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1 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
da questi l’ Etere, e la Giornata la Dea del giorno. La Notte partorì poi inoltre il Fato, la Morte, il Sonno e il Sogni, M
sì detti dal solo occhio circolare, che avevano in mezzo alla fronte, poi Coito, Gige, e Briareo, ciascun de’ quali aveva c
este, e cento braccia. Ponto o il mare pria da se solo generò Nereo, poi congiunto alla Terra ebbe Taumante, Forco, Ceto,
. Da Taumante ed Elettra, figlia parimanti dell’ Oceano venne prima e poi le Arpie Aello ed Ocipete. Da Forco e Ceto nacque
osse guerra a Saturno, e avendolo vinto, l’ imprigionò; che questi fu poi liberato, e rimesso nel regno da Giove, il quale
ntati in Egitto, e si nascosero sotto le forme di varii animali, onde poi sotto queste adorati furono dagli Egizii. Bacco s
r mezzo delle Furie, fintantochè ella fuggi disperata in Egitto, dove poi ottenuta da Giove l’ antica forma, fu dagli Egizi
cudine d’ oro a’ piedi, e per tal modo in aria la sospese. Ella ne fu poi disciolta dallo stesso Vulcano. A Giunone insieme
dolore e per ira di non poter farne vendetta andò ad appiccarsi, e fu poi da Minerva cangiata in ragno. Avendo Vulcano chie
ò colle compagne a liberar Filomela, e nella reggia l’ ascose. Uccise poi il figlio Iti, e ne diede a Tereo a mangiare le c
ove furono allattati da una lupa. Raccolti dal pastore Faustolo furon poi essi nutriti da Acca Laurenzia, e cresciuti rimis
Quirino. Figlio di Marte, secondo Esiodo, fu anche Cigno, il quale fu poi ucciso da Ercole nella Focide in occasione che ne
ci, e di lenti tutti questi grani, nel che fu aiutata dalle formiche; poi di recarle un fiocco di lana d’ oro di certi mont
e re di Troia, in matrimonio a lui si strinse, e n’ ebbe Mennone, che poi venuto in soccorso di Troia, fu ucciso da Achille
ato in cigno. Eeta fu re di Coleo e possessore del vello, d’ oro, che poi conquistato fu da Giasone per opera di Medea, sic
etto Tauro’ partorì il Minotauro mostro mezz’ uomo, e mezzo toro, che poi fu ucciso da Teseo nel labirinto di Creta. Circe
ccolse nell’ Isola Ortigia o Delo, che era allora natante, e ch’ egli poi rese ferma; e Latona, colà recatasi trasformata i
to, e fatto espertissimo arciero, il serpente Pitone colle sue frecce poi mise a morte. Superbo di questa uccisione si fece
coperse il fatto ad Orcamo, il quale fece seppellir viva Leucotoe che poi da Apolline fu trasformala nell’ albero, da cui s
so antepose il giovine Ischi. Di ciò Apollo, avvertito dal corvo, che poi di bianco fu tramutato in nero, uccise Ischi, e C
Alceste generosamente a ciò offerta, egli fu risanato, ed Alceste fu poi da Ercole tratta fuor dell’ l’ Inferno, dopo aver
nte per ordine dell’ oracolo dovette esporre la figlia Esione, che fu poi liberata da Ercole. In Frigia fu Apollo dal Satir
nze di Diana medesima, la discacciò. Quella entrala in un bosco diede poi Arcade alla luce, e fu da Giunone cangiata in ors
dò a disertar le campagne calidonie un terribil cignale, il quale ben poi fu ucciso da Meleagro figlio di Eneo, ma con fata
sola e dal monte ove era nata. Famoso era il suo tempio in Efeso, che poi fu incendiato da Erostrato, preso dalla mania di
lo per la stravaganza finì a cangiare lo sdegno in riso e Mercurio fu poi tenuto Dio dei ladri. Era anche chiamato Dio de’
llora Giove le estrasse il figlio vivo, e l’ ascose nella sua coscia, poi datolo alla luce lo fece allevare da Ino sorella
cetto di castità impostogli da Cibele nel farlo suo sacerdote. Ati fu poi da essa cangiato in pino. La vittima che a Cibele
a Pane un improvviso terrore, per cui tutti diedero alla fuga, ond’ è poi venuto che il terrore per ignota o non fondata ca
auta. Cogliono pure che dalla ninfa Simetide ei generasse Aci, che fu poi amato da Cutatea, e ucciso da Polifemo; e dalla n
o stesso nome; e Driope amata prima da Pane e da Apolline, e divenuta poi moglie di Andremone, da questa pianta cogliendo a
, colà approdando le consacrassero un bosco ed un tempio. Si aggiunse poi , che essendosi il bosco fortuitamente incendiato,
ebbrajo. Anticamente al Dio Termine non sacrifica vasi alcun animale; poi s’ istituì di sacrificargli un agnello, o una tro
figlia dell’ Oceano, cui fè rapir da un Delfino, che in ricompensa fu poi trasportato fra de costellazioni; e da essa ebbe
cubiti, e alla grossezza di nove, incatenarono Marte, che fu liberato poi da Mercurio, e soviapposero all’ Olimpo l’ Ossa e
a ed il Pelio per cacciar Giove dal cielo; ma da lui fulminati furono poi sepolti nel Tartaro. Aggiugne lo stesso Omero, ch
; da Toosa figlia di Forco ebbe il Ciclope Polifemo, che acciecato fu poi da Ulisse, a cui divorato aveva sei compagni: fin
a in maschio sotto il nome di Ceneo, e di essere invulnerabile, e che poi combattendo Ceneo a favor de’ Lapiti contro i Cen
al lido, e l’ altra Salacia per cui si ritirano; le quali Dee furono poi anche nominate in appresso, la prima Malina, e la
mazione, per questo modo ottenne Peleo di averla in moglie, e da essi poi nacque Achille, che Proteo avea innanzi predetto
egna, e vinto da Atlante in una battaglia navale e sommerso, fu detto poi da’ compagni cangiato in Dio marino.. Glauco, il
atto, elle affogaronsi in mare, e Partenope recata dall’ onde, ove fu poi fabbricata la città di Napoli, fu cagione che a q
nza di Giunone una nube, cui egli corse ad abbracciare, e dalla quale poi nacquero i Centauri. Ma Giove sdegnato col fulmin
cquero i Centauri. Ma Giove sdegnato col fulmine lo percosse, e lo fe poi dalle furie legare giù nell’ Inferno ad una ruota
’ Iliaco da Giove prima cangiata in vacca per occultarla a Giunone, e poi dal medesimo restituita alla forma primiera, allo
per se stessi dall’ umida terra, e fra questi il serpente Pitone che poi fu ucciso da Apollo. Cerambo, secondo il medesimo
endogli colle mani squarciata la gola, gli trasse la pelle, e n’ andò poi sempre coperto per monumento della sua vittoria.
o il paese da quel ladrone gli eresse un’ ara, che in grande onore fu poi ancora presso i Romani col nome di Ara massima.,
da Tindamante re di Misia negate le vettovaglie, irritate l’ uccise, poi prese seco il giovine Ila figlio di lui per compa
ella di Meleagro; atterrato da Ercole egli mutossi prima in serpente, poi afferrato da lui pel collo e vicino ad essere str
rcole strappato un corno, fu alla fine costretto a cedere. Quel corno poi , dice Ovidio, che il corno divenne dell’ abbondan
mato Ercole all’ amor suo qualor le fosse infedele; ma essa invece fu poi ad Ercole cagion di morte, come tra poco vedremo.
n lui, ed a niuno manifestare ove fosse sepolto. Le favole aggiunsero poi che fu egli da Giove portato in cielo e posto nel
e Dauno (che trasferitosi nel paese de’ Rutoli e fabbricata Ardea, fu poi padre di Turno), paese per cura della educazione
troncolle il capo. Dal sangue che ne sgorgò nacque Crisaorre, che fu poi padre di Gerione, e il cavallo Pegaso, che in Eli
essi volando col capo di Medusa, nacquero i serpenti, onde quella fu poi sì feconda. Giunto in Mauritania, essendogli nega
tì nel monte dello stesso nome., il quale per la sua altezza si disse poi sostenere il cielo: sebbene altri sieno di opinio
fonte ebbe Issandro, Ippoloco e Leodamia, che amata da Giove fu madre poi di Sarpendone, e Stenobea disperata all’ udir que
ea disperata all’ udir queste nozze di propria mano si uccise. Avendo poi Bellerofonte col cavallo Pegaso tentato a salire
furon punite colla mania di credersi cangiate in vacche, e ne furono poi guarite da Melampo, il quale sposò una di esse, e
: i quali però bastaron ad aiutarlo nella edificazion di Tebe, che fu poi capitale della Beozia, così detta in memoria del
iglia di Marie e di Venere quattro figlie, vale a dire Semele, che fu poi madre di Bacco, ma incenerita dal fulmine di Giov
i successori Polidoro e Labdaco non l’ avean recinta: e queste furono poi fabbricate da Anfione, il quale secondo le favole
luce, mentre Giocasta egualmente inorridita si appiccò da se stessa; poi datosi ad un volontario esiglio, nel quale la fig
o dalle furie; indi avendo sposata prima Alfesibea figlia di Fegeo, e poi Calliroe figlia di Acheloo, andando per togliere
dai fratelli di lei Temeno ed Assieme fu trucidato; e questi lo furon poi da Acarnone e Anfotero figli di Alcmeone, e di Ca
riva n’ andò col montone a Coleo; dove sacrificollo a Giove (il quale poi lo trasportò in cielo nel segno dell’ ariete), e
: e unito crasi ad essi ancor Ercole; ma perduto Ila nella Misia, ivi poi si rimase per ricercarlo. Giunti gli Argonauti al
le mense di Fineo, e questi le inseguirono fino alle isole Piote, che poi furono dette Strofadi ora Strivali. Era Fineo, se
nvenivagli prima domar due tori spiranti fiamme e sottoporli al giogo poi seminare i denti del drago ucciso da Cadmo, che a
n Atene, ove divenuta moglie di Egeo padre di Tesèo partorì Medo, che poi diede il nome alla Media. Chirone nacque da Filli
da Giove che a vicenda l’ uno morisse, e risorgesse l’ altro. Furono poi trasportati in cielo amendue nella costellazione
eo, al quale era annesso il destino di Nisa, per la qual cosa ella fu poi tramutata in lodola, e Niso in avvoltoio che ogno
nel laberinto fabbricato da Dedalo in pasto al Minotauro, il quale fu poi ucciso da Teseo. Dedalo, figlio d’ Imessione, nip
trumenti.), mosso da invidia precipitollo dalla rocca di Minerva, che poi lo cangiò in pernice. Rifugiatosi perciò Dedalo i
osse per riaverlo a forza, fu prima da Cocalo accolto amichevolmente, poi soffogato in un bagno caldo. Capo X. Di Teseo,
ivato all’ isola di Nasso, ivi ingratamente abbandonò Arianna, che fu poi trovata e sposata da Bacco e tornossene in Atene,
ornossene in Atene, con Fedra soltanto, cui fece sua moglie, e che fu poi ad esso cagione di estremo dolore. Omero dice per
strascinandolo per bronchi e sassi miseramente io lacerarono. Fu egli poi richiamato in vita dà Esculapio ad istanza di Dia
Ma Fedra punta da rimorso confessò a Teseo l’ innocenza d’ Ippolito, poi disperata si uccise e Teseo addolorato per l’ ing
i aver Ermione figlia di Menelao, che prima a lui promessa, era stata poi data a Pirro, andato a Delfo, ove sapea che Pirro
il costrinse ad entrar nella lega cogli altri. In vendetta di ciò fu poi detto, che Ulisse nel campo di Troia nascose dell
ella corte di Licomede re di Stiro, ove dalla figlia di esso Deidamia poi ebbe Pirro. Ma Ulisse presentatosi in abito da me
e frecce di Ercole, furon costretti a lasciarlo in Lenno, dove Ulisse poi venne a riprenderlo sulla fine della guerra, e co
navi stavano a Giove sacrificando per implorare propizi i venti, che poi non ottennero se non col sacrificio d’ Ifigenia,
li alzarono un gran monumento sul promontorio Sigeo. Ma forte contesa poi nacque fra Ulisse ed Aiace per aver le armi di Ac
si rinchiuse egli medesimo co’ più valorosi Greci. Finsero gli altri poi di partire abbandonando l’ assedio di Troia, e di
quale ben fu campaio per opera di Nettuno sopra lo scoglio Gireo, ma poi vantandosi di aver saputo a dispetto degli Dei sa
samente ne fu scacciato da Telamone, e ricoveratosi in Cipro vi fondò poi la città, che dal nome della patria intitolò pur
no, fondò presso il monte Gargano la città di Arpi o Siponto, e vi fu poi secondo alcuni ucciso da Enea, secondo altri fu d
riportarono le navi a Lipari, di dove Ulisse sdegnosamente da Eolo fu poi discacciato. Errando pel mare verso ponente giuns
to nell’ Isola Eea, mentre gli altri partivano era Timaslo insepolto; poi da Tiresia udì i futuri suoi casi; ragionò coll’
sicuro in Itaca sopra una loro nave, la quale da Nettuno sdegnato fu poi al ritorno cangiata in pietra. Perchè in Itaca no
o di farne prova, incominciò col primo strale a passar i dodici fori, poi col secondo uccise Antinoo, e col terzo Eurimaco,
Troilo, Cigno, Mennone e Pentesilea furono uccisi da Achille si disse poi che Cigno fu da Nettuno cangiato in Cigno, e Menn
le, e poscia con Diomede; sebbene inferiore all’ uno e all’ altro, fu poi salvato nel primo caso da Nettuno, e nel secondo
glio Ascanio, parti seguito dalla moglie Creusa figlia di Priamo, che poi si smarrì, e andò a riamarsi ad Andandro città de
va a lui spedito. Aggiunge Ovidio, che la morte di Polidoro era stata poi vendicata da Ecuba perciocchè essendo i Greci dop
orte, furiosamente, a lui avventandosi gli cavò gli occhi, ed essendo poi stata perciò lapidata dai Traci, fu convertita in
o e’ gettato in mare vicino al promontorio, che dal suo nome fu detto poi Palinuro. Giunto a Cuma, seguendo il consiglio di
ui tragittò sulla barca di Caronte, mostra to ad esso il ramo d’ oro; poi addormentato dalla Sibilla il can Cerbero con un’
ferno, e rimbarcatosi perde la sua nutrice Caieta presso il luogo che poi da essa n’ ebbe il nome; indi giunto alle foci de
la figlia ne’ monti sotto il pretesto di celebrale le orgie di Bacco; poi infiammò alla guerra Turno figlio di Dauno re de’
ngiale in Ninfe marine, entrò nella città, ove fe grandissima strage, poi uscendone si gettò a nuoto nel Tevere, e trapassò
enula in soccorso di Turno, fu uccisa dal toscano Arunte, e questi fu poi trafitto da Opi Ninfa di Diana, alla quale Camill
à vi accorre, ed è ucciso da Enea. Fin qui Virgilio. Altri aggiunsero poi , che Enea fatta la pace coi Latini sposò Lavinia,
ea Silvia sacerdotessa di Vesta, dalla quale congiunta a Marte nacque poi Romolo, e Remo, fondatori di Roma, di cui si è de
l padre e farlo cuocere in una caldaia, promettendo di ringiovanirlo, poi sovra un carro tirato da draghi fugge a Corinto.
Tioneo in cacciatore. Mera è trasformata in cagna. Questa dìcesi che poi divenisse la cagna d’ Icario figlio di Ebalo, e c
io di Anfìarao uccide la madre Erifile; è agitato dalle Furie, ucciso poi da’ cognati, è vendicalo da’ figli. Parte II. Cap
e; è trasformata nell’ albero della mirra; da questo nasce Adone, che poi è amato da Venere, ucciso da un cignale, e cangia
re Atalanta si ferma a raccoglierli, riesce a precorrerla. Ma ingrato poi dimostrandosi verso di Venere, e da lei sospinto
Capo XIII. Vertunno per vincer Pomona, prima; si cambia in vecchio, e poi in bellissimo piovane. Parte I. Cap. XVI. Tiberin
angiarsi in fanciullo, al quale dà il nome di Trage; e questi, divien poi ivi il primo maestro dell’ arte di predire il fut
l Sacerdote le strappava dal capo alcuni peli e li gettava sul fuoco, poi ordinava a’ ministri detti Vittimari, Popi, o Cul
legio di portare l’ albogalero ch’ era una specie di berretto bianco, poi venivano il Marziale, il Quirinale, il Floreale e
i dopo i sacrifici presedevano gli Epuloni, che prima furon tre soli, poi cinque, sette, e infine a dieci. Gli Aruspici era
i non avessero deciso se l’ augurio era fausto o infausto. Gli auguri poi si prendevano altri dall’ osservazione del cielo,
endo a volere il medesimo prezzo pei tre ultimi che rimanevano, e che poi da Tarquinio furono comperati. Questi furono gelo
a di appio ne’ terzi, ed una di pino ne’ quarti: ma i vincitori erano poi celebrati da’ più insigni poeti, come appare dall
2 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
lavoro alcuno. Tale per certo non è la Mitologia, il di cui studio è poi sì necessario a costituire l’uomo erudito ; e cap
l’uno or l’altro vuole separatemente conoscere ; ma che altro riesce poi la lettura de’ medesimi, se non imperfetta, confu
Mitologica Istoria. Ciò da alcuni già si fece ; ma l’opra loro non è poi così abbastanza compita, che non ci lasci privi d
questa vita, secondochè furono dal Gentilesimo divinizzati. I Misterj poi e le Ceremonie, con cui si onoravano que’ pretesi
i in vece il seme delle più nobili virtù ; ma quali e quanti non sono poi i racconti dalla Mitologia medesima offerti agli
gli Egiziani a introdurre il culto a questi dodici Dei : di là passò poi nella Grecia, dove sino da’ tempi di Pisistrato f
to, tuttavia in certi luoghi più spezialmente si onoravano. Gli altri poi non erano venerati che presso alcuni popoli, e qu
ò si dicevano anche quelli, i quali, essendo nati uomini, erano stati poi divinizzati(a). I Romani innoltre ammisero tra’ l
quali Giove accordò il privilegio di scagliare il fulmine(c). Servio poi per Dei Novensili intende gli Eroi e gli altri mo
del mondo passò allora appresso di lui, di Titano, e di Giapeto ; ma poi lo ritenne il solo Saturno a patto, che non lasci
bambino, e secondo il solito la divorò(a) (9). Una certa bevanda, che poi Meti, figlia dell’ Oceano e di Teti, gli somminis
re degli Aborigini(12), i quali abitavano quella parte d’ Italià, che poi si denominò Lazio dal verbo Latino latere, nascon
altresì instituì in onore di questo Nume le Feste Saturnali, le quali poi continuarono appresso i Romani. Le medesime durav
Sotto il Consolato di Pisone e di Gabinio ne fu proibito il culto, ma poi dall’ Imperatore Comodo di nuovo venne introdotto
chiamavano Coribanti, ossia agitati da sacro furore (b). Strabone(c) poi vuole che sieno stati così detti dall’ agitare ch
. Era stato questi un bellissimo pastore della Frigia. Cibele lo avea poi stabilito preside a’ suoi sacrifizj, a patto però
nelle Feste di Cibele era il portare per la città un pino, e riporlo poi dinanzi al di lei tempio. Questa ceremonia si app
o ; Cureti dall’ Isola di Creta, ove poscia si trasferirono(e). Altri poi pretendono, che sieno stati detti Cureti dal nome
uttavia, fingendo amicizia, lo accolse appresso di se, per trucidarlo poi , qualora fosse caduto in profondo sonno. Non vi r
il perfido Linco in lince, animale di acutissima vista(d). Trittolemo poi , ritornato da’ suoi viaggi, restituì a Cerere il
vviso restò per lungo tempo attonita la dolente madre, ma rasserenato poi lo spirito, volò di nuovo all’ Olimpo, e ricorse
se non quando era divenuta lacera, nè si poteva più usare (e). Altri poi dicono, che la stessa veste dopo l’ iniziazione s
sania numera tralle nutrici di Giove una certa Alcinoe, la quale ebbe poi una statua nel tempio di Minerva presso i Tegeati
erano stati i soli, i quali si fossero serbati senza colpa (f). Giove poi per mezzo di questi due ripopolò in maravigliosa
lenni sacrifizj in un magnifico terupio, che eresse a Giove(8). Pirra poi ebbe da Deucalione due figliuoli, Anfittione (b)
, e che i medesimi, essendo stati per qualche tempo sospesi, si sieno poi rinovati da Ifito o Ificlo, figlio di Ercole (a).
tavia farlo sotto le mentite spoglie di Atleta (d) (9). Col progresso poi del tempo anche le femmine poterono non solamente
ipio a’ vincitori, fu una corona d’ulivo selvatico (f). Vi si diedero poi corone di gramigna, di salcio, di lauro, di mirto
ri che presiedevano agli stessi spettacoli. Eglino erano prima due, e poi divennero dodici, scelti a sorte dalla città d’El
arne uno per dar moto a tutti, e produrne un lungo suono. I Sacerdoti poi , nascosti nel concavo delle altre quercie circonv
si appellava Laziare (e). Questa ceremonia da prima durava un giorno, poi due, indi tre, e finalmente quattro. In questo dì
lo avesse salvato nella sedizione dell’Imperatore Vitellio. Divenuto poi anch’ egli Imperatore gl’innalò un piccolo tempio
pochè avcano sacrificato, davano un lauto banchetio al Senato. Alcuni poi pretendono, che lo dessero nello stesso tempio di
ggi del Sole, producessero ivi alcuna ombra di se medesimi (f). Altri poi dicono, che Giove fu detto Liceo, perchè gli Arca
o partivano, erano ricolmati di doni, i quali da loro si conservavano poi con somma diligenza, come indizj della contratta
Dei (a). Eglino erano da principio tre, in seguito divennero cinque, poi sette, e finalmente dieci (b). . Giove premiò in
ggiunge, ch’ ei trasse i suoi natali nella città di Nisa, donde prese poi il nome di Dionisio, per alludere nello stesso te
li fu prima allevato da Ino, sorella di Semele, e che da quella venne poi affidato alle Ninse di Nisa, dette Niseidi (d), o
r cui Bacco avea ricondotto Semele sulla terra(b). Tralle altre gesta poi di lui la più celebre è la sua conquista dell’ Ar
i Bacco era collocata sulla Tensa(11), tirata da animali (c). In Roma poi così crebbe in tali Feste il disordine e la licen
Protentiesi celebravano le medesime per cinque giorni, nel che furono poi imitati dagli Ateniesi(c). Le Lampterie succedeva
dal quale furono così chiamate. Ciascuno de’ predetti giorni desumeva poi il nome relativo a ciò, che vi si faceva. Il prim
io di sola aria, ora pieno di vino. Al di fuori lo ungevano d’olio, e poi vi saltavano sopra, studiandosi di rimanervi ritt
manervi ritti con un solo piede. Chi cadeva, era deriso. Il viacitore poi ne riportava in premio o quello stesso otre, o un
esto un asta, attortigliata di frondi di vite o d’ellera(14). Edonidi poi erano quelle, che celebravano i misterj di Bacco
sopravvivere a lui, si privò di vita appresso una fontana, che prese poi il di lei nome(b). Fu pure a Bacco molto caro Ica
dini, trasse ella stessa il padre pe’oapelli all’altare, lo scannò, e poi anch’ella s’uccise(b). Driope stava tenendo trall
asso. I nocchieri giurarono per le marine Deità di compiacernelo ; ma poi presero, malgrado d’ Acete, la strada opposta. Si
o il perdono, ma tuttavia ne vennero cangiati in mostri marini. Acete poi condusse il naviglio, ove Bacco avea ricercato, e
anche Bacco sia andato soggetto allo stesso maltrattamento(b). Penteo poi si recò al Citerone, monte, ove le Tebane celebra
tana, la di cui acqua cangiavasi ogni anno in vino : qualità, ch’essa poi perdeva, qualora veniva trasportata a qualche dis
nne nell’ Istmo di Corinto sul Tornace, monte della Laconia, il quale poi fu detto Coccigio, ossia monte del cuculo (a). Pe
o ad uno gli occh di’ Argo, ne fregiò le code de’ suoi pavoni. Sciolt poi il freno all’ ira e alla vendetta, sì furibonda d
o l’autore, perciò ella dal nome di lui fu detta Citeronia (b). Giove poi per ricompensare quel re del consiglio datogli, I
eni gran sonina di danaro, se avessero rubato quella statua, sperando poi di far postare ad Adniete la pena del furto, e di
l quale sotto una selvatica ficaja ogni anno si rinovellava. Filotide poi , e le sue compagne conseguirono la libertà, furon
o speziale, che le si rendeva in Argo. Quivi aveva un tempio(24), che poi nestò connimato dalle fiamme(25). Era pur celebre
dati precedevano pel sacrifizio, le carni de’ quali si di stribuivano poi in gran parte agli assistenti. Se guiva un corpo
ortarono due immagini di Giunone Regina, fatte di cipresso. Seguirono poi le ventisette giovani con abiti lunghi, e cantand
abilita da Giunone ad attaccare i cavalli al suo carro (d). L’Eresidi poi servivano la Dea, quando ella, per riacquistare l
ecolari, perchè al termine d’ ogni secolo si solennizzavano(h). Altri poi soggiungono, che siccome tali Giuochi si celebrav
e Cefisso, il quale scorre alle radici del fiume Parnasso (g). Apollo poi , secondo l’ordine di Giove, ando a purificarsi in
pio della Primavera (b). Si solennizzavano da prima ogni nove anni, e poi ognicinque giusta il numero delle Ninfe Parnassie
ne’primi tempi era una piccola corona d’alloro (e). Vi s’introdussero poi anche gli esercizj ginnici (f) ; e i vincitori, c
innici (f) ; e i vincitori, che pure si appellarono Pitonici, vennero poi anche regalati di certi pomi, sacri ad Apollo (g)
sempre nell’isola di Delo, ma fu poscia trasferito in Cielo. Avvenne poi , che Giove fulminò Esculapio, figlio d’Apollo, co
primo, ne alzarono un altro di cera, e di penne d’uccelli. S’inventò poi un terzo tempio, e si disse, che quello era opera
si trasportato da tal furore profetico, si chiamava Coreta(b). Apollo poi , per rendere noti i suoi Oracoli nel tempio anzid
d offerirvi grandissima quantità di vasi d’oro e d’argento(12). Venne poi imitato da Creso, suo successore. Questi tra gli
Anche Apollo dal predetto Promontorio fu denominato Azio(b). Augusto poi gli aggiunse il nome di Palatino, perchè sul mont
Tebani solevano sacrificangli dei tori, ma per mancanza di questi fu poi introdotto il costume d’immolargli de’buoi : lo c
ato il giorno, in cui si doveano celebrare tali Giuochi. Si determinò poi anche quello da Licinio Varo Pretore(b). Moltissi
quale fu perciò detto Agieo, ossia preside alle strade (d). Pausania poi narra, che un certo Iperboreo, di nome Agieo, tra
e risguardarono come sacri tutti i topi di que’dintorni(d). Polemone poi , citato dallo stesso Clemente(e), dice che i Frig
i di bronzo in premio a’ vincitori. Ma questi tripodi si consecravano poi al Nume, nè era lecito portarli a casa(c). Fu det
giovani di grande coraggio, le quali portavano quelle offerte. Fecero poi passare i donativi di mano in mano per mezzo di q
rmi, e sì gli uni che gli altri tagliarono degli allori, per portarli poi in mano coll’ oggetto di onorare il Nume. Polemat
 ; nell’ altro si purificavano le città. Un coro di musici gareggiava poi nel canto. Era lecito nel tempo di queste Festo s
nsolita fragranza, e produsse una pianta d’incenso. La maligna Clizia poi dovette pagarne il fio. Più non la degnò Febo de’
la morte anche ad uno di que’ maschi, nominato Anfione(b) (44). Niobe poi , non potendo reggere al dolore, che sofferiva per
un serpente, che di continuo gli rode il fegato e il cuore. Virgilio poi dice, che un avoltojo(h), ovvero due, corne altri
recatosi secolei nel Ponto, la rendette madre di Siro, il quale diede poi il suo nome a’Sirj. Dicesi da alcuni, ch’ella abb
h’ella delle Titanidi, per cui la Luna fu chiamata Titania (b). Ecate poi sotto il nome di Diana comparve alla luce del gio
vaggina in boschi e in monti, desistette dalla caccia per ripigliarla poi nel dì seguente. Non molto distante da quel luogo
cacciatore, ne concepì gelosia(4), e privò lui pure di vita(5). Ella poi se ne pentì, e ottenne da Giove, che colui fosse
febolie, le quali consistevano nel sacrificarle dei cervi, e le quali poi passarono appresso quasi tutti i popoli della Gre
acrificare a Diana tante capre, quanti Persiani avesse ucciso. Coloro poi furono tanti, che non potendosi avere in quel mom
dette la vita. Il di lui corpo fu portato nel bosco sacro di Diana, e poi sepolto nell’atrio di quel tempio. Per tale motiv
è un bambino era nato, la levatrice lo poneva sul terreno, e il padre poi , o altra persona in vece di lui ne lo alzava e ab
ali i ricchi imbandivano conviti, e i poveri correvano a divorarli, e poi dicevano, che lo avea fatto Libitina (b). Anche i
a barbara carnificina, e con grida li animavano alla costanza. Coloro poi , come scrive Cicerone, non ispargevano mai una la
finchè solamente ne usciva qualche stilla di sangue (a). A proposito poi di Diana Ortia notiamo, che Anfiteno o Anfisteno,
lla di Cipro(e). Ella vi fu portata da Zefiro. Le Ore la educarono, e poi la trasferirono all’Olimpo(f). Ogni Nume se ne in
acerdotessa di quello, ond’egli volesse cedere Cipro a’Romani. Sonovi poi alcuni Scrìttori, i quali dicono, che la città e
lo innanzi erasi dichlarato odiatore di donne, e nemico di nozze, fu poi veduto a sposare pieno di contentezza l’opera ste
lio, di nome Pafo, di cui abbiamo testè fatta menzione(a). Ritornando poi al predetto tempio di Venere in Cipro, dicesi che
. Un giovane dell’ Artica, fatto prigioniero da certi corsali Tineni, poi liberato dalla figlia del loro capo, la quale se
prima si diceva Mirzia dal mirto, ch’erale sacro ; e che tal nome fu poi corrotto nell’anzidetto di Murcia o Murzia. Ella
ssia Cangia-cuori (d). Cadmo la chiamò in vece Apostrofia(e). L’onore poi di consecrare quella statua fu concesso a Sulpici
he questo tempio sia stato eretto da Enea Trojano. Diodoro di Sicilia poi dice, che il medesimo sussisteva prima della disc
dere a perire di pestilenza la sua armata, e ch’egli stesso sia stato poi ucciso da’suoi concittadini(a). Venere sotto il p
tì nel fiore, detto da alcuni rosa (a), e da altri anemone (b). Bione poi vuole, che la rosa sia nata dal sangue d’Adone, e
Costei ebbe pietà del suo genitore, lo nascose nel tempio di Bacco, e poi lo fece passare secretamente nell’isola di Chio a
riosa cintura, detta da’Greci zona, e da’Latini ceste (e). Sul Libano poi , ov’era molto onorata, e avea il soprannome di Ar
rno e di Cibele. Il di lui padre, dopo d’averlo mangiato, lo restituì poi , come abbiamo detto, alla luce, mediante una beva
vittima. che soleasi immolare a Nettuno, era il toro(e). Gli Aruspici poi aveano il costume d’offerirgli il fiele degli ani
egli fosse propizio nella Primivera a’naviganti(a). I Greci pescatori poi qualora aveano raccolto copiosa preda, offerivano
nerva secondo Erodoto nacque dalla palude Tritonia e da Nettuno, e fu poi adottata da Giove(a). Altri la chiamarono figlia
cò un tempio, il quale divenne un asilo pe’ rei, e in cui si conservò poi la pelle e i denti del Cinghiale di Calidone(a) (
Chimera. La statua della Dea in questo tempio era di legno, il volto poi e le mani di bianca pietra(d). Si chiamò Ippia, o
ano, ogni anno, o come altri dicono, di tre in tre anni ; le maggiori poi ogni cinque anni. Da principio erano semplicissim
si chiamavano Atence, perchè si celebravano da’soli Ateniesi ; Teseo poi le rendette comuni a tutti gli abitanti dell’Atti
ornacchia, e la tenne presso di se, come ministra e compagna. Minerva poi la allontanò dal suo lato, perchè ella corse a ri
e quasi tutti i Poeti Greci era figlio di Giove e di Giunone. Ovidio poi , seguito da altri Poeti Latini, così lo fa nascer
volte vendicatore, perchè avea vendicato la morte prima di Cesare, e poi de’ due Crassi, cioè di M. il padre, e di P. il f
). Plauto dà il nome di Nerieue alla moglie di questo Dio(c). Bellona poi secondo alcuni Scrittori non fu moglie, ma sorell
so una quercia, dove vennero allattati da una lupa. Il pastore Telefo poi li raccolse, prese cura di loro, e denominò uno P
i d’averlo dato alla luce, lo precipitò nel mare (e). Lo stesso Poeta poi in altro luogo soggiunge, che fa Giove quegli, il
nge sopra un’incudine delle tanaglie per lavorate un fulmine. Al lato poi di lui evvi un’aquila, che attende il predetto fu
i canne, delle quali ne tengono talvolta alcune anche in mano. Oceano poi rappresentasi sotto l’aspetto di un vecchio, assi
a secondo alcuni due occhi, e tre secondo altri(m). Gli altri Ciclopi poi più rinomati furono Arge, Bronte, Sterope(n), Pir
è chi dice, che Saturno non potè mai uscire da quel luogo(h). Luciano poi pretende, che Saturno a motivo della sua impotent
e(a), i quali da prima consistevano in semplici frutta della terra, e poi anche in oro e in argento. In quel tempo inoltre
neva assolto(b). Tali Feste da prima si denominavano Agonie, e furono poi anche dette Agonali e Agnali(c) : banchè sotto qu
la morte. Tali combattimenti si chiamarono Giuochi funebri. Queglino poi , che li sostenevano, si dissero Gladiatori da gla
di odorose legna, che sopra di queste da se si abbruci, e che rinasca poi dalle stesse sue ceneri(c). (21). I sacrifizj da
onde fossero propizj all’oggetto della Sacra ceremonia. Egli prendeva poi ad esaminare, se la vittima era perfetta, sana, s
che si accendevano sull’altare, dovevano essere sacre al Nume. Quando poi la vittima non si lasciava tutta consumare dal fu
ndosi offrire a’Numi, se non ciò ch’era intiero e perfetto(d). Quando poi erasi per sacrificate, il Sacerdote assaggiava pr
mma frequenza consultati sopra gli affari pubblici e privati. L’utile poi , che gli astuti Sacerdoti del Paganesimo ne ritra
nno mostravano di trovarsi fuori de’sensi, e come morti ; e titornati poi in sestessi, narravano quanto di maraviglioso pre
a fece risguardare come appartenente alla Religione. Tra gl’ Indovini poi dell’ Italia fioritono principalmente i Toscani,
divenne illustre, tostochè professò l’arte d’indovinare(b). Cicerone poi intorno alla di lui origino ce ne fa il seguente
o come persone sacre(d). Sotto Romolo componevano un Collegio di tre, poi di cinque, e finalmente di quindici. Il più vecch
no colle ali, se fuggivano, tutto ciò serviva d’infausto augurio ; se poi correvano rapidamente a sfamarsi, ciò prometteva
ose ne impossessato, lo abbia seco lui trasferito in Italia(c). Altri poi vogliono, che Diomede dopo la distruzione di Troj
oti e sacrifizj per allontanare le calunnie e maldicenze(a). Giuturna poi secondo l’opinione de’ Romani conseguì da Giove l
rticolari(c). Cesare nel tempio di Ope depositò il suo tesoro, che fu poi dissipato da Antonio. (b). Apulej. Metam. l. 2.
