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1 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
lorose vestigie), ha informata l’unica e divina personalità di Maria, Madre di Dio. A Roma, per esempio, il tempio ove si ven
s’innalza nell’aria a spandere pel cielo l’esultanza del suo cuore di madre . L’antichissimo cataclisma del diluvio universale
ali le braccia di Ercole che soffoca il gigante, distaccandolo da sua madre . La maggioranza delle tradizioni mitologiche ha,
greggia Quando alla Ninfa in amoroso amplesso Mischiossi, e di costor madre la feo. (Omero — Iliade libro 6° Trad. V. Monti).
i vogliono di Celo. Cerere avendo un giorno dimandata ospitalità alla madre di lui, stanca e trafelata dal lungo cammino, bev
 — Questi due fratelli erano figli di Alaneone e di Calliope. La loro madre ottenne da Giove che essi appena fanciulli di poc
ga ed insultavano tutti coloro che incontravano per via. Sènnone loro madre , li avvisò di evitare Melampigo, vale a dire l’uo
stigie di tale discesa. 59. Achille. — Figlio di Peleo e di Teti. Sua madre , essendo egli in tenerissima età, lo immerse tutt
le, ed egli infatto lo fu, meno che al tallone sinistro, pel quale la madre sua lo tenne al momento dell’immersione. Bambino
o Chirone, che lo nudrì di midolla di leoni, di tigri, e di orsi. Sua madre avendo saputo dall’indovino Calcante, che Achille
iglio gl’immolò Polissena. Si racconta ancora di Achille che Teti sua madre , gli avesse proposto di vivere lunghissimi anni s
fra le braccia di Galatea, lo schiacciò sotto una rupe : ma la ninfa madre dell’infelice, cangiò il suo sangue in un fiume d
, Ati di cui Agdisto erasi perdutamente invaghito, fu dalla ninfa sua madre inviato alla Corte del re di Pessinunte per sposa
na concepì una invidia mortale contro la moglie d’Anfione, perchè era madre di sei principi, mentre ella non aveva che un sol
el suo unico figlio, che gli Dei, mossi a compassione della colpevole madre , la cangiarono in uccello. La favola fa menzione
o, iva tentando E i vari amici, e il proprio padre, e carca D’anni la madre , se al morir propensi Fossero in vece sua : solu
240. Alchmeone figlio di Anfiareo. Per ordine di suo padre uccise la madre Erifile, perchè questa aveva scoperto il luogo do
Ucciderà della vendetta vago. Per vendicare un torto con un torto La madre , e sarà in un pieloso e rio Nella madre crudel, n
care un torto con un torto La madre, e sarà in un pieloso e rio Nella madre crudel, nel padre pio Ovidio — Metamorfosi. Libr
il nome di Dei Alcidi. V. Ercole. 243. Alcimede. — Moglie di Esone e madre di Giasone. 244. Alcimedone. — Celebre scultore.
Aliterio. —  V. l’articolo precedente. 289. Alixotoe. — Ninfa che fu madre d’Esaco. Il re Priamo da cui ella ebbe questo fig
moglie e sorella di Ossilo. Ateneo, nelle sue opere, dice che essa fu madre di otto figliuole note comunemente sotto il nome
316. Amarynthia. V. Amarusia. 317. Amata. — Moglie del re Latino, fu madre di Lavinia. Ella si strangolò per disperazione ve
sì chiamata dalla città di Amatunta. Amathusia fu anche il nome della madre di Ciniro re di Cipro. 319. Amathusa. — Vedi l’ar
ella Dea della povertà, e gli dà il nome di Poro. Amore insieme a sua madre Venere, dea della bellezza, ha avuto un culto est
re. Entrato per caso nella prigione della vestale Rea Silvia, la rese madre di Romolo e Remo. In seguito i Romani fecero di A
Augeo. Alcuni scrittori mitologici dicono che fosse la stessa che fu madre di Alcmena ; ma questa è un’assai dubbia supposiz
iomena significa che esce dal mare. 392. Andirina. — Soprannome della madre degli Dei. Le veniva dalla città di Andira, nella
e. 414. Anfinoma. — Una delle cinquanta Nereide. 415. Anfinomea. — Fu madre di Giasone, capo degli Argonauti. Credendo che il
none. La favola racconta che essendo molto amica di Europa, rebò alla madre Giunone la biacca che ella adoperava dopo il bagn
45. Anoaretha. — Ninfa che fu una delle mogli di Saturno, che la rese madre di Ieodo. 446. Anogone. — Figlio di Castore e d’I
gante e tre volte lo atterrò senza poterlo uccidere, perchè la Terra, madre di quello, gli raddoppiava le forze ogni qual vol
e di Celo avendola trovata in quel luogo la condussero presso la loro madre . 466. Anthiope. — La più famosa delle regine dell
a per nome Antia moglie di Preto. 469. Anticlea — Figlia di Diocleo e madre di Ulisse. La favola racconta che al momento in c
ta infin. già tua sorella, e cara. Dicevi allor : qual ebbe, afflitta madre . Altro conforto al suo dolore Immenso ? Qual comp
in lupo e Arcade in orso, collocando quest’ultimo in cielo presso la madre , ove forma tuttora la costellazione conosciuta so
osì eb be nome quel pastore che trovò Esculapio fanciullo allorchè la madre Coronide lo aveva abbandonato su di una montagna
isteo per la sventura di cui era causa, uccisero tutte le sue Api. La madre di Aristeo consigliò il fi gliuolo di consultare
delle onde dell’ Ebro. In mezzo della selva una donzella, Ch’era sua madre , si com’era avanti Che madre fosse, incontro gli
zzo della selva una donzella, Ch’era sua madre, si com’era avanti Che madre fosse, incontro gli si fece. Donzella all’armi, a
a ; altri scrittori dell’antichità danno loro per padre Nettuno e per madre la terra. Le Arpie erano in gran numero, sebbene
overtà, la quale veniva del paro deificata da essi riguardandola come madre delle invenzioni e delle arti. 596. Artemisia. — 
in modo affatto particolare e incredibile ; imperocchè il padre e la madre di lei, i quali erano stati concetti nello istess
; ciò che fu causa che Proserpina non potette essere restituita a sua madre , quando questa andò a cercarla nei regni della mo
opporre resistenza al dio Marte che ne era innamorato, fu da lui resa madre di un figliuolo che sotto il nome di Ialmeno si d
— Una delle Divinità del popolo Sirio presso il quale era tenuta come madre della famosa Semiramide. Al dire di Luciano essa
per sotirarsi allo sdegno del padre suo. Telefo senza riconoscere sua madre ottenne da Tetraso di sposarla ; ma Augea non vol
. Autona. — V. Autonea. 696. Autonea o Autona. — Fu figlia di Cadmo e madre di Acteone. 697. Autopsia. — Coloro che erano in
Ch’unito un tempo all’utero del padre, Fini quei mesi, onde mancò la madre . Quando fu poi perfetta è ben matura La degna pro
nelle religioni tuttavia persistenti. BACCO nativo d’ Egitto ebbe a madre Semele, e seguendo la tradizione favolosa. Giove
e Semele, e seguendo la tradizione favolosa. Giove stesso gli fece da madre . Fu ritrovato esposto nell’isola di Nasso, e ques
e. — Ossia che ha due madri : soprannome di Bacco a cui Giove fece da madre dopo la morte di Semele. — V. Bacco. 800. Bipenni
ello di Cleobe. Entrambi si resero celebri per la pietà verso la loro madre e tanto che meritarono dopo la morte gli onori er
arono dopo la morte gli onori eroici. Erodoto racconta che dovendo la madre loro recarsi al tempio di Giunone su di un carro
re condotti al giogo ; onde i due fratelli, per non fare aspettare la madre tirarono essi stessi il carro per uno spazio di 4
i di terreno. Giunti al tempio, tutti gli astanti felicitarono quella madre per aver dei figliuoli così affettuosi, ed ella s
meritato gli onori divini. 868. Cachomedusa. — Moglie di Ercesio. Fu madre di Laerte e avola di Ulisse. 869. Caco. — Famoso
utuli. 895. Calicea. — Una delle figlie di Eulo : fu moglie di Ezio e madre di Endimione. 896. Calicope. — Così veniva denomi
adre di Endimione. 896. Calicope. — Così veniva denominata la Venere, madre di Enea : fu figliuola d’Otrea e sposò Toade, re
do Esiodo, fu figliuola dell’Oceano e moglie di Crisaore, che la rese madre di due mostri, uno dei quali fu Gerione, famoso g
ina se fosse Nettuno o altro, ebbe molti figliuoli, fra cui Ifimedia, madre dei famosi Aloidi. 931. Canacea. — Altra figliuol
suoi figliuoli, fece divorare dai suoi cani il neonato, e mandò alla madre un pugnale perchè si punisse da sè dell’orrendo m
la luce una fanciulla, a cui fu dato il nome di Ociroe, per averla la madre partorita sulle sponde di un rapido fiume. V. Oci
Conosciuta anche sotto il nome di Nicostrata, celebre indovina che fu madre di Evandro. Ella fu onorata come una Divinità, e
arna. — Figliuola di Ebulo. Fu una delle amanti di Giove, che la rese madre di Britomarte. Carna era anche la Dea che presied
neide — Libro II 988. Cassiope. — Moglie di Cefeo, re di Etiopia, e madre di Andromeda. Questa regina ebbe la vanità di cre
 ; e la seconda, discendenti di Tindaro, re di Sparta, perchè la loro madre Leda, era moglie di quel monarca, quando ebbe da
lo. — Figlio di Vulcano e di Prenesta. La tradizione racconta che sua madre , essendo seduta dappresso alla fucina di Vulcano,
glio di Lucifero e di Chione. Egli fu così dolente della morte di sua madre che si recò nella città di Claro onde consultare
quale fu scacciato da’suoi compagni per aver mancato di rispetto alla madre degli Dei. 1043. Celo. — V. Cielo. 1044. Ceuchiri
iamente da Diana con una freccia che questa lanciava ad una fiera, la madre di lei fu così afflitta e versò tante lagrime, ch
. 1045. Cencrea. — V. Cenchiria. 1046. Cencrisa. — Moglie di Ciniro e madre di Mirra. Avendo osato vantarsi di avere una figl
acque fosse stata tuffata dalla nutrice la piccola Latona, appena la madre l’ebbe partorita. 1048. Ceneo. — Soprannome di Gi
iatori. Cercione ebbe una figlia per nome Alope la quale Nettuno rese madre , e il padre di lei fu così irritato che la condus
sette granellini, per il chè essa non potette essere restituita a sua madre la quale per vendicarsi contro l’indegno delatore
erere ordinò che Proserpina avesse passato sei mesi dell’anno con sua madre sulla terra, e gli altri sei con sua marito all’i
Ceto. — Secondo Esiodo così si chiamava la moglie di Forcino, che fu madre di Bellona. 1073. Chaonia. — Contrada dell’Epiro
rad. di Dell’ Anguillara. 1088. Clanea. — Figlia del fiume Meandro e madre di Cauno e di Bibli. Essa fu cangiata in roccia p
cui si attribuiva il potere di ispirare il furore. Veniva chiamata la madre degli Dei, non altrimenti che Cibelle con la qual
ra, e moglie di Saturno. Essa aveva molti altri nomi come Vesta, Rea, Madre degli Dei, Buona Dea ecc : La tradizione favolosa
la pieta, perchè essa al dire dei naturalisti, nudrisce il padre e la madre nel tempo della loro vecchiezza ; ed ama sviscera
ella sua indole gli valse il soprannome di serpente. 1102. Cidiope. —  Madre di Cleobe e di Bittone e sacerdotessa di Giunone.
a. 1115. Cimodoce. — Ninfa del mare. Fu una delle compagne di Cirene, madre d’Aristeo. 1116. Cimodocea. — Ninfa che predisse
eo. Apollo l’amò con passione e la condusse in Africa ov’essa divenne madre di Aristea. Vi fu un’altra Cirene ninfa della Tra
a. Vi fu un’altra Cirene ninfa della Tracia che fu dal Dio Marte resa madre del famoso Diomede. 1141. Cirno. — Uno dei figliu
zzo della sua cintura, avesse tirato a terra il vascello sul quale la madre degli dei, ritornando dalla Frigia, si era arrena
i Troja, e di Ecuba. 1174. Cleodora. — Così avea nome la ninfa che fu madre di Parnaso. 1175. Cleodossa. — Una delle figliuol
Ahi ! lassa ! ohimè ! che bramo ? Elettra, Piangi l’error di traviata madre . Piangi, chè intero egli è. La lunga assenza D’un
fu una delle figliuole di Niobe e di Anfione. Ella sposò Neleo, e fu madre di Nestore. Apollo e Diana la uccisero perchè ess
d altari. 1278. Cratea. — Dea degli stregoni e degli incantatori : fu madre della famosa Scilla. Omero e altri scrittori dell
di sorci. 1300. Criobole. — Specie di sacrifizio che si offeriva alla madre degli dei : la vittima abituale ne era un capro.
iulla, si trasformò in pioggia d’oro, penetrò presso di lei e la rese madre . Acrisio, vedendosi ingannato, fece legar Danae i
emi Dei, erano propriamente quelli che avevano per padre un dio e per madre una donna mortale : o viceversa per madre una dea
vano per padre un dio e per madre una donna mortale : o viceversa per madre una dea e per padre un uomo. Fra i Semi Dei veniv
ulcano e Bacco. Dei della terra. Erano : Cibelle, vanerata come madre degli dei, Vesta, dea del fuoco, gli dei Lari o P
osi nella corte di quel principe ed innamoratosi di Deidamia, la rese madre di Pirro, il quale, divenuto adulto, ebbe una fig
o, ebbe una figlia a cui impose il nome di Deidamia, in memoria della madre . Piangevisi entro l’arte, perchè morta Deidamia
le era dovuto. 1379. Delfila. — Figlia di Adrasto, moglie di Tideo e madre di Diomede. 1380. Delfilo. — Figlio di Stenelo.
va passare a traverso il fuoco di ardenti fiamme. Un giorno Meganira, madre di Deifone, spaventata da un simile spettacolo, t
ia di Cerere : soprannome dato a Proserpina, di cui quella dea era la madre . 1391. Dejanira. — Moglie di Ercole, il quale, se
poi la famosa Semiramide, regina di Babilonia, la quale annoverò sua madre fra le divinità, e le consacrò un tempio. 1420. D
ieca deità, erano le tre Parche, e al dire di Esiodo, la Notte era la madre di questo spaventoso dio, che essa aveva generato
Il carco fianco ad allegiar di spose Io nacqui, poi che senza duol la madre Di me gravossi e senza duol mi spose. Callimaco 
Penati. 1453. Dindima. — Al dire di Diodoro era questo il nome della madre di Cibele : essa fu moglie di Meone, re della Lid
Teti, ella fu ne ! numero delle concubine di Giove, il quale la rese madre di Venere ; ed è questa la ragione per la quale s
questo soprannome. Essa fu perduttamente amata da Marte, che le rese madre di una figlia, di cui nell’articolo precedente. 1
on assai aspra maniera per lungo tempo Anflone ed Antiope, che poi fu madre di Zeto ; ma poi caduta in loro potere, essi la l
abitatori della Gallia, davano il soprannome di Dite alla terra, come madre feconda di tutti i beni e si credevano discendent
amara. Dori fu anche il nome di una delle Nereidi, così detta da sua madre . 1500. Dori. — V. Dorea. 1501. Dorielio. — Figlio
rago, che strisciando sull’albero divoro otto passere che con la loro madre vi annidavano ; e dopo d’averle divorate fu imman
l’accaduto un favorevole augurio, disse che le otto passere e la loro madre divorate dal drago, altro non indicavano se non c
egli era re dell’isola Enopia, che egli chiamò Egina, dal nome di sua madre . Essendo stati distrutti tutti gli abitanti dei s
sogni ec. Al dire del citato scrittore, Ecate veniva riguardata come madre di Medea e di Circe, come dea che presiedeva alle
celebravano in Fefte, città dell’isola di Creta, in onore di Latona, madre di Apollo e di Diana. 1540. Echidna. — Mostro met
essere divorata dalle fiere. Ercole, consapevole del fatto, liberò la madre ed il figlio. 1547. Ecelissi. — I pagani credevan
isseide, re della Tracia e moglie di Priamo, re di Troja, che la rese madre di molti figli, fra cui i più famosi furono Ettor
reusa, Cassandra, Laodice e Polissena. Al dire di Virgilio, Creusa fu madre di cinquanta figliuoli tra maschi e femmine : la
femmine : la maggior parte dei suoi figli morì sotto agli occhi della madre , durante il decenne assedio di Troja. Caduta ques
Polinnestore aveva fatto morire l’amato figliuolo Polidoro, la povera madre , cieca di collera, frenando a stento il suo furor
r consumato il parricidio, diverrebbe incestuoso, sposando la propria madre . Appena nato Edipo, il padre, onde scongiurare i
egli la sposò dividendo per tal modo il talamo nuziale della propria madre . Da questo connubio nacquero i due fratelli Eteoc
into, che dal principio chiamavasi Efira. Al dire di Virgilio essa fu madre di Aristeo. In Grecia vi furono altre due città c
con passione amata da Giove, che sotto la forma di un’aquila la rese madre di Eaco e di Radamanto. Asopo, venuto a conoscenz
oi chiamò col nome di Egina l’isola in cui era nato, in memoria della madre . Dopo qualche tempo, Giove si rivolse ad altri am
Egina fu tolta in moglie da Attore, figlio di Mirmidone, che la rese madre di Menezio. 1586. Egineti. — Con questo nome eran
to anche Bulea o Bulisa. Egipio, perdutamente innamorato di Timandra, madre di Neofronte, la quale era tenuta in conto della
aveva fatta l’amico, fece in maniera che tirò alle sue voglie Bulis, madre di Egipio ; nè contento di cio, e sembrandogli po
, fece destramente uscire Timandra, e pose nel letto di lei Bulis, la madre di Egipio ; il quale per tal modo non sospettando
le per tal modo non sospettando di nulla ebbe commercio colla propria madre , che, immersa nelle tenebre, ad arte procurate da
ue da questo involontario incesto Egisto, il quale, abbandonato dalla madre in un bosco, fu allattato da una capra, e poi rac
e avendo interrogato Egisto, questi rispose che gliela aveva data la madre . Tieste alle parole del figlio, ed alla evidenza
o dal furore trapassò con l’istessa spada il seno di Clitennestra sua madre . Noi sotto Troja travagliando in armi, Passavam
e gelse more. Egla era anche il nome di una delle tre Esperidi, della madre delle Grazie ; e finalmente di una delle tre Graz
iove in forma di cigno oprò di sorte, Che d’un uovo e tre figli la fè madre , Fra gli altri di quell’uovo usci la morte Delle
ssa divenuta incinta, Teseo la lasciò affidata alla custodia di Etra, madre di lui ; ma fu liberata dai suoi due fratelli Cas
eri — Oreste — Tragedia Atto II Scena II. Euripide dice che l’iniqua madre di Eletira per accontentare il desiderio del drud
la uccisione da lui compiuta, sebbene inavvedutamente, della propria madre Clitennestra. Elettra, spaventata dal delirio e d
be un figliuolo per nome Iasio. Giove, invaghitosi di Elettra la rese madre di Dardano, che fu poi il fondatore di Troia. Vi
Endeja. Fu figlia del centauro Chirone, e moglie di Eaco, che la rese madre di Telamone e di Teleo. 1673. Endimione. — Pastor
que anni fu allevato dalle Driadi, ninfe alla cui custodia la dea sua madre lo aveva affidato. Ricondotto a Dardano nella cas
ale tolse in moglie Creusa, una delle figlie del re Priamo, e la rese madre di un figlio, chiamato Ascanio o anche Julo o Jul
veva accordata ad Enea onde accondiscendere alle preghiere di Vonere, madre di lui, gli fu estremamente utile, e potè all’omb
lla guerra, con questo nome. 1679. Enia. — Soprannome di Bellona come madre di Enialio. V. l’articolo precedente. 1680. Enioc
ettuno. Il dio per ingannarla prese le sembianze di Enipeo, e la rese madre di due figli Pelio e Neleo. 1684. Enisterie. — Os
astore, dimorando sul monte Ida seppe farsi amare da Enone, e la rese madre di un bambino che fu chiamato Coritto. Quando Eno
va il Gerofante all’altare. 1718. Epicasta. — La stessa che Giocasta, madre di Edipo, la quale, al dire di Omero si appiccò p
 Figlia di Calidone e di Eolia. Ella sposò il re Agenore, che la rese madre di Demonice e di Partaone. 1720. Epiclidie. — Fes
Assai sovente si confondea con Astrea. Al dire di Pindaro l’Equità fu madre di tre figliuole che furono Eunomia. Dice e la Pa
iglio…. Sofocle — Le Trachinie — tragedia trad. di F. Bellotti. Sua madre lo dette alla luce insieme ad Ificlo di cui già s
fu allevato nella città di Tebe, e Diodoro racconta, che Alcmena sua madre , spaventata dalgeloso furore di Giunone, avesse n
ciullo in un campo, dove fu raccolto da Minerva la quale lo rese alla madre . Secondo l’opinione di altri scrittori, Mercurio
liendogli così lo strano privilegio che a lui accordava la Terra, sua madre , cioè, di raddoppiargli le forze, ogni volta che
oglie di Astreo. Presso i cronisti della favola viene riguardata come madre degli astri, forse a causa del nome di suo marito
ripete di lui uno strano fatto, che egli cioè avesse ricevuta da sua madre tre anime e tre armature, per modo che per uccide
sso, Lo stesso re con queste mani ancisi. A cui nascendo avea Feronia madre Date tre vite e tre corpi, e tre volte Meraviglia
radizione mitologica fa figliuolo di Vulcano e di Minerva. La dea sua madre accorgendosi che Erittonio aveva la parte inferio
petto bellissimo, riunendo in sè la bellezza fisica del padre e della madre . Ancor giovanetto, bagnandosi nella fonte custodi
va contro la famiglia di Ermione, dopo il ratto di Europa. Ermione fu madre di un figliuolo, chiamato Polidoro e di quattro f
generale col dare l’appellazione di eroe a quel mortale che aveva per madre una dea e per padre un uomo, o viceversa, per pad
adre una dea e per padre un uomo, o viceversa, per padre un dio e per madre una donna. La maggioranza di questi scrittori tra
 Era questo il nome che gli antichi popoli della Germania davano alla madre degli dei, che essi adoravano in un’isola dello O
, meno il gran sacerdote, perchè egli solo sapeva, il tempo in cui la madre degli dei si recava invisibile in quel luogo. All
l’antichità, confonde le Esperidi con le Atlantidi, alle quali dà per madre una donna, per nome Esperide, da cui trassero il
fu segretamente, dallo stesso suo padre, maritata ad Egeo che la rese madre di Teseo. Piteo per alcune particolari sue ragion
armente adorato in Trezene, innammoratosi della figlia, l’avesse resa madre  ; e che per conseguenza Teseo era figlio di Nettu
o, e armatosi corse con disperato furore alla pugna. Invano Ecuba sua madre , Andromaca moglie di Ettore, il vecchio re Priamo
ll’affrontare una certa morte. ……. Desolata accorse D’altra parte la madre , e lagrimando E nudandosi il seno, la materna Pop
alla dea della notte, riguardata, secondo l’antico proverbio, come la madre dei consigli. 1877. Eufrosina. — Nome particolare
berare Oreste dalle furie che lo tormentavano dopo l’uccisione di sua madre Clitennestra, lo avesse consigliato a recarsi in
e Nereidi. 1889. Eunomia. — Fu figlia dell’Oceano e secondo la favola madre delle Grazie che furono il frutto dei suoi amori
ibia. — Al dire di Esiodo fu figliuola della Terra, moglie di Crejo e madre di Perseo, di Pallante e di Astreo. 1899. Euridea
fra le figliuole dell’ Oceano. Giove l’amò passionatamente e la rese madre delle tre Grazie. Eurinome veniva rappresentata s
Dodona. 1931. Faja. — La cronaca favolosa dà questo nome alla cignala madre del famoso cignale di Calidone, e che desolò per
ura, Tanto che ’l capo infra le nubi asconde, Dicon che già la nostra madre antica, Per la ruina de’ giganti irata Contra i c
a cronaca mitologica racconta che divenuto adulto, avendo sorpresa la madre in adulterio, l’avesse uccisa, geloso dell’onore
e e discendente di Eaco, abbandonasse Deidamia, presso alla quale, la madre lo aveva nascosto, per trarlo allo assedio di Tro
ccompagnato dall’invidia, dal fasto, dagli onori e dalla voluttà come madre dei delitti. Veniva raffigurato cieco e con le al
Luna riceve la luce dal Sole. La sorella di ’Saturno e di Rea che fu madre di Latona, chiamavasi anche Febe. 1966. Febo — I
erale però è che Apollo si chiamasse Febo da Febea o Febe sua avola e madre di Latona. — Vedi l’articolo precedente. 1967. Fe
ra la cronaca che Fenice per soddisfare il giusto risentimento di sua madre , la quale Amintore abbandonava per i laidi vezzi
consorte, amava Follemente. Abbracciò le mie ginocchia La tradita mia madre , e supplicommi Di mischiarmi in amor colla rivale
Fetonte punto al vivo dalle oltraggiose parole, se ne lamentò con sua madre , e questa lo inviò al Sole, affinchè dal labbro d
gnifica amare, si dava dai pagani codesta denominazione a Venere come madre dell’ amore. 2004. Filace. — Ossia custode : da q
imedonte ebbe una figliuola così chiamata, la quale fu da Ercole resa madre di un bambino. Narra la cronaca, che Alcimedonte,
mbino abbandonato, onde datosi a cercare per quelle foreste, trovò la madre e il fanciullo, e avendoli riconosciuti li liberò
l fanciullo fu chiamato Ecmagora, di cui alcuni scrittori chiamano la madre Fillo o Fillene. — V. Ecmagora. 2014. Fillodamea.
