichità, gli Egizii ed i Caldei
furono
i primi a fare codesta distinzione ; ed i romani
el giorno dopo gl’Idi di luglio ; e che per la stessa ragione i Fabii
furono
tutti uccisi nella battaglia di Cremera. Dietro q
; ………………………… OMERO — Iliade — Libro XIV. trad. di V. MONTI. i quali
furono
poi quasi tutti posti nel numero delle divinità p
Vulcano, Marte ed altri figliuoli, e da Mnemosina nove figliuole che
furono
poi le nove Muse. Tre volte e sei l’onnipossente
i templi, i suoi altari, ed i suoi oracoli ; fra i quali i più famosi
furono
quello di Trofonio, di Dodona e di Lidia. Le vitt
do censore Livio Salinatore, questi dedicò un tempio alla Gioventù, e
furono
allora istituiti i giuochi in onore di questa dea
vederli morire coperti di sangue. Al dire di Cicerone, quando in Roma
furono
stabiliti i giuochi dei gladiatori, si dovè distr
quale ebbe da lui sette altre figliuole, che insieme a questa Granea
furono
dal nome, della loro madre, chiamate ninfe Amadri
vi erano dei templi consacrati alle Grazie, e i più famosi fra quelli
furono
quello di Bisanzio, di Elide, di Delfo, di Perge
che aveva in sè tanto splendore e tanta bellezza, che dal nome di lei
furono
detti Hossir o Hnosser i giojelli, le gemme, gli
enni feste, alle quali si dava cotesto nome. Le cerimonie ibristiche,
furono
istituite in onore di quelle valorose donne che,
da con una terribile pestilenza, la quale non ebbe fine se non quando
furono
morti un dopo l’altro, gli uccisori d’Icaro ; che
vanetto scioglie i voti che avea fatto fanciulla. Nel giorno seguente
furono
celebrate le nozze. V. Giante. 2253. Ifigenia. —
forestieri che approdavano in Tauride ; per modo che Oreste e Pilade
furono
entrambi presi e trascinati nel tempio, per esser
e la rese madre di due giganti, che dal nome del loro supposto padre,
furono
detti Aloidi. Vedi questo nome. Ifimedia aveva av
a madre a celebrare i misteri di Bacco, sulla riva del mare, entrambe
furono
rapite da alcuni corsari traci, i quali giuocaron
ò di avere egli stesso trucidato Castore. In quanto ad Ilaria e Febea
furono
, dopo la morte, onorate come immortali solo perch
ità di avere la supremazia sul regno di Argo. A giudici della contesa
furono
chiamati Inaco, ed altri due fiumi, del paese e q
i che formarono della indovinazione, una scienza arcana e misteriosa,
furono
gli egizii ed i greci, i quali osarono di formarn
e ιππος cavallo, e ϰροσα fontana. Coll’ andare del tempo le nove muse
furono
anch’esse dette Ippocreni, perchè abitatrici del
endosi però ad essere ucciso se fosse riuscito perditore. Ben tredici
furono
i concorrenti alla strana disfida ; ma questi riu
ltro perditori, e secondo il patto sanguinoso, appena scesi dal carro
furono
posti a morte : per modo che Enomao si credeva gi
la dea per punirle, le rese di un tale insopportabile odore, che esse
furono
tutte abbandonate dai loro mariti. Irritate da qu
credevano, dalla propria figliuola, viveva ancora e regnava in Chio ;
furono
così fattamente sdegnate contro d’Ipsipile che la
con l’essere riconosciuto da tutti, e tanto che molti luoghi pubblici
furono
perfino controsegnati col nome di Iside. L’attrib
, proibì rigorosamente la celebrazione delle feste Isie, le quali non
furono
che 200 anni dopo rimesse in pieno vigore dall’ I
il nome di questi giuochi prese occasione dall’istmo di Corinto, dove
furono
istituiti ; ed aggiungono che i giuochi istmici e
iungono che i giuochi istmici ebbero la loro istituzione da Sisifo, e
furono
la prima volta celebrati in onore di Melicerta, i
de di pino ; poscia, prendendo esempio dai giuochi Nemei, i vincitori
furono
coronati di apio ; ….. nè sconosciuta io canto L
nde proteggere la cittadella di Troia dal furore delle onde del mare,
furono
riguardati come opera di Nettuno stesso. Anzi ave
fra di loro, durante il banchetto delle nozze di Piritoo. I Centauri
furono
quasi distrutti dai Lapiti, alla cui testa erano
itto invaghitosene perdutamente, la rese madre di due gemelli che poi
furono
detti, dal nome della madre Lari, ed a cui varii
ro sepolti lungo le strade maestre ; ed allora fu che i Lari o Penati
furono
considerati come dei protettori delle strade. Sec
causa della sua stupenda bellezza e la rese madre di due gemelli che
furono
Apollo e Diana. Narra la tradizione, che Giunone
ia ed Anasandra. — Figliuole gemelle di Tersandro, re di Cleone. Esse
furono
tolte in mogli da due figliuoli del re Aristodemo
, fu fissato a tre giorni il periodo della festa Laziar, e finalmente
furono
definitivamente assegnati quattro giorni alla cel
ca donna moriva, orribilmente straziata ; ma i suoi numerosi complici
furono
salvi perchè essa seppe mantenere il silenzio. Ca
ere che l’ aria. Finalmente dopo una lunghissima corsa, i due animali
furono
cangiati in due figure di marmo, una in sembianza
sassi i seguaci d’ Ulisse, e quelli che non morirono sotto le pietre
furono
infilzati come pesci e imbanditi ad un orrendo ba
nto di tutta la cerimonia fu affidato ai sacerdoti Deuumviri, i quali
furono
in seguito sostituiti dagli Epuloni. I più illust
collettivo deile due figliuole di Leucippo, dette Febea ed Ilaria che
furono
rapite da Castore e da Polluce. V. Ilaria e Febea
Licasto. — Fratello di Parrasio. La cronaca mitologica riferisce, che
furono
, a somiglianza di Romolo e Remo, nutriti da una l
detta Salaria e il Tevere. Un’antica tradizione dice, che le Lucarie
furono
istituite in commemorazione della rotta che le ar
più accreditati dell’antichità, era questo il nome della grotta, ove
furono
nutriti dalla lupa Romolo e Remo. Lo storico Serv
l cronista Valerio Massimo, il quale asserisce che le feste Lupercali
furono
istituite dal pastore Faustolo. a principio del r
Lupercali cominciavano a cadere in disuso ; ma che qualche tempo dopo
furono
restituite al loro primitivo splendore, e continu
sti sacerdoti che erano i più antichi del culto religioso dei romani,
furono
, secondo alcuni autori, istituiti da Romolo, e se
Romolo, e secondo altri da Evandro Arcade. — V. Lupercale. I Luperci
furono
da principio divisi in due collegî distinti, dett
me dei loro singoli capi. In generale però tutti codesti riformatori,
furono
controsegnati col nome di Gnoslici ossia Illumina
i le coltivarono tutte, ed in tutte colsero le più nobili palme. Essi
furono
in certo modo, spinti a questa supremazia incontr
mondo antico, dalla loro relazione, e dall’ordinamento politico, che
furono
tanto quella che questo favorevoli allo strenuo s
le con una catena d’oro. Invano gli Dei cercarono di liberarla : essi
furono
costretti di ricorrere a Vulcano. che non si deci
rtù, alle Passioni, ed alle Miserie puranche dell’uman genere. Quindi
furono
innalzati i templi alla Concordia, alla Fedeltà,
i, che da Titèa furon detti Titani, o figli della Terra. I principali
furono
Titano, l’Oceano, Iperione, Giapeto, Tia, Saturno
ra la sorella, e la sposa di Saturno, a cui partorì molti figli. Varj
furono
i suoi nomi. Ebbe il nome di Cibele da una montag
one di me » ! Virg. I risultati di questo rispettabile matrimonio non
furono
altrettanto felici. Giove per sua indole era inco
a, e di serpenti al di sotto toccava il cielo, e la terra. Moltiplici
furono
le avventure di Apollo, riguardandolo in qualità
gli stati di questo principe spergiuro. Da Nettuno contemporaneamente
furono
fatti inondare dalle acque del mare, con inviar c
etusa, sorelle di Fetonte sentirono il più vivo dolore di sua morte :
furono
cangiate in pioppi, e le di loro lagrime diventar
da Amore, assisa su di un carro tirato da cigni, o da colombe. Queste
furono
a lei sacrate al proposito di un picciolo avvenim
si servì de’ rami di cipresso per fare le frecce. I primi suoi saggi
furono
sugli animali, per indi dirigerli ai cuori degli
rmavano l’ammirazione degli Dei, e degli uomini. Opera delle sue mani
furono
il fulmine di Giove, e le saette di Amore. Alle p
necessità dovevano sfuggire agli Dei del prim’ordine. Per conseguenza
furono
gli uomini obbligati a creare altrettanti Dei, se
fa dell’Oceano, era il più saggio ed istruito tra i centauri. Celebri
furono
i suoi allievi, fra quali si distinse Esculapio,
on potè salvarsi, se non che precipitandosi nel mare col figlio, dove
furono
ammessi fra i Dei marini. Ino prese il nome di Le
re stata elusa la loro arte, le Sirene si precipitarono nel mare, ove
furono
cangiate in pesci dalla sola cintura in giù. L
Deucalione, e Pirra. Da questo generale diluvio due sole persone
furono
preservate, cioè Deucalione, e Pirra sua sposa ch
cit aquis, Ovidio. Minosse fu padre di molti figli : i più conosciuti
furono
Androgèo, Fedra, ed Arianna. Il suo governo fu sì
l’inferno con Eaco, e Radamanto. Teseo. Etra, ed Egèo re di Atene
furono
i genitori di Teseo. Volendo questo Eroe fin dall
pruova, e lo sfidò a singolar tenzone. Nel punto però di azzuffarsi,
furono
entrambi sorpresi del proprio coraggio : quindi m
e Licomede regnava. Ivi visse miserabilmente, e dopo la sua morte gli
furono
renduti gli onori, che vivendo aveva meritati.
so Polluce, ed Elena, nell’altro Castore, e Clitennestra. I primi due
furono
riguardati come figli di Giove, e gli altri due p
mbi si presero di purgar l’Arcipelago dai corsari che lo infestavano,
furono
riguardati quai Numi da’ marinari. Nel corso dell
sassero sei mesi nell’inferno, ed altrettanti sulla terra. Finalmente
furono
trasportati nel cielo, e diedero il nome a due se
eonte in compenso gli diede in isposa Megaride sua figlia. Questi non
furono
che piccioli saggi del suo valore, e preludj de’
no necessarie per la presa di Troja, i Greci dopo la morte di Achille
furono
costretti di ricorrere a lui. Crucciato Filottete
di fuggire per sempre la compagnia delle donne. Le femmine di Tracia
furono
sì offese da tale disprezzo, che avendolo incontr
i de’ due fratelli non si poterono mai unire nella tomba, ed allorchè
furono
esposti sul rogo per bruciarsi i cadaveri, le fia
risippo nato da una concubina di Pelope chiamata Astiochea ; perlochè
furono
cacciati dalla Corte di Crisippo insieme con Ippo
, che superò la gloria del padre, nacque da questa coppia. Tali nozze
furono
celebrate con gran pompa. Crucciata la Discordia
. Gli Dei, che avevano preso grandissimo interesse per questa guerra,
furono
convocati nell’Olimpo, e Giove ordinò, che nessun
sò di sciogliere l’assedio : ma i Greci tutti credendo ciò una viltà,
furono
di contrario avviso. Ciascun diceva essere miglio
de. Queste grandiose promesse, accompagnate dall’eloquenza di Ulisse,
furono
inutili : Achille fu inflessibile. Nel dì seguent
al sonno. Dormiva Giove, ma vegliava Nettuno a danno de’ Trojani, che
furono
posti in fuga, allorchè Giove si svegliò. Accorto
partenenti alle famiglie più distinte. Poichè il fuoco consumò tutto,
furono
raccolte le ceneri, e rinchiuse entro di un’ urna
liuolo di Peleo. I Greci per potergli fare gli onori della sepoltura,
furono
obbligati a fare altrettanto che fece Priamo per
Priamo per avere il corpo di Ettore. Pel corso di dieciassette giorni
furono
celebrate l’esequie coll’intervento di Teti, e de
oni, popoli che si dilettavano di mangiar la carne umana, ed in fatti
furono
divorati due compagni del figliuolo di Laerte. Di
o per condurlo alla patria. La navigazione fu felice : il dì seguente
furono
a vista d’Itaca. Allorchè il vascello vi abbordò
a ispirato il desiderio di lasciare Sparta1. Poichè Ulisse e Telemaco
furono
riuniti, pensarono a mezzi onde disfarsi de’ pers
po cadere una pioggia abbondante : quattro soli vascelli non pertanto
furono
bruciati. Nella seguente notte apparve in sogno a
a statua bellissima, e pregò Venere che l’avesse animata. I suoi voti
furono
esauditi : il marmo si ammollì, e diventò carne.