enuti ad alimentarvi un gran numero di siffatti uccelli, donde derivò poi loro il nome di Jeracobosci, nutritori degli spar
Osiride, e dopo di averlo vinto e ucciso salì sul trono del padre, ma poi dovette soccombere sotto la forza de’ Principi Ti
li marini, tenendo in mano una corona o un piccolo Delfino(n). Najadi poi furono denominate quelle Ninfe, che presiedevano
ti ghirlande di fiori, e se ne coronavano anche i pozzi(d). Scaligero poi dice, che così in ispeziale modo si onorava la fo
Capena, per cui anche la stessa Porta fu detta Fontinale(e). Il nome poi di Ninfe per catacresi si diede anche a quelle Di
esto accenna una legge, per cui era loro reciso il capo. S’introdusse poi anche il costume di seppellirle vive in un sotter
varj nomi indicata negli scritti dell’ Antichità(g). Marziano Capella poi ne ammise due, la Cumana e l’ Eritrea(a). Plinio(
alia(b). Secondo Diodoro Siculo è la stessa che la Delfica(c). Alcuni poi la denominano Femonoe(d). Virgilio la chiama Deif
sopra secche foglie, da lei disposte nell’ingresso dell’antro. Spesso poi accadeva, che il vento all’aprirsi della porta le
i Religione. Ivi s’innalzavano altari, e si facevano sacrifizj. L’uso poi de’ sacri boschi neppure allora fu abolito, quand
Dea Giunone, nemica di Tebe, prese cura di allevare questo Mostro, e poi lo lasciò ne’ dintorni di quella città sul colle
unviri(f). Il numero di questi da’ Tribuni, C. Licinio e L. Sesto, fu poi ridotto a dieci, e finalmente da L. Silla a quind
i oltrepassarla. Atalanta, rinforzata la corsa, lo passò di nuovo, ma poi tornò a distrarsi dal trasporto di fare suo l’alt
sguardava come la conservatrice delle sementi sotto terra (a). Quando poi le stesse ne comparivano al di sopra, ella era in
so di na scondere la loro testa sotto le soglie delle porte (a). Così poi crebbe la superstiziosa venerazione verso i medes
rire uno de’ Dragoni del carro, consegnato a Trittolemo (e). Rapporto poi alla predetta Costellazione altri dicono, che Erc
i Cerere, fu primieramente punito con una tormentosissima fame, e che poi fu messo a morte dal morso di un serpente, e con
vigliosa destrezza da uno sull’altro, e sempre correndo (f). La Corsa poi sopra i carri formava il più brillante spettacolo
rcizio del Disco, Achille lo diede subito ad Agamennone (b). Queglino poi , che presiedevano a’ ubblici Giuochi, e ne distri
sentata una selva piena delle frutta di tutti gli alberi (h). L’Arena poi si chiamò anche Cavea, ossia recinto destinato a
Eranvi finalmente altre Cavee, ove si conteueva l’acqua, a cui davasi poi corso, quando si facevano le Naumachie ; ossia i
te Laurentali, o Laurentinali, o Larentinali, o Accali (a). Scaligero poi pretende, che le anzidette Feste fossero state in
o crescevano un cubito in grossezza, e due braccia in altezza. Furono poi denominati Aloidi da Aloeo, con cui la loro madre
avea innoltre cinquanta bocche, dalle quali mandava fuoco(f). Alcuni poi sotto il nome di Briareo e di Gige riconoscono un
rro infuocato(p) Porfirione fu colpito prima dalle frecce d’Ercole, e poi dal fulmine di Giove(a). Toone e Agrio vennero uc
o della Corsa. Gli Spartani le eressero una statua(b). Tra gli uomini poi Corebo, nativo d’Elide, fu il primo ad essere cor
portato sino all’estremità della carriera, senza mai respirare ; che poi lo abbia ucciso con un pugno, e solo nello stesso
ne volte legavasi la fronte con grossissima fune a foggia di benda, e poi ritenendo il respiro, e chiudendo con tutta la fo
vano in un’urna, e se n’estraevano alcune, delle quali se ne indagava poi l’interpretazione. Eravi finalmente la Belomanzia
lenza, o fosse per dorivargli gravissimi danni(g). Le anzidette Genti poi solevano giurare o collo stringersi vicendevolmen
te, che prima si chiamava Saturnio, perchè v’avea dimorato Saturno, e poi Tarpejo da Tarpeja, Vergine Vestale, fu in fine d
llezza fu da Giove trasferita in Cielo a mescergli il nettare. Mentre poi esercitava il suo uffizio, cadde in terra in un m
o di Diana Efesina distinse Alessandro col fulmine in mano. I felmini poi di Giove si figuravano in due maniere : o come un
iori e odorosi liquori in un’urna, detta Cinerario o Ossuario, su cui poi andavano a piangere. Le urne de’ricchi erano talv
le un tempio, che fu fabbricato da’Sabini (i). Dionisio d’Alicarnasso poi vuole, che il medesimo sia stato eretto da Tarqui
o partivano, erano ricolmati di doni, i quali da loro si conservavano poi con somma diligenza, come indizj della contratta
Dei (a). Eglino erano da principio tre, in seguito divennero cinque, poi sette, e finalmente dieci (b). (a). Ovid. Meta
iceo, al quale egli il primo sacrificò delle vittime umane (d). Suida poi la discorre in altro modo : Licaone, dic’egli, vo
avi inoltre un Oracolo, a cui i Siciliani spesso ricorrevano. Pet ciò poi che spetta singolarmente ad Ate, costei non pensa
il canto delle Ninfe di quello, e ne apprese la Musica, la quale egli poi insegnò a que’della Lidia. Questi popoli perciò g
le quali vennero prima celebrate nelle Isole di Samotracia e d’Imbro, poi in Tebe, e in Lenno. I loro Misterj erano oscuris
la, che trasse Bacco dal seno di Semele per ordine di Giove, il quale poi se lo ripose in una coscia(e). Appollonio di Rodi
te v’è chi le chiama Dodonine da Dodono, figlio d’ Europa(h). Atlante poi ebbe altre sette figliuole da Plejone, nata da Oc
e furono soprannominate Atlantidi dal nome del loro padre(f). Il nome poi di Plejadi deriva dal verbo Greco, plin, navigare
abazie, fosse figlio di Caprio, e avesse regnato in Asia(c). Clemente poi (d), e Arnobio(e) pretendono, che le Feste Sabazie
figura umana, fuorchè nelle orecchio appunite, e nella coda ; Satiri poi quelli, che oltracciò vevano le corna e i piedi,
tte si vedeano lumi, e si udiva lo strepito di varj stromenti, mentre poi di giorno non vi si vedeva alcuno. Si credette, s
). A’ Satiri si offrivano le primizle de’pomi e delle uve(e). I Fauni poi furono così detti da Fauno, figliuolo di Pico, re
o attorno alla porta della casa, ne batteano la soglia con una scure, poi con un pestello, e finalmente la nettavano con un
del fiume Pattolo : dal che ne nacque, che le vicine campagne ebbero poi le zolle lucide per la mistura dell’oro(a) ; e pe
voli, e simili a quelle, che volgarmente chiamiamo ceste. Le medesime poi si dissero mistiche, perchè contenevano certi arc
eodamante, il quale riuscì vate ed augure rinomatissimo (g). Riguardo poi a Biante dicesi, ch’egli divenne amante della bel
lingua, ond’ella non manifestasse il di lui iniquo attentato. Lasciò poi la misera in quel tugurio, e se ne ritornò alla m
nalmente chi dice, che Giove lo ebbe dalla Ninfa Eneide (l). Pausania poi riferisce, che molte Ninfe : d’Arcadia, e spezial
reghiera, che trasformata videsi in canna palustre, la quale, agitata poi dal vento, rendeva un certo siollo cauto, quasi d
a di pino (g) in memoria della Ninfa Piti ; da lui parimenti amata, e poi cangiata in quell’albero, quando Borea, di lui ri
da prima nell’Arcadia in onore del Dio Pane (f), e da Evandro vennero poi trasportate in Italia (g). Pausania ne riconosce
e, andavano quà e là scherzando gli uni cogli altri (b). S’introdusse poi anche il costume di spogliarsi delle vesti per ri
ati al Dio Pane, perchè sogliono guardare i greggi da’ lupi. Riguardo poi al sacrifizio della capra, narrasi, che a questa
(17). Sotto il nome di Lucina alcuni riconoscono Diana (b). I Greci poi chiamavano Eleutò (c), ovvero Ilitia quella, che
o sposo (a). Oltre l’accennato velo avea una cintura, la quale veniva poi sciolta dallo sposo. Nella Grecia, e spezialmente
e’ dintorni (b), i quali però furono chiamati Ninfolepti (c). L’antro poi era denominato Sfragidìo, e quindi da esso anche
agliato quello, elleno tosto cessavano di esistere (c) Valerio Flacco poi fa, che Itide fosse ambasciatrice anche di Giove
ficano, che la Morte riesce dolce e soave a chi ben visse, spiacevole poi ed amara a chi condusse malvagia vita. Ha la barb
il quale si avesse potuto scorgere i più segreti pensìcri(d). Morfeo poi possedeva l’arte di contraffare l’andatura, il vo
sola Notte(e) ; Orfeo pretende di Plutone e di Proserpina(f). Esiodo poi le fa nascere dalla Terra, e dal sangue di Saturn
ige nell’ Inferno, e Dire, ossia ire degli Dei nel Cielo(g). Le Furie poi da’ Greci si chiamarono anche Erinnie(h) da erinn
Preto, udite tutte queste cose, siasi data la morte(h). Bellerofonte poi voleva anche ascendere col mezzo di Pegaso perfin
i dell’ Iberia verso l’Occidente, non lungi dall’ Esperidi. Passarono poi nell’ Inferno a cruciare anch’ esse gli scellerat
ano alla custodia de’ cadaveri, ch’eranvi rinchiusi(d). Sotto il nome poi di Mani si riconoscevano anche le ombre de’ morti
no, si dicevano Larve, Lemuri, Empuse, e Spettri(f). Nell’ incertezza poi di sapere quali anime appartenessero alla prima s
quale lo seguiva, raccogliesse le fave senza essere veduta. Prendeva poi dell’ acqua, batteva un vaso di bronzo, e nove vo
are i di lei figliuogli, lo partorì in un’oscura spelonca di Creta, e poi lo trasportò nell’ Inferno, dov’ egli divenne un
ione osservavano rigorosamente quello di seppellire i morti. A quelli poi , de’ quali non si potevano avere le ceneri, si al
rendervi riposo : la quale ceremonia appellavasi Psicacogia(b). Eravi poi Caronte, figliuolo dell’ Erebo e della Notte, il
ella la prima, ma solo per ripetere le ultime parole altrui. Narcisso poi fu da Venere punito. Eravi in que’ luoghi una fon
llo specchio, come se si fosse trovata con altra donna. A tale pazzia poi ella ve ne aggiungeva varie altre. Pretendeva di
re, comandò a sua moglie di lasciara insepolto il suo corpo ; ch’egli poi chiese a Plutone di ritornarsene sulla terra per
o sotto il nome di Giove, e l’altra setto quello di Giunone. Il Padre poi de’ Numi li cangiò in due montagne, ciascuna dell
custodisse il di lui tempio nell’ Isola di Creta(g). La maggior parte poi dice, che Tantalo, avendo accolte in casa sua alc
i qual volta che egli tentava di assaggiare quelle acque(b). Riguardo poi a Pelope dicesi, che gli Dei ne riunirono le memb
i in matrimonio con cinquanta figliuoli di suo fratello, Egitto. Come poi Danao intese dall’ Oracolo che uno de’suoi generi
arne la memoria s’instituì in Argola festa delle Fiaccole (a). Linceo poi mosse guerra a Danao, e fatrolo morire, salì sul
e i nomi di coloro, che il Destino ordina, che muojano (c). Radamanto poi giudica le anime, che vengono dall’Asia, ed Eaco
la pietra una sorgente d’acqua copiosa, la quale a motivo di ciò ebbe poi il nome d’Ercina. Sulle rive della medesima si er
che le ricchezze d’ordinario a grande stento si raccolgono, e ch’esse poi spesse volte un breve tempo svaniscono (g). Plato
ossa d’Agamede, sopra di cui vi si eresse una colonna(a). Di Trofonio poi leggesi, ch’egli avea fabbricato in Lebadea, citt
to in Lebadea, città della Beozia, un tempio sotterraneo, il quale fu poi detto l’autro di Trofonio. Ivi morì di fame, dand
Potter. Archacol. Graec. l. 2. (9). Lampusia, istruita dal padre, e poi consecrata al servigio di Apollo, si perfezionò i
nalmente divenne il depositario delle richezze di quel tempio. Apollo poi bramava, che Jone fosse creduto figlio di Zuto, r
tale sacrifizio, si dicevano Geromnemoni. Gli Anfizioni si radunarono poi in Delfo, come nel mezzo della Grecia. Ivi sacrif
da quattro(i), o da due cavalli di color bianco o rosso(l). Licofrone poi lasciò scritto, che veniva portata dal cavallo Pe
ro, che parimenti annunzia alla terra l’arrivo di sua madre. A Titono poi l’ Aurora ottenne dalle Parche l’immortalità ; ma
rito, ch’era re de’ Sarmati, e per regnare sola lo avvelenò. A motivo poi della crudeltà, con cui reggeva, dovette fuggirse
te così allora se ne afflisse, che anch’ella morì di dolore(a). Circe poi non ostante la sua malvagità ricevette gli onori
). Cicerone ve ne aggiunge una quarta, di nome Telsiope(a). Divennero poi nove. Varrone apporta una ragione, per cui crebbe
nove Statue ; e che fin d’allora le Muse si computarono nove. Diodoro poi pretende, che Osiride avesse sempre appresso di s
a’monti, ove dimoravano(a), e de’quali quanto prima parleremo. Alcuni poi pretendono che sieno state denominate Pieridi dal
do Perseo le recise il capo, come più diffusamente vedremo(i). Esiodo poi pretende che lo stesso cavallo siasi detto Pegaso
a quale era stata ivi trasferita dalle acque del Diluvio(e). Acquistò poi il predetto nome da Parnasso, figlio della Ninfa
elli, e inoltre fabbricò una città ch’ebbe pure il di lui nome, e che poi rimase sommersa nel tempo dell’anzidetto Diluvio(
(e) vogliono, che sia stata inventata dallo stesso Marsia. Apollodoro poi pretende, ch’egli l’abbia ricevuta da Minerva(f).
sottrarsi alla vendetta, che presero di lore Apollo e Diana(a). Niobe poi tal dolore concepì per la perdita de’ suoi figliu
suono della lira, e tra gli altri Tamira, Orfeo, ed Ercole, il quale poi , sgridato fortemente da lui, perchè non aveva suo
enza, che a motivo della medesima fu dagli Sciti creato loro re. Egli poi ebbe la temerità di far prova del suo canto colle
arinai, volle, ch’ eglino colla morte ne pagassero il fio(a). Gli Dei poi collocarono tra gli Astri il sopraddetto Delfino(
di Dori, egualmente saggia, che bella, potè averlo in marito. Avvenne poi , ch’ella, passeggiando con varie Najadi in amenis
i nell’ Ebro, furono dalla forza del fiume trasportati in Lesbo ; che poi la stessa lira venne collocata tra gli Astri, e o
doro, il quale molto si distinse all’assedio di Troja. Polimela sposò poi Echecleo, figlio di Attore, che per averla in mog
one dalla pelle d’un bue, ch’egli avea loro sacrificato (f). Ferecide poi dice, che Orione era figlio di Nettuno e di Euria
erito il privilegio di camminare a piedi asciutti nel mare (g). Altri poi dicono ch’era di sì eccedente grandezza, che non
che da quelle ceneri si sieno prodotti due giovani coronati, i quali poi vennero cangiati in astri (c). (a). Job. Jacob.
ttero madre di Autolico e di Filammone, de’ quali parleremo. La morte poi di Chione destò in Dedalione, suo padre, tale aff
questa Deità, la quale presiedeva a ciò, che dava la vita, presiedeva poi anche a ciò, che accompagna la motte ; ovvero per
Io che si faceva da certi Ministri, chiamati Pollintori(a). Le vesti poi si lavoravano dalle madri o dalle mogli. Si lasci
ti alla sepoltura de’poveri, e vennero denominati Culine. Agli uomini poi nobili e benemeriti si assegnava il sepolcro o ne
angue. Prima si usava un liquore, in cui v’entrava della mirra, ma fu poi proibito da una legge delle dodici Tavole(d). Fin
uovo, il quale ella avea concepito dal vento Zefiro, e da cui nacque poi Cupido(c). Offeo soggiunge, che Cupido trasse sua
l. l. 2. (1). Il vero nome della nutrice di Nettuno era, Sinousa, ma poi fu detta Arno, perchè avendole Saturno ricercato
o libero, e ricevette da quel momento il nome di Priamo, che conservò poi per tutto il tempo della sua vita(b). Nè è fuor d
a. Compariva acqua, fuoco, fiera, albero, uccello, e serpente (i). Se poi alcuno tenacemente lo teneva legato, o usavagli a
orrido mostro, chiamato Cariddi. Questo pure da prima era femmina, e poi colpito da Giove col fulmine, fu ridotto ad esser
ce, figlia di Pelope. Egli divenne re delle Isole Teleboidi, le quali poi dal nome di lui furono delle Tafie. Sposò una Nin
ia d’Atlante(a). Secondo Ovidio era re di Lesbo(b) ; secondo Pausania poi era re di Tebe nella Beozia(c). Sposò Amaltea Cre
o(f), Apollodoro(g), e quasi tutti i Mitologi fu Anfitrite. Acesandro poi , citato da Tzetze(h), gli dà per madre Celene. I
ndono, che questi sieno stati instituiti in onore prima di Nettuno, e poi di Melicerta(a). Plutarco poi tutto all’opposto l
instituiti in onore prima di Nettuno, e poi di Melicerta(a). Plutarco poi tutto all’opposto la discorre(b). Finalmente Muse
quali a detta cello stesso Poeta nacquero dagli stessi Dei(d). Igino poi vuole, che i Venti impetuosi sieno nati da Aurora
o amò la Ninfa, detta da’Greci Clori, e Flora da’ Latini, che divenne poi la Dea de’fiori(g), e della quale abbiamo altrove
inalmente vuole, che Zefiro fosse figlio d’Astreo e d’Aurora(a). Euro poi da’ Latini si appellò anche Vulturno(b). Altri pe
iano contrastato, che ne rimasero devastati moltissimi paesi(m). Eolo poi li tenne incatenati in un vasto e profondo antro(
fosse Cerero stessa, così dotta dal pane, che somministrava. Varrone poi distingue l’una dall’altra(g). (a). Declaustre.
figlia d’Ipponoo, che divenne madre di Tideo, padre di Diomede. Eneo poi dopo la morte di Meleagro fu detronizzato, e scac
Questi, al dire di Pausania, fu autore di quel porto in Atene, che fu poi detto Falereo (c). (d). Phurn. de Nat. Deor. c.
asta, come facevano gli Sciti sotto quella di una spada(a). Dal nome poi di Quirite, attribuito a Marte, anche Romolo, di
bilito per purificare i rei e tutto ciò, che riputavasi immondo. Essa poi venne usata anche in molte altre circostanze. Il
ora coll’ agitare l’aria intorno a ciò, che era da purificare. Quando poi si faceva questa sacra ceremonia per un luogo pub
mezzo alle fiamme, senzachè ne avesse sofferto alcun danno. Si chiamò poi Ceculo, perchè avea gli occhi assai piccoli. Egli
3 (1897) Mitologia classica illustrata
vicini, prese, appunto dal suo autore, il nome di Euemerismo. — Altri poi per altre vie cercarono un a soluzione soddisface
ttela degli uomini. L’ idea già appare nei primi scrittori cristiani, poi fu ripresa e svolta dai Filologi olandesi del XVI
e dopo nascostele, torna nella sua culla. La principal prerogativa è poi questa, che, una volta raggiunto il pieno svilupp
me, Gea, la terra, dalla quale subito si staccò il Tartaro o Inferno; poi comparì Eros, l’ amore che unisce, ossia il princ
cipio della forza attrattiva che spinge gli elementi a combinarsi. Di poi mentre il Caos generava ancora l’ Erebo, le prime
ciano i connubi; si raccontò che Gea si fosse unita prima con Urano e poi con Ponto; evidentemente si traduceva in linguagg
Crono perdette il regno della vita e dovette contentarsi d’ allora in poi , secondo alcuni poeti, di regnare con Radamante s
i sorgessero i palazzi degli Dei fabbricati da Efesto. Gli Dei minori poi erano innumerevoli e avevano sede parte nell’ Oli
, principalissimi quei di Dodona in Epiro e di Olimpia, e manifestava poi anche l’ avvenire per mezzo del suo prediletto fi
torno alla culla di lui, battendo le spade contro gli scudi. Divenuto poi adulto, e potente, Zeus non disdegnò, secondo la
glio che gli togliesse la signoria dell’ universo, l’ ingoia, ed esce poi dal suo cervello, bella ed armata, Pallade Atena
di Cadmo il re Tebano, come madre del dio Dioniso (Dionysus, Bacco), poi Alcmena che die’ alla luce Eracle (Herakles, Erco
eggende, identiche nella sostanza ma varie nei particolari; diffusesi poi a tutta la nazione, queste leggende vennero consi
si istituirono i Ludi Romani con giochi e spettacoli scenici. Quando poi gli imperatori introdussero in Roma il culto degl
a aver la sua Giunone, come ogni uomo aveva il suo Genio. Varii erano poi gli epiteti dati a Giunone secondo il momento del
casione d’ una pubblica calamita. Per confusione di parole, se n’ era poi anche fatta una protettrice della moneta e della
da col Gorgoneo. È l’ egida stessa appartenente a Giove, ma che viene poi assegnata costantemente ad Atena; si diceva fosse
infatti era essa venerata ad Argo, a Corinto, in Isparta, in Arcadia, poi in Beozia, in Tessaglia, nell’ isola di Rodi; ma
tena l’ albero dell’ ulivo; onde era rimasta vincitrice. Gli Ateniesi poi in particolare tenevano la Dea in grande venerazi
o anche la propria figura; il che considerato come atto di empietà fu poi cagione della condanna di lui. — Un’ altra celebr
rtemide. Delo che prima era un’ isola non fissa, divenne d’ allora in poi una stabile terra perchè Posidone la assicurò con
Pitone, n’ ebbe il soprannome di Pizio, e Delfo divenne d’ allora in poi sede principale del culto di questo Dio. Molte al
i del corpo, la schiuma alla bocca, articolava oscure sillabe, da cui poi i sacerdoti ricavavano il divino responso. L’ ora
penetra fra i Latini. E vi penetrò prima come dio della divinazione, poi come medico e musico. Da lui si credettero ispira
e sue freccie fu trasformato nella costellazione del suo nome. Quando poi è finita la caccia, la Dea si compiace tuffar le
idea del concetto che di questa divinità s’ eran formati i Greci. Era poi anche messa in rapporto con Apollo e le Muse, e d
he doveva essere sacrificata, sostituendole una cerva, e l’ avesse di poi portata con sè nella Tauride per farne là una sua
to e portato in Grecia la statua di Artemide Taurica. Affatto diversa poi dall’ Artemide Ellenica era quella venerata ad Ef
sava zoppo; immagine dei movimenti vacillanti della fiamma. Narravasi poi che Era, vergognandosi della bruttezza di lui, lo
Olimpo, aveva anche edificato immortali abitazioni per gli altri Dei; poi si consideravano come opere sue l’ egida di Giove
: analoga cerimonia si faceva il 23 Marzo per Minerva). — Vulcano era poi anche considerato dai Romani, come Dio degli ince
conduce e le nasconde con tal arte che non se ne può scoprir traccia; poi torna zitto zitto a Cillene e si riacconcia nelle
me con Apollo le giovenche e restituirgliele. Così vien fatto. Apollo poi udito Ermes sonar la lira, tanto se ne compiacque
nta giovenche. Così Ermes diventò dio pastore, ed Apollo d’ allora in poi prese diletto dell’ arte musica. A dar segno di u
oro a tre rampolli, datrice di benessere e prosperità, e d’ allora in poi vissero in rapporti di intima amicizia, benefici
cque del cielo, che il vento fura nascondendole nella nuvola; ma Zeus poi l’ obbliga a restituirle gratificando i mortali d
indicazione delle strade ai viatori. Come giovane destro e aggraziato poi Ermes era anche il patrono dell’ educazione ginna
mes era oggetto di special culto in Arcadia dov’ egli credevasi nato, poi anche in Attica e nelle isole di Lenno, Imbro e S
ro Eros e Anteros, personificazioni dell’ amare e dell’ essere amato, poi anche Dimo e Fobo, il timore e la paura. In altre
leggende Afrodite è messa in rapporto con Dioniso e con Ermes. Spesso poi di essa si dice che esercito la sua forza sul mor
ra ed Atena, aveva conferito alla prima il premio della bellezza. Amò poi il duce troiano Anchise e n’ ebbe il figlio Enea.
