lorose vestigie), ha informata l’unica e divina personalità di Maria,
Madre
di Dio. A Roma, per esempio, il tempio ove si ven
s’innalza nell’aria a spandere pel cielo l’esultanza del suo cuore di
madre
. L’antichissimo cataclisma del diluvio universale
ali le braccia di Ercole che soffoca il gigante, distaccandolo da sua
madre
. La maggioranza delle tradizioni mitologiche ha,
greggia Quando alla Ninfa in amoroso amplesso Mischiossi, e di costor
madre
la feo. (Omero — Iliade libro 6° Trad. V. Monti).
i vogliono di Celo. Cerere avendo un giorno dimandata ospitalità alla
madre
di lui, stanca e trafelata dal lungo cammino, bev
— Questi due fratelli erano figli di Alaneone e di Calliope. La loro
madre
ottenne da Giove che essi appena fanciulli di poc
ga ed insultavano tutti coloro che incontravano per via. Sènnone loro
madre
, li avvisò di evitare Melampigo, vale a dire l’uo
stigie di tale discesa. 59. Achille. — Figlio di Peleo e di Teti. Sua
madre
, essendo egli in tenerissima età, lo immerse tutt
le, ed egli infatto lo fu, meno che al tallone sinistro, pel quale la
madre
sua lo tenne al momento dell’immersione. Bambino
o Chirone, che lo nudrì di midolla di leoni, di tigri, e di orsi. Sua
madre
avendo saputo dall’indovino Calcante, che Achille
iglio gl’immolò Polissena. Si racconta ancora di Achille che Teti sua
madre
, gli avesse proposto di vivere lunghissimi anni s
fra le braccia di Galatea, lo schiacciò sotto una rupe : ma la ninfa
madre
dell’infelice, cangiò il suo sangue in un fiume d
, Ati di cui Agdisto erasi perdutamente invaghito, fu dalla ninfa sua
madre
inviato alla Corte del re di Pessinunte per sposa
na concepì una invidia mortale contro la moglie d’Anfione, perchè era
madre
di sei principi, mentre ella non aveva che un sol
el suo unico figlio, che gli Dei, mossi a compassione della colpevole
madre
, la cangiarono in uccello. La favola fa menzione
o, iva tentando E i vari amici, e il proprio padre, e carca D’anni la
madre
, se al morir propensi Fossero in vece sua : solu
240. Alchmeone figlio di Anfiareo. Per ordine di suo padre uccise la
madre
Erifile, perchè questa aveva scoperto il luogo do
Ucciderà della vendetta vago. Per vendicare un torto con un torto La
madre
, e sarà in un pieloso e rio Nella madre crudel, n
care un torto con un torto La madre, e sarà in un pieloso e rio Nella
madre
crudel, nel padre pio Ovidio — Metamorfosi. Libr
il nome di Dei Alcidi. V. Ercole. 243. Alcimede. — Moglie di Esone e
madre
di Giasone. 244. Alcimedone. — Celebre scultore.
Aliterio. — V. l’articolo precedente. 289. Alixotoe. — Ninfa che fu
madre
d’Esaco. Il re Priamo da cui ella ebbe questo fig
moglie e sorella di Ossilo. Ateneo, nelle sue opere, dice che essa fu
madre
di otto figliuole note comunemente sotto il nome
316. Amarynthia. V. Amarusia. 317. Amata. — Moglie del re Latino, fu
madre
di Lavinia. Ella si strangolò per disperazione ve
sì chiamata dalla città di Amatunta. Amathusia fu anche il nome della
madre
di Ciniro re di Cipro. 319. Amathusa. — Vedi l’ar
ella Dea della povertà, e gli dà il nome di Poro. Amore insieme a sua
madre
Venere, dea della bellezza, ha avuto un culto est
re. Entrato per caso nella prigione della vestale Rea Silvia, la rese
madre
di Romolo e Remo. In seguito i Romani fecero di A
Augeo. Alcuni scrittori mitologici dicono che fosse la stessa che fu
madre
di Alcmena ; ma questa è un’assai dubbia supposiz
iomena significa che esce dal mare. 392. Andirina. — Soprannome della
madre
degli Dei. Le veniva dalla città di Andira, nella
e. 414. Anfinoma. — Una delle cinquanta Nereide. 415. Anfinomea. — Fu
madre
di Giasone, capo degli Argonauti. Credendo che il
none. La favola racconta che essendo molto amica di Europa, rebò alla
madre
Giunone la biacca che ella adoperava dopo il bagn
45. Anoaretha. — Ninfa che fu una delle mogli di Saturno, che la rese
madre
di Ieodo. 446. Anogone. — Figlio di Castore e d’I
gante e tre volte lo atterrò senza poterlo uccidere, perchè la Terra,
madre
di quello, gli raddoppiava le forze ogni qual vol
e di Celo avendola trovata in quel luogo la condussero presso la loro
madre
. 466. Anthiope. — La più famosa delle regine dell
a per nome Antia moglie di Preto. 469. Anticlea — Figlia di Diocleo e
madre
di Ulisse. La favola racconta che al momento in c
ta infin. già tua sorella, e cara. Dicevi allor : qual ebbe, afflitta
madre
. Altro conforto al suo dolore Immenso ? Qual comp
in lupo e Arcade in orso, collocando quest’ultimo in cielo presso la
madre
, ove forma tuttora la costellazione conosciuta so
osì eb be nome quel pastore che trovò Esculapio fanciullo allorchè la
madre
Coronide lo aveva abbandonato su di una montagna
isteo per la sventura di cui era causa, uccisero tutte le sue Api. La
madre
di Aristeo consigliò il fi gliuolo di consultare
delle onde dell’ Ebro. In mezzo della selva una donzella, Ch’era sua
madre
, si com’era avanti Che madre fosse, incontro gli
zzo della selva una donzella, Ch’era sua madre, si com’era avanti Che
madre
fosse, incontro gli si fece. Donzella all’armi, a
a ; altri scrittori dell’antichità danno loro per padre Nettuno e per
madre
la terra. Le Arpie erano in gran numero, sebbene
overtà, la quale veniva del paro deificata da essi riguardandola come
madre
delle invenzioni e delle arti. 596. Artemisia. —
in modo affatto particolare e incredibile ; imperocchè il padre e la
madre
di lei, i quali erano stati concetti nello istess
; ciò che fu causa che Proserpina non potette essere restituita a sua
madre
, quando questa andò a cercarla nei regni della mo
opporre resistenza al dio Marte che ne era innamorato, fu da lui resa
madre
di un figliuolo che sotto il nome di Ialmeno si d
— Una delle Divinità del popolo Sirio presso il quale era tenuta come
madre
della famosa Semiramide. Al dire di Luciano essa
per sotirarsi allo sdegno del padre suo. Telefo senza riconoscere sua
madre
ottenne da Tetraso di sposarla ; ma Augea non vol
. Autona. — V. Autonea. 696. Autonea o Autona. — Fu figlia di Cadmo e
madre
di Acteone. 697. Autopsia. — Coloro che erano in
Ch’unito un tempo all’utero del padre, Fini quei mesi, onde mancò la
madre
. Quando fu poi perfetta è ben matura La degna pro
nelle religioni tuttavia persistenti. BACCO nativo d’ Egitto ebbe a
madre
Semele, e seguendo la tradizione favolosa. Giove
e Semele, e seguendo la tradizione favolosa. Giove stesso gli fece da
madre
. Fu ritrovato esposto nell’isola di Nasso, e ques
e. — Ossia che ha due madri : soprannome di Bacco a cui Giove fece da
madre
dopo la morte di Semele. — V. Bacco. 800. Bipenni
ello di Cleobe. Entrambi si resero celebri per la pietà verso la loro
madre
e tanto che meritarono dopo la morte gli onori er
arono dopo la morte gli onori eroici. Erodoto racconta che dovendo la
madre
loro recarsi al tempio di Giunone su di un carro
re condotti al giogo ; onde i due fratelli, per non fare aspettare la
madre
tirarono essi stessi il carro per uno spazio di 4
i di terreno. Giunti al tempio, tutti gli astanti felicitarono quella
madre
per aver dei figliuoli così affettuosi, ed ella s
meritato gli onori divini. 868. Cachomedusa. — Moglie di Ercesio. Fu
madre
di Laerte e avola di Ulisse. 869. Caco. — Famoso
utuli. 895. Calicea. — Una delle figlie di Eulo : fu moglie di Ezio e
madre
di Endimione. 896. Calicope. — Così veniva denomi
adre di Endimione. 896. Calicope. — Così veniva denominata la Venere,
madre
di Enea : fu figliuola d’Otrea e sposò Toade, re
do Esiodo, fu figliuola dell’Oceano e moglie di Crisaore, che la rese
madre
di due mostri, uno dei quali fu Gerione, famoso g
ina se fosse Nettuno o altro, ebbe molti figliuoli, fra cui Ifimedia,
madre
dei famosi Aloidi. 931. Canacea. — Altra figliuol
suoi figliuoli, fece divorare dai suoi cani il neonato, e mandò alla
madre
un pugnale perchè si punisse da sè dell’orrendo m
la luce una fanciulla, a cui fu dato il nome di Ociroe, per averla la
madre
partorita sulle sponde di un rapido fiume. V. Oci
Conosciuta anche sotto il nome di Nicostrata, celebre indovina che fu
madre
di Evandro. Ella fu onorata come una Divinità, e
arna. — Figliuola di Ebulo. Fu una delle amanti di Giove, che la rese
madre
di Britomarte. Carna era anche la Dea che presied
neide — Libro II 988. Cassiope. — Moglie di Cefeo, re di Etiopia, e
madre
di Andromeda. Questa regina ebbe la vanità di cre
; e la seconda, discendenti di Tindaro, re di Sparta, perchè la loro
madre
Leda, era moglie di quel monarca, quando ebbe da
lo. — Figlio di Vulcano e di Prenesta. La tradizione racconta che sua
madre
, essendo seduta dappresso alla fucina di Vulcano,
glio di Lucifero e di Chione. Egli fu così dolente della morte di sua
madre
che si recò nella città di Claro onde consultare
quale fu scacciato da’suoi compagni per aver mancato di rispetto alla
madre
degli Dei. 1043. Celo. — V. Cielo. 1044. Ceuchiri
iamente da Diana con una freccia che questa lanciava ad una fiera, la
madre
di lei fu così afflitta e versò tante lagrime, ch
. 1045. Cencrea. — V. Cenchiria. 1046. Cencrisa. — Moglie di Ciniro e
madre
di Mirra. Avendo osato vantarsi di avere una figl
acque fosse stata tuffata dalla nutrice la piccola Latona, appena la
madre
l’ebbe partorita. 1048. Ceneo. — Soprannome di Gi
iatori. Cercione ebbe una figlia per nome Alope la quale Nettuno rese
madre
, e il padre di lei fu così irritato che la condus
sette granellini, per il chè essa non potette essere restituita a sua
madre
la quale per vendicarsi contro l’indegno delatore
erere ordinò che Proserpina avesse passato sei mesi dell’anno con sua
madre
sulla terra, e gli altri sei con sua marito all’i
Ceto. — Secondo Esiodo così si chiamava la moglie di Forcino, che fu
madre
di Bellona. 1073. Chaonia. — Contrada dell’Epiro
rad. di Dell’ Anguillara. 1088. Clanea. — Figlia del fiume Meandro e
madre
di Cauno e di Bibli. Essa fu cangiata in roccia p
cui si attribuiva il potere di ispirare il furore. Veniva chiamata la
madre
degli Dei, non altrimenti che Cibelle con la qual
ra, e moglie di Saturno. Essa aveva molti altri nomi come Vesta, Rea,
Madre
degli Dei, Buona Dea ecc : La tradizione favolosa
la pieta, perchè essa al dire dei naturalisti, nudrisce il padre e la
madre
nel tempo della loro vecchiezza ; ed ama sviscera
ella sua indole gli valse il soprannome di serpente. 1102. Cidiope. —
Madre
di Cleobe e di Bittone e sacerdotessa di Giunone.
a. 1115. Cimodoce. — Ninfa del mare. Fu una delle compagne di Cirene,
madre
d’Aristeo. 1116. Cimodocea. — Ninfa che predisse
eo. Apollo l’amò con passione e la condusse in Africa ov’essa divenne
madre
di Aristea. Vi fu un’altra Cirene ninfa della Tra
a. Vi fu un’altra Cirene ninfa della Tracia che fu dal Dio Marte resa
madre
del famoso Diomede. 1141. Cirno. — Uno dei figliu
zzo della sua cintura, avesse tirato a terra il vascello sul quale la
madre
degli dei, ritornando dalla Frigia, si era arrena
i Troja, e di Ecuba. 1174. Cleodora. — Così avea nome la ninfa che fu
madre
di Parnaso. 1175. Cleodossa. — Una delle figliuol
Ahi ! lassa ! ohimè ! che bramo ? Elettra, Piangi l’error di traviata
madre
. Piangi, chè intero egli è. La lunga assenza D’un
fu una delle figliuole di Niobe e di Anfione. Ella sposò Neleo, e fu
madre
di Nestore. Apollo e Diana la uccisero perchè ess
d altari. 1278. Cratea. — Dea degli stregoni e degli incantatori : fu
madre
della famosa Scilla. Omero e altri scrittori dell
di sorci. 1300. Criobole. — Specie di sacrifizio che si offeriva alla
madre
degli dei : la vittima abituale ne era un capro.
iulla, si trasformò in pioggia d’oro, penetrò presso di lei e la rese
madre
. Acrisio, vedendosi ingannato, fece legar Danae i
emi Dei, erano propriamente quelli che avevano per padre un dio e per
madre
una donna mortale : o viceversa per madre una dea
vano per padre un dio e per madre una donna mortale : o viceversa per
madre
una dea e per padre un uomo. Fra i Semi Dei veniv
ulcano e Bacco. Dei della terra. Erano : Cibelle, vanerata come
madre
degli dei, Vesta, dea del fuoco, gli dei Lari o P
osi nella corte di quel principe ed innamoratosi di Deidamia, la rese
madre
di Pirro, il quale, divenuto adulto, ebbe una fig
o, ebbe una figlia a cui impose il nome di Deidamia, in memoria della
madre
. Piangevisi entro l’arte, perchè morta Deidamia
le era dovuto. 1379. Delfila. — Figlia di Adrasto, moglie di Tideo e
madre
di Diomede. 1380. Delfilo. — Figlio di Stenelo.
va passare a traverso il fuoco di ardenti fiamme. Un giorno Meganira,
madre
di Deifone, spaventata da un simile spettacolo, t
ia di Cerere : soprannome dato a Proserpina, di cui quella dea era la
madre
. 1391. Dejanira. — Moglie di Ercole, il quale, se
poi la famosa Semiramide, regina di Babilonia, la quale annoverò sua
madre
fra le divinità, e le consacrò un tempio. 1420. D
ieca deità, erano le tre Parche, e al dire di Esiodo, la Notte era la
madre
di questo spaventoso dio, che essa aveva generato
Il carco fianco ad allegiar di spose Io nacqui, poi che senza duol la
madre
Di me gravossi e senza duol mi spose. Callimaco
Penati. 1453. Dindima. — Al dire di Diodoro era questo il nome della
madre
di Cibele : essa fu moglie di Meone, re della Lid
Teti, ella fu ne ! numero delle concubine di Giove, il quale la rese
madre
di Venere ; ed è questa la ragione per la quale s
questo soprannome. Essa fu perduttamente amata da Marte, che le rese
madre
di una figlia, di cui nell’articolo precedente. 1
on assai aspra maniera per lungo tempo Anflone ed Antiope, che poi fu
madre
di Zeto ; ma poi caduta in loro potere, essi la l
abitatori della Gallia, davano il soprannome di Dite alla terra, come
madre
feconda di tutti i beni e si credevano discendent
amara. Dori fu anche il nome di una delle Nereidi, così detta da sua
madre
. 1500. Dori. — V. Dorea. 1501. Dorielio. — Figlio
rago, che strisciando sull’albero divoro otto passere che con la loro
madre
vi annidavano ; e dopo d’averle divorate fu imman
l’accaduto un favorevole augurio, disse che le otto passere e la loro
madre
divorate dal drago, altro non indicavano se non c
egli era re dell’isola Enopia, che egli chiamò Egina, dal nome di sua
madre
. Essendo stati distrutti tutti gli abitanti dei s
sogni ec. Al dire del citato scrittore, Ecate veniva riguardata come
madre
di Medea e di Circe, come dea che presiedeva alle
celebravano in Fefte, città dell’isola di Creta, in onore di Latona,
madre
di Apollo e di Diana. 1540. Echidna. — Mostro met
essere divorata dalle fiere. Ercole, consapevole del fatto, liberò la
madre
ed il figlio. 1547. Ecelissi. — I pagani credevan
isseide, re della Tracia e moglie di Priamo, re di Troja, che la rese
madre
di molti figli, fra cui i più famosi furono Ettor
reusa, Cassandra, Laodice e Polissena. Al dire di Virgilio, Creusa fu
madre
di cinquanta figliuoli tra maschi e femmine : la
femmine : la maggior parte dei suoi figli morì sotto agli occhi della
madre
, durante il decenne assedio di Troja. Caduta ques
Polinnestore aveva fatto morire l’amato figliuolo Polidoro, la povera
madre
, cieca di collera, frenando a stento il suo furor
r consumato il parricidio, diverrebbe incestuoso, sposando la propria
madre
. Appena nato Edipo, il padre, onde scongiurare i
egli la sposò dividendo per tal modo il talamo nuziale della propria
madre
. Da questo connubio nacquero i due fratelli Eteoc
into, che dal principio chiamavasi Efira. Al dire di Virgilio essa fu
madre
di Aristeo. In Grecia vi furono altre due città c
con passione amata da Giove, che sotto la forma di un’aquila la rese
madre
di Eaco e di Radamanto. Asopo, venuto a conoscenz
oi chiamò col nome di Egina l’isola in cui era nato, in memoria della
madre
. Dopo qualche tempo, Giove si rivolse ad altri am
Egina fu tolta in moglie da Attore, figlio di Mirmidone, che la rese
madre
di Menezio. 1586. Egineti. — Con questo nome eran
to anche Bulea o Bulisa. Egipio, perdutamente innamorato di Timandra,
madre
di Neofronte, la quale era tenuta in conto della
aveva fatta l’amico, fece in maniera che tirò alle sue voglie Bulis,
madre
di Egipio ; nè contento di cio, e sembrandogli po
, fece destramente uscire Timandra, e pose nel letto di lei Bulis, la
madre
di Egipio ; il quale per tal modo non sospettando
le per tal modo non sospettando di nulla ebbe commercio colla propria
madre
, che, immersa nelle tenebre, ad arte procurate da
ue da questo involontario incesto Egisto, il quale, abbandonato dalla
madre
in un bosco, fu allattato da una capra, e poi rac
e avendo interrogato Egisto, questi rispose che gliela aveva data la
madre
. Tieste alle parole del figlio, ed alla evidenza
o dal furore trapassò con l’istessa spada il seno di Clitennestra sua
madre
. Noi sotto Troja travagliando in armi, Passavam
e gelse more. Egla era anche il nome di una delle tre Esperidi, della
madre
delle Grazie ; e finalmente di una delle tre Graz
iove in forma di cigno oprò di sorte, Che d’un uovo e tre figli la fè
madre
, Fra gli altri di quell’uovo usci la morte Delle
ssa divenuta incinta, Teseo la lasciò affidata alla custodia di Etra,
madre
di lui ; ma fu liberata dai suoi due fratelli Cas
eri — Oreste — Tragedia Atto II Scena II. Euripide dice che l’iniqua
madre
di Eletira per accontentare il desiderio del drud
la uccisione da lui compiuta, sebbene inavvedutamente, della propria
madre
Clitennestra. Elettra, spaventata dal delirio e d
be un figliuolo per nome Iasio. Giove, invaghitosi di Elettra la rese
madre
di Dardano, che fu poi il fondatore di Troia. Vi
Endeja. Fu figlia del centauro Chirone, e moglie di Eaco, che la rese
madre
di Telamone e di Teleo. 1673. Endimione. — Pastor
que anni fu allevato dalle Driadi, ninfe alla cui custodia la dea sua
madre
lo aveva affidato. Ricondotto a Dardano nella cas
ale tolse in moglie Creusa, una delle figlie del re Priamo, e la rese
madre
di un figlio, chiamato Ascanio o anche Julo o Jul
veva accordata ad Enea onde accondiscendere alle preghiere di Vonere,
madre
di lui, gli fu estremamente utile, e potè all’omb
lla guerra, con questo nome. 1679. Enia. — Soprannome di Bellona come
madre
di Enialio. V. l’articolo precedente. 1680. Enioc
ettuno. Il dio per ingannarla prese le sembianze di Enipeo, e la rese
madre
di due figli Pelio e Neleo. 1684. Enisterie. — Os
astore, dimorando sul monte Ida seppe farsi amare da Enone, e la rese
madre
di un bambino che fu chiamato Coritto. Quando Eno
va il Gerofante all’altare. 1718. Epicasta. — La stessa che Giocasta,
madre
di Edipo, la quale, al dire di Omero si appiccò p
Figlia di Calidone e di Eolia. Ella sposò il re Agenore, che la rese
madre
di Demonice e di Partaone. 1720. Epiclidie. — Fes
Assai sovente si confondea con Astrea. Al dire di Pindaro l’Equità fu
madre
di tre figliuole che furono Eunomia. Dice e la Pa
iglio…. Sofocle — Le Trachinie — tragedia trad. di F. Bellotti. Sua
madre
lo dette alla luce insieme ad Ificlo di cui già s
fu allevato nella città di Tebe, e Diodoro racconta, che Alcmena sua
madre
, spaventata dalgeloso furore di Giunone, avesse n
ciullo in un campo, dove fu raccolto da Minerva la quale lo rese alla
madre
. Secondo l’opinione di altri scrittori, Mercurio
liendogli così lo strano privilegio che a lui accordava la Terra, sua
madre
, cioè, di raddoppiargli le forze, ogni volta che
oglie di Astreo. Presso i cronisti della favola viene riguardata come
madre
degli astri, forse a causa del nome di suo marito
ripete di lui uno strano fatto, che egli cioè avesse ricevuta da sua
madre
tre anime e tre armature, per modo che per uccide
sso, Lo stesso re con queste mani ancisi. A cui nascendo avea Feronia
madre
Date tre vite e tre corpi, e tre volte Meraviglia
radizione mitologica fa figliuolo di Vulcano e di Minerva. La dea sua
madre
accorgendosi che Erittonio aveva la parte inferio
petto bellissimo, riunendo in sè la bellezza fisica del padre e della
madre
. Ancor giovanetto, bagnandosi nella fonte custodi
va contro la famiglia di Ermione, dopo il ratto di Europa. Ermione fu
madre
di un figliuolo, chiamato Polidoro e di quattro f
generale col dare l’appellazione di eroe a quel mortale che aveva per
madre
una dea e per padre un uomo, o viceversa, per pad
adre una dea e per padre un uomo, o viceversa, per padre un dio e per
madre
una donna. La maggioranza di questi scrittori tra
Era questo il nome che gli antichi popoli della Germania davano alla
madre
degli dei, che essi adoravano in un’isola dello O
, meno il gran sacerdote, perchè egli solo sapeva, il tempo in cui la
madre
degli dei si recava invisibile in quel luogo. All
l’antichità, confonde le Esperidi con le Atlantidi, alle quali dà per
madre
una donna, per nome Esperide, da cui trassero il
fu segretamente, dallo stesso suo padre, maritata ad Egeo che la rese
madre
di Teseo. Piteo per alcune particolari sue ragion
armente adorato in Trezene, innammoratosi della figlia, l’avesse resa
madre
; e che per conseguenza Teseo era figlio di Nettu
o, e armatosi corse con disperato furore alla pugna. Invano Ecuba sua
madre
, Andromaca moglie di Ettore, il vecchio re Priamo
ll’affrontare una certa morte. ……. Desolata accorse D’altra parte la
madre
, e lagrimando E nudandosi il seno, la materna Pop
alla dea della notte, riguardata, secondo l’antico proverbio, come la
madre
dei consigli. 1877. Eufrosina. — Nome particolare
berare Oreste dalle furie che lo tormentavano dopo l’uccisione di sua
madre
Clitennestra, lo avesse consigliato a recarsi in
e Nereidi. 1889. Eunomia. — Fu figlia dell’Oceano e secondo la favola
madre
delle Grazie che furono il frutto dei suoi amori
ibia. — Al dire di Esiodo fu figliuola della Terra, moglie di Crejo e
madre
di Perseo, di Pallante e di Astreo. 1899. Euridea
fra le figliuole dell’ Oceano. Giove l’amò passionatamente e la rese
madre
delle tre Grazie. Eurinome veniva rappresentata s
Dodona. 1931. Faja. — La cronaca favolosa dà questo nome alla cignala
madre
del famoso cignale di Calidone, e che desolò per
ura, Tanto che ’l capo infra le nubi asconde, Dicon che già la nostra
madre
antica, Per la ruina de’ giganti irata Contra i c
a cronaca mitologica racconta che divenuto adulto, avendo sorpresa la
madre
in adulterio, l’avesse uccisa, geloso dell’onore
e e discendente di Eaco, abbandonasse Deidamia, presso alla quale, la
madre
lo aveva nascosto, per trarlo allo assedio di Tro
ccompagnato dall’invidia, dal fasto, dagli onori e dalla voluttà come
madre
dei delitti. Veniva raffigurato cieco e con le al
Luna riceve la luce dal Sole. La sorella di ’Saturno e di Rea che fu
madre
di Latona, chiamavasi anche Febe. 1966. Febo — I
erale però è che Apollo si chiamasse Febo da Febea o Febe sua avola e
madre
di Latona. — Vedi l’articolo precedente. 1967. Fe
ra la cronaca che Fenice per soddisfare il giusto risentimento di sua
madre
, la quale Amintore abbandonava per i laidi vezzi
consorte, amava Follemente. Abbracciò le mie ginocchia La tradita mia
madre
, e supplicommi Di mischiarmi in amor colla rivale
Fetonte punto al vivo dalle oltraggiose parole, se ne lamentò con sua
madre
, e questa lo inviò al Sole, affinchè dal labbro d
gnifica amare, si dava dai pagani codesta denominazione a Venere come
madre
dell’ amore. 2004. Filace. — Ossia custode : da q
imedonte ebbe una figliuola così chiamata, la quale fu da Ercole resa
madre
di un bambino. Narra la cronaca, che Alcimedonte,
mbino abbandonato, onde datosi a cercare per quelle foreste, trovò la
madre
e il fanciullo, e avendoli riconosciuti li liberò
l fanciullo fu chiamato Ecmagora, di cui alcuni scrittori chiamano la
madre
Fillo o Fillene. — V. Ecmagora. 2014. Fillodamea.
