io leggerò la migliore traduzione che siavi; e quando questa manchi,
sia
tale che vivamente e con dignità non rappresenti
dando compimento alla creazione. Non so se questa serie di assurdità
sia
un’alterazione della Genesi di Mosè; che io non s
dei Fenicj sull’origine del mondo, nelle quali, quantunque la materia
sia
posta innanzi lo spirito, pure sembra a questo da
Grecia ne fa autore Deucalione, e l’Italia Fauno o Giano. Che che ne
sia
, è certo che i luoghi sacri agli Dei, che in prim
ndo dimostrare la poca fede dei loro giuramenti: « Cosa volete che vi
sia
di santo e di religioso per coloro i quali, se qu
lissena; ed essa grida: Achivi, onde io più non ho patria, alcuno Non
sia
tra voi che d’appressarsi ardisca: Vittima volont
’uomo dalla divinità divide. Qual terra adunque esser vi può dove non
sia
nato quest’ uso, e chi non scorge che l’origine d
o la cuna, o perchè i re tutti ebbero presso gli antichi questo nome,
sia
che la patria dei sommi fu sempre di dubbi e di c
i trovarono riunite in Tebe, città della nominata regione. Che che ne
sia
, l’istoria dei natali di Giove, del parto di R.ea
za nella destra pasce la regina dei volatili quantunque tal ministero
sia
dato comunemente a Ganimede nelle antiche scultur
ovini allor dall’ampie treccie Europa disse: Qua, care compagne, Qual
sia
piacere nel seder su questo Toro: noi tutte accog
vare gli antichi nelle divinità é per la critica dubbio; e qualora vi
sia
qualche parte di vero, é colla favola tanto confu
geometrici), ed in così lungo circuito voi non trovate luogo che non
sia
pieno di statue, perchè ciascuna città ha voluto
ce: ben felice toro, Che goderà così leggiadra fera! Cerca saper qual
sia
, donde e di cui, E di che armento, e chi l’ha dat
e le scompiglia. Sia la perduta lor cara sorella; Ed Inaco non sa che
sia
la figlia: Tutto quel ch’esse fan vuol fare anch’
ipote d’Atlante Commette che contr’Argo ir s’apparecchi: E perchè non
sia
più sì vigilante, Vegga di tor la luce a tanti sp
fame. È opinione di alcuni, ma ridicola, che la statua detta Marforio
sia
il simulacro di Giove Pistore. Pistio dai Greci,
iani dalla città di Ermonto. Con Belo fu confuso dagli Assiri, benché
sia
più probabile che sotto questo nome anticamente a
ia il ciel che nuova preda ai vostri Penati io venga, e del mio Tazio
sia
Prigioniera felice: Addio romani Monti, addio Rom
o questa statua di Giunone lattante. Ma quanto siamo certi che la dea
sia
appunto la sposa e la germana di Giove, e per l’o
bra anzi che Albrico abbia supposto che in simili immagini il bambino
sia
Mercurio, anch’esso in qualche occasione allattat
simo, e si onorava col corso dei cavalli. Ippico lo chiamò la Grecia,
sia
che maestro lo reputassero di frenare i destrieri
nata suggesse il latte, che a parte del cielo die nome. Omero, o chi
sia
l’autore degli Inni, narra che appena dalla ricci
più conveniente all’età in cui si esprime Mercurio. Omero, altri che
sia
l’autore dell’antichissimo inno in sua lode, narr
ata da Igino, che ha lo stesso significato. « Benché il simulacro non
sia
di greca scultura ha però una certa nobila sempli
vano la dialettica arte insegnata dal nume dell’eloquenza. Checché ne
sia
, il caduceo distingueva i legati di pace; e gli a
’ età susseguenti. Non vi è sicuramente opera di scultura nella quale
sia
giunta a tanta perfezione l’espressione della car
a non cede nella bellezza del disegno e dell’esecuzione ad alcuna che
sia
mai stata scolpita, ed ha un’aria così tranquilla
e la stessa panacea. Beata È la città che tal rugiada asperge. Salvo
sia
tutto: in varie arti maestro E nume: impera alla
inghiottito; altri che si fuse il rame onde era composto. Che che ne
sia
, il tempio di Apollo fu rifatto di pietra la quar
, che in questa parte ho volgarizzato. Vi recherà maraviglia che ncii
sia
accinto a questa impresa dopo la celebre traduzio
non sembra osservare un mostro che strisci sul suolo. Qualunque però
sia
stato lo scopo delle sue freccie, l’ azione di av
ere i dubbi sopra qualunque altra scultura. « Verificato pertanto che
sia
marmo delle cave di Grecia e del più bello, cade
punga il bel pie, che non è degno Di essere oifeso, che di pianto io
sia
Cagione: aspra è la via dove ti affretti; Non fug
e il piede sopra un orso: non ho potuto trovare da che questo simbolo
sia
derivato. Un topo accanto alla testa di Apollo su
a gli arruffati crini. Deh, figlio mio, non far ch’autore il padre Ti
sia
d’un dono sì funesto: ancora In tempo sei, li tuo
nel mezzo: il resto, o figlio. Alla fortuna raccomando: io bramo Che
sia
di te più savia: a me si vieta Libertà di dimore,
ire di Pausania, era lo stesso che l’Iside degli Egiziani. Checché ne
sia
, avendo veduto i dolori che costava l’esser genit
azione è quella di saettare, nè dee farci maraviglia che tuttavia non
sia
stata scolpita succinta, quando in una moneta del
inistra. E poi si può dare che l’espressione del nostro simulacro non
sia
quella della caccia, ma che lanci i suoi dardi o
dro. « Vero è con tutto ciò che forse questa è la sola figura che non
sia
bacchica, la quale s’incontri con simile abbiglia
Atteon gridano; il capo Al suo nome rivolge: essi querela Fanno ch’ei
sia
lontano, o che non pasca Gli occhi bramosi nell’o
, le cognate. Sia, o veneranda, caro a me solo chi è veritiero, ed io
sia
quegli; abbia sempre a cuore il canto in cui si o
ale ne spregiava gli altari, toccarono in sorte pugne infelici: nè vi
sia
alcuno che ardisca di contrastarle l’arte di feri
vicino. « La sola antica testa di Diana,’sulla quale la mezza luna si
sia
conservata, appartiene alla figura di questa dea
e la gloria feroce di presiedere alla guerra; ed infatti Omero, o chi
sia
l’autore delllnno a Venere, così parla di Minerva
anche vesimile che l’aver questa dea i capelli più lunghi dell’altre
sia
il solo fondamento, per cui sulla sua chioma biòn
lema del soprannome di Pacifera. Benché lo stile di questa statua non
sia
eccellente, pure ci presenta un bell’insieme, e u
polare, distinte per origine e per attributi, quantunque Orfeo, o chi
sia
l’autore degli Inni, confonda la marina, o volgar
a luna, traspariva dal velo. Salve, Regina, disse l’eroe, chiunque tu
sia
delle beate, o Diana, o Latona, o la bella Venere
raccio sinistro, e che è formato a guisa di un piccol serpe che se le
sia
avvolto. Questo costume di portare simili abbigli
a con lettere greche che significano: Bupalo lo fece. Per quanto però
sia
verisimile che questa base appartenesse alla nost
stra statua, non crederò mai che una scultura così elegante e gentile
sia
stata lavorata in un tempo tanto lontano e così p
ato mai; Di lui morto anco il bacio a Vener piace; Ma Adon non sa chi
sia
che morto il bacia. Io piango Adone, ecc. Crudel,
re de’ medaglioni di Guido, replicata la stessa in diversi conii, non
sia
tratta dal loro mirabile originale. « Or la figur
la di marmo non ci è noto. Chi sa che la testa che è in Madrid non ne
sia
una parte, fortunatamente pervenuta sino a dì nos
sto simulacro l’origine di Roma e degli Augusti. Quantunque la figura
sia
composta con certa eleganza, che la dimostra prov
he sotto il velo di strane immaginazioni nascosero profonde dottrine,
sia
contrarie l’esperienza. Non ebbe, secondo la più
e Remo ed altri si gloriarono di dovergli i natali. Favoleggiano che
sia
tratto in un carro sul quale auriga, siede Bellon
tura. Si poneva la maggior parte di questi edifìzi fuori delle città,
sia
perchè la divinità alla quale erano sacri presied
divinità alla quale erano sacri presiedeva ai lavori della campagna,
sia
, come pretende Vitruvio, che i costumi semplici e
Cerere, io non penso che questa maniera di rappresentare la dea greca
sia
tanto antica. Noi vediamo ancora nei monumenti an
otto il nome di Paria, o Egiziana, perchè poco da Iside differisce, o
sia
per accennare che deve lo stabilimento della sua
medaglie con spighe nella mano, da Cerere non differisca. Che che ne
sia
di questa congettura, egli è certo che grande ami
ole leggi dei primi greci. In conseguenza non è maraviglia che Cerere
sia
stata presa per la Terra e per Temi, e tutte e tr
; ma vi ha chi pretende che ciò che tiene inviluppato nelle sue vesti
sia
un piccolo leone. Alcuni hanno creduto riconoscer
ia di distinguervi la scelta e l’ideale. Si può dire che questo marmo
sia
trattato nella vera maniera in cui conviene lavor
E che: staranno Gli ultimi regni senza amore? immune Terra alcuna non
sia
: tragga il tuo figlio L’ombre stesse in trionfo:
l celebre vaso etrusco della Galleria, qualora l’opinione di Visconti
sia
vera. E prezzo dell’opera il favellare adesso del
Saturno, e serve A me la mole delle cose: il giorno Non stimar che ti
sia
rapito: abbiam o Altre stelle, altro sol, luce pi
or che l’esca Recando, pensa che il diletto nido Scosso dal vento non
sia
furto all’uomo, Preda ai serpi. Poiché mirò la de
certamente non le dà per consorte, ma per figlio il Cielo. Che che ne
sia
, fu annoverata, come Eschilo lasciò scritto, fra
dison, del quale ho riportato le parole, perchè oltre l’additare come
sia
figurata la Terra, dimostra quanta utilità gli ar
, onde disse Dante « ……………… il sonno, che sovente Anzi che il fatto
sia
, sa la novella. » Questo dio mi rammenta la Nott
citato alla poesia dall’ immagine dello stesso Omero. questa, o altra
sia
stata però la ragione dell’alleanza delle Muse co
Bellori, benché pubblicato per antico da Montfaucon. Con questo Nume
sia
effigiato nel bel monumento che ora esponiamo, no
le tempie e gli omeri: o che l’accostarsi del Sonno quasi insensibile
sia
stato paragonato al leggier volo della farfalla,
nsibile sia stato paragonato al leggier volo della farfalla, o che vi
sia
qual simbolo dell’anima umana, che per virtù del
lquanto inelegante. Io congetturo che l’immagine di questo rettile vi
sia
aggiunta con più mistero. « In Olimpia la statua
il nume del vaticinio e degl’indovini. Che l’antivedìmento del futuro
sia
stato dalle rozze nazioni attribuito al alcune pi
per la rarità e per l’erudizione è la presente statua di Mnemosine, o
sia
la Memoria, figlia della Terra e del Cielo, madre
arnaso in quel monumento, credo che la decima alla sinistra di Apollo
sia
piuttosto la Pizia. Piacemi estremamente questa s
a figura inferiore quella della Memoria, quantunque l’epigrafe (grec)
sia
nella linea di sopra. Sembra probabile la lor con
innamorata punisse in lui l’infedeltà e non lo spergiuro. Che che ne
sia
, Ati è celebre nella Mitologia, e noi abbiamo un
perazione. Non starò a indagare se l’Eunuco di cui parla questo poeta
sia
per l’appunto il Frigio, che ciò poco importa, ma
rar m’ abbatterò. Ove, in che parte, Amata patria mia, Crederò che tu
sia
? Vorrian pur questi occhi miei Mirar fiso là ‘ve
Giove. A Saturno attribuivano gli antichi l’invenzione della falce, o
sia
perchè insegnasse la maniera di mietere, ovvero p
suo legno arriva Qualche straniero in questo lido, allora Saprò qual
sia
piacer starsi nel mare: Vieni fuor, Galatea, torn
nte al Giove Plutone, Giove Dite, Giove Ricco dei Sinopiti: qualunque
sia
, dico, il significato che voglia darsi a quel mod
osizioni delle fìgure son variate con arte. Benché l’azione di Ulisse
sia
l’oggetto principale di questa composizione, Poli
medonte è appoggiato dall’altra parte dell’albero. Alcuni credono che
sia
un personaggio inventato da Polignoto: altri dico
comune è che il Fato, il quale comandava a Giove, ed agli altri Dei,
sia
pure di esse il padrone. Platone fa vedere quest
? Ma segui ardita il desiderio ardente E la voglia paterna, onde egli
sia
Compagno agli altri suoi malnati amanti. Io son p
la Sicilia sembrano essersi molto studiate di dare sulle loro monete,
sia
a Cerere che a Proserpina, la più sublime bellezz
d un’asce insieme colla mano perita. Il prelodato scrittore pensa che
sia
Proserpinà senza la quale non si vede Plutone in
to eguaglia la morte. Ella solo infatti confessa quanto piccola cosa
sia
l’uomo di cui ristabilisce i diritti e fa sicure
o dei Pagani si offre dopo Acheronte. Esiodo vuole che questa fiumana
sia
nata dall’Oceano: altri figlia la dicono della Te
posteriori non han saputo disgiungere dalla Fortuna.» « Comunque ciò
sia
, riserbato alle Parche il dominio della vita e de
rendeva delle città colle reti. Una vittoria splendida e gloriosa che
sia
stata celebrata, o che meriti d’esserlo, sembra e
te con quell’ eleganza che è tutta propria di questo scrittore. Ve ne
sia
d’esempio la seguente, ove è descritta Tebe assed
riguardarsi come quella di un semplice Pancraziaste. « Che Melpomene
sia
la musa della Tragedia l’ho finora supposto come
iedi catene. E fra tutti questi che sono per terra non ve n’è uno che
sia
pallido, poiché, spirando fra il vino, il colore
affinchè Agamennone, udendola in quel poco che gli rimane di vita, ne
sia
commosso: egli racconterà tutto questo ad Ulisse
strologia e tutte generalmente le matematiche. Il globo e il radio, o
sia
la bacchetta con cui i matematici indicavano nell
Io vado pensando che siccome la tonaca dal mezzo in su è trasparente,
sia
fatta dal mezzo in giù di più grosso drappo non p
per ingratitudine di lui, ma per volontà di Bacco pensino alcuni che
sia
avvenuto, avrai forse udito ancora dalla nutrice.