nelle coste occidentali dell’ Asia Minore, nelle coste del Mar Nero, poi ancora nelle Cicladi, specialmente nell’ isola di
questo fuoco attendevano le vergini Vestali, prima quattro di numero, poi sei. Lo spegnersi della sacra fiamma era ritenuto
, una dietro, ed era detto Giano Gemino, Giano bifronte. Dall’ essere poi Giano il dio d’ ogni principio, ne vennero divers
ati, gli Etiopi diventarono troppo mori, il Nilo nascose d’ allora in poi le sue sorgenti; finalmente Giove fulminò il malc
o anche alla notte si assegnano de’ cavalli ma neri, ecc. La leggenda poi di Fetonte si ritrova in parecchi autori, già in
leggenda poi di Fetonte si ritrova in parecchi autori, già in Esiodo, poi in Eschilo, in Euripide, in Ovidio, in Manilio, i
ndo venuto in soccorso dei Troiani fu ucciso da Achille. D’ allora in poi piange Eos incessantemente il perduto figlio, e l
cicala, era un’ allegoria del giorno che è bello e fresco la mattina, poi dai dardi cocenti del sole vien fatto vecchio, se
considerata come dea marina e dei parti, e venne perciò identificata poi colla greca Leucotea (Leucothea), come il dio Por
sicore della lirica corale e della danza, Erato della poesia amorosa, poi anche della geometria e della mimica, Euterpe del
a bellezza del loro volto, ora l’ eleganza degli ornamenti. Frequenti poi le raffigurazioni delle Muse o in istatue o in ri
appunto due Ore con frutti varii, vegetali e animali. — Tra le Ore fu poi prediletta dagli scultori Irene che come datrice
nata coll’ idea che non potesse mai più abbandonare Atene). In genere poi Niche divenne fra i Greci simbolo di ogni vittori
a sinistra, e mancava pure della testa; quest’ ultima fu ritrovata di poi sebbene col viso tutto guasto. È mirabile l’ atte
icata a lei una speciale cappella nel tempio di Giove Capitolino. Era poi anche naturalmente la dea dei giovani e della età
prima: Imero e Poto (Himeros, Pothos), ossia il desiderio e la brama; poi Imeneo (Hymenaeos), il matrimonio; infine Antero
più belle statue di tutta l’ antichità. L’ imperatore Nerone la portò poi a Roma, dove perì in un incendio, sotto Tito. L’
ate nel nono o nel decimo mese di gestazione e nel momento del parto; poi una Candelifera, riterentesi all’ uso di accender
maverile e in mezzo al dolce mormorio delle acque correnti. Narravasi poi , che essendo stata Coronide, per colpe sue, conda
er salvare il bambino ancor vivo e farlo uscire dal seno della madre; poi lo affidò al centauro Chirone che lo allevo sul P
dalirio e Macaone, annoveravasi Igiea (Hygieia), la dea dell’ igiene, poi Iaso, Panacea, Egle (Aegle), Acheso, tutti nomi c
eretto un santuario con un sacro bosco nelle vicinanze del Colosseo, poi una Salus, onorata già nei primi secoli con templ
ai legati romani e salito sulla nave che doveva portario a Roma. Ivi poi sbarcato scelse sua sede nell’ isola Tiberina in
are, fati o fatae) per indicare la sorte assegnata a ciascuno. Esseri poi corrispondenti alle Moire erano le Parche, propri
poterono assegnare le stesse attribuzioni delle greche Moire. Si noti poi che dall’ età Augustea invalse l’ uso di usar la
timone che la contraddistingueva come governatrice delle umane sorti; poi la si figurava con una cornucopia, ovvero con un
to comparissero alla superficie là dove era la loro sorgente. I fiumi poi , benefici portatori di lecondità alle terre, eran
e, era stato in origine prodotto spontaneo di Gea, la Terra; e che di poi unitosi colla stessa Gea, si credeva avesse gener
ansirlo gli si dovette dare in pasto la figlia del re, Esione, che fu poi liberata da Eracle. Un fatto analogo si ha nella
to la scogliosa valle di Tempe e dato uno sfogo alle acque del fiume; poi la Beozia, ricca d’ acque; poi varie regioni del
e dato uno sfogo alle acque del fiume; poi la Beozia, ricca d’ acque; poi varie regioni del Peloponneso, fra cui l’ Arcadia
ttima, il Dio del mare non doveva essere di grande importanza. Quando poi si identificò Nettuno con Posidone, la qualità ch
overarli della licenza che si eran presa e rimandarli alla loro sede; poi         … dicto citius tumida aequora placat C
ia, senza quell’ amico sorriso che indica la benevolenza. Solitamente poi si raffigurava Posidone in una positura speciale,
one e Anfitrite, o per lavori di fontane e simili; l’ arte decorativa poi fece grand’ uso di Tritoni, e se ne vedono a cent
te le debolezze umane, venne assunto tra gli Dei marini. D’ allora in poi fu venerato comò protetto re dei pescatori, dei p
le reti, si ch’ io pigli    La lionessa e i lioncini al varco; »    E poi distese i dispietati artigli, Prendendo l’ un che
Roma dove Ercole la aiutò e Carmentis le offrì ospitalità; ond’ ella poi non si mosse più da Roma. 3. La favola d’ Ino mol
destava il caso della madre sventurata e la felice sorte toccatale di poi , onde più volte la illustrarono; Euripide ne fe’
he (da una parola greca che significa sovreccitazione dell’ animo). È poi da notarsi che il concetto di tali divinità, e sp
tenebre del Caos, come essa avesse da sè prodotto Urano e Ponto, e di poi con essi congiunta avesse dato a luce i Titani, i
a: Tellus Muter teque Iupiter obtestor ( Macrob. 3, 9, 12). Essendo poi essa il solido corpo terrestre, condizione d’ ogn
lle per isposo. Dapprincipio egli corrispondeva all’ amore di lei, ma poi le fu infedele, e voleva spo sarsi colla figlia d
rodite, simboleggia la natura che sorge a vita florida e rigogliosa e poi tosto appassisce e muore. La religione di Cibele
e ebbe una grande diffusione prima nelle provincie greche dell’ Asia, poi anche nella Grecia continentale. Nella Troade que
Cibele a Magnesia, a Smirne, a Mileto, Efeso, a Cizico sul Mar Nero, poi ad Olimpia, in Laconia, in Beozia e altrove. 2. A
e accolta in mezzo a solenne processione dai Romani, che d’ allora in poi la tenuero in grande venerazione. Una gran festa
non aveva raggiunto la maturità, se lo cuci in una coscia, e lo diede poi a luce a suo tempo; di qui dicevasi che Dioniso a
; di qui dicevasi che Dioniso avesse avuto un doppio nascimento. Zeus poi consegnò il neonato ad Ermes perchè lo portasse a
a accetta uccise suo figlio scambiandolo per un tralcio di vite, e fu poi sbranato sul monte Pangeo da selvaggi cavalli aiz
a sposa, ottenendole da Zeus l’ immortalità. Ella gli fu d’ allora in poi compagna fedele nelle sue peregrinazioni, e insie
i fosse recato fino in India, e là avesse propagato il suo culto, per poi tornar trionfante in Occidente. — Altro indirizzo
. In una grandiosa processione portavasi dal Leneo a un altro tempio, poi di nuovo al Leneo, una piccola immagine in legno
dia e il dramnia satirico devono l’ origine loro ai riti bacchici; ma poi molti scrittori, dall’ autore degli inni omerici
le, quasi femmineo; è il tipo che prevalse dal tempo di Prassitele in poi . A questo appartiene il celebre Dioniso che conse
afni è ricordata più d’ una volta da Teocrito ne’ suoi idillii, e diè poi argomento a un celebrato romanzo attribuito a Lon
vecchio Satiro che ebbe in cura Dioniso bambino e lo allevò e divenne poi fedele compagno de’ suoi viaggi. Più tardi lo si
Dioniso a caval d’ un asino e sorretto da giovani Satiri. Gli orfici poi si formarono un altro concetto di Sileno, pensand
e il cavallo è spesso messo in rapporto colle deità acquee. Ai Sileni poi s’ attribuivano, oltre la scurrilità e procacità
inventrice, aveva gettato via perchè le sformava il viso. Si narrava poi che Marsia avendo osato venire a gara con Apollo
invitandolo a bagnarsi nel fiume Pattolo, le cui sabbie d’ allora in poi divennero aurifere. — Un’ altra leggenda relativa
mormorò dentro di quella quali orecchie avesse visto al suo padrone; poi rigetto la terra nel fosso. Sorto da quel punto u
ittura che il poeta fa di lui ebbro e immerso nel sonno, è vivissima; poi lo descrive mentre canta, e i Fauni e le fiere st
a, del Liceo, di Cillene erano sedi di culto. Il santuario principale poi era ad Acachesio, città pure dell’ Arcadia. Fuori
vittoria fu il timor panico onde i nemici furono presi. D’ allora in poi una grotta nelle vicinanze di Atene fu consacrata
età imperiale, s’ ammira anch’ oggi nel Museo Capitolino. La Dea Bona poi si rappresentava con uno scettro nella mano sinis
ivinità era ristretto alle città dell’ Ellesponto e della Propontide, poi si estese nella Lidia, nelle isole dell’ Egeo e i
ra Persefone torna sulla terra e vi rimane fino al tardo autunno, per poi ridursi novellamente d’ inverno alla stanza infer
lemo il figlio di Celeo a cui la Dea prestò le sue cure. D’ allora in poi Trittolemo, ammaestrato da Demetra, prese a girar
cui non si poteva prender parte alle feste maggiori. Tra gli iniziati poi v’ eran dei gradi; giacchè da semplici misti (mys
ssione alla quale prendevano parte tutti vestiti di bianco. In Agosto poi le matrone romane facevano un’ altra festa per ce
eo, e la Dea l’ avrebbe guarito da una grave malattia per guadagnarlo poi al suo culto. Ancor nei tardi tempi della lettera
cere della terra, ivi si supponeva un accesso all’ inferno. Nel quale poi si diceva che scorressero e s’ incrociassero pare
Persefone e Cibele. 2. Templi speciali aveva Ecate a Egina, ad Argo, poi nell’ Asia Minore dove sopratutto i santuari di L
statuetta di lei alla porta di casa, e ponendovi presso de’ cibi che poi i poveri consumavano; eran le così dette cene di
Ares; e crudelmente inesorabili via traevano morti e feriti. Vi erano poi anche altre Cere che non in battaglia, ma in altr
antichi ogni casa aveva un unico Lare, il così detto Lar familiaris; poi se ne noverarono due. Risiedevano nella casa come
r la casa tacendo schioccar le dita e mettendo in bocca fave nere che poi gettava dietro sè ripetendo una certa formola di
meni naturali e come tali divinizzati e onorati quà e là di culto, ma poi in seguito a qualche mutazione politica o sociale
e così ridotti a eroi. Dei quali ultimi, Divinità fatte eroi, avvenne poi anche talvolta che se ne facesse di nuovo l’ apot
e o prudente) ed Epimeteo (chi pensa dopo, chi non ha che il senno di poi ). Ora Prometeo rubò dal cielo il fuoco e ne le do
u salvata dal naufragio la sola coppia di Deucalione e Pirra. I quali poi chiedendo grazia agli Dei, per ripopolar la terra
di Piritoo. — Fra i campioni loro è da ricordare Ceneo, nato femmina poi mutato da Posidone in un uomo, e fatto invulnerab
maschio e fatto invulnerabile, ricorda le feste nuziali di Piritoo, e poi racconta come principiò e come si svolse la terri
si cominciò ai tempi di Fidia a immaginare quella forma più bella che poi venne universalmente adottata, la quale al corpo
to su Tebe, Cadmo insieme con Armonia passarono in Illiria; in ultimo poi , trasformati in draghi, entrambi furono da Zeus a
Dirce il supplizio a cui ella voleva condannata Antiope; ne gettarono poi il cadavere in una fonte presso Tebe che da lei f
alcune tragedie celebri; basti ricordare quella d’ Euripide, imitata poi in latino da Pacuvio. Tra le opere di scoltura è
be parole messe a lei in bocca da Ovidio nel sesto delle Metamorfosi, poi la descrizione viva e vera della morte dei figli
to. a) Sisifo. 1. L’ eroe fondatore dell’ antica Efira, detta poi Corinto, era, secondo la tradizione, Sisifo, figl
ma una volta vivo egli non volle più scendere all’ altro mondo e morì poi ben più tardi di morte naturale. Per tutte queste
nota pena di trascinare su per un monte un gran masso, che dalla cima poi riprecipitava a valle. Si è molto discusso sull’
rto dal tronco di lei quando Perseo le aveva tagliato la testa; e che poi posatosi sulla rocca di Corinto fu da Bellerofont
e fe’ infuriare il cavallo, il quale buttò giù il cavaliere e da solo poi si levò al cielo ove ancor ora tira il carro del
sidone e quello di Apollo o Elio si trovano spesso connessi; le lotte poi coi’ mostri sono la solita traduzione mitica dell
sò in Egitto. Ivi Zeus la ritornò alla sua prisca forma, ed ella die’ poi alla luce un figlio, chiamato Epafo, che divenne
del Nilo. In ogni modo il mito nel suo insieme già leggesi in Esiodo; poi ne fè cenno in più tragedie Eschilo, e, dopo molt
Linceo. Si arrabbiò Danao e cacciò la figlia in un oscuro carcere; ma poi le perdonò e si riconciliò con Linceo che divenne
antica poesia epica, col titolo Danais, illustra va questo mito; e di poi diversi momenti della leggenda offrirono materiav
l’ arte della divinazione, si stanziò nell’ Argolide. Da essa nacque poi il celebre vate Anfiarao. d) Perseo. 1. Acr
moglie Danae, ma poich’ ella rifiutavasi, la fè sua schiava. Temendo poi la vendetta di Perseo, fatto omai grandicello, pe
vendetta. Posidone colpi prima il paese con una grande innondazione, poi mandò un enorme e terribile mostro marino che ucc
or di lui, egli uccise Acrisio per isbaglio nel lanciare il disco. Di poi , vergognandosi di entrar in possesso del regno di
o nella Teogonia (v. 270 e sg.) e nello Scudo d’ Ercole (216 e sgg.); poi Eschilo compose su questo argomento un’ intiera t
alla testa a mo’ di collana un annodamento di serpi. Da Prassitele in poi l’ arte disdegnò queste deformità, e si prese a r
rio si ritenevano come i fondatori del più antico stato in Laconia; e poi favoleggiavasi che cacciati dal loro fratellastro
come amata da Zeus, che le s’ era accostato in forma d’ un cigno. Ma poi quale dei figli di Leda avesse origine divina, co
us. In alcuni racconti si parla di un uovo deposto da Leda, dal quale poi sarebbero usciti Elena e i due gemelli. — Venendo
i. Altri epici antichi cantarono di loro e della discendenza di Leda; poi li celebrarono parecchi lirici, tra cui Saffo, lo
e allevato dalla stessa Dea nel suo santuario dell’ Acropoli, e fatto poi re di Atene. Anche ad Erittonio, come a Cecrope,
li Calai e Zete, e Procri già felice sposa del bel cacciatore Cefalo, poi tormentata dalla gelosia e uccisa per sbaglio da
e Bute, e le celebri figliuole Progne e Filomela; il secondo Eretteo poi sarebbe stato il padre di Orizia e di Procri e av
la dalla sorella, la portò in luogo remoto del suo regno e la fè sua, poi perchè ella non potesse parlare le tagliò crudelm
asse al luogo dov’ era Filomela, la liberò e la condusse alla reggia, poi tutte e due insieme furenti di odio e di vendetta
; Sofocle sceneggiò la leggenda di Procri e quella di Progne, imitato poi nell’ ultima dai latini Livio Andronico e Accio.
quel capello d’ oro da cui dipendeva la sua vita, onde Niso morì e fu poi mutato in aquila marina come Scilla in uccello ma
hè attaccava i passeggieri a due pini piegati a forza, e abbandonando poi a sè i pini faceva che le persone venissero squar
to, uccidere il Minotauro, e appresso ritrovar la via d’ uscire. Come poi Ariadne accompagnò Teseo nel suo ritorno, come a
e divenne sua moglie e madre di quell’ ippolito (Hippolytos) che fini poi così tragicamente, perchè accusato al padre di av
isola di Sciro; ivi fu prima accolto benignamente dal re Licomede, ma poi proditoriamente ucciso. Demofonte, suo figlio nat
a, e altri epici minori come Artino, Lesche e l’ autore delle Ciprie; poi la lirica con Saffo e Simonide celebro alcuni mom
Agenore s’ avvicina a si leggiadro animale e prima con qualche timore poi con più confidenza scherza con lui; egli posa il
o Rhadamanthys), secondo alcuni anche di Sarpedone, eroe licio. Zeus poi laseiò Europa e i suoi figli alla custodia del re
ortina di Creta si credeva pascolassero gli armenti del sole; Asterio poi a cui i figli di Europa sono affidati non è che u
ne gli inviasse dai profondi abissi del mare un toro che egli avrebbe poi a lui sacrificato. Posidone esaudì la sua preghie
no. Ebbe egli tre figliuole di cui una, Erope, sposa prima a Plistene poi ad Atreo, fu madre di Agamennone e Menelao, l’ al
ao, l’ altra, Climene, sposa a Nauplio partorì Oiace e Palamede; ebbe poi un figlio, Altemene, che andò a stabilirsi a Rodi
niero tentava avvicinarsi, saltava nel fuoco fino a diventar rovente, poi abbracciava i mal capitati e se li teneva stretti
ero. Tanto più inviperito Eracle uccise i Molionidi a Cleone d’ Argo, poi devastò il paese d’ Augia, e uccise lui stesso co
le catene ond’ era avvinto e uccise Busiride e i suoi figli, facendo poi anche baldoria alla tavola regale lautamente imba
regale lautamente imbandita. Dall’ Egitto Eracle si recò in Etiopia, poi di là dal mare in India, e giunse così al Caucaso
quel momento tremò la terra ed allora egli desistò dall’ impresa. Ade poi gli diè il permesso di portare con sè il tricipit
a alla mano di Iole; venuto a gara con Eurito facilmente lo vinse; ma poi questi non voleva concedergli la figliuola pel mo
o, vedova di Tmolo e regina della Lidia. È leggenda di origine lidia, poi intrecciata nei racconti greci; giacchè anche i L
elo uno dei prigionieri, salvò suo fratello Podarce, che d’ allora in poi si chiamò Priamo, ossia il riscattato, e divenne
nimali che voleva. Non rimase che il figlio minore, Nestore, il quale poi fu il continuatore della nobile famiglia. — Alla
e combattè contro i Greci, e fu ferito prima colla lancia d’ Achille, poi colla ruggine della stessa lancia risanato. — Seg
l nono libro la lotta di Ercole con Acheloo pel possesso di Deianira, poi il turpe tentativo di Nesso e l’ uccisione di lui
ndo tornato dall’ Inferno dove aveva liberato Teseo, uccide Lico e di poi , divenuto furioso, uccide l’ infelice Megara e i
, detta perciò epitrapezios, posseduta prima da Alessandro il Grande, poi da Annibale e da Silla, influe da Nonio Vindice,
Cureti di Pleurone. Da principio quei di Calidone eran superiori, ma poi avendo Altea, per il dolore dei perduti fratelli
uno dei più antichi poeti drammatici elaboro pel teatro la leggenda, poi la ripresero Sofocle ed Euripide svolgendo specia
(Phrixos, la pioggia che scroscia) ed Elie (Helle, la viva luce). Ma poi lasciò la moglie celeste per sposare donna terren
lo eroi della stirpe de’ Minii, come Acasto, Admeto e Periclimeno; ma poi si crebbe via via il numero degli Argonauti, anno
la piansero, e dalle loro lagrime scaturiva la fonte Cleite. Lasciato poi Eracle nella Misia, gli Argonauti proseguirono il
ti gli Argonauti riuscirono felicemente nell’ impresa, e d’ allora in poi le Simplegadi stettero ferme; era ormai aperto a
va meridionale dell’ Eusino, arrivarono prima al paese delle Amazoni, poi all’ isola Aretias o di Marte dove erano gli ucce
e un diadema, che essendo avvelenati la fecero d’ un subito morire, e poi trucide i due figliuoletti ch’ ella Medea aveva a
n drago alato. Ivi ebbe un figlio da Egeo, di nome Medo, e con questo poi tornò in Colchide allorchè per opera di Teseo dov
onosciuta già nelle sue linee principali da Omero e da Esiodo, ispira poi , in questo o quello de’ suoi momenti, nobili oper
tamorfosi che narra poeticamente tutta la leggenda di Medea. Non sono poi molto numerosi i monumenti d’ arte concernenti qu
l seguito. Così era avverata la prima parte dell’ oracolo. Seguitando poi la strada verso Tebè, Edipo incontrò la famosa Sf
gente favoleggiossi in Attica che si fosse riparato a Colono e avesse poi ottenuto da Teseo s’ interponesse presso Creonte,
erta ad Apollo, lu Tebe ebbe il regno Tersandro di Polinice, il quale poi prese parte alla guerra di Troia, ma vi perdette
moglie donò il peplo e il collare di Armonia tolto alla madre, ucciso poi dai fratelli di Alfesibea e venerato dopo morte c
o, la Tebaide, le Fenicie, l’ Antigone, gli Epigoni e altre di Azzio, poi ancora l’ Edipo e le Fenicie di Seneca. A un così
ggende, dicendo prima delle stirpi eroiche a cui esse si riferiscono, poi narrando le vicende della decennale guerra, infin
re celebre per la sua straordinaria felicità e ricchezza, precipitato poi nel fondo d’ ogni male, e punito in inferno in qu
ma aveva a disposizione sua dei cavalli alati donatigli da Posidone, poi guadagnossi Mirtilo, il cocchiere di Enomao induc
o modo Pelope ottenne Ippodamia e la signoria dell’ Elide; mal ripagò poi Mirtilo del servizio resogli, che in luogo di dar
in moglie le due figliuole di lui, Clitennestra ed Elena. Agamennone poi coll’ aiuto dello suocero riprese il regno patern
tà coll’ aiuto dei Dioscuri, uccise Acasto e Astidamia. In ricompensa poi della sua castità gli diedero in moglie una formo
Sciro e ivi lo nascose in casa di Licomede in abiti donneschi, donde poi sarebbe stato tratto fuori per l’ astuzia di Ulis
in isposa la figlia Glauce e dopo morte gli lasciò il regno. Telamone poi , morta la prima moglie, sposò Peribea, figlia di
ò il dominio paterno e soggiornava a Pilo città della Messenia. Prese poi parte sia alla lotta dei Lapiti contro i Centauri
a cui Posidone e Apollo costruirono la cittadella detta Pergamo. Come poi per manear di parola questo re si sia tirato addo
guerra; seguivano Creusa che divenne moglie di Enea, Polissena che fu poi sacrificata sulla tomba di Achille, Cassandra la
alla luce questo figliuolo, fu esposto appena nato sul monte Ida, ivi poi raccolto da un pastore e come tale allevato. Le t
di, essa fuggi con Paride e se ne venne a Troia. Menelao ne chiese di poi la restituzione; avutone un rifiuto, si preparò a
comparire nella mischia si ritirano i Troiani, temendo d’ Achille, ma poi venuti a singolar tenzone Patroclo ed Ettore, il
l cocchio del vincitore fu trascinato a ludibrio pel campo, e sarebbe poi stato gettato in pasto ai cani e agli uccelli di
riuscì a trascinare contro sua voglia Filottete a Troia; il quale fu poi guarito della sua piaga da Macaone, e con una del
poco si contrasse tra loro una stretta amicizia, la quale si mantenne poi così costante che divenne proverbiale. Giunto a e
mpando all’ inseguimento del re Toante. Tornato in Attica Oreste ebbe poi la protezione di Atena e fu assolto dall’ Areopag
’ Areopago, come si narrò parlando delle Erinni venerate d’ allora in poi come Eumenidi. Più lieta fu la sorte toccata a Me
Malea e questa lo sbalzò colle sue navi in Creta e in Egitto, e dove poi ancora girare sette anni prima di tornare a Spart
coni, venne a battaglia con costoro, e ben distrusse la lor città, ma poi sorpreso di notte, ebbe uccisi 72 de’ suoi uomini
che allettando con dolce canto i naviganti li invitavano a sbarcare, poi li finivano miseramente; personificazione evident
i provarcisi e riuscito facilmente a vincere entrambe le prove, volse poi i dardi contro i Proci, e coll’ aiuto di Telemaco
cemente nella sua patria. La tradizione posteriore ad Omero lo faceva poi morire per mano di Telegono, figlio di lui e di C
eva ancora, egli fece gli ultimi sforzi per bravamente difenderla, ma poi visto che era tutto perduto si ritirò co’ suoi su
elle di Ulisse; quindi una certa somiglianza. Prima visitò la Tracia, poi l’ isola di Delo per ivi interrogare l’ oracolo d
dine di Giove indusse Enea alla partenza. Allora rivisitò la Sicilia, poi alla fine toccò il lido d’ Italia in vicinanza di
punica ebbe occasione di narrare poeticamente la leggenda di Enea, ma poi si innalzò com’ aquila sovra tutti, poco al disot
be, fu portata a Delfo e consacrata ad Apollo; per ordine di lui andò poi nell’ Asia Minore, dove fondò l’ oracolo di Claro
er le montagne della Tracia a dare sfogo al suo dolore, e gli avvenne poi di perire miseramente lacerato da uno stuolo di B
ungo tempo credetti io stoltamente che vi fossero statue di Vesta, ma poi appresi che sotto la curva cupola non vi son punt
n la dritta il filo Sottil traendo, co’ diti supini Il gian formando, poi , chinato il pollice, In vorticoso giro il ben lib
4 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
La vide Atlante, e tosto divenne sterminata montagna, la quale servì poi d’appoggio a tutto il Cielo(b). Perseo trascorse
cero un piacere di formarne una sementa nel fondo del mare(7). Perseo poi alzò tre altari, uno a sinistra a Mercurio, l’alt
ità, che potevano favorire alla di lui navigazione(a). Non intraprese poi solo l’eroica azione, ma cinquanta quattro de’ pi
placò con preghiere le Furie vendicatrici. Gli Argonauti continuarono poi il loro viaggio, e giunsero felicemente in Iolco.
iù attempati e smunti arieti. Come lo ebbe dinanzi a se, lo scannò, e poi la immerse in una caldaja, in cui eranvi mescolat
o di vendicarla, qualora Giasone le fosse stato infedele(26). Giasone poi , dopa aver condotto una vita errante, mentre si r
nato in Tebe da Giove e da Alcmena, moglie d’Anfitrione(1). L’istoria poi della vita dì lui venne ornata co’ maravigliosi f
Altri vogliono, che sia stata notte persette giomi continui (e). V’ è poi chi pretende, che il nome di Trivespero siasi att
ria, ch’egli era per acquistarsi colle sue esimie azioni (c). Giunone poi insistette nell’ infierire contro il nato bambino
l predetto leone fu da’ Poeti qualche volta detto Cleoneo(a). Molorco poi , per dimostrare il suo rispetto vero sì celebre o
da Marte a combattere, vibravano dardi contro chi li assaliva. Erano poi in sì grande numero, e di tale grandezza, che qua
uegli animali colla clava, per cui acquistò il nome d’ Ippottono Alzò poi una tomba al predetto giovine, e appresso della m
gli anzidetti cavalli sieno stati condotti da Ercole in Micene, e che poi Euristeo li abbia abbandonati sul monte Olimpo, d
idò di nuovo Ercole, e ne rimase ucciso nel combattimento(a). L’ Eroe poi saccheggiò a Neleo la sua città, e mise a morte l
cubiti d’altezza. Egli costringeva i passeggieri a lottare con lui, e poi li soffocava. Provocò Ercole alla lotta, e più vo
abbricò una città, che chiamò Tingi dal nome di sua moglie(c). Stanco poi Ercole de suoi travagli si pose a dormire sulle a
subito si esegui per ordine del re sullo stesso Indovino(c). Busiride poi continuò a trattare nella medesima maniera tutri
e, figlio di Bute e di Venere, e re d’un Cantone della Sicilia, detta poi da lui Ericia, riputavasi invincibile nel Cesto,
, li attaccò, e tagliò loro il naso, le orecchie, e le mani, le quali poi sospose al collo di ciascuno. Quindi egli prese i
o quel corno, e lo riempirono di frutta e fiori odorosi (a). Dejanira poi aivenne il premio del vincitore, e questi seco le
dolore, cui soffriva, divenne soggetto delle comuni risa (b). Onfale poi regalò Ercole di molti doni, perchè egli uccise u
, le quali dal Fato si riserbavano all’esterminio de’ Trojani. Cuoprì poi la catasta colla pelle del Leone Nemeo, vi si ada
(36). Da tale mattimonio nacquero Alessiare, e Aniceto (c). In terra poi futono pressochè innumerabili gli onori, che ques
Dionisio pretende, che sia stata consecrata da Evandro (a). Filottete poi sulle ceneri d’Ercole aveva ciretto un sepolcro,
esto decreto, ciascuno pose il sassetto nero nell’ urna ; e vuotatasi poi questa, si trovarono tutti cangiati in bianchi. T
ev’ osservarono le ceremonie, ch’ erano state loro prescritte. Quello poi della sera si fece da Potizio solo, perchè Pinari
. La giovine si rimise nelle di lui mani, gli partorì Menalippo, e fu poi da Teseo ceduta in moghe a Dejoneo, figlio d’Euri
certo Scirone, il quale obbligava i passeggieri a lavargli i piedi, e poi li precipitava da un’altezza nel mare. Anch’egli
udeli stirature. Teseo lo fece morire del medesimo supplizio(a). Egli poi ando appresso i discendenti di Fitalo, si fece pu
io vi scolpì la descrizione di tutto ciò, ch’ eragli accaduto. Cocalo poi , re di Sicilia, accolse appresso di se l’ industr
o poi, re di Sicilia, accolse appresso di se l’ industre artefice, ma poi , temendo il furore di Minos, che glielo aveva ric
ere assistette Teseo, onde trionfasse dell’anzidetto mostro. Pausania poi soggiunge aver altri preteso, che lo abbia ajutat
va anche d’intorno un ramo d’ulivo, coperto di lana, che si attaccava poi da un fanciullo sulle porte per allontanare la ca
offerivano subito un sacrifizio ad Apollo. Alcune giovanette facevano poi intorno all’altare una danza, in cui rappresentav
o, e diedero il nome di lui a tutto il mare circonvicino(a), il quale poi da noi oggidì chiamasi Arcipelago(b) (19). Teseo
endue nell’ Inferno, Piritoo tosto rimase ucciso da Cerbero(e). Teseo poi doveva rimanersene anch’ egli incatenato per semp
prima moglie di Priamo, dalla quale nacque Esaco(c) (2). Lo stesso re poi sposò Ecuba, figlia di Dimante, che regnava in un
fu Cebrione, figlio di Priamo(3), ed Eniopeo(4). Il di lui trombetta poi fu Miseno, figlio d’ Eolo(f) (5). Ettore sposò An
o vibrò contro di Ettore la picca, e lo stese a terra morto. Disonorò poi la sua vittoria con un tratto di turpe crudeltà.
eri, e le rinchiusero bagnate dalle loro lagrime in un’urna, la quale poi collocarono in un sepolcro(d). Presso la tomba si
masta di lui incinta, sognò che aveva partorito una faccola, la quale poi arse tutta Troja. Gl’ Indovini, consultati sopra
icorso(b). Paride volle cimentarsi co’ suoi più valorosi nemici. Come poi vide andargli incontro lo stesso Menelao, fu sorp
e da Anchise(a) (1). Fu allattato da una certa Caieta, la quale diede poi il suo nome ad una città, dove fu sepolta(b) (2).