ce. — Così aveva nome una ninfa che apparteneva al seguito di Cirene, madre di Aristea. Al suon delle querele in quella stan
che sotto le spoglie di un pastore la piegò alle sue voglie e la rese madre di due gemelli. Al dire di Plutarco quando Filono
giovanetta chiamata in tal modo, che fu amata da Bacco e resa da lui madre di un figliuolo conosciuto sotto il nome di Narce
lungo tempo chiamato il coro di Fiscoa, per onorare la memoria della madre di Narcea. 2023. Fitalo — Fu uno degli eroi dell’
la figlia chiamata Coronide la quale fu sedotta da Apollo che la rese madre di Esculapio. V . Coronide. La cronaca favolosa
ggia di fiori. Cicerone ed Ovidio danno a questa dea il soprannome di madre chiamandola madre Flora. 2035. Florali. — Dette a
erone ed Ovidio danno a questa dea il soprannome di madre chiamandola madre Flora. 2035. Florali. — Dette anche Antistesie. F
uendo la configurazione simbolica dei loro miti religiosi, davano per madre la dea Temide, e la facevano sorella della Giusti
fu la cagione della morte di tutti i figli di quella sventuratissima madre . V. Niobe. Allorquando la peste distrusse tanta p
o di far subire l’ istessa sorte ai figli di Frisso, senonchè la loro madre Calciope li sottrasse alla funesta sorte che li a
o di Apollo, di che nell’articolo precedente. Al dire di Cicerone, la madre di Dionigi, il famoso tiranno di Siracusa, quando
i. 2087. Garamantide. — Una delle ninfe Napee amata da Giove. Essa fu madre di diversi figli di cui i più famosi furono Pilun
fu figlia d’Ipisto, e moglie del proprio fratello Urano, che la rese madre di molti figliuoli, di cui più rinomati furono Sa
e fanno quest’ultimo figliuolo della dea Cerere ; aggiungendo che sua madre lo avesse preso in sua compagnia, allorquando and
i V. Bauci e Filemone, Giacco, colle sue facezie, divertì per poco la madre sua e le dette a bere certo liquore chiamato Cyce
funerali ; mentre con gran segretezza confidò il piccolo Giasone alla madre Alcimeda, la quale lo portò sul monte Pelio, el o
nell’istesso tempo suo figlio D’Edippo io moglie, e in un di Edippo madre , Inorridir di madre al nome io soglio ; Alfier —
suo figlio D’Edippo io moglie, e in un di Edippo madre, Inorridir di madre al nome io soglio ; Alfier — Polinice — Tragedia
ui era avvolto il suo incesto, si appiccò per disperazione. e la sua madre e moglie (Moglie e madre ad un tempo) uscì di vit
esto, si appiccò per disperazione. e la sua madre e moglie (Moglie e madre ad un tempo) uscì di vita A torto laccio appesa ;
a, e si uccise di propria mano, abbracciando in un ultimo amplesso di madre , quei corpi adorati nei quali durante la vita non
adre Della figlia d’Urano in grembo scese, Ed altrettante avventurosa madre Di magnanima prole il Dio la rese : Di nove, io d
sapendo Enea col padre Anchise risolversi a prendere la fuga, Venere, madre d’Enea, li spinse a questa risoluzione, che fu po
esti figliuoli. Infatti, troviamo nelle cronache, che Giunone divenne madre di Tifone, facendo uscire dalla terra una specie
l’oracolo, videro andare alla loro volta Mida con suo padre e con sua madre , seduti su di un carro. Allora riconoscendolo per
re figliuole, che insieme a questa Granea furono dal nome, della loro madre , chiamate ninfe Amadriadi. 2200. Gran madre — Con
rono dal nome, della loro madre, chiamate ninfe Amadriadi. 2200. Gran madre  — Con l’appellazione di Magna mater indicavano Ci
icavano Cibele che come dea dell’agricoltura, che feconda la terra, è madre comune di tutti gli uomini. 2201. Grazie — Fra l’
La primavera era la stagione consacrata alle Grazie ed a Venere, loro madre  ; ed i pagani aveano la costumanza di cominciare
Amore. La tradizione aggiunge che Hnossa fosse più bella della stessa madre , e che aveva in sè tanto splendore e tanta bellez
onaca tradizionale, i suoi natali su questa montagna, ove Venere, sua madre , lo dette alla luce. …:…. il valoroso Figliuol d
ppugnata da Diodoro, il quale asserisce nelle sue cronache, che fu la madre degli dei, quella che insegnò agli uomini un così
icarnasso ripete che ogni anno, si celebrava una festa in onore della madre Idea, con pubblici giuochi e sacrifizii solenni ;
nome d’Idea si dava più particolarmente ad una divinità protettrice e madre delle arti. 2237. Idei. — Riferisce Strabone, che
io Cesare, avvenuta in quel tempo. 2240. Idia. — Figlia dell’Oceano e madre della famosa Medea. Idia fu una delle più belle d
femmina, non avendo i mezzi di poterla allevare. Sgomentata la povera madre pregò caldamente gli dei che le avessero mandato
he tempo dette alla luce una bambina. Però l’istinto santissimo della madre suggerì a Feletusa una pietosa astuzia, ed ella f
per qualche tempo pregato, nel far ritorno presso il marito, la buona madre si accorse che Ifide camminava più spedito ; che
retendono che Ifigenia fu figlia di Elena e di Teseo, e che quando la madre di lei fu tolta al suo primo rapitore, avesse nel
glia di Triopante. Nettuno s’innammorò perdutamente di lei, e la rese madre di due giganti, che dal nome del loro supposto pa
una figliuola per nome Pancratide, la quale stando un giorno con sua madre a celebrare i misteri di Bacco, sulla riva del ma
ari traci, i quali giuocarono a sorte chi avrebbe dovuto possedere la madre e chi la figlia ; e Pancratide ebbe la fortuna d’
mpici. 2256. Ifitima. — Mercurio s’innamorò di questa ninfa e la rese madre dei satiri. 2257. Igiea. — I greci adoravano ques
i qualunque dignità. Nelle feste Ilarie veniva invocata la Terra come madre degli dei ; e durante la celebrazione di esse era
ella dea Giunone. I pagani credevano che Ilizia, a somiglianza di sua madre , presiedesse al doloroso mistero dello sgravo. Du
per cer care di saperne il destino. Ilio cedendo alle preghiere della madre partì, e dopo molte ricerche ritrovò finalmente,
dell’eroe, che riconoscendo il figliuolo lo incaricò di portare alla madre le sue imprecazioni. Ilio informato del funesto e
ui Deianira era caduta ad istigazione del perverso Centauro, scusò la madre presso di Ercole, il quale sentendo approssimarsi
ume Numico, il corpo di lui non si potè più rinvenire, perchè Venere, madre dell’eroe, loavea trasportato in cielo e l’aveva
in moglie, in seconde nozze da Atamante, re di Tebe, il quale la rese madre di due figliuoli, Melicerta e Learco. Ella trattò
se di sua mano il proprio figliuolo Learco e si dette ad inseguire la madre istessa, la quale afferrato il figliuolo Melicert
E Learco il figliuol, che stendea lieti Le pargolette braccia, della madre Strappa dal seno, e d’una fionda a guisa, Due vol
ninfa Panopea, seguita da altre cento najadi, sue sorelle, ricevè la madre ed il fanciullo fra le sue braccia e li condusse
del fiume Inaco, come vuole la maggioranza degli autori, ma invece la madre di lei avesse nome Iaso, figlinola di Triopante,
a, la quale era comunemente ritenuta come il luogo ove nacque Latona, madre d’Apollo e che perciò quegl’ isolani venerassero
re gli avea imposto di impadronirsi. 2311. Ippolito. — Dal nome della madre così fu chiamato il figliuolo che Teseo ebbe dall
li, in onore del loro morto genitore. 2324. Iria. — Così avea nome la madre di Cigno. Narra la cronaca che ella amasse così t
Egli avea nome Arneo : cosi chiamollo, Nel di che nacque, la diletta madre  : Ma dai giovani tutti iro nomato Era, come colui
melli, si erano congiunti coi legami maritali nell’ alvo stesso della madre loro, per modo che Iside nell’ istesso momento in
Apollo, il quale gli concesse il dono d’indovinare. Ismenio, fu dalla madre partorito sulle sponde del fiume Ladone nella Beo
, come è uso dei moderni, dovea fare ricchi donativi al padre ed alla madre della sposa, prima e dopo il loro consentimento.
2351. Iti. — Figliuolo di Tereo e di Progne, fu ucciso dalla propria madre e presentato in orrido banchetto al suo genitore
tilo. — Figlio di Zeto e di Aedo. Morì ucciso involontariamente dalla madre . 2355. Itomalo. — Soprannome di Giove, col quale
cio. Virgilio — Eneide — Libro III trad. di A.Caro. 2368. Jodama. —  Madre del famoso Deucalione, che ebbe dai suoi amori co
nella loro città. 2373. Jone. — Figliuolo di Apollo e di Creusa. Sua madre è quella stessa figlia di Eretteo, re di Atene, d
o paniere nelle mani, che era quello stesso, in cui l’avea riposto la madre al momento d’abbandonare Jone. A quella vista, Cr
figlio. Ma la suprema gioia, che Jone sentiva nell’ aver ritrovata la madre sua fu presto intorbidata dall’aver ella confessa
egea, Sinallaffi e Jafide ; e complessivamente Jonidi. 2375. Jonna. —  Madre di Trittolemo e moglie di Eleusio. Ella prese par
lora ricorse all’oracolo, e questo rispose, che ella sarebbe divenuta madre di un figliuolo che poi avrebbe usurpata la supre
l’oracolo avea data a Labda, vollero uccidere il fanciullo, onde sua madre per salvarlo, lo nascose in una misura di biada c
chemone e del famoso Bellorofonte. Giove l’amò con passione e la rese madre di quel Sarpedone che fu poi re di Licia. Omero r
aodamia. 2430. Laodice. — Secondo alcuni scrittori, così avea nome la madre della famosa Niobe, che altri autori tanto antich
tenuta come la più avvenute delle reali fanciulle trojane. L’inclita madre che a trovar sen gia Laodice, la più delle sue fi
donna crudelmente ambiziosa. Ariarate, suo consorte, morì lasciandola madre di sei figliuoli maschi e imponendole di tenere l
o cuore ambizioso. Ma ben presto il popolo, cieco di furore contro la madre spietata, invase tumultuoso ed iracondo le più ri
o troiano. V. Fatalita’ Di Troia. 2434. Laonome. — Figlio di (Buneo e madre di Anfitrione. Essa prese cura dell’infanzia di s
curio stesso, durante il tragitto invaghitosene perdutamente, la rese madre di due gemelli che poi furono detti, dal nome del
te, la rese madre di due gemelli che poi furono detti, dal nome della madre Lari, ed a cui varii scrittori danno anche il nom
ove l’amò con passione, a causa della sua stupenda bellezza e la rese madre di due gemelli che furono Apollo e Diana. Narra l
non la nutrice di Apollo, e che Iside, la dea suprema, fosse la vera madre di lui. Al dire del citato scrittore, Latona per
ii. Infatti presso questi ultimi popoli, Apollo, ossia il sole ha per madre Latona (parola che significa nel linguaggio egizi
primitivo la creazione intera. In considerazione d’esser stata Latona madre di due fra le più grandi divinità dell’ Olimpo, f
are per essere liberato da tale castigo ; e l’oracolo rispose che sua madre gli avrebbe restituita nella propria casa la faco
lla propria casa la facoltà di ridere. Par menisco si convinse che la madre a cui accennava l’oracolo era la patria ; e che a
davano ed una festa, che essi celebravano annualmente in onore della madre degli dei. Era costume di portare in giro per la
in cui fu portato dalla Frizia in Roma, il culto religioso di Cibele, madre degli dei. S. Agostino, nelle sue opere, sferza i
ove in forma di Cigno oprò di sorte, Che d’ un uovo e tre figli la fè madre , Fra gli altrì di quell’ uovo usci la morte Delle
le cercò tutte le occasioni, onde vendicarsi di Lepreo, ma Astidamia, madre di questo, lo riconciliò con l’ eroe, col quale p
ago che Bacco discendesse all’inferno, onde ricondurre sulla terra la madre Semele. Il certo si è che ai tempi in cui scrivev
famosa per la sua stupenda bellezza, che vinceva d’assai quella della madre di lei, ritenuta anch’essa come una delle più bel
le genti odorifere ; ma quando Crebbe la figlia, come vincea tutte La madre , dalla figlia era si vinta. Le Achemenie cittadi
ordinaria bellezza di Leucotea, avesse preso le sembianze di Eurinome madre di lei, onde avere libero accesso presso la desid
 Figliuola di Epafo e di Cassiopea : fu amata da Nettuno, che la rese madre di Belo e di Agenore. Da lei prese il suo nome la
, la quale era anche la configurazione del principio della vita, come madre dell’ amore, onde gli uomini si ricordassero dell
tto dimorò presso Licomede che amò Deidamia, figlia di lui, e la rese madre di Pirro V. Achille e Deidamia. 2520. Licopoli. —
Tauride a Sparta, avvinta da sarmenti di vite. 2528. Ligea. — Ninfa, madre di Aristeo, e secondo Virgilio, una delle compagn
eanide, amante del fiume Cefiso, il quale, secondo la favola, la rese madre di Narciso. La tradizione dice che Liriade dette
fatto di Lucina una dea particolare, figlia di Giove e di Giunone, e madre di Cupido. Secondo Ovidio, la parola Lucina deriv
opere sull’antichità pagana, ripete che Fea, la divinità suprema, fu madre della Luna e di tutti gli altri minori pianeti, c
suggevano il latte della belva, scherzavano con essa come con la loro madre , e l’animale rivolgendo il capo, accarezzava con
7 Gradivo » 236 2198 Grajé » ivi 2199 Granea pag. ivi 2200 Gran madre » ivi 2201 Grazie » ivi 2202 Grazione » 237
e da Giunone mandati, non si alterava punto nè poco in veder quivi la madre spaventata e fuori di sè ». E più appresso, concl
n tutta l’ Europa, da una terra che faceva parte della fortuna di sua madre . 40. POTSDAM, ciltà della Germania nel regno di
re del Medi onde dall’oracolo fu detto mulo, perchè figlio di padre e madre di diversa nazione. 47. Vico giambattista. — Do
2 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
avansi propriamente quelli che avevano per padre un Dio o una Dea per madre . Semidei si dissero pure gli eroi che distinti si
mondo, ma cedette i suoi diritti a Saturno dietro le preghiere di sua madre Tellure, a condizione però che il fratello Saturn
lie e sorella di Saturno, chiamasi anche Ope, Vesta, la Buona Dea, la Madre degli Dei, Dindimea, Idea e Berecinzia ; appena n
che n’ebbero cura e la nutrirono. Essa ha gli stessi attributi di sua madre colla quale è soventi confusa. I suoi sacerdoti c
di Saturno nacque con Giunone e fu sottratto, come si è detto, dalla madre alla crudeltà del padre ; furono dopo di lui salv
umero di concubine. Meti dalla quale nacque Pallade o Minerva, Semele madre di Bacco, Cerere di Proserpina, Mnemosina delle M
anae da cui ebbe Perseo ; sotto le forme di cigno sedusse Leda che fu madre di Castore e Polluce, di Elena e Clitennestra ; s
e Minosse e Radamanto ; trasformato in Satiro sorprese Antiope che fu madre di Ansione e di Zeto. Prese la figura di Diana pe
oglie. Essendogli stato annunciato dall’oracolo ch’essa dovea divenir madre d’un figlio che avrebbe l’impero dell’universo, e
dre d’un figlio che avrebbe l’impero dell’universo, egli inghiottì la madre ed il figlio. Da quel momento fu oppresso da un t
dicesi di più che al solo toccarlo bastasse ad una donna per divenir madre . Giunone fece quanto le aveva Flora insegnato e p
molti altri nomi secondo i luoghi ov’era particolarmente onorata. Sua madre partorì due gemelli, e Diana, nata per la prima,
na a sgravarsi d’Apollo. Essendo stata testimonio dei patimenti della madre concepì tant’odio pel matrimonio, che ottenne da
Nettuno Nettuno figlio di Saturno e di Rea, fu salvato da sua madre come Giove, dal furore del padre, e consegnato a
viva di cavalcatura. Riguardo alla sua nascita, dicesi che Latona sua madre , perseguitata dall’implacabile Giunone, la quale
precipitato da Giove, per punirlo di aver voluto liberare la propria madre da lui appesa alla volta dell’Olimpo. Egli è cert
glio di Giove e di Elara ; ma si disse figlio della Terra, perchè sua madre lo partorì sotto terra o in una caverna ove Giove
iusa per nasconderla a Giunone e perchè la Terra era riguardata qual’ madre di tutti i giganti. Esso era uno smisurato gigant
e di Cirene avendo perdute tutte le sue api, andò per consiglio della madre Cirene a consultare Proteo per sapere il mezzo di
trasportò nella Ciconia, regione di Tracia, dove la sposò, e la rese madre di due figli gemelli Zete e Calai e di due fanciu
i estende fino sui mari. Non è cosa rara di vederlo scherzare con sua madre  ; qualche volta Venere tiene il suo turcasso alza
essa lo stringe al petto e tra le braccia ; ora è seduto dinanzi sua madre , la quale gli mostra una freccia ; ora con un pie
l solo mezzo per farlo crescere era di dargli un fratello. Allora sua madre gli diede per fratello un altro Amore il quale fu
di Iside e di Osiri era il Dio del silenzio. Vogliono i poeti che sua madre , avendolo perduto mentre era fanciullo, andasse i
eve custodire il secreto delle lettere. Si pretende da alcuni che sua madre lo desse alla luce prima del termine e che nasces
vare la sua verginità, ma Giove la costrinse a sposarlo e la rendette madre delle Ore e delle Parche. Questa Dea raccomandava
come si credeva. Fetonte adiratosene, andò a lagnarsi di ciò con sua madre Climene, la quale il rimandò al Sole per accertar
parte de’poeti l’hanno confusa con Teti sua nipote, moglie di Pelco e madre di Achille. Da Teti e dall’Oceano nacquero i più
a il Po, il Ladone, l’Eveno, il Sangaro e lo Scamandro. Teti fu anche madre di tremila Niufe chiamate le Oxeanidi. Si fan nas
he avevano regnato o abitato sulle coste del mare, come Proteo, Etra, madre d’Atlante, Persa, madre di Circe, ecc. Dicesi che
tato sulle coste del mare, come Proteo, Etra, madre d’Atlante, Persa, madre di Circe, ecc. Dicesi che Giove essendo stato str
rofonde loro grotte per tributare alla Dea il dovuto omaggio. Teti madre di Achille Teti era una delle Ninfe marine, f
sse distinguevasi per bellezza Orfne che dicesi moglie di Acheronte e madre di Ascalafo cui altri danno per madre la Notte. L
he dicesi moglie di Acheronte e madre di Ascalafo cui altri danno per madre la Notte. Le Ninfe terrestri dividevansi in Ninfe
rcole diede strepitose prove dell’odio che gli portava in causa della madre , mandò due orribili dragoni alla di lui culla per
dicono ché Alcmena temendo la gelosia di Giunone, non osò confessarsi madre di Ercole, e subito nato lo espose in mezzo di un
e all’inferno, incatenò il can Cerbero che ebbe anch’esso Echidna per madre , cavonne Alceste, e la restituì al marito Admeto.