in sì pressante congiuntura cangiò in maschio la ragazza, e le nozze
furono
conchiuse. Ero, e Leandro. Ero, e Leandro per
le assurde e false Divinità ; culto che immantinente cessò, allorchè
furono
a nuova vita rigenerati mercè il lume del Vangelo
Alla testè lodata favolosa Sirena, o alla pudica figliuola di Eumelo
furono
assegnati gli onori divini, e fralle tutelari Div
sotto del livello della strada. Pervenuto ciò a notizia del Governo,
furono
deputate persone intelligenti, che recatesi sulla
llo l’epiteto di servator, sanator. Quindi alla buona salute (Hygiae)
furono
altresì eretti monumenti, ed altari. Presso di Or
iore (la Pietrasanta), luogo in cui mentre a suoi tempi si edificava,
furono
ritrovati non pochi antichi monumenti riguardanti
resente Chiesa di S. Gregorio Armeno, dove nello scavo dei fondamenti
furono
ritrovati diversi monumenti, e statue di marmo.
r fecit sua pecunia dedicavitque. In mezzo a diversi altri monumenti
furono
nell’anno 1591 rinvenute le immaginette di questi
asi interamente ruinò, e per conservarne almeno gli avanzi grandiosi,
furono
lasciate due sole colonne di ordine Corintio, com
humanitatem compositi. Lattanzio Firmiano. 1. Le favole talvolta
furono
inventate per ridurre all’ubbidienza il popolo, o
escritti da Lucrezio nel libro secondo de rerum nat. (2). Megalesie
furono
dette le feste a suo onore. I suoi Sacerdoti dist
tiri, Ninfe le pastorelle, Centauri gli uomini a cavallo, e le arance
furono
dette aurei pomi. 12. Dopo che gli uomini ebbero
lla creatura ; ed il sole, la luna, le stelle, il tuono ed il fulmine
furono
i loro Dei ; e quindi giunsero ad onorar come tal
o abitava in Tessaglia, vale a dire in uno dei paesi dell’ Europa che
furono
i primi ad essere abitati e inciviliti : ed i suo
e da nuovi bisogni, per sodisfare ai quali nacquero le faticose arti,
furono
denominate dall’ argento, dal rame e dal ferro, p
no ai tempi dell’ Imperatore Teodosio. 47. Le feste in onor di Cibele
furono
dette Megalesiache, o giuochi megalesii dal greco
perchè istituite dai Frigii in onore della grande Dea. In Roma, dove
furono
introdotte nel tempo della seconda guerra punica,
va abitato alcun tempo appo Celeo re d’Eleusi.17 Oltre alle Eleusinie
furono
istituite in onor di Cerere parimente nell’Attica
ni vulcaniche di quei tempi, ingrandita dal terrore dei popoli che ne
furono
spettatori senza saperne spiegare le cause. 67. L
i nemici in questa così detta pugna di Flegra (valle della Tessaglia)
furono
Encelado, che lanciava i più grandi massi contro
sippa, Ifinoe ed Ifianasse, per essersi vantate belle quanto Giunone,
furono
assalite da tale impeto di frenesia, che andavano
ul quale sedeva la Pitia o Pitonessa (122) per dare gli oracoli. Indi
furono
istituiti da Teseo i giuochi Pitii per rammentare
ra le gambe a vele spiegate. Le altre così dette maraviglie del mondo
furono
: Il tempio di Diana in Efeso (143) ; la statua d
Tiadi e dalle Menadi, ed avevano il nome di Baccanali od Orgie. Prima
furono
istituite in Egitto, di dove quest’uso passò in G
rarono sotto il governo assoluto e dissoluto degl’ Imperatori, allora
furono
ripristinate e celebrate anzi ogni mese con ogni
re d’ urla tremende, e la vendetta del Nume colpir le sacrileghe, che
furono
tutte trasformate in pipistrelli. Le vergini aten
giuochi passarono d’ Atene a Roma, dove le principali feste di Bacco
furono
anzi tratto celebrate tre volte l’anno : la prima
acco altro non sia che imitazione della storia di Mosè : Bacco e Mosè
furono
allevati nell’ Arabia ; ambedue furono conquistat
storia di Mosè : Bacco e Mosè furono allevati nell’ Arabia ; ambedue
furono
conquistatori, legislatori e benefattori dei popo
uali paralleli attestano che se Mosè e Bacco non sono lo stesso uomo,
furono
almeno ambedue utili all’universo.32 Noi poi, ser
rofadi rimpetto alla costa occidentale del Peloponneso, e le più note
furono
Aello, Ocipeta e Celeno. Quivi le brutte Arpie
’Achille (536). Le sue nozze, che la Discordia turbò col pomo fatale,
furono
la prima causa della rovina di Troja (344). 230.
a morti, prima d’accordar loro l’onore della sepoltura. 232. Le Furie
furono
divinità infernali, ministre del rigor degli Dei
mostravan placate, e[ILLISIBLE] furon dette Eumenidi (benefiche). Ma
furono
quasi sempre rappresentate con ali di pipistrello
terra a patire gli eterni supplizi del Tartaro. 234. A sì temute Dee
furono
offerti singolari omaggi ; e tanto era il pauroso
offerir latte, miele, vino e profumi. 244. Fra i grandi colpevoli che
furono
precipitati nel Tartaro (216) convien citare prim
uanta figli, e desiderò sposarli con le cugine. I cinquanta matrimonj
furono
celebrati nello stesso giorno ; ma Danao, saputo
iziano, condottiero d’una colonia in Grecia. I dodici Numi principali
furono
eletti arbitri, e decretarono quest’onore a chi d
mavano Atena o Atenea. Luminoso esempio si è questo dell’onore in che
furono
e debbono esser tenute sempre le arti della pace,
onte e Piragmone erano i suoi più assidui lavoranti. — Questi Ciclopi
furono
probabilmente i primi abitatori della Sicilia, e
bero per precettore il loro fratello Apollo (96). Queste nove sorelle
furono
oltremodo amanti della virtù e del sapere, e nutr
poichè ebbero per padre un pastore, ed alla belta e verecondia di cui
furono
dotate, sarà manifesto come la verità nella scien
è avendo voluto sfidare al canto le Muse, ed essendone rimaste vinte,
furono
trasformate in Piche. 279. Le Muse avevano altari
tra la gioia dei biechieri. Ma coloro che più di tutti le venerarono
furono
i poeti, i quali usavano d’invocarle sul principi
a mano ed una marionetta nell’altra, indizio della follia, arredi che
furono
poi assegnati ai buffoni di corte. Non sia discar
esero utilissimi col medicare i feriti. Poi i discendenti d’Esculapio
furono
chiamati Asclepiadi, e di padre in figlio per dic
il suo tempio. Credevasi che fosse la stessa grotta ove Romolo e Remo
furono
allattati dalla lupa. Nel tempo di quelle feste i
onorassero sommamente le arti agricole, tuttavia i Fauni e i Silvani
furono
divinità più specialmente romane. In generale poi
re, e il latte fosse munto sempre puro ed in abbondanza. Queste feste
furono
istituite da Romolo il giorno stesso della fondaz
ninfe dei boschi e degli alberi in generale (Drys, quercia, gr.) ; e
furono
forse immaginate per impedire ai popoli di distru
nei suoi viaggi e nelle sue cacce. Queste ninfe insieme con le Napee
furono
nutrici di Cerere e di Bacco, perchè le mèssi cre
r genitori un ente celeste ed una creatura mortale, e quelli Eroi che
furono
prediletti a qualche Nume, o che per sovrumano va
lore e per ingegno straordinario avevano meritato onori divini, quali
furono
tra i più noti : Perseo, Ercole, Giasone, Teseo,
no gli antichi la loro ignoranza in fatto d’astronomia. 367. Parecchi
furono
i maestri d’Ercole, poichè imparò a trar d’arco d
vola immagina, restò aperto lo stretto di Gibilterra. Quelle montagne
furono
dette le Colonne d’Ercole, ed egli vi scolpì l’is
ufa. 424. Dedalo ebbe anche fama di esimio scultore ; ed a lui stesso
furono
attribuite molte invenzioni, e specialmente quell
o impunita la loro audacia, e ne uccisero molti. 430. Questi Centauri
furono
, come a dire, maestri d’ equitazione, e sapevano
lo sfidò al paragone. Teseo accettò l’ invito ; ma quando i due eroi
furono
in procinto di venire alle mani, vinti da segreta
a e una spada. Cimone fece trasportare le venerate ossa ad Atene, ove
furono
ricevute con solenne festa ; e un bellissimo temp
e consacra la memoria. Castore e Polluce. 441. Questi due eroi
furono
figli d’ una bellissima donna dell’ Etolia, chiam
e a parte della propria immortalità : e così questi due fratelli, che
furono
sempre uniti da tenerissimo affetto, vivevano e m
tre scelleraggini, tra le quali la uccisione dei proprj figliuoletti,
furono
forse inventate dai Corintii per denigrarne la fa
fu tanto abile nella musica, da far dire ai poeti che le mura di Tebe
furono
alzate mediante i suoni della sua lira, poichè le
omini rozzi, i quali dall’abitare sparsi pei boschi a guisa di belve,
furono
indotti a riunirsi in società ed a fabbricarsi le
i suoi compagni nell’andare a prendere l’acqua dalla fontana di Diria
furono
divorati da un drago, e Cadmo andato per vendicar
fratelli contro fratelli, e fatta per avidità di regnare. I capitani
furono
Adrasto, Polinice e Tideo, il presuntuoso Capaneo
Morea. 514. Questo principe ebbe molti figli, tra i quali i più noti
furono
Atreo e Tieste, nomi che rammentano atroci fatti,
e, fondata parecchi secoli avanti l’era volgare, sotto i suoi re, che
furono
Dardano, il fondatore, Erittonio, Troo, Ilo, Laom
ati che dovevano compiersi nel tempo dell’assedio. Questi avvenimenti
furono
detti fatalità o fati, ed erano sei : 1° Bisognav
asi altrettanti Trojani. 524. I principali eroi dalla parte dei Greci
furono
Agamennone (527), re d’ Argo, che aveva il suprem
, Idomeneo (558), Palamede (583), Ulisse (568) ec. 525. Fra i Trojani
furono
Priamo (587), re di Troja, e capo dell’esercito t
erano figli di Plisteno, re d’Argo e fratello d’ Atreo (514), laonde
furono
chiamati gli Atridi. 527. Agamennone, dopo esser
di Polissena (541) per immolarlo alla memoria d’Achille. 545. Quando
furono
divisi gli schiavi tra i vincitori di Troja, gli
ga da cui esalava un fetore così insopportabile, che gli ambasciatori
furono
costretti a lasciarlo solo nell’isola di Lenno, d
er ereditare le armi di quell’eroe. I capitani dell’esercito greco ne
furono
eletti giudici, ed Ajace propose che le armi foss
e che un giorno avrebbe incenerito l’impero trojano. Gl’indovini, che
furono
interrogati, risposero dover la regina partorire
o a Minerva (262), tennero per sacrilega l’azione di Laocoonte ; e ne
furono
più che mai persuasi, allorchè ……. due serpenti
no della fanciulla, lo aggredì per sostenere le sue pretese. I Rutuli
furono
vinti due volte ; e finalmente la guerra ebbe ter
empio, e la grazia di morire insieme nel medesimo giorno. I loro voti
furono
esauditi. Giunsero beatamente ad estrema vecchiez
643. Poco tempo dopo, avendo i due sposi recato offesa a Cibele (40),
furono
puniti da questa Dea coll’ essere trasformati in
minio, e la navicella che li recava approdò sul Parnaso. 650. Appena
furono
ritirate le acque, andarono a consultare la dea T
a teologia pagana. Gl’ indovini od impostori più celebri appo i Greci
furono
Tiresia, Anfiarao e Calcante. 660. Tiresia vanta
ali ebbero la presunzione di vaticinare il futuro, che è quanto dire,
furono
sfrontati impostori, l’Alighieri assegna per gast
li. Chi annovera tre, chi quattro, chi dieci Sibille, e le più famose
furono
quella d’Eritrea nell’Ionia, di Sardi, di Delfo,
rita nell’ incendio del Campidoglio sotto la dittatura di Silla, e vi
furono
sostituiti altri libri composti dei versi sibilli
ebravano i Licei ; in Tebe gli Erculei o gli Iolai ec. Questi giuochi
furono
adottati dai Romani che ne istituirono parecchi a
a dei carri o delle bighe. Molte altre donne macedoni la imitarono, e
furono
anch’esse incoronate di mirto, di quercia o d’oli
di Egina, giovine lottatore. — Gli Atleti dotati di forza prodigiosa
furono
talora sedotti dalla presunzione, e ne pagarono i
r povero Coll’avaro Pluton l’alma patteggia. 671. I giuochi Olimpici
furono
i più frequentati e i più celebri, e presero il n
à d’ Olimpia nell’ Elide presso la quale si celebravano ; o piuttosto
furono
così detti, perchè sacri a Giove Olimpico. Pindar
a di Neme dai sette capitani a Tebe in memoria dell’ucciso Archemoro,
furono
ripristinati e consacrati a Giove da Ercole dopo
de uno di loro ; e gli altri tutti, da lui repentinamente trattenuti,
furono
stesi sul terreno. Il condottiero traboccò sul ti
tamente deviarono tutti, nascondendosi per vergogna ; ed i due caduti
furono
soccorsi da’ più prossimi spettatori. La lott
188) a Nettuno (185). Le stagioni. 688, 2°. Anche le stagioni
furono
onorate con templi, statue ed are dai Greci e dai
ome. A Roma le feste d’Iside erano accompagnate da tali disordini che
furono
vietate 60 anni avanti l’èra volgare. Ma dopo due
cato coi Tipi di F. Le Monnier nel 1848. Firenze. 14. I Dattili idei
furono
i primi abitenti del monte Ida in Frigia (forse d
restigi e incantesimi aumentarono l’ opioione della quale godevano, e
furono
guida ad Orfeo nei misteri dell’ iniziazione, oss
per necessità dnrare nell’esercizio di esse. Finalmente sì fatti mali
furono
il gastigo del fuoco da Prometeo rubato (70,71).