interno alla stessa tomba, gustò di tutte le vivande soprappostevi e, poi senza nuocere agli astanti ritornò nel luogo, don
i. Da un altare uscì pure una fiamma, che cinse il capo di Lavinia, e poi si sparse per tutto il di lei palagio : dal che s
gli, coi trenta figliuoli, e ne fece un sacrifizio a Giunone. Strinse poi amicizia con Evandro, creduto figliuolo di Mercur
lo, Principe Trojano, Niso, figlio d’Irtaco(d) (21), e Pallante. Egli poi vendicò la lero morte privandosdi vita Mezenzio,
i sarebbe rimasto assassinato. Agamenonne non volle crederlo ; e così poi avvenne. Clitennestra, mentr’egli era all’assedio
i, perchè comunemente erano creduti figlinoli di Atreo. Per accordare poi questa opinione coll’altra, secondo la quale si a
con certe ceremonie si trasferiva ad altro sacro Ministro (d). Omero poi soggiunge, che il mentovato scettro era stato lav
introdotto appresso Clitennestra, la uccise con Egisto (b). Euripide poi vuole, che Oreste abbra privato di vita Egisto ne
le riceverlo appresso di se. Egli tutti i giorni veniva purificato, e poi si sotterrava tutto quel, che avea servito a di l
abbiamo esposto, avea sfidato i più valorosi della Greca Nazione ; ma poi al solo vedere Menelao talmente si atterì ; che s
vincitore. Paride da prima ri cusava di stare a siffatto progetto, ma poi v’acconsentì. E glà, venuti alle mani, il Trojano
dre lo tenne, mentre lo’immerse nelle predette acque(b). L’educazione poi di Achille fu affidata al Centauro Chirone. Quest
olo, chiamato primieramente Pirro a motivo de’ suoi biondi capegli, e poi Neottolemo, perchè in età assai giovanile fu cond
Eudoro, nato da Polimela, figlia di Filante, e da Mercurio (e). Egli poi nell’avviarsi all’assedio di Troja ferì Telefo, f
i Trojani(a). Claudiano dice, che Achille lo guari con un’erba, detta poi dal nome di lui Achillea. Molte altre gloriose im
cerdote di Giove. Colei era stata sposata a Minete, re di Lirnesso, e poi era passata in potere di Achille, quando egli pre
tto l’Eroe si lavò in una fontana, la quale trovavasi in Mileto, e fu poi chiamata Achillea.(c). Andò anche a saccheggiare
ua città, se prometteva di sposarla. Achille ne fece la promessa ; ma poi lungi dal mantenerla, ebbe tale orrore del tradim
arte del piede, la quale non era stata bagnata dallo Stige(a). Ovidio poi dice, che Nettuno, sdegnato per la morte del suo
nell’antro. Ritornatovi a sera, cenò nuovamente con pari cibo. Chiese poi ad Ulisse, com’egli si chiamasse, e protestò di v
. Ulisse durante questo tempo visse tra l’abbondanza e le delizie, ma poi risolse d’abbandonare quel soggiorno. Prima però
e(15). Viaggiò dieci sette giorni felicemente, quando Nettuno suscitò poi contro di lui spaventosa burrasca. Si rovesciò la
rendette madre d’ Italo, che diede il suo nome all’Italia(b). Ulisse poi dopo morte fu amoverato tra’Semidei(c). Dicesi, c
erò mercè il favore di Nettuno si salvò sopra certi scogli, ma avendo poi osato d’ivi insultare agli Dei, dicendo, che loro
coloro, ch’erano stati i giudici della predetta questione. Ritornato poi in se, e confuso sì pel furore, a cui erasi abban
vitto valore, ornavasi un feretro d’un’ intera armatura. Gli Ateniesi poi si dimostrarono tanto solleciti di tramandare a p
n solo uovo, da cui trassero origine Polluce ed Elena ; e che Tindaro poi abbia fitto divenire Leda madre di Castore e di C
. Essa è descritta diffusamente da Dionisio d’ Alicarnasso(a) Polluce poi ebbe anche un tempio, dedicato a lui a lo appress
r causa di sì reo tradimento ne avvenne, che Castore e Polluce fecero poi e sperimentare a tutta la Messenia i funesti effe
dell’amore e delle premure de’ Principi circonvicini. Il di lei padre poi non voleva maritarla, perchè un Oracolo gli avea
a alla mano(d) (3). Pelope fece un sacrifizio a Minerva Cidonia(a), e poi si cimentò anch’egli nello spaventoso arringo. Co
ope fu, che il padae suo, come già abbiamo detto, lo fece in pezzi, e poi ne imbandì le membra in un convito agli Dei per a
o. Eteocle, come maggiore d’età, salì il primo al paterno soglio ; ma poi ricusò di cederlo nel susseguente anno a Polinice
altri Eroi, i quali morirono all’assedio di Tebè(c). Secondo Pausania poi egli ebbe una statua in Delfo(d). Capaneo avea sp
o di Tebe, un’aquila abbrancò la di lui lancia, la sollevò in alto, e poi lasciolla cadere in un luogo, ove la medesima si
adere in un luogo, ove la medesima si convertì in alloto(b). Anfiarao poi , intento ad osservare il volo degli uccelli, non
altri Dei, i nomi de’ quali erano scritti sull’ara. Eglino dormivano poi sulle pelli delle vittime ancor fomanti, e attend
a collana, che Erifile aveva ricevuto da Adrasto in dono. Non potendo poi trovare appresso Fegeo l’opportuno rimedio, che l
a sua sorella non avea avuto secolei parte alcuna. La stessa Antigona poi con violente morte prevenne l’esecuzione dell’anz
a Gallia appresso Clastidio, fece voto d’inalzarne un altro, il quale poi dal di lui figliuolo dieci sette anni dopo fu ded
gli sovrastano, nè si turba al momento di dover sostenerli. Il Leone poi non teme di cimentarsi a qualsivoglia malagevole
erra, finchè durò l’Età d’oro, e insegnò a tutti le sue leggi. Venuta poi l’Età di ferro, in cui crebbero fuor di misura su
lo, ch’ella aveva sui monte Parnasso insieme colla Dea Tellure, e che poi cedette ad Apollo. Temi aveva altresì un altro te
Irene, Dice, ed Eunomia, cioè la Pace, la Legge, e l’Equità(e). Dice poi fu considerata Dea e preside de’giudizj. Suo uffi
la Pudicizia, e usarono di tutti i mezzi per farnela uscire. Virginia poi giudicava, che non meritasse alcuna taccia l’esse
ambiano, e quelli che fanno l’una e l’altra cosa. Le introcciate mani poi delle medesime significano, che i benefizj soglio
la vittoria di Cimone sopra i Persiani, come vuole Plutarco. I Romani poi le eressero il più grande è magnifico tempio, che
e, di cui è proprio il cangiare lo sdegno in placidezza. Gli Ateniesi poi la rappresentavano in atto di tenere tralle bracc
ando soltanto quel bene, che crede esservi in se stesso, non riflette poi mai alle sue imperfezioni. Esso finalmente sta ap
a quale, invencando nuove mode, dagli amatori di queste ne ritraggono poi doviziose ricompense : lo che esprimesi dal cornu
ritornò a vivere seco lui in dolce concordia. Ma Procride anch’ ella poi fu presa da tale gelosia, che la ridusse a morte.
imostra, che come quello ne’prati quasi baldanzosamentè verdeggia, ma poi in breve spazio di tempo s’innaridisce ; così l’a
zialità è ingiusta predilezione : Essa tiene la destra chiusa ; ed ha poi il sinistro braccio esteso colla mano aperta. Ciò
a lungo del cibo, mentre questo gli discendeva nel ventre. Il colore poi di ruggine indica, che coloro, i quali si lascian
gli Adulatori si mostrano geniali, e accarezzano chi li benefica, ma poi inveiscono contro lo stesso benefattore, se da qu
si genera il Tarlo, in questa la Tignuola : i quali animali logorano poi la cosa stessa, da cui ebbero principio. Un tal’e
ccidioso è occupata da tale torpore, che lo rende insensato. Il pesce poi testè nominato è di natura tale, che toccato divi
i ; questa, che viene prodotta da’ vapori, tratti dal Sole, si oppone poi al medesimo, onde non diffonda sulla terra il suo
il ricco può essere potente, e acquistarsi gloria di grande. Vorrebbe poi l’ accennato Poeta, che la Ricchezza si figurasse
ria(a). Servio Tullio le fabbricò in Roma il primo tempio. La Fortuna poi col decorso degli anni divenne in quella città la
gli Albani, i quali prima si erano dichiarati per lui, gli rivolsero poi le spalle, e passarono al partito de’ nemici. Il
dmo v’andò pure in corosi d’ Europa Taso, figlio di Nettuno, il quale poi si fermò a fabbricare una città nell’ Isola, dett
o Toro, il quale forma uno de’dodici Segni del Zodiaco(b). L’opinione poi di altri è, che tale Costellazione sia la giovenc
e Serpeati, di nuovo li percosse, e ripigliò la figura virile Avvenne poi , che tra Giove e Ginnone insorse giocoso contrast
li uccelli(b). Questa supposta cognizione fu di pochi prima di lui, e poi di moltissimi : anzi corre fama, che un certo Dem
ano, ciò era di buon augurio ; se galeggiavano, di cattivo(d). Ino fu poi in Roma onorata sotto il nome di Matuta. Servio T
rsiani, se crediamo ad Erodoto(f), e ad Apollodoro (g). Quinto Curzio poi dice, che i Persiani furono così detti da Perseo(
ossero sei, Argo, Mella, Cati, Fronti, Soro, ed Elle(f). Gli Orcomenj poi in memoria della fuga di Frisso diedero a Giove i
un morso di serpe. Giasone gli alzò una tomba sulle rive del mare, e poi gli Africani gli dedicarono un tempio, donde dava
da Apollonio Rodio, era figlio d’ Apollo e della Ninfa Cirene. Orfeo poi lo vuole figlio di Abante, e quindi discendente d
amendue da Climene e da Filaco, come dice il Burmanno. Valerio Flacco poi vuole, che Ificlo vi sia intervenuto solo per dar
h’era padre d’Adrasto e d’Anfio, Eroi della guerra Trojana (e). Clite poi , morto Cizico, cessò pure di vivere. Apollonio di
e riferisce tutte le circostanze della spedizione Argonautica, niente poi nomina Absirto : silenzio, cui dà forza l’altro d
he dovuto fare, se fosse stata vera l’uccisione di Absirto. Di quelli poi , che tengono per vera l’uccisione medesima, altri
predetta strage avvenne in una delle Isole del mare Adriatico, dette poi Absirtidi (c). Lo Scoliaste d’Apollonio (d) ed Ig
da Giunone, senzachè ella se ne accorgesse, la medesima, avvedutasene poi , da se con impeto lo rigettasse, e se ne spargess
colle quali erano nati, le spinsero sino alle due Isole Plote, dette poi Strofadi, nel mare Ionio. Là Iride per comando di
Nettuno alle preghiere di Acheloo, la cangiò in un’ Isola, conosciuta poi sotto il di lei nom : (f). (a). Declaustre Dict
madre, come abbiamo, detto anche altrove, della bella Cleopatra, che poi divenne sposa di Meleagro. Eveno inseguì Ida per
, nè avendolo potuto raggiungere, si precipitò nel fiume Licorma, che poi acquistò da lui il nome di Eveno(a). Dicesi, che
di Perifete secondo Pausania (c) ed Omero era di ferro (d). Eustazio poi vuole, che fosse di legno, ed armata di ferro nel
nti, fu chiamata Angizia o Anguizia. Così pretende Servio (e) ; altri poi sotto questo nome riconoscono non Medea, ma un’ a
lei nome, e fu da lui stesso riposta sulla mentovata corona(a). Igino poi (b) e Pausania (c) pretendono, che Teseo abbia ri
Un improvviso lampo, ed en tuono strepitoso avvenne nel Cielo. Teseo poi senza porgere preci a Nettuno si lanciò nel mare.
d’ averlo amato, e lo trasformò in uccello. Così Ovidio(b) ; Virgilio poi soggiunge, che non in votatile, ma di nuovo in do
sulla testa dell’ uccisore, che sputò sangue e i denti ; e fracassato poi da nuovi colpi, passò nell’ Erebo. Grineo, che st
cateo di Peletronia con un colpo di stanga, datogli nel petto. Cimelo poi restò ferito da una freccia nell’inguinaglia. Sot
i con Achille, da cui senza fatica alcuna rimase ucciso(a). Licofrone poi e Teocrito soggiungono, che Troilo, non avendo vo
e pretende, che ciò siasi fatto per consiglio d’Ulisse(f). Filostrato poi vuole, che Polissena, disperata per la morte d’Ac
de’Greci, dove onorevolmente venne accolta da Agamennone ; e ch’ella poi di notte sia andata sulla tomba del suo sposo, ed
Frigia, ed aveale affidata la custodia d’uno de’suoi temoj(a). Altri poi soggiungono, che Enea colle sue mani la uccise, a
sposata. Finalmente divenne moglie di Telefo, re di Misia, dal quale poi abbandonata, se ne ritornò appresso la sua famigl
funeste vicende, che il tempo verifico. Fu altora derisa da prima, e poi chiusa in una torre. Qui raddoppie le sue declama
figlio d’Armenide, ed eccellente Artista, decantato da Omero. Fereclo poi , combattendo per la sua patria, rimase ferito da
to erasi eseguito sopra un cavallo, sacrificato alla loro presenza, e poi sepolto nel luogo della ceremonia(a). La giovine
go, ed empirono l’aria concordemente d’un flebile lamento. Nel quarto poi svolazzando, si divisero in due squadroni, e in c
zato un piccolo tempio ad Ecuba appresso quello di Ecate(c). Il luogo poi , ove la Trojana Regina fu sepolta, divenne cel br
perchè si finse, che Ecuba sia stata convertita in quell’ animale, e poi sepolta(a). Notisi ultimamente, che Agamennone al
celebrarono a di lui onore una festa, detta Protesilaia(a). Laodamia poi , intesa la morte di Protesilao, fece fare una sta
tratto d’inumanità a Menelao, e il Poeta Lescheo a Pirro(c). Dionisio poi narra, che Astimatte, e gli altri figliuoli di Et
e Isole fortunate, ove avrebbe veduto Achille deificato, e donde ella poi lo avrebbe trasferito nel palagio di Nereo per es
Ninfa sì bella, che Giove stesso voleva prenderla in moglie. Nol fece poi , perchè Proteo (o Prometeo(d)) lo avvertì, che ch
arte sua a Paride di farsi piuttosto risanare da Elena. Un sentimento poi di tenerezza fece ben presto, che Enone si pentis
furono anche chiamati Viali(d). Sotto il nome di Penati si venerarono poi indistintamente anche gli altri Numi(e). Il loro
liuolo di Priamo da orima fu detto Ascanio da un fiume della Troade ; poi Ilo da Ilo, re de’Trojani ; finalmente Giulo dall
rono la patria, Darete di Frigia annovera anche Ucalegonte (a). Omero poi (b) e Virgilio (c) ce lo descrivono come un vecch
un bosco, e gli eressero un cenotafio in un promontorio, il quale fu poi detto Prementorio di Palinuro (a). (a). Virg. A
lo avrebbe anche ucciso, se Enea nol avesse assistito (b). I Giuochi poi , instituiti da Enea in onore di Anchise, vennero
peste, la guerra, la fame, e le altre pubbliche calamità (a). I Genj poi delle donne si chiamavano Giunoni (b). Nè solamen
rì in Italia. Quivi, ocacciati gli Aborigeni, occupò que’luoghi, dove poi venne fabbricata Roma (h). Insegnò a que’popoli l
fizio si rinovava in Roma ogni anno suli monte Aventino (l). Virgilio poi narra, che Evandro ebbe a combattere con Erilo, r
per ispogliare delle armi Cloreo, antico Sacerdote di Cibele. Arunte poi fu messo a morte da Diana (c). (c). Id. Acneid.
cio, dove divenne una Ninfa, e assunse il nome di Anna Perenna. Altri poi sotto tal nome riconobbero una certa vecchia di c
a cassa, che racchiudedeva una statua di Bacce, formata da Vulcano, e poi regalata da Giove a Dardano. Euripilo aprì quella
timento(m). (13). Teuti condusse un corpo d’Arcadi contro Troja ; ma poi , disgustatosi con Agamennone, volle ritornarsene
talmente avvilì il di lui rivale, che questi morì di dolore(a). Altri poi dicono, che, essendosi ricercato a que’due Indovi
all’altro piccolo tempio di Podalirio, figlio di Esculapio(c). Mopso poi fu annoverato tra’Semidei, ed ebbe tempio e oraco
tornarsene in Argo, rinovare i sacri auspizj, placare l’offesa Dea, e poi ripigliare l’assedio di Troja. Conchiuse col dire
. Tieste rendette Pelopea, sua figlia, madre d’un bambino. Per celare poi l’obbrobriosa nascita di quello, comandò, che lo
tristò al vederlo assolto, che disperata si diede la morte (f). Igino poi continua a dire, che volendo Oreste ucciderla, Di
rchè avea osato di dir male di Elena in uno de’suoi Carmi, riacquistò poi la vista, quando scrisse la Palinodia, ossia un c
erire sotto la sua mano un gran numero di prodi Trojani. Spezialmente poi si distinse in valore, quando uccise Euripilo, fi
i, che Menelao avesse, promesso Ermione, sua figlia, ad Oreste, e che poi la abbia data in moglie a Neottolemo. Non avendo
hè ne fu impedita, altri dicono, dal popolo, altri, da Peleo. Temendo poi lo sdegno del marito, voleva uccidersi, quando Or
ece credere, ch’essa fosse stata caugiata in una Costellazione, detta poi la Chioma di Berenice (a). (d). Id. Iliad. l. 2
anza perpetua della loro origine si chiamatono Mirmidoni(a). Riguardo poi ad Eaco notiamo, ch’egli appresso que’di Egina di
la testa di queste genti si portò all’assedio di Troja(g). Apollodoro poi (h) e Licofrone(i) dicono, che Amintore strappò gl
o loro re, e dopo morte lo venerarono come un Nume. L’anzidetta Isola poi dal nome di lui si chiamò Tenedo(a). (d). Herac
que’dintorni si recavano tutti gli anni a fare sacrifizj(a). I Greci poi , per aver lapidato Palamede, n’ebbero a sofferire
evolmente uccidendosi, avessero ad espiare la morte di Palamede. Dopo poi la presa di Troja venendo la flotta de’ Greci spi
 ; ed ivi facendole urtare in varj scogli, le fece naufragare. Avendo poi inteso, che Ulisse e Diomede si erano salvati, pr
soccorso de’ Trojani, fece tutti gli sforzi per dissuadernelo. Quando poi intese la di lui morte, morì anch’ella di dolore(
amato Elpenore, il quale riacquistò sì le sembianze d’uomo, ma avendo poi eccessivamente bevuto, cadde giù dalle scale del
là traevano a se colla soavità del loro canto i passeggieri, i quali poi vi naufragavano(g). Secondo Tzetze l’una di esse
Oracolo avea predetto ad Alcinoo, che così era per accadere. Quel re poi , per placare Nettuno, gi immolò dodici scelti tor
per padre un re d’un Isola Siria, chiamato Cresio Ormenide ; ma preso poi nel fiore della sua gioventù da certi corsari Fen
ed Igino(f) chiamano Eribea, e Apollodoro(g) denomina Peribea. Tutti poi s’accordano a dire, ch’ella era figlia d’Alcatoo,
o e Reca erano stati i cocchieri di Castore e di Polluce(c). Strabone poi li chiama Anfito e Telchio(d). (d). Paus. l. 4.
ero gli onori della sepoltura, e gli fecero annui sacrifizj(c). Igino poi (d) e Servio(e) soggiungono, che Mirtillo fu collo
chiamata Mirtone, la quale restò in quelle acque sommersa(f). Plinio poi pretende, che quel mare abbia presa l’anzidetta d
Tieste per eccitamento della loro madre, Ippodamia, fecero morire, e poi gettarono in un pozzo l’altro loro fratello, Cris
olei, come vide scoperto il suo delitto, si diede la morte(c). Tiesto poi prese ad amare Erope, figlia dell’anzidetto Euris
cendenti avessero il privilegio di conservare quell’osso, il quale fu poi dedicato a Cerere(a). (b). Id. Ibid. (c). De
si diede allora l’indicata morte, ma continuò a vivere in Tebe. Come poi vide morire tutti due i suoi figliuoli, anch’ella
assero la testa del predetto Menalippo, la qua le lacerò co’ denti, e poi , sazio in certa sa guisa della già presa vendetta
el camminare di quell’animale per non essère scoperto da alcuno. Come poi si vide preso da Diòmede e da Ulisse, manifestò l
lvato dalla burrasca, che fece perire moltissimi altri Greci(b). Egli poi , anzichè restituirsi alla sua patria, passò in It
altri Eroi, i quali morirono all’assedio di Tebè(c). Secondo Pausania poi egli ebbe una statua in Delfo(d). Capaneo avea sp
o di Tebe, un’aquila abbrancò la di lui lancia, la sollevò in alto, e poi lasciolla cadere in un luogo, ove la medesima si
adere in un luogo, ove la medesima si convertì in alloto(b). Anfiarao poi , intento ad osservare il volo degli uccelli, non
altri Dei, i nomi de’ quali erano scritti sull’ara. Eglino dormivano poi sulle pelli delle vittime ancor fomanti, e attend
a collana, che Erifile aveva ricevuto da Adrasto in dono. Non potendo poi trovare appresso Fegeo l’opportuno rimedio, che l
re molti premj l’ Atleta Evanoride d’Elide, nel Peloponneso, il quale poi divenne uno de’ Direttori e Giudici ne’ medesimi
perato si trafisse il petto, ed egli pure finì di vivere. L’inumanità poi di Creonte non rimase lungo tempo impunita. Teseo
5 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
li, potendo più in lei l’odio contro Giasone che l’amore di madre ; e poi , benchè chiusa nella reggia fuggì per aria a volo
l nome di quell’animale, e così il montone di Frisso ed Elle ; mentre poi per l’ aureo vello intendono un ricco tesoro tras
r questo pastore nell’osservare i fenomeni dell’Universo, per giunger poi a scuoprire col raziocinio qual ne fosse la causa
introdurre Medea ad uccidere i figli sulla scena (coram populo 75. Ha poi lasciato gran desiderio nei letterati la perdita
trasportato dalla fiumana ripeteva pur sempre il nome di Euridice. Fu poi raccolto dai Lesbii e datogli onorevole sepoltura
stegli da Euristeo, e conosciute sotto il nome di fatiche d’Ercole, e poi le altre non meno celebri da lui spontaneamente c
due nemici, in mezzo a cui si trovava : schiacciò prima il Cancro, e poi finì di tagliar le teste all’Idra, e nel sangue d
da Calai e Zete si fermarono nelle Isole Stròfadi, come dicemmo, ove poi le trovò Enea, come diremo. 6ª Fatica : Le Ama
eta da un Toro furioso mandato da Nettuno ai danni di quel popolo. Se poi lo prendesse vivo o lo uccidesse, Mythologi certa
per la vita e lo diede a divorare ai suoi cavalli stessi ; dei quali poi s’impadronì e li regalò ad Euristeo. 10ª Fatic
nale fino alla superficie della Terra per farlo vedere ad Euristeo, e poi lo lasciò libero che se ne ritornasse all’Inferno
are a far visita al greco Evandro che abitava sul prossimo colle, che poi fu detto il Palatino. In questo tempo Caco rubò a
famosa pugna de’Centauri converrà parlare nella vita di Teseo. Quanto poi alla liberazione di Esìone, figlia di Laomedonte
luviatile ; ma Ercole avvezzo a strangolar serpenti fin dalla culla e poi ad uccider mostri e giganti, vinse con molta faci
’altro uovo, eran figli di Tindaro, e perciò semplici mortali. Orazio poi asserisce che Castore e Polluce nacquero dall’ uo
ropizii al suo amico Virgilio che andava per mare nell’Attica. Ebbero poi a sostenere un duello coi pretendenti delle spose
tretto rotare, « Se non uscisse fuor del cammin vecchio. » La chiama poi il segno che segue il Tauro, quando racconta che
gesta di Ercole n’ebbe invidia, e agognava di poterlo imitare. Quando poi egli seppe la sua vera origine ed ebbe la spada l
passeggieri a prendere ospizio in casa sua, li legava in un letto, e poi se eran più lunghi di quello tagliava loro le gam
to, si gettò per disperato dolore nelle onde e vi annegò. D’allora in poi dagli Antichi fu detto Mare Egeo quello che ora c
Amazzoni colle quali aveva prima combattuto in compagnia d’Ercole ; e poi , secondo quel che dice Plutarco, « uccise Tèrmero
e ; nelle interne cavità del quale dovevasi chiudere il condannato, e poi accendendo sotto il toro un gran fuoco e così arr
tto ch’e’fosse di rame, « Pure el pareva dal dolor trafitto. » Toccò poi al tiranno Falaride a entrar dentro il toro di ra
e mostruoso composto di queste due forme o nature111. Mitologicamente poi non solo fu detto che i Centauri erano mezzi uomi
ignal talento, come direbbe l’Alfieri, lo vedesse di buon occhio ; ma poi sembrandole altero e scortese, cangiata in odio e
ifizi, come se stato fosse Teseo medesimo che ritornasse. » Ogni anno poi facevangli un grandissimo sacrificio nel giorno s
« ………… L’umana creatura « Prima con quattro piè comincia andare ; « E poi con due, quando non va carpone ; « Tre n’ha poi v
comincia andare ; « E poi con due, quando non va carpone ; « Tre n’ha poi vecchio, contando il bastone. » La Sfinge, com’e
la di questo poema, e fa dire all’autore stesso : « Cantai di Tebe e poi del grande Achille ; » e da Virgilio fa chiamare
di piglio alla spada nella reggia stessa ed al convito di Eteocle ; e poi inseguito da una schiera di soldati, li mise in r
i onori. Dal loro connubio era nato un figlio di nome Stènelo, che fu poi uno dei più valorosi guerrieri all’assedio di Tro
fu l’erede. Ne fece egli un dono alla sua prima sposa Alfesibea ; ma poi ripudiatala per isposar Callirœ, questa desiderò
ntrasto vincitore, e divenne sposo di Ippodamia e re di Elide. Quanto poi al premio promesso a Mirtilo non solo mise in pra
i figli, Tantalo e Plistene, e ne imbandì le carni a Tieste stesso, e poi perchè sapesse qual cibo aveva mangiato gli fece
o, e perciò furon chiamati gli Atridi. Degli Atridi si dovrà d’ora in poi parlar molto a lungo nel rimanente della Mitologi
zia, « Che gli animali, infino al picciol vermo, « Cascaron tutti ; e poi le genti antiche « Secondo che i pœti hanno per f
della Bellezza : non ostante s’inimicò le altre due Dee. In qual modo poi Venere mantenesse a Paride la promessa sarà detto
Chirone a Schiro « Trafugò lui dormendo in le sue braccia, « Là onde poi gli Greci il dipartiro. » E poichè ora siamo giu
opulente Erittonio……. « ……. D’Erittonio nacque « Trœ re de’Troiani, e poi di Trœ « Generosi tre figli Ilo ed Assaraco « E
fu adottata dall’Alighieri nelle due terzine citate di sopra. Il nome poi di Pèrgamo era dato soltanto alla parte più alta
son detti ancora Gens Assaraci, ossia discendenti di Assaraco. Quanto poi a Ganimede dicemmo già nel N° XV che fu rapito da
per giudice della bellezza delle tre Dee, come dicemmo. In qual modo poi egli desse causa alla guerra di Troia si dirà sub
nna che allor vivesse era la spartana Elena, rapita prima da Teseo, e poi divenuta moglie del re Menelao, come dicemmo : e
frettò a reclamare la moglie e i tesori : a quel che pare, si sarebbe poi contentato anche dei tesori soltanto, perchè vide
i in Itaca scuoprì la finzione di lui e lo indusse a seguirlo. Ulisse poi si diede ad investigare dove fosse Achille, e il
i affettuosissima, la quale desiderando di veder l’ombra del marito e poi morire, fu trovata estinta nel suo letto e fu det
assolve Ulisse di avere inventato una sì nera calunnia. Immaginarono poi certe fatalità, come le chiamano i Mitologi, cioè
lancia « D’Achille e del suo padre esser cagione « Prima di trista e poi di buona mancia. » 4ª Fatalità. — Bisognava impe
in quelle antiche guerre da masnadieri devastar prima ed uccidere, e poi rapire non solamente le cose ma pur anco le perso
o trascinò per tre volte nella polvere intorno alle mura di Troia ; e poi tornato alle sue tende lo trascinò altre volte in
dovesse esultar degli strazii del cadavere del suo uccisore. Compiuti poi solennemente i funebri onori e raccolte le ceneri
cui egli era vulnerabile, e tagliatogli quel tendine, che d’allora in poi fu chiamato di Achille, gli cagionò la morte. Dol
cio Bandinelli) nella galleria degli Uffizi in Firenze. Delle astuzie poi e delle frodi del greco Sinone per farsi credere
e che di sì grave accusa non si trova traccia alcuna in Omero, egli è poi sì altamente encomiato come il pio Enea nel poema
ia lo mandò a nascondere nel sepolcro di Ettore fuori della città ; e poi divenuta schiava di Pirro andava segretamente a p
sa un figlio a cui alcuni Mitologi antichi danno il nome di Molosso ; poi la ripudiò e la fece sposare ad Eleno, e diede ad
ei fosse morto. Infatti Omero dice di Ulisse, « ….. che molto errò, poi ch’ebbe a terra « Gittate d’Ilïon le sacre mura ;
ù d’un anno là presso Gaeta « Prima che sì Enea la nominasse ; » e poi fu trattenuto dalla Ninfa Calipso per più di sett
ghi che, secondo Omero, egli toccò, e dove più o meno si trattenne, e poi noteremo i più mirabili casi ai quali trovossi es
empesta, Ulisse fu spinto ad Ismaro, città dei Ciconi nella Tracia, e poi nella terra dei Lotòfagi sulla costa settentriona
oni, che non si trova ben determinato dove fosse precisamente. Giunto poi ad Ea, isola della maga Circe, presso il promonto
ro e passò davanti all’isola delle Sirene lungo la costa di Napoli, e poi fra Scilla e Cariddi nello stretto di Messina, e
he avvenne ad Ulisse nel paese dei Lestrìgoni di cui era re Antifate, poi fra Scilla e Cariddi e nella caverna del Ciclope
e gli erano rimasti fedeli, vendicarsi dei Proci uccidendoli tutti, e poi viver tranquillo nel suo regno con la fida Penelo
ne in Italia e fondò un regno nel Lazio, dal quale derivò Roma che fu poi dominatrice del Mondo. Quindi Virgilio lo scelse
ezza. Noi dunque ne diremo principalmente ciò che ne tace T. Livio, e poi accenneremo brevemente quello in che egli concord
fugo dalla patria dopo l’eccidio di Troia andò prima nella Macedonia, poi nella Sicilia e di là nel territorio di Laurento.
qual modo si accorgesse Dante che quella selva era animata, e venisse poi a scuoprire in un di quegli alberi l’anima di Pie
no ; « E ‘l tronco suo gridò : Perchè mi schiante ? « Da che fatto fu poi di sangue bruno, « Ricominciò a gridar : Perchè m
me da divorarsi le stesse mense. La quale strana predizione si avverò poi blandamente, perchè le mense che i Troiani divora
lta ; « Surge in vermena ed in pianta silvestra ; « Le Arpie pascendo poi delle sue foglie « Fanno dolore ed al dolor fine
elo re di Tiro e Sidone nella Fenicia ; ed ebbe per marito Sichèo che poi fu ucciso da Pigmalione fratello di lei, per impa
no a lui « Combattendo, or la tromba ed or la lancia « Adoperava : e poi che ‘l fiero Achille « Ettore ancise, come ardito
vessero ai genitori) furon chiamati superstiziosi 157 ; » ed aggiunge poi che quel vocabolo di superstizione ebbe in appres
hio femmina divenne, « Cangiandosi le membra tutte quante ; « E prima poi ribatter le convenne160 « Li duo serpenti avvolt
a far sue arti, « E visse, e vi lasciò suo corpo vano. « Gli uomini poi che intorno erano sparti « S’accolsero a quel luo
; ma che era un luogo così orrido che chiunque vi discendeva diveniva poi tanto serio e mesto che non rideva mai più finchè
una donna misteriosa, creduta una Sibilla, i libri sibillini. I quali poi furon tenuti in sì gran conto daì Romani che ne a
erpretazione a un Magistrato o Collegio sacerdotale, prima di dieci e poi di quindici persone ; e secondo il senso palese o
raccolte erano i così detti libri sibillini comprati da Tarquinio. Se poi quelle donne girovaghe e misteriose che si spacci
di Medea : « Servare potui, perdere an possim rogas ? » Nel lib. x poi il retore latino dalle lodi della tragedia passan
tamente altre sue Opere, e di talune confessa ancora i difetti, parla poi più volte con gran convinzione e sicurezza del su
st necessarium, massima commentata da Machiavelli ne’suoi Discorsi, e poi nello stesso secolo xvi più estesamente e con met
isce la sera dalla parte di occidente : dalla qual voce Espero derivò poi la parola vesper in latino e vespero in italiano.