ce. — Così aveva nome una ninfa che apparteneva al seguito di Cirene,
madre
di Aristea. Al suon delle querele in quella stan
che sotto le spoglie di un pastore la piegò alle sue voglie e la rese
madre
di due gemelli. Al dire di Plutarco quando Filono
giovanetta chiamata in tal modo, che fu amata da Bacco e resa da lui
madre
di un figliuolo conosciuto sotto il nome di Narce
lungo tempo chiamato il coro di Fiscoa, per onorare la memoria della
madre
di Narcea. 2023. Fitalo — Fu uno degli eroi dell’
la figlia chiamata Coronide la quale fu sedotta da Apollo che la rese
madre
di Esculapio. V . Coronide. La cronaca favolosa
ggia di fiori. Cicerone ed Ovidio danno a questa dea il soprannome di
madre
chiamandola madre Flora. 2035. Florali. — Dette a
erone ed Ovidio danno a questa dea il soprannome di madre chiamandola
madre
Flora. 2035. Florali. — Dette anche Antistesie. F
uendo la configurazione simbolica dei loro miti religiosi, davano per
madre
la dea Temide, e la facevano sorella della Giusti
fu la cagione della morte di tutti i figli di quella sventuratissima
madre
. V. Niobe. Allorquando la peste distrusse tanta p
o di far subire l’ istessa sorte ai figli di Frisso, senonchè la loro
madre
Calciope li sottrasse alla funesta sorte che li a
o di Apollo, di che nell’articolo precedente. Al dire di Cicerone, la
madre
di Dionigi, il famoso tiranno di Siracusa, quando
i. 2087. Garamantide. — Una delle ninfe Napee amata da Giove. Essa fu
madre
di diversi figli di cui i più famosi furono Pilun
fu figlia d’Ipisto, e moglie del proprio fratello Urano, che la rese
madre
di molti figliuoli, di cui più rinomati furono Sa
e fanno quest’ultimo figliuolo della dea Cerere ; aggiungendo che sua
madre
lo avesse preso in sua compagnia, allorquando and
i V. Bauci e Filemone, Giacco, colle sue facezie, divertì per poco la
madre
sua e le dette a bere certo liquore chiamato Cyce
funerali ; mentre con gran segretezza confidò il piccolo Giasone alla
madre
Alcimeda, la quale lo portò sul monte Pelio, el o
nell’istesso tempo suo figlio D’Edippo io moglie, e in un di Edippo
madre
, Inorridir di madre al nome io soglio ; Alfier —
suo figlio D’Edippo io moglie, e in un di Edippo madre, Inorridir di
madre
al nome io soglio ; Alfier — Polinice — Tragedia
ui era avvolto il suo incesto, si appiccò per disperazione. e la sua
madre
e moglie (Moglie e madre ad un tempo) uscì di vit
esto, si appiccò per disperazione. e la sua madre e moglie (Moglie e
madre
ad un tempo) uscì di vita A torto laccio appesa ;
a, e si uccise di propria mano, abbracciando in un ultimo amplesso di
madre
, quei corpi adorati nei quali durante la vita non
adre Della figlia d’Urano in grembo scese, Ed altrettante avventurosa
madre
Di magnanima prole il Dio la rese : Di nove, io d
sapendo Enea col padre Anchise risolversi a prendere la fuga, Venere,
madre
d’Enea, li spinse a questa risoluzione, che fu po
esti figliuoli. Infatti, troviamo nelle cronache, che Giunone divenne
madre
di Tifone, facendo uscire dalla terra una specie
l’oracolo, videro andare alla loro volta Mida con suo padre e con sua
madre
, seduti su di un carro. Allora riconoscendolo per
re figliuole, che insieme a questa Granea furono dal nome, della loro
madre
, chiamate ninfe Amadriadi. 2200. Gran madre — Con
rono dal nome, della loro madre, chiamate ninfe Amadriadi. 2200. Gran
madre
— Con l’appellazione di Magna mater indicavano Ci
icavano Cibele che come dea dell’agricoltura, che feconda la terra, è
madre
comune di tutti gli uomini. 2201. Grazie — Fra l’
La primavera era la stagione consacrata alle Grazie ed a Venere, loro
madre
; ed i pagani aveano la costumanza di cominciare
Amore. La tradizione aggiunge che Hnossa fosse più bella della stessa
madre
, e che aveva in sè tanto splendore e tanta bellez
onaca tradizionale, i suoi natali su questa montagna, ove Venere, sua
madre
, lo dette alla luce. …:…. il valoroso Figliuol d
ppugnata da Diodoro, il quale asserisce nelle sue cronache, che fu la
madre
degli dei, quella che insegnò agli uomini un così
icarnasso ripete che ogni anno, si celebrava una festa in onore della
madre
Idea, con pubblici giuochi e sacrifizii solenni ;
nome d’Idea si dava più particolarmente ad una divinità protettrice e
madre
delle arti. 2237. Idei. — Riferisce Strabone, che
io Cesare, avvenuta in quel tempo. 2240. Idia. — Figlia dell’Oceano e
madre
della famosa Medea. Idia fu una delle più belle d
femmina, non avendo i mezzi di poterla allevare. Sgomentata la povera
madre
pregò caldamente gli dei che le avessero mandato
he tempo dette alla luce una bambina. Però l’istinto santissimo della
madre
suggerì a Feletusa una pietosa astuzia, ed ella f
per qualche tempo pregato, nel far ritorno presso il marito, la buona
madre
si accorse che Ifide camminava più spedito ; che
retendono che Ifigenia fu figlia di Elena e di Teseo, e che quando la
madre
di lei fu tolta al suo primo rapitore, avesse nel
glia di Triopante. Nettuno s’innammorò perdutamente di lei, e la rese
madre
di due giganti, che dal nome del loro supposto pa
una figliuola per nome Pancratide, la quale stando un giorno con sua
madre
a celebrare i misteri di Bacco, sulla riva del ma
ari traci, i quali giuocarono a sorte chi avrebbe dovuto possedere la
madre
e chi la figlia ; e Pancratide ebbe la fortuna d’
mpici. 2256. Ifitima. — Mercurio s’innamorò di questa ninfa e la rese
madre
dei satiri. 2257. Igiea. — I greci adoravano ques
i qualunque dignità. Nelle feste Ilarie veniva invocata la Terra come
madre
degli dei ; e durante la celebrazione di esse era
ella dea Giunone. I pagani credevano che Ilizia, a somiglianza di sua
madre
, presiedesse al doloroso mistero dello sgravo. Du
per cer care di saperne il destino. Ilio cedendo alle preghiere della
madre
partì, e dopo molte ricerche ritrovò finalmente,
dell’eroe, che riconoscendo il figliuolo lo incaricò di portare alla
madre
le sue imprecazioni. Ilio informato del funesto e
ui Deianira era caduta ad istigazione del perverso Centauro, scusò la
madre
presso di Ercole, il quale sentendo approssimarsi
ume Numico, il corpo di lui non si potè più rinvenire, perchè Venere,
madre
dell’eroe, loavea trasportato in cielo e l’aveva
in moglie, in seconde nozze da Atamante, re di Tebe, il quale la rese
madre
di due figliuoli, Melicerta e Learco. Ella trattò
se di sua mano il proprio figliuolo Learco e si dette ad inseguire la
madre
istessa, la quale afferrato il figliuolo Melicert
E Learco il figliuol, che stendea lieti Le pargolette braccia, della
madre
Strappa dal seno, e d’una fionda a guisa, Due vol
ninfa Panopea, seguita da altre cento najadi, sue sorelle, ricevè la
madre
ed il fanciullo fra le sue braccia e li condusse
del fiume Inaco, come vuole la maggioranza degli autori, ma invece la
madre
di lei avesse nome Iaso, figlinola di Triopante,
a, la quale era comunemente ritenuta come il luogo ove nacque Latona,
madre
d’Apollo e che perciò quegl’ isolani venerassero
re gli avea imposto di impadronirsi. 2311. Ippolito. — Dal nome della
madre
così fu chiamato il figliuolo che Teseo ebbe dall
li, in onore del loro morto genitore. 2324. Iria. — Così avea nome la
madre
di Cigno. Narra la cronaca che ella amasse così t
Egli avea nome Arneo : cosi chiamollo, Nel di che nacque, la diletta
madre
: Ma dai giovani tutti iro nomato Era, come colui
melli, si erano congiunti coi legami maritali nell’ alvo stesso della
madre
loro, per modo che Iside nell’ istesso momento in
Apollo, il quale gli concesse il dono d’indovinare. Ismenio, fu dalla
madre
partorito sulle sponde del fiume Ladone nella Beo
, come è uso dei moderni, dovea fare ricchi donativi al padre ed alla
madre
della sposa, prima e dopo il loro consentimento.
2351. Iti. — Figliuolo di Tereo e di Progne, fu ucciso dalla propria
madre
e presentato in orrido banchetto al suo genitore
tilo. — Figlio di Zeto e di Aedo. Morì ucciso involontariamente dalla
madre
. 2355. Itomalo. — Soprannome di Giove, col quale
cio. Virgilio — Eneide — Libro III trad. di A.Caro. 2368. Jodama. —
Madre
del famoso Deucalione, che ebbe dai suoi amori co
nella loro città. 2373. Jone. — Figliuolo di Apollo e di Creusa. Sua
madre
è quella stessa figlia di Eretteo, re di Atene, d
o paniere nelle mani, che era quello stesso, in cui l’avea riposto la
madre
al momento d’abbandonare Jone. A quella vista, Cr
figlio. Ma la suprema gioia, che Jone sentiva nell’ aver ritrovata la
madre
sua fu presto intorbidata dall’aver ella confessa
egea, Sinallaffi e Jafide ; e complessivamente Jonidi. 2375. Jonna. —
Madre
di Trittolemo e moglie di Eleusio. Ella prese par
lora ricorse all’oracolo, e questo rispose, che ella sarebbe divenuta
madre
di un figliuolo che poi avrebbe usurpata la supre
l’oracolo avea data a Labda, vollero uccidere il fanciullo, onde sua
madre
per salvarlo, lo nascose in una misura di biada c
chemone e del famoso Bellorofonte. Giove l’amò con passione e la rese
madre
di quel Sarpedone che fu poi re di Licia. Omero r
aodamia. 2430. Laodice. — Secondo alcuni scrittori, così avea nome la
madre
della famosa Niobe, che altri autori tanto antich
tenuta come la più avvenute delle reali fanciulle trojane. L’inclita
madre
che a trovar sen gia Laodice, la più delle sue fi
donna crudelmente ambiziosa. Ariarate, suo consorte, morì lasciandola
madre
di sei figliuoli maschi e imponendole di tenere l
o cuore ambizioso. Ma ben presto il popolo, cieco di furore contro la
madre
spietata, invase tumultuoso ed iracondo le più ri
o troiano. V. Fatalita’ Di Troia. 2434. Laonome. — Figlio di (Buneo e
madre
di Anfitrione. Essa prese cura dell’infanzia di s
curio stesso, durante il tragitto invaghitosene perdutamente, la rese
madre
di due gemelli che poi furono detti, dal nome del
te, la rese madre di due gemelli che poi furono detti, dal nome della
madre
Lari, ed a cui varii scrittori danno anche il nom
ove l’amò con passione, a causa della sua stupenda bellezza e la rese
madre
di due gemelli che furono Apollo e Diana. Narra l
non la nutrice di Apollo, e che Iside, la dea suprema, fosse la vera
madre
di lui. Al dire del citato scrittore, Latona per
ii. Infatti presso questi ultimi popoli, Apollo, ossia il sole ha per
madre
Latona (parola che significa nel linguaggio egizi
primitivo la creazione intera. In considerazione d’esser stata Latona
madre
di due fra le più grandi divinità dell’ Olimpo, f
are per essere liberato da tale castigo ; e l’oracolo rispose che sua
madre
gli avrebbe restituita nella propria casa la faco
lla propria casa la facoltà di ridere. Par menisco si convinse che la
madre
a cui accennava l’oracolo era la patria ; e che a
davano ed una festa, che essi celebravano annualmente in onore della
madre
degli dei. Era costume di portare in giro per la
in cui fu portato dalla Frizia in Roma, il culto religioso di Cibele,
madre
degli dei. S. Agostino, nelle sue opere, sferza i
ove in forma di Cigno oprò di sorte, Che d’ un uovo e tre figli la fè
madre
, Fra gli altrì di quell’ uovo usci la morte Delle
le cercò tutte le occasioni, onde vendicarsi di Lepreo, ma Astidamia,
madre
di questo, lo riconciliò con l’ eroe, col quale p
ago che Bacco discendesse all’inferno, onde ricondurre sulla terra la
madre
Semele. Il certo si è che ai tempi in cui scrivev
famosa per la sua stupenda bellezza, che vinceva d’assai quella della
madre
di lei, ritenuta anch’essa come una delle più bel
le genti odorifere ; ma quando Crebbe la figlia, come vincea tutte La
madre
, dalla figlia era si vinta. Le Achemenie cittadi
ordinaria bellezza di Leucotea, avesse preso le sembianze di Eurinome
madre
di lei, onde avere libero accesso presso la desid
Figliuola di Epafo e di Cassiopea : fu amata da Nettuno, che la rese
madre
di Belo e di Agenore. Da lei prese il suo nome la
, la quale era anche la configurazione del principio della vita, come
madre
dell’ amore, onde gli uomini si ricordassero dell
tto dimorò presso Licomede che amò Deidamia, figlia di lui, e la rese
madre
di Pirro V. Achille e Deidamia. 2520. Licopoli. —
Tauride a Sparta, avvinta da sarmenti di vite. 2528. Ligea. — Ninfa,
madre
di Aristeo, e secondo Virgilio, una delle compagn
eanide, amante del fiume Cefiso, il quale, secondo la favola, la rese
madre
di Narciso. La tradizione dice che Liriade dette
fatto di Lucina una dea particolare, figlia di Giove e di Giunone, e
madre
di Cupido. Secondo Ovidio, la parola Lucina deriv
opere sull’antichità pagana, ripete che Fea, la divinità suprema, fu
madre
della Luna e di tutti gli altri minori pianeti, c
suggevano il latte della belva, scherzavano con essa come con la loro
madre
, e l’animale rivolgendo il capo, accarezzava con
7 Gradivo » 236 2198 Grajé » ivi 2199 Granea pag. ivi 2200 Gran
madre
» ivi 2201 Grazie » ivi 2202 Grazione » 237
e da Giunone mandati, non si alterava punto nè poco in veder quivi la
madre
spaventata e fuori di sè ». E più appresso, concl
n tutta l’ Europa, da una terra che faceva parte della fortuna di sua
madre
. 40. POTSDAM, ciltà della Germania nel regno di
re del Medi onde dall’oracolo fu detto mulo, perchè figlio di padre e
madre
di diversa nazione. 47. Vico giambattista. — Do
avansi propriamente quelli che avevano per padre un Dio o una Dea per
madre
. Semidei si dissero pure gli eroi che distinti si
mondo, ma cedette i suoi diritti a Saturno dietro le preghiere di sua
madre
Tellure, a condizione però che il fratello Saturn
lie e sorella di Saturno, chiamasi anche Ope, Vesta, la Buona Dea, la
Madre
degli Dei, Dindimea, Idea e Berecinzia ; appena n
che n’ebbero cura e la nutrirono. Essa ha gli stessi attributi di sua
madre
colla quale è soventi confusa. I suoi sacerdoti c
di Saturno nacque con Giunone e fu sottratto, come si è detto, dalla
madre
alla crudeltà del padre ; furono dopo di lui salv
umero di concubine. Meti dalla quale nacque Pallade o Minerva, Semele
madre
di Bacco, Cerere di Proserpina, Mnemosina delle M
anae da cui ebbe Perseo ; sotto le forme di cigno sedusse Leda che fu
madre
di Castore e Polluce, di Elena e Clitennestra ; s
e Minosse e Radamanto ; trasformato in Satiro sorprese Antiope che fu
madre
di Ansione e di Zeto. Prese la figura di Diana pe
oglie. Essendogli stato annunciato dall’oracolo ch’essa dovea divenir
madre
d’un figlio che avrebbe l’impero dell’universo, e
dre d’un figlio che avrebbe l’impero dell’universo, egli inghiottì la
madre
ed il figlio. Da quel momento fu oppresso da un t
dicesi di più che al solo toccarlo bastasse ad una donna per divenir
madre
. Giunone fece quanto le aveva Flora insegnato e p
molti altri nomi secondo i luoghi ov’era particolarmente onorata. Sua
madre
partorì due gemelli, e Diana, nata per la prima,
na a sgravarsi d’Apollo. Essendo stata testimonio dei patimenti della
madre
concepì tant’odio pel matrimonio, che ottenne da
Nettuno Nettuno figlio di Saturno e di Rea, fu salvato da sua
madre
come Giove, dal furore del padre, e consegnato a
viva di cavalcatura. Riguardo alla sua nascita, dicesi che Latona sua
madre
, perseguitata dall’implacabile Giunone, la quale
precipitato da Giove, per punirlo di aver voluto liberare la propria
madre
da lui appesa alla volta dell’Olimpo. Egli è cert
glio di Giove e di Elara ; ma si disse figlio della Terra, perchè sua
madre
lo partorì sotto terra o in una caverna ove Giove
iusa per nasconderla a Giunone e perchè la Terra era riguardata qual’
madre
di tutti i giganti. Esso era uno smisurato gigant
e di Cirene avendo perdute tutte le sue api, andò per consiglio della
madre
Cirene a consultare Proteo per sapere il mezzo di
trasportò nella Ciconia, regione di Tracia, dove la sposò, e la rese
madre
di due figli gemelli Zete e Calai e di due fanciu
i estende fino sui mari. Non è cosa rara di vederlo scherzare con sua
madre
; qualche volta Venere tiene il suo turcasso alza
essa lo stringe al petto e tra le braccia ; ora è seduto dinanzi sua
madre
, la quale gli mostra una freccia ; ora con un pie
l solo mezzo per farlo crescere era di dargli un fratello. Allora sua
madre
gli diede per fratello un altro Amore il quale fu
di Iside e di Osiri era il Dio del silenzio. Vogliono i poeti che sua
madre
, avendolo perduto mentre era fanciullo, andasse i
eve custodire il secreto delle lettere. Si pretende da alcuni che sua
madre
lo desse alla luce prima del termine e che nasces
vare la sua verginità, ma Giove la costrinse a sposarlo e la rendette
madre
delle Ore e delle Parche. Questa Dea raccomandava
come si credeva. Fetonte adiratosene, andò a lagnarsi di ciò con sua
madre
Climene, la quale il rimandò al Sole per accertar
parte de’poeti l’hanno confusa con Teti sua nipote, moglie di Pelco e
madre
di Achille. Da Teti e dall’Oceano nacquero i più
a il Po, il Ladone, l’Eveno, il Sangaro e lo Scamandro. Teti fu anche
madre
di tremila Niufe chiamate le Oxeanidi. Si fan nas
he avevano regnato o abitato sulle coste del mare, come Proteo, Etra,
madre
d’Atlante, Persa, madre di Circe, ecc. Dicesi che
tato sulle coste del mare, come Proteo, Etra, madre d’Atlante, Persa,
madre
di Circe, ecc. Dicesi che Giove essendo stato str
rofonde loro grotte per tributare alla Dea il dovuto omaggio. Teti
madre
di Achille Teti era una delle Ninfe marine, f
sse distinguevasi per bellezza Orfne che dicesi moglie di Acheronte e
madre
di Ascalafo cui altri danno per madre la Notte. L
he dicesi moglie di Acheronte e madre di Ascalafo cui altri danno per
madre
la Notte. Le Ninfe terrestri dividevansi in Ninfe
rcole diede strepitose prove dell’odio che gli portava in causa della
madre
, mandò due orribili dragoni alla di lui culla per
dicono ché Alcmena temendo la gelosia di Giunone, non osò confessarsi
madre
di Ercole, e subito nato lo espose in mezzo di un
e all’inferno, incatenò il can Cerbero che ebbe anch’esso Echidna per
madre
, cavonne Alceste, e la restituì al marito Admeto.