ssociazione politica. In principio la festa durava un giorno ; poi ne
furono
destinati due, poi quattro col nome di ferie lati
rtorisse Apollo e Diana, l’uno creduto il Sole, e l’altra la Luna. Vi
furono
ist tuite celebri feste in onore di questi Dci. L
tenza degli antichi colle sue Osservazioni che, tradotte dal ledesco,
furono
stampate nel Giornale Enciclopedico, anno 1775, t
otta fu preso da vertigini, e si pose a fare atravaganti discorsi che
furono
stimati profezie. Sparsane la nolizia, ognuno vol
doi giudici. Per lungo tempo le sontenze di questo augusto tribunale
furono
dettate dall’imparzialità, e tenute per oracoli d
a del mar Egeo era un vulcano che vomilava fiamme ; edi suoi abilanli
furono
abilissimi nel lavorare il ferro ed altri melalli
94. I figli maggiori dei selle capitani periti nella guerra di Tebe
furono
delti Epigoni, e volendo vendicare la morte dei l
elle Virtù e de’ Vizj, de’ Beni e de’ Mali di questa vita, secondochè
furono
dal Gentilesimo divinizzati. I Misterj poi e le C
e Heyne) che far si possa delle Favole, è quella di presentarle quali
furono
, seguendone la traccia e le alterazioni dalla pri
lici ricorrevano. I principali Numi, venerati da’ Greci e da’ Romani,
furono
Saturno, Cibele, Cerere, Giove, Plutone, Apollo,
io. Adottarono questo culto anche i Romani, da’ quali i predetti Numi
furono
chiamati Dei maggiori, oppure Dei delle maggiori
o e Terra, e i quali generarono molti figliuoli, e tra questi i primi
furono
Oceano(3), Ceo, Creo, Iperione, Tia, Rea, Temi, M
me ebbe nella Grecia e in Roma tempj e culto singolarissimo. Orribili
furono
i sacrifizj(21), co’ quali per molti anni l’onorò
sacerdozio di Cibele, sono pur celebri i Galli, e le Vestali. I primi
furono
detti Galli, perchè prima di sacrificare alla lor
n ne udisse i vagiti(c). Le Vestali, così dette dalla loro Dea Vesta,
furono
istituire da Numa Pompilio. Questi ne aveva stabi
ottenere in copia le frutta dalla terra(e). Le Ordicali, o Ordicidie
furono
così dette dall’ antico nome Latino borda, gioven
ia tristo, su cui Cerere si riposò stanca e afflitta. Le stesse Feste
furono
di due sorta, maggiori e minori. Le maggiori, del
quale per legge non poteva essere ammesso alle maggiori (g). Le Misie
furono
così dette da un certo Misio Argivo, che dedicò a
Romani portavano delle spighe al tempio di Cerere (d). Le Tesmoforie
furono
così dette da Cerere, chiamata Tesmofora (e), oss
rci da chi Giove sia stato nutrito e allevato. Lattanzio dice, che ne
furono
incaricate Melissa e Amaltea, figlie di Melisseo,
co Ateniese, soggiunge, che altre due figliuole di Melisseo, le quali
furono
Adrastea e Ida, attesero a pascerlo col latte del
ce supremo de’ Giuochi (a). Notiamo per ultimo che i Giuochi Olimpici
furono
di nuovo int rrotti a’ tempi di Corebo(b), e che
ra di Fidia, figlio di Carmida (e). Le fondamenta del predetto tempio
furono
gettate da Pisistrato, e moltissimi di lui succes
a della Gioventù (23), non vollero cangiare situazione ; e che quindi
furono
lasciati entro il recinto del nuovo tempio (d). L
gli si offerivano, e i di lui misterj(g) (6). Le altre Feste di Bacco
furono
le Baccanali, le Scierie o Sciere, le Brumali, le
ea portato un certo Melampo(l) ; o come altri vogliono, Orfeo, da cui
furono
delle Orfiche (m). La maniera, con cui si soleniz
e la statua del medesimo si portava sotto un’ ombrella(e). Le Brumali
furono
così dette dal nome Brumo, che secondo il Canteli
(b). I Protentiesi celebravano le medesime per cinque giorni, nel che
furono
poi imitati dagli Ateniesi(c). Le Lampterie succe
giorno undecimo, e ne’ due seguenti del mese Antesterione, dal quale
furono
così chiamate. Ciascuno de’ predetti giorni desum
a, che uecisero Ippaso, figlio di Leucippe, e lo recarono sulla mensa
furono
con tutta la loro famiglia per sempre escluse dal
artorire. Un augure sacrificò un becco. Colla pelle di questa vittima
furono
sferzate quelle donne, ed esse al decimo mese ebb
bianca, o una capra (f). Al tempo della guetra degli Arunci i Romani
furono
minacciati di grande terremoto Giunone li avvertì
rinovellava. Filotide poi, e le sue compagne conseguirono la libertà,
furono
marine a spese del pubblico erario, ed ebbero la
sommità del quale eravi un Cuculo (a). Le Feste, sacre a questa Dea,
furono
dette Giumonali o Ginnonie. Tito Livio (b) così l
tte giovani ballarono, continuò sino al tempio di Giunone. Le vittime
furono
scannate da’ Decemviri, e le immagini di cipresso
sul frontespizio, le quali davano grato suono. Tutti questi tempj non
furono
che immaginarj. Uno realmente n’esistette, e fu q
ofonio e Agamede, figliuoli d’Eresino, re d’Orcomene nella Reozia, ne
furono
gli architetti (a). Queglino, compito il lavoro,
risposta, che la attendessero dopo tre giorni. Passati questi, eglino
furono
trovati morti (b) (8). Anche Antifane d’Argo, e A
he in questo stava aperta una voragine, ove alcuno capro avvicinatesi
furono
assalite da moti convulsivi. Aggiunge, che gli ab
, fu Femonoe, la quale fece parlare il Nume iu verso eroico(a). Molte
furono
le Pitonesse, che ne vennero appresso. Elleno da
ruciato ; altrimenti non si consumava (d). Le Feste, sacre ad Apollo,
furono
le Apollonie, l’Ebdomee, le Trofanie, le Azie, le
ce e rami d’alloro, e nel cantare Inni in onore del Nume (d). Le Azie
furono
così dette dal Promontorio d’Azio in Epiro. Si ce
i in onore di Apollo, perciò a persuasione di Cornelio Rufo Decenviro
furono
subito instituiti sotto il Consolato di Appio Cla
nò poi anche quello da Licinio Varo Pretore(b). Moltissimi altri nomi
furono
dati ad Apollo. Egli si denominò Oropeo da Oropo,
eano il costume di alzare degli altari nelle strade. Alcuni di questi
furono
sacri anche ad Apollo, il quale fu perciò detto A
ive de’ fiumi, Permesso(38), Castalio(39), e Aganippe(40). Varj altri
furono
castigati da Apollo. Tra questi si nominano Marsi
Acacalide nell’Isola di Creta due figli, Filandro e Filacide. Questi
furono
esposti alle bestie, e nutriti da una capra. In m
in’Roma un tempio comune con Clatra(54). Gli animali sacrì ad Apollo
furono
la cicala, perchè questa sempre canta ; il lupo,
e eziandio quegli abitanti con varie sciagure. Coloro per liberarsene
furono
dall’ Oracolo consigliati ad immolare a Diana un
secolo si rinovò ogni anno questo sacrifizio (b). I più cari a Diana
furono
Endimione, figlio di Calice e di Etlio, e re d’ E
ficare a Diana tante capre, quanti Persiani avesse ucciso. Coloro poi
furono
tanti, che non potendosi avere in quel momento un
e collocavano delle tavole con pani da distribuirsi a’ poveri. Eglino
furono
imitati anche da’Romani (b). Le Caneforie non cra
ana Orcia (a). Ecate oltre gl’ indicati tempj n’ebbe molti altri. Tre
furono
i più famosi, erecti a lei sotto il nome di Diana
i quali dicono, che la città e il tempio di Pafo, dedicato a Venere,
furono
fabbricati da Pafo, figlio del mentovato Pigmalio
ro perchè egli fece dono del cavallo agli uomini(b). Dagli Arcadi gli
furono
institnite le Feste Ippocrazie, nel tempo delle q
ella stessa Nazione, i quali fossero intervenuti a que’Giuochi(b). Vi
furono
in seguito ammessi anche i Romani, i quali li cel
nti, i quali aveano mosso guerra a Giove(d). Le nutrici di questa Dea
furono
Alalcomenia, Aulide, e Telsinia, figlie d’Ogige(e
ia, Aulide, e Telsinia, figlie d’Ogige(e) (1). Moltissimi altri nomi
furono
dati a Minerva, e tra questi i più noti sono Alea
tempio di Minerva per sottrarsi agl’insulti del vincitore. I Dorj ne
furono
avvertiti, e appiccarono fuoco a quel tempio. Le
Madre o Matrona dal tempio, che le cressero le conne d’Istide, perchè
furono
esaudite ; quando la pregarono di renderle in una
si attribuiva(f). Le altre Feste, instituite in onore di questa Dea,
furono
le Quinquatrie, l’Arreforia, e le Panatenec. Le p
ella Grecia. I primi però ad ergerle altari, e ad offerirle sacrifizj
furono
i Rodiani. Per questo Giove cuoprì la loro isola
llero che assistesse alcun uomo (g). Le Feste, sacre a questa Deità,
furono
l’Equirie, le Ancilie, le Matronali, e le Armilus
cilie, le Matronali, e le Armilustri. Le prime, instituite da Romolo,
furono
dette Equirie da equus, cavallo, perchè consistev
monte Celio, quando il Campo Marzio era inondato dal Tevere (a). Esse
furono
anche denominate Giuochi Marziali (b). Le Ancilie
quali si parlò, si celebravano dagli Ateniesi le Calcie. Queste Feste
furono
così denominate dalla voce greca, calcòs, rame, p
tissimi altri figliuoli, delle fontane, e de’ fiumi.(e). Anche questi
furono
tenuti quali Divinità, ed ebbero tempj, altari, s
d’Oceano e di Teti(b). (b). Hesiod. Theog. V. 123. (5). I Ciclopi
furono
così detti, perchè ciascuno di loro aveva un solo
due occhi, e tre secondo altri(m). Gli altri Ciclopi poi più rinomati
furono
Arge, Bronte, Sterope(n), Piracmone(o), e Telemo.
il nome di Eano dal verbo latino eo, andare (b). (12). Gli Aborigini
furono
popoli del Peleponneso, passati a stabil rsi in I
ne rimaneva assolto(b). Tali Feste da prima si denominavano Agonie, e
furono
poi anche dette Agonali e Agnali(c) : banchè sott
onservavano i predetti Polli, si chiamavaAuguracolo (c). Gli Aruspici
furono
anche detti Estipici dalle due voci Latine,exta,
arini, tenendo in mano una corona o un piccolo Delfino(n). Najadi poi
furono
denominate quelle Ninfe, che presiedevano a’ font
i, le quali si trovano nel mare Ionio(c). Forse in onore delle Najadi
furono
istituite appresso i Romani le Feste Fontinali, g
, che si trovava nel Campo Scelerato presso la Porta Collina(i). Così
furono
punite Minucia(l), e Oppia(m). E’ pur celebre que
ultimo le nominò la Delfica, l’Eritrea, e la Cumana. Eliane disse che
furono
quattro, l’Eritrea, la Samia, la Sardica, e l’Egi
i giorni il sepolcro di questa femmin(c). E quì si noti, che i boschi
furono
i primi luoghi, destinati al culto delle Divinità
ava un impenetrabile secreto (h). I Sacerdoti della medesima Divinità
furono
denominati Bapti, perchè si bagnavano con acqua c
za premettervi sacrifizj ed altre religiose ceremonie (a). Moltissimi
furono
appresse i Grecie i Romani, come a loro luogo ved
i era terribile, la barba lunga (l), i piedi di serpenti (m) ; e però
furono
soprannominati Serpentipedi (n). I nomi de’ più n
di Giove(a). Toone e Agrio vennero uccisi dalle Parche(b) Gli Aloidi
furono
messi a morte dalle frecce di Apollo e di Diana(c
Fest. (g). Dictaustre Diction. Mythol. (17). I Giuochi Consuali
furono
così detti, perchè Conso, Dio de’consigli, li ave
ecessori, come si faceva in un trionfo (d). Finalmente questi Giuochi
furono
detti Circensi, perchè si celebravano nel Circo M
n onore della stessa Divinità, e ne prescrisse le ceremonie. Le Feste
furono
dette Terminali, al tempo delle quali s’inghirlan
i vino, e si offrivano frutta e focacce di farina (d). In seguito gli
furono
sacrificati anche degli agnelli (e). Questo Nume
e). Nat. Com. Mythol. l.. 3 (24). Le tre predette nutrici di Giove
furono
cangiate in Orse, ma non si sa per qual ragione (
Vulcano ; la terza Prometia, ossia di Prometeo (b). Le predette Feste
furono
consecrate anche a Vulcano e a Minerva, perchè il
dice, che da Giove e da Elettra nacquero Giasione e Dardano, i quali
furono
chiamati Cabiti (f). Erá celebre il tempio di que
ata, uno de’ figli di Licaone, re di Arcadia(e). Le figlie di Atlante
furono
soprannominate Atlantidi dal nome del loro padre(
apra in cesta, e nell’inferiore quella dello stesso animale : per cui
furono
soprannominati Capripedi(i). Gli Aniquarj però ch
’ Satiri si offrivano le primizle de’pomi e delle uve(e). I Fauni poi
furono
così detti da Fauno, figliuolo di Pico, re de’ La
an. Lex. Univ. (l). Furet. Diction. Univ. (14). Intorno al tirso
furono
alcune volte veduti anche dei serpenti. Il medesi
he Remo e Romolo, mentre celebravano anch’eglino queste stesse Feste,
furono
avvertiti, che alcuni ladri aveano condotto via i
fama, che ispirassero gli abitanti di que’ dintorni (b), i quali però
furono
chiamati Ninfolepti (c). L’antro poi era denomina
ione de loro vascelli(b). (5). Le Furie, ossia le Dee del furore(c),
furono
figliuole d’ Acheronte e della Notte(d) ; Licofro
le ne introduce una quarta, di nome Lissa, ossia rabbia (m). Le Furie
furono
sempre considerate come ministre della vendetta d
(b). Trofonio fu anche denominato Giove Trofonio(c). Finalmente a lui
furono
consecrati certi Giuochi, detti parimenti Trofonj
n, e fu annoverato tra gli Dei(e). Diede anch’egli degli Oracoli, che
furono
i più celebri dopo quelli di Delfo. A nobilitarne
a gli Astri, ove forma la Costellazione, detta Sagittario(h). Le Muse
furono
da’figli d’ Aloeo denominate Melete, Mneme, e Aed
canto le Muse. Queste accettarono l’invito. Le Ninfe di que’dintorni
furono
stabilite arbitre della gara. Fu proposta la cond
j. Dicesi eziandio, che il capo e la lira di lui, gettati nell’ Ebro,
furono
dalla forza del fiume trasportati in Lesbo ; che
iamata Peonia. Notisi per ultimo, che secondo l’opinione di alcuni vi
furono
due Endimioni, quello cioè, di cui abbiamo parlat
remo quì i funerali de’Greci e de’Romani, giacchè gli uni e gli altri
furono
le due Nazioni le più religiose ed esatto nel ren
ri della città. Le ceremonie, solite a praticarsi in quell’occasione,
furono
già da noi altrove esposte. Quì notiamo, che non
nto vengono chiamate Lecori, Gelasia, e Comasia ; ma queste forse non
furono
che tre giovinette, le quali per la vivacità del
ugando le reti, o numetando i raccolti pesci. Avvenne, che non appena
furono
quelli stesi sull’erba, che ritornarono nel mare.