è stato osservato in Monte Cassino ora per la prima volta dal 1828 in poi , nel quale anno vi furono messi i parafulmini. Ne
a Dœdalam Minerva, Lucrezio la Terra e Virgilio la maga Circe. Orazio poi adopra l’aggettivo Dœdalea nella seguente celebre
te fosse creduta tale, e sia anche proclamata dalla legge Mosaica, fu poi riconosciuta in molti casi aberrativa ed inapplic
6 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
ec. fossero stati in origine uomini distinti dagli altri, considerati poi quali cuti soprannaturali per azioni egregie o pe
questa specie di favole è per lo più un modo di parlar figurato, che poi negl’idioti divenne religiosa credenza c fondamen
aos, divenuto, secondo la favola, potenza ordinatrice. 23. Il Destino poi altro non era che un’ immagine della fatale neces
modata allegoria fingeva eh’ ei divorasse i figliuoli. 28. Ma vedremo poi come le promesse incaute, consigliate da sfrenata
ea (77) gli fu nutrice. Narrasi che le Ninfe e i Coribanti, che furon poi anche sacerdoti di Giove, per celar meglio a Satu
Saturno, lo vinse, e lo imprigionò con Cibele in angusto carcere ; ma poi Giove da buon figliuolo venne a capo di liberarli
erduto il cielo e l’ impero, si rifugiò in quella parte d’ Italia ove poi fu eretta Roma, e che ebbe il nome di Lazio dal l
pejo e il Vaticano, Sorti la terza età nome conforme A quel che trovò poi l’ ingegno umano, Che nacque all’ uom si vano e s
de ; E, fingendo amistà, patria e linguaggio, L’invita seco a cena, e poi l’ uccide. Il cittadin più cortese che saggio Alb
n più cortese che saggio Alberga con amor persone infide, Che scannan poi , per rubarlo nel letto, Lui che con tanto amor di
ù alto fine ; laonde lo stesso poeta nel Trionfo della Divinità : Da poi che sotto ’l ciel cosa non vidi Stabile e ferma,
itrice della maggior parte degli Dei, e perciò fu detta gran madre, e poi Berecinzia, Dindimena e Idea, dai nomi di tre mon
di castità e d’innocenza, sotto pena di essere sepolte vive. Andavan poi onorevolmente distinte tra i cittadini. Tutti i m
i Celeo eresse un tempio in onor suo, il qual tempio d’Eleusi diventò poi uno dei più famosi della Grecia pei misteri Eleus
vede…. Senza amor, senza legge e senza fede. Anguillara. Ascalafo poi sotto questa forma diventò il favorito di Minerva
hiedere a Plutone la sua figliuola ; ma ogni preghiera fu vana. Corse poi opinione che Giove, impietosito da Cerere, conced
uiscono l’istituzione ad Orfeo (469), altri ad Eumolpo.16Gli Ateniesi poi le fanno derivare da Cerere stessa, che sotto spo
o, più degli altri Giganti insieme uniti, sgomentava gli Dei ; Fialte poi fu quello che pose il monte Ossa sul Pelio. Giove
ò. Allora fu aperto il vaso fatale, onde scaturirono tutti i mali che poi si sono sparsi sopra la terra ; e la sola Speranz
madre di Castore e Clitennestra (441), di Polluce e d’Elena (601) ;22 poi comparve da satiro ad Antiope regina delle Amazzo
etrare nella torre di metallo dov’era ehiusa Danae figlia d’Acrisio e poi madre di Perseo (353) ; sotto la figura di un gio
a uno sciame di mosche trattovi dall’odore della vittima ; ma andando poi a sacrificare al simulacro di Giove, gl’importuni
Io dicevano Rlicio, dal latino elicio, cavar fuori, ec. 80. Egli era poi onorato anche in Affrica sotto il nome di Giove A
i Saturno aveva insegnato agli uomini a cibarsi di ghiande. Credevano poi che le querci della foresta vicina alla città di
colei che sapeva di meritare ogni gastigo, finse miglior contegno, e poi si mostrò meravigliata della bellezza di quell’an
sonno (241) che a tale effetto gli diede un mazzo de’suoi papaveri, e poi d’ucciderlo. E questa fia lezione a coloro che si
e con le sue frecce divine, e lo uccise ; e la pelle del mostro servì poi a ricoprire il tripode sul quale sedeva la Pitia
rmenti, e fin d’allora fu onorato quale Dio dei pastori. Soggiornando poi in quelle campagne inventò la lira ; e per essere
e volte spergiuro, ne fece prigioniero il figliuolo Priamo (587), che poi fu riscattato dai Troiani, e maritò Esione a Tela
obiltà vilipesa ; ed Apollo, benchè sulle prime ne lo dissuadesse, fu poi tanto debole da acconsentirvi. Allora i cavalli,
ta età mal resse il commesso freno. » (Mario Pagano.) — Questa favola poi è opportuna lezione a quei presuntuosi, i quali v
le trasfermarono in pioppi, e le loro lacrime in gocce d’ambra. Cigno poi …. dell’amor di Fetonte acceso, Come si dice, me
rinchiuse nello scrigno impoveriscono lo stesso possessore. Molte son poi le metamorfosi che la favola attribuisce ad Apoll
olatile cantasse la vicina sua morte, quasi principio di felicità. Fu poi attribuito al corvo il naturale istinto di predir
itetto di Gnido sotto il regno di Tolomeo Filadelfo. 136. In generale poi i monumenti antichi rappresentano Apollo in sembi
poeti la chiamavano triforme Dea e triplice Ecate. Il nome più comune poi fu quello di casta Diana, perchè aveva in gran pr
ormano le costellazioni della grande e della piccola orsa. 141. Diana poi fu molto più crudele contro la sventurata Niobe (
ziato. Quindi ricostruirono il tempio con eguale magnificenza ; ma fu poi saccheggiato da Nerone ; e gli Sciti lo arsero nu
ima furono istituite in Egitto, di dove quest’uso passò in Grecia ; e poi in Italia ; ma il senato romano, vedendo la sfren
a, le proscrisse per sempre l’anno 186 avanti l’èra cristiana. Quando poi i costumi peggiorarono sotto il governo assoluto
sono lo stesso uomo, furono almeno ambedue utili all’universo.32 Noi poi , serbando la dovuta fede e riverenza alle sacre c
ma di vigore e di virtù necessarj al buon esito della mercatura. Fece poi varie invenzioni utili alla società, e tra le alt
di porre in questa scatola una porzione della sua bellezza ; ma bada poi di non aprirla : tu non hai bisogno d’esser più b
a conca marina, accompagnandola le Nereidi (315) e gli Amori. Secondo poi la natura del suo culto aveva altri soprannomi, c
ratta da colombe, da cigni o da passeri. Senza velo era bella, velata poi era divina, perchè univa la modestia alla beltà c
uggiti. L’ingordigia può ella essere dipinta più vivamente ? Virgilio poi dà più ampia descrizione d’ambedue questi nemici
ri sono chiamati dies alcyonei (giorni degli alcioni). 206. L’origine poi degli Alcioni è spiegata così : Alcione, affettuo
lar di sopra Con la vita agli uccelli era interdetto ; Onde da’ Greci poi si disse Averno. (Eneid., lib. VI.) Ma assai più
nno molte : Vanno a vicenda ciascuna al giudizio ; Dicono ed odono, e poi son giù volte. 229. Eaco, figlio di Giove (63) e
uomini, e dette ai suoi sudditi il nome di Mirmidoni (92). Vi governò poi con tanta sapienza e giustizia che ebbe l’onore d
dove sorgeva la sua statua, le imbandivano ogni mese una cena che era poi goduta dai poveri in onor suo. Talvolta le era fa
ia, nè amore ; quelle sventurate non lo hanno mai conosciuto ! Ognuna poi aveva il suo nome proprio Cloto (Klotho, io filo,
coloro che avevano da rimproverarsi qualche malvagia azione. Costoro poi abitavano solamente i palazzi, laddove gli altri
i Dei-Mani ed alle Larve, ed era lor consacrato il cipresso ; ai Mani poi degli amici solevano offerir latte, miele, vino e
rere (51) che era fuor di sè pel dolore della rapita figliuola. Giove poi volle punire nel Tartaro (216) l’avarizia di Tant
niugale d’Ipermestra. Ecco dunque da chi era popolato il Tartaro ; e poi …… Tra questi tali È chi vende la patria, chi la
o per protettore del loro impero, e per padre di Romolo. Gli Etruschi poi lo adoravano sotto forma di una lancia confitta i
 ! Gli abitanti di Lenno59 lo raccolsero e n’ebber cura ; ma e’n’andò poi sempre zoppo (69). 271. Ad intercessione di Bacco
emprando la lira, e incoronata di lauro l’augusta sua fronte. Siccome poi ogni Musa presiede a un’arte speciale, così tutte
collo di donna, corpo e piedi d’uccello, coda di pesce. » La Licenza poi è una baccante scapigliata, mezzo nuda, col viso
e Piche misere sentiro Lo colpo tal che disperâr perdono. Bellissima poi è l’invocazione che egli fa ad Apollo nel del Par
ed una marionetta nell’altra, indizio della follia, arredi che furono poi assegnati ai buffoni di corte. Non sia discaro il
acrificii e tempio : Avvolse quindi negli scherni sui Vizii e virtù ; poi dileggiò (fatt’empio) L’opre di Palla, e fu solen
rore, che si facevano da sè stessi tali ferite da versarne sangue ; e poi raccolto quel sangue l’offrivano in sacrifizio al
auni e i Silvani furono divinità più specialmente romane. In generale poi queste divinità pastorali, boschereccie, son care
limitrofi o dei viandanti. Prima fu un tegolo o un tronco d’albero ; poi una grossa pietra quadrata o un piuolo, indi uno
e dette Palilie. La cerimonia consisteva nell’offrir latte e miele, e poi nel dar fuoco a tre grandi barche di paglia ; ed
bianze di vecchia ; e tanta eloquenza usò nel colloquio, che datosele poi a conoscere, Pomona acconsentì alle sue nozze. Le
Flora, Pomona e Vertunno sono divinità di origine etrusca, adottate poi dai Romani, i quali adoravano anche Feronia, altr
quello di mèli, onde abbiam fatto miele. Tacea splendido il mar, poi che sostenne Sulla conchiglia assise, e vezzeggia
peter sempre le ultime sillabe dei discorsi che udiva. Le intravvenne poi d’innamorarsi di Narciso che « Biondo era e bello
di liquore celeste per fortificare la virtù contro la sventura. Altri poi l’hanno descritta con le ali al tergo, armata di
È da principio Piccola e debil cosa, e non s’arrischia Di palesarsi ; poi di mano in mano Si discopre e s’avanza ; e sopra
nacque la famosa disputa che fu giudicata da Paride (598), e cagionò poi infinite sventure ai Troiani. 345. Anch’ella è an
stessa Paura a cui i Romani messi in fuga alzarono altari, e andaron poi debitori della vittoria. (Tito Livio, lib. II.) H
lo meritava, e la chiamavano la Divinità delle grandi anime. I Romani poi la rappresentarono sotto la figura di una giovine
 : « il volto di Medusa, Che facea marmo diventar la gente. » Le mani poi di questi mostri erano di metallo, e tutte tre le
i, assalirli, vincerli e recider la testa a Medusa. 358. D’allora in poi Perseo recò sempre seco quel teschio, e nelle sue
orno d’Argo, e andò a fondare una nuova città col nome di Micene, ove poi fu ucciso con frode da Megapento figliuolo di Pre
Venere, e seguitando Minerva, meritò (d’esser fatto immortale. Alcuni poi sono di sentimento che le fatiche d’Ercole sieno
ide ; Ma quante egli fa prove, E quanti mostri ancide, Onde s’innalzi poi Al seggio degli eroi ? Altri le altere cune Lasci
appiattava in un antro del monte Aventino, uno dei sette colli ove fu poi fabbricata Roma. Ebbe costui tanta audacia da rub
ve il sapesse, a darsi Vittima a Stige del suo figlio in vece : Ma tu poi , di’, tu che sol vivi in essa, Dimmi, in un col s
com’ egli fosse discendente di Nettuno, gettò in mare il suo anello, poi si tuffò nelle onde, e ne lo ritrasse unitamente
a Trezene a Corinto, lo uccise, e ne prese la clava, che d’ allora in poi recò seco in memoria del fatto. 413. Cercione o S
veva condotto seco la sua liberatrice fuggendo da Creta, l’ abbandonò poi con atroce ingratitudine nell’ isola di Nasso ; m
onò una bella corona d’ oro, capo d’ opera di Vulcano (270), e che fu poi collocata fra gli astri. 419. Il Laberinto era un
ò e costrusse il laberinto dell’ isola di Creta ; ed egli stesso ebbe poi ad esser la prima vittima della sua invenzione, p
in Egitto ; ma il re Cocalo che sulle prime gli dette asilo, indotto poi dalle minacce di Minosse, lo fece perire soffocat
di una civiltà molto inoltrata negli antichissimi tempi, e distrutta poi dai grandi sconvolgimenti fisici della terra, o d
ole la gloria di vincerle. Infatti la difficile impresa gli riuscì, e poi ne sposò la regina Antiope o Ippolita (375) fatta
olare la bella Elena, sacerdotessa di Diana (137), la cui bellezza fu poi causa di rovina alla città di Troja. Dopo che ebb
a (137) lo coperse d’ una nube per farlo evadere dall’ inferno. Fedra poi lacerata dai rimorsi, fu astretta a confessare la
gli Atleti, ed erano invocati nei giuochi olimpici (671). 443. Ebbero poi a comune la gloria di liberar l’ Arcipelago dai p
tamente il cielo si rischiarò e l’ uragano fu dissipato. D’ allora in poi fu dato il nome di Castore e Polluce a quelle fia
di i loro nomi sono diventati simbolo dell’ amor fraterno. 447. Essi poi formarono in cielo il segno dei Gemini o Gemelli 
endiam le reti, si ch’ io pigli La lionessa e i lioncini al varco : E poi distese i dispietati artigli, Prendendo l’ un che
dedicato a quel Nume. Quindi Aeta gli donò in moglie la figliuola, ma poi invidiando le ricchezze del genero, entrò per vio
zione ebbe luogo 60 anni prima della guerra di Troja. 453. I pericoli poi dell’ impresa del Vello d’ oro erano molti e grav
nsegnare agli uomini l’ arte di guidar con la briglia un cavallo ; ma poi accadutogli per disgrazia di uccidere, cacciando,
ce passare in festa i primi nove giorni della sua dimora appo lui. Ma poi , aperte le lettere del genero, mutò contegno ; e
476. Il Nume, secondo il suo solito, si trasformò prima in serpente, poi in tigre, in leone, e quindi in fiume ; ma Ariste
e di questo figlio si ricovrò nell’isola di Coo, quindi in Sardegna e poi in Sicilia ; dove propagò le sue cognizioni d’agr
enere fruttò subito tanti uomini armati, che prima assalirono Cadmo e poi si combatterono furiosamente tra loro, dimodochè
con quattro piedi, con due a mezzodì e con tre la sera ? » La Sfinge poi era destinata a perire appena avesse trovato lo s
io cessava, e mille affanni Dimenticai per un amplesso. 504. Tratto poi da quel bosco, che era interdetto ai profani, ed
tolse a Chirone, e lo mandò alla corte di Licomede re di Sciro, dove poi sposò segretamente Deidamia figlia del re, e n’eb
re da Chirone a Sciro Trafugò lui dormendo in le sue braccia, Là onde poi li Greci il dipartiro ; Che mi scoss’io, si come
fabbricarono un tempio, e gli resero onori divini. Polissena divenne poi schiava di Pirro (543) che la menò sopra la sua f
e armi, e si scambiarono donativi, tra’quali era la cintura che servì poi a legare il cadavere d’Ettore al carro d’Achille,
a tanto pericolo immaginò l’ espediente di far ubriacare Polifemo, e poi con un palo gli accecò il solo occhio che aveva i
o. ………… Intanto, Finchè il giorno splendea, tessea la tela Superba, e poi la distessea la notte Al complice chiaror di muto
candidi lini per restituirlo al padre. Da sè medesimo Achille collocò poi la salma dell’eroe trojano sul cocchio di Priamo 
eltà, per ingegno e per destrezza nei giuochi pastorali. 598. Accadde poi alle nozze di Teti (304) che la Discordia, volend
rà nell’immaginare le ingenue sembianze e gli atti pietosi. Singolare poi è la differenza che passa tra le buone azioni di
iversa dalla vantata beatitudine dei tempi antidiluviani ? Un diluvio poi accadde effettivamente nella Tessaglia sotto il r
i solleva le tempeste e ricopre la terra di geli e di brine ; dicevan poi che volando pel cielo era tutto circondato di fit
maschio femmina divenne, Cangiandosi le membra tutte quante ; E prima poi ribatter le convenne Li duo serpenti avvolti con
servi a far sue arti, E visse, e vi lasciò suo corpo vano. Gli uomini poi , che ’ntorno erano sparti, S’accolsero a quel luo
, astenersi dal cibo per ventiquattr’ ore e dal vino per tre giorni ; poi sacrificare un ariete, stenderne per terra la pel
e significa inspirato fu prima attribuita alla profetessa di Delfo, e poi diventò comune a tutte le donne che pronunziavano
itii, ad Apollo : Nemei, ad Ercole ; ed Ismici a Nettuno. Nell’Attica poi usavano i giuochi Panatenei, Eleusinii, Erculei e
di Cerere, i Floreali, i Megalesj. i Troiani e i Secolari. In Grecia poi , e specialmente in Elide, musica, poesia, pittura
di questi giuochi uno spettacolo veramente sublime ; al quale s’univa poi l’agilità della corsa a piedi, i pericoli di quel
in massimo pregio. Si dettero ai vincitori corone, prima di quercia, poi d’alloro o di palma ; nè vi mancarono premj di mu
attentamente guardandosi l’un l’altro, da prima alquanto discosti, e poi con lento e cauto passo inoltrandosi alla fine si
a, vedendo così sconciamente caduto il prepotente atleta, e rialzarsi poi col viso imbrattato di polvere. Ma quegli, oramai
con bugiarda ostentazione anche la cerimonia dei funerali. Peggio fu poi quando all’orgoglioso fasto successe l’indifferen
de, e crebri alti sospiri Traendo, intorno al rogo si strascina. Come poi nunzio della luce al mondo Lucifero brillò, dopo
accadeva, distribuì nelle principali città cento intendenti, chiamati poi gli occhi d’Argo. In poco tempo Osiride soggiogò
i tolse il trono usurpato. Così Oro suecesse al padre, benchè dovesse poi soccombere per la prepotenza dei Titani (30) che
no Indi ne imbalsamavano il corpo, gli facevano magnifici funerali, e poi il popolo si dava alla disperazione come se avess
gurio. Talora lo consultavano accostando un orecchio alla sua gola, e poi uscivan dal tempio chiudendosi le orecchie con am
llo in mano. Ogni mattina cantavano prima di tutto le lodi d’Iside, e poi andavano attorno a chiedere l’elemosina, e non to
upponesi fabbricata vicino ad un tempio d’Iside : para Isidos. Vero è poi che questa divinità era considerata qual protettr
po che la folla guardava meravigliando, ecco apparir nuove tenebre, e poi nelle ampie volte del tempio un lampeggiare conti
uerra celesle, per altri fu la tomba del Sole o di Vulcano. La guerra poi dei Giganti, suscitata da Tifeo per vendicara i T
ltri sieno spesso indicati dai poeti coi medesimi nomi. Por combinare poi colla fisica la spiegazion morale di questa favol
i inciviliti divulgarono che Giove aveva fulminato i Giganti, scpolti poi dall’immaginazione del volgo sotto i medesimi mon
quest’associazione politica. In principio la festa durava un giorno ; poi ne furono destinati due, poi quattro col nome di
In principio la festa durava un giorno ; poi ne furono destinati due, poi quattro col nome di ferie latine. Prima di separa
ottennero in rispoata i modi di far cessare la careslia. D’allora in poi Trofonio fu tenuto per figliuolo d’Apollo, ed il
rni, o che invaniti di sè agognano sollevarsi tropp’ alto, a piangono poi la lor caduta. Ma la verosimiglianza del fatto ri
i croi, per quanto inverosimili, adombrano nobilisaimi fatti, svisati poi dalla tradizione e dalla poetica fantasia ; e che
e non sapeva come salverle, e che le vide morire in poche ore. Quando poi le recarono anche i esdaveri dei figliuoli, cadde
gue, e inquietava isepolti. 137. Senz’ altro augurio. 138. Oracoli poi erano delte in generale tutte le risposte (o resp
7 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
e Giunone, Cerere, Vesta, Minerva, Venere, e Diana.(1) Gli altri otto poi , che luogo non avevano a tal consiglio, chiamavan
in questo parto ingannato, dandogli ad inghiottire una pietra, detta poi Abder, in luogo dell’amato suo Giove. Quivi egli
tà di rendere oracoli, perche amati focosamente da Giove. Gl’ animali poi da svenarsi in suo onore erano bianchi bovi, da’
redevasi esser egli unicamente rapito. Circa le morali significazioni poi della favola di Giove, come delle favole degli al
ui consacrato, come general presidente alle acque ; ed universalmente poi da Libici, da Greci, da Romani, dagl’ Itali, e pa
a suo disonore, e discredito divise con altri i suoi affetti, sebbene poi la sottil rete distesa dal suo astuto consorte, d
ual perpetuo monumento delle sue infedeltà. Quali, e quanti figliuoli poi ebbe questo Dio, fra mitologisti non si acconvien
mente assoluto. Da un tal successo ne venne, che quel luogo d’indi in poi fù chiamato la collina di Marte, dove trattar si
erano, che da religiosa destra si apprestavano a suoi altari. Perchè poi questi animali fossero stati a Marte graditi, può
il tridente a Nettuno, i dardi ad Apollo, ed a Venere il cinto. Fatto poi più grande invece di abborrire le sue infantili l
sembiante con virtù a se tutta propria lo trasformò in pietra (detta poi pietra di paragone) acciò cosi egli restasse al c
di piedi fù detto da latini Vialis, e da Greci Cyllenius : il titolo poi di Argicida, con cui sovente vien salutato dagli
a sgravossi della doppia sua prole Apollo cioè, e Diana ; quale isola poi per favore del nato Nume non più fù errante com’e
a Laomedonte Re di Troja per la gran fabbrica delle sue mura ; benchè poi tradito da lui nella convenuta mercede, con pesti
elle del Serpente Pitone rendevansi gli oracoli i più famosi. In Roma poi nel mese di Luglio celebravansi in suo onore i gi
qual motivo ancora dicevasi Iuga, cioè Dea de’matrimonii. Dalla cura poi , che aveva dei bambini, che uscivano alla luce fù
tempora quercu Det motus incompositos, et carmina dicat. Che l’Ostia poi , di cui qui parla il poeta sia stata una troja ch
nobilita la condizione dell’ umana natura ; in qual alta riputazione poi convien credere, che tenuta fosse la Dea stessa d
alladio(1). Modo di eleggersi le Vestali Con somma diligenza invalse poi il costume di eleggersi le Vestali. Al solo Ponte
tunque Sabaeo Thure calent arœ, sertisque recentibus halant. In Roma poi nelle Calende di Aprile celebravansi in suo o nor
na Ima, Suprema, feras sceptro, fulgore sagittas. Gl’altri suoi nomi poi men bisognosi di spiegazioni trovansi di già comp
ne coesa Dianae Nunc quoque pro nulla Virgine cerva cadit. Il tempio poi il più celebre fu l’Efesino fabbricato da popoli
cem esse magnae Dianae, Iovisque prolis  ?(1) quale ammirabile tempio poi nel giorno, in cui nacque Alessandro fù incendiat
ur, cedite fatis (1). Da qual fonte ebbe origine. Da qual principio poi commossi i gentili siansi indotti a credere in qu
da morte il figlio Sarpedone ne è un troppo chiaro attestato. Che se poi alcune volte leggiamo negl’antichi autori poter a
la luce della verità erano candelieri con fiammeggianti lumi. Il modo poi da sagrificarsi le vittime dagli offerenti col ca
l certo mai più acquistata la antica lor pace. Chi fù Genio. In terra poi disceso questo velenoso germoglio di Venere radic
contro il suo genio perduto amante della giovanetta Psiche, la prima poi fù per voler del cielo a tracannare l’amarezza di
la terra nel pigro inverno le sue dovizie, i suoi tesori, e comparir poi li lascia nella ridente primavera, come non dare
fetto per legge di sola necessità all’una volta odiato suo sposo : ma poi succrescendo di tratto in tratto l’a more divenne
eri all’alto monte della immortalità, e della gloria. Ma che il vizio poi degno sempre di vitupero, e d’infamia si per sua
cinge, e sostiene, un tal candido giglio oggi illibato si serba ? Che poi il detto fanciullo si pinge presso orrido Drago,
fa provar disturbo a quel cuore che caramente l’alberga. Le ricchezze poi , che versa con una mano, e l’olivo, che porge gra
mone, perchè essa è nel mar della vita un’ abil nocchiere. La cicogna poi , che fingesi tener stretta a suoi piedi manifesta
segni di gran lode : Pietati summa tribuenda est laus. come non sarà poi degno di somma lode, e compenso al cospetto di Di
onata di ulivo perchè la sola fedeltà vince ogni ostacolo. Lattortora poi , che stringe nella mano ed il cane che costane si
a chiunque hà letto nelle istorie romane un tal fatto. La esperienza poi , che molto chiaro si scuopre qual poco conto oggi
ale suo governo ed impero ? Or se tanto seppero ideare i Gentili, che poi , dobbiamo noi dire della providenza di quel Dio,
dà, E talor d’un pastor ne forma un Rè. Con la man destra un’ ancora poi fà Fissare al suol, che mobile non è, Chi questo
ed in terra perseguitando chiunque l’abbia fatto qualche onta. Quanto poi sia questo mostro da evitarsi basta il solo esemp
hè bellamente s’induce nell’animo di chi l’ascolta, e per tal cagione poi un serpe si mira escirle di bocca. L’uomo ignudo
iare s’intendano le triste sue conseguenze ; le altre caratteristiche poi , che l’accompagnano son la chiara divisa della pi
avvisarne i sfavillanti colori. Li riffetta ognuno con avvedutezza, e poi son sicuro, che qualora voglia far dritto alla ve
suo trono, Che fu del soglio suo primo ornamento ; Ma da quel sangue poi scoppiò quel tuono, Che formò dei tiranni il reo
no può essere di tal verità il più luminoso attestato. E da chi altro poi , se non dal lor padre l’esempio appresero tanti b
cantici comporre con divoti affetti in suo onore. Qual meraviglia fia poi se rapiti oltre modo dalla celebrità di quest’art
elto in sua sostanza può abbellire i suoi poemi in guisa, che valgono poi con gloria dell’ autore a riscuotere dignitomente
e i dittonghi dovunque si trovassero come uomo, piede ecc : le vocali poi , che non lo sono, come mas stoso glorioso ecc : s
venarii, Decasillabii, e finalmente Endecasillabi. Il vario intreccio poi di essi ha prodotto le moltiplice diversità de’me
tamente d’ogniverso, facendo sempre seguire alla teoria la pratica, e poi nello stesso modo esporrò i diversi intrecci, e r
l quarto, restando il quinto libero, ed il sesto tronco ; altre volte poi il solo secondo rima col quarto e tutti gli altri
to di sei versi ; due senarii, che rimane insieme, un quinario piano, poi due altri senarii tronchi similmente rimati tra l
offrir la mia sventura, Soddisfare a un comando cosi ? E alla legge poi di natura Per me sia questo l’ultimo di Umil la
Umil la fronte piegherò Devoto al cenno ubbidirò. Il decasillabo poi , che è il Sole di questa oscura notte del Novenar
; in questo scrisse Francesco Berni le sue scherzevoli poesie, da cui poi è venuto il nome di stile bernesco ; in questo ha
dei quali il primo rima col terzo, ed il secondo col quarto. La legge poi , cui soggiace un tal metro di chiudere con senten
la lettura de’classici, e nell’esercizio di altri più facili metri, e poi con avvedutezza a discendere a questa ardua impre
torale nel metro suddetto con sommo piacere degli spettatori ; lo che poi fù la occasione, per cui Omero, vecchio pittor de
ura de’ classici, che nell’ esercizio de’ diversi ritmi dell’ arte, e poi inoltrarsi pian piano al cimento di si ardua impr
quarto verso, o nel primo, e quarto, secondo, e terzo : per rapporto poi alle terzine, sogliono esse rimare come la terza
sta però ciò non ostante ne’ nostri giorni è la più usita ta. Venendo poi alla pratica, sebbene potrei addurre per norma i
di due sillabe, cioè lo Spondeo, il Trocheo, ed il Giambo, tre altri poi di tre, cioè il Tribraco, il Dattilo, e l’Anapest
ndeo, come : O quam glorifica luce coruscas Boez. lib. 1. Alla classe poi degli Endecasillabi si riducono i Faleuci, i Saff
li, come : Donec virenti canities abest. Or. lib. 1. Od. 9. Il minore poi ha due Dattili sol, e due Corei, come Composita r
se stesso fece ligare ad un albore della sua nave ; quale invenzione poi scorgendo la Sirene mosse dalla impazienza del do
primo costruiti per sua ordinanza da un certo Mamurio. Tali sacerdoti poi giunte le calende di Marzo preceduti dal principa
allo stesso divin Platone pel gran capitale delle sue cognizioni. Che poi sia stato a somiglianza di Mercurio vero legato,
della violenza delle stesse intemperie. Il tradito Apollo in memoria poi della tresformata Dafne adornò le sue tempia, e l
le Vestali Castighi, e privilegii delle Vestali. (1). Il privilegio poi , che fa ravvisar con maggior chiarezza il gran pr
ttutto da Demetrio, come negl’atti degli Apost. al 19 si legge. Quali poi sieno state tali argentee tecle per la diversità
rchè sotto questa seconda divisa chiaro non scorgendosi, come passato poi fosse al Regio soglio, con qual fondamento dimost
, alcune di fiori, altre di oro, ed altre di argento : Di che materia poi era la corona di questo Dio legga chi vuole S : A
o stante che la madre negata gli aveva tal figlia per sposa ; ma come poi è da spiegarsi per questa la libertà de’ sei mesi
ome : Pro molli viola, pro purpureo narcisso. Virg. Ec. 38. Dattilico poi è quello, che nel sesto piede mostra un Dattilo i
8 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
per le strade della città in cerca del suo Divino Figliuolo, e quando poi dopo lungo cercare, le mostrano la statua del Red
ffei) In questo tempo i giganti erano sulla terra e furono anche da poi … … . . Genesi. Cap. VI. Una religione, qualunq
ento disceso dal cielo per opera sua. Si dice esser questo flauto che poi fu celebre sotto il nome di Palladio. Ma questa è
pedire una novella fuga la legarono con alcuni rami d’albero. Poco di poi Admeta purgò con un sacrifizio il supposto delitt
ngue d’Adone avesse cangiato il colore delle acque di quel fiume, che poi prese il suo nome. 113. Adoneo. — Era questo un s
a umana alla quale si faceva fare per tre volte il giro del tempio, e poi il Flamine sacrificatore immergevale una lancia n
no dei più bei passi di Ovidio Come ha cosi parlato, alza la mano, E poi la lira a sè con ogni forza : E quel petto ferisc
eva divorato Eurippo, figlio del re di quella contrada. Alcatoo sposò poi la figlia del re e alla morte di questo gli succe
te innamorata di lui, abbandonò per seguirlo il marito ed i figli, ma poi divenne così furiosamente gelosa del suo amante c
ale egli erasi rifugiato. Alcioneo aveva il potere di risuscitare, ma poi fu finalmente schiacciato da Ercole. 250. Alciope
ue gemelli, partorisse prima il fanciullo che fu chiamato Euristeo, e poi l’altro che fu detto Ercole, per fare che il prim
spazio di tredici mesi ricchiuso in una gabbia di ferro, da cui andò poi Mercurio a liberarlo. Diana allora, vedendo che p
nnamorato di questa giovanetta, figliuola di Danao, le usò violenza e poi abbandonolla. Intanto un giorno essendo Amimome a
a addormentato in una sconcia positura, e deriso dalla nuora che egli poi maledice e discaccia dal tetto paterno, non è egl
persecuzioni di Apollo. 375. Anaxandra. — Nome di una eroina, che fu poi adorata in Laconia come una Dea. 376. Anaxarete. 