n’ebbero in risposta che si gettassero dietro le spalle le ossa della
madre
. Non compresero su le prime il senso dell’oracolo
e loro crudele. Ma Deucalione dopo avervi riflettuto s’avvide che per
madre
dovevasi intendere la terra, madre comune, le oss
avervi riflettuto s’avvide che per madre dovevasi intendere la terra,
madre
comune, le ossa della quale erano le pietre. Riun
una figlia per nome Protogenea la quale fu amata da Giove che la rese
madre
di Etlio. L’epoca del diluvio di Deucalione dovre
. Conscio che fu Acrisio della nascita di Perseo fecelo esporre colla
madre
in una sdruscita nave nel mare sperando che i flu
mar Egeo e raccolta da un pescatore nomato Ditti il quale condusse la
madre
ed il figlio a Polidete sovrano dell’isola, che d
che dicesi da alcuni fratello a Ditti. Il re accolse cortesemente la
madre
e diede il fanciullo ai sacerdoti del tempio di M
scoglio per ordine di Giunone e per espiare il delitto della propria
madre
Cassiopea che aveva gareggiato per la bellezza co
i. Perseo la salvò uccidendo il mostro. Cefeo padre di Andromeda e la
madre
di lei Cassiopea accolsero colla più grande gioia
quali furono allevati dal pastore che aveva dato ospitalità alla loro
madre
. Le inclinazioni di questi due fratelli furono di
istruiti dei mali trattamenti che Dirce aveva fatto subire alla loro
madre
radunarono delle truppe, colle quali s’insignorir
bblicò la morte, facendo tutti gli apparecchi pei funerali, mentre la
madre
lo portava segretamente sul monte Pelio ove il ce
ui stavasi per immolare Frisso ed Elle, Mercurio diede a Nefele, loro
madre
, un montone d’oro al quale gli Dei avevano comuni
sua prima moglie. I figli di Nefele ebbero parte alla disgrazia della
madre
e soltanto alla fuga furono debitori della loro s
re di Efira o Corinto, nipote di Sisifo, pronipote di Eolo, ebbe per
madre
Eurimede. Egli portò prima il nome di Ipponoo, co
d una figlia per nome Laodamia della quale Giove s’innamorò e la rese
madre
di Sarpedonte. Laodamia pel suo troppo orgoglio f
eurone tutte e due città della Grecia nell’Etolia. Al suo nascere sua
madre
s’avvide che le Parche misero un tizzone sul fuoc
to sarebbe durata la vita di lui quanto il tizzone ; il che udendo la
madre
, appena le Parche furonsi ritirate, ritrasse il t
i, ed egli giunse il primo alla meta, e sposò la principessa. La rese
madre
di un figlio chiamato Partenopeo, il quale fu uno
ò più volte il suo nemico ; ma tosto che Alcione toccava la terra sua
madre
, prendeva nuove forze e si rialzava più formidabi
in pena di siffatta risposta, videro giungere Mida col padre e colla
madre
sopra di un carro, e allora, più non dubitando ch
Laio che sarebbe ucciso da suo figlio il quale avrebbe poi sposata la
madre
, dalla cui unione sarebbe sortita una detestabile
ebbe il regno di Tebe, e Giocasta in isposa cui non sospettò essergli
madre
; e gli nacquero da essa due gemelli Eteocle e Po
stato egli medesimo, ma di più che Laio era suo padre e Giocasta sua
madre
. Preso da orrore nel vedersi tutt’ad un tempo reo
Atreo nell’Argolide, si fe’ amare dalla regina sua cognata, e la rese
madre
di due figli. Atreo avendo scoperto l’incestuoso
ertano che Aerope fu moglie di Plistene figlio di Atreo ; che la rese
madre
di Agamennone e di Menelao, i quali dicesi che no
uccisione di Egisto e di Clitennestra. In pena di aver però uceisa la
madre
fu Oreste tormentato dalle Furie, e vagando accom
esti ad istanza di Ecuba si contentò di esporlo sul monte Ida, ove la
madre
il fece secretamente allevare da alcuni pastori.
coperto l’inganno il costrinse ad entrar nella lega cogli altri. Teti
madre
d’Achille sapendo che sotto Troia sarebbe questi
. V. Edipo. 390. Antiope o Ippolita, Amazzone. V. Teseo. 319. Antiope
madre
di Anfione e di Zeto. V. Giove. 16. Api. V. Oraco
, ninfe. V. Naiadi. 251. Pelope. 402. V. Tantalo. 104. Peleo. V. Teti
madre
di Achille. 194. Pelia o Pelio, monte. V. Teti ma
. Peleo. V. Teti madre di Achille. 194. Pelia o Pelio, monte. V. Teti
madre
di Achille. 195. — V. Giasone. 344. — fratello di
395. Minosse II. 205. Teti, dea dei mari. 190. V. Nereidi. 247. Teti
madre
di Achille. 194. Tiadi. V. Oracoli, ecc. 443. Tid
one, 206. Alcioni, uccelli, 205. Alcitoo, re di Megara, 229. Alcmena,
madre
di Ercole, 74, 364. Alcmeone, figlio di Anfiarao,
2. Alfeo, innamorato di Aretusa e cangiato in fiume, 323, 380. Altea,
madre
di Meleagro, 626. Amadriadi, ninfe delle foreste,
, cibo degli Dei, 222. Amicizia, divinità allegorica, 351 2°. Amicla,
madre
di Giacinto, 104. Amico, re di Bitinia, 442. Amor
Suoi misfatti e suo fine, 386. Anteros, amore vizioso, 173. Anticlea,
madre
d’Ulisse, 568. Antifate, 573 (nota). Antigone, es
tifate, 573 (nota). Antigone, esempio di pietà filiale, 503. Antiope,
madre
di Zeto, regina delle Amazzoni, 74, 432. — Moglie
pe, madre di Zeto, regina delle Amazzoni, 74, 432. — Moglie di Lico e
madre
d’Anfione, 481. Antipatro, 670. Anubi, divinità E
co, 414. Calisso. Sue avventure con Ulisse, 577, 578. Calisto, ninfa,
madre
di Arcade, 75 ; — sue sventure, 140. Calliope, un
sventure, 140. Calliope, una delle nove Muse, 274, e seg. Calliroe,
madre
di Gerione, 379. Calpe, monte nell’ Europa, 390.
(nota). Cancro, segno dello Zodiaco, 680. Canente, figlia di Giano e
madre
di Fauno, 300. Caos, 22. Capaneo, uno degli Eroi
ell’Inferno, 225. Cassandra, indovina ; sue sventure, 604. Cassiopea,
madre
di Andromeda, 361. Castalia, ninfa trasformata in
eso, 668. Creta, isola, 228. Creusa, moglie di Enea, 608, 609. Crisa,
madre
di Flegia, 247. Crisaorso, padre di Gerione, 358,
i Cibele, 29, 48. D Dafne, Ninfa ; sua metamorfosi, 103. Danae,
madre
di Perseo, 353. Danaidi, figlie di Danao, 252. Da
138, 144, 234 2°. Ecatombe, o sacrifizio di cento Bovi, 144. Echidna,
madre
, o secondo altri, sorella della Chimera, 358, 466
be, 506 ; — morte d’Eteocle, 508. Etone, cavallo del Sole, 110. Etra,
madre
di Teseo, 402. Ettore, eroe trojano, figlio di Pr
Euriteo, 396. Eurito, 367. Euro, vento di Levante, 652-655. Europa,
madre
di Minosse e di Radamanto, 74 ; — suo ratto, 483.
io di Esculapio, 293. Magi, sacerdoti dei Persiani, 714. Maja, Ninfa,
madre
di Mercurio, 160. Manco-Capac, 744. Mani, ombre d
gorica, 345 4°. Meleagro. Sua nascita, 626 ; — sua morte, 628. Melia,
madre
di Cadmo, 482. Melicerta, figliuola di Ino, 449.
ne e sua etimologia, 1. Mitra, divinità dei Persiani, 713. Mnemosine,
madre
delle nove Muse, 75, 274. Momo, Dio della maldice
no, 410. Scorpione, segno dello Zodiaco, 684. Scurrilità, 77. Semele,
madre
di Bacco, 75 ; — vittima della gelosia di Giunone
60. Testio, re dell’ Etolia, 74. Teti, Dea del Mare, 192, 193. Teti,
madre
d’ Achille, 320. Teucro, figlio di Telamone e d’
zione il parricidio, mutilò suo padre con una falce di ferro, che sua
madre
gli avea dato. Dal sangue di Urano, che si sparse
l solo Giove fu esente da tale disgrazia, mercè le cure di Cibele sua
madre
, che accorgendosi essere incinta, volle questa vo
hi ove ella era adorata ; fu chiamata Magna Mator, o Mater Deum, qual
Madre
delle Divinità di prim’ordine ; come altresì Vest
guerla dalla figlia del nome medesimo : tal nome ebbe anche Titèa sua
madre
. Questa Dea ci viene rappresentata sotto le sembi
esta indicato un fiore, che appena toccato dalla Dea la fece diventar
madre
di Marte. La sempre bella Ebe era la Dea della gi
ano non curò questo maltrattamento di suo padre, ma non perdonò a sua
madre
, che lo aveva dato alla luce così storpio, e mal
gufo : ma fu accordato a Proserpina di poter passare sei mesi con sua
madre
, ed altrettanti con Plutone, che l’aveva sposata.
i questo mostro ecco la favola. Latona era figlia di Ceo e di Febe, e
madre
di Apollo, e di Diana. Accortasi Giunone della pr
ia, presso la quale egli s’introdusse sotto l’aspetto di Eurinome sua
madre
. Clizia figlia dell’Oceano, che inutilmente amava
egli credeva. Il giovane Fetonte portò le sue doglianze a Climene sua
madre
, che gl’insinuò di recarsi ad Apollo per assicura
anure si abbruciano, i fiumi s’inaridiscono, il mare si abbassa, e la
madre
Terra spaventata dal pericolo che le sovrasta, in
di dolore, e fu trasformato in Cigno. Apollo dopo aver vendicata sua
madre
contro il Serpente Pitone, volle altresì vendicar
che apportò degli ajuti a Latona, e tocca dai dolori, che provava sua
madre
nel partorire, giurò di serbare in perpetuo la su
on si fosse affrettato di evitare un parricidio con aver sottratto la
madre
al figlio, che amendue situò nel cielo tra ’l num
ai talenti. Hanno Giove per padre : Mnemosina (la memoria) è la loro
madre
. Eccone i nomi : Clio, Euterpe, Talia, Melpomene,
e sarebbe il più tristo fra gli Dei. Giove voleva obbligar Venere sua
madre
a disfarsene : ma ella per sottrarlo allo sdegno
ette figliuole, chiamate le Atlantidi. Maja la maggiore di esse fu la
madre
di Mercurio2. Egli nacque il mattino ; al mezzo g
empo di salvare il picciolo Bacco, che stavasi ancora nel seno di sua
madre
. Ma siccome non era giunto il tempo, che doveva n
suoi sud diti di celebrare le feste di Bacco, questo Dio ispirò alla
madre
del Re, ed alle sue Menadi, o siano Baccanti un s
umero di quest’ultime vi ha Teti, che bisogna distinguere da Teti sua
madre
. Giove la guardava di buon occhio : ma avendo sap
store Aristeo avendo perduto l’intero sciame delle api, recossi a sua
madre
Cirene, che così gli parlò : Est in Carpathio Ne
al Destino. La Notte. La Notte figlia del Caos, sposa dell’Erebo,
madre
del Sonno, e della Morte regna fralle tenebre. In
razie eran figlie di Giove, e di Venere. Seguivano per lo più la loro
madre
, ed assistevano al suo abbígliamento. Erano tre A
Temi, la quale loro rispose, che avessero scavate le ossa della gran
madre
, e col capo velato le avessero gittato dietro i l
sto oracolo che contenesse un sacrilegio, ma riflettendo, che la gran
madre
era la terra, e le pietre le di lei ossa, eseguir
accorre l’oro, riuscì a Giove di penetrare nella torre. Divenne Danae
madre
di Perseo : del che accortosi Acrisio la fece met
delle isole Cicladi dove regnava Polidette, che volentieri accolse la
madre
col bambino, con prendere somma cura dell’educazi
Perseo sbrigatosi da’ suoi nemici ritornò da Polidette : indi con sua
madre
Danae ritornò ad Argo. Ivi ammazzò Preto che avev
ella fuga fu da una serpe morsicata. Quindi Aristèo a consigli di sua
madre
avendo consultato Proteo, così questi gli parlò.
a patria, perchè avrebbe ucciso suo padre, ed indi sposata la propria
madre
. Intanto credendo egli Corinto la sua patria non
’alto di una roccia, e spirò. Così Tebe fu liberata : Edipo sposò sua
madre
, e divenne re. Da questa coppia incestuosa nacque
da quella di Emone amante di Antigone, e figliuolo di Creonte : e la
madre
di Emone non potendo reggere al dolore parimente
Pelope sono celebri Atrèo, e Tieste. Ad insinuazione d’Ippodamia loro
madre
ammazzarono il loro fratello Crisippo nato da una
ue figli del fratello, li diede a mangiare allo stesso padre, ed alla
madre
Erope. Dicono i poeti, che in quel giorno il sole
a, e la conservò. Nacque Egisto da questa violenza, che esposto dalla
madre
fu allevato da’ pastori. Atrèo, seguita la morte
r sul trono. Oreste suo figlio sarebbe stato parimente vittima di sua
madre
, se Elettra sua sorella non lo avesse celato, ed
le mura di Troja. Achille discendeva da questo principe : ma Teti sua
madre
sapendo che il figlio morirebbe nell’assedio, lo
ò in città a consiglio di Eleno suo fratello a fine di persuadere sua
madre
, e le matrone Trojane di recarsi al tempio di Pal
ella città. Funesto spettacolo agli occhi di un vecchio padre, di una
madre
, d’una sposa ! Priamo, Ecuba, Andromaca dalle tor
a sola parte del suo corpo soggetta ad essere ferita, poichè Teti sua
madre
lo aveva tuffato nelle acque del fiume Stige per
enerale : si duole aspramente di quei che aspiravano alla mano di sua
madre
: ordina che siano cacciati dalla reggia, scongiu
a a questo principe straniero, era l’erede de’ suoi stati ; Amata sua
madre
, ad onta dell’Oracolo, l’aveva promessa a Turno R
to di allevare la bambina sotto spoglie maschili. Così fece la povera
madre
, ma stava per iscoprirsi il segreto all’istante d
esempio dell’amor filiale. Essi trascinarono il carro dov’era la loro
madre
, che si recava al tempio. Gli Dei per compensarli
al tempio. Gli Dei per compensarli, ed esaudire nel tempo istesso la
madre
, che li supplicava a renderli felici, li fecero a
nel suolo ove siamo nati. Gareggia la nostra Patria con Roma istessa
madre
, e cultrice delle belle arti, e delle scienze. Da
a, abbiano similmente adottati gli usi medesimi, e la Religione della
madre
comune. Il Circo, gli avanzi del nostro teatro, i
o la testimonianza di Esiodo, ebbe questo Nume a padre Nettuno, e sua
madre
fu Euriale. Di lui narra la favola, che amato da
el Greco nero, oscuro, come Loth nell’Ebreo idioma oscurare. Calliope
madre
di Orfèo vuol dir canto, ed Orfèo appunto era il
n Febe produsse Latona ed Asteria, la quale congiunta con Perse fu di
madre
di Ecate. Giapeto da Climete, figlia dell’ Ocea
dicarsi del padre. Crono o Saturno assunse l’ impresa, e posto dalla
madre
in agguato, allorchè Urano a lei accostossi, gli
figli di Urano eran Titano e Saturno; che il primo a richiesta della
madre
cedette il regno del cielo al secondo, colla cond
e Grazie Aglaia, Eufrosine, e Talia. La quarta fu Cerere, che divenne
madre
di Proserpina. La quinta Mnernosine o la Dea dell
da Cicerone si accennano: la prima che fu detta moglie di vulcano; e
madre
del più antico Apollo; la seconda figlia del Nilo
alcuni in faggiano, e secondo altri in cardellino. Ilia o Rea Silvia
madre
di Romolo e Remo era figlia di Numitore già re di
guerra teneasi pur Bellona chiamata Enio da’ Greci, e supposta da chi
madre
, da chi sorella, e da chi moglie di Marte. E tra
ltri poeti comunemente contondono Cupidine con Amore, e gli danno per
madre
Venere, e per padre chi il Cielo, chi Giove, chi
dosi da lui negare di esser figlio del Sole, andò per consiglio della
madre
nella regia del Sole stesso, e per prova di esser
contro di Niobe figlia di Tantalo, e moglie di Anfione che per esser
madre
di quattordici figli, osò insultare superbamente
e Latona di averne due soli. Diana per punire l’ oltraggio fatto alla
madre
, unitasi con Apollo, uccise a colpi di frecce tut
re ad Atalanta il dono avuto da Meleagro vennero uccisi. Allora Altea
madre
di Meleagro, che al nascer di lui ritratto avea d
este opposto Penteo re di Tebe, furor sì strano ispirò Bacco ad Agave
madre
di lui, ed una delle Baccanti, che unita alle com
e di Elettra partorì Pluto Dio delle ricchezze, unita a Giove divenne
madre
di Proserpina. Essendo questa da Plutone stata ra
XV. Di Vesta. Due Veste si distinguevano, l’ una che si tenea per
madre
di Saturno, e confondeasi con Gea o la Terra, l’
ntichi Latini Tellure, fu da essi riguardata come moglie del Cielo, e
madre
di Saturno; ma da’ posteriori mitologi e poeti pi
da Cibelo suo primo Sacerdote. Fu detta anche Dindimene, Berecinzia,
Madre
Idea, o Frigia o Pessinunzio da’ monti Dindimo, B
ia, ove specialmente era adorata. Finalmente, come Dea della terra, e
madre
de’ massimi Iddii, fu nominata madre alma, e magn
almente, come Dea della terra, e madre de’ massimi Iddii, fu nominata
madre
alma, e magna Madre, e Madre degl’ Iddii, e Dea B
lla terra, e madre de’ massimi Iddii, fu nominata madre alma, e magna
Madre
, e Madre degl’ Iddii, e Dea Buona; sebbene sotto
, e madre de’ massimi Iddii, fu nominata madre alma, e magna Madre, e
Madre
degl’ Iddii, e Dea Buona; sebbene sotto quest’ ul
e sotto quest’ ultimo nome alcuni abbian preteso doversi intendere la
madre
di Mida, altri la moglie di Fauno. Rappresentavas
’ ammazzargli le api. Ma, secondo Virgilio, essendo egli ricorso alla
madre
Cirene, questa il guidò a Proteo, che gli scopers
la cagione della morte delle api; ed allora fatti per consiglio della
madre
de’ sacrifici onde placare Euridice e le Ninfe, e
, Polluce ed Enea, dei quali diremo appresso, dee ricordarsi Carmento
madre
di Evandro, detta anche Nicostrata e Temide, che
lo di Giove, e di Egina, e re di Cenopia, o Enona, cui dal nome della
madre
chiamò Egina. Il luogo del premio era un delizios
mavansi propriamente quelli che avean per padre un Dio, o una Dea per
madre
, ed Eroi quelli che distinti si erano con qualche
ebbe in risposta, che si gettasse dietro le spalle le ossa della gran
Madre
. Comprese doversi per questa intender la Terra, e
ellerofonte ebbe Issandro, Ippoloco e Leodamia, che amata da Giove fu
madre
poi di Sarpendone, e Stenobea disperata all’ udir
to sarebbe durata la vita di lui, quanto il tizzone, il che udendo la
madre
ritrasse il tizzone dal fuoco, e gelosamente il n
a di Marie e di Venere quattro figlie, vale a dire Semele, che fu poi
madre
di Bacco, ma incenerita dal fulmine di Giove; Ino
e, che fu poi madre di Bacco, ma incenerita dal fulmine di Giove; Ino
madre
di Melicerta, che fuggendo le furie di Atamante,
che fuggendo le furie di Atamante, dovette gettarsi in mare; Autonoe
madre
di Atteone, che fu da Diana cangiato in cervo: ed
Autonoe madre di Atteone, che fu da Diana cangiato in cervo: ed Agave
madre
di Penteo, cui ella medesima uccise in compagnia
are nella sua patria, perchè vi avrebbe ucciso il padre, e sposata la
madre
. Credendo che l’ oracolo parlasse di Corinto se n
bbe il regno di Tebe, e Giocasta in isposa, cui non sospettò essergli
madre
, e da essa gli nacquero i due gemelli Eteocle e P
stato egli medesimo, ma di più che Laio era suo padre, e Giocasta sua
madre
. Preso da orrore al vedersi tutto ad un tempo reo
Alcmeone eseguito il fiero comandamento paterno coll’ uccisione della
madre
, fu per lungo tempo agitato dalle furie; indi ave
uccisione di Egisto e di Clitennestra. In pena però di aver uccisa la
madre
fu Oreste agitato dalle furie, e vagando accompag
da’ Troiani per mezzo di tradimento, il fè lapidare da Greci. Tetide
madre
di Achille, sapendo che sotto Troia sarebbe quest
di un vicin platano divorò otto uccellini nel lido, e poscia anche la
madre