. Egli divenne re delle Isole Teleboidi, le quali poi dal nome di lui
furono
delle Tafie. Sposò una Ninfa, e la rendette madre
noto, perchè spira tra l’Euro e’l Noto(c). I Fenicj al dire d’Eusebio
furono
i primi, che offerissero sacrifizj a’ Venti. Gli
rea, ossia Vecchia (a). Notiamo per ultimo ; che varie altre Divinità
furono
venerate da’ viaggiatori. Abeona e Adeona presied
padre sacrificò la prima, ch’era tra quelle la maggiore ; e le altre
furono
fedeli al giuramento. Eretteo diede poscia la bat
potuto acconciamente aver luogo. Parte prima. Degli Dei. Molti
furono
gli Dei presso i Greci, ma assai più presso i Rom
erva, Venere e Vesta. Altri in appresso ne vennero aggiunti che detti
furono
Dii minorum gentium, e Semones, quasi Semihomines
Esiodo nella sua Teogonia o Generazione degli Dei, i primi fra tutti
furono
il Caos, Gea o la Terra, ed Amore. Dal Caos nacq
cosero sotto le forme di varii animali, onde poi sotto queste adorati
furono
dagli Egizii. Bacco soltanto in sembianza di Iton
avea del Regno, fè esporre appena nati i due gemelli in un bosco, ove
furono
allattati da una lupa. Raccolti dal pastore Faust
ato di ciò Nettuno lo citò innanzi all’ Areopago di Atene ove giudici
furono
dodici Iddii, ma dai loro suffragii Marte venne a
nda. Nelle nozze di Peleo, e di Tetide figlia dell’ Oceano alle quali
furono
invitati tutti gli Dei, eccetto la Discordia, ave
ia mano si uccise, e le sorelle di Meleagro la morte di lui piangendo
furono
da Diana cangiate negli uccelli detti Meleagridi.
il terzo figlio di Caprio, che fu detto re dell’ Asia in onore di cui
furono
istituite le feste Sabazie; il quarto figlio di G
sorelle, figlie di Meneo, avendo osato esse pure d’ insultare Bacco,
furono
cangiate in nottole. Era egli tenuto per inventor
bitina presedeva alla morte; Nenia ai funerali. Molti esseri astratti
furono
pur da’ Romani divinizzati. Fra questi la Dea For
virile, muliebre, equestre, mala, scia, mammosa, e reduce. Templi pur
furono
innalzali alla Mente, alla Virtù, all’ Odore, all
l’ Ossa ed il Pelio per cacciar Giove dal cielo; ma da lui fulminati
furono
poi sepolti nel Tartaro. Aggiugne lo stesso Omero
vengono al lido, e l’ altra Salacia per cui si ritirano; le quali Dee
furono
poi anche nominate in appresso, la prima Malina,
uolo, indi si fece a inseguir Ino e Melicerta, che gettandosi in mare
furono
ad istanza di Venere cangiati amendue da Nettuno
emone, e da’ Romani con quei di Matusa e di Portuno. In mostri marini
furono
invece trasformate le Sirene, e Scilla e Cariddi.
o, Flegia, Issione, Tantalo, Sisifo e le Danaidi. I Titani e Tifeo vi
furono
profondati, come è già detto nel Capo III, per av
vere osato di far guerra a Giove. Per la stessa cagione condannati vi
furono
, come si è accennato nel Capo precedente, Oto ed
Giunone furon punite colla mania di credersi cangiate in vacche, e ne
furono
poi guarite da Melampo, il quale sposò una di ess
e i suoi successori Polidoro e Labdaco non l’ avean recinta: e queste
furono
poi fabbricate da Anfione, il quale secondo le fa
ndo il loro viaggio arrivarono gli Argonauti in Tracia, dove istruiti
furono
dal re Fineo del modo onde superare gli scogli Ci
ense di Fineo, e questi le inseguirono fino alle isole Piote, che poi
furono
dette Strofadi ora Strivali. Era Fineo, secondo a
cino a Scilla e Cariddi, e che in questo pericoloso passaggio aiutali
furono
da Giunone; ma come non sì saprebbe determinare o
olo lor capo tentò di rapirgliela; ma coll’ aiuto di Teseo i Centauri
furono
debellali, ed Ippodamia ad essi ritolta. S’ invog
iuochi funebri nell’ istmo di Corinto. Ma infelici a cagione di Fedra
furono
gli ultimi anni della sua vita. Erasi questa d’ i
uale i cavalli che traevano il cocchio d’ Ippolito lungo la spiaggia,
furono
sì spaventati, che datisi a fuga precipitosa, sco
da cui dicesi che il Sole torse per orrore la faccia. Figli di Atreo
furono
Agamennone e Menelao, il primo de’ quali fu re di
rre al lor partito tutti i principi della Grecia, de’ quali i primari
furono
Achille figlio di Peleo re di Elia in Tessaglia,
amia, soprannomato Neottolemo, cioè nuovo guerriero. Nè men solleciti
furono
i Troiani ad armarsi e procacciarsi alleati. Fra
armarsi e procacciarsi alleati. Fra i Troiani i principali guerrieri
furono
Ettore, Paride, Troilo, Deifobo figli di Priamo,
dopo la presa e l’ incendio della città salvi e liberi ne partirono,
furono
Antenore ed Enea. Ettore, Troilo, Cigno, Mennone
furono Antenore ed Enea. Ettore, Troilo, Cigno, Mennone e Pentesilea
furono
uccisi da Achille si disse poi che Cigno fu da Ne
i colpevoli, prese a destra la via de’ campi Elisi, ove additate gli
furono
, da Anchise le anime di quelli che dovevano da lu
rio, a cui egli avea insegnato a coltivare la vigna; che gli uccisori
furono
quindi cercati e messi a morte; che una festa in
he data l’ avrebbe dopo otto giorni, al fine dei quali i due fratelli
furono
trovati morti. Pausania dice in cambio, che Trofo
e donne che professarono di conoscere, e di predire il futuro, famose
furono
le Sibille, il numero delle quali è vario presso
medesimo prezzo pei tre ultimi che rimanevano, e che poi da Tarquinio
furono
comperati. Questi furono gelosamente custoditi ne
ltimi che rimanevano, e che poi da Tarquinio furono comperati. Questi
furono
gelosamente custoditi nel Campidoglio sotto alla
niti spesso di ferro e di piombo. Questi giuochi più tardi introdotti
furono
ancor da’ Romani, che teatri, e anfiteatri, e cir
sserire che volendo gli Argonauti ritornare in Grecia per altri mari,
furono
obbligati a portarsi sulle spalle la loro nave a
dre con certe erbe magiche che ella diè loro ; ed esse troppo credule
furono
orribilmente micidiali e parricide. Giasone dopo
one frequentemente all’ombra di essa arrestavasi ripensando ai dì che
furono
, quando egli duce dei più degni Eroi, varcava su
le imprese che si attribuiscono al greco Eroe son tante, perchè tanti
furono
gli eroi di questo nome, e ad un solo Ercole si a
alla foce del fiume Ladone. 5ª Fatica : Le Arpie Questi mostri
furono
descritti da noi colle parole di Virgilio e di Da
ro di lui fumo e fiamme dalla bocca e dalle narici. Tutti i vicini ne
furono
talmente contenti, che eressero ad Ercole un’ara
del Paganesimo. Tutte le più minute particolarità di tale avvenimento
furono
a gara descritte da Virgilio e da Ovidio ; e Dant
ivorata da un mostro marino, e alla vendetta di Ercole perchè non gli
furono
da quel re spergiuro osservati i patti, sarà più
a, le quali perciò si scorgono benissimo anche ad occhio nudo. Queste
furono
e son chiamate Castore e Polluce ; e quindi ebbe
imorso. Con tal funesto augurio incominciò egli a regnare. Molte però
furono
le opere egregie di lui ; ma non tutto gli andò a
petti. » I principali di essi invitati alle nozze di Piritoo, quando
furono
al termine del pranzo, essendo riscaldati dal vin
e « Del sangue più che sua colpa sortille. » Anche nelle Belle Arti
furono
rappresentati i Centuari secondo le descrizioni m
sappiamo inoltre che da madre Tebana nacque Bacco ; di sangue Tebano
furono
la Dea Leucotoe e il Dio Palemone ; di Atamante r
ta e fu proclamato re di Tebe. Gli nacquero in appresso due figli che
furono
chiamati Eteocle e Polinice, e due figlie Antigon
iglia Antigone ; e Giocasta si diede la morte. I tristi casi di Edipo
furono
il soggetto di molte tragedie ; ed ogni scrittore
regno. La guerra che ne seguì fu detta dei sette Prodi, perchè sette
furono
i valorosi capi o generali di questa guerra, cioè
ossimo numero, perchè le loro vicende, e domestiche e guerresche, non
furono
d’alcun momento nel determinar le catastrofi dell
degli Eraclidi convien passare agli orrori dei Pelòpidi. Questi pure
furono
argomento prediletto degli antichi tragici e dell
’Oreste di Alfieri. Inoltre appartenenti a questa stirpe dei Pelopidi
furono
due dei principali personaggi del l’Iliade di Ome
ebbe sei figli che tutti divennero re, ma i più noti per fama infame
furono
Atreo e Tieste. L’inimicizia e la perfidia impare
micizia e la perfidia impareggiabile di questi due mostruosi fratelli
furono
rese più orribili dalle amplificazioni degli anti
pattuita mercede. Non Apollo e Nettuno soltanto, ma tutti gli Dei ne
furono
irritati, e mandarono una inondazione ed una pest
i o compiersi affinchè Troia potesse esser presa dai Greci ; e perciò
furono
dette le fatalità di Troia. Se ne contano sei :
avvennero intorno alle mura di essa le più memorabili battaglie, che
furono
narrate maravigliosamente da Omero. L’Iliade ne c
una grave contesa per decidere chi dovesse possedere quelle armi che
furono
opra di Vulcano, impareggiabili per tempra e per
do dell’Etiopia, andarono alla guerra con una schiera di lor gente, e
furono
entrambi uccisi in battaglia da Achille, o second
esisteva e facendo schiavi gl’ inermi, gl’ imbelli e le donne che non
furono
in tempo a mettersi in salvo altrove. Ecco in poc
e si avverò poi blandamente, perchè le mense che i Troiani divorarono
furono
le focacce che servivan loro di piatto e di tavol
credere che facilmente se ne potesse squarciare il velo. Ma appena vi
furono
gli stolti che ciò credetter possibile, si trovar
a, cioè alla pretesa evocazione delle anime degli estinti. In Italia
furono
primi gli Etruschi a porla in pratica e ne divenn
iamata ancora Phasis (la donna del Fasi o Fasso). Dalle rive del Fasi
furono
portati dagli Argonauti i fagiani in Grecia, e da
i i fagiani in Grecia, e dalla Grecia vennero col greco nome a Roma e
furono
perciò chiamati Phasiani.Marziale, in un epigramm
nte Cassino ora per la prima volta dal 1828 in poi, nel quale anno vi
furono
messi i parafulmini. Ne ha data un’ esatta descri
à di Pisa nel Peloponneso, che nel loro ritorno dalla guerra di Troia
furono
spinti dalla tempesta sulle coste dell’ Italia.
