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1 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489
fuso, e fecersi indovine ; « Fecer malìe con erbe e con imago. » Fra tutti gli Argonauti distinguevasi Giasone per avvenenza
altri Argonauti prendesse parte alle preaccennate prove, ma stettero tutti a vedere pieni di maraviglia, specialmente allorq
bri onori. Con questo orrendo delitto ottenne l’intento, e dimostrò a tutti , non che allo sposo, di qual tempra ella fosse72.
erbe trasfuso nelle vene del vecchio Esone lo ringiovanisse,73 poichè tutti gli altri dicono che il padre di Giasone fosse st
il padre di Giasone fosse stato molto prima ucciso da Pelia ; ma però tutti si accordano ad asserire che Medea per punir crud
etterati la perdita della tragedia di Ovidio intitolata Medea, perchè tutti i più celebri scrittori latini ne parlano con tan
bbe a provar la più crudele sventura domestica, quella cioè di perder tutti i figli per colpa e in punizione della superbia d
li in prima vita. Narrano i poeti, e tra questi più splendidamente di tutti Virgilio, che Orfeo nel giorno stesso destinato a
eroi di questo nome, e ad un solo Ercole si ascrissero le imprese di tutti . Fra i molti Eroi di questo nome (Cicerone ne con
fu il più fortunato quello Tebano, perchè arricchito delle spoglie di tutti gli altri. Egli era figlio di Anfitrione re di Te
insidia di Giunone contro un bambino parve troppo atroce e crudele a tutti gli Dei, che le ne fecero un rimprovero ; ed essa
roviamo ora un regno tutto di donne, le quali non solo avevano ucciso tutti li maschi loro, come fecero quelle, ma divenute a
Ebbe perciò molti figli, che nella Mitologia e nella Storia Greca son tutti compresi sotto il nome di Eràclidi, patronimico s
he da Cicerone nelle Tusculane e nei libri della Repubblica ; e quasi tutti gli scrittori antichi (tranne qualche autore dram
scevasi anche di carne umana. Minosse per allontanarlo dalla vista di tutti lo fece chiudere nel labirinto, ove gli erano dat
rammentano quattro labirinti : 1° quello di Egitto, il più grande di tutti  ; 2° questo dell’isola di Creta fatto a somiglian
el trono era così valente negli esercizii della palestra che superava tutti i competitori nei pubblici giuochi della Grecia ;
ne di prender parte anch’egli a quei giuochi ; e destò ammirazione in tutti gli spettatori col suo avvenente e nobile aspetto
a destrezza e il valore con cui superò i più famosi competitori ; e a tutti dispiacque, e più che agli altri ad Arianna figli
iuliva compagnia nella nave che era pronta a far vela, e si diressero tutti insieme verso Atene. L’invenzione del filo di Ari
zava per mare senza ricordarsi di cangiar le vele alla nave. Egeo che tutti i giorni andava sopra una altura sporgente in mar
nde che nacque una tal mischia così terribile e sanguinosa, che quasi tutti i poeti (tra questi anche Dante come abbiam vedut
lore, la vittoria restava ai Centauri ; i quali invece rimasero quasi tutti o uccisi o feriti113. Non v’era però fra questi i
to, non solo fra i Centauri (il che non sarebbe un gran vanto) ma fra tutti gli antichi Eroi ; e di lui dovremo parlare parti
ostro chiamato la Sfinge, che aveva ucciso molte persone e sbigottito tutti , fu promesso con pubblico editto a chi liberasse
alterò secondo la sua fantasia e lo scenico effetto che ne sperava : tutti però si accordano nel dire che egli morì lungi da
n figlio che fu il famoso Diomede, il più valoroso, dopo Achille, fra tutti i capitani greci che andarono alla guerra di Troi
ò stimava un’impostura l’arte dell’Indovino, lo pone nell’Inferno con tutti gli altri pretesi Indovini antichi e moderni. Dic
di a cui « S’aperse, agli occhi de’Teban, la terra, « Perchè gridavan tutti  : Dove rui, « Anfiarao ? perchè lasci la guerra ?
uerra di Troia. È dunque indispensabile nella classica letteratura di tutti i popoli e di tutti i tempi il conoscere almeno i
nque indispensabile nella classica letteratura di tutti i popoli e di tutti i tempi il conoscere almeno i fatti principali di
e fu detta dagli antichi Peloponneso. Da Ippodamia ebbe sei figli che tutti divennero re, ma i più noti per fama infame furon
ne, mandò una sì spaventevole pestilenza in quell’isola, che morirono tutti i sudditi ed anche la regina, e vi rimase soltant
tà di grosse formiche, le quali appena toccata terra divennero uomini tutti di ferro e di valore armati. Così raccontano i pœ
r questa favola della loro origine ; la quale però parve sì bella che tutti i pœti l’accettarono, e Dante stesso se ne vale p
en di malizia, « Che gli animali, infino al picciol vermo, « Cascaron tutti  ; e poi le genti antiche « Secondo che i pœti han
ove e dagli altri Dei, trattenne ciascun di loro dallo sposar Teti, e tutti d’accordo convennero di unirla in matrimonio con
sero mai celebrate sulla Terra : al banchetto nuziale erano convitati tutti gli Dei e le Dee, esclusa soltanto la Discordia.
’aureo pomo a Venere. Fu giusto giudice di certo, poichè Venere, come tutti sanno, era la Dea della Bellezza : non ostante s’
e il nome di Teucria dato alla città ed anche al territorio Troiano : tutti gli altri re per altro son quegli stessi rammenta
a coppiere invece della Dea Ebe. Di Ganimede hanno fatto parola quasi tutti i pœti ; ed anche nella prosa del volgo il nome d
enultimo re di Troia ; e di lui parlano più a lungo i Mitologi che di tutti i suoi predecessori ; ma lo rappresentano con car
spergiuro negò la pattuita mercede. Non Apollo e Nettuno soltanto, ma tutti gli Dei ne furono irritati, e mandarono una inond
’Oracolo, rispose che i Troiani per liberarsi da questi mali dovevano tutti gli anni esporre a un mostro marino una fanciulla
cere per figlio di Priamo e di Ecuba in un torneo in cui Paride vinse tutti i figli del re ; e in tale occasione investigando
cipe reale, e perciò di nascita pari a quella di Elena ; e come fanno tutti i giovani principi andò a viaggiare negli altri S
lena inoltre, per non andar senza dote al suo nuovo marito, portò via tutti i più preziosi tesori della corte spartana. Menel
o fratello Agamennone, di lui più potente e più ardito, rappresentò a tutti i principi greci l’offesa dei Troiani come un ins
o Agamennone stesso Duce supremo di quell’impresa nazionale e capo di tutti i principi collegati. Ecco perchè egli è chiamato
lo Gran Duca dei Greci. Fu risoluto che il luogo di convegno per far tutti insieme il passaggio per mare nella Troade sarebb
Priamo era già vecchio ; ma aveva un gran numero di figli esercitati tutti nelle armi, e più valente degli altri Ettore, il
tre città e ne menavano schiavi gli abitanti ; e solo nel decimo anno tutti i loro sforzi si diressero contro Troia. Trovaron
mente ucciso : « Com’or che ne son privi, i Greci stessi « Lo piangon tutti . A questo Palamede, « A cui per parentela era con
ermina con la morte e le esequie di Ettore. Il tempo in cui avvennero tutti i fatti ivi narrati si estende, secondo i computi
iave ed eran trattate come bestie da soma. Finchè durò il Paganesimo, tutti i popoli antichi, anche i più civili, e gli stess
« Gli venne a tergo e per la bionda chioma « Prese il fiero Pelide, a tutti occulta, « A lui sol manifesta, » e gl’impedì d
e descritte, con vicende così mirabili che furon copiate o imitate da tutti i poeti epici. Son però belle e mirabili colla lo
Si notò allora con dolore l’assenza di Achille, e sorse vivissimo in tutti i cuori il desiderio di lui : lo stesso Agamennon
zioni del greco esercito, « ………… chè quanti « Eran dianzi i miglior, tutti alle navi « Giacean feriti, quale di saetta, « Qu
ncontrò una mandra di porci, e credendoli altrettanti greci li uccise tutti  : quindi in un lucido intervallo accortosi del su
serpenti si avvinghiarono a lui e a due suoi figli e li strangolarono tutti e tre. Fu detto subito che questo era un castigo
al grave perdita sarebbe stata per l’esercito greco se fossero periti tutti questi illustri Eroi, « Che fur Tessandro e Sten
anche nell’alto della rôcca ; il qual racconto è da far maravigliare tutti i moderni Ingegneri e Meccanici, se lo credessero
di rapire dai troiani palagi prima che vi giungesser le fiamme. Furon tutti contenti della lor parte di preda ; ma la dissenz
alvezza del figlio136. Quando Agamennone credè opportuno di partire, tutti i principi greci che erano rimasti con esso salpa
uotendovi naufragassero ; ma non vi perì che Aiace figlio di Oileo, e tutti gli altri si salvarono, con gran dispiacere di Na
u ucciso a tradimento da Egisto, e Cassandra da Clitennestra, non chè tutti i più fidi compagni di Agamennone ivi presenti, d
avelli sapeva che « è necessario all’usurpatore di un trono estirpare tutti i « rampolli della famiglia che regnava prima di
e in pace più anni. Ma Elena, morto che fu Menelao, essendo odiata da tutti come causa della disastrosa guerra di Troia, fu c
cipali in un capitolo separato. LXI I Viaggi di Ulisse « Già tutti i Greci che la nera Parca « Rapiti non avea, ne’l
ma indarno « Ricondur desiava i suoi compagni, « Che delle colpe lor tutti periro. » (Odiss., i. Trad. di Pindemonte.) I vi
o nella Trinacria, ossia in Sicilia. Partito da quell’isola e perduti tutti i compagni che perirono in una tempesta, arrivò U
o onorevolmente dal re Alcinoo e con larghissimi doni ricompensato di tutti i danni sofferti, ritornò di là comodamente in It
e piovean d’alto, il mio naviglio « Lietamente schivò : m’a gli altri tutti « Colà restaro sfracellati e spersi. » (Odiss.,
zzurigna « Sabbia parea nell’imo fondo : verdi « Le guance di paura a tutti io scôrsi. « Mentre in Cariddi tenevam le ciglia,
e Cariddi con la perdita soltanto di 6 compagni, nel ritorno li perdè tutti , e si trovò spinto dalla tempesta nel vortice di
genio inventivo di Omero : nè Orazio intese di far l’enumerazione di tutti , ma soltanto di citarne alcuni dei più straordina
udditi che gli erano rimasti fedeli, vendicarsi dei Proci uccidendoli tutti , e poi viver tranquillo nel suo regno con la fida
e (chè la madre Anticlèa era già morta prima del suo ritorno 141. Non tutti però gli antichi autori si accordano con Omero a
un tal turbine, che fece affondar nel mare la sua nave con esso lui e tutti i suoi compagni. Queste particolarità, che son tu
 Qualche fraschetta d’una d’este piante, « Li pensier ch’hai si faran tutti monchi. « Allor porsi la mano un poco avante, « E
n regno in Italia, abbandonò Didone ; ed essa imprecando ad Enea ed a tutti i Troiani e loro discendenti, per disperazione si
era assiso, « Fu nell’onde sommerso. Al corpo intorno « Convocati già tutti , amaro pianto « Ed alte strida insieme ne gittaro
viscere delle vittime, dal tuono, dal lampo, dal fulmine, ecc. Quasi tutti i diversi modi creduti efficaci per conoscere il
rigine latina, e Cicerone la fa derivare da superstite, dicendo « che tutti coloro i quali ogni giorno pregavano gli Dei e ad
indovini antichi di minor fama fia laudabile tacerci, e concluder di tutti in generale quel che abbiamo accennato in princip
l’effetto sperato (perchè l’esecranda fame dell’oro chiude il cuore a tutti i più nobili e delicati sentimenti), si gettò in
or., De Arte poet., v. 391…..) 84. Sebbene Ercole sia celebrato da tutti i più antichi poeti, incominciando da Omero che a
iasone, ed ora diciamo di Achille) al Centauro Chirone, che era, come tutti gli altri Centauri, mezzo uomo e mezzo bestia. Ec
2 (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -
Caos IL Caos era un massa informe e rozza, una confusione di tutti gli elementi da eui sertirono Urano e la Terra.
erseguitò anche in quel paese, ma finì poi per riconciliarsi con essi tutti .   Giove e Giunone   I Giganti figli di Ti
me di Giove, ed avendo abusato di diverse donne con vari stratagemmi, tutti questi furono attribuiti ad un solo, e ornati col
ombeva di educarla, la portarono in cielo, ove fu trovata sì bella da tutti gli Dei, che tutti vollero sposarla ; ma Giove la
la portarono in cielo, ove fu trovata sì bella da tutti gli Dei, che tutti vollero sposarla ; ma Giove la diede a Vulcano in
lo alla più bella tra le Dee. Questa Dea presiedeva ai matrimoni ed a tutti i piaceri che traggon il principio dalla tenerezz
enia tra i Greci ne fa prova. Si uccidevano in onor suo nella Tauride tutti gli stranieri che la tempesta gettava su quelle c
erso co’suoi fratelli toccò a lui l’impero delle acque, colle isole e tutti i paesi vicini, e fu detto Dio del mare. Scacciat
al cielo per aver congiurato contro Giove insieme ad Apollo, andarono tutti e due ad aiutare Laomedonte a fabbricare le mura
erano le Arpie, mostri alati e malefici che portavano la carestia in tutti i luoghi per cui passavano, rapivano le vivande s
vento ripetevano le parole del barbiere e si fece in tal modo noto a tutti che Mida aveva le orecchie d’asino. Questo Mida è
e doveva ogni giorno trovarsi per ricevere i suoi comandi, li serviva tutti con uno zelo infaticabile, anche nelle cose poco
uno zelo infaticabile, anche nelle cose poco lecite, ed aveva cura di tutti i loro affari. Onde potesse velocemente eseguire
al corpo. Ambasciatore e plenipotenziario degli Dei, egli assisteva a tutti i trattati di pace e di alleanza. Alle volte acco
a e l’educazione di questo Dio ; il vero Bacco o Libero secondo quasi tutti i poeti greci e latini vien detto figlio di Giove
di apparecchiare il mele e l’invenzione dell’aratro. Punì severamente tutti quelli che vollero opporsi allo stabilimento del
uelli che vollero opporsi allo stabilimento del suo culto, trionfò di tutti i suoi nemici e di tutti i pericoli cui l’esponev
allo stabilimento del suo culto, trionfò di tutti i suoi nemici e di tutti i pericoli cui l’esponeva l’odio di Giunone ; gia
pi raddoppiati. Se ne conta però più d’un centinaio. Apollo li uccise tutti . A malgrado della loro malvagità, essi furono ann
i pure far un dono a Pandora, le regalò un vaso in cui racchiudevansi tutti i mali. Dicesi che Pandora ebbe ordine da Giove d
i Prometeo, ed avendo egli avuta l’imprudenza di aprirlo, ne uscirono tutti i mali che infestano il mondo, restando solo la s
e sui morti, la natura del suo impero inspirava una tale avversione a tutti , che non potè ritrovare alcuna donna che volesse
a. Plutone soggiornava per lo più nell’inferno e desiderava morissero tutti i viventi per popolarne il suo regno. Questo Dio
torre ne difende l’ingresso. Le porte sono dure quanto il diamante ; tutti gli sforzi dei mortali, e tutta la possanza degli
. Allorchè Giove per punire l’orgoglio dei Titani, chiamò in soccorso tutti gl’immortali, lo Stige fu il primo che vi accorse
agati essi medesimi. La moneta posta in bocca al defunto indicava che tutti i suoi creditori erano soddisfatti, giacchè gli r
sce del soglio, edifica un tempio a Diana, e fa immolare a questa Dea tutti gli stranieri spinti dal caso sulle coste del Che
nno dintorno sdraiati, e Morfeo suo figlio o ministro, che addormenta tutti quelli che tocca con un gambo di papavero e fa so
così non trovò persona veruna che volesse espiarlo. Indarno sollecitò tutti i principi greci a concedergli soccorso e ospital
u costretto ad errare lungo tempo senza trovare asilo. Abbandonato da tutti si rivolse a Giove il quale ebbe pietà de’ suoi r
nasconderla a Giunone e perchè la Terra era riguardata qual’ madre di tutti i giganti. Esso era uno smisurato gigante ; Apoll
ei quali fu Tifone che da sè solo diede a fare agli Dei più assai che tutti gli altri giganti insieme. Poichè Giove gli ebbe
mitologi con Cibele e con Cerere. Nel giorno 19 di aprile celebravasi tutti gli anni nelle campagne una festa chiamata palili
e di Ulisse re d’Itaca. Pane era dio dei caceiatori, dei pastori e di tutti gli abitanti delle campagne. Siccome Pane viene d
io di Delfo, venne loro incusso da Pane un improvviso terrore per cui tutti diedersi a fuggire. Da ciò prese origine di chiam
Silvani di Silvano si confondono soventi gli uni cogli altri ; erano tutti rappresentati metà uomini e metà capri con le cor
elo al mento ed allo stomaco e gli altri non ne avevano, ed abitavano tutti le foreste ed i monti. Le occupazioni dei Fauni a
per la sua bellezza e che avea rifiutato la mano di vari Dei, impiegò tutti i mezzi per farle superare l’avversione che aveva
re d’Egitto saggio ed avveduto. La sua prudenza gli faceva prevedere tutti i pericoli, e si disse perciò che conoscesse l’av
enti che furono causa di una sì spaventevole tempesta che fece perire tutti i vascelli di Ulisse, il quale potè appena salvar
pollo e di Urania o di Calliope, altri figlio di Bacco e di Venere, e tutti lo hanno destinato a presiedere alle nozze. Dicon
lto. Nettuno aveva fatto un toro, Vulcano un uomo, Minerva una casa ; tutti e tre questi numi scelsero Momo per pronunciare u
di versargli il nettare ; ma essendo un giorno caduta in presenza di tutti gli Dei in un modo poco decente, ella n’ebbe tant
dagli occhi dell’Aurora. La Fortuna Divinità che presiedeva a tutti gli avvenimenti e distribuiva i beni ed i mali a
ene una bacchetta magica in mano ; si scorgono su la di lei fisonomia tutti i segni dell’incostanza, del capriccio, dell’inso
l’emblema della salute e della immortalità, perchè cangiando di pelle tutti gli anni pare che ringiovanisca sempre. Aveva des
o i furiosi aquiloni e tutte respingeva le nubi ; le immense balene e tutti i marini mostri colle loro narici producendo un f
e dell’Oceano e di Teti gran dea delle acque, colla quale fu da quasi tutti i moderni confusa. Si disse la più bella fra le N
fuoco affinchè si consumasse tutto quello che avevano di mortale, ma tutti vi soccombevano. Achille solo resistette, perchè
do nelle mani ed agitando l’urna fatale ov’ è rinchiuso il destino di tutti i mortali, citando le ombre a comparire innanzi a
l regno, e che fu padre di Minosse, secondo di questo nome, che quasi tutti i mitologi confondono col primo. Minosse nipote
rseide dalla quale ebbe parecchi fanciulli. Si rendette formidabile a tutti i suoi vicini e fece delle conquiste nelle isole
ne dato il nome di Mino-Tauro. Minosse per nascondere agli sguardi di tutti ciò che insieme alla moglie il ricopriva di dison
io figlio di Nettuno. Ne’ primi tempi ammettevansi a questo tribunale tutti i cittadini indistintamente, purchè fossero relig
parola greca che significa gioia. Esse estendevano il loro potere su tutti i piaceri della vita. Non dispensavano agli uomin
azie avevano templi in Elide, in Delfo, in Perinto, in Bisanzio ed in tutti gli altri luoghi della Grecia e della Tracia. Ne
i Venere Urania il quale passa per il più antico ed il più celebre di tutti i tempii che abbia Venere in tutta la Grecia : la
gere dalla spuma del mare. Difficile sarebbe l’esprimere colle parole tutti i pregi di quest’immagine divina. È opinione di a
uardavano. Esse davano il guasto alla campagna ed incrudelivano sopra tutti i viandanti. Perseo le vinse e tagliò la testa a
gigante Briareo, coll’Idra di Lerna, colla Chimera, colle Arpie e con tutti gli altri mostri immaginati dai poeti. Asserisco
ad una pecora selvatica, ed il cui alito è tanto velenoso che infetta tutti coloro che gli si avvicinano. Nel nome delle tre
contano soltanto da sette a cinquanta. I loro nomi sono tratti quasi tutti dalla lingua greca e ben convengono a marittine d
pomi d’oro, cioè quest’astro, quando comparisce fa sparire dal cielo tutti gli astri minori. Quest’ultima opinione trova un
h’esse avrebbero vissuto sino a tanto che fossero giunte a trattenere tutti i passaggeri, ma che dal momento in cui un solo f
te. Le incantatrici non tralasciarono di arrestare colla loro armonia tutti coloro che giungevano a quella volta, e che erano
nzi alle Sirene, e avvertito da Circe, turò colla cera le oreochie di tutti i suoi compagni, e si fece pei piedi attaccare e
corpo intorno la sua cintura, e coi continui loro urli, spaventavano tutti i passaggeri. Scilla spaventata ella stessa della
arono ad onore di portar un tal nome, il quale suolevasi dare anche a tutti i negozianti rinomati che andavano a scoprire nuo
pose su le spalle e la portò a Micene. 5.° A colpi di freccia uccise tutti gli orribili uccelli del lago Stinfalio. Essi era
lare la Grecia, i tratti con cui gli antichi hanno dipinto Ercole che tutti convengono al sole formano il principal fondament
aveva formato. Innalzato al cielo da Minerva, ed avendo osservato che tutti i corpi celesti erano animati dal fuoco, vi acces
cui è già parlato all’articolo Vulcano stesso. Gli Dei la ricolmarono tutti di doni per cui fu detta Pandora e la mandarono a
detta Pandora e la mandarono a Prometeo con una scatola che conteneva tutti i mali. Prometeo ebbe l’avvedutezza di ricusare i
rra figlia di Epimeteo e di Pandora. Gli Dei fecero ai suoi dì perire tutti gli uomini con un diluvio universale, perchè eran
isi vari delle genti di Fineo, scoprendo il capo di Medusa pietrificò tutti gli altri con Fineo medesimo. Sposata ch’ebbe And
o a Marte, ma un dragone che aveva in custodia questo luogo li divorò tutti . Cadmo per consiglio di Minerva attaccò il drago
principessa partorì due uova ; uno contenente Castore e Clitennestra, tutti e due mortali, era stato fecondato da Tindaro di
emio nella corsa de’cavalli, e Polluce proteggeva i lottatori, perchè tutti e due i fratelli avevano guadagnato il premio ai
e i fratelli avevano guadagnato il premio ai Giuochi Olimpici. Furono tutti e due trasportati in cielo, convertiti in astri e
avemente ammalato ; e pochi giorni dopo ne pubblicò la morte, facendo tutti gli apparecchi pei funerali, mentre la madre lo p
dal popolo, avendo notato l’interessamento che il giovine principe a tutti inspirava, non osò opporsegli apertamente, ma cer
ere e la gloria lo invitano ; e Pelia giura per Giove dal quale hanno tutti e due origine che al suo ritorno gli darà il poss
se amante di Giasone affinchè colla sua arte lo assistesse a superare tutti i pericoli cui si doveva esporre. Medea e Giasone
ovevano nascere degli uomini armati, ch’egli era tenuto di sterminare tutti  ; senza che ve ne rimanesse un solo ; infine gli
cui si pigliò, come avo materno, una particolare cura. Egli insegnò a tutti questi eroi la medicina, la chirurgia, la musica,
tata da sole donne, le quali per vivere in loro balìa, avevano uccisi tutti gli uomini. La regina Issipile però, la quale men
a Marte consacrato e lo diede in guardia a un drago il quale divorava tutti quelli che venivano per togliorlo e a due tori sp
ntre la stava cercando Giove die’la parola ad un montone che a Frisso tutti i disegni della matrigna discoperse ; il consigli
esto prodigioso montone a Mercurio che ne fe’dono a Nefele. Del resto tutti i mitologi sono d’accordo nel dire che dopo il sa
suo fratello Alcimeno o Delrade o Bellero (perciocchè gli vengon dati tutti questi nomi) che pretendeva farsi tiranno di Cori
obate per assassinarlo, ma egli si difese coraggiosamente e li uccise tutti . Allora Giobate ammirando il valore di lui, e ri
offrendo per l’ottenuta fecondità delle campagne solenni sacrifici a tutti gli Dei, dimenticò di offrirne a Diana, di che es
donia un mostruoso cignale. Per combattere questo mostro invitò Oeneo tutti i giovani principi del paese alla testa dei quali
uccelli, che il nome ebbero di Meleagridi, che si credeva passassero tutti gli anni dall’Affrica in Beozia per piangere su l
da, in tale guisa deluse e compì l’oracolo. Narrasi che Alessandro e tutti coloro che erano presenti si ritirarono come se l
ul monte Citerone, ove proponeva un enimma ai passaggieri, e divorava tutti quelli i quali non lo sapevano sciogliere dopo di
e la sua tomba sarebbe il segnale della vittoria degli Ateniesi sopra tutti i loro nemici. Creonte alla testa de’ Tebani vien
assinalo. Questi opponendosi valorosamente agli assalitori gli uccise tutti , eccetto Meone cui rimandò ad Eteocle per recargl
e mille disordini ivano commettendo, locchè la fece come un mostro da tutti riguardare. Gli artigli di lione indicavano la su
otessa di Diana, riconosciuto a sicuri indizi il fratello, si unirono tutti e tre ad uccider Toante, e seco portando il simul
lli di Sparta, e morì all’età di 90 anni pel morso di una vipera come tutti generalmente credono. Paride, Achille, Ulisse,
a regia podestà. Minerva gli offrì la saggezza siccome il maggiore di tutti i beni non che la gloria delle armi. Venere s’imp
fratelli Agamennone e Menelao procacciarono di trarre al loro partito tutti i principi della Grecia, tra i primari de’quali c
ia figlia di Bellerofonte, Pentesilea regina delle Amazzoni, ecc. Non tutti i principi greci si prestarono a quella lega con
d’Achille, trasse prigioniera Andromaca vedova di Ettore. Gli altri tutti sparsi per le case e per le vie, uccidendo, preda
i, da boschi e da antri isolati, orribili all’aspetto. I sacerdoti di tutti questi tempii non volevano essere consultati che
ccome quello che nella cognizione dell’avvenire era il più versato di tutti gli Dei, essendosene istrutto dallo stesso Giove.