; dalla qual cosa il sacerdote Calcante presagì, c
lto; poi da Tiresia udì i futuri suoi casi; ragionò coll’ anima della
madre
Anticrea, con quelle delle antiche donne più illu
cusa; per dispetto si getta da una rupe, ed è convertito in cigno. La
madre
si strugge di dolore, e diventa un lago. Comba fi
a se stesso; il figlio Icaro cade in mare. Parte II, Capo VIII. Altea
madre
di Meleagro con lui sdegnata rimette sul fuoco il
giovinezza. Parte II. Capo II. Alcmeone figlio di Anfìarao uccide la
madre
Erifile; è agitato dalle Furie, ucciso poi da’ co
alla colpa ed all’odio vicendevole, che nè la pietosa sorella, nè la
madre
veneranda per la maestà dei mali, nè la morte ste
tù, e i vizj punisce, la Frode, l’Amicizia, la Vecchiezza, la Contesa
madre
della Fatica, dell’Oblio, della Fame, degli Affan
a Geo l’amabile Latona ed Asteria, che poi maritata a Perseo, divenne
madre
dì Ecate, divinità veneranda sopra tutte, cui Gio
figlio, il quale da lei fosse nato, dominerebbe l’universo, divorò la
madre
e la prole. Sposò quindi Temi, che generò le Stag
l’imperatore dell’ombre. Di tutte le propiziazioni agii Dei infernali
madre
era la paura, e perciò il sacrifizio che loro fac
tregua al duolo ancor nel mesto sonno Trova di estinti figli afflitta
madre
, » passeggia chiusa nella sua nera veste dentro
padre il tuo volto deforme Non ritiene le nobili sembianze: Neppur la
madre
il riconosce: Appena Ai piedi rimirò dell’alta to
vasi mistico sacrifizio quando un parto, tolto al reciso ventre della
madre
, ponevasi sugli altari sanguinosi. Questo rito cr
mmi gli ultimi baci, e tu gli rendi Alla dolente tua consorte. Oh mia
Madre
, son queste le sperate nozze? Ma che? ministri al
ggio, Oggi ricalca la funesta via Che il padre t’insegnò. Che dico, o
madre
Infelice! la mia figlia già cinge Abominato serto
dalla falce ministra di quell’ingiuria, a cui deve il suo nascere la
madre
degli amori. Favoleggiarono gli antichi che Apoll
se dolcemente: i lumi Come in atto amoroso a me rivolse ! Così la mia
madre
mi guarda. Oh Dei, Rendetemi quel sogno ! — E cos
ia cuna accoglierà; le nostre Nozze vedranne, e fia sede beata Di te,
madre
famosa a figli illustri, Scettrati regi all’unive
mbianza, e sciolse il cinto Alla donzella, che divenne donna E chiara
madre
alla sperata prole. Lezione ottava. Gli amori
torre di bronzo (tanta è la possanza dell’oro:) deve a Giove l’esser
madre
di Perseo, di quel famoso che liberò Andromeda be
l leone nemeo: l’attentato d’ Aiace verso Cassandra: Ippodamia con la
madre
, e mille altri mitologici argomenti. Nel più emin
secondo la Mitologia meno antica, riconosceva la vita dalla sola sua
madre
, ma perchè alcune medaglie imperiali vengono oppo
di tale congettura. « Fra le medaglie in gran bronzo di Giulia Mammea
madre
di Alessandro Severo, una ve ne ha, nella quale è
oi dirò: lo vieta Il rossore che grazie accrebbe al volto, Onde a mia
madre
fu genero un dio. Primavera fìoria: nei verdi pra
fficii; E’ m’ usurpa i miei dritti e va superbo Di doppio nome. Ed io
madre
non sono Senza il marito, nè compensa i danni E l
soccorso e tua vendetta. Disse chi lo recò: Steril giovenca Tocca, e
madre
sarà. Lodò l’evento La promessa, e fu madre: e qu
Steril giovenca Tocca, e madre sarà. Lodò l’evento La promessa, e fu
madre
: e quindi io svelsi Lo stabil fiore con la lieta
ollo, superando la soglia del rovinoso antro dove agli amplessi della
madre
, fra le tenebre care agli amanti, veniva lo dio s
, e va superba della luce fraterna. In Delo una palma additava ove la
madre
perseguitata si appoggiò, partoriente (per servir
del re, e nel pingue lago Bebeide lavava le chiome, già gloria della
madre
. Quante volte Diana arrossì incontrando nelle sel
la plebe. Te Peane però si grida, o diede Cagione all’Inno la felice
madre
, Che all’uom ti partorì pronto soccorso. A te il
sua preda è solo il fango, E va superba di sozzura. All’alta Cerere,
madre
delle bionde spighe. La Melissa che è a lei sacra
Coricia Licoro, che diede il suo nome al detto luogo, e quello di sua
madre
ad un altro, che Coricio ai tempi nostri ancora v
ntovati, Delfo nacque da Apollo e da questa Tia: alcuni gli danno per
madre
ancora Melene figlia del Cefiso. « Col tempo la g
. Cade il Pelide, e nella Teucra polve Pone il capo, dolor lungo alla
madre
. Col palladio destrier timido inganno Ei non tend
ontrada, il figlio di lui Elato, Afida e Azano, Trifilo, che ebbe per
madre
non Erato, ma Laodamia, figlia di Amicla re di Ma
’è la tua patria: limita la tua curiosità a conoscere il paese di tua
madre
: ella era dell’isola d’Io, ove terminerai i tuoi
mortali un dì sedeva Alle mense celesti: ed è sorella Alle Pleiadi la
madre
, ed avo Atlante, Quel potente che il ciel sostien
ssa le si chiuse: alfine Dielle l’errante Delo instabil suolo. Qui fu
madre
di due figli, che sono Settima parte della nostra
tto. E sì parlava colla doppia prole Sulla vetta di Cinto. Io che son
madre
Di voi superba, e fra le dee minore Solo di Giuno
e Che l’oro aggrava. Era tra queste Ismeno, Primo dolor dell’infelice
madre
, E certo giro al corridor prescrive Col freno, e
ga. La fama e il pianto dei congiunti accusa Tanta ruina alla fastosa
madre
, Che tiene ira e stupor, perchè dei numi L’oltrag
baciando la fraterna bocca. All’altra che volea porger conforto Alla
madre
, troncò morte la voce, E le labbra silenzio etern
ato. L’ultima avanza di cotanta prole: Colla vesta e col suo corpo la
madre
La protegge gridando: Una ti chiedo, Una di tante
eghi muore La giovinetta. Fra gli estinti figli Piomba l’alfin vedova
madre
: i mali La irrigidir: non move aura le chiome: Ma
primogenita degli esseri e dell’universo, Latoo lo dissero per Latona
madre
di lui, e frequenti esempi di questo cognome si l
ce: Degno tu sei d’essermi figlio, e vera L’origin fu che t’additò la
madre
; E perchè escluda i dubbi ogni mio dono Chiedi, e
ha scritto, più furono le Diane. Una nata di Giove e di Proserpina e
madre
dell’Amore; l’altra figlia di Giove e di Latona;
logi che prima del fratello nata, uffìcii di levatrice prestasse alla
madre
, onde differente n’è la patria, e al dire dell’in
nno in soccorso. Le Parche mi destinarono a questo ufficio perchè mia
madre
, quando mi portava nel suo seno, e quando ancora
Orione, come canta Orazio, o contro i figli di Niobe per vendicare la
madre
. Omero stesso nella sua Necromanzia fa menzione d
si potrebbe dire che la nostra statua non Diana rappresenti, ma Agave
madre
del cacciatore Atteone, e cacciatrice anch’essa e
isser le dive: Egual tempo doniamo Al legno ed al fanciul. — Balzò la
madre
Dal letto, e tolse dal vorace foco Il ramo palpit
recesso stava, O eroe, dei tuoi felici anni custode: Ma nel trasse la
madre
, e tede e frondi Prepara, e la fatai fiamma v’app
e dall’ impresa orrenda Altrettante desiste: in cor combatte Sorella,
madre
, e due nomi diversi Traggono un solo cor. Spesso
affetti. Or depon l’ira, or la nutrisce: alfine È sorella miglior che
madre
, e vuole Placare le cognate ombre col sangue, Emp
rato pegno. Ahimè, dove son tratta? ah voi, fratelli, Perdonate a una
madre
: a tanta impresa Mancan le mani: meritò la morte,
ra, E tragga nella sua ruina il padre, La patria, il regno: ed io son
madre
: ahi dove, Dove sono i pietosi antichi voti: Cara
r mi riprendo: rendi a me la vita Oh’ io ti diedi due volte, oppur la
madre
Aggiungi, crudo, alle fraterne tombe. Ah lo vogli
emendo implora: Delle pallide labbra il suono estremo Chiamò forse la
madre
: il dolor cresce Col fuoco, e langue e pere in un
ato. Dalle furie inseguita, il suo rimorso E la vita troncato avea la
madre
. Ah se a me cento bocche e pari ingegno Donassero
i sostiene le città, come simbolo della Terra, che riguardata come la
madre
delle cose quaggiù esistenti, poteva dagli antich
e siccome in altre si sono espresse le sfingi per dimostrar la natura
madre
universale persino de’ mostri, così nella nostra,
tia e Orio; ma distingue da Pallade Minerva, scrivendo la prima esser
madre
alla seconda, e che vennero ambedue, come guerrie
ferire Minerva: Giove oppose l’egida, onde spaventata fu uccisa dalla
madre
rivale, che afflitta quindi ne formò l’effìgie, e
derivò, secondo Cicerone, dalTesserci state cinque Minerve. La prima,
madre
di Apollo; la seconda nata dal Nilo, e dagli Egiz
ene. Quando ella è col serpente, ella si chiama Igiea, Peonia; perchè
madre
d’Igia dea della salute, come vi accennai: cosa t
che consecrato le fosse il tempio ove si adora adesso, vero nume, la
Madre
di Cristo, e che conserva nonostante coli’ unito
le, e sembra effigiato sasso Custode delle tombe. Acuto grido Mise la
madre
, ed esclamò: Tremende, Che festi? così siete, o d
geva Con entrambe le mani il caro figlio. Così dell’usignol piange la
madre
Quando divora i non pennuti figli L’ascoso serpe:
tario errore Lo condurrà: ma dei suoi cani stessi Sarà cena feral: la
madre
afflitta Errerà per le selve, e l’ossa sole Trove
la del padre, e solo a lei Fra le figlie il concesse: o donne, alcuna
Madre
non srenerò la dea di Giove. Balzò nelle paterne
ipoti promise all’amante. Ma gli fé’ severo comando di tacere la vera
madre
del figlio che nascerebbe, e d’ imputarlo alla ni
Erice monte della Sicilia, sopra il quale Enea edificò un tempio alla
madre
. Cognominata fu pure Arginnide da Arginno fanciul
e da Venere e vincitore, si paragonasse ad un nuovo Enea donato dalla
madre
delle armi celesti. Ma troppo è chiara in questo
ere come la dea della mollezza, ma in una guisa che convenisse ad una
madre
di Roma e di Enea. Siccome dunque non mancavano g
e fu figlio, come ad altri piace, deve interamente il suo natale alla
madre
. A questo dio furono dati i vanti d’altri, che eb
turbava i silenzi della pace celeste. Ed altrove asserisce che dalla
madre
fu lanciato nel mare, ove l’educò Teti, antichiss
e, ove l’educò Teti, antichissima fra le dee. A questa ingiuria dalla
madre
sofferta fu creduta dagli antichi, giacché Platon
ancor questa fra le sorelle, e n’ebbe Proserpina, eterno dolore della
madre
, e regina delrinferno. Non vi è cosa più potente
lasciò scritto nel Viaggio in Arcadia che Here chiamavansi essa e la
madre
. Vi furono alcuni che dall’incesto di Cerere diss
descrisse l’ Ariosto in questi versi divini: « Cerere, poi che della
madre
Idea Lasciata in fretta la solinga valle La figli
a regina di tutte le cose, la distributrice di tutte le ricchezze, la
madre
di tutte le piante e di tutti gli animali; finalm
e rapita Proserpina il dotai Caos possiede: Dite l’error della delusa
madre
, Alma inventrice delle bionde spighe, Con che mut
unica e cara Figlia (altra prole le negò Lucina) Ma più d’ogni altra
madre
era superba: Del numero così compensa il danno Pr
rima fra gli Dei qui rese i suoi oracoli; in seguito a Temi che a sua
madre
nel santuario profetico successe. Per la cessione
n fedel fumo l’innocente fiamma Le contigue pruine. A questa terra La
madre
ora commette il pegno ascoso, E volge il carro ve
ia sem brano essersi molto studiate di dare sulle loro monete sì alla
madre
che alla figlia, delle due testé mentovate dee, l
r aver mangiato questo frutto, non potè ritornare agli amplessi della
madre
e alla luce. Digiunavano per un giorno, sedendo p
ne). Di Cerere la prole è fra le dee, Or gloria, ma dolor presto alla
madre
. Pari per forme e per onor, potea Con gli strali
beral dechina il fiume. Dall’erbosa sua cima il sacro volgo Etna mirò
madre
dei fiori, e dice A Zeffiro che siede in curva va
prati siciliani, ed al ratto di lei, cagione di perpetuo dolore alla
madre
. Questo carro aveva le rote non coi raggi, ma tim
lie, Del Tartareo tiranno ultima schiava. O male amati fiori, o della
madre
Disprezzati consigli, o di Ciprigna Arti tardi sc
della madre Disprezzati consigli, o di Ciprigna Arti tardi scoperte.
madre
naia, Aita; al fero rapitor sorprendi L’orride br
odon l’ombre pie, E vigil canto nelle soglie echeggia: — Giuno nostra
madre
, o del Tonante E genero e fratel, sonni concordi
l subietto. È sentimento di alcuni che due Veste vi siano state: una,
madre
" di Saturno, che Pale ancora fu detta; e Y altra
ggiormente probabile il parere accennatovi sulla confusione tra Vesta
madre
di Saturno, e Vesta sorella di Giove. Nel tempio
nelle medaglie e nei monumenti sono di Santa, Felice, Eterna, Antica,
Madre
. Sarebbe qui luogo di favellare delle sacerdotess
egno. Poiché sorprese la notizia antica Nel dubbio volto, le dicea la
madre
: O di qual colpa sei punita, e donde Questo pallo
i Così l’unica prole? e caro un giorno Di Proserpina il nome era alla
madre
Di lei, scolta in tormentoso abisso, Mentre tu, c
e, E alzar tentava le tremanti palme. Lo vieta il ferro: l’angosciosa
madre
Grida, e la sveglia il suon delle catene. S’alza
dito Portar la pargoletta al sommo Giove, E locarla con dolce atto di
madre
Nel ginocchio paterno, ed era a lei Genitrice sec
colla morte stessa Fuggir vorrebbe il sostener l’aspetto Della misera
madre
. In questi accenti Dopo lungo tacer sciolse la vo
chi la fa moglie di Titano. L’autore delllnno Omerico la chiama gran
madre
degli Dei e consorte del Cielo stellato. Erodoto
ra una rupe. Ella avea luogo nella composizione di questa tavola come
madre
di Anteo, che rinnuovava le sue forze ogni volta
stra sopra un globo stellato, poiché del Cielo e delle Stelle fìngesi
madre
. Stassi adagiatamente sotto l’ombra di una palma
e il fatto sia, sa la novella. » Questo dio mi rammenta la Notte sua
madre
, che nacque dal Caos, e che Esiodo annovera dopo
uindi l’autore degl’Inni, che vanno sotto il nome di Orfeo, la chiamò
madre
degli uomini e degli Dei. Favoleggiarono i poeti
sensi, lascia libero il nostro sensorio all’ immagi nazione, che è la
madre
dei sogni. E in sogno in fatti si credevano varii
n è noto se non che fu padre del Sole, secondo Esiodo, come Tia ne fu
madre
, e Giapeto uno dei Titani, che contro Giove prese
e ad una città della Cilicia. Di Mnemosine non sappiamo se non che fu
madre
delle Muse ed amica di Giove, che per sedurla si
tatua di Mnemosine, o sia la Memoria, figlia della Terra e del Cielo,
madre
delle Muse. Il nome greco (grec) che sta scritto
a della galleria nella Villa Albani. Tiene in quell’egregio fresco la
madre
delle Muse la mano all’orecchio quasi in atto di
la pace dando a ciascheduno il suo. Esiodo inoltre costituisce Temi
madre
dell’Ore e delle Parche. Temi, dice Feste, era qu
del Cielo e della Terra, ed il consenso dei più fra i Mitologi la fa
madre
dei primi fra gli Dei, come Giove, Giunone, Nettu
ia, placarono la dea ergendole un tempio detto Metroo cioè della gran
madre
, che così Cibele era chiamata. Deve Tebe a Pindar
eligione; il quale avendo veduta con Olimpico, sonatore di flauto, la
madre
degli dei che con fragore e lampi scendeva dal ci
la metà di Aprile, ed erano chiamate megalesie, cioè feste della gran
madre
. Quando la Repubblica stava, verun romano prese p
lo, o frigia Diva, Che di tromba ti tien luogo, e con cui Consacri, o
madre
, i sacerdoti tui: E le terga del tauro Piegate in
i minori uccelli, fra i quali suppor si può il falcone, scherzo della
madre
Idea. I cembali hanno ciò di particolare, che nel
ine a Celo ed alla Terra. Giunto questo dio all’adolescenza udì dalla
madre
che il genitore avea nel Tartaro precipitati i Ci
riijcipio, e che quindi, essendo ogni re intollerante di compagno, la
madre
Vesta, o la Terra, le sorelle Opi e Cerere impetr
opa di Tizio figliuola. Omero nel primo libro dell’Odissea gli da per
madre
Toosa. Lo stesso autore, nel nono libro, cosi des
e l’alma ancor tu mi bruciassi E l’unico occhio mio di te men caro. O
madre
mia, perchè non farmi l’ali Con che guizzano i pe
assiso: paschiam l’agnello insieme, Meco mungi, o rappiglia il latte.
madre
. Tu sol m’iugiurii, di te sol mi dolgo: Punto ben
nai la discordia dei mitologi su questo particolare, ragionando della
madre
degli Dei. Quanto ai Cabiri, sui quali si estende
vino Tiresia arriva al di là della fossa. Dietro lui si vede Anticlea
madre
di Ulisse seduta sopra una pietra. Elpenore è ves
orì fanciulla. Sullo stesso piano è Atteone figlio di Arìsteo. La sua
madre
gli accanto; eglino tengono un cerbiatto, e sono
quantunque nel suo libro intitolato L’opera ed i Giorni dia loro per
madre
la Rissa. Abitano, secondo Virgilio, nel vestibol
d’ intorno ne porta il nome. Qui dicono che Oreste, avendo ucciso sua
madre
, divenne furioso. Molto d’appresso al tempio si v
i ragionai in parte quando le mie ricerche ebbero per soggetto Cerere
madre
di lei: ma l’ampiezza dell’istoria e degli attrib
a di Cerere, e quelli che con Ecate la confusero le diedero la stessa
madre
, cioè la Notte. Con tutto ciò Esiodo, che non vio
o che si vede nella figura di lei, come se ancora si ricordasse della
madre
, e della mal gustata melagrana. Caronte fu figliu
dia. Lo Schott Tavea creduta Polinnia, il Cupero Calliope o Mnemosine
madre
delle Muse. Il non esprimersi nel rame il coturno
nni che si attribuiscono ad Orfeo non Eurinome, ma Eunomia dà loro in
madre
. Antimaco antichissimo poeta loro dà in genitori
, la vita ad Esculapio, sol dopo morte divinizzato, poiché nasceva da
madre
mortale. Ippolito essendo ritornato in vita per l
ielo Vulcano egli lanciò, che torre osava 1 certi lacci alla tremante
madre
. Precipita qual turbo e notte e giorno Lo Dio; su
ior fìa che tu scelga Altri Penati: pei tuoi figli io tremo: Privi di
madre
, odio alla druda: io veggo Già la torva matrigna,
: Altri la moglie E la sorella, altri la figlia uccide, E vai pure la
madre
a tanto eccesso! Trucida, e strappa dagl’infausti
al Poema di Nonno ho tradotto. Vide dell’ arbor sulla cima assiso La
madre
, qual lion tremendo, il figlio Che con lo dio com
adriadi mi ascondete: Agave Ama i suoi figli: e saran ree le mani? Ah
madre
mia, madre crudel, raffrena Il tuo furori perchè
ascondete: Agave Ama i suoi figli: e saran ree le mani? Ah madre mia,
madre
crudel, raffrena Il tuo furori perchè belva mi ch
’ha rapito? Addio, Citerone, addio monti di Tebe, Arbori male ascesi:
madre
, addio, Cara Agave, che il tuo fanciullo uccidi.