i corimbi tessuti in serto sono indizio di Bacco, ancora che l’opera
sia
inetta, e il corno nato nelle tempie accusa Bacco
dirsi che Arianna non abbia conosciuta, nè innanzi, nè dopo, e che si
sia
dimenticato del Laberinto e del motivo per cui na
el numero e non nel nome, poiché le chiamavano Auxo ed Egemona, Pito,
sia
la dea della Persuasione, fu annoverata da Pausan
del ramoscello e delle spiche di grano. Pensa a ragione Visconti che
sia
una tavola votiva offerta da un convalescente al
terà con lui gran parte dello scoglio; il resto delle Gire, finché vi
sia
mare, starà immobile contro tutti gli urti dello
ol tempo così vasta, che alla cura delle ferite. Quantunque Esculapio
sia
il dio della Medicina, non perciò il primo eserci
o Pindaro, da Chirone l’inventore dei rimedi, quantunque questo vanto
sia
da alcuni ascritto ad Apollo: ed Eschilo ne dia l
Greci, Esculapio altro non era che l’aria, dalla quale proviene Igia,
sia
la buona salute: onde Apollo era fatto padre di E
e alla mano. « Taluno ha creduto rilevarvi il difetto che una coscia
sia
più sottile dell’altra: se si fossero conservate
contro il duro sasso Quelle tenere membra. Alfìn la madre Commossa, o
sia
dolore, o sia veleno, Ulula e fugge con le sparse
sasso Quelle tenere membra. Alfìn la madre Commossa, o sia dolore, o
sia
veleno, Ulula e fugge con le sparse chiome Furios
si uccidono tra loro, e Bacco non risparmia che il solo Turco, perchè
sia
testimonio della sua vittoria. Giunone sempre nem
ella si dirige verso le fiamme riccamente vestita, onde il sacrifìcio
sia
più caro agli Dei. Non rivolge indietro lo sguard
fuoco al rogo colle loro fiaccole. Ed è ben giusto che la loro fiamma
sia
destinata a così nobile uso, poiché qual vittima
onde sovente con figura lo chiamavano ellera: se noi vogliamo che la
sia
quella in cima, di rado e forse non mai potremo r
facilità trasferire. Si crede comunemente che tal costume di lavorare
sia
stato usato dagli Egizii. A questo però dobbiamo
da: vi sta un’ape che potrebbe essere stata ingannata dal pittore. Ma
sia
: te, o giovinetto, ninna tela o statua ingannò, m
gi dell’ombra pei diti rovesciati. L’anelito ch’è nel petto non so se
sia
di cacciatore, o di amante: gli occhi sono sicura
he il disco vi piombò. Errore ben grave, e da dubitarsi che da Apollo
sia
stato commesso. Ma siccome qui venuti non siamo c
lunga vesta, che Tibullo e Stazio vogliono gialla, detta Bassaride, o
sia
dal luogo ov’ era in uso, che Polluce crede la Li
a potremo dirne noi se il pontefice latino Tulliano Cotta ignora cosa
sia
il Fauno? Ripeterò col Lanzi quello che ha provat
ettuate le orecchie, che nel simulacro non sono caprine; e quantunque
sia
moderno restauro ciò che ha nelle mani, pure non
all’isola di Nasso conduce in cielo Arianna: guida il carro Imeneo, o
sia
Genio, con una face; ed Amore re<^i:>‘e la
sorilievo del Museo dementino così descritto da Visconti. « Che Zeusi
sia
stato il primo ad immaginar le Centauresse par ch
alla quale una giovine pastorella sta vellicando il mento perchè non
sia
ritrosa all’opera del capraio. « Là sovra un’ara
o che le favole, le feste, i simboli, i riti bacchici ne rappresenta.
sia
ch’essendo stato riputato quel nume protettore di
nare di simile rappresentazione i luoghi dei pubblici divertimenti; o
sia
che preside delle vendemmie ed inventore del vino
empli, come alla gioia dei conviti e all’abbellimento dei cenacoli; o
sia
finalmente ohe quale istitutore e corifeo di mist
mone. « Più al caso parrebbemi di far ricerca perchè la nostra statua
sia
senz* urna, consueto attributo delle Ninfe, e per
canza dell’urna mi sembra verisimile che il soggetto del nostro marmo
sia
piuttosto r immagine di una defunta rappresentata
’essa come la sposa, e che serve di pronuba a queste nozze. Se costei
sia
Venere, i di cui amori con Bacco non sono ignoti,
« Mi sembra assai verisimile che il nostro bas sorilievo eziandio ne
sia
un monumento, e ciò non tanto per la bassezza del
iorno anche si ammirano nella nostra Città. Sperasi che questo lavoro
sia
come altra volta benignamente accolto dal Pubblic
Egli ha chiuso il tempio di Giano . Egli era effigiato a due facce :
sia
perchè avendo egli il dritto sul mese di Gennajo
mese di Gennajo riguardasse l’anno scorso, e quello, che cominciava,
sia
perchè avesse egli la conoscenza del passato, e d
o almeno colle corna di questo animale, detto perciò Giove Ammone, o
sia
Giove delle Arene 1. Una favola particolare gli p
scagliò contro Fetonte, con averlo fatto precipitare nell’Eridano, o
sia
Pò. Le Eliadi figlie del Sole Lampetusa, Lampezia
sua corona era di ellera, recando in mano una maschera, e ’l pedum, o
sia
bastone pastorale. Ornata di corona regale Melpom
la Ninfa in colomba. L’ornamento principale di Venere era una zona, o
sia
cintura, che aveva la proprietà di darle sempre n
principalmente Gnido, Amatunte, Pafo, Idea, Citera 1. Cupido, o
sia
Amore. Amore era figliuolo di Venere, e di Marte
egetonte, che in vece di acqua correva in fiamme : e ’l fiume Lete, o
sia
dell’Obblìo 1, le di cui acque facevano perdre la
ù grande de’ Dei marini, era Oceano figliuolo di Urano, e di Titea, o
sia
la Terra. Sposò Teti sua germana, dalla quale ebb
mostro marino. Scilla figliuola di Forco Dio del mare, e di Ecate, o
sia
della Notte era altresì un altro mostro del mare.
oranti2. Di varie altre Divinità del second’ordine. Pluto, o
sia
il Dio delle ricchezze. Era questi il Dio delle
avanti gli occhi, perchè non vegga chi si presenta al suo tribunale :
sia
ricco, sia povero, ognuno è uguale innanzi a lei.
occhi, perchè non vegga chi si presenta al suo tribunale : sia ricco,
sia
povero, ognuno è uguale innanzi a lei. Queste Div
per aggiungere naturalezza, e vivacità ai loro lavori. Eudemonia, o
sia
la Felicità. Era questa Dea rappresentata assisa
ede il Vossio che la Felicità adorata da Greci col nome di Ευδαιμονια
sia
la stessa che Salus la salute pubblica. L’Abbo
va tutt’i mezzi, come distruggerli. Ella dimandò a Venere una zona, o
sia
cintura, che aveva la proprietà di aggiungere nuo
opo di aver ornato di marmi il di lei fabbricato, volle che Napoli, o
sia
nuova città, e non già Partenope fosse denominata
versene quì far parola, ed appunto dietro l’articolo Partenope. Quale
sia
stata l’origine di questo nome Sebeto, si disputa
ltresì dall’Ebraico Sibboleth, fluentum, cioè piccolo siume. Comunque
sia
, certa cosa è che fu egli ascritto fralle patrie
ria mal corrispondono al piccolo volume delle sue acque. Malgrado che
sia
egli decantato in ogni pagina dalla fervida fanta
rio nume Eumelo, situata verisimilmente nel circuito del quartiere, o
sia
regione Capuana. Citano gli antiquarj diverse isc
zioni, che chiaramente manifestavano colà avere esistito la Fratria o
sia
Curia degli Eunostidi. Siffatta scoverta avrebbe
pressione, vel quia dominus libertatis erat. VIII. Artemisia, o
sia
la Luna. In grandissimo credito era a tempi d
. In grandissimo credito era a tempi di Napoli Greca Artemisia, o
sia
la Luna, sì perchè germana di Apollo, sì perchè e
Napoli. Colà a sentimento dell’accurato Capaccio stava la Fratria, o
sia
Curia degli Artemisj, addetti all’amministrazione
ie Divinità tutelari del prim’ordine ascrivere si dee Cerere Attèa, o
sia
Attica. Il nostro Stazio a chiare note lo indica
tre di Eraclea nella magna Grecia, chiamasi in Napoli vico Eraclio, o
sia
di Ercole, una straduccia nelle vicinanze della C
a quello dei Demonj, e dei Lari. Cebete Tebano asserisce che il Genio
sia
un Dio animatore de’ mortali allora che nascono,
ama Genj le facoltà dell’animo inclinati al bene ed al male. Comunque
sia
, ogni luogo aveva il particolare suo Genio. Leggi
no. Da Suida, e dall’anzidetto Porfirio parlasi di Abari, che credono
sia
vissuto a’ tempi della guerra di Troja. Delle sue
destino. 1. Era indivisibilmente la Necessità accoppiata al Fato, o
sia
Destino. Alla Necessità lo stesso Giove, al dire
ormità. 2. Non senza fondamento credono taluni, che Vulcano favoloso
sia
una copia del famoso Tubalcain, di cui parlasi ne
bitatori di Napoli, crede che il nome Partenope, come infiniti altri,
sia
di origine Fenicia, composto di due voci Part. No
critici, e fra questi il nostro Vico, credono, che il poema di Omero
sia
composto di tanti piccioli squarci composti, e me
i Ulisse si aggirò nel seno di Baja. 1. Sembra strano che Ulisse non
sia
stato riconosciuto nel proprio paese, mentre Omer
di racconti fantastici, la Mitologia ha stretto rapporto colle arti,
sia
colle arti della parola, segnatamente colla poesi
o colle arti, sia colle arti della parola, segnatamente colla poesia,
sia
colle arti del disegno, massime la scoltura e la
e soddisfacente. Alcuni pensarono che la mitologia e religione pagana
sia
una deformazione di un primitivo sano monoteismo,
pito discutere intorno a queste ipotesi e ricercare se alcuna di esse
sia
vera ad esclusione delle altre, o se un po’ di ve
Eran dunque gli Dei in genere concepiti come esseri simili all’ uomo,
sia
per l’ aspetto esteriore, sia per le qualità inte
concepiti come esseri simili all’ uomo, sia per l’ aspetto esteriore,
sia
per le qualità intellettuali o morali. È ciò che
irito, gli Dei erano naturalmente pensati come superiori agli uomini,
sia
per sapere sia per potenza. A piacer loro penetra
erano naturalmente pensati come superiori agli uomini, sia per sapere
sia
per potenza. A piacer loro penetravano ogni segre
resentò una pietra in luogo del neonato Zeus. Assai più frequente,
sia
nei poeti sia negli artisti, il ricordo delle lot
etra in luogo del neonato Zeus. Assai più frequente, sia nei poeti
sia
negli artisti, il ricordo delle lotte dei Titani
iano compose un poemetto sulla Gigantomachia, il quale è a dolere non
sia
giunto intiero a noi. Fra l’ opere d’ arte, si po
le alture erano anticamente sedi del culto di questo dio celeste; ciò
sia
nella Grecia continentale sia in Creta e in altre
di del culto di questo dio celeste; ciò sia nella Grecia continentale
sia
in Creta e in altre isole. Ma il luogo più celebr
e, credesi la statua fosse trasportata ad ornare Costantinopoli e ivi
sia
perita in un incendio. Per farsene un’ idea ora,
egrinazione. Anche l’ essere Era una deità della tempesta spiega come
sia
stata pensata madre di Ares, e il suo culto si co
ci; ella rappresenta la luce dell’ intelligenza, che guida gli uomini
sia
in guerra sia in pace, ed è loro datrice di ogni
esenta la luce dell’ intelligenza, che guida gli uomini sia in guerra
sia
in pace, ed è loro datrice di ogni bene. Essa dir
nfondono una tranquilla pace è la musica, niuna meraviglia che Apollo
sia
stato anche pensato come inventore della musica.