, che si era perdutamente innamorata di lui, ebbe un figliuolo che fu poi il famoso Enea. Avendo osato vantarsi di tanto fa
Andromeda ancor vede : V’accorre, in fretta, e subito la scioglie. E poi con l’onestà, che si richiede, Saluta allegro la
l satiro Marfiaso e che amò Evadnea, Licoride e Hacinta la quale egli poi uccise per inavvertenza giuocando alla palla. La
Antoreo. — Fu questo il nome di uno dei compagni più fidi di Ercole e poi di Evandro — Egli era nativo di Argo. 468. Antia.
chiama Beolia Numina. Dalla Beozia in cui stavano queste montagne, fu poi detta Aonia tutta quella contrada. 486. Aonidi. —
consultarlo, avvicinavano le orecchie alla bocca del dio, e uscivano poi dal tempio tenendole accuratamente otturate, fino
ato a suo avolo Licaone, il quale lo ricevette molto benevolmente, ma poi fece uccidere Arcade e in un banchetto in onore d
o in esso tutt’i viaggiatori greci che cadevano in loro mano ; ma che poi Ercole persuadesse loro di smettere la barbara us
or lume. Felici fa di lei le proprie piume. Per contentarla più Bacco poi volse Far sempre il nome suo splender nel cielo,
o lo portarono a terra. Arione fu ospitato da Periandro il quale fece poi morire quasi tutt’i persecutori di lui come racco
lto dell’acqua del fiume Flegetonte, e lo cangiò in gufo, uccello che poi Minerva prese sotto la sua protezione perchè Asca
i resa madre di un figliuolo che sotto il nome di Ialmeno si distinse poi all’assedio di Troia come uno dei più famosi gene
la città di Efina in Elide fu da lui amata e ne ebbe un figlio che fu poi noto sotto il nome Tlepolemo. Finalmente la favol
cui si cangiò Giove suo padre per giungere fino a Danae, della quale poi nacque Perseo. 686. Aurora. — Figlia di Titano e
n Italia da principio i baccanali si celebravano tre volte l’anno, ma poi furono moltiplicati fino ad una volta il mese. In
liti i baccanali, vi prendevano parte solamente le donne ; in seguito poi vi furono ammessi gli uomini, e le adunanze si te
delle torce accese, facevano rintronar l’aria di grida assordanti, e poi si abbandonavano alle più turpi dissolutezze. 730
o all’utero del padre, Fini quei mesi, onde mancò la madre. Quando fu poi perfetta è ben matura La degna prole ch’in due ve
l che debbe : Alle ninfe Niselde il diè di notte, Ch’ascoso il nutrir poi nelle lor grotte. Ovidio. — Metamorfosi. Libro I
delle ninfe e delle ore. Divenuto adulto, Bacco conquistò le Indie ; poi ando in Egitto, ove insegnò agli uomini l’agricol
sa è in qualche modo l’anagramma. 735. Baciso. — Famoso indovino che poi detta il suo nome a tutti coloro che predicevano
tro dadi, sopra dei quali erano incise alcune figure e geroglifici, e poi consultavano un quadro, ove erano spiegati quei s
silenzio, Mercurio gli dette la più bella delle vacche derubate ; ma poi , non fidandosi a lui, Mercurio sott’altra forma,
ire di Lucano, attiravano nelle foreste gran quantità di spettatori e poi ne facevano un orrendo massacro. Racconta Strabon
da M. della Torre, nella sua opera delle Antichità d’Anzio, e poro di poi dal canonico Bartoli, nelle Antichità di Aquilea.
egli Assiri. Si rendevano gli onori divini alla sua statua, che venne poi adorata anche dai Caldei sotto il nome di Baal. V
fra le altre prede del bottino di guerra, la giovinetta Briseide ; ma poi Agamennone stesso la ritolse ad Achille, volendo
o, non volle più combattere nelle file dei Greci contro i Troiani, ma poi la morte di Patroclo, suo intimo e carissimo amic
uto del vino, fosse dal marito fatta morire a colpi di verga ; ma che poi , rinvenuto da quella specie di ebbrezza di furore
incipio queste cerimonie venivano celebrate solo nell’isola di Lenno, poi passarono nella Samotracia e finalmente in Atene
Italiana, dove essa morì, come pure al porto ed alla città che venne poi costruita in quel luogo, oggi detta Gaeta, dal la
ia fuggì con Calciope, da cui ebbe un figliuolo per nome Tessalo, che poi dette il suo nome alla Tessaglia. 893. Calendaria
osì profondamente sdegnata, che comandò a Gige di uccidere Candaulo e poi sposò Gige stesso. 937. Cane. — Nella mitologia g
nome di Capua. …… Ma un altro Trojano, che aveva nome Capi. il quale poi fondò la città di Capua….. Frate Guido da Pisa —
inesi : aveva nell’ Africa settentrionale un magnifico tempio, che fu poi demolito, da Costantino. Si crede generalmente ch
quantunque queste due Dee siano completamente distinte fra loro. Io poi l’augusta Cerere mi sono, Dei numi e dei mortai p
Fenicio che andò a stabilirsi in quella parte dell’ Asia minore, che poi dal suo nome fu detta Cilicia. Cilixo fu anche il
ll’isola di Ea, o, secondo altri in un promontorio della Campania che poi dal suo nome fu detto Circeo, e dov’essa cangiò S
o alla capitale dei Dolioni, la quale fu detta Cizzica o Cisia, e che poi divenne una delle più fiorenti città della Grecia
ica dice che fosse dapprima appartenuta a Mercurio, il quale l’avesse poi data ad Ercole, che la depose in un dato luogo, o
otto le rovine. Egli si salvò nascondendosi in un sepolcro, nel quale poi non fu più ritrovato. L’oracolo consultato su que
el mondo, e che dalla sua bocca fosse uscito il primo uovo, che dette poi vita a tutti gli esseri mortali. Plutarco riferis
o Dedalo alle persecuzioni di Minos, se ne fosse disfatto egli stesso poi per proprio conto. È questa un’opinione assai vag
iò Argo, dopo l’uccisione di Egisto e di Clitennestra ; ma che avendo poi saputo essere Oreste reo di parricidio, non volle
quei tempi. In memoria di tale avvenimento, gli Ateniesi istituirono poi una festa a cui fu dato il nome di festa delle Co
atto di Coronide (V. Coronide) il corvo era bianco come il cigno : ma poi fu cangiato in nero. 1271. Coscinomanzia. — V. Co
li, arar gran mari Ti converrà pria cff’al tuo seggio arrivi, Che fia poi ne l’Esperia, ove il Tirreno Tebro con placid’ond
e fu da Nettuno ed Apollo ajutato a riedificare le mura di Troja ; ma poi negò ai due numi la ricompensa che avea loro prom
ndere molte ninfe, e combattè contro Acheolo per la ninfa Egesta, che poi sposò e da cui ebbe un figlio per nome Aceste. 13
di Corinto, celebre per i danni che ebbe a soffrire da un mostro che poi dette la vita, secondo la tradizione favolosa, al
ulo avvenisse nel Pelopenneso sul monte Torace, chiamato da allora in poi monte Cuculo dalla parola greca Χδων, che signifi
cello a Dafne ed egli stesso si fece di quelle foglie una corona, che poi porto sempre. Vi fu anche un’altra Dafne, più com
fetto paterno Perseo, di cui ella era rimasta incinta. L’oracolo ebbe poi il suo pieno conseguimento. V. Perseo. 1356. Dana
Danae. Egli ebbe un figlio al quale impose il suo stesso nome, e che poi sposò Venilia da cui ebbe Turno. 1370. Daunio-Ero
ua ricchezza. Il culto delle Dee Madri, originario dell’Egitto, passò poi nella Grecia, quindi a Roma, poi presso i Galli e
Madri, originario dell’Egitto, passò poi nella Grecia, quindi a Roma, poi presso i Galli e finalmente presso i Tedeschi e g
fisiche e morali, all’apoteosi di quegli illustri o cari defunti, che poi furono venerati come altrettanti esseri soprannat
Apollo e Diana, quell’isola galleggiava sulle onde. ….. e si chiamò poi Delo Tuo nome allor, che in le Latona sorse A par
che consisteva nel portare in giro per la città un grosso albero, che poi veniva piantato di contro al tempio di quelle div
utto degli amori della disgraziata Derceto, fosse una bambina, che fu poi la famosa Semiramide, regina di Babilonia, la qua
ntrodotto nella casa loro per nasconderlo nel cortile, senza tetti, e poi mandarto fuori, nella via. Non ha alcun nodo nè a
ici chiameran Lucina. Il carco fianco ad allegiar di spose Io nacqui, poi che senza duol la madre Di me gravossi e senza du
rattò con assai aspra maniera per lungo tempo Anflone ed Antiope, che poi fu madre di Zeto ; ma poi caduta in loro potere,
era per lungo tempo Anflone ed Antiope, che poi fu madre di Zeto ; ma poi caduta in loro potere, essi la legarono alla coda
e due colombe volarono una in Egitto, e propriamente nella Libia, ove poi fu il famoso oracolo di Giove Ammone ; l’altra fe
a in Tebe sacerdotessa ; da ciò ebbe origine l’oracolo di Dodona, che poi fu famoso per tutta la Grecia. Quanto ella favola
egli altari, assaggiò di tutte le vivande preparate pel sacrifizio, e poi rientrò nel fondo del sepolcro senza far male ad
uccise a colpi di frecce, quando si rese padrone di quell’antro, ove poi surse il famoso oracolo di Delfo. V. Delfo. D
agli esercizii olimpici, andavano a visitare il sepolcro di Ebota, e poi coloro che riuscivano vincitori, incoronavano la
che coloro i quali in guerra avessero ucciso cento nemici, dovessero poi , in rendimento di grazie della vittoria riportata
cia una colonia greca avesse costruita la città di Efeso, che si rese poi tanto celebre. Il famoso tempio di Diana, che fu
he giungeva alla meta con la torcia accesa, gualagnava il premio ; se poi le tre torcie si spegnevano tutte, il premio dell
maschio femmina divenue. Cangiandosi le membra tutte quante : E prima poi ribatter le convenne Li duo serpenti avvolti coll
 — Specie di sogni malefici che i latini chiamavano Incubi ; nome che poi è rimasto anche presso di noi a quella specie di
rivestì il suo scudo, che perciò fu detto Egida. Questo scudo fu dato poi a Minerva, la quale ne fece anche un’arma offensi
iglio d’ Inaco e di Melisse, e diede il suo nome alla contrada di cui poi fu re, e che da lui fu detta Egialea. Questa cont
liva a compiere la cerimonia tutto grondante di sangue. Le vestimenta poi ancora intrise, venivano dagli altri sacerdoti so
o uccise. La Terra, sdegnata per questa morte, partorì i Giganti, che poi mossero guerra agli dei. 1584. Egilia. — Sorella
nsaziabile voluttà di lei. Diomede si ricoverò nel tempio di Apollo e poi abbandonò la disgraziata donna. 1585. Egina. — Fi
o Enopia. Fu in quest’isola che Egina dette alla luce Eaco, il quale poi chiamò col nome di Egina l’isola in cui era nato,
itanti dell’isola Egina, i quali furono prima detti Enoni o Enopii, e poi più conosciuti sotto la denominazione di Mirmidon
tentato colpo di mano ebbe principio l’odio inestinguibile che divise poi sempre, con mortale inimicizia gli Ateniesi e gli
re, con mortale inimicizia gli Ateniesi e gli Egineti, i quali furono poi scacciati dalla loro isola, e vedendosi costretti
le, abbandonato dalla madre in un bosco, fu allattato da una capra, e poi raccolto da alcuni pastori. A che m’insegui, o s
Paride, sposò Deifobo, — V. Deifobo — , Eleno si recò presso Crise, e poi dimorò sul monte Ida ; ma siccome stava nel fato
Iasio. Giove, invaghitosi di Elettra la rese madre di Dardano, che fu poi il fondatore di Troia. Vi fu finalmente un’ altra
45. Elisei-Patres. — Cosi venivano denominati i Cartaginesi da Elisa, poi detta Didone, che fu la fondatrice dell’impero di
parlano di questa divinità, il cui nome primitivo era Malpadia, e che poi fu detta Emitea, dalla parola Greca Ἐμιδεα Semide
i Meleagro e di Dejanira. Unito a Peribea ebbe da questa Tideo che fu poi padre del famoso Diomede. Eneo in età assai avanz
se al tempo della guerra di Troja e regnò nelle isole Vulcanie, dette poi dal suo nome, Eolie di cui Lipara, la principale,
le isole chiamate oggi Lipari, furono da principio dette Vulcanie, e poi cangiarono questo nome in quello di Eolie, da Eol
le si chiamava Alcide (nome eminentemente greco) ; che egli ricevette poi a causa delle persecuzioni di Giunone, o per ordi
ercurio, nella città di Trezene, quella avesse preso radici, e avesse poi fatto l’albero da cui Ercole taglïo la sua terrib
a spoglia, e un rio nell’ossa Gli penetro pruriginoso ardore. Ond’ei, poi che dell’idra il fatal tosco Le sue carni pascea.
un tempio fabbricato sul monte Erice, che essendo stato abbattuto fu poi rifabbricato da Claudio Imperadore e che si rese
con un corpo umano avente una testa di sparviero o di cane. La statua poi di Ermanubi si riconosceva dalla sua tunica senat
rcurio gli avessero tolto le braccia e tagliate le gambe, ed avessero poi collocato il tronco alla porta d’un tempio. Da ci
a. Erofila passò una parte della sua vita a Claro, quindi andò a Delo poi a Samo e a Delfo, e finalmente fece ritorno al te
gnifica avia. 1814. Erope. — Così avea nome la moglie di Atreo, che à poi acquistata tanta lagrimevole rinomanza, nella cro
a bellezza di lei, la prescelse come sua sposa e n’ebbe un figlio che poi fu chiamato Aollio, ed una figlia per nome Prima.
suo figlio Esculapio e lo trasportò presso il centauro Chirone da cui poi apprese la medicina. Trasse del corpo dell’estin
L’ancor vivo fanciullo, e ’n braccio il tolse. E quindi il trasportò, poi che partissi. A te, saggio Chiron, perché ’l nutr
ove irritato perciò contro di Apollo voleva lanciarlo nel Tartaro, ma poi cedendo alle preghiere di Latona, lo esiliò dall’
Micene ; ed Ercole stesso vediamo espiato da Ceixo re di Trachina, e poi da Eumolpo dopo la morte del centauro Nesso ; Dem
Pria l’onda sacra di perenne fonte Con pure mani attingi. Edipo E poi che attinta L’avrò ? Coro Crateri troverai, lav
o D’acqua e di mel, nè stilla Pur vi mescer di vino Edipo E quando poi Ciò si bevve il terreno ? Coro Allor tre volte
ono : Ei ricusava, onde in sua liber’alma, Dalle ricchezze soggiogata poi Servili non accor sensi e costumi, In odio aveva
lo aveva amato, e questa fu la vera ragione dell’odio che Giove ebbe poi tanto con Eurimedonte quanto col figliuolo di lui
divenne furioso. Per più tempo il male lo afflisse senza tregua ; ma poi cominciò ad avere qualche lucido intervallo. In u
le cronache, che quando Augusto mosse da Roma, per la spedizione che poi finì con la battaglia di Azio, avesse incontrato
da principio Picciola e debil cosa, e non s’arrischia Di palesarsi : poi di mano in mano Si discopre e s’avanza ; e sopra
monie ; imperocchè era mestieri dapprima pregare in ginocchio la dea, poi incensarla, poi versar dell’olio in tutte le lamp
hè era mestieri dapprima pregare in ginocchio la dea, poi incensarla, poi versar dell’olio in tutte le lampade e accenderle
ed in particolare ai racconti adorni di finzioni. Presso gli antichi poi si dava il nome di favola, a tutti quei singoli f
Dalle midolle, ritenevano gli egiziani, che nascesse un verme da cui poi formavasi un’altra Fenice. L’opinione generale de
e di libazioni. Da principio le Ferie Latine duravano due soli giorni poi tre, e finalmente il loro periodo fu fissato a qu
ludeva allo splendore del Sole e Lampezia a quello della Luna. Neerea poi , loro genitrice, raffigurava la gioventù, le cui
ei Pelagi, ove, dopo qualche tempo, dette alla luce un figliuolo, che poi fu il famoso Chirone, Centauro. Il dolore però di
a prolungargli la vita, poichè uccideva con quelle gli uccelli di cui poi si cibava. Intanto i greci non riuscivano ancora
pogliè invierai del campo : E trofeo de’ miei strali alla mia pira Tu poi le reca…….. ………Ivi Esculapio Risanator della feri
della sua ferita al piede, pensò dapprima di ritornare in Grecia, ma poi avendo saputo la morte di suo padre, s’imbarcò al
tl loto. Quale colui che grande inganno ascolta Che gli sia fatto, e poi se ne rammarca, Tal si fe Flegiàs nell’ ira accol
qui appresso. Una cortigiana il cui primitivo nome era Larenzia e che poi si fece chiamare Flora, aveva guadagnato un’ inge
quali al dire del cennato scrittore, furono soventi volte sospesi, ma poi rimessi in vigore sopra tutto quando la terra, er
quel giorno nelle pubbliche fontane delle ghirlande di fiori, di cui poi coronavano i fanciulli, che prendevano parte alla
Plinio, non avesse dovuto restare in vigore ai tempi di Euripide, da poi che quest’ ultimo scrittore ne istruisce, come es
gina delle dee, allude ad un errore reso popolare dall’ ignoranza, da poi che la Donnola porta quasi sempre in bocca i suoi
uzione di codesti sacerdoti, ebbe da principio vita nella Frigia ; ma poi , coll’ andare degli anni, si sparse in tutta la G
rimanevano della loro famiglia ed erano pacifici e consolatori. Altri poi , si credeva, andassero errando in questa o in que
ri. 2120. Giana. — Era questo il primitivo nome della dea Iana, detta poi per uso abituale Diana. 2121. Giane. — V. Giano.
Micon fu stretta in guisa. Che immota e colta e consacrata a lui Ebbe poi le tempeste e i venti a scherno. Virgilio — Enei
re furibonde di Eteocle e Polinice, dai quali ottiene una tregua ; ma poi , non essendo riuscita a pacificarli ; vedendoli c
ale ebbe la potenza miracolosa di fargli recere dapprima la pietra, e poi i diversi figliuoli che avea divorati. Ciò fatto,
……………… OMERO — Iliade — Libro XIV. trad. di V. MONTI. i quali furono poi quasi tutti posti nel numero delle divinità pagan
o, Marte ed altri figliuoli, e da Mnemosina nove figliuole che furono poi le nove Muse. Tre volte e sei l’onnipossente pad
tico quanto il mondo, e nato da ignoti genitori, e che si fosse fatto poi conoscere dagli Arcadi, ed avesse esercitato su d
olo di Noè. Da questa prima configurazione del Giove pagano, ne venne poi che ogni popolo dell’ antichità, ebbe il suo Giov
Asterio, che rapisce Europa ed è padre di Minosse e di Radamanto ; e poi il Giove Proeto, zio di Danae, il Giove Tantalo,
e circa ottant’anni prima dell’ assedio di Troja. Per quanto riguarda poi la divisione dell’ impero dell’ universo, fatta d
la fuga, Venere, madre d’Enea, li spinse a questa risoluzione, che fu poi cagione della loro salvezza, per mezzo di un prod
e all’arte greca e latina un così splendido sviluppo, come avvenne di poi , che le differenti statue delle deità pagane, rag
i Capitolini, gli Aziacei, gli Apollinarii, i Pirrici e i Megalesi, e poi gli Equestri, i Florali, i giuochi di Cerere dett
rli come bestie. Da ciò ne venne che la professione di gladiatore, fu poi un’arte pubblicamente esercitata. Generalmente i
fatto legare ad un albero con alcuni sarmenti di vite, dai quali egli poi trovò mezzo di sciogliersi. Nella città di Antedo
luogo ove egli si precipitò in mare, e dove a poca distanza s’innalzò poi un tempio e quindi anche un oracolo, consultato i
e non donne guerriere governate da Medusa, loro regina, e che fossero poi completamente distrutte da Ercole. Per altro, cod
sul volto della figlia adorata, dedicò alla pudicizia una statua, che poi fece mettere nello stesso luogo, ove Penelope s’e
e, e per non breve tratto, l’aereo viaggio segui senza accidenti ; ma poi rassicurato dal vedere i suoi sforzi coronati di
atamente quella di Agamennone e di Clitennestra. Ifigenia in Aulide è poi il titolo della famosa tragedia di Euripide, di c
atto, aggiunge che appena Imero si fu anneganelle acque del fiume che poi prese il suo nome, uscisse dalle onde una pietra
to di religione pieno a ribocco di superstiziose credenze : tanto più poi perchè l’uomo per sua natura preoccupato sempre e
ecipitò nel mare, che dal suo nome fu detto mare Ionio, …….. e tutto poi Quel gran tratto di mar, sappi che sempre Sarà Io
o passò come il mare e da questo prese il nome di Bosforo. …….. onde poi sempre Bimarrà fra’ mortali una gran fama Del tuo
olesse dire di la dal vento Borea. Il soprannome d’Iperboreo, si dava poi dai pagani ad Apollo. Secondo l’opinione del cen
cento giovani di sperimentato coraggio, che portavano le offerte ; ma poi essendo state una volta violate le leggi dell’ os
nora su di una pietra, ne avesse fatto scaturire questa sorgente, che poi da lui prese il nome di fonte del cavallo, dalle
rni : Ruripide — Ippolito — Tragedia. Trad. di F. Bellotti. Diodoro poi narra, nelle sue cronache, che dubitando Teseo de
ni, e si esiliò dalla città di Naupatto. Suo figlio Alete s’impadroni poi della città di Corinto. 2317. Ippoteo. — Le crona
schinadi. Dopo qualche tempo ella dette alla luce un figliuolo che fu poi chiamato Tasio. 2319. Ippotoo. — Figliuolo di Alo
nfatti dopo poco tempo, sua moglie dette alla luce un bambino, che fu poi il famoso Orione. Irieo è anche il nome di un ric
ede destro, e vide scaturire una sorgente di acqua limpida, che formo poi quel fiume chiamato, da questo fatto, il piede di
dell’orribile vivanda riserbando solo intatta la testa del morto, che poi legata in oro formava un idolo, a cui venivano an
rimenti che si eseguivano nei giuochi istmici, coll’ andare del tempo poi , a renderli maggiormente solenni, si aggiunsero a
espressamente scavato in una parte del tempio, tutta quell’ acqua che poi serviva ad uso dei sacerdoti. 2356. Itonia. — Min
sta del vello d’oro, celebrò i giuochi funebri in onore di Pelia, che poi ebbero tanta rinomanza in tutta la Grecia. 2371.
ori di quello, e lo chiamò col dolcissimo nome di figlio. Riflettendo poi che l’età del giovanetto era in esatta corrispond
adulto, egli si stabilì nella Caria, e fu capo di una colonia da cui poi discesero gli Jossidi. A proposito di questi, scr
libro dei fiori eccellenti, è una specie di catechismo religioso, che poi divenne la bibbia dei Buddisti. 2389. Kekki. — Ne
a denominazione al dio protettore della agricoltura. I popoli Carelii poi avevano altri dei particolari per l’avena, l’ orz
e questo rispose, che ella sarebbe divenuta madre di un figliuolo che poi avrebbe usurpata la suprema autorità in Corinto ;
to dalla colonna nel puntarla, venisse fusa una piccola giovenca, che poi fu posta sul capitello della colonna istessa. 240
una contrada, che, dal suo nome, fu detta borgata dei Lacidi ; e che poi divenne famosa nei fasti del paganesimo per aver
Arcesio e marito di una figliuola di Autolico, chiamata Anticha, che poi lo rese padre del famoso Ulisse. Al dire dello st
ie, specie di mostri dal volto di donna, che attirano i passeggieri e poi li divorano. Lamia aveva anche nome una famosa co
ono in onore delle sventurate giovanette, una pubblica solennità, che poi fu celebrata ogni anno, sotto il nome di festa de
uella lampada veniva riempiuta d’olio una sola volta l’anno, e ardeva poi sempre, senza che vi fosse stato bisogno di più r
te. Giove l’amò con passione e la rese madre di quel Sarpedone che fu poi re di Licia. Omero riferisce che Diana sdegnata d
l superbo orgoglio di Laodamia, la uccise a colpi di frecce. Partorì poi la moglie al virtuosq Bellerofonte tre figliuoli,
ndonata da lui, che dapprima combatteva nelle fila dei trojani, e che poi passò in quelle dei greci. Priamo onde consolare
lei toglie quella Lingua, cui così male essa governa ; A Mercurio di poi cosi favella : Costei giù mena, ov’è la notte ete
tragitto invaghitosene perdutamente, la rese madre di due gemelli che poi furono detti, dal nome della madre Lari, ed a cui
porzione delle vivande che erano imbandite sulla mensa. Giornalmente poi le statuette dei Lari erano sempre inghirlandate
r la città in gran pompa la statua della dea, posta su di un carro, e poi andarsi a lavare nelle acque del fiume Almone, e
la invocavano onde essa coprisse di tenebre lo loro mariuolerie. …. poi l’aiuto implora A mezze labbra della dea Laverna.
rarci avemo. Vircilio — Encide — Libro XII trad. di A. Caro. Morto poi Enea, dopo molti anni di regno, la vedova Lavinia
di Ascanio, epoca in cui risalì sull’antico trono degl’avi suoi, che poi ella trasmise ai suoi successori, non lasciando a
nelle circostanze della città di Alba ; propriamente dove si tennero poi le adunanze per le feste latine. Da quanto riferi
la festa Laziar, il cui periodo fu, da principio, di un giorno solo : poi al tempo dei primi consoli, la cerimonia Laziar e
avesse partorito un uovo, il quale trovato e covato da Leda, si fosse poi schiuso ed avesse dato alla luce Castore, Polluce
l’ andare del tempo il re Minosse l’offrì in dono a Procri, il quale poi finalmente lo donò a Cefalo, per la famosa caccia
ualche tempo sostenne una triplice sfida, prima al giuoco del disco ; poi a chi fra i due avesse attinto maggior copia d’ac
ciente lunghezza, scompariva ad un tratto rientrando nella terra, per poi ricomparire, ricco di abbondanti acque, vicino al
ezze. Il suo nome, viene secondo Varrone, dalla parola libendo da cui poi provennero gli altri due vocaboli libido e libidi
endevano tutti gli oggetti necessarii alle pompe funebri. Chiamavansi poi col nome proprio di Libitinarii, i sacerdoti o mi
se di sua mano, immergendogli il brando fra la giuntura del collo ; e poi trascinandolo per un piede, lo scagliò nel mare.