sorda Agave!— Se di Bacco mi vuoi vittima, uccidi Sola il tuo figlio,
madre
, e piangi. E lasci Così tua prole nelle mani infa
a destra in atto di pregar: lo tira Per l’altra mano Autouoe a se, la
madre
Errando intorno, col suo piede opprime Il petto a
esse. Ella rivolse Gli occhi increduli, e sta muta gran tempo. Misera
madre
: rimirando il capo Di Penteo ucciso. Sull’arena a
cato il capo Avesse, e non la sventurata Agave! Penteo non accusar la
madre
insana, Penteo, infelice: il reo fu Bacco: Agave
isce a Bacco. Finalmente si fa conoscere dalla sua amante. che divien
madre
in mezzo ai fiori, e tra il fragore dei fulmini d
accanti, e il figlio che s’ agita nel suo seno sembra accompagnare la
madre
. Ben presto l’Invidia sotto le forme di Marte le
rio di togliere il fanciullo ai fuochi. terribili che consumeranno la
madre
. Fa rivelare all’ amante i pericoli ai quali si e
o per mezzo delle cure di Mercurio fugge all’incendio che consuma sua
madre
. Giove sensibile all’infelicità della sua amante
tte col figlio fra le divinità del suo impero, e Leucotea fu detta la
madre
, Palemone il figlio. Con torva faccia rimirò d’A
a: Spargersi vedi contro il duro sasso Quelle tenere membra. Alfìn la
madre
Commossa, o sia dolore, o sia veleno, Ulula e fug
confidarlo ad Ino figliuola di Cadmo e sorella di Semele, dea marina,
madre
di Palemone. Ma Giunone avendo minacciata della s
a quale è già spirata, e Bacco nasce in mezzo al fuoco, mentre che la
madre
nelle sembianze di un’ ombra sale nel cielo, dove
’apparenza di un leone, e adesso lacerano la preda, e sono la propria
madre
e le sorelle della madre. Queste gli troncano le
adesso lacerano la preda, e sono la propria madre e le sorelle della
madre
. Queste gli troncano le mani, l’altra tira il pro
rarvi Diana, di soffrirne i rimproveri: linalmente si avvede di esser
madre
. Dà alla luce una figlia chiamata Telete, e Bacco
retesto di una menzogna, ed il fan cìullo vola verso la reggia di sua
madre
, che teneramente lo abbraccia. Gli espone il moti
ho dato r estratto, gli annovera nell’esercito che radunò al nume la
madre
degli Dei, e introduce un Centauro che s’ off’re
nelle feste di Bacco, come quelle che furono prese da’ Misteri della
madre
degli Dei. Ancora la Centauressa nel medaglione d
altra pastorella studiasi di sottrarre il capretto dalle poppe della
madre
, presso a cui appoggiato graziosamente col mento
rappresentanza di questo marmo, pretendevano ravvisarvi Olimpiade, la
madre
del gran Macedone, col serpe in cui si pretese tr
ne ci ricordano i rapporti Dionisiaci di questa fiera che, sacra alla
madre
degli Dei, passò nelle solennità di Bacco a quell
generò le Ore e le Parche. Il Zeus di Dodona ebbe in moglie Dione, la
madre
di Afrodite; quello d’ Arcadia ebbe Maia da cui n
da Zeus, la più celebre è Semele, figlia di Cadmo il re Tebano, come
madre
del dio Dioniso (Dionysus, Bacco), poi Alcmena ch
l’ essere Era una deità della tempesta spiega come sia stata pensata
madre
di Ares, e il suo culto si connettesse con giuoch
rotettrice del matrimonio e delle mogli, datrice di fecondità, e come
madre
di Ilitia (Ilithyia) era venerata quale dea della
edeva all’ atto del nascere, ed era invocata da chi stava per divenir
madre
; Iuno Pronuba presiedeva alle nozze (dal latino n
a armata dal cervello di Giove, un alto grido tonando, a cui la Terra
madre
e il cielo inorridi » (traduz. Fraccaroli). Le at
a quella venerata ad Efeso nell’ Asia Minore. Era considerata come la
madre
universale della natura, la cui azione fecondatri
a sua protezione, e insieme sotto la protezione della Stata Mater, la
madre
che arresta il fuoco, a cui fu eretta una statua
trono e celebrava una festa agli idi di Maggio in onor di lui e della
madre
Maia. Più tardi Mercurio si identificò con Ermes,
terre, per mostrare che essi mantenevano sempre un cotal legame colla
madre
patria. Infine, siccome tutti gli Stati greci sen
riti di questa Dea. Il primo era stato Astreo, pel quale essa divenne
madre
dei venti Borea, Zefiro, Euro e Noto (i venti di
orse l’ immagine del giorno nuovo, ringiovanito, somigliante alla sua
madre
Eos. — Tali le principali leggende relative a que
orea mentre stava giocando sulle rive dell’ Ilisso, onde essa divenne
madre
dei Boreadi Calai e Zete, ricordati nella storia
tt’ uno colle ninfe Carmentes che formavano il corteo di Carmenta, la
madre
di Evandro; rappresentavano il canto degli oracol
a vicenda delle stagioni; e ben con ragione è stata pensata come loro
madre
Temi, personificazione dell’ ordine universale, r
os. Raccontavano che il piccolo Eros non volendo crescer su bene, sua
madre
, per consiglio di Temi (l’ ordin di natura) gli d
li, dove essa vive eternamente con lui congiunta dopo essere divenuta
madre
della Voluttà. Questa la graziosa leggenda Apulei
venne per salvare il bambino ancor vivo e farlo uscire dal seno della
madre
; poi lo affidò al centauro Chirone che lo allevo
ente a Ramnunte nell’ Attica, dove la si diceva figlia dell’ Oceano e
madre
di Elena; più Nemesi, in figura di demoni alati,
salvezza della città. È nota la leggenda secondo la quale Rea Silvia,
madre
di Romolo, getta.ta nel fiume per ordine dello zi
esentante l’ impetuoso flutto marino, che per via di Posidone divenne
madre
dei Ciclope Polifemo. III. Posidone-Nettuno.
(da salum, mare; altri nominano come moglie Venilia, cui Virgilio fa
madre
di Turno re dei Rutuli. 4. La più bella rappresen
momento di pericolo. Era essa figlia di Cadmo, sorella di Semele, la
madre
di Dioniso, e moglie del re Atamante di Orcomeno.
d’ Ino molto piacque ai poeti per la pietà che destava il caso della
madre
sventurata e la felice sorte toccatale di poi, on
ssimo giovane portato in groppa da un delfino, ovvero in braccio alla
madre
in atto di essere presentato a Posidone che con p
l tempo si disegnò meglio nella mente dei Greci la figura di Gea come
madre
di tutti gli esseri, non mai stanca di produrre n
ofo ossia allevatrice di bambini: le leggende locali la facevano anzi
madre
di Erittonio, il progenitore della stirpe Attica.
presso gli Italici la dea Tellus. Anch’ essa era considerata come la
madre
degli esseri, quindi invocata come Tellus Mater i
e Dea dei morti era invocata insieme cogli Dei inferi. Un tempio alla
madre
Terra fu eretto in Roma 485/268 dal console P. Se
) in un verso diceva: « Frutti produce la terra, quindi chiamatela la
madre
Terra ». Varrone comincia il suo lavoro di cose a
an Madre. 1. Rea, come figlia di Urano e di Gea, moglie di Crono e
madre
dei Cronidi, specialmente di Zeus, ci è già nota
Zeus in una caverna del monte Ida (cfr. pag. 23). Perciò era detta la
madre
Idea o montana, e rappresentava la natura montagn
igia. Luogo di nascita di Dioniso era creduta la città di Tebe; e sua
madre
era Semele, una delle figlie di Cadmo, amata da Z
he il coro delle Baccanti stava celebrando sul monte Citerone. Ma sua
madre
che trovavasi tra le Baccanti, invasata da sacro
biade; veniva detto talvolta l’ umido, come si sopranomava Semele sua
madre
l’ umida, alludendosi all’ umor terrestre che fec
due corna sulla fronte e una lunga barba e col corpo tutto peloso. La
madre
rimase spaventata quando lo vide, ma il padre pre
i. Già da tempi abbastanza antichi fu pensato in rapporto con la gran
Madre
e se ne fece un compagno di lei. Così pure fu mes
era Ops ed Opis, sua moglie, Dea dell’ abbondanza, identificata colla
madre
terra produttrice di ogni umana agiatezza (opes).
taliche riferentisi alla terra produttrice. Demetra, che vuol dire la
madre
terra, era figlia di Crono e di Rea, perciò sorel
i flori; in un momento ch’ ella erasi scostata dalle compagne e dalla
madre
per cogliere un bel narciso, eccoti all’ improvvi
amore, datogli da Ades e non poteva più tornare definitivamente alla
madre
. Finalmente si convenne che per due terzi dell’ a
Persefone tornasse sopra la terra ad allietare della sua presenza la
madre
, e il resto dell’ anno vivesse in inferno col suo
di Celeo, re d’ Eleusi. Costoro, tornate a palazzo, indussero la loro
madre
Metanira ad accogliere la vecchia affidandole la
llora lo toglie dal fuoco, ma con dolci rimproveri lascia capire alla
madre
che quel fuoco doveva purificare il fanciullo da
fanciullo da ogni elemento terrestre e renderlo immortale. Poichè la
madre
s’ è opposta, non avrà l’ immortalità; pur tuttav
evole di aver vendicato la morte di suo padre Agamennone uccidendo la
madre
Clitemestra insieme coll’ amante di lei Egisto, e
ui, l’ avrebbe precipitato in mare se non fosse stato soccorso da sua
madre
, la notte. — Ma la più bella descrizione del Sonn
unto; le più antiche son quelle cho tacevano sorgere gli uomini dalla
madre
terra, come dalla madre terra sorgono lo piante e
quelle cho tacevano sorgere gli uomini dalla madre terra, come dalla
madre
terra sorgono lo piante e gli animali. Si dicevan
a testa, disciogliersi le vesti e gettar dietro sè le ossa della gran
madre
. Il figlio di Prometeo acutamente interpreto l’ o
iunse questo momento, non vollero nè il vecchio padre di Admeto nè la
madre
morire pel figlio, per quanto secondo il corso na
le avventure delle figlie di Cadmo, e de’ loro figliuoli, cioè di Ino
madre
di Melicerte, di Semele madre di Dioniso, di Agav
admo, e de’ loro figliuoli, cioè di Ino madre di Melicerte, di Semele
madre
di Dioniso, di Agave madre di Penteo; e già s’ è
cioè di Ino madre di Melicerte, di Semele madre di Dioniso, di Agave
madre
di Penteo; e già s’ è toccata anche la sorte tocc
suoi favori a Zeus avvicinatosi a lei in forma di Satiro e sentendosi
madre
, per sfuggire lo sdegno paterno, recossi a Sicion
sere loro dal vecchio pastore che li aveva allevati e riconosciuta la
madre
, subitamente la vendicarono eseguendo su Dirce il
gli com’ erano la gioia dei regal padre, così erano l’ orgoglio della
madre
fortunatissima. Ma da questa felicità dovevano pi
so dolore? Quando eran già tutti morti, salvo l’ ultima figliuola, la
madre
, narra Ovidio, ricoprendola con tutto il suo corp
sostenuta dal fratello. Ma il somnio della pietà è nella statua della
madre
, detta la mater dolorosa dell’ arte antica; il su
be una figliuola, di nome Libia (Libya). Costei sposata a Posidone fu
madre
di due figliuoli, Agenore e Belo. Quegli regnò su
e a nome Ditti (Dictys) con la rete la trasse a terra, e salvati così
madre
e figlio, li consegnò a suo fradello Polidette ch
figlia Penelope la futura sposa di Ulisse, a Tindareo la bella Leda,
madre
dei gemelli Castore e Polluce (Pollux, grecamente
sorte avventurosa, Orizia (Oreithyia) che fu rapita da Borea e fatta
madre
dei gemelli Calai e Zete, e Procri già felice spo
e come a dire l’ Eracle dell’ Attica, è da ricordare prima chi gli fu
madre
. Essendo Egeo senza figli ed essendosi rivolto al
i e se ne venisse ad Atene. A sedici anni d’ età, Teseo portato dalla
madre
avanti a quel masso, lo sollevò facilmente, e da
i, costei seguì volontariamente Teseo ad Atene e divenne sua moglie e
madre
di quell’ ippolito (Hippolytos) che fini poi così
va colla sua preda. Si poso nell’ isola di Creta. Ivi Europa divenne
madre
di Minosse, di Radamanto (Rhadamanthus o Rhadaman
figliuole di cui una, Erope, sposa prima a Plistene poi ad Atreo, fu
madre
di Agamennone e Menelao, l’ altra, Climene, sposa
scendente di Perseo, e fu certo il più illustre di questa stirpe. Sua
madre
era Alcmena, figlia di Elettrione e nipote di Per
e l’ assenza di Anfitrione, che Zeus preso d’ amore per Alcmena la fè
madre
di Eracle. Di qui s’ intende come Eracle, sebben
i passanti a lottare con lui; egli semprechè toccava col piedi la sua
madre
terra, ripigliava forza, ond’ era invincibile. Er
i uno, Podarce. Eracle diede Esione in premio a Telamone, che la rese
madre
di Teucro; e poichè Esione ebbe da Eracle facoltà
ega pure il suo vecchio padre, invano; lo pregano le sue sorelle e la
madre
istessa, ma Meleagro rimane irremovibile, come Ac
di battaglia; la crudele erinni, che aveva udito la maledizione della
madre
, ne fe’ sua preda e lo fe’ morire. Tale è la legg
. Si diceva che poco dopo la sua nascita, le Moire erano apparse alla
madre
Altea e l’ avevano avvisata che il figlio suo sar
rasse figliuoli, perchè un figlio suo avrebbe ucciso lui e sposata la
madre
. Perciò allorquando sua moglie Giocasta (in Omero
e dal tornare in patria perchè avrebbe ucciso suo padre e sposato sua
madre
. Egli allora pensò di evitar Corinto, dove credev
trono e la mano di Giocasta; divenne così inconsciamente sposo di sua
madre
avverando il terribile oracolo che pesava su di l
più antichi non si dà alcuna discendenza al connubio di Edipo con sua
madre
e quei quattro figuran figli di Edipo e di Euriga
stesso l’ uccisore di Laio, sicchè egli era parricida e sposo di sua
madre
? A tal terribile scoperta, Giocasta si appicca, E
o poema di Stazio. Le avventure speciali di Alcmeone, uccisore di sua
madre
Erifile, e perciò perseguitato dalle Erinni finch
divenuta sua moglie donò il peplo e il collare di Armonia tolto alla
madre
, ucciso poi dai fratelli di Alfesibea e venerato
da altra moglie. Obbligati a fuggire per questo, si ripararono colla
madre
in Micene presso il loro cognato Stenelo, figlio
del re Priamo, ma a motivo di un sogno di cattivo augurio avuto dalla
madre
Ecuba nel dar alla luce questo figliuolo, fu espo
te principiarono a tormentare gli Achei; e Zeus, pregato da Tetide la
madre
di Achille, fè che la vittoria fosse dalla loro p
al pensiero di vendicare il morto amico, e per mezzo della sua divina
madre
ottenuta dalle mani di Efesto una nuova armatura,
lora cominciarono i lamenti e i pianti per la morte di tanto eroe; la
madre
Tetide e tutta la schiera delle Nereidi lo pianse
col sangue di Polissena. L’ infelice ragazza strappata dal seno della
madre
già affranta da tanti dolori, verso sulla tomba d
e anni dopo che n’ era uscito, e uccise non solo Egisto, ma anche sua
madre
. Questo gli tirò addosso la persecuzione delle Er
ombra di Tiresia e molte altre di eroi ed e roi ne, fra cui anche sua
madre
Anticlea che gli dà desiderate notizie del padre
Febe, Teti, e Saturno(b). Comunemente dicesi, che dal nome della loro
madre
i maschi vennero chiamati Titani, e Titanidi le f
Cerere. Non altrimenti era per accadere anche a Giove, se Cibele, sua
madre
, artifiziosamente nol avesse serbato in vita. Col
scevasi la Terra, benchè questa, come abbiamo osservato, fosse di lei
madre
; ma non è da maravigliarsi, giacchè appresso i M
Rea, di Buona-Dea, di Ope, e d’ Iside. Si chiamò Maja(h), ossia Magna
Madre
, essendo ella risguardata come la Genitrice comun
iglia all’altare d’ Iside, e la pregò di soccorso. Uscì finalmente la
madre
dal tempio. La seguì la figlia con passo più fran
e acquistarono anche il nome di Matragirti, ossia raccoglitori per la
Madre
, come appellavasi Cibele. Conducevano allora in g
però fu detta Tedifera(d). Il viaggio intrapreso riuscì alla dolente
madre
assai penoso. Giunta ad Eleusi, si sentì talmente
ti la Dea in Nettuno, il quale, trasformatosi in cavallo, la rendette
madre
di una figlia, che fu nominata Era(c). Altri dico
opa (b). A sì tristo avviso restò per lungo tempo attonita la dolente
madre
, ma rasserenato poi lo spirito, volò di nuovo all
Giove fece sì che per sei mesi dell’ anno la avesse appresso di se la
madre
, e per altrettanti il marito (c). Cerere fu sopra
) ed Elleno(c), e una figlia, Protogenia (d), che fu da Giove renduta
madre
di Etlio, padre di Endimione (e), del quale parle
Alcmena, in onore di Pelope, da cui egli traeva origine per parte di
madre
, e che i medesimi, essendo stati per qualche temp
se, come abbiamo testè accennato, in una coscia, e ne fece le veci di
madre
(a). Alcuni dicono, che Bacco sia nato in Tebe(b)
questo Nume fu quella di discendere nell’Inferno per trarne fuori sua
madre
. Nel tempio di Diana, eretto in Trezene, v’ avean
a terra(d) ; ovvero dall’ essere stata anche chiamata Tione la di lui
madre
, Semele (e). Sabazio, da’ Sabi, gente della Traci
altri yogliono, di Demofconte, re d’ Atene. Oreste, avendo ucciso sua
madre
, come più diffusamente vedremo, per purgarsi del
montò sopra un albero di un piccolo bosco(18). Agave tuttavia, di lui
madre
, lo osservò, e fu la prima ad avventarsegli furib
per la sua sorprendente bellezza era amata da Giove, che la rendette
madre
della Sibilla Erofile. Giunone tale dispiacere no
Giove placò Giunone, restituì ad Io la priniera figura, e la rendette
madre
di Epafo (c) (6). Nè solemente gelosa, ma superba
(d) del Titano Ceo e di Febe. Giunone sdegnata, perchè Giove amava la
madre
di questo Nume, lo scacciò dal Cielo, e fece giur
mostro anzidetto scoccò tanti strali, che lo uccise, per vendicare la
madre
, che n’era stata sì fieramente perseguitata (f).
o Apollo, perchè credevano, che nella loro Isola fosse nata la di lui
madre
, Latona. Queglino per così dire erano Sacerdoti d
to esortava le donne Tebane ad offerire voti e incensi a Latona, come
madre
d’ Apollo o di Diana, Niobe andava sgridando quel
al culto, che rendevano a Latona ; e tentava di persuaderle, che una
madre
di due soli figliuoli, qual’ era stata colei, non
e Divinità si recarono sul Citerone, ove i figliuoli dell’ orgogliosa
madre
si trovavano, e colle loro frecce li misero tutti
scose sotterra per sottrarla alle furiose gelosie di Giunone. Morì la
madre
, e nacque il bambino fin d’ allora d’estraordinar
traccia di sua sorella. Melia, ch’era stata rapita da Apollo, e fatta
madre
d’Ismeno e di Tenero(45). Egli, come seppe, ch’el
ella parte dell’ Africa, che poscia fu detta Cirenaica, e la rendette
madre
di molti figliuoli, tra’quali si nomina Aristeo(a
). Apollo rapì pure Sinope, e recatosi secolei nel Ponto, la rendette
madre
di Siro, il quale diede poi il suo nome a’Sirj. D
i soggiungono che a Mirra toccò sì trista avventura, perchè Cencride,
madre
di lei, si milantava d’avere in Mirra una figliuo
lui, lo nascosero sotto l’erba, e lo bagnarono delle lagrime, che sua
madre
andava spargendo. Il bambino crebbe sì bello, che
o, Cupido, si vantò di poter cogliere in un giardino più fiori di sua
madre
. Venere prese a gareggiare seco lui ; ma egli col
o un’altra tradizione più seguita, e citata da Pausania(a), la di lui
madre
, tostochè lo partorl, lo nascose tra’pastori dell
lo, o del fiume Acheloo, come più comunemente si crede, e la rendette
madre
di Leche e di Cencreo(5). Molti figliuoli nacquer
a, Poliade, Tritonia, Ellotide, Atene, Itonia, Alalcomenia, Calcieco,
Madre
o Matrona, Piletide, e Steniade. Si disse Alea, p
e appellata Partenia, ossia Vergine, perchè quantunque fosse divenuta
madre
di varj figliuoli, tuttavia, bagnandosi ogni anno
ntervenivano tutti armati per sacrificare a Minerva(c). E’stata detta
Madre
o Matrona dal tempio, che le cressero le conne d’
a vita nelle foreste. Marte prese la figura di pastora, e la rendette
madre
di due gemelli. Ella per timore del padre li gett
te ubbriacò Vulcano, lo ricondusse in Cielo, lo impegno a liberare la
madre
, e lo riconciliò seco lei(h). Vulcano dopotal fat
Atlante, Menezio, Prometeo, ed Epimeteo(a). Esiodo però vuole che la
madre
di questi sia stata Climene, figlia d’Oceano e di
’Omero nacque dalla Ninfa Toosa e da Nettuno(g). Apollonio gli dà per
madre
Europa, figlia di Tizio(h). V’ è chi lo dice figl
9. (15). Pausania dice che Sagaritide o Sangaride non fu amante, ma
madre
di Ati, e riferisce la seguente favola : Giove, d
o chiamano figlio del re Eleusio : Secondo questo ultimo Scrittore la
madre
di Trittolemo appellavasi Iona (f), e secondo Apo
rlo la notte sul fuoco, ed ungerlo d’ambrosia il giorno. Ma la di lui
madre
, sorpresa da si strano spettacolo, mise un grido,
ia in altezza. Furono poi denominati Aloidi da Aloeo, con cui la loro
madre
erasi unita in matrimonio(f). Di Polibote leggesi
no famosi anche i due fratelli, Achemone o Acmone, e Passalo. La loro
madre
, di nome Sennone, donna fatidica, li avea avverti
o d’Ercole era nero ; e ricordandosi dell’avviso, ricevuto dalla loro
madre
, presero a vicende volmente confabulare su tal pr
a terra, sotto il qual nome gli Antichi riconoscevano la natura, come
madre
e nutrice di tutte le cose (c). (a). Nat. Com.