onsiderato dai Romani, come Dio degli incendi; ed a lui si attribuiva
sia
l’ origine dell’ incendio e l’ opera distruttrice
ibuiva sia l’ origine dell’ incendio e l’ opera distruttrice di esso,
sia
lo spegnimento. Onde si ponevan le case sotto la
acciata dei Tarquinii, in occasione di una grande carestia, ma sembra
sia
rimasto sempre plebeo. La società dei mercanti on
fine come psicopompo, e regolatore dei sogni, gradito a tutti gli Dei
sia
del cielo sia dell’ inferno. La rappresentazione
opompo, e regolatore dei sogni, gradito a tutti gli Dei sia del cielo
sia
dell’ inferno. La rappresentazione plastica di Er
gurar Giano, costantemente s’ attenne altipo bifronte. Non che questa
sia
stata un’ invenzione degli artisti romani; anzi i
tificata con Artemide, con Ecate e Persefone. — Non sembra che Selene
sia
mai stata oggetto di culto speciale. 2. Alla Sele
ivenne fra i Greci simbolo di ogni vittoria e di ogni prospero evento
sia
degli Dei sia degli uomini, invocata non solo in
reci simbolo di ogni vittoria e di ogni prospero evento sia degli Dei
sia
degli uomini, invocata non solo in occasione di g
trarono in Roma, anche la parola Ilithyia venne adottata come epiteto
sia
di Giunone sia di Diana. Si ricordi il passo del
, anche la parola Ilithyia venne adottata come epiteto sia di Giunone
sia
di Diana. Si ricordi il passo del Carme Secolare
blica venerazione. Fondatore del culto della Fortuna in Roma si crede
sia
stato Servio Tullio, quel re che era stato egli s
esseri ancora, oltre i nominati; e immaginarono che ciascun individuo
sia
assistito, guidato nelle varie congiunture della
i speciali componimenti, anche altrove son menzionati spesso i Satiri
sia
dai Greci sia dai Latini; questi ultimi li design
ponimenti, anche altrove son menzionati spesso i Satiri sia dai Greci
sia
dai Latini; questi ultimi li designavano per lo p
ggiato ad un tronco e tiene nella mano destra un flauto; si crede che
sia
copia di un capolavoro di Prassitele. Altre volte
ol quale fu identificato il greco Pane, sebbene la corrispondenza non
sia
completa; ed era Dio delle selve come il nome ste
ttrine intorno alla vita d’ oltre tomba, ammettendo che il morire non
sia
altro che un rinascere dell’ anima a più lieta es
ernale fosse viva nella mente dei poeti. Anche l’ arte la rappresentò
sia
come regina dell’ erebo, sia come graziosa figlia
dei poeti. Anche l’ arte la rappresentò sia come regina dell’ erebo,
sia
come graziosa figlia di Demetra, ma molto più nel
e gli uomini mortali. Niuna meraviglia dunque che la Mitologia Eroica
sia
ancora più ricca della teologica. 2. Come tra Dei
età umane, del diluvio Deucalioneo diedero argomento a opere d’ arte
sia
letterarie sia figurate. Prometeo plasmatore non
diluvio Deucalioneo diedero argomento a opere d’ arte sia letterarie
sia
figurate. Prometeo plasmatore non ricorre, a dir
gno la fig. 76. All’ infuori di poche parti ristorate, si ritiene che
sia
lavoro originale dei fratelli Apollonio e Taurisc
Sisifo die’ argomento a diversi drammi di Eschilo, il quale sceneggiò
sia
il lato serio di questo carattere in una tragedia
uale sceneggiò sia il lato serio di questo carattere in una tragedia,
sia
il lato umoristico in un dramma satirico. Un dram
i pochi pescatori ne portarono a Tirinto la salma. Se si ricerca qual
sia
l’ origine del mito di Bellerofonte, indubbiament
venuta in Egitto è probabile non facesse parte del mito primitivo, ma
sia
stato aggiunto dopochè la Grecia era entrata in r
, ha ispirato uno dei più bei canti di Simonide 49. A tacer d’ altri,
sia
ancora ricordato il racconto di Ovidio, nel quart
nao sarebbe avvenuto il diluvio Deucalioneo. Cacciato Cranao, si dice
sia
succeduto nel governo di Atene un Amfizione, figl
tteo, che lo istruì nell’ arti musiche e ginnastiche; e si dice anche
sia
stato educato dal centauro Chirone, cosa inevitab
e ad Atene, e un tempio fu eretto a onor dell’ eroe. Se questo tempio
sia
quello ch’ era denominato Theseum, è cosa dubbia.
ive fossero diffusissime anche fra le popolazioni eolie, e in seguito
sia
di ventato l’ eroe nazionale dei Greci in genere.
ratti più caratteristici della complicata leggenda di Eracle. Sebbene
sia
impossibile veder chiaro nell’ origine di questo
ricordate le fatiche compiute in servizio di Euristeo, sebbene non ne
sia
ancora fissato il numero di dodici, e altre gesta
io paterno e soggiornava a Pilo città della Messenia. Prese poi parte
sia
alla lotta dei Lapiti contro i Centauri, sia alla
essenia. Prese poi parte sia alla lotta dei Lapiti contro i Centauri,
sia
alla caccia Calidonia, sia alla spedizione degli
a alla lotta dei Lapiti contro i Centauri, sia alla caccia Calidonia,
sia
alla spedizione degli Argonauti. Era quindi già m
cittadella detta Pergamo. Come poi per manear di parola questo re si
sia
tirato addosso sciagure e calamità, e infine anch
eva portare l’ armatura dei più grande degli eroi? Aiace il maggiore,
sia
come cugino, sia per il suo valore, vi aspirava c
matura dei più grande degli eroi? Aiace il maggiore, sia come cugino,
sia
per il suo valore, vi aspirava con ragionevole pr
scrizione della caduta di Troia, la più viva e la più bella che a noi
sia
giunta dall’ antichità. S’ aggiungano gli ultimi
ocoonte, e fu ristaurato da Giov. Angelo Montorsoli; ma par certo non
sia
riuscito bene questo ristauro e che questo bracci
ione, sì che par voglia chiedere agli Dei perchè una sorte si crudele
sia
toccata a lui devoto sacerdote d’ Apollo, fa cont
’ isola di Creta, in Attica e anche in Italia e Sicilia; e si segnalò
sia
per costruzioni architettoniche sia per lavori di
in Italia e Sicilia; e si segnalò sia per costruzioni architettoniche
sia
per lavori di statuaria. Due altri artisti, a cui
ento di sud, più ch’ ogni altro arbitro e sovrano del mare Adriatico,
sia
che voglia sollevarne a tempesta l’ onde, sia che
ano del mare Adriatico, sia che voglia sollevarne a tempesta l’ onde,
sia
che voglia rabbonacciarle ». 21. Cfr. pag. 90.
a, che benigna schiudi alla luce i parti maturi, difendi tu le madri,
sia
che a te piaccia esser chiamata Lucina, ovvero la
raccontarsi e a udirsi, perchè dopo tutto, non si può accertare qual
sia
la vera ; e fortunatamente poco importa il saperl
ti per altro prescelgono sempre quel che è più maraviglioso, ancorchè
sia
men vero, e vi aggiungono particolari incidenti p
ode il suon della cetra e i nautici canti, comincia a sospettare che
sia
quella una nuova invenzione maravigliosa dell’uma
, « Che aiutaro Anfione a chiuder Tebe, « Sì che dal fatto il dir non
sia
diverso. » Se quest’ Anfione era quel desso che
che l’ignori : tant’è vero che il volgo dice che è un Ercole chiunque
sia
dotato di robustezza e forza straordinaria. Ma le
impetuosa ci tramandarono un tristo esempio gli Antichi, il solo che
sia
a disdoro di quest’eroe, che cioè rimproverato da
idì, come in antico, che par la stalla di Augia qualunque abituro ove
sia
poca nettezza. 8ª Fatica : Il Toro Cretense
Mythologi certant, et adhuc sub judice lis est ; e poco c’importa che
sia
data la sentenza definitiva. 9ª Fatica : Il Ti
sto mostro per antonomasia, ad indicare cioè il più gran malvagio che
sia
mai esistito. I poeti dicono che era figlio di Vu
e pregno « Di gran virtù, dal quale io riconosco « Tutto, qual che si
sia
, il mio ingegno ; « Con voi nasceva, e s’ascondev
il passo, fa dire da Virgilio : « ……………….. Forse « Tu credi che qui
sia
‘l Duca d’Atene, « Che su nel mondo la morte ti p
zzi cavalli, ma si aggiunse che eran nati dalle Nuvole ; e per quanto
sia
strana questa invenzione, anche Dante la riporta
mmo della origine mirabilissima di Tebe, di cui altra non havvene che
sia
più maravigliosa : sappiamo inoltre che da madre
rità di tale scoperta, questa è pel mondo letterario una conferma che
sia
ora finalmente accertata non solo l’esistenza, ma
e vile « Mostrava il segno che lì si discerne ! » Chiunque sa quanto
sia
conciso l’Alighieri non potrà creder ch’egli abbi
ne parla, e perciò appunto Cicerone non lo crede, e stima invece che
sia
questa una invenzione dei Tragici 130. Se però il
e e furïosa « Tra mille e mille, ancor che donna e vergine, « Di qual
sia
cavalier, non teme intoppo. » (Traduzione del Ca
quanto suggerisce o ispira loro la Musa, senza curarsi se a chi legge
sia
noto o no quel che essi dicono, o sono per dire.
fece risuonare le interne cavità. Poco dopo avvenne (vero o falso che
sia
) che due grossi serpenti si avvinghiarono a lui e
i anni non si estese al di là delle acque del Mediterraneo, qualunque
sia
il nome speciale che prende dallo stretto di Gibi
venzione poetica, e perciò appartiene alla Mitologia, e noi dobbiamo,
sia
pur brevemente, parlarne. Il prodigio di cui Enea
« Se state fossim’ anime di serpi. « Come d’un stizzo verde, ch’arso
sia
« Dall’un de’capi che dall’altro geme, « E cigola
perciò era impossibile che avesse conosciuto Enea ; ma per quanto vi
sia
questo non piccolo anacronismo, l’invenzione di V
a Virgilio, finchèsarà in onore la lingua latina. Nè può credersi che
sia
questa una mera invenzione di Virgilio, poichè ol
ntendere che invece si purifica e si nobilita eliminandone ciò che vi
sia
stato intruso di vano e di irrazionale dalla imbe
à di Ovidiopol, fabbricata da Caterina II verso la foce del Dniester,
sia
sul luogo stesso dell’antica Tomi dove fu relegat
que leones. » (Hor., De Arte poet., v. 391…..) 84. Sebbene Ercole
sia
celebrato da tutti i più antichi poeti, incominci
bel concetto poetico in un Sonetto, dissuade dal cimentarvisi chi non
sia
nato poeta : « In questo di Procuste orrido lett
tro i giovani studiosi, che sebbene anticamente fosse creduta tale, e
sia
anche proclamata dalla legge Mosaica, fu poi rico
pposto, cioè che tenga intorno a sè per consiglieri meno Centauri che
sia
possibile. 123. Chi fosse vago di conoscere le
e cosa di misterioso, poichè, secondo alcuni Etimologisti, vuolsi che
sia
una parola composta che in lingua greca significh
rore. Tuttavia (poichè su questo proposito voglio che il mio pensiero
sia
da tutti ben inteso) la caduta della superstizion
vete con questa setta, è stato precluso il sentiero alla sua difesa ;
sia
lecito almeno alla verità per la tacita via delle
uità, dal titolo medesimo, che è l’ignoranza, onde sembra che scusata
sia
, vien caricata e convinta ; poichè qual cosa è pi
e odiare ? Onde, essendo che gli uomini odiano senza che ad essi noto
sia
che cosa sia quella che hanno in odio, non può eg
de, essendo che gli uomini odiano senza che ad essi noto sia che cosa
sia
quella che hanno in odio, non può egli essere che
ono, per cosa buona è difeso. La natura ogni opera biasimevole fa che
sia
accompagnata dal timore e dal rossore di chi la c
disciplinata inclinazione, il destino e le stelle, e non vogliono che
sia
suo quello che riconoscono per male. Ma qual somi
rama, la pena del quale per felicità si considera ? Non puoi dire che
sia
pazzia, perchè sei convinto di non giungere a tal
onde si purghi la causa e si difenda la verità, perchè il giudice non
sia
ingiusto. Solo si attende quello che è lo scopo d
ndo, non è sospinto a ricercare che cosa infatti ella intrinsecamente
sia
? Ma chi è che, dopo averne ricercato, a noi non
ppresso i Greci suona quello che suona carità appresso di noi, talchè
sia
di qualunque dispendio, è da reputarsi guadagno,
ingua sanscritta, la quale è tuttora la lingua letteraria dell’India,
sia
madre all’etrusca, alla greca, alla latina ; e se
nesta depravazione dello spirito. Nè fia che la taccia d’imperfezione
sia
per derivare alla presente Opera, p rchè spoglia
ttori non lasciano stabilire con sicurezza chi di sì enormi delirj ne
sia
stato l’autore. Certo è, che l’Idolatria è quasi
qualche tempo dopo la semina (b). Dionisio d’Alicarnasso pretendo che
sia
stata introdotta dal re fullio (c). Le Ambarvali
del Nume bambino (b). Variano i Mitografi nel riferirci da chi Giove
sia
stato nutrito e allevato. Lattanzio dice, che ne
di ferro, in quello d’oro (g) (3). V’è finalmente chi dice, che Giove
sia
stato allevato da Celmo, uno degl’ Idei Dattili ;
iva, e il terzo li sacrificava. Vuolsi che l’origine di tal ceremonia
sia
stata questa : un sacerdote di Giove, detto Taulo
finalmente si consultava colle Sorti(14). Vuolsi da alcuni, che Giove
sia
stato denominato Ammone da un certo pastore dello
ede la terra, e così gli additò una sorgente d’acqua(a). Comuncue ciò
sia
, certo è, che non v’ebbe Oracolo, cui si facesse
n una coscia, e ne fece le veci di madre(a). Alcuni dicono, che Bacco
sia
nato in Tebe(b) ; ma la maggior patte soggiunge,
tà, ovvero da quello, che sogliono fare i bevitori. Altri dicono, che
sia
stato denominato Bromio dalla Ninfa, Brome o Brom