privilegio degli Oracoli venne coll’andar del tempo accordato a quasi tutti gli Dei e ad un gran numero di eroi. Marte ebbe u
iere il tempo in cui credevasi che gli Dei ne pronunciassero ; poichè tutti i giorni non erano eguali. Da principio a Delfo,
gni mese, il Dio pronunciava i suoi Oracoli, i quali non si rendevano tutti nella stessa maniera : qui la sacerdotessa rispon
eneralmente gli antichi che vi siano state delle Sibille, ma non sono tutti concordi riguardo al loro numero. Avvi chi ne con
ì e con essa discese nel soggiorno delle ombre, ove apprese dal padre tutti i perigli cui sarebbe stato esposto nelle guerre
itare, dal fumo traevansi gli Augurii. Tutti i fenomeni straordinari, tutti i casi impensati, tutti i moti volontari del cuor
i gli Augurii. Tutti i fenomeni straordinari, tutti i casi impensati, tutti i moti volontari del cuore, degli occhi, delle ci
qua lustrale, preso in qualche altra casa, ove non vi fossero morti ; tutti quelli che recavansi alla casa ove era il morto,
ovinezza acquistavano lo spirito marziale e con ciò rendevansi atti a tutti i militari esercizi ; e dall’altra si facevano pi
Ginnici e gli altri sotto quello di Scenici. I Ginnici abbracciavano tutti gli esercizi del corpo, la corsa a piedi, a caval
3 (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332
ti, dei fatti più importanti, compiutisi in quel periodo di tempo che tutti gli scrittori si accordano col chiamare tempi ero
i trova, per certo meno sviluppata delle altre, essendo anzi in quasi tutti i canti che compongono l’eterno poema, assai di s
to, diremo, è quasi il metodo che si è già da lungo tempo adottato da tutti gli scienziati, ed in tutte le opere di recente p
he gli antichi adoravano. Questa e non altra, è l’interpretazione che tutti gli scrittori danno alla Mitologia, ossia alla co
tà degli Elleni un’efficacia attiva e benefica, e la resero, in quasi tutti i suoi punti, maestra dell’incivilimento delle ge
nze. E così man mano noi potremmo citare cento altri esempii, i quali tutti verrebbero in appoggio delle nostre parole. Anche
gioranza dei simboli della religione del Cristo, è segno evidente che tutti i culti, tutte le credenze, hanno, siccome già ac
principio simbolico e configurato, al quale si è dato tacitamente, da tutti gli scrittori dell’antichità stessa, la denominaz
immaginazione dell’uomo, esaltata ed accesa dalla superstizione, e da tutti gli errori di un’età barbara ed inculta, non pone
utto : gli dei d’Omero partecipano di tutte le passioni dell’uomo, di tutti gli errori e i capricci della umanità : sono iras
pei Fenici un fondator di colonie, per gli Sciti un trionfatore, per tutti , un mito divinizzato dall’apoteosi della sua invi
atore, onde i personaggi mitici si sviluppano nella loro essenza, con tutti i singoli caratteri proprî dell’umanità ; ond’è c
 : i riti Eleusini compiersi in onore della Luna ; come vediamo quasi tutti gli dei italici essere planetarî a simiglianza di
, ma in progresso di tempo quel concetto si smarrì nella coscienza di tutti i popoli, e cominciarono ad adorare gli stessi si
senta sotto le forme di una donna giovane e bellissima, circondata di tutti i beni della terra dall’eterno sorriso e dalle ti
promise ad Achille, onde calmarne l’ira funesta che infiniti addusse tutti agit Achei. Sette città. Caritamila ed Enope. Le
bbe la ventura di riconoscere Ethra col figlio suo, e riuscì a salvar tutti e due dalle mani dei nemici. 32. Acamarchide — Ni
i Ciclopi. Essi erano così arditi che attaccavan briga ed insultavano tutti coloro che incontravano per via. Sènnone loro mad
te di Scio in abito da donna, e sotto il nome di Pirra, per tenerlo a tutti celato. Essendo così travestito egli si fece cono
poscia. Torna adunque all’ ingrato, e gli riporta Tutto che dico e a tutti in faccia, ond’anco Negli altri Achei si svegli u
uesto il nome di una divinità esistente prima del caos, e dalla quale tutti gli altri numi avevano avuto origine e principio.
ero che le acque del mare e dei flumi avessero la virtù di cancellare tutti i peccati. Sofocle nella sua tragedia Edipo nell’
o pieno d’acqua lustrale nella quale si lavavano come per purificarsi tutti coloro che entravano per pregare. Nelle case ove
tto giorni. Codeste cerimonie di commemorazione avevano principio con tutti i contrassegni del lutto. Coloro che vi prendevan
sette prodi che assediarono Tebe, sotto le cui mura perirorono quasi tutti . Poco dopo Adrasto persuase i figli dei suoi cadu
ò egli avesse adottato il barbaro costume di far sagrificare agli Dei tutti gli stranieri che approdavano nei suoi stati. 130
sendovi in quelle circostanze un piccolo lago simile ad una cisterna, tutti coloro che venivano a consultare l’oracolo Afacit
i e moderni convengono nell’asserire esservi stati due Ajaci, ma sono tutti discordi circa alla storia ed alla discendenza de
Troja. Egli era di una agilità sorprendente, e nessuno lo superava in tutti gli esercizii del corpo. Però violento e brutale,
ha membra di gigante, e va sovrano Degli omeri e del capo agli altri tutti  ? Il grande Aiace, rispondea racchiusa Nel fluent
a contesa con Minerva, era stato vinto da quella Dea, avesse tagliato tutti gli alberi di ulivo che crescevano nelle circosta
avola discordano generalmente sulla morte di Allirozio, raccontandola tutti in modo diverso. 294. Almone. — Dio di un piccolo
eleagro figlio di Oeneo, ma i fratelli d’Altea, punti dal veder fatti tutti gli onori della caccia ad una giovanetta, involar
i loro figli maschi ed educavano con gran cura le femmine. Uccidevano tutti gli stranieri che approdavano sulle loro sponde,
tillasse il Nettare, ossia la bevanda divina che dava l’immortalità a tutti coloro che ne bevevano. Virgilio, nell’Eneide dic
etta Ambulia : come Castore e Polluce venjan chiamati Ambulii, perchè tutti questi numi aveano degli altari vicino ad un vast
amico in Tebe Di Polinice ardi ? L’ardia sol ella.Il padre cieco, da tutti diserto, In chi trovò, se non in lei, pietade ? G
e, credendosi generalmente ch’egli avesse preso quella forma allorchè tutti gli Dei furono vinti da Giove. Si chiamava anche
consacrati al culto del dio Api, scoprivano un toro che aveva se non tutti , almeno buon numero dei requisiti voluti per rapp
iziani, il sacro animale veniva nel suo giro per la città scortato da tutti gli ufficiali e dignitari del regno, e preceduto
a gli oracoli. Il famoso tempio di Delfo, il più ricco e rinomato fra tutti , e che era una delle sette maraviglie del mondo,
fo avesse altamente biasimati gli uccisori del poeta per la stima che tutti facevano del suo genio. Egli nacque nell’isola di
dalla prima infanzia educata come un uomo al maneggio delle armi e a tutti gli esercizii del corpo. In un giorno di battagli
guerra, forse per indicare la sveltezza di quel dio nella corsa e in tutti gli esercizi del corpo. 600. Arunticeo. — Avendo
i propri fratelli. Quelli che persisterono nell’empio disegno furono tutti fulminati dalla celeste vendetta. 648. Astrena. —
i prendere diverse forme. Sisifo lo scoprì e lo ingannò come faceva a tutti , ma Autolico restò suo amico perchè era innamorat
zoni. — Si chiamavano così quegli Dei che i Pagani credevano comuni a tutti i popoli. B 715. Baal. — Divinità dei Cald
nagramma. 735. Baciso. — Famoso indovino che poi detta il suo nome a tutti coloro che predicevano l’avvenire. 736. Bagi-Toro
o umano sembiante, traversare la Frigia, fu villanamente scacciato da tutti gli abitanti della contrada in cui dimoravano Bau
Giove ordinò loro di seguirlo su di una montagna, e di là mostrò loro tutti gli abitanti della borgata, sommersi con le case
le innalzarono un tempio che fu il più ricco, sontuoso e magnifico di tutti i tempi del Paganesimo. La tradizione favolosa ri
e l’intrapresero, fu convertita nel tempio di Belo. I re di Babilonia tutti l’abbellirono e l’arricchirono successivamente d’
si il carro per uno spazio di 45 stadii di terreno. Giunti al tempio, tutti gli astanti felicitarono quella madre per aver de
la punse così spietatamente in una satira, che il pittore, deriso da tutti , si appiccò per disperazione. 850. Bupalo. — Cele
più crudeli sovrani dell’Egitto. Aveva per costume d’immolare a Giove tutti gli stranieri che approdavano nei suoi stati. Fu
nieri che approdavano nei suoi stati. Fu ucciso con suo figlio, e con tutti i suoi adepti, da Ercole, al quale egli preparava
saria per l’offerta alla fontana di Dirce ; ma i suoi compagni furono tutti divorati da un drago. Minerva allora ordinò a Cad
essuno fu più destro di lei nella corsa, nel maneggio delle armi e in tutti gli esercizii del corpo. Nè pria tenne de’piè sa
da un colpo di giovallotto. Si chiamavano con nome collettivo Camilli tutti quel giovanetti che servivano alle cerimonie dei
giorno in una caverna. 933. Canatosa. — Fontana in cui Giunone andava tutti gli anni a bagnarsi. Era costume delle più illust
fino a che il re Cambise, avendo ucciso il bue Api, fu notato che fra tutti gli animali che si avvicinarono al cadavere di qu
rma intralciata e confusa nella quale erano mischiati il principio di tutti gli esseri, di tutte le cose, e di tutti gli elem
no mischiati il principio di tutti gli esseri, di tutte le cose, e di tutti gli elementi. Al dire di Esiodo, l’Erebo e la Not
51. Capretto. — Era questo l’animale che si sagrificava in generale a tutti gli Dei campestri e al Dio Fauno in particolare.
nume sorti il suo pieno effetto. Le predizioni di Cassandra furono da tutti disprezzate. Ella si oppose all’ entrata in Troja
e che sua moglie Clitennestra lo avrebbe assassinato ; ma il re, come tutti gli altri, non pose mente alla predizione, la qua
l luogo dove si trovavano fu all’istante circondato di fiamme. Allora tutti coloro che erano presenti, colpiti di spavento, a
nelle fiamme senza esserne punto offeso, ciò che lo fece ritenere da tutti come figlio di Vulcano. 1023. Cecopro. — Ricchiss
di richiamo dei Centauri rassomigliava al nitrito di un cavallo. Fra tutti il più famoso ed il più celebre fu Chirone, prece
cangiò in torisdegnata del sacrifizio che essi le facevano, uccidendo tutti gli stranieri che transitavano il loro paese. 105
un culto generale in tutte le città del mondo antico. Le primizie di tutti i prodotti della terra le venivano scrupolosament
rizione contribuì non poco alla apoteosi di lui, essendosi creduto da tutti che in quell’astro fosse andata a dimorare l’anim
ndo Autolico, che si rese non meno famoso di suo padre nell’ingannare tutti . Chione fu così orgogliosa della sua bellezza, ch
dava ad una festa celebrata ad Argo, durante la quale venivano uccisi tutti i cani che s’incontravano per la via. 1129. Cinos
accolse Ulisse nella sua isola, e per ritenerlo presso di se, cangiò tutti i seguaci di lui in majali, orsi ed altri animali
che dalla sua bocca fosse uscito il primo uovo, che dette poi vita a tutti gli esseri mortali. Plutarco riferisce che gli Eg
Ateneo si celebrava in Grecia una festa ad Apollo Comeo, nella quale tutti coloro che vi prendevano parte vestivano una tuni
e. Compagni di Cupido erano i piaceri, il riso, i giuochi ed i vezzi, tutti rappresentati, come lui, sotto la figura di fanci
ava in Atene in onore della nascita di alcuni dei in particolare e di tutti in generale. La principal cerimonia consisteva ne
orza, perchè si narra che facesse tirare per le gambe e per il collo, tutti coloro ai quali dava ospitalità, onde raggiungess
ia, nella Licia, un tempio antichissimo, ove traevano gli abitanti di tutti i paesi circonvicini, per offrir loro sagrifizî e
reliminare sulla Mitologia. Giove era ritenuto come il più potente di tutti gli dei, sebbene il suo incontrastato potere, fos
celestri : in seguito l’aria, il fuoco, la terra e l’acqua, elementi tutti personificati dall’idea religiosa degli uomini, c
rendevansi il sole, la luna, le stelle, le costellazioni, le comete e tutti gli esseri fisici. Dei animati. Più comunem
la storia. Dei incogniti. I pagani annoveravano fra questi dei tutti quelli della cui origine non si sapeva nulla di c
almente i tre giudici delle anime, Eaco, Minosse e Radamanto. Oltre a tutti questi nomi e classificazioni di divinità vi eran
famiglia, si viene a formare una divinità riconosciuta ed adorata da tutti . Così e non altrimenti hanno avuto origine e prin
n stabilite delle colonie in lontane e remote contrade ; e finalmente tutti quelli che l’adulazione o il plagio dei cortigian
o innalzati all’onore dell’apotoesi ; e di questo numero furono quasi tutti gli imperatori romani, ai quali il senato comanda
ia gli venissero innalzati dei templi, offerti dei sacrifizii, e resi tutti gli onori della divinità. Al dire del cennato scr
i vi è collegata. 1415. Demonio di Socrate. — È oggidì cosa cognita a tutti gli studiosi. La forma credenza che il sommo filo
i Pirra. Al tempo in cui egli viveva, un diluvio universale distrusse tutti gli abitanti della terra, volendo gli dei punir g
si che dall’uom furo gittati Tutti sortir faccia virile e sesso : Fur tutti gli altri in donne trasformatì… Ovidio — Metamor
Queste cerimonie si compivano fuori le porte della città e avevano in tutti i loro particolari, il carattere di una profonda
asse sovente la sua dimora celeste per visitarlo. Diana passava quasi tutti i suoi giorni alla caccia ed era sempre seguita d
’antichità ed i cronisti della favola, distribuiscono la divinità fra tutti gli esseri animati ed inanimati ; possibili ed im
n simulacro di questo la barba d’oro che aveva ; e si rese padrone di tutti gli arredi sacri, dicendo che volea profittare de
giorni, e nella quale portavano in processione la statua di Giove in tutti i villaggi circonvicini. 1467. Diplero. — Si dava
allia, davano il soprannome di Dite alla terra, come madre feconda di tutti i beni e si credevano discendenti da essa. 1479.
Dodonidi. 1489. Dodonidi o Dodonee. — Ninfe nudrici di Bacco ; quasi tutti gli scrittori si accordano nell’opinione che foss
Eumede. 1493. Dolope. — Popolo della Tessaglia. All’assedio di Troja tutti coloro che appartenevano a questo popolo erano co
che egli chiamò Egina, dal nome di sua madre. Essendo stati distrutti tutti gli abitanti dei suoi stati, da una terribile pes
re Acheolo ad un sacrifizio di diec i tori, al quale avevano invitato tutti gli dei boscherecci ed acquatici. 1543.Echione. —
ecclissi, e la più generalizzata fu questa. Si disse che le streghe e tutti coloro che esercitavano la magìa, e particolarmen
u una delle sette meraviglie del mondo, fu fatto costruire a spese di tutti i regnanti dell’ Asia minore. La costruzione di q
, il quale, devoto alla religione di Cristo, ordino la demolizione di tutti i templi pagani. La Città di Efeso fu egualmente
evano in essa discendere il gran sacerdote, o pontefice, rivestito di tutti gli attributi della sua autorità. Coprivano quind
1582. Egida. — I poeti detl’antichità danno questo nome allo scudo di tutti gli dei ; ed Omero dice che l’ Egida d’ Apollo er
dicarsi di lui ispirò ad Egilia, l’infame desiderio di prostituirsi a tutti gli uomini che incontrava. Quando Diomede ritornò
luce e di Clitennestra, sebbene la tradizione della favola ripeta che tutti questi figli, ed Elena stessa, fossero nati dagli
oso masnadiere, figlio di Titone. Feroce e sanguinario egli trucidava tutti i viandanti che cadevano nelle sue mani. Ercole l
ui i buoni germi della semi-celestiale sua origine ; e lo addestrò in tutti quegli esercizii che allora formavano l’educazion
lorosi campioni, dopo Ettore ; ed invero egli combattè eroicamente in tutti gli scontri ch’ebbero luogo nel decenne assedio d
dde, Enea dopo averla eroicamente difesa, ne uscì la notte stessa con tutti quei Trojani che vollero seguire le sue sorti, fu
palle il suo vecchio padre Anchise e per mano il figliuolo Ascanio, e tutti ripararono momentaneamente in una caverna del mon
e con l’onore, la triste gloria di esser moglie d’un vinto. Enea, con tutti i suoi seguaci, potè dopo qualche tempo, imbarcar
i il mio corpo a’miei. Tu vincitore Ed lo son vinto. E già gli Ausoni tutti Mi ti veggiono a piè, che supplicando Mercè ti ch
econdo il patto, non essendo stato vinto da essi nella corsa, li fece tutti morire contentandosi di farli seppellire in un lu
uel frutto dell’adulterio ; essi obbedirono. e Giove irritato li fece tutti morire. Io, dal canto suo, abbandonò l’Egitto per
eci veniva data questa stessa appellazione al sonno, ed in generale a tutti i genii benefici che s’invocavano onde placare le
e Epipola fortemente sdegnata dell’oltraggio che Paride aveva fatto a tutti i greci, col rapimento di Elena, travestitasi da
zioni non potrebbero avere altro intendimento, quando noi vediamo che tutti si accordano nel ripetere che originariamente Erc
non ci rivela traccia di una origine straniera o di diversi Ercoli : tutti i tratti caratteristici del mito, sono essenzialm
nanimo eroe sarà il tuo figlio, Che leverassi allo stellante cielo, E tutti vincerà mortali e belve, Compiute ch’egli avrà, d
iremo ancora che l’ordine delle dodici fatiche non è lo stesso presso tutti i cronisti della favola, che il tempo del servagg
na tempesta violenta sollevata da Giuno ne, gli fece disperdere quasi tutti i conquistati animali nelle montagne della Tracia
oichè irritato contro Literso figlio del re Mida, il quale massacrava tutti coloro a cui dava l’ospitalità, Ercole lo uccise
, in cui ebbe a combattere Periclimene, Neleo ed i suoi figli i quali tutti caddero sotto i suoi colpi. Fu in questo combatti
coone, e in ciò si ebbe a compagno Cefeo ed i venti figli di lui, che tutti morirono in questa spedizione. Avendo ucciso Ippo
do resa a questo principe la corona, uccise Laogara, re dei Driopi, e tutti i suoi figli con lui, per punirli della loro ribe
suo audace rivale il quale seguendo l’opinione di Stesicore, uccideva tutti i viaggiatori, che transitavano per quella città,
ronisti della mitologia attribuiscono ad Ercole, concordandosi, quasi tutti , nello assegnare a quest’eroe fino ad ottanta e p
i differenti popoli dell’antichità, i quali soprannomi derivano quasi tutti , e fanno continua allusione, ai principali fatti
mete significa interpetre o messaggiero. Gli Ateniesi, e dopo di loro tutti i popoli della Grecia, rappresentavano Mercurio E
nne annoverato fra gli dei, in premio del suo eroico valore. In quasi tutti i monumenti della Germania, e particolarmente nei
e moglie di Cadmo re di Tebe. Il giorno in cui ella andò all’altare, tutti gli dei abbandonarono il cielo per assistere alle
ci di cui troviamo così spesso menzione nelle cronache favolose, e in tutti gli scrittori della mitologia greca e romana, ess
ciò temendo che il progresso della sua arte non giungesse a sottrarre tutti gli uomini alla morte. …….. e l’iuventore Di cot
ano fabbricata la folgore colla quale fu ucciso suo figlio, li avesse tutti esterminati. Giove irritato perciò contro di Apol
ato ai misteri del culto di questo Dio. Presso gli egiziani, e presso tutti gli antichi popoli dell’Oriente si osserva il ser
mancato alla sua parola, Nettuno mandò un mostro marino che divorava tutti gli abitanti delle spiagge vicine, ed era seguito
ù brillanti pianeti. 1837. Espiatore. — Soprannome dato iu generale a tutti gli dei, el in particolare a Giove, il quale è ri
re licenza. Una delle più solenni espiazioni che troviamo ripetuta in tutti i cronisti della favola, era presso i romani quel
Età. — I cronisti ed i poeti più accreditati della favola, concordano tutti sulla divisione del tempo primitivo, in quattro e
Giudicar questa lite ; e suasive Parole e modi troverem, da trarti Di tutti i guai ; Eschilo — Le Eumenidi — Tragedia. Trad.
à si rivolse, dove Palla mostro Gli aveva l’inclito Eumeo, di cui fra tutti D’Ulisse i miglior servi alcun non era. Che i ben
; e fu con l’ajuto di questo fedel servitore che egli potè sterminare tutti gli amanti di Penelope. V. Ulisse. 1884. Eumolo —
della Misia, i quali allorchè Euripile fu morto da Achille, si fecero tutti uccidere, difendendo il cadavere del loro capitan
olle fare anche egli la medesima evocazione ; ma non avendo adempiuto tutti i riti necessarî a simili cerimonie fu, secondo l
la fossa. Omero — Odissea — Lib. XI. trad. di I. Pindemonte. e così tutti i pretesi viaggi fatti nel regno delle ombre dagl
ritata contro gli dei che nella guerra coi giganti, avevano distrutti tutti i suoi figli, avesse partorito questa specie di m
loro divinità, insieme alle malattie, ai travagli, alla povertà, e a tutti i mali della vita, che similmente essi personific
nel tempio del dio Silvano, in quello di Serapide, d’Iside e in quasi tutti i tempi delle altre divinità. Del pari che presso
orni di finzioni. Presso gli antichi poi si dava il nome di favola, a tutti quei singoli fatti che avevano relazione con la r
isola. E così fu fatto. 1963. Febade — Nome che si dava in generale a tutti i sacerdoti del tempio di Apollo in Delfo, ed in
ice, sempre fedele amico, per quanto invitto guerriero, lo seguitò in tutti i pericoli delle battaglie, ma ebbe ben presto a
ero di 47 si riunivano ai magistrati romani sul monte Albano, e quivi tutti uniti sacrificavano a Giove Laziale, un toro e gl
l’ali, E ’n terra usciro dal tartareo fondo La menzogna, la fraude e tutti i mali, Ogn’infame pensiero, ogni atto immondo En
enze dei pagani, imperocchè erano ritenuti come figliuoli della terra tutti coloro la cui origine era sconosciuta, così per e
avvalso di queste credenze, facendo passare come figliuoli degli dei, tutti quei fanciulli che la sfrenata libidine sacerdota
come altrettanti figliuoli degli dei. 2002. Figliuoli. — In generale tutti gli dei detti Epidoti e molte altre divinità, di
Con questo prode, all’ egro piè ristoro Troverai primamente, è là fra tutti Poi riputato per valor primiero, D’alma privo cad
alma privo cader con mie quadrella Quel Paride farai, funesto capo Di tutti mali, e struggerai di Troja La fortuna e le mura.
di quella epoca che al banchetto degl’immortali. 2024. Flumi — Quasi tutti i fiumi conosciuti nel mondo antico erano stati p
una delle divinità pro tettrici della Roma pagana. Al dire di Esiodo tutti i fiumi erano ritenuti nelle credenze religiose d
erno scrittore è di avviso che a questi popoli Flegiani, e con loro a tutti gli empi e sacrileghi che le cronache dell’ antic
sse quello, che atterriva e spaventava, presentandosi nei sogni sotto tutti gli aspetti che ispirano il terrore. 2038. Fobo. 
, postosi alla testa di un forte stuolo dei suoi seguaci, costringeva tutti i passaggieri che transitavano per la via princip
n favore di Giunone, e Nettuno allora fortemente sdegnato li disseccò tutti . 2051. Fortuna. — Tra le divinità del paganesimo,
ifletterà, che essi la consideravano come le dispensatrice suprema di tutti i beni. Siccome ognuno si studiava di rendersela
ll’ eccessivo calore dei raggi del sole, fu la cagione della morte di tutti i figli di quella sventuratissima madre. V. Niobe
tolta un’altra moglie dopo la morte della prima, Frisso fu esposto a tutti i cattivi trattamenti della matrigna, onde egli e
si osservava attentamente l’ agglomeramento, la densità, il colore e tutti gli accidenti del fumo. V. Capnomanzia. 2061. Fuo
del paganesimo, il Fuoco, fu quella il culto della quale era esteso a tutti i popoli della terra. Essendo il fuoco il più nob
Eneide — Libro VII trad. di A. Caro. ecc. ecc. e finalmente è nota a tutti gli studiosi dell’antichità, l’orrenda confusione
e, si fece da se stesso eunuco V. Ati. Da ciò i sacerdoti galli erano tutti eunuchi : almeno tal’ era la credenza dei pagani.
tti. Senonchè Tanalo, re di Lidia, prese per spie i Trojani e li fece tutti mettere in prigione, obbligando il giovine Ganime
i Erodoto, allorquando in una casa moriva un gatto di morte naturale, tutti i componenti la famiglia, a cui aveva appartenuto
te differenti e discorde opinioni, quella più generalmente seguita da tutti i poeti dell’antichità, è che sotto il segno dei
mi del paganesimo, è discorde il parere degli scrittori, i quali però tutti si accordano nel convenire che geniali era il nom
. Bianchi. Al dire di Macrobio, i pagani invocavano il dio Giano in tutti i loro sacrifizi, ritenendo per fermo che egli fo
a in onore di Giano, che i romani celebravano il primo dell’anno, con tutti i contrassegni della più pazza allegria. Era loro
ollente, che travolse nei suoi gorghi gl’irrompenti nemici e gli fece tutti morire soffocati. Ella i Sabin già fatti avea v
o, a somiglianza di Giacinto fu amato da Apollo, il quale gli offerse tutti i suoi doni : vale a dire il suo arco, le sue fre
; la sua lira, e perfino l’arte di predir l’avvenire. Ma Giapi ricusò tutti gli altri splendidi donativi, di che l’amore di u
urpato, Pelia perseguitò il piccolo Giasone fin dalla culla, cercando tutti i mezzi di farlo morire. Ma Esone, spinto dalla f
i mesi dopo la sua nascita ; e ad avvalorare la pietosa menzogna fece tutti gli apparecchi dei funerali ; mentre con gran seg
tro calzato. Arrivato Giasone nella città di Jolco, attrasse dapprima tutti gli sguardi per la sua strana vestitura ; e la su
eva di percorrere. Giasone, compiuti i preparativi del viaggio, riunì tutti coloro che erano accorsi per dividere con lui glo
a da donne sole, le quali sprezzando l’imperio dei mariti gli avevano tutti ammazzati e regnando Isifile già figliuola del re
dai quali sarebbero nati altrettanti guerrieri, che bisognava uccider tutti l’unn dopo l’altro, senza che ne fosse rimasto un
di lei, accettò le immani condizioni ; e il giorno dopo si radunarono tutti gli Argonauti da una parte, e il re con gran segu
so altamente atterrito dagli sforzi sovrumani, chiamò in suo soccorso tutti gli dei ; ma questi spaventati fuggirono chi in q
Pallade Minerva, vedendo lo scompiglio ed il terrore che aveva invaso tutti gli animi, e ricordando la minacciosa profezia de
ro a portar più terrore fra gl’immortali, di quello che non facessero tutti i suoi formidabili compagni riuniti insieme. E n
Turno infra’primi, di persona e d’armi Riguardevole e fiero, e sopra tutti Con tutto ’l capo, in campo appresentossi. Virgi
cato, meno pochi denti, ognuno dei quali pesava circa cinque once. Da tutti questi numerosi esempi da noi finora citati, e fa
letto della regina, colla quale concertatosi si liberò poco a poco di tutti coloro che potevano fare ostacolo ai suoi ambizio
la lotta detta auche pancracio, l’asta, il salto ed il pugillato. Fra tutti questi esercizii la corsa era quella ritenuta in
orporazione di filosofi, i quali facevano professione di rinunciare a tutti i beni del mondo, e darsi esclusivamente alla con
ano ritenuti come fortunati. Tito Livio riferisce che presso i romani tutti i giorni che seguivano le None, gl’Idi e le Calen
no dopo gl’Idi di luglio ; e che per la stessa ragione i Fabii furono tutti uccisi nella battaglia di Cremera. Dietro questa
, e le Calende di ciascun mese. Oltre a questi giorni riconosciuti da tutti come fortunati o sfortunati ; vi erano presso i p
Saturno, aggiungendo che questi lo avrebbe divorato, a somiglianza di tutti gli altri suoi figliuoli, se Rea, non avesse dato
RO — Iliade — Libro XIV. trad. di V. MONTI. i quali furono poi quasi tutti posti nel numero delle divinità pagane. Europa lo
to di umano sangue, gli valse lo sdegno di Giove stesso, e l’ odio di tutti i suoi contemporanei. della Molossa Gente ad un
seguendo sempre la configurazione della idea allegorica, rinchiusa in tutti i simboli della mitologia pagana, ripetono che Gi
ate riposa a’ suoi piedi, era l’emblema della supremazia di Giove, su tutti gli esseri creati, siccome l’aquila ha la suprema
ove, su tutti gli esseri creati, siccome l’aquila ha la supremazia su tutti i volatili. I singoli popoli non solo della Greci
o in particolare, ma accogliere benignamente i voti e le preghiere di tutti . A somiglianza del largo ed esteso numero delle m
sso i cronisti più accreditati, è generale l’opinione che il primo di tutti fosse il Giove Ammone della Libia, la cui origine
nce dell’ occidente, fino alla Spagna ; ed a Nettuno la supremazia su tutti i mari. È questa forse la ragione che fece ritene
che Giove avesse ordinato a Mercurio d’invitare alle feste, non solo tutti gli dei e tutti gli uomini, ma persino tutti gli
e ordinato a Mercurio d’invitare alle feste, non solo tutti gli dei e tutti gli uomini, ma persino tutti gli animali. Solo la
are alle feste, non solo tutti gli dei e tutti gli uomini, ma persino tutti gli animali. Solo la ninfa Chelonea ricusò di ten
loro ; a causa della insopportabile gelosia di lei ; di cui fan fede tutti i cronisti più accreditati dell’antichità, i qual
veva ancora la speciale presidenza degli abbigliamenti muliebri, e di tutti gli ornamenti, e presiedeva anche alla moneta per
atale, Quirita, Conservatrice, Sospita, Moneta, Placida ecc. ecc. Per tutti questi nomi vedi gli articoli particolari. 2173.