. Mythol. l. 2. (32). Giove s’invaghì di Proserpina. Cerere, di lei
madre
, per allontanarla da quel Nume, la nascose in una
iove vi penetrò anche colà sotto la figura di serpente, e la rendette
madre
di Zagreo (e). Nonno Dionisio dice che Giove tras
i Titani per eccitamento di Giunone lo fecero in pezzi (f). (33). La
madre
d’Arcade fu Callisto, nata da Licaone, re d’Arcad
g). Ma poichè Giove sotto le sembianze della predetta Dea la rendette
madre
d’Arcade, Diana non volle più averla tralle sue N
he Palisci, e i quali si chiamavano Ate e Cario, narrasi, che la loro
madre
, Talia, o Etna, prima di partorirli, appresso il
anche soprannominati Dioscori, perchè nacquero da Giove (c). La loro
madre
al dire dello stesso Cicerone fu Proserpina (d).
ejone, nata da Oceano e da Teti. Anch’elleno, perseguitate colla loro
madre
da Orione per cinque anni nella Beozia, ricorsero
ta contrada della Grecia sacrifizj a Bacco, e compose in onore di sua
madre
un Coro di Musici, che fu per lungo tempo denomin
ome di sua moglie. Ebbe una figlia, detta Libia, che Nettuno rendette
madre
d’Egitto e di Danao (d). (d). Calep. Sept. Ling
anassa (e). Altri ne nominano due solé, Elege, e Celene (f). (8). La
madre
delle Pretidi secondo Omero si chiamava Anzia (g)
stverta (d), e Antevorta avea cura, che quello uscisse dal seno della
madre
nella maniera la più naturale (e). Antevorta fu a
vi dimostrata da’ due fratelli. Bitone, e Cleobi, verso Cidippe, loro
madre
. Costei dovea recarsi al predetto tempio, di cui
gliuoli lo strascinarono sino al tempio per quaranta cinque stadj. La
madre
pregò la Dea, che concedesse loro il miglior bene
Solimi. Ippoloco salì al paterno soglio. Laodamia fu da Giove renduta
madre
di Sarpedone, re di Licia(b). Essa amava la cacci
. L’Acheronte, dicono alcuni, nacque da Cerere senza padre. La di lui
madre
, temendo i Titani, i quali tentavano di sterminar
di Apollo, perchè questo Nume rendette la di lui figliuola, Coconide,
madre
d’Esculapio. Il Nume lo colpì colle sue frecce, e
4. (3). Furonvi alcuni, i quali dissero, che Latona era balia, e non
madre
di Apollo e di Diana(d). Comunque ciò sia, Latona
se Minerva, e comandò a Creusa, che non palesasse a Zuto, ch’ella era
madre
di Jone. Quindi il re rimase nel suo inganno, e J
v. (b). Potter. Archacol. Graec. l. 2. (c). Id. Ibid. (22). La
madre
di Branco, vicina a partorirlo, sognò, che il Sol
). Trasferitasi in Italia, si unì in matrimonio col Tevere, e divenne
madre
di Bianore, soprannominato Ocno. Questi fabbricò
fabbricò nell’ Etrurià una città, che chiamò Mantova dal nome di sua
madre
(a). (b). Job. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (c).
ro, ossia Lucifero, che parimenti annunzia alla terra l’arrivo di sua
madre
. A Titono poi l’ Aurora ottenne dalle Parche l’im
osse figliuolo del Sole. Faetonte se ne querelò appresso Climene, sua
madre
. Ella lo accertò, che Febo era il di lui padre, e
quel fiume le di lui sorelle, Faetusa e Lampezia, per piangerne colla
madre
il tristo fine. Il pianto loro fu sì dirotto, e s
llo cato tra gli Astri(d). (31). Faetusa e Lampezia ebbero Neera per
madre
. Si soprannominarono Eliadi dal loro padre, chiam
l pari dell’oro, la trasse un dì nel tempio di Minerva, e la rendette
madre
del medesimo cavallo(a). Notiamo per ultimo che a
e tre tempj(b). (e). Orph. Hymn. in Mus. (33). A Mnemosina, come
madre
delle Muse, si celebravano da’ Greci Ie Nefalie,
re di Friotide nella Tessaglia. Egli rendette la sua sorella, Canace,
madre
d’un figlio. Voleva la giovine celarlo al di lei
ttamenti, che Dirce, moglie di Lico, re di Tebe, avea usato alla loro
madre
, s’impossessarono di quella città, uccisero Lico,
questo Nume la cangiò in fontana(a), e intorbidò la mente ad Antiope,
madre
d’Anfione. Costei andava errando per la Grecia, q
la vide a danzare colle altre Ninfe, ne divenne amante, e la rendette
madre
di Eudoro, il quale molto si distinse all’assedio
Polifonte, la quale ebbe per padre Ippono, figlio di Triballo ; e per
madre
Trassa o Traossa, figlia di Marte e di Terena. El
eglino erano discendenti da lui, ottenne, che fossero cangiati colla
madre
in uccelli. Polifonte divenne un uccello, che can
ltro dal monte Cilleno. I due Numi se ne invaghirono, e la rendettero
madre
di Autolico e di Filammone, de’ quali parleremo.
o dell’abbondanza, si ubbriacò, e rendette Penia, Dea della pover tà,
madre
di Cupido, il quale poscia fu stabilito al servig
cilia, ove il fiume Criniso, convertitosi in orso o cane, la rendette
madre
di Aceste. Questi fabbricò una città, e la chiamò
sce il mentovato furto all’anzidetta Scilla (d). (9). Anceo ebbe per
madre
Astipalea. Egli fu amantissimo dell’agricoltura.
a quella d’Egina. Cencreo ne divenne il re, e le diede il nome di sua
madre
(a). (11). Tafio ebbe per madre Ippotoe, nata da
nne il re, e le diede il nome di sua madre (a). (11). Tafio ebbe per
madre
Ippotoe, nata da Nestore, e da Lisidice, figlia d
oi dal nome di lui furono delle Tafie. Sposò una Ninfa, e la rendette
madre
di Pterelao (b). (12). Beto o Boeto, ed Eolo ebb
ndette madre di Pterelao (b). (12). Beto o Boeto, ed Eolo ebbero per
madre
Melanippa. Eglino erano stati esposti alle bestie
e al marito d’averli essa partoriti. Qualche tempo dopo colei divenne
madre
di due figli, e osservando che Metaponte amava co
, la rigettò, e prese in moglie Melanippa (c). (13). Nitteo ebbe per
madre
Celene, figlia d’Atlante(a). Secondo Ovidio era r
rove raccontato, a’ maltrattamenti di Dirce, sua moglie(e). (14). La
madre
di Tritone secondo Esiodo(f), Apollodoro(g), e qu
Mitologi fu Anfitrite. Acesandro poi, citato da Tzetze(h), gli dà per
madre
Celene. I Poeti ci descrivono Tritone, come un Di
o, che Melicerta, figlio del Tebano Atamante, e d’Ino, fuggendo colla
madre
da’ furori del padre, si precipitò nel mare, e ve
ra Eolo, figlio d’Ippoto, o di Giove(h). Eutidemo Ateniese gli dà per
madre
Menecla, figlia d’Illo Liparese(i). Eudoso Cnidio
r invidia tolte alla giovine da Plesippo e Tosseo, fratelli di Altea,
madre
di Meleagro. Meleagro non potè comportare l’affro
quel tronco si fosse ridotto in cenere. Si ricordò altresì la di lui
madre
, ch’ella, balzata tosto di letto, avea sottratto
ta Altea, Eneo prese in moglie Peribea, figlia d’Ipponoo, che divenne
madre
di Tideo, padre di Diomede. Eneo poi dopo la mort
perchè fu concepito in forza d’una favilla, che volò nel seno di sua
madre
, mentre questa stava appresso il fuoco. Altri lo
iangono i morti lor mariti e figli ; E il fanciullin con l’angosciosa
madre
Resta senza governo e senza padre. Astrea11 che c
a per genitrice della maggior parte degli Dei, e perciò fu detta gran
madre
, e poi Berecinzia, Dindimena e Idea, dai nomi di
so nome di Vesta : una, detta anche Terra e moglie di Celo (25), è la
madre
di Saturno (27) ; l’ altra, ossia Cibele gli è mo
ta Proserpina (53) ; e Giasone, figlio di Giove e d’ Elettra, la fece
madre
di Pluto (254), Dio delle ricchezze. 53. Plutone
e fiede. Chiama la mesta vergine in quel corso, Più d’ ogni altra la
madre
in suo soccorso. Anguillara. Cerere sconsolata
ere, concedesse a Proserpina (53) di passare sei mesi dell’anno colla
madre
e gli altri sei col marito.15 59. Cerere ha volt
ale conciliando il sonno a Cerere aveva dato tregua all’affanno della
madre
sventurata. — È opinione che Cerere sia l’Iside (
i Testio re dell’Etolia e moglie di Tindaro re di Sparta, la quale fu
madre
di Castore e Clitennestra (441), di Polluce e d’E
a (601) ;22 poi comparve da satiro ad Antiope regina delle Amazzoni e
madre
di Zeto e d’Anfione (481) ; e sotto le sembianze
Micene nell’Argolide, ebbe favori dalla di lui moglie Alcmena, che fu
madre
d’Ercole (364). 75. Si cangiò in pioggia d’oro pe
re nella torre di metallo dov’era ehiusa Danae figlia d’Acrisio e poi
madre
di Perseo (353) ; sotto la figura di un giovine a
otto la figura di un giovine apparve a Semele figlia di Cadmo (485) e
madre
di Bacco (146) ; e fintosi Diana (137), dette a C
liuolo Arcade ; e finalmente in rozza veste di pastore si palesò alla
madre
delle nove Muse (274) ossia alla ninfa Mnemosine
lo e Diana nascessero, la gelosa moglie di Giove mosse contro la loro
madre
il serpente Pitone, nato dalla terra26 (pytho, im
tà da far uso delle sue forze, consacrò la prima prova di valore alla
madre
per vendicarla del serpente Pitone che l’aveva to
escì dolorosa oltremodo all’Aurora, e le eterne lacrime dell’afflitta
madre
son quelle, secondo la favola, che producono la r
gliuolo d’Apollo e della nereide Climene figlia dell’Oceano e creduta
madre
d’Omero, soleva per effetto di stolto orgoglio va
rsia ; ed Apollo invaghitosi della sua bellezza prese l’effigie della
madre
per indurla a sposarlo ; ma Orcano, avutone sento
suona il vocabolo di greca origine. 133. Coronide figlia di Flegias e
madre
d’Esculapio (289) fu anch’essa amata da Apollo ;
le apparve sotto le effigie della stessa Diana, si maritò, e divenne
madre
di Arcade (75). Allora Diana, conosciuta la poca
il grande, e mentre Diana, come credevano, assisteva in parto Olimpia
madre
di quel principe. Pare che Erostrato commettesse
lla sua nascita ; e questo bambiuo era Bacco. Indi il Nume dette alla
madre
alto guiderdone in cielo facendola immortalmente
regi ed il suo potere. Vediamone la elegante traduzione del Carrer :
Madre
d’ Enea, desio d’ uomini e Numi, Alma Venere, tu,
e ebbe a marito il più deforme di tutti i Numi. 172. I poeti la fanno
madre
di molti figli, e i più celebri sono Cupido o l’A
oia, gr.) ebbero Bacco per padre, e furon compagne inseparabili della
madre
, perchè la Dea della bellezza riceve da loro la l
esta favola ch’ ei finge istoriata nel velo delle Grazie : Scegli, o
madre
de’ fior, tenui le fila ; E per te in mezzo il sa
prima a motivo di questo fatto : Un giorno Cupido passeggiava con sua
madre
in un prato smaltato di fiori, dove volendo far p
sue ali, si vantò che in pochi minuti avrebbe colto più fiori di sua
madre
. Venuti infatti alla prova, Amore era per vincere
ele (40) e fratello di Giove (63) e di Plutone (213). Appena nato, la
madre
, per liberarlo dalla voracità (allegorica) di Sat
oglie d’ Oceano, non deve esser confusa con l’altra Teli (320) che fu
madre
d’ Achille (536). 193. Oceano e Teti generarono N
d’Egina, fu re dell’isola d’Egina da lui così chiamata in onor della
madre
. Siccome la peste aveva spopolato i suoi stati, c
sare la figliuola di Laomedonte, Esione, che fu la sua terza moglie e
madre
di Teucro. — Peleo sposò Teti (320) e fu padre d’
te in ordine pel tacito viaggio. Quando la Notte era considerata qual
madre
del Giorno avuto dall’ Erebo insieme con le tre P
cato il gallo, che nelle tenebre canta il ritorno della luce ; e come
madre
delle Furie le immolavano pècore nere. Anche di q
dormire, e significhi la morte, perchè d’ambedue questi si dica esser
madre
. Mostri di cader col capo innanzi fitto in un’ om
one. O ciechi, il tanto affaticar che giova ? Tutti tornate alla gran
madre
antica ; E ’l nome vostro appena si ritrova…. (P
figlia chiamata Coronide (133) che fu amata da Apollo (96). e divenne
madre
d’Esculapio (100). Ma Flegia, per odio e disprezz
auno, figlio di Pico re dei Latini e nipote di Saturno (23), ebbe per
madre
Canente figlia di Giano, la quale fu cangiata in
conta cinquanta, e le più distinte sono Teti (192) moglie di Peleo e
madre
d’Achille, Galatea (273) amante d’Aci, Cassiopea
Peleo e madre d’Achille, Galatea (273) amante d’Aci, Cassiopea (361)
madre
d’Andromeda, Calisso (577) regina d’Ogigia, Glauc
se umane, distribuendo a capriccio i beni ed i mali. Essa è origine e
madre
di tutte le invenzioni umane, dice Mario Pagano.
ottratta alla vendetta di Coriolano dalle lacrime della sposa e della
madre
, alzò un tempio alla Fortuna femminile, perchè du
e sottoporre il suo cuore, se non che al supremo dei Numi che la fece
madre
dell’ inflessibile Nemesi (333), Dea della giusti
39. Astrea, figlia di Giove (63) e di Temi (337), presiedeva come sua
madre
alla giustizia, laonde spesso va confusa con lei.
ra, Tanto che ’l capo infra le nubi asconde. Dicon, che già la nostra
madre
antica Per la ruina de’ Giganti irata, Contra i
verità. 350. La Verità è figliuola del Tempo o di Saturno (27) e
madre
della Virtù ; ed appare nuda o coperta di semplic
isio, scoperta l’esistenza del temuto nipote, lo fece esporre con sua
madre
in preda alle onde in una debole navicella. La sv
la condusse a Polidetto re di essa isola. Questi ricevè umanamente la
madre
ed il figlio, e dettelo a educare ai sacerdoti de
in culla, strangolante i dragoni, sendo ivi presente Anfitrione e la
madre
Alcmena, in cui si scorgea lo spavento. E se ques
e da Giunone mandati, non si alterava punto nè poco in veder quivi la
madre
spaventata e fuori di sè. Già le serpi erano dist
o, lo assalì, e lo atterrò tre volte ; ma invano, poichè la Terra sua
madre
ogni volta ch’ei la toccava gli rendeva nuove for
o di Admeto, a me non men che caro, Sacro è pur anco : il genitor, la
madre
, E i figli suoi, questo è d’Admeto il sangue : Or
è per anco di spontaneo, vero Voler di morte : e se il pur fosse, io
madre
D’unico figlio il soffrirei ? Lo stesso Dico vie
o Dico vieppiù della minor donzella. Riman l’antica e sempre inferma
madre
, Specchio d’ogni altra matronal virtude ; Pronta
gici. Teseo. 402. Teseo ebbe per padre Egeo re d’ Atene, e per
madre
Etra, figlia di Pitteo re del Peloponneso, che lo
(433) che era stata rapita da Teseo (405), e condussero schiava Etra
madre
di quell’ eroe. 445. Castore e Polluce volevano s
di lei, le svelse dalle braccia il fanciullo Learco, e lo uccise. La
madre
disperata s’ annegò con l’ altro per nome Melicer
ire tutte le api d’Aristeo, ed egli ne fu sconsolato, e ricorse a sua
madre
. Cirene, impietosita dal suo dolore, gli consigli
ente d’ Eaco re dell’isola d’ Egina e giudice dell’inferno (229). Sua
madre
, che teneramente lo amava, andò ad immergerlo nel
egliati rivolgendo in giro, E non sapendo là dove si fosse, Quando la
madre
da Chirone a Sciro Trafugò lui dormendo in le sue
n Sciro.) Allora seguì Ulisse all’assedio di Troja, ed ebbe dalla
madre
un’armatura impenetrabile fabbricata da Vulcano (
nomia ; e Nausica sua figlia, bella e vereconda fanciulla, aiutava la
madre
nelle faccende domestiche. Filava, tesseva la lan
ere per impadronirsi delle sue ricchezze. Allora questa infelicissima
madre
entrò furibonda nel palazzo dell’assassino, con a
glia alla tomba. Oh fosse ei morto Fra le mie braccia almen ! Cosi la
madre
, Che sventurata partorillo, e io stesso Sfogo avr
labbro bagna, Non il palato. Ed altro tal che lieto Va di padre e di
madre
, alteramente Dalla mensa il ributta, e lo percote
qui non siede al desco. Torna allor lagrimando Astïanatte Alla vedova
madre
, egli che dianzi D’eletti cibi si nutria, scherza
padre, e ne avrebbe un giorno vendicata la morte, così Andromaca sua
madre
, per sottrarlo alla persecuzione dei nemici, lo a
n servo che lo facesse perire ; ma colui, mosso dalle preghiere della
madre
, lo dette ad allevare a certi pastori del monte I
itone si resero celebri per la loro commovente pietà filiale verso la
madre
Cidippe che era sacerdotessa di Giunone (85), 625
cendo un tragitto di circa sei miglia. Intenerita da quest’azione, la
madre
implorò dalla Dea pe’suoi figliuoli il bene più g
ad ardere un tizzone che le Parche avevan messo nel fuoco mentre sua
madre
lo partoriva ; sicchè Altea, per prolungare i gio
Altea, non dando più ascolto che al suo furore, si dimenticò d’esser
madre
, e lanciò tra le fiamme il tizzo fatale. Allora M
nei figliuoli innocenti le colpe dei genitori ! 632. La sventurata
madre
, vista cotanta strage, piena d’affanno e di dispe
uoli, opere attribuite a scalpelli greci ; ma nella sola figura della
madre
si scorge la divina arte di Fidia ; ed è monument
larsi il capo e di andar gettando dietro le spalle le ossa della loro
madre
. Deucalione dopo aver lungamente pensato all’ arc
gamente pensato all’ arcano senso di quest’ oracolo, capì che la loro
madre
comune era la Terra e le sue ossa le pietre. Sicc
tien lontani gli Aquiloni e le nere Tempeste, e con le lacrime della
madre
nutrisce l’infanzia dei fiori, dei frutti e delle
r la troppa licenza delle sue feste. 706. Iside, distinta col nome di
Madre
di lutte le cose e di Dea universale, spesso è ra
i. — I Canadiesi credono un Dio in quattro persone, Padre, Figlio, la
Madre
e il Sole. Il padre, detto anche Grande Spirito e
etto anche Grande Spirito e Kici-Manitù, è il principio del bene ; la
Madre
lo è del male. Creato l’universo, il Grande Spiri
merei per figure o personificazioni quando diciame la Veechiaia esser
madre
o sorella della Prudenza ce. Quindi non abbiamo e
elte dalla Campania in quello sconvolgimento. Esiodo dice cha la gran
madre
terra, sposata al Tartaro partorì Tifeo o Tifone
allo stesso male, e quasi nel medesimo tempo, languivano intorno ella
madre
che non sapeva come salverle, e che le vide morir
(Ops, Opis) e Terra (Tellus), perchè la terra era riputata la comune
madre
degli uomini ; Rea (Ρεα, Phea) da un verbo greco
nchè a lui si dovesse la signoria dell’universo, pure scorgendo nella
madre
una propensione pel fratello Satùrno, a questo la
que’mostri che i poeti chiamaron Centauri. Di che fu così dolente la
madre
che da Giove fu cangiata in tiglio ; percui filir
uesta città fu portata a Roma la famosa pietra che dicevano essere la
Madre
Idèa, e che da P. Cornelio Scipione fu collocata
igliuola primogenita di Satùrno e di Rea ; e da Virgilio (1) chiamasi
Madre
, perchè la Terra credevasi madre degli uomini e d
di Rea ; e da Virgilio (1) chiamasi Madre, perchè la Terra credevasi
madre
degli uomini e degli Dei ; o perchè Vesta era il
, e questi scacciati, dal Pontefice Massimo ; e doveano avere padre e
madre
viventi (patrimi et matrimi), e non meno di sei,
le, la quale, coll’augusto capo coronato di torri ; lieta per vedersi
madre
di tanti numi, vien portata su pomposo cocchìo pe
liuoli, Vesta, Cerere, Giunòne, Plutòne, Nettùno e Giove. Veggendo la
madre
che il marito avea tanti figliuoli divorato, vici
Io vidi giù nel Tartaro, dice Ulisse(1), Ifimedìa, moglie di Aloeo e
madre
di Oto e di Efialte, giganti di altissima statura
o e colle vesti discinte, si gettarono dietro le spalle le ossa della
madre
, che interpetrarono essero le pietre, giacchè mad
lle le ossa della madre, che interpetrarono essero le pietre, giacchè
madre
comune è la Terra. Si vide allora, le pietre gett
racolo avea predetto che sarebbe morto da un figliuolo di Danae, e la
madre
ed il figliuolino ben rinchiusi in una cesta cope
gli astri. Dopo di ciò (1), ritornato Perseo a Serifo, vi ritrovò la
madre
Danae, la quale, per fuggire le insidie di Polide
rato e vedendo che quegli abitanti avean favorito Polidette contro la
madre
, col mostrar loro il capo di Medusa, e Polidètte
egrinare, avendo dimorato alcun tempo nella Tracia con Telafassa, sua
madre
, questa morta, andò a Delfo per consultare l’orac
vea un nipote chiamato Talo, o Perdice, secondo altri, il quale dalla
madre
fu a lui affidato, affinchè lo ammaestrasse. Il g
e ; ed Elena li chiama suoi germani fratelli, e nati dalla stessa sua
madre
(1). nulladimeno essi son chiamati per lo più Dio
la cittadella detta Cadmea colla città bassa. Nati questi gemelli, la
madre
, per sottrarli alle violenze della rivale Dirce,
amente discacciata. Ma poscia, fatti accorti da un pastore ch’era lor
madre
, i due fratelli vendicarono i torti di lei, come
à di alcuni lustri, era vicino a ferirla di saetta, quando Giove e la
madre
, ed il figliuolo trasportò in cielo, e ne fece du
de’ tempi suoi, e perciò si annoverava fra’ giudici dell’inferno. Sua
madre
fu Europa, o Egina, fig. del fiume Asopo, detta p
opiade da Ovidio. Regnò nell’isola Enopia o Enone, che dal nome della
madre
chiamò Egina(1), ond’ebbe origine il popolo de’ M
ndo Saturno fu cacciato da Giove nel tartaro, essa fanciulla fu dalla
madre
Rea consegnata all’ Oceano ed a Teti, i quali con
to il fatto de’ due fratelli Cleobi e Bitone, i quali, vedendo che la
madre
Cidippe andava al tempio su di un carro tirato da
all’ora disegnata, si posero essi a tirare il carro, e ricondotta la
madre
a casa nella stessa guisa dopo il sacrificio, ell
va subito il fece cieco. Ma mossa a pietà delle lagrime della dolente
madre
del giovanetto, il quale per caso avea commesso q
ano giudicati. Oreste, dicevano essi, avendo uccisa Clitennestra, sua
madre
, fu dalle infernali furie assalito. Per liberarsi
λκω, iuvo, percui può spiegarsi ausiliatrice. Αματωρ ο αμητρος, senza
madre
, così detta, perchè nata dal cervello di Giove.