quali scrivono come Achille e molti altri di quelli principi antichi
furono
dati a nutrire a Chirone Centauro, che sotto la s
è fu considerato dopo la morte come un Indigete Dio, e perciò non gli
furono
resi onori divini. 142. Anche nel Canto xxvii d
. — E questa una di quelle statue che dai primi repubblicani francesi
furono
portate a Parigi, e dopo la caduta di Napoleone I
ivo, e si disperse la intuitiva dell’ Ente e l’ unità di religione, e
furono
immaginati gl’ Iddii — 4. Oltre di queste altre c
, che hanno attenenza a questo ragionamento — Si dimostra come i miti
furono
creduti come una messe, cui ognuno può porre la f
altari, si placarono con vittime e sacrificti, i voti del cuore umano
furono
quasi tutti rivolti al temuto nume di loro ; e pr
ed allora, così un filosofo italiano(1) « gli errori susseguenti non
furono
i vagiti della infanzia, ma il farnetico della in
lior parte divini. Così eo’miti di Giove, di Cibele e di Nettuno, che
furono
poscia creduti come tre divinità, altro non inten
concetto dell’ Ente sottentò quello degli esistenti, e gli esistenti
furono
deificati, e soprattutto coloro, cui la utilità p
steso antico impero. E questi esseri benefattori della umana famiglia
furono
deificati, si ebbero tempii, altari e sacrificii
ca su la natura e genealogia degli Dei, se nacquero eglino in tempo o
furono
sempiterni ; se procreati dal fuoco, come credeva
ibili. Mitografia civile — ed in questa riponeva tutti gl’ Iddii, che
furono
immaginafi da’principi e da Sacerdoti, e che meri
risponde a quella dell’oro de’greci ; e portò tal nome, chè le spighe
furono
considerate come il primo oro del mondo ; o come
in vece di Giove, si volle significare, che con le mani degli uomini
furono
ricoperte le biade seminate, prima di essersi rit
a e del cielo stellato. Ancor di lui si raccontarono alcuni miti, che
furono
esposti da Tullio, i concetti di cui noi qui volt
utte le virtù nautiche, cui andarono celebrati non pochi nocchieri, e
furono
creduti come Iddii anche in tempi non di molto re
rpente, che si credeva di avere strozzato, onde, come dice Ovidio(2),
furono
instituiti i giuochi Pizii. Poichè Apollo va iden
i giusli, ovvero solenni, che dalla solennità degli auspicii di Giove
furono
detti giusti, da fratelli, e da sorelle dovettero
e, renduta una tale Proserpina, surse l’allegrezza tra tutti, e così
furono
a lei instituiti giorni solenni. 38. Eusebio pren
dre degli Dei, e madre detta ancora de’giganti, che propriamente così
furono
detti nel senso di figliuoli della terra : talchè
divine cerimonie presso i romani, perchè le terre in quel tempo arate
furono
le prime are del mondo. » 40. Minerva — Nacque q
ivilegio di umettare l’atmosfera : da ciò vennero gl’influssi, che le
furono
attribuiti, e gli emblemi sotto i quali erano ind
ie di bellezza, onde piacque collocarle tutte nel tempio di Apollo, e
furono
come le tre prime tutte credute figlie di Giove.
; e non surse nella mente de’poeti, che come un carattere eroico, cui
furono
altribuite innumere e strepitose fatiche, che nè
ima di andar coltivata ; e co’pomi di oro le spighe del frumento, che
furono
considerate come oro dalla grande utilità che por
he aristocratiche, onde i plebei romani per lo censo di Servio Tullio
furono
nexi dei nobili ; e per lo giuramento che narra T
iar dovea la maestà del suo Autore, tempio d’idoli divenne, e gli Dei
furono
figli dell’uomo. Ma era sublime il primo errore d
hiamò favolosi Varrone, nei quali si contengono imprese che argomento
furono
dei più celebrati antichi poemi. Il lungo viaggio
assi di parlarvi delle divinità adorate da quelle nazioni che barbare
furono
dai Greci e dai Romani chiamate: onde ne tesserò
a Morale, che nel segreto del loro cuore più che i falsi numi adorate
furono
dai filosofi dell’antichità, che meno di noi le n
a delle acque, onde derivarono le generazioni di tutto l’universo. Vi
furono
oltre a ciò alcuni animali privi di seotimento, d
. Vi furono oltre a ciò alcuni animali privi di seotimento, dai quali
furono
prodotti altri dotati d’intelletto, che detti fur
mento, dai quali furono prodotti altri dotati d’intelletto, che detti
furono
contemplatori dei cieli Zophasemen. Ebbero questi
ol sole e con gli altri pianeti. L’aria si riempì di luce; dal calore
furono
generati i venti e le nubi onde fu innondata la t
o di calore divennero volatili; quelle che in loro avevano più terra,
furono
rettili ed animali terrestri; quelle nella di cui
rpie Aello e Ocipete. Forci da Ceto ebbe Pefredo ed Enio, che ambedue
furono
subito chiamate gree dalla parola greca γραυσ che
inerva presso i Tegeati, dove queste diverse norme dell’ architettura
furono
da Scopa Pario con solenne artificio distribuite.
ione, questi sacrifizj, eterna vergogna degli uomini e degli Dei, che
furono
« Famoso pianto della scena Argiva. » Favellere
do d’o norare gl’immortali: quindi è che nel principio gli altari non
furono
che ammassi di erbe, pietre informi, mucchi di te
evaricando, macchiò anch’egli le mani già pure, onde da Dio abominati
furono
e puniti sì crudeli olocausti. A Mitra, a Serapi,
sacri, e dei riti ad essi risguardanti. Le umane invenzioni rozze
furono
nel loro principio, e non giunsero a quell’alto g
sono, se non arricchite dall’ eredità del sapere. Così le statue non
furono
dapprima che rozze ed informi pietre, destinate a
, distribuiti. Anticamente la creta serviva alle statue degli Dei che
furono
detti Fictilia, dall’arte di gettarle, e Plinio d
interamente dall’ Egitto. In questa diversità di statura data ai numi
furono
seguiti dai Greci e dai Romani, quantunque di alc
veduta dal Bandini. Protessero l’educazione del nume i Coribanti, che
furono
detti Cureti ancora, e Dattili Idei, che con cele
a giustizia e il pudore lasciarono la terra contaminata, nuove strade
furono
aperte alla morte. Nè Giove fu sicuro fra tanti i
no nei campi Pallenj in Macedonia e nei Flegrei in Italia, che poscia
furono
chiamati Cumani. Istituì leggi, vietò l’uso delle
o beato regnò nell’Olimpo, e coll’ozio vennero i vizj, che mai sempre
furono
la ricreazione dei potenti sicuri. L’amore divenn
go e Sarpedone (che tanta lode ottenne pugnando sotto le mura d’Ilio)
furono
figli di Deidamia, da Giove delusa. Che dirò d’Er
done, e vi erano affissi ventuno scudi aurei, che da Mummie vincitore
furono
consacrati al dio. Con solenne artifìcio effigiat
ono nell’Inietto; ed Aquilicia, ci accenna Tertulliano nell’Apologia,
furono
chiamate lo cerimonie instituitegli dalla superst
ono il dio, cui l’infermo piede i passi ritardava. Ancelle di Giunone
furono
quattordici ninfe, ma prevalevasi sopra tutte d’I
logi, dai quali fu coll’aria confusa. I simboli co’ quali effigiavasi
furono
diversi, secondo i luoghi, gli attributi ed i nom
cognomi di Giunone. Moltiplici, quasi al pari di quelli di Giove,
furono
i cognomi che la verità degli ufficii, la fantasi
to dai poeti e dai monumenti, ed i diversi cognomi che attribuiti gli
furono
dagli antichi. Luciano nei Sacrifizii, e Cicerone
di Tenario, e nel tempio di lui, narra Tucidide, dai barbari Spartani
furono
trucidati gì’ Iloti. Dal celebre edifizio che sac
o, e che Consuali si dissero i giuochi che successivamente denominati
furono
Circensi. Un’ ara sotterranea gli era costruita n
erone, seguito da Arnobio, quattro, oltre il figlio del re degli Dei,
furono
i Mercurii: il primo nacque dal Cielo e dal Giorn
ve le colpe potenti. Un nume non poteva essere senza amori: frutto ne
furono
diversi figli. Da Aglauro figlia di Cecrope ebbe
iù volte ho notato, a que sti si deve la diversità dei modi nei quali
furono
i numi ritratti. Udite intanto dal sopralodato Vi
braccio sinistro, emblema consueto della sua speditezza, per cui gli
furono
anche attribuite le ali alle piante. Questa verga
l potere di questo l’ire separò nell’Arcadia di due serpenti, onde vi
furono
uniti per significare la concordia degli animi pi
obil franchezza dell’ esecuzione. Tra le molte che n’esistono, due ne
furono
dissotterrate per la Via Appia nella tenuta detta
a, che quindi divenne « Onor d’imperadori e di poeti. » Misere pure
furono
le amanti che a Febo non furono crudeli. Clizia,
imperadori e di poeti. » Misere pure furono le amanti che a Febo non
furono
crudeli. Clizia, volgendogli la faccia, attesta a
adotto. Apollo detto il Saurottono. « I capi d’ opera della scultura
furono
eternati dall’ammirazione degli antichi, non solo
one riportò ai giuochi olimpici. Quanto al tempio, che oggi sussiste,
furono
gli Antizioni che ne ordinarono la costruzione co
quadriga fu solamente eccettuata. I fanciulli per una legge espressa,
furono
ammessi alla corsa dello stadio semplice ed a que
Cicerone, nel libro che intorno alla natura degli Dei ha scritto, più
furono
le Diane. Una nata di Giove e di Proserpina e mad
o gli Efesii commemorando che, non come è credenza volgare, procreati
furono
Apollo e Diana in Delo, ma che presso un loro fiu
ccertare il colpo ed inseguir le fiere coi cani. La lodano quelli che
furono
chiamati per la caccia del cignale di Calidone: i
nodo, senza diadema, e senza quegli altri attributi, o fregia che le
furono
dati nei tempi posteriori. La sua figura è più sv
ita fra queste si chiamava Figalia. » Non solamente le donne seguaci
furono
di Diana, ma fra gli uo’mini ancora vi ebbe chi i
e ne’ vetusti tempi i sassi in forma di mete, di piramidi, di colonne
furono
per divinità venerati, così nella forma della nos
alle nere palpebre. Fin qui Omero: ma Cicerone lasciò scritto che più
furono
le Veneri adorate dagli antichi, nate da genitori
cavano già nella Grecia antichi simulacri di Venere coll’armi, questi
furono
scelti per adombrare la Venere, annoverata fra gl
altri piace, deve interamente il suo natale alla madre. A questo dio
furono
dati i vanti d’altri, che ebbero la sventura di a
ura di aver seco lui il nome comune, giacché al dire di Cicerone, più
furono
i Vulcani oltre il mentovato. Il primo dal Cielo,
ano sacrificate. L’urna nità abolì col tempo questa barbara usanza, e
furono
sostituite altre vittime nei verri, quantunque il
l’ una or l’altra parte favorisce. Gradivo e Quirino presso i Latini
furono
i due principali nomi di Marte. Il primo gli dava
ritto nel Viaggio in Arcadia che Here chiamavansi essa e la madre. Vi
furono
alcuni che dall’incesto di Cerere dissero nato un
tura di Celeo, soggiungendo che fu padre di Trittolemo, e che amendoe
furono
da Cerere nella mentovata arte dottrinati. Ed anc
ntichità Cerere non ebbe tutti questi attributi: le statue di lei non
furono
che informi pietre, legni, come quelle di tutte l
e credo foglie dello stelo del grano anziché di canna palustre, quali
furono
giudicate da alcuni scrittori, che perciò si avvi
Tesmoforie e misteri Eleusini. Le feste di Cerere dette Tesmoforie
furono
, secondo Demostene, Diodoro Siculo e Plutarco, tr
o queste due cose diverse, come vedrete, ed è certo che le Tesmoforie
furono
stabilite per la rimembranza delle ricevute leggi
no diede Atene di questi misteri, pei quali dalla rozza e feroce vita
furono
gli uomini mitigati, e condotti alla civil perfez
li uomini mitigati, e condotti alla civil perfezione. E perciò Teleti
furono
detti dai Greci, perchè compivano l’educazione e
e l’erudizione. Le donne che a Cerere in tal maniera si consacravano
furono
chiamate Melissee. Uno dei vantaggi di questi mis
o dimande gli scoperse per profani, e condotti ai prefetti del tempio
furono
, come rei di grave colpa, uccisi. I non iniziati