n’ebbero in risposta che si gettassero dietro le spalle le ossa della madre . Non compresero su le prime il senso dell’oracolo
e loro crudele. Ma Deucalione dopo avervi riflettuto s’avvide che per madre dovevasi intendere la terra, madre comune, le oss
avervi riflettuto s’avvide che per madre dovevasi intendere la terra, madre comune, le ossa della quale erano le pietre. Riun
una figlia per nome Protogenea la quale fu amata da Giove che la rese madre di Etlio. L’epoca del diluvio di Deucalione dovre
. Conscio che fu Acrisio della nascita di Perseo fecelo esporre colla madre in una sdruscita nave nel mare sperando che i flu
mar Egeo e raccolta da un pescatore nomato Ditti il quale condusse la madre ed il figlio a Polidete sovrano dell’isola, che d
che dicesi da alcuni fratello a Ditti. Il re accolse cortesemente la madre e diede il fanciullo ai sacerdoti del tempio di M
scoglio per ordine di Giunone e per espiare il delitto della propria madre Cassiopea che aveva gareggiato per la bellezza co
i. Perseo la salvò uccidendo il mostro. Cefeo padre di Andromeda e la madre di lei Cassiopea accolsero colla più grande gioia
quali furono allevati dal pastore che aveva dato ospitalità alla loro madre . Le inclinazioni di questi due fratelli furono di
istruiti dei mali trattamenti che Dirce aveva fatto subire alla loro madre radunarono delle truppe, colle quali s’insignorir
bblicò la morte, facendo tutti gli apparecchi pei funerali, mentre la madre lo portava segretamente sul monte Pelio ove il ce
ui stavasi per immolare Frisso ed Elle, Mercurio diede a Nefele, loro madre , un montone d’oro al quale gli Dei avevano comuni
sua prima moglie. I figli di Nefele ebbero parte alla disgrazia della madre e soltanto alla fuga furono debitori della loro s
re di Efira o Corinto, nipote di Sisifo, pronipote di Eolo, ebbe per madre Eurimede. Egli portò prima il nome di Ipponoo, co
d una figlia per nome Laodamia della quale Giove s’innamorò e la rese madre di Sarpedonte. Laodamia pel suo troppo orgoglio f
eurone tutte e due città della Grecia nell’Etolia. Al suo nascere sua madre s’avvide che le Parche misero un tizzone sul fuoc
to sarebbe durata la vita di lui quanto il tizzone ; il che udendo la madre , appena le Parche furonsi ritirate, ritrasse il t
i, ed egli giunse il primo alla meta, e sposò la principessa. La rese madre di un figlio chiamato Partenopeo, il quale fu uno
ò più volte il suo nemico ; ma tosto che Alcione toccava la terra sua madre , prendeva nuove forze e si rialzava più formidabi
in pena di siffatta risposta, videro giungere Mida col padre e colla madre sopra di un carro, e allora, più non dubitando ch
Laio che sarebbe ucciso da suo figlio il quale avrebbe poi sposata la madre , dalla cui unione sarebbe sortita una detestabile
ebbe il regno di Tebe, e Giocasta in isposa cui non sospettò essergli madre  ; e gli nacquero da essa due gemelli Eteocle e Po
stato egli medesimo, ma di più che Laio era suo padre e Giocasta sua madre . Preso da orrore nel vedersi tutt’ad un tempo reo
Atreo nell’Argolide, si fe’ amare dalla regina sua cognata, e la rese madre di due figli. Atreo avendo scoperto l’incestuoso
ertano che Aerope fu moglie di Plistene figlio di Atreo ; che la rese madre di Agamennone e di Menelao, i quali dicesi che no
uccisione di Egisto e di Clitennestra. In pena di aver però uceisa la madre fu Oreste tormentato dalle Furie, e vagando accom
esti ad istanza di Ecuba si contentò di esporlo sul monte Ida, ove la madre il fece secretamente allevare da alcuni pastori.
coperto l’inganno il costrinse ad entrar nella lega cogli altri. Teti madre d’Achille sapendo che sotto Troia sarebbe questi
. V. Edipo. 390. Antiope o Ippolita, Amazzone. V. Teseo. 319. Antiope madre di Anfione e di Zeto. V. Giove. 16. Api. V. Oraco
, ninfe. V. Naiadi. 251. Pelope. 402. V. Tantalo. 104. Peleo. V. Teti madre di Achille. 194. Pelia o Pelio, monte. V. Teti ma
. Peleo. V. Teti madre di Achille. 194. Pelia o Pelio, monte. V. Teti madre di Achille. 195. — V. Giasone. 344. — fratello di
395. Minosse II. 205. Teti, dea dei mari. 190. V. Nereidi. 247. Teti madre di Achille. 194. Tiadi. V. Oracoli, ecc. 443. Tid
3 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
one, 206. Alcioni, uccelli, 205. Alcitoo, re di Megara, 229. Alcmena, madre di Ercole, 74, 364. Alcmeone, figlio di Anfiarao,
2. Alfeo, innamorato di Aretusa e cangiato in fiume, 323, 380. Altea, madre di Meleagro, 626. Amadriadi, ninfe delle foreste,
, cibo degli Dei, 222. Amicizia, divinità allegorica, 351 2°. Amicla, madre di Giacinto, 104. Amico, re di Bitinia, 442. Amor
Suoi misfatti e suo fine, 386. Anteros, amore vizioso, 173. Anticlea, madre d’Ulisse, 568. Antifate, 573 (nota). Antigone, es
tifate, 573 (nota). Antigone, esempio di pietà filiale, 503. Antiope, madre di Zeto, regina delle Amazzoni, 74, 432. — Moglie
pe, madre di Zeto, regina delle Amazzoni, 74, 432. — Moglie di Lico e madre d’Anfione, 481. Antipatro, 670. Anubi, divinità E
co, 414. Calisso. Sue avventure con Ulisse, 577, 578. Calisto, ninfa, madre di Arcade, 75 ; — sue sventure, 140. Calliope, un
sventure, 140. Calliope, una delle nove Muse, 274, e seg. Calliroe, madre di Gerione, 379. Calpe, monte nell’ Europa, 390.
(nota). Cancro, segno dello Zodiaco, 680. Canente, figlia di Giano e madre di Fauno, 300. Caos, 22. Capaneo, uno degli Eroi
ell’Inferno, 225. Cassandra, indovina ; sue sventure, 604. Cassiopea, madre di Andromeda, 361. Castalia, ninfa trasformata in
eso, 668. Creta, isola, 228. Creusa, moglie di Enea, 608, 609. Crisa, madre di Flegia, 247. Crisaorso, padre di Gerione, 358,
i Cibele, 29, 48. D Dafne, Ninfa ; sua metamorfosi, 103. Danae, madre di Perseo, 353. Danaidi, figlie di Danao, 252. Da
138, 144, 234 2°. Ecatombe, o sacrifizio di cento Bovi, 144. Echidna, madre , o secondo altri, sorella della Chimera, 358, 466
be, 506 ; — morte d’Eteocle, 508. Etone, cavallo del Sole, 110. Etra, madre di Teseo, 402. Ettore, eroe trojano, figlio di Pr
Euriteo, 396. Eurito, 367. Euro, vento di Levante, 652-655. Europa, madre di Minosse e di Radamanto, 74 ; — suo ratto, 483.
io di Esculapio, 293. Magi, sacerdoti dei Persiani, 714. Maja, Ninfa, madre di Mercurio, 160. Manco-Capac, 744. Mani, ombre d
gorica, 345 4°. Meleagro. Sua nascita, 626 ; — sua morte, 628. Melia, madre di Cadmo, 482. Melicerta, figliuola di Ino, 449.
ne e sua etimologia, 1. Mitra, divinità dei Persiani, 713. Mnemosine, madre delle nove Muse, 75, 274. Momo, Dio della maldice
no, 410. Scorpione, segno dello Zodiaco, 684. Scurrilità, 77. Semele, madre di Bacco, 75 ; — vittima della gelosia di Giunone
60. Testio, re dell’ Etolia, 74. Teti, Dea del Mare, 192, 193. Teti, madre d’ Achille, 320. Teucro, figlio di Telamone e d’
4 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
zione il parricidio, mutilò suo padre con una falce di ferro, che sua madre gli avea dato. Dal sangue di Urano, che si sparse
l solo Giove fu esente da tale disgrazia, mercè le cure di Cibele sua madre , che accorgendosi essere incinta, volle questa vo
hi ove ella era adorata ; fu chiamata Magna Mator, o Mater Deum, qual Madre delle Divinità di prim’ordine ; come altresì Vest
guerla dalla figlia del nome medesimo : tal nome ebbe anche Titèa sua madre . Questa Dea ci viene rappresentata sotto le sembi
esta indicato un fiore, che appena toccato dalla Dea la fece diventar madre di Marte. La sempre bella Ebe era la Dea della gi
ano non curò questo maltrattamento di suo padre, ma non perdonò a sua madre , che lo aveva dato alla luce così storpio, e mal
gufo : ma fu accordato a Proserpina di poter passare sei mesi con sua madre , ed altrettanti con Plutone, che l’aveva sposata.
i questo mostro ecco la favola. Latona era figlia di Ceo e di Febe, e madre di Apollo, e di Diana. Accortasi Giunone della pr
ia, presso la quale egli s’introdusse sotto l’aspetto di Eurinome sua madre . Clizia figlia dell’Oceano, che inutilmente amava
egli credeva. Il giovane Fetonte portò le sue doglianze a Climene sua madre , che gl’insinuò di recarsi ad Apollo per assicura
anure si abbruciano, i fiumi s’inaridiscono, il mare si abbassa, e la madre Terra spaventata dal pericolo che le sovrasta, in
di dolore, e fu trasformato in Cigno. Apollo dopo aver vendicata sua madre contro il Serpente Pitone, volle altresì vendicar
che apportò degli ajuti a Latona, e tocca dai dolori, che provava sua madre nel partorire, giurò di serbare in perpetuo la su
on si fosse affrettato di evitare un parricidio con aver sottratto la madre al figlio, che amendue situò nel cielo tra ’l num
ai talenti. Hanno Giove per padre : Mnemosina (la memoria) è la loro madre . Eccone i nomi : Clio, Euterpe, Talia, Melpomene,
e sarebbe il più tristo fra gli Dei. Giove voleva obbligar Venere sua madre a disfarsene : ma ella per sottrarlo allo sdegno
ette figliuole, chiamate le Atlantidi. Maja la maggiore di esse fu la madre di Mercurio2. Egli nacque il mattino ; al mezzo g
empo di salvare il picciolo Bacco, che stavasi ancora nel seno di sua madre . Ma siccome non era giunto il tempo, che doveva n
suoi sud diti di celebrare le feste di Bacco, questo Dio ispirò alla madre del Re, ed alle sue Menadi, o siano Baccanti un s
umero di quest’ultime vi ha Teti, che bisogna distinguere da Teti sua madre . Giove la guardava di buon occhio : ma avendo sap
store Aristeo avendo perduto l’intero sciame delle api, recossi a sua madre Cirene, che così gli parlò : Est in Carpathio Ne
al Destino. La Notte. La Notte figlia del Caos, sposa dell’Erebo, madre del Sonno, e della Morte regna fralle tenebre. In
razie eran figlie di Giove, e di Venere. Seguivano per lo più la loro madre , ed assistevano al suo abbígliamento. Erano tre A
Temi, la quale loro rispose, che avessero scavate le ossa della gran madre , e col capo velato le avessero gittato dietro i l
sto oracolo che contenesse un sacrilegio, ma riflettendo, che la gran madre era la terra, e le pietre le di lei ossa, eseguir
accorre l’oro, riuscì a Giove di penetrare nella torre. Divenne Danae madre di Perseo : del che accortosi Acrisio la fece met
delle isole Cicladi dove regnava Polidette, che volentieri accolse la madre col bambino, con prendere somma cura dell’educazi
Perseo sbrigatosi da’ suoi nemici ritornò da Polidette : indi con sua madre Danae ritornò ad Argo. Ivi ammazzò Preto che avev
ella fuga fu da una serpe morsicata. Quindi Aristèo a consigli di sua madre avendo consultato Proteo, così questi gli parlò.
a patria, perchè avrebbe ucciso suo padre, ed indi sposata la propria madre . Intanto credendo egli Corinto la sua patria non
’alto di una roccia, e spirò. Così Tebe fu liberata : Edipo sposò sua madre , e divenne re. Da questa coppia incestuosa nacque
da quella di Emone amante di Antigone, e figliuolo di Creonte : e la madre di Emone non potendo reggere al dolore parimente
Pelope sono celebri Atrèo, e Tieste. Ad insinuazione d’Ippodamia loro madre ammazzarono il loro fratello Crisippo nato da una
ue figli del fratello, li diede a mangiare allo stesso padre, ed alla madre Erope. Dicono i poeti, che in quel giorno il sole
a, e la conservò. Nacque Egisto da questa violenza, che esposto dalla madre fu allevato da’ pastori. Atrèo, seguita la morte
r sul trono. Oreste suo figlio sarebbe stato parimente vittima di sua madre , se Elettra sua sorella non lo avesse celato, ed
le mura di Troja. Achille discendeva da questo principe : ma Teti sua madre sapendo che il figlio morirebbe nell’assedio, lo
ò in città a consiglio di Eleno suo fratello a fine di persuadere sua madre , e le matrone Trojane di recarsi al tempio di Pal
ella città. Funesto spettacolo agli occhi di un vecchio padre, di una madre , d’una sposa ! Priamo, Ecuba, Andromaca dalle tor
a sola parte del suo corpo soggetta ad essere ferita, poichè Teti sua madre lo aveva tuffato nelle acque del fiume Stige per
enerale : si duole aspramente di quei che aspiravano alla mano di sua madre  : ordina che siano cacciati dalla reggia, scongiu
a a questo principe straniero, era l’erede de’ suoi stati ; Amata sua madre , ad onta dell’Oracolo, l’aveva promessa a Turno R
to di allevare la bambina sotto spoglie maschili. Così fece la povera madre , ma stava per iscoprirsi il segreto all’istante d
esempio dell’amor filiale. Essi trascinarono il carro dov’era la loro madre , che si recava al tempio. Gli Dei per compensarli
al tempio. Gli Dei per compensarli, ed esaudire nel tempo istesso la madre , che li supplicava a renderli felici, li fecero a
nel suolo ove siamo nati. Gareggia la nostra Patria con Roma istessa madre , e cultrice delle belle arti, e delle scienze. Da
a, abbiano similmente adottati gli usi medesimi, e la Religione della madre comune. Il Circo, gli avanzi del nostro teatro, i
o la testimonianza di Esiodo, ebbe questo Nume a padre Nettuno, e sua madre fu Euriale. Di lui narra la favola, che amato da
el Greco nero, oscuro, come Loth nell’Ebreo idioma oscurare. Calliope madre di Orfèo vuol dir canto, ed Orfèo appunto era il
5 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
n Febe produsse Latona ed Asteria, la quale congiunta con Perse fu di madre di Ecate. Giapeto da Climete, figlia dell’ Ocea
dicarsi del padre. Crono o Saturno assunse l’ impresa, e posto dalla madre in agguato, allorchè Urano a lei accostossi, gli
figli di Urano eran Titano e Saturno; che il primo a richiesta della madre cedette il regno del cielo al secondo, colla cond
e Grazie Aglaia, Eufrosine, e Talia. La quarta fu Cerere, che divenne madre di Proserpina. La quinta Mnernosine o la Dea dell
da Cicerone si accennano: la prima che fu detta moglie di vulcano; e madre del più antico Apollo; la seconda figlia del Nilo
alcuni in faggiano, e secondo altri in cardellino. Ilia o Rea Silvia madre di Romolo e Remo era figlia di Numitore già re di
guerra teneasi pur Bellona chiamata Enio da’ Greci, e supposta da chi madre , da chi sorella, e da chi moglie di Marte. E tra
ltri poeti comunemente contondono Cupidine con Amore, e gli danno per madre Venere, e per padre chi il Cielo, chi Giove, chi
dosi da lui negare di esser figlio del Sole, andò per consiglio della madre nella regia del Sole stesso, e per prova di esser
contro di Niobe figlia di Tantalo, e moglie di Anfione che per esser madre di quattordici figli, osò insultare superbamente
e Latona di averne due soli. Diana per punire l’ oltraggio fatto alla madre , unitasi con Apollo, uccise a colpi di frecce tut
re ad Atalanta il dono avuto da Meleagro vennero uccisi. Allora Altea madre di Meleagro, che al nascer di lui ritratto avea d
este opposto Penteo re di Tebe, furor sì strano ispirò Bacco ad Agave madre di lui, ed una delle Baccanti, che unita alle com
e di Elettra partorì Pluto Dio delle ricchezze, unita a Giove divenne madre di Proserpina. Essendo questa da Plutone stata ra
 XV. Di Vesta. Due Veste si distinguevano, l’ una che si tenea per madre di Saturno, e confondeasi con Gea o la Terra, l’
ntichi Latini Tellure, fu da essi riguardata come moglie del Cielo, e madre di Saturno; ma da’ posteriori mitologi e poeti pi
da Cibelo suo primo Sacerdote. Fu detta anche Dindimene, Berecinzia, Madre Idea, o Frigia o Pessinunzio da’ monti Dindimo, B
ia, ove specialmente era adorata. Finalmente, come Dea della terra, e madre de’ massimi Iddii, fu nominata madre alma, e magn
almente, come Dea della terra, e madre de’ massimi Iddii, fu nominata madre alma, e magna Madre, e Madre degl’ Iddii, e Dea B
lla terra, e madre de’ massimi Iddii, fu nominata madre alma, e magna Madre , e Madre degl’ Iddii, e Dea Buona; sebbene sotto
, e madre de’ massimi Iddii, fu nominata madre alma, e magna Madre, e Madre degl’ Iddii, e Dea Buona; sebbene sotto quest’ ul
e sotto quest’ ultimo nome alcuni abbian preteso doversi intendere la madre di Mida, altri la moglie di Fauno. Rappresentavas
’ ammazzargli le api. Ma, secondo Virgilio, essendo egli ricorso alla madre Cirene, questa il guidò a Proteo, che gli scopers
la cagione della morte delle api; ed allora fatti per consiglio della madre de’ sacrifici onde placare Euridice e le Ninfe, e
, Polluce ed Enea, dei quali diremo appresso, dee ricordarsi Carmento madre di Evandro, detta anche Nicostrata e Temide, che
lo di Giove, e di Egina, e re di Cenopia, o Enona, cui dal nome della madre chiamò Egina. Il luogo del premio era un delizios
mavansi propriamente quelli che avean per padre un Dio, o una Dea per madre , ed Eroi quelli che distinti si erano con qualche
ebbe in risposta, che si gettasse dietro le spalle le ossa della gran Madre . Comprese doversi per questa intender la Terra, e
ellerofonte ebbe Issandro, Ippoloco e Leodamia, che amata da Giove fu madre poi di Sarpendone, e Stenobea disperata all’ udir
to sarebbe durata la vita di lui, quanto il tizzone, il che udendo la madre ritrasse il tizzone dal fuoco, e gelosamente il n
a di Marie e di Venere quattro figlie, vale a dire Semele, che fu poi madre di Bacco, ma incenerita dal fulmine di Giove; Ino
e, che fu poi madre di Bacco, ma incenerita dal fulmine di Giove; Ino madre di Melicerta, che fuggendo le furie di Atamante,
che fuggendo le furie di Atamante, dovette gettarsi in mare; Autonoe madre di Atteone, che fu da Diana cangiato in cervo: ed
Autonoe madre di Atteone, che fu da Diana cangiato in cervo: ed Agave madre di Penteo, cui ella medesima uccise in compagnia
are nella sua patria, perchè vi avrebbe ucciso il padre, e sposata la madre . Credendo che l’ oracolo parlasse di Corinto se n
bbe il regno di Tebe, e Giocasta in isposa, cui non sospettò essergli madre , e da essa gli nacquero i due gemelli Eteocle e P
stato egli medesimo, ma di più che Laio era suo padre, e Giocasta sua madre . Preso da orrore al vedersi tutto ad un tempo reo
Alcmeone eseguito il fiero comandamento paterno coll’ uccisione della madre , fu per lungo tempo agitato dalle furie; indi ave
uccisione di Egisto e di Clitennestra. In pena però di aver uccisa la madre fu Oreste agitato dalle furie, e vagando accompag
da’ Troiani per mezzo di tradimento, il fè lapidare da Greci. Tetide madre di Achille, sapendo che sotto Troia sarebbe quest