e catene, che lo tenevano avvinto(a). Euripide vuole, che anche Bacco
sia
andato soggetto allo stesso maltrattamento(b). Pe
la loro Isola, lungo le rive del fiume Imbraso (b). Altri dicono, che
sia
comparsa alla luce in Argo, dove fu in modo parti
fu in modo particolare onorata (c). Neppure si va d’accordo da chi si
sia
allevata : alcuni pretendono dalle Ore (d). Omero
uesta erasi millantata di essere più bella di lei. Benchè Giunone non
sia
quasi mai vissuta in buona armonia con Giove, tut
ellavasi curite o quirite (f). Macrobio vuole che il predetto nome le
sia
derivato dall’asta, cui soleva portare (g). Si ch
al decimo mese ebbero un pronto e felice parto. Dicesi che da ciò ne
sia
derivato, che le donne, le quali desideravano di
rle offerto certe focacce, la riportavano a suo luogo (a). Vuolsi che
sia
stata detta Feronia dalla città di questo nome, s
convertita in erba, che conservò il di lei nome(d). Ovidio vuole, che
sia
stata Proserpina quella, che per gelosia trasform
bile, perchè esso fa scorgere tutti gli oggetti, senzachè chi ne usa,
sia
dagli altri veduto(a). Egli stringe inoltre in un
ano state offeme alla Dea. Euripide finalmente pretende, che colui ne
sia
stato così punito, perchè ebbe la vanità di crede
sio d’ Alicarnasso(b), e Pomponio Mela(c) vogliono, che questo tempio
sia
stato eretto da Enea Trojano. Diodoro di Sicilia
dovuto vedere a perire di pestilenza la sua armata, e ch’egli stesso
sia
stato poi ucciso da’suoi concittadini(a). Venere
alcuni rosa (a), e da altri anemone (b). Bione poi vuole, che la rosa
sia
nata dal sangue d’Adone, e l’anemone dalle lagrim
tirato dal cavallo Arione. Dicesi che questo animale insieme con Era
sia
nato da Corere e da Nettuno, che si trasformò in
le si fece uno scudo, detto egide. Evvi finalmente chi asserisce, che
sia
stata appellata Pallade, da che uccise Pallante,
iunone(b). La maggior parte però de’ Teogonisti vogliono, che Vulcano
sia
nato dalla sola Giunone(c) ; e però gli diedero i
o, Prometeo, ed Epimeteo(a). Esiodo però vuole che la madre di questi
sia
stata Climene, figlia d’Oceano e di Teti(b). (b)
liuoli di Nettuno e d’Anfitrite(e). Eurìpide vuole, che il loro padre
sia
stato Polifemo(f). Questi al dire d’Omero nacque
re sopra un globo l’uccello, detto Fenice. Fingesi che questo animale
sia
unico della sua spezie, che dopo essere vissuto c
ostituirono gli animali. Eusebio vuole che Cecrope, primo re d’Atene,
sia
stato il primo a farlo(f) ; ma Pausania asserisce
glio e approvazione(a). E’fama che ad erudirli in quell’arte il primo
sia
stato Tage. Festo lo fa figliuolo del Dio Genio,
durata della città d’Ilo, che stava formando ; e che ad assicurarnalo
sia
caduta dal Cielo quella statua(a). La medesima, c
ano rapito che una copia simile all’ originale ; che il vero Palladio
sia
rimasto appresso i Trojani ; e che Enea, essendos
dopo la distruzione di Troja, trasportato da una burrasca in Italia,
sia
stato dagli Dei avvertito di restituire a’ Trojan
o ad Enea, o ad uno de’ di lui amici, chiamato Naute(d). Comunque ciò
sia
, certo è, che il Palladio anche da’ Romani si ten
che colei non abbia potuto evitare la pena di essere flagellata e che
sia
stata poscia sepolta viva(b). (a). Canvel. de R
come abbiamo detto, si diede il nome di Erofila. Lattanzio vuole, che
sia
stata con no me proprio chiamata Eritrea, e che a
delle nozze di Piritoo(a), dell quali parletemo altrove. Comuncue ciò
sia
, Atalanta importunata da molti, affinchè siscegli
la fontana, in cui era stata convertita Ciane. Pretendesi, che Ercole
sia
stato il primo a porgervi sactifizio, quando, con
o una corona di spighe, legata con bianco nastro. Credesi, che questa
sia
stata la prima sorte di corone, la quale siasi us
loro chiamavasi lo spiraglio di Tifone(g). Virgilio vuole, che costui
sia
stato sepolto sotto l’Isola Inarime(h). Altri pre
arime(h). Altri pretendono, che colpito dal fulmine nella Sicilia(i),
sia
rimasto sotto il monte Etna(l). (d). Id. Ibid.
rgine Vestale, fu in fine detto Campidoglio (a). Scaligero vuole, che
sia
stato così detto, perchè sovrastava a tutta la ci
il Dio Termine e Giove fossero la medesima Divinità (b). Comunque ciò
sia
, certo è, che Giove pure era soprannominato da’Ro
cato da’Sabini (i). Dionisio d’Alicarnasso poi vuole, che il medesimo
sia
stato eretto da Tarquinio il Superbo, e che quara
al dire dello stesso Cicerone fu Proserpina (d). Ferecide vuole, che
sia
stata Cabera, nata da Proteo. Lo stesso Scrittore
ferno, fu trasferita in Cielo, e ammessa tralle Deità(b). Benchè ella
sia
salita a tale onore, e benchè Orfeo la chiami Pam
ilea, ossia regina di tutto il monde (c) ; tuttavia non si sa, che le
sia
stato eretto alcun tempio. Pausania solamente ric
Pane, e da una Ninfa(f). Nonno lo fa figlio della Terra. Dicesi, che
sia
nato in Malsa, Capitale dell’Isola di Lesbo(g). A
gli divenne un fiume amarissimo(b). Altri pretendono, che il medesimo
sia
figliuolo di Titano e della Terra, e che da Giove
erchè dissetò i Titani nel momento, in cui muovevano guerra al Cielo,
sia
stato assogettato al predetto cangiamento(c). Le
herusia(d). Altri sono d’opinione ch’escano da quella(e). Dicesi, che
sia
questo il primo fiume, a cui concorrano tutte le
n’altra di candidissimo avorio(c). Pindaro però non vuole, che Pelope
sia
stato messo a morte dal padre, ma che nej dì del
e Latona era balia, e non madre di Apollo e di Diana(d). Comunque ciò
sia
, Latona dopo aver partorito i due predetti figliu
a finalmente lo cangiò in cicala(b). (28). Orfeo pretende, che Circe
sia
nata da Asterope e da Iperione(c). Ella era famos
l tempo di Cicerone era adorata nell’ Isola di Eca(b). Dicesi ch’ella
sia
stata anche detta Marica, e che sotto tal nome la
sposò Merope, re dell’ Isola di Cos, il quale si pretende, che poscia
sia
stato cangiato in aquila, e collo cato tra gli As
Poemi Epici, l’Iliade, l’Odissea, e l’Eneide. Vuolsi, che da Calliope
sia
nato Jalemo, inventore del canto lugubre(i). Le
ortarle(h). Questo cavallo nacque colle ali ; e vuolsi da alcuni, che
sia
stato prodotto dal sangue di Medusa, sgorgato sul
(f). (40). L’Aganippo usciva dall’ Elicona. Vuolsi, che questo fiume
sia
improvvisamente scaturito dal predetto monte, qua
avea che tre o quattro buchi. Ateneo(d), e Pausania(e) vogliono, che
sia
stata inventata dallo stesso Marsia. Apollodoro p
itò in un mare della Frigia, a cui diede il proprio nome(g). Comunque
sia
, certo è, che si verificò la protesta, la quale u
avet da lui ricevuto il predotto strumento. Alcuni pretendono che ne
sia
stato regalato da Apollo(c). Ebbe un fratello, di
onio con altre donne, e che da’ alcune di queste al tempo delle Orgie
sia
stato lacerato(a). Alcuni finalmente pretendono,
nel. Tomo III dell’ Accademia di Cortona. Altri vogliono, che Clatra
sia
Iside, altri un segno Panteo(f). (c). Nat. Com.
egli molto giovò ad essi co’consigli e colle predizioni. Dicesi, che
sia
morto in età di dugento ottanta nove anni, e che
, che sia morto in età di dugento ottanta nove anni, e che dopo morte
sia
stato onorato come un Nume(c). (d). Nat. Com. M
quali due nomi esprimevano il flusso e riflusso del mare. Vuolsi, che
sia
stata chiamata pure Salacia dalla salsezza delle
a motivo del ratto di Elena, di cui parleremo(f). Pretendesi, ch’egli
sia
stato peritissimo nell’ Idromanzia, ossia nell’ar
pena d’aver rubato ad Ercole alcuni buoi. Altri vogliono, che Cariddi
sia
stata uccisa dallo stesso Ercole, e che Giove pos
te rassembri, che la scienza di quanto può mai presentar la Mitologia
sia
di nessun vantaggio, anzi non esente ancor da per
più belle, onde effigiare le più magnifiche opere atte a rapir chi si
sia
con lusinghevole invaghimento ? Da qual’altra sci
iuto i suoi natali nell’Egitto, e nella Fenicia(3) e che propriamente
sia
nato nella famiglia di Rel. Cham, da cui partendo
mpo, avessero del pari distolti da queste cose i suoi pensieri, oppur
sia
, che come invaghito de’ furti di robe, brigato no
ositos, et carmina dicat. Che l’Ostia poi, di cui qui parla il poeta
sia
stata una troja chiaro si rileva da quel verso di
afferma, che la prosperità dell’empio, e la infelicità del giusto ne
sia
stata tutta la cagione, ed il motivo. Ed in vero
i i mortali a far sacrificii a questo Dio de’morti. Comunque pero ciò
sia
egli sotto i fastosi titoli di Giove infernale, G
chirazione, e sviluppo Chi fù Bacco. Che lo spirito della gelosia
sia
il fomento d’ogni fallo, chiaro può scorgersi da
ità alla clemenza. Essendo intanto la giustizia la base di ogni virtù
sia
ognuno amante di essa, ed operi sempre a tenore d
atroce. Porta un rasoio nella destra mano, Che tronca nel fuggir qual
sia
baldanza, Tien l’altra un velo, e l’alza in modo
Sebbene però da tal ritratto chiaro rilevasi quanto per l’uomo penoso
sia
il travaglio, pur chi seriamente riflette essere
e gli angustiati suoi giorni troppo chiaro ci dimostra il rimorso chi
sia
, e con quanta ragione verace inferno si appella.
n terra perseguitando chiunque l’abbia fatto qualche onta. Quanto poi
sia
questo mostro da evitarsi basta il solo esempio d
nemica, I ricchi abborre, e li minaccia a tergo. Inerte fugge qual si
sia
fatica. Spada non trattò mai, ne vide usbergo, Ec
voglia un poeta cantando ragionare, il suo poema o lungo, o breve che
sia
di queste tre parti Esordio cioè, Narrazione, e C
zza, acciò dagli uditori, oppur lettori tutto nella sostanza il poema
sia
ben capito, ed accolto ; altrimenti annoiati essi
poesia, qual veramente ella è, una parlante pittura. Or acciocchè tal
sia
, specialmente nell’ epica, la narrativa, in essa
e, da teneri le aspre ecc. ; fare in somma che la tessitura del verso
sia
sempre analoga all’ obbietto, di cui si parla in
re Walder-Scot le immense ballate degli Scozzesi per conoscere quanta
sia
la potestà, ed il valore del verso anche presso l
i, che ad esempio del detto Manzoni la prima loro mira in tal azzardo
sia
l’eleggere un soggetto grandioso, e degno che val
volle compreso. Quantunque per altro un tal verso familiare piuttosto
sia
, e triviale ; pure la forza dell’ingegno, non che
da qualcuno, o da nessuno forse è trattata, benchè per altro adattata
sia
ad ogni argomento, e molto più a lamentevoli obie
a, Soddisfare a un comando cosi ? E alla legge poi di natura Per me
sia
questo l’ultimo di Umil la fronte piegherò Devo
omunemente Catena. Chiunque impertanto vorrà comporre in questo metro
sia
accorto a disporre al secondo verso il cambiament
redir da noi fia dato Nè vò, che provi tu le pene estreme, Nè vò, che
sia
la legge trasgredita Tu mancasti, io mancai, pian
i della vera pastorale di Esiodo, e sebbene in tempi non tanto remoti
sia
stata trattata dalla gran penna del Sannazzaro, p
se più vili feminuccie ; mentre esser ragionevole non v’è per vil che
sia
, che non presuma tastare il polzo, e prescrivere
ere degl’ingegni i più che dozzinali ; ne mente vi è per limitata che
sia
, che non ardisce calzare lo stretto ceturno di Me
te è la più nobile mi spinge per un momento almeno a trattarla. Ci si
sia
adunque un’ occhiata. Sull’ ordinaria estensione
pria di passar oltre fa di mestieri avvertire, che una sillaba benchè
sia
breve per sua natura, pur se finisce con consonan
o di due sillabe, mai però col monosillabo, eccetto soltanto qualora
sia
incorporato colla parola precedente, come in ques
un tempo vi dominava con dominio esclusivo ; pur oggi può dirsi, che
sia
il meno che vi regna. Un tal verso dal numero de’
. Læt. Lib. 2 de fals. Rel. (3). Sebbene più ragionevole sembrato mi
sia
in tal guisa con altri opinare circa l’antichità
ne di molti orientali Scrittori, i quali pretendono, che la idolatria
sia
nata nel seno degli stessi Antidiluviani, perchè
stesso divin Platone pel gran capitale delle sue cognizioni. Che poi
sia
stato a somiglianza di Mercurio vero legato, e nu
ii. Chi fù Bacco. (1). Che il celebre conduttiere degl’Ebrei Mosè ci
sia
stato dai Gentili rappresentato nella persona di
; e così possiam dire che il fondamento delle favole ad essi relative
sia
storico. 4. I diluvj d’Ogige, di Deucalione, di P
a con essi trasformandoli in rane in quel pantano, a significare come
sia
riprovevole la sgarbatezza. 56. Giove (63) commos
egli fu subito trasformato in sozzo gufo notturno. Infatti Non è chi
sia
nel mondo peggio visto D’un che rapporta ciò che
to tregua all’affanno della madre sventurata. — È opinione che Cerere
sia
l’Iside (696) degli Egiziani e la Cibele dei Frig
rie membra. Chi non vede in questa favola atroce quanto grave delitto
sia
l’empietà contro i Numi, e come il filiale affett
raggio. Ma i più sono di sentimento che questo Giove Ammone altro non
sia
che il dio Osiride (696, 697) degli Egiziani. 81.