i antichi, che tutte le donne avessero una loro Giunone particolare e tutti gli uomini un genio. Della verità di quanto asser
in Roma il senato avesse promulgata una legge, la quale ordinava che tutti i pubblici giuochi fossero solennizzati con gran
el corso fu la prima gara Un lungo Spazio stendeasi alla carriera ; e tutti Dalle mosse, volavano in un groppo, Densi globi d
giganti, il padre dei numi in riconoscenza verso di lei, comandò che tutti gli dei avessero giurato per le acque stigie ; e
ni Mura spedimmi, e generosi sproni M’aggiunse di lanciarmi innanzi a tutti Nelle vie del valore, onde de’miei Padri la stirp
icino alle porte dell’inferno insieme alle furie, alle arpie ecc. e a tutti i mostri di cui fa mezione la cronaca favolosa.
una pecora ; il cui alito era così velenoso, che uccideva all’istante tutti coloro che gli si avvicinavano. Aveva sulla testa
accia per farla morire, ma essa li prevenne e con uno sguardo le rese tutti cadaveri. Finalmente è scritto che alcuni cavalie
erano invece delle donne giovani e bellissime, largamente fornite di tutti i doni e le prerogative della bellezza, che vale
he come dea dell’agricoltura, che feconda la terra, è madre comune di tutti gli uomini. 2201. Grazie — Fra l’estesissimo nume
i beni dei quali si supponevano le dispensatrice, erano desiderate da tutti . Discorde è l’opinione dei cronisti e dei mitolog
a Venere, loro madre ; ed i pagani aveano la costumanza di cominciare tutti i loro banchetti con una triplice libazione in on
e, sotto la strana configurazione, racchiude alcune idee morali, come tutti gli altri simboli della mitologia pagana. Per ese
rte e della suprema felicità : almeno così era ritenuto ed adorato da tutti gl’isolani dell’arcipelago. Un’antica tradizione
ia, foggiarono sulla tradizione accennata da Diodoro. Infatti, presso tutti i poeti dell’antichità, si vuole che Dedalo, famo
il soprannome di Dattili Idei, ai primi abitatori del monte Ida, e a tutti i discendenti di quelli. 2238. Ideo. — Figlio di
Il gran mastro di laurta Idomeneu Guida i Cretesi…. …………. Di questi tutti Idomeneo divide Col Marzio Merion la glorlusa Cap
a, e la mettevano su di un’alta impalcatura, specie di teatro, su cui tutti gli abitanti salivano per adorare, con le mani le
re le proprie figlie ridotte a così mal partito, proclamo un bando in tutti i suoi stati ; promettendo la mano di una di esse
vere invocato gli dei, lo configge nel seno verginale della vittima e tutti gli astanti ne risentono il colpo ; ma improvvisa
della sua eroica sommissione ; e Agamennone persuade alla regina e a tutti i testimoni del fatto maraviglioso, che Ifigenia
igenia trascorse diversi anni nella Tauride, generalmente ritenuta da tutti siccome morta già da tempo in Aulide, sotto il fe
ra usanza voleva, intanto, che si svenassero sull’ara della dea Diana tutti i forestieri che approdavano in Tauride ; per mod
icolo seguente. L’Iliade e l’Odissea, sono la fonte da cui scaturisco tutti i simboli allegorici che formano il sostrato e la
ad Ero e a Poto, numi che raffiguravano i desiderii dell’amore, e che tutti e tre venivano simboleggiati sotto la figura di t
e’ sacri riti, nè spruzzar sovr’esso L’onda lustral : ma lo respingan tutti Da’ proprii lari : ei d’ogni danno è capo. Chiaro
sacro, o (se più sono) i rei Orribil vita a strascinar, da tutto E da tutti divisa. E se in mia reggia, Conscio me, stassi il
questo i romani davano la denominazione collettiva di dei indigeti a tutti gli eroi che essi avevano divinizzato, per mezzo
o le visceri ancora fumanti delle vittime, spiegavano i prodigi ec. A tutti costoro si dava collettivamente il nome d’Indovin
infinito numero di denominazioni delle quali han fatto menzione quasi tutti gli autori antichi. 2282. Indovini. — I greci li
ire dei filosofi dell’antichità, l’inferno era egualmente distante da tutti i luoghi della terra ; e ciò, secondo l’opinione
istanza per giungere all’Inferno. I poeti dell’antichità assegnavano tutti , alcuni dati luoghi come passaggi particolari dai
ittadini del celebre scrittore, non avevano la costumanza adottata da tutti gli altri abitanti della Grecia, quella cioè, di
a, la Paura, la Fame, l’Indigenza, la Morte, la Chimera, le Gorgoni e tutti infine i mostri, di che l’immaginazione dei poeti
i la Fame : una ch’è freno al bene, L’altra stimolo al male ; orrendi tutti E spaventosi aspetti. Havvi il Disagio, La Povert
i romani davano questa denominazione, alla divinità che presiedeva a tutti i lavori che si facevano con la scure. Alcuni aut
i avvalevano dell’ignoranza del popolo, come han fatto i sacerdoti di tutti i tempi, onde mantenere schiave la masse, e dispo
medesimo con l’aggiunta di altre congiunture. Infatti, presso quasi tutti gliantichi scrittori, è detto che Giunone, per ve
della manifestazione degli dei agli uomini, che riguardava come atei tutti coloro che la negavano. Cicerone stesso, al quale
come atei tutti coloro che la negavano. Cicerone stesso, al quale fra tutti gli altri autori dell’ antichità, non si può dar
ella capitale stessa della Grecia, similmente costrutto, e detto come tutti gli altri simili, Ipetro. Al dire di Strabone, gl
cosi chiamollo, Nel di che nacque, la diletta madre : Ma dai giovani tutti iro nomato Era, come colui, che le imbasciate Por
aggioranza degli scrittori, intorno alla origine della dea Iside ; ma tutti convengono con l’essere ella più antica della Io
Iside, pure coll’ andare degl’ anni finì con l’essere riconosciuto da tutti , e tanto che molti luoghi pubblici furono perfino
delle feste Isie, che era di nove giorni, i sacerdoti, le Isiache, e tutti gl’ iniziati, commettevano le più orrende e turpi
o uragano, accompagnato da fulmini di così spaventevole rimbombo, che tutti ritennero come cosa certa, che uno dei principali
e, che allorquando alcuno degli Issedoni perdeva il proprio genitore, tutti i suoi parenti gli portavano in dono gran numero
è miseramente la vita. Immenso fu l’orrore che l’atroce misfatto, che tutti addebitavano con certa ragione ad Issione, suscit
ad Issione, suscitò contro di lui, e tanto che invano egli sollecitò tutti i principi della Grecia a concedergli l’ospitalit
sollecitò tutti i principi della Grecia a concedergli l’ospitalità ; tutti respinsero spaventati l’atroce assassino, per mod
nvece che il padre degli dei, mosso a pietà d’Issione, abbandonato da tutti , lo avesse accolto nell’ Olimpo, concedendogli pe
Grecia, onde assistere ai giuochi istmici e solo gli Eleati erano fra tutti i greci quelli che si astenevano dal recarsi in C
Musogonia — Canto. 2366. Jarba. — Lo stesso al quale si dà, da quasi tutti gli scrittori, il nome di Giarba, che fu uno degl
ato l’incarico micidiale. All’ inattesa rivelazione, Jone, seguito da tutti i convitati, corse nel tempio, e dimandò ad alta
mi della religione giappone e ammettono un ente supremo, come capo di tutti i Kamis. I templi di queste divinità, alle quali,
lesi tutte le macchie dell’ anima, come lo specchio riflette e palesa tutti i pregi e i difetti del corpo. 2383. Kang-l o Can
navi : e finalmente Tan-Kuan alle procelle, alla pioggia, a’venti e a tutti i fenomeni metereologici. 2384. Kano o Kanon. — È
o nome al dio dei quattro venti. I sacerdoti che in Africa esercitano tutti la medicina, mandano alla capanna, chiamata il te
il perseguitato bambino. Kansa allora comandò una strage generale di tutti i fanciulli, che non avessero oltrepassato l’età
giziani riteneva come sacri, e la cui vista era severamente inibita a tutti . Le camere superiori erano, sempre secondo Erodot
ppartamenti, e dodici palagi, fabbricati in un solo recinto di mura e tutti ricoperti di marmo. Una sola era l’entrata dall’
ua stupenda bellezza, e cadde in tale eccesso di furore, che divorava tutti i bambini che le cadevano fra le mani. Questa tra
sì furiosa tempesta, che a stento riuscì egli solo a salvarsi, mentre tutti i suoi compagni annegaroao miseramente. Lampezie
del destino inesorabile. L’azione intanto di Laocoonte fu ritenuta da tutti come un sacrilegio, e sul capo di lui la cieca su
do attorcigliamento. La morte di Laocoonte e dei suoi figliuoli fu da tutti ritenuta come il castigo del suo sacrilegio per a
si al furore degli Epiroti, i quali in una rivoluzione avevano uccisi tutti i componenti della reale famiglia. Nereide fu spo
o, e la guerra, la pestilenza, la sterilità, i turbini, i tremuoti, e tutti infine i fiagelli, ministri dell’ira degli dei si
are del tempo le onde fatto rovinare uno degli argini, fu ritenuto da tutti che Nettuno sdegnato contro Laomedonte, per non a
ttuno mandò dal fondo del mare un’orrendo mostro marino, che divorava tutti coloro che passavano sulla spiaggia. Desolati i t
redeva che avesse le strade sotto la sua speciale protezione. Infine, tutti quelle divinità che i pagani sceglievano come pro
apontino, il quale per le sue immense ricchezze godeva del primato su tutti i suoi concittadini, ebbe la temerità di volere a
admo. Egli fu vittima del geloso odio di Giunone, la quale perseguitò tutti i discendenti di Cadmo. Leargo fu ucciso dal prop
i celebravano di notte, non era permesso in Roma contrar matrimonio e tutti i templi rimanevano chiusi. La istituzione delle
 ; e finalmente a chi avrebbe bevuto più vino. Ercole vinse sempre in tutti gli esercizii, per modo che Lepreo, ebbro di coll
ive di esso si aggirava del continuo una sterminata folle di ombre di tutti le nazioni dello universo, anelando di tuffarsi i
ei bambini, il suo nome deriva da una costumanza generalizzata presso tutti i pagani, i quali, appena una donna aveva partori
ovanetta Dafne ; ma sapendo la grande avversione che essa nudriva per tutti gli uomini in generale, pensò che piuttosio che r
osì miracolosam ente salvata. 2495. Libazioni. — Cerimonie proprie di tutti i sacrifizii dei pagani. Il sacerdote che presied
in una semplice libazione, mentre le libazioni accompagnavano sempre tutti i sacrifizii. Quando l’uso del vino non era gener
to sulla maggior piazza della città, una matrona incoronava innanzi a tutti il turpe emblema, che si portava in trionfo. Si c
celebrare codeste cerimonie con grande solennità e vi erano invitati tutti gli amici, come alle nozze. 2500. Liberalità. — I
impeto che la città fu interamente distrutta, e gli abitanti morirono tutti annegati. 2505. Libetridi. — Si dava talvolta cod
e città, i templi, le mura, gli altari, le porte principali, le are e tutti i monumenti. 2508. Libitina. — Dea che presiedeva
aveva un tempio, circondato da un bosco sacro, nel quale si vendevano tutti gli oggetti necessarii alle pompe funebri. Chiama
ebre per la efferata sua barbarie, la quale lo spinse a far trucidare tutti gli stranieri che transitavano pei suoi stati. Si
zo com’ era d’ amore, per la bellissima Cleopatra. ……. e ne dimandan tutti , Perchè si vile amor t’ingombra ’l petto. Ove è G
caro Raggio gli tolse di Saturno il figlio, E detestato dagli eterni tutti Breve vita egli visse. Omero — Iliade — Libro VI
utarco, questo animale era consacrato al Sole, perchè egli è solo fra tutti i quadrupedi che vede appenanato, e perchè, secon
i dipingevano allegoricamente, da questo fiore, il sole che nasce. In tutti i misteri della religione egiziana, si trovava se
due compagni di Ulisse, e l’araldo che egli aveva mandati a terra, e tutti gli altri suoi seguaci, che poi gustarono di quel
a. — Il Sole e la Luna sono stati gli dei planetarii adorati da quasi tutti i popoli dell’antichità, i quali, meravigliati al
pagana, ripete che Fea, la divinità suprema, fu madre della Luna e di tutti gli altri minori pianeti, che si aggirarono a pop
oria di quella festa e dopo il convito che si dava in tale occasione, tutti i giovani che vi prendevano parte, correvano del
Comunemente andavano anche armati di uno staffile col quale battevano tutti quelli che incontravano e segnatamente le donne,
arono di quella congiuntura per fare il colpo. Però i due fratelli, e tutti i giovani che erano con essi, accortisi del fatto
tà degli Elleni un’efficacia attiva e benefica, e la resero, in quasi tutti i suoi punti, maestra dell’incivilimento delle ge
erenti, che portarono il nome dei loro singoli capi. In generale però tutti codesti riformatori, furono controsegnati col nom
l qual termine, i sacerdoti dicevano che si precipitava in un pozzo a tutti ignoto, ed allora si andava in cerea di un altro
4 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359
congerie di cose casuale ed informe, nella quale immaginarono confusi tutti gli elementi della natura prima della creazione e
gli inganni : Beato, e veramente secol d’ oro, Dove, senz’ alcun mal, tutti i ben fòro ! Età dell’ argento. Poichè al suo vec
l’ali, E in terra usciro dal tartareo fondo La menzogna, la fraude e tutti i mali : Ogn’ infame peusiero, ogni atto immondo
quanto si viva o moja. Veggio la fuga del mio viver presta ; Anzi di tutti  ; e nel fuggir del sole, La ruina del mondo manif
stamenti e quanto poteva esservi di segreto e di sacro. Al circo ed a tutti gli spettacoli avevano luogo distinto. Il pubblic
lla vista di sì tremendi nemici, chiamò in soccorso gli altri Dei, ma tutti temevano più di lui, e si rifugiarono nell’Egitto
’eloquenza ; e la chiamarono Pandora, vale a dire formata coi doni di tutti gli Dei (pan tutto, dôron dono, gr.). « E i doni
accolse e la sposò. Allora fu aperto il vaso fatale, onde scaturirono tutti i mali che poi si sono sparsi sopra la terra ; e
esta assuefazione alle atrocità divenne crudele a segno da far morire tutti i forestieri che passavano pe’suoi stati. Giove i
devastò l’isola d’Egina con una spaventosa pestilenza che fece perire tutti gli abitanti, per vendicarsi della protezione di
o e le sventure d’Apollo placaron Giove, che gli rese la divinità con tutti i suoi privilegj, e lo destinò a diffondere la lu
uta madre d’Omero, soleva per effetto di stolto orgoglio vantarsi con tutti e continuamente de’ suoi celesti natali ; quasich
antando, secondo il solito, l’alta sua origine, gli fu contradetta da tutti . Di che andato a lagnarsi col padre, gli chiese i
l treppiede a Pittaco, che lo spedì a Cleobulo, e questi a Periandro, tutti filosofi celebri per saviezza e per dottrina. Per
sua bella e numerosa prole, imperocchè le fece perire sotto gli occhi tutti i figliuoli. 142. Diana in terra s’era dedicata a
del Carnevale. Spesso la divinità di Bacco ha inspirato i Poeti. È a tutti noto il bellissimo Ditirambo del Redi, intitolato
inazioni s’accostano più alla nostra indole. Gl’Indiani, i Persiani e tutti gli Orientali hanno ammessa la metempsicosi senza
cialmente nella religione dei Bramini, i quali mantengono spedali per tutti gli animali malati, essendo persuasi che, soccorr
ca di perfezionamento sociale, e quale Dio era il più affaccendato di tutti , poichè aveva inoltre l’incarico di condurre all’
con la quale Mercurio seppe anche da giovinetto cattivarsi l’animo di tutti , e divenire rispettabile ed assennato quanto il v
e, cui fu commessa la sua educazione, la condussero in cielo, e quivi tutti gli Dei, rapiti dalla sua bellezza, la desideraro
(65) ; e così la bellissima delle Dee ebbe a marito il più deforme di tutti i Numi. 172. I poeti la fanno madre di molti figl
ù, e sprone a magnanime imprese, il secondo padre della vergogna e di tutti i vizj, Nume crudele e causa di mille mali ; così
esima pessima divinità la Mitologia ha dato per nutrice la Follia. Nè tutti gli autori antichi sono d’accordo sulla nascita d
a nè dopo. « Quindi avvi un Amore universale, un sentimento comune in tutti gli nomini, spirato da tutti gli oggetti della pu
more universale, un sentimento comune in tutti gli nomini, spirato da tutti gli oggetti della pura e schietta natura ; un imp
la madre, perchè la Dea della bellezza riceve da loro la leggiadria e tutti i divini pregi che la fanno meravigliosa. Nate i
tore che sapendo con arte adoperare tutte le figure della rettorica e tutti gli accorgimenti dell’eloquenza, si cattivava l’a
, Ulisse (568), ammonito da Circe (575), turò con cera le orecchie di tutti i suoi compagni, e fece legare sè medesimo all’al
terraneo limitare, ove Dante trovò scritte quelle tremende parole che tutti sanno : « Per me si va nella città dolente ec., »
vi la Fame, una ch’ é freno al bene, L’altra stimolo al male, orrendi tutti E spaventosi aspetti. Havvi il Disagio, La Povert
ben oprando han tra’mortali Fatto di fama e di memoria acquisto. Cui tutti , in segno di celeste onore, Candida benda il frou
hi il fiume Lete scorre placidamente, e le sue onde fanno dimenticare tutti i mali della vita, Saturno vi regna con la moglie
ie stesse componenti la detta statua, che è quanto a dire dai vizj di tutti i tempi, derivano gli orrendi fiumi d’Abisso : I
Forza (346) e la Vittoria (348). Allorchè Giove (63) chiamò in aiuto tutti gli Dei per combattere i Giganti (67), Stige acco
a mano lo scettro e nell’altra l’urna fatale contenente il destino di tutti i mortali : Stavvi Minos orribilmente, e ringhia
l’insidie e l’ire, Pugne, ruine, incendj : Voi mille aspetti avete, e tutti orrendi : Feroce Aletto fra le dense schiere Un r
dei perversi, le destinavano anche a gastigare gli uomini in vita con tutti i flagelli della celeste collera. Così le Furie e
letto si vegga Morfeo, Icelo e Fantaso, e gran quantità di sogni, che tutti questi sono suoi figliuoli. I sogni siano certe f
’Inferno siede sopra un trono di bronzo, sui gradini del quale stanno tutti i flagelli che affliggono l’umanità. Ha in capo u
il Tradimento, vera immagine della corte di un tiranno ; e in mezzo a tutti sorge la Morte agitando la sanguigna falce nella
tero a Plutone il nome d’Agesilaos, per significare ch’egli trae a sè tutti i popoli. I Latini lo soprannominarono Februas, d
e, ballavano per le vie, e recavano attorno altrettanti piccoli scudi tutti compagni, chiamati ancilia, uno dei quali (mescol
ella sua lancia faceva spuntare un ulivo, simbolo della pace ; laonde tutti giudicarono a favore della Dea della sapienza, e
e nutrirono sentimenti così magnanimi, da meritare la venerazione di tutti gli uomini. Da ciò venner loro i diversi nomi di
decenza pericolante tra la gioia dei biechieri. Ma coloro che più di tutti le venerarono furono i poeti, i quali usavano d’i
riputazione. Costui era principalmente satirico, e criticava tutto e tutti con l’accrbità del sarcasmo ; non soleva risparmi
Alla fine le sue continue ed insipide baje lo resero insopportabile a tutti , e fu espulso dal cielo. 284. È rappresentato col
da scagliato sasso, E quanti raggio fervido, O acuto gel percosse, Ei tutti dal moltiplice Sciogliea crudo malor, E lunge ogn
e di concimare la terra. Fauna dopo la morte del marito si segregò da tutti , e morì senza aver più parlato ad alcun uomo. I L
ani, appartenente ai figliuoli di Silvano, è attribuito comunemente a tutti gli Dei campestri, ed è vocabolo generale per ind
reti e i morbi e i sonni E gli amor ne curava e i maritaggi, Securo a tutti procacciando il seggio, E salubri ruscelli ed aur
omeri, le chiome sparse per il collo, le vesti succinte nei fianchi, tutti i lor gesti atteggiati di grazia, e gli occhi d’a
Tra cui confuse de’Tritoni a nuoto Van le torme proterve. In mezzo a tutti Dell’onde il re da’gorghi imi commoto Sporge il c
la ispirazione generatrice delle sue azioni ; e di più riconoscevano tutti un genio buono che gl’ induceva al bene, ed uno g
dre di tutte le invenzioni umane, dice Mario Pagano. Al caso debbonsi tutti i ritrovamenti più utili alla vita. L’uomo vede e
la destra un timone, o il corno dell’ abbondanza, perchè donatrice di tutti i beni e protettrice del commercio e delle arti ;
nghe ritorte e piombo strutto che uniscono e legano indissolubilmente tutti gli oggetti ; e portava lunghi cunei di ferro att
ro lontani dall’ insolenza e dall’orgoglio ; quindi era il terrore di tutti coloro che abusavano dei favori della fortuna e d
E qui si fa a nominare una lunga lista d’uomini e donne illustri di tutti i tempi e di tutte le nazioni. 341. Ma Virgilio s
rla ; e si interpretava che fossero la Doppiezza e le Insidie. Dopo a tutti venia il Pentimento colmo di dolore, rinvolto in
e, fermo che non crolla Giammai la cima per soffiar de’venti. E così tutti le avessero sempre scolpite nel cuore ! L’ami
rapitore e i suoi compagni diventarono pietre. L’eroe, vittorioso di tutti i nemici, consacrò a Minerva (262) la testa di Me
ca Che a guisa di scorpion la punta armava. Ercole uccise Gerione e tutti i suoi sgherri, e gli tolse i bovi. 380. Augia, r
gigante Anteo, figlio di Nettuno (185) e della Terra (25), molestava tutti i viaggiatori che attraversavano le sabbie della
92. Giunone (85) sempre più indispettita in veder Ercole trionfare di tutti i nemici, ed uscir vittorioso dai rischi maggiori
un altro flagello dell’ Attica. Dotato di grandissima forza, sfidava tutti alla lotta, ancora che non volessero combattere,
ir sacrifizj in ringraziamento del buon esito della sua impresa. Così tutti gli anni vi andavano i messaggieri coronati con f
stri con volto e torace d’ uomo e corpo di cavallo. Il più celebre di tutti è Chirone, dotto non meno in medicina che in astr
ò il giovine valoroso alle più difficili imprese ; ma egli trionfò di tutti i pericoli, e con un pugno di soldati debellò i S
lui, lo scacciarono da Tebe ; ed egli povero, sfuggito con orrore da tutti , e cieco, non ebbe altro sostegno, altra guida ch
eta vittoria ; gli Argivi furon respinti, e, ad eccezione di Adrasto, tutti gli altri capitani, insieme coi due fratelli, cau
a porta del tempio di Minerva (262). Ma la notte seguente, mentre che tutti erano in preda all’ebrezza od al sonno, i soldati
tanto reo tempo si volse » essendogli stata involata da Paride (597), tutti i principi greci presero le armi per vendicar que
cro ; e il costume di quel paese voleva che fossero immolati alla Dea tutti gli stranieri che vi approdavano. Allora fu vista
ua sorella lo riconobbe, e trovò modo di sottrarlo alla morte. Allora tutti e tre fuggirono trafugando la statua. di Diana, e
la d’Itaca nel mare Ionio. Ulisse, il figlio di Laerte, io sono, Per tutti accorgimenti al mondo in pregio, E già nolo per f
), e il più possente fra loro, lo rinchiuse nella propria caverna con tutti i suoi compagni per farne lauto pasto. 573. Uliss
re dei caproni di Polifemo, e fatto anch’ esso altrettanto, sbucarono tutti dalla caverna, passando fra le gambe del gigante
dei Lestrigoni, ferocissimi popoli, dai quali poco mancò non fossero tutti divorati.101 575. Ulisse ebbe a veder perire und
a vista al figliuol suo Polifemo. Allora vide sfasciarsi e perire con tutti i compagni la sua ultima nave, ed egli solo trovò
esie col racconto delle sue avventure, e svegliò tenerezza e stima in tutti quelli che lo ascoltarono. La nave era pronta, ed
olti anelli messi in fila. 581. Ulisse applaudì a questa proposta ; e tutti i pretendenti si provarono ma invano a tender l’
ò quasi mentecatta ed errante fra i sepolcri de’suoi figliuoli periti tutti sotto i suoi occhi. Presala seco, la menò alla co
arj scontri co’più formidabili eroi dell’assedio, respinse i Greci da tutti i luoghi ove s’erano afforzati, e approfittandosi
tutto costo Fuori volea gittarsi. S’avvolgea Il misero nel fango, e tutti a nome Chiamandoli e pregando : Ah ! vi scostate,
la mia, tanti uccidendo Giovinetti miei figli : nè mi dolgo Si di lor tutti , oimèl quanto d’un solo, Quanto d’Ettor, di cui t
tanti e valorosi Figli fui padre, ahi ! più nol sono, e parmi Già di tutti esser privo… …………Mi restava Ettorre, L’unico Etto
estava Ettorre, L’unico Ettorre, che de’suoi fratelli E di Troja e di tutti era il sostegno : E questo pure per le patrie mur
e nembi e turbi Cosi rabbiosi, che sommersi in parte, E dispersi n’ha tutti ……….. (Virgilio, Eneide. Lib. I. Traduz. del Caro
ie di semplici mortali si trovarono villanamente negato l’alloggio di tutti i più ricchi possidenti d’un villaggio, e solamen
onte, dove rivoltisi a guardare in giù, videro il borgo ed i contorni tutti inondati dall’acqua, meno la loro capanna che era
s’unirono a dar la caccia a quella belva tremenda. Meleagro, duce di tutti , ebbe la gloria d’uccidere il mostro ; e siccome
non a chi l’avesse vinta nel corso ; quindi minacciava di far perire tutti coloro che fossero rimasti vinti da lei. 641. Già
i senza offrire sacrificj. 670. Quelli della Grecia, i più celebri di tutti , erano di quattro specie : Olimpici, sacri a Giov
quali e gloria e vite ed onore collocavano interamente nella patria, tutti a quella devoti e tutti pieni di quella ; e gli a
d onore collocavano interamente nella patria, tutti a quella devoti e tutti pieni di quella ; e gli atleti, fintantochè l’ese
e ne pagarono il fio. Milone di Crotone nel Brutium (Abruzzi) superò tutti quelli del suo tempo. Era stato visto mettersi su
o volea ricevere. Arrivato che fu al luogo ove sedevano gli Spartani, tutti i giovinetti si rizzarono, e molti uomini fatti g
in su gli occhi così disse : Oh Dio ! come sono i costumi corrotti ! tutti i Greci conoscono il bene, e solo vi si appiglian
amavano, e venuto che era lo scacciavano. Passato ch’e’ fu dinanzi a tutti gli altri, viene avanti a’ seggi dei Lacedemoni,
anzi a tutti gli altri, viene avanti a’ seggi dei Lacedemoni, i quali tutti rizzandosi in piè gli offeriscono luogo fraessi.