di un vicin platano divorò otto uccellini nel lido, e poscia anche la madre ; dalla qual cosa il sacerdote Calcante presagì, c
lto; poi da Tiresia udì i futuri suoi casi; ragionò coll’ anima della madre Anticrea, con quelle delle antiche donne più illu
cusa; per dispetto si getta da una rupe, ed è convertito in cigno. La madre si strugge di dolore, e diventa un lago. Comba fi
a se stesso; il figlio Icaro cade in mare. Parte II, Capo VIII. Altea madre di Meleagro con lui sdegnata rimette sul fuoco il
giovinezza. Parte II. Capo II. Alcmeone figlio di Anfìarao uccide la madre Erifile; è agitato dalle Furie, ucciso poi da’ co
6 (1880) Lezioni di mitologia
alla colpa ed all’odio vicendevole, che nè la pietosa sorella, nè la madre veneranda per la maestà dei mali, nè la morte ste
tù, e i vizj punisce, la Frode, l’Amicizia, la Vecchiezza, la Contesa madre della Fatica, dell’Oblio, della Fame, degli Affan
a Geo l’amabile Latona ed Asteria, che poi maritata a Perseo, divenne madre dì Ecate, divinità veneranda sopra tutte, cui Gio
figlio, il quale da lei fosse nato, dominerebbe l’universo, divorò la madre e la prole. Sposò quindi Temi, che generò le Stag
l’imperatore dell’ombre. Di tutte le propiziazioni agii Dei infernali madre era la paura, e perciò il sacrifizio che loro fac
tregua al duolo ancor nel mesto sonno Trova di estinti figli afflitta madre , » passeggia chiusa nella sua nera veste dentro
padre il tuo volto deforme Non ritiene le nobili sembianze: Neppur la madre il riconosce: Appena Ai piedi rimirò dell’alta to
vasi mistico sacrifizio quando un parto, tolto al reciso ventre della madre , ponevasi sugli altari sanguinosi. Questo rito cr
mmi gli ultimi baci, e tu gli rendi Alla dolente tua consorte. Oh mia Madre , son queste le sperate nozze? Ma che? ministri al
ggio, Oggi ricalca la funesta via Che il padre t’insegnò. Che dico, o madre Infelice! la mia figlia già cinge Abominato serto
dalla falce ministra di quell’ingiuria, a cui deve il suo nascere la madre degli amori. Favoleggiarono gli antichi che Apoll
se dolcemente: i lumi Come in atto amoroso a me rivolse ! Così la mia madre mi guarda. Oh Dei, Rendetemi quel sogno ! — E cos
ia cuna accoglierà; le nostre Nozze vedranne, e fia sede beata Di te, madre famosa a figli illustri, Scettrati regi all’unive
mbianza, e sciolse il cinto Alla donzella, che divenne donna E chiara madre alla sperata prole. Lezione ottava. Gli amori
torre di bronzo (tanta è la possanza dell’oro:) deve a Giove l’esser madre di Perseo, di quel famoso che liberò Andromeda be
l leone nemeo: l’attentato d’ Aiace verso Cassandra: Ippodamia con la madre , e mille altri mitologici argomenti. Nel più emin
secondo la Mitologia meno antica, riconosceva la vita dalla sola sua madre , ma perchè alcune medaglie imperiali vengono oppo
di tale congettura. « Fra le medaglie in gran bronzo di Giulia Mammea madre di Alessandro Severo, una ve ne ha, nella quale è
oi dirò: lo vieta Il rossore che grazie accrebbe al volto, Onde a mia madre fu genero un dio. Primavera fìoria: nei verdi pra
fficii; E’ m’ usurpa i miei dritti e va superbo Di doppio nome. Ed io madre non sono Senza il marito, nè compensa i danni E l
soccorso e tua vendetta. Disse chi lo recò: Steril giovenca Tocca, e madre sarà. Lodò l’evento La promessa, e fu madre: e qu
Steril giovenca Tocca, e madre sarà. Lodò l’evento La promessa, e fu madre : e quindi io svelsi Lo stabil fiore con la lieta
ollo, superando la soglia del rovinoso antro dove agli amplessi della madre , fra le tenebre care agli amanti, veniva lo dio s
, e va superba della luce fraterna. In Delo una palma additava ove la madre perseguitata si appoggiò, partoriente (per servir
del re, e nel pingue lago Bebeide lavava le chiome, già gloria della madre . Quante volte Diana arrossì incontrando nelle sel
la plebe. Te Peane però si grida, o diede Cagione all’Inno la felice madre , Che all’uom ti partorì pronto soccorso. A te il
sua preda è solo il fango, E va superba di sozzura. All’alta Cerere, madre delle bionde spighe. La Melissa che è a lei sacra
Coricia Licoro, che diede il suo nome al detto luogo, e quello di sua madre ad un altro, che Coricio ai tempi nostri ancora v
ntovati, Delfo nacque da Apollo e da questa Tia: alcuni gli danno per madre ancora Melene figlia del Cefiso. « Col tempo la g
. Cade il Pelide, e nella Teucra polve Pone il capo, dolor lungo alla madre . Col palladio destrier timido inganno Ei non tend
ontrada, il figlio di lui Elato, Afida e Azano, Trifilo, che ebbe per madre non Erato, ma Laodamia, figlia di Amicla re di Ma
’è la tua patria: limita la tua curiosità a conoscere il paese di tua madre : ella era dell’isola d’Io, ove terminerai i tuoi
mortali un dì sedeva Alle mense celesti: ed è sorella Alle Pleiadi la madre , ed avo Atlante, Quel potente che il ciel sostien
ssa le si chiuse: alfine Dielle l’errante Delo instabil suolo. Qui fu madre di due figli, che sono Settima parte della nostra
tto. E sì parlava colla doppia prole Sulla vetta di Cinto. Io che son madre Di voi superba, e fra le dee minore Solo di Giuno
e Che l’oro aggrava. Era tra queste Ismeno, Primo dolor dell’infelice madre , E certo giro al corridor prescrive Col freno, e
ga. La fama e il pianto dei congiunti accusa Tanta ruina alla fastosa madre , Che tiene ira e stupor, perchè dei numi L’oltrag
baciando la fraterna bocca. All’altra che volea porger conforto Alla madre , troncò morte la voce, E le labbra silenzio etern
ato. L’ultima avanza di cotanta prole: Colla vesta e col suo corpo la madre La protegge gridando: Una ti chiedo, Una di tante
eghi muore La giovinetta. Fra gli estinti figli Piomba l’alfin vedova madre : i mali La irrigidir: non move aura le chiome: Ma
primogenita degli esseri e dell’universo, Latoo lo dissero per Latona madre di lui, e frequenti esempi di questo cognome si l
ce: Degno tu sei d’essermi figlio, e vera L’origin fu che t’additò la madre ; E perchè escluda i dubbi ogni mio dono Chiedi, e
ha scritto, più furono le Diane. Una nata di Giove e di Proserpina e madre dell’Amore; l’altra figlia di Giove e di Latona;
logi che prima del fratello nata, uffìcii di levatrice prestasse alla madre , onde differente n’è la patria, e al dire dell’in
nno in soccorso. Le Parche mi destinarono a questo ufficio perchè mia madre , quando mi portava nel suo seno, e quando ancora
Orione, come canta Orazio, o contro i figli di Niobe per vendicare la madre . Omero stesso nella sua Necromanzia fa menzione d
si potrebbe dire che la nostra statua non Diana rappresenti, ma Agave madre del cacciatore Atteone, e cacciatrice anch’essa e
isser le dive: Egual tempo doniamo Al legno ed al fanciul. — Balzò la madre Dal letto, e tolse dal vorace foco Il ramo palpit
recesso stava, O eroe, dei tuoi felici anni custode: Ma nel trasse la madre , e tede e frondi Prepara, e la fatai fiamma v’app
e dall’ impresa orrenda Altrettante desiste: in cor combatte Sorella, madre , e due nomi diversi Traggono un solo cor. Spesso
affetti. Or depon l’ira, or la nutrisce: alfine È sorella miglior che madre , e vuole Placare le cognate ombre col sangue, Emp
rato pegno. Ahimè, dove son tratta? ah voi, fratelli, Perdonate a una madre : a tanta impresa Mancan le mani: meritò la morte,
ra, E tragga nella sua ruina il padre, La patria, il regno: ed io son madre : ahi dove, Dove sono i pietosi antichi voti: Cara
r mi riprendo: rendi a me la vita Oh’ io ti diedi due volte, oppur la madre Aggiungi, crudo, alle fraterne tombe. Ah lo vogli
emendo implora: Delle pallide labbra il suono estremo Chiamò forse la madre : il dolor cresce Col fuoco, e langue e pere in un
ato. Dalle furie inseguita, il suo rimorso E la vita troncato avea la madre . Ah se a me cento bocche e pari ingegno Donassero
i sostiene le città, come simbolo della Terra, che riguardata come la madre delle cose quaggiù esistenti, poteva dagli antich
e siccome in altre si sono espresse le sfingi per dimostrar la natura madre universale persino de’ mostri, così nella nostra,
tia e Orio; ma distingue da Pallade Minerva, scrivendo la prima esser madre alla seconda, e che vennero ambedue, come guerrie
ferire Minerva: Giove oppose l’egida, onde spaventata fu uccisa dalla madre rivale, che afflitta quindi ne formò l’effìgie, e
derivò, secondo Cicerone, dalTesserci state cinque Minerve. La prima, madre di Apollo; la seconda nata dal Nilo, e dagli Egiz
ene. Quando ella è col serpente, ella si chiama Igiea, Peonia; perchè madre d’Igia dea della salute, come vi accennai: cosa t
che consecrato le fosse il tempio ove si adora adesso, vero nume, la Madre di Cristo, e che conserva nonostante coli’ unito
le, e sembra effigiato sasso Custode delle tombe. Acuto grido Mise la madre , ed esclamò: Tremende, Che festi? così siete, o d
geva Con entrambe le mani il caro figlio. Così dell’usignol piange la madre Quando divora i non pennuti figli L’ascoso serpe:
tario errore Lo condurrà: ma dei suoi cani stessi Sarà cena feral: la madre afflitta Errerà per le selve, e l’ossa sole Trove
la del padre, e solo a lei Fra le figlie il concesse: o donne, alcuna Madre non srenerò la dea di Giove. Balzò nelle paterne
ipoti promise all’amante. Ma gli fé’ severo comando di tacere la vera madre del figlio che nascerebbe, e d’ imputarlo alla ni
Erice monte della Sicilia, sopra il quale Enea edificò un tempio alla madre . Cognominata fu pure Arginnide da Arginno fanciul
e da Venere e vincitore, si paragonasse ad un nuovo Enea donato dalla madre delle armi celesti. Ma troppo è chiara in questo
ere come la dea della mollezza, ma in una guisa che convenisse ad una madre di Roma e di Enea. Siccome dunque non mancavano g
e fu figlio, come ad altri piace, deve interamente il suo natale alla madre . A questo dio furono dati i vanti d’altri, che eb
turbava i silenzi della pace celeste. Ed altrove asserisce che dalla madre fu lanciato nel mare, ove l’educò Teti, antichiss
e, ove l’educò Teti, antichissima fra le dee. A questa ingiuria dalla madre sofferta fu creduta dagli antichi, giacché Platon
ancor questa fra le sorelle, e n’ebbe Proserpina, eterno dolore della madre , e regina delrinferno. Non vi è cosa più potente
lasciò scritto nel Viaggio in Arcadia che Here chiamavansi essa e la madre . Vi furono alcuni che dall’incesto di Cerere diss
descrisse l’ Ariosto in questi versi divini: « Cerere, poi che della madre Idea Lasciata in fretta la solinga valle La figli
a regina di tutte le cose, la distributrice di tutte le ricchezze, la madre di tutte le piante e di tutti gli animali; finalm
e rapita Proserpina il dotai Caos possiede: Dite l’error della delusa madre , Alma inventrice delle bionde spighe, Con che mut
unica e cara Figlia (altra prole le negò Lucina) Ma più d’ogni altra madre era superba: Del numero così compensa il danno Pr
rima fra gli Dei qui rese i suoi oracoli; in seguito a Temi che a sua madre nel santuario profetico successe. Per la cessione
n fedel fumo l’innocente fiamma Le contigue pruine. A questa terra La madre ora commette il pegno ascoso, E volge il carro ve
ia sem brano essersi molto studiate di dare sulle loro monete sì alla madre che alla figlia, delle due testé mentovate dee, l
r aver mangiato questo frutto, non potè ritornare agli amplessi della madre e alla luce. Digiunavano per un giorno, sedendo p
ne). Di Cerere la prole è fra le dee, Or gloria, ma dolor presto alla madre . Pari per forme e per onor, potea Con gli strali
beral dechina il fiume. Dall’erbosa sua cima il sacro volgo Etna mirò madre dei fiori, e dice A Zeffiro che siede in curva va
prati siciliani, ed al ratto di lei, cagione di perpetuo dolore alla madre . Questo carro aveva le rote non coi raggi, ma tim
lie, Del Tartareo tiranno ultima schiava. O male amati fiori, o della madre Disprezzati consigli, o di Ciprigna Arti tardi sc
della madre Disprezzati consigli, o di Ciprigna Arti tardi scoperte. madre naia, Aita; al fero rapitor sorprendi L’orride br
odon l’ombre pie, E vigil canto nelle soglie echeggia: — Giuno nostra madre , o del Tonante E genero e fratel, sonni concordi
l subietto. È sentimento di alcuni che due Veste vi siano state: una, madre " di Saturno, che Pale ancora fu detta; e Y altra
ggiormente probabile il parere accennatovi sulla confusione tra Vesta madre di Saturno, e Vesta sorella di Giove. Nel tempio
nelle medaglie e nei monumenti sono di Santa, Felice, Eterna, Antica, Madre . Sarebbe qui luogo di favellare delle sacerdotess
egno. Poiché sorprese la notizia antica Nel dubbio volto, le dicea la madre : O di qual colpa sei punita, e donde Questo pallo
i Così l’unica prole? e caro un giorno Di Proserpina il nome era alla madre Di lei, scolta in tormentoso abisso, Mentre tu, c
e, E alzar tentava le tremanti palme. Lo vieta il ferro: l’angosciosa madre Grida, e la sveglia il suon delle catene. S’alza
dito Portar la pargoletta al sommo Giove, E locarla con dolce atto di madre Nel ginocchio paterno, ed era a lei Genitrice sec
colla morte stessa Fuggir vorrebbe il sostener l’aspetto Della misera madre . In questi accenti Dopo lungo tacer sciolse la vo
chi la fa moglie di Titano. L’autore delllnno Omerico la chiama gran madre degli Dei e consorte del Cielo stellato. Erodoto
ra una rupe. Ella avea luogo nella composizione di questa tavola come madre di Anteo, che rinnuovava le sue forze ogni volta
stra sopra un globo stellato, poiché del Cielo e delle Stelle fìngesi madre . Stassi adagiatamente sotto l’ombra di una palma
e il fatto sia, sa la novella. » Questo dio mi rammenta la Notte sua madre , che nacque dal Caos, e che Esiodo annovera dopo
uindi l’autore degl’Inni, che vanno sotto il nome di Orfeo, la chiamò madre degli uomini e degli Dei. Favoleggiarono i poeti
sensi, lascia libero il nostro sensorio all’ immagi nazione, che è la madre dei sogni. E in sogno in fatti si credevano varii
n è noto se non che fu padre del Sole, secondo Esiodo, come Tia ne fu madre , e Giapeto uno dei Titani, che contro Giove prese
e ad una città della Cilicia. Di Mnemosine non sappiamo se non che fu madre delle Muse ed amica di Giove, che per sedurla si
tatua di Mnemosine, o sia la Memoria, figlia della Terra e del Cielo, madre delle Muse. Il nome greco (grec) che sta scritto
a della galleria nella Villa Albani. Tiene in quell’egregio fresco la madre delle Muse la mano all’orecchio quasi in atto di
la pace dando a ciascheduno il suo. Esiodo inoltre costituisce Temi madre dell’Ore e delle Parche. Temi, dice Feste, era qu
del Cielo e della Terra, ed il consenso dei più fra i Mitologi la fa madre dei primi fra gli Dei, come Giove, Giunone, Nettu
ia, placarono la dea ergendole un tempio detto Metroo cioè della gran madre , che così Cibele era chiamata. Deve Tebe a Pindar
eligione; il quale avendo veduta con Olimpico, sonatore di flauto, la madre degli dei che con fragore e lampi scendeva dal ci
la metà di Aprile, ed erano chiamate megalesie, cioè feste della gran madre . Quando la Repubblica stava, verun romano prese p
lo, o frigia Diva, Che di tromba ti tien luogo, e con cui Consacri, o madre , i sacerdoti tui: E le terga del tauro Piegate in
i minori uccelli, fra i quali suppor si può il falcone, scherzo della madre Idea. I cembali hanno ciò di particolare, che nel
ine a Celo ed alla Terra. Giunto questo dio all’adolescenza udì dalla madre che il genitore avea nel Tartaro precipitati i Ci
riijcipio, e che quindi, essendo ogni re intollerante di compagno, la madre Vesta, o la Terra, le sorelle Opi e Cerere impetr
opa di Tizio figliuola. Omero nel primo libro dell’Odissea gli da per madre Toosa. Lo stesso autore, nel nono libro, cosi des
e l’alma ancor tu mi bruciassi E l’unico occhio mio di te men caro. O madre mia, perchè non farmi l’ali Con che guizzano i pe
assiso: paschiam l’agnello insieme, Meco mungi, o rappiglia il latte. madre . Tu sol m’iugiurii, di te sol mi dolgo: Punto ben
nai la discordia dei mitologi su questo particolare, ragionando della madre degli Dei. Quanto ai Cabiri, sui quali si estende
vino Tiresia arriva al di là della fossa. Dietro lui si vede Anticlea madre di Ulisse seduta sopra una pietra. Elpenore è ves
orì fanciulla. Sullo stesso piano è Atteone figlio di Arìsteo. La sua madre gli accanto; eglino tengono un cerbiatto, e sono
quantunque nel suo libro intitolato L’opera ed i Giorni dia loro per madre la Rissa. Abitano, secondo Virgilio, nel vestibol
d’ intorno ne porta il nome. Qui dicono che Oreste, avendo ucciso sua madre , divenne furioso. Molto d’appresso al tempio si v
i ragionai in parte quando le mie ricerche ebbero per soggetto Cerere madre di lei: ma l’ampiezza dell’istoria e degli attrib
a di Cerere, e quelli che con Ecate la confusero le diedero la stessa madre , cioè la Notte. Con tutto ciò Esiodo, che non vio
o che si vede nella figura di lei, come se ancora si ricordasse della madre , e della mal gustata melagrana. Caronte fu figliu
dia. Lo Schott Tavea creduta Polinnia, il Cupero Calliope o Mnemosine madre delle Muse. Il non esprimersi nel rame il coturno
nni che si attribuiscono ad Orfeo non Eurinome, ma Eunomia dà loro in madre . Antimaco antichissimo poeta loro dà in genitori
, la vita ad Esculapio, sol dopo morte divinizzato, poiché nasceva da madre mortale. Ippolito essendo ritornato in vita per l
ielo Vulcano egli lanciò, che torre osava 1 certi lacci alla tremante madre . Precipita qual turbo e notte e giorno Lo Dio; su
ior fìa che tu scelga Altri Penati: pei tuoi figli io tremo: Privi di madre , odio alla druda: io veggo Già la torva matrigna,
: Altri la moglie E la sorella, altri la figlia uccide, E vai pure la madre a tanto eccesso! Trucida, e strappa dagl’infausti
al Poema di Nonno ho tradotto. Vide dell’ arbor sulla cima assiso La madre , qual lion tremendo, il figlio Che con lo dio com
adriadi mi ascondete: Agave Ama i suoi figli: e saran ree le mani? Ah madre mia, madre crudel, raffrena Il tuo furori perchè
ascondete: Agave Ama i suoi figli: e saran ree le mani? Ah madre mia, madre crudel, raffrena Il tuo furori perchè belva mi ch
’ha rapito? Addio, Citerone, addio monti di Tebe, Arbori male ascesi: madre , addio, Cara Agave, che il tuo fanciullo uccidi.