Marziano, o di elicrisio secondo alcuni altri. La veste chi vuol che
sia
lunga fino ai piedi, chi corta fino Ile ginocchia
Indie (722) e d’ Osiride (696, 697) egiziano ; laonde è probabile che
sia
sempre il medesimo Dio, variato nome. Altri vi ri
g., c. XVIII. 159. Molti scrittori d’antiquaria suppongono che Bacco
sia
la stessa cosa che Noè, il quale piantò la vite,
è dunque probabile che quanto la favola attribuisce a Bacco altro non
sia
che imitazione della storia di Mosè : Bacco e Mos
solve in nulla ; e Alemeone di Zeffiro e di Flora, perchè nulla è che
sia
più gentile e innocente dei fiori e dell’aura di
ia. Chi sa che questo amante, che ha paura della luce del giorno, non
sia
un mostro, e che dopo aver acquistata la tua affe
lode, ogni maraviglia della natura. La sua statua più celebre, che ci
sia
pervenuta dall’antichità, è la Venere dei Medici,
tta doccia Infin là ove più non si dismonta.51 Fanno Cocito ; e qual
sia
quello stagno, Tu lo vedrai ; però qui non si con
a essa : Cignesi colla coda tante volte Quantunque gradi vuol che giù
sia
messa. Sempre dinanzi a lui ne stanno molte : Van
ore e di giudice non comportabili in un solo uomo, a meno ch’egli non
sia
ente soprannaturale dotato d’intemerata virtù : i
ta pittura l’Annibal Caro : « Nell’opposita parte, a piè dell’ovato,
sia
la Notte, e come l’Aurora sorge, questa tramonti
uella esca di un mar tranquillo e nitido, questa s’immerga in uno che
sia
nubiloso e fosco. I cavalli di quella vengano col
; di questa mostrino le groppe. E così la persona istessa della Notte
sia
varia del tutto a quella dell’Aurora. Abbia la ca
er col capo innanzi fitto in un’ ombra più folta, e ’l ciel d’intorno
sia
d’azzurro più carico, e sparso di molle stelle. I
orno sia d’azzurro più carico, e sparso di molle stelle. Il suo carro
sia
di bronzo, con le ruote distinte in quattro spazi
e Egeo, Stazio presso agli Etiopi, l’Ariosto nell’Arabia. Dovunque si
sia
, basta che si finga un monte, quale se ne può imm
per dove passi un’ acqua come morta, per mostrare che non mormori, e
sia
di color fosco, perciocchè la fanno un ramo della
sco, perciocchè la fanno un ramo della Letea. Dentro questa concavità
sia
un letto, il quale, fingendosi d’esser d’ebano, s
ser d’ebano, sarà di color nero, e di neri panni si cuopra, in questo
sia
coricato il sonno, un giovine di tutta bellezza,
empre il pasca, Non mai lo scema, si che’l pasto eterno Ed eterna pur
sia
la pena sua ; Che fatto a chi lo scempia esca e r
si eternamente invano per empire d’acqua un vaso sfondato. Per quanto
sia
molta la inverosimiglianza della favola, tuttavia
li vengono attribuiti si può inferire come specialmente l’agricoltura
sia
la prima e la più nobile origine della dovizia. E
la salvezza della patria. 261. È cosa probabile che il nome di Marte
sia
stato dato alla maggior parte dei principi bellic
o, perchè a egregie cose accendano l’animo de’ forti, e il loro grido
sia
« come vento che le più alte cime più percuote, »
ella follia, arredi che furono poi assegnati ai buffoni di corte. Non
sia
discaro il leggere intorno a questo satirico Nume
la noia sono espresse nel suo contegno ; e dà bene a conoscere quanto
sia
misera e breve la vita di coloro che si abbandona
i seguenti : Contentati di un pasto per giorno. — Fa’che il tuo pasto
sia
semplice e parco. — Lascia i cibi e le bevande pr
destro. — Che le tue fauci non patiscano arsione, e che il palato non
sia
amaro. — La temperanza ti libererà dalla sete e d
oro faccende, ed avevano forse un ritegno al mal fare. Ma convien che
sia
molto rozzo quel popolo il quale ha bisogno di ta
pene e le ricompense, e per serbare quella giusta eguaglianza per cui
sia
protetto l’innocente e il debole contro l’oppress
alcuni monumenti è priva di mani, volendo forse far riflettere quanto
sia
meglio che la saviezza delle leggi prevenga le li
ci dentro nella camera per lo finestrone che si è detto. La sua forma
sia
di una donna alta, spedita, valorosa, con gli occ
i i passi. Alzi il capo a mirare l’Aurora, e paia sdegnata ch’ella si
sia
levata prima di lei. Porti in testa una celata co
men fa male. Però quand’ella ti parrà soave Tanto, che ’l su andar ti
sia
leggero, Come a seconda in giuso andar per nave ;
ortune Del vile anco son fregi. Chi della gloria è vago, Sol di virtù
sia
pago. 370. Un leone di smisurata grandezza eras
a a quella del Capricorno (676). È già comune opinione che il delfino
sia
amico dell’uomo, e sensibile alle dolcezze dell’a
’enimma dato a indovinare dalla Sfinge ai Tebani era questo : « Quale
sia
l’animale che la mattina cammina con quattro pied
ove co’ suoi compagni fu cangiato in airone. Pare che questa finzione
sia
immaginata per esprimere la valorosa audacia di D
to giudice d’una contesa insorta tra Giove (63) e Giunone (85) su chi
sia
più felice, o l’uomo o la donna. Vedi senno da Nu
prova Lice gl’imbelli ravvisar dai prodi. Talor, ben prima che l’età
sia
stanca, Sulla fronte del prode il crine imbianca.
to succinto, hanno sciolte all’aura molte bende, perchè, svolazzando,
sia
più grata la corsa e più festiva ; ma pure hanno
chi dalla mitologia ; e chi, all’incontro, sostien che la favola non
sia
altro che un’allegoria perpetua delle leggi astro
lo uccise, e Giunone lo pose in cielo. 681. Ognun vede come dal Leone
sia
figurata la forza cocente de’ raggi solari ; e qu
eddo e la rapidità dei venti in quel tempo. Credesi che il Sagittario
sia
il Centauro Chirone (430) collocato fra gli astri
ea (29) nutrice del padre degli Dei. 687. Chi non dirà che l’ Aquario
sia
il simbolo delle pioggie ? e secondo la favola è
ande solennità e con molta tenerezza onoravano gli antichi i defunti,
sia
nel collocarne sotto la terra le spoglie, sia nel
gli antichi i defunti, sia nel collocarne sotto la terra le spoglie,
sia
nel celebrarne la memoria con annue feste. Era qu
ia i nemici eroi : Eccovi i patti del certame, e Giove Testimonio ne
sia
. Se il mio nemico M’ucciderà, dell’armi ei mi dis
Memfi, uno ad Alessandria ed un terzo a Canopo ; ma i più credono che
sia
la stessa cosa che Osiride. Erodoto non ne parla,
re evidente che questa poetica invenzione delle quattro elà del mondo
sia
un milo, ossia simbolo dello stato d’ innocenza d
steo. 43. È probabile che l’origine di questa favola dei Campi Elisi
sia
egiziana ; poichè il più celebre sepolcreto di qu
e d’archi trionfali. 57. Si vuole cho dal greco nomo di Marte (Ares)
sia
provenuto quello dell’Areopago, celebre tribunale
evano : Me Dius Fidius sottintendendo adjuvet : « Che lo dio Fidio mi
sia
propizio ! » 75. Virgilio a Dante. 76. Perché m
è chi dice, che Cadmo, dope d’aver goduto per molti anni il regno, ne
sia
stato stacciato da Ansene e da Zete(b). Perseo
avvenne, ch’egli fu soprannominato Trivespero(2). Altri vogliono, che
sia
stata notte persette giomi continui (e). V’ è poi
l’Eroe dopo d’aver fatto in pezzi le interiora dello stesso pesce, ne
sia
uscito senz’ aver perduto altro che i capelli (f)
n mantenere la parola data ad Ercole(d). Dicesi, che in quella guerra
sia
anche morto un certo Calcodone, ch’erasi unito co
morto un certo Calcodone, ch’erasi unito con Ercole, e che da questo
sia
stato onorevolmente sepolto(e) (12). Ercole cerca
vventò contro Caco, e colla clava lo uccise(b). Altri pretendono, che
sia
stata Caca, sorella del medesimo Caco, quella che
o vuole, che gliela abbia inalzata Potizio ; e Dionisio pretende, che
sia
stata consecrata da Evandro (a). Filottete poi su
era ritenuto nell’Inferno, come fra poco diremo. Vuolsi eziandio, che
sia
stato invitato da Ercole a combattere seco lui le
nelao unì il regno di Spasta a quello d’Argo e di Micene. Dicesi, che
sia
morto d’una puntura di serpente, mentre viaggiava
atro, tirato da due animali di diversa spezie, e che in vece di grano
sia
andato seminandovi del sale. Palamede però, figli
o si distinse nell’arte di domare i cavalli(b) : anzi vuolsi, ch’egli
sia
stato il primo ad introdurre l’uso della cavaller
il di lui padre fosse l’eccellente Indovino. Melampo, e che per altro
sia
stato creduto figlio d’Apollo, perchè egli pure c
sta virtù stringe un ramo di timo, su cui vola un’Ape. Benchè il timo
sia
erba bruschissima, e molto arida, tuttavia le Api
ro nobiltà(a). Festo pretende, che il tempio della Pudicizia Patrizia
sia
stato alzato da’ discendenti d’Ercole, e che non
empre fedele, ossiachè si trovi appresso di chi ella ama, ossiachè ne
sia
lontana. Nell’ estremità finalmente nella di lei
non è mai tranquillo. Tal’è il carattere del Gelòto : per quanto egli
sia
certo della fede altrui, vive però sempre nel tin
ogo, in tempo principalmente di gelo, non si fida mai, che il terreno
sia
sodo e consistente. Incostanza. L’ Incostan
gni del Zodiaco(b). L’opinione poi di altri è, che tale Costellazione
sia
la giovenca, di cui lo ne prese le sembianze, qua
ofone fu la prima moglie di Periere, ela prima di tutte le donne, che
sia
passata alle seconde nozze, mentre le femmine ant
lsi da Eratostene(h) e da Igino(i), che il naviglio, di cui parliamo,
sia
stato il primo, che solcasse il mare. Questo però
tra gli Astri(c). (10). Tifi era figlio d’Agnio(d). Igino vuole, che
sia
nato da Forbante e da Imane(e). Egli concorse all
so Lico, figlio di Dascilo, e re de’ Mariandinj nella Propontide, ivi
sia
morto di malattia(f). Si dice, che in mogo di lui
o del corpo lo trasse nel fiume, dove si annegò. Fingono i Poeti, che
sia
stato rapito dalle Ninfe di quel fiume. Ercole in
ilaco, come dice il Burmanno. Valerio Flacco poi vuole, che Ificlo vi
sia
intervenuto solo per dare consigli (b).Ificlo ebb
c). Lo Scoliaste d’Apollonio (d) ed Igino (e) pretendono, che Absirto
sia
stato ucciso da Giasone.Finalmente fuvi chi ebbe
;.2. (b). L. 4. (c). De Nat. Deor. l. 3. (1). Dicesi che Alcmena
sia
stata sposata ad Anfitrione, figlio di Alceo, e c
fitrione, figlio di Alceo, e che Giove per renderla madre d’Ercole le
sia
apparso sotto le sembianze del predetto suo marit
noltre privarono lui pure della vista(b). V’è chi pretende, che Fineo
sia
rimasto cieco, perchè abusò dell’arte d’indovinar
al ritorno del suo amanre. Tzetze vuole, che il fatto testè descritto
sia
avvenuto non a Demofoonte, ma al di lui fratello,
alia, fondò la città di Padova ((a)). Vuolsi da alcuni, che egli pure
sia
stato uno di quelli, i quali tradirono la loro pa
ve onorevolmente venne accolta da Agamennone ; e ch’ella poi di notte
sia
andata sulla tomba del suo sposo, ed ivi s’abbia
co, figlio di Nestore e di Euridice(a). Ovidio però vuole, che quegli
sia
staso ucciso da Ettore(b). Nestore, veduto morto,
ci la lapidarono(b). Più comunemente però si crede, che Ulisse stesso
sia
stasto l’autore della di lei morte ; e vuolsi, ch
lla di lei morte ; e vuolsi, che lo stesso Eroe, arrivato in Sicilia,
sia
rimasto così agitato da funesti sogni, che per li
ò Cinossemate, ossia sepolcro della cagna, perchè si finse, che Ecuba
sia
stata convertita in quell’ animale, e poi sepolta
provocato gli Dei marini a gareggiare secolui nel suono della tromba,
sia
stato sommerso da Tritone ne’ flutti. Enea ne tro
un dovere d’onorare come Dei domestici(c). Sembra, che il loro culto
sia
derivato dall’antico costume di seppellire nelle
, assisi, e armati di lancia (c). (4). Tito Livio dubita, se Ascanio
sia
nato da Creusa, o da Lavinia. Questo figliuolo di
, che Anchise finì di vivere sul monte Ida (b). Pausania pretende che
sia
morto nell’Arcadia appiè d’un monte, che poscia s
si risguardava come il Dio della Natura. Il Censorino vuole, che esso
sia
stato detto Genio dalla cura, che prende nella ge
Io, o una delle Atlantidi, la quale fu nutrice di Giove. Comunque ciò
sia
, notiamo per ultimo, che Anna Perenna fu venerata
ri asseriscono, che nol fece, perchè il popolo ne lo impedì. Comunque
sia
, certo è, che tutti i di lui sudditi gli si solle
ia di Marte e di Ottera. (8). Darete di Frigia vuole, che Pentesilea
sia
stata uccisa da Neottolemo, figlio d’Achille(a).