imento ; e, senza ritardo, al primo cenno della già imboccata tromba, tutti in un tempo si slanciarono, mostrando, e nell’imp
a disposizione, quando colui che correva al destro lato di quello che tutti superava nel mezzo, fatto repentino impeto, trasc
che a corsa, a salti maravigliosi, e riapparve ben presto innanzi di tutti , siccome da prima, a sè di nuovo rivolgendo lo st
nte, scotendo dai capelli la polvere, e tergendo il sudore. Gli altri tutti deviaron fuori dello stadio, come già inutile fat
ggetto spaventati i biondi destrieri, cadde uno di loro ; e gli altri tutti , da lui repentinamente trattenuti, furono stesi s
i affanno per acquistare la gloria. » Gli altri tacitamente deviarono tutti , nascondendosi per vergogna ; ed i due caduti fur
, che mescolando i gigli alle rose. Erano sospesi gli animi ; ma però tutti concordi nella propensione, perchè vinti dalla be
el pedestre corso, Entrò splendido in lizza e maestoso, Maraviglia di tutti  ; e dell’arringo Tosto adeguando alla sembianza i
ordine di quelle Postati i cocchi, a uno squillar di tromba Sbucaron tutti , ai cavalli gridando, E squassando le briglie. Em
o al destro Corsier la briglia, e rattenendo il manco. E già incolumi tutti , aveano il sesto Altri, e il settimo giro altri c
o oggetto di circoscriver la zona celeste, dentro la quale s’aggirano tutti i pianeti. I nomi delle dodici costellazioni zodi
tterranea notte, Perchè gli occhi dell’ uom cercan morendo Il sole, e tutti l’ultimo sospiro Mandano i petti alla fuggente lu
Patroclo, benchè morto in gnerra e fuor della patria, ebbe nel campo tutti gli onori funebri, ed inclusive i giuochi coi qua
loro parlò : Supremo Atride, E voi primati degli Achei, spegnete Voi tutti or meco con purpureo vino Di tutto il rogo in pri
ne speri Degna del suo valor mercede e palma. E voi datevi assenso, e tutti insieme V’inghirlandate ; e ciò dicendo, il prim
uri ; Poscia il fanciullo Julo ; e dietro a loro D’ogni età gli altri tutti . Enea disceso Dal parlamento, in mezzo a quante i
anti altari. Altri di lor le vittime immolaro, Altri cibo ne fero ; e tutti insieme Su ’l verde prato a convivar si diero. (
lo di felice oliva Spruzzando di chiar’onda i suoi compagni, Li purgò tutti , e ’l vale ultimo disse. Oltre a ciò fece Enea p
se piaciuto ai sacerdoti di dargli un successore. Allora tornavano in tutti la gioia e l’allegrezza come se Osiride fosse res
punito di morte. 709. Ma in questo culto degli animali non seguivano tutti lo stesso uso. Dove era adorato il coccodrillo e
o d’oro, splendido quanto mille soli, nel quale nacque Brama padre di tutti gli esseri. 718. Questo Dio dopo aver soggiornato
il nome di Padre delle battaglie, perchè adottava per suoi figliuoli tutti coloro che rimanevano uccisi combattendo ; e così
a chiamato per antonomasia il Dio dei Corvi ! 743. Genii. Fra questi, tutti quasi di sesso femminile, prima è Gna messaggera
o una mitra di carta dipinta. Un altro dei loro idoli era composto di tutti i semi della terra impastati col sangue di molti
ati ci toglie la cogniziene del vero oggetto di quelle cerimonie ; ma tutti gli autori cengetturano che mirassero ad inseguar
che mirassero ad inseguare agli uomini la sana morale, a distruggere tutti i vergognosi pregindizj che avvilisceno la moltit
riapettaron Delo. 28. « Il Cigno, dice Buffon, regna sulle acque con tutti i titoli che sono base di pacifico impero, la gra
sola moneta, e lacerimonia andava così. a fiuire con sodisfazione di tutti . 36. L’argomento del pœma trovasi cosi esposto n
andava dicendo di voler prendere Tebe anche a dispetto di Giove e di tutti gli altri Dei. Aveva per stemms nello scudo uu uo
u un giovine prode, amabile e bello, che seppe cattivarsi il cuore di tutti per la sua savia condotta e per la onoralezza dei
5 (1897) Mitologia classica illustrata
Introduzione 1. Quasi tutti i popoli della terra, negli albori della vita int
ono temendo di essere detronizzato da uno de’ suoi figli, li ingoiava tutti appena nati; già ave va ingoiato Estia, Demetra,
il monte Ossa al Pelio. Alla grande battaglia che seguì presero parte tutti gli Dei, aiutati anche da Eracle e da Dioniso. I
o parte in terra, in mare e nell’ inferno. A parlare ordinatamente di tutti questi Dei, li divideremo in tre ordini, gli Dei
ultimo nato nella sua divina famiglia, ha però l’ autorità suprema su tutti gli Dei e n’ è il capo riconosciuto. In lui risie
. Figlio di Crono e di Rea, egli fu bambino, e debole, impotente come tutti i bambini degli uomini. A stento sottratto da Rea
ontinentale sia in Creta e in altre isole. Ma il luogo più celebre di tutti pel culto di Zeus divenne la città di Olimpia in
fate questa prova: appeso giù dal cielo un canapo d’ oro, attaccatevi tutti a quello quanti siete, Dei e Dee; voi non riuscir
inni speciali composero Terpandro, Alcmano, Simonide, Pindaro. Più di tutti celebrò le lodi del Dio ottimo e sapientissimo il
plicemente la protettrice delle matrone romane, cui essa assisteva in tutti gli atti della vita. Anzi ciascuna donna di Roma
na dea pacifica, protettrice delle arti e delle scienze, come pure di tutti i lavori femminili. Una Minerva guerriera non fu
agli Idi. La più solenne era la festa del Marzo a cui prendevan parte tutti quelli che esercitavano professioni liberali, ora
e, gareggiarono gli artisti greci nel rappresentare la Dea, ma furono tutti superati da Fidia, il quale non solo curo l’ orna
di S. Maria sopra Minerva a Roma e conservata nel Museo Vaticano. In tutti questi monumenti la figura di Atena appar contras
addormenta sullo scettro di Zeus, Ares lascia in disparte le lancie e tutti gli Dei sentono molcersi il cuore. Dei poeti lati
morensis; un altro sul monte Algido presso Tuscolo; ma più celebre di tutti fu il tempio eretto da Servio Tullio sul Monte Av
d invisibili accalappiò l’ imprudente coppia, onde n’ ebbero sollazzo tutti gli Dei e le Dee chiamati da Efesto a contemplare
zione dei metalli e ammaestratine gli uomini; lo si faceva patrono di tutti gli artisti ed operai che per l’ opera loro hanno
icordandolo infine come psicopompo, e regolatore dei sogni, gradito a tutti gli Dei sia del cielo sia dell’ inferno. La rappr
eva su tutta quanta la natura. La bellissima fra le Dee esercitava su tutti gli esseri, divini ed umani un fascino irresistib
so il focolare della casa eran le statue degli Dei, ivi il ritrovo di tutti i membri della famiglia, ivi, per dir così, il te
a famiglia; era la sua protettrice, ed aveva parte importantissima in tutti i sacrifizi e in tutte le cerimonie religiose che
antenevano sempre un cotal legame colla madre patria. Infine, siccome tutti gli Stati greci sentivano di essere fratelli e no
finisse con una libazione ad Estia; sicchè essa aveva la sua parte in tutti i banchetti festivi e in tutte le cerimonie relig
perto, e claudere, chiudere). Sulla terra era specialmente signore di tutti i passaggi, delle porte grandi e piccole (da Ianu
gni atto si iniziava pregando lui che come Ianus Agonius presiedeva a tutti i lavori degli uomini. Anche per la procreazione
el primo e nel secondo delle Metamorfosi, va certamente segnalato tra tutti gli altri per ricchezza di particolari, vivacità
do aquosus Eurus ( Orazio Epod. 16, 54). Secondo una nota leggenda, tutti questi venti abitavano tutti riuniti nella Tracia
pod. 16, 54). Secondo una nota leggenda, tutti questi venti abitavano tutti riuniti nella Tracia, ovvero si credevano racchiu
oni; fanno essere a loro tempo i flori e i frutti, in genere regolano tutti gli esseri portandoli a compimento nel tempo adat
solevano sacrificare a lui prima della battaglia, perche ispirasse a tutti la concordia e l’ affetto reciproco. 2. Con Eros
ribile di argomenti e di motivi. Specialmente i poeti lirici, e sovra tutti i poeti d’ amore, come Saffo e Anacreonte, innegg
ovanetto, che tiranneggiava Dei ed uomini, e compiacevasi a stuzzicar tutti gli esseri in mille guise, come appare specialmen
idò al centauro Chirone che lo allevo sul Pelio e gli insegnò a sanar tutti i mali. Asclepio divenne così benefattore dell’ u
gieia), la dea dell’ igiene, poi Iaso, Panacea, Egle (Aegle), Acheso, tutti nomi che alludono ai medicamenti e all’ arte salu
credeva che fosse l’ origine delle cose. L’ Oceano era detto padre di tutti i fiumi e di tutte le sorgenti della terra; in al
rgenti della terra; in altri termini, si credeva che i fiumi avessero tutti origine dal gran mare da cui gli antichi immagina
bbero celebrità maggiore e un culto esteso a molte località; primo di tutti l’ Acheloo, il più grande dei fiumi greci, detto
el quale si celebra va una festa il 13 ottobre, detta Fontanalia. Tra tutti i fiumi era naturalmente veneratissimo il Tevere,
gliuole abitava nel fondo del mare in una scintillante spelonca. Come tutti gli Dei delle acque, aveva Nereo il dono di predi
hi su di esso si avventura. Forchi (Phorkys) era il signore e capo di tutti i mostri marini, che eran detti il suo esercito,
cui Eracle ebbe a sostenere aspro combattimiento, e d’ altri ancora; tutti miti che sono un riflesso della natura tempestosa
i disegnò meglio nella mente dei Greci la figura di Gea come madre di tutti gli esseri, non mai stanca di produrre nuovi most
adirata Dea. Giacchè quando era apparecchiato il banchetto nuziale e tutti i convitati erano insieme adunati, essa penetrò t
i i convitati erano insieme adunati, essa penetrò tra loro, li riempi tutti di timor panico e di alienazione. Atti fuggi sul
; era quindi una deità benefica per gli uomini, e a lei si riferivano tutti i benefici dell’ agiatezza, della coltura, dell’
tutto ciò un ricordo e un simbolo dello scempio che l’ inverno fa di tutti i prodotti onde la terra si ammanta. Invece di pr
esero un grau piacere, specialmente Bacco. Dal qual fatto, di essersi tutti gli Dei rallegrati di Pane, derivavano gli antich
i da un così grande terrore da non osar più continuare la pugna. Come tutti i genii dei boschi, anche Pane aveva il dono dell
arrava che l’ agreste ninfa da molti era stata ricercata d’ amore, ma tutti aveva da sè respinto. Vertunno che n’ era innamor
ove giorni e nove notti senza prender cibo, senza prender riposo, per tutti i paesi della terra, invan cercando con sempre cr
prese a girare il mondo sopra un carro tirato da draghi insegnando a tutti l’ agricoltura e il culto di Demetra; e col diffo
migliore assetto della società, e più civili ordinamenti. Non però da tutti tu accolto benignamente; trovò le sue opposizioni
i (mystae) si passava al grado di epopti o spettatori, e più in su di tutti era il ierofante o sacerdote supremo. Si promette
no inaugurate con una solenne processione alla quale prendevano parte tutti vestiti di bianco. In Agosto poi le matrone roman
rchè odiosa è quasi sempre la morte, era detto Ades il più odiato fra tutti gli Dei. — Ma oltre questo aspetto truce e terrib
ell’ inlerno se ne trovano parecchie nell’ opere letterarie. È noto a tutti l’ 11o libro dell’ Odissea dove si descrive l’ an
sodio del decimoquarto dell’ Iliade, ove Era prega il Sonno, quel che tutti doma, uomini e Dei, a infondere profondo sopore n
gliono essere gli uomini. E non già che si annoverassero tra gli Eroi tutti i primi uomini, ma solo i più forti delle età pre
le Ore e le Cariti l’ adornarono di flori e abiti leggiadri; così da tutti donata fu chiamata Pandora. Zeus però le consegnò
a Pandora. Zeus però le consegnò una scatola chiusa dove si trovavano tutti i mali; e la fè da Ermes accompagnare per donaria
ttrattive della donna e l’ accolse e la fè sua sposa. Da quel momento tutti i mali piombarono sulla misera umanità, giacchè l
he non meno che nella tradizione mosaica la prima donna fu cagione di tutti i mali che afflissero l’ umanità, e primo di tutt
onna fu cagione di tutti i mali che afflissero l’ umanità, e primo di tutti della morte. La storia dei primi uomini è narrata
a felicità, godendo dei frutti che la terra spontaneamente produceva; tutti i beni senza miscela di mali; non si sapeva che f
intenzione che Zeus aveva di sterminare con una generale inondazione tutti i viventi, Deucalione si costruì un’ arca ed ivi
arte, custode della fonte, sbucò fuori dall’ antro ov’ era nascosto e tutti li uccise. Poco dopo Cadmo, insospettito, andò eg
rdarono a scendere alla vendetta. I figli di Anfione e Niobe perirono tutti a uno a uno colpiti dalle freccie di Apollo e Dia
igli di lei, e l’ espressione del suo immenso dolore? Quando eran già tutti morti, salvo l’ ultima figliuola, la madre, narra
lui, ma il divino eroe se la cavò anche allora uccidendo a uno a uno tutti i suoi assalitori. Finalmente Jobate preso d’ amm
liberasse dal vigile e oculato custode. Ermes riuscì ad addormentare tutti gli occhi di Argo, e netta gli recise la testa da
anae e con lei genero Perseo, che Omero dice il più ragguardevole fra tutti gli uomini. Quando Acrisio venne a saper questo,
e. Ma vennero in suo soccorso Ermes e Atena, solite guide ed aiuto di tutti gli eroi. Da loro venne informato di quel ch’ era
tano Alcmane, autore di un inno che era molto cantato a Sparta, sopra tutti Simonide di Ceo il quale serbava gratitudine ai D
’ un tratto sprofonda il pavimento di questa, traendo a morte Scopa e tutti quelli che con lui si trovavano. E siccome que’ g
si trovavano. E siccome que’ giovani non furon più visti alla porta, tutti capirono che eran essi i Dioscuri, comparsi solo
fatto che gli attribuivano tre figliuole, Erse, Aglauros e Pandrosos, tutti nomi che significano rugiada; alla quale nella st
rocruste 50. Anche costui ebbe da Teseo la meritata morte. — Superati tutti questi pericoli, Teseo potè finalmente giungere i
varie regioni dell’ Attica, e istituì la festa delle Panatenee a cui tutti gli Attici prendevano parte. — Delle altre impres
È una biografia regolare, come si trattasse d’ una figura storica in tutti i suoi particolari, scrisse in più tardi tempi Pl
il più forte dei Persidi, il quale sarebbe stato signore e sovrano di tutti i discendenti, Era, come dea dei parti, ricorse a
ebben vile ed imbelle, dovettero rimaner soggetti pel decreto di Zeus tutti i Persidi, ed anche Eracle tanto più forte di lui
rrostite, ed avendo per bere aperto il vaso del vino che era comune a tutti i Centauri, questi gli si avventarono contro; ma
ninfe di ponente), figlie della notte e del drago Ladone, nato, come tutti i mostri simili, da Tifone e da Echidna. Eracle d
omedonte. La città fu presa e Laomedonte cadde per mano d’ Eracle con tutti i suoi figli, ac eccezione di uno, Podarce. Eracl
l’ uccisione di Gerione ecc. con singolare vivacità di colori. Più di tutti va menzionato qui Paniasi d’ Alicarnasso, del 5º 
o corto e toroso su un corpo da gigante, tutto carne e muscoli. Sopra tutti gli altri ottenne celebrità per rappresentazioni
no; ma poi si crebbe via via il numero degli Argonauti, annoverandovi tutti gli eroi della generazione immediatamente anterio
, e d’ allora in poi le Simplegadi stettero ferme; era ormai aperto a tutti il varco all’ Eusino. Allora costeggiando la riva
n tratto di terreno seminando nei solchi denti di drago e combattesse tutti gli uomini armati che ne sarebbero nati, Medea ch
il fuoco dei tori e a dargli più che umana forza. Così Giasone superò tutti gli ostacoli, e quando dai denti di drago seminat
o di dar luogo; ne nasce una contesa, nella quale Edipo uccide Laio e tutti quei del seguito. Così era avverata la prima part
Eracle, la famiglia già prospera di Neleo ebbe la peggio, e morirono tutti i figli salvo Nestore. Questi a poco a poco vinti
po, avendo Paride, che era bellissimo ed aitante della persona, vinto tutti i suoi fratelli in certe gare istituite da Priamo
uove e poeta, creduto reo di intelligenze con Priamo e di tradimento; tutti maneggi di Ulisse che volle vendicarsi di lui per
iglio di Ettore che fu buttato giù dalle mura. Colei che era causa di tutti questi guai, Elena, fu trovata in casa di Deifobo
di Oreste, lo riconobbe, ed allora lo aiutò nel ratto della statua e tutti insieme fuggirono scampando all’ inseguimento del
e’ un dono assai prezioso, cioè gli die’ un otre con racchiusi dentro tutti i venti violenti; custodendo quest’ otre egli sar
cera; egli stesso si fe’ legare all’ albero maestro e così sfuggiron tutti al pericolo. Men liscia la passarono nello strett
mine di Zeus sconquassa la nave e la sprofonda nelle onde; annegarono tutti salvo Ulisse che afferrata una trave galleggiò sb
a; e dormiva in quel momento che i Feaci lo sbarcarono e deposero con tutti i suoi tesori sulla riva, n) Negli ultimi anni la
anelli di ferro. Ulisse comparve alla gara in abito di mendicante, e tutti i Proci invano essendosi provati a tendere quell’
olse poi i dardi contro i Proci, e coll’ aiuto di Telemaco e di Atena tutti li uccise. Fattosi infine riconoscere da Penelope
reci che divennero come il pascolo intellettuale delle loro anime; in tutti i secoli della vita greca vi attinsero letterati
hilo, Sofocle, Euripide a queste leggende riferentisi; basti dire che tutti i momenti di questa istoria furono sceneggiati, d
poeticamente la leggenda di Enea, ma poi si innalzò com’ aquila sovra tutti , poco al disotto di Omero stesso rimanendo, il gr
lirici, Orazio, Tibullo e Properzio; infine si dee tener presente che tutti i poeti tragici latini, da Livio Andronico a Sene
dalla parte dei Greci, Eleno e Cassandra dalla parte de’ Troiani. Di tutti costoro il più celebre fu Tiresia, sovrano nell’
a lui, secondo altri per aver egli rivelato i segreti della Dea. Come tutti i veggenti dell’ antichità intendeva il linguaggi
6 (1880) Lezioni di mitologia
ertà dell’ingegno mio lo concede, porrò ogni mia cura per allontanare tutti gli ostacoli che s’incontrano in così lungo cammi
parti: con una di queste formò la terra, coli’ altra il cielo, uccise tutti i mostri ed ordinò l’universo. Avendo distrutti g
i il Drago custode del giardino delle Esperidi. Tati dall’Oceano ebbe tutti i fiumi, ed innumerabile stuolo di ninfe abitatri
gli gli avrebbe tolto l’impero del cielo, onde questo padre snaturato tutti gli divorava subito che Rea gli dava alla luce. M
di Esiodo stato soggetto a molti cangiamenti, come viene asserito da tutti i dotti. Ebbe ancora da Eurinome figlia dell’Ocea
li Del tuo cor, che scacciò dagl’ immortali L’ immenso danno, sappiam tutti , o figlio Di Saturno. È mercè tua se qui siamo Al
i, e guerra il core Più che innanzi chiedeva, e guerra a gara Moveano tutti , uomi e donne, i figli Di Saturno, i Titani, e qu
n la forza: Ben cento mani dall’immense spalle Minacciando sorgeano a tutti , e sopra II forte omero a ognun cinquanta teste T
ezio dice i templi del cielo; quindi fu comune questa denominazione a tutti i luoghi destinati al culto di qualche nume. Si d
e conquistate rammentassero agli uomini terrori, speranze, vittorie e tutti gli altri eventi della fortuna, le cui permutazio
il mirto a Venere, il frassino a Marte, ad Ercole il pioppo, e così a tutti gli altri Dei quegli alberi, dei quali cara era l
voi m’udite, Sole, Terra, o venerande Erinni Punitrici degli empj; a tutti io giuro Che ‘l pudor di Briseide e la beltade Mi
: l’araldo il teschio Spiccò, roteilo, e lo scagliò nel mare Carco di tutti sopra sé raccolti I tristi augurj e minacciati da
uzzavano di chiarissime acque i compagni con un ramo di ulivo, e così tutti piangendo gli dicevano l’ultimo addio. Funerali
Dodici Troi presso la bara: il fero Va coll’acciar di gola in gola, e tutti Sul feretro gli stende, indi mettendo Alto di tet
umero degli Dei, ebbero ancor essi altari, e più dei numi, non perchè tutti gli credessero ascritti al concilio dei celesti,
udesse la speranza della messe. I sacrifizj statuiti avevano luogo in tutti i mesi. Quelli di Giano, di Giunone, di Esculapio
l quale afferma che i popoli della Tauride immolavano ad una Venirine tutti gli stranieri che il nau fragìo gettava nella lor
lgo, I capitani, Ulisse stesso in core Sentia pietade involontaria, e tutti Piangean mirando dell’ettoreo figlio L’innocente
fortuna; e il fermo cor che morte Incontrar sembra, e desta in cor di tutti Maraviglia e pietade. È sul paterno Sepolcro Pirr
orte, e resi loro per tutta la vita felici. Degni di lode i Siri, che tutti i sacrifizj cruenti vietarono, conoscendo che col
il core per la stessa loro semplicità, giacché il sentimento rifiuta tutti gli ornamenti delle frasi. Udite la morte della p
asi disperasse dell’arte, Pausania, che dovrebbe essere nelle mani di tutti gli artisti, dice che presso gli Egineti vi era u
rassomiglianza, dedurre da queste generali conseguenze, e tessere di tutti i ritrovati false genealogie, nelle quali una sol
era la Venere Urania che Pausania vide in Atene. Erme (come noto è a tutti ) chiamavansi le pietre quadrangolari con una test
ia questi simulacri erano sparsi, ed Alcibiade fé’ troncare il capo a tutti quelli che erano in Atene, a riserva di quello ch
gloriarono di aver data a Giove l’educaziono o la cuna, o perchè i re tutti ebbero presso gli antichi questo nome, sia che la
ll’aratro; i limiti non dividevano i campi, che volontarj producevano tutti i frutti. Veleno non avevano i serpenti, nè avidi
prese vincitore stancò la fama, ma non l’ire della matrigna? E noto a tutti che tanto figlio ebbe Giove da Alcmena, che ingan
e sia la figlia: Tutto quel ch’esse fan vuol fare anch’ ella, Dando a tutti di sé gran meraviglia: Toccar si lascia, e fugge,
cognomi dati al figlio di Saturno. Padre, Re, Ottimo, Massimo, fu da tutti chiamato, poiché nella religione pagana gli era a
, che col volo della fantasia, col fuoco delle immagini primeggia fra tutti i poeti. Fulminatore e Folgoratore fu appellato,
i concedano ogni felicità gli Dei: se altrimenti opero e penso, salvi tutti gli altri in onta delle patrie leggi, perisca io
anche chiamato Panonteo, perchè il nome di lui volava nelle bocche di tutti i mortali. Carco della sua altezza lo cognominò l
olieo, o custode delle città, Atene ingegnosa, Panellenio, o comune a tutti i Greci, fu cognominato, e famoso tempio gli edif
elo Con terra innesta, e l’universo attempra. Non un afi’etto sol, di tutti è un misto Quel ch’io sento per te: lievi faville
i. Un promontorio dell’ Italia le diede il nome di Lacinia, e santo a tutti i popoli era il suo tempio: e Fulvio Censore che
sso in qualche occasione allattato dalla dea. Non so per altro perchè tutti si siano apposti a credere in braccio della gelos
a della 2:reo’2’ia, ed aurea verga di tre foglie, potente ad eseguire tutti i consigli di Giove. Questi sono i principii dell
pastori, perchè primo diede 1’ esempio della rapina: tanto è vero che tutti gli incliti ladri sono santificati dalla forza e
figlia di Cadmo, e da Cleobula Mirtillo. Lungo sarebbe 1’ annoverarli tutti . Aggiungerò alcune delle maniere nelle quali fu M
ricovrossi presso Admeto, nella cui casa sofferse la mensa servile, e tutti i danni « Che l’arco dell’esilio pria saetta. »
e del canto: ai modi alterni Deh v’accingete, o giovinette. Apollo A tutti non appar, che cari solo Gli sono i buoni, e chi
madre delle bionde spighe. La Melissa che è a lei sacra, non reca Da tutti i fonti l’acque, e rivo sceglie Limpido e sacro,
uogo una città,fondata. Egli era figlio della ninfa Cleudora, e, come tutti gli eroi, passava per avere due padri, uno mortal
ù alcuna non abbia il loro nome. Dalle mani famose di Fidia sono nati tutti questi simulacri. « Presso del nominato cavallo s
permestra, figlia di lui, sola innocente. Accanto ad essa è Linceo, e tutti gli eroi discendenti da Ercole, e da Perseo d’Erc
elo Le braccia, invano supplicanti, e grida: Perdono, o Numi (ahi non tutti dovea Il misero pregar). Sentiva Apollo Pietà; ma
cia, sopra vi si stende, i baci Ultimi senza alcuno ordin dispensa Su tutti i figli. Le livide braccia Inalza al ciel dall’in
e morti Ancor ti vinco. — Con stridore orrendo L’arco scoccò: tremano tutti : audace E Niobe sola. In nere vesti avvolte Stava
ssere sì degnamente descritta che si possa figurare alla fantasia con tutti quei pregi, che si apprendono dall’ispezione ocul
lle divine sue ire; ma contro chi ha vibrato gli strali? non dubitano tutti di rispondere unanimemente contro Pitone. Ma perc
la sua idea e renderla visibile. Questa mirabile statua tanto supera tutti gli altri simulacri del dio, quanto l’Apollo di O
he mostrar suole allorché lo circondano le muse e lo accarezzano. Fra tutti i rimastici simulacri del padre degli Dei, nessun
potere. Ahimè non vince Un’erba amor: per me vane son l’arti Utili a tutti . — Più narrar volea. Ma fugge il nume e l’imperfe
capelli legati insieme dietro alla testa. Le donzelle li tiravano su tutti air intorno del capo, in cima al quale annodavang
ole che quello dei capelli biondi; verità di pratica, riconosciuta da tutti gli artisti. Un passo di Ateneo che contiene due
i delle antichità ercolanesi. » Per la vittoria navale di Azio Tacete tutti : nuovi versi io canto, Sacerdote alle Muse. Innan
tona madre di lui, e frequenti esempi di questo cognome si leggono in tutti i poeti. Spodio fu adorato in Tebe perchè sopra l
e. La terra uomini porta E selve o fere e ninfe, e degli aperti Campi tutti gli Dei. Là sopra il cielo Sei segni a destra, ed
role l’atterrito mondo. — Disse; e dal capo il genitor depose I raggi tutti . Colla mano impone Che gli si accosti, indi l’abb
come da Cornelio Tacito si rileva. Ecco le parole di lui. « Primi fra tutti vennero gli Efesii commemorando che, non come è c
no quando le linci ed i cervi non ferirò colle saette. Voglio inoltre tutti i monti: assegnami però qualunque città ti piacci
ani. Primo Melampo col latrato accenna Ai compagni la preda: accorron tutti Rapidi più del vento, Ileo feroce, E Lelape, e Te
ando che tu rechi qualche pingue pasto, e ridono senza fine sopra lui tutti gli Dei, e specialmente la stessa suocera Giunone
ascon i destrieri di Giove. Tu vai, diva, intanto nella casa paterna, tutti t’invitano nella loro sede: ma tu vuoi stare sedu
riguardi il tempio, che fu bruciato da Erostrato nella maniera che a tutti è ben nota: imperocché quello che esisteva a suo
rer libasse, e vino a Bacco, A Pallade l’umor biondo di olivo, Onde a tutti gli Dei giunse l’onore Ambizioso, che agli agrest
ona. Cede ogni ramo, l’abbattuta selva PJsuona, il grido si ripete, a tutti Nelle mani tremar vedesi i dardi. Egli ruina, ed
il primo Ai compagni, e gridò: L’ambito onore È d’Atalanta. Arrossir tutti ; un grido Levossi, e con la voce il valor crebbe.
ngombra, Miran stupiti, e l’accostarsi appena Credon sicuro, e tinger tutti a gara Il vano ferro nell’irsuto tergo Della belv
è non altro che questo astro reputavasi, come dal consenso risulta di tutti i poeti. E favoleggiano che per Endimione pastore
ione si è lamentato Gronovio degli antiquarii, che invece di spiegare tutti que’ simboli coll’arcana teologia che questa dea
ffìgie ancora mentissero esser lei la nutrice di tutte le bestie e di tutti i viventi. — Tanto basta per poter riguardare la
ozzo corpo del simulacro è stato poi di varii emblemi arricchito, che tutti han relazione all’idea che si eran formata que’ p
. « Essendo tutto il simulacro della dea ornato di figure di animali, tutti prodotti da lei e nutricati, non è maraviglia se
simboli di questa immagine misteriosa, e conosciuto che abbiamo esser tutti emblemi della natura, altro non ci resta a notare
insigne ancora la dea. Mostrò alle fanciulle, secondo l’Inno omerico, tutti gli uffìcii che la solitudine rendono cara delle
acevano incontro mansuetamente dimenando la coda, e la dea gli riempi tutti d’amore, onde accoppiati dormirono nelle loro cav
Vener, giaci? Sorgi, infelice, in negra vesta, e batti Il petto, e a tutti di’ eh’ è morto Adone. Io piango Adone, e piangon
e fiori; E ogni cosa con lui tu gitta intanto, Poich’egli è morto, e tutti i fior morirò. Spargi il bel corpo con unguenti,
morirò. Spargi il bel corpo con unguenti, spargi; Peran gli unguenti tutti , poich’ Adone Perlo, balsamo tuo pregiato e caro.
: È forse possibile nei sanguinosi combattenti di salvare dalla morte tutti i figliuoli degl’Immortali? — Nel terminare quest
dolo con occhi pieni di collera: Incostante e perfido, gli disse, fra tutti gli Dei che abitano 1’ Olimpo tu mi sei il più od
il coraggio, il fuoco che a lui conviene, non trovasi certamente fra tutti i lavori degli antichi. Le due più belle figure d
distributrice di tutte le ricchezze, la madre di tutte le piante e di tutti gli animali; finalmente ella ebbe una folla di ep
buiti ad Orfeo, ha riuniti. In conseguenza i monumenti danno a Cerere tutti gli attributi relativi alle messi ed alla cultura
non poterono contenerla. E facile d’immaginare dopo questa tradizione tutti gli epiteti, dei quali il nome di Cerere è accomp
za di marito, e non ascolta Nome di padre Dall’abisso in torma Escono tutti dell’Averno i mostri. Contro il Tonante congiurat
s’introdusse col tempo, e nella più remota antichità Cerere non ebbe tutti questi attributi: le statue di lei non furono che
ra sul Laocoonte, di trovare nei monumenti delle arti le divinità con tutti gli attributi che loro danno i poeti; e d’altrond
iera in cui conviene lavorare figure colossali, restandone i dintorni tutti assai distinti ed osservabili ancor di lontano, e
uoli degli Ateniesi ancor fanciulli, nè gli Ateniesi solo, ma i Greci tutti . Demonace e Socrate l’omisero. Quanto vaglia l’au
parola vestibolo è derivata. Il tempio di Vesta in Roma era aperto a tutti nel giorno, ma non era permesso ad alcun uomo lo
il danno, nella cara tela Imprime baci, e con le mute fila Ragiona, e tutti del lavoro illustre Gristrumenti negletti al sen
cipio, dice Esiodo, era il Caos, quindi la larga Terra sede sicura di tutti gì’ immortali, i quali tengono i gioghi del nevos
rità ogni semenza. Le stagioni sono figurate nei quattro fanciullini, tutti rivolti verso la Terra; ed il primo di essi, che
allo dio sii antichi poeti, che finsero essere stati da lui spogliati tutti i numi delle loro armi. Esrli tolse il fulmine a
colle sue penne può disprezzare la servitù, il dolore, la miseria, e tutti gli altri mali che sono sulla terra perpetua ered
mò pure quiete dell’universo, e re degli uomini e degli Dei. In Omero tutti gli Dei cedono al Sonno: solo veglia Giove; con c
dora l’Apatia. Nel terzo la Verità. Sono popolate le strade di Sogni, tutti di figura diversa. Alcuni sono gracili, piccoli,
icità vestiti con pompa reale. Se qualche uomo entra in questa città, tutti gli si fanno incontro nel loro vario aspetto: gli
, E le note parole. Ei solo imita Gli uomini. Ma serpenti, augelli, e tutti I mostri Icelo imita. Arte diversa Fantaso illust
Febe, Teti, Saturno, Brente, Sterope, Arge, Cotto, Briareo e Già, che tutti Esiodo commemora nella sua opera sugli Dei, come
i figli della Terra e del Cielo, fu creduto dagli antichi genitore di tutti gli animali e di tutti gli Dei. Forse in questa o
el Cielo, fu creduto dagli antichi genitore di tutti gli animali e di tutti gli Dei. Forse in questa opinione influì l’essere
iera di portare la sopravvesta, che costantemente si osserva in quasi tutti i simulacri della Musa della Memoria eh’ è Polinn
iore del bassorilievo dove i personaggi, eccetto quello di Omero, son tutti allegorici piuttosto che mitologici e storici. È
ed è verisimile che la statua di tanto scultore servisse di modello a tutti gli altri simulacri esposti alla pubblica ad oraz
to che un figlio lo avrebbe cacciato dal trono, stabilì di uccidergli tutti . Incresceva al core di Rea tanta crudeltà, onde f
queste feste era di conservare la memoria del secol d’oro, nel quali tutti gli uomini erano eguali; perciò i padroni serviva
mi prevarrò nella presente Lezione. Egli riflette in primo luogo che tutti gli autori non annettevano a questo nome Fistessa
di Nauplia, fabbricate da Acrisie avo di Perseo. Eglino erano sette, tutti originari di Licia. Mostravansi ai tempi, di Stra
ccare questo altare e ridurlo insensibilmente in polvere, si riparava tutti gli anni nell’equinozio di primavera, che cadeva
iedi del nume è rappresentato in figura di un cane tricipite, come in tutti i monumenti ancora esistenti, quantunque assai va
almeno i vocaboli già consecrati nelle loro teogonie. D’allora in poi tutti i popoli seguirono l’esempio d’Alessandria, e il
o riguarda Achille, e Patroclo è in piedi al disopra di Achille: sono tutti senza barba, Agamennone eccettuato. Più alto è il
che ha naufragato dalla spuma che lo copre: Polignoto ha qui riuniti tutti i nemici di Ulisse. Pausania avrebbe dovuto nota
vi la Fame, una ch’ è freno al bene, L’altra stimolo al male. Orrendi tutti E spaventosi aspetti. Avvi il Disagio, La Povertà
al punto nel quale si nasce, e di tener la conocchia: Lachesi filava tutti gli avvenimenti della nostra vita; ed Atropo, la
ltre notizie più adattate all’opportunità del presente argomento. Non tutti opinarono che Proserpina fosse figliuola di Cerer
Numi infernali questa idea d’eguaglianza diedero gli antichi, perchè tutti noi nudi scendiamo nel sepolcro. Plutone per soll
ro da crederlo necessario fino nell’Inferno. Gli Ermioniensi solo fra tutti gli uomini si credevano esenti dal tributo per es
ti umane; cita l’Ombre al suo tribunale; esamina la loro vita; indaga tutti i loro delitti. Radamanto, cui la Mitologia asseg
a dove, suo figlio regnando, accade che dalla peste consunti perirono tutti gli abitanti. Eaco solo avanzò a tanta strage, ed
e immagini ne’medaglioni così ben si distinguono, che vi si ravvisano tutti quei simboli che gli antichi attribuiscono a ques
tal denominazione dagli autori, dalle medaglie, dalla combinazione di tutti i monumenti che ci rimangono. Più non chiederebbe
lla dominatrice del genere umano così spesso invocata, o maledetta da tutti , sarà l’argomento della presente Lezione, nella q
va infatti l’Istoria e l’esperienza dei secoli, che i primi re furono tutti soldati. Euripide fu tanto invaso dal potere dell
i, con il cornucopio, con un timone e un globo. Fortuna si chiamavano tutti i Genii delle città. La Fortuna, dice Winkelmann
piazza di San Marco non lungi dall’ antico Foro Trajano, ci presenta tutti quei simboli, dei quali la vetusta superstizione
di una filosofia che non hanno mai immaginata. Esiodo dà alle Parche tutti quegli ufnzii, di che i posteriori mitologi hanno
re alfine, E da l’interno seno Uscirò allor maravigliosi accenti, Che tutti erano intenti A torsi in mano di mia mente il fre
pensieri alto sostiene, E gli avvolge per entro il suo gran lume. Che tutti i tuoi splendori adombra e preme: E se ben non pr
rin le tue corone, Pur su l’alma i’ mi sento Per lei doni maggiori Di tutti i regni tuoi, Nè tu recarli, nè rapirli puoi, E c
i. « Non mi trattengo sull’alloro che le circonda i capelli, e perchè tutti sanno come convenga a queste Dee la pianta sacra
l’ubriachezza glielo impedisce come se avesse ai piedi catene. E fra tutti questi che sono per terra non ve n’è uno che sia
azioso gesto Mossa la mano, e taciturna in atto Un loquace silenzio a tutti accenno. « Dopo di ciò non sembrerà punto dubbio
re diverso: ridono smodatamente, e sono in grand’ allegrezza, e quasi tutti si somigliano. Perseo riceve cortesemente i loro
pensiero. « Il simbolo dei pugillari è stato attribuito a Calliope in tutti i bassirilievi più nobili delle Muse: li ha la se
i potete averlo rilevato da Omero, quando lo vedete il più giovane di tutti i Greci, e pensate a quel mezzo talento d’oro di
no a piangere Antiloco; con essi il re d’ Itaca, il figlio di Tideo e tutti gli altri parenti ed amici. Ulisse è ben facile a
e quello di Locri alla sua agile velocità. I soldati poi che gli sono tutti intorno piangono il giovinetto appoggiandosi coll
Egle la più giovine di tutte fu data in moglie a Vulcano. Consentono tutti gli scrittori nel farle compagne indivisibili di
oglio; il resto delle Gire, finché vi sia mare, starà immobile contro tutti gli urti dello Dio. — Mennone. — I soldati che
nerezza eh e in lui ha un così grato colore. Gli Dei nonostante sono tutti mesti e pensosi; l’Aurora che piange a calde lacr
er nutrice Trigone, forse per essere il cibo del grano più salubre di tutti ; e per moglie Epione, che secondo altri gl’insegn
furono Podalirio, Macaone, laso, Panacea, e la Salute stessa, i quali tutti , secondo scrive lo scoliaste di Aristofane, son p
, Acesio da quei di Epidauro, e Evamerione in Titano: onde si legge a tutti e tre un iscrizione in Verona; e Aristide dedicò
una copia di quello descrittoci da Pausania, come il più illustre fra tutti i simulacri di Esculapio. Dice egli: — Il più cel
si feminili è la seconda. « Non occorre qui ricopiare dai mitologi nè tutti gli epiteti, nè tutte le lodi della chioma di Bac
to dove si fonda la contraria opinione, cioè il carattere feminile di tutti i contorni, e particolarmente la situazione, il r
iversi attributi, altre volte non ne han considerato che un solo. Non tutti , per « sempio, hanno esagerato, come il nostro, l
del Ciel nè dell’Averno: i primi La disprezzan, l’abbraccian: quindi tutti Trae seco, e scote colle cento bocche Le tremanti
onne: odono voce Della nota maggior: gli occhi soltanto Tien chiusi a tutti la paura, come Mirin squadre di furie, e sopra il
dice, si è inventata la lira: i di lei suoni armoniosi non dissipano tutti i dolori. Accusa Pandora di aver aperto il vaso f
e foreste, e si espone a ricevere dei teneri rimproveri da Bacco, che tutti i pericoli gli dimostra: lo avverte sopratutto di
le produzioni della terra. Il vino, egli dice, sarà un rimedio contro tutti i dolori. Ecco r origine poetica che Nonno dà a q
ata, che deve esser comandata da Bacco. Si legge il lungo cataloga di tutti quelli che si riuniscono sotto gli stendardi del
occupato a consolar Mete e tutta la casa di Stafilo. La notte invita tutti al sonno, ed Eupetale, o la bella foglia, nutrice
si presentano i primi per comandar le sue squadre. Entrano nella lega tutti gli abitanti delle rive dell’Indo; mandre di elef
terribili quelli di Enomao, ed impetuosi al corso. Spinti dal furore, tutti coperti di spuma e quanto cupamente neri, come so
rti di spuma e quanto cupamente neri, come sogliono essere di Arcadia tutti i cavalli. Quelli di Pelope al contrario sono tut
essere di Arcadia tutti i cavalli. Quelli di Pelope al contrario sono tutti bianchi. agili, obbedienti al freno, e nitriscono
r avere con arroganti parole ingiuriato Giove. Poiché dunque i duci e tutti gli altri perirono davanti alla città di Cadmo, g
a. Continuano le avventure di Bacco. Fauno, Aristeo ed Eaco più di tutti s’inoltrano contro gl’Indiani. Il poeta nel Canto
mbaso, uno dei più valenti guerrieri degl’Indiani, si distingue sopra tutti pel numero delle vittime ch’egli immola, e muore
a fuga e si nascondono nei boschi e nelle caverne. Eretteo, Aristeo e tutti i Ciclopi sono disfatti. Eaco solo combatte ancor
ce in una testa di capro: siccome sono fatti quei due grandi di marmo tutti rabescati duellerà o di vite nella Villa Borghese
Fauno del Museo dementino ha data Visconti. Nell’ altre Lezioni unirò tutti i monumenti Bacchici, onde io spero che raddoppie
tere che si trovano immagini di lavoro greco e di remota antichità di tutti i divisati generi di Baccanti: eppur sappiamo che
mostri: o pure perchè fossero creduti amici assai del vino come erano tutti gli animali, che gli sono stati dati dalle favole
egna che se non debbono avvicinarci l’epoca di un monumento che abbia tutti i segni dell’anteriorità, servono però a conferma
te danze, onde saltanti furono cognominati dai poeti, e più mobili di tutti gli animali, quasi da senno furon detti da un com
ni delle Ninfe dormenti: quindi cotanti simulacri di siffatte semidee tutti giacenti, e in atto di reclinar suU’ urne le addo
rrotto dal greco Pan, e quel di Sileno competeva, secondo Pausania, a tutti i Satiri, o Fauni, di età senile. Altri monumenti
ata già da Teseo, o che a forza e con naval certame gliela togliesse, tutti consentono Dell’attribuire a Bacco per sua sposa
no nè in bellezza de’ movimenti, nè in naturalezza di situazioni. Son tutti e cinque coronati la testa di pino, egualmente da
7 (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62
acarono con vittime e sacrificti, i voti del cuore umano furono quasi tutti rivolti al temuto nume di loro ; e propagandosi q
to ontologico — l’Ente crea l’esistente — e questa fu la filosofia di tutti i tempi fino a quando non andò per le cagioni, ch
specie particolari a ciascun suo genere simiglianti : come gli Egizii tutti i loro ritrovati utili necessari al genere umano,
ggieri, essere i miti un parlar vero espresso per via di allegorie, e tutti gl’intraprendimenti umani essere conceputi con mo
fra i quali non pochi in istato ancora di selvaggi tengono come Iddii tutti gli obbietti, che sembrano loro inintelligibili ;
famiglia furono deificati, si ebbero tempii, altari e sacrificii con tutti i loro errori. Vomini, esseri esistenti elevati a
corpicciuoli indivisibili. Mitografia civile — ed in questa riponeva tutti gl’ Iddii, che furono immaginafi da’principi e da
etterati, e ne compose un misto di teologia nominata civile. Questa a tutti compiacendo lasciava i filosofi nell’ambizione di
e, della Luna e di altri corpi celesti, fu l’obbietto delle favole di tutti i popoli eterodossi. 10. La favola è un intelligi
rola Apollo da Platone e da altri classici greci — interpetrazione di tutti i modi onde veniva rappresentato. 21. Varie attri
. S. Agostino v’intende non altro che la parola. 27. Nomi di Mercurio tutti allusivi alla parola. 28. Diversa interpetrazione
rso riportato da Tullio(2), tutto questo che cade giù dall’alto e che tutti chiamano Giove ». Ed Euripide dallo stesse luogo
elo, le terre, i mari, il lucido globo della Luna, ed i pianeti andar tutti interiormente alimentati da un anima, ed una ment
ngiarsi i proprii figli ; poichè il tempo insaziabile di anni consuma tutti quei che corrono. Si dice essere stato da Giove a
perio dello inferno, perchè solo la terra è una materia più oscura di tutti gli altri elementi(1). Perciò i greci lo chiamava
iono esser l’aere densissimo più vicino alla terra. Il più saggio tra tutti i romani, lo immenso Varrone, intende per Plutone
, onde fu creduto il Dio delle divinazioni ; chè il Sole pone in luce tutti gli aspetti delle cose ; o, come vuole un mitolog
ria. Portò il nome di nunzio, giacchè con il favellare si danno fuori tutti gli escogitati della mente » — E per questo egli
prendervi parte le mani, chiamandosi κυλλοι, cioè zoppi, ossia monchi tutti quei che mancano delle mani. 27. Co’miti dunque d
. Nelle classiche opere de’greci si possono spigolare molti suoi nomi tutti allusivi alla parola. E su le prime è detto Herme
vi gettava una pietra, e questo per utilità comune, chè torna utile a tutti che altri tolga le strade dagl’ingombri, ed affin
e, li abbia entrambi stretto nei vincoli, ed esposto a gli sguardi di tutti  — con questo mito, poicchè come i contrasti e le
lcano i Ciclopi di alta corporatura, con un solo occhio nella fronte, tutti intenti a fabbricare i fulmini di Giove nelle fuc
ertà de’campi, e, renduta una tale Proserpina, surse l’allegrezza tra tutti , e così furono a lei instituiti giorni solenni. 3
ti il maschio e la femmina. Ed Euripide ne tragge etimologia ; poichè tutti coloro, che sono presi da Venere, addiventano, co
egnato a gli uomini cose sublimi, e che non sono alla intelligenza di tutti  ; e con altro nome Camene, che può interpetrarsi
o di Apollo, che per superiore bellezza meritassero l’approvazione di tutti . Operando gli scultori tutti e tre col portento d
e bellezza meritassero l’approvazione di tutti. Operando gli scultori tutti e tre col portento dell’arte, trassero da’loro sc
ca ed una allegoria, con cui si voleva esprimere i più preziosi beni, tutti i più puri piaceri, che l’uomo deve promettersi n
tta, sempre generante, anzi la potenza istessa di natura, che porge a tutti virtù e robustezza ; e non surse nella mente de’p
tutto superare, creatore di ogni cosa, prestantissimo ausiliatore di tutti , cultore delle inculte genti, apportatore di pace
rtale moderatore degli astri e delle stagioni, della forza e virtù di tutti gl’Iddii, del distruttore de’mostri della terra,
e Diomede delle loro crudeltà, uccidendo l’uno che soleva sacrificare tutti gli estranei, che giungevano nei suoi stati, e la
vandosi dopo la sconfitta di lui, Cadmo li fece, tranne alcuni pochi, tutti morire. « Egli, son queste le parole dello scritt
8 (1836) Mitologia o Esposizione delle favole
i poeti, che ad esse alludono sì di frequente. Nè men necessaria è a tutti gli studiosi delle belle arti, giacche le favole
so i Greci, ma assai più presso i Romani, che oltre ad avere adottali tutti gli Dei della Grecia, e molti pur dell’ Egitto, e
econdo Esiodo nella sua Teogonia o Generazione degli Dei, i primi fra tutti furono il Caos, Gea o la Terra, ed Amore. Dal Ca
Ponto o il Mare. Poi unita ad Urano partorì il fiume Oceano padre di tutti gli altri, indi Ceo, Orco, Iperione, Giapeto, Tea
. L’ Oceano congiunto a Teti generò il Pilo, l’ Alfeo, l’ Eridano con tutti gli altri’ fiumi, e le Naiadi Ninfe dei fonti e d
Urano o il Cielo, giusta il medesimo Esiodo, nascondeva sotterra tutti i figli, che Gea o la Terra gli partoriva, e loro
crudele di suo padre, prese il partito d’ inghiottire di mano in mano tutti i maschi, che gli nascevan da Rea. Questa di ciò
n solamente gli Dei, ma ancora le Dee, e per quello che dicono altri, tutti gl’ Iddii fuggirono spaventati in Egitto, e si na
l resto, correvano la città percotendo con flagelli di pelle di capra tutti quelli, che incontravano, a titolo di purgarli o
requentemente coll’ altro, ed Omero soglia assai spesso chiamarla con tutti e due Palla Minerva. Fabbricando Cecrope la citta
ibile, nella quale colse i due amanti, e gli espose alla derisione di tutti i Dei: di che Marte adirato cangiò Alettrione in
di Peleo, e di Tetide figlia dell’ Oceano alle quali furono invitati tutti gli Dei, eccetto la Discordia, avendo questa gett
frumento, di orzo di miglio, di semi di papavero, di ceci, e di lenti tutti questi grani, nel che fu aiutata dalle formiche;
Eto, Piroo, Eoo, e Flegone. In gran venerazione fu il sole presso di tutti i Gentili, e spezialmente presso gli Orientali. I
l vento andarono ripetendo le stesse parole, sicchè la cosa si fece a tutti palese. Una tenzone di altro genere ebbe Apollo c
raggio fatto alla madre, unitasi con Apollo, uccise a colpi di frecce tutti i figli e le figlie di Niobe, che a sì orrendo sp
scersi di frumento. Ebbe quindi gli epiteti mammosa e di alma, perchè tutti per certo modo essa aliatta ed alimenta.. Unita a
o di Delfo, venne loro incusso da Pane un improvviso terrore, per cui tutti diedero alla fuga, ond’ è poi venuto che il terro
isia aveva egli il culto primario. Era tenuto come il più lascivo fra tutti gli Dei. La ninfa Loto da lui fuggendo fu trasfor
a come un fiume, che unito a Teli figlia della Terra divenne padre di tutti i fiumi, e delle Ninfe de’ fonti e dei fiumi, det
i Polibio, altri di Foiba, ed altri di Nettuno, ma che di professione tutti dicono pescatore, veggendo, che i pesci da lui pr
ser privato del regno, ordinò alle figlie di uccidere la stessa notte tutti i loro mariti. Eseguiron esse l’ iniquo comandame
e a Minerva, a Suada, alle Grazie, alle Ore, a Mercurio di ornarla di tutti i doni, per cui fu detta Pandora, e la spedì ad E
ì ad Epimeteo fratello di Prometeo con un vaso, nel quale chiudevansi tutti i mali. Accolse Epimeteo lietamente Pandora contr
e gli venisse da Giove; ed avendo Pandora aperto il vaso: ne uscirono tutti i mali, che sulla, terra si sparsero, incontanent
cisi vari delle genti di Fineo, scoprendo il capo di Medusa petrificò tutti gli altri pur con Fineo medesimo. Tornato con And
erseo unitamente ad Andromeda, Cefeo e Cassiopea portato incielo, ove tutti e quattro fra le costellazioni vennero collocati.
offrendo per l’ ottenuta fecondità delle campagne solenni sacrificj a tutti gli Dei, dimenticò di offerirne a Diana, di che e
n mostruoso cignale. Per combatter questo mostro invitar si dovettero tutti gli Eroi più famosi, fra i quali Apollodoro annov
e nati di là sarebbono altrettanti uomini. Sursero questi di fatto, e tutti armati ma incominciarono tosto a distruggersi fra
Tideo dal numero degli assalitori, ad essi valorosamente opponendosi tutti gli uccise eccetto Meone, cui rimandò ad Eteocle
a sole donne: perocchè esse, onde vivere in lor balìa, uccisi avevano tutti gli uomini. La regina Issipile però la quale meno
rano queste mezze donne, e mezzo uccelli, che divorando e lordandogli tutti i cibi, ridotto avrebbon Fineo a perir di fame, s
liò Androgeo, dopochè nelle feste Panatanee era riuscito vincitore in tutti i giuochi, armossi egli contro di loro, e giunto
otessa di Diana, riconosciuto a sicuri indizi il fratello, si unirono tutti e tre ad uccider Toante, e seco portando il simul
nse non pure gli altri, ma Ettore stesso figlio di Priamo, ch’ era di tutti il più valente, e avendo Ettore, di ciò sdegnato
e fratelli Agamennone, e Menelao procurarono di trarre al lor partito tutti i principi della Grecia, de’ quali i primari furo
se; Cigno figliuol di Nettuno; e Pentesilea regina delle Amazoni. Non tutti però i principi Greci si prestarono a quella lega
di Achille, trasse prigioniera Andromaca vedova di Ettore. Gli altri tutti sparsi per le case e per le vie, uccidendo, preda
i che ivi erano ed egli aggrappatosi sotto al più grande, ne uscirono tutti nell’ atto che Polifemo, tolto lo smisurato macig
nne egli all’ isola Eolia, ossia a Lipari, dove Eolo gli diede chiusi tutti i venti in un otre eccetto Zefiro a lui propizio,
e a Giove, il quale alla loro partenza fulminando la nave li fè andar tutti sommersi. Ulisse rimase solo nella carena, che da
e da due pastori Eumeo e Filezio, e soprattutto da Pallade, sterminò tutti i Proci ch’ erano cento otto, non meno che i loro
giudizio ma Ercole fa che nell’ urna dei giudici i calcoli diventino tutti bianchi, e con ciò a lui favorevoli. Parte quindi
ove; non così se udivasi al contrario. Tutti i fenomeni straordinari, tutti i casi impensati, tutti ì modi volontari del cuor
al contrario. Tutti i fenomeni straordinari, tutti i casi impensati, tutti ì modi volontari del cuore, e degli occhi, delle
che sparsi erano in mille luoghi, e che avidamente si consultavano in tutti gli affari importanti. I più famosi tra questi er
9 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423
n vago sì, ma immenso e fertile terreno ; esposto indifferentemente a tutti , e dove tutti credettero di scuoprirvi ciò che le
immenso e fertile terreno ; esposto indifferentemente a tutti, e dove tutti credettero di scuoprirvi ciò che le loro idee, o
ti, gli somministrò, fece sì, ch’ egli restituisse di nuovo alla luce tutti i figliuoli, che avea divorati(b). Titano ne venn
altresì un carro, tirato da dragoni alati(7), onde potesse indicare a tutti gli uomini la maniera di fare lo stesso(c). Tritt
lla pianta, detta fico, la quale era stata sino a quel tempo ignota a tutti gli uomini(f). La Dea inoltre volle, che i di lui
re di Sicione, e figlio di Perato, e veggendolo afflittissimo, perchè tutti i di lui figliuoli, appena nati, morivano, si off
L’iniziazione si faceva di notte, e ad essa non solo gli Ateniesi, ma tutti i Greci eziandio, anzi tutte le Nazioni concorrev
ssalo Erisittone, figlio di Triope. Costui, com’ era disprezzatore di tutti i Numi, così osò di tagliare anche un bosco a Cer
, senza però aver diminuito in modo alcuno l’interno suo martirio. Di tutti i suoi beninon gli restava che una figliuola, di
o ne numera trecento (a), Il famoso però, e quello, a cui le gesta di tutti gli altri si attribuiscono, è il figliuolo di Sat
li altri Numi ; ma queglino spaventati corsero precipitosamente quasi tutti a nascondersi in Egitto sotto la figura di varie
Ripigliarono ben presto gli altri Numi il loro coraggio, sterminarono tutti coloro, e patte ne precipitarono nell’ Inferno, p
sorgente fonesta di tutte le scelleraggini (d). Giove quindi seppellì tutti gli uomini in un abisso d’acque, nè lasciò in vit
a dignità s’instituì da Numa Pompilio (b), ed era la più distinta tra tutti i Flamini. Chi n’era fregiato, usava di una veste
re, e Re, perchè si considerava come il Sovrano degli altri Dei, e di tutti gli uomini (b). Gli si diede il nome di Statore,
i a quel simulacro, prima d’andarsene all’assedio di Troja, giurarono tutti di perire, piuttostochè abbandonare quell’impresa
sì piccola distanza tra loro, che bastava agitarne uno per dar moto a tutti , e produrne un lungo suono. I Sacerdoti poi, nasc
e, rendevano la spiegazione di sì confusa armonia ; e per tale motivo tutti quegli alberi erano tenuti per loquaci e fatidici
l predetto monte un tempio, che dovesse essere ad essi comune, e dove tutti gli alleati ogni anno avessero a radunarsi per sa
luogo le statue degli altri Nunti, e se ne attetrassero i tempj ; che tutti quegli Dei cedettero senza difficoltà il loro luo
a a Giove, appellato Panonfeo (h), o perchè egli ascoltava la voce di tutti , o perchè dalla voce di tutti era onorato (i). Gi
(h), o perchè egli ascoltava la voce di tutti, o perchè dalla voce di tutti era onorato (i). Giove in un tempio di Terracina,
gusto, innalzò un tempio, che fu denominato Panteon, ossia dedicato a tutti gli Dei, perchè ivi si trovavano anche le statue
esercitavasi verso ogni ordine di persone ; e le case erano aperte a tutti , sicchè tutti potevano servirsi di ogni cosa che
verso ogni ordine di persone ; e le case erano aperte a tutti, sicchè tutti potevano servirsi di ogni cosa che vi trovavano,
arlo anche Licaone, empio e crudele re d’Arcadia Costui faceva morire tutti gli stranicri, i quali giungevano ne’ di lui Stat
rmasse una donna, a cui si diede il nome di Pandora, ossia fornita di tutti i doni, perchè varie Divinità la ornarono poscia
ondotta a Prometeo, affinchè gli offrisse un vaso, il quale conteneva tutti i mali, che potevano affliggere l’uomo, e renderl
fratello. Questi, spinto da stolta curiosità, aprì il vaso fatale ; e tutti subito da di là si sparsero sulla terra i rinchiu
à quali venne imposto il nome di Bacco. Quegli però, di cui favellano tutti i Poeti Greci e Latini, e al quale le gesta di tu
di cui favellano tutti i Poeti Greci e Latini, e al quale le gesta di tutti gli altri si attribuiscono, è il figlio di Giove
che rappresentava uno de’ Sileni(9), assiso sopra un asino, eccitava tutti all’ allegrezza. Si portavano certi altari, forma
Si andava allora di notte con fiaccole accese al tempio di Bacco. In tutti i borghi della città si esponevano anfore piene d
re vasi vuoti allora si riponevano nella Cappella del Nume a vista di tutti . I Sacerdoti ne sigillavano le porte. Al nuovo dì
uando si celebrarono le nozze di Giunone con Giove, Mercurio v’invitò tutti gli Dei, tutti gli uomini, e perfino tutti gli an
arono le nozze di Giunone con Giove, Mercurio v’invitò tutti gli Dei, tutti gli uomini, e perfino tutti gli animali. La sola
n Giove, Mercurio v’invitò tutti gli Dei, tutti gli uomini, e perfino tutti gli animali. La sola Ninfa. Chelone, se ne rise d
fine la sua primiera avvenenza, e tanto divenne furiosa, che divorava tutti i fantiulli, che le si presentavano (h). Giove, d
ielo in abito di pastore, e al suono di rusticale sampogna addormentò tutti gli occhi d’ Argo. Mentre però erasi per eseguire
tia di tal fatta era di gran dolore all’ aimo di Preto. Usò questi di tutti i mezzi per uarirnele, e perfino promise una part
lle triste disavventure della famiglia di Pandareo, cangiò in uccelli tutti quelli, che la componevano (a) (12). Ferecide, ci
che i Sacerdoti del Dio Pane(15) al tempo de’ Lupercali(16) davano a tutti coloro, che incontravano per istrada (h) (17). So
re e di giuochi sì nel Circo che nel teatro, e di sacrifizj, fatti in tutti i tempj non solo a Plutone, ma a Giove altresì, e
j, fatti in tutti i tempj non solo a Plutone, ma a Giove altresì, e a tutti quasi gli altri Numi(b). Questo Nume fu molto ono
. Questo Autore soggiugne, che i Siracusani gliene offerivano di neri tutti gli anni sulla fontana di Ciane, per dove credeva
o. Plutone porta in capo un elmo ammirabile, perchè esso fa scorgere tutti gli oggetti, senzachè chi ne usa, sia dagli altri
dò le loro miniere, e le fece intieramente sparire(a). La custodia di tutti questi tesori fu affidata a Ione, figlio d’Apollo
empio ad Apollo sotto il nome di Sminteo ; e risguardarono come sacri tutti i topi di que’dintorni(d). Polemone poi, citato d
igenza, con cui esercitava il suo ministero, mandò de’topi a desolare tutti i di lui giardini. Orde, pastore di quello, lo av
altro motivo gli si diede questo nome. Alcuni ladri, dicesi, rubarono tutti i tesori del testè nominato tempio, e li nascoser
li dell’ orgogliosa madre si trovavano, e colle loro frecce li misero tutti a morte. Lo stesso fine incontrarono pure le di l
pure fece lo stesso. Il giudizio stette in favore d’Apollo. Piacque a tutti la sentenza. Il solo Mida, Monarca ricchissimo de
nto, andarono ripetendo le stesse parole del servo, e manifestarono a tutti l’accaduto(a). Certi Argivi avevano lasciato divo
o nel sacrificarle dei cervi, e le quali poi passarono appresso quasi tutti i popoli della Grecia (a). Lo Scoliaste di Stazio
o Neomenie vennero così dette, perchè si celebravano al principio di tutti i mesilunari. Gli Ateniesi allora offerivano do’
ioventa, e ne attaccò le corna alla porta del tempio, a differenza di tutti gli altri tempj di Diana, sulle porte de’ quali e
(c). Serse, il più fiero nemico de’ Greci, e il quale avea incenerito tutti i loro tempj, ebbe rispetto per questo (a). Final
lui nome. Non v’ acconsentirono, e le donne in vece si spogliarono di tutti i loro preziosi ornamenti, cosiochè questo second
osa ; ma finalmente fu data in matrimonio a Vulcano, il più brutto di tutti gli Dei(g). Venere fu particolarmente venerata in
questa Dea(e). Gli abitanti d’Erice, città della Sicilia, celebravano tutti gli anni l’Anagogia, ossia la Festa della partenz
te si faceva : Poliso loro suggerì, che durante il sonno trucidassero tutti i loro padri, e matiti. Così si fece ; e Poliso s
ne dell’Impero del mondo ebbe la signoria del mare, delle isole, e di tutti i luoghi circonvicini(c). Egli però, trovandosene
ostenuto da molte colonne, e si poteva dire uno de’ più magnifici tra tutti i sacri edifizj dell’antichità Pagana. Fidia lo a
i si celebravano le Feste, chiamate Pambiozie, perchè vi concorrevano tutti i Beozj(d). Venne chiamata Alalcomenia, perchè si
à oclebravano le Feste, chiamate Calciecie, nelle quali intervenivano tutti armati per sacrificare a Minerva(c). E’stata dett
e Mistiche Ceste(e). Le Panatence, ossia Feste di tutta Atene, perchè tutti gli Ateniesi doveano intervenirvi, si dividevano
rchè si celebravano da’soli Ateniesi ; Teseo poi le rendette comuni a tutti gli abitanti dell’Attica, e allora acquistarono i
ali alle calcagna(e). Marte. MArte secondo Esiodo (a) e quasi tutti i Poeti Greci era figlio di Giove e di Giunone. O
o a cagione della sua ferocia ; il cavallo, come il più bellicoso tra tutti gli animali ; la pica e l’avoltojo, perchè questi
enza tutte le cose, che alle sue disposizioni non solo gli uomini, ma tutti gli altri Dei doveano sottomettersi(d). Nel libro
o, ossia Re del Convito, perchè presiedeva alla mensa, eprescriveva a tutti gli altri la quantità di vino(d). Quello, a cui s
ivevano e interpretavano, si dicevano Profeti(f) Gli Oracoli pero non tutti si riputarono egualmente veridici, e solo i più a
ire(a). (4). L’uomo, sempre inquieto intorno all’avvenire, cercò in tutti i tempi di penetrarne i più profondi secreti. Fu
azione de’fulmini, si dicevano Fulguratori, ed erano i più stimati di tutti (a). Solevano parimenti gli Auguri porsi a sedere
primi abitatori di que’ dintorni soleano gettare nell’anzidetto fiume tutti i Greci ; ch’Ercole li persuase a cangiare sì bar
e al tempo stesso permanente la freschezza della sua gioventù. Quindi tutti sopra di lei si accumularono i danni del tempo ;
chè la Sfinge proponeva certi enigmi, ricevuti dalle Muse, e uccideva tutti coloro che non ne davano la giusta spiegazione(c)
le forze del corpo, o per correggere i costumi dell’ animo (f). Quasi tutti erano dedicati ad una o a più Divinità, e quindi
dal solo nome Pancrazio ; ma secondo altri con esso si abbracciavano tutti cinque i predetti esercizj (g) : to che appresso
ettacolo, in cui veniva rappresentata una selva piena delle frutta di tutti gli alberi (h). L’Arena poi si chiamò anche Cavea
d. (16). Le Feste Talisie secondo alcuni si celebravano in onore di tutti gli Dei (d). (a). Declausire Diction. Mythol.
ondo Minerva senza il mezzo di una donna, pregò il Cielo, la Terra, e tutti gli altri Dei di permettere, ch’ella pure da se s
impiade in tali Giuochi, quando per la terza volta fece pure fronte a tutti i suoi Avversarj, nè gli restava a vincerne che u
me lo seppero, lo punirono coll’esilio(d). Taurostene d’Egina atterrò tutti coloro, i quali seco lui lottavano, e un fantasma
vittoria agli Egineti(e). Teagene, della città di Taso, fu quello tra tutti gli Atleti, che abbia riportato più corone a’ Giu
si onorava con sacrifizj, e libazioni, gettate nel fuoco (a). Allora tutti potevano avvicinarsi alla stessa : lo che non era
f). Omero pretende ch’ella abbia sempre versato la predetta bevanda a tutti gli Dei (g) fuorchè a Giove, a cui secondo lo ste
le aveano di creta. Un Sacerdote tre volte aspergeva d’acqua lustrale tutti gli astanti per purificarli. Ognuno de’medesimi i
esercitavasi verso ogni ordine di persone ; e le case erano aperte a tutti , sicchè tutti potevano servirsi di ogni cosa che
verso ogni ordine di persone ; e le case erano aperte a tutti, sicchè tutti potevano servirsi di ogni cosa che vi trovavano,
empesta, insorta con gagliardissimo vento, e il fulmine, che incenerì tutti gli autori di quel delitto. (30). Tra’Cercopi so
i del Sole, senza rimanerne abbagliata (f) ; e di essere la regina di tutti gli altri volatili (g). (c). Nat. Com. Mythol.
’età, e di chiarezza di sangue. Era Piramo il più bello e gentile fra tutti i giovani, e Tisbe la più leggiadra e amabile di
itazione fece sì, che si accendessero di reciproco amore. Le brame di tutti due tendevano ad un onesto imeneo ; ma un forte o
ulle rive de’ frumi, alla ventura. Sì barbaro costume era adottato da tutti i Greci, eccettochè da’ Tebani, che lo risguardav
a dirozzare i suoi sudditi con leggi, che poscia servirono di nonna a tutti i Legislatori della Grecia. Per conciliare alle m
i. Gli sta dinanzi un’urna, detta fatale, perchè contiene la sorte di tutti i mortali ; ed egli di di là n’estrae senza figua
rivano nella Grecia, ma quegli non volle accettarlo. Lo stesso fecero tutti gli altri ; sicchè il tripode finalmente venne co
, che avea il sapore del vino(c). (34). Il Parnasso è il più alto di tutti i montì della Focide(d). Da prima chiamavasi Larn
tte. E perchè egli, trovandosi nell’ Inferno, avea cantato le lodi di tutti gli Dei fuorchè di Bacco, perciò questo Nume dest
ue gemelli, Orcio e Agrio. Costoro crebbero sì feroci, che divoravano tutti quelli, che incontravano. Mercurio per ordine di
s’innalzarono magnifici monumenti (b). (3). Orione non fu creduto da tutti figlio di Nettuno e di Brille, ma la di lui nasci
o in profondo sonno. Imene, assistito dalle sue concittadine, li mise tutti a morte, ritornò ad Atene, raccontò l’avvenuto, e
cui amava. Così si fece ; e tale matrimonio riuscì sì felice, che in tutti gli altri, poscia celebrati, si ricordò sempre il
naturali, ed ella li eccitò ad effettuare il suo progetto. Trovatisi tutti quattro in un luogo solitario, i figli di Teano s
(14). La madre di Tritone secondo Esiodo(f), Apollodoro(g), e quasi tutti i Mitologi fu Anfitrite. Acesandro poi, citato da
neo, figlio di Partaone, e re d’Etolia, celebrò una festa in onore di tutti gli Dei per ringraziarli dell’abbondante raccolta
tra gli Dei Comuni, tra quelli cioè che favorivano indifferentemente tutti i partiti, ed erano adorati da tutte le Nazioni (
ttà, fabbricata da Cecrope. La vendetta dovea consistero nel recidere tutti gli ulivi, giacchè questi erano sacri a quella De
10 (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo II pp. 3-387
a lui, risolvette di rintracciare di loro. Entro nel bosco, li trovò tutti distesi sul suolo, e vide il mostro, che ne lambi
avventò contro lo stesso, e lo privò di vita. A tale vista insorsero tutti gli altri ; e sì feroce zuffa tra loro si accese,
ente da Marte e da Venere. Per onorare quelle nozze scesero dal Cielo tutti gli Dei, e ricolmarono la sposa di doni. Da quel
(c). Ricornò poscia nell’isola di Serifo, e ne convertì pure in sassi tutti gli abitanti(d), e Poliderte stesso, il quale per
ole di Pelia. Elleno la accolsero cortesamente, e Medea raccontò loro tutti i servigi, che avea prestato a Giasone, e ne esag
sibile avec potuto un uomo solo esaguirle tutte, è quindi opinione di tutti gli Scrittori, che parecchi siena stati gli Eroi
’istoria poi della vita dì lui venne ornata co’ maravigliosi fatti di tutti gli altri(d). Il Sole per un giorno non illuminò
e il Cinghiale della selva d’Erimanto, il quale furiosamente desolava tutti que’ dintorni. L’Eroe lo inseguì, e sì stancò anc
Ninfa Melia, il quale gli diede a bere certo vino, che apparteneva a tutti i Centauri. Se ne sdegnarono queglino fortemente,
lino fortemente, e armati di grossi alberi e di non dissimili pietre, tutti si tecarono alla casa di Folo. Ercole stette ad a
di ripurgarle, e quel re gli promise in ricompensa la decima parte di tutti i suoi animali. Entro lo spazio d’un gior no eseg
o un toro d’un determinato peso ; e chi più avrebbe bevuto. Ercole in tutti questi esercizj vi, riuscì superiore. Leprea fina
). L’ Eroe poi saccheggiò a Neleo la sua città, e mise a morte lui, e tutti i figli(13), che avea avuto da Clori, figlia d’ A
icare la morte d’ Anteo, ma Ercole, destatosi dal sonno, li rinchiuse tutti nella pelle del Leone Nemeo, e li portò ad Eurist
io di Nettuno, e di Libia o Lisianassa, si dimostrò il più crudele di tutti i Principi Egiziani(a). Costui aveva fatto rapire
siride, il di lui figliuolo, Anfidamante, Calbe, suo araldo d’armi, e tutti gli altri ministri della di lui crudeltà(d). Term
invincibile nel Cesto, o, come altri vogliono, nella Lotta. Provocava tutti a quel giuoco, e ne uccideva i vinti. Osò di cime
, ove s’invaghi di lole, figlia d’Eurito, re d’Ecalia. Questi sfidava tutti nel tirare d’arco, e prometteva di dare in moglie
una misura di vino, ne facevano delle libazioni, e ne davano a bere a tutti gli astanti (c). Sparta celebrava ad onore d’Erco
se il sassetto nero nell’ urna ; e vuotatasi poi questa, si trovarono tutti cangiati in bianchi. Tale metamorfosi sottrasse M
dalla curiosità di vedere Ercole, erano accorsi al palagio reale ; ma tutti al vedere quella pelle si spaventarono, eccettuat
colla morte dello stesso Pallante, e de’figli di lui, i quali caddero tutti sotto i colpi di Teseo. La uccisione di costoro o
riformare le antiche leggi, e a stabilirne di nuove. Radunò in città tutti gli abitanti de’Borghi vicini, i quali sino a que
otta, cinta di piante, furono invitati i Centauri, moltissimi Eroi, e tutti gli Dei, eccettuato Marte. Questi in vendetta d’e
orribile contrasto tra’Lapiti e i Centauri. Eurito, il più feroce di tutti i Centauri, riscaldato soverchiamente dal vino, m
mezzo della città gli alzò un tempio, che divenne asilo a’ servi, e a tutti coloro, che da’ più potenti venivano perseguitati
i divenne il terrore de’ Greci, e comparve il più forte e valoroso di tutti i suoi concittadini (b) (1). Questo Eroe trovò al
o dell’uno e dell’altro. Piombò quello del Trojano, e da quel momento tutti i colpi di lui riuscirono inutili Achille all’opp
utta Troja. Gl’ Indovini, consultati sopra tale sogno, ne presagirono tutti i disastri, che dovea cagionare il bambino, cui E
, essendo per isposare Tetide, figlia di Nereo e di Doride(3), invitô tutti gli Dei alle sue nozze, le quali si celebrarono s
a omessa, per timore che’ vi cagionasse qualche disordine. Ella cercò tutti i mezzi di vendicarsene ; ed uno ne trovò, con cu
in luogo solitario, perchè niun volle riceverlo appresso di se. Egli tutti i giorni veniva purificato, e poi si sotterrava t
di Cicno, ma nol offendeva. Intollerante il Greco Eroe di vedere vani tutti gli sforzi suoi, si levò alla fine dal braccio lo
uale volle così ricompensare Ulisse d’averlo consigliato ad impegnare tutti gli amanti di Elena al gia mentovato giuramento(e
re tutti gli amanti di Elena al gia mentovato giuramento(e). Allorchè tutti i Principi Greci si collegarono per andarsene con
o abbandonaro, non voleva più far ritorno a loro(h) (9). Ulisse fu di tutti i Greci il più perseguitato dall’avverso Destino,
a riempì di spavento, e minacciò d’ucciderla, se non avesse ritornati tutti i suoi compagni alla loro primiera figura(12). La
bbattè tosto nelle Siene(13). Usò egli la precauzione di far turare a tutti i suoi compagni con cera le orecchie, onde non ud
allora una fiera burrasca, per cui la loro nave fu ridotta in pezzi, tutti i Greci perirono, e Ulisse solo potè sottrarsi al
ntro gli amanti di sua moglie tali scoccò e tante frecce, che li fece tutti perire(21), nè altri lasciò in vita, che il canto
ne all’ Eubea, andò sopra quaranta vascelli all’assedio di Troja. Tra tutti i Greci non trovavasi alcuno, il quale maneggiass
stranieri a sostenere con esso il combattimento del Cesto, li vinceva tutti , e mettevali a cruda morte. Polluce lo superò, e
perito per le insidie di un suo genero. A fine dunque di liberarsi da tutti quelli, che gliela ricercavano in moglie, propose
razione ; e guidato da Antigona, sua figliuola, fuggì il consorzio di tutti gli altri uomini(d) (5). Sofocle gli dà per condu
ica, in un bosco sacro all’Eumenidi, il di cui ingresso era vietato a tutti i profani, e più ancora a’ delinquenti, perseguit
tanto uscì colla spada alla mano, e se la immerse nel seno a vistandi tutti , che ammirarono la generosità di lui, il quale pr
cò a questa Dea un altro tempio(c). L. Silla, divenuto trionfatore di tutti i suoi nemici, le instituì anche dei pubblici Giu
nche Astrea, stette sulla terra, finchè durò l’Età d’oro, e insegnò a tutti le sue leggi. Venuta poi l’Età di ferro, in cui c
ica il carattere di questa virtù, ch’è quello di mostrarsi eguale con tutti . Ella si dipinge altresì di terribile guardatura,
arono di mescolarsi seco lei nel tempio della Pudicizia, e usarono di tutti i mezzi per farnela uscire. Virginia poi giudicav
te di questa Dea è bianco, perchè tal colore, essendo considerato tra tutti il più semplice, è opportuno ad insegnare, che qu
amente un cuore dinota l’integrità dell’uomo sincero, che manifesta a tutti il suo animo. Riprensione. La Riprensione è
con cui l’Arrogante coltiva le sue opinioni, beachè sieno false, e da tutti disappaovate. Indocilità. L’Indocilità è re
o toglie ad uno per dare all’altro, quando dovrebbe essere eguale con tutti . Ella guarda verso la parte sinistra : lo che sig
aperta, per significare la prontezza del Detrattore nel dire male di tutti . Ha sul capo un velo nero, perchè è proprio della
ito magnifico. Sull’ accumulato oro ed argento, per cui si hannoquasi tutti gli altri beni della terra, sta la vegliante Nott
desistesse dall’assedio della sua città. Era questo il tempio, in cui tutti gli anni le giovani Romane, vicine a maritarsi, o
doppio Cornucopio, che la qualifica come la sovrana dispensatrice di tutti i beni. Nella destra ha un timone, il quale dimos
se un antichissimo tempio, ove credevasi, che fossero apparse, e dove tutti i popoli concorrevano ad offerire loro solenni sa
simamente sulla facoltà, che avesse il detto montone, di parlate, non tutti lo dicono i Mitologi : anzi essa si crede un’ inv
are nella costruzione di quella chiodi deboli, affinchè si perdessero tutti insiene gli Argonauti. Cotal nave fu la prima a v
ro, vennero invitati da Eeta a lautissimo convito, coll’idea di farli tutti perire, allorchè si fossero trovati a mensa ; ma
lui capo tre de’ più forti della sua Guardia, e Polidamante li uccise tutti con un solo pugno. Egli finalmente, entrato in un
ò a non ritornarsene per mare alla patria, e predisse il naufragio di tutti quegli altri Greci, che avrebbono voluto intrapre
corpi de’serpenti, che’loro lambivano le orecchie : lo che conferi a tutti due il dono di presagire il futuro(b). Cassandra
dra dopo morte fu anche chiamata Pasifae, perchè allora manifestava a tutti i suoi oracoli(e) (a). L. 3. (13). I vascelli
il Trojano, invaghitosi di Elena, espugnò Sparta, e rapì la giovine e tutti i regj tesori. V’è un’altra Tradizione, riferita
nepenthes, che, mescolata nel vino, avea la virtù di far dimenticore tutti gli affanni, e di raddolcire qualsivoglia dolore.
in isposa. Tindaro, suo padre, per consiglio d’Ulisse avea fatto, che tutti gli amanti di sua figlia giurassero d’approvare e
luogo della ceremonia(a). La giovine preferì Menelao, re di Sparta, a tutti i di lui competitori. Quegli pertanto, come se la
ertanto, come se la vide rapita, ne ricecò la stipulata assistenza da tutti i mentovati Principi. Il giuramento prestato obbl
colei fosse restituita ; e persuadette anzi a’suoi, che trucidassero tutti quegli ambasciatori. Tra i medesimi si trovò anch
o, che andava riducendo in cenere la loso città, detta Catana. Mentre tutti attendevano a salvare le proprie sostanze dalle f
di Flistene, e il più picco sacerdote di Ercole, chè si trovasse tra tutti i Fenici. Pigmalione sorprese il di lei marito, m
chise, vennero chiamati i Giuochi Trojani. In essi gli esercizj erano tutti militari. Ascanio, figlio di Enea, li insegnò agl
e nol fece, perchè il popolo ne lo impedì. Comunque sia, certo è, che tutti i di lui sudditi gli si sollevarono, lo scacciaro
posta dirimpetto a Troja. Uscirono allora gli assediati ad osservare tutti i luoghi, ov’eransi accampati i loro nemici, e pr
notte ; ed eglino, trovandosi stanchi, ed ebri d’insolita allegrezza, tutti si abbanconarono in preda al sonno. Andava intant
enominò Canobo, e nella quale al momento della sua partenza vi lasciò tutti gl’inutili alla navigazione(a). (2). Elena dopo
sto, come lo viddero morto, rimasero presi da sì veemente dolore, che tutti si lasciarono uccidere intorno al corpo di lui(f)
dre di Eaco, ne di quell’Iscea, avea fatto perire di postilenza quasi tutti quegli abitatori. Eaco si rivolse a Giove ; suo p
alzarono una Capella ; dove gli abitanti di que’dintorni si recavano tutti gli anni a fare sacrifizj(a). I Greci poi, per av
que’dintorni, e avendo udito a decantare la bellezza di colei, cercò tutti i mezzi per farsi amare dalla medesima. Per megli
egli si disponeva a pattire per recarsi in soccorso de’ Trojani, fece tutti gli sforzi per dissuadernelo. Quando poi intese l
uindi artifiziosamente deludeva le forti e continue sollecitazioni di tutti coloro, che aspiravano alle di lei nozze. Prese e
di Anaci, primachè si conferisse a Castore e a Polluce, era comune a tutti i discendenti d’ Inaco, divenuti celebri colle lo
ati i Fuochi di Castore e di Polluce. Allorchè i medesimi comparivano tutti due insieme, si risguardavano come indizio di buo
all’isola di Rodi. Quegli abitanti lo giudicarono un nemico, corsero tutti alle armi per impedirgli che entrasse nelle loro
l’indicata morte, ma continuò a vivere in Tebe. Come poi vide morire tutti due i suoi figliuoli, anch’ella si trafisse il pe
alcuno. Come poi si vide preso da Diòmede e da Ulisse, manifestò loro tutti i progetti de’ Trojani, perchè sperava di salvare
aniere, quanto colla sua saggia condotta sapeva cattivarsi l’animo di tutti . Era fiero e intrepido in faccia al nemico, e dim
tanto uscì colla spada alla mano, e se la immerse nel seno a vistandi tutti , che ammirarono la generosità di lui, il quale pr
11 (1841) Mitologia iconologica pp. -243
la loro potenza sin agli estremi paesi del mondo conosciuto, a questi tutti comunicaro le loro stravaganze, e follie ; e quin
o, Plutone, Bacco, Cibele, e Proserpina, benchè sù questi nomi non da tutti si conviene. La II classe racchiudeva tutti que’
chè sù questi nomi non da tutti si conviene. La II classe racchiudeva tutti que’ Dei, che splendevano di minor gloria, e veni
inorum gentium, come il Dio Pan, Pale, ecc. La III classe abbracciava tutti que’Dei, che riconoscevano la loro origine da qua
era spogliato temerariamente del Regno, con inudita crudeltà divorava tutti i maschi figli, che gli partoriva Opi sua moglie,
o, ritenendo per sua condecorazione, ed insegna il fulmine tre mendo, tutti istrumenti, e fatture degli orribili Ciclopi. Non
e attribuito. Del resto la favola hà sempre riguardati per suoi figli tutti coloro, che celebri si resero nell’artc di lavora
o del troppo augusto matrimonio di Giove, e di Giunone quasi da Greci tutti questo Dio si dica ; tuttavolta misteriosa pur tr
lebri gemelli Romolo, e Remo. Suoi nomi. Sotto diversi nomi, e forse tutti relativi alle armi, alle quali presedeva riconosc
so, e minacciarono al mondo le sue estreme ruine. Il grido intanto di tutti gl’ enti atterriti ferì l’orccchio di Giove, e cr
e additando nell’altra, cinta finalmente da lungo ammanto variopinto, tutti simboli de’ rari suoi pregi, e di sua diffusiva b
uoco, e pel fuoco istesso sovente pur presa, ben tosto divenne presso tutti la principal domestica Divinità, alla cui cura, e
ulto. Questa Dea perchè amica di sensibili, e sensuali diletti era da tutti generalmente riguardata. I luoghi però nei quali
ati nel mare ; dippiù scelti bovi, e secondo Euripide, le primizie di tutti i frutti della terra. Il costume però più pratica
adit. Il tempio poi il più celebre fu l’Efesino fabbricato da popoli tutti dell’Asia in 270 anni sotto l’architettura di Cte
gelosendo il suo figlio Giove, fù la cagione, per cui obliando questi tutti i dritti paterni con mano ardita lo rovesciò dal
etti, La speranza, e il timor sostiene a gara, E li versa del pari in tutti i petti. Or dà contento, ed or la doglia amara, M
potevano avere accesso presso gli Dei(1) Da ciò si intende perchè in tutti i sacrificii le prime preci erano dirette a quest
na la incontrastabile sua forza, che già mosse a tumultuosa discordia tutti ad un tratto quei Numi, e se questi dopo maturo s
rri sul crin superba, e forte Si mostra nel poter la Dea Tellura, Che tutti unisce i pregi di natura, E per essa il mortal te
materna man sparge ogni bene, Di ciò, che vive ella si fà sostegno, E tutti toglie all’aspre, e acerbe pene. Non tradisce d’a
’una veste vagamente adornata di fiori, con un timpano al suo fianco, tutti simboli delle sue qualità. Ed in vero se madre de
innanzi ad essa con date cadenze, e variamente percuotendosi alzavano tutti ad una voce alti gridi alle stelle. Altra consimi
più senibilmente le loro imagini vistose risvegliasse negli animi di tutti i più affettuosi sensi per esse, acciò rapiti in
n vien mai meno. Madre, Nudrice, Condottiera e Guida Miseri, e grandi tutti accoglie in seno, Nè sa tradir chi al suo poter c
Sonetto D onna sublime con pietoso aspetto Apre le braccia, e tutti al seno invita, Cento fanciulli accoglie al propr
pizio suo corre repente. Anela, geme, suda, e in modo strano Cerca di tutti far crudo macello, E morde per furor la propria m
ricompensa brama, Il labro scioglie, e pronta ognor favella Il mal di tutti , e’l proprio ben sol’ama. Sembra al primo apparir
conforto Vecchia donna su sterpi urlando siede, Lacera, e nuda äita a tutti chiede, E fremendo si duol del proprio torto. Non
della morte bisogno non hà di spiègazione. L’universale suo impero su tutti gli esseri viventi, l’impreveduto suo arrivo, le
i ha espresso tanto, ed ha toccato in tal modo il cuor dell’uomo, che tutti ne han ammirato, e ne ammireranno il portento. E
d il sesto tronco ; altre volte poi il solo secondo rima col quarto e tutti gli altri restano liberi come. Epaminonda, che
indarico, poichè Pindaro poeta greco ne fu l’inventore. Esso è atto a tutti gli argomenti, e secondo la loro natura benchè pr
flotta de’Greci impedita Perchè il vento il camin non l’addita Talchè tutti son presso a perir. Si consulta Calcante l’aruspi
fra loro. Un tal metro è trattabile in ogni sorte di argomento, ed in tutti conserva egualmente le sue bellezze. Consiglio pe
e suoi figli. Son venticinque giovani i rubelli, Che egli fece tradur tutti in Senato ; Quindi feroce manifesta a quelli Il d
e io li condanno a morte, E perchè non si dolga alcun de’ rei Pria di tutti condanno i figli miei. Cada tanta empietà depress
la, ma bensì dell’ottava nel comporre quel bellissimo lavoro degno di tutti gli elogii, il lamento cioè di Maria a piè della
ci potremo sciogliere Da un ladrone si astuto, e si terribile Che sà tutti gli istanti ardito cogliere. Or senti, e vedi se
rve incredibile. Venne a cercare il foco al mio ricovero, E innanzi a tutti con prestezza estranea Tolse una secchia, e un ba
tranea Tolse una secchia, e un banghettin di sovero. Tit. Ma priache tutti noi mangia, e dìlania Uniamci tutti, e ci convien
ettin di sovero. Tit. Ma priache tutti noi mangia, e dìlania Uniamci tutti , e ci convien decidere Di qui si scacci, e se si
e per l’altrui delitti Sparse di sangue un fonte ; Tal’egli offre per tutti la sua vita, E invoca dal gran Dio Dicendo : alto
modamente ridurre, agli Esametri cioè, a Giambici, ed a Lirici, quali tutti imprendo brevemente ad esporre. Articolo I.
nfusione, che risulta dal moltiplice stuole de’versi Lirici li riduco tutti a tre classi, cioè in Coriambici, Endeceasillabi,
elexit Te fovet in gremio benignus. Ecco in corti termini descritti tutti i più praticati metri della poesia latina. La cog
primi saggi del Gentilesimo burlarsi degli stessi lor Dei ? Basta per tutti ascoltar le derisioni, che degli Egiziani Dei in
ivorarli. Quale cosa ben sapendo Ulisse nel passar per quel luogo con tutti i suoi, a questi turò con cera gl’orecchi, e se s
e perchè fù il principal Trombetta di Nettuno suo padre, fece si, che tutti quei mostri marini, che sonavano del pari avanti
. Imperocchè se parlasi della profondità, e facondia nel dire chi fra tutti i banditori del vangelo fù di Paolo più sublime p
vendosi nel senso largo di questa parola chiamano sacrificii eleusini tutti quelli oscuri sacrificii, e quei clandestini mist
lmente delirare. Del resto son ben io persuaso, che i Dei de’ Gentili tutti furono puramente uomini in sostanza, come profusa
12 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386
a della Grecia, accolta dalla malefica attività de’Romani, fomentasse tutti i vizj degli oppressori del mondo. Nelle scuole d
uttavia (poichè su questo proposito voglio che il mio pensiero sia da tutti ben inteso) la caduta della superstizione non è l
ese. Ovidio facea della terra, non solamente il tipo, ma il teatro di tutti i vizj de’suoi Dei ; per modo che si può argoment
Alessandria, città di commercio, di scienza e di piaceri, visitata da tutti i navigatori d’Europa e d’Asia, co’suoi monumenti
e del male. Ci rimane a parlare di quel popolo nato a mutar gli altri tutti , mentre egli solo dovea durare immutabile, e che,
o universo, non avea partecipato del generale traviamento, e solo tra tutti i popoli chiudeva il proprio tempio all’idolatria
lle stranezze da’suoi vizj, dai suoi lumi stessi, dall’avvilimento di tutti i culti, dal fascino del commercio, delle sofisti
’eguaglianza primitiva tra gli uomini, ben presto trasse intorno a sè tutti gli schiavi e gli oppressi, che è quanto dire l’u
quanti ostacoli s’opponevano alla promulgazione d’un nuovo culto ! In tutti gli angoli dell’universo, qualche antico rito, qu
d’una vaga mitologia, alla comoda licenza della morale filosofica, a tutti gli adescamenti delle arti e dei piaceri, oppone
dei misteri, il tristo séguito della povertà, il cilicio, la cenere e tutti i simboli d’una deplorabile miseria, d’una profon
ignoranza, la quale, mentre scusa la poca equità, la condanna. Poichè tutti coloro che per lo passato odiarono, non sapendo c
abbiamo ripieno tutte le case vostre, le città, l’isole, i castelli, tutti i luoghi di vostra dipendenza, le congreghe, gli
Di presente avete meno nemici per la moltitudine dei Cristiani quasi tutti vostri cittadini, anzi quasi cittadini di tutte l
l prezzo del proprio sangue ? Perciocchè dal martirio sono cancellati tutti i delitti. Onde avviene che parimenti ringraziamo
a moltitudine immensa di solitari sparsi nelle tre parti del mondo, e tutti diretti al conseguimento di un medesimo fine, per
13 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXII. Gli Oracoli » pp. 242-252
oracoli. Sarebbe perciò troppo lungo discorso e monotono il parlar di tutti particolarmente ; ed io credo che invece basterà
li Oracoli si rendevano in un sotterraneo del tempio, inaccessibile a tutti i profani, ed ove ammettevasi soltanto qualche de
tetraggine del luogo e dalla alterazione della loro fantasia285). Fra tutti gli altri Oracoli di Apolló il più notabile era q
dote proferiva gli oracoli in versi. (Ann., II, 54.) Il più antico di tutti gli Oracoli della Grecia, secondo Erodoto, fu que
nei privati, come sappiamo anche dagli storici di Roma. Gli Oracoli e tutti gli altri modi di divinazione preindicati erano a
9 dell’èra cristiana e si mantenne pagano, e registrò nelle sue opere tutti i più strani ed assurdi miracoli del Politeismo,
nii ; poichè questa asserzione implicava la possibilità che morissero tutti gli altri ; e inoltre il creder negli Dei e il su
origine nei tempi preistorici è asserito non solo dai mitologi, ma da tutti i più antichi scrittori. I mitologi dicono (come
onsorzio. Quel che di Orfeo dice Orazio nella Poetica è applicabile a tutti i fondatori delle antiche religioni ; dal che ded
achiavelli dice chiaramente e senza bisogno d’interpretazione : « Fra tutti gli uomini laudati sono laudatissimi quelli che s
che i Greci sarebbero stati vinti a Salamina ; ma Temistocle convinse tutti ragionando così : « Se Apollo avesse voluto signi
14 (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389
δαια, Idea), da Ida ; e Dindimène (Δινδυμηνη, Dindymene), da Dindimo, tutti monti della Frigia, ov’era in ispecial modo vener
iti che dividessero i campi, non servi, non mio e tuo, ma tutto era a tutti comune. Le città non aveano mura, perchè non vier
ese di Dicembre per cinque giorni detti da Catullo (4) i migliori fra tutti quelli dell’anno. In essi gli amici si davan rega
ς, che pur significa l’aria forse da ζαν, vivere, perchè Giove dona a tutti la vita. II. Storia favolosa di Giove. L’a
e della forza che sedevan sempre con lui nel medesimo cocchio. Ma di tutti gli Dei Pallade o la Sapienza era più d’appresso
er se solo il poter formare degli uomini, fabbricarono questa donna e tutti l’arricchirono de’ loro doni ; e che Giove, per v
sull’orlo rimase la speranza ch’era nel fondo. E così Epimeteo, come tutti gli stotti, conobbe suo danno dopo essergli inter
felicità, ed il genere umano mosse a sdeguo sì fattamente gli Dei che tutti lasciarono la terra pe’ delitti degli uomini resa
dita tenzone, e lanciando infocati sassi contra il cielo, pose a’Numi tutti grandissima paura. E fu tale che fuggendo andaron
iuolo di Prometeo e di Pandora, o di Climene ; e Pirra, di Epimeteo ; tutti e due per pietà fra gli altri uomini insigni. I q
uerrie ri (1), che fra loro battendosi crudelmente, salvo che cinque, tutti si uccisero. E questi cinque aiutarono Cadmo ad e
o Ermiòne, fig. di Marte e di Venere, ed alle sue nozze intervennero tutti gli Dei e vi cantarono le Muse e le Grazie. Da le
ice che discendevano da Amico e dalla gente de’ Bebrici. Or questo re tutti coloro che per sorte giungevano nel suo regno, ob
’ marinari, fuochi di S. Elmo o di S. Nicola. I quali, se appariscono tutti e due, indicano buon tempo ; e son segno di vicin
erne fare le maraviglie, perchè Giove, il quale per natura è padre di tutti , ama che gli ottimi sien chiamati suoi figliuoli.
di bronzo che si toccavano l’un l’altro, sì che, percossone un solo, tutti gli altri davano un suono, che durava per ben lun
di que’giuochi, che Pindaro(2) ebbe a dire che siccome l’acqua supera tutti gli elementi, e l’oro è da più di qualsivoglia pr
o è da più di qualsivoglia preziosa cosa, così l’Olimpico certame fra tutti gli altri nobilmente primeggia. Questi giuochi si
perchè era a dorato in ogni ling uaggio, o perchè ascolta le voci di tutti . Iupiter Pater ; epiteto principale di Giove spe
na di siffatti numi : e Mercurio ebbe da Giove l’incarico d’invitarvi tutti e Dei, ed uomini ed animali. La ninfa Chelone con
ra essa là Dea della buona e della trista sorte, la quale presedeva a tutti gli avvenimenti, e distribuiva, a seconda del pro
i altri figliuoli di Giove, sola ha conseguito tutte le prerogative e tutti gli onori ; e dal coro de’ Tebani presso Sofocle
comprovato. E però Omero ne’ suoi poemi rappresenta Achille, Ulisse e tutti gli eroi che per valore e per senno sopra gli alt
ncesso che nell’inferno egli solo avesse senno ed accorgimento, e che tutti gli altri vagassero a modo di ombre. Alla Dea del
di Minerva (Ψηφος της Αθηνας. Lucian.), e passò in legge a favore di tutti i colpevoli. Gli Areopagiti davano il loro suffra
i Corifa, secondo Cicerone. Δεσποινα, regina o signora. In generale a tutti gli Dei davasi l’aggiunto di signore ; ma gli Ate
ntichi spesso in una stessa moneta si rappresentavano ; si nominavano tutti e due in una medesima iscrizione ; si allogavano
ornamenti ne facevano il più piacevole diporto di quel paese, e sopra tutti , di Ciparisso, il quale ora al prato, ora all’acq
idia, che n’era l’arbitro, giudieò a favore di questo Nume. Piacque a tutti la sentenza ; ma Mida solo osò dar la preferenza
tra all’uso de’ Frigii, colla quale coprendo il capo e le orecchie, a tutti , fuorehè al suo barbiere, tenne occulta quella ig
dal vento ripetevano : Mida ha le orecchie di asino . Il che fece a tutti aperto il difetto del re. Ciò significa che non è
di uomo accolto in casa da Orde, di lui pastore, colle saette uccise tutti que’ topi ; e comandò al pastore che dicesse a Cr
quale, uscendo di un antro del Parnasso, ove stavasi rìntanato, avea tutti morti i suoi compagni che a quel fonte erano anda
dall’oracolo stesso di Delfo era stato dichiarato il più sapiente di tutti gli uomini. Omero(2) riferisce, avere Apollo stes
se andato fosse a quella guerra, vi sarebbe morto, si tenne celato a tutti , salvo che alla moglie Erifile, fig. di Talao e s
avalli, come l’ Aurora e la Notte. I solari destrieri erano bianchi e tutti sfolgoranti di luce. Son essi Eoo, cioè l’orienta
suo intento e renderlo visibile. Questa mirabile statua tanto supera tutti gli altri simulacri di quel nume, quanto l’Apollo
i, era fig. di Urano, marito di Tia e padre del Sole, della Luna e di tutti gli astri. In Omero trovasi Ηελιος υπεριων, sol s
ro, gridò ιω παιαν, ferisci ; il quale grido divenne l’intercalare di tutti gl’inni di Apollo (1). Παυδερκης, (a πας, omnis,
ma che nasceva sempre e sempre spariva ; e ch’era invisibile, mentre tutti il conoscono. Per addormentare gli uomini versa s
mato Elio o il Sole, ed una figliuola detta Selene o la Luna, insigni tutti e due per bellezza e per senno. I Titani, fratell
mai veduto altro più strano. Era esso composto di uomini e di donne, tutti agitati dal divino furore del loro duce. Molto ha
ontro la sua rivale, e portò gli effetti del pernicioso suo sdegno su tutti gli eroi del sangue di lei. Ed ecco ne’ due grand
figlluolo Enea ed il compagno Acate distornati fossero o trattenuti, tutti intorno coprilli di folta nebbia, la quale allora
Sonno ; forse per significare che il sonno sta in grazia ed è caro a tutti . Ed in altro luogo (3), una delle Grazie, ornata
esse avevano più che tutte le altre Dee un gran numero di adoratori : tutti gli stati, tutte le professioni e tutte l’età lor
, secondo Empedocle. Essa sposò Cadmo, e nelle sue nozze intervennero tutti gli Dei e le fecero de’ doni. Vulcano e Minerva (
i Non mi far qui seduto al fianco moi, Fazioso incostante, e a me fra tutti I celesti odioso. E risse e zuffe E discordie e b
iolenza della tempesta. Di poi, dato principio da pochi, cominciarono tutti a salutare Romolo come dio nato d’Iddio, re e pad
e regnava in una parte dell’Africa, in onore di suo padre sacrificava tutti gli stranieri che giungevano nel suo paese. A Dio
ne’ sacrificii(1), o perchè padre di Romolo, o perchè nelle preghiere tutti gli Dei invocavansi col nome di padre(2). Nel sac
imo, ed il secondo, Mercurio, appunto perchè destava la maraviglia di tutti colla sua sovrumana eloquenza (quoniam ipse erat
ferno. E di fatto presso Plauto (1) egli stesso afferma, esser noto a tutti che gli Dei aveano a lui concesso di farla da lor
iedi, forse perchè il pianeta di Mercurio credevasi il più veloce fra tutti gli altri pianeti. Queste ali si chiamavano talar
o a questo nume infine alle volte ritrovasi il cane, forse perchè fra tutti gli animali esso si reputa il più accorto e sagac
raldo degli Dei, in Esiodo ; e Mercurius ministrator nelle iscrizioni tutti soprannomi di Mercurio, che significano l’ufficio
, da’ Siri, da’ Frigil, dagli Sciti, da’ Greci, da’ Romani e da quasi tutti gli antichi popoli ; percui si annovera fra i più
 ; era la Natura o la madre universale delle cose, quella che produce tutti gli esseri. E però spesso chiamavasi la Gran Madr
cchi rotondi. In alcuni antichi monumenti Polifemo si rappresenta con tutti e due gli occhi ; ed Omero non ha mai dato un sol
iumi, e fontane, e città, e campagne ed ogni altra maniera di luoghi, tutti si credevano da grandi schiere di numi abitati ;
de’ Silvani, de’ Satiri, ed il dio de’ pastori, de’ cacciatori, e di tutti gli abitanti della campagna. Quindi lo dipingevan
Iddii, volgeremo lo sguardo a’ varii luoghi della Terra che vedransi tutti popolati di numi. E primieramente i boschi eran a
erecce che, a differenza delle Amadriadi, eran riputate immortali. Di tutti gli alberi erano queste Ninfe, ma specialmente de
ntichi davano quel nome a Vesta, a Rea, ad Opi, a Cerere ed a Cibele, tutti nomi, co’ quali onoravano la Terra ; e negli occu
tata mossa la sedia di Termine e il non aver ceduto quel dio solo tra tutti gli altri significasse, ogni cosa avere ad essere
chè dalla terra tutte le ricchezze provengono. Omni parens, madre di tutti , appellasi da Virgilio (3) ; gr. παμμητηρ, e παντ
ns. Παντροφος, epiteto della Terra presso Orfeo, cioè nutricatrice di tutti . X. Alcune altre cose della Terra. Gli ant
e fosse cosi vendicato il figliuolo Achille. Per ciò restarono i numi tutti contristati ; ma l’inclito fabbro Vulcano con acc
ndo nappo, per cui….. la Diva dalle bianche braccia rise, e ne risero tutti gli Eterni. Veggasene in Omero(1) il grazioso rac
ue fiamme. Ah ! cessa Della contesa ; immantinente Achille Scacci pur tutti di cittade i Teucri ec. Monti Ecco come Omero de
famosa caccia fu posteriore alla spedizione del vello d’oro, e quasi tutti gli eroi che presero parte alla prima, non mancar
alla fondazione del regno di Sicione, forse il più antico degli altri tutti . Si osservi in fine che Eroe (Ηρως, Heros) ne’ te
da Ocalea ebbe due gemelli, Preto ed Acrisio, de’ quali il primo fece tutti gli sforzi per ascendere sul trono ; ma, dopo mol
spedizione, nella quale il celebre indovino Anfiarao prevedendo dover tutti perire salvo che Adrasto, ricusava di prendervi p
te, di Argo, e Partenopeo, fig. di Meleagro e di Atalanta, Arcade. Or tutti e sette questi principi perirono avanti le mura d
ede sulla spiaggia di Troia. Percui, quivi approdate le greche navi e tutti indugiando a smontar di nave per timore dell’orac
il primo a porre il piede a terra e tosto fu da Ettore ucciso, percui tutti il chiamarono Protesilao (a πρωτος, primus, et λα
lao (a πρωτος, primus, et λαως, populus) per esser morto il primo fra tutti . Il che saputosi dalla moglie Laodamia, fig. di A
Ella il diede poscia ad educare al centauro Chirone, il quale, oltre tutti gli altri esercizii che convengono ad un principe
io. In quanto ad Enea, principe troiano, fig. di Venere e di Anchise, tutti gli serittori romani lo dicono venuto in Italia,
ono al mare, è avvenuto che i poeti, come chiamano figliuoli di Giove tutti quelli che per insigne virtù si distinguono, quas
me dall’essere stato dato generalmente il nome di figlio di Nettuno a tutti coloro che si distinsero nelle marittime pugne, e
del mare, come Pontus, Nereus, Oceanus ; ma in appresso si sostituì a tutti Posidone o Nettuno. L’ Oceano, secondo Esiodo, er
o in atto di suonarla. Gli antichi ammettevano diversi Tritoni aventi tutti la stessa figura e le stesse incumbenze ; ed ora
Campi Elisii, de’quali è signore Saturno, ove giudica Radamanto, che tutti gli altri poeti pongono nel regno di Plutone. Dic
, padre de’numi e marito di Rea, il cui trono si eleva al di sopra di tutti gli altri. Pindaro, nel descrivere in tal guisa i
odiosissimo ; e ciò è tanto vero, dice M. Dacier, che a lui solo fra tutti gli Dei in niun luogo gli uomini han consacrato m
il quale Serapide era la stessa cosa che Osiride, o il Sole, giacchè tutti questi nomi spesso si confondono. Or come gli Egi
no, pure vuolsi credere soggetta a quella delle Parche, come lo erano tutti gli altri celesti ed infernali Iddii. E veramente
nel Tartaro, erano riguardate come padrone dispotiche della sorte di tutti , di cui regolavano i destini, in guisa che quanto
ato anche il nome di Parche ; e Lattanzio afferma che al Fato gli Dei tutti e lo stesso Giove ubbidiscono, e che le Parche po
ccata la vita di Meleagro. Esse presiedono al ritorno dall’inferno di tutti coloro che, essendovi entrati, a veano da Plutone
15 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLV. La spedizione degli Argonauti alla conquista del Vello d’oro » pp. 331-341
rsonaggio più e diverse tragedie antiche e moderne ; ed inoltre quasi tutti i poeti, incluso Dante, ne parlano o vi alludono.
il duce e il protagonista degli Argonauti, e acquistò maggior fama di tutti in questa impresa, come Achille nella guerra di T
e il Sol non si ricorca « Sette volte nel letto che il Montone « Con tutti e quattro i piè copre ed inforca, « Che cotesta c
inventata dagli uomini, e celebrata perciò con lodi interminabili da tutti gli antichi. La nave fu chiamata Argo, e quindi A
del viaggio rallegrando i compagni col canto e col suon della cetra : tutti gli altri Eroi costituivano la ciurma che eroicam
, malcontente delle leggi e dei trattamenti degli uomini, li uccisero tutti per costituirsi in repubblica femminile. La sola
nauti il loro viaggio. Troppo lungo e monotono sarebbe il racconto di tutti e singoli gl’incidenti, che per lo più son comuni
l re con suoi baroni « Di calda cera l’orecchio si serra, « Acciò che tutti , come il corno suoni, « Non abbiano a fuggir fuor
ate, mette d’accordo, come se fossero una storia vera, le fantasie di tutti gli altri poeti col racconto di sua invenzione. D
16 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19
ra volta poi di più divinità se ne fece una sola, amalgamando in essa tutti gli attributi di quelle che anticamente erano dis
inferiori ; e ora a quei pianeti che scuoprono di mano in mano quasi tutti gli anni, e qualche volta più d’uno all’ anno, at
municato a tutto l’orbe scientifico che lo registra premurosamente in tutti i suoi periodici e in tutte le carte uranografich
te uranografiche coi connotati caratteristici e distintivi, ossia con tutti quegli elementi astronomici che furono sino allor
aviglia a’filologi ; perchè ogni nazione gentile n’ebbe uno, de’quali tutti gli Egizi per la loro boria dicevano il loro Giov
eci dalle favole, ecc. ecc. » Fortunatamente in progresso di tempo di tutti quei Giovi, Mercurii, Ercoli ecc., se ne fece un
Mercurio, un solo Ercole ecc., vale a dire si attribuirono ad un solo tutti gli uffici e le imprese degli altri loro omonimi.
ca ; la 2ª cominciando dalla storia naturale, che è la descrizione di tutti gli esseri organici ed inorganici della creazione
17 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XI. Giove re del Cielo » pp. 55-59
Giove, prendendo questa voce, come generalmente suol farsi da noi in tutti gli altri nomi latini, dall’ablativo (Jove). Il n
chiara ed evidente, che un dei nostri poeti ha detto : quel Dio che a tutti è Giove, per dire che giova a tutti ; e Dante nel
i poeti ha detto : quel Dio che a tutti è Giove, per dire che giova a tutti  ; e Dante nel celeberrimo canto VI del Purgatorio
sii benefico, dicono i moralisti ; e in questi due punti compendiano tutti i doveri della morale, il primo come dovere assol
onimo di Cielo ; Olimpico è detto Giove ; Olimpici o Dei dell’ Olimpo tutti gli altri Dei superiori62. La dignità e maestà di
rata come una delle maraviglie del mondo ; la quale rimase sempre per tutti i seguenti scultori e pittori il primo e più egre
avellare agli altri Dei : « D’oro al cielo appendete una catena, « E tutti a questa v’attaccate, o Divi, « E voi Dee, e trae
r, il padre, ossia il Dio che giova, poichè il nome di padre davasi a tutti gli Dei benefici. Inoltre la voce padre è termine
18 (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248
llorchè uscì in campo un altro nemico per se solo formidabile, quanto tutti gli altri presi insieme, per nome Tifèo. La terra
testimonio de’ loro pettegolezzi. La Dea non perdeva giammai di vista tutti gli andamenti del suo sposo, e perseguitava a mor
per non essersi questi ricordato di lei in un sacrifizio che offrì a tutti gli Dei, con aver inviato un cignale di enorme gr
ioni delle sue lezioni. Ecco ne’ seguenti versi espressi gl’impieghi tutti delle Muse. Ne’ suoi rapidi voli Urania svela Di
nere. Mercurio era fra gli Dei il più occupato : era il confidente di tutti , ed in particolare di Giove, ed il Messaggiere de
icolare di Giove, ed il Messaggiere dell’Olimpo. Egli si mischiava in tutti gli affari, regolava gl’intrighi, si occupava del
ggiare l’aere al suono delle conche marine, e degli Dei del mare, che tutti circondano, e sieguono a nuoto il suo carro, che
Sileno. Sileno figliuolo di una ninfa, aveva educato Bacco, e passò tutti i suoi giorni in ubbriacarsi, piacendogli assai i
e nuvole. Messaggiera indifferente della verita, e della bugia, corre tutti gli angoli della terra, spargendo veri, e falsi r
ri. La Fatica. Era espressa in figura gigantesca, e circondata da tutti gli strumenti che indicavano la sua attività. I s
ati i talenti. In somma è un mostro, che da se stesso si macera, e da tutti è detestato. La Vittoria. Era figlia di Stige
pirito umano, ci avverte del bisogno che abbiamo della mano di Dio in tutti gli eventi della nostra vita. Non avendo potuto g
o vero, unico, e creatore dell’Universo, formarono altrettanti Dei di tutti gli attributi, che al vero Ente supremo si conven
tana consagrata a Marte, un dragone che ivi era in guardia, li divorò tutti . Cadmo non vedendoli ritornare, si recò egli stes
ltri due per figliuoli di Tindaro, detti in seguito indifferentemente tutti e quattro Tindaridi. Divenuti adulti i due german
se ricchezze a chi avrebbe il possesso di quella lana, e ne propose a tutti gli Eroi la conquista. Giasone risoluto di partir
one risoluto di partire, chiamò a parte della gloria di quell’impresa tutti gli Eroi della Grecia. Il vascello detto Argo fu
arbaramente li trucidò : indi montato un carro s’involò alla vista di tutti , e recossi ad Atene, dove procurò di sedurre il v
e appunto lo schiacciò sulle mura di Tebe, ove era salito il primo di tutti . La sua sposa Evadne figliuola d’Ifi per lo contr
il solo, che ritornò alla patria. Del resto questa guerra fu fatale a tutti coloro, che ci avevano preso parte. Fra i persona
Troja. L’ingiuria fatta a Menelao pose in rivolta tutta la Grecia, e tutti lo assicurarono di secondare la sua vendetta. Fur
risentito giunse a minacciare Agamennone, che vinto dalle premure di tutti , fu costretto a cedere la prigioniera, ma per ven
etto, e lo ricondusse in città. I suoi fratelli, i parenti, i Trojani tutti , e la stessa sua sposa diedero del ridicolo a que
oter sottoporre i Trojani, pensò di sciogliere l’assedio : ma i Greci tutti credendo ciò una viltà, furono di contrario avvis
e con nobile contegno, e con aria maestosa, onde guadagnò il cuore di tutti . Aveva gran bisogno di ristorar la sua fame : gli
po averlo coverto per mezzo di una nuvola per involarlo alla vista di tutti , gli ordina di recarsi a Cartagine. Seguito dal s
rnato al luogo dove aveva lasciato Anchise, ed Ascanio suo figlio con tutti quelli che avevano abbracciata la stessa sua sort
Calidonia, la quale prima alterava la fantasia, indi rendeva furiosi tutti gli abitanti. Fu consultato l’oracolo : la rispos
parte sua Procri divenne egualmente gelosa, spiando senz’esser veduta tutti gli andamenti dello sposo. Un giorno mentre Cefal
esta Dea erano ammesse altresì le donne. I sacrifizj erano segreti, e tutti dovevano conservarne gli arcani, come rilevasi da
isto, al dire di Gramblico de mysteriis Aegyptiorum, si attribuiscono tutti gli utili ritrovati. 1. Si rappresenta Mercurio
19 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXXI. Decadenza e fine del Politeismo greco e romano. Primordii e progressi del Cristianesimo. » pp. 511-
uò esistere vera civiltà. Ma quando la romana costanza che trionfò di tutti gli ostacoli e di tutte le più dure prove non fu
ndevasi una nuova religione, i cui seguaci destarono l’ammirazione di tutti per la bontà e santità della vita : e questo parv
lo in mezzo a società così corrotta ; questo richiamò l’attenzione di tutti sulla nuova religione del Cristianesimo, perchè d
del poeta Stazio condusse alla stessa conseguenza di farsi Cristiani tutti quei politeisti che non erano affatto privi del l
tesso secolo furono officialmente aboliti da Teodosio il Grande quasi tutti i sacerdozii del Politeismo, incluso quello delle
i più santi precetti di morale univa la principal massima sociale che tutti gli uomini sono eguali, e perciò favoriva e coman
di gentili a tutte le persone dello stesso partito, e precisamente a tutti i Ghibellini (considerandoli come componenti una
20 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XX. Mercurio » pp. 123-131
rpenti ? È quella l’immagine del Dio Mercurio, il più affaccendato di tutti gli Dei dell’Olimpo, essendo egli il Messaggiero
suo ingegno e la sua accortezza si era saputo cattivare l’affetto di tutti , o secondo la nostra frase familiare, aveva rubat
i tutti, o secondo la nostra frase familiare, aveva rubato il cuore a tutti . Ma gl’ignoranti intendevano questi furti alla le
di Mercurio, passiamo a parlar degli altri. Come nunzio di Giove e di tutti gli Dei dovendo Mercurio far molti viaggi in Terr
l simbolo del Commercio, che è arte di pace, e prospera utilmente per tutti soltanto in tempo di pace156. La borsa poi, piena
te alle umane contrattazioni, poichè il danaro è il rappresentante di tutti gli oggetti godevoli, o, come dice l’inglese Hume
del nostro sistema planetario, perchè compie con maggior celerità di tutti gli altri pianeti primarii il suo movimento di ri
21 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Introduzione » pp. 6-9
itologia è la Teologia dei Pagani. Avanti l’origine del Cristianesimo tutti i popoli conosciuti, tranne gl’Israeliti, erano p
i, se voglion leggere e intendere un libro di poesia italiana, poichè tutti i nostri poeti più grandi e più sommi hanno adott
ovente si vale delle immagini e delle frasi mitologiche ; e gli altri tutti per quanto grandi ed illustri, tengon bordone all
scire utili soltanto a chi è valente nelle lingue greca e latina. Per tutti gli altri che son principianti o. privi affatto d
elle più logore o irrugginite anticaglie, oltre alla illustrazione di tutti i passi mitologici della Divina Commedia e di mol
di molti dei principali poeti italiani, ho aggiunto la spiegazione di tutti i termini scientifici che derivano dai vocaboli m
22 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIII. Difetti e vizii del Dio Giove » pp. 69-72
a quale chiamarono Pandora, che in greco significa tutto dono, perchè tutti avevano contribuito a darle qualche particolar pr
sità ; quindi essa aperse subito il vaso e ne uscirono immediatamente tutti i mali fisici piombando sulla umana specie81). Pa
l che vuol significare che la forza d’animo, ossia la costanza, vince tutti gli ostacoli, e che gli utili effetti finali fann
nti cultori di quelle ! Quanto poi al vaso di Pandora, onde, uscirono tutti i mali di questa Terra, l’espressione mitologica
che egli sposò Pandora, la quale gli portò in dote quel vaso pieno di tutti i mali. È poi molto notabile e filosofica l’inter
i e dal lusso nelle anime spensierate ed improvvide : dal che nascono tutti i mali che rovinano gli uomini e gli Stati85). Se
23 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VII. Saturno esule dal Cielo è accolto ospitalmente in Italia da Giano re del Lazio » pp. 31-38
sse l’origine dell’uomo, secondo i diversi mitologi, convenivano però tutti nell’asserire, che quando Saturno fu esiliato dal
innocenti ; ma quando questi divennero malvagi, gli Dei si ritirarono tutti , e ultima partì Astrea, cioè la Giustizia32. Ques
ente che si morde la coda e forma così un circolo non interrotto. Con tutti questi diversi emblemi s’intende facilmente che s
l regno di Saturno, in cui non si conoscevano nè servi nè padroni, ma tutti gli uomini erano eguali ed egualmente padroni di
utto, perchè la terra spontaneamente produceva più che abbastanza per tutti senza spesa o fatica di alcuno. In quelle feste g
Quattro faccie poi gli avranno servito anche meglio pel disimpegno di tutti i suoi molteplici uffici. La statua di Giano con
24 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XL. Osservazioni generali » pp. 304-308
ollecitarono il risorgimento, ritornò per altro colla dissoluzione di tutti gli ordini sociali il predominio della forza in t
questo ci aiuteranno diverse celebri imprese a cui intervennero quasi tutti gli Eroi contemporanei, che i Mitologi ed i Poeti
rra di Troia. Ora in queste diverse imprese trovansi rammentati quasi tutti gli Eroi di cui si ha notizia, e talvolta in una
e particolari qualità di ciascuno di essi, e poi li metterò in azione tutti insieme ; parlando più a lungo del capo o protago
ndosi oltre che una forza straordinaria, anche una lunghissima vita a tutti gli Eroi, non devesi calcolare la loro media e la
25 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIV. Il Diluvio di Deucalione » pp. 73-78
i uomini che Giove stesso aveva creati. Ma ben presto divennero quasi tutti empii, scellerati e crudeli. Giove, avuta notizia
Giove tornato in Cielo radunò il consiglio degli Dei Superiori, narrò tutti gli orribili delitti degli uomini, e si mostrò ri
cri, interpetrarono che la gran madre fosse la Terra, madre comune di tutti i mortali86), e le ossa della medesima le pietre.
ato il diluvio universale, e di cui trovasi una general tradizione in tutti i popoli, è l’ultimo di questi cataclismi riconos
vina Commedia. Ma in geologia il nome generico di roccia si applica a tutti i materiali, solidi o molli, componenti la crosta
26 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160
di Giove, il Fato, agli inesorabili decreti del quale eran sottoposti tutti gli Dei, attribuivansi al Fato tutte le irregolar
rro e dalla reggia del Sole al cinto di Venere ; e Omero aggiunge che tutti gli Dei possedevan palagi « ……che fabbricati « A
o « Dieci tripodi e dieci, adornamento « Di palagio regal. Sopposte a tutti « D’oro avea le rotelle, onde ne gisse « Da sè c
reco vocabolo significa celeberrimo) ed era considerato come il re di tutti gli altri, i quali furono pochi più di cento, ma
come il re di tutti gli altri, i quali furono pochi più di cento, ma tutti feroci ed antropofagi. Abitavano in un’isola, sec
27 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXV. I Satiri ed altre Divinità campestri » pp. 270-278
ti che egli con sfrenata licenza plebea e con modi da pazzo censurava tutti , pretendendo di smascherarne i vizii. I Fauni era
ono a guisa di nome collettivo la Fauna per indicare complessivamente tutti gli animali che vivono in una data regione, nel m
una data regione, nel modo stesso che dicono la Flora per significare tutti i fiori che si trovano nella regione medesima. An
ì 1° di maggio, nei quali giorni v’era un gran lusso di fiori, di cui tutti facevano a gara a cingersi la testa e ornarne le
elli. Ma gli aneddoti sconci ed abietti che raccontano di lui servono tutti a ispirar dispregio anzi che venerazione per esso
28 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXV. Bacco » pp. 161-172
e con giuramento da Giove di comparirle innanzi con tutta la maestà e tutti i distintivi con cui si mostrava in Cielo agli De
ltri nomi eran questi : Lenèo, Tionèo, Jacco, Bromio, Bassareo, Evio, tutti derivati dal greco, e molto in uso anche nei poet
oro non solo i vasellami e le stoviglie che egli toccava, ma pur anco tutti i cibi e le bevande che mettevasi in bocca, e pre
estimoni i Germani, i Batavi, i Britanni e gli Sciti, e in una parola tutti i popoli nordici, bevitori di cervogia ossia birr
elettricità può darne la più razionale e probabile spiegazione. Quasi tutti i poeti lodano il vino ; ed anche gli astemii se
29 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — II. Il Caos e i quattro elementi » pp. 11-14
cose, poichè secondo la Cosmogonia di Esiodo, esso esisteva prima di tutti gli Dei e di tutte le Dee. In greco, chaos signif
caos converso, » cioè ritornato nella prima mistura e confusione di tutti i suoi elementi2. I corpi elementari, secondo gli
gli Dei. Dopo che Esiodo aveva asserito che il Caos esisteva prima di tutti gli Dei, vennero altri a dire che il Caos stesso
i e adottati dai nostri poeti i miti dei Greci e dei Romani, non però tutti alla rinfusa e senza discriminazione, ma quelli s
30 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231
re e l’ambrosia ; e questi erano per lo più gli Eroi o Semidei, e non tutti , ma quelli soltanto che furono i più grandi benef
scellerati. E qui ne faremo una breve rassegna. La pena generale per tutti i dannati al Tartaro era quella di esser tormenta
l padre scellerato ed empio fu condannato nel Tartaro ad una pena che tutti i poeti greci e latini rammentano, ma niuno descr
e quelle. In tal graduazione Dante si manifesta superiore non solo a tutti i poeti, ma pur anco ai legislatori ed ai crimina
ì splendido riflesso e la sua parola il più eloquente interprete. Non tutti i dannati celebri dei Pagani introdusse Dante nel
31 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XIX. La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno » pp. 115-122
allignarvi e crescervi qualunque più bestiale errore ; e la storia di tutti i tempi lo prova. Sappiamo infatti che anticament
ntato in una caverna e la Luna che sta a guardarlo. I poeti poi quasi tutti , ed anche gl’italiani, rammentano il vago della L
onando a quello il sonno della morte138. La Luna era adorata da quasi tutti i popoli idolatri ; e Cesare rammenta nei suoi Co
sereni « Trivia ride tra le ninfe eterne « Che dipingono il ciel per tutti i seni, ecc. (Parad., C. xxiii, 25.) 144. Que
32 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVIII. Le regioni infernali » pp. 195-202
esì gl’italiani, e sopra gli altri Dante, che in questo è superiore a tutti gli antichi e ai moderni. I Pagani sapevano molte
i, e varii altri divertimenti v’erano come in prima vita, ma però non tutti , come noteremo particolarmente parlando dello sta
trova, poche miglia sotto la superficie terrestre, è il più grande di tutti gli altri, i quali, vanno gradatamente decrescend
i avesse formato le rocce ignee, acquee, metamorfiche, ecc. ; insomma tutti i diversi strati, sull’ultimo dei quali abitiamo.
33 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XII. La Titanomachia e la Gigantomachia » pp. 60-68
fondo dell’inferno, non ne vide alcuno di quelli più mostruosi. Eran tutti però molto alti e grossi, talchè da lontano tra l
poi chiamata Pallène. Il caso più strano di questa guerra si fu che tutti gli Dei, non che le Dee, ebbero una gran paura de
formarono in bestie ed alcuni anche in piante, e si ricovrarono quasi tutti in Egitto. Ecco, ci dicono i mitologi, perchè gli
ti all’Inferno. Questa vittoria di Giove fu rammentata e celebrata da tutti i più illustri poeti antichi e moderni. Lo stesso
34 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183
urabile estensione di onde salse, ove andavano a gettarsi le acque di tutti i più grandi fiumi. Cominciarono dunque dal divin
tenza cartaginese, fece dall’alto della nave una pubblica preghiera a tutti gli Dei e le Dee del mare, come lo stesso Tito Li
ortanti verità e molti utili insegnamenti. Proteo che si trasforma in tutti gli esseri, ossia corpi dei tre regni della Natur
ssi bisognava che vi fosse costretto : così la materia contiene in sè tutti i segreti della Natura, ossia le leggi che regola
35 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496
dei Vizii I Greci ed i Romani politeisti, oltre all’aver deificato tutti i fenomeni fisici e morali, come abbiam detto, at
se. Di tutte le affezioni dell’animo, e perciò di tutte le Virtù e di tutti i Vizii, hanno gli antichi ed i moderni poeti fat
ora descritti e personificati i Vizii del loro secolo ; e basterà per tutti citare il Giusti, che ci rappresentò quelli predo
36 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIV. La caccia del cinghiale di Calidonia » pp. 326-330
pericolosissima l’andare ad assaltarlo là dentro. Perciò il re invitò tutti i più coraggiosi e prodi giovani della Grecia a p
re di Achille, Telamone padre di Aiace e Laerte di Ulisse ; dei quali tutti dovremo parlare anche in appresso. Degli altri er
a di Meleagro. Raccontano i Mitologi ed i poeti, e più estesamente di tutti Ovidio nelle Metamorfosi, che quando nacque Melea
37 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IV. Una Divinità più potente di Giove » pp. 20-24
to o Destino sia comune e frequente sulle labbra stesse del volgo ; e tutti l’usano nello stesso senso di legge suprema inevi
e cunei, ossia biette o zeppe, e uncini e piombo liquefatto, simboli tutti di costrizione o coazione15 La parola Fortuna è
ti insormontabili non solo la potenza di Giove, ma quella pur anco di tutti gli altri Dei ; i quali spesso nei poeti pagani s
38 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIV. Il Dio Pane » pp. 264-269
ope, ed anche di Urano e di Gea, ossia Tellure. Afferma per altro che tutti eran d’accordo (e vi si unisce anch’egli) nella e
, chè non son paurose, » diceva Dante nella Divina Commedia ; ma non tutti gli uomini e non sempre possono ragionare freddam
onservazion della vita si aggiungono sempre molti timori vani, da cui tutti gli uomini, chi più, chi meno, sono assaliti ; e
39 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cenni Preliminari » pp. 9-
ente. II Ara o Altare, luogo destinato pei sacrifizj agli Dei. Quasi tutti i popoli fecero i primi altari con piote erbose,
furono le più solenni. Tarquinio il superbo le istituì per assuefare tutti i popoli latini a tener Roma in conto di città pi
Repubblica un lauto pasto. I cittadini stessi tenevan tavola aperta a tutti , e convitavano indistintamente amici e nemici, po
40 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIII. Venère, Cupido e le Grazie » pp. 144-151
er la sua singolare e impareggiabil bellezza, era ambita in isposa da tutti gli Dei ; e questo è naturale e probabilissimo, e
ra ; e si aggiunge dai poeti ch’egli è cieco o bendato ; e questi son tutti simboli dell’Amore facili a spiegarsi, ed a cui s
idea, e la espresse maravigliosamente in quella sublime terzina, che tutti sanno, o saper dovrebbero, a mente : « Non v’acc
41 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVIII. Apollo considerato come Dio della Poesia e della Musica e maestro delle nove Muse » pp. 104-114
rano cantate e accompagnate dal suono di qualche musicale istrumento, tutti coloro che compongono poesie dicono sempre che ca
significato un insetto molestissimo alle bestie equine e bovine, e a tutti ben noto129. Perciò i poeti, accorti di questa de
eti subito lo imitarono, e dopo i poeti anche i generali trionfanti e tutti gl’ imperatori, ancorchè non fossero poeti nè mai
42 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103
la religione degli Stati e dei popoli, è ben naturale che fossero da tutti celebrate ; ma pur anco i poeti e gli artisti cri
sercizio dell’arte salutare faceva cure tanto prodigiose, che guariva tutti i malati e perfino risuscitava i morti. Ma Pluton
io nel Carme secolare, indica chiaramente con una sola strofa saffica tutti i principali attributi di questo Dio, fra i quali
43 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIX. Plutone re dell’ Inferno e i suoi Ministri » pp. 203-215
rla, usò questa perifrasi : colei che di e notte fila, supponendo che tutti i suoi lettori sapessero bene la Mitologia, e che
rni hanno fatto bellissime descrizioni della Casa del Sonno, ma quasi tutti i poeti parlano del Sonno e dei Sogni ; ed anche
o nel Canto xvii dell’ Orlando Furioso per vedervi il vero modello di tutti gli Orchi delle più volgari novelle : « Mentre a
44 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — V. Urano e Vesta Prisca avi di Giove  » pp. 25-27
ato e disposto al fantastico e al maraviglioso, personificarono quasi tutti gli oggetti e i fenomeni dell’Universo, e primo d
i è abolito per legge tra i privati o sudditi di uno Stato ; e perciò tutti i figli ed anche le figlie hanno gli stessi dirit
45 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVIII. Gli Dei Penati e gli Dei Lari » pp. 290-294
cre reliquie troiane, che nessun vide giammai, ma nella cui esistenza tutti credevano ; — e quando si tratta di credere, non
ari o domestici non può insorger questione, poichè li consideran tali tutti i Mitologi ed i poeti latini e pur anco gl’ Itali
46 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VIII. Tre Divinità rappresentanti la Terra, cioè Vesta Prisca, Cibele e Tellùre » pp. 39-43
raffreddandosi aveva formato la solida crosta del globo terrestre con tutti i diversi suoi strati ; e gradatamente prodotto t
o terrestre con tutti i diversi suoi strati ; e gradatamente prodotto tutti gli oggetti dei tre regni della Natura nelle dive
47 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLIII. Cadmo » pp. 321-325
obiltà : « Gente che incoccia maledettamente « D’esser di carne come tutti siamo, « E vorrebbe per padre un altro Adamo. »
ttato nella lingua latina e in tutte le più colte lingue moderne, con tutti i suoi derivati e composti (alfabetico, alfabetar
48 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54
islatrice, sapientemente considerando quel che anche oggidì ammettono tutti i pubblicisti e gli storici filosofi, che gli uom
serpina è tanto amplificato ed abbellito di straordinarie fantasie da tutti i poeti antichi e moderni, che troppo lungo sareb
49 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXII. Marte » pp. 138-143
ragi e sangue ; » e perciò a Giove stesso suo padre egli divenne fra tutti i celesti odioso, come troviamo scritto in Omero.
ifesta nel pianeta di Marte, che per natura sua è sempre più rosso di tutti gli altri. Avendo egli presenti alla mente queste
50 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXIX. Eolo e i Venti » pp. 295-
vegetazione delle piante fanerogame, cioè che producono fiori. Poichè tutti i poeti epici han per costume di descrivere qualc
a ed Aquilone ; Austro e Noto ; Zeffiro e Favonio, ecc. Più esatto di tutti è Dante, perchè più scienziato, e inoltre impareg
51 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXIX. Di alcune Divinità più proprie del culto romano » pp. 500-505
appresso distinguere qual fosse quello caduto dal Cielo. Si tenevano tutti custoditi con molta cura, e solo una volta all’an
, e poi, al tempo delle guerre di Pirro, presso il Circo Massimo, ove tutti gli anni si celebrava la detta festa il dì 20 di
52 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XV. Giunone regina degli Dei e Iride sua messaggiera » pp. 79-85
e con un soporifero fece completamente addormentare Argo, gli chiuse tutti i cento occhi, e poi gli tagliò la testa e liberò
occhio, e più specialmente l’infiammazionè della medesima. Per quanto tutti i poeti antichi abbiano parlato magnificamente de
53 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194
la trista fine inevitabile che lo attendeva. Da circa 3000 anni quasi tutti i poeti, incominciando da Omero, ed incluso anche
iù dimostra fuore « De l’onde salse le spallacce grosse : « Caschiamo tutti insieme in uno errore, « (Perch’era ferma e giamm
54 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — I. La Cosmogonia mitologica » p. 10
onia significa generazione, ossia formazione del mondo. Gli uomini di tutti i tempi, dai più antichi ai più moderni, hanno se
55 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Avvertimento. » pp. 1-2
i nei così detti Dizionarj della Favola, nè gl’ inconvenienti ormai a tutti noti del metodo per dimande e per risposte. » — I
56 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — Epilogo » pp. 253-254
che la Notte, ossia l’oscurità, l’assenza della Luce, era una Dea ; e tutti questi Dei e Dee avevano figli e figlie che erano
57 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — VI. Il regno, la prigionia e l’eŚilio di Saturno » pp. 28-30
derivati e composti i vocaboli Cronaca, Cronologia, Cronometro, ecc., tutti relativi al tempo. 22. Il Monti fa dire ad Aris
58 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — IX. Vesta Dea del fuoco e le Vestali » pp. 44-47
acerdotesse Vestali, lo deduciamo dallo stesso Tito Livio, non che da tutti gli altri storici e poeti latini, i quali concord
59 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510
rato il culto in Roma, dopo che fu accordata la cittadinanza romana a tutti i popoli conquistati. Per altro raramente i poeti
60 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte II. Degli dei inferiori o terrestri — XXXVI. Le Ninfe » pp. 279-284
to che non sono stati a contar sul globo tutte le fonti, e tanto meno tutti i boschi e boschetti, a cui pur presiedevano alme
61 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91
essa della sua ambizione o vanità, poichè Apollo e Diana invisibili a tutti saettarono a gara l’uno i figli e l’altra le figl
62 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXI. Minerva » pp. 132-137
iamava il Quinquatruo 169. Questa Dea era venerata al par di Giove da tutti i popoli civili, o almeno non affatto barbari e s
63 (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393
, figlio d’Ercole, con 9 navi. — Erano insiem coi Trojani, e condotti tutti da Ettore figlio di Priamo, i Dardanii, con a lor
64 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLI. Perseo » pp. 309-316
meggianti pioggie ordinarie circa la metà dell’ agosto e del novembre tutti gli anni, si osserva partirsi di verso la costell
65 (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Indice alfabetico » pp. 516-
Indice alfabetico Di tutti i termini mitologici e scientifici spiegati in
66 (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241
questo unico Genio sarebbe troppo occupato a provvedere da sè solo a tutti gli esseri della creazione ; e perciò immaginaron
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