sorda Agave!— Se di Bacco mi vuoi vittima, uccidi Sola il tuo figlio, madre , e piangi. E lasci Così tua prole nelle mani infa
a destra in atto di pregar: lo tira Per l’altra mano Autouoe a se, la madre Errando intorno, col suo piede opprime Il petto a
esse. Ella rivolse Gli occhi increduli, e sta muta gran tempo. Misera madre : rimirando il capo Di Penteo ucciso. Sull’arena a
cato il capo Avesse, e non la sventurata Agave! Penteo non accusar la madre insana, Penteo, infelice: il reo fu Bacco: Agave
isce a Bacco. Finalmente si fa conoscere dalla sua amante. che divien madre in mezzo ai fiori, e tra il fragore dei fulmini d
accanti, e il figlio che s’ agita nel suo seno sembra accompagnare la madre . Ben presto l’Invidia sotto le forme di Marte le
rio di togliere il fanciullo ai fuochi. terribili che consumeranno la madre . Fa rivelare all’ amante i pericoli ai quali si e
o per mezzo delle cure di Mercurio fugge all’incendio che consuma sua madre . Giove sensibile all’infelicità della sua amante
tte col figlio fra le divinità del suo impero, e Leucotea fu detta la madre , Palemone il figlio. Con torva faccia rimirò d’A
a: Spargersi vedi contro il duro sasso Quelle tenere membra. Alfìn la madre Commossa, o sia dolore, o sia veleno, Ulula e fug
confidarlo ad Ino figliuola di Cadmo e sorella di Semele, dea marina, madre di Palemone. Ma Giunone avendo minacciata della s
a quale è già spirata, e Bacco nasce in mezzo al fuoco, mentre che la madre nelle sembianze di un’ ombra sale nel cielo, dove
’apparenza di un leone, e adesso lacerano la preda, e sono la propria madre e le sorelle della madre. Queste gli troncano le
adesso lacerano la preda, e sono la propria madre e le sorelle della madre . Queste gli troncano le mani, l’altra tira il pro
rarvi Diana, di soffrirne i rimproveri: linalmente si avvede di esser madre . Dà alla luce una figlia chiamata Telete, e Bacco
retesto di una menzogna, ed il fan cìullo vola verso la reggia di sua madre , che teneramente lo abbraccia. Gli espone il moti
ho dato r estratto, gli annovera nell’esercito che radunò al nume la madre degli Dei, e introduce un Centauro che s’ off’re
nelle feste di Bacco, come quelle che furono prese da’ Misteri della madre degli Dei. Ancora la Centauressa nel medaglione d
altra pastorella studiasi di sottrarre il capretto dalle poppe della madre , presso a cui appoggiato graziosamente col mento
rappresentanza di questo marmo, pretendevano ravvisarvi Olimpiade, la madre del gran Macedone, col serpe in cui si pretese tr
ne ci ricordano i rapporti Dionisiaci di questa fiera che, sacra alla madre degli Dei, passò nelle solennità di Bacco a quell
7 (1897) Mitologia classica illustrata
generò le Ore e le Parche. Il Zeus di Dodona ebbe in moglie Dione, la madre di Afrodite; quello d’ Arcadia ebbe Maia da cui n
da Zeus, la più celebre è Semele, figlia di Cadmo il re Tebano, come madre del dio Dioniso (Dionysus, Bacco), poi Alcmena ch
l’ essere Era una deità della tempesta spiega come sia stata pensata madre di Ares, e il suo culto si connettesse con giuoch
rotettrice del matrimonio e delle mogli, datrice di fecondità, e come madre di Ilitia (Ilithyia) era venerata quale dea della
edeva all’ atto del nascere, ed era invocata da chi stava per divenir madre ; Iuno Pronuba presiedeva alle nozze (dal latino n
a armata dal cervello di Giove, un alto grido tonando, a cui la Terra madre e il cielo inorridi » (traduz. Fraccaroli). Le at
a quella venerata ad Efeso nell’ Asia Minore. Era considerata come la madre universale della natura, la cui azione fecondatri
a sua protezione, e insieme sotto la protezione della Stata Mater, la madre che arresta il fuoco, a cui fu eretta una statua
trono e celebrava una festa agli idi di Maggio in onor di lui e della madre Maia. Più tardi Mercurio si identificò con Ermes,
terre, per mostrare che essi mantenevano sempre un cotal legame colla madre patria. Infine, siccome tutti gli Stati greci sen
riti di questa Dea. Il primo era stato Astreo, pel quale essa divenne madre dei venti Borea, Zefiro, Euro e Noto (i venti di
orse l’ immagine del giorno nuovo, ringiovanito, somigliante alla sua madre Eos. — Tali le principali leggende relative a que
orea mentre stava giocando sulle rive dell’ Ilisso, onde essa divenne madre dei Boreadi Calai e Zete, ricordati nella storia
tt’ uno colle ninfe Carmentes che formavano il corteo di Carmenta, la madre di Evandro; rappresentavano il canto degli oracol
a vicenda delle stagioni; e ben con ragione è stata pensata come loro madre Temi, personificazione dell’ ordine universale, r
os. Raccontavano che il piccolo Eros non volendo crescer su bene, sua madre , per consiglio di Temi (l’ ordin di natura) gli d
li, dove essa vive eternamente con lui congiunta dopo essere divenuta madre della Voluttà. Questa la graziosa leggenda Apulei
venne per salvare il bambino ancor vivo e farlo uscire dal seno della madre ; poi lo affidò al centauro Chirone che lo allevo
ente a Ramnunte nell’ Attica, dove la si diceva figlia dell’ Oceano e madre di Elena; più Nemesi, in figura di demoni alati,
salvezza della città. È nota la leggenda secondo la quale Rea Silvia, madre di Romolo, getta.ta nel fiume per ordine dello zi
esentante l’ impetuoso flutto marino, che per via di Posidone divenne madre dei Ciclope Polifemo. III. Posidone-Nettuno.
(da salum, mare; altri nominano come moglie Venilia, cui Virgilio fa madre di Turno re dei Rutuli. 4. La più bella rappresen
momento di pericolo. Era essa figlia di Cadmo, sorella di Semele, la madre di Dioniso, e moglie del re Atamante di Orcomeno.
d’ Ino molto piacque ai poeti per la pietà che destava il caso della madre sventurata e la felice sorte toccatale di poi, on
ssimo giovane portato in groppa da un delfino, ovvero in braccio alla madre in atto di essere presentato a Posidone che con p
l tempo si disegnò meglio nella mente dei Greci la figura di Gea come madre di tutti gli esseri, non mai stanca di produrre n
ofo ossia allevatrice di bambini: le leggende locali la facevano anzi madre di Erittonio, il progenitore della stirpe Attica.
presso gli Italici la dea Tellus. Anch’ essa era considerata come la madre degli esseri, quindi invocata come Tellus Mater i
e Dea dei morti era invocata insieme cogli Dei inferi. Un tempio alla madre Terra fu eretto in Roma 485/268 dal console P. Se
) in un verso diceva: « Frutti produce la terra, quindi chiamatela la madre Terra ». Varrone comincia il suo lavoro di cose a
an Madre. 1. Rea, come figlia di Urano e di Gea, moglie di Crono e madre dei Cronidi, specialmente di Zeus, ci è già nota
Zeus in una caverna del monte Ida (cfr. pag. 23). Perciò era detta la madre Idea o montana, e rappresentava la natura montagn
igia. Luogo di nascita di Dioniso era creduta la città di Tebe; e sua madre era Semele, una delle figlie di Cadmo, amata da Z
he il coro delle Baccanti stava celebrando sul monte Citerone. Ma sua madre che trovavasi tra le Baccanti, invasata da sacro
biade; veniva detto talvolta l’ umido, come si sopranomava Semele sua madre l’ umida, alludendosi all’ umor terrestre che fec
due corna sulla fronte e una lunga barba e col corpo tutto peloso. La madre rimase spaventata quando lo vide, ma il padre pre
i. Già da tempi abbastanza antichi fu pensato in rapporto con la gran Madre e se ne fece un compagno di lei. Così pure fu mes
era Ops ed Opis, sua moglie, Dea dell’ abbondanza, identificata colla madre terra produttrice di ogni umana agiatezza (opes).
taliche riferentisi alla terra produttrice. Demetra, che vuol dire la madre terra, era figlia di Crono e di Rea, perciò sorel
i flori; in un momento ch’ ella erasi scostata dalle compagne e dalla madre per cogliere un bel narciso, eccoti all’ improvvi
amore, datogli da Ades e non poteva più tornare definitivamente alla madre . Finalmente si convenne che per due terzi dell’ a
Persefone tornasse sopra la terra ad allietare della sua presenza la madre , e il resto dell’ anno vivesse in inferno col suo
di Celeo, re d’ Eleusi. Costoro, tornate a palazzo, indussero la loro madre Metanira ad accogliere la vecchia affidandole la
llora lo toglie dal fuoco, ma con dolci rimproveri lascia capire alla madre che quel fuoco doveva purificare il fanciullo da
fanciullo da ogni elemento terrestre e renderlo immortale. Poichè la madre s’ è opposta, non avrà l’ immortalità; pur tuttav
evole di aver vendicato la morte di suo padre Agamennone uccidendo la madre Clitemestra insieme coll’ amante di lei Egisto, e
ui, l’ avrebbe precipitato in mare se non fosse stato soccorso da sua madre , la notte. — Ma la più bella descrizione del Sonn
unto; le più antiche son quelle cho tacevano sorgere gli uomini dalla madre terra, come dalla madre terra sorgono lo piante e
quelle cho tacevano sorgere gli uomini dalla madre terra, come dalla madre terra sorgono lo piante e gli animali. Si dicevan
a testa, disciogliersi le vesti e gettar dietro sè le ossa della gran madre . Il figlio di Prometeo acutamente interpreto l’ o
iunse questo momento, non vollero nè il vecchio padre di Admeto nè la madre morire pel figlio, per quanto secondo il corso na
le avventure delle figlie di Cadmo, e de’ loro figliuoli, cioè di Ino madre di Melicerte, di Semele madre di Dioniso, di Agav
admo, e de’ loro figliuoli, cioè di Ino madre di Melicerte, di Semele madre di Dioniso, di Agave madre di Penteo; e già s’ è
cioè di Ino madre di Melicerte, di Semele madre di Dioniso, di Agave madre di Penteo; e già s’ è toccata anche la sorte tocc
suoi favori a Zeus avvicinatosi a lei in forma di Satiro e sentendosi madre , per sfuggire lo sdegno paterno, recossi a Sicion
sere loro dal vecchio pastore che li aveva allevati e riconosciuta la madre , subitamente la vendicarono eseguendo su Dirce il
gli com’ erano la gioia dei regal padre, così erano l’ orgoglio della madre fortunatissima. Ma da questa felicità dovevano pi
so dolore? Quando eran già tutti morti, salvo l’ ultima figliuola, la madre , narra Ovidio, ricoprendola con tutto il suo corp
sostenuta dal fratello. Ma il somnio della pietà è nella statua della madre , detta la mater dolorosa dell’ arte antica; il su
be una figliuola, di nome Libia (Libya). Costei sposata a Posidone fu madre di due figliuoli, Agenore e Belo. Quegli regnò su
e a nome Ditti (Dictys) con la rete la trasse a terra, e salvati così madre e figlio, li consegnò a suo fradello Polidette ch
figlia Penelope la futura sposa di Ulisse, a Tindareo la bella Leda, madre dei gemelli Castore e Polluce (Pollux, grecamente
sorte avventurosa, Orizia (Oreithyia) che fu rapita da Borea e fatta madre dei gemelli Calai e Zete, e Procri già felice spo
e come a dire l’ Eracle dell’ Attica, è da ricordare prima chi gli fu madre . Essendo Egeo senza figli ed essendosi rivolto al
i e se ne venisse ad Atene. A sedici anni d’ età, Teseo portato dalla madre avanti a quel masso, lo sollevò facilmente, e da
i, costei seguì volontariamente Teseo ad Atene e divenne sua moglie e madre di quell’ ippolito (Hippolytos) che fini poi così
va colla sua preda. Si poso nell’ isola di Creta. Ivi Europa divenne madre di Minosse, di Radamanto (Rhadamanthus o Rhadaman
figliuole di cui una, Erope, sposa prima a Plistene poi ad Atreo, fu madre di Agamennone e Menelao, l’ altra, Climene, sposa
scendente di Perseo, e fu certo il più illustre di questa stirpe. Sua madre era Alcmena, figlia di Elettrione e nipote di Per
e l’ assenza di Anfitrione, che Zeus preso d’ amore per Alcmena la fè madre di Eracle. Di qui s’ intende come Eracle, sebben
i passanti a lottare con lui; egli semprechè toccava col piedi la sua madre terra, ripigliava forza, ond’ era invincibile. Er
i uno, Podarce. Eracle diede Esione in premio a Telamone, che la rese madre di Teucro; e poichè Esione ebbe da Eracle facoltà
ega pure il suo vecchio padre, invano; lo pregano le sue sorelle e la madre istessa, ma Meleagro rimane irremovibile, come Ac
di battaglia; la crudele erinni, che aveva udito la maledizione della madre , ne fe’ sua preda e lo fe’ morire. Tale è la legg
. Si diceva che poco dopo la sua nascita, le Moire erano apparse alla madre Altea e l’ avevano avvisata che il figlio suo sar
rasse figliuoli, perchè un figlio suo avrebbe ucciso lui e sposata la madre . Perciò allorquando sua moglie Giocasta (in Omero
e dal tornare in patria perchè avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre . Egli allora pensò di evitar Corinto, dove credev
trono e la mano di Giocasta; divenne così inconsciamente sposo di sua madre avverando il terribile oracolo che pesava su di l
più antichi non si dà alcuna discendenza al connubio di Edipo con sua madre e quei quattro figuran figli di Edipo e di Euriga
stesso l’ uccisore di Laio, sicchè egli era parricida e sposo di sua madre ? A tal terribile scoperta, Giocasta si appicca, E
o poema di Stazio. Le avventure speciali di Alcmeone, uccisore di sua madre Erifile, e perciò perseguitato dalle Erinni finch
divenuta sua moglie donò il peplo e il collare di Armonia tolto alla madre , ucciso poi dai fratelli di Alfesibea e venerato
da altra moglie. Obbligati a fuggire per questo, si ripararono colla madre in Micene presso il loro cognato Stenelo, figlio
del re Priamo, ma a motivo di un sogno di cattivo augurio avuto dalla madre Ecuba nel dar alla luce questo figliuolo, fu espo
te principiarono a tormentare gli Achei; e Zeus, pregato da Tetide la madre di Achille, fè che la vittoria fosse dalla loro p
al pensiero di vendicare il morto amico, e per mezzo della sua divina madre ottenuta dalle mani di Efesto una nuova armatura,
lora cominciarono i lamenti e i pianti per la morte di tanto eroe; la madre Tetide e tutta la schiera delle Nereidi lo pianse
col sangue di Polissena. L’ infelice ragazza strappata dal seno della madre già affranta da tanti dolori, verso sulla tomba d
e anni dopo che n’ era uscito, e uccise non solo Egisto, ma anche sua madre . Questo gli tirò addosso la persecuzione delle Er
ombra di Tiresia e molte altre di eroi ed e roi ne, fra cui anche sua madre Anticlea che gli dà desiderate notizie del padre
8 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
Febe, Teti, e Saturno(b). Comunemente dicesi, che dal nome della loro madre i maschi vennero chiamati Titani, e Titanidi le f
Cerere. Non altrimenti era per accadere anche a Giove, se Cibele, sua madre , artifiziosamente nol avesse serbato in vita. Col
scevasi la Terra, benchè questa, come abbiamo osservato, fosse di lei madre  ; ma non è da maravigliarsi, giacchè appresso i M
Rea, di Buona-Dea, di Ope, e d’ Iside. Si chiamò Maja(h), ossia Magna Madre , essendo ella risguardata come la Genitrice comun
iglia all’altare d’ Iside, e la pregò di soccorso. Uscì finalmente la madre dal tempio. La seguì la figlia con passo più fran
e acquistarono anche il nome di Matragirti, ossia raccoglitori per la Madre , come appellavasi Cibele. Conducevano allora in g
però fu detta Tedifera(d). Il viaggio intrapreso riuscì alla dolente madre assai penoso. Giunta ad Eleusi, si sentì talmente
ti la Dea in Nettuno, il quale, trasformatosi in cavallo, la rendette madre di una figlia, che fu nominata Era(c). Altri dico
opa (b). A sì tristo avviso restò per lungo tempo attonita la dolente madre , ma rasserenato poi lo spirito, volò di nuovo all
Giove fece sì che per sei mesi dell’ anno la avesse appresso di se la madre , e per altrettanti il marito (c). Cerere fu sopra
) ed Elleno(c), e una figlia, Protogenia (d), che fu da Giove renduta madre di Etlio, padre di Endimione (e), del quale parle
Alcmena, in onore di Pelope, da cui egli traeva origine per parte di madre , e che i medesimi, essendo stati per qualche temp
se, come abbiamo testè accennato, in una coscia, e ne fece le veci di madre (a). Alcuni dicono, che Bacco sia nato in Tebe(b) 
questo Nume fu quella di discendere nell’Inferno per trarne fuori sua madre . Nel tempio di Diana, eretto in Trezene, v’ avean
a terra(d) ; ovvero dall’ essere stata anche chiamata Tione la di lui madre , Semele (e). Sabazio, da’ Sabi, gente della Traci
altri yogliono, di Demofconte, re d’ Atene. Oreste, avendo ucciso sua madre , come più diffusamente vedremo, per purgarsi del
montò sopra un albero di un piccolo bosco(18). Agave tuttavia, di lui madre , lo osservò, e fu la prima ad avventarsegli furib
per la sua sorprendente bellezza era amata da Giove, che la rendette madre della Sibilla Erofile. Giunone tale dispiacere no
Giove placò Giunone, restituì ad Io la priniera figura, e la rendette madre di Epafo (c) (6). Nè solemente gelosa, ma superba
(d) del Titano Ceo e di Febe. Giunone sdegnata, perchè Giove amava la madre di questo Nume, lo scacciò dal Cielo, e fece giur
mostro anzidetto scoccò tanti strali, che lo uccise, per vendicare la madre , che n’era stata sì fieramente perseguitata (f).
o Apollo, perchè credevano, che nella loro Isola fosse nata la di lui madre , Latona. Queglino per così dire erano Sacerdoti d
to esortava le donne Tebane ad offerire voti e incensi a Latona, come madre d’ Apollo o di Diana, Niobe andava sgridando quel
al culto, che rendevano a Latona ; e tentava di persuaderle, che una madre di due soli figliuoli, qual’ era stata colei, non
e Divinità si recarono sul Citerone, ove i figliuoli dell’ orgogliosa madre si trovavano, e colle loro frecce li misero tutti
scose sotterra per sottrarla alle furiose gelosie di Giunone. Morì la madre , e nacque il bambino fin d’ allora d’estraordinar
traccia di sua sorella. Melia, ch’era stata rapita da Apollo, e fatta madre d’Ismeno e di Tenero(45). Egli, come seppe, ch’el
ella parte dell’ Africa, che poscia fu detta Cirenaica, e la rendette madre di molti figliuoli, tra’quali si nomina Aristeo(a
). Apollo rapì pure Sinope, e recatosi secolei nel Ponto, la rendette madre di Siro, il quale diede poi il suo nome a’Sirj. D
i soggiungono che a Mirra toccò sì trista avventura, perchè Cencride, madre di lei, si milantava d’avere in Mirra una figliuo
lui, lo nascosero sotto l’erba, e lo bagnarono delle lagrime, che sua madre andava spargendo. Il bambino crebbe sì bello, che
o, Cupido, si vantò di poter cogliere in un giardino più fiori di sua madre . Venere prese a gareggiare seco lui ; ma egli col
o un’altra tradizione più seguita, e citata da Pausania(a), la di lui madre , tostochè lo partorl, lo nascose tra’pastori dell
lo, o del fiume Acheloo, come più comunemente si crede, e la rendette madre di Leche e di Cencreo(5). Molti figliuoli nacquer
a, Poliade, Tritonia, Ellotide, Atene, Itonia, Alalcomenia, Calcieco, Madre o Matrona, Piletide, e Steniade. Si disse Alea, p
e appellata Partenia, ossia Vergine, perchè quantunque fosse divenuta madre di varj figliuoli, tuttavia, bagnandosi ogni anno
ntervenivano tutti armati per sacrificare a Minerva(c). E’stata detta Madre o Matrona dal tempio, che le cressero le conne d’
a vita nelle foreste. Marte prese la figura di pastora, e la rendette madre di due gemelli. Ella per timore del padre li gett
te ubbriacò Vulcano, lo ricondusse in Cielo, lo impegno a liberare la madre , e lo riconciliò seco lei(h). Vulcano dopotal fat
Atlante, Menezio, Prometeo, ed Epimeteo(a). Esiodo però vuole che la madre di questi sia stata Climene, figlia d’Oceano e di
’Omero nacque dalla Ninfa Toosa e da Nettuno(g). Apollonio gli dà per madre Europa, figlia di Tizio(h). V’ è chi lo dice figl
 9. (15). Pausania dice che Sagaritide o Sangaride non fu amante, ma madre di Ati, e riferisce la seguente favola : Giove, d
o chiamano figlio del re Eleusio : Secondo questo ultimo Scrittore la madre di Trittolemo appellavasi Iona (f), e secondo Apo
rlo la notte sul fuoco, ed ungerlo d’ambrosia il giorno. Ma la di lui madre , sorpresa da si strano spettacolo, mise un grido,
ia in altezza. Furono poi denominati Aloidi da Aloeo, con cui la loro madre erasi unita in matrimonio(f). Di Polibote leggesi
no famosi anche i due fratelli, Achemone o Acmone, e Passalo. La loro madre , di nome Sennone, donna fatidica, li avea avverti
o d’Ercole era nero ; e ricordandosi dell’avviso, ricevuto dalla loro madre , presero a vicende volmente confabulare su tal pr
a terra, sotto il qual nome gli Antichi riconoscevano la natura, come madre e nutrice di tutte le cose (c). (a). Nat. Com.