uali si voleva fosse stato istitutore quello stesso re Licaone che fu poi cangiato in lupo. Durante la celebrazione delle f
sione, e Licori corrispose per qualche tempo all’ affetto di lui ; ma poi lo abbandonò per darsi nelle braccia di Marc’ Ant
arsi un asilo, edificarono le prime capanne su quel luogo stesso, ove poi col tempo surse la città di Licoria. 2524. Licurg
ni accettarono, con reverente riconoscenza, le leggi che da allora in poi dovevano reggere il loro paese ; e tanto più essi
a musa Tersicore, che la tradizione ci mostra come maestro di Orfeo e poi di Ercole, al quale oltre alle conoscenze scienti
agani non si servivano della lira che per cantare le lodi degli dei ; poi fu adoperata nei banchetti, nei sacrifizii, e se
accompagnare da Iride presso Ercole, onde ispirargli quel furore che poi cagionò la morte dell’eroe. 2547. Liti. — Dalla p
Loto apparisce, sulla superficie delle acque, al levarsi del sole, e poi si richiude in sè stesso all’ora del tramonto. Qu
o che egli aveva mandati a terra, e tutti gli altri suoi seguaci, che poi gustarono di quel frutto, non vollero più ritorna
e fanciulle delle più cospicue famiglie dei Druidi. Innumerevoli sono poi le tradizioni favolose che la superstizione pagan
le vittime, e tingendosi la fronte col sangue degli animali svenati ; poi asciugavano il sangue di cui erano bagnati colla
9 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
onservare lunga memoria de’ beneficii ricevuti. Per un’altra ragione poi ho voluto fregiare del venerato Suo Nome questa m
eti nel descrivere l’età che trascorsero dalla creazione dell’uomo in poi , diedero ad esse il nome di varii metalli, de’ qu
estale colle battiture punivasi dal Pontefice Massimo. Rinnovellavasi poi l’estinto fuoco co’raggi solari raccolti mercè di
sinistra, e nella destra, una lampana ch’è simbolo del fuoco. Cibèle poi era la terra ; percui, a dinotarne l’immobilità,
amasi Cornucopia, Corno dell’abbondanza, e Corno di Amaltèa. Affinchè poi il vagire del fanciullino udito non avesse il vor
ocivo, dal vedersi la statua di lui armata di saette per ferire. Come poi Giove ottenuto avesse nella divisione dell’univer
eta e lo avesse animato con fuoco tolto dal cielo. Quanta somiglianza poi abbia questa favola col racconto di Mosè sulla cr
si di una dolcezza nove volte maggiore di quella del mele. Il Nettare poi (da νη priv. e κτεινω, occido), era la bevanda de
no que’ ferali e mostruosi serpenti, di cui l’Affrica abbonda. Giunto poi all’ estremità dell’ Etiopia, vide su di uno scog
i a pietà i Numi, la mutarono nell’uccello, o pesce detto ciris. Niso poi , mentre inseguiva la figliuola per punirla, fu tr
sìma celebrità, e perciò Omero non ne fa motto ne’suoi poemi. A tempo poi d’Ifito, contemporaneo di Licurgo, cioè 23 anni c
iù per lustri, ma per giuochi Capitolini computavano gli anni. Rimase poi a Roma il costume di coronarsi solennemente i poe
agli Dei ; e pasceva di ambrosia l’aquila di Giove. Castore e Polluce poi si disegnavano dagli Spartani con due pezzi di le
lesto peso ; e che per ciò quel Nume mandò prima la guerra di Tebe, e poi quella di Troia. Percui le guerre più che i fulmi
ma fanciulla. Paride sentenziò a favore di questa Dea ; e d’allora in poi Minerva e più la nostra Giunone giurarono odio et
α, sulla origine della quale voce non convengono gli eruditi. Minerva poi è parola latina, così detta o perchè, come dea de
aveano Minerva per la memoria, o per figliuola di quella. Questa Dea poi chiamavasi Pallade (Pallas), da un verbo greco (π
e in Properzio si giura per gli occhi di questa Dea(2). La sua chioma poi era bionda al dir di Stazio(3). III. Potenza e
ro di Minerva detta la Vergine (παρθενος), opera di Fidia. Partenione poi è l’erba detta camamilla, o secondo altri, la par
tura pugnacissimo ; percui conveniva alla Dea della guerra. In quanto poi alla civetta, è noto il proverbio « noctuas Athen
l dire il sole ; e Virgilio chiama il sole lampana Febea (1). Il Sole poi (Sol) fu così detto da’Latini perchè risplende so
e de’Molossi, assai amante dell’astronomia, si annegò nel Po. I poeti poi con questa favola ci avvertono a non cercar quell
gli diedero come per iscettro un ramoscello di verde alloro. Giacinto poi fu un giovinetto Spartano, amico di Apollo, col q
bra lacerate e le seppellirono in Dio, città della Macedonia. Il capo poi per mare giunse a Lesbo ; e la lira fu cangiata i
l suono della lira addimesticava le tigri ed i feroci leoni. Pausania poi racconta, esser tradizione che Orfeo, morta Eurid
a spegnersi la sete Al fonte d’Aganippe andate e vanno. L’Ippocrene poi (ab ιππος, equus, et κρηνη, fons), o fonte del ca
ro i più cari ornamenti per giungere al determinato valore. Il tempio poi , ov’era allogato un simulacro di Apollo tutt’oro,
alle volte il calore del sole è cagione di subitanee morti. Ad Apollo poi , come a Dio della medicina, consacrarono l’alloro
(2) : Siccome fare Suol Febo in acqua percosso od in vetro. L’Ariosto poi (3) chiama il sole, Apollo : Nel tenebroso fondo
rce ed Eeta, re della Colchide, il quale da Idìa procreò Medea. Circe poi era una maga assai celebre, che soggiornava nell’
ì dolente che dagli Dei ottenne di esser cangiato in cicala. La madre poi pianse amaramente l’estinto figliuolo, ed il pian
elli, come dice Virgilio : e secondo Pausania, anche un toro. I cigni poi chiamansi da Callimaco cantori di Febo ; e Plutar
tro il Sonno dalle nere ali, e la schiera de’ neri sogni. Per ragione poi del regolare ed armonico movimento degli astri, l
e sue ali abbraccia la terra. Le si sacrificava un gallo(5). Il Sonno poi fu creduto fig. dell’ Erebo e della Notte, e frat
rtivano. Così dice Omero imitato letteralmente da Virgilio(3). Morfeo poi era il principal ministro del Sonno e quasi il co
e parole ed il gestire stesso degli uomini. Fobetore (a φοβος, timor) poi , lo stesso che Icelo, mandava i sogni paurosi e s
il monte Mero soprastare alla città, e nascervi ellera e viti. Quanto poi alle nutrici di Bacco si dee sapere che le stelle
a ; o perchè il vino addolcisce le menti più brutali e feroci. Quanto poi al tirso, leggiamo in Esichio ch’esso nella sua g
dal nome del loro capo, e figuravansi quasi sempre ubbriachi. Sileno poi si credeva fig. di Mercurio o di Pan, e di una ni
, di cui non potevasi fare a meno in tutte le feste di lui. Nel tempo poi di queste solennità, una turba innumerabile di uo
che gli Egiziani gli sacrificavano anche il porco. Se gli offerivano poi in voto il potatoio, i cofani, il torchio da vino
a due voci greche che significano un vivere molle e delicato. I Sirii poi la chiamavano Astartea ; gli Egiziani, Nesti ; i
 ; gli Assirii, Militta ; i Medi, Anaite ; e così degli altri. Cupido poi fu così detto dal verbo cupio, desiderare, perchè
ll’atto di uscire dalle onde del mare, detta perciò Anadiomene. Igino poi (5) racconta che una volta dal cielo cadde nell’ E
o dice fig. di Giove e di Giunone, che sposò Ercole in cielo. Apuleio poi afferma (4) che Mercurio sempremai assisteva Vene
lassio era menata, rispondevano ad alta voce ; onde per l’avvenire lu poi questa voce nelle nozze gridata e celebrata. » Va
a Venere che vi avea un magnifico tempio assai frequentato. Il tempio poi eretto a Citera era tenuto pel più antico di quan
rzio, fu riposta la principal gloria di quell’insigne pittore. È noto poi che si rappresentava su di una conchiglia, come s
dell’ abbondanza nella sinistra, ed un ramo di ulivo nella destra. Fu poi antica credenza che i Genii fossero i custodi deg
ati in una divinità che presiede all’arte funesta della guerra. Festo poi insegna che Mamers nel linguaggio degli Osci sign
armato di picca e nell’attitudine di chi cammina velocemente. Bellona poi , detta anticamente Duellona, fu così chiamata da
sfrenato e le devastatrici discordie delle ingiuste guerre. Nel fatto poi di Minerva che vince ed abbatte l’impetuoso Marte
sere stato rapito e portato in alto dalla violenza della tempesta. Di poi , dato principio da pochi, cominciarono tutti a sa
padre di Romolo, ma perchè così dicevasi da’ popoli del Lazio. Quello poi ch’è più celebre nel culto di Marte è il sacerdoz
inni, detti versi saliari, ballando e saltando solennemente. Plutarco poi in Numa racconta che nell’ottavo anno del regno d
contro di lei e l’uccise. Ma Plutarco dice che Ippolita fu schiava e poi moglie di Teseo, dalla quale ebbe l’infelice Ippo
antasilea le schiere aprendo Con femminei ululati. Caro. Le Amazzoni poi , come si finse, eran donne bellicose nell’Asia, c
na donna guerriera e capace di ardite e pericolose imprese. In quanto poi a Pentesilea, essa, combattendo nell’assedio di T
ia al prode Enialio, cioè a Marte che crolla il suo elmo. Questa voce poi deriva o dal verbo ενυω, uccidere, per cui potreb
a questa porta, che si vuole ristaurata da Silla. Nel mese di Ottobre poi gli s’immolava ogni anno il mìglior cavallo de’ c
ed appellavasi il cavallo di ottobre (equus october. Fest.). Bellona poi avea un celebre tempio fuori le porte di Roma, ne
un interpetre o un oratore ; il che conviene assai bene a Mercurio. E poi si vedrà che l’Ermete de’ Greci ed il Mercurio de
sono senza dubbio l’ Ermete tanto celebrato dagli Egiziani. In quanto poi all’origine della voce Mercurius, pare doversi tr
e detto di Mercurio, ch’era vicino alla porta Capena (4). Con ragione poi si disse che Mercurio presedeva alla mercatura, p
store Batto ; e questo sasso prese l’odioso nome d’Indice. Battologia poi (βαττολογια) vuol dire inutile ripetizione di par
Apollo per compassione il cangiò in aquila, o in isparviere. Autolico poi dal padre Mercurio ebbe il dono di una singolar d
ggine, così spesso questo animale si vede ai suoi piedi. La lucertola poi che se gli vede vicino, forse simboleggia quelle
ali si chiamavano talaria (πεδιλα), ed eran d’oro. Il cappello alato poi dicevasi petaso (πετασος), o galero ; ed era un c
atori e de’ cacciatori per ripararsi dalla pioggia e dal sole. Le ali poi attaccate al petaso indicano la velocità del cele
odoro (1) dice che Pan insegnò ad Apollo l’arte d’indovinare ; ma che poi vennero a contesa sulla perizia del suono ; e di
de’ Fauni e de’ Satiri, dio dei pastori e degli agricoltori. I Fauni poi erano Iddii favolosi de’ campi, de’ monti e delle
ronato di pino e vedesi in atto di danzare tutto ebbrifestante. Furon poi detti Fauni o da Fauno, lor padre, o dal verbo fa
o (1) ha scritto una bellissima ode ch’è una specie d’inno. I Luperci poi eran sacerdoti del dio Pan o di Fauno ; e Luperca
n onore di quel nume(2), che celebravansi a’15 di Febbraio. Lupercale poi era un luogo o antro sotto il monte Palatino, con
la incolta e selvatica sembianza propria degli Dei campestri. Selvani poi o Silvani chiamavansi quegli Dei boscherecci che
cintura aveano forma umana e due corna nella fronte ; tutto il resto poi era di capra. Plinio dice de’ Satiri, essere anim
, di cui servivansi per rallegrare gli animi dopo la tragedia. Satira poi chiamasi eziandio una poesia mordace che si propo
di ogni generazione di frutti e ne facevan dono alle Ninfe. Le Ninfe poi erano alcune deità subalterne, a cui non attribui
is), che offerivale sacrificii per la conservazione de’frutti. Pomona poi dicesi un libro che parla de’frutti, come Flora,
creo, perchè questa Dea si reputava la creatrice del grano. Da’ Greci poi chiamavasi Δημητηρ, quasi Γημητηρ, o sia terra ma
le fiaccole della nostra Dea cantò leggiadramente l’Ariosto : Cerere poi che dalla madre Idea Tornando in fretta alla soli
ano, Le valli, i fiumi, gli stagni, i torrenti, La terra, il mare ; e poi che tutto il mondo Cercò di sopra, andò al tartar
tone era suo germano e che Proserpina signoreggiava in ampio reame. E poi esser legge del fato, non potere uscir dell’infer
oletta o scoglio nel golfo di Pesto, detto oggidì la Licosa. Si vuole poi che Napoli fu detta Partenope dalla Sirena di que
an la virtù e l’avere ; erano, cioè, divorati dalle Sirene. La favola poi di Alfeo e di Aretusa non ha che fare propriament
del padre, il quale con tutto ciò finì miserabilmente la vita. Pelope poi fu fig. di Tantalo e di Taigete. Volendo questi s
rchè il fuoco sembra volare per l’aria, nascendo dalle nuvole. Non so poi come il Calepino dica che fu detto quasi canus vo
o avesse cinto di nebbia e così sottratto al furor del nemico. Famosa poi è la lotta di Achille collo Scamandro, fiume dell
trattavano gli affari più rilevanti della repubblica. Fra gli animali poi era sacro a Vulcano il leone. Finalmente, dice Ap
omini preclari, detti Eroi, nati dagl’Iddii o generati dalla terra. E poi , vedendo essi alcune loro opere veramente grandi
belle azioni, ed a cui dopo la morte prestavansi onori divini. Davasi poi il nome di Semidei (ημιθεοι) agli Dei di second’o
prima in Egitto, indi nella Fenicia, e finalmente nella Grecia. Egli poi era il tipo ideale della fortezza e della ferocia
Alcioneo e Porfirione ch’erano i principali fra que’ mostri. Famoso è poi il combattimento che per Deianira, fig. di Eneo,
za. Ma furon guarite da Melampode con buona dose di elleboro. Acrisio poi ebbe una figliuola chiamata Danae, che fu madre d
oggiorno delle Muse, e le sue delizie andarono in proverbio. Si vuole poi che nella Tessaglia nascessero assai erbe velenos
nto che un venefico qualunque da Plauto(1) si chiama Tessalo. Celebri poi erano i cavalli della Tessaglia, i quali, di razz
lui tempio, ov’era custodito da un dragone che sempre vegliava. Eeta poi diede in moglie a Frisso la figliuola Calciope. O
raccogliere, diede tempo a’ fuggitivi di ritirarsi in Tessaglia. Egli poi seppellì i brani dell’infelice figliuolo in un lu
vengono ad un principe, a lui insegnò la musica e la medicina. Avendo poi predetto l’oracolo ch’egli sarebbe morto all’asse
provare che la venuta di Enea in Italia sia una mera favola. Per dire poi le sue avventure bisognerebbe ripetere quanto di
odo ; per cui da Catullo(2) vien detto padre delle ninfe. Lo troviamo poi figurato in forma di un vecchio assiso sulle onde
tre termina in corpi di lupi colle code di delfini (2), in una egloga poi afferma che finiva in cani marini (3), come Lucre
damanto, che tutti gli altri poeti pongono nel regno di Plutone. Dice poi che coloro i quali saranno ritrovati mondi da ogn
da erano i Cimmerii e le lor grotte ; e più altre simili cose. Ma che poi , per ordine dell’imperatore Augusto, avendo Agrip
egetonte ed il Cocito ch’egli chiama un rigagnolo dello Stige. Spesso poi il Piriflegetonte si confonde col Flegetonte, fiu
a alle ombre de’morti, dedicati i sepolcrali monumenti. Secondo altri poi gli Dei Mani erano Genii, che credevano assegnati
è fra quelle veramente povero (inter opes inops). Dell’empia vivanda poi da Tantalo preparata agli Dei colle carni di Pelo
rpetuo di un cuore signoreggiato da qualche veemente passione. Sisifo poi , discendente di Eolo, regnò a Corinto dopo che Me
circondato dalle Furie e da ogni maniera di tormenti (2). Di Plutone poi , come degli altri infernali Dei, si è sempre dett
una vacca nera e sterile(1), in segno della sua sterilità. Il simbolo poi più ordinario di questa Dea era il papavero, come
10 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
che di Inaco re d’Argo era figlia la Ninfa Io trasformata in vacca, e poi in Dea, sotto il nome di Iside ; e parimente d’Ar
rmatosi in pioggia d’oro discese in quella torre e sposò Danae che fu poi madre di Perseo. S’intende facilmente che l’oro c
e chiamate Stenio ed Euriale, e che da prima eran tutte bellissime, e poi divennero mostruose in punizione della lor vanità
ostra e tu ‘l vedessi, « Nulla sarebbe del tornar mai suso. » Quanto poi alle belle arti sappiamo che gli antichi rapprese
dalle porte del tempio di Minerva in Siracusa49. Tra i lavori moderni poi è da rammentarsi la testa di Medusa dipinta da Le
ti, e dal tronco o busto di essa uscì l’alato caval Pegaso, che servì poi sempre di cavalcatura a Perseo. Inoltre questo ca
presso il monte Elicona nella Beozia, fece sgorgare una fonte che fu poi sacra alle Muse e fu chiamata Ippocrene, che vuol
l’era volgare ; e perciò almeno tre secoli più antico di Mosè. Perseo poi è considerato come contemporaneo dei primi Giudic
ma la necessaria introduzione al Corso della Storia Antica ; e quanto poi alla Letteratura classica ed alla Archeologia è f
ù da lungi, or più da presso. « Volando talor s’alza nelle stelle « E poi quasi talor la terra rade ; « E ne porta con lui
11 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
non poco utili alla istruzione di un mondo civile e morale. Il falso poi traendo origine da immagini tutte fantastiche, ci
a a’frumenti seminati fino a quando stessero sotto terra ; pullulando poi su la terra e producendo le biade, la dea Segezia
mo di ciò ch’è favola, supponendo il leggitore esserne istruito. E se poi queste nostre escogitazioni si volessero a un tem
sciogliendo la cintura alle vergini addivenute consorti. 15. Plutarco poi dimandando, perchè l’anno andasse consacrato a Gi
non ancora era compiuto il tempo della gravidanza di lui, traendonelo poi fuori a suo tempo. A questo mito può darsi varia
ha d’uopo de’virili, onde generare per le vie ordinarie. Per Saturno poi si è inteso colui, che presiede al tempo, e ne re
ettro in mano, chè lo imperio del Sole si distende su la terra. Altri poi lo ricercano nell’aria, e vogliono esser l’aere d
e per la vicinanza che è tra Giove l’etere, e Giunone l’aria. Platone poi , come dicemmo de’miti di Giove, la vuole detta Gi
ettero incominciare : regina degli uomini e degli Dei, perchè i regni poi nacquero da essi matrimonii legittimi….. È Giunon
ta da’giganti alle prime donne ; con la fune legate le mani, la quale poi appo tutte le nazioni s’ingentili con lo anello p
nde Virgilio chiama coniugium stabile il matrimonio solenne : essendo poi stato preso per crudele castigo di Giove adultero
e lascia dietro l’aratro, i quali sovente vanno serpeggiando. Varrone poi , prendendo Cerere per la terra istessa, ne tragge
ste, lieta l’una in primavera, lugubre l’altra in autunno. L’Agostino poi esponendo la dottrina di Varrone, prende Proserpi
caccia il terrore nel euore degli uomini e sembra minacciarli. Festo poi ne tragge la etimologia dal verbo moneo, cioè amm
a. Esiodo(1), assegna a loro il riso e il dolo ; il poeta dell’Iliade poi le blandizie dell’elloquio, onde va illuso ancora
su l’orizzonte, ond’è detta Lucifer apportatrice del giorno. Portava poi il nome di Ecate da εκατον cento, o perchè ella v
iniziativa dello incivilimento tra gli uomini. Sotto l’altro aspetto poi non sfugge a colui che vi pone mente di confonder
inondazioni, si tolsero di mezzo le discordanze di guerra. Appiccando poi a questo mito un’allegoria, potrebbe interpetrars
a questo antico verbo ricompensare, rendere un eguale beneficio, onde poi si è fatto redhostire, e hostimentum. Da ciò si p
e vera Dei. In Roma era una porta detta Carmentale dal suo nome, che poi fu nominata scelerata, e vicino a questa un’ara n
12 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
per catacresi, ossia abusivamente o estensivamente, alberi. Amadriadi poi è un greco vocabolo composto, che significa insie
l nome di una di queste due Ninfe a cui apparteneva. La qual capra fu poi da Giove trasportata in Cielo e cangiata nella co
sieme con la sua capra in quella costellazione25. Della Ninfa Melissa poi raccontano che fosse stata la prima a scuoprire i
are dentro un albero incavato o corroso dalla vecchiezza ; e che essa poi fosse cangiata in ape. La favola della Ninfa Eco
come il parlar dell’ Eco per riflessione del suon della voce. Quanto poi all’orgoglioso amor proprio di Narciso, la Mitolo
ale a un genere di Lepidotteri diurni della tribù dei Papilionidi ; e poi al Ninfale del pioppo (N. populea) assegnarono an
delle piante erbacee aquatiche congeneri alla Ninfèa. In Architettura poi sin dal tempo dei Classici greci e latini chiama
13 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
divenir regina ; e se egli volle aver moglie gli convenne rapirla, e poi contentarsi che ella stesse ogni anno per sei mes
Anche Plutone aveva altri nomi ; e in principio chiamavasi Pluto, ma poi si distinse con questo nome il Dio delle ricchezz
Dite la città del fuoco (di cui abbiam detto nel Cap. precedente) : e poi da Virgilio poeta pagano facendo chiamar Dite il
ola Dea Mira uguale in potenza e in ufficio al Fato dei Romani245 ; e poi ne inventarono tre, distinguendole coi nomi di Cl
do e sozzo di persona e di vesti, e di modi zotici ed aspri. Aggiunge poi che ciascun’anima per essere ricevuta nella barca
li estinti. Minos e Radamanto erano figli di Giove e di Europa ; Eaco poi di Giove e di Egina. Appartenevano perciò alla cl
anime all’altra riva, e le trasporta tutte gratuitamente. S’incontra poi « Cerbero fiera crudele e diversa, » che conser
anco, « Che gli pendea, come a pastor, dal fianco. » E per intender poi che questa è una imitazione del gigante Polifemo
14 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
molto irregolare, li chiamaron pianeti, cioè corpi erranti. Le Stelle poi vere e proprie stimaron che fossero incastonate e
Cielo, e perciò le chiamarono fisse ; e diedero l’ufficio ad Urano, e poi come sostituto anche a Giano, di far girare quest
te due Divinità, alle quali diedero il nome di Apollo e di Diana, che poi identificarono col Sole e colla Luna. Prima di tu
nell’Empireo, esclama : « O Elios, che sì gli addobbi !98) » Quanto poi al globo lunare sappiamo che la Dea che lo dirige
n mezzo ai disagi ; e potè solo fermarsi nell’isola di Ortigia, detta poi Delo, una delle Cicladi nel mare Egeo, isola nata
o cominciò a riavvallare, e disparve nuovamente sott’acqua. I geologi poi , collo studio degli strati del nostro globo e del
ari e le selene argentee (volgarmente il pesce luna) ; principalmente poi in chimica il selenio, l’acido selenico, l’acido
15 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
edere per vari titoli preferita ad altre di simil genere. Desideriamo poi soprattutto che questa nostra fatica possa esser
el porre in chiaro il consiglio e l’intendimento di questa scuola per poi discendere a distruggere i suoi errori(1) : Auda
; ed in quel tronco Cessò di Mirra l’odoroso pianto(1). Così chiuse poi il discorso con alcuni versi che si potrebbero di
i, come la Fortuna, la Mente, l’Onore, ecc. La più generale divisione poi che fucevasi una volta degli Dei era in celesti,
se forme di animali. Giove li perseguitò anche in quel paese, ma finì poi per riconciliarsi con essi tutti.   Giove e G
desiderato segreto, col patto che nol palesasse ad alcuno ; le additò poi un fiore sopra il quale una donna sedendo concepi
a Nettuno accolta nell’isola Ortigia o Delo, allora natante e ch’egli poi rese ferma, e che ivi diede alla luce i due suoi
iù alta del corpo loro veniva a formare un arco. Mercurio d’allora in poi volle portarla in quello stato come simbolo di pa
in una delle sue coscie, ove lo tenne il resto dei nove mesi ; venuto poi il tempo del suo nascere fu nascostamente consegn
a poter essere istruito dalle Muse e da Sileno, vecchio satiro che fu poi amato molto da Bacco. Cresciuto in età questo Dio
enti Sí è già detto che Giove si riserbò l’impero dell’aria. Egli poi affidò ad Eolo figlio suo e di Acesta o Sergesta
ronide amato il giovane Ischi, Apollo di ciò avvertito dal corvo, che poi di bianco fu tramutato in nero, uccise Coronide e
igante Perìsete, che divorava gli uomini e sacrificavali, il quale fu poi ucciso da Teseo che ne disperse le membra. Escula
artire da Creta Teseo condusse seco la sua liberatrice, che abbandonò poi nell’isola di Nasso. La favola del Minotauro si s
ù sostenuto cadde in quella parte del mar Egeo o Arcipelago che portò poi il nome di Icario e precisamente tra l’isola Icar
 ; tu allora benedicesti quest’officiosa quercia, ai rami della quale poi sospendesti la culla del pargoletto tuo figlio. »
urbare il suo regno ; gli comandò le cose più dure e malagevoli dette poi dai mitologi le dodici fatiche di Ercole, persuas
emorabili azioni. Vinse il fiume Acheloo e gli tolse un corno, che fu poi chiamato Cornucopia. Soffocò il gigante Anteo. Di
me si è già detto e che ciascuna nazione vantasse il suo, e che tutte poi attribuite fossero le imprese di tanti Ercoli al
stessi dall’umida terra, tra quali citasi il serpente Pitone, che fu poi ucciso da Apollo. Anche Cerambo, abitante del mon
lla. Fedra punta da rimorso confessò a Teseo l’innocenza d’Ippolito, poi disperata s’uccise ; e Teseo addolorato per l’ing
seo e Piritoo, il secondo fu ucciso, il primo imprigionato e liberato poi da Ercole. Si pone Piritoo nel numero dei famosi
se di Fineo, e questi le inseguirono fino alle isole Plote che furono poi dette Strofadi ora Strivali. Fineo secondo alcun
ioso ad assalire l’orribil mostro e l’uccise. Il re di Licia lo mandò poi a combattere contro i Solimi, popolo della Pisidi
eva predetto a Laio che sarebbe ucciso da suo figlio il quale avrebbe poi sposata la madre, dalla cui unione sarebbe sortit
attacca un laccio fatale e in questa guisa si precipita nel Tartaro ; poi datosi ad un volontario esilio o come altri scacc
lo. Spaventato Tieste si ritirò in Sicione città dell’Acaia. Atreo fu poi ucciso da Egisto figlio di Tieste. Atreo ebbe du
d’aver Ermione figlia di Menelao, che prima a lui promessa, era stata poi data a Pirro, andato a Delfo, ove sapeva che Pirr
ella corte di Licomede re di Sciro, ove dalla figlia di esso Deidamia poi ebbe Pirro. Ma Ulisse presentatosi in abito da me
migliori suoi difensori, e fattolo venire alle mani prima con Achille poi con Diomede, sebbene all’uno ed all’altro inferio
glio Ascanio, partì seguíto dalla moglie Creusa figlia di Priamo, che poi si smarrì nel viaggio. Enea col padre e col figli
Silvia sacerdotessa di Vesta, dalla quale congiunta a Marte nacquero poi Romolo e Remo fondatori di Roma. L’ira di Achille
chiamati duumviri. Questo numero fu successivamente portato a dieci e poi a quindici, i quali pigliarono il nome di quindec
i Flamini, tra cui il Diale o Flamine di Giove era il primo, venivano poi il Marziale, il Quirinale, eco. Anche le mogli lo
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
ò immaginarono che vi fossero Genii particolari per ciascun popolo, e poi per ciascun luogo, e finalmente per ciascuna pers
ll’Oriente e prevalsero principalmente tra gl’Indiani e i Persiani, e poi passarono agli Egizii, e finalmente ai Greci e ai
noltre è notabile che questa credenza nei Genii o negli spiriti, come poi si chiamarono nelle lingue nordiche, si diffuse p
a il dualismo del principio benefico e del principio maligno. » Vien poi a concludere giustamente che con questo sistema s
somiglianze di ufficio non furon contradette da alcuno274. L’opinione poi di Socrate sull’esistenza dei Dèmoni o Genii non
redevasi all’esistenza di genii buoni e di genii ma ligni276). Quando poi i Pagani divenner Cristiani, confusero i Genii bu
carro di Diana ; e perciò non è possibile crederlo un Angelo. Quando poi i Genii sono senza le ali, indossano ancora la to
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
essero per non accostarsi troppo agli scogli ov’esse abitavano. Dante poi ha trovato il modo di parlarne anche nel poema sa
che la sirena Partenope andò a morire sulla costa del Tirreno dove fu poi fabbricata una città che in memoria di lei ebbe i
iscosta meno di quella degli altri cetacei dalla figura umana, mentre poi vanno a finire in una coda orizzontale, come una
marina e di Ecate dea infernale, e che in origine era bellissima, ma poi per gelosia di Amfitrite, o, secondo altri, della
12 braccia, e di più alla cintura una muta di cani latranti. Cariddi poi , benchè creduta figlia di Nettuno e di Gea, ossia
i credemo ; « Così distante ha l’un dall’altro estremo. » Mirabile è poi sovra le altre la descrizione del modo con cui Or
antro oscuro « Di qua e di là con tagli e punte tocca. « Come si può, poi che son dentro al muro « Giunti i nimici, ben dif
18 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
tteristiche, bene attribuite ai cavalli del Sole108). Le dodici Ninfe poi che danzano intorno al carro rappresentano le Ore
a Teti, dea marina, in un palazzo di cristallo in fondo al mare. Come poi facesse per ritornar nella notte dalla parte d’Or
una delle 7 maraviglie del mondo, ma fu atterrata da un terremoto ; e poi i Saracini conquistatori di quell’isola ne vender
par suo, cioè con Epafo figlio di Giove e della Ninfa lo, già vacca e poi Dea, si trovò impegnato per fanciullesco puntigli
ri ecc., alcuni dei quali erano lunghi otto o nove metri. Gli zoologi poi adottarono il nome del favoleggiato serpente Pito
eoi « Parte già fuor, ma ’l più nell’onde chiuso. » I poeti minori poi non finiscono mai di rammentare le eoe maremme, c
denti, la nobiltà di sangue va in dileguo e cade in dispregio. Quanto poi alla vanitosa illusione che le virtù degli avi pa
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
aligno e malefico. Questo è l’ordito della favola, secondo i più ; ma poi vi si fanno sopra tanti ricami e intorno intorno
il fuoco alle materie combustibili che trovansi sulla Terra. Il fuoco poi , come dice Bacone da Verulamio, è la mano delle m
hiamarsi invidiabilmente felici i sapienti cultori di quelle ! Quanto poi al vaso di Pandora, onde, uscirono tutti i mali d
andora, la quale gli portò in dote quel vaso pieno di tutti i mali. È poi molto notabile e filosofica l’interpretazione di
fa la più bella figura, come abbiam notato di sopra, nei suoi doveri poi , che diremmo domestici, vale a dire di marito e d
dine cronologico e gerarchico, nel parlare dei figli di Giove. Peggio poi che bestiale non che disumana fu la condotta di q
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VIII. Tre Divinità rappresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre » pp. 39-43
ena separata dal Caos, e perciò priva di piante e di animali ; Cibele poi come la Terra ornata di tutte le produzioni dei t
presiedeva Cibele. Chiamavasi in greco e in latino Rhea (nome che fu poi dato anche alla madre di Romolo, Rhea Sylvia), da
collo Dea Tellùre, e perciò le fu dato anche il nome di questa. Aveva poi molti altri nomi, come Berecinzia, Dindimene, Idè
i in origine abitavano quando nacquero Giove, Nettuno e Plutone. Eran poi chiamati Dattili, perchè eran dieci come le dita 
iletto sacerdote chiamato Ati, che si era per disperazione mutilato e poi precipitato fra i dirupi e i sottoposti abissi di
i chiama Cibele la Madre Idèa, cioè adorata sul monte Ida : « Cerere poi che dalla Madre Idèa « Tornando in fretta alla s
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
compagni a prender dell’acqua alla fonte che trovassero più vicina, e poi gli altri a sollecitare quei primi ; ma non veden
are la città. Questa fu da prima chiamata Cadmea dal nome di Cadmo, e poi Tebe, conservandosi però sempre il nome di Cadmea
alla fortezza che fu primamente il nucleo della città. Il territorio poi fu detto Beozia dal greco nome dell’animale ivi t
elle quali avremo occasione di parlare a lungo in appresso. In quanto poi ai guerrieri nati dai denti del serpente ucciso d
bedue le forme « A cambiar lor nature fosser pronte. » Considerando poi storicamente Cadmo, ne troviamo determinata l’epo
ornelio Nipote nelle sue Vite degli eccellenti capitani greci. Quanto poi al nome di Tebe, non si contrasta che Cadmo avess