molte altre ridicolezze del Paganesimo ancora i misteri Eleusini, che
furono
celebrati dagli Ateniesi, non solo, ma dai Filasi
nitori, ma lo fa succedere al Caos ed alla Terra. Secondo Cicerone vi
furono
tre Amori. Il primo, figlio di Mercurio e Diana:
i in Atene vedevasi Amore coli’ ali e coronato di rose. Col tempo gli
furono
afirsriunti non solamente nomi, ma insesrne per s
ree lane, e la difficil’onda: Amor, dov’eri? a te che tutto sai, Come
furono
ignoti Della tua Psiche i guai! Ella, come impone
uita ai serpi, alle rane, agli uccelli. « Così i segni fisici, quando
furono
preventivi o prognostici, sembrarono alla fantasi
a e la Tracia, dalla seconda l’Asia e la Libia. Figliuole dell’Oceano
furono
ancora Fillire, Calliroe, Perseide, Zante, Daira,
così chiamavansi i sacerdoti della dea) che apportò i misteri di lei,
furono
afflitti dalla fame. Quindi per consiglio della s
, nel l’Èrebo incatenato. Ma Luciano lasciò scritto che a Saturno non
furono
posti ceppi, nè tolto il regno, ma volontariament
fra la prima nobiltà dugento giovani per essere sacrificati, e ve ne
furono
più di trecento altri, i quali, sentendosi colpev
ano udirsi le grida del fanciullo sacrificato. I Cartaginesi però non
furono
soli colpevoli di questa odiosa superstizione: an
a padre Nettuno. Polifemo il piu potenti e il piu famoso di essi, che
furono
cento, nacque, secondo Apollonio, dal nominato di
Secondo Diodoro fu loro affidata l’educazione di Nettuno, e chiamati
furono
figli del mare: lo che mostra la loro perizia nel
iere dei preziosi metalli che nelle viscere della terra si ascondono,
furono
motivo che se ne ascrivesse la signoria al nume d
ché loro si attribuiva il furore che agitava gli scellerati. Eumenidi
furono
chiamate da Oreste, perchè col consiglio di Palla
to. — Quindi è che essendo considerate come vendicatrici dei delitti,
furono
grandemente temute dalle Nazioni. Il terrore anda
al Poeta per sospetto.» Inferno, canto IX, v. 37 e segg. Le Parche
furono
tre sorelle così concordi che mai fra loro vi fu
Dei. Licofrone finalmente ne fa genitore il mare. I nomi delle Parche
furono
varii, come scrìve Pausania nel suo Viaggio nell’
crede foglie dello stelo del grano, anziché di canna palustre, quali
furono
giudicate da alcuni scrittori, che perciò si avvi
lide lo celebra come l’uomo il più temperante: certamente giustissimi
furono
sempre riputati gli antichi reggitori di Creta, e
iche che erravano in una querce vuota ed antica. Questi nuovi mortali
furono
chiamati Mirmidoni, e ninno di voi ignorerà che d
ro. Prova infatti l’Istoria e l’esperienza dei secoli, che i primi re
furono
tutti soldati. Euripide fu tanto invaso dal poter
gli antichi, non solamente del canto, ma di ogni sapienza moderatrici
furono
stimate queste divine fanciulle nate sul Pierio m
colo una delle invenzioni più nobili dello spirito umano, e i rustici
furono
i primi attori che le recitarono, tinto il volto
o rapporto alla lirica, quando non si rifletta che le canzoni liriche
furono
primitivamente composte per essere cantate danzan
è pure nel numero: la maggior parte dei poeti le ha fissate a tre, e
furono
dette Egle, Talia ed Eufrosine. Gli Spartani però
ramo di mirto. Bupalo pure le fé’ vestite a Smirne, e quel che è più,
furono
nell’Odea così dipinte dal primo pittore dell’ant
invocato Epiodoro, cioè che dà le cose lenitive: e tra i figliuoli vi
furono
Podalirio, Macaone, laso, Panacea, e la Salute st
la similitudine che avevano coi tirsi, chiamate aste tirssi; e forse
furono
di tal sorte quelle dette da Appiano di capo larg
tivi che gli antichi artefici davano alle statue del nume, e quali vi
furono
esposti dal medesimo autore nel primo ragionament
madrigna Giunone. Non solo l’alloro, ma ancora la querce e la smilace
furono
fregio di lui e delle Baccanti. L’ornamento più f
fu posta la statua di Bacco. I Pani, come rileva il dottissimo Lanzi,
furono
più compagni di Bacco in guerra che compagni deir
ero, ne dipinsero, e in barbaro latino in alquanti di essi scrissero,
furono
più antichi che non la favola di questi numi unit
Lezione sessantesimaquima. I Centauri. Fra i seguaci di Bacco
furono
i Centauri, di cui vi esporrò l’origine, i nomi,
o fra le sue braccia l’ ingannevole simulacro, e del suo vano delitto
furono
frutto i Centauri. Vantavasi quindi di avere del
fare ingiuria alla sposa di Piritoo e alle altre mogli dei Lapiti; ma
furono
superati con l’aiuto di Teseo nella pugna, in cui
mentovato cammeo, erano in uso nelle feste di Bacco, come quelle che
furono
prese da’ Misteri della madre degli Dei. Ancora l
ngano queste due copie ad eguagliare la bellezza degli originali, che
furono
scolpiti da Aristeo e Pappo Afrodisio in un belli
che introdusse la prima 1’ uso di sedere sul dorso del destriero. Non
furono
dunque i Centauri che i primi cacciatori equestri
comunemente Nisee. Secondo i creduti Omero, Orfeo, Apollodoro, Igino,
furono
educatrici di Bacco negli antri di Nisa in Arabia
rabia, anzi l’accompagnarono nei suoi viaggi, come alcuno aggiunge, e
furono
cangiate nella costellazione deiriadi. Insegnaron
te è quella senza dubbio delle rozze e concitate danze, onde saltanti
furono
cognominati dai poeti, e più mobili di tutti gli
tici delle capre nei giuochi festivi per le strade. Dal costume greco
furono
imitate dai Romani le solennità lupercali istitui
ed alle rozze pietre i mattoni, il marmo e i metalli più rari. Le are
furono
ricovero o asilo di sventurati, di schiavi, di su
d onorare gli Dei ed a ricreare il popolo eran detti feste. In antico
furono
pochi, cioè quelli soli della messe e della vende
ni sacri al riposo ed ai sacrifizj in onor degli Dei. Le ferie latine
furono
le più solenni. Tarquinio il superbo le istituì p
ello di Marte e quello di Quirino ; poi arrivarono a quindici. Grandi
furono
i privilegi del Flamine di Giove : andava fuori p
ignoranti e i superstiziosi non li dimenticarono mai per l’affatto, e
furono
spesso fomento di vizj e cagion di delitti. Ecate
ab ispiciendis in ara victimis. Romolo li trasse dalla Toscana. Prima
furono
tre, poi sci, a detla di Cicerone, e gionsero fin
cro i Greci, e molto vi si distinsero in Italia gli Etruschi. In Roma
furono
prima tre auguri islituiti da Romolo ; poi quattr
uesto nume a pileo, pilamines ; altri a flammeo capitis indumento. Vi
furono
i Flamini maggiori, i tre, cioè, di Giuve, di Mar
terra fecondata dall’ acque. Prodotti dell’ unione di Gea e di Urano
furono
: a) i Titani; b) i Ciclopi; c) gli Ecatonchiri o
r Matuta, vecchia divinità italica della luce matutina; ma ben presto
furono
dimenticati i caratteri fisici, ed essa divenne s
ll’ arte, gareggiarono gli artisti greci nel rappresentare la Dea, ma
furono
tutti superati da Fidia, il quale non solo curo l
e delle Muse); e celebri cantori dell’ età mitica, come Orfeo e Lino,
furono
detti suoi figliuoli. Ma la più grande importanza
colto nel Panteon di Roma. Le colonie greche dell’ Italia meridionale
furono
il tramite per cui il greco Apollo penetra fra i
veniva placata in antico con sacrifici umani; più tardi quando questi
furono
aboliti, a Sparta si continuo a flagellare a sang
nde che vi si riferiscono. Ma le lodi più belle, più sentite di Diana
furono
scritte dai Latini. Il 34o carme di Catullo, è un
ello, tanto da non poteri distinguere. I dodici ancilia così ottenuti
furono
affidati appunto ai Salii, che erano dodici di nu
venne che quando Venere si fuse con Afrodite, e le leggende di questa
furono
accolte in Occidente, facile ascolto trovò anche
culto si diffuse anche più per tutta Italia al tempo dell’ impero, e
furono
anche unite insieme le due grandi deità Venere e
poemi omerici non è mai menzionata questa divinità; primi a parlarne
furono
Esiodo e l’ autore degli inni omerici, forse perc
sorelle, le tre Eliadi, Egle, Lampezia, e Faetusa lo piansero finchè
furono
convertite in pioppi e le lagrime loro in ambra.
solitari, ombrosi e irrigati da limpidi ruscelli. Due regioni greche
furono
particolarmente celebri pel culto delle Muse, una
Castalia. Propriamente le Muse si piacevano solo del canto, ma presto
furono
pensate anche come sonatrici di qualche istrument
bio d’ amore. I primi non sono che personificazioni allegoriche e non
furono
oggetto di vero culto. Il più notevole è l’ ultim
di molte opere artistiche provenienti dal bottino di Memmio; dopo ne
furono
eretti altri, di cui uno persino in Campidoglio.
e le zampe anteriori di cavallo, creando quei mostri a tre nature che
furono
detti Centauri di mare o Ittiocentauri (ichthyoce
na la causa prrcipita della vittoria fu il timor panico onde i nemici
furono
presi. D’ allora in poi una grotta nelle vicinanz
auni, com’ era avvenuto per Sileno, Pane, ecc.; e allora questi Fauni
furono
identificati col Satiri, salvochè si rilevò megli
in uno spazio dove già sorgevano tempietti di varie divinità, queste
furono
interrogate se volessero cedere il luogo a Giove;
empre rimaneva illeso e forte, sicchè i Centauri per levarlo di mezzo
furono
obbligati a seppellirlo sotto una catasta di albe
o selvaggi, e come ingentiliti a contatto della Greca civiltà. Allora
furono
considerati come Genii e messi in rapporto con Di
i frammenti nel Museo Britannico. Anche statue di Centauri isolati
furono
spesso fatte dagli antichi artisti, e parecchie n
passarono in Illiria; in ultimo poi, trasformati in draghi, entrambi
furono
da Zeus ammessi all’ eterna vita dei Campi Elisi.
potenza del padre osarono manear di rispetto agli Dei, in pena di che
furono
colte da schifosa malattia che le rese dementi si
a Fedra, riuscì a ottenere la successione. Più tardi le ossa di Teseo
furono
, per ordine dell’ oracolo, da Sciro trasportate a
ucalione, Glauco e Androgeo e alcune figliuole, di cui le più celebri
furono
Arianna (Ariadne) e Fedra. Minosse, ispirato dal
secondo un’ antica disposizione dell’ oracolo. Altri figli di Minosse
furono
Deucalione che prese parte alla caccia del cinghi
retta delle sue braccia poderose. Altri nemici vinti allora da Eracle
furono
Erice in Sicilia, Alcioneo sull’ Istmo. I Latini
loro infedeli mariti; di là per l’ Ellesponto giunsero a Cizico, ove
furono
benevolmente accolti da Cizico, re dei Dolioni. P
furono benevolmente accolti da Cizico, re dei Dolioni. Partiti di là,
furono
da una notturna tempesta risospinti a Cizico, e q
ro re. Ivi Polluce venuto a lotta di pugilato con Amico lo battò. Poi
furono
a Salmidesso di Tracia ov’ era un indovino cieco,
a, che si proponeva anche di vendicare il padre; onde Giasone e Medea
furono
obbligati a riparare in Corinto. Ivi nuova traged
o. 1. I principali eroi greci che presero parte alla guerra di Troia,
furono
Agamennone e Menelao, Achille, Aiace Telamonio, A
si conosce solo di lui la detta pena d’ oltre tomba. Figli di Tantalo
furono
Niobe e Pelope; sul quali ricadendo gli effetti d
Niobe e Pelope; sul quali ricadendo gli effetti delle colpe paterne,
furono
perseguitati anch’ essi dalla sventura. La storia
to nella costellazione dell’ auriga. — Figli di Pelope e di Ippodamia
furono
Atreo e Tieste (Thyestes), altre vittime della ma
da Zeus che uno sciame di formiche fossero trasformate in uomini, che
furono
detti perciò Mirmidoni (myrmex voce greca, che va
to con Minosse e Radamanto fra i giudici dell’ inferno. Figli di Eaco
furono
Peleo e Telamone. Costoro per avere, come i figli
o. Egli assegnò il pomo ad Afrodite; di qui ne venne che Era ed Atena
furono
sempre acerbe nemiche di Troia, e Afrodite amica.