. Mythol. l. 2. (32). Giove s’invaghì di Proserpina. Cerere, di lei madre , per allontanarla da quel Nume, la nascose in una
iove vi penetrò anche colà sotto la figura di serpente, e la rendette madre di Zagreo (e). Nonno Dionisio dice che Giove tras
i Titani per eccitamento di Giunone lo fecero in pezzi (f). (33). La madre d’Arcade fu Callisto, nata da Licaone, re d’Arcad
g). Ma poichè Giove sotto le sembianze della predetta Dea la rendette madre d’Arcade, Diana non volle più averla tralle sue N
he Palisci, e i quali si chiamavano Ate e Cario, narrasi, che la loro madre , Talia, o Etna, prima di partorirli, appresso il
anche soprannominati Dioscori, perchè nacquero da Giove (c). La loro madre al dire dello stesso Cicerone fu Proserpina (d).
ejone, nata da Oceano e da Teti. Anch’elleno, perseguitate colla loro madre da Orione per cinque anni nella Beozia, ricorsero
ta contrada della Grecia sacrifizj a Bacco, e compose in onore di sua madre un Coro di Musici, che fu per lungo tempo denomin
ome di sua moglie. Ebbe una figlia, detta Libia, che Nettuno rendette madre d’Egitto e di Danao (d). (d). Calep. Sept. Ling
anassa (e). Altri ne nominano due solé, Elege, e Celene (f). (8). La madre delle Pretidi secondo Omero si chiamava Anzia (g)
stverta (d), e Antevorta avea cura, che quello uscisse dal seno della madre nella maniera la più naturale (e). Antevorta fu a
vi dimostrata da’ due fratelli. Bitone, e Cleobi, verso Cidippe, loro madre . Costei dovea recarsi al predetto tempio, di cui
gliuoli lo strascinarono sino al tempio per quaranta cinque stadj. La madre pregò la Dea, che concedesse loro il miglior bene
Solimi. Ippoloco salì al paterno soglio. Laodamia fu da Giove renduta madre di Sarpedone, re di Licia(b). Essa amava la cacci
. L’Acheronte, dicono alcuni, nacque da Cerere senza padre. La di lui madre , temendo i Titani, i quali tentavano di sterminar
di Apollo, perchè questo Nume rendette la di lui figliuola, Coconide, madre d’Esculapio. Il Nume lo colpì colle sue frecce, e
4. (3). Furonvi alcuni, i quali dissero, che Latona era balia, e non madre di Apollo e di Diana(d). Comunque ciò sia, Latona
se Minerva, e comandò a Creusa, che non palesasse a Zuto, ch’ella era madre di Jone. Quindi il re rimase nel suo inganno, e J
v. (b). Potter. Archacol. Graec. l. 2. (c). Id. Ibid. (22). La madre di Branco, vicina a partorirlo, sognò, che il Sol
). Trasferitasi in Italia, si unì in matrimonio col Tevere, e divenne madre di Bianore, soprannominato Ocno. Questi fabbricò
fabbricò nell’ Etrurià una città, che chiamò Mantova dal nome di sua madre (a). (b). Job. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (c).
ro, ossia Lucifero, che parimenti annunzia alla terra l’arrivo di sua madre . A Titono poi l’ Aurora ottenne dalle Parche l’im
osse figliuolo del Sole. Faetonte se ne querelò appresso Climene, sua madre . Ella lo accertò, che Febo era il di lui padre, e
quel fiume le di lui sorelle, Faetusa e Lampezia, per piangerne colla madre il tristo fine. Il pianto loro fu sì dirotto, e s
llo cato tra gli Astri(d). (31). Faetusa e Lampezia ebbero Neera per madre . Si soprannominarono Eliadi dal loro padre, chiam
l pari dell’oro, la trasse un dì nel tempio di Minerva, e la rendette madre del medesimo cavallo(a). Notiamo per ultimo che a
e tre tempj(b). (e). Orph. Hymn. in Mus. (33). A Mnemosina, come madre delle Muse, si celebravano da’ Greci Ie Nefalie,
re di Friotide nella Tessaglia. Egli rendette la sua sorella, Canace, madre d’un figlio. Voleva la giovine celarlo al di lei
ttamenti, che Dirce, moglie di Lico, re di Tebe, avea usato alla loro madre , s’impossessarono di quella città, uccisero Lico,
questo Nume la cangiò in fontana(a), e intorbidò la mente ad Antiope, madre d’Anfione. Costei andava errando per la Grecia, q
la vide a danzare colle altre Ninfe, ne divenne amante, e la rendette madre di Eudoro, il quale molto si distinse all’assedio
Polifonte, la quale ebbe per padre Ippono, figlio di Triballo ; e per madre Trassa o Traossa, figlia di Marte e di Terena. El
eglino erano discendenti da lui, ottenne, che fossero cangiati colla madre in uccelli. Polifonte divenne un uccello, che can
ltro dal monte Cilleno. I due Numi se ne invaghirono, e la rendettero madre di Autolico e di Filammone, de’ quali parleremo.
o dell’abbondanza, si ubbriacò, e rendette Penia, Dea della pover tà, madre di Cupido, il quale poscia fu stabilito al servig
cilia, ove il fiume Criniso, convertitosi in orso o cane, la rendette madre di Aceste. Questi fabbricò una città, e la chiamò
sce il mentovato furto all’anzidetta Scilla (d). (9). Anceo ebbe per madre Astipalea. Egli fu amantissimo dell’agricoltura.
a quella d’Egina. Cencreo ne divenne il re, e le diede il nome di sua madre (a). (11). Tafio ebbe per madre Ippotoe, nata da
nne il re, e le diede il nome di sua madre (a). (11). Tafio ebbe per madre Ippotoe, nata da Nestore, e da Lisidice, figlia d
oi dal nome di lui furono delle Tafie. Sposò una Ninfa, e la rendette madre di Pterelao (b). (12). Beto o Boeto, ed Eolo ebb
ndette madre di Pterelao (b). (12). Beto o Boeto, ed Eolo ebbero per madre Melanippa. Eglino erano stati esposti alle bestie
e al marito d’averli essa partoriti. Qualche tempo dopo colei divenne madre di due figli, e osservando che Metaponte amava co
, la rigettò, e prese in moglie Melanippa (c). (13). Nitteo ebbe per madre Celene, figlia d’Atlante(a). Secondo Ovidio era r
rove raccontato, a’ maltrattamenti di Dirce, sua moglie(e). (14). La madre di Tritone secondo Esiodo(f), Apollodoro(g), e qu
Mitologi fu Anfitrite. Acesandro poi, citato da Tzetze(h), gli dà per madre Celene. I Poeti ci descrivono Tritone, come un Di
o, che Melicerta, figlio del Tebano Atamante, e d’Ino, fuggendo colla madre da’ furori del padre, si precipitò nel mare, e ve
ra Eolo, figlio d’Ippoto, o di Giove(h). Eutidemo Ateniese gli dà per madre Menecla, figlia d’Illo Liparese(i). Eudoso Cnidio
r invidia tolte alla giovine da Plesippo e Tosseo, fratelli di Altea, madre di Meleagro. Meleagro non potè comportare l’affro
quel tronco si fosse ridotto in cenere. Si ricordò altresì la di lui madre , ch’ella, balzata tosto di letto, avea sottratto
ta Altea, Eneo prese in moglie Peribea, figlia d’Ipponoo, che divenne madre di Tideo, padre di Diomede. Eneo poi dopo la mort
perchè fu concepito in forza d’una favilla, che volò nel seno di sua madre , mentre questa stava appresso il fuoco. Altri lo
9 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
iangono i morti lor mariti e figli ; E il fanciullin con l’angosciosa madre Resta senza governo e senza padre. Astrea11 che c
a per genitrice della maggior parte degli Dei, e perciò fu detta gran madre , e poi Berecinzia, Dindimena e Idea, dai nomi di
so nome di Vesta : una, detta anche Terra e moglie di Celo (25), è la madre di Saturno (27) ; l’ altra, ossia Cibele gli è mo
ta Proserpina (53) ; e Giasone, figlio di Giove e d’ Elettra, la fece madre di Pluto (254), Dio delle ricchezze. 53. Plutone
e fiede. Chiama la mesta vergine in quel corso, Più d’ ogni altra la madre in suo soccorso. Anguillara. Cerere sconsolata
ere, concedesse a Proserpina (53) di passare sei mesi dell’anno colla madre e gli altri sei col marito.15 59. Cerere ha volt
ale conciliando il sonno a Cerere aveva dato tregua all’affanno della madre sventurata. — È opinione che Cerere sia l’Iside (
i Testio re dell’Etolia e moglie di Tindaro re di Sparta, la quale fu madre di Castore e Clitennestra (441), di Polluce e d’E
a (601) ;22 poi comparve da satiro ad Antiope regina delle Amazzoni e madre di Zeto e d’Anfione (481) ; e sotto le sembianze
Micene nell’Argolide, ebbe favori dalla di lui moglie Alcmena, che fu madre d’Ercole (364). 75. Si cangiò in pioggia d’oro pe
re nella torre di metallo dov’era ehiusa Danae figlia d’Acrisio e poi madre di Perseo (353) ; sotto la figura di un giovine a
otto la figura di un giovine apparve a Semele figlia di Cadmo (485) e madre di Bacco (146) ; e fintosi Diana (137), dette a C
liuolo Arcade ; e finalmente in rozza veste di pastore si palesò alla madre delle nove Muse (274) ossia alla ninfa Mnemosine
lo e Diana nascessero, la gelosa moglie di Giove mosse contro la loro madre il serpente Pitone, nato dalla terra26 (pytho, im
tà da far uso delle sue forze, consacrò la prima prova di valore alla madre per vendicarla del serpente Pitone che l’aveva to
escì dolorosa oltremodo all’Aurora, e le eterne lacrime dell’afflitta madre son quelle, secondo la favola, che producono la r
gliuolo d’Apollo e della nereide Climene figlia dell’Oceano e creduta madre d’Omero, soleva per effetto di stolto orgoglio va
rsia ; ed Apollo invaghitosi della sua bellezza prese l’effigie della madre per indurla a sposarlo ; ma Orcano, avutone sento
suona il vocabolo di greca origine. 133. Coronide figlia di Flegias e madre d’Esculapio (289) fu anch’essa amata da Apollo ;
le apparve sotto le effigie della stessa Diana, si maritò, e divenne madre di Arcade (75). Allora Diana, conosciuta la poca
il grande, e mentre Diana, come credevano, assisteva in parto Olimpia madre di quel principe. Pare che Erostrato commettesse
lla sua nascita ; e questo bambiuo era Bacco. Indi il Nume dette alla madre alto guiderdone in cielo facendola immortalmente
regi ed il suo potere. Vediamone la elegante traduzione del Carrer : Madre d’ Enea, desio d’ uomini e Numi, Alma Venere, tu,
e ebbe a marito il più deforme di tutti i Numi. 172. I poeti la fanno madre di molti figli, e i più celebri sono Cupido o l’A
oia, gr.) ebbero Bacco per padre, e furon compagne inseparabili della madre , perchè la Dea della bellezza riceve da loro la l
esta favola ch’ ei finge istoriata nel velo delle Grazie : Scegli, o madre de’ fior, tenui le fila ; E per te in mezzo il sa
prima a motivo di questo fatto : Un giorno Cupido passeggiava con sua madre in un prato smaltato di fiori, dove volendo far p
sue ali, si vantò che in pochi minuti avrebbe colto più fiori di sua madre . Venuti infatti alla prova, Amore era per vincere
ele (40) e fratello di Giove (63) e di Plutone (213). Appena nato, la madre , per liberarlo dalla voracità (allegorica) di Sat
oglie d’ Oceano, non deve esser confusa con l’altra Teli (320) che fu madre d’ Achille (536). 193. Oceano e Teti generarono N
d’Egina, fu re dell’isola d’Egina da lui così chiamata in onor della madre . Siccome la peste aveva spopolato i suoi stati, c
sare la figliuola di Laomedonte, Esione, che fu la sua terza moglie e madre di Teucro. — Peleo sposò Teti (320) e fu padre d’
te in ordine pel tacito viaggio. Quando la Notte era considerata qual madre del Giorno avuto dall’ Erebo insieme con le tre P
cato il gallo, che nelle tenebre canta il ritorno della luce ; e come madre delle Furie le immolavano pècore nere. Anche di q
dormire, e significhi la morte, perchè d’ambedue questi si dica esser madre . Mostri di cader col capo innanzi fitto in un’ om
one. O ciechi, il tanto affaticar che giova ? Tutti tornate alla gran madre antica ; E ’l nome vostro appena si ritrova…. (P
figlia chiamata Coronide (133) che fu amata da Apollo (96). e divenne madre d’Esculapio (100). Ma Flegia, per odio e disprezz
auno, figlio di Pico re dei Latini e nipote di Saturno (23), ebbe per madre Canente figlia di Giano, la quale fu cangiata in
conta cinquanta, e le più distinte sono Teti (192) moglie di Peleo e madre d’Achille, Galatea (273) amante d’Aci, Cassiopea
Peleo e madre d’Achille, Galatea (273) amante d’Aci, Cassiopea (361) madre d’Andromeda, Calisso (577) regina d’Ogigia, Glauc
se umane, distribuendo a capriccio i beni ed i mali. Essa è origine e madre di tutte le invenzioni umane, dice Mario Pagano.
ottratta alla vendetta di Coriolano dalle lacrime della sposa e della madre , alzò un tempio alla Fortuna femminile, perchè du
e sottoporre il suo cuore, se non che al supremo dei Numi che la fece madre dell’ inflessibile Nemesi (333), Dea della giusti
39. Astrea, figlia di Giove (63) e di Temi (337), presiedeva come sua madre alla giustizia, laonde spesso va confusa con lei.
ra, Tanto che ’l capo infra le nubi asconde. Dicon, che già la nostra madre antica Per la ruina de’ Giganti irata, Contra i
verità. 350. La Verità è figliuola del Tempo o di Saturno (27) e madre della Virtù ; ed appare nuda o coperta di semplic
isio, scoperta l’esistenza del temuto nipote, lo fece esporre con sua madre in preda alle onde in una debole navicella. La sv
la condusse a Polidetto re di essa isola. Questi ricevè umanamente la madre ed il figlio, e dettelo a educare ai sacerdoti de
in culla, strangolante i dragoni, sendo ivi presente Anfitrione e la madre Alcmena, in cui si scorgea lo spavento. E se ques
e da Giunone mandati, non si alterava punto nè poco in veder quivi la madre spaventata e fuori di sè. Già le serpi erano dist
o, lo assalì, e lo atterrò tre volte ; ma invano, poichè la Terra sua madre ogni volta ch’ei la toccava gli rendeva nuove for
o di Admeto, a me non men che caro, Sacro è pur anco : il genitor, la madre , E i figli suoi, questo è d’Admeto il sangue : Or
è per anco di spontaneo, vero Voler di morte : e se il pur fosse, io madre D’unico figlio il soffrirei ? Lo stesso Dico vie
o Dico vieppiù della minor donzella. Riman l’antica e sempre inferma madre , Specchio d’ogni altra matronal virtude ; Pronta
gici. Teseo. 402. Teseo ebbe per padre Egeo re d’ Atene, e per madre Etra, figlia di Pitteo re del Peloponneso, che lo
(433) che era stata rapita da Teseo (405), e condussero schiava Etra madre di quell’ eroe. 445. Castore e Polluce volevano s
di lei, le svelse dalle braccia il fanciullo Learco, e lo uccise. La madre disperata s’ annegò con l’ altro per nome Melicer
ire tutte le api d’Aristeo, ed egli ne fu sconsolato, e ricorse a sua madre . Cirene, impietosita dal suo dolore, gli consigli
ente d’ Eaco re dell’isola d’ Egina e giudice dell’inferno (229). Sua madre , che teneramente lo amava, andò ad immergerlo nel
egliati rivolgendo in giro, E non sapendo là dove si fosse, Quando la madre da Chirone a Sciro Trafugò lui dormendo in le sue
n Sciro.) Allora seguì Ulisse all’assedio di Troja, ed ebbe dalla madre un’armatura impenetrabile fabbricata da Vulcano (
nomia ; e Nausica sua figlia, bella e vereconda fanciulla, aiutava la madre nelle faccende domestiche. Filava, tesseva la lan
ere per impadronirsi delle sue ricchezze. Allora questa infelicissima madre entrò furibonda nel palazzo dell’assassino, con a
glia alla tomba. Oh fosse ei morto Fra le mie braccia almen ! Cosi la madre , Che sventurata partorillo, e io stesso Sfogo avr
labbro bagna, Non il palato. Ed altro tal che lieto Va di padre e di madre , alteramente Dalla mensa il ributta, e lo percote
qui non siede al desco. Torna allor lagrimando Astïanatte Alla vedova madre , egli che dianzi D’eletti cibi si nutria, scherza
padre, e ne avrebbe un giorno vendicata la morte, così Andromaca sua madre , per sottrarlo alla persecuzione dei nemici, lo a
n servo che lo facesse perire ; ma colui, mosso dalle preghiere della madre , lo dette ad allevare a certi pastori del monte I
itone si resero celebri per la loro commovente pietà filiale verso la madre Cidippe che era sacerdotessa di Giunone (85), 625
cendo un tragitto di circa sei miglia. Intenerita da quest’azione, la madre implorò dalla Dea pe’suoi figliuoli il bene più g
ad ardere un tizzone che le Parche avevan messo nel fuoco mentre sua madre lo partoriva ; sicchè Altea, per prolungare i gio
Altea, non dando più ascolto che al suo furore, si dimenticò d’esser madre , e lanciò tra le fiamme il tizzo fatale. Allora M
nei figliuoli innocenti le colpe dei genitori ! 632. La sventurata madre , vista cotanta strage, piena d’affanno e di dispe
uoli, opere attribuite a scalpelli greci ; ma nella sola figura della madre si scorge la divina arte di Fidia ; ed è monument
larsi il capo e di andar gettando dietro le spalle le ossa della loro madre . Deucalione dopo aver lungamente pensato all’ arc
gamente pensato all’ arcano senso di quest’ oracolo, capì che la loro madre comune era la Terra e le sue ossa le pietre. Sicc
tien lontani gli Aquiloni e le nere Tempeste, e con le lacrime della madre nutrisce l’infanzia dei fiori, dei frutti e delle
r la troppa licenza delle sue feste. 706. Iside, distinta col nome di Madre di lutte le cose e di Dea universale, spesso è ra
i. — I Canadiesi credono un Dio in quattro persone, Padre, Figlio, la Madre e il Sole. Il padre, detto anche Grande Spirito e
etto anche Grande Spirito e Kici-Manitù, è il principio del bene ; la Madre lo è del male. Creato l’universo, il Grande Spiri
merei per figure o personificazioni quando diciame la Veechiaia esser madre o sorella della Prudenza ce. Quindi non abbiamo e
elte dalla Campania in quello sconvolgimento. Esiodo dice cha la gran madre terra, sposata al Tartaro partorì Tifeo o Tifone
allo stesso male, e quasi nel medesimo tempo, languivano intorno ella madre che non sapeva come salverle, e che le vide morir
10 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
(Ops, Opis) e Terra (Tellus), perchè la terra era riputata la comune madre degli uomini ; Rea (Ρεα, Phea) da un verbo greco
nchè a lui si dovesse la signoria dell’universo, pure scorgendo nella madre una propensione pel fratello Satùrno, a questo la
que’mostri che i poeti chiamaron Centauri. Di che fu così dolente la madre che da Giove fu cangiata in tiglio ; percui filir
uesta città fu portata a Roma la famosa pietra che dicevano essere la Madre Idèa, e che da P. Cornelio Scipione fu collocata
igliuola primogenita di Satùrno e di Rea ; e da Virgilio (1) chiamasi Madre , perchè la Terra credevasi madre degli uomini e d
di Rea ; e da Virgilio (1) chiamasi Madre, perchè la Terra credevasi madre degli uomini e degli Dei ; o perchè Vesta era il
, e questi scacciati, dal Pontefice Massimo ; e doveano avere padre e madre viventi (patrimi et matrimi), e non meno di sei,
le, la quale, coll’augusto capo coronato di torri ; lieta per vedersi madre di tanti numi, vien portata su pomposo cocchìo pe
liuoli, Vesta, Cerere, Giunòne, Plutòne, Nettùno e Giove. Veggendo la madre che il marito avea tanti figliuoli divorato, vici
Io vidi giù nel Tartaro, dice Ulisse(1), Ifimedìa, moglie di Aloeo e madre di Oto e di Efialte, giganti di altissima statura
o e colle vesti discinte, si gettarono dietro le spalle le ossa della madre , che interpetrarono essero le pietre, giacchè mad
lle le ossa della madre, che interpetrarono essero le pietre, giacchè madre comune è la Terra. Si vide allora, le pietre gett
racolo avea predetto che sarebbe morto da un figliuolo di Danae, e la madre ed il figliuolino ben rinchiusi in una cesta cope
gli astri. Dopo di ciò (1), ritornato Perseo a Serifo, vi ritrovò la madre Danae, la quale, per fuggire le insidie di Polide
rato e vedendo che quegli abitanti avean favorito Polidette contro la madre , col mostrar loro il capo di Medusa, e Polidètte
egrinare, avendo dimorato alcun tempo nella Tracia con Telafassa, sua madre , questa morta, andò a Delfo per consultare l’orac
vea un nipote chiamato Talo, o Perdice, secondo altri, il quale dalla madre fu a lui affidato, affinchè lo ammaestrasse. Il g
e ; ed Elena li chiama suoi germani fratelli, e nati dalla stessa sua madre (1). nulladimeno essi son chiamati per lo più Dio
la cittadella detta Cadmea colla città bassa. Nati questi gemelli, la madre , per sottrarli alle violenze della rivale Dirce,
amente discacciata. Ma poscia, fatti accorti da un pastore ch’era lor madre , i due fratelli vendicarono i torti di lei, come
à di alcuni lustri, era vicino a ferirla di saetta, quando Giove e la madre , ed il figliuolo trasportò in cielo, e ne fece du
de’ tempi suoi, e perciò si annoverava fra’ giudici dell’inferno. Sua madre fu Europa, o Egina, fig. del fiume Asopo, detta p
opiade da Ovidio. Regnò nell’isola Enopia o Enone, che dal nome della madre chiamò Egina(1), ond’ebbe origine il popolo de’ M
ndo Saturno fu cacciato da Giove nel tartaro, essa fanciulla fu dalla madre Rea consegnata all’ Oceano ed a Teti, i quali con
to il fatto de’ due fratelli Cleobi e Bitone, i quali, vedendo che la madre Cidippe andava al tempio su di un carro tirato da
all’ora disegnata, si posero essi a tirare il carro, e ricondotta la madre a casa nella stessa guisa dopo il sacrificio, ell
va subito il fece cieco. Ma mossa a pietà delle lagrime della dolente madre del giovanetto, il quale per caso avea commesso q
ano giudicati. Oreste, dicevano essi, avendo uccisa Clitennestra, sua madre , fu dalle infernali furie assalito. Per liberarsi
λκω, iuvo, percui può spiegarsi ausiliatrice. Αματωρ ο αμητρος, senza madre , così detta, perchè nata dal cervello di Giove.
o alcuni chiamasi Minerva da Catullo(3), perchè nacque di padre senza madre . Ma altri dicono che patrimus significa un giovin
dicono che patrimus significa un giovinetto che, dopo la morte della madre , ha il padre ancora vivente ; il che non conviene
sa, detta Pito, e poscia Delfo. Omero(1) dice che Apollo non fu dalla madre allattato, ma che Temi gli diede a bere il nettar
a caverna, il fanciullo nascendo parve nato dalla terra. Or Apollo la madre Latona da ogni oltraggio del gigante difese, ucci
lio del Sole. Attristossene Fetonte, e tutto lagrimoso fu tosto dalla madre a far doglianze di quell’oltraggio. Climene, per
doloroso al fonte, da cui nasce il Peneo, ed ove la reggia era della madre Cirene. Quivi lagrimando la prega che il modo gli
ti, riconobbero poscia la loro origine ; e per vendicare l’onta della madre legarono Dirce alla coda di un indomito toro. La
ggia su tre piedi, ed ha dietro al suo capo una stella. Catullo la fa madre d’Imeneo ; ed Igino, di Lino. Calliope infine, (a
figliuolo Alcmeone di vendicar dopo la sua morte il tradimento della madre  ; ed andato a Tebe, insieme co’ cavalli fu inghio
per un gran tremuoto. Alcmeone, memore del paterno comando, uccise la madre Erifile, per la qual cosa fu dalle furie agitato.
e fu sì dolente che dagli Dei ottenne di esser cangiato in cicala. La madre poi pianse amaramente l’estinto figliuolo, ed il
scelto coro di giovanetti e di donzelle di cui eran viventi e padre e madre (patrimi et matrimi.) al numero di ventisette e g
e, e dalla Notte, l’Etere ed il Giorno. Da’ Greci Mitologi chiamavasi madre degli uomini e degli Dei ; e reputavasi la più an
. Figliuoli del Sonno erano i sogni, sebbene Euripide chiama la Terra madre de’sogni dalle nere ali ; ed Igino li faccia fig.