o alcuni chiamasi Minerva da Catullo(3), perchè nacque di padre senza
madre
. Ma altri dicono che patrimus significa un giovin
dicono che patrimus significa un giovinetto che, dopo la morte della
madre
, ha il padre ancora vivente ; il che non conviene
sa, detta Pito, e poscia Delfo. Omero(1) dice che Apollo non fu dalla
madre
allattato, ma che Temi gli diede a bere il nettar
a caverna, il fanciullo nascendo parve nato dalla terra. Or Apollo la
madre
Latona da ogni oltraggio del gigante difese, ucci
lio del Sole. Attristossene Fetonte, e tutto lagrimoso fu tosto dalla
madre
a far doglianze di quell’oltraggio. Climene, per
doloroso al fonte, da cui nasce il Peneo, ed ove la reggia era della
madre
Cirene. Quivi lagrimando la prega che il modo gli
ti, riconobbero poscia la loro origine ; e per vendicare l’onta della
madre
legarono Dirce alla coda di un indomito toro. La
ggia su tre piedi, ed ha dietro al suo capo una stella. Catullo la fa
madre
d’Imeneo ; ed Igino, di Lino. Calliope infine, (a
figliuolo Alcmeone di vendicar dopo la sua morte il tradimento della
madre
; ed andato a Tebe, insieme co’ cavalli fu inghio
per un gran tremuoto. Alcmeone, memore del paterno comando, uccise la
madre
Erifile, per la qual cosa fu dalle furie agitato.
e fu sì dolente che dagli Dei ottenne di esser cangiato in cicala. La
madre
poi pianse amaramente l’estinto figliuolo, ed il
scelto coro di giovanetti e di donzelle di cui eran viventi e padre e
madre
(patrimi et matrimi.) al numero di ventisette e g
e, e dalla Notte, l’Etere ed il Giorno. Da’ Greci Mitologi chiamavasi
madre
degli uomini e degli Dei ; e reputavasi la più an
. Figliuoli del Sonno erano i sogni, sebbene Euripide chiama la Terra
madre
de’sogni dalle nere ali ; ed Igino li faccia fig.
Elio, uccisero Iperione ed annegarono il figliuolo nell’ Eridano. La
madre
il cercò lungamente, ma indarno ; percui lassa si
ivampò la casa. Bacco fatto adulto scese all’inferno per liberarne la
madre
, colla quale ritornato alla luce del sole, dopo m
uel monte era un luogo nudo di alberi ; quivi, prima di ogni altra la
madre
Agave il crede un mostruoso cinghiale e coll’aiut
υωνευς, Thyoneus, fu detto Bacco o da θυειν, furere ; o da Tione, sua
madre
, perchè egli scese all’inferno per trarne la madr
; o da Tione, sua madre, perchè egli scese all’inferno per trarne la
madre
Semele, che Giove, ad istanza del figliuolo, allo
he sposò Adone. Or la ninfa Dione, fig. dell’Oceano e di Teti, era la
madre
di Venere, percui Cesare che si vantava discender
Enea nel ginocchio, e già questi era presso a morire, se Venere, sua
madre
, oprendolo del suo peplo, non avesse impedito che
con poche navi alle sconosciute coste della Libia. Di ciò afflitta la
madre
Venere, cogli occhi molli di dolci lagrime, si fa
ndar anco, e Dea Veracemente, e Venere mostrossi. Caro. Or l’amorosa
madre
sospettando che tra via il figlluolo Enea ed il c
bero dell’aureo ramo. Giunto finalmente Enea nel Lazio, e timorosa la
madre
pel turbine di guerra che addensar si vedeva sul
eziate di gemme, e su di un cocchio che ha le ruote dorate, mentre la
madre
Venere gli fa grandi applausi dall’ Olimpo e gli
atunta, città dell’isola di Cipro, alla quale diede il nome Amatusia,
madre
di Cinira. Anadiomene, Αναδιομενη, da αναδυμι, e
a chiama regina di Pafo e di Guido. Celeste o Urania, Ουρανια, quasi
madre
dell’ amor puro. Cipria o Ciprigna, Κυπρις, Κυπρ
arzo ed Aprile, il primo a Marte, suo padre, ed il secondo, a Venere,
madre
di Enca, affinchè lanno cominciasse sotto il patr
e che Enea riconobbe i materni uccelli, cioè le colombe mandate dalla
madre
Venere. Si divertiva un giorno questa Dea col fig
ta Dea col figliuolo Cupido a coglier fiori. Cupido volea superare la
madre
; per cui s’incollerì fuor di misura, quando vide
e città della Beozia assai conto pe’ suoi vaticinii, consultato dalla
madre
, rispose che il fanciullo viverebbe sino a che no
assai venerato dagli Arcadi ; ed Evandro, partito dall’Arcadia colla
madre
, prima che fosse Roma, portò nel Lazio il culto d
to il nome al quinto mese dell’anno, chiamandolo Maius dal nome della
madre
Maia ; e di fatto i mercatanti in questo mese fac
i mai vi ebbero Iddii nel cielo. Della qual cosa forte si duole colla
madre
Maia in un dialogo di Luciano, dicendo che non v’
. Da Chione, fig. di Dedalione, e da Mercurio nacque Autolico (1). La
madre
di lui fu a tal segno superba che osò vantarsi di
bo γεινομαι, nascere, perchè gli antichi credevano, la terra esser la
madre
comune dei mortali ; o perchè da essa nascono le
ssa abbiamo bisogno per vivere, (nobis opus est ad vivendum), essendo
madre
universale, produttrice e dispensatrice di tutt’i
eciale ; ma era piuttosto tutto ciò che si vuole ; era la Natura o la
madre
universale delle cose, quella che produce tutti g
tocca alle madri nudrire i proprii figliuoli, così la Terra appellasi
madre
, perchè nudrisce gli uomini e gli animali che son
i meriti della Terra verso di noi le abbiam dato il venerando nome di
madre
. Di fatto essa nel nostro nascimento ci accoglie
, quando il resto della natura ci abbandona , allora più che mai qual
madre
affettuosa ci accoglie e ricuopre. Da Omero chiam
a ci accoglie e ricuopre. Da Omero chiamasi alma Tellure genitrice, e
madre
degli Dei ; ed il più degli antichi credevano che
erava fra gli Dei che presiedono alle nozze (1), perchè riputavasi la
madre
e quasi la nutrice di tutte le cose. È noto final
le cose. È noto finalmente il fatto di Bruto che baciò la Terra come
madre
comune di tull’i mortali (2). Pare che gli antich
erite le risposte degli Dei in sogno ; anzi la Terra stessa dice vasi
madre
de’ sogni. Essa predisse a Giove la vittoria sopr
abbricarono il tempio di Delfo, e fecero il nuzial talamo di Alcmena,
madre
di Ercole. Trofonio fu inghiottito dalla terra in
erra, avvisando che ad uomini di strana corporatura ben conveniva una
madre
di smisurata grandezza. Perciò vediamo che oltre
Ercole, il quale l’atterrò più volte, ma invano, perchè la Terra, sua
madre
, gli dava nuova forza ogni volta che, cadendo, la
ezze, perchè dalla terra tutte le ricchezze provengono. Omni parens,
madre
di tutti, appellasi da Virgilio (3) ; gr. παμμητη
l grano. Da’ Greci poi chiamavasi Δημητηρ, quasi Γημητηρ, o sia terra
madre
, essendo Cerere la stessa cosa che la Terra. Fors
lla nostra Dea cantò leggiadramente l’Ariosto : Cerere poi che dalla
madre
Idea Tornando in fretta alla solinga valle, Là do
e all’amico fonte di Ciane, la quale più lingua non avea da dire alla
madre
che cosa fosse della figliuola. Ma pur vide su le
oglie quel villano rapitore con sì grave onta di Giove stesso e della
madre
. Giove la racconsola, mostrando che non tornavan
lutone ed a Cerere, sentenziò che Proserpina per sei mesi fosse colla
madre
in cielo, e sei altri nell’inferno con Plutone. A
a di Sicilia ed insegnò a que’ popoli l’agricoltura, la quale essendo
madre
e conservatrice delle leggi civili, anzi dello st
enza delle biade, la quale nascosta sotterra è cercata da Cerere, sua
madre
. Lo stare Proserpina per sei mesi con Plutone, er
sei segni australi del zodiaco ; come gli altri sei mesi ch’era colla
madre
, significavano i sei mesi, in cui la semenza germ
di notte il passava pel fuoco, per renderlo immortale ; il che dalla
madre
osservato, fu cagione a lei di spavento, ed a Cer
; e Giove il precipitò dal cielo per aver egli voluto dare aiuto alla
madre
posta dal marito in prigione. Caduto Vulcano nell
perazione dell’eroe, che vuol correre al campo per vendicarla ; ma la
madre
Teti, uscita del mare per consolarlo, lo esorta a
iunone non avesse chiesto aiuto a Vulcano, il quale, all’invito della
madre
, un vasto foco accende, di cui la vampa si rivolg
il quale fu dalla Dea che cacciava, per imprudenza ucciso, di che la
madre
sparse tante lagrime da farne un fonte che portò
sto fanciullo fino a che durerà questo acceso tizzone . Spaventata la
madre
, e preso di fretta il fatale tizzone, il nascose
le ; di che sdegnato Meleagro non dubitò di uccidere i fratelli della
madre
; la quale, udito l’indegno fatto, fluttuante fra
i ubbidire, ma dovè cedere ; ed Ulisse con Diomede furon mandati alla
madre
Clitennestra per prendere l’infelice donzella, la
lui sorella, vedendo il fanciullo Oreste in pericolo di essere dalla
madre
trucidato, mandollo segretamente nella corte di S
del padre, e coll’aiuto di Pilade uccide Egisto insieme colla propria
madre
Clitennestra. Commesso l’esecrando parricidio, to
eguono, mentre alle sue orecchie risuonano di continuo le grida della
madre
uccisa. I greci poeti non poteano con più vivi co
se di elleboro. Acrisio poi ebbe una figliuola chiamata Danae, che fu
madre
di Perseo, che uccise Acrisio e fondò Micene. Dop
così egli diventò invulnerabile, salvo che nel calcagno pel quale la
madre
lo avea tenuto. Ella il diede poscia ad educare a
lo e della Terra, e marito di Teti, diversa dalla Nereide Teti che fu
madre
di Achille. Da Omero e da Virgilio chiamasi padre
cioè le Gree, le Gorgoni, il drago delle Esperidi, Scilla ; e Toosa,
madre
di Polifemo. Da Omero Forco si chiama principe de
antro ch’era nel fondo del mare, formavano il’ bel corteggio di Teti,
madre
di Achille, la quale con esse compiange l’infelic
ro ch’era sotto la sorgente del Peneo, stanno in compagnia di Cirene,
madre
di’ Aristeo ; e nell’ Eneide(3) esse formano il c
lla Notte, onde presso Virgilio Enea sacrifica una sterile vacca alla
madre
delle Eumenidi, cioè alla Notte. Dicevansi non so
icevasi Enopia o Enone e che Eaco stesso chiamò. Egina dal nome della
madre
. La lode di giustissimo re gli meritò presso i po
re, spedì a lei le Parche. Le loro preghiere calmarono quell’afflitta
madre
che acconsentì di rivedere la luce e di presentar
il Destino le avea permesso di ritornare fra le braccia della propria
madre
. Or queste Parche che si annoverano fra le divini
do figlia di Cerere, può benissimo essere coronata di spighe, come la
madre
. V. Epiteti principali di Proserpina. Ant
a Telafassa(a) (1), e da Aganore, ro de’ Fenicj. Altri dicono, che la
madre
di Cadmo fu la Ninfa Melia(b) ; ed altri soggiung
oro ; penetrò, ove la giovine si custodiva ; e fece sì, che divenisse
madre
di Perseo(2). Acrisio, come ne venne in cognizion
si rendette da Nettuno, trasformato nel fiume Enipeo, cui ella amava,
madre
di due figli, Pelia e Neleo. Ella poco tempo dopo
nò ad Ipsipile, figlia di Toante, la quale ivi regnava, e la rendette
madre
di due figliuoli. Egli le avea giurato, che dopo
segni del più vivo dolore, e volle espiarsi con sacrifizj, fatti alla
madre
degli Dei, cui alzò un tempio sul monte Dindimo,
a, e più volte ne rimase atterrato ; ma qualora toccava la terra, sua
madre
, questa sempre gli somministrava forze maggiori,
ubbriacato in un convito. L’Eroe in una sola notte rendette ciascuna
madre
d’un figlio, ed alcune anche di più. Una sola di
amato assai anche Fillo, figlia d’Alcimedonte Arcade, e aveala fatta
madre
d’un figlio, detto Ecmagora. Alcimedonte fece esp
la voce d’un fanciullo. Là pertanto drizzò il passo, vide la dolente
madre
col figlio, li riconobbe, e liberolli dal pericol
parentela, ch’eravi traloro, perchè Pitteo era fratello di Lisidice,
madre
di Alcmena, da cui, come vedemmo, era n ato Ercol
bitochè fosse nato, ne’ boschi, onde venisse divorato dalle fiere. La
madre
però n’ebbe pietà, e invece lo fece allevare secr
egina de’ Volsci(b) (23). Finalmente vi rimase ferito ; e la Dea, sua
madre
, con certa erba quasi in un istante lo risanò. Il
stesso Agamenonne. Quessa era rimasta in Micene con Clitennestra, sua
madre
. Il pubblico bene fece tacere nel cuore di Agamen
rella, lo fece secretamente trasferire per sottratlo al furore di sua
madre
, che altrimenti lo avrebbe ucciso, come ne avea f
la vita ; ma Apollo, che gli aveva comandata l’uccisione della di lui
madre
, fece sì, che i di lui, concittadini si contentas
parti del di lui corpo furono tali, trattone il calcagno, per cui la
madre
lo tenne, mentre lo’immerse nelle predette acque(
secondo lo Scoliaste dello stesso Apollonio furono Cariclo e Filira,
madre
questa, e quella moglie di Chirone. Cresciuto il
magnifico Mausoleo e tempio sul Promontorio Sigeo, ove la Ninfa, sua
madre
, fece celebrare dei Giuochi funebri da’più valoro
ome Telegano(d) (22). Questi era stato lasciato fanciullo appresso la
madre
nell’isola Eea. Cresciuto in età, montò sopra un
. Telegono allora per ordine di Minerva sposò Penelope, e la rendette
madre
d’ Italo, che diede il suo nome all’Italia(b). Ul
rigine Polluce ed Elena ; e che Tindaro poi abbia fitto divenire Leda
madre
di Castore e di Clitennestra. Castore e Polluce,
acquistarono la sorella, e condussero via in qualità di schiava Etra,
madre
di Teseo(a). Come Polluce riuscì ecoellente Atlet
a Messenia, la quale città egli così denominò da Arene, sua moglie, e
madre
dei predetti Linceo ed Ida(f). Intervenuti a quel
. Castore e Polluce furono anche denominati Tindaridi, perchè la loro
madre
era moglie di Tindaro(d). Si appellarono Afeterj,
ome del di lui padre, così variano tra loro sopra quello della di lui
madre
. Lo Scoliaste d’Euripide la chiama Eurianasse, fi
l re a tale racconto, e molto più quando intese, che Giocasta era sua
madre
(c). E perchè costei pel dolore erasi appiccata(4)
nato(b). Alcmeone dopo la morta del di lui padre, Anfiarao, uccise la
madre
. Indi, agitato, dalle Furie, passò appresso il fi
ingresso si vedeva la tomba d’Ippolito(d). Esiodo dice, che Temi è la
madre
non solo delle Ore, ma anche delle Parche. Altri
si ricordava la bella azione di pietà che operò una figlia verso sua
madre
. Valerio Massimo(a) la racconta così : una donna,
prima la faceva diligentemente esaminare, ond’ella non portasse alla
madre
qualche cibo. Erano ormai trascorsi molti giorni,
ne, finalmente scuoprì, che la figlia alimentava del proprio latte la
madre
. Si raccontò il fatto al Pretore, e l’ero ca azio
ro ca azione della figlia ni ritò, che fosse ridonata la libertà alla
madre
. Si volle inotre, che la carcerel, ov’era stata r
sero alimentate dal pubblico erario. Notisi, che Fesso in vece di una
madre
nomina un padre(a). Tale Tradizione fu seguita an
è i Romani aveano opinione, che questo uccello nutrisse il padre e la
madre
, qualora erano divenuti vecchi(d). Pudicizia.
la dicevasi da’ Greci Aletia, ed era considerata figlia di Saturno, e
madre
della Virtù(b). Pindaro le dà Giove per padre(c).
8. 219. Macareo I. 301. II. 116. 161. Macaria II. 88. Macride I. 142.
Madre
I. 394. Magna-Madre I. 27. Magnamità II. 300. Mag
l mondo, che dal nome di loi fu chiamata Europa(f), e quì la rendette
madre
di Minos, e di Radamanto(g). Altri pretendono, ch
stava bagnandosi nella fonte d’Ippocrene insieme con Cariclo, di lui
madre
. Cariclo, continua lo stesso Scrittore, desolata
d’Acrisio, fu quegli, che s’introdusse nella torre, e rendette Danae
madre
di Perseo. Da ciò ebbe origine, dice il sopraccit
cono, ch’eglino vicendevolmente si odiavano anche nel seno della loro
madre
. Amendue si cisputarono il regno d’Argo, e finalm
. Hom. Odyss. l. II. (b). Job. Jacob. Hofman. Lex. Univ. (1). La
madre
di Giasone secondo Apollodoro fu una figlia di Au
Nefele. Nel momento, in cui erasi per eseguire il sacrifizio, la loro
madre
, cangitasi in nube, ne li avvertì. Eglino fuggiro
e a’ predetti figli d’Ino, ed aveva commesso alla loro non conosciuta
madre
, che licuopris se di nere vesti per distinguerli
uell’ istante morì(e) (5). I Mitologi non convengono sul rome della
madre
di Eeta. Epimenide, citato dallo Scoliaste d’ Apo
sua parentela con Giasone. Tale parentela venne dall’essere Alcimede,
madre
di Giasone, sorella d’Ificlo, perchè nati amendue
tata sposata ad Anfitrione, figlio di Alceo, e che Giove per renderla
madre
d’Ercole le sia apparso sotto le sembianze del pr
obea, che sposò Fineo, re di Bitinia ; e Chione, che Nettuno rendette
madre
di Eumolpo. Da quel matrimonio nacquero eziandio
’Etolia, figlio di Marte, fu padre di Marpesa. Ida la rapì, e la fece
madre
, come abbiamo, detto anche altrove, della bella C
ì a suo marito(b). Notiamo per ultimo, che Plutarco chiama Sterope la
madre
di Eveno, Ulcippe la di lui moglie, Marpissa la f
Univ. (d). l. 4. (28). Lamo o Lamone succedette al trono di sua
madre
, ma poco dopo ne fu scacciato, e si ritirò in Car
(33). Abia ebbe un tempio famoso in Messenia(g). (34). Illo ebbe per
madre
Dejanira. Egli dopo la morte di suo padre fu quas
ideva i vinti (g). (6). Ippotoonte ebbe per padre Nettuno. La di lui
madre
, per occultare la nascita, lo espose, tostochè lo
il di lei figlio fosse di nuovo esposto. Nettuno cangiò quella misera
madre
in fontana, e mandò un altro giumento, che contin
mò nell’uccello acquaticò, detto Smergo(a). Ovidio chiama Alesiroe la
madre
d’ Esaco, e fa il medesimo giovine amante della N
doro intese dall’Oracolo d’Apollo, che il padre suo era morto, che la
madre
sua viveva in ischiavitù, e ch’era stata incendia
mo, un figlio, nominato Munito. Questo fanciullo fu allevato da Etra,
madre
di Teseo, che Paride avea condotto da Sparta con
none(c). Alla morte di costui il Cielo si cuoprì di nubi, e la di lui
madre
presse a piangere il perduto figluiolo, formando
rendeva un altro lugubre, quasi rattristandosi della partenza di sua
madre
, e rallegrandosi del suo ritorno(a). Cambise, sos
; nè dubitò, che Polinnestore ne fosse stato il barbaro uccisore. La
madre
dolente, e prima di sdegno, ne macchinò ben tosto
corpo di Paride(a). (a). Hom. Iliad. l. 2. (1). Secondo alcuni la
madre
di Enea fu una donna Trojana, che portava il nome
iso accidemalmente il padre, lasciò l’Artadia, e per consiglio di sua
madre
si trasferì in Italia. Quivi, ocacciati gli Abori
ette dargli la morte, attesochè colui avea conseguito da Feronia, sua
madre
, tre anime, e tre armature (a) Evandro dopo morte
un pugno lo privò di vita(c). (15). Le figliuole di Anio ebbero per
madre
Dorippe, e si chiamavano Eno, Spermo, ed Elaide.