hille, ma alla fine anche egli fu ucciso dal forte Pelide, e disperse
furono
le sue genti. Pianse Eos la morte di suo figlio,
n’ uscirono i più gagliardi venti, e le navi sbattute dalla tempesta
furono
trasportate di nuovo in occidente. e) Allora Ulis
lla sua tenebrosa inaccessibile caverna, sei fra i rematori d’ Ulisse
furono
miseramente afferrati e ingoiati. i) Scampato a q
per andare in cerca d’ una nuova patria. Le vicende assegnate ad Enea
furono
dalla tradizione modellate in parte su quelle di
eggende riferentisi; basti dire che tutti i momenti di questa istoria
furono
sceneggiati, dal sacrificio d’ Ifigenia in Aulide
e contemporaneo di Fidia. Importanti frammenti di questo bassorilievo
furono
scoperti un venti anni fa per cura del governo ge
oracolo di Mallo in Cilicia. 3. I più celebri poeti dell’ età eroica
furono
Orfeo, Lino, Tamiri e Museo. Orfeo era ritenuto c
ui si attribuiva la costruzione di grotte, cripte, camere per tesori,
furono
Trofonio e Agamede, detti fratelli, celebrati spe
e anch’ eglino quell’ occasione di segnalare il loro valore (b). Essi
furono
detti Argonauti, perchè montarono una nave, detta
parecchi siena stati gli Eroi di questo nome. Eglino secondo Erodoto
furono
due (a), tre secondo Diodoro Siciliano (b), secon
pacità ordinaria degli uomini, affinchè egli perisse le quali imprese
furono
denominate le Fatiche d’Ercole (d). Tralle molte
giunto ne’di lui Stati co’ buoi di Gerione. Le condizioni della gara
furono
, che se restava superato Ercole, questi doveva ce
egnava in Megara (10)(10). Gli Ateniesi, oppressi dalle armi nemiche,
furono
nella dura necessità di segnare col re Megarese u
nel tempo delle Delie, come abbiamo testè accennato(c). Le Cibernesie
furono
Feste, instituite da Teseo in onore di Nausiteo e
liuolo d’Issione e di Dia, e re de’ Lapiti (21). Ma quando i due Eroi
furono
a faccia a faccia, l’uno restò siffattamente sorp
h). Al convito nuziale, apparecchiato in una grotta, cinta di piante,
furono
invitati i Centauri, moltissimi Eroi, e tutti gli
figlio, di nome Aleso(26). Agamenonne, e il di lui fratello, Menelao,
furono
anche detti Attidi, perchè comunemente erano cred
ano realmente nati da Plistene, ma che, essendo quegli morto giovine,
furono
allevati da Atreo, e però considerati di lui figl
egli divenisse invulnerabile. Tutte quindi le parti del di lui corpo
furono
tali, trattone il calcagno, per cui la madre lo t
e nutrimento(c) ; ed esse secondo lo Scoliaste dello stesso Apollonio
furono
Cariclo e Filira, madre questa, e quella moglie d
he quando uno di loro moriva, l’altro rinasceva(c). Castore e Polluce
furono
anche denominati Tindaridi, perchè la loro madre
o(6), prese a difendere i diritti di Polinice. Tutti questi guerrieri
furono
chiamati i sette Capi, e ciascuno di loro ebbe Ce
in Argo, cinquanta armati, che lo privassero di vita. Capi di coloro
furono
Meone, figlio di Emone, e Licofonte, figlio di Au
guida di Alcmeone, figlio d’Anfiarao, cinsero Tebe d’assedio. Eglino
furono
detti Epigoni, voce Greca, che significa nati dop
er osservare più facilmente le azioni di quaggiù(b). A Nemesi altresì
furono
date le ali, perchè si supponeva, ch’ella con tut
gni parte del corpo umano, separatamente presa, e le mani spezialmeme
furono
dagli Antichi venerate o come Deità, o come simbo
isp. Helves. Nos. ad. Ouid. Metam. l. 3. (5). Le figlivole di Cadmo
furono
chiamate Dee Madri. Altri sotto questo nome ricon
rtarono da prima Danae e il figlio di lei al lido di Daunia ; che ivi
furono
raccolti da un pescatore, e portati al re, Pilunn
odoto(f), e ad Apollodoro (g). Quinto Curzio poi dice, che i Persiani
furono
così detti da Perseo(h). (9). Stenelo ebbe molti
detta Peliaca, perchè gli altri legni, eo’ quali era stata costruita,
furono
tagliati sul monte Pelio(g). Vuolsi da Eratostene
ve per la mano istessa di Medea ; e lo stesso Poeta soggiunge, che ne
furono
poscia sparse le membra verso la città, detta Tor
po del re Eretteo(f). (d). Nat. Com. Mythol. l. 7. (21). I’ Lapiti
furono
così detti, perchè discesero da Lapito, figlio d’
tà, e si restituisse Elena((c)). Antenore ebbe molti figli, tra’quali
furono
celebri pel loro valore Pelibo, Agenore, e Acaman
dra di profetizzare. Dicono, ch’ella ed Eleno, i quali erano gemelli,
furono
portati qualche tempo dopo la loro nascita nel te
tati qualche tempo dopo la loro nascita nel tempio d’Apollo ; che ivi
furono
lasciati per un’interanotte ; e che il di seguent
i suoi oracoli(e) (a). L. 3. (13). I vascelli mentovati di Paride
furono
costruiti da Fereclo, figlio d’Armenide, ed eccel
). Dionisio poi narra, che Astimatte, e gli altri figliuoli di Ettore
furono
condotti schiavi da Pirro nella Grecia ; che posc
Ettore furono condotti schiavi da Pirro nella Grecia ; che poscia ne
furono
lasciati in libertà ; e ch’eglino sotto la guida
ecorso del tempo si tumulavano lungo le pubbliche vie ; però i Penati
furono
anche chiamati Viali(d). Sotto il nome di Penati
li uomini, o perchè si genera insieme con loro (d). Due sorta di Genj
furono
da altri riconosciuti : gli uni, che eccitavano a
h). (c). Id. Aeneid. l. 9. (d). Id. Ibid. (21). Niso ed Eurialo
furono
due compagni sì fedeli, che l’uno non abbandonò m
(2). I Greci, come si divisero tra loro le ricche spoglie di Troja,
furono
tosto impazienti di ritornarsene alle loro città,
a de’ceppi, che loro si preparavano, ricorsero supplici a Bacco, e ne
furono
trasformate in colombe(a). (16). Gli Antichi non
10. (c). Declaustre Diction. Mythol. (15). I cocchieri di Achille
furono
Alcimedonte, e Automedonte, figlio di Diore. Ques
e da Aminome, una delle Danaidi, le quali, per essere nipoti di Belo,
furono
dette anche Belidi(d). (a). Nat. Com. Mythol. l
trattenuto da Diore, di lei fratello. (12). Tra’ Greci, che da Circe
furono
converti in porci, si nomina un certo Grillo, il
per non aver potuto vincere Ulisse, si precipitarono nel mare, nè più
furono
udite. Così si verificò l’Oracolo, il quale aveva
erti fuochi. Due di questi intorno alla testa di Castore e di Polluce
furono
veduti dagli Argonauti, mentre erano minacciati d
burrasca però all’apparire di que’ fuochi cessò ; e di essi pertanto
furono
appellati i Fuochi di Castore e di Polluce. Allor
agni di Diomede parlavano con disprezzo dell’anzidetta Dea, ed eglino
furono
cangiati in uccelli, i quali nello stesso tempo p
guida di Alcmeone, figlio d’Anfiarao, cinsero Tebe d’assedio. Eglino
furono
detti Epigoni, voce Greca, che significa nati dop
, e prende moglie. Dichirazione, e sviluppo Mirabili veramente
furono
le avventure di questo Dio, mentre pare, che le s
li prestò braccio forte nelle sue antiche battaglie coi giganti ? Non
furono
i suoi fulmini, che atterrarono quei mostri infel
appunto più bella di pascersi dell’immortale lor Nettare, la cagione
furono
, per cui la bella Ebe il piacere incontrò di sube
i tempii, e feste. Più tempii in suo onore godevasi Vulcano. Due però
furono
in Roma i più rinomati, il primo viene ascritto a
le assemblee del popolo per importantissimi affari. Molte similmente
furono
le feste istituite in suo onore, le più considera
nte furono le feste istituite in suo onore, le più considerabili però
furono
le cosi dette Lampadophores per le fiaccole, che
se puramente criminali alla presenza di tanti giudici, quanti appunto
furono
nella causa di Marte gli Dei(1). Sue nozze. Ques
este. Molte erano le feste a lei sacre ; le Calende però d’ ogni mese
furono
sempre in suo onore, non altrimenti che fù il mes
Dea in titolo di riconoscenza dovuta a suoi larghi favori ; due però
furono
i più solenni. Il primo fù detto mistero Eleusino
acqua, e quivi lasciavansi miseramente a perire. Se così severi però
furono
per esse i castighi ; larghi d’altronde erano i l
si nel suo tempio per soccorso, e salute ? Illustri esempii questi si
furono
, onde palesar ben chiaro quanto ella rapita venis
data. I luoghi però nei quali riceveva essa special culto, ed omaggio
furono
Gnido, Cipro, Amatunta, Idalio, Citera, e finalme
ro, gradiens Deas superminet omnrs (1). Suoi tempii. Varii, e molti
furono
i tempii edificati in onor di questa Dea, non sol
suo fratello la fede, come per perpetuarsi nel suo regno la sede, gli
furono
di alcun giovamento, e vantaggio. Imperocchè il t
ità del tempo, questa il corso sempre uniforme, e costante. Singolari
furono
si nelle offerte, che nel modo di ofrire i sacrif
eferenza degl’altri Dei del tutto sua propria(1). Sue feste. Celebri
furono
le feste, che dal suo nome vennero dette Saturnal
solo, cioè il decimo settimo di Decembre giusta il Calendario Romano,
furono
però ampliate fino a tre, e quattro, e secondo al
arte. Per essa più popoli spogliati gli antichi loro selvaggi costumi
furono
felicemente tradotti ad un tenore di vita più civ
gran conto. Sue feste. Chi fù Vulcano. Suo impiego. (1). I Ciclopi
furono
con tal nome chiamati perchè presentavano un sol
del gran gigante Polifemo figliuol di Nettuno. I principali fra essi
furono
Bronte, Sterope, e Piraemone, secondo Virg. Ferr
ltari, che erigevano i Gentili in onor de’ loro Dei, sebbene semplici
furono
nel nascere della Idolatria, pur coll’ avanzarsi
delirare. Del resto son ben io persuaso, che i Dei de’ Gentili tutti
furono
puramente uomini in sostanza, come profusamente l
greci sacerdoti. I Romani sino al termine della seconda guerra punica
furono
i puritani della pagana religione, e consideraron
nel loro consesso qualunque mortale benchè scellerato ed empio, come
furono
i più degli Imperatori romani. Contemporaneament
eratore cristiano ; ma soltanto negli ultimi anni dello stesso secolo
furono
officialmente aboliti da Teodosio il Grande quasi
llo delle Vestali. I più ostinati a conservare il culto dei falsi Dei
furono
gli abitanti delle campagne e dei villaggi o borg
ie di Satùrno avea anche partorito Nettùno, e poscia Plutòne, i quali
furono
nello stesso modo alla crudeltà del padre sottrat
o pico (1). I compagni del principe che per la campagna il cercavano,
furono
dalla Maga anche cangiati in orribili forme di fi
li abitava un antro del monte Pelio, ove educò i più insigni Eroi che
furono
a tempo della spedizione degli Argonauti, Ercole,
Giove, Giunòne e Minèrva il dì precedente alle calende di Settembre e
furono
istituiti dal re Tarquinio Prisco. I giuochi Mega
che avean cura di questo fuoco, si chiamavano le Vergini Vestali. Ne
furono
scelte quattro da Numa, e Tarquinio Prisco ne agg
suono de’ cembali de’ Cureti, nell’antro del monte Ditteo, in Creta,
furono
col loro mele le nutrici di Giove, dal quale ebbe
a e quel soprapporre monti a monti. Che altro mai, dice Macrobio (3),
furono
i giganti che una qualche empia generazione di uo
r la Frigia con Mercurio che solea portar seco per compagno, da niuno
furono
accolti che da que’ vecchi, i quali, ponendo in m
mancano scrittori che l’una coll’altro confondono. Tre in varii tempi
furono
i coppieri che mescevano il nettare alla mensa di
due i lati. Così fece, ed andando ad attingere acqua ad un fonte, gli
furono
i compagni morti da un dragone, figliuolo di Mart
sere miseramente divorati dal Minotauro. Si racconta che gli Ateniesi
furono
oppressi da crudele carestia e pestilenza, dalla
i giustissime leggi. XVI. Castore e Polluce. Castore e Polluce
furono
gemelli e fig. di Giove e di Leda ; o di Tindaro,
listo ed Arcade. Anfione (Αμφιων, Amphion) e Zeto (Ζηθος, Zethus)
furono
gemelli, e fig. di Giove e di Antiope, fig. del f
l pastore fu cangiato in pavone(4). Oltre a Samo, le città a lei care
furono
Sparta e Micene ; ed anche Argo era gratissima al
ebbe delle figliuole, le quali, perchè ardirono preferirsi a Giunone,
furono
cangiate ne’marmorei gradini, del suo tempio(1).