Elio, uccisero Iperione ed annegarono il figliuolo nell’ Eridano. La madre il cercò lungamente, ma indarno ; percui lassa si
ivampò la casa. Bacco fatto adulto scese all’inferno per liberarne la madre , colla quale ritornato alla luce del sole, dopo m
uel monte era un luogo nudo di alberi ; quivi, prima di ogni altra la madre Agave il crede un mostruoso cinghiale e coll’aiut
υωνευς, Thyoneus, fu detto Bacco o da θυειν, furere ; o da Tione, sua madre , perchè egli scese all’inferno per trarne la madr
 ; o da Tione, sua madre, perchè egli scese all’inferno per trarne la madre Semele, che Giove, ad istanza del figliuolo, allo
he sposò Adone. Or la ninfa Dione, fig. dell’Oceano e di Teti, era la madre di Venere, percui Cesare che si vantava discender
Enea nel ginocchio, e già questi era presso a morire, se Venere, sua madre , oprendolo del suo peplo, non avesse impedito che
con poche navi alle sconosciute coste della Libia. Di ciò afflitta la madre Venere, cogli occhi molli di dolci lagrime, si fa
ndar anco, e Dea Veracemente, e Venere mostrossi. Caro. Or l’amorosa madre sospettando che tra via il figlluolo Enea ed il c
bero dell’aureo ramo. Giunto finalmente Enea nel Lazio, e timorosa la madre pel turbine di guerra che addensar si vedeva sul
eziate di gemme, e su di un cocchio che ha le ruote dorate, mentre la madre Venere gli fa grandi applausi dall’ Olimpo e gli
atunta, città dell’isola di Cipro, alla quale diede il nome Amatusia, madre di Cinira. Anadiomene, Αναδιομενη, da αναδυμι, e
a chiama regina di Pafo e di Guido. Celeste o Urania, Ουρανια, quasi madre dell’ amor puro. Cipria o Ciprigna, Κυπρις, Κυπρ
arzo ed Aprile, il primo a Marte, suo padre, ed il secondo, a Venere, madre di Enca, affinchè lanno cominciasse sotto il patr
e che Enea riconobbe i materni uccelli, cioè le colombe mandate dalla madre Venere. Si divertiva un giorno questa Dea col fig
ta Dea col figliuolo Cupido a coglier fiori. Cupido volea superare la madre  ; per cui s’incollerì fuor di misura, quando vide
e città della Beozia assai conto pe’ suoi vaticinii, consultato dalla madre , rispose che il fanciullo viverebbe sino a che no
assai venerato dagli Arcadi ; ed Evandro, partito dall’Arcadia colla madre , prima che fosse Roma, portò nel Lazio il culto d
to il nome al quinto mese dell’anno, chiamandolo Maius dal nome della madre Maia ; e di fatto i mercatanti in questo mese fac
i mai vi ebbero Iddii nel cielo. Della qual cosa forte si duole colla madre Maia in un dialogo di Luciano, dicendo che non v’
. Da Chione, fig. di Dedalione, e da Mercurio nacque Autolico (1). La madre di lui fu a tal segno superba che osò vantarsi di
bo γεινομαι, nascere, perchè gli antichi credevano, la terra esser la madre comune dei mortali ; o perchè da essa nascono le
ssa abbiamo bisogno per vivere, (nobis opus est ad vivendum), essendo madre universale, produttrice e dispensatrice di tutt’i
eciale ; ma era piuttosto tutto ciò che si vuole ; era la Natura o la madre universale delle cose, quella che produce tutti g
tocca alle madri nudrire i proprii figliuoli, così la Terra appellasi madre , perchè nudrisce gli uomini e gli animali che son
i meriti della Terra verso di noi le abbiam dato il venerando nome di madre . Di fatto essa nel nostro nascimento ci accoglie 
, quando il resto della natura ci abbandona , allora più che mai qual madre affettuosa ci accoglie e ricuopre. Da Omero chiam
a ci accoglie e ricuopre. Da Omero chiamasi alma Tellure genitrice, e madre degli Dei ; ed il più degli antichi credevano che
erava fra gli Dei che presiedono alle nozze (1), perchè riputavasi la madre e quasi la nutrice di tutte le cose. È noto final
le cose. È noto finalmente il fatto di Bruto che baciò la Terra come madre comune di tull’i mortali (2). Pare che gli antich
erite le risposte degli Dei in sogno ; anzi la Terra stessa dice vasi madre de’ sogni. Essa predisse a Giove la vittoria sopr
abbricarono il tempio di Delfo, e fecero il nuzial talamo di Alcmena, madre di Ercole. Trofonio fu inghiottito dalla terra in
erra, avvisando che ad uomini di strana corporatura ben conveniva una madre di smisurata grandezza. Perciò vediamo che oltre
Ercole, il quale l’atterrò più volte, ma invano, perchè la Terra, sua madre , gli dava nuova forza ogni volta che, cadendo, la
ezze, perchè dalla terra tutte le ricchezze provengono. Omni parens, madre di tutti, appellasi da Virgilio (3) ; gr. παμμητη
l grano. Da’ Greci poi chiamavasi Δημητηρ, quasi Γημητηρ, o sia terra madre , essendo Cerere la stessa cosa che la Terra. Fors
lla nostra Dea cantò leggiadramente l’Ariosto : Cerere poi che dalla madre Idea Tornando in fretta alla solinga valle, Là do
e all’amico fonte di Ciane, la quale più lingua non avea da dire alla madre che cosa fosse della figliuola. Ma pur vide su le
oglie quel villano rapitore con sì grave onta di Giove stesso e della madre . Giove la racconsola, mostrando che non tornavan
lutone ed a Cerere, sentenziò che Proserpina per sei mesi fosse colla madre in cielo, e sei altri nell’inferno con Plutone. A
a di Sicilia ed insegnò a que’ popoli l’agricoltura, la quale essendo madre e conservatrice delle leggi civili, anzi dello st
enza delle biade, la quale nascosta sotterra è cercata da Cerere, sua madre . Lo stare Proserpina per sei mesi con Plutone, er
sei segni australi del zodiaco ; come gli altri sei mesi ch’era colla madre , significavano i sei mesi, in cui la semenza germ
di notte il passava pel fuoco, per renderlo immortale ; il che dalla madre osservato, fu cagione a lei di spavento, ed a Cer
; e Giove il precipitò dal cielo per aver egli voluto dare aiuto alla madre posta dal marito in prigione. Caduto Vulcano nell
perazione dell’eroe, che vuol correre al campo per vendicarla ; ma la madre Teti, uscita del mare per consolarlo, lo esorta a
iunone non avesse chiesto aiuto a Vulcano, il quale, all’invito della madre , un vasto foco accende, di cui la vampa si rivolg
il quale fu dalla Dea che cacciava, per imprudenza ucciso, di che la madre sparse tante lagrime da farne un fonte che portò
sto fanciullo fino a che durerà questo acceso tizzone . Spaventata la madre , e preso di fretta il fatale tizzone, il nascose
le ; di che sdegnato Meleagro non dubitò di uccidere i fratelli della madre  ; la quale, udito l’indegno fatto, fluttuante fra
i ubbidire, ma dovè cedere ; ed Ulisse con Diomede furon mandati alla madre Clitennestra per prendere l’infelice donzella, la
lui sorella, vedendo il fanciullo Oreste in pericolo di essere dalla madre trucidato, mandollo segretamente nella corte di S
del padre, e coll’aiuto di Pilade uccide Egisto insieme colla propria madre Clitennestra. Commesso l’esecrando parricidio, to
eguono, mentre alle sue orecchie risuonano di continuo le grida della madre uccisa. I greci poeti non poteano con più vivi co
se di elleboro. Acrisio poi ebbe una figliuola chiamata Danae, che fu madre di Perseo, che uccise Acrisio e fondò Micene. Dop
così egli diventò invulnerabile, salvo che nel calcagno pel quale la madre lo avea tenuto. Ella il diede poscia ad educare a
lo e della Terra, e marito di Teti, diversa dalla Nereide Teti che fu madre di Achille. Da Omero e da Virgilio chiamasi padre
cioè le Gree, le Gorgoni, il drago delle Esperidi, Scilla ; e Toosa, madre di Polifemo. Da Omero Forco si chiama principe de
antro ch’era nel fondo del mare, formavano il’ bel corteggio di Teti, madre di Achille, la quale con esse compiange l’infelic
ro ch’era sotto la sorgente del Peneo, stanno in compagnia di Cirene, madre di’ Aristeo ; e nell’ Eneide(3) esse formano il c
lla Notte, onde presso Virgilio Enea sacrifica una sterile vacca alla madre delle Eumenidi, cioè alla Notte. Dicevansi non so
icevasi Enopia o Enone e che Eaco stesso chiamò. Egina dal nome della madre . La lode di giustissimo re gli meritò presso i po
re, spedì a lei le Parche. Le loro preghiere calmarono quell’afflitta madre che acconsentì di rivedere la luce e di presentar
il Destino le avea permesso di ritornare fra le braccia della propria madre . Or queste Parche che si annoverano fra le divini
do figlia di Cerere, può benissimo essere coronata di spighe, come la madre . V. Epiteti principali di Proserpina. Ant
11 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
a Telafassa(a) (1), e da Aganore, ro de’ Fenicj. Altri dicono, che la madre di Cadmo fu la Ninfa Melia(b) ; ed altri soggiung
oro ; penetrò, ove la giovine si custodiva ; e fece sì, che divenisse madre di Perseo(2). Acrisio, come ne venne in cognizion
si rendette da Nettuno, trasformato nel fiume Enipeo, cui ella amava, madre di due figli, Pelia e Neleo. Ella poco tempo dopo
nò ad Ipsipile, figlia di Toante, la quale ivi regnava, e la rendette madre di due figliuoli. Egli le avea giurato, che dopo
segni del più vivo dolore, e volle espiarsi con sacrifizj, fatti alla madre degli Dei, cui alzò un tempio sul monte Dindimo,
a, e più volte ne rimase atterrato ; ma qualora toccava la terra, sua madre , questa sempre gli somministrava forze maggiori,
ubbriacato in un convito. L’Eroe in una sola notte rendette ciascuna madre d’un figlio, ed alcune anche di più. Una sola di
amato assai anche Fillo, figlia d’Alcimedonte Arcade, e aveala fatta madre d’un figlio, detto Ecmagora. Alcimedonte fece esp
la voce d’un fanciullo. Là pertanto drizzò il passo, vide la dolente madre col figlio, li riconobbe, e liberolli dal pericol
parentela, ch’eravi traloro, perchè Pitteo era fratello di Lisidice, madre di Alcmena, da cui, come vedemmo, era n ato Ercol
bitochè fosse nato, ne’ boschi, onde venisse divorato dalle fiere. La madre però n’ebbe pietà, e invece lo fece allevare secr
egina de’ Volsci(b) (23). Finalmente vi rimase ferito ; e la Dea, sua madre , con certa erba quasi in un istante lo risanò. Il
stesso Agamenonne. Quessa era rimasta in Micene con Clitennestra, sua madre . Il pubblico bene fece tacere nel cuore di Agamen
rella, lo fece secretamente trasferire per sottratlo al furore di sua madre , che altrimenti lo avrebbe ucciso, come ne avea f
la vita ; ma Apollo, che gli aveva comandata l’uccisione della di lui madre , fece sì, che i di lui, concittadini si contentas
parti del di lui corpo furono tali, trattone il calcagno, per cui la madre lo tenne, mentre lo’immerse nelle predette acque(
secondo lo Scoliaste dello stesso Apollonio furono Cariclo e Filira, madre questa, e quella moglie di Chirone. Cresciuto il
magnifico Mausoleo e tempio sul Promontorio Sigeo, ove la Ninfa, sua madre , fece celebrare dei Giuochi funebri da’più valoro
ome Telegano(d) (22). Questi era stato lasciato fanciullo appresso la madre nell’isola Eea. Cresciuto in età, montò sopra un
. Telegono allora per ordine di Minerva sposò Penelope, e la rendette madre d’ Italo, che diede il suo nome all’Italia(b). Ul
rigine Polluce ed Elena ; e che Tindaro poi abbia fitto divenire Leda madre di Castore e di Clitennestra. Castore e Polluce,
acquistarono la sorella, e condussero via in qualità di schiava Etra, madre di Teseo(a). Come Polluce riuscì ecoellente Atlet
a Messenia, la quale città egli così denominò da Arene, sua moglie, e madre dei predetti Linceo ed Ida(f). Intervenuti a quel
. Castore e Polluce furono anche denominati Tindaridi, perchè la loro madre era moglie di Tindaro(d). Si appellarono Afeterj,
ome del di lui padre, così variano tra loro sopra quello della di lui madre . Lo Scoliaste d’Euripide la chiama Eurianasse, fi
l re a tale racconto, e molto più quando intese, che Giocasta era sua madre (c). E perchè costei pel dolore erasi appiccata(4)
nato(b). Alcmeone dopo la morta del di lui padre, Anfiarao, uccise la madre . Indi, agitato, dalle Furie, passò appresso il fi
ingresso si vedeva la tomba d’Ippolito(d). Esiodo dice, che Temi è la madre non solo delle Ore, ma anche delle Parche. Altri
si ricordava la bella azione di pietà che operò una figlia verso sua madre . Valerio Massimo(a) la racconta così : una donna,
prima la faceva diligentemente esaminare, ond’ella non portasse alla madre qualche cibo. Erano ormai trascorsi molti giorni,
ne, finalmente scuoprì, che la figlia alimentava del proprio latte la madre . Si raccontò il fatto al Pretore, e l’ero ca azio
ro ca azione della figlia ni ritò, che fosse ridonata la libertà alla madre . Si volle inotre, che la carcerel, ov’era stata r
sero alimentate dal pubblico erario. Notisi, che Fesso in vece di una madre nomina un padre(a). Tale Tradizione fu seguita an
è i Romani aveano opinione, che questo uccello nutrisse il padre e la madre , qualora erano divenuti vecchi(d). Pudicizia.
la dicevasi da’ Greci Aletia, ed era considerata figlia di Saturno, e madre della Virtù(b). Pindaro le dà Giove per padre(c).
8. 219. Macareo I. 301. II. 116. 161. Macaria II. 88. Macride I. 142. Madre I. 394. Magna-Madre I. 27. Magnamità II. 300. Mag
l mondo, che dal nome di loi fu chiamata Europa(f), e quì la rendette madre di Minos, e di Radamanto(g). Altri pretendono, ch
stava bagnandosi nella fonte d’Ippocrene insieme con Cariclo, di lui madre . Cariclo, continua lo stesso Scrittore, desolata
d’Acrisio, fu quegli, che s’introdusse nella torre, e rendette Danae madre di Perseo. Da ciò ebbe origine, dice il sopraccit
cono, ch’eglino vicendevolmente si odiavano anche nel seno della loro madre . Amendue si cisputarono il regno d’Argo, e finalm
. Hom. Odyss. l. II. (b). Job. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (1). La madre di Giasone secondo Apollodoro fu una figlia di Au
Nefele. Nel momento, in cui erasi per eseguire il sacrifizio, la loro madre , cangitasi in nube, ne li avvertì. Eglino fuggiro
e a’ predetti figli d’Ino, ed aveva commesso alla loro non conosciuta madre , che licuopris se di nere vesti per distinguerli
uell’ istante morì(e) (5). I Mitologi non convengono sul rome della madre di Eeta. Epimenide, citato dallo Scoliaste d’ Apo
sua parentela con Giasone. Tale parentela venne dall’essere Alcimede, madre di Giasone, sorella d’Ificlo, perchè nati amendue
tata sposata ad Anfitrione, figlio di Alceo, e che Giove per renderla madre d’Ercole le sia apparso sotto le sembianze del pr
obea, che sposò Fineo, re di Bitinia ; e Chione, che Nettuno rendette madre di Eumolpo. Da quel matrimonio nacquero eziandio
’Etolia, figlio di Marte, fu padre di Marpesa. Ida la rapì, e la fece madre , come abbiamo, detto anche altrove, della bella C
ì a suo marito(b). Notiamo per ultimo, che Plutarco chiama Sterope la madre di Eveno, Ulcippe la di lui moglie, Marpissa la f
Univ. (d). l. 4. (28). Lamo o Lamone succedette al trono di sua madre , ma poco dopo ne fu scacciato, e si ritirò in Car
(33). Abia ebbe un tempio famoso in Messenia(g). (34). Illo ebbe per madre Dejanira. Egli dopo la morte di suo padre fu quas
ideva i vinti (g). (6). Ippotoonte ebbe per padre Nettuno. La di lui madre , per occultare la nascita, lo espose, tostochè lo
il di lei figlio fosse di nuovo esposto. Nettuno cangiò quella misera madre in fontana, e mandò un altro giumento, che contin
mò nell’uccello acquaticò, detto Smergo(a). Ovidio chiama Alesiroe la madre d’ Esaco, e fa il medesimo giovine amante della N
doro intese dall’Oracolo d’Apollo, che il padre suo era morto, che la madre sua viveva in ischiavitù, e ch’era stata incendia
mo, un figlio, nominato Munito. Questo fanciullo fu allevato da Etra, madre di Teseo, che Paride avea condotto da Sparta con
none(c). Alla morte di costui il Cielo si cuoprì di nubi, e la di lui madre presse a piangere il perduto figluiolo, formando
rendeva un altro lugubre, quasi rattristandosi della partenza di sua madre , e rallegrandosi del suo ritorno(a). Cambise, sos
 ; nè dubitò, che Polinnestore ne fosse stato il barbaro uccisore. La madre dolente, e prima di sdegno, ne macchinò ben tosto
corpo di Paride(a). (a). Hom. Iliad. l. 2. (1). Secondo alcuni la madre di Enea fu una donna Trojana, che portava il nome
iso accidemalmente il padre, lasciò l’Artadia, e per consiglio di sua madre si trasferì in Italia. Quivi, ocacciati gli Abori
ette dargli la morte, attesochè colui avea conseguito da Feronia, sua madre , tre anime, e tre armature (a) Evandro dopo morte
un pugno lo privò di vita(c). (15). Le figliuole di Anio ebbero per madre Dorippe, e si chiamavano Eno, Spermo, ed Elaide.
rpente sall sopra un platano ; e vi divorò otto uccelletti colla loro madre . Nella sorpresa universale Calcante predisse allo
se ucciso da Peneleo (a). (23). Tieste rendette Pelopea, sua figlia, madre d’un bambino. Per celare poi l’obbrobriosa nascit
come una giovine prudente, la quale seppe occultare agli occhi di sua madre il dolore, che sentiva per la morte di suo padre.