m. Odyss. l. 1. (3). Alcuni pretendono, che Penelope, ancor bambina,
sia
stata esposta ; e che essendo stata allevata da c
Declaustre Diction. Mythol. (9). Pausania vuole, che Diomede solo
sia
stato incaricato di andarsene a richiamare Filott
stri, poichè comparvero mezzo uccelli, e mezzo donne. Dicesi, che ciò
sia
avvenuto, perchè essendosi trovate presenti al ra
. Id. Odyss. l. 17. (c). Id. Odyss. l. 18. (20). Penelope, benchè
sia
stata per lo spazio di venti anni divisa da Uliss
et. l. 5., Cedren. in Annal. (4). Quelli, i quali dicono, che Ajace
sia
stato trovato morto nella sua tenda, soggiungono,
la morte della Sfinge, ve la avea fatta uscrire. Altri dicono ch’essa
sia
stata mandata da Bacco, perchè i Tebani lo aveano
che Tideo privò di vita. Gli uni, dice Apollodoro(c), pretendono, che
sia
stato Alcatoo, suo zio ; gli altri, soggiunge Fer
tato Alcatoo, suo zio ; gli altri, soggiunge Ferecide(d), dicono, che
sia
stato Olenio, suo fratello. Comunque ciò sia, Tid
Ferecide(d), dicono, che sia stato Olenio, suo fratello. Comunque ciò
sia
, Tideo finalmente restò ferito a morte da una fre
il di lui padre fosse l’eccellente Indovino. Melampo, e che per altro
sia
stato creduto figlio d’Apollo, perchè egli pure c
gia (Μυτολογια) viene dal greco (λογος) discorso, e (μυθος) favola, o
sia
racconto non vero, ma diretto a contraffare la ve
bacchette o colle mani. Mida, re di Frigia, ritrovò i modi Frigii, o
sia
il suono di quella cornamusa (tibia), sulla quale
meno gli antichi fecero Giove soggetto alle determinazioni del Fato o
sia
Destino, ne’ cui libri ei ne leggeva gl’immutabil
nd’opera di Prometeo, cioè della divina Provvidenza ; e di Minerva, o
sia
di una sapienza tutta divina ; e l’anima, un fuoc
feo da servire di spettacolo a quella gente. Si dice che in Africa vi
sia
un animale, forse il Catoblepa di Plinio (3), det
sformato in una specie di sparviere, ch’è nemico del ciri. Vuolsi che
sia
opera di Virgilio un bel poemetto intitolato Ciri
o alla terra ed al cielo. E diceasi moglie di Giove, perchè l’aere, o
sia
Giunone, ha molta somiglianza coll’etere, ch’era
amabile, vivendo noi col respirarla. Laonde alcuni affermano che Ηρα
sia
detta quasi αηρ, per metatesi, o trasposizion di
tare un uomo di bassa statura. Iaquelot vuole che la favola de’Pigmei
sia
nata dal costume degli Etiopi, i quali metter sol
l destino e consente che i Troiani sieno potenti in Italia e che Roma
sia
grande, purchè neppure il nome abbia ad udirsi de
e Giunone. Il ch. Heyne dice che per Giunone s’intende l’atmosfera, o
sia
l’aere inferiore, come per Giove, l’etere che all
a era nata dal cervello di Giove. L’opinione più comune è che Minerva
sia
stata fig. di Cecrope, primo re di Atene, e che s
ero. Plinio dice : In Atene dura ancora un ulivo, il quale vuolsi che
sia
quello che fu fatto nascere da Minerva, quando el
diò a suo potere d’introdurre fra quella gente il culto di Minerva, o
sia
l’amore delle arti e dell’agricoltura. Da ciò ven
lo Spondano, vogliono che la Dea invocata nel primo verso dell’Iliade
sia
Minerva, la quale come a tutte le scienze ed arti
, da servire per ornamento alla sua accademia. Vi è chi crede ch’essa
sia
la stessa cosa che il Dio Termine, confondendo gl
ine, confondendo gli Ermi ed i Termini. Altri credono che un’Ermatena
sia
un pilastro, o colonna su di cui veggasi allogata
della terra dopo il diluvio, le quali Apollo, cioè il Sole, uccise, o
sia
dissipò e distrusse colla forza de’suoi raggi, ch
no lo piangevano continuamente, tanto che furono convertite in alni o
sia
ontani, o in pioppi ; dalla corteccia de’ quali a
o delle gocciole che paion lagrime, e che addensate danno l’elettro o
sia
l’ambra. Fu pianto eziandio Fetonte da Cigno (Cyc
restò immobile qual sasso e serbò eterno silenzio. Palefato vuole che
sia
nata la favola dall’aver Niobe posta una sua stat
loriosa spedizione, per cui Apollo meritò il soprannome di Sminteo, o
sia
distruggitore dei topi. In Crisa, castello della
Muse, da esso dette Libetridi presso Virgilio(2). Alcuni vogliono che
sia
un autro a piè del monte Libetro, così detto dal
re dell’arte sagittaria, nella quale era peritissimo ; e si vuole che
sia
stato detto Peane (παιαν, Paean) dal greco (παιει
l’estinto guerriero(2). Mennone forse era l’Amenofi degli Egiziani, o
sia
il sole nascente divinizzato, di cui è celebre la
le con una fibbia di oro ; ed alle volte la veste lunga citaredica, o
sia
la palla che scendeva sino a’piedi. Gli si attrib
ricoloso furore che nelle intere città destavano le orgie di Bacco, o
sia
l’uso soperchio e sregolato del vino, fu ucciso d
il vino chiamò οινος dall’ospite ; ma è più verisimile che la favola
sia
nata dal nome di Eneo, ovvero Oeneo che in greco
ò il gigante Reto, mentre Giove gli dava coraggio, grìdando evohè ! o
sia
« coraggio, mio figlio ! » Ma ciò non si può attr
vitati. Il giovinetto Cisso, amico di Bacco, danzando avanti a lui, o
sia
facendo parte del tiaso, cadde e morì, per cui fu
sta ad istanza di Giunone suscitata da Eolo, fa sì che l’eroe troiano
sia
sbalzato con poche navi alle sconosciute coste de
ier, nel gran numero delle Divinità degli antichi alcuna non vi è che
sia
vestita di più amabili circostanze che le Grazie,
ele la mano ; e credo che Venere stessa, abbandonato l’olimpo, venuta
sia
ad abitare a Gnido. « Ed in un epigramma di Eveno
l pomo e coll’epigrafe « a Venere vincitrice ». L’opinione che Venere
sia
nata dalla spuma del mare, è consacrata da molti
orna il real palazzo di Caserta. Winckelmann pretende che il diadema
sia
proprio della sola Venere Urania ; ma Lessing sos
capo, come esemplare di una perfetta bellezza. Alcuni dicono ch’essa
sia
opera di Fidia o di Scopa, la cui Venere, colloca
ης, cangiata in απο la tenue π nell’aspirata φ ; di modo che αφροδιτη
sia
quasi απροδιτη, cioè simile al color della rosa,p
to il pianeta di Venere : Fra le più adorne non parea men bella, Che
sia
tra l’altre la ciprigna stella. Citerea, Κυτερε
a via Appia, come nume bellicoso. Vogliono alcuni che la voce Gradivo
sia
Tracia e che significhi, presso quel popolo guerr
Marte una figliuola chiamata Ippolita, la quale portava il cingolo o
sia
la fascia di Marte (balteus Martis) per segno del
dente e furiosa Tra mille e mille, ancor che donna e vergine, Di qual
sia
cavalier non teme intoppo. Caro. Ed altrove(1) r
i Marte da’ greci e da’ latini poeti ; ma alcuni vogliono che Enialio
sia
diverso da Marte, e propriamente un nume de’ Sabi
’altro di Marte bisultor, nel Campidoglio. Altri però pensano che uno
sia
il tempio da Augusto dedicato a Marte Ultore. Χαλ
ciavano di predire il futuro. Potrebbe dirsi che questa superstizione
sia
venuta dalla Cappadocia, come quella de’ sacerdot
va al commercio ed alla mercatura(3). Altri però dicono che Mercurius
sia
quasi medius currens o Medicurrius, perchè il dis
o una spada per tagliare la ciocca fatale di Alceste. Ma comunque ciò
sia
, certa cosa è che principale e nobile ufficio di
e dispensatrice di tutt’i beni. II. Storia favolosa della Terra o
sia
di Opi. Igino dice che la Terra insieme col C
l mezzo all’ingiù. E da Pane, lor capo, furon detti Pani, i Satiri, o
sia
gli Dei delle foreste e de’campi ; e per la defor
rmezza e perpetuità dell’imperio. IX. Alcuni epiteti della Terra o
sia
Opi. Euristerna, Ευρυστερνος, dal largo pett
eatrice del grano. Da’ Greci poi chiamavasi Δημητηρ, quasi Γημητηρ, o
sia
terra madre, essendo Cerere la stessa cosa che la
la. Si vuole che la descrizione dello scudo di Enea fatta da Virgilio
sia
mollo inferiore a quella del poeta greco. Anche l
do il sistema degli antichi Fisici, Giano era lo stesso che Apollo, o
sia
il Sole, e Jana, la stessa che Diana, o sia la Lu
a lo stesso che Apollo, o sia il Sole, e Jana, la stessa che Diana, o
sia
la Luna. Cicerone però(2) deriva il nome Diana da
nome Diana da dies, perchè la Luna col suo splendore fa che la notte
sia
simile al giorno. Altri finalmente vogliono(3) ch
icono fig. d’Issione, re de’ Lapiti, e di Nefele. In un trapezoforo o
sia
piede di mensa, del Museo Borb. si vede un centau
zante e senza barba, che tiene colla sinistra una siringa. Vuolsi che
sia
il celebre Centauro Chirone. Ma nella storia favo
loro origine da’ Troiani che seguirono Enea. Il solo Livio sembra che
sia
stato dubbioso in affermare un tal fatto, e si pr
colto validissimi argomenti a provare che la venuta di Enea in Italia
sia
una mera favola. Per dire poi le sue avventure bi
che la valle per la quale scorre il fiume Peneo a guisa di un canale,
sia
stata opera di Nettuno ; ed a ragione, egli soggi
ra e che tutte le grandi aperture fatte in essa sieno opera di lui, o
sia
del mare, al vedere quella famosa valle ognuno è
are, al vedere quella famosa valle ognuno è indotto a pensare ch’essa
sia
nata da un tremuoto. Da ciò si scorge la ragione,
te le cose aveano avuto principio da due elementi, cioè dall’acqua, o
sia
dall’Oceano, e dalla terra, o sia da Teti. Nella
da due elementi, cioè dall’acqua, o sia dall’Oceano, e dalla terra, o
sia
da Teti. Nella descrizione dello scudo di Achille
esta verità geografica, che il mare circonda la terra. Dicesi ch’esso
sia
stato il primogenito de’ figliuoli del Cielo ; e
dell’Orco ; e da Virgilio Caronte appellasi il nocchiero dell’Orco, o
sia
dell’inferno. Fu chiamato Orco da ορκος, giuramen
dano le anime ovvero ombre de’morti ; percui vediamo agli Dei Mani, o
sia
alle ombre de’morti, dedicati i sepolcrali monume
ia favolosa di Plutone. Plutone (4) fu fig. di Saturno e di Rea o
sia
Opi, e quindi fratello di Giove e di Nettuno. Egl
quale cosa presero argomento di fingere che in quell’isola Proserpina
sia
stata rapita da Plutone, di collocarla nell’infer
o, a nostro credere, che convengano ai giovani e la lettura dei quali
sia
ad essi di qualche profitto. Peccano gli uni di p
denominava Giove infernale, Dite ed Orco ; benchè secondo alcuni Orco
sia
più propriamente il Dio del giuramento e punitore
isso che da lui non da Apollo, come si è già detto, pretendono alcuni
sia
stato cangiato in cipresso. A Silvano offrivasi d
sto artificio gli riuscì di farlo parlare. Vogliono alcuni che Proteo
sia
stato re d’Egitto saggio ed avveduto. La sua prud
annuo sacrificio in un giorno determinato. Si vuole che il suo culto
sia
stato trasportato in Italia dai Lacedemoni. Essen
pali. Levando il velo che copre questa favola pare ad alcuni che Eolo
sia
stato un principe dedito allo studio dell’astrono
posto vicino alla Fortuna, per esprimore quanto in amore la riuscita
sia
soggetta al capriccio della cieca Dea. Egli è sem
di guida, per dimostrare che non c’è creatura tanto selvatica che non
sia
ammansata da Amore. Si fa calvacare alcune volte
are. Il nettare era una deliziosa bevanda degli Dei, benchè da alcuni
sia
considerato come alimento ; e bisogna che fosse b
lo ornato di fiori. Il Destino Vuolsi da alcuni che il Destino
sia
nato dal Caos, da altri si crede figlio della Not
gli antichi con una ruota tenuta ferma da una catena. Si pretende che
sia
miserabile e che ogni uomo abbia il suo. Il Desti
ed il gallo erano a lui specialmente dedicati. Si vuole che Esculapio
sia
lo stesso che il Sole considerato sotto i benefic
i cotesto edificio il nome di palazzo di Caronte, e sono persuasi che
sia
desso l’opera di quel Caronte, il quale, dopo ave
gi di quest’immagine divina. È opinione di accreditati autori ch’essa
sia
opera o di Fidia o di Prassitele, o forse anche d
consuma per custodire un oro che le diviene inutìle, e che non vuole
sia
toccato da nessuno. Nella favola delle Esperidi n
en anche asserito che questo musico innalzò il primo altare del quale
sia