re di Tracia, da cui ebbe molti figliuoli, de’ quali i più conosciuti
furono
Ettore, Deifobo, Polidoro, Eleno, Alessandro o Pa
aturale rettitudine del giudicare. Assai celebrate presso gli antichi
furono
le nozze di Peleo, a cui, benchè mortale, dice Om
aliti sulla rocca dimenticarono di portar seco il sacro fuoco, e però
furono
dagli Ateniesi prevenuti ; percui Minerva pose la
si colle armi addosso e colla spada. Alcuni vogliono che le Panatenee
furono
ristabilite da Teseo per riunire le sparse borgat
etonte, alla riva dell’Eridano lo piangevano continuamente, tanto che
furono
convertite in alni o sia ontani, o in pioppi ; da
uito Agamennone alla guerra di Troia, coll’arte loro a que’ guerrieri
furono
di grandissimo aiuto. Or avendo egli colla virtù
iò neppure a quelle vergini Dee fu dato viver tranquille ; e molti vi
furono
ardimentosi a segno di sfidarle nel canto. Filamm
a volersi ricoverare per poco in sua casa. Vi andarono esse, ma come
furono
entrate, conobbero le coperte insidie che loro tr
marono, alle Muse doversi la vittoria ; ed in pena di lor presunzione
furono
le figliuole di Evippe trasformate in piche, la c
coliaste di Omero, le principali arti di cui egli era duce e maestro,
furono
la musica, della quale abbiam parlato, la divinaz
il cocchio trionfale di Cupido fa tirare dalle colombe. Le sue chiome
furono
inghirlandate dalle Ore di un’assai bella corona
a ed il coraggio, che forse sono utili all’uomo nello stato naturale,
furono
da lui trasformati in una divinità che presiede a
lo come dio nato d’Iddio, re e padre della città romana. Ma allora vi
furono
di quelli che tacitamente seco stessi giudicasser
finse che Romolo e Remo non solo da una lupa, ma da un pico eziandio
furono
nutriti. Da Ovidio il pico chiamasi uccello di Ma
ianza che fra il greco e l’egiziano Mercurio intercede, vedremo quali
furono
le incumbenze di questo nume il più affaccendato
come Mercurio dalle merci ; ed i Fenicii che discendevano da Chanaan,
furono
i primi ad esercitare con molta gloria la mercatu
si edificava col legno, colla terra cotta e co’ mattoni, ma i Ciclopi
furono
i primi a connettere, senza alcun cemento, grandi
a diverso dalla sampogna, con cui per altro spesso si confonde. Or vi
furono
tre maniere di quesio strumento, quello ad una ca
ini di Giove, chiamati da’ poeti Bronte, Sterope e Piracmone. I quali
furono
i primi ad inventare l’arte di lavorare il ferro
ere(1). Le figliuole di Niobe, come si disse nell’articolo di Apollo,
furono
da Diana nella propria reggia uccise a colpi di f
umava nel fuoco. Pel dolore di sì acerbo fato due sorelle di Meleagro
furono
da Diana cangiate in quella specie di galline che
a armata che Adrasto condusse alle sette porte di Tebe ; percui sette
furono
i capitani che l’accompagnarono, Adrasto, di Argo
e Amazzoni, delle quali era regina Issipile, moglie di Toante, da cui
furono
que’ prodi assai cortesemente accolti. Indi ripre
divinità. Nella Grecia, in Italia e specialmente ne’luoghi marittimi
furono
in onore di lui innalzati molti tempii, ed istitu
gni di Ulisse, come raccontasi nell’ Odissea(1) Figliuoli di Nettuno
furono
eziandio Beoto ed Eolo o Elleno, ch’egli ebbe da
; nel secondo, eran le ombre di quelli che per falsi delitti apposti,
furono
ingiustamente condannati a morte ; nel terzo, era
il tempo delle nozze di Plutone, esse cessarono da’loro lavori, e che
furono
incaricate di ricondurre Proserpina sulla terra,
g. III. v. 89. Amicla era città della Laeouia, reggia di Tindaro, ove
furono
allevati Castore e Polluce. (1). Aen. V. v. 373,
XIV Il Diluvio di Deucalione Dopo che
furono
sterminati i Giganti dalla faccia della Terra, vi
probabile, dice il geologo Strafforello, i materiali di questi strati
furono
depositati originariamente dall’acqua nella solit
sitati originariamente dall’acqua nella solita forma di sedimento, ma
furono
poi alterati e quasi cristallizzati dal calore so
che i 4 elementi di cui esso era composto si divisero ; e divisi che
furono
, il fuoco, come più leggiero degli altri tre, sal
cquero ; come pure il nome di Cinzio e di Cinzia dal monte Cinto dove
furono
allevati in quella stessa isola. Che Delo fosse s
atti riferibili in comune ad Apollo e a Diana, aggiungerò che ambedue
furono
creduti abilissimi ed infallibili arcieri (deriva
ologi che si ritirò insieme colla moglie in una solitudine, e che ivi
furono
ambedue cangiati in serpenti, e posti da Plutone
st gloria. » Non è per verità molto utile neppure il conoscere quali
furono
le lettere inventate da Palamede, e quelle aggiun
inventate da Palamede, e quelle aggiunte da Simonide, mentre le altre
furono
attribuite a Cadmo ; tutt’ al più può essere una
egno. Veramente le guerre contro Giove, secondo gli antichi mitologi,
furono
due : quella dei Titani figli e discendenti di Ti
rimasero vincitori, mentre in questa era più veramente dei Titani che
furono
vinti. Erano infatti i Titani di origine divina,
ranee fucine, e l’aquila glieli portava. A furia di fulmini i Giganti
furono
atterrati, feriti, trafitti, sotterrati vivi o ca
asione di parlare in appresso nel ragionar di quei personaggi per cui
furono
eseguiti : qui basterà soltanto accennarne due, c
lla, e quando le persone entravano le salutava. Nei secoli successivi
furono
celebri la mosca e l’aquila volante di Regiomonta
eleberrimo) ed era considerato come il re di tutti gli altri, i quali
furono
pochi più di cento, ma tutti feroci ed antropofag
lla tomba, considerando l’indole diversa degli uomini, o buona o rea,
furono
indotti a credere che esistessero Genii buoni e b
sto fondo a dipartirci. » Nelle Belle Arti spesso i Genii dei Pagani
furono
rappresentati in figura d’imberbi giovanetti coll
na. Per altro i Genii delle persone con caratteri e distintivi pagani
furono
ammessi anche nell’arte cristiana, e si vedono pe
li Oracoli e gli altri modi d’interpretazione della volontà degli Dei
furono
inventati da prima con intenzion casta e benigna
r uno scopo altamente sociale, e che essendo diretti al pubblico bene
furono
utilissimi, e divennero, come direbbe il Romagnos
st in his deorum oratio. » In greco avevano due o tre termini che non
furono
adottati nella lingua italiana, e soltanto da man
asi tutti i poeti, incluso Dante, ne parlano o vi alludono. Cinquanta
furono
gli Eroi che vi presero parte, alcuni dei quali e
loro padre ; i quali le respinsero fino alle isole Strofadi, ove poi
furono
trovate da Enea nel venire in Italia, come a suo
ate da Enea nel venire in Italia, come a suo luogo diremo. Finalmente
furono
confinate nell’Inferno, ove Dante le trovò a torm
, cioè figlie del Sole ; le quali vinte dal dolore e dall’ afflizione
furono
trasformate in pioppi e le loro lagrime in ambra
lfo. Dopo che i mitologi ebbero considerato Apollo come Dio del Sole,
furono
indotti a credere che esser dovesse pur anco il D
, o Dedalo architetto ! » 110. I nomi di questi segni del zodiaco
furono
riuniti, per comodo di memoria di chi sa o studia
ossia di preeminenza e predominio dell’una classe sociale sull’altra,
furono
censurati, od anche perseguitati, a guisa degli e
pochi dei miti, o simboli religiosi dei greci e dei romani politeisti
furono
espressi con splendide e bellissime immagini e in
a sotto Tiberio, le apoteosi degli Imperatori e delle Imperatrici non
furono
altro che solennità comandate dal Principe e serv
cerimonie dell’apoteosi, o consacrazione degl’ Imperatori romani, ci
furono
descritte estesamente non solo da Erodiano, ma an
ità pregi e difetti, virtù e vizii come agli esseri umani ; quindi vi
furono
divinità benefiche e divinità malefiche, come vi
dice Tito Livio) e vituperosamente celebrati in adunanze clandestine
furono
legalmente perseguitati dal Console Postumio, e q
agi, che ne erano i sacerdoti, all’epoca dell’invasione d’Alessandro,
furono
perseguitati, e si spartirono in numerose sètte ;
o e il libro della legge ; la nazione giudaica sparì, e le sue ceneri
furono
, per così dire, gettate come polvere al vento nel
posta l’ignoranza con l’informarsi, incominciano ad odiare quello che
furono
e professare quello che odiarono : e son tanti qu
eriori Divinità. Erano figli o d’un Dio e di una donna mortale, quali
furono
Perseo ed Ercole ; oppure di una Dea e di un uomo
le religioni e delle città. Se grandi erano le virtù, non meno grandi
furono
i vizii consistenti principalmente nell’abuso del
ri figli in gran numero, tra i quali qui noteremo soltanto quelli che
furono
divinità di prim’ordine, cioè Apollo, Diana, Merc
ristici e distintivi, ossia con tutti quegli elementi astronomici che
furono
sino allora osservati e calcolati. 9. Infatti tr
na colonia nel paese che poi fu detto Argolide. — Molte fondazioni
furono
poi fatte dai suoi figli e nipoti, detti Inachidi
altri dice d’Eolo), capo dei Sisifidi che tennero lo stato finché non
furono
cacciati dai Pelopidi. — Pelope, figlio di Ta
ane richiama maggiormente la nostra attenzione per gli uffici che gli
furono
attribuiti, e per quanto ragionan di lui non solo
tura o dell’Universo. Questa etimologia e la conseguente spiegazione,
furono
adottate nei dizionari etimologici delle lingue d
i di Astreo, uno dei Titani, e dell’Aurora ; e quelle loro genealogie
furono
accolte dai più. Si eran provati pur anco ad inve
detta Rosa dei Venti ; e la ragione è questa, che gli Antichi stessi
furono
incerti nel determinare da qual punto preciso que
va al Campidoglio per assistere ai riti religiosi. E poichè i Consoli
furono
conservati, almeno di nome, anche sotto gl’Impera
tadi grosse, come direbbe Dante ; ma Ovidio asserisce che i contadini
furono
molto lieti di questa protettrice dei loro forni,
appunto perchè eran celebrate dalle matrone. Figli di essa e di Giove
furono
Ebe dea della gioventù, Vulcano dio del fuoco e d
he fu scoperto da Hencke il 1° luglio 1847. Di Marte e di Vulcano che
furono
Dei superiori si dovrà parlare separatamente. Il
dei più fantastici mitologi e poeti aggiungono, che le acque del mare
furono
fecondate dal sangue di Urano mutilato da Saturno
scultori. Ma se a quasi tutte le Divinità pagane ed allo stesso Giove
furono
attribuiti difetti e vizii, a Venere più che mai.
palmente. In Omero e negli altri poeti greci le idee su tal proposito
furono
anche più incerte e confuse, e perciò non vi si t
e d’arte (qual che si fosse lo maestro che le fece, come dice Dante),
furono
eseguite secondo le regole architettoniche e le p
oè di uccider subito la figlia ; e Acrisio non fu così snaturato come
furono
in appresso Aristodemo ed Agamennone, i quali non
ano, che ivi si ammira. Le feste per le nozze di Perseo con Andromeda
furono
disturbate negli ultimi giorni da una improvvisa
aglia sfidarono al canto le Muse, credendosi più valenti di loro ; ma
furono
facilmente vinte, e in pena di lor presunzione ca
i.) 125. Tantum scimus quantum memoriæ mandamus. 126. Questi nomi
furono
riuniti, per comodo di memoria, in un distico lat
cco, che quando proruppero in eccessi ributtanti, oltre che Baccanali
furono
dette anche Orgie da un greco vocabolo che signif
o per attendere alla loro occupazione di tesser le tele, fu detto che
furono
cangiate in vipistrelli 205) e i loro telai in el
no per lo più gli Eroi o Semidei, e non tutti, ma quelli soltanto che
furono
i più grandi benefattori della umanità. A questi
, gli schiavi, i cavalli, i cani ed anche i materiali oggetti che gli
furono
più cari in vita, non dubitando che per tal via a
uole e di ogni colta persona. Di quest’opera di erudizione letteraria
furono
pubblicati per saggio xxii capitoli nel periodico
de « Sotto ’l velame degli versi strani. » I loro filosofi per altro
furono
i primi a ridurle al. loro più vero significato,
lla Natura fisica che producono il movimento della materia, e che poi
furono
dette scientificamente di attrazione e di repulsi
le lingue moderne affini della latina, e specialmente nella italiana,
furono
accolti e adottati dai nostri poeti i miti dei Gr
co del N° III sappiamo che Urano sposò Vesta Prisca, e che loro figli
furono
Titano, Saturno e Cibele. Poichè Urano significa
r morire il latore di quella. D’allora in poi lettere di Bellerofonte
furono
dette per antonomasia dai Pagani simili lettere p
ola il poteva. Quelli che gli apprestavano i suoi affettuosi compagni
furono
affatto inutili, e la vita del misero Meleagro si
re le meno buone, ed anche le assolutamente malvagie. Quando i Titani
furono
spodestati da Giove ed espulsi dal cielo, andaron
aniere adorate dai Romani si dovessero intendere tutte quelle che non
furono
inventate dai Romani stessi, converrebbe dire che
italità ; Tonante perchè era creduto signore del fulmine. In Roma gli
furono
eretti diversi tempii sotto i nomi di Giove Stato
i quelle Ninfe a cui fu dato un nome proprio dai Mitologi e dai poeti
furono
da noi rammentate sinora : qui torna in acconcio
e la trasformasse in ragno. È questa una delle tante metamorfosi che
furono
inventate per la somiglianza del nome. Infatti Su
fanciulli che per aver beffato il profeta Eliseo della sua calvizie,
furono
divorati dagli orsi ; e se ne valse per fare una
Ma non la chiamavano bella i vinti, e neppure i Romani stessi quando
furono
soggiogati dai barbari e fatto a brani il romano
tal qualificazione. Con questo concetto e sotto questo punto di vista
furono
introdotti i Satiri nelle Belle-Arti, quando cioè
no tre, distinguendole coi nomi di Cloto, Lachesi ed Atropo, nomi che
furono
adottati dai poeti latini per le loro Parche, e p
▲