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
a seconda fu più terribile e più decisiva della prima, e da quella in poi non corse più pericoli il regno di Giove, fu più
non dei Titani ; ma distratto da altre più facili poesie, e impedito poi dall’esilio non potè eseguire quel poema che avev
posta condizione sine qua non, la dinastia divenne da quel momento in poi usurpatrice ; e Giove in appresso fu soltanto un
ragione. La famiglia dei Titani privata del trono, prima per frode, e poi per forza 69, esiliata dal Cielo ed oppressa, ten
me di pugna di Flègra 74) dalla prossima antica città di questo nome, poi chiamata Pallène. Il caso più strano di questa g
ipe dei geologi, con tutta la sua nuova teoria dei vulcani. I chimici poi che riconoscono coll’analisi l’esistenza del solf
23 (1880) Lezioni di mitologia
Conte Federigo Sclopis, allora Presidente del Senato, visitandovi io poi con assai frequenza nella Biblioteca Universitari
ergiurare gli Dei. Febea ebbe da Geo l’amabile Latona ed Asteria, che poi maritata a Perseo, divenne madre dì Ecate, divini
e mostra di lontano; Ella s’accosta, e leggermente afferra L’erba, e poi bacia la paterna mano; Dentro a sé piange, e dire
no, e la favella Dalla sua lingua subito disgiugne; Con maggior sonno poi gli occhi suggella, Che con la verga sua toccando
primé e inchioda, E con mirabìl’arte ve gli attacca. Tutta arrabbiata poi la lingua snoda: Dunque, disse, debb’io per quest
a quella Che esser solca, ma temea non muggire: Apre la bocca al dir, poi la suggella Per non udir quel che fuggia d’^udire
schia alfin, ma con rotta favella Tutta dubbiosa sotto voce a dire; E poi che’l caso suo conobbe espresso, Il ciel ringrazi
lembo era detta dai Greci πεϛα:, instita o segmentum dai Latini; onde poi si trovano menzionate dai Romani segmentatœ veste
no dell’oliva oppose il destriero, ch’egli il primo nel luogo, ove fu poi eretta l’Academia, domò, come Sofocle accenna nel
rosclistio, perchè, adirato con Giunone, inondò un campo argivo; dove poi , come Pausania avverte, gli fu edificato un tempi
a dei capelli suscitarono l’idea di questa rassomiglianza, che non ha poi retto alla diligente osservazione dei ritratti ce
llevato fino a concepire una bellezza che con venisse ad un dio, l’ha poi espressa con tanta fé licita nel marmo, che sembr
incantare chi osserva questo bel simulacro nel tutto insieme, cresce poi il piacere a considerare le perfezioni d’ogni sua
to nel secolo dei grandi artefici. La non originalità dell’Apollo era poi un argomento da estendere i dubbi sopra qualunque
sari e la non curanza del pubblico di Roma per le arti del disegno. E poi , una villa che onoravano tanto spesso del loro so
uati ambedue in luogo pubblico e sacro, mi fa pensare che non fossero poi trasportati ad Anzo dove fu scoperta questa insig
salute; per mostrare che il morbo eccitato dall’ira del nume cessava poi per la sua clemenza col mezzo dell’arti agli uomi
a colla sua destra, e con una lancia da cacciatrice nella sinistra. E poi si può dare che l’espressione del nostro simulacr
cchio, e debellar le fere. » Le chiome strette in nodo le ondeggiano poi sulle spalle, la faretra le pende dagli omeri. Al
istese sulla sommità delle colonne certi gran sacchi ripieni di rena: poi lasciando scorrere leggermente questa sabbia, ven
te, e mal vincete, o miei Fratelli: ecco vendetta, ombre di sangue, E poi vi seguirò. — Disse; e col volto Rivolto indietro
ro mummie trarre 1’ origine. Questo rozzo corpo del simulacro è stato poi di varii emblemi arricchito, che tutti han relazi
nostra statua corrisponde colla riferita descrizione della parma. Che poi tale si fin gesse lo scudo di Pollade apparisce d
l’urna, ed ugualmente divisi fra l’assoluzione e la condanna. Siccome poi in tali monumenti, ove Pallade si mostra paludata
i cavalli, la sua natia beltà, la nettezza e l’abbigliamento. Reca di poi la ragione perchè col di lei simulacro s’immerga
l tuo lamento. Lascia star questo dì conviti e feste. Per ripigliarle poi per tutto l’anno, Finché non riede l’annual funes
ta eleganza, che la dimostra proveniente dal buon secolo dell’arte, è poi trattata con molta trascuratezza. La novità dell’
no e rosseggiante bronzo S’arroventan le masse, e dome e molli Ne son poi tratte: allor l’incude il fabro Ad un ceppo accom
guaine d’argento a’ fianchi pendono. Stretti uno all’altro a carolar poi mettonsi Rapidamente in circolo volubile Seguendo
fuggendosi, qual fervida Ruota che sopra sé corre e s’avvoltola. Ecco poi d’improvviso il cerchio fendesi, Ed in più gruppi
trovarla così descrisse l’ Ariosto in questi versi divini: « Cerere, poi che della madre Idea Lasciata in fretta la soling
no. Cercarono nel principio d’imitare con fedeltà maggiore la natura: poi s’inalzarono fino all’idea del bello ideale. Ogni
ole, il banditore Mercurio, e il ministro dell’ara la Luna. Presedeva poi ai misteri un prefetto col titolo di re, il quale
ppresenta l’Inverno, ha un manto che gli pende dagli omeri: gli altri poi sono nudi, ed in tal guisa appunto sono rappresen
eterna di questa cara divinità, come appare da Tibullo, che dice: — E poi viene il sonno colle ali fulve, e i neri sogni co
avventura, che i sogni degli amanti non abbiano prevenuta; e Apollo è poi singolarmente il nume del vaticinio e degl’indovi
erte, una cassettina di profumi che i Latini chiamavano acerra. « Se poi si chiedesse quale individualmente si voglia indi
o e rammentando le azioni e i costumi dei tempi andati, e la Sapienza poi è la donna velata e quasi in abito di filosofessa
un oracolo che avea sul monte Parnaso insieme colla Terra, e ch’ella poi cedette ad Apollo. Temi aveva ancora un altro tem
ni insidie contro Celo, lo incatenò, gli fece quell’oltraggio ch’egli poi sofierse da Giove, ed avendo liberato i fratelli,
Eran per questi monti, insieme accolse E die lor leggi; onde il paese poi Dalle latebre sue Lazio nomossi. Dicon che sotto
Serapide. Sì osservi, fra 1’ altre quella riportata dal Fabbretti, e poi dal Cupero, che in tutto confronta colla presente
ione in Sinope, città non ignobile del Ponto. Questo simulacro giunto poi in Egitto, e riconosciuto per Plutone dal Cerbero
ndo almeno i vocaboli già consecrati nelle loro teogonie. D’allora in poi tutti i popoli seguirono l’esempio d’Alessandria,
el gran Giove di Sinope ; e nelle monete di questa città, che divenne poi colonia romana, s’incontra frequentemente l’effig
E tu che se’ costì, anima viva, Partiti da cotesti che son morti. Ma poi ch’ei vide ch’io non mi partiva, Disse: Per altre
vea in mano un ramo di pomi,, che alludeva alla vittoria d’Ida, e che poi fu confuso col frassino di Nemesi. Dall’altra reg
e nè quella di Raamunte, nè altra, che antica fosse, ne aveva; ma che poi aveva osservato che la Nemesi, che noi nelle meda
mula Cartago, Ch’andò errando per Libia ombra sdegnata. Sinché per me poi vide Trasformata l’immago De la sua gran nemica:
all’altare. Sì stretta connessione degl’inni e delle danze sacre, che poi si accompagnavano indispensabilmente colla lira,
e lo stesso Egisto non ha temuto di osare tanto delitto. Clitennestra poi , coir insidia del peplo chiuso circondando Agamen
ato, eh’ era in lui riguardata come un dono degl’Iddii. « Della cetra poi parlano espressamente i Classici: fra gli altri O
o, non essendovene, come già notammo, alcuna colla maschera. L’ altra poi dalla quale è stata tratta la nostra, quella del
suvio sotto le sue eruzioni ha conservate per tanti secoli, per farne poi all’ età nostra ed al sovrano di quella bella par
Amore, come dice Anacreonte di quelli che amano smisuratamente. Teseo poi ama, ma il fumo di Atene, e può dirsi che Arianna
rribil fierezza, e quello di Locri alla sua agile velocità. I soldati poi che gli sono tutti intorno piangono il giovinetto
quel tirso, onde Euripide chiama la ferula bene ornata di tirso. Che poi quest’aste, le quali si veggono nei marmi, e in a
a: trae amore da lui, e s’innamora della propria bellezza. Nell’acqua poi , come vedi, quasi folgora. L’antro è di Acheloo e
arte sinistra: mostra la mano l’aria ove si curva il cubito, le rughe poi dove alla giuntura si piega, e l’ombra ancora ch’
dei popoli settentrionali: e incominciatosi poscia ad arricchirgli e poi a fargli di metalli anche preziosi, ne fu sovente
quelle prese da cervi giovani, che il primo anno si chiamavano (grec) poi dai Greci. E Lattanzio commentatore di Stazio pre
iatore data al Centauro ne nobilita ed abbellisce l’espressione: ed è poi tutta propria di questi selvaggi misti di uomo e
sull’esempio del dio del Vino di una vita lieta e voluttuosa, cedeva poi alla sorte comune d’ogni vivente, non altrimenti
composta di sotti: drappo, forse di bisso pieghettato minutamente: è poi avvolto in un pallio del pari ampio e magnifico,
uti volgaramente, e che si vede nella Galleria di Firenze. L’opinione poi di Winkelmann non è affatto probabile, poiché non
a. Un’altra ara coronata ed accesa è presso questa figura, la quale è poi seguita da quella di una Menade, o Baccante furio
ampio mantello o coltre era proprio a significare, come che avessero poi strettamente lo stesso nome due diversi generi di
e nelle mani un vessillo simile ai romani, e di quella figura ch’ebbe poi il labaro degl’imperatori cristiani, cioè un drap
dalle pantere segue la sposa involta da quel gran peplo, o velo, che poi dai Latini si disse flammeo. Un giovinetto Baccan
venir Ciprigna a queste nozze, e donò alla sposa quella corona che fu poi riposta fra le stelle. Un Fauno veduto quasi di s
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
iversi nomi a una stessa divinità secondo i suoi diversi attributi, o poi questi diversi titoli a loro attribuiti furon con
considerati come rappresentanti altrettante divinità. Tal’altra volta poi di più divinità se ne fece una sola, amalgamando
ausa e di effetto considerati dagli antichi nei fenomeni del mondo, e poi perchè frequentemente i poeti, invece di rammenta
grado di regina del Cielo, ed ebbe da essa Marte, Vulcano ed Ebe ; e poi da altre Dee, ed anche da donne mortali, altri fi
periori, esclusi soltanto l’Orco, ossia Plutone, Bacco e il Genio ; e poi ricorsero anche ai nomi delle divinità secondarie
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVII. Gli Dei Dei Fiumi » pp. 285-289
i dell’Abissinia e si ritiri sempre un poco più in là. Il Padre Tebro poi , ossia il fiume Tevere, era un personaggio molto
fiume è navigabile, si pone in mano alla figura del Dio un remo : se poi il suo corso si dirama in due o più alvei, si agg
sposa. E di questa pugna dovremo parlare altrove più a lungo. I fiumi poi della Troade eran piccini, ma furiosi. Omero ci r
le impetuosa eloquenza il Xanto incoraggiava il fratello Simoenta ; e poi quanto fu grande lo sgomento di Achille che dispe
aita l’infelice Achille « Contro quest’onda ! Ah ! ch’io la fugga, e poi « Contento patirò qual sia sventura. « Ma nullo h
26 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
aco, oriundo di Fenicia o d’Egitto, conduce una colonia nel paese che poi fu detto Argolide. — Molte fondazioni furono p
nia nel paese che poi fu detto Argolide. — Molte fondazioni furono poi fatte dai suoi figli e nipoti, detti Inachidi.
uccessore d’Ogige. Fabbrica una piccola città, detta Cecropia, che fu poi l’Acropoli (città alta). Quindi le dodici borgate
di la favola), conduce una colonia nella Beozia, fonda Cadmea, che fu poi la cittadella di Tebe ; introduce in Grecia la sc
io. Deucalione si rifugia colla sua moglie Pirra sul monte Parnaso, e poi ripopola la Tessaglia. A Deucalione succede Ellen
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
go, che propriamente ed etimologicamente significa borgo di Marte ; e poi sotto questo nome fu istituito da Solone il famos
à, che vi eran portate a decidere le liti anche dagli stranieri. Come poi in questo nome tanto del borgo di Atene quanto de
rlo, e il dibattimento ebbe luogo in un borgo d’Atene che d’allora in poi fu chiamato perciò Areopago. Seì di quei giudici
te, prima perchè non era il Dio per cui avessero maggior devozione, e poi perchè il truce soggetto pareva loro che ripugnas
passo d’Arno « Rimane ancor di lui alcuna vista, « Quei cittadin che poi la rifondarno « Sovra ’l cener che d’Attila rimas
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
me col figlio venne nel Lazio e fissò la sua dimora su quel monte che poi fu detto il Palatino. Quanto poi a Porrima e Posv
issò la sua dimora su quel monte che poi fu detto il Palatino. Quanto poi a Porrima e Posverta, Ovidio e Macrobio asserisco
àno, quantunque avesse un tempio in Roma, da prima nel Campidoglio, e poi , al tempo delle guerre di Pirro, presso il Circo
Dio si attribuivano i fulmini notturni, come a Giove i diurni. Ovidio poi confessa che non sa qual Dio sia (quisquis is est
ommo Mane (il Plutone dei Pagani) che fu adottata dal Proposto Gori e poi dal Tigri nella descrizione di Pistoia e suo terr
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XV. Giunone regina degli Dei e Iride sua messaggiera » pp. 79-85
nistero cadde sconciamente e destò l’ilarità degli Dei, e d’allora in poi non volle più servirli a mensa ; e Giove le sosti
guai a coloro che avessero la disgrazia di dispiacerle, specialmente poi se Giove o qualche Dea sua nemica li proteggesse,
ce completamente addormentare Argo, gli chiuse tutti i cento occhi, e poi gli tagliò la testa e liberò la vacca. Giunone no
adoravano le bestie fu ricevuta e adorata come una Dea, e restituita poi da Giove nella primiera forma fu venerata sotto i
stie nelle quali credevano che questi si fossero trasformati. Il nome poi di Argo è rimasto celebre in tutte le lingue mode
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
el regno in memoria di Saturno fu da prima chiamato terra Saturnia, e poi Lazio, termine che derivando dal verbo latino lat
che ciascun dice ! » All’età dell’oro successe quella dell’argento e poi del bronzo e del ferro, di mano in mano che gli u
dicare pur anco la principale operazione della mietitura. Il serpente poi che mordendosi la coda forma un circolo, appella
così più sicuri del loro nutrimento al cessare dell’età dell’oro ; e poi accordò a Giano stesso due singolari privilegi, q
e e invigilare da per tutto senza bisogno di voltarsi. Quattro faccie poi gli avranno servito anche meglio pel disimpegno d
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XX. Mercurio » pp. 123-131
o principale, quello cioè di messaggiero degli Dei. La parola Erme fu poi usata in greco e in latino a significare il busto
Mercurio ancor fanciullo rubò le giovenche e gli strali ad Apollo, e poi il cinto a Venere, il tridente a Nettuno, la spad
e prospera utilmente per tutti soltanto in tempo di pace156. La borsa poi , piena di danari, alludeva evidentemente alle uma
tor Batto, al quale regalò una giovenca perchè non lo scuoprisse ; ma poi per provar la sua fede prese la forma di un altro
gnifica che Mercurio rubava per ischerzo, sottintendendosi perciò che poi restituiva ai proprietarii gli oggetti rubati. Ma
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
. Da prima pareva che Amfitrite acconsentisse a questo matrimonio, ma poi avendo cangiato di avviso, Nettuno le mandò due e
ne. Ma lasciamo raccontare a Dante la sventura di questa famiglia ; e poi poche altre parole basteranno a compir la narrazi
diam le reti sì ch’io pigli « La lionessa e i lioncini al varco : « E poi distese i dispietati artigli « Prendendo l’un ch’
più terribili procelle di questo mare infido della vita222. Di Glauco poi raccontano uno dei più strani e singolari miti, u
endo che essa ordì « Una tela di cabale e d’inganni « Che fu tessuta poi per trecent’anni ; » ed eran precisamente 300, q
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXXI. Decadenza e fine del Politeismo greco e romano. Primordii e progressi del Cristianesimo. » pp. 511-
e idee religiose contrarie affatto alla buona morale. Aggiungendovisi poi le apoteosi degli Imperatori e delle Imperatrici,
del Purgatorio, relativamente a questi primi Cristiani : « Vennermi poi parendo tanto santi, « Che quando Domizian li per
suggellaron col sangue l’attestazione della loro novella Fede. Quando poi cessarono le persecuzioni, e i re stessi e gl’imp
il politeismo stesso fu detto il Paganesimo ; il qual termine divenne poi , tanto in prosa quanto in poesia, più comune e pi
34 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
era una prova della superstiziosa credulità del popolo. Il discredito poi in che venne il politeismo presso i Romani crebbe
retta coscienza, non volendo saper quello che, saputo, non potrebbero poi condannare. Laonde vi opporremo, per prima causa
n trovando motivo d’odiare, ottima cosa è cessar d’odiare a torto. Se poi la ragione d’odiare è palese, allora niente si di
tto, il numero, il luogo, il tempo, i complici ed i compagni. Con noi poi non fate così ; ancorchè bisognerebbe pure chiari
a bevuto. Parimente l’orazione scioglie il convito, di dove s’esce di poi , non per andar tra le truppe di coloro che fanno
a a prochi uomini erranti sopra rovine. Ma di quanti anni non avrebbe poi avuto bisogno questo albero dei popoli prima di s
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVIII. Gli Dei Penati e gli Dei Lari » pp. 290-294
iti intorno a questi Dei, faremmo un lavoro arduo e poco piacevole, e poi senza alcun frutto, perchè non è possibile concil
lo stesso Dante rammenta Marte come il primo patrono di Firenze, che poi i cittadini divenuti cristiani cangiarono nel Bat
io poteva scegliersi qualunque Nume dei più noti e celebri. Riguardo poi all’ etimologia del titolo di questi Dei, che fur
e I Sepolcri, come abbiamo veduto altrove, i domestici Lari. Sappiamo poi che nelle case dei più ricchi politeisti romani v
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
meno le principali, come adorate egualmente da entrambe le nazioni. E poi , in quanto al Politeismo dei Romani, aggiungendov
roppa. I sacerdoti Egiziani dopo tre anni lo annegavano in un lago, e poi dicevano che era morto o perduto ; di che facevas
òne avesse ucciso segretamente il suo fratello Osiride ; e che questi poi fosse trasformato in bove. Aggiungono inoltre che
stesse attento, « Mi posi il dito su dal mento al naso. » I Latini poi , e fra questi Catullo, usarono la frase reddere a
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
i ospiti nuovamente venuti le carni di quelli arrivati prima, e facea poi servir di pasto le carni loro agli ospiti che arr
taclismi riconosciuti e dimostrati dalla scienza geologica. La durata poi delle diverse epoche dei precedenti diluvii preis
i, come l’Etna, lo Stromboli ecc. detti perciò Vulcani. L’appellativo poi di plutoniche derivato dal nome di Plutone dio de
originariamente dall’acqua nella solita forma di sedimento, ma furono poi alterati e quasi cristallizzati dal calore sotter
38 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
polo fosse animato a sperare o a disperar d’una impresa. In ogni caso poi il loro zelo era sostenuto dai ricchi guadagni e
tre soli ; il flamine di Giove, quello di Marte e quello di Quirino ; poi arrivarono a quindici. Grandi furono i privilegi
is in ara victimis. Romolo li trasse dalla Toscana. Prima furono tre, poi sci, a detla di Cicerone, e gionsero fino a dieci
a gli Etruschi. In Roma furono prima tre auguri islituiti da Romolo ; poi quattro, e più ; Silla no creò fin quindici, per
39 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
ne, ninfa della stirpe dei Titani, nata dall’Oceano e da Teti. Esiodo poi lasciò scritto che Venere nacque dalla schiuma de
be il maggior culto e il titolo di Ciprigna. In molti altri luoghi fu poi venerata, in Citera, in Pafo, in Idalio, in Àmatu
di Venere. Venere era considerata in principio come Dea dell’Amore, e poi le fu aggiunto per questo particolare attributo u
aturale e probabilissimo, e non sta di certo a disdoro di Venere ; ma poi vi aggiunsero che per voler di Giove suo padre fu
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
poeti adorano e invocano le Muse con entusiasmo senza pari. In Dante poi era sì grande e sì fervente il culto per queste D
perciò si chiamarono Vati, cioè indovini o profeti : dalla qual voce poi si derivò e compose il nome vaticinio e il verbo
entare la punizione delle Piche, cioè a terrore degl’invidi, rammentò poi nell’invocare Apollo la punizione di Marsia : « 
nza del nome ebbe origine questa trasformazione. Il lauro d’allora in poi fu sempre la pianta sacra ad Apollo, che se ne fe
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
logici. Atamante re di Tebe, che sposò in seconde nozze Ino divenuta poi la Dea Leucotoe, aveva della sua prima moglie Nèf
ngannò la giovinetta, « Che prima tutte l’altre avea ingannate ; » e poi traditane la buona fede la lasciò alle persecuzio
e il loro padre ; i quali le respinsero fino alle isole Strofadi, ove poi furono trovate da Enea nel venire in Italia, come
« Dell’Ippogrifo ed il bel corno afferra ; « E con cenni allo scalco poi comanda « Che riponga la mensa e la vivanda. « E
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
a personificare analogamente le altre parti o forze dell’Universo ; e poi perchè queste divine persone riuscissero intellig
, Titano e Saturno, ed una figlia chiamata Cibele. Titano in prima, e poi un suo figlio chiamato Iperione ebbero l’ufficio
di Iperione si trovano usati in poesia come sinonimi del Sole. Quando poi fu nato e cresciuto. Apollo, questo Dio oltre mol
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IX. Vesta Dea del fuoco e le Vestali » pp. 44-47
poeti latini, i quali concordemente ci narrano che Rea Silvia, che fu poi madre di Romolo, era stata costretta dallo zio Am
e altrove nascosta o incognita pel rimanente dei suoi giorni. — Altri poi asseriscono che si calava nella solita stanza sot
i : « Io stava come il frate che confessa « Lo perfido assassin, che poi che è fitto « Richiama lui, perchè la morte cessa
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Introduzione » pp. 6-9
e favole delle antiche religioni dei Politeisti o Idolatri. Il titolo poi d’Idolatri (esso pure di greca origine, e che sig
…….. ove più versi « Di sue dolcezze il lusinghier Parnaso. » Quanto poi alle idee mitologiche dei classici greci e latini
n debba essere stimato affatto privo di pratica utilità. Considerando poi che le Arti Belle non hanno mai cessato da tremil
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
esso per altre più importanti e mirabili imprese, come Giasone che fu poi duce degli Argonauti, Teseo vincitore del Minotau
o suo fidissimo amico, Castore e Polluce gemelli affettuosissimi, che poi divennero la costellazione dei Gemini, l’indovino
guerra di Tebe, Nestore ancora nella sua prima gioventù, Peleo che fu poi padre di Achille, Telamone padre di Aiace e Laert
46 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXI. Minerva » pp. 132-137
ata ; e questo nome fu adottato dai Latini e dagli Italiani. Minerva poi è voce di origine tutta latina, e Cicerone stesso
a orribile figura era sculta nello scudo per opera di Vulcano. Perchè poi fosse sacro a Minerva quell’animale notturno, ris
e facile, oppure rozzo, ottuso, tardo o restìo171. Il nome di Pallade poi trovasi del pari figuratamente usato nella poesia
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
cui splendida poesia è facile ad intendersi come la prosa : « Cerere poi che dalla madre Idea52 « Tornando in fretta alla
« Le valli, i fiumi, gli stagni, i torrenti, « La terra e ’l mare ; e poi che tutto il mondo « Cercò di sopra, andò al tart
nsonnio cagionatole dall’afflizione di aver perduto la figlia. Quando poi s’incominciò a rappresentare l’estate presso a po
48 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
ne addormentato in una caverna e la Luna che sta a guardarlo. I poeti poi quasi tutti, ed anche gl’italiani, rammentano il
issima), perchè si accorse che amoreggiava con Giove. La qual’orsa fu poi da Giove trasformata in una costellazione per imp
i offrir delle cene ad Ecate, che lasciate intatte da questa Dea eran poi ben volentieri divorate dai poveri. In tempi più
49 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
etrolio) che sempre ardeva, e serviva per tuffarvi i dannati. Il Lete poi aveva il suo corso fra i due dipartimenti del Tar
origine stati parte della materia ignea componente il globo solare, e poi distaccati da quello in forza del movimento di ro
sserisce la scienza moderna a proposito delle regioni sotterranee. Se poi si considerano i dati scientifici su cui si fonda
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
e, « Dalli Sintii raccolto a me pietosi. » (Iliade, i.) Ma o prima o poi che l’infortunio accadesse, anche Omero chiama Vu
gli androidi che non sanno far altro che suonare e giuocare. Parlando poi della formazione dei fulmini, dei quali gli Antic
i del nostro, ma composte presso a poco degli stessi elementi. Quanto poi a quel che gli Antichi chiamavan fuoco del fulmin
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
esti di certo peggiori dei Satiri, per quanto poco esemplari. Siccome poi , come dicemmo fin da principio, avevan foggiato i
ima era stato ricevuto nella corte celeste come buffone degli Dei, ma poi ne fu scacciato per la sua soverchia insolenza. P
a cinta dell’eterna città. Quel giorno che fu il 21 di aprile divenne poi celebre e festeggiato solennemente anche in Roma
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
della impostura dei sacerdoti pagani, da prima nascosta ed ignota, e poi a poco a poco scoperta e smascherata. Resta per a
rlamenti di quei famosi guerrieri e nei segreti consigli di Stato. Fu poi riconosciuto anche dai filosofi che i primi civil
’altra : « Ibis, redibis, non, in bello morieris. » Notabilissima è poi la risposta dell’Oracolo di Delfo ai figli di Tar
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
e in più mite accezione abbandonarsi a smodata allegria. In italiano poi dal nome di Bacco è derivata la parola baccano ch
iosissima corona d’oro e di gemme, opera egregia di Vulcano, la quale poi fu cangiata in una costellazione che porta ancora
i in ellera per castigo del disprezzo mostrato pel culto di Bacco. Fu poi generosissimo co’suoi devoti cultori, ma i suoi d
54 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVIII. Apoteosi degl’Imperatori Romani » pp. 497-499
po che i Senatori lo ebbero segretamente ucciso ; i quali non sapendo poi come acquietare il popolo che ricercava il suo re
portava in Cielo e nel consesso degli Dei l’anima dell’Imperatore. Se poi facevasi l’apoteosi di una Imperatrice, invece di
55 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIII. Osservazioni generali » pp. 260-263
o si vedono da per tutto brulicar gl’insetti e gl’infusorii. Sappiamo poi dagli scrittori ecclesiastici dei primi secoli de
oichè i Pagani avevano libertà di adottare anche gli Dei stranieri, e poi per mezzo della cerimonia detta l’Apoteosi faceva
56 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLII. Bellerofonte » pp. 317-320
ato dopo che egli per caso uccise Beller suo fratello ; di che rimase poi sempre dolente e mesto52. Dicono i Mitologi che e
nteneva la commissione di far morire il latore di quella. D’allora in poi lettere di Bellerofonte furono dette per antonoma
57 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
o 566 dalla fondazione della città, e 186 anni avanti Gesù Cristo. Ma poi nel cadere della Repubblica e nei primi tempi del
uerra, che alle vendette particolari dei privati cittadini. Ma ognuno poi l’interpretava a suo modo e secondo le sue propri
58 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
Eroi, che vanno a terminare nel ritorno di Ulisse in Itaca. » Volendo poi determinare cronologicamente quest’epoca, non abb
ma accennerò brevemente le particolari qualità di ciascuno di essi, e poi li metterò in azione tutti insieme ; parlando più
59 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIV. Il Dio Pane » pp. 264-269
accennati rammentano chiaramente questi tre attributi. Della sampogna poi convien raccontare pur anco l’origine mitologica.
onte che egli chiamò Palatino dal nome di suo figlio Pallante, ed ove poi fu da Romolo fabbricata l’eterna città. Anche a t
60 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
so Giove, che con un fulmine troncò i giorni ad Esculapio, e lo situò poi nel Cielo sotto l’aspetto di una costellazione de
o caduta in presenza degli Dei, lasciò pur essa un tale impiego, dato poi da Giove al suo caro Ganimede1. Minerva. Mine
ti. Come protettore del commercio porta una borsa di cuojo : allorchè poi è incaricato di condurre le ombre de’ morti all’i
in Colco, ove offerì in sacrifizio a Marte quel bello ariete, che fu poi collocato in un campo consagrato a quel Dio, e so
le feste di Bacco, lo fecero in pezzi, e ne dispersero le membra, che poi le Muse raccolsero, e seppellirono in un luogo de
uttociò che per tradizione loro era stato tramandato, che abbellivano poi con i parti della loro fantasia. Ecco al dire di
to, come accadde alla moglie di Loth dal marito posta in salvo, e che poi nuovamente Loth istesso perdette. 1. Rapsodi er
61 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
onio. La sola Ipermestra salvò la vita al suo sposo Linceo ; e questi poi compì quanto aveva predetto l’oracolo, uccidendo
giusta proporzione a pene diverse per qualità o intensità. Mirabile è poi in sommo grado, e al tempo stesso di tutta eviden
62 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) «  Avviso. per questa terza edizione.  » pp. -
un numero maggiore d’incisioni in legno intercalate nel testo. Giovi poi ripetere come la traduzione di quest’opera non si
63 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Avvertimento. » pp. 1-2
tologica opportunissima anche ai cultori delle Belle Arti. » Ci siamo poi studiati di render profittevole alla morale quest
64 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Avvertenza » pp. -
o ripetè in una delle lettere ch’egli ebbe occasione di scrivermi ; e poi rese noto pubblicamente nel detto fascicolo della
65 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Epilogo » pp. 253-254
ione di quelle ai casi più speciali ed anche individuali. Nella terza poi vedremo cambiarsi la scena : le grandi virtù, con
66 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
, come dice Ovidio, pur anco le dure selci e i diamanti 23. Ma cadono poi nel feticismo, ossia nel culto materiale dei prod
67 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVI. Osservazioni generali sulle Apoteosi » pp. 490-492
i della Natura fisica che producono il movimento della materia, e che poi furono dette scientificamente di attrazione e di
68 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
sti fa dire al dio Giano che gli antichi lo chiamavano il Caos, e che poi si trasformò in membra e aspetto degni di un nume
69 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
l punto preciso quei Venti da loro notati e denominati spirassero ; e poi perchè invece di fare in principio la bisezione d
70 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424
67 ; — dove era principalmente adorata, 269. Minosse I re di Creta, e poi giudice dell’ Inferno, 228. Minosse II re di Cret
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