stato onorato Mercurio nella Grecia. Altri dicono
acchè è noto che niuno è più crudele di una donna il cui risentimento
sia
punto dalla vergogna di un rifiuto. Preto non osa
Atalanta bellissima, fu chiesta in matrimonio da molti principi ; ma
sia
ch’ella non amasse gli uomini, sia che fosse info
matrimonio da molti principi ; ma sia ch’ella non amasse gli uomini,
sia
che fosse informata dall’oracolo che il maritaggi
dati ne traessero cattivo augurio : Non importa, diss’egli, qualunque
sia
la maniera di snodarlo ; ed avendolo tagliato col
rarono appresso fino a qual segno il fraterno odio arrivar possa, ove
sia
dall’ambizione e dall’interesse attizzato. Incont
facevansi bruoiare i loro corpi siensi separate, e che la stessa cosa
sia
accaduta ne’sacrifici che gli venivano offerti in
ssa ricusare. Sia che l’offerta di Venere fosse a Paride più gradita,
sia
ch’ei la trovasse delle altre due effettivamente
prima, indi ai Troiani, formano l’argomento del primo poema epico che
sia
apparso, vale a dire dell’Iliade di Omero. Le avv
el luogo ov’esse soggiornavano quantunque in paesi diversi. Qualunque
sia
la procedenza di questi libri è però certo che nu
on avvi che i versi creduti della Sibilla Cumana il segreto dei quali
sia
stato sempre religiosamente conservato. Nel 363 d
a cadere in un discredito in cui sono poscia sempre restati. Comunque
sia
la cosa, eglino si avvilirono, procurandosi con b
nchè non abbiano un articolo particolare. (1). Quantunque Aracne non
sia
annoverata tra le Ninfe dai mitologi crediamo opp
gna nella natura. Da ciò noi vogliamo dedurre che un’opera qualunque,
sia
materiale o spirituale, di scienza o di arte, di
e, la più leggiera omissione. Abbiamo sovente riportati interi brani,
sia
in verso che in prosa, degli autori da noi citati
Infatti un avvenimento qualunque, religioso, storico, o politico che
sia
, rimarrà tanto più indelebile nella mente, quanto
ircola, mediante orale tradizione, senza riguardo se il suo contenuto
sia
vero o falso, reale o immaginario. I Greci, creat
vanti Cristo). Ma nessuna di queste date è certa, quantunque l’ultima
sia
la più probahite. Verosimilmente Pindaro mori nel
ente sufficienti onde si riconosca quanto difficile ed ardua impresa,
sia
quella di dettare una storia analitica della Mito
l’idea si personifica alternativamente, poscia, per generale che essa
sia
, si individualizza, unificandosi, e quindi il fat
come la vaghezza dell’idea nella realtà del fatto compiuto, qualunque
sia
la realtà di questo fatto che si presenta alla me
anche da poi… … . . Genesi. Cap. VI. Una religione, qualunque essa
sia
, fa che un popolo sia civile. Introduz. al Giorna
enesi. Cap. VI. Una religione, qualunque essa sia, fa che un popolo
sia
civile. Introduz. al Giornale — La Società. ….
— Antica divinità dei Galli. È credenza di molti chiari scrittori che
sia
lo stesso che Apollo o il Sole, che i Cretesi chi
Abracax o Abraxas. — Divinità singolare che alcnni scrittori vogliono
sia
la Mithia dei Persiani. Si avea una grande venera
ta, Dante nel suo Inferno Canto primo, dice : Di quell’untile Italia
sia
salute. Per cui mori la vergine Camilla 39. Acca
ad, Adargatide o Atergatide. — Divinità degli Afri, si crede che Adad
sia
il sole, e Adargatide la terra. 95. Adamantea. —
generalizzata credenza degli scrittori più rinomati della favola che
sia
la stessa Amaltea. Vedi Amaltea. 96. Adarcate o
fu col marito deificata. È comune credenza di molti mitologi che ella
sia
la Dergeto dei Babilonesi e la Venere dei Greci.
ero una luminosa prova del loro duplice ingegno nella città di Delto,
sia
per la meravigliosa costruzione del famoso tempio
ttà di Delto, sia per la meravigliosa costruzione del famoso tempio ;
sia
perchè aveano trovato il modo di rubare giornalme
Agave, fu, ronostante la sua efferatezza innalzata agli onori divini
sia
perchè aveva curata l’educazione del Dio Bacco, s
agli onori divini sia perchè aveva curata l’educazione del Dio Bacco,
sia
, come vogliono altri scrittori, pel suo preteso z
amorfosi, Libro XIII. Trad. di Dell’Anguillara). …… Chi quell’altro
sia
Che ha membra di gigante, e va sovrano Degli omer
— Di tutte le Divinità della favola non ve n’è alcuna, la cui origine
sia
così nettamente precisa come questa. L’anno di Ro
che comunemente era quello di un albero. 310. Amadriadi. — Sebbene vi
sia
una completa analogia fra queste ninfe e quelle d
ta al collo Acconciamente ; ch’io robusto e forte Sono a tal peso ; e
sia
poscia che vuole. …………….. …… e tu con le tue mani
e è l’opinione dei mitologi su questa divinità : gli uni vogliono che
sia
la stessa che la luna ; altri asseriscono essere
o Zodiaco, sotto la figura del sagettario. 524. Arctura. — Quantunque
sia
questo il nome proprio di una stella, pure gli sc
a. Le Arpie erano in gran numero, sebbene il nome di sole sei o sette
sia
più comunemente conosciuto. Che le Arpie vivesser
a. — Figliuola di Urano e di Titea e sorella dei Titani. Si crede che
sia
la stessa che Cibele o Giunone, forse perchè Basi
icina a quella dell’orsa maggiore presso il polo artico. Si crede che
sia
lo stesso che Icaro. Altri scrittori vogliono che
o. Si crede che sia lo stesso che Icaro. Altri scrittori vogliono che
sia
Arcaso, cangiato in orso e posto fra le costellaz
ela medicina ch’è quello d’impedire la morte degli uomini, per quanto
sia
in potere della scienza. Era quindi logico che il
edenza, avvalorata dall’opinione dei migliori scrittori, che Busiride
sia
lo stesso che Osiride ; e che il sanguinoso culto
n il cane che Giove dette ad Europa come custode ; altri vogliono che
sia
la cagna di Erigone (V. Erigone). I Romani erano
o cura e la nudrirono col loro latte. Si crede assai generalmente che
sia
la stessa che la terra ; viene raffigurata sotto
a stessa denominazione. 1239.Conso. — Dio dei consigli : si crede che
sia
lo stesso che Nettuno Ippio. 1240.Consuali. — Fes
ne. — Ninfa che fu una delle mogli di Giano. Si crede comunemente che
sia
la stessa che Carnea. 1277. Cranto. — Uno degli e
a famosa Scilla. Omero e altri scrittori dell’antichità, vogliono che
sia
la stessa che Ecate. 1279. Crateo o Creteo. — Fig
a. A te quinci non lece Di trasportarmi. Il gran Giove mi vieta Ch’io
sia
teco a provar gli affanni tuoi : Che soffrir lung
lla e più leggiadra È Dejopea — Costei vogl’io, per merto Di ciò, che
sia
tua sposa ; e che tu, seco Di nodo indossolubile
presiedeva alla raccolta dei frutti : molti scrittori pretendono che
sia
la stessa che Deverra. 1425. Deverra. — Dalla par
via dalla casa del sacerdote di Giove, il fuoco sacro ; è necessario
sia
disciolto dai legami io schiavo, ed introdotto ne
’invenzione delle reti per uccellare. Taluni scrittori pretendono che
sia
la stessa che Britomarte ; è questa per altro un’
augurio funesto al suo cammino. Precipiti Cartago, Arda la reggira, e
sia
Il cenere di lei la tomba mia. Metastasio. — Did
nte non si offeriva un’ Ecatombe agli dei che in casi straordinarii ;
sia
per sollennizzare un felice avvenimento, sia per
in casi straordinarii ; sia per sollennizzare un felice avvenimento,
sia
per implorare il termine d’una publica calamità.
’Egitto è celebre pel culto del Sole. Alcuni scrittori pretendono che
sia
la stessa che Tebe. Era antico costume dei Fenici
uccello Fenice, a proposito del quale Metastasio ha scritto : Che vi
sia
, ciascun lo dice Dove sia nessun lo sa. Sorgeva
o del quale Metastasio ha scritto : Che vi sia, ciascun lo dice Dove
sia
nessun lo sa. Sorgeva in Eliopoli un superbo e s
co lo di Eliopoli dava per iscritto, comunicava ancora il suo volere,
sia
chinando il capo, sia con far cenno con le bracci
per iscritto, comunicava ancora il suo volere, sia chinando il capo,
sia
con far cenno con le braccia. La città di Corinto
questi vinto e ucciso in battaglia. E se morto mi vuol, morto ch’io
sia
Rendi il mio corpo a’miei. Tu vincitore Ed lo son
ti che di Ercole fu la distruzione degli uccelli del lago Stinfalo os
sia
delle Arpie le quali con la loro prodigiosa quant
i Giove, e che la sua schiavitù non durò più di un anno. Comunque ciò
sia
il periodo passato da Ercole fra le mollezze dell
nto, Vo che venga alla patria eterna ed alma, E credo che ogni Dio ne
sia
contento ; Che s’ei portò laggiú per noi la palma
avento, Giusta cosa mi par che ’l suo gran lume, Nel ciel risplenda e
sia
celeste Nume. Ovidio — Metamorfosi — Libro IX tr
i popoli della Grecia. Questo culto si era necessariamente alterato,
sia
pel contatto delle diverse tradizioni indigene, l
lle diverse tradizioni indigene, le quali sono quasi tutte identiche,
sia
per la confusione necessariamente avvenuta fra le
Libro VII. trad. di A. Caro. Però Giove stesso che lo aveva ucciso,
sia
per propria amicirazione, sia per accondiscendere
Però Giove stesso che lo aveva ucciso, sia per propria amicirazione,
sia
per accondiscendere alle preghiere di Apollo, mis
che tu seguiti noi vincitori nella nostra, e tosto tua città, dove tu
sia
ricevuta in un magnifico tempio, degno della tua
onsiderata come la Luna le si dava codesta particolare denominazione,
sia
come sorella di Apollo o Febo ; sia per voler int
odesta particolare denominazione, sia come sorella di Apollo o Febo ;
sia
per voler intendere che la Luna riceve la luce da
mpo che si occupava ordinariamente per tutte le specie di espiazioni,
sia
private, che pubbliche. 1970. Februo — Discorde è
vivere nei boschi. Molti scrittori dell’antichità credono che Feronia
sia
la stessa che Giunome vergine. 1900. Ferro. — Fu
onsiderato come vendicatore dei falsi giuramenti : altri vogliono che
sia
Ercole figliuolo di Giove. Come che sia il dio Fi
uramenti : altri vogliono che sia Ercole figliuolo di Giove. Come che
sia
il dio Fidio aveva molti templi in Roma ed era ve
non passando tl loto. Quale colui che grande inganno ascolta Che gli
sia
fatto, e poi se ne rammarca, Tal si fe Flegiàs ne
ato in due modi, tanto dai poeti quanto dai pittori dell’ antichità ;
sia
come un tizzone fiammeggiante alle due estremità
l’ antichità ; sia come un tizzone fiammeggiante alle due estremità ;
sia
come una specie di freccia puntuta da ambe le par
gi. È opinione di molti scrittori dell’antichità, che questa divinità
sia
la stessa che quella conosciuta sotto la denomina
o Federico. e fu figlia di Nereo e di Dori Ma quantunque padre A me
sia
Nereo, e la cerulea Dori Mia genitrice. Ovidio —
to di alcune vecchie ingiurie fattegli da Tros padre di lui. Comunque
sia
, questo fatto dette principio ad una lunga guerra
vari scrittori dell’antichità, che il Giapeto della mitologia pagana
sia
lo stesso che lafet, figliuolo di Noè. 2129. Giap
a restituzione del trono paterno, che ora gli era doppiamente dovuto,
sia
per essere suo retaggio, sia per gli enormi peric
rno, che ora gli era doppiamente dovuto, sia per essere suo retaggio,
sia
per gli enormi pericoli che aveva dovuto affronta
Cosi, al dire di Virgilio, Turno re dei Rutoli, era di una colossale
sia
tura. Turno infra’primi, di persona e d’armi Rig
tologico, sarà facile dedurne la conseguenza che altra volta la terra
sia
stata in realtà abitata da uomini di gigantesca s
con la settimana. Nè si creda che quanto noi ci facciamo ad asserire
sia
una nostra personale opinione. In tutto il corso
essa : Cignesi colla coda tante volte, Quantunque gradi vuol che giù
sia
messa. DANTE — Inferno — Canto V. Questo supremo
fanno fede le molte iscrizioni antiche, che ci sono state tramandate
sia
dai ruderi dei monumenti rispettati dal tempo, si
o state tramandate sia dai ruderi dei monumenti rispettati dal tempo,
sia
nei papiri. Infatti su di una pietra d’un monumen
sia nei papiri. Infatti su di una pietra d’un monumento che si vuole