e racconta, che fu quello il luogo, ove Oreste, dopo d’aver ucciso la madre , perdette la mente. Vicino allo stesso tempio era
no avuno origine nell’Isola Egina. L’odio di Giunone contro di Egina, madre di Eaco, ne di quell’Iscea, avea fatto perire di
d uccise Achille ; ma che questo Eroe per le preghiere di Tetide, sua madre , cisuscitò un momento per troncare la vita a cole
nel mare’(b). Eustato aggiunge, che Nauplio fece credere ad Anticlea, madre d’Ulisse, che il suo figliuolo era morto ; e che
usania dà ad Autoleone il nome di Leonimo(e). (3). Telamone ebbe per madre Endeide, figlia del Centauro Chirone, e per padre
i Egineti. Egli, giuocando con Folo, suo fratello, ma nato da diversa madre , lo uccise. Eaco lo scacciò dalla sua isola, e lo
. (a). Declaustre Diction. Mythol. (4). Altri danno a Mirtilo per madre Faetusa, ed altri un’Amazone, detta Mirto(b). (b
t. Com. Mitbol. l. 7. (7). Atreo e Tieste per eccitamento della loro madre , Ippodamia, fecero morire, e poi gettarono in un
rope, figlia dell’anzidetto Euristeo, e moglie d’Atreo, e la rendette madre di due figliuoli. Atreo lo allontanò dal Regno, m
iv. (b). In Phoeniss. (3). Pausania accorda, che Edipo sposò sua madre , ma nega, che quegli ne abbia avuto alcun figliuo
nato(b). Alcmeone dopo la morta del di lui padre, Anfiarao, uccise la madre . Indi, agitato, dalle Furie, passò appresso il fi
12 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
i innalzati al grado di Dei indigeti, come di Enea divinizzato da sua madre parla Ovidio. Metam. 14. Contigit os, fecitque D
spetto. Quivi, e propriamente nell’ antro del Monte Argeo procurò sua madre di farlo allevare dalle Ninfe, e da Cureti sacerd
come divorato avrebbe similmente quest’altro, se la scaltrezza della madre per tai inumani fatti accigliata non l’ avesse in
per essi deciso, che Nettuno ceder dovea in tal causa a Minerva, qual madre feconda d’un parto di maggior rilievo, e vantaggi
singolare sapere ; pur tutta volta a dure vicende fin dal seno di sua madre miseramente soggiacque. Chi fù Apollo. Corrucciat
uo marito particolare affetto nudrisse per Latona già per lui feconda madre di questo Dio, un giorno dal cielo villanamente c
e vendette. Conscio intanto questo Dio de’ patimenti tollerati da sua madre per cagion del detto mostro insecutore pria d’ogn
ione, che superba per la numerosa sua prole sprezzato aveva di lui la madre Latona fino a frastornare le feste, che facevansi
pollo come si vantava, chiese in grazia al padre per consiglio di sua madre di condurre per un giorno il luminoso suo carro.
nel suo sen la voglia rea Di punir l’opre di fatal rio scorno. Essa è madre , essa è Diva, ed essa crea I fenomeni infausti al
oleri del padre, non si curò di stendere le mani contro la stessa sua madre . Con due calamite la sospese in aria, con catene
ndosi della occasione non pria stese le mani all’ opra, che la povera madre non gli avesse promessa, non ostante la sua defor
ndo le leggi del sangue cadde in fallo con essa ; pel qual fatto essa madre divenne della famosa Proserpina innocente cagione
a quel luogo mai più partire, e nel seno ritornare dalla afflitta sua madre . E cosi invero sarebbe avvenuto, se il sovrano co
il sovrano consiglio degli Dei mosso più da motivi di affetto per la madre , che di giustizia per la figlia non avesse deciso
ia non avesse deciso, che sei mesi passasse Proserpina con Cerere sua madre , ed altri sei col suo marito Plutone. Sue vendet
a nonimen di sei anni, nè più di dieci, non prive però di padre, o di madre , secondo la legge Papia, nè mostruose per qualche
le voracità dibranare la stessa sua moglie ; onde così insieme con la madre distruggere quanto di prodigioso portava ella nel
cchè la graziosa bambinà con prodigio inudito saltando dal seno della madre nella testa del padre, quivi fissò per ben tre me
nere Sonetto D el ciel figlia, e del mar possente, e bella, Madre d’ogni piacer, madre d’amore, Fonte d’immense gra
D el ciel figlia, e del mar possente, e bella, Madre d’ogni piacer, madre d’amore, Fonte d’immense grazie, e dolce ardore,
Non fia maraviglia se nel parlar di questa Dea regina delle grazie, e madre degl’amori, m’ingegno o col velo della modestia n
, che il deforme storpiato Vulcano, pel quale sebbene di più figli fù madre  ; pure perchè mal contenta del suo consorte impre
a presente Dea rassembra. Essa nel seno della perseguitata Latona sua madre rinchiusa dopo aver con essa divorati gl’affanni
i di maturo senno dotata tutta sollecita si esibì per levatrice a sua madre nello sgravarsi del suo secondo portato distinto
Apollo, e penetrata quindi da dolori, da quali travagliata mirava sua madre nelle laboriose ore del parto, giurò di serbar pe
ssipando le tenebre guida si rende, de’viaggi. Regina del silenzio, e madre de’riposi, ne avvi pianta in selva, erba in prato
ere di esso prevedendo le future disgrazie obbligar voleva Venere sua madre a disbrigarsi di un tal figlio appena nato. A que
fallo, chiaro può scorgersi da quel, che avvenne a Semele disgraziata madre di questo Dio. Mal soffrendo l’iraconda Giunone,
ò e un Penteo Re di Tebe, che per aver impedito le sue feste fù dalla Madre istessa oltre il consueto per cagion di questo Di
e registrato si legge, e descritto. L’essere stata ella l’avventurata madre della maggior parte degli Dei i più gloriosi, che
timpano al suo fianco, tutti simboli delle sue qualità. Ed in vero se madre degli Dei ella è, come non cometerle l’atteggiame
iziarsi di fiori, e perciò ben sovente distaccavasi del fianco di sua madre per andar ne’campi, e quivi divertirsi insiem con
acro. Parte seconda Delle divinita astratte. C he la virtù madre , e uutrice d’ogui vero pregio, e grandezza meriti
astratto, ingegnossi delinear sotto concrete forme di tal’avventurata madre le gentilissime figlie, onde così pel ministero d
essa ogni travaglio sfida, Chè il materno suo amor non vien mai meno. Madre , Nudrice, Condottiera e Guida Miseri, e grandi tu
no ; del flagello si serve per aizzare contro uno l’altro uomo ; vera madre d’iniquità ! Noi adunque, che figli siamo di quel
ndo del sole i gravi ardori. Al mare, al fonte, al rio beltà procura, Madre , e nutrice d’innocenti amori Primavera de’ Dei su
’afflitta Troia, Misera ! è già spirato E per la moglie ingiusta La madre lagrimosa Perduta avea la gioia Ripete in abban
Andromaca d’Ettor Lassa non son più sposa, Piange a l’aspro tenor E madre più non son. Le toglie Ulisse il figlio, Parte
ndetta Come non moro ancor Il misero pagò. In si fatal dolor ? La madre desolata Perchè spietati numi Nell’ultima svent
i tramorta al suol Lassa non son più sposa, Sul pesto corpicciuol E madre più non son Lo guarda, e non fa moto Perchè fig
si reo bevesti ? Lassa non sou più sposa, Perchè figlio, perchè E madre più non son. Io non morii per te ? Ecco di già
he ne sarà di me ! Lassa non son più sposa, Il figlio mio dov’è ? E madre più non son. Cap. XIV. Del novenario, e d
i Sicilia commesso da Plutone ossia Adioneo re di Epiro stante che la madre negata gli aveva tal figlia per sposa ; ma come p
13 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
dal produrre le biade50. I Greci la chiamavano Demèter quali Gemèter ( madre Terra) per questa stessa ragione. L’adoravano anc
Per questa ragione Virgilio nelle Georgiche loda l’ Italia come gran madre , ossia prima produttrice, delle biade (magna pare
appresenta una splendida parte nelle vicende e negli attributi di sua madre . Raccontano i mitologi che Proserpina come dea di
neppur le Ninfe a lei vicine se ne accorsero, e non poteron dire alla madre che fosse avvenuto della perduta Proserpina. Ques
ai rimembrar dove e qual’era « Proserpina nel tempo che perdette « La madre lei, ed ella primavera. » A questo punto cederò
poesia è facile ad intendersi come la prosa : « Cerere poi che dalla madre Idea52 « Tornando in fretta alla solinga valle «
evuto nell’ Inferno, non avrebbe potuto esser libera e ritornar colla madre . Si affrettò Cerere di ritornar da Plutone ; e me
i dell’anno col marito Plutone nell’inferno, e gli altri 6 mesi colla madre sulla terra54. Tutta questa immaginosa invenzione
ici, Bacone da Verulamio, il Vico, Mario Pagano ed altri. 52. Perchè madre Idèa voglia dir Cibele è spiegato all’articolo di
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
osi in pioggia d’oro discese in quella torre e sposò Danae che fu poi madre di Perseo. S’intende facilmente che l’oro col qua
d’oro48. Acrisio prese allora un’altra mezza misura : fece chiuder la madre e il figlio in una cassa di legno e gettarli nel
e il figlio in una cassa di legno e gettarli nel mare ; ma e figlio e madre illesi, dopo varii pericoli che poco importa il d
fu esposta ad esser divorata da un mostro marino, perchè o essa o sua madre erasi vantata di esser più bella delle Nereidi. N
la stessa sorte. Dipoi volle Perseo tornar colla sposa a riveder sua madre Danae ; e nel passare dalla Mauritania gli fu neg
oleva costringer Danae a sposarlo ; ed egli per toglier d’impaccio la madre , lo cangiò in una statua. All’avo Acrisio, che an
o all’orecchie un gran romor lor viene. « Disse la donna : o glorïosa Madre , « O re del Ciel, che cosa sarà questa ? « E dove
, il capo e ’l grifo ; « In tutte l’altre membra parea quale « Era la madre , e chiamasi Ippogrifo, « Che nei monti Rifei veng
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
nche i figli, potendo più in lei l’odio contro Giasone che l’amore di madre  ; e poi, benchè chiusa nella reggia fuggì per ari
ed Aristeo non sapendo come riparare a tal perdita, consigliato dalla Madre ricorse a Proteo, che dopo i soliti sutterfugii d
pena steso sul terreno risorgeva più forte di prima a combattere : la madre Terra rendevagli novelle forze. Di che accortosi
rapita da Teseo ; ma avendola trovata nella città di Afidna con Etra madre di Teseo, le condussero via entrambe senza incont
lasciata dal padre, si mosse tosto per andarlo a trovare. L’avo e la madre avrebber voluto che egli andasse ad Atene per mar
altra non havvene che sia più maravigliosa : sappiamo inoltre che da madre Tebana nacque Bacco ; di sangue Tebano furono la
rispose di non cercarne, perchè avrebbe ucciso il padre e sposata la madre . Ma egli non potendo tollerare un’umile ed oscura
prese che egli era figlio di Laio e parricida, e che Giocasta era sua madre . Allora inorridito di questo suo perverso destino
udita la morte del padre, per vendicarlo com’egli desiderò, uccise la madre  ; e fu come accennano i pœti antichi pio e scelle
iso : « Come Alcmeone che di ciò pregato « Dal padre suo, la propria madre spense, « Per non perder pietà si fe’ spietato. »
to. » E nel Canto xii del Purgatorio rammentò « Come Alcmeone a sua madre fe’caro « Parer lo sventurato adornamento. » E a
e in quell’isola dell’Arcipelago che portò anticamente il nome di sua madre , e che ora con poca differenza di suono chiamasi
imonio di Peleo con Teti nacque un figlio che fu chiamato Achille. La madre , come Dea, sapeva già dal libro del Fato che ques
ati rivolgendo in giro, « E non sapendo là dove si fosse, « Quando la madre da Chirone a Schiro « Trafugò lui dormendo in le
o Agamennone. Non voleva aspettare un sol giorno le nuove armi che la madre Teti gli fece far da Vulcano (poichè delle antich
natte, bambin leggiadro come stella, dice Omero, unica speranza della madre , unico rampollo di quell’eroe. La madre al primo
e Omero, unica speranza della madre, unico rampollo di quell’eroe. La madre al primo romore della presa di Troia lo mandò a n
tianatte, ed è in atto di scagliarlo lontano da sè, mentre l’infelice madre inginocchiata ai piè di lui lo supplica indarno p
i Clitennestra ; ma la sorella Elettra, più assennata e pietosa della madre , lo aveva segretamente posto in salvo nella corte
ico, potè uccidere Egisto, e nel furore della vendetta, incontrata la madre che veniva in soccorso del tiranno, uccise anch’e
fida Penelope, il saggio figlio e il vecchio suo padre Laerte (chè la madre Anticlèa era già morta prima del suo ritorno 141.
per non perder Lavina ; « Or m’hai perduta ; i’son essa che lutto, «  Madre , alla tua pria ch’all’altrui ruina. » Dante asse
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VIII. Tre Divinità rappresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre » pp. 39-43
Chiamavasi in greco e in latino Rhea (nome che fu poi dato anche alla madre di Romolo, Rhea Sylvia), da un greco verbo che si
gale meter,) quanto in latino (magna mater,) perchè oltre ad esser la madre di Nettuno Dio del Mare, di Plutone Dio dell’Infe
i Plutone Dio dell’Inferno, di Giunone regina del Cielo, era anche la madre di Giove re supremo, del quale eran figli la magg
evano coi nostri frati mendicanti, perchè asserisce che i Galli della madre degli Dei erano i soli sacerdoti a cui fosse lasc
e la Madre Idèa, cioè adorata sul monte Ida : « Cerere poi che dalla Madre Idèa « Tornando in fretta alla solinga valle, ec
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
do. L’oracolo rispose : gettatevi dietro le spalle le ossa della gran madre . — Tutte le risposte degli oracoli erano oscure e
e), una empietà o violazione dei sepolcri, interpetrarono che la gran madre fosse la Terra, madre comune di tutti i mortali86
azione dei sepolcri, interpetrarono che la gran madre fosse la Terra, madre comune di tutti i mortali86), e le ossa della med
posti a quello sul quale abitiamo. 86. Anche Dante chiama la terra madre comune ; e questa espressione è al tempo stesso m
De’miei maggior mi fecer si arrogante, « Che non pensando alla comune madre , « Ogni uomo ebbi in dispetto tanto avante « Ch’i
18 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
o essere il padre de’fiumi ; la Luna avere sposata l’aria e addivenir madre della ruggiada — Morali, cioè finte a comunicare
ove lo rinchiudesse in una delle sue cosce, traendolo dal seno di sua madre Semele, che restò morta in veder Giove in tutto l
one rapisce Proserpina, e la trasporta seco nell’Erebo, cercandola la madre per tutta la terra, traslato allegorico di questo
la terra con ragione da greci fu detta γημητηρ, da γη terra, e μητηρ, madre , madre alimentatrice degli uomini. Da ciò fu cred
a con ragione da greci fu detta γημητηρ, da γη terra, e μητηρ, madre, madre alimentatrice degli uomini. Da ciò fu creduta mad
, e μητηρ, madre, madre alimentatrice degli uomini. Da ciò fu creduta madre di Giove ; perciocchè tutto quello che porge la t
sorte nello imo della terra, ove distendeva il suo impero. Cerere sua madre dolente della perdita della rapita figlia, accend
ch’è la terra selvosa, che ridussero a coltura gli eroi…. detta gran madre degli Dei, e madre detta ancora de’giganti, che p
osa, che ridussero a coltura gli eroi…. detta gran madre degli Dei, e madre detta ancora de’giganti, che propriamente così fu
mente così furono detti nel senso di figliuoli della terra : talchè è madre degli Dei, cioè de’giganti, che nel tempo delle p
vello di Giove qual tipo di sapienza e di valore, era conceputa senza madre  ; perciocchè la virtù ed il valore non tanto scen
E finalmente s’invocava col nome di Opi, di Lucifera, di Diana quale madre e natura — Rappresentavasi sotto le sembianze all
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
a Teti 213), dea marina anch’essa, ben diversa però dalla Ninfa Teti, madre di Achille. Secondo Omero, l’Oceano ha il suo pal
tempo e luogo, quando cioè converrà raccontare che prese marito e fu madre di qualche altra Divinità. Doridi e Nereidi son
tinaio, hanno or l’uno or l’altro nome, cioè di Doridi derivato dalla madre , o di Nereidi dal padre ; ma il secondo è il più
fra le Nereidi la stessa Amfitrite moglie di Nettuno e la ninfa Teti madre di Achille. I naturalisti peraltro applicano dist
emica acerrima di quella regia famiglia, perchè vi apparteneva Semele madre di Bacco amata da Giove), passarono ambedue all’a
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
eletta schiera, i suoi zii Plessippo e Tosseo, fratelli di Altea sua madre , e la sua fidanzata Atalanta valentissima cacciat
eonato, quanto durerà questo legno ; » e subito dopo disparvero63. La madre , che non si sa per qual privilegio o grazia speci
entirsi consumar le viscere da un fuoco interno inestinguibile. Se la madre avesse potuto veder quegli spasimi atroci, ne sar
spengersi dell’ ultima scintilla del tizzo fatale. Quando lo seppe la madre , agitata dal rimorso e divenuta folle per dispera
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
e lingue dotte, ma poco nell’italiana. Dante però rammenta Dione come madre di Venere, e per figura poetica adopra il nome de
Dione come madre di Venere, e per figura poetica adopra il nome della madre per quello della figlia, volendo indicare nel Can
eria degli Uffizi in Firenze. Ma quando era considerata come moglie e madre , dipingevasi splendidamente vestita con aurei orn
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVIII. Apoteosi degl’Imperatori Romani » pp. 497-499
nsiderarsi come un Dio fosse figlio di una Divinità o per padre o per madre  ; 2° che vivendo avesse compiute imprese straordi
acalla dopo avere ucciso il fratello Geta tra le braccia stesse della madre , ne ordinò l’apoteosi dicendo : sia Divo, purchè
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
dell’origine mitologica di Apollo e di Diana, diremo che Latona loro madre era figlia di uno dei Titani ; e perchè fu predil
i saettarono a gara l’uno i figli e l’altra le figlie di Niobe ; e la madre per ineffabil dolore fu cangiata in pietra. Ne pa
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
dice che Vulcano nacque zoppo e deforme, che dalla stessa Giunone sua madre fu gettato giù dall’Olimpo nel mare, e pietosamen
e, ma da Giove, poichè il poeta così introduce Vulcano a parlar colla madre  : « …….Duro egli è troppo « Cozzar con Giove. Al
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
ri, che meglio direbbesi due volte nato, perchè la così detta seconda madre non era una femmina, ma un maschio. Convien dunqu
di Tebe che voleva abolire il culto di Bacco fu ucciso dalla propria madre Agave, che insieme con altre Baccanti venuta in f
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
irla, e poi contentarsi che ella stesse ogni anno per sei mesi con la madre o sulla Terra o nel Cielo. (Vedi il Cap. X, ove s
orza, di cui dicemmo il ratto e le vicende nel capitolo di Cerere sua madre . Allora non compariva più come l’avvenente e deli
27 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
per affettazione. Siamo ancora vostri fratelli per diritto di natura, madre comune, benchè voi siate poco uomini, perchè siet
a sanscritta, la quale è tuttora la lingua letteraria dell’India, sia madre all’etrusca, alla greca, alla latina ; e se ne ad
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
ed esiliò Saturno dal Cielo ; ma non estese la condanna a Cibele sua madre , perchè questa, dopo la perdita del trono e il ca
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
primogenito, cioè a Titano. Fu nonostante convenuto, ad istanza della madre Vesta Prisca, che regnasse Saturno ; ma Titano vi
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IX. Vesta Dea del fuoco e le Vestali » pp. 44-47
i latini, i quali concordemente ci narrano che Rea Silvia, che fu poi madre di Romolo, era stata costretta dallo zio Amulio a
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
l’impero pagano le Feste Carmentali, cioè in onore della Dea Carmenta madre di Evandro. Anche il culto di Ercole Tebano fu in
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVII. Gli Dei Dei Fiumi » pp. 285-289
rò qual sia sventura. « Ma nullo ha colpa de’Celesti meco « Quanto la madre mia che di menzogne « Mi lattò, profetando che di
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
ltrove che Ino fu cangiata nella Dea marina Leucotoe, e che Semele fu madre di Bacco. Ma per quanto avesse Cadmo strettissima
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
ul volto. « Costoro ciascun dì siedon tra il padre « Caro e l’augusta madre , ad una mensa « Di varie carca delicate dapi. « T
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
amo già detto nel corso di questa Mitologia che la Ninfa Carmenta era madre di Evandro, e che esulando insieme col figlio ven
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
incontrata nei boschi quest’orrida fiera e non sapendo che fosse sua madre , stava per trafiggerla con un dardo. E questa cos
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XX. Mercurio » pp. 123-131
l Paradiso, volendo indicare il pianeta di Mercurio, nomina invece la madre , di lui Maia ; e pare che così voglia attribuirsi
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
he al genio è donna e figlia è di natura, « E in parte ha forma della madre , in parte « Di più alto esemplar rende figura ; e
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
olo), per significare che questa facoltà dell’anima, la Memoria, è la madre delle scienze e delle arti, poichè raccoglie e co
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
dimostrar coi fatti che non già la forza brutale, ma l’intelligenza, madre delle arti e delle scienze, è la dominatrice dell
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
n giorno il carro della luce. E coll’approvazione dell’ ambiziosa sua madre Climene andò nella sublime reggia di Apollo e chi
42 (1838) The Mythology of Ancient Greece and Italy (2e éd.) pp. -516
in his Rime Amorose (canz. viii. 25), has «Rose dico e viole, A cui madre è la Terra e padre il Sole ;» and in his note on
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