rpente sall sopra un platano ; e vi divorò otto uccelletti colla loro
madre
. Nella sorpresa universale Calcante predisse allo
se ucciso da Peneleo (a). (23). Tieste rendette Pelopea, sua figlia,
madre
d’un bambino. Per celare poi l’obbrobriosa nascit
come una giovine prudente, la quale seppe occultare agli occhi di sua
madre
il dolore, che sentiva per la morte di suo padre.
e racconta, che fu quello il luogo, ove Oreste, dopo d’aver ucciso la
madre
, perdette la mente. Vicino allo stesso tempio era
no avuno origine nell’Isola Egina. L’odio di Giunone contro di Egina,
madre
di Eaco, ne di quell’Iscea, avea fatto perire di
d uccise Achille ; ma che questo Eroe per le preghiere di Tetide, sua
madre
, cisuscitò un momento per troncare la vita a cole
nel mare’(b). Eustato aggiunge, che Nauplio fece credere ad Anticlea,
madre
d’Ulisse, che il suo figliuolo era morto ; e che
usania dà ad Autoleone il nome di Leonimo(e). (3). Telamone ebbe per
madre
Endeide, figlia del Centauro Chirone, e per padre
i Egineti. Egli, giuocando con Folo, suo fratello, ma nato da diversa
madre
, lo uccise. Eaco lo scacciò dalla sua isola, e lo
. (a). Declaustre Diction. Mythol. (4). Altri danno a Mirtilo per
madre
Faetusa, ed altri un’Amazone, detta Mirto(b). (b
t. Com. Mitbol. l. 7. (7). Atreo e Tieste per eccitamento della loro
madre
, Ippodamia, fecero morire, e poi gettarono in un
rope, figlia dell’anzidetto Euristeo, e moglie d’Atreo, e la rendette
madre
di due figliuoli. Atreo lo allontanò dal Regno, m
iv. (b). In Phoeniss. (3). Pausania accorda, che Edipo sposò sua
madre
, ma nega, che quegli ne abbia avuto alcun figliuo
nato(b). Alcmeone dopo la morta del di lui padre, Anfiarao, uccise la
madre
. Indi, agitato, dalle Furie, passò appresso il fi
i innalzati al grado di Dei indigeti, come di Enea divinizzato da sua
madre
parla Ovidio. Metam. 14. Contigit os, fecitque D
spetto. Quivi, e propriamente nell’ antro del Monte Argeo procurò sua
madre
di farlo allevare dalle Ninfe, e da Cureti sacerd
come divorato avrebbe similmente quest’altro, se la scaltrezza della
madre
per tai inumani fatti accigliata non l’ avesse in
per essi deciso, che Nettuno ceder dovea in tal causa a Minerva, qual
madre
feconda d’un parto di maggior rilievo, e vantaggi
singolare sapere ; pur tutta volta a dure vicende fin dal seno di sua
madre
miseramente soggiacque. Chi fù Apollo. Corrucciat
uo marito particolare affetto nudrisse per Latona già per lui feconda
madre
di questo Dio, un giorno dal cielo villanamente c
e vendette. Conscio intanto questo Dio de’ patimenti tollerati da sua
madre
per cagion del detto mostro insecutore pria d’ogn
ione, che superba per la numerosa sua prole sprezzato aveva di lui la
madre
Latona fino a frastornare le feste, che facevansi
pollo come si vantava, chiese in grazia al padre per consiglio di sua
madre
di condurre per un giorno il luminoso suo carro.
nel suo sen la voglia rea Di punir l’opre di fatal rio scorno. Essa è
madre
, essa è Diva, ed essa crea I fenomeni infausti al
oleri del padre, non si curò di stendere le mani contro la stessa sua
madre
. Con due calamite la sospese in aria, con catene
ndosi della occasione non pria stese le mani all’ opra, che la povera
madre
non gli avesse promessa, non ostante la sua defor
ndo le leggi del sangue cadde in fallo con essa ; pel qual fatto essa
madre
divenne della famosa Proserpina innocente cagione
a quel luogo mai più partire, e nel seno ritornare dalla afflitta sua
madre
. E cosi invero sarebbe avvenuto, se il sovrano co
il sovrano consiglio degli Dei mosso più da motivi di affetto per la
madre
, che di giustizia per la figlia non avesse deciso
ia non avesse deciso, che sei mesi passasse Proserpina con Cerere sua
madre
, ed altri sei col suo marito Plutone. Sue vendet
a nonimen di sei anni, nè più di dieci, non prive però di padre, o di
madre
, secondo la legge Papia, nè mostruose per qualche
le voracità dibranare la stessa sua moglie ; onde così insieme con la
madre
distruggere quanto di prodigioso portava ella nel
cchè la graziosa bambinà con prodigio inudito saltando dal seno della
madre
nella testa del padre, quivi fissò per ben tre me
nere Sonetto D el ciel figlia, e del mar possente, e bella,
Madre
d’ogni piacer, madre d’amore, Fonte d’immense gra
D el ciel figlia, e del mar possente, e bella, Madre d’ogni piacer,
madre
d’amore, Fonte d’immense grazie, e dolce ardore,
Non fia maraviglia se nel parlar di questa Dea regina delle grazie, e
madre
degl’amori, m’ingegno o col velo della modestia n
, che il deforme storpiato Vulcano, pel quale sebbene di più figli fù
madre
; pure perchè mal contenta del suo consorte impre
a presente Dea rassembra. Essa nel seno della perseguitata Latona sua
madre
rinchiusa dopo aver con essa divorati gl’affanni
i di maturo senno dotata tutta sollecita si esibì per levatrice a sua
madre
nello sgravarsi del suo secondo portato distinto
Apollo, e penetrata quindi da dolori, da quali travagliata mirava sua
madre
nelle laboriose ore del parto, giurò di serbar pe
ssipando le tenebre guida si rende, de’viaggi. Regina del silenzio, e
madre
de’riposi, ne avvi pianta in selva, erba in prato
ere di esso prevedendo le future disgrazie obbligar voleva Venere sua
madre
a disbrigarsi di un tal figlio appena nato. A que
fallo, chiaro può scorgersi da quel, che avvenne a Semele disgraziata
madre
di questo Dio. Mal soffrendo l’iraconda Giunone,
ò e un Penteo Re di Tebe, che per aver impedito le sue feste fù dalla
Madre
istessa oltre il consueto per cagion di questo Di
e registrato si legge, e descritto. L’essere stata ella l’avventurata
madre
della maggior parte degli Dei i più gloriosi, che
timpano al suo fianco, tutti simboli delle sue qualità. Ed in vero se
madre
degli Dei ella è, come non cometerle l’atteggiame
iziarsi di fiori, e perciò ben sovente distaccavasi del fianco di sua
madre
per andar ne’campi, e quivi divertirsi insiem con
acro. Parte seconda Delle divinita astratte. C he la virtù
madre
, e uutrice d’ogui vero pregio, e grandezza meriti
astratto, ingegnossi delinear sotto concrete forme di tal’avventurata
madre
le gentilissime figlie, onde così pel ministero d
essa ogni travaglio sfida, Chè il materno suo amor non vien mai meno.
Madre
, Nudrice, Condottiera e Guida Miseri, e grandi tu
no ; del flagello si serve per aizzare contro uno l’altro uomo ; vera
madre
d’iniquità ! Noi adunque, che figli siamo di quel
ndo del sole i gravi ardori. Al mare, al fonte, al rio beltà procura,
Madre
, e nutrice d’innocenti amori Primavera de’ Dei su
’afflitta Troia, Misera ! è già spirato E per la moglie ingiusta La
madre
lagrimosa Perduta avea la gioia Ripete in abban
Andromaca d’Ettor Lassa non son più sposa, Piange a l’aspro tenor E
madre
più non son. Le toglie Ulisse il figlio, Parte
ndetta Come non moro ancor Il misero pagò. In si fatal dolor ? La
madre
desolata Perchè spietati numi Nell’ultima svent
i tramorta al suol Lassa non son più sposa, Sul pesto corpicciuol E
madre
più non son Lo guarda, e non fa moto Perchè fig
si reo bevesti ? Lassa non sou più sposa, Perchè figlio, perchè E
madre
più non son. Io non morii per te ? Ecco di già
he ne sarà di me ! Lassa non son più sposa, Il figlio mio dov’è ? E
madre
più non son. Cap. XIV. Del novenario, e d
i Sicilia commesso da Plutone ossia Adioneo re di Epiro stante che la
madre
negata gli aveva tal figlia per sposa ; ma come p
dal produrre le biade50. I Greci la chiamavano Demèter quali Gemèter (
madre
Terra) per questa stessa ragione. L’adoravano anc
Per questa ragione Virgilio nelle Georgiche loda l’ Italia come gran
madre
, ossia prima produttrice, delle biade (magna pare
appresenta una splendida parte nelle vicende e negli attributi di sua
madre
. Raccontano i mitologi che Proserpina come dea di
neppur le Ninfe a lei vicine se ne accorsero, e non poteron dire alla
madre
che fosse avvenuto della perduta Proserpina. Ques
ai rimembrar dove e qual’era « Proserpina nel tempo che perdette « La
madre
lei, ed ella primavera. » A questo punto cederò
poesia è facile ad intendersi come la prosa : « Cerere poi che dalla
madre
Idea52 « Tornando in fretta alla solinga valle «
evuto nell’ Inferno, non avrebbe potuto esser libera e ritornar colla
madre
. Si affrettò Cerere di ritornar da Plutone ; e me
i dell’anno col marito Plutone nell’inferno, e gli altri 6 mesi colla
madre
sulla terra54. Tutta questa immaginosa invenzione
ici, Bacone da Verulamio, il Vico, Mario Pagano ed altri. 52. Perchè
madre
Idèa voglia dir Cibele è spiegato all’articolo di
osi in pioggia d’oro discese in quella torre e sposò Danae che fu poi
madre
di Perseo. S’intende facilmente che l’oro col qua
d’oro48. Acrisio prese allora un’altra mezza misura : fece chiuder la
madre
e il figlio in una cassa di legno e gettarli nel
e il figlio in una cassa di legno e gettarli nel mare ; ma e figlio e
madre
illesi, dopo varii pericoli che poco importa il d
fu esposta ad esser divorata da un mostro marino, perchè o essa o sua
madre
erasi vantata di esser più bella delle Nereidi. N
la stessa sorte. Dipoi volle Perseo tornar colla sposa a riveder sua
madre
Danae ; e nel passare dalla Mauritania gli fu neg
oleva costringer Danae a sposarlo ; ed egli per toglier d’impaccio la
madre
, lo cangiò in una statua. All’avo Acrisio, che an
o all’orecchie un gran romor lor viene. « Disse la donna : o glorïosa
Madre
, « O re del Ciel, che cosa sarà questa ? « E dove
, il capo e ’l grifo ; « In tutte l’altre membra parea quale « Era la
madre
, e chiamasi Ippogrifo, « Che nei monti Rifei veng
nche i figli, potendo più in lei l’odio contro Giasone che l’amore di
madre
; e poi, benchè chiusa nella reggia fuggì per ari
ed Aristeo non sapendo come riparare a tal perdita, consigliato dalla
Madre
ricorse a Proteo, che dopo i soliti sutterfugii d
pena steso sul terreno risorgeva più forte di prima a combattere : la
madre
Terra rendevagli novelle forze. Di che accortosi
rapita da Teseo ; ma avendola trovata nella città di Afidna con Etra
madre
di Teseo, le condussero via entrambe senza incont
lasciata dal padre, si mosse tosto per andarlo a trovare. L’avo e la
madre
avrebber voluto che egli andasse ad Atene per mar
altra non havvene che sia più maravigliosa : sappiamo inoltre che da
madre
Tebana nacque Bacco ; di sangue Tebano furono la
rispose di non cercarne, perchè avrebbe ucciso il padre e sposata la
madre
. Ma egli non potendo tollerare un’umile ed oscura
prese che egli era figlio di Laio e parricida, e che Giocasta era sua
madre
. Allora inorridito di questo suo perverso destino
udita la morte del padre, per vendicarlo com’egli desiderò, uccise la
madre
; e fu come accennano i pœti antichi pio e scelle
iso : « Come Alcmeone che di ciò pregato « Dal padre suo, la propria
madre
spense, « Per non perder pietà si fe’ spietato. »
to. » E nel Canto xii del Purgatorio rammentò « Come Alcmeone a sua
madre
fe’caro « Parer lo sventurato adornamento. » E a
e in quell’isola dell’Arcipelago che portò anticamente il nome di sua
madre
, e che ora con poca differenza di suono chiamasi
imonio di Peleo con Teti nacque un figlio che fu chiamato Achille. La
madre
, come Dea, sapeva già dal libro del Fato che ques
ati rivolgendo in giro, « E non sapendo là dove si fosse, « Quando la
madre
da Chirone a Schiro « Trafugò lui dormendo in le
o Agamennone. Non voleva aspettare un sol giorno le nuove armi che la
madre
Teti gli fece far da Vulcano (poichè delle antich
natte, bambin leggiadro come stella, dice Omero, unica speranza della
madre
, unico rampollo di quell’eroe. La madre al primo
e Omero, unica speranza della madre, unico rampollo di quell’eroe. La
madre
al primo romore della presa di Troia lo mandò a n
tianatte, ed è in atto di scagliarlo lontano da sè, mentre l’infelice
madre
inginocchiata ai piè di lui lo supplica indarno p
i Clitennestra ; ma la sorella Elettra, più assennata e pietosa della
madre
, lo aveva segretamente posto in salvo nella corte
ico, potè uccidere Egisto, e nel furore della vendetta, incontrata la
madre
che veniva in soccorso del tiranno, uccise anch’e
fida Penelope, il saggio figlio e il vecchio suo padre Laerte (chè la
madre
Anticlèa era già morta prima del suo ritorno 141.
per non perder Lavina ; « Or m’hai perduta ; i’son essa che lutto, «
Madre
, alla tua pria ch’all’altrui ruina. » Dante asse
Chiamavasi in greco e in latino Rhea (nome che fu poi dato anche alla
madre
di Romolo, Rhea Sylvia), da un greco verbo che si
gale meter,) quanto in latino (magna mater,) perchè oltre ad esser la
madre
di Nettuno Dio del Mare, di Plutone Dio dell’Infe
i Plutone Dio dell’Inferno, di Giunone regina del Cielo, era anche la
madre
di Giove re supremo, del quale eran figli la magg
evano coi nostri frati mendicanti, perchè asserisce che i Galli della
madre
degli Dei erano i soli sacerdoti a cui fosse lasc
e la Madre Idèa, cioè adorata sul monte Ida : « Cerere poi che dalla
Madre
Idèa « Tornando in fretta alla solinga valle, ec
do. L’oracolo rispose : gettatevi dietro le spalle le ossa della gran
madre
. — Tutte le risposte degli oracoli erano oscure e
e), una empietà o violazione dei sepolcri, interpetrarono che la gran
madre
fosse la Terra, madre comune di tutti i mortali86
azione dei sepolcri, interpetrarono che la gran madre fosse la Terra,
madre
comune di tutti i mortali86), e le ossa della med
posti a quello sul quale abitiamo. 86. Anche Dante chiama la terra
madre
comune ; e questa espressione è al tempo stesso m
De’miei maggior mi fecer si arrogante, « Che non pensando alla comune
madre
, « Ogni uomo ebbi in dispetto tanto avante « Ch’i
o essere il padre de’fiumi ; la Luna avere sposata l’aria e addivenir
madre
della ruggiada — Morali, cioè finte a comunicare
ove lo rinchiudesse in una delle sue cosce, traendolo dal seno di sua
madre
Semele, che restò morta in veder Giove in tutto l
one rapisce Proserpina, e la trasporta seco nell’Erebo, cercandola la
madre
per tutta la terra, traslato allegorico di questo
la terra con ragione da greci fu detta γημητηρ, da γη terra, e μητηρ,
madre
, madre alimentatrice degli uomini. Da ciò fu cred
a con ragione da greci fu detta γημητηρ, da γη terra, e μητηρ, madre,
madre
alimentatrice degli uomini. Da ciò fu creduta mad
, e μητηρ, madre, madre alimentatrice degli uomini. Da ciò fu creduta
madre
di Giove ; perciocchè tutto quello che porge la t
sorte nello imo della terra, ove distendeva il suo impero. Cerere sua
madre
dolente della perdita della rapita figlia, accend
ch’è la terra selvosa, che ridussero a coltura gli eroi…. detta gran
madre
degli Dei, e madre detta ancora de’giganti, che p
osa, che ridussero a coltura gli eroi…. detta gran madre degli Dei, e
madre
detta ancora de’giganti, che propriamente così fu
mente così furono detti nel senso di figliuoli della terra : talchè è
madre
degli Dei, cioè de’giganti, che nel tempo delle p
vello di Giove qual tipo di sapienza e di valore, era conceputa senza
madre
; perciocchè la virtù ed il valore non tanto scen
E finalmente s’invocava col nome di Opi, di Lucifera, di Diana quale
madre
e natura — Rappresentavasi sotto le sembianze all
a Teti 213), dea marina anch’essa, ben diversa però dalla Ninfa Teti,
madre
di Achille. Secondo Omero, l’Oceano ha il suo pal
tempo e luogo, quando cioè converrà raccontare che prese marito e fu
madre
di qualche altra Divinità. Doridi e Nereidi son
tinaio, hanno or l’uno or l’altro nome, cioè di Doridi derivato dalla
madre
, o di Nereidi dal padre ; ma il secondo è il più
fra le Nereidi la stessa Amfitrite moglie di Nettuno e la ninfa Teti
madre
di Achille. I naturalisti peraltro applicano dist
emica acerrima di quella regia famiglia, perchè vi apparteneva Semele
madre
di Bacco amata da Giove), passarono ambedue all’a
eletta schiera, i suoi zii Plessippo e Tosseo, fratelli di Altea sua
madre
, e la sua fidanzata Atalanta valentissima cacciat
eonato, quanto durerà questo legno ; » e subito dopo disparvero63. La
madre
, che non si sa per qual privilegio o grazia speci
entirsi consumar le viscere da un fuoco interno inestinguibile. Se la
madre
avesse potuto veder quegli spasimi atroci, ne sar
spengersi dell’ ultima scintilla del tizzo fatale. Quando lo seppe la
madre
, agitata dal rimorso e divenuta folle per dispera
e lingue dotte, ma poco nell’italiana. Dante però rammenta Dione come
madre
di Venere, e per figura poetica adopra il nome de
Dione come madre di Venere, e per figura poetica adopra il nome della
madre
per quello della figlia, volendo indicare nel Can
eria degli Uffizi in Firenze. Ma quando era considerata come moglie e
madre
, dipingevasi splendidamente vestita con aurei orn
nsiderarsi come un Dio fosse figlio di una Divinità o per padre o per
madre
; 2° che vivendo avesse compiute imprese straordi
acalla dopo avere ucciso il fratello Geta tra le braccia stesse della
madre
, ne ordinò l’apoteosi dicendo : sia Divo, purchè
dell’origine mitologica di Apollo e di Diana, diremo che Latona loro
madre
era figlia di uno dei Titani ; e perchè fu predil
i saettarono a gara l’uno i figli e l’altra le figlie di Niobe ; e la
madre
per ineffabil dolore fu cangiata in pietra. Ne pa
dice che Vulcano nacque zoppo e deforme, che dalla stessa Giunone sua
madre
fu gettato giù dall’Olimpo nel mare, e pietosamen
e, ma da Giove, poichè il poeta così introduce Vulcano a parlar colla
madre
: « …….Duro egli è troppo « Cozzar con Giove. Al
ri, che meglio direbbesi due volte nato, perchè la così detta seconda
madre
non era una femmina, ma un maschio. Convien dunqu
di Tebe che voleva abolire il culto di Bacco fu ucciso dalla propria
madre
Agave, che insieme con altre Baccanti venuta in f
irla, e poi contentarsi che ella stesse ogni anno per sei mesi con la
madre
o sulla Terra o nel Cielo. (Vedi il Cap. X, ove s
orza, di cui dicemmo il ratto e le vicende nel capitolo di Cerere sua
madre
. Allora non compariva più come l’avvenente e deli
per affettazione. Siamo ancora vostri fratelli per diritto di natura,
madre
comune, benchè voi siate poco uomini, perchè siet
a sanscritta, la quale è tuttora la lingua letteraria dell’India, sia
madre
all’etrusca, alla greca, alla latina ; e se ne ad
ed esiliò Saturno dal Cielo ; ma non estese la condanna a Cibele sua
madre
, perchè questa, dopo la perdita del trono e il ca
primogenito, cioè a Titano. Fu nonostante convenuto, ad istanza della
madre
Vesta Prisca, che regnasse Saturno ; ma Titano vi
i latini, i quali concordemente ci narrano che Rea Silvia, che fu poi
madre
di Romolo, era stata costretta dallo zio Amulio a
l’impero pagano le Feste Carmentali, cioè in onore della Dea Carmenta
madre
di Evandro. Anche il culto di Ercole Tebano fu in
rò qual sia sventura. « Ma nullo ha colpa de’Celesti meco « Quanto la
madre
mia che di menzogne « Mi lattò, profetando che di
ltrove che Ino fu cangiata nella Dea marina Leucotoe, e che Semele fu
madre
di Bacco. Ma per quanto avesse Cadmo strettissima
ul volto. « Costoro ciascun dì siedon tra il padre « Caro e l’augusta
madre
, ad una mensa « Di varie carca delicate dapi. « T
amo già detto nel corso di questa Mitologia che la Ninfa Carmenta era
madre
di Evandro, e che esulando insieme col figlio ven
incontrata nei boschi quest’orrida fiera e non sapendo che fosse sua
madre
, stava per trafiggerla con un dardo. E questa cos
l Paradiso, volendo indicare il pianeta di Mercurio, nomina invece la
madre
, di lui Maia ; e pare che così voglia attribuirsi
he al genio è donna e figlia è di natura, « E in parte ha forma della
madre
, in parte « Di più alto esemplar rende figura ; e
olo), per significare che questa facoltà dell’anima, la Memoria, è la
madre
delle scienze e delle arti, poichè raccoglie e co
dimostrar coi fatti che non già la forza brutale, ma l’intelligenza,
madre
delle arti e delle scienze, è la dominatrice dell
n giorno il carro della luce. E coll’approvazione dell’ ambiziosa sua
madre
Climene andò nella sublime reggia di Apollo e chi
in his Rime Amorose (canz. viii. 25), has «Rose dico e viole, A cui
madre
è la Terra e padre il Sole ;» and in his note on
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