sia
quello della vestale Giunia Torquata, di cui parl
ro l’uccisore di Lajo. Di questa terra, ond’ho possanza e trono, Non
sia
nessun ch’osi tal uomo accorre, O seco favellar,
ente il morire, piuttosto in un luogo, che in altro ; e che qualunque
sia
l’angolo della terra, ove si muoia, l’anima avea
nati alle altre divinità del mare. Sebbene l’esistenza degl’Ippocampi
sia
da molti ritenuta come favolosa e fantastica ; pu
dea Iside che è una e tutte le cose ». Io sono la sola Divinità che
sia
nell’uníverso ; che tutta la terra onora sotto di
o ; e Diodoro pretende che suo padre si chiamasse Anzione. Checchè ne
sia
, le cronache dell’ antichità ripetono tutte nel s
i immaginarî e fantastici, i quali rappresentavano le cause immediate
sia
violenti, sia naturali della morte. Esiodo, nelle
fantastici, i quali rappresentavano le cause immediate sia violenti,
sia
naturali della morte. Esiodo, nelle sue opere, qu
fine, tutti quelle divinità che i pagani sceglievano come protettrici
sia
d’una città, sia d’un luogo particolare, venivano
e divinità che i pagani sceglievano come protettrici sia d’una città,
sia
d’un luogo particolare, venivano classificate nel
vanti Cristo). Ma nessuna di queste date è certa, quantunque l’ultima
sia
la più probahite. Verosimilmente Pindaro mori nel
nto. Gli etimologi, stanno ancora disputando se la loro denominazione
sia
etnografica, indicante tribù girovaghe e sceglien
girovaghe e sceglienti le loro dimore a seconda degli auspicii ; o se
sia
veramente patronimica, per la derivazione del cap
e nel testo. Giovi poi ripetere come la traduzione di quest’opera non
sia
un semplice volgarizzamento, giacchè il Signor Pi
a spiegare i monumenti d’arte dei Greci e dei Romani. Ma a volere che
sia
parte proficua della storia dell’umano incivilime
i, è mestieri che la ce[ILLISIBLE]ità dell’idolatria e del politeismo
sia
posta a confronto della Verità Divina del Cristia
mo sia posta a confronto della Verità Divina del Cristianesimo, e che
sia
fatto conoscere il passaggio dalla civiltà antica
a : « Cingesi con la coda tante volte « Quantunque gradi vuol che giù
sia
messa250. » V’è anche « ….. Pluto con la voce c
vi guardi, Signor, che ’l viso orrendo « Dell’ Orco agli occhi mai vi
sia
dimostro ; « Meglio è per fama aver notizia d’ess
andargli, sì che lo veggiate, appresso. « Non gli può comparir quanto
sia
lungo, « Sì smisuratamente è tutto grosso : « In
Verso noi vien, come vi dico, lungo « Il lito, e par che un monticel
sia
mosso. « Mostra le zanne fuor come fa il porco ;
ero nè guelfi nè ghibellini. Ma io credo che nell’invenzione dantesca
sia
da ammirarsi principalmente la facoltà poetica de
diciamo solo che potranno tornar utili al leggitore, traendone quale
sia
stato il trasporto e la immaginazione degli antic
rra. Gli si danno altri nomi, che esprimono movimento, quasi che egli
sia
un’altra cagione del moto della terra, urtandola
l’altro mito — aver fenduto con una scure il capo di Giove, e che ne
sia
uscita fuori Minerva, Dea della sapienza e delle
za e delle belle arti — cioè che il fuoco, di cui si servono le arti,
sia
stato un mezzo a dar fuori le arti istesse, pria
nel suo lessico deriva da περθιν devastare, e φενιν uccidere. Quanto
sia
a proposito questa etimologia non può cadere in d
nere si dava per figlio il Dio Cupido, ed una a lei era venerato. Chi
sia
questo nume ben si scorge da un frammento delle C
la mente dal pensier de’mali, Filosofare fu talento — Quale Amok si
sia
, nè pittor, ned altri, Che sculta immago a questo
stessa era questo fuoco, o che ella ne fosse la cagione, e che quasi
sia
nato per suo potere. E non di rado fu presa per l
E chiedendogli di additargli la cagione, perchè egli solo tra celesti
sia
un Nume, che vede di avanti e di dietro ; e finge
tu desideri sapere ; e, conoscendo questa, non ignori del pari quale
sia
il mio ufficio. Tutto ciò, che vedi da ogni lato,
mensum datum est opera pro pecunia. (1). Flora — Alcuni eredono che
sia
Acca Larenzia donna di partito, la quale avendo m
eta tra le braccia stesse della madre, ne ordinò l’apoteosi dicendo :
sia
Divo, purchè non sia vivo (sit divus, dum non sit
esse della madre, ne ordinò l’apoteosi dicendo : sia Divo, purchè non
sia
vivo (sit divus, dum non sit vivus). Questa stess
che avrebbe ucciso il figlio dell’Imperator Costantino egli dice : e
sia
d’Augusto Divo. Divi infatti chiamavansi e non De
deve dunque recar maraviglia, leggendo il titolo soprascritto, che vi
sia
nel Politeismo una divinità più potente di Giove,
ine nelle lingue moderne europee, che più di questo di Fato o Destino
sia
comune e frequente sulle labbra stesse del volgo
stianesimo. Ma se non è accettabile il concetto pagano che la Fortuna
sia
un essere soprannaturale esistente sin dalla orig
zione la Mitologia deve certamente recar maraviglia che la Natura non
sia
considerata tra le divinità di prim’ordine. Ed io
ersi usi e significati della parola Natura e suoi derivati, credo che
sia
più utile per la studiosa gioventù, che una erudi
i, e qualche volta più d’uno all’ anno, attribuiscono un nome pur che
sia
; e qualcuno dei più celebri scienziati, a preghi
quale scorre quel fiume. Modernamente, per indicar meglio qual Fiume
sia
rappresentato, gli si pone appresso, o nella sini
Contro quest’onda ! Ah ! ch’io la fugga, e poi « Contento patirò qual
sia
sventura. « Ma nullo ha colpa de’Celesti meco « Q
e a gran distanza ricompariscono sulla superficie di essa. Esempio ne
sia
nella Spagna la Guadiana, che dopo 50 chilometri
iatatoi, mentre è il più grosso degli animali viventi, non è vero che
sia
un animale carnivoro, perchè i suoi stromenti mas
ori dell’acqua, l’illuso marinaio la crede uno scoglio ; e per quanto
sia
straordinaria e tremenda la sua forza, che quando
in uno errore, « (Perch’era ferma e giammai non si mosse), « Ch’ella
sia
un’isoletta ci credemo ; « Così distante ha l’un
ima, al basso nuovamente ricade. Pausania pretende che di tal pena ei
sia
stato punito da Giove pei’ aver ad Asopo rivelato
la cagione della spedizione di Pandora e della punizione di Prometeo
sia
stata, che avendo questi formata una statua di ar
etta gli penetrasse nel fianco e l’ uccidesse. Altri voglion però che
sia
stato Periclimeno per la sua insolenza ucciso dal
rarono appresso fino a qual segno il fraterno odio arrivar possa, ove
sia
dall’ ambizione e dall’ interesse aizzato. Incont
rima, indi a’ Troiani, formano l’ argomento del primo poema epico che
sia
apparso, vale a dire dell’ Iliade di Omero. Ricon
essi provi piacer maggiore, la decide contro il parer di Giunone, che
sia
maggiore quello della femmina. Giunone di ciò irr
lla partorisce la figlia Ifi, cui alleva, facendo credere a Litto che
sia
un maschio. La cosa stava per iscoprirsi all’ occ
sar doveva Jante figlia di Teleste; ma Teletusa ottiene da Iside, che
sia
realmente cangiata in maschio. Orfeo scende all’
igmalione scultore s’ innamora di una sua statua, chiede a Venere che
sia
animata, e l’ ottiene; da essa nasce Pafo, che dà
Giove, che Enea lavandosi nel fiume Numico spogli la natura mortale e
sia
annoverato fra gli Bei. Parte II. Capo XIII. Vert
nudrisce, « E regge un che v’è dentro o spirto o mente « O anima che
sia
dell’Universo ; « Che sparsa per lo tutto e per l
iò gli usurieri son condannati alle pene dell’Inferno. Egli finge che
sia
Virgilio che gli dà tale spiegazione da lui richi
cora ad ammirare che di tanta sapienza, arte e giustizia la sua mente
sia
un così splendido riflesso e la sua parola il più
uomini e di bruti. E quantunque il termine di Mitologia in senso lato
sia
riferibile a tutte le religioni pagane, è per alt
trà chiamarsi la Paleontologia mitologica. Ma questo non toglierà che
sia
sempre necessaria la cognizione della Mitologia g
elebrava la detta festa il dì 20 di giugno ; e per quanto questo Nume
sia
rammentato da molti dei più celebri scrittori Lat
turni, come a Giove i diurni. Ovidio poi confessa che non sa qual Dio
sia
(quisquis is est). Peraltro i moderni Filologi ch
15 minuti. I filosofi naturali chiamaron Mercurio il solo metallo che
sia
liquido a temperatura ordinaria, e che si solidif
pare che così voglia attribuirsi una maggior licenza poetica, che non
sia
in uso comunemente. Per altro questo modo di dire
famosi, e passar leggermente sugli altri con qualche osservazione che
sia
ad essi comune. Fra tutti quanti gli Oracoli, il
ivili. » Che fossero un’impostura dei sacerdoti pagani non credo che
sia
d’uopo dimostrarlo ai tempi nostri, tanti secoli
questo palazzo, secondo altri poeti, è d’oro. Ma quantunque l’Oceano
sia
venerato come il più antico Dio marino, non ha pe
componendo di suo le solenni frasi rituali. Se non è bene che l’uomo
sia
solo sulla Terra, vale a dire senza aver moglie e
mai : « In quel duro aspettare ella talvolta « Pensa ch’Eto e Piroo
sia
fatto zoppo, « O sia la ruota guasta, che dar vol
o aspettare ella talvolta « Pensa ch’Eto e Piroo sia fatto zoppo, « O
sia
la ruota guasta, che dar volta « Le par che tardi
o, è questo un altro motivo di credere che il sistema da me prescelto
sia
il più opportuno a spiegare i miti dei Greci e de
ir tormenti e caldi e geli « Simili corpi la Virtù dispone « Che come
sia
non vuol che a noi si sveli. » E così con esempi
di Achille e di Enea. Indigeti è parola di etimologia tutta latina,
sia
che debbasi interpretare inde geniti, o in diis a
e first-fruits of the season. See Ceres. Amber, see Heliades. Ambro′
sia
[Ambrosia] were Bacchanalian festivals. Ami′ca [
same horses as food. Dio′ne [Dione]. A poetic name of Venus. Diony′
sia
[Dionysia] were festivals in honor of Bacchus. D
tal breath, To the last hour of unrepenting death.” Dryden. Rhamnu′
sia
[Rhamnusia]. A name of Nemesis, from Rhamnus, a t
cienze e le arti, e divennero il popolo più civile165 e ingegnoso che
sia
mai esistito166. L’invenzione è bellissima e faci
però fuori di controversia che la civiltà non meno che la popolazione
sia
venuta dall’Asia in Europa, o vogliam dire dall’O
57. Gli storici congetturano, con molto fondamento, che questo Menete
sia
lo stesso che Misraim, figlio di Cam. Altri pone
r altro nei tribunali collegiali si procura che il numero dei giudici
sia
dispari ; ed in alcune società amministrative o d
con esemplo pinga « Disegnerei com’ io m’addormentai ; « Ma qual vuol
sia
che l’assonnar ben finga. » Il Dio Pane, mancata
ta « È la cagion che il mondo ha fatto reo, « E non natura che in voi
sia
corrotta. » E in propria persona soggiunge tosto
cilmente (se non è stupido) la ledevole curiosità di conoscere che vi
sia
veramente sotto la superficie del nostro globo. L
legge con attenzione e riflette su quel che ha letto, quntunque egli
sia
nuovo alle scienze, pure facendo uso soltanto del
r levati al ciel gli occhi e le ciglia, « Come l’ecclisse o la cometa
sia
. « Vede la donna un’altra maraviglia « Che di leg
a. ………………………… « Non v’è forse sistema di teologia presso gli antichi,
sia
che si parli degli Orientali, o dei Greci e dei R
E conchiude tra sè, che questa via « Per discacciare i mostri ottima
sia
. « E prima fa che ‘l re con suoi baroni « Di cald
′a, 39; Com. § 131. Ama′ta, 355. Am′athus, 150, 172; Com. § 93. Ambro′
sia
, Com. § 75. Amase′nus, river, 356. Am′azons, and
, 231; lines from Kingsley and Milman, 229, 234; Com. §§ 133-137. Per′
sia
, 20; records of P. myth, 36; studies, Com. § 15.
thah; see under Egyptian deities (1). Purpose of this work, 1. Pyanep′
sia
, Com. § 38. Pygma′lion, fabled sculptor, 162; and
Rhad-aman′thus, 81, 83, 84; son of Europa, 97, 234, 255, 349. Rhamnu′
sia
: Nemesis, from Rhamnus in Attica, where she